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Il Trattato di Versailles, la Rivoluzione Russa e la Pace dopo la Prima Guerra Mondiale - , Dispense di Storia dell'arte contemporanea

Storia politicaStoria europeaStoria russa

Il ruolo del trattato di versailles nella creazione della società delle nazioni e nella politica mondiale di woodrow wilson. Inoltre, illustra la situazione in russia durante la rivoluzione del 1917, con i quattordici punti di wilson, la guerra e la dissoluzione dello zarismo, e la figura di lenin e la sua posizione contro la guerra. Il documento include anche la crisi dell'equilibrio di versailles, le valutazioni contemporanee sul trattato e la sua influenza sulla successiva pulizia etnica e l'olocausto.

Cosa imparerai

  • Che cosa rappresentavano i Trattati di Versailles per la fine dell'Impero zarista?
  • Quali furono le posizioni di Lenin e dei bolscevichi durante la rivoluzione del 1917?
  • Quali furono le conseguenze della rivoluzione del 1917 in Russia?

Tipologia: Dispense

2018/2019

Caricato il 22/01/2019

Ilaria.Senesi
Ilaria.Senesi 🇮🇹

4.4

(20)

35 documenti

1 / 8

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Scarica Il Trattato di Versailles, la Rivoluzione Russa e la Pace dopo la Prima Guerra Mondiale - e più Dispense in PDF di Storia dell'arte contemporanea solo su Docsity! STORIA LEZIONE 7 Il primo dopoguerra e i nuovi equilibri geopolitici L’Europa di Versailles • Il 18 gennaio 1919 la conferenza di pace si aprì a Versailles, in Francia. • La conclusione dei lavori e la firma definitiva si ebbe il 28 giugno 1919. • In realtà si tratta di uno dei cinque trattati che regolarono i rapporti con le potenze sconfitte. • Il trattato fu una premessa alla creazione della Società delle Nazioni, uno degli scopi principali del Presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson. • Lo scopo dell'organizzazione era di arbitrare i conflitti tra le nazioni prima che si arrivasse alla guerra. L’Europa di Versailles (2) • I principali protagonisti furono: D. Lloyd George (primo ministro GB), G. Clemenceau (pres.consiglio FR), W. Wilson (pres. USA) • Al Trattato di Versailles fu difficile stabilire una linea comune e il risultato di compromesso non piacque a nessuno. • La Francia: – aveva sofferto la gran parte delle perdite e gran parte del conflitto era stato combattuto sul suolo francese. – voleva dalla Germania riparazioni che permettessero di ricostruire e riparare i danni (750.000 case e 23.000 fabbriche) – la sconfitta del 1871 con la perdita dell’Alsazia-Lorena spinse Parigi a chiedere la smilitarizzazione della Renania – chiese la riduzione del numero di soldati dell'esercito tedesco – chiese, come parte delle riparazioni, il controllo di molte delle fabbriche tedesche. – di fatto voleva assumere un ruolo determinante in Europa L’Europa di Versailles (3) • La Gran Bretagna giocò un ruolo più defilato, anche se il suo territorio non era stato invaso lo spirito di vendetta non era inferiore ma fu gestito in modo politicamente differente rispetto a Parigi: – Il primo ministro Lloyd George pur volendo delle riparazioni severe, chiese molto meno – Lloyd George era conscio che se le richieste francesi fossero state accolte, la Francia sarebbe diventata estremamente potente nell'Europa Centrale, e un delicato equilibrio si sarebbe spezzato. – La Gran Bretagna inoltre voleva preservare il suo impero ed era preoccupata dalla proposta di Wilson sull’autodeterminazione – Come i francesi, anche Lloyd George supportò i blocchi navali e i trattati segreti. L’Europa di Versailles (4) • Woodrow Wilson e gli USA avevano punti di vista differenti su come punire la Germania. – Aveva già proposto i quattordici punti prima ancora della fine della guerra (gennaio 1918 – Senato USA) – La popolazione americana, aveva vissuto la guerra solo a partire dall'aprile 1917, ma le tendenze isolazioniste spingevano gli USA ad uscire dalla "confusione europea" il più in fretta possibile. – Wilson voleva istituire una politica mondiale che assicurasse che niente di simile sarebbe più accaduto (la Società delle Nazioni). L’Europa di Versailles (5) • Alla base, Wilson promosse l‘idea di “autodeterminazione” che incoraggiava le nazionalità (o i gruppi etnici) a pensare, governare e controllare se stessi. • Questa nozione di autodeterminazione si trasferì in una crescita del sentimento patriottico in molti paesi che erano o erano stati sotto il