Scarica La Transformazione del Corpo nella Società Moderna: Da Mussolini a Oggi e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! 1. ottocento, ruolo di marito, moglie, genitori, figli e omosessuali 2) il significato del trattamento dei corpi del duce, della Petacci e dei gerarchi I corpi del duce, di Claretta e dei gerarchi subirono due tappe nel loro calvario: la prima, terrena, in cui vennero ammucchiati sul selciato ed esposti ai colpi della gente (“crucifige”); la seconda, aerea, in cui vennnero appesi per i piedi ad un traliccio (“crocifissione”). La seconda parte è quella della giustizia in atto, carica di simboli: il numero di persone appese al traliccio serve a dimostrare che lo sfacelo corporale del duce è uguale a quello di tutti gli altri, negandone la natura eccezionale; vengono appesi a testa in giù poiché, dal Medioevo in poi, questa modalità, rappresentava il massimo dell’infamia; lo spettacolo dei corpi rimanda ai macelli, degradando il duce e i suoi compagni ad una condizione animalesca; serviva, infine, ad escludere che il duce fosse ancora vivo. Il privilegio e la forza dei giustizieri consistono nel fatto che sono sopravvissuti (la sopravvivenza è la situazione centrale del potere) e nel fatto che piazzale Loreto costituisce il luogo di una transizione della sovranità (sovrana è la sfera in cui si può uccidere senza commettere omicidio). Il corpo di Mussolini venne visto come quello di un bue, un bue della corrida da uccidere per non restarne uccisi, definito grasso, così che si potesse riscontrare un complotto affamatore nei confronti degli italiani. Umano o animale, è un corpo da manipolare, da vedere e da consumare: viene per così dire ribassato al rango di gadget, in continua esposizione anche dopo che viene staccato dal traliccio. Il corpo del duce, anche da morto, aveva la capacità di stimolare la vena mito poetica degli italiani. 2. genericamente, corpo e natura nella società attuale 4) cambiamento dei corpi nella seconda metà del 900 la novità assoluta, dalla seconda metà del 900 in poi è il corpo. Si registra, infatti, una cura e un’attenzione quasi ossessive per la sua bellezza (non più oggetto di culto unicamente femminile, ma anche maschile), per la salute, la forma e la felicità. La durata della vita si è allungata in maniera straordinaria: è un corpo che la medicina ha liberato dalla sofferenza, un corpo liberato dalla paura di Dio, della guerra e della morte e, forse per questo, più autorizzato a ricercare il piacere ad ogni costo. Il corpo è, dunque, nuovo. I nostri corpi non sono più così mortali, sofferenti, fragili e passeggeri, c’è una ricerca di immortalità: la scelta di non riprodursi, o riprodursi poco rispetto al passato, è un voler esprimere la preferenza per il prolungamento della vita, è una via di fuga: una generazione che vive eternamente non ha bisogno di riprodursi. Ora niente vale più di una vita umana: prima l’anima era sacra, i corpi dovevano torcersi nelle fiamme per la salvezza delle loro anime e guadagnarsi l’eternità. Oggi solo il corpo è sacro. Prima il rischio era morire, ora l’unico vero rischio è vivere meno. Prima il rischio era la povertà, adesso quello di diventare incapaci di sentimenti, inadatti ai rapporti umani. Prima la religione istituiva un rapporto verticale con Dio, ora il mercato fa sì che il rapporto sia orizzontale: il corpo è venerato come un Dio; tuttavia stanchezza, malattia e vecchiaia sono elementi che non potranno mai esser debellati, che ci ricordano che in realtà siamo esseri umani finiti, limitati e anche se tentiamo di dimenticarlo, prima o poi il corpo ci ricorderà che la nostra presunta immortalità era solo illusoria. 5) il corpo femminile nell’800 6) il corpo come nuova scoperta nell’ottocento