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La Borghesia Europea: Caratteristiche, Valori e Sviluppo (1848-1877), Appunti di Storia

Storia sociale europeaStoria Politica EuropeaStoria Economica Moderna

La forte stagione di crescita e affermazione della borghesia europea nel ventennio successivo alle rivoluzioni del biennio '48-'49. Il testo illustra come i valori borghesi, quali il merito individuale, la libera iniziativa, la concorrenza e l'innovazione tecnica, si diffusero in europa, influenzando la cultura, la scienza e l'economia. Vengono inoltre analizzate le differenze nella modalità e tempi di affermazione della borghesia in diverse regioni.

Cosa imparerai

  • Quali caratteristiche definiscono la borghesia europea?
  • Come la borghesia europea influenzò la cultura, la scienza e l'economia?
  • Come i valori borghesi si diffusero in Europa?

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 10/06/2019

Utente sconosciuto
Utente sconosciuto 🇮🇹

4.3

(5)

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Scarica La Borghesia Europea: Caratteristiche, Valori e Sviluppo (1848-1877) e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! CAPITOLO Il: SOCIETA' BORGHESE E MOVIMENTO OPERAIO - nonostante il fallimento delle rivoluzioni del biennio '48-'49 nel ventennio successivo la borghesia europea (nonostante la staticità delle istituzioni politiche) conobbe una forte stagione di crescita e di affermazione è chiaro comunque che i caratteri di tale "borghesia" e i modi e i tempi della sua affermazione siano stati molto diversi da luogo a luogo ad ogni modo, lentamente, si diffondono i valori borghesi quali: il merito individuale la libera iniziativa la concorrenza l'innovazione tecnica la parola "borghesia" infatti definisce una gamma molto vasta di stratificazioni sociali dai piccoli contadini proprietari e gli artigiani ai grandi industriali e finanzieri, passano per la borghesia delle professioni, degli impiegati dei comercianti etc.. - la borghesia comunque esprimeva una cultura unitaria e uno stile di vita particolare individuabile nella cura dell'abbigliamento stile delle abitazioni moderazione e moralità ineccepibile modello familiare patriarcale e subordinazione della donna fede nel progresso generale dell'umanità esigenza di un retroterra sicuro e "la povertà come peccato" positivismo e darwinismo - ottimismo borghese derivava dallo sviluppo economico in atto e dalle conquiste recenti della scienza anni '50-'70 furono infatti di grande sviluppo scientifico (Maxwell, Pasteur, Mendel etc.) con riflessi nel mondo della cultura (come durante l'Iluminismo) positivismo che sorge dalla metà del secolo sino a diventare una sorta di mentalità diffusa della cultura occidentale, un metodo di ricerca e una interpretazione della realtà. l'unica conoscenza valida è quella scientifica, basata su dati reali, "positivi" e applica i metodi delle scienze naturali allo studio di tutti i campi della attività umana (Auguste Comte, Herbert Spencer) rappresentante più tipico dello "spirito positivo" fu Charles Darwin teoria dell'evoluzionismo che influenzò profondamente il dibattito filosofico e la mentalità comune giungendo a conclusioni talvolta opposte per giustificare le idee conservatrici di un Comte o apertamente progressiste come quelle di Mill e Spencer sino al sorgere del cosiddetto "darwinismo sociale" - Le prime forme di associazionismo operaio si ricollegavano alle antiche corporazioni e avevano scopo di cooperazione e mutuo soccorso più che di lotta - la sconfitta nel 1848 aveva poi indebolito i nuclei più agguerriti mentre in Gran Bretagna il movimento operaio si appoggia alle rivendicazioni della sinistra liberale e si concentra sul rafforzamento dei sindacati di mestiere (le Trade Unions) 1868 si tiene il primo Trade Union Congress - Marx e il socialismo scientifico nel 1867 esce il primo volume del Capitale teoria del valore-lavoro il lavoro stesso è una il valore di ogni bene è dato dalla merce il cui valore è dato quantità di lavoro necessaria a dai costi di formazione e produrla sostentamento degli operai impiegati ma il lavoro produce beni che hanno un valore superiore ai propri costi di produzione la differenza tra valore lavoro e valore della merce venduta è il plusvalore di cui si avvantaggia il capitalista il capitalismo inoltre sarebbe solo uno stadio nello sviluppo storico dei rapporti di produzione e destinato ad autodistruggersi (caduta tendenziale del saggio di profitto, caoticità della concorrenza vs. organizzazione sempre più scientifica della produzione, crisi cicliche e crescita delle masse operaie etc...) - Per Bakunin invece l'ostacolo alla piena libertà dell'uomo non sono tanto i rapporti di produzione quanto l'esistenza dello Stato e della religione come strumenti nelle mani delle classi dominanti. una volta abbattuto lo stato e la religione la società si sarebbe naturalmente autorganizzata in modo spontaneo... per Marx invece Stato e religione in quanto "sovrastruttura" dei rapporti di produzione sarebbero stati abbattuti una volta distrutta la struttura economica capitalista inoltre per M. per giungere alla abolizione dello Stato bisognava passare per la fase della dittatura del proletariato che avrebbe finito di demolire le vestigia della società borghese dopo la rivoluzione in più, se per M. il protagonista della rivoluzione sarebbe stata la classe operaia, per B. erano le masse dei diseredati senza distinzione (questione della coscienza di classe etc...). - l internazionale (1864) e contrasti tra bakuniani e marxisti, antiautoritari e autoritari, spostamento a New York dopo il congresso dell'Aja del 1872, e scioglimento della Internazionale (1876)... - anche il mondo cattolico assunse una posizione di critica verso il mondo borghese. 1864 Pio IX emana l'enciclica Quanta Cura in cui sono condannate la democrazia ma anche il socialismo e il liberalismo ad essa era annesso ll Sillabo, ossia un elenco degli "errori del secolo" in cui si trovavano raccolti tutti gli elementi fondamentali della tradizione illuministica e liberale dalla sovranità popolare alla libertà di stampa etc.
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