Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Mussolini: Ruolo nella Guerra Mondiale e Riconquista Nazionale, Appunti di Storia Contemporanea

Il ruolo di mussolini nella prima e seconda guerra mondiale, dal finanziamento delle industrie belliche alla fondazione di nuovi giornali per promuovere l'ingresso in guerra. Il testo illustra come mussolini sfruttò la crisi economica e il risentimento nazionale per aumentare la sua notorietà e portare l'italia a considerarsi un paese importante. Vengono inoltre analizzate le conseguenze economiche e politiche di entrambe le guerre.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 21/05/2019

alice-cherici
alice-cherici 🇮🇹

1 documento

1 / 42

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Mussolini: Ruolo nella Guerra Mondiale e Riconquista Nazionale e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! Prima Guerra Mondiale Nel 1914 l’Europa era divisa in due alleanza contrapposte: -Triplice intesa (Francia, Gran Bretagna, Russia); -Triplice alleanza (Germania, Impero Austro-Ungarico, Russia). A Sarajevo il 28 giugno 1914, il serbo Gavrillo Princip spara e uccide l’erede al trono Francesco Ferdinando. Princip lavorava per la Mano Nera, un’organizzazione terroristica bosniaca che desiderava l’indipendenza dell’impero. L’Austria-Ungheria accusa il governo serbo di aver organizzato l’attentato. Il 23 luglio l’Austria consegno a Belgrado un ultimatum con condizioni umilianti come la richiesta dell’arresto di molti funzionari del governo e dell’esercito serbo e la partecipazione della polizia austroungarica per le indagini sull’attentato. La Serbia non accetta l’ultimatum e chiede aiuto alla Russia in caso di guerra con l’Austria. Il 28 luglio l’Austria-Ungheria dichiara guerra alla Serbia. La Russia annuncia che il giorno dopo l’esercito si sarebbe mobilitato contro l’impero Austro-Ungarico per aiutare la Serbia. Il 1 Agosto la Germani dichiara guerra alla Russia, attivando la triplice intesa portando in guerra la Francia e la Gran Bretagna. L’Italia, approfittando che l’alleanza è di tipo difensivo, si mantiene neutrale affermando che l’impero Austro- Ungarico non si stava difendendo ma aveva preso l’iniziativa attaccando la Serbia. All’inizio della guerra la Germania è lo stato che più si trova in pericolo. Circondata da Russia e Francia decide di metter in atto un piano elaborato, chiamato Piano Schlieffen, che prevedeva di penetrare attraverso il Belgio e l’Olanda, due paesi neutrali, per attaccare i francesi alle spalle e vincere velocemente lo scontro per poi spostare le loro truppe ad est per fronteggiare la Russia. Ma la resistenza belga è imprevedibilmente tenace e blocca l’avanzata tedesca per i giorni necessari alla Gran Bretagna un aiuto ai francesi. L’esercito tedesco per attraversare il più veloce possibile il Belgio, si rende colpevole di numerosi crimini di guerra come l’incendio di molte città e massacro della popolazione civile. Le potenze alleate pubblicizzano l’evento con una massiccia propaganda anti-tedesca, per convincere i paesi neutrali ad entrare in guerra affianco della triplice intesa. Dopo che l’esercito tedesco riesce a vincere la resistenza belga, infligge pesanti sconfitte alla forza di spedizione britannica che si fortifica insieme ai francesi sulla linea del fronte scavando trincee e assumendo posizioni difensive. I tedeschi fanno lo stesso e inizia la guerra di posizione. Entrambi gli eserciti si schierano uno di fronte all’altro separati da un breve tratto dalla terra di nessuno, pieno di file spinato e mine. La tattica consiste di rimanere sulla difensiva il più possibile, dato che gli attacchi sono difficile da vincere e molto costosi in termini di vite umane. Il tipico attacco della prima guerra mondiale consisteva in un intenso ma breve fuco di sbarramento dell’artiglieria pesante che aveva lo scopo di abbassare il morale dei difensori e distruggere le loro posizioni difensive. La guerra sarebbe stata vinta da chi sarebbe riuscito a resiste più a lungo. Le industrie e i rifornimenti diventarono di fondamentale importanza. Il Regno Unito che possedeva una flotta militare molto più forte del nemico, tentò di mettere un blocco navale contro la Germania per fermare l’arrivo dei rifornimenti e velocizzare la fine della guerra. I tedeschi risolsero il problema con una nuova arama: gli U-Boot, sottomarini capaci di affondare le navi inglesi senza essere individuati. Furono usati anche per attaccare le navi americane che portavano rifornimenti al Regno Unito. Sul fronte orientale i Russi furono pesantemente sconfitto dall’esercito tedesco e sono costretti a ritirarsi. In Serbia l’esercito Austro-Ungarico viene respinto. Intanto l’impero ottomano che era in buoni rapporti con la Germania, entra in guerra con la triplice alleanza e attacca i porti russi nel Mar Nero. L’esercito russo risponde invadendo l’impero attraverso il Caucaso, ma l’attacco viene respinto. Il 23 agosto il Giappone , alleato del regno Unito, entra in guerra contro la Germania e insieme all’Australia e alla Nuova Zelanda occupa tutte le colonie tedesche sparse per l’Oceano Pacifico. nell’inverno del 1914 tutte le offensive di entrambi li schieramenti falliscono. L’attacco turco contro la Russia attraverso il Caucaso risulta una sconfitta disastrosa, mentre l’offensiva francese contro i tedeschi fa guadagnare agli alleati solo pochi chilometri al costo di migliaia di vittime. A Natale sul fronte occidentale si verifica una tregua spontanea. In Francia, nonostante l’uso di armi chimiche e di dirigibili, nessuno dei due schieramenti riesce ad ottenere una vittoria importante. Sul fronte orientale l’esercito Russo è costretto alla ritirata. Churchill pianifica di prendere il controllo dello Stretto dei Dardanelli, per aprire un nuovo fronte su cui tenere impegnati i turchi che avrebbero sguarnito le loro posizioni sul Caucaso e che sarebbero stati costretti a chiedere aiuto ai tedeschi che avrebbero spostato le loro truppe dalla Francia alla Turchia per aiutare gli ottomani. Dopo che tre navi britanniche vengono affondate dalle mine turche l’operazione si risolve in un disastro. In questo periodo all’interno dell’impero ottomano inizia la persecuzione e il genocidio della popolazione armena. Il 7 maggio del 1915 una nave civile con a bordo più di mille cittadini americani è affondata da un sottomarino tedesco. Il presidente degli Stati Uniti dichiara che questo attacco avrebbe potuto segnare la fine di tutte le relazioni con la Germania, ma per il momento mantiene la sua neutralità. Fin dal 1914, il ministro degli esteri italiano Sonnino aveva intavolato diverse trattative sia con gli imperi centrali che con gli alleati per cercare di ottenere il migliore accordo per entrare in guerra con l’uno o con l’altro schieramento. Le trattative si conclusero il 26 aprile del 1915, quando fu firmato il Patto di Londra che prevedeva l’entrata in guerra dell’Italia entro un mese affianco degli alleati in cambio di annessioni territoriali sull’Adriatico. Ogni attacco italiano contro l’Austria risultò un fallimento. L’esercito italiano guadagnò solo pochi chilometri al prezzo di una quantità enorme di vittime. Sul fronte orientale, mentre i russi si battono in ritirata, i tedeschi occupano Varsavia e l’imperatore Nicola II prende personalmente il controllo dell’esercito rendendosi responsabile di tutte le future sconfitte militari russe. Il 6 settembre del 1915, con l’entrata in guerra della Bulgaria, la Serbia è costretta a capitolare sotto la forza degli imperi centrali. 21 febbraio inizia ala battaglia di Verdun, la più lunga e la più sanguinosa di tutta la Guerra. Il piano dei tedeschi è quello di fa confluire una grande quantità di soldati francesi a difesa della città che ha un valore storico e propagandistico molto importante, per poi bombardali. Il 29 agosto finisce la battaglia di Verdun, i francesi sono riusciti a difendere la città, ma entrambi gli schieramenti hanno subito perdite enormi. All’inizio del 1917 i tedeschi si rendono conto che alla lunga perderebbero una guerra di attrito con gli alleati che possiedono risorse industriali alimentari maggiori. La Germania decide di riprendere con le operazioni dei sottomarini per affondare tutte le navi mercantili e ridurre il Regno Unito alla fame. Ma il 1 febbraio 1917 gli inglesi intercettano un telegramma dalla Germania al Messico, dove viene ordinato all’ambasciatore tedesco di proporre un’alleanza con il Messico contro gli Stati Uniti. Il presidente americano dichiara guerra alla Germania. In Russia Lenin va al potere e firma una pace con gli imperi centrali, uscendo dalla guerra. I tedeschi spostano quindi le loro truppe dal fronte orientale in Italia, infliggendo una sconfitta all’esercito italiano a Caporetto che costringe inglesi e francesi a spostare le loro truppe dal fronte occidentale in Italia. All’inizio del 1918 entrambi gli schieramenti sono in crisi. I tedeschi tentano un ultima offensiva sul fronte occidentale ma viene respinta e con l’arrivo dei primi rinforzi americani gli alleati recuperano terreno. L’esercito tedesco si arrende e batte in ritirata, gli imperi centrali perdono terreno e finisce così la prima guerra mondiale. Caratteri dei Totalitarismi La richiesta dopo la guerra era quella di uno stato forte e di arrivare ad un sistema politico che si propone come soluzione alla attuale situazione. FASCISMI o TOTALITARISMI ( volontà di controllare la società in tutti gli aspetti della vita, imponendo l'assimilazione di quel ideologia politica) Fascismo: 1922/25 luglio 43/ 25 aprile 1945 Nazismo: 1933-1945 Franchismo: 1939/1975 Stalinismo : 1927/ 1953 Cause: 1. crisi economica ( riconversione, disoccupazione) 2. Crisi politica : debolezza governi e incapacità partiti tradizionali di capire e prevenire pericolosità, paura del pericolo russo. 3. Crisi sociale: risentimento nazionale e forte bisogno di identità ( disorientamento delle masse, perdita di identità Erich Fromm) Germania: vendicare Versailles - Italia vittoria mutilata. Caratteri economiche), in modo graduale. I massimalisti volevano arrivare alla realizzazione del socialismo attraverso una sorta di rivoluzione, un modo molto più drastico. Sono dello stesso partito ma hanno due visioni diverse del raggiungimento della società socialista. Queste due anime si scontrano e la parte massimalista si stacca e fonda il partito comunista. Il partito comunista viene fondato nel Gennaio 1921 da Bordiga e Antonio Gramsci. Questo partito insiste sull’idea della rivoluzione e vuole che il partito comunista d’Italia abbia la stessa possibilità di aderire all’internazionale comunista che aveva come fulcro centrale la Russia politica che in questo periodo ha appena avviato e conclusa la rivoluzione Russa. -L’internazionale comunista è l’unione di tutti i partiti comunisti del mondo guidati dall’Unione Sovietica. Tutto questo però voleva dire accettare la subordinazione all’unione Sovietica. Essere dentro l’internazionale comunista era per un partito di un paese minore un aspetto di orgoglio. Ci sono tutti questi partiti che finiscono per mettere in crisi il Governo Liberale perché sono partiti nuovi che hanno un’azione diversa rispetto ai governi liberali. Cambia il sistema politico italiano, perché ci sono nuove esigenze che vengono rappresentate dai nuovi partiti. Nasce anche un altro nuovo partito che è il Partito Nazionale Fascista che viene fondato nel Novembre del 1921. Nasce per diverse ragioni: -nasce come il partito che vuole mettere ordine a una situazione del paese che attraversa molte crisi. Nasce con una connotazione pratica e non con una connotazione ideologica. -è il partito che vuole essere più di tutti la difesa contro l’ondata rossa (dei partiti progressisti). E’ un partito che si fa aiutare, per la difesa contro l’affermazione del pericolo rosso, dai fasci di combattimento. I fasci di combattimento traggono questo nome dalla tradizione romana e sono il simbolo dell’ordine dell’epoca romana cioè l’idea che ci possa essere l’esistenza di qualcuno che garantisce l’ordine e che difende i confini. Il fascio è sinonimo di ordine, è sinonimo di ripristinare la legalità dove si pensava che non ci potesse essere. Ripristinare la legalità significa ripristinare ogni tipo di azione anche violenta contro coloro che mettono in discussione l’ordine. Sono quindi squadre punitive che picchiavano in maniera pesante fino anche ad arrivare ad uccidere. Abbiamo già in questo primo frangente la legittimazione dell’uso della violenza contro gli avversari politici, impedendo anche la libertà di espressione. Il Governo Liberale, nei confronti di queste azioni di violenza che sono prima sporadiche e poi sempre più frequenti, si pone in assoluto immobilismo perché prendono l’occasione di usare il partito fascista come via più facile e strumentale per fermare il pericolo Rosso. Si temeva che l’avvento del comunismo potesse diffondersi anche in altri paesi. I Governi Liberali pensavano che sarebbero riusciti a sbarazzarsi del partito fascista dopo che il pericolo rosso fosse stato fermato. La Marcia su Roma nel 1922 è un’azione simbolica importantissima perché rappresenta l’assalto al potere. Simbolicamente è la marcia verso il luogo del potere. La Marcia su Roma aggrega tutti coloro che sono insoddisfatti, che credono nella difesa del paese e si uniscono tutti insieme accumunati da valori e anche da simboli visuali molto importanti. Si va a cercare la presa del potere tutti vestiti nello stesso modo. Si va contro ad un Governo che non è in grado di rappresentare il popolo. La camicia nera è un simbolo che rende tutti comuni ma ed era la divisa degli arditi (quelli che facevano gli assalti nella prima guerra mondiale). In più il nero rappresenta il contraltare del nemico cioè del rosso. Nero e rosso sono politicamente contrapposti. Questa marcia, poteva essere considerata come un reato vero e proprio di assedio al palazzo del potere, ma il reato viene disatteso dal Re che non proclama lo stato di assedio. Mussolini viene arrestato per pochi giorni ma poi viene rilasciato proprio perché non viene attuato questo tipo di reato e quindi si legittima la marcia su Roma come un atto normale, come qualcosa che non doveva essere punito. Questo è l’incipit della fase di affermazione del Fascismo che attraverso la Macia su Roma legittima la sua esistenza. Quindi l’idea che quella marcia sia stata legittima, considerato un atto normale che non doveva essere punito in cui Mussolini era considerato la figura più indicata per arginare il pericolo Rosso. I sostenitori del Fascismo La crisi sociale vuol dire che c’è una differenza tra i vari ceti sociali che sia affacciano nell’Italia