controllo dei vecchi imperi. Un sentimento che entrò nel coacervo postbellico con evoluzione diverse • L'accettazione da parte di molti popoli del concetto di autodeterminazione fu l'inizio della fine degli imperi europei e coloniali. L’Europa di Versailles (6) • Sintomatiche le valutazioni sui risultati date da due contemporanei: – “Questa non è una pace, è un armistizio per vent'anni” (Ferdinand Foch, ufficiale francese al comando degli Alleati nella Prima guerra mondiale; 1920.) – J.M.Keynes: il trattato non prevedeva alcun piano di ripresa economica e l'atteggiamento punitivo e le sanzioni contro la Germania avrebbero provocato nuovi conflitti e instabilità, invece di garantire una pace duratura (J.M.Keynes, The Economic Consequences of the Peace). • Secondo E. Hobsbawn: facendo propri i Quattordici punti di W. Wilson, i Trattati di Versailles aprirono la strada - con la riorganizzazione, su base etnica, della carta dell'Europa - alle successive pulizie etniche e all'Olocausto (E. Hobsbawn, Il secolo breve) I 14 punti di Wilson • Nel gennaio del 1918 Wilson espose i suoi principi relativi all'ordine mondiale post-bellico previsto: – promuovere una “pace senza vincitori”, poiché era convinto che una pace imposta con la forza ai vinti avrebbe contenuto in sé gli elementi di un'altra guerra. – una pace basata sull'eguaglianza delle nazioni, sull'autogoverno dei popoli, sulla libertà dei mari, su una riduzione generalizzata degli armamenti. – La diplomazia “segreta” doveva essere abbandonata. – Bisognava, infine, costituire una lega perpetua di tutte le nazioni pacifiche e indipendenti. I 14 punti di Wilson (2) • Quella che di fatto divenne la promozione del nazionalismo - popolarizzata come “autodeterminazione dei popoli”, destinata soprattutto all'Europa orientale e al medio oriente - lasciava del tutto intatti gli interessi degli Stati Uniti. • Questo concetto era teso: – sia a riempire il vuoto lasciato dal crollo simultaneo di quattro grandi imperi storici (quello Russo, quello Asburgico, quello Germanico e quello Turco), – sia a creare un cordone di nuove nazioni-nazionaliste ostili all'internazionalismo della Russia bolscevica - che andava isolata negli intendimenti dei vincitori della guerra F 0 F C Tecniche agricole arretrate F 0 F C l’abolizione della servitù della gleba (1861) non aveva migliorato la situazione dei contadini. Industrializzazione concentrata solo intorno a poche città della Russia europea: F 0 F Cindustria tessile a Mosca F 0 F C industria metallurgica a Pietroburgo F 0 F CDisciplina ferrea nelle fabbriche Un territorio immenso e multietnico ( solo il 45% russo) retto da una monarchia assoluta che reprimeva ogni forma di opposizione. LA GUERRA E LA DISSOLUZIONE DELLO ZARISMO- 1917 F 0 F C Numerose sconfitte e un milione e mezzo di disertori F 0 F C Grandi centri industriali in mano ai tedeschi F 0 F C Costo della vita aumentato del 700% F 0 E A 23 febbraio del 1917 ( 8 marzo) Numerose manifestazioni contro lo zar e la guerra Le rivoluzioni del 1917 Febbraio 1917 F 0 F C 24/25 febbraio sciopero generale F 0 F C L’esercito si schierò dalla parte degli operai di Pietrogrado F 0 F C I ferrovieri si rifiutarono di far affluire in città truppe fedeli allo zar F 0 F C Il generale Alekseev suggerì allo zar di abdicare F 0 F C Nacque la repubblica. Si crearono due forme di potere: F 0 D 8 un governo provvisorio sostenuto dai borghesi e favorevole a rimanere nel primo conflitto mondiale. F 0 D 8 il Soviet dei deputati operai e il Soviet dei soldati, formati da rappresentanti eletti nelle fabbriche o nell’esercito, favorevoli alla pace. LA RIVOLUZIONE DEMOCRATICA DI FEBBRAIO Dopo la caduta dello zar il potere fu preso nel marzo 1917 dalla Duma che nominò primo ministro il principe Georgij L’ vov. Kerenskij L’vov SOVIET, in russo «consiglio»: F 0 F Corganismi elettivi fondati su un principio di democrazia diretta F 0 F C con la rivoluzione del 1917 divennero gli organismi di base su cui si fondò lo Stato comunista e «sovietico» F 0 F Cnegli anni successivi alla rivoluzione il potere fu assunto totalmente dal partito comunista e i soviet ebbero una funzione esclusivamente di facciata. L’Impero russo alla fine del XIX secolo Fondazione del Partito Operaio Socialdemocratico Russo (1898) diviso in due correnti. Menscevichi F 0 F Cpolitica di riforme accettando l’alleanza con la borghesia F 0 F Celezioni politiche strumento per raggiungere il potere. F 