del ‘900. Questi ceti sociali sono le classi aristocratiche, alta e bassa borghesia, classi popolari (contadini e operai). Tra i maggiori sostenitori del Fascismo c’è la piccola borghesia, rappresentata da quelli che hanno una piccola attività in proprio (negozianti, commercianti…) e non sono dipendenti. La piccola borghesia non si sentiva rappresentata da nessuno perché i grandi industriali erano sostenuti dal governo e anche dal partito dei cattolici, mentre le classi popolari erano appoggiate dai partiti progressisti, socialisti e comunisti. La piccola borghesia trovano nel neonato partito fascista un riferimento. Saranno i rappresentanti della piccola borghesia ad andare a irrobustire il Fascismo quando sarà il momento di occupare tutte le amministrazioni locali. Per Mussolini è punto fondamentale trovare persone fidate tra le rappresentanze politiche e locali. Nel Fascismo la burocrazia è importantissima perché vorrà dire creare un apparato di fedelissimi sui vari territori. Un altro elemento particolarmente importante cioè il risentimento nazionale che vuol dire che si pagavano lo scotto dell’Italia, considerata nel tavolo dei vincitori della prima guerra mondiale come un partner secondario che non ha contribuito più di tanto alla vittoria della guerra. Quindi il fatto di essere trattati come un paese di serie b provoca un risentimento nazionale non indifferente e collettivo. Soprattutto da parte di coloro che avevano partecipato alla guerra che tornano in situazioni disastrose senza essere riconosciuto sia lavorativamente che economicamente. In questo periodo si iniziano a formare le associazioni combattentistiche, proprio da coloro che tornano dalla guerra e non hanno nessun riconoscimento. Questo risentimento sarà uno degli elementi fondamentali che attecchirà moltissimo su quelli che hanno partecipato alla guerra e che finiscono per aderire al fascismo, perché vedono in questo partito un possibile riscatto. Molti di questi soldati andranno a formare prima i fasci di combattimento e poi le squadre punitive. I valori sostenuti da Mussolini per affermare la sua nuova politica. Doppia identità del fascismo cioè reazionario da una parte e rivoluzionario dall’altra. Reazionario qualcosa che funziona da freno anche in modo drastico verso qualcosa che si sta affermando in un altro modo. E’ reazionario contro il pericolo rosso e contro le ideologie Marxiste. Rivoluzionario perché vuole demolire e abbattere lo Stato Liberale. Mussolini si vuole candidare come colui che vuole rompere il sistema. Questa doppia anima sarà un altro elemento di successo del fascismo. Il fascismo è l’inizio di una fase che da l’avvio ai regimi totalitari che hanno caratteristiche simili. Quindi nel fascismo italiano (che è il primo fascismo) troviamo elementi comuni di tutti i totalitarismi. La caratteristica comune a tutti i totalitarismi è la presenta di un leader carismatico, che sfrutta la sua personalità e la mitologia che ruota intorno alla sua guida per costruire la sua notorietà. Il leader si candida ad essere la guida del paese e dei suoi cittadini, dove tutti si devono riconoscere e tutti devono esercitare su di lui quella sorta di adorazione. Il leader sarà il risolutore delle condizioni disagiate e di crisi del paese. L’adorazione del leader sarà un’altra delle fasi fondamentali della sua mitologia. Mussolini Da un ruolo fondamentale alla comunicazione, che sarà uno dei suoi motivi fondamentali di adesione e di consenso. E’ un uomo centrale nella comunicazione perché anche nella sua formazione politica parte proprio dalla direzione di un giornale. Mussolini parte come socialista, proviene da Predappio in Romagna che è una regione con tradizioni socialiste molto forti ed anticlericale. Infatti la prima formazione di Mussolini è una formazione anticlericale. Mussolini diventa il direttore del giornale socialista “Avanti”, organo ufficiale del partito socialista. Già da subito capisce quanto siano importanti i mezzi di comunicazione. Il giornale è la “palestra” di esposizione dei programmi ed è anche una forma di consenso piuttosto elitario perché siamo in un periodo dove ancora l’analfabetismo è piuttosto accentuato (chi sa scrivere è un numero circoscritto di persone). Mussolini capisce che combattere l’analfabetismo è uno dei tratti fondamentali per diffondere il suo programma. Quindi inventa un nuovo rito: la lettura pubblica Mussolini fa leggere l’Avanti, soprattutto quello che lui stesso scriveva, in luoghi di aggregazione pubblica. Si leggono pubblicamente gli articoli più importanti che dovevano essere alla base del convincimento. Si legge qualcosa che una parte deve entrare nella testa e nel cuore (più le parole sono incisive più riescono a convincere) e dall’altra parte in questa sorta di raggruppamento ci si sente uniti e convinti sentendo qualcuno che legge il verbo. Si comincia a capire quanto la retorica e il saper usare le parole sia un espediente assolutamente efficace per organizzare il consenso. Comincia così la retorica delle emozioni (le parole toccano la testa e il cuore). Uno dei pilastri fondamentali è la comunicazione interna che non deve solo convincere sulla bontà del programma ma deve anche suscitare l’emozione del cuore, deve tenere insieme la mente e il cuore. Questo è uno degli aspetti più efficaci e moderni, tanto che Mussolini è considerato il primo comunicatore moderno perché ha capito che il modo di approcciarsi al pubblico sia uno degli elementi fondamentali della politica. Fino ad ora la comunicazione politica non esisteva, perché la politica era un fatto di élite che riguardava gruppi ristretti di persone che sceglievano i rappresentanti governativi. Con Mussolini nasce l’idea che ci deve essere un nuovo approccio con il popolo che deve essere convinto e sedotto. Uno degli elementi chiave della comunicazione è la seduzione, che doveva portare a sedurre il proprio bacino di riferimento. Già da quando era socialista, Mussolini getta le basi per quella che sarà poi la comunicazione successiva. La seconda fase è quella che fa si che Mussolini utilizzi un tema chiave per avanzare il suo grado di consenso verso la popolazione. I temi chiave del socialismo sono di essere a favore delle forze popolari, di organizzare riforme di tipo sociale ma questi temi non bastano più ad avere un consenso più largo che non doveva più avere come unico riferimento le classi popolari. Mussolini vuole cercare un pubblico più vasto. Il tema chiave di Mussolini è l’ingresso in guerra, che diventa il suo cavallo di per farsi ancora più conoscere ed allargare il bacino di consenso si insiste sulla retorica di considerare il paese importante e di recuperare quel ruolo che aveva perso. Questo però non era possibile farlo nel giornale socialista, perché i socialisti erano contrari all’ingresso in guerra perché questo avrebbe portato ad un peggioramento delle condizioni di vita, aggravando la crisi economica che avrebbe colpito soprattutto le classi popolari. Mussolini invece capisce che questo è un motivo fondamentale per portare aventi la sua politica e utilizza la guerra come motivo di propaganda per se stesso, ma in realtà non era convinto che la guerra fosse una risoluzione dei problemi. Ma promuovere l’ingresso in guerra era uno dei traini per farsi conoscere, per essere individuato come colui che vuole sostenere l’onore italiano. Ma la posizione contraria alla posizione del partito socialista provoca l’espulsione di Mussolini, perché il giornale non poteva avere un direttore che sosteneva idee diverse dal partito. Alcuni storici hanno interpretato questa espulsione come una volontà di Mussolini stesso, si voleva far espellere dal partito perché questo diventava un ulteriore motivo di notorietà. Passava come quello che è stato espulso perché difendeva gli interessi italiani (anche questa è una Il tribunale speciale per la difesa dello stato (si sostituisce alla magistratura che era una struttura che fino ad ora ha una funziona autonoma di assoluta libertà di esercizio della giustizia. Ma non viene più considerata una struttura che esercita autonomamente il proprio ruolo che deve essere tutto nelle mani del tribunale speciale per la difesa dello stato) avrà assoluta libertà di decidere chi e come debba essere punito. Altro punto è l’istituzione della polizia segreta, la famosa OVRA (l’opera vigilanza repressione antifascista). Aveva un doppio compito. Da una parte raccogliere informazioni, anche attraverso infiltrati, su tutti coloro (anche di persone comuni. Gli infiltrati andavano nei bar, nelle palestre e in tutti i luoghi frequentati da persone comuni e avevano il compito di ascoltare e riferire con dei rapporti quello che poteva essere oggetto di punizioni) che potevano avere idee diverse da quelle fasciste. Andavano a cercare i segreti anche nelle vite private, per un controllo. In sintesi le leggi fascistissime significano l’attuazione, l’avvio della dittatura vera e propria, perché se non ci sono più i partiti, non c’è la libertà di espressione e la legittimazione della violenza come atto naturale nei confronti degli antifascisti vuol dire che non c’è più la democrazia. Quindi la prima fase che va dal 22 al 26 è la fase che prepara all’attuazione della dittatura (la dittatura parte dal 26 in avanti). La fine del Parlamento (sede naturale del confronto democratico) avviene attraverso il delitto Matteotti. Matteotti è un deputato socialista che è un rappresentate del Parlamento che denuncia Mussolini perchè sta operando, anche attraverso le squadre di intimidazione, una sorta di imposizione al mondo. Nel 24 avvengono le prime elezioni che ancora solo elezioni di tipo democratico e Mussolini mandando le sue squadre fasciste vuole indurre a votare il famoso listone fascista. Matteotti quindi si alza in Parlamento e denuncia questi fenomeni e per questa sua denuncia verrà ucciso dai sicari fascisti. All’inizio questo delitto non viene riconosciuto come di mano fascista poi nel 25 Mussolini fa un discorso al Parlamento in cui si addossa la responsabilità di questo omicidio giustificandolo come una necessità contro il nemico rosso. Quindi il delitto Matteotti, che precede l’incendi delle sedi dei partiti, è l’episodio che avvia sempre di più alla fine del parlamento e alla sostituzione del parlamento con un organo di assoluta fedeltà a Mussolini che si chiama il Gran Consiglio del Fascismo. Dal 26 in avanti (fino al 43) si avvia la fase concretamente di dittatura. Dal 26 al 43 instaurazione del regime fascista La questione che sta alla base di tutti i regimi è la concentrazione dei poteri. Mussolini concentra sulla sua persona molti poteri. Ma non tutti i poteri perché il problema che deve affrontare per la specificità dello stato italiano riguarda il rapporto fra due poteri. Questi poteri sono : -potere politico religioso delle chiesa; -potere della monarchia. Chiesa: Mussolini parte come socialista e con una forte componente anticlericale. Essendo un abile politico e stratega capisce che l’Italia è un paese di impronta cattolica molto forte, in cui la chiesa e i valori cattolici rappresentano un’unità molto forte nel paese. Da una parte questo significa aderire al partito dei cattolici che però era stato annientato. Mussolini si accorge che non poteva fare a meno di tutto il bacino di popolazione che era molto vicina agli ideali cattolici. Quindi arriva alla conclusione che con la Chiesa era meglio trattare per arrivare ad una sorta di collaborazione perché l’opposizione della chiesa sarebbe stato controproducente (essendo di formazione anticlericale accetta con fatica l’idea di dover trattare con la Chiesa). Questa sorta di trattativa aveva come obiettivo la legittimazione reciproca. La Chiesa legittimava Mussolini come capo del governo e guida indiscussa del paese da non contrastare e dall’altra parte Mussolini riconosceva alla Chiesa Cattolica una sua autonomia che finiva per essere cercata e trovata nella concessione di un territorio che è il Vaticano (E’ uno Stato autonomo di completa autonomia, dove vigevano le leggi della Chiesa e non le leggi dello Stato Italiano) come stato autonomo all’interno dello stato italiano. Nel Vaticano da questo momento in avanti si può inaugurare un tipo di vita civile e religiosa che ha delle regole autonome che non devono passare sotto l’approvazione dello Sato Italiano. Questa legittimazione reciproca avviene tramite i Patti Lateranensi che vengono stipulati nel 1929 in pieno periodo dell’approvazione del regime. Questi patti lateranensi consistono in un trattato internazionale (quindi non solo dentro lo stato Italiano ma anche fuori) in cui la Santa Sede che diventa Vaticano riconosce lo Stato Fascista e il Governo Italiano Fascista riconosce il Vaticano come autorità ed identità autonoma. Questo è valido non solo fra i due stati, fra Vaticano e Stato Italiano, ma anche fuori dei confini Italiani quindi la Chiesa Cattolica viene riconosciuta anche a livello internazionale come una nuova entità che ha uno statuto, degli ordinamenti autonomi che devono essere riconosciuti a livello internazionale. Sono dei patti che vengono stipulati all’interno del territorio italiano ma che vanno anche all’esterno. La Chiesa Cattolica diventa così uno Stato, e come Stato può essere riconosciuto al livello internazionale. Altro elemento importante dei patti lateranensi è l’aspetto finanziario. Stabiliscono una convenzione in cui lo Stato Italiano si impegna a pagare tutte quelle indennità del passato per risarcire il Vaticano dei territori persi. Questo perché quando si formò lo Stato Italiano molte delle terre e i beni della Chiesa furono assunti dallo Stato Italiano e spodestati alla Chiesa che si lamentava sempre del fatto che gli furono sottratti quei beni. In questo nuovo accordo Mussolini cerca di accattivarsi il consenso delle classi ecclesiastiche restituendo parte di questi bene che erano stati spodestati. Tutto questo da un senso di consenso e di legittimazione ancora più forte. Bisognava mettere mano ad alcune questioni che riguardavano il rapporto tra lo Stato e la Chiesa per quello che riguardava le varie zone di influenza. Primo fra tutti è il matrimonio. Fino a questo momento c’erano due tipi di matrimonio: quello civile (forma di matrimonio usata da coloro che si definivano anticlericali. Infatti molti socialisti e molti comunisti non accettavano il matrimonio religioso e in alcuni casi non accettavano neanche il battesimo religioso) e quello religioso. La Chiesa da questo punti di vista vuole la santificazione dei riti come battesimo e matrimonio che dovevano avere l’egida della Chiesa. Con i patti lateranensi viene riconosciuto come matrimonio unico quello religioso impedendo