0 F CSostengono la Duma F 0 F CRitengono che non si possa saltare la fase borghese Bolscevichi, guidati da Lenin F 0 F Crivoluzione per creare una società comunista senza più divisioni in classi, senza proprietà privata e con la collettivizzazione dei mezzi di produzione F 0 F Cruolo guida del partito F 0 F C operai protagonisti della rivoluzione. Lo sviluppo industriale favorì la formazione di un movimento socialista. Lenin e le Tesi di aprile 23 Vladimir Ill’ic Ul’janov- dal 1902 Nicolaj Lenin (1870-1924) • Aderisce da giovane a gruppi socialisti di orientamento marxista • Dalla Siberia dove è confinato sceglie l’esilio, rientra in Russia nel 1905 e poi nuovamente lascia la Russia Lenin in esilio ha scritto molti testi ed è in Russia molto noto • La sua posizione è sempre stata contraria alla guerra e ora vuole che la Russia esca dal conflitto • Per questo motivo il governo tedesco decide di mettere a disposizione un treno speciale per far rientrare Lenin in Russia TESI DI APRILE • Programma semplice ed estremamente radicale: • 1) Rovesciamento del governo provvisorio • 2) Potere ai Soviet al quale possono partecipare OPERAI CONTADINI e BRACCIANTI • 3) Uscita della Russia dalla Guerra • 4) Nazionalizzazione di tutte le proprietà private Le rivoluzioni del 1917 Ottobre 1917 4 aprile: Lenin rientrò a Pietrogrado dall’esilio in Svizzera e indicò ai bolscevichi gli obiettivi della rivoluzione (Tesi di aprile): potere ai soviet, pace, terra ai contadini. • Giugno 1917 il governo provvisorio decide di lanciare una grande offensiva contro austriaci e tedeschi ( Aleksander Kerenskij) • La grande offensiva si trasformò in una disfatta • si diffuse maggiormente il fenomeno della diserzione di massa • Scoppio di una rivolta contadina, che il governo non seppe fronteggiare 10 giugno 1917: l’Ucraina proclama la propria autonomia dalla Russia • 3-4 luglio- migliaia di operai assediano le sedi dei soviet e del governo provvisorio • Lenin fugge in Finlandia Lenin: l’uomo della rivoluzione F 0 F C Capo indiscusso dei bolscevichi , divenne dopo la morte un mito per i comunisti di tutto il mondo. F 0 F C Nato nel 1870 da una famiglia di intellettuali borghesi e antizaristi, fu condannato a tre anni di deportazione in Siberia (1895). F 0 F C Costretto a rifugiarsi in Occidente (1900) entrò in contatto con i circoli dei socialisti russi in esilio. F 0 F C Sviluppò una dottrina chiamata marxismo-leninismo, perché reinterpretò il pensiero di Marx adeguandolo alla situazione russa. F 0 F C La Russia doveva essere il motore di una rivoluzione che si sarebbe presto diffusa anche in altri Paesi: F 0 D 8 la guerra stava dimostrando la crisi generale del capitalismo, condizione per una ribellione di tutti i popoli europei. F 0 7 1 Il partito comunista doveva guidare gli operai alla conquista del potere realizzando un’alleanza con i contadini che erano la classe più sfruttata. F 0 7 1 Alla morte, il suo cadavere venne imbalsamato ed esposto in un Mausoleo sulla Piazza Rossa di Mosca. Stato e rivoluzione- agosto 1917 F 0 F C Secondo Marx ed Engels lo stato è un apparato di coercizione. F 0 F C Per arrivare al potere il proletariato deve conquistare lo Stato, cioè lo strumento che permette alla borghesia di dominare. F 0 F C Lenin riprende l’espressione marxista “ Dittatura del proletariato”. F 0 F C Lo Stato proletario deve necessariamente imporsi con la violenza. F 0 F C La dittatura diventa una “ democrazia” , un governo del popolo. F 0 F C Dopo aver raggiunto il socialismo, lo Stato si sarebbe estinto F 0 F C Ogni individuo avrebbe interiorizzato l’etica, conformandosi spontaneamente alla norma etica. La dittatura del proletariato F 0 F C 24-25 ottobre reparti bolscevichi penetrano nel Palazzo d’Inverno e arrestano numerosi ministri (Kerenskij fugge) F 0 F C L’azione dei bolscevichi viene criticata dai socialisti moderati che abbandonano il congresso F 0 F C Lenin fa ratificare dal congresso il colpo di stato F 0 F C Iniziano le trattative di pace F 0 F C Viene abolita la proprietà privata F 0 F C Nazionalizzazione delle banche F 0 F C Controllo operaio di ogni impresa commerciale o industriale La dittatura del partito bolscevico F 0 F C 26 ottobre – Viene designato a guida dello stato un Consiglio dei commissari del popolo F 0 F C 12 novembre – elezioni per istituire un’assemblea costituente F 0 F C I bolscevichi perdono le elezioni
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