che il matrimonio civile abbia lo stesso corso. C’è anche l’aspetto economico e finanziario. Chi si sposa in Chiesa più o meno liberamente offre una donazione alla Chiesa Stessa. L’idea debba avere la priorità il matrimonio religioso aveva un doppio significato: di egemonia religiosa e l’aspetto economico. Questo aspetto quindi colpisce i cittadini. Con i patti lateranensi si mette l’insegnamento obbligatorio della religione a scuola. Fino ad ora la religione non era compresa fra le materie di insegnamento nelle scuole. C’era anche l’esonero dei sacerdoti dal servizio militare. La Chiesa non si può considerare un contraltare del Fascismo stesso, perché la Chiesa come istituzione non è stato un attore di opposizione al fascismo perché diventa un collaboratore. Diciamo però che non tutti i cattolici erano a favore del fascismo ma la Chiesa come potere si, lo era. Monarchia: la Monarchia è un'altra istituzione che non ha posto opposizione al fascismo, con meno collaborazione diretta non ha fatto un patto con il fascismo ma non lo ha osteggiato. La Monarchia non pone nessun tipo di ostacolo a Mussolini perché la Monarchia ha molto più paura del pericolo rosso che di Mussolini. La Monarchia è sinonimo di conservazione, di pregi, attecchisce soprattutto nel Sud Italia perché ci sono i grandi proprietari terrieri. Quindi è la diretta referente e rappresentante di un sistema politico e sociale molto conservatore. Da sempre i rappresentanti delle Monarchie sono le classi aristocratiche. Quindi erano molto più preoccupati di quella ventata rivoluzionaria rispetto a quello che poteva apportare Mussolini. Anzi Mussolini era il tutore dell’ordine lo vedono come un possibile soggetto con cui dialogare e collaborare (collaborare non a tutti gli effetti. Infatti tra Mussolini e la Monarchia non ci sono patti) per fermare questa onda rivoluzionaria. Il rapporto con la Monarchia diventa ancora più chiaro quando Mussolini cerca di dare una piccola porzione di scena anche al Re in quelle che saranno le sue manifestazioni principali (comizi, adunate…). In tutti i momenti principali di celebrazione del fascismo Mussolini vorrà anche la presenza del re sempre in ruolo subordinato sia dal punto di vista visivo sia dal punto di vista politico. Quindi tra Monarchia e Mussolini non c’è la legittimazione reciproca perché il Re deve avere un ruolo subordinato. Non c’è mai stata un opposizione chiara della monarchia ma neanche un appoggio incondizionato, perché Mussolini non glielo permetteva. I valori sostenuti durante il regime fascista (tutte le dittature poggiano su una forma di ideologia che sta alla base dell’esistenza della dittatura): -L’ordine. L’idea che la dittatura fascista abbia come prerogativa fondamentale una sorta di ordine che non riguardava solo l’ordine pubblico (per evitare azioni rivoluzionarie) ma era anche una sorta di ordine morale che riguardava la vita quotidiana di tutti. -Disciplina. L’ordine morale vuol dire essere disciplinati, rispondere ad una disciplina molto rigida. Questa disciplina è dettata dall’obbedienza verso colui che guida il paese e che riguarda anche le regole della convivenza civile. Per essere dei fascisti modelli bisogna essere disciplinati e obbedire ad un codice morale. E’ un passaggio diretto fra l’ideologia e l’etica, sono quindi le regole della convivenza che riguardano l’obbedienza, il senso del paese e di come si deve vivere per far parte di un collettivo (paese) che ha gli stessi valori. Il fascismo modella il modo di vivere, è un modello che entra nelle vite delle persone e nella costruzione del cittadino(creazione del modello esistenziale). Creazione del modello esistenziale Questa creazione avviene su un principio che è alla base della fabbrica del consenso. Far sentire il singolo cittadino parte di uno Stato che funzione e che pensa al benessere di tutti i cittadini. Questa idea molto moderna e molto efficace si realizza attraverso una serie di operazioni. Per far sentire il cittadino partecipe e una parte fondamentale e coinvolta dello stato, effettua delle operazioni di coinvolgimento di massa: 1)Organizzazioni. Le organizzazioni sono dei gruppi divisi per età dai bambini piccoli fino agli studenti universitari (balilla, figli della lupa, giovani italiane, Gup. Per ogni categoria di età c’è un organizzazione di rappresentanza)finché sono giovani e poi per i più grandi (dai 18 anni in poi) sono divise per professioni e hanno altre organizzazioni di rappresentanza (ci sono le corporazioni degli avvocati, degli insegnanti, dei contadini, degli operai). Queste organizzazioni sono determinanti dal punto di vista del raggruppamento. Ogni organizzazione ha la propria divisa e il proprio stemma e tutto questo materiale è regalato dallo stato(serve per far sentire partecipe il cittadino). Tutte queste organizzazioni erano chiamate in quelli che erano i grandi momenti di celebrazione del regime (adunate, parate, comizi, inaugurazioni dei monumenti). Durante i momenti di celebrazione ogni organizzazione aveva un posto nella coreografia di regime, dando l’illusione di far parte di un ingranaggio solenne che riservava a tutti la propria recita. Cantavano gli inni fascisti e ogni organizzazione aveva il proprio. Facevano il saluto fascista, tutti partecipano al saluto romano legato ad una sorta di tempistica molto studiata (prima salutano i balilla, poi i figli della lupa…). Diventa una forma di coreografia importantissima. Devono applaudire alle parole, allo slogan che incitano alla grande partecipazione. Anche in questo caso è tutto studiato a tavolino e quando c’è il momento del discorso di Mussolini (altra forma perfetta di comunicazione politica) tutti devono applaudire in maniera che l’applauso sia il più lungo possibile. Quindi questo coinvolgimento di massa finisce per tenere insieme tutti, dai piccoli ai grandi, perché ognuno ha il proprio posto. 2)Opera nazionale del dopo lavoro Il termine “opera” vuol dire qualcosa organizzativamente di concreto, non sono solo programmi ma è un organismo che opera e che concretizza le cose di sui si parla, quindi già contiene l’idea di agire concretamente. Nazionale perché si riferisce alla nazione e che pensa a tutto l’intero paese. Il dopo lavoro nessuno fino ad ora aveva pensato di organizzare il tempo impiegato dopo il lavoro. necessario un partito che si candidi a risolvere le questioni del paese. Questo partito si chiama nazional socialista. Nazional significa che è il partito che vuole restituire la grandezza al proprio paese. Centrare già nella parole l’idea di uno stato nazione forte che restituisca tutto quel disonore che avevo inflitto gli avversari. Socialista Non fa riferimento ai partiti socialisti. Per Hitler questa parola significa socializzare, cioè tenere insieme. Quindi un partito nazionale che tiene insieme gli individui completamente diversi con un’ottica sociale, di coesione fra tutti. Questo partito nazionale doveva rappresentare tutte le categorie sociali. E’ fondato da Adolf Hitler. Hitler quando è ancora giovane milita nell’estrema destra tedesca che ha il suo momento di accreditamento anche sul piano della scena pubblica durante l’occupazione della Ruhr. Questa occupazione dei francesi non era ben voluta quindi si crea un movimento di reazione contro quest’ultima, anche violenta che in questi primi anni legittima l’uso della violenza come reazione, con un’ idea che la violenza era necessaria sia da un piano fisico che sul piano dell’azione politica. In queste prime azione concrete e violente per l’occupazione della Ruhr, Hitler si distingue nella capacità di tener insieme queste persone. Costoro che animavano queste prime azioni di reazione violenta, erano anche in questo caso gli individui che avevano un passato e una militanza piuttosto variegata. Il nucleo più forte, che seguirà Hitler anche subito dopo, derivava da ex militari e soldati che avevano combattuto nella Grande Guerra e che vedevano nella sconfitta non tanto del paese ma anche di loro stessi che avevano affrontato grandi difficoltà dopo una dura preparazione militare e quindi lo svolgimento della guerra non aveva dato a loro quel ruolo così importante che pensavano di ricoprire ( non erano come i soldati italiani che erano stati mandati allo sbaraglio, perché gran parte dei soldati tedeschi erano preparatissimi. Arrivavano da una sorta di “allevamento militare” molto intenso e curato. Quindi quando tornano non si sentono ben rappresentati e soprattutto ritengono che il governo e i partiti non abbiano saputo dar le ragioni necessarie per le trattative di guerra. Non si sentivano rappresentati, anzi era avversi a questi governi). In questi gruppi militari alcuni erano ancora in servizio altri erano tornati dalla guerra e non avevano più la divisa, ma erano accumunati da questo senso di risentimento davvero pesante nei confronti dei governi. Proprio perché erano preparati fisicamente e militarmente, erano quelli che da subito utilizzano la violenza in tutte le sue forme (dalle mani, all’uso delle armi, delle torture). C’erano anche altri che aderiscono al partito nazional socialista, per esempio molti operai. Erano moltissimi gli operai (anche loro prestanti dal punto di vista fisico) del carbone che si erano visti arrivare i nemici francesi che erano legati al massimo sfruttamento della risorsa carbone e uomo (i francesi avevano creato delle situazioni di lavoro tragiche) e quindi trovano nel partito di Hitler un aggancio per reagire contro i francesi e soprattutto per reagire contro l’esautoramento delle loro industrie e del loro lavoro nelle fabbriche. Avevano un doppio risentimento, non solo nei confronti dei governi che li avevano lasciati nella mani dei francesi ma anche nei confronti di questi nuovi occupanti che li avevano strumentalizzati sul piano anche delle condizioni di lavoro. Quindi ci sono due gruppi: gli operai e i militari che trovano in Hitler un nuovo referente politico e sociale. Quindi questi due gruppi provenienti da classi diverse, costituiscono il nervo centrale che gira intorno al partito di Hitler. Con tutti costoro e anche altri che si aggiungono piano piano nel corso degli anni, anche Hitler individua un’azione che debba servire per farsi conoscere e dall’altra per individuare il bersaglio politico della sua azione. Nel 1923 promuove una sorta di insurrezione a Monaco (colpo di stato di Monaco), che serve a due obiettivi: -Il primo è l’idea di costituire un’adesione di individui che siano pronti a mettere la propria persona e il proprio fisico per servire la casa. -Il secondo è l’obiettivo di farsi conoscere all’esterno perché l’insurrezione di Monaco significava arrivare ad assaltare uno degli edifici del potere, ed eventualmente con l’obiettivo di impossessarsene come segno dimostrativo. Quindi l’insurrezione di Monaco ha un valore simbolico importantissimo (è una sorta di imitazione della marcia su Roma. La marcia su Roma era una marcia visibile e preparata mentre l’insurrezione di Monaco è nascosta, è un assalto al potere abbastanza improvvisato ). nel caso dell’insurrezione di Monaco, intervengono le forze dell’ordine su mandato del governo e vengono arrestati coloro che hanno intentato questo atto a partire da Hitler che viene arrestato e condannato con una sentenza penale a 5 anni (ne fa solo 1). In questo anno di carcere Hitler scrive il suo manifesto politico cioè il Mein Kampf (la mia battaglia) che è la bibbia nazista. I punti fondamentali del Mein Kampf, che poi li troveremo nella realizzazione pratica, sono: -Intanto il titolo “la mia battaglia” che è una sorta di presentazione. E’ un trattato che non è semplicemente qualcosa di scritto e teorico ma deve gettare la base per un’azione di realizzazione vera e propria. E’ una battaglia che deve avere un esito, deve diventare pratica. E’ una battaglia contro due principi: 1) la salvaguardia della razza ariana. Vuol dire tenere presente solo l’origine germanica contro tutto quello che intacca quel tipo di purezza (l’obiettivo è salvare la razza umana da qualsiasi contaminazione). Tutti colo che contaminano la razza ariana sono (categorie considerate dannose per la società) ebrei, slavi, nomadi, omosessuali, piccoli gruppi religiosi, portatori di handicap fisici o mentali, massoni, individui definiti asociali chiamati con l’aggettivo subumani. Tutti coloro che rientrano in queste categorie sono legittimati ad essere combattuti, sconfitti e abbattuti. Questa teorizzazione ha una lunga gestazione ma poi verrà realizzata concretamente. -Il secondo punto è il recupero dei territori perduti che erano stati sottratti nelle trattative post guerra e soprattutto il fatto che sia legittimata un’espansione verso est, considerata un obiettivo primario, per la realizzazione del pangermanesimo (è il fatto che le radici germaniche diventino una prerogativa di diffusione anche fuori dei territori tedeschi). La razza germanica deve diventare la razza egemone e di guida verso una diffusione in tutto il mondo soprattutto nei territori europei. Quindi da un’idea teorica poi discende una realizzazione pratica nel corso degli anni avvenire. Nel Mein Kampf troviamo i tratti principali della realizzazione della dittatura. I valori e i principi fondamentali che da teorizzati nel Mein Kampf diventano i principi cardine della realizzazione del regime: -La rivincita. Per recuperare i territori persi uno dei principi fondamentali del partito sarà la rivincita nei confronti delle ripartizioni di guerra e nei confronti dei paesi che hanno provocato la subordinazione del paese germanico (Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti. Tutti quei paesi che non solo hanno vinto la guerra ma che hanno anche ridicolizzato il grande paese germanico). Questo principio sarà alla base della successiva dichiarazione di guerra. Prima era un principio teorico che poi si trasforma in azione politica e che preparerà il terreno per la guerra. -L’ordine. E’ un principio chiave perché è un obiettivo che da una parte deve sostenere l’idea dello stato forte che è in grado di ripristinare l’ordine, ma è un ordine che va contro tutti coloro che si oppongono a quest’ultimo (è un ordine morale e politico). Tutto questo deve portare alla potenza economica e militare della Germania. Tutto ciò si ottiene con una rigida disciplina, che vuol dire obbedire e avere chiaro chi comanda e quindi anche quelle che sono le regole da rispettare. Tutto questo viene seguito da molte persone che considerato il manifesto convincente, infatti riesce a trovare grandi adesioni. Saranno, a seguire Hitler e il suo partito, gli industriali che credono nella potenza economica della Germani perché vedono la possibilità del profitto, l’esercito, la media borghesia (crede di poter essere soddisfatta nella sua connotazione sociale), gli operai (soprattutto quelli sfruttati dai francesi). Nel 1928 Hitler riceve 800mila voti e nel 1930 6milioni e mezzo di voti ( in due anni c’è un esplosione esponenziale). Tutto questo porta alla realizzazione della dittatura. (in questa registrazione mancano i primi minuti) Il secondo obiettivo si prende l’occasione, in un momento di crisi parlamentare, per attuare un vero e proprio colpo di stato per la distruzione fisica e politica del Reichstag, cioè scompare il parlamento come luogo di confronto politico. Esautorare il parlamento dalle sue funzioni significa che non c’è più la democrazia, che non c’è più la sede di confronto politico, dell’esistenza dei vari partiti politici ovvero si arriva alla legittimazione del partito unico. Quindi il parlamento non ha più il senso di esistere e verrà successivamente chiamato Terzo Reich, e nella sede di quello che era il vecchio luogo di discussione politica siederà solo i rappresentati del partito unico che non sono eletti ma sono nominati direttamente dal capo del partito unico. Il partito unico da questo momento in avanti si chiamerà il partito nazista che ha come propria vocazione quello di sopprimere tutti gli altri partiti politici (tutti gli altri politici sono messi al bando e sono costretti ad agire nella clandestinità, altri invece scompaiono del tutto). Oltre alla soppressione dei partiti viene anche eliminata ogni libertà di espressione. Il partito nazista decide ciò che è giusto, ciò che può essere scritto, ispirato, disegnato ecc. una totale censura di tutto quello che non fa parte della dottrina nazista. Come rito simbolico per eccellenza di soppressione della libertà di espressione, sarà il rogo dei libri. Per far vedere pubblicamente un rito in cui vengono bruciati tutti i libri che contengono linee che non vengono considerate coerenti con le ideologie nazista. Vengono bruciati libri di letteratura, poesia, trattati di filosofia, medicina, igiene quindi tutto quello che viene considerato estraneo. Il significato di questo rito pubblico è che si brucia qualcosa per farla rinascere (la fiamma è un simbolo che brucia e purifica). Il rogo dei libri è importante anche sul piano scenico e sul piano della presa sull’opinione pubblica. Dal 1933 in avanti si avvia a tutti gli effetti la dittatura. Dittatura significa la concentrazione dei poteri in un'unica persona. Nelle mani della guida unica, cioè di Hitler che viene denominato fuhrer, sono concentrati la funzione di presidente, cancelliere, capo delle forze armate (le ss, corpi scelti per la guardia personale oltre che ad essere squadre di assalto). Non c’è l’aspetto religioso perché nella Germania la Chiesa non ha quell’importanza che ha in Italia, quindi Hitler non si occupa nemmeno del caso religioso anzi lo considera secondario. Quindi questa concentrazione dei poteri fa si che si abbia l’avvio del Terzo Reich. Anche il Terzo Reich è una definizione non scelta casualmente perché sta a simboleggiare la nascita di una nuova entità che deve essere potente e solenne che viene dopo i due riferimenti storici che sono il sacro romano impero e la Germania di Bismarck (una Germania che aveva sconfitto tutti i nemici per mare e per terra, e che costituiva un altro momento glorioso a cui ispirarsi). I due elementi della realizzazione della dittatura: -Violenza che ha un doppio valore per il regime nazista. Il primo è l’attuazione espressa nel Mein Kampf, quindi la legittimazione della violenza per eliminare tutti gli oppositori (oppositori politici e le categorie considerate dannose per la società). Il secondo punto è che nell’idea della violenza c’è anche la protezione di colui e di coloro che mettono in atto il modello nazista. Hitler avrà delle squadre di protezione personali (saranno squadre di ss scelte) ma anche di tutti gli altri che fanno parte del partito nazista che avranno a disposizione questo corpo di sicurezza pronto ad intervenire con la violenza in ogni momento. La violenza ha questo tipo di legittimazione necessaria. -Ogni forma di censura. Verrà attuata in maniera ancora più forte rispetto al fascismo. Si censura tutto ciò che non è in linea con il nazismo. La censura è utilizzata nei confronti di coloro che non mettevano in pratica una forma di perfetta venerazione nei confronti del grande capo. Qui ci ricolleghiamo alla costruzione del mito del capo. Hitler non si propone di sedurre le masse, ma si presenta come un capo duro e rigoroso, autorevole e che incute soggezione. E’ la costruzione del mito di un uomo forte al quale obbedire anche al costo di grandi sacrifici. Non mira alla seduzione delle folle, ma le folle devono essere dirette e devono obbedire perché la guida è una guida sicura che chiede disciplina, sacrificio, delle attività che non sono particolarmente gradite ma questo lo fa per la grandezza del paese alla quale tutti si devono sottoporre. I principi che stanno alla base della dottrina (è una dottrina che mira alla formazione del carattere) Hitleriana sono: -La purezza della razza. Questo vuol dire scegliere e destinare nei luoghi chiave di rappresentanza tutti coloro che rappresentano la simbologia della razza ariana. Sono giovani biondi, con gli occhi chiari, un fisico che fa pensare ad una certa forza fisica (sono allenati da una vera preparazione fisica molto disciplinata). Diventeranno le avanguardie della gioventù hitleriana da impiegare sia a livello visivo che a livello polito e militare (andranno a costituire l’esercito della seconda guerra mondiale). I campionati mondiali di calcio e le olimpiadi sono la passerella dove si può dimostrare la forza del paese. Non è un caso che queste competizioni saranno sempre più segnate con la presenza dei grandi dittatori che si esibiscono nei palchi per essere da una parte uno stimolo per gli atleti che sono ancora più incentivati a dare prestazioni di un certo tipo, ma allo stesso tempo è anche un modo per appropriarsi delle vittorie come requisito indispensabile della propria potenza e propaganda. Mitologia del mito attorno alla figura del grande capo il capo deve essere venerato dal popolo, come il salvatore della patria e come colui che ha trasformato un paese sconfitto in un paese vittorioso. La costruzione del mito è resa attraverso la macchina della propaganda. Hitler vuole essere considerato come l’uomo vincente, l’uomo sul quale riporre tutte le insoddisfazioni che lui ha saputo risolvere. Per sostenere una politica a favore di qualcuno spesso è necessario costruire il nemico da sconfiggere, perché intacca quel modello ariano. Questo nemico è nell’ebreo. Quasi da subito, ma con un’accelerazione dagli anni 30, viene creata una campagna per la distruzione del nemico ebreo. Bisogna tenere in considerazione alcuni elementi, che si intrecciano tra loro: 1)L’ebreo è colui che contamina la purezza della razza ariana. E’ un pericolo che deriva anche dall’aspetto fisico, per sul piano fisico rappresentato l’antitesi del modello ariano. Si ridicolizza l’aspetto fisico dell’ebreo che viene disegnato come coloro che hanno un’acconciatura strana, viene sottolineato il fatto che non si lavano, che utilizzano un abbigliamento ridicolo. Il primo motivo di costruzione di questa battaglia anti-ebra va sull’aspetto fisico. 2)Occorreva sempre di più insistere sul fatto che ci fosse un responsabile delle conquiste subite. Questo viene identificato negli ebrei, perché non hanno fornito i contributi finanziari necessari alle spese di guerra. Sono considerati responsabili perché la comunità ebraica è considerata una comunità ricca che tiene alcune leve economiche soprattutto nel mondo della finanza e dell’usura. Tutto questo permette a Hitler di costruire questa campagna diffamatoria perché era importante trovare delle energie contro una comunità e distogliere l’attenzione dai problemi sociali. Le campagne di “distrazione di massa” sono uno degli elementi chiave delle strategie politiche. (qualsiasi cultura politica o partito spesso si basano su un doppio binario per la propria forza: da una parte si insite su quelli che sono i programmi e i valori, dall’altro si costruisce il nemico a cui andare contro) L’antisemitismo La campagna antisemita inizia nelle scuole, per insegnare ai bambini e ragazzi delle scuole dell’obbligo la nocività degli ebrei. Nei libri di testo viene raccontato, come se fosse una favole per coinvolgere bambini anche molto piccoli, che l’ebreo è una razza repellente, dalla quale guardarsi. In questi libri ci sono dei capitoli interi dedicati alla lotta contro gli ebrei. Quindi si può capire che nella formazione base tutti i libri di testo vengono cambiati, perchè vengono cancellati tutti gli aspetti della storia nazionale dove ci sono le crisi ma anche l’esito della guerra. Viene travisata la storia, si stava quindi falsificando la realtà. La campagna antisemita avviene anche attraverso i mezzi di comunicazione come i giornali, la radio. Quindi tutto quello che riguarda la propaganda ha come obiettivo quello di insistere nella descrizione del nemico ebreo. Verranno organizzati dei filmati di propaganda antisemita, saranno promossi dei programmi radiofonici che diventeranno oggetti di comizi specifici dove Hitler parlerà degli ebrei come subumani. La propaganda finisce poi per avere un esito concreto perché piano piano si avvii un’estromissione di tutti gli ebrei da quelli che sono i posti importanti (come gli uffici pubblici e l’insegnamento). Si può notare che è una campagna che avviene per gradi in cui piano piano si passa dalla denigrazione all’esautoramento professionale degli ebrei. Si passa poi alla fase esecutiva, dove si ha anche la legittimazione della violenza. Quindi non si limitano ad allontanare gli ebrei dalla scena pubblica, ma si arriva alla legittimazione dell’omicidio di massa con i campi di concentramento. Campi di concentramento In pochi anni i campi di concentramento diventano 33. I campi di concentramento servono ad alcune finalità: -Raggruppare ed esiliare coloro che devono essere tagliati fuori dallo stato tedesco. Non hanno alcun diritto di stare nello stato tedesco come normali cittadini. Il primo obiettivo è quello di trovarli e spostarli dalla realtà dello stato tedesco. -Punirli. In questi luoghi dove vengono portati devono essere puniti per essere ebrei. Anche in questo caso abbiamo la legittimazione della punizione. Devono fare i lavori di fatica più degradanti, anche lavori che non servono a niente, solo per prosciugare le loro energie. -In questi campi ci sono coloro che governano e che comandano, hanno tutte le facoltà per rendere la prigionia di queste persone il più degradante possibile. Questi capi hanno legittimità di vita e di morte sui loro prigionieri. Questi campi saranno sempre più concentrati e diretti per la razza ebraica ma poi ci saranno motivazioni che allargano questo tipo di popolazione condannata nei campi di concentramento. A non essere considerati cittadini tedeschi non saranno solo gli ebrei, ma saranno anche tutti coloro che escono dai canoni di Hitler. Ci saranno i disabili, gli omosessuali, gli oppositori (come i bolscevichi). Tutto questo porta al fenomeno dell’olocausto. Olocausto significa bruciare interamente. La realizzazione completa della distruzione degli ebrei si ha con la legittimazione di mettergli in polvere, bruciandoli. Le camere a gas nascono con l’intento di purificare la razza ariana attraverso il rendere ufficiale e senza farla conoscere all’esterno di bruciare i corpi di coloro che contaminano la razza. Tutto questo causa 15milioni di morti (di cui 6milioni sono ebrei). Shoah vuol dire la tempesta devastante, che ha causato lo sterminio del popolo ebraico. Tra il ’39 e il ’45 circa 6 milioni di ebrei vengono uccisi ufficialmente dai nazisti con l’obiettivo di creare un mondo più puro e pulito dai subumani. Come tutto ciò ha un epilogo anche dal punto di vista legislativo, con le Leggi di Norimberga del ’35 che cominciano con il boicottaggio economico, e con l’esclusione dei cittadini ebrei dai posti di rappresentanza dei vari uffici pubblici. Come gesto simbolico si ha la Notte dei Cristalli (tra l’8 e il 9 Novembre 1938), in cui vengono incendiate le Sinagoghe e i luoghi di culto degli ebrei e tutti i loro negozi. Dal 42 in avanti comincia un’accelerazione e concretizzazione della politica dello sterminio. Sapevano dentro la Germania quello che stava facendo Hitler dentro i campi di concentramento oppure no? Chi lo sapeva? E una volta saputo ha fatto qualcosa per fermarlo? Fuori della Germania sapevano cosa succedeva dei campi di concentramento e della loro esistenza? Hanno fatto qualcosa per fermalo? La conoscenza della politica raziale in Germania Tutti coloro che stavano alla base della piramide hitleriana con ruoli ben precisi all’interno dello stato germanico, conoscevano la strategia hitleriana. Tutta questa strategia era chiara nelle intenzioni di discriminazioni, ma molto spesso non era chiara nel risultato finale. Ci sono stati molti studi e anche oggi ci si interroga sulla memoria. La popolazione civile interrogata una volta finito la guerra, ha raccontato che non erano a conoscenza dei campi di sterminio, ma erano a conoscenza delle rappresaglie, dei rastrellamenti. Ma la giustificazione finale è che si conosceva l’idea che queste persone venissero sequestrate e mandate nei campi di lavoro, ma non si pensava che fossero campi di sterminio. E’ una giustificazione che non corrisponde alla realtà, perché questa macchina di morte era chiarissima in ogni suo episodio (sapere e non fare nulla per fermare questo sterminio è una colpa molto pesante da assumersi). Questo sterminio diventa una grande macchia nella condotta e nell’etica morale della popolazione tedesca. Faranno i conti con questa macchia per molto tempo. Nei campi di concentramento c’era una piramide gestionale molto chiara, e tutti costoro che erano a capo dei campi di concentramento quando sarà il momento di fare i conti con la realtà si giustificheranno (nel processo di Norimberga verranno processati tutti i responsabili) dicendo che erano semplicemente degli esecutori di ordini che arrivavano dall’alto, e a questi ordini non si potevano ribellare e spesso non sapevano quali sarebbero stati i loro compiti. Però chi era a capo di questa macchina infermale lo era perché era stato scelto da Hitler, che aveva selezionato i suoi uomini di fiducia per portare avanti questa parte della sua strategia. La conoscenza della politica raziale fuori dalla Germania Ci sono due posizioni: -Fronte religioso. La Chiesa Cattolica che è per sua natura l’istituzione che protegge la vita e protegge qualsiasi diritti che ha a che fare con l’esistenza, non è intervenuta perché ha preferito percorrere la strada di salvare gli ebrei nascondendogli nelle strutture del Vaticano, sia nelle singole strutture ecclesiastiche nel territorio. La Chiesa era a conoscenza dei campi ma tenta di salvare più persone possibili. -I paesi più forti strategicamente ed economicamente erano a conoscenza dei campi, ma lo hanno saputo in maniera evidente quando ormai era in corso la guerra e quando si erano identificati i fronti durante la guerra. Combattevano militarmente il nemico tedesco. I campi di concentramento erano costruiti in zone strategicamente fuori dai confini militari. Scelsero zone isolate. In seguito si scoprii che chi teneva le redini della guerra aveva già individuato le zone dei campi ma le strategie di guerra erano altre e anche perché si sottovalutò la gravità della situazione in quei luoghi. La responsabilità della Shoah è stata mondiale che non può essere sottaciuta. L’Italia come si comporta sul tema del razzismo nel 1938 in Italia vengono promulgate le leggi ebraiche, e non è del tutto vero che sono state promulgate per imitare Hitler e la sua politica. Sicuramente in parte è stato anche un’imitazione, ma il credo mussoliniano aveva a che fare con un atteggiamento, nei confronti degli ebrei e di coloro che escono dal modello di italiano mussoliniano, abbastanza simile a quello hitleriano. In Italia molto più degli ebrei, che in Italia non sono cosi numerosi come in Germania, sono i rom. La politica fascista è una politica di profonda discriminazione nei confronti dei rom che vengono considerati come coloro che contaminano il modello dell’italiano nuovo. I rom sono quelli che puzzano, che rubano e che portano via le case agli italiani. Prima di arrivare alle leggi ebraiche, ci sarà una dichiarazione della razza che viene sottoscritta dal manifesto dei docenti universitari con l’idea che ci dovesse essere un’attenzione alla razza italica. Queste disposizioni vengono prima attuate nei confronti degli ebrei non italiani (che non hanno la nascita italiana) poi riguarderà anche agli ebrei italiani. Il mito della difesa della razza entra a tutti gli effetti nella politica razzista. La Chiesa e l’opinione pubblica contrasterà questo mito. Nelle operazioni di rastrellamento ci sarà la reazione della popolazione italiana che non solo cercherà di nascondere queste persone, ma cominciano ad organizzarsi anche le prime difese della popolazione civile contro coloro che andavano a requisire gli ebrei. Questa è una differenza rispetto a quello che è la conduzione delle operazioni in Germania, dove la popolazione non si ribella al rastrellamento degli ebrei e l’idea della purezza della razza si era inculcata nella mente dei civili. In questo momento la resistenza antifascista comincia a nascere per contrastare queste azioni di rastrellamento. (la resistenza in Germania è quasi nulla) Quando l’armata rossa dell’Unione Sovietica scoprirà ed entrerà ad Auschwitz ci sarà una situazioni di incredulità, anche gli stessi militari che avevano sopportato difficili situazioni di guerra rimangono stupiti dalla situazione dentro al campo. Troveranno mucchi di ossa di persone morte e chi è rimasto in vita verrà descritto come un essere alieno perché non hanno più le fattezze umane. Negazionismo è una corrente di pensiero che sostiene che i campi di concentramento non sono mai esistiti e che siano frutto dell’invenzione della comunità ebraica e dagli oppositori nazisti. Stalin, attraverso il rendere concreto il comunismo, garantisce la triade che caratterizza un’esperienza socialista. La casa, la scuola e la sanità sono le tre categorie che garantisce lo stato comunista, per tutti e in maniera uguale. Il comunismo quindi garantisce l’uguaglianza di tutti i cittadini attraverso l’erogazione di tre (quattro con il lavoro) servizi fondamentali: casa, lavoro, scuola e la sanità. Casa Lo stato costruisce delle case e da a tutti la possibilità di abitare in quelle case, con degli affitti irrisori. Queste case hanno le stesse caratteristiche per tutti. Sono dei grandi centri abitativi, divisi per appartamenti tutti uguali, con i servizi minimi però con la possibilità che tutti abbiano la casa. Diede anche la disponibilità dell’approvvigionamento quotidiano, attraverso una tessere alimentare da poter utilizzare nelle botteghe riservate esclusivamente agli abitanti del posto in cui tutte le volte che si andava a comprare i beni di prima necessita (pane, latte…) veniva segnato senza doverlo pagare nella tessera alimentare. C’era la garanzia di un minimo di sostentamento per tutti. Scuola E’ uno dei punti qualificanti del comunismo. Viene garantito a tutti i bambini la possibilità di andare a scuola. Un paese agricolo che aveva poche strutture scolastiche, con figli dei contadini che non frequentavano la scuola. Quindi c’è la necessità di colmare questo vuoto. Era necessario avviare una scolarizzazione diversa. Questo avviene come uno dei capi saldi della realizzazione del comunismo, il fatto che ci sia la scuola dell’obbligo per tutti. I lavoratori svolgevano quei duri lavori per risollevare la nazione, e lo stato garantiva l’istruzione ai figli dei lavoratori. Nei grandi quartieri residenziali veniva anche inserite le scuole. Le scuole erano di buon livello perché si darà molta importanza alla preparazione degli insegnati che saranno ben formati per insegnare. Gli insegnanti avevano un grande compito che era quello di dover dare quell’istruzione a un paese che era, sotto questo punto di vista, fortemente carente. Viene garantita e promossa, sia un’istruzione di tipo umanistico e letterario sia un’istruzione tecnica e professionale. Sanità uno stato che pensa all’uguaglianza dei propri cittadini deve garantire anche la salute a tutti però erogata dallo stato. Quindi chi ha problemi di salute sa che lo stato penserà a guarire ogni tipo di malattia. I medici russi saranno tra i medici migliori, più ricercati, più specializzati perché hanno il compito di garantire la salute pubblica, a spese dello stato. Questa garanzia riguarda non solo per curare malattie ma anche per prevenirle (furono costruite delle terme per preservare il fisico). Tutti questi principi vengono realizzati in maniera completa. Solo i piani quinquennali non riusciranno ad essere portati a termine così come avrebbe voluto Stalin. Tutto ciò però ha anche una parte oscura in contraddizione rispetto ai principi, perché come tutti i totalitarismi anche lo stalinismo utilizza la violenza come secondo aspetto della propria esistenza. Il periodo di Stalin viene definito il periodo del terrore, che finisce con una lunga strage di morte che vanno dai 3 ai 5 milioni. Violenza Come realizza la violenza? La prima forma avviene attraverso le purghe staliniane. La purga staliniana vuol dire colpire qualcuno che è responsabile di qualcosa, avere il potere di contrastare qualcuno che ha fatto qualcosa che non andava fatto. Questo esercizio di potere contro qualcuno ha due forme di realizzazione: -Uccisione. Vengono uccisi coloro che hanno sbagliato. -Campi di lavoro. I colpevoli venivano mandati nei campi di lavoro. Questi campi si chiamano Gulag. I Gulag vengono presentati da Stalin stesso come i luoghi in cui si espia la colpa (come dei luoghi di penitenza) pagandola rendendosi utile al paese (ovviamente non era vero perché chi andava nei campi difficilmente tornava vivo, perché c’erano condizioni bestiali. Ma era un modo per coprire il potere di decisione sulla vita e la morte delle persone. Quindi si faceva credere di dare una possibilità di riabilitazione per il bene dello stato. Una forma di propaganda pesante). I Gulag era ricavati nei posti più impervi della Russia, soprattutto in Siberia dove c’erano bassissime temperature. Si tagliavano gli alberi, si raccoglievano i massi, si estraevano i metalli in caverne e si costruivano le ferrovie mettendo su i binari tassello per tassello. Il lavoro utile era di fatto un lavoro destinato inevitabilmente a ledere il fisico e a sfiancare i più solidi. I colpevoli che venivano mandati nei Gulag rientrano in una casistica molto variegata, perché chi veniva considerato colpevole cambia nel tempo (i Gulag dureranno fino al ‘53). La prima categoria riguarda gli oppositori a Stalin stesso. Sono gli antistaliniani che ponevano delle critiche al sistema. La seconda categoria riguarda coloro che hanno militato e sono stati per un certo periodo anche parte del gruppo di fedelissimi di Stalin, che nel corso degli anni vengono visti come possibili antagonisti. Questo perché nell’idea monocratica del potere di Stalin, egli vedeva anche in coloro che circondavano la sua cerchia ristretta dei possibili uomini che gli facevano ombra. Stalin aveva paura che si potessero creare dei gruppi contro di lui anche fra i suoi fedelissimi. Nella categoria dei colpevoli rientrano anche gli artisti (letterati, pittori, compositori, cineasti). Stalin considerava coloro che uscivano dal canale unico di arte socialista, come possibili antagonisti. Avevano la colpa di aver fatto, con le loro opere, qualcosa che non veniva considerato in linea con il sistema. Anche i contadini che non davano il grano venivano considerati colpevoli. Man mano che si va avanti nel corso degli anni e la crisi non riesce a essere risolta, ci sono alcuni contadini che decidono di non dare i propri prodotti allo Stato. Non davano il grano perché non riuscivano più a vivere. Tra i dissidenti ci sono alcuni appartenenti all’esercito, fino ad arrivare all’esecuzione del capo dell’armata rossa che aveva disobbedito agli ordini di Stalin. Alla base del totalitarismo staliniano c’è l’idea di un’ideologia unica e forte che è quella del Marxismo che Stalin non ama e non conosce molto bene fino al momento dell’avvento del suo potere. All’inizio ritiene che il Marxismo sia una dottrina troppo fredda e troppo inadatta al suo potere, ma poi quando capisce che una ideologia sia necessaria alla sopravvivenza e allo sviluppo del suo sistema ne abbraccia l’essenza e farà si che il Marxismo diventi una delle caratteristiche e anime della sua dittatura. Un Marxismo che sarà per lui la dittatura del proletariato ma coniugata nel suo paese e unita a un’idea del forte nazionalismo e dell’orgoglio patriottico. Il Marxismo diventa un collante del nazionalismo russo e una necessita che faccia diventare grande il proletariato e il mondo contadino dell’unione sovietica. Franchismo Nasce in preciso momento storico che è la Guerra Civile Spagnola. Parliamo di un evento che avviene alla fine degli anni ’30 (1936/1939), a ridosso della seconda guerra mondiale. La Spagna rimane fuori dagli eventi più importanti che riguardano l’Europa. Non partecipa alla prima guerra mondiale, non vive la rivoluzione liberale, rimane ancorata ad una sorta di economia feudale. Grandezza della guerra civile spagnola E’ una guerra che ha portato 100mila morti. Internazionalizzazione della guerra civile spagnola E’ una guerra internazionale a cui non partecipano soltanto gli spagnoli, ma intervengono altri stati (Italia, Germania, Unione Sovietica). E’ una guerra dove vengono utilizzati carrarmati e aviazione, che saranno di ampio utilizzo nella seconda guerra mondiale (c’è il primo bombardamento a tappeto della città). Carattere mitico c’è un partecipazione di volontari che arrivano da altri stati. Partecipano per difendere la repubblica dal colpo di stato franchista, perché molti vedono in questa lotta una lotta tra fascismo e antifascismo. E’ una guerra che contrappone il fascismo con l’antifascismo. La guerra di Spagna ha caratteri profondamente spagnoli. Avviene in quel territorio perché presenta alcuni elementi: -arretratezza. E’ un paese agricolo, dove era diffuso il latifondo (solo il 2% della popolazione era in possesso di terreni). C’è un economia rurale e arretrata. -è un paese con due collettività territoriali che richiedono l’autonomia. Queste collettività sono la Catalogna e i Paesi Baschi, vogliono un autonomia in uno stato fortemente centralizzato. Sono però gli unici due stati che hanno un certo sviluppo industriale e sono i più avanzati in Spagna. Si crea così una divisione fra una maggioranza rurale centralizzata e una minoranza autonomista industrializzata. -La Spagna presenta una massa popolare molto povera. La povertà soprattutto in campagna è molto diffusa. C’è anche molta disoccupazione e un analfabetismo forte. In Spagna per tutto il corso dell’800 vige una democrazia particolare, profondamente corrotta in cui i due partiti principali, i liberali e i conservatori, si alternano al potere indipendentemente dal risultato elettorale. Il risultato elettorale viene fatto avvenire attraverso degli imbrogli (si cercano anche i sostenitori nel cimitero). Esistono due filoni alternativi, una che propone un dittatore che sistemi le cose e ponga fine a questa corruzione, e un altro sostiene la nascita di una repubblica. In realtà un Spagna ha avuto un primo dittatore: Primo de Rivera. Si dimetterà nel 1930 perché non riuscì a risolvere nessuno dei problemi per cui era stato posto al potere. L’avvenimento che causa la sua caduta è la crisi economica del 1929. In Spagna c’è la presenza di una grossa componente contadina e una piccola componente operaia che non ha rappresentanza. Nessun partito si era fatto carico dei problemi e dei bisogni della parte più povera della società. Nasce così un movimento anarchico molto forte. Le masse popolari sono in larga parte scristianizzate. Si ha una perdita dell’influenza della Chiesa molto più precoce rispetto ad altri paesi. La Chiesa aveva difeso i latifondisti e delle figure che tenevano il potere. I contadini perdono la fiducia nella Chiesa (non nella fede). Dopo la Caduta di Primo de Rivera alcuni partiti che si erano formati, soprattutto quello repubblicano e quello socialista, decidono di proclamare la repubblica. Il Re abbandona Madrid senza abdicare. Nel 1931 nasce la seconda repubblica spagnola. Questa Repubblica si caratterizza per la nascita di due fronti: -uno composto da partito repubblicano, partito socialista, sindacalisti e i partiti autonomi (baschi e catalani). Sostengono la repubblica. -uno composto da coloro che non sostenevano la repubblica. Formato da militari, chiesa cattolica, monarchici e il partito falange. Dal 1931 al 1936 si alternano governi di sinistra (fronte repubblicano) con governi di destra. Il fronte repubblicano sostiene una laicizzazione dello stato, sono punitivi con chi professa la religione cattolica. Cerca di istaurare una riforma agraria. Quando sale al potere il governo di destra annullano tutto ciò che ha creato il regime repubblicano. Restituiscono i privilegi alla chiesa e annullano la riforma agraria. Annullano le autonomie concesse alla Catalogna e ai Paesi Baschi. Ma nessuno dei due regimi ha reale fiducia nella repubblica. I governi di sinistra propongono la rivoluzione per la forte componente anarchica, i regimi di destra sostengono un colpo di stato e una dittatura militare. Un altro aspetto della repubblica è la violenza politica. C’è il tentativo di un colpo di stato da parte delle destre, che causa molti morti. Francisco Franco è un generale di Spagna, già nominato capo di Stato maggiore ed è il generale che ha guidato per diverso tempo le truppe marocchine. 18 luglio 1936 viene proclamato un colpo di stato in Spagna. Non riesce in tutta la Spagna, in particolare ad ovest e nel centro nord passano ai franchisti. La parte rossa (Madrid, Catalogna, Paesi Baschi) rimangono fedeli alla repubblica. In queste zone il colpo di Stato fallisce. Inizia quindi la guerra civile spagnola. La zona franchista è unita, mentre la zona repubblicana è divisa in due (i paesi baschi sono isolati). C’è un problema: la parte più importante dell’esercito franchista e quella marocchina, mentre la marina è rimasta fedele alla repubblica. Il problema è che si deve attraversare lo stretto di Gibilterra, quindi Francisco ha un problema sul come far passare l’esercito nella zona continentale. per allestire un corpo militare davvero molto pericoloso. Quindi l’idea di unirsi per contrastare la politica espansionistica e aggressiva della Germania era ovviamente uno dei collanti fondamentali. In questa alleanza c’era anche l’Unione Sovietica Staliniana, che è un alleato in contrapposizione con l’unione delle democrazie. Ma è facile capire perché diventa un nuovo alleato pur se anomalo. Uno dei motivi per cui l’Unione Sovietica diventa un alleato è per il carattere espansionista della Germania. Stalin che non era sprovveduto dal punto di vista delle strategie militari, aveva capito che l’espansionismo tedesco avrebbe finito inevitabilmente per arrivare anche verso i suoi confini. Quindi il primo motivo che spinge all’Unione Sovietica ad allearsi con gli alleati è di tipo difensivo. Stare dentro un alleanza che finisca per difendere anche i confini dell’Unione Sovietica. L’unione dell’asse è un unione anti-comunista, e si pone come obiettivo quello di distruggere qualsiasi elemento di socialista e di comunista che ci fosse nel mondo. Da questo punto di vista il carattere difensivo e l’unione contro i nemici del comunismo finisce inevitabilmente per fare trovare un accordo tra paesi con connotazioni diverse però diventa abbastanza naturale trovare questa forma di schieramento gli uni contro gli altri. La causa della guerra è naturalmente la volontà della Germani Nazista, di occupare l’Europa a partire dalla Polonia come affermazione dello spazio vitale per la superiorità della razza germanica. Questo motivo scatenante non fa altro che accendere la miccia sull’Europa orientale e determinare lo scoppio della seconda guerra mondiale. I caratteri che ci fanno parlare di una guerra con caratteri molto diverse dalla prima. Infatti ci sono stati molti sviluppi dal punto di vista tecnologico, militari che hanno cambiato il volto della guerra. Se la prima guerra mondiale è stata definita la Grande Guerra , la seconda guerra mondiale è stata definita la Guerra Totale. Intanto la Guerra è Totale perché coinvolge quasi tutto il mondo, perché vengono convolti nella guerra dall’Atlantico al Pacifico con circa 50 paesi coinvolti direttamente nella guerra, sia in operazioni militari sia dal punto di vista dell’ingresso ufficiali in guerra. Una guerra totale perché non coinvolge solo i militari, ma anche tutta la popolazione civile viene coinvolta. Viene coinvolta non solo perché i civili dovevano ricoprire i ruoli di lavoro lasciati dai militari in guerra, ma il coinvolgimento totale delle persone è anche in termini di perdite umane. Infatti la seconda guerra mondiale, a differenza della prima, è una guerra di movimento (non si combatte nelle trincee) e prevede i bombardamenti che distruggono case, edifici e vite umane. Alla fine della guerra si arriva a calcolare 50milioni di morte metà della quale civili. E’ un guerra che provoca dal punto di vista emozionale un senso di disfatta e di pericolo davvero molto forte. La seconda guerra mondiale è una guerra di testimonianze totali, che ha lasciato davvero una memoria di lungo periodo non solo dei soldati ma anche le memorie di tutti coloro che erano costretti a vivere con l’ansia che da un momento all’altro arrivasse un nemico che distruggesse la propria vita. Si deve aggiungere a questi elementi anche l’utilizzo della bomba atomica. La bomba atomica è uno dei grandi attori e un nuovo mezzo di distruzione di massa che segneranno per sempre l’idea e la possibilità concreta che da questo momento in avanti i paesi che sono più avanzati tecnologicamente e industrialmente possono usare armi che possono distruggere il mondo. E’ una guerra che si basa anche sulle violenze di massa e sullo sterminio, ed è una forma di violenza che si manifesta in varie forme aberranti come per esempio i genocidi, gli stupri di massa. E’ una guerra che non si basa solo sul contrasto militare ma anche sulla legittimazione di ogni forma di violenza, come requisito fondamentale della guerra stessa. Con questa guerra ci sarà un grande dispendio di capitali e risorse. I grandi capitali economici e finanziari sono decisivi per allestire ed equipaggiarsi alla guerra, e arrivare a sferrare gli attacchi indispensabili. Gli Stati Uniti, che rappresentano il motore industriale e finanziario (finanziano anche i paesi satelliti, a cominciare dalla Francia e dalla Gran Bretagna) perché i grandi capitali anche sul piano degli armamenti sono forniti dagli Stati Uniti. Sia prima della guerra che durante, ma anche dopo la guerra continueranno ad essere gli agenti principali dal punto di vista della rappresentanza economica per impiantare il loro modello. Si crea di tentare un nuovo ordine: l’asse voleva che ci fosse un espansione dei regimi totalitari in tutta Europa e anche in qualche parte del mondo, e così volevo fare anche le democrazie occidentali. Ruolo dell’Italia nella guerra l’Italia entra in guerra il 10 giugno 1940 con il famoso discorso di Mussolini che invita alla mobilitazione di guerra, per far si che il paese sia considerato sul piano internazionale un paese forte in grado di dire la propria e non essere a meno degli altri. Bisogna sfatare l’idea che Mussolini sia entrato in guerra perché è stato costretto da Hitler. Anche perché tra Hitler e Mussolini non correva tutta questa forma di collaborazione o di imitazione l’uno dell’altro, perché entrambi erano convinti della loro unicità e di essere ognuno per il proprio paese il leader assoluto. Mussolini decide di entrare in guerra perché vuole partecipare al bottino di guerra. Voleva che l’Italia avesse una forma di egemonia sul mediterraneo, perché permetteva a Mussolini di consolidare la sua leadership e perché pensava di poter costruire il suo impero. Quindi l’ingresso in guerra riguarda l’idea di un prestigio internazionale. C’era anche un altro motivo che funziona da acceleratore per l’ingresso in guerra: era sempre più evidente, alla fine degli anni ’30, una crisi interna che anche la propaganda di Mussolini non riusciva a frenare. Il paese era attanagliato da problemi economici molto forti, cominciavano sempre di più a emergere i malumori dentro le fabbriche e nelle campagne che non potevano più essere nascosti dalla propaganda di Mussolini che non voleva evidenziare i problemi del paese. L’ingresso in guerra costituiva per Mussolini una possibilità di distogliere l’opinione pubblica da quelli che erano i problemi interni. La propaganda di guerra sarà molto efficace per convincere la popolazione che quella guerra si giusta, necessaria e utile per rendere potente il disegno dello stato. In questa retorica di guerra funziona moltissimo la costruzione della denigrazione dei nemici. In questo modo il nemico è quello anglo-francese, ci saranno una serie di filmati, di giornali, di vignette che descrivono i francesi e gli inglesi come coloro che vogliono attentare al prestigio italiano. Non viene però considerato la debolezza dell’esercito. Anche con i finanziamenti degli industriali non si raggiunge la capacità di rendere efficiente l’esercito italiano. Furono chiamati al fronte un numero spropositato di persone senza alcuna preparazione (1milione e mezzo di uomini senza la possibilità di avere figure autorevoli dal punto di vista delle strategie militari. Gli ufficiali italiani saranno derisi da gran parte del gruppo dell’asse e dagli eserciti nemici). Un esercito impreparato sarà destinato ad andare contro sconfitte militari che diventeranno anche epocali. Si aggiunge un altro elemento, cioè la sfiducia della popolazione verso la guerra. Una sfiducia che viene rese ancora più evidente nella organizzazione del fronte antiguerra e antifascista che andrà sotto il fenomeno della resistenza. Dopo la Seconda Guerra Mondiale – Guerra fredda Dopo la guerra cambiano gli scenari internazionali. Si ridiscute quello che è l’assetto politico dell’Europa e del mondo. Conferenza di Teheran Prima conferenza internazionale nel 1943. Conferenza di Yalta vede i tre grandi protagonisti insieme per stabilire le condizioni della guerra: Stalin nell’Unione Sovietica, Churchill in Gran Bretagna, Roosevelt negli Stati uniti. Questa conferenza stabilisce una serie di principi fondamentali, con conseguenze di lungo termine: -Il primo principio è che i paesi liberati potevano decidere il proprio ordinamento. E’ un principio che rimane sulla carta perché questa scelta viene annullata perché ci sono due paesi leader che avranno un’influenza determinante nell’orientare i paesi che hanno aiutato. Queste due modelli sono il blocco occidentale e il blocco orientale. Blocco orientale dal punto di vista politico vuol dire governi a direzione comunista. E’ un blocco che si caratterizza per una serie di paesi che scelgono o vengono obbligati a scegliere i governi comunisti. L’Unione Sovietica faceva si che tutti i paesi dell’Europa orientale avessero quel tipo di impostazione politica e sono paesi che sono stati satelliti della Germania nazista. L’economia quindi sarà centralizzata. Tutti questi paesi hanno aiuti finanziari dall’Unione Sovietica per agevolare e favorire questo tipo di impostazione. Non erano paesi ricchi con capacità autonome. Blocco occidentale In questo caso ci sono le democrazie liberali. Con le democrazie liberali c’è l’accettazione del capitalismo, quindi libero mercato e libero scambio internazionale. Gli aiuti americani sono aiuti fondamentali per abbracciare il modello “imposto”, ma sono importanti anche per la ricostruzione dei paesi distrutti dalla guerra. Il Piano Marshall è il piano di aiuti economici e finanziari per la ricostruzione dell’Europa e per riavviare il sistema economico. Tutto questo avviene solo a condizione che vengano rispettati gli altri principi: gli aiuti vengono erogati solo in presenza di democrazie liberali e in presenza dell’accettazione del sistema capitalistico. Gli aiuti economici per risollevare l’Italia avvenivano solo se fosse stato deciso di estromettere il partito comunista dal governo italiano. Il risultato finale è che gli Stati Uniti attraverso questa disponibilità economica, da questo momento in avanti diventano la maggior potenza economica e finanziaria del mondo. In tutta questa situazione l’Europa perde quella centralità che aveva fino a questo momento. Si apre la nuova stagione della Guerra Fredda, che è un espressione coniata da un giornalista americano e che significa una guerra che non è ufficialmente dichiarata, ma che è latente e che può essere attuata da un momento all’altro perché riguarda la contrapposizione fra due modelli. Tutto questo parte dal dopo guerra dal 1947 fino alla caduta del muro di Berlino nel 1989. In questo periodo che va dal ’47 all’89 si alternano momenti di distensione, in cui sembra che la guerra fredda sia destinata a finire, ad altri periodi di accensioni in cui invece si pensa che questi conflitti portino alla terza guerra mondiale. Una prima questione che riguarda la guerra fredda è l’antagonismo sulla corsa agli armamenti. Con al seconda guerra mondiale ci fu l’introduzione della bomba atomica come strumento di distruzione di massa, e l’uso della bomba atomica diventa un’arma in mano all’uno e all’altro blocco che la utilizzano come misurazione della propria forza. Possedere la bomba atomica diventa un ricatto. Ci sarà un continuo affinamento delle armi di distruzione di massa. Non solo la bomba atomica, ma anche la bomba intelligente che poteva essere usata per colpire degli obiettivi sensibili senza uccidere i civili. un ruolo fondamentale è svolto anche dall’utilizzo di tecnologie per andare a conquistare lo spazio. La conquista dello spazio diventa un antagonismo molto forte per stabilire chi è il primo paese che raggiunge questo traguardo. Perché ogni vittoria raggiunta segnano la forza e l’importanza dei vari paesi. Nella conquista dello spazio in un primo momento vince l’Unione Sovietica (1956 Sputnik 1 fu il primo satellite artificiale ed è di proprietà sovietica). L’America si riprenderà la rivincita 10 anni dopo con lo sbarco sulla luna. Dal punto di vista strategico e del posizionamento sul piano internazionale, c’è la nascita delle due Germanie. Una parte abbraccia il modello della Repubblica Federale filoccidentale che è aiutata dagli Stati Uniti e abbraccia il modello capitalista con anche un accentuazione di modernizzazione, l'altra parte abbraccia la Repubblica Democratica Tedesca che è filosovietica con il modello comunista. E’ la rappresentazione che dentro lo stesso paesi esistono due modelli diversi. 1961 Costruzione del Muro di Berlino. Dal punto di vista offensivo e difensivo questi due blocchi si organizzano: -Unione dei paesi comunisti. Nel 47 viene creato il Cominform, che vuol dire l’unione fra i paesi comunisti. Il Cominform aveva due ruoli: il primo era difensivo e voleva dire organizzare anche dal punto di vista militare delle strategie comuni per difendere i propri confini nel caso in cui si scatenasse la guerra, il secondo ruolo era quello di essere propositivi nel caso in cui Mosca decida di prendere una possibile guerra e di allertare i paesi amici, quindi venivano organizzati delle commissioni che studiavano gli avversari più deboli per ottenere delle vittorie facili. Nel Cominform c’erano delle strategie difensive e offensive. -Nel blocco occidentale c’è la Nato. Nasce come un’ organizzazione militare che teneva insieme tutti i paesi occidentali ma soprattutto maturava un unico scopo che era quello difensivo. Doveva intervenire nelle questioni internazionali di accensione dei conflitti. La Nato si caratterizza per due motivi fondamentali: la prima questione è un’assoluta incapacità di diventare il soggetto che promuove la pace risolvendo i conflitti, la seconda questione è che prende le difese dei paesi che vogliono accendere i conflitti. La vocazione iniziale di proteggere i paesi occidentali, nel corso degli anni perde un po’ questa natura e ne assume un'altra. Patto di Varsavia Viene stipulato nel 1955 e ha un ulteriore caratterizzazione rispetto al Cominform. E’ un patto che riconosce in maniera assoluta il comando unico a Mosca e di fatto segna la subalternità dei paesi del blocco orientale alla centrale moscovita. Questo patto segna una sorta di instaurazione di un altro regime, che è il regime di Mosca rispetto al quale tutti gli altri paesi doveva solo avere un obbedienza assoluta. Cancella l’autonomia dei singoli paesi, perché Mosca ha l’assoluta capacità di governare su tutti gli altri. Guerra Calda I momenti in cui sembra che stia per esplodere un terzo conflitto. Questi momenti sono la guerra di Corea che occupa gran parte degli anni ’50 con conseguenze di lungo termine, la costruzione del muro di Berlino, la guerra del Vietnam che è un periodo lunghissimo ed è la prima guerra persa dagli Stati Uniti, la crisi di Cuba e la guerra dell’Afghanistan degli anni ’70. La caratteristica comune è il fatto che si trovano dei paesi fuori dei due antagonisti (quindi fuori dell’Unione Sovietica e degli Stati Uniti) in cui però essi diventano i nuovi attori su scenari diversi. Non agiscono con i propri mezzi ma escono dai loro confini e vanno a dare il loro contributo in paesi diversi, per misurare il proprio potere strategico nel Questi episodi sono caratterizzati da un elemento comune cioè che lo scontro fra i due blocchi veda e riconosca uno scenario all’esterno ai due blocchi stessi. Una guerra fredda che si sposta e diventa una guerra calda nelle parti del mondo fuori dai due blocchi. I due blocchi intervengono nelle varie parti del mondo con i loro eserciti, con i loro bacini finanziari e intervengono con le loro posizioni di potere per determinare anche in quei luoghi la loro egemonia. Guerra di Corea Va dal 1950 al 1953. La Corea è divisa in due parti: la Corea del Nord e la Corea del Sud. La Corea del nord è sotto l’influenza sovietica quindi è militarmente occupata dell’esercito sovietico, la Corea del Sud è filoccidentale che ha come propria madre di riferimento gli Stati Uniti. Sono due governi autonomi che rispecchiano questa divisione e rispecchiano i due modelli: la Corea del Nord è comunista, la Corea del Sud è filoamericana e quindi capitalista. Questi due modelli hanno una attuazione analoghe al proprio modello. La Corea del sud è un paese sviluppato economicamente e legato alla modernizzazione americana (ci sono molte multinazionali) con uno stile di vita occidentale, la Corea del Nord in qui il modello comunista è un modello austero che si basa sull’uguaglianza e sull’uniformità dello stile di vita con un’economia centralizzata e con una particolarità ovvero un controllo molto capillare che è dominato dalla censura della comunicazione. Tutti i mezzi di comunicazione sono controllati centralmente. C’è uno sviluppo accentuato alla corsa degli armamenti e un uso della tecnologia per l’affinamento delle armi di distruzione di massa. C’è un dualismo polarizzato nello stesso paese. C’è una divisione territoriale molto chiara che è costituita dal 38° parallelo che è la linea che divide il nord dal sud. La linea del 38° parallelo è particolarmente controllato, perché c’è la minaccia che un modello potesse prevalere sull’altro. Ci sono eserciti di protezione da una parte e dall’altra. C’è stato il tentativo di riunificazione, ma tutto questo non è mai riuscito e quindi il risultato è che ciascuno è pronto a scatenare l’attacco o la difesa. Arriva la scintilla che fa esplodere questa situazione. La scintilla arriva il 25 luglio 1950 in cui le truppe comuniste sostenute dall’esercito sovietico attraversano il 38° parallelo e occupano Seoul che è il cuore economico e la capitale della Corea del Sud. Ovviamente questo non fa altro che provocare la reazione degli Stati uniti e del Consiglio di Sicurezza che aumenta il numero delle forze in campo e inviano ulteriori forze per aiutare la Corea del Sud ad arginare questo attacco. Ci sono una serie di trattative per trovare un interlocuzione internazionale, ma sono fatte senza coinvolgere l’Unione Sovietica. Il mancato coinvolgimento dell’Unione Sovietica fa scattare la minaccia, cioè l’idea che sia uno che l’altro possono utilizzare la bomba atomica. La minaccia dell’utilizzo della bomba atomica diventa un’esposizione di forza. Questo rischio viene fermato dagli americani, e la trattativa per fermare questa guerra riesce dal presidente Eisenhower che è repubblicano e si arriva ad una sorta di compromesso che ferma questa guerra. Questo compromesso che viene siglato nel 1933, sintetizzato in tre punti: -Viene ristabilito il confine del 38° parallelo. Sarà un confine sempre molto sorvegliato. -Viene individuata una zona più larga, definita la zona cuscinetto, che è smilitarizzata. In questa zona non ci deve stare nessun tipo di esercito. Questa zona sarà la zona che accoglierà le delegazioni che provano a dialogare. E’ importante perché segna l’idea che questo conflitto deve essere risolto. -Entrambi i due paesi vengono riconosciuti dall’Onu. Questo significa che da una parte quella che è l’agenzia terza che deve dirimere i possibili conflitti nel mondo riconosce ad entrambi i due paesi una propria legittimità, dall’altro dimostra che essere appartenenti all’Onu non risolve nulla. E’ un compromesso per fermare la guerra me è anche un modo per mantenere inalterati i rischi di scontro fra i due paesi. La guerra di Corea può essere identificata come la prima battaglia e sede del conflitto politico e ideologico fuori dai paesi dei due blocchi. Guerra del Vietnam E’ una guerra che dura 20 anni. Va dal 1955 al 1975. Attraversa capi di stato diversi e colori politici diversi. Cambia anche la società, quindi ci sono sempre nuove situazioni che complicano questa guerra. Dentro lo stesso paese troviamo due articolazioni che si rifanno ai due modelli. Il Vietnam del nord è una repubblica autonoma che ha come capitale Ainol che è di ispirazione comunista. Il Vietnam del nord era caratterizzato da una grande povertà. Il Vietnam del Sud è sotto l’influenza occidentale, c’è un nuovo attore che è la Francia, che ha sempre avuto una forma di protettorato per il Vietnam del sud. Ha una capitale importante che è Saigon, considerata un fortilizio dove si verificherà una campagna di caccia alle streghe nei confronti di tutti i comunisti. La miccia viene accesa da una motivazione politica che fa intervenire gli Stati Uniti che mettono in campo già dall’inizio tutte le potenze militari perché ritiene che il Vietnam costituisca un posto strategico nell’estremo oriente che rischiava di perdere. La miccia è innescata dagli americani. Gli americani temevano che tutto il sud est asiatico possa diventare preda dei comunisti. Inizia il piano strategico della spedizione dei corpi scelti per combattere i guerriglieri vietnamiti che diventano i Viet Cong che costituiranno il bacino di difesa più pericoloso. Non ci sarà nessun presidente che decida di interrompere la campagna del Vietnam. Il Vietnam diventa un simbolo mondiale dell’imperialismo americano che vuole imporsi sull’altro paese. La guerra finirà con la sconfitta degli Stati Uniti. Persa perché gli Stati Uniti saranno costretti ad arretrare. I caratteri di questa guerra, che è davvero sanguinosa: -Vede l’utilizzo di ogni tipo di armamenti soprattutto i gas asfissianti. -Vede lo scontro tra due tipologie militari diverse. Da una parte i marines e i viet cong che vengono definiti come soldati meno preparati ma hanno delle strategie di opposizione non irrilevanti. -Distruggono il territorio soprattutto le campagne. I gas e la distruzione dell’ambiente causerà molti danni e i terreni non potranno più essere coltivati. E’ una guerra cruenta, provocando l’impazzimento di coloro che hanno partecipato alla guerra. Viene considerata la prima guerra televisiva perché la televisione ha uno sviluppo molto veloce in questo periodo. Essendo una guerra lunga deve essere raccontata e svilupperà i reporter di guerra, coloro che vanno sul campo e scriveranno i primi reportage su questi scenari devastanti. Questa guerra televisiva finisce per alimentare quel sentimento antiamericano che diventerà delle anime dei movimenti di opposizione e di protesta. La prima trattativa di pace avviene nel gennaio del 1973 che prevede il ritiro degli americani. Dal ’73, con la parziale vittoria del comunismo, in poi si alterneranno regimi dittatoriali con repubbliche socialiste. Crisi di Cuba Sono 13 giorni. L’esplosione della crisi va dal 15 al 28 ottobre del 1962. Siamo nella fase del possibile dialogo e non dialogo di Kruscev e Kennedy. Alla fine degli anni ’50 a Cuba c’è un regime dittatoriale, capeggiato da Battista che è appoggiato dagli stati uniti. E’ un regime molto duro nei confronti delle classi popolari. C’è un piccolo gruppo di aristocratici che vengono omaggiati e fanno parte della corte di Battista, con possibilità di ricchezze contro la gran parte della popolazione che vive in estrema povertà e che viene costretta a condizioni di lavoro davvero pesanti. Fidel Castro proverà a sovvertire la situazione, non ci riuscirà totalmente e si fa conoscere chiedendo aiuto ai contadini ma anche a medici e altri intellettuali per chiedere una costituzione democratica e una riforma agraria che era il grande problema di Cuba, paese ricchissimo di risorse ma che non erano mai emerse perché c’era il latifondo. Ha come conseguenza quello di trovare l’appoggio di coloro che vogliono fare di tutto per abbattere la dittatura. In questo contesto Fidel Castro fa un incontro con il Che Guevara. Che Guevara è un medico (i medici hanno rappresentato figure molto importanti ) ed è colui che ha considerato come un attuazione della sua esperienza di andare a combattere all’estero e di trovare aiuto a quei paesi che si devono liberare dalle dittature. Sarà il capo carismatico della guerriglia popolare. Si occupa anche della formazione popolare dei contadini che non avevano esperienza militare per organizzare la rivolta contro Battista. Fidel Castro insieme al Che Guevara, insieme a molti altri che aderiscono, entrano nella capitale di Cuba (Havana) e fanno cadere la dittatura e istituiscono un primo governo popolare che vede a capo Fidel Castro. Fidel Castro prova a realizzare la riforma agraria e la nazionalizzazione, ovvero realizza la sua idea di modello comunista centralizzato e quindi fa fuori tutte le imprese straniere. L’economia viene centralizzata, funzionando anche piuttosto bene. Tutto questo non fa altro che creare la reazione degli stati uniti, che non solo vedono spodestate alcune loro imprese ma vedono anche la possibilità che quel modello comunista di Fidel Castro diventi una minaccia nel mondo. Quello che non accettano è che le risorse vengono gestite autonomamente dal paese. Questa reazione si concretizza nella decisione dell’embargo. L’embargo vuol dire evitare che arrivano merci dall’esterno, e questo crea un problema interno. Ha come conseguenza l’appoggio dell’Unione Sovietica da parte di Cuba. Per sferrare il primo attacco provano un’operazione che sembrava improvvisata ma che viene ideata e promossa della Cina, ed è l’operazione che va sotto il nome dello Sbarco della baia dei porci. Erano un gruppo di 1500 persone che erano cubani andati in amarica perché non si riconoscevano nel modello di Fidel Castro. Gli americani convincono questo gruppo a ritornare nel proprio paese come segno di voler portare una forma di democrazia e questo sbarco cerca di essere impedito e ci saranno giorni di combattimenti ma questo viene fermato e quindi da questo punto di vista diventa un simbolo della reazione dei cubani contro l’invasione americana. Questo fa scattare la reazione dell’Unione sovietica che organizza una difesa dentro Cuba e quindi cercano la zona dove impiantare le basi missilistiche dirette contro gli Stati Uniti. Golden Age E’ l’età dell’oro. Significa che tra la fine degli anni ’50 e la metà degli anni ’60 in tutto il mondo si assiste a uno sviluppo economico accelerato che è incentivato da due fattori: -Sviluppo tecnologico. E’ una stagione in cui le tecnologie hanno capacità di sviluppo davvero accentuate sia per le innovazioni tecniche e per le figure di specializzazione che sono in grado di dare una configurazione nuova allo sviluppo tecnologico, sia per l’utilizzo nelle grandi fabbriche di nuovi macchinari e nuove tipologie di produzione che permettono di diffondere e di produrre quelli che sono i nuovi beni di massa. -Questa stagione dell’oro inventa e crea nuovi tipi di consumatori. Il nuovo consumatore è una tipologia che riguarda sia l’aspetto generazionale , ovvero consumatori che attraversano tutte le età partendo dai bambini che diventano i nuovi consumatori. Un tipo di consumatore che tiene insieme generazioni diverse. -Aumenta il numero di chi consuma. Non sono più consumi che riguardano pochi gruppi sociali ma diventano consumatori di massa. Questo boom economico è caratterizzato da una tipologia particolare di consumi che diventano consumi di massa e riguardano gran parte delle famiglie, perché aumentano le disponibilità economiche. Si livella questa capacità di spesa, diventa una capacità sempre più vicina alle varie classi sociali. Ci sono più possibilità di spendere e di avere in casa i beni di consumo. Lo sviluppo tecnologico permette di caratterizzare la produzione verso alcune direzioni che poi inducono verso i beni di massa. Questi beni segnano una diversità rispetto all’epoca precedente. Prima c’era un consumo elementare legato ai bisogni elementari, adesso c’è un tipo di consumo che cambia anche lo stile di vita. Gli elettrodomestici, sono tipologie di prodotto che essendo incentivati dallo sviluppo economico e quindi da una produzione di massa costano meno (questo principio vale anche per gli altri beni di massa) e diventano una presenza normale nelle famiglie di qualsiasi ceto sociale in tutta Europa. L’elettrodomestico non è importante solo nel piano della produzione e dell’acquisto ma segna anche un cambiamento esistenziale nelle famiglie. Essi servono per aiutare nei lavori domestici. La funzione sociale di questi consumi se entrano nelle case di tutti, significa sostanzialmente due cose: -Che possono essere comprati sia perché hanno prezzi accessibili sia perché aumentano i bilanci famigliari. Nella famiglia tradizionale lavorano in modo sempre più crescente l’uomo e la donna. Infatti gli anni ’60 sono gli anni anche dello sviluppo della classe media e dello sviluppo del lavoro femminile. Entrano quindi due stipendi e i bilanci famigliari aumentano. -Gli elettrodomestici significa che viene considerato normale e necessario un aiuto, soprattutto dal punto di vista femminile, dei lavori di casa (questi tipi di mansioni sono lavori svolti solitamente dalle donne). Con l’introduzione dell’elettrodomestico si cambia anche la mentalità. Si da per scontato e necessario che a svolgere quel tipo di mansioni debbano essere delle macchine e non solo il lavoro manuale delle donne che nel frattempo sono occupate in altri lavori. Tutto questo porta a dei cambiamenti epocali che si riflettono poi su altri campi come le pubblicità. Le pubblicità sono sempre più orientati a spingere verso i consumi di massa. Gli anni ’60 sono quelli che per molti versanti trasformano radicalmente la società da un modello all’altro e ci conducono alla nostra contemporaneità. Ci sono conquiste che oggi possono sembrare banali ma sono state il frutto di processi di cambiamento. Per esempio il frigorifero cambia anche il genere alimentare delle famiglie. Si ha la possibilità di tenere i prodotti a refrigerare e quindi si mangerà più carne. Con il frigorifero ed altri elettrodomestici anche i bambini sul piano del consumo. Per esempio si inizia a considerare la “merenda dei bambini” come consumo di massa. -L’automobile negli anni ’60 diventa bene di consumo di massa. E’ il periodo dello sviluppo dell’utilitaria, la piccola macchina che diventa il simbolo della macchina che può comprarsi anche la famiglia popolare. L’utilitaria serve a due cose: uno a raggiungere i posti di lavoro e quindi segna l’emigrazione da un posto ad un altro (in Italia in questo periodo c’è la grande migrazione dal sud al nord. Le fabbriche al nord si sono sviluppate in maniera pressante e hanno bisogno di mano d’opera mentre al sud, dove non c’è una certa politica industriale, la popolazione emigra verso il nord. Questi spostamenti avvengono con le utilitarie), in secondo luogo l’utilitaria serve per raggiungere i posti di vacanza con un accezione molto nuova sul piano del costume. La vacanza diventa accessibile a tutti ma per questo motivo anche i luoghi di vacanza si attrezzano per accogliere queste nuove tipologie di vacanzieri. Gli anni ’60 segnano la nascita della vacanza di massa, alla quale possono accedere più o meno tutti che frequentano le pensioni a gestione famigliari dove ci sono le spiagge popolari che sono gestite dai nuovi imprenditori della vacanza. I contadini lasciano le campagne e iniziano ad inventarsi una professione che fino ad ora era impensabile. Nasce quindi una nuova imprenditorialità che fa leva sul turismo che era una risorsa che era legata a ristretti gruppi ma che è diventata accessibile a tutti. -L’apparecchio televisore, costa una cifra abbastanza consistente tanto che non tutti lo possono acquistare. La prima ricezione della televisione avviene nei luoghi di aggregazione. Si guarda la televisione nei luoghi dove si raduna tanta gente che non ha la possibilità di comprarla. Si va a vedere il cinema e nelle parrocchie che utilizzano la televisione per alcuni programmi di orientamento politico e non politico (la messa domenicale sarà trasmessa in tv) e per aggregare fedeli. All’inizio la televisione ha una funzione di aggregazione e socializzazione poi in poco tempo la televisione entra nelle case di tutti, quindi diventa un bene di consumo e di formazione. Come nasce la televisione nasce anche la lottizzazione politica (la democrazie cristiana capisce l’importanza della televisione sul piano formativo e del consenso, e istituisce quello che sarà successivamente il famoso consiglio di amministrazione. Dentro la televisione si decidono quelli che saranno i programmi che orientano e formano da ogni Non si identificano in quel look che dava l’idea della perfezione. Il movimento femminista cancella lo stereotipo della donna che deve sedurre e che deve essere una preda dal punto di vista maschile e che quindi deve nascondere sotto l’abbigliamento qualsiasi forma che poteva produrre l’immagine della seduzione. L’abbigliamento del movimento femminista è quello che nasconde le forme (gonne lunghe e i maglioni informi). E’ un modo per rifiutare quel modello che era stato assegnato fino a quel momento. Tutto questo si rifletto anche sul tipo di consumo e di acquisto, perché rifiutando l’idea di questo consumo imposto dall’industria commerciale si utilizzeranno nuovi luoghi dove si acquista. C’è il rifiuto dei negozi tradizionali che vendono quel tipo di abbigliamento imposto e cominciano ad affermarsi i negozi dell’usato. Anche la musica è un campo molto sviluppato dall’industria commerciale (negli anni ’60 la musica ha degli alti fatturati) perché fa parte dei consumi di massa, ma anche qui comincia ad esserci una distinzione. Tutto coloro che si ritrovano nei movimenti si battono contro la musica commerciale. C’è un doppio canale di scelta dell’essere contro. Da una parte il rock che diventa la colonna sonora del movimentismo e dall’altra la musica d’autore. Gli autori utilizzano i motivi della protesta nei testi delle loro canzoni. Anche le automobili diventano in questo caso un motivo di distanza e di rifiuto di quella industria commerciale. Non si ha più l’idea che l’automobile possa rappresentare l’uguaglianza fra le classi sociali ma le auto diventano un requisito per essere contro lo status. L’autoritaria deve smettere di essere considerata un simbolo di uguaglianza ma è un prodotto dell’industria che vuole massificare il consumo. Ci sono due prodotti per essere contro l’idea della macchina status: -La due cavalli. Macchine in grado di andare in ogni tipo di strada e che esce dai circuiti delle autostrade volute dal sistema commerciale. -Le motociclette. Un’altra cosa da controbattere è la vacanza di massa, soprattutto si controbattere gli alberghi. La nuova forma di vacanza libera è il campeggio. Anche gli alberghi a conduzione famigliare sono considerati prodotti del sistema. La stessa cosa succede con i locali di intrattenimento e di divertimento. Si vogliono divertire contro i simboli del conformismo. I locali tradizionali vengono considerati il luogo del divertimento imposto e si scelgono locali dove si sente la nuova musica. Sarà anche un modo per identificare i nuovi luoghi di aggregazione e nello stesso tempo di protesta. Questi luoghi sono le piazze con i cortei che diventeranno i riti per eccellenza, le basi militare dove i pacifisti si troveranno insieme a manifestare attorno alle basi militari con delle forme nuove di dimostrazione (ci saranno i girotondi, i cortei con gli slogan). In questi luoghi si realizzano quelli che sono i riti tipici di opposizione, come i cortei, le marce, i sit in che è l’occupazione immediata del territorio, le performance teatrali (come il silenzio) che sono considerate come un requisito di opposizione, i concerti che diventano un modo per riconoscersi nel tipo di musica. C’è l’adozione di una simbologia che connota tutti questi movimenti come i capelli lunghi o l’eskimo. Marcia contro e disuguaglianze a favore dei diritti La marcia per eccellenza è quella di Martin Luther King che mette insieme i vari caratteri. E’ una marcia contro l’idea che gli Stati Uniti possono essere la potenza che schiaccia i più deboli, è per la parità delle razze bianche e nere ed è la marcia per la parità tra l’uomo e la donna. Lo slogan utilizzato è quello del sogno. Dopo i periodi di sviluppo economico seguono periodi di grande crisi. Gli anni ’70 sono anni complessi. Sono anni in cui la crisi economica, determinata dalla crisi petrolifera del ‘73/74, creano conseguenze sul piano politico con un alternarsi di governi democratici e altre esperienze di tipo dittatoriali. Crollo del muro di Berlino avviene il 9 novembre 1989. La costruzione del muro è data al 1961 rientrava nel periodo della conflittualità della guerra calda. Alzare un muro nella città voleva dire dare corpo a quella divisione del mondo in due blocchi all’interno della stessa città. C’è una parte della città di influenza statunitense e l’altra di influenza sovietica. Il muro dura 28 anni, e questa periodo ci fa capire che la guerra fredda ha avuto un lungo sviluppo e una lunga durata. Il muro ha diviso intere famiglie, che per anni non hanno potuto comunicare. L’Ungheria apre le frontiere con l’Austria. Erano due paesi che erano stati su fronti opposti durante le guerra, ma poi si decide che questi dissapori dovevano essere allentati e vengono aperte le frontiere. Non era un fatto legato solo tra i due paesi, perché l’apertura delle frontiere avrebbe finito per creare una zona franca dove potevano espatriare anche altre popolazione a partire dai tedeschi dell’est che in quel momento si trovavano in altri paesi dell’Europa orientale (forzatamente avevano cercato un'altra patria da quella Germania che gli aveva divisi). Passando la frontiera cominciano a spingersi sempre di più verso i confini della Berlino est. I primi spostamenti danno origine a molte implicazioni, prima saranno poche le persone che attraverseranno la frontiera in seguito ci saranno sempre più persone. Il 9 novembre il governo della Germania est annuncia che le visite, sia in Germani sia nella Berlino ovest erano permesse. Questo annuncio fu una sorpresa perché tutto era avuto velocemente e molti cittadini tedeschi si arrampicano sul muro superando il muro dando l’avvio a quello che sarà l’abbattimento simbolico del muro. La caduta del muro apre la strada alla riunificazione tedesca che però richiede un po’ tempo sul piano delle trattative perché si dovevano trovare degli accordi tra questi due mondi che non si erano parlati per tanto tempo. La riunione delle due Germanie attraverso l’unione di Berlino, si chiude formalmente il 3 ottobre del 1990. Il crollo del muro significa che finisce la visione del mondo in quelle due parti. Il modello comunista con il crollo del muro di Berlino si avvia al tramonto proprio dell’esperienza stessa. In Unione Sovietica il nuovo segretario, Michail Gorbachov , nel 1985 è un personaggio che ha l’arduo compito di liquidare il modello comunista. Michail Gorbachov viene eletto segretario del partito e prova ad avviare un sistema politico nuovo e soprattutto un tentativo di trasformazione della struttura dello stato. Il sistema politico a partito unico rimane, ma trova una collaborazione e una spinta dall’esterno. Vuole accelerare questo processo di cambiamento, e viene sostenuto anche dagli Stati Uniti che vedono in lui la possibilità di trovare la leva per provare a cambiare le cose. Voleva cambiare, ma credeva che il guscio del comunismo sovietico andasse rispettato e salvato. Prova ad operare delle riforme cercando di mantenere inalterato il sistema comunista. Dentro questo sistema cerca di attuare i due terreni fondamentali di trasformazione: -Perestroika significa sul piano sintattico ristrutturazione. Questa ristrutturazione doveva avvenire sul piano economico, provando a far cadere l’economia centralizzata che non lasciava spazio alla libera iniziativa ed era tutta governata dall’altro. Propone la liberalizzazione di alcune attività, con la possibilità che non fosse tutto controllato dallo stato ma che ci fossero alcuni gruppi di cittadini che diventavano liberi imprenditori. Coloro che tenteranno queste libere iniziative saranno tutti coloro che gravano nell’orbita dell’esercito. Staccandosi dall’esercito provano delle libere imprese cercando anche i capitali dall’estero. Ci sarà una massiccia dose di corruzione, perché questi capitali erano sottratti dalle casse dello stato con corruzione e questo porta ad un fallimento dell’occidentalizzazione dell’Unione Sovietica. Aumentare la produzione mantenendo il sistema centralizzato ma con condizioni di lavoro all’interno delle fabbriche migliori, introducendo la prima forma del Welfare in Unione Sovietica che era una novità assoluta che permette di avere delle forme di assistenzialismo non erogate solamente dallo stato. C’è la volontà di aiutare la popolazione passando da altri canali che non fossero solo statali. Ha come conseguenza l’avvio di una sorta di democratizzazione. Fino ad ora era tutto controllato e diretto dall’alto, si vuole così allentare questa operazione di distruzione di ogni forma di opposizione e pone fine con un provvedimento, ovvero pone fine alle persecuzione degli oppositori. Da anche l’autorizzazione della costituzione di movimenti politici alternativi al patito comunista. E’ un processo lungo che non avrà molto successo perché questi partiti avranno pochi consensi. Da questo momento in avanti si separa lo stato dal partito e ci si avvia alla costituzione dello stato di diritto. - GLASNOST vuol dire trasparenza. Vuol dire che gli atti politici, amministrativi ed economici debbano essere conosciuti da tutta la popolazione. E’ il diritto all’informazione. Vuol dire dare la possibilità a nuovi mezzi di comunicazione di esistere che non sono solo quelli guidati dello stato. E’ un processo che può essere considerato come un fallimento. Per esempio la Perestroika non porta ad un vero sistema alternativo. Tutto questo non porta alla democrazia, ma c’è un amplificazione della crisi economica, diminuiscono le collaborazioni esterne e quindi le condizioni di vita precipitano e questo porta alla reazione. La reazione fa sviluppare i movimenti nazionalisti che rivendicano li identità territoriali e reclamano l’indipendenza da Mosca. Non riconoscono più la forza di Mosca sia in senso politico che rappresentativo. Chiedono il distacco da Mosca in nome del nazionalismo e danno vita a repubbliche autonome. Queste repubbliche decretano la fine della vecchia Unione Sovietica. Tra l’89 al ’91 chiusura guerra fredda. Gli anni ’90 si alternano le nuove guerre. La prima conflittualità forte è la Guerra del Golfo. C’è un motivo economico, ovvero il petrolio che è una risorsa che provoca un pluralismo di interessi e di ricerca di profitti. C’è un contrasto molto forte tra Iraq e Arabia Saudita (l’Iraq rivendica il Kuwait come una provincia e Saddam Hussein ordina la sua invasione per avere una posizione centrale sia politica che militare nel medio oriente, e questo provoca unioni a catena, in modo particolare gli Stati Uniti che entrano in accordo con l’Arabia Saudita). Attorno al Medioriente si affacceranno nuovi attori come l’Iran, la Turchia e altri soggetti politici.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved