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Storia contemporanea (Detti-Gozzini) - Riassunto, Appunti di Storia Contemporanea

Storia contemporanea (Detti-Gozzini) - Riassunto

Tipologia: Appunti

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Scarica Storia contemporanea (Detti-Gozzini) - Riassunto e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! Storia Contemporanea Prof. Maida Storia contemporanea : Il 900 - Cap 1: La “grande guerra” La guerra del 14-18 ebbe proporzioni gigantesche e, benché si fosse combattuta perlopiù in Europa fu la prima a coinvolgere anche importanti stati extra europei come gli USA e il Giappone. Ricordiamo inoltre questa guerra per: - l’uso massiccio di eserciti così grandi, che precedentemente non erano mai stati utilizzati, ed inoltre il loro potenziale distruttivo era stato potenziato rispetto al passato grazie alle innovazioni usate in campo militare - un altissimo numero di caduti che si aggira intorno ai 5 mln C'è anche da dire che si misurano su scala mondiale anche gli effetti di questa guerra che infatti vide la scomparsa di quattro imperi: - Russo, abbattuto nel 17 da una rivoluzione - Asburgico dal quale sorsero stati nazionali - Tedesco, dal quale nacque una repubblica democratica - Turco, come esito di una lunga crisi Particolare è il fatto che durante la guerra, Gli USA presero il posto della gran bretagna come superpotenza mondiale. Da questo grosso conflitto trassero anche spunto i movimenti di liberazione dei popoli coloniali. Si può quindi dire che il “lungo 800” finisca con l’inizio della prima guerra mondiale nel 1914. Cause scatenanti: 1) Assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria-Ungheria, il 28 giugno 1914, mentre era in visita a Sarajevo, Bosnia. L’atto fu compiuti da un irredentista slavo e fu attribuita la compartecipazione della Serbia. Questo avvenne pochi con le guerre del 1912\13 la Serbia aveva acquisto significative conquiste territoriali e di conseguenza l’attentato fu preso a pretesto per dare una lezione alla serbia. Come conseguenza a questo fatto, l’Austria con l’appoggio degli alleati tedeschi, mandarono un ultimatum di 48 ore alla Serbia con il quale dicevano che alcuni rappresentanti Austriaci avrebbero dovuto partecipare all’inchiesta riguardo all’attentato e così facendo la Serbia avrebbe perso la sua sovranità, quindi vi fu da parte di questa una replica negativa e la conseguente dichiarazione di guerra da parte dell’Austria il 28 Luglio 1914. In precedenza le guerre nelle zone balcaniche non avevano coinvolto altre nazioni ma , ora con l’intervento dell’Austria le cose cambiano questo perché: • La Russia agisce immediatamente mobilitando l’esercito in difesa della Serbia, in funzione anche delle sue mire egemoniche sul mediterraneo orientale • Immediata la reazione della Germania: chiede alla Russia di ritirare le sue truppe e alla Francia di rimanere neutrale, non ottiene risposte positive da nessuna delle due quindi dichiara guerra a entrambe. Il 4 Agosto gli dichiara guerra al Belgio che non vuole far passare nel suo territorio le truppe tedesche • La GB scende al fianco della Francia e del Belgio. • Il 23 Agosto il Giappone dichiara guerra alla Germania per scalzarne le posizioni in medio oriente. Ad ottobre sempre il giappone dichiara guerra alla Turchia • 1 Ci si chiede se la guerra si sarebbe potuta evitare, di fatto l’Austria e la Germania applicando una azione coercitiva contro gli stati come la Russia e la Serbia, procurarono inevitabilmente le condizioni per una guerra, benché vi fosse stato il tentativo di negoziato da parte della GB. 2) Inoltre gli stati agivano anche seguendo quello che viene chiamato: il dilemma della sicurezza dove sostanzialmente ogni stato aumentando la propria sicurezza diminuisce quella degli altri e viene poi percepito come pericolo così come avvenne per quanto riguarda il rafforzamento delle difese della Serbia che venne percepito dall’Austria come una minaccia. 3) - Una strategia di rischio, - politica coercitiva e una - disposizione strategico militare offensiva Queste tre caratteristiche contribuirono a loro volta allo sviluppo della guerra, in partcolar modo la disposizione strategico - militare di tipo offensivo, che era basata sul concetto di guerra in movimento. Tali piani condizionarono il decorso della crisi ed elevarono la possibilità di un conflitto. Per quanto, attraverso la diplomazia vennero contenute le guerre balcaniche, le posizioni dei vari paesi complicavano maggiormente le cose: - La Germania perseguiva una politica di potenza vota alla conquista di una egemonia continentale che però non poteva essere accettata dall’Inghilterra - L’inghilterra occupava una posizione di leadership basata sull’equilibri di Francia e Germania - La politica francese si consumava attorno al tema della revanche, ovvero della rivincita sulla fitta del 1870 - 1.2 Una guerra nuova - Il caso più noto di disposizione strategico-militare offensivo era il piano Schlieffen il quale prevedeva una campagna contro la Francia che richiedeva di attraversare il Belgio. Il piano influì particolarmente sulla guerra facendola diventare di un certo tipo e dando al potere tedesco ancora più forza. Malgrado i primi successi iniziali della Germania essa venne presto sconfitta dagli anglo-francesi durante la battaglia di Marna. Questo avvenne dal momento che fallì l’idea di una guerra lampo. Stessa situazione avvenne per i russi con gli attacchi sul fronte orientale o per gli inglesi. Alla fine del 1914 la guerra era diventata una guerra di posizione Nel 1915 seguirono altre battaglie che però ebbero risultati non clamorosi, tuttavia queste avevano dei tratti in comune l’una con l’altra dovuti all’equilibrio militare fra le parti che rendeva difficile la vittoria sul campo Il terreno conquistato fu ben poco e i fronti rimasero praticamente immobili durante la guerra. Genocidio Armeno : Vittime del genocidio della prima guerra mondiale furono gli armeni che vennero utilizzati come capro espiatorio dal governo turco per giustificare le sconfitte belliche,. sfruttando il contrasto religioso tra cristiani armeni dai turchi musulmani Dal 1915 in Cilicia e Armenia le popolazioni furono massacrate. Uno dei fattori nuovi di questa guerra riguarda anche il numero dei soldati coinvolti, sicché si passò dai 6mln del 1914 ai 65 Mln alla fine della guerra. Tuttavia la novità della guerra sta nelle innovazioni tecnologiche che vengono utilizzate su eserciti giganteschi. I tedeschi nel 1915 crearono un gas tossico asfissiante che lanciarono contro le trincee nemiche ma esso fu una delle poche armi create ex novo per la guerra mentre molte di quelle usate erano di fatto perfezionamenti di quelle già in uso precedentemente come gli aerei da caccia o i cannoni a tiro rapido e le mitragliatrici portatili e la polvere da sparo senza fumo. Anche l’uso delle comunicazioni assunse una portata gigantesca se si pensa all’utilizzo massiccio delle ferrovie per trasportare le truppe. 2 Questo fenomeno fece si che si formasse un nuovo governo, presieduto da Vittorio Emanuele Orlando e allo stesso tempo, il generale Cadorna venne sostituito a favore del nuovo generale Armando Diaz che porto l’Italia alla vittoria nella battaglia di Vittorio-Veneto nel 24 ottobre 1918. Alla fine della guerra nel 1918, l’Italia usciva si vittoriosa, ma l’intero stato con la sua popolazione ne fu completamente sconvolto sopratutto dal punto di vista socio\economico\finanziario e questo si dovette appunto alla maggiore arretratezza, istituzionale, sociale ed economica del Paese. 1.6 Rivoluzione in Russia Si può dire in un certo senso che la Russia sia entrata in guerra con la rivoluzione già in atto. Di fatto l’entrata in guerra del paese mise a nudo tutte le sue contraddizioni, già dal 1914 le sconfitte subite furono gravi e si dovettero alla scarsa preparazione dei soldati e dei loro scarsi equipaggiamenti e ad un ampio grado di arretratezza della nazione. Le perdite furono numerosissime, e il richiamo alle armi incise pesantemente sull’agricoltura aRussa dal momento che porto via numerosi contadini dalle campagne. Gli scioperi poi si fecero sempre più intensi dal 1915 per via del mancato ascolto dello Zar Nicola II verso la popolazione russa. Il culmine di questo malcontento esplose nel marzo del 1917 quando una serie di agitazioni spontanee sfociarono in un grande sciopero a Pietrogrado. Essa divenne una rivoluzione, dal momento che i soldati che avrebbero dovuto sedarla, si ammutinarono e presero parte ad essa. Intanto nelle campagne, che erano in mano ai contadini e ai soldati, iniziarono formarsi i soviet, ovvero dei consigli di operai e soldati, di conseguenza lo zar fu costretto ad abdicare e venne istituita la Duma, che rappresentava l’unica istituzione legale del paese, essa costituì un governo provvisorio presieduto da Gregorij L’Vov. E' importante come nei mesi seguenti poi vi fosse quello che si può definire un doppio potere ovvero la presenza di due poteri: - da una parte quello del governo che voleva una democrazia parlamentare ed era favorevole all’intervento in guerra - dall’altra quello dei soviet Il governo provvisorio era poi talmente debole che presoto venne soppiantato dalle masse popolari quindi dai soviet. Mentre Pietrogrado ricopre un ruolo fondamentale all’interno di queste rivoluzioni, anche la periferia russa vede tre grandi sconvolgimenti: - il disfacimento dell’esercito che spesso si rifiutava di combattere - violenta rivolta dei contadini - lotte operaie Al posto di risolvere i grandi problemi della guerra e della fame contando, il governo provvisorio rinviò la riforma agraria all’Assemblea costituente che avrebbe dovuto ridisegnare il volto della russia. Se per alcuni mesi questa rimase in piedi lo si deve principalmente al fatto che essa si appoggiò ai soviet i quali benché portassero la volontà del popolo si alleo con il partito cadetto che era di scarsa importanza passando così in secondo piano e facendo emergere i bolscevichi. Ad imprimere una svolta nella situazione russa fu Lenin. Egli, giunto a Pietrogrado con le sue Tesi d’Aprile affermò: - necessità di opporsi al governo provvisorio e al proseguimento della guerra - portare avanti una repubblica dei soviet - nazionalizzare le terre Per lui, dopo la caduta dello zar era fondamentale che gli operai e i contadini prendesse il potere. Tali ideologie erano quelle espresse a loro volta dalle masse popolari e di conseguenza portarono tramite questi il consenso ai bolscevichi Nel Luglio dopo il fallimento dell’offesa lanciata dal governo, (finire 2 pag ca 1) 5 Cap. 2: Il dopoguerra in Europa. 2.1 Versailles: speranze e realtà del dopoguerra Nel 1919 i paesi vincitori si ritrovarono a Versailles, per disegnare l’assetto dell’Europa dopo la guerra. Tra gli esponenti dei paesi troviamo: - Wilson = USA - George = Inghilterra - Clemanceau = Francia - Orlando = Italia Vennero invece esclusi i paesi vinti I 14 punti enunciati nel trattato di Wilson, si trovano d’accordo con la volontà della Francia di annientare economicamente la Germania. L’inghilterra, seppur non completamente favorevole si schiera insieme alla Francia dal momento che ha bisogno del suo consenso per le proprie conquiste coloniali. L’Italia invece viene relegata ad un ruolo secondario rispetto alle sue volontà. Il risultato di questi trattati di Versailles fu senza dubbio una pace punitiva contro i vinti. il più importante di questi trattati, impose alla Germani dai restituire l’Alsazia e la Lorena alla Francia più altri territori a Polonia e Danimarca Proprio alla Polonia, che era riuscita a ricostituirsi dopo più di 100 anni venne dato uno sbocco sul mare, che era il corridoio di Danzica che così facendo separò la Prussia orientale dal resto della Germania. La Francia e l’inghilterra si spartirono le colonie tedesche e smilitarizzarono le coste del Reno. Inoltre l’esercito tedesco venne diminuito sensibilmente e la Germania fu costretta a pagare una cifra gigantesca come risarcimento per i danni creati dalla guerra Gli altri paesi: - italia , ottenne dal dissolto impero asburgico: 1) trentino 2) sud Tirolo 3) Trieste e Istria - Vennero riconosciute indipendenti: - • Austria tedesca • Ungheria • Cecoslovacchia - La Galizia venne invece attribuita alla Polonia - Serbia, Croazia, Bosnia Montenegro e Slovenia costituirono il Regno di Jugoslavia - Bulgaria ridimensionata a vantaggio di Grecia , Jugoslavia e Romania - Alla Turchia rimasero solo Istanbul e la penisola anatolica - Francia e Inghilterra approfittarono della disgregazione dell’impero turco per spartirsi gli stati: • francia = Libano e Siria • Inghilterra = Palestina e Iraq Questo nuovo assetto Europeo venne da un compromesso tra le mire espansionistiche di Gran Bretagne e Francia e i trattati di Wilson. Wilson infatti incluse all’interno dei trattati di Versailles l’atto costitutivo della Società delle Nazioni che doveva essere un organo che sarebbe servito da arbitro per prevenire i conflitti tra le nazioni e decidere se utilizzare sanzioni e quando necessario anche l’uso della forza. Di fato però la società delle Nazioni non riuscì a portare avanti questo compito dal momento che favorì principalmente gli interessi di Francia ed Inghilterra, inoltre la Germania e la Russia non vi aderirono e sopratutto la super potenza degli USA non vi aderì e questo ebbe un forte peso. 6 la sconfitta subita dalla Germania alimentò poi un grosso desiderio di rivalsa, e quest'ultima, nel cercare di far fronte ai debiti da colmare per via delle sanzioni iniziò a stampare sempre più carta moneta andando a creare una inflazione devastante E dal momento che ritardava con i pagamenti, la Francia nel 1923 si prese il bacino industriale più importante ella germania, quello della Ruhr. La Russia sovietica invece era estranea a tuttociò. In quegli anni in Turchia il movimento dei Giovani Turchi guidato da Mustafa Kemal istituì una repubblica laica nel 1923. 2.2 guerra civile in Russia e “comunismo in guerra” Dal 1918 al 1920 la Russia è devastata da una forte guerra civile, essa vedeva principalmente lo scontro tra : 1) le opposizioni di destra vs 2) i socialrivoluzionari sostenuti dalle potenze dell’intesa Tale rivoluzione fu accompagnata anche da una gigantesca carestia che porto i bolscevichi a cercare di sfamare la popolazione con requisizioni di prodotti agricoli, il che vide inimicarsi i contadini. Nella zona del Volga i bolscevichi vennero rovesciati in nome dell’assemblea costituente ma rischiarono molto di più per la reazione degli alti gradi del’esercito dove alcuni generali zaristi istituirono dittature militari L’estate del 1918 fu un duro momento per i bolscevichi (rossi) questo perché sotto il loro controllo rimase solamente un piccolo pezzo di terra equivalente all’antico principato di Moscovia e nel frattempo i social rivoluzionari generavano del terrorismo. Tuttavia, i bolscevichi riuscirono a superare questo momento grazie all’artefice dell’Armata Rossa he fu Trockij, ministro della guerra e numero 2 del partito egli richiamò migliaia di ufficiali zaristi e ristabilì la disciplina. nle frattempo: - si intensificarono le requisizioni facendo leva su contadini più poveri - si misero fuori legge le opposizioni - nel 1918 i soviet credo il Partito Comunista - viene reintrodotta la pena di morte - la cEKA, polizia politica spietata, diventa uno strumento di un regime di terrore Anche il terrore bianco non fu da meno dal momento che nel 1919 la stessa Pietrogrado venne minacciata dai bianchi ma successivamente l’armata rossa riesci a portare alla riconquista dei territori occupati. All’inizio del 1920 la guerra era praticamente conclusa tuttavia la repubblica sovietica ebbe da scontrarsi ancora con la Polonia che aveva invaso l’Ucraina. Il sistema economico di questi anni era definito comunismo di guerra e scaturì: - sia dall’esigenza di vivere in un momento così difficile - sia dall’utopismo dei bolscevichi che si illusero di poterne approfittare per accelerare la trasformazione del paese in comunista Di fatto vennero nazionalizzate persino le officine più modeste - abolito libero commercio - razionarono generi alimentarie di consumo - si praticò il lavoro obbligatorio su larga scala - si abolì la moneta introducendo lo scambio in natura l’attività economica quindi si concentrò per la maggior parte nelle mani dello Stato. Il comunismo di guerra fu un totale disastro, calò nettamente il reparto agrario, e quello dei trasporti e delle piccole imprese e le grandi industrie videro il tracollo 7 La vocazione reazionaria di questo movimento fu chiara fin da subito, a iniziare dall’incendio della tipografia dell “Avanti!" e con le varie manifestazioni pubbliche. Grazie all’appoggio della grande proprietà terriera di Emilia e Toscana, nel 1920 i fascisti si organizzarono in squadre paramilitari creando una violenta guerra sociale Al 15 congresso del PSI nel 1921, l’estrema sinistra uscì dal partito per fondare il Partito Comunista Italiano, sotto la guida di Amedeo Bordiga tuttavia, come in altri paesi i comunisti rimasero una minoranza. Oltre a questo, il partito socialista italiano si indebolì per altre due scissioni: - 1922 espulsione dei riformisti del vecchio leader Turati - 1923 unione di un gruppo favorevole al Commintern guidato da Giacinto Serrati si unisce ai comunisti Di fatto poi la crisi del governo liberale permise che le forze fasciste si insediassero sempre di più, al punto che quando nel 1921 il movimento dei fasci si costituì in Partito Nazionale Fascista (PNF) ebbe un altissimo numero di iscritti. Nel 1922 Mussolini decise di agire, compiendo la Marcia su Roma facendo convergere migliaia di camice nere tutte su roma, Il re Vittorio Emanuele III avrebbe potuto disperdere queste persone con le forze armate ma si rifiutò di firmare lo stato d’assedio e incarico Mussolini di formare un nuovo governo. Di fatto si può considerare l’avvento del fascismo come un colpo di stato reazionario. Il movimento è salito al potere grazie alla forza ma anche via il consenso di tutti ele più alte cariche, compresa la corona e le finanze. Persino la camera dei deputati concesse pieni poteri al governo. il fascismo non aveva una maggioranza effettiva del parlamento ma la diffusione e il consenso nei ceti medi ne garantì la vasta diffusione ed egemonia. 2.5 stabilizzazione continente europeo Dopo la guerra, l’Europa vide tre diverse reazioni nei differenti stati : - Rivoluzione: avvenuta per lo più in Russia e che non si estese al resto del continente - Reazione: avvenuta non solo in Italia, vedi dittatura in Ungheria o Polonia - Stabilizzazione In generale un po’ tutto il continente era cmq scosso e disastrato, dalla Jugoslavia dilaniata da conflitti interni, la Grecia che aveva subito la sconfitta dalla turchia,la recente repubblica del Portogallo di fatto nata nel 1910 era già instabile a causa dei numerosi tentativi di colpi di stato. I soli stati europei coinvolti nella guerra che riuscirono ad uscire sopravvivendo furono la Francia e l’Inghilterra dove in quest’ultima il moderato reparto operaio rimase praticamente immune alle rivoluzioni. La Francia era fortemente indebitata con l’Inghilterra e conobbe una forte inflazione ma riuscì a riprendersi anche grazie alle industrie della Alsazia e della Lorena. Nel caso francese cmq a prevenire un effetto rivoluzionario da parte degli operai fu sopratutto il senso di coesione nazionale dello stato che si dimostrava appunto unito al fine di prendersi una rivincita sulla Germania. 2.6 I primi movimenti anticoloniali Se la Francia e l’Inghilterra si potevano dire in un certo senso le uniche nazioni stabilizzate dopo la guerra, per loro iniziarono seri problemi per quanto riguarda le nazioni che avevano come colonie che avevano partecipato alla guerra come nel caso inglese. Infatti molti di quei popoli coloniali avevano visto sia il massacro della guerra ma anche tutti gli ideali di indipendenza ad esso legati . Di fatto poi gli imperi coloniali erano solo messi come sostegno fino al raggiungimento delle capacità di autogoverno di questi stati. Il blocco economico della guerra aveva favorito lo scambio di materie prime con le colonie però queste erano troppo arretrate per assorbire la merce in eccesso. 10 Si poneva quindi il problema di una maggiore organizzazione delle colonie che non si basasse semplicemente sulla spoliazione delle materie prime. di conseguenza la Società delle Nazioni Unite prevedeva tre tipi di mandato: - periodo transitorio di tutela per il raggiungimento dell’indipendenza - amministrazione coloniale con la supervisione della società delle nazioni - incorporazione nel dominio della madre patria l’Inghilterra durante la guerra aveva riconosciuto l’indipendenza del Nepal riconoscendo il regno costituitosi in Afghanistan nel 1919. Tra i vari principi che la rivoluzione bolscevica aveva e Lenin avevano posto c’era sicuramente l’autodeterminazione de popolo e negli anni 20 nacquero partiti affiliati al Comintern nelle zone coloniali. Vi furono anche movimento anti coloniali che svilupparono idee sovranazionali, così come accadde per il mondo arabo, accomunato dalla fede islamica. Queste erano infatti le basi del panarabismo che rivendicava tramite una ideologia laica l’unita della nazione araba. Nel 1928 in Egito venne fondata l’organizzazione dei Fratelli Musulmani che vedeva che vedeva nella separazione tra stato e religione la causa di decadenza e corruzione. Le risposte europee a questi movimenti furono diverse anche per via del fatto che Francia e Inghilterra avevano il pregiudizio secondo il quale le popolazioni extraeuropee non fossero in grado di creare un sistema democratico indipendente. Teoria che riscontrava eccezioni solo in caso di elitè ben educate. La Francia si mantenne rigida con le proprie colonie dichiarando la sua sovranità formale su di esse. L’Inghilterra invece mantenne un quadro istituzionale più dinamico e moderato, applicando un indirect rules. Il problema degli inglesi era però affermare la propria autorità in quelle zone composte da persone bianche e per risolvere tale problema nel 1931 venne emanata una legge che diceva che la Gran Bretagna e i suoi dominio erano comunità autonome all’interno dell’impero britannico ed erano uguali per condizione senza essere subordinate l’una all’altra e con la possibilità di avere ognuna una costituzione interna propria, venne a crearsi così il Commonwealth Capitolo 3. 3.1 Economia tra le due guerre La Grande Guerra si mostrò una svolta sopratutto dal punto di vista economico, sociale e dello stato che ne uscirono tutti quanti pesantemente trasformati iniziando ad acquisire una dimensione di massa. Questo tipo di società presentava dei tratti distintivi: - crescita dell’industria moderna con catena di montaggio e produzione seriale - contrazione agricoltura quindi crescita settore terziario (commercio, servizi) - nuova classe operaia basata su una qualificazione molto bassa - forte crescita quantitativa dei ceti medi Quest’ultima caratteristica si doveva anceh al fatto che la scolarizzazione aveva giocato un ruolo fondamentale, la quale favorì lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa, ed in questo periodo la media si innalzò oltre la scuola elementare. Inoltre funzionò da omogenizzatore per quanto riguarda i valori dell’identità nazionale la formazione professionale di operai ed impiegati. Più avanti di tutte in questo settore di trasformazione c’erano sicuramente gli USA forti della loro leadership mondiale, essi riuscirono a diffondere tendenze e stili di vita che si diffusero poi in tutta europa, con mezzi di consumo e di comunicazione come la tv o la radio. Se nell’800 le divisioni interne della società erano particolarmente nette e si passavano su due fasce ovvero tra borghesia e proletariato nel 900 tutto questo cambio perché furono proprio i ceti medi ad acquisire ruolo centrale e questi ceti medi raccoglievano una grande quantità di lavoratori con incarichi diversi. 11 La società essendo più complessa aveva mutato le forme e il senso di autonomia di questi gruppi infatti si svilupparono associazioni di categoria ed ordini professionali per controllare l’accesso alle professioni ed il loro servizio. Il veicolo più efficiente perdi tale unificazione, fu un modello basato sul consumo di massa di beni durevoli che tra l’altro era alimentato dagli stessi ceti medi che erano poi i destinatari di quest’ultimo. Questo progressivo aumento dei ceti medi creò anche una grande diminuzione degli addetti all’agricoltura e di conseguenza il settore primario and in calo benché gli stati europei cercarono in egual misura di aiutare la piccola proprietà terriera senza però riuscire a fermare l’enorme esodo rurale. La classe operaia crebbe fino a diventare la parte principale della forza lavoro tanto che all’interno di essa si verificò anche un cambio di mansioni dovuto anche alla sempre maggior presenza di specializzazione all’interno dei settori dove i compiti degli operai meno qualificati venivano sostituiti dalle più veloci macchine e di conseguenza gli operai andarono sempre più incontro ad una parcellizzazione del lavoro e ad un sistema di catena di montaggio. Altro fattore importante è l’intervento dei sindacati che, una volta riusciti a dimensionare l’orario di lavoro alle 8 ore giornaliere si concentrarono maggiormente per quanto riguarda il salario. Tra 800e 900 infatti i movimenti operai si spostarono verso la possibilità di vedere aumentare sempre di più il loro profitto così da poter acquistare i beni di consumo che la società capitalistica produceva. Nel frattempo negli USA si diffondeva il mito del melting pot ovvero questo miscuglio di culture diverse presenti sul suolo americano, esse di fatto arrivavano in america attirate dalle possibilità di lavoro molto presenti nello stato, e questo ne facilitò senz’altro il processo di integrazione. In Europa invece l’istituzionalizzazione delle masse era stat decretata invece de enti come l’esercito e la scuola. Gli stati europei del dopoguerra erano favorevoli a cercare di controllare una società divenuta sempre più di massa tanto che gli effetti dello stato furono molto importanti sull’economia e politica sociale tanto che se guardiamo agli anni 20 governi come quelli inglesi si dedicarono a prendersi cura della disoccupazione piuttosto che in regimi tedeschi come in quelli fascisti italiani si creano associazioni per il tempo libero. Tutto questi provvedimenti andarono a creare quello che definiamo welfare state ovvero un interesse da parte del governo verso il benessere dei propri cittadini. Da parte degli stati ci fu sopratutto l’intenzione di utilizzare i nuovo mezzi di comunicazione di massa come mezzi per nazionalizzare le suddette masse e infatti vediamo che in america tra la fine degli anni 20 e l’inizio dei 30 con l’accrescere delle trasmissioni radio i partiti politici se ne appropriano come mezzo di propaganda mentre in Europa la cosa non è spontanea ed è lo stato stesso a suggerire l’uso di tali strumenti. 3.2 Produzione in serie, nuova organizzazione del lavoro e sviluppo economico. Nel periodo fra la guerra e il dopoguerra negli USA si sviluppò in maniera sempre più vasta il sistema della produzione di beni di consumo durevoli che si sviluppava ora in maniera seriale con oggetti standardizzati. Questo metodo si basava appunto su sistema delle catene di montaggio utilizzate per la prima volta da Henry Ford nel 1913 per produrre la Ford T. Questo tipo di lavoro permette di risparmiare sui tempi e sui costi. Antonio Gramsci definì questo processo Fordismo. Alla fine degli anni 20 l’economia di tutti gli stati europei era superiore a quella precedente rispetto al periodo pre bellico. Però il fatto che gran parte dell’economia e dell’industria si fosse trasferita negli USA si fece particolarmente sentire a discapito dell’Europa. 12 In questo periodo inoltre si sviluppò paradossalmente una politica basata sul protezionismo, questa era giustificata dal fatto che gli usa non si fidavano particolarmente dell’Europa dato quanto successo in guerra e allo stesso tempo c’era la paura dei rossi ovvero dei comunisti visto che temevano che le numerose reazioni di protesta operaie che avevano preso luogo in Russia potessero in qualche modo influenzare anche i propri stati. A fronte di ciò vene fuori quello che si può definire Americanismo quindi una esaltazione del proprio stato con senso di rivincita e distacco dai paesi europei. Questi temi vennero usati abilmente dalla propaganda repubblicana, facendo in modo di riuscire a mantenere viva questa ideologia di politica isolazionista al punto che nel 1920 il senato americano si rifiutarono di firmare il trattato di pace e di aderire alla Società delle Nazioni . Sempre nel 1920 il repubblicano Warren Harding venne eletto presidente. Nel 1921 furono approvati dazi doganali sulle importazioni ed una serie di leggi sull’immigrazione. Venne inoltre inaugurato il periodo di proibizionismo che vietava il consumo di alcolici. Questi provvedimenti minarono fortemente l’integrità e la saldezza della società americana. Al punto che nel sud del paese oltre 5 milioni di persone aderivano al movimento del Ku Klux Klan che vedeva la difesa dell’americanismo mescolata ad un forte senso di razzismo, prevedendo l’utilizzo della violenza contro chi la pensasse diversamente definendoli nemici del paese. Simbolo di questa ondata di intolleranza furono senza dubbio Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, anarchici italiani condannati a morte senza però aver avuto prove in processo che ne giustificassero la colpevolezza. C’è anche da dire che questo periodo di proibizionismo non fece altro che alimentare la criminalità con il contrabbando di droga ed alcolici gioco d’azzardo e prostituzione. 4.2 Il boom degli anni Venti Per gli USA il periodo che va dal 1922 al 29 è un periodo di forte crescita a livello economico industriale tanto che la disoccupazione è bassissima. - La produttività crebbe notevolmente grazie ad Henry ford e all’avvento del taylorismo e alla parcellizzazione del lavoro nella catena di montaggio in fabbrica. - i salari migliorarono ed aumentò il potere d’acquisto - si diffondono nuovi stili di vita e nuovi consumi legati allo status symbol La grande prosperità americana si vedeva maggiormente nei ceti medio-alti mentre i contadini avevano poco e niente e per questo furono costretti a lasciare le campagne in cerca di lavoro in città. C’è da dire che in questo periodo grosso dell’economia e della gestione delle grandi produzioni era gestita da poche persone molto ricche che possedevano grandi Corporations. Il che dava spazio a molte speculazioni finanziarie che poi determinarono la crisi del 29. Interprete di questo dispiegarsi della società civile americana fu senza dubbio il partito repubblicano dopo la morte di Harding con il governo di Coolige e Hoover venne portata avanti una ideologia liberista per quanto riguarda l’interno del paese ma isolazionista per quanto guarda i rapporti con l’esterno. Questo partito politico rafforzò il consenso tradizionalista dell’America WASP quella dei bianchi conservatori e fu di grande interesse per i gruppi delle economia. Questo interesse era sostanzialmente basato sul fatto che lo stato non sarebbe intervenuto sull’economia del paese lasciando fare. In questo modo però il presidente Hoover rimase totalmente impreparato alla crisi del 29 dichiarandola solo passeggera Questa previsione di fatto si mostrò infondata e nel 1930 Hoover cercò come rimedio di alzare la difese protezioniste verso le importazioni estere all’America e questo condannò maggiormente lo stato poiché i resto del mondo fece uguale verso le esportazioni americane. 15 Data la disfatto nel 32 alle elezioni presidenziali Roosvelt, democratico, si aggiudica la maggioranza. 4.3 Roosvelt e il New Deal Il nuovo presidente per fare fronte all’immensa crisi propose il New Deal ovvero un nuovo corso che vedeva l’abbattimento della laissez faire dell’economia a favore di un intervento dello stato all’interno dell’economia per sanare i problemi della crisi. I provvedimenti urgenti dei suoi primi 100 giorni riguardarono: - svalutazione del dollaro - separazione tra banche di deposito e di investimento per contenere speculazione borsistica - depositi e conti correnti protetti da garanzie - legge per l’intervento dello stato nell’agricoltura così regolare la produzione da evitarne eccessi e per finanziare le ipoteche su case e tutelare i contadini in rovina. Nel 33 venne messa in pratica la National Industrial Recovery Act che era una legge che sostanzialmente spaziava dalla definizione di nuove norme per quanto riguarda i conflitti tra industriali e sindacati e della messa a punto di codici di comportamento per una concorrenza leale. Questa legge venne giudicata incostituzionale nel 35 perché era a danno della libertà dei singoli stati. Fu quindi un fallimento per questa legge ma con questo fallimento si capivano le intenzioni del New Deal che di fatto voleva essere una forma di capitalismo democratico come alternativa al fascismo al comunismo. Roosvelt dovette quindi mediare anche poi successivamente con il fronte sinistroide neopopulista che voleva una maggiore ridistribuzione delle ricchezze attraverso la nazionalizzazione dei grandi potentati economici. A fronte della scadenza del suo mandato imminente, decise di accelerare la realizzazione del suo programma con tre punti fondamentali ( secondo New Deal). - costituzione della WPA - Works Progress Administration ente governativo per le opere pubbliche - Wagner act che ripose nel veto della corte suprema sul national industrial recovery act difendendo laliberta dei sindacati, stabilendone criteri di rappresentanza e legittimando il ruolo istituzionale nella contrattazione collettiva dei rapporti di lavoro - Social Security act il quale prevedeva una collaborazione tra gli stati e le autorità federali per costruire fondi a favore di anziani bisognosi disoccupati e invalidi Queste misure rafforzarono non di poco il potere contrattuale dei lavoratori e tra i più decisi sostenitori del New Deal troviamo infatti i sindacalisti che recuperarono vigore e oltre all’American Federation of labor si creò anche il Commitee of Industrial Organization che crò consenso verso l’ultima parte degli operai che non erano particolarmente convinti dal precedente sindacato. A subire in negativo gli esiti del New Deal o comunque a non esserne d’accordo furono i grandi imprenditori che però non protestarono più di tanto. Le elezioni del 36 videro Roosvelt vincente ancora una volta e questo perché attraverso il New Deal era riuscito a portare con se il consenso della classe operaia, dei ceti medi e delle popolazioni di colore del sud oltre che offrire politiche vantaggiose per gli universitari. La politica di Roosvelt aveva quindi dato un nuovo valore al senso di sogno americano dove affianco al successo individuale c’era un rapporto di solidarietà collettiva. Tuttavia il secondo mandato di Roosvelt non ebbe solo esiti positivi in quanto aveva basato tutt ala sua politica su una strategia contenitivo volta a ridurre il deficit di bilancio e questo si fece particolarmente sentire per quanto riguarda l’occupazione che diminuì sensibilmente nel 37. Nel 39 inoltre Roosvelt decise di aumentare la produzione bellica come risposta a ciò che succedeva a livello internazionale. 16 4.4 la Gran Bretagna Nel periodo tra le due guerre, la Gran Bretagna attivò un sistema politico secondo il quale vi era una alternanza dei partiti al governo così da evitare le turbolenze della vita economica e sociale. Nel 1918 una riforma elettorale alzò notevolmente il numero degli elettori permettendo anche alle donne con almeno 30 anni di votare e anche una buona parte della classe operaia poté farlo. Questa larga fetta di votanti comunque non riuscirono a fermare l’ascesa della coalizione dei conservatori con a capo Lloyd Geroge che vinse le elezioni Di fatto il partito laburista aumentò i proprie elettori, e dalla parte dei laburisti ci stavano sempre i sindacati che erano molto importanti. Inoltre il rapporto tra il Labour Party e Trade union sconsoliderono il moderatismo del movimento operaio tanto che il partito comunista fu sempre particolarmente isolato. La capacità inclusiva della politica inglese però venne messa in crisi dalla guerra che era scaturita per l’indipendenza dell’Irlanda nata nel 1914. La guerra aveva fatto rinviare l’applicazione della Home Rule nel 1919 il partito di Sinn Fenn dichiarò l’indipendenza e nel 1921 il regno unito riconobbe l’Irlanda come dominion con un apropria autonomia e un proprio parlamento. L’esaurirsi del fenomeno dell’inflazione aveva intanto determinato una grave recessione che era dettata dal crollo dei prezzi agricoli. Di conseguenza, il nuovo premier Stanely Baldwin e il suo primo ministro Winsoton Churchill misero in piedi una politica economica di rigore che permettesse alla sterlina di riacquisire il valore internazionale. - nel 1925 venne recuperato il valore di cambio con l’oro così che la valuta inglese potesse riprendere la sua funzione di guida nel Gold Exchange Standard. Ciò però venne pagato a caro prezzo sopratutto nel settore minerario tanto che quando gli imprenditori chiesero di aumentare le ore di lavoro e ridurre i salari ai minatori i sindacalisti risposero con uno sciopero che nel 26 divenne generale. Nel 29 i laburisti riportarono come primo ministro McDonald e durante il suo governo il problema dell’occupazione divenne una cera e propria emergenza. nel 1911 la disoccupazione era così alta che il governo non riusciva apiù ad erogare i sussidi per la disoccupazione e la banca d’Inghilterra si dissanguava per riuscire a mantenere la sterlina sul mercato dei cambi. Di fronte a questo difficoltà, McDonald formo un governo di unità nazionale con 4 laburisti 4 conservatori e 2 liberali, il tutto contro il volere del suo partito che lo espulse. - vennero adottati tagli alla spesa pubblica - prelievi straordinari sugli stipendi del pubblico impiego - abbandonata la parità aurea e la sterlina si svalutò - duiscesa dei tassi di interesse con relativa rivalutazione di esportazioni e importazioni che migliorano l’economia anche per via dei rapporti con il Commonwelth. Per tutti gli anni 30 l’indice di produrne riprese a salire. Nel 35 McDonald fu successo da Baldwin che due anni dopo passò la mano a Neville Chamberlain . La British Union of Fascists non ottenne mai un forte rilievo sulla opinione pubblica infatti l’Inghilterra così come il resto del commonwealth era più che altro favorevole ad un interventismo in Asia contro l’espansione Giapponese 4.5 La Francia Di fatto aveva vinto la guerra ma non ne uscì molto meglio della Germania. La Francia infatti dipendeva dai debiti della germania e dai prestiti degli alleati per la sua ricostruzione. Il governo di centrodestra vincitore delle elezioni del 1919 avviò una politica deflativa di: - riduzione delle spese e stabilità monetaria. 17 dell’orientamento e successivamente dal 19 al 28 i Tedeschi andarono più volte al voto con un parlamento diviso tra sinistra comunista e destra nazionalista militarista. Capitolo 5 - Il Fascismo Il governo di coalizione messo su da Mussolini dopo la marci asu Roma poteva contare su un piccolo numero di deputati fascisti ma godeva della maggioranza - alla camera grazie all’appoggio di liberali e alcuni cattolici - della corona e degli ambienti economici dominanti che volevano riportare l’ordine eliminando tutti gli insurrezionalisti di sinistra. Su quest eras Mussolini si mosse per attuare le sue idee e cambiamenti: - nel 22 fu istituito il Gran consiglio del fascismo incaricato di elaborare la linea del governo ed era costituito da membri del partito nazionale fascista - nel 23 venne organizzata la milizia spontanea per la sicurezza così da creare un corpo militare nel quale vennero inserite in maniera regolare le camice nere Tuttavia i movimenti di repressione e squadrismo continuarono, quindi si ebbe una forma di trasformazione istituzionale dall’alto che affiancava quanto accadeva dal basso con gli squadroni fascisti. - Un altro passo fondamentale fu quello della creazione di una legge nel 23 che prevedeva il 65% dei seggi a chi raggiungesse il 25% dei voti alle elezioni nelle elezioni del 24 il partito fascista preparò il “listone” che comprendeva anche liberali e cattolici mentre le opposizioni di sinistra si presentarono divise, questo fece si che i fascisti raggiungessero il 65% dei voti. Benché fosse forte per le elezioni, proprio nel 24 il fascismo ebbe il suo anno di crisi e questo fu dovuto al fatto che il leader del partito socialista Giacomo Matteotti contesto i brogli elettorali effettuati dal partito fascista per le elezioni e poco dopo il suo discorso egli fu rapito e ucciso da un gruppo di squadristi. Questo creò un vasto boato nell’opinione pubblica, e mostrava come l’istituzionalizzazione dello squadrismo non avesse in realtà funzionato e che non era possibile una opposizione tollerata. Di fronte a tale comportamento si verificò la scissione dell’Aventino provocata dai partiti dell’opposizione che decisero che in questo modo avrebbero incrinato l’intesa tra ai fascisti i fiancheggiatori e si aspettavano un intervento del Re che invece si astenne. Mussolini allora risolse la questione prendendosi la responsabilità morale e politica dell’accaduto e promulgando una serie di leggi che trasformarono lo stato italiano: - Nel 25 venne ripristinato la lettera dello statuto Albertino dove il governo non necessitava della fiducia del parlamento e abolendo di fatto la distinzione tra potere legislativo ed esecutivo presente nello stato liberale - nel 26 con il pretesto di alcuni tentati atti di terrorismo contro Mussolini, venne varata una legge a favore della difesa dello stato con evidenti restrizioni poi sulla libertà personale e della vita politica con relativo scioglimento dei partiti antifascisti ecc - vennero eliminate le giunte comunali elette con quelle che vennero decise dall’alto. - nello stesso anno una legge riservo ai soli sindacati fascisti il diritto di stipulare contratti collettivi, che era un fattore già presente nella legge del patto di palazzo Vidoni del 25qeuella legge proibì inoltre lo sciopero e istituì la magistratura del lavoro per dirimere le controversie industriali tra lavoratori e imprese. Questo era il primo passo verso i sistema del corporativismo cjhe vedeva le sue linee guida tracciate all’interno della Carta del lavoro redatta nel 27 dal Gran Consiglio. Il corporativismo era ciò che il fascismo presentava come alternativa al capitalismo e al socialismo. si mirava ad ottenere: - contributo dei profduttori allo sviluppo economico - raggruppamento capitalisti, lavoratori e tecnici 20 il tutto con la sola volontà di apportare del bene nel solo interesse dello stato. in realtà il corporativismo rimase un ingabbiamento burocratico volto a bloccare l’azione dei sindacati. Gli stipendi diminuirono ad eccezione che nel settore pubblico dato che Mussolino li considerava una ampia fonte per i voti. Nel1928 si completa la costruzione dello stato fascista con una nuova leggere elettorale che prevedeva una sola lista da approvare o respingere in toto. Fu lo stesso Mussolini a definire questo tipo di regime TOTALITARIO inteso come totalmente incentrato nello stato. Analogo al comportamento della Corona fu quello della chiesa. Nel 1929 però insieme a Mussolini, la Città del Vaticano strinse i patti Lateranensi che non aveva mai voluto stringere con le forze politiche liberali. Questi prevedevano: - reciproco riconoscimento tra regno d’Italia e città del Vaticano alla quale veniva riconosciuto un risarcimento per la rinuncia dello stato pontificio - religione cattolica = prima religione dello stato - privilegi per la chiesa quali: riconoscimento legale matrimonio, insegnamento della religione cattolica a scuola e rispetto dell’autonomia dell’azione cattolica 5.2 il regime: repressione e consenso Il consenso verso il fascismo era particolarmente diffuso. Tuttavia vi fu anche una ampia contestazione che però venne repressa, a partire dal 1926 infatti con le leggi eccezionali, venivano praticamente eliminate tutte le esternazioni di politiche antifasciste, numerose furono infatti le condanne a morte per i sovverti vi ma queste repressioni non si basavano solo su contestazioni dal punto di vista politico o operaio ma anche su piccole cose come scritte sui muri mancata osservanza della morale cattolica. Contro ogni forma di anticonformismo ce stavano ‘e botte. Il principale elemento di novità del regime rispetto alle altra forme di governo autoritario si basava sul coinvolgimento delle masse nella vita pubblica, organizzandole e mobilitandole per avere il consenso. Questa esperienza di nazionalizzazione venne imposta dall’alto e si basava su mix di: - militarismo - nazionalismo che si richiamava all’impero romano. Il partito poi fu fondamentale per la mobilitazione delle masse, esso infatti raggiunse un alto numero di iscritti e se non avevi la tessera del partito poteva costarti il posto di lavoro e per molti era uno strumento per ottenere occupazione ecc quindi ci fu una ampia strumentalizzazione di ciò Da una parte questo portò ad un apolemica verso gli alti ranghi del gfascismo accusati di nepotismo ma allo stesso tempo Mussolini riuscì a conquistare le masse popolari. Queste masse popolari poi vennero organizzate e indottrinate alla cultura fascista dividendole per organizzazioni che le indottrinavano verso il modello militare: - Giovani: divisi per fasce d’età in gruppi come Balilla, Figli della lupa, e Avanguardisti. In questi gruppi apprendevano la cultura militare ed erano luoghi di socializzazione - Universitari: Gruppi universitari fascisti, maggior libertà - Donne: divise in gruppi come Gruppi femminili fascisti e Massaie rurali, esse acquisirono maggior visibilità rispetto a quanto voluto dal fascismo che di per se le rilegava a spose e madri esemplari. Il sistema fascista inoltre si occupò dell’organizzazione del tempo libero infatti nel 26 venne creata l’Opera nazionale del Dopolavoro che si occupava di gestire il tempo libero con la messa a disposizione di teatri cinema e quant’altro. Il controllo del regime venne inoltre esercitato sul sistema scolastico e della cultura. nel 37 infatti fu istituito il MINCULPOP che era il ministero della cultura popolare. Ci sono dibattiti riguardanti il fatto che per alcuni il fascismo non avesse prodotto nessun tipo di cultura nel suo periodo, in realtà lo fece creando una nuova “religione civile” basata sul mito della patria 21 Su questa convinzione infatti si basarono le leggi per la difesa della razza promulgate nel 1918 che escludevano gli ebrei dalla scuola, dagli impieghi pubblici e proibivano matrimoni misti. Questo tipo di politica razzista derivava dall’atteggiamento razzista che il fascismo ebbe nelle campagne coloniali in Etiopia e che poi venne applicato con gli ebrei così da allearsi con il pensiero nazista tedesco. 5.3 Economia e Società In un primo periodo la politica economica fascista si poteva definire liberista in quanto entro certi limiti lo Stato lasciava fare al mercato puntando per lo più al pareggio di bilancio. Infatti appena superata la crisi post-bellica il ministro delle finanze Alberto De Stefani varò una legge che prevedeva: - riduzione salariale - forte pressione fiscale - grandi favori alle imprese - diminuzione spese statali in generale poi:: - albolite imposte sui soprapprofitti di guerra - abolita nominatività dei titoli azionari - tarde doganali abbassate per favorire lo scambio delle merci Il pareggio in bilancio venne raggiunto nel 1925 e da li la politica economica fascista cambiò. Vennero infatti reintrodotte le imposte sulle importazioni di grano e zucchero il che portò poi ad applicare una svolta autarchica e protezionistica. Mussolini nel 26 inoltre annunciò una nuova rivalutazione della lira, la nuova parità venne fissata a quota 90. L’intenzione era quella di suscitare una sicurezza sugli investitori stranieri e italiani, ma gli effetti furono ben diversi.: nel 29 infatti si creò una vera e propria recessione creata dal crollo della domanda delle esportazioni italiane e dal crollo della domanda interna per consumi privati. Il tutto era frutto della crisi del 29. Di fatto l’intervento dello stato all’interno dell’economia si contraddistinse per l’aiuto ai privati piuttosto che per la capacita programmatoria tanto che l’industria italiana ne usci trasformata, si svilupparono industrie - chimiche - metallurgiche - meccaniche mentre si trovarono in difficoltà le industrie esportatrici.e l’impianto siderurgico e cantieristico che invece aveva trovato vigore appena dopo la guerra. In questo periodo dove era attuato il dirigismo fascista che corrispondeva a questa manovra di controllo dello stato fascista sull’economia, esso riuscì a salvare molte industrie dalla crisi facendole passare sotto stretta gestione dello Stato. inoltre: - 1931 creazione dell’ IMI (istituto mobiliare italiano) ente pubblico che concentrava la concessione di finanziamenti alle imprese - 1933 si crea L’IRI (istituto ricostruzione industriale) che provvede al salvataggio di molte banche sull’orlo della crisi - nel 36 la banca d’Italia divenne un ente di diritto pubblico con molti più poteri sule altre banche L’abbandono del liberismo che mise in crisi numerose banche era però anche scelto per seguire una certa svolta ruralistica e favore dell’agricoltura che di fatto prese luogo dal 1926 con la battaglia del grano essa si basava: - sulla volontà di estendere la superficie coltivata - e difenderla con tariffe doganali tuttavia: - non si raggiunse mai l’autosufficienza alimentare 22 - organizzazioni paramilitari come le SA , che vennero create nel 1921 e che furono le vere e proprie protagoniste della violenza indirizzata prevalentemente contro comunisti e socialisti. Successivamente nel 26 comparvero le SS che fungevano da guardia del corpo di Hitler e composte da giovani che incarnavano l’ideale della razza pura tedesca. Le SA e le SS disseminarono terrore nella Germania controllate da Hitler. Dal punto di vista della propaganda invece possiamo vedere come questa fu principalmente opera del capo distretto della NDSAP di Berlino ovvero Goebbels. Egli creò: - mito del furer - coreografie di massa delle manifestazioni naziste, al fine di suscitare emozioni e adesione fideistica Il nazismo seppe usare magistralmente i mezzi di comunicazione (radio vennero definite musi di Goebbels) Hitler seppe inoltre interessare in maniera superba il ruolo di leader carismatico. Illustrò il suo ideale nazista in Mein Kampf, all’interno del quale illustrò il progetto del piano razziale, cuore del suo programma: Il popolo germanico per sopravvivere, necessitava di un suo spazio vitale in cui vivere preservando la sua purezza. Come controparte di questo pensiero, H. individua gli ebrei dal momento che sono un popolo definito come senza spazio di conseguenza parassita verso gli altri popoli. H. vedeva l’antisemitismo e l’antibolscevismo strettamente legati, al punto che indiviauava negli ebrei la principale causa di prostrazione dello stato tedesco. Secondo H. la Germania doveva conquistare questo spazio vitale e lo poteva fare soltanto tramite una spinta verso est che implicava una espansione verso il territorio nemico russo e asiatico, tipicamente comunista. Di conseguenza, la guerra per lo spazio vitale ad est diventava lo strumento volto a creare un nuovo ordine europeo fondata sulla supremazia tedesca. Bisogna però dire che la chiave propagandistica che fece leva per la maggio fu senz’altro il nazionalismo dal momento che si riteneva necessario cerare una comunità nazionale basata su schemi militari, con la relataiva eliminazione delle sinistre e degli ebrei, al fine di riuscire a sanare l’umiliazione subita dalla prima guerra mondiale e la conseguente pace punitiva a cui la Germania aveva dovuto far fronte. Con questi concetti la NSDAP ottenne un grande consenso elettorale trasversale tra i vari ceti sociali Altra caratteristica fondamentale per l’affermazione del nazismo furono senz’altro: - crisi repubblica di Weimar - crisi del 29 In particolare quest’ultima ebbe esiti negativi per la Germania che vide una produzione industriale dimezzata tra il 29 e il 32 e una grande crescita della disoccupazione.L’ultimo governo di coalizione infatti che vedeva uniti SPD, partito dem e partito cattolico, presieduto da Muller si divise proprio sull’incertezza riguardo al dare sussidi ai disoccupati o difendere il valore del marco il bilancio statale. A tale governo gli successo quello del leader di centro Henrich Bürning che risolse il problema tra quanto detto sopra premerendo il rigore di bilancio a fronte delle politiche sociali, così da non dare fastidio agli altri stati occidentali. C’è però da dire che la politica economica deflazionistica atta a contenere il debito pubblico e dell’inflazione amplificò gli effetti della crisi sui ceti più poveri. Esattamente come fece Mussolini, anche Hitler si fece forza della divisione interna degli altri partiti . Infatti, la repressione attuata dai governi socialdemocratici verso i comunisti aveva creato una forte divisione insanabile tra i due. Ciao era anche dettato dal fatto che questa divisione rappresentava due diverse classi sociali: - socialdemocratici = classe operaia delle grandi fabbriche (SPD, vogliono mantenere una legalità democratica) - comunisti = disoccupati (vogliono ribaltare tale libertà con una rivoluzione) Per quanto riguarda invece i cattolici del Centro, essi si mostravano titubanti e contrari verso le scelte di Hitler tuttavia Burning riuscì a trattare con H. e dimostrare a questi che vi fossero forze valido per il paese nei suoi pensieri. 25 La destra tedesca era cosi divisa: - Hitler - Partito nazional popolare diretto da Hugenberg che insieme ai vertici militari e al presidente Hindenburg proponeva una dittatura militare per la risoluzione della crisi in corso Alle presidenziali del 32 Hindenburg vinse, votato anceh dai socialdemocratici, tuttavia il capo dell’esercito, accordatosi con Hitler riesci a far cadere bURNING. A quest’ultimo successe Von Papen il quale programma consisteva in: - rendere costituzionale l’estrema destra - emarginare la SPD. In questo clim di guerra civile le SA statenarono molta violenza e repressione in particolare modo contro i comunisti che vennero sconfitti. Alle nuove elezioni sempre del 32 i nazisti divennero il primo partito, tuttavia il sistema politico restò in stallo e una nuova chiamata alle urne in qualche modo scombinò la NSDAP dal momento che perse alti voti. C’è però da dire che gli avversari, quindi la SPD e i comunisti, non seppero approfittarne poiché vedevano: - SPD aggrappata a tattica legalitaria - comunisti che pensavano che l’instabilità del governo avrebbe favorito una rivoluzione In questo modo il potere restava tutto nelle mani di H. Nel Gennaio del 33, Hitler viene incaricato di formare un governo e un gabinetto di coalizione. Ciò venne reso possibile sopratutto per via del forte appoggio dell’esercito e del potere economico. 6.2 Terzo Reich Quello che sorprende del nazismo, p la sua velocità di ascesa al potere. Infatti, a differenza del fascismo che cancello il sistema parlamentare nel giro di due anni, la dittatura nazista ci riuscii nel giorno di sei mesi, per fare ciò venne utilizzata la decretazione d’urgenza. - 1 Febbraio 33, sciolto il parlamento - 3 febbraio, decreto che vieta la presenza di giornali e assemblee - 27 febbraio, incendio Reichstag ovvero la sede del parlamento. Tale atto è affiliato ai comunisti e fu il pretesto per un nuovo giro di vite di conseguenza vennero arrestati e Hindenburg firma un decreto che sopprime a tempo indeterminato i diritti costituzionali( quindi consente violazione diritto epistolare, controllo telefoni e autorizza il governo ad intervenire nei confronti dei governi regionali. Tuttavia nelle elezioni di Marzo 33 la NSDAP di H. ottiene il risultato analogo a quelle delle opposizioni socialdemocratiche. Firma quindi un accordo di coalizione con il partito nazionalpopolare. - Il parlamento fa quindi firmare immediatamente una legge che conferisca i pieni poteri al governo. Tale legge, che necessitava dei 2/3 della maggioranza venne approvata solo per la mancanza dei comunisti e dei socialdemocratici che avevano subito la stessa sorte. In tal modo questo provvedimento consenteiva: - al governo di legginerare in contrasto con la costit. - gestione dei trattati internazionali al gov - conferisce al cancelliere la firma dei decreti al posto del presidente. Quindi, lo stesso giorno dell’insediamento del nuovo governo (21/03/33) Himmler istituti un campo di concentramento a Dachau per oppositori politici. in questo modo si instaura un sistema carcerario parallelo a quello statale, praticamente senza leggi e processi e gestito dalle milizie naziste. Dal momento che ora il partito nazista aveva tutti i requisiti per risultare legale, attuò il suo piano di allineamento - rendendo sotto il controllo NSDAP tutte le istituzioni pubbliche e private - distrutti i partiti operai vengono confiscati patrimoni di sindacati e associazioni - come in Italia, il partito di Centro (catolico) si scioglie poco dopo aver firmato un concordato tra chiesa e regime nel 07/33 26 - L’allineamento tra agricoltura e industria avviene con accordo tra le associazioni padronali: vengono espulsi gli ebrei dalle cariche direttive e quindi gli stessi industriai firmano affinché lo stato garantisca la fine di ogni opposizione sindacale e gli industriali stessi rinunciano alla propria autonomia. - Radio come voce del regime idea avuta dal ministro alla propaganda Goebbels. In questo modo anche la stampa ne fu asservita tramite la censura che non permetteva pubblicazioni non allineate. - Maggio 33, l’assalto al mondo della cultura assume aspetti grotteschi: Rogo dei libri giudicati anti nazionalisti. - Il 6 luglio del 33 Hitler può considerare conclusa la rivoluzione nazista - 14 luglio, legge che vieta la ricostituzione dei partiti, la NSDAP è l’unico riconosciuto ed identificato come lo stato. l’annuncio della fine della rivoluzione, per Hitler voleva anceh essere un messaggio anche ai seguaci del partito come le SA che però cercavano una seconda rivoluzione da fare verso i poteri forti dell’economia e dell’alta società. Tuttavia H. invece, preferiva dare un messaggio di tranquillità verso i propri alleati e allo stesso tempo di consolidare il suo potere. Di conseguenza nel febbraio del 34 le SA vennero delegate ad organizzazioni paramilitari e di formazione politica mentre le forze armate vennero dichiarate come unico organo militare della nazione e iniziarono poi le politiche antisemite. - il 30 giugno del 34 infatti, H. sfruttando il pretesto di voci che parlavano di un ipotetico colpo di stato da parte delle SA, diede proprio lui l’avvio alla notte dei lunghi coltelli avvenimento che sostanzialmente consiste in una regolazione di conti tra le SS e le SA, dove nel primo caso furono proprio quest’ultime a far fuori numerosi membri dello stato maggiore delle SA e perfino il loro capo Rhöm. Allo stesso modo furono poi eliminati il capo del partito cattolico, gli eventuali oppositori di H. e altra gente scomoda al regime. Questo evento creò quindi un forte legame tra SS e forze armate. In questo modo la violenza divenne prassi di questo blocco istituzionale. Questo evento venne visto bene dalla popolazione che non ne poteva più delle angherie delle SA e quindi l’immagine di H. ne giovò particolarmente. - Alla morte di Hindenburg, Hitler subentra al suo posto e diventa presidente della repubblica. In questo modo, con l’unione delle cariche di capo di statolder governo, del partito e delle forze armate Hitler ha un poter illimitato e può definire l’impresa del Terzo Reich ultimata Possiamo identificare il nazismo anche come un doppio stato: - da un lato quello normativo che è espresso dalla burocrazia, è rispettoso delle regole e le fa applicare secondo la legge - dall’altra quello discrezionale. Questo infatti agisce in maniera arbitraria usufruendo di organismi di partiti. Ben presto il conflitto tra questi due tipi di stato si risolse a favore del secondo a differenza di quanto accadde in Italia dove questo dualismo tra stato e partito si risolse afavore del primo In ogni caso alla base del sistema nazista rimasero il dominio e la violenza. Negli anni immediatamente successivi avvenne la repressione di tutte quelle persone che il regime conidierava oppositori. Il caso delle olimpiadi del 36 tenutesi appunto a Berlino ne rappresentano bene questa tendenza. Venne infatti ripulita la città da tutti quei criminali comuni, testimoni di geova, gay, e quant’altro e vennero messi senza processo nei campi di concentramento così da far risultare Berlino un’ottima vetrina del paese e del regime. - Uno dei segni distintivi del regime è sicuramente la politica razziale. Come primo tassello vediamo infatti da parte dello stato un incentivo verso la crescita demografica. Si voleva infatti far aumentare la razza ariana così da eliminare sempre di più chi ariano non era. A fronte di ciò vennero dati incentivi alle coppie perchè le donne lasciassero il lavoro e si dedicassero alla famiglia e anche privilegi alle famiglie con più figli. Questo comportò di conseguenza una esclusione delle donne dai diritti civili e politici quali voto, diritto al lavoro all’istruzione e quant’altro. Nel frattempo la politica antisemita era diventata il capro espiatorio al risentimento dei tedeschi e venne quindi messo in atto una serie di misure repressive volte verso la comunità ebraica tedesca. una legge del 7 aprile del 33 vede l’allontanamento degli ebrei da cariche 27 Benchè nel 34 vi fu un tentativo di annessione dell’Austria che fallì, la Germania non perse il suo animo, tanto che nel 35 con un plebiscito la regione carbonifera del Saar venne riannessa al Reich . La Germania presto attua una politica di riarmo, violando i patti di Versailles, e riuscendo presto a contare su un ampio esercito. Il primo atto di forza lo vediamo nel 36 quando la Germania portò le sue truppe nella regione della Renania che, per accordo di Versailles, sarebbe dovuta rimanere smilitarizzata. In una riunione interna della Germania nel 37 vediamo com H. avesse espresso che la guerra sarebbe iniziata entro il 38 ed individua come principali obiettivi l’Austria e la Cecoslovacchia. Nel fare ciò espose quanto fosse necessario espandersi verso est per lo spazio vitale e allo stesso tempo però non esclude nemmeno un conflitto con Francia e GB. Allo stesso tempo in questa sede, esprime il concetto di guerra lampo, essa aveva come scopo quello di utilizzare i mesi dell’aviazione e quelli corazzati al fine di condurre attacchi brevi e mirati così da non pesare sull’economia del paese. Queste idee di H. suscitarono dubbi e perplessità tra il minsero degli esteri, quello della difesa e quello dell’esercito, quindi H. se ne liberò. Con tale atto egli riuscì ad eliminare gli ultimi esponenti della parte dei conservatori che l’avevano portato al potere. Riuscì così a formare poi un gruppo di persone che giurarono fedeltà a lui e al suo regime, situazione molto utile al fine della guerra ormai dichiarata nel 39 con l’invasione della Polonia e con la precedente annessione dei Austria, Boemia,Moravia e Sudeti. Capitolo 7. La Russia Sovietica 7.1 NEP e Socialismo in un paese solo L’unione sovietica, uscita distrutta dal periodo 14-20 vede una ripresa grazie a quella che viene definita Nuova Politica Economica (NEP) varata nel 1921. Lenin si rese conto che il comunismo di guerra era stato un errore e di conseguenza attuò questo tipo di politica che egli devfiniva una orma di capitalismo di stato. Il primo grande passo che fece fu: - revoca sulle requisizioni dei generi alimentari. Ota i contadini possono disporre dei propri prodotti pagando un’imposta. Ciò pe ril regime comunista rappresentava una svolta esche questo significava che i contadini potevano vendere le proprie eccedenze e quindi reintrodurre il mercato e di conseguenza il profitto individuale. - Un altro grande passo fu senza dubbio quello dell’abolizione del lavoro obbligatorio - ammissione di piccole imprese - favorì investimenti di capitale straniero La NEP ebbe effetti positivi: - incremento demografico - economia nel 27 recupera i livelli del 1913 - dal punto di vista della società vediamo lo sviluppo di ceti composti da piccoli commercianti e imprenditori detti nepem - Dal punto di vista agrario invece si nota la distinzione tra contadini ricchi poveri. Tra loro infatti si sviluppò uno strato di imprenditori detti Kulaki Tuttavia il commercio privato rimase per lo più limitato agli stessi Kulaki e benché fossero visto come imprenditori capitalisti da Stalin, questi non possedevano più del 3-4% dei poderi e davano lavoro al più ad un solo bracciante. Benché questa politica permise alla russia di riprendersi economicamente dalla guerra mondiale e civile, bisogna comunque notare che questa rimase in una pesante condizione di arretratezza sociale, dal momento che era presente per lo più una agricoltura sostanzialmente arcaica tanto che non si può nemmeno definire capitalismo rurale. Il partito comunista si identificò sempre di più con questo tipo di stato in espansione, gradualmente si verificò come un cambiamento: accanto ai comunisti della vecchia guardia gliene 30 si affiancarono di nuovi molto spesso incapaci e corrotti. Questo portò una maggiore burocratizzazione del paese che vide il suo controsenso con lo stato di ignoranza dei contadini. Di conseguenza possiamo vedere come o stato nella sua campagna di espansione economica abbia dimenticato di investire sul processo di alfabetizzazione del paese. Di conseguenza possiamo notare come si sia poi verificata una discrepanza tra la produzione presente al centro e l’arretratezza delle campagne, fattore che i burocrati comunisti non seppero affrontare. Passi importanti vennero invece fatti per quanto riguarda lo stato dei Soviet, il quale dal 22 rinunciò al suo stato isolazionistico per partecipare ad una conferenza internazionale e stipulando un accordo commerciale con la Germania. Sempre nel 22 la - Russia - Biellorussia - Ucraina - Transcaucasia Costituirono l’unione delle repubbliche socialiste sovietiche (URSS) il che andò quindi a creare uno stato federale che annetterà poi anche altre regioni dell’ex impero zarista e che concentra molti poteri verso il vertice Il 22 è anche plano della malattia che porto Lenin alla morte nel 24. Questo fatto creò una tensione per quanto riguarda la successione al potere. Vediamo infatti sostanzialmente due parti schierate: - i fautori della NEP che erano la dimostrazione di come il tentativo di rivoluzione europea non fosse avvenuto e del fatto che la Russia per sopravvivere avrebbe potuto contare solo sulle proprie forze. Di conseguenza sono a favore di una liberalizzazione dei mercati per consentire lo sviluppo. Lo si deve anche al fatto che questi comunque fossero di tendenze filo contadine. Queste tesi erano espresse ponendo come leader la figura di Stalin, il quale sosteneva la formula del socialismo in un paese solo. che si basava sul concetto per cui la Russia poteva instaurare il socialismo anche senza la rivoluzione degli stati internazionali. - La sinistra guidata da Trockij che voleva riaprire il ciclo rivoluzionario internazionale, creare una grande pressione sull’agricoltura per creare l’accumulazione necessaria a far ripartire il paese. Questo scontro si concluse poi nel 25 con la sconfitta della sinistra ma si riaprì presto vedendo Trockij allearsi con altri elementi della sinistra per cercare di limitare il potere di Stalin. Stalin infatti riuscì a rendere ancora più ampio il suo partito, prendendone il pieno controllo e allo stesso tempo si fece unico portavoce di quella che era l’ideologia di Lenin che venne presto racchiusa nel movimento del marxismo-leninismo. A questo punto l’opposizione chiedeva che venisse attivato il processo di collettivizzazione dell’agricoltura tassando i Kulaki e i contadini più agiati ma Stalin con in sostegno di Bucharin ebbe la meglio sugli avversari. Bisogna comunque dire che la vittoria di Stalin determina anche poi quella che è l’inizio della crisi della NEP dal momento che la produzione non era aumentata e rimaneva inadatta ad una popolazione di circa 14 milioni di persone alte al fatto che nell’inverno del 27-28 il gelo decimò le coltivazioni e questo portò lo stato alla confisca di scorte di cibo al punto da aumentare il disagio dei rapporti sociali nelle campagne. Stalin di conseguenza istituì una offensiva contro i Kulaki accusandoli di appropriarsi indebitamente del grano che producevano, il fatto comunque non era vero perchè non era colpa loro se c’erano meno cereali ma secondo Stalin la lotta di classe si sarebbe intensificata con l’avvento del socialismo e si sarebbe usata la forza per bruciare le tappe dell’industrializzazione. Allo stesso tempo invece Bucharin preferiva una linea più pacifica a favore di un miglioramento della NEP ma presto la destra di bucharin venne soppiantata grazie al controllo di Stalin sul partito. 31 7.2 Industrializzazione forzata e collettivizzazione delle campagne Lo strumento primo della nuova politica economico- sociale fu la pianificazione secondo la quale vengono dati degli obbiettivi che vanno rispettati entro un certo tempo e viene punito chi non li rispettava dal momento che questi avevano valore imperativo. Per raggiungere tali obbiettivi si era deciso di suddividerli in tre fasce di piani quinquennali - il primo dal 28 al 32 - il secondo dal 32 al 37 - il terzo venne interrotto dalla 2^ guerra mond. Si dimostrò essere una imposizione dall’alto che modificò sostanzialmente la vita all’interno del paese ponendone ritmi frenetici. e mantenendola in uno stato di costante tensione. Bisogna dire che per quanto fosse imposta e manovrata dall’alto ebbe però effetti straordinari dal momento che in breve tempo L’URSS arrivò a ingigantire la propria produzione e riuscì a fare ciò negli stessi anni in cui in europa e America imperversava la grande depressione, allo stesso tempo notiamo come allo scoppio della seconda guerra mondiale L’Urss fosse cresciuta a tal punto da diventare la terza potenza economica mondiale dopo USA e Germania. Questo boom lo si deve anche al gigantismo delle produzioni dell’unione sovietica dove vediamo come addirittura grandi centri e zone industriali vennero costruiti nuovi per far fronte al flusso produttivo. Erano grandi produttori di metalli macchinari, combustibili ed elettricità. Altro punto importante derivato dalla industrializzazione lo si vede sugli effetti sociali nel paese perchè infatti l’industrializzazione portò ad un alto numero di occupati che crearono anche un’altissimo flusso di immigrazioni interne verso le città, il che risultò sproporzionato rispetto a quanto queste potessero ospitare. Inoltre il grado di istruzione di tutte queste persone rimaneva comunque basso e la produzione di generi di consumo venne sacrificata per l’industria pesante con i vari salari sostanzialmente resi a poco e niente per via dell’inflazione. La conseguenza fu un tenore di vita della popolazione che subì un ulteriore drastica caduta. Verso la fine del 29 Stalin cercò quindi di creare una offensiva per la collettivizzazione forzata dell’agricoltura . Voleva fare questo al fine di costringere i contadini ad entrare in aziende cooperative chiamate Kolchoz e sopratutto aziende statali ovvero i Sovchoz . Allo stesso tempo si cercò di eliminare i Kulaki in quanto classe Questi risultati si ottennero solo per via di mezzi repressivi e alla fine del 32 per controllare la popolazione venne reintrodotto il passaporto interno. I contadini reagirono dimezzando semine e bestiame Per ovviare alla mancanza di rifornimenti delle città si ricorse alle campagne degli ammassi dove venivano saccheggiate le coltivazioni di grano per destinare tale grano sia alla popolazione che all’esportazione per avere in cambio macchine per l’industria. Lo stato per attuare tale politica portò via moltissimo del fabbisogno presente sul territorio e utile non solo per l’autosostentamento dei contadini ma anche per sfamare il bestiame. Di conseguenza i contadini che vennero attaccati, praticamente tutti, compresi quelli che lavoravano per lo stato (sovchoz) risposero producendo sempre di meno e inoltre tra il 28 e il 32 si imbatte sull’Ucraina una grave carestia che rese la situazione ancora più complicata e fece moltissime vittime 32 Capitolo 8 - Asia, Africa e America Latina tra le due guerre 8.1 Il Giappone Il Giappone durante le due guerre è il paese che più di tutti gli altri mette fortemente in discussione il ruolo di potere dell’occidente e dell’Europa. Questo avviene sia perché nel 1905 era riuscito a sconfiggere pesantemente l’impero zarista russo ma anche perché è un paese in forte espansione industriale economica. Infatti mentre in Europa si combatteva, il Giappone crebbe a livello di industria pesante e benché la maggior parte della popolazione fosse ancora agricola crebbero le esportazioni di prodotti finiti e l’importazioni di materie prime. Questa proiezione verso l’estero era dovuta sostanzialmente ad un limite geografico della nazione che essendo fisicamente ristretta e montagnosa poneva dei limiti invalicabili per la crescita di mercato interno e vedeva il Giappone gestito dalle politiche doganali estere. Di fatto però l’imperialismo informale che voleva lo sfruttamento delle materie prime in zone estere si contrapponeva con la volontà della maggioranza della popolazione che di fatto era prevalentemente rurale. Di conseguenza si videro episodi come quello del 1918 dove la popolazione esasperata dall’aumento dei prezzi del riso scatenò rappresaglie ai magazzini e alle stazioni di polizia. Quindi la volontà espansionistica dei grandi gruppi industriali andò di pari passo ad una politica interna antipopolare. Il partito al potere legato ad uno dei quattro gruppi industriali del Giappone varò una manovra atta a creare una grande flotta navale facendo diventare il Giappone la terza potenza navale dopo usa e gran bretagna. Sul piano culturale, bisogna dire che il Giappone ha agito andando a creare quello che viene definito panasiatismo ovvero una azione volta ad eliminare qualsiasi influenza estera in un estremo oriente guidato dal controllo giapponese. Fu infatti secondo questa logica che vennero inviati molti soldiati giapponesi a combattere contro l’armata rossa e benché fossero stati sconfitti, il fatto che comunque il Giappone avesse rafforzato la propria presenza nelle regioni della Manciuria in Cina dimostrava che ci fosse un disegno di lungo corso. Il presidente USA infatti, preoccupato di quanto stese accadendo, convocò nel 21 una riunione delle più grandi città marinare dove si decise che ognuna delle flotte navali delle nazioni dovesse avere un tot di tonnellate massime. Tuttavia la flotta giapponese mantenne una sua superiorità nell’oceano pacifico mentre Usa e GB si dovevano dividere su pacifico e atlantico. È inevitabile notare come per certi aspetti il Giappone abbia innegabilmente imitato l’occidente nella sua svolta volta al progresso. Esso infatti introdusse il suffragio universale maschile nel 25 e investì sulla scolarizzazione. Bisogna però notare come fossero però diversi gli aspetti culturali sui quali si basavano queste cose occidentali. Essi infatti vedevano i valori principali del confucianesimo ovvero lealtà e obbedienza sui quali si basava l’armonia. Inoltre vi era il culto del Tenno ovvero dell’imperatore come discendente degli dei. Inoltre è interessante notare come il sistema non prevedesse una differenziazione in classi diverse o eventualmente contrapposte poiché veniva posto il sistema kokutai che di solito veniva applicato alla famiglia, a tutta la nazione e vedeva come fondamentali i valori dell’onore e lealtà. La crisi del 29 ebbe una influenza significativa anche sul Giappone e il suo sviluppo economico. Come in altri paesi, il ministro delle finanze giapponesi, nel 31 optò per una politica che vedeva un aumento delle esportazioni ed un incremento delle spese militari, svalutando lo yen. Di conseguenza ne risultò un rafforzamento tra esercito e governo questo era dettato dal fatto che progressivamente molti più militari prendevano decisione politiche in un filo diretto col governo poiché provenivano da famiglie di grandi proprietari terrieri che esercitavano potere politico ed economico nelle regioni dove avevano le terre. Successivamente nel 31 in Manciuria le truppe giapponesi crearono un incidente con quelle cinesi e misero il governo giapponese davanti al fatto compiuto. Di conseguenza nel 32 lo stato fantoccio del Manciuko ottenne l’indipendenza dai giapponesi e venne messo a capo l’ultimo imperatore cinese fuggito 20 anni prima. La società delle nazioni u punì il fatto escludendo il Giappone nel 33 dalla società. Di conseguenza oltre alla radicalizzazione bellicista, il Giappone vide nascere sempre di più all’interno dell’esercito quello che viene definito kodha ovvero la volontà dia parte dell’esercito stesso di eliminare i civili dalle cariche statali ed entrarci loro. Fu infatti con questa iniziativa che arrivarono creare un colpo di stato fallito nel 36 dove numerosi soldati attaccarono la residenza 35 del capo del governo e della polizia di Tokyo. Benché l’azione fallì bisogna notare come il nuovo esecutivo compreso il ministro degli esteri fosse pesantemente influenzato dalla volontà militare. Infatti una delle prime cose che fece fu quella di instaurare nel 36 un patto Anticomintern con la Germania nazista. Successivamente nel 36 il Giappone inizio il suo processo di conquiste verso la Cina ed invase le prime città. In particolare modo a Nanchino dimostrò quanto l’ideologia nazionalista si tramutasse in razzismo e violenza torturando e uccidendo la popolazione inerme. Nel 38 una legge di mobilitazione nazionale assegnò i pieni poteri allo stato ed eliminò i sindacati creando una associazione patriottica industriale di stampo corporativo. 8.2 la Cina ed il sudest asiatico La Cina era diventata una repubblica dal 1912 tuttavia era comunque debole per quanto riguarda la capacità di imporre il proprio potere ai governatori militari delle province. Questi infatti erano considerati i signori della guerra essi infatti potevano spadroneggiare nelle campagne in stretto contatto con i latifondisti e allo stesso tempo erano insieme ad un gruppo di élite straniere interessate nell’esportazione delle risorse naturali ed agricole del paese. Erano comunque presenti dei “piccolifondisti” ovvero quegli agricoltori presenti nella maggior parte del paese che possedevano piccoli appezzamenti di terra ma non bastava al sostentamento del paese. Tuttavia alla fine della guerra si iniziano vedere delle prime riprese. Nel 19 infatti un gruppo di studenti ed operai manifesta a Pechino contro la subordinazione della Cina ai paesi esteri allo stesso tempo sulle ceneri di quesot movimento, nel 21 viene istituito a Shangai il partito comunista. Anche il partito al potere, il Guomindang iniziò la propria battaglia per acquistare il controllo sul paese e nel 23 il suo leader SUN promosse una collaborazione con i comunisti cinesi e l’unione sovietica. Dopo la sua morte, il successore Chang Khai-Shek decise di lanciare una spedizione verso Nord nel 26 contro i signori della guerra per destituirli dal loro potere, conquistando prima Nanchino e poi Shangai. Una volta fatta questa operazione si disfò dell’alleanza con i comunisti uccidendone un sacco. Sostenuto dai grani proprietari terrieri poi e dalle potenze straniere nel 28 entra a Pechino e instaura un governo nazionalista con la volontà di unificare la Cina. Tuttavia erano numerose le zone del paese che sfuggivano al governo mentre invece i comunisti riuscivano a richiamare un sacco di gente dalle campagne quindi contadini poveri. Nei primi anni 30 Chiang sferrò un pesante attacco contro i comunisti. Questi però attraverso guida di Mao Zedong risposero con una nuova tattica di guerriglia che mirava al logoramento del nemico tramite brevi attacchi e veloci ritirate. Questi vennero poi circondati dalle armate di Chiang nella regione dello Kiangsi e riuscirono però a rompere questo accerchiamento ed iniziare la lunga marcia che li condusse nella regione dello Shiangsi. Fu fondamentale l’aiuto dei contadini perché sopravvivessero. Bisogna notare come a differenza di Stalin il quale credeva nella lotta anticoloniale come alleanza tra industria e proletariato e borghesia, Mao identificava nel proletariato rurale il soggetto decisivo di una battaglia sociale e antimperialistica quindi contro il giogo del giappone. Con l’invasione del giappone Chiang sosteneva una strategia di attesa in volta di un ipotetico intervento degli USA invece i comunisti proponevano di mettere da parte la guerra civile a favore di un intervento comune verso il nemico. quest’idea solleticò anche gli avversari e i membri del partito di Chiang lo costrinsero a trattare coi comunisti stipulando una alleanza che venne subito messa alla prova. Infatti nel 37 i giapponesi presero gran parte del nord e le loro crudeltà aiutarono la crescita del partito comunista ed il consenso quindi ottenuto dai contadini. Alla fine della seconda guerra mondiale la Cina una volta liberata dal giappone sarebbe dovuta rimanere sotto il governo di Chiang. Forte di questa cosa egli tra il 46 e 47 sferrò ripetuti attacchi contro il partito comunista nelle campagne. Mao rispose con una confisca dei terreni ai proprietari terrieri ricchi e ciò andò ad incrementare il suo consenso al partito comunista anche nelle zone dove non era ancora arrivato. Successivamente i comunisti passarono alla guerra vera e propria contro le truppe nazionaliste tanto che nel gennaio del 49 entrarono a pECHINO MENTRE Chiang stava nascosto nell’isola di Taiwan e poi il 1 ottobre del 49 venne istituita la repubblica popolare cinese. ora, quello che è successo in Cina era sostanzialmente la dimostrazione di un nesso tra questione sociale e nazionale, tra lotta contro il giogo dello straniero e una forma agraria necessaria che distribuisse come si deve i latifondi agli agricoltori. 36 Questo problema riguardava un po’ tutta l’Asiau in questo caso anche l’Indocina francese. In questo caso infatti si venne a verificare un caso simile a quello della Cina infatti, nel 27 venne a crearsi un partito nazionale che si ispirava al Guomindang cinese e i rappresentanti stavano nei ruoli che aveva istituito la Francia ma di fatto non avevano nessun potere. Successivamente, Ho Chi Min si oppose alla collaborazione con il partito nazionale e per tale motivo fondo il partito comunista del Vietnam e prese ad organizzare la rivolta indipendentista tra soldati e cittadini. In questo modo ci si trovò inuma condizione similissima a quella cinese con un partito moderato che sostiene la borghesia e uno radicale che sostiene i contadini. Con la sconfitta della Francia nella ww2 i comunisti aumentano il loro astio contro gli invasori giapponesi e dopo la resa di quest’ultimo HO CHI Min i 2 settembre del 45 dichiara l’indipendenza del Vietnam. 8.3 L’India Le campagne dell’india erano ancora più povere di quelle cinesi sopratutto perché benché la GB avesse fatto in modo do costruire ferrovie che avevano creato una maggior commercializzazione dei beni agricoli e l’abbondanza di cotone avesse permesso uno sviluppo dell’industria tessile, bisogna dire che la maggior parte dei profitti venivano sfruttati appunto dalla GB. Nonostante il paese riversasse in miseria, la gran bretagna proserava perché da sempre sfruttava la divisione religiosa tra Hindu e musulmani spesso appoggiandosi ai secondi perché essendo una minoranza erano più moderati sul problema dell’indipendenza nazionale. Il movimento anti coloniale conobbe uno sviluppo particolare perché fu guidata dal Mahatma Gandhi il quale era un avvocato formatosi in Inghilterra che fondò un principio di disobbedienza civile e di rivolta fondato sulla disobbedienza appunto pacifica e sulla non violenza. Nel 1919 una volta tornato in patria creò una giornata di sciopero dal lavoro per dissentire da una legge del governo inglese che prevedeva il carcere senza processo per gli agitatori politici. Molti seguirono il suo consiglio quel giorno ma la polizia uccise 400 persone tra la folla manifestante e Gandhi fu costretto ad interromperla riaffermando però il concetto di amore e non vioelenza e condannando il governo britannico. Sempre nel 19 il governo britannico concedette all’india una nuova costituzione che vedeva una forma di diarchia ovvero una forma di governo esercitata da: - dal parlamento indigeni eletto su base censitaria - Governo che però rispondeva di se solo a Londra Nel 1920 con l’obbiettivo dell’indipendenza, i seguaci di Gandhi conquistarono la maggioranza nel partito del congresso questo di fatto era il partito che riuniva i rappresentanti della elite indiana legata agli inglesi. Gandhi aveva una idea di indipendenza dell’india che si basava su: - via di sviluppo diversa da quella occidentale - Rifiuto civiltà industriale e rilancio del tessile - Boicottaggio delle merci di importazione inglese - Ritorno all’autoconsumo Bisogna dire che inoltre il mahatma si batté anche per la causa della donna in iNDIA SPESSO MALTRATTATA E ANCHE della divisione delle caste in specialmodo per quanto riguarda gli intoccabili che erano praticamente segregati. Le battaglie di Gandhi per l’indipendenza furono molte e questo lo portò a essere arrestato molte volte. Alla fine degli anni 20 egli indice una campagna per fare il sale in maniera da essere indipendenti dal monopolio britannico e viene arrestato nuovamente. Venne poi liberato e nel 30-31 prese parte alle conferenze della tavola rotonda che si tenevano a Londra ma senza risultati. Fu durante questo periodo che indisse un personale sciopero della fame che fece si che il suo caso avesse risonanza internazionale e contribuì questo fatto alla ripresa del negoziato che vide nel 35 l’elaborazione della costituzione. Essa di fatto aumentava i poteri legislativi ai governi provinciali eletti dagli indiani ma rimaneva comunque forte la presenza della diarchia. Un bagliore di svolta lo si ebbe quando negli anni a seguire si fece strada nel partito del Congresso una opposizione che si rifaceva al socialismo europeo e voleva la piena indipendenza e un moderno sviluppo industriale. 37 L’apartheid che vuol dire segregazione in africa quindi vedeva una divisione della società mossa a favore della minoranza bianca su una ideologia puramente razzista di supremazia del colore della pelle. Nel 46 l’ONU infatti inizia a dare una delle prime mozioni per denunciare questa cosa. Questo modello di segregazione razziale avvenuto in Sudafrica fu di spunto anche per altre nazioni controllate da coloni bianchi ma in minoranza, che però non appartenevano al Commonwealth, come nel caso del Kenya. In altre regioni come l’Uganda e l’attuale Ghana lo stato britannico sovrintendeva al commercio di beni agricoli cercando di favorire la formazione di uno strato sociale indigeno di medi e grandi proprietari. Quindi esportava materie prime come cacao ecc e poi ne dava alcuni dei ricavati a questi stati guadagnando da loro fedeltà così da far continuare questo schema coloniale. 8.6 L’America Latina Mentre in Europa si combatteva la prima guerra mondiale, gli USA avevano deciso di intensificare il loro intervento militare in America centrale. Questo venne fatto perché la debolezza di questi stati poteva danneggiare gli USA sia dal punto di vista strategico in termini di sicurezza militare, che dal punto di vista degli investimenti finanziari. Questo perché il capitalismo USA aveva particolarmente investito su questi stati, tuttavia non erano i soli perché anche Germania Francia ed Inghilterra ci avevano pensato. Tuttavia l’arrivo della prima guerra mondiale gli aveva distolti da questo interesse e di conseguenza gli USA si sono ritrovati soli. A tal proposito nel 19 venne approvata una legge che permetteva alle banche di aprire filiali estere. In questo modo gli usa ebbero la possibilità di utilizzare gli investimenti diretti per andare a creare infrastrutture come ferrovie e impianti elettrici oltre che sfruttare giacimenti minerari e di petrolio, oltre a questo poi alcuni degli stati dell’America Latina chiedevano poi prestiti agli USA. In sostanza gli Usa controllavano praticamente tutta l’economia dei paesi latini perché gestivano la maggiorate delle loro esportazioni ed importazioni le quali finivano (per quanto riguarda le importazioni) nel mercato americano. Quindi gli usano davano all’America latina prodotti finiti e si prendevano materie prime. In questo modo questa dipendenza andava a creare un o sviluppo basato su uno o pochi tipi di agricoltura per quanto riguarda queste terre sfruttate andando a creare quelle che venivano chiamate “Repubbliche delle banane” Con la crisi del 29 ci fu un forte crollo dei prezzi, esportazioni e profitti ciò ebbe forti conseguenze per quanto riguarda i contadini e i lavoratori nei giacimenti che si riversarono nelle città cercando fortuna e creando un processo di urbanizzazione. Tale processo però fu diverso da quello avvenuto in Europa durante la rivoluzione industriale, questo perché in quel caso si trattava di urbanizzazione attiva dove la gente andava in città attratta dalle speranza di lavoro, in questo caso invece si tratta di urbanizzazione passiva perché la gente se ne va dalla povertà ma senza nessuna sicurezza di impiego. Questo portò alla crescita dei sobborghi chiamati favelas. La crisi del 29 inoltre creò una forte instabilità politica all’interno del continente americano. questo venne a verificarsi dal momento che nella maggior parte degli stati avvenne un golpe dovuto al fatto che la pressione degli strati sociali più bassi sul governo per via della crisi non permetteva di mantenere il potere in maniera democratica e per tale ragione la cosa più semplice era eliminare la democrazia per tener lo stesso il potere senza alterare gli schemi socioeconomici Tra questi paesi però fece eccezione il Messico. In esso vi fu una lunga presidenza dei Diaz, il quale aveva dominato la nazione all’insegna della modernizzazione e del dominio della grande proprietà terriera. Diaz però sfruttava il lavoro dei contadini poveri e la loro rivolta rovesciò Diaz nel 1911 e portò alla ribalta capi militari come Pancho Villa e Zapata. Venne stabilita una nuova costituzione nel 17 che introdusse il suffragio universale e le otto ore di lavoro oltre ad una riforma agraria che prevedeva il fatto di togliere i terreni ai grandi latifondisti e ridistribuirlo ai contadini. La costituzione inoltre nazionalizzo le risorse del sottosouolo e GB e USA si incazzarono tanto che la controffensiva non si fece attendere tanto che Carranza venne ucciso e Villa costretto a dimettersi. Venne eletto presidente Obregon, uno di quelli che aveva mandato via Villa perché era stato riconosciuto dagli USA come un compromesso per garantire i diritti dei grandi petroliferi americani e i proprietari terrieri messicani. Questo lungo periodo di instabilità interna e anche verso l’esterno con l’America vie la fine con a salita al potere di Cardenas. Egli infatti riuscì a rilanciare una forte riforma agraria e forte del consenso popolare guadagnato arrivò a mettere in discussione i rapporti di subordinazione con i paesi come l’America e l’Inghilterra, infatti nazionalizzò i diritti di alcune compagnia straniere e 40 fece proprie quindi anche ei giacimenti petroliferi. l’America per rappresaglia sospese l’importazione dell’argento e l’inghilterra interruppe le relazioni diplomatiche. Tuttavia questo gesto era molto importante perché è la prima volta che si usa la legge per affermare il diritto ad uno sviluppo indipendente in un paese in via di sviluppo. Era comunque visibile come l’America fosse pienamente attiva a livello di predominio verso l’America centrale sopratutto a livello fisico militare. Una dimostrazione di ciò la si ebbe quando scoppiarono rivolte in Nicaragua e le truppe degli USA intervennero militarmente. Questa cosa però non poteva essere giusta, infatti il presidente USA Roosvelt nel 28 affermò la volontà di un mutamento a favore del rispetto e di un “buon vicinato” per questo la 7tma conferenza del congresso degli USA nel 33 creò un risoluzione che prevedeva il contenimento di ogni ingerenza e proibiva ad ogni nazione del continente di intervenire negli affari delle altre. Quindi vennero tolte le truppe americane tranne che nella zona di Guantanamo a Cuba e nella zona del canale di Panama. Questo però non cambiò la politica di colonialismo informale che comunque vedeva partecipe gli USA tramite privati ma anche con la presenza silenziosa di consiglieri incaricati di addestrare e modernizzare l’esercito e la polizia dei paesi latini. In questo modo vediamo come nella Repubblica Dominicana e altrettanto in nicragua, il fatto che le truppe americane venissero ritardate vedeva salire al potere la guardia nazionale con un regime di dittatura. Per quanto riguarda ci fu la dittatura di Batista Capitolo 9 - Le origini della seconda guerra mondiale 9.1 Un conflitto annunciato A differenza della prima guerra mondiale, la seconda era un conflitto annunciato era di fatto ben prevedibile che questo potesse accadere tanto che alcuni storici hanno pensato di definire le due guerre insieme la prima e la seconda come una guerra dei trent’anni del 900. Di fatto dalla seconda metà degli anni 20 si era quasi riusciti ad andare a sistemare i problemi irrisolti dei trattati di pace, come l’isolamento della Germania. Tuttavia, la crisi del 29 distrusse tutto l’operato fatto poiché interruppe ogni tipo di collaborazione diplomatica. Era inoltre presente un forte vento di nazionalismo che arrivava dall’Europa fino al giappone. Quindi per diversi motivi le nazioni non riuscivano più a garantire la pace: - l’impero Britannico: aveva problemi con l’indipendentismo dell’India e la sterlina aveva cessato d’essere moneta di riferimento - USA: riducono la loro sfera d’influenza al continente americano e pacifico - URSS: era solata sia per volere del Cremlino che allo stesso temo per volere delle nazioni capitalistiche Di fatto la scelta sovietica della NEP poteva vedere un ritorno in termini di comunicazione con i paesi europei ma la svolta autoritaria di Stalin non lo rese possibile. - Vediamo anche come gli stati messi a cintura della Germania dalla pace di Versailles potessero essere sostenuti da un intervento diplomatico di Francia e Italia ma quest’ultima preferì la scelta colonialista. - Il piano Dawes e il trattato di Locarno, di fatto avrebbero potuto creare una collaborazione tra Germania e USA ma questo non avvenne. - Inoltre il patto Briand- Kellog rispettivamente quindi tra ministri degli esteri Francese e segretario di stato americano, sottoscrisse che non sarebbe mai più stata utilizzata la guerra per risolvere le controversie internazionali….ma non servì a una fava benché fu firmato anche da altre 23 nazioni. - Ulteriore aspetto negativo l’ebbe la crisi del 29. Il sistema finanziario interdipendente non poteva coesistere con il protezionismo commerciale. Quindi vediamo gli USA attuare il loro solito isolazionismo e gli altri stati Europei il protezionismo. 41 - La conferenza sul disarmo di Ginevra poi, nel 32 di fatto aprì la volontà da parte delle potenze vincitrici di ritrattare il trattato di Versailles. - A propostio di quanto detto riguardo a questo trattato di versailles, notiamo che la Germania chiude di essere riarmata, avere quindi una parità degli armamenti uguale quindi a quelli delle potenze vincitrici. La Francia non era d’accordo ma USA e GB si quindi la Germania venne dato il consenso per riarmarsi ma quando questo accadde nel 33 la situazione era ben diversa e vedeva il nazismo e Hitler al potere, il quale disse ok grazie per le armi, io abbandono la società delle Nazioni - L’ascesa di Hitler poi spinse Stalin ad uscire dall’isolamento, questa apertura fu accolta dalla Francia che sosteneva che tale processo sarebbe stato decisivo per creare alleanze laterali al fine di controllare l’aggressività del nazismo dal momento che non si riusciva a creare un accordo generale sottoscritto da tutte le potenze. Quest’ultimo piano fu promosso dal fronte popolare francese istituito nel 34, tuttavia il ministro degli esteri francese venne assassinato nel 34. La Francia allora lavorò per rinnovare il patto difensivo tra i paesi della piccola itntesa (cecoslovacchia, romania e Jugoslavia) andando così a favorire l’intesa baltica (tra Lettonia. Estonia e Lituania) Vediamo anche che la russia a questo punto si muove anche lei e decide di dimostrarsi disponibile per quanto riguarda l’ingresso nella Società delle Nazioni. Tuttavia gli stati europei diffidano di Stalin e il ministro degli esteri francese preferisce lasciar perdere. Quindi id fatto non se ne fa nulla. La seconda guerra mondiale non inizia in Europa. Essa infatti vide l’attacco del giappone alla Cina nella regione della Manciuria, l’avvisaglia di un possibile guerra e l’impotenza della Società delle Nazioni di fronte ai tentativi di sanzioni. Allo stesso tempo questa impotenza si vedeva anche verso l’Italia e le sue azioni coloniali in Etiopia, in questo caso era come se le sanzioni non fossero altro che formalità e si accompagnano ad un tentativo anglofrancese di concedere all’Italia gran parte dell’Etiopia. Le due guerre poi cambiarono totalmente i rapporti di alleanza tra le nazioni. Lo vediamo con l’alleanza tra Italia e Germania e l’istituzione dell’asse Roma-Berlino nel 36. Esso era importante per le due nazioni perché consentiva ai due paesi, aree d’influenza complementari quindi all’Italia il mediterraneo e alla Germania la parte orientale di quest’ultima. Bisogna comunque dire che Mussolini sapeva che le truppe italiane non erano poi così tanto preparate quindi non sapeva bene come affrontare le trattative diplomatiche con le altre nazioni e allo stesso tempo la volontà di seguire Hitler. Dall’altra parte abbiamo il Giappone che non sa ancora come proseguire la propria espansione, quindi se andare verso l’interno della Cina o vero il pacifico, in ogni caso si sarebbe scontrato da una parte con l’URSS e dall’altra con gli USA. La Germania, che dopo essere uscita dalla società delle Nazioni poi fece precipitare ancora di più le cose, perché nel 36 occupa militarmente la Renania e le altre forze di fatto glielo impediscono formalmente ma non fanno nulla per fermarla. Quindi Francia e GB seguirono una politica di Appeasement ovvero di pacificazione. Essi infatti volevano modificare i trattati di pace e nei fatti accettava di più la Germania nazista come interlocutrice piuttosto che l’URSS. Quello che però non sapeva è che per quanto questa politica dal loro punto di vista fosse conciliante, dall’altra vedeva Hitler invece già pronto alla guerra, per lui infatti essa era un vero e proprio ideale e si trovò avvantaggiato rispetto a tutti quelle altre nazioni che invece non volevano entrare in guerra. Il fatto che l’iniziativa fosse passata nelle mani di Hitler lo dimostra il modo in cui si intrecciano le vicende della guerra civile spagnole e l’annessione dell’austria alla Germania. 9.2 La penisola iberica e la guerra di Spagna La Spagna nel primo conflitto mondiale era rimasta neutrale, tuttavia era un paese diviso. Con la prima guerra mondiale, ci fu una grande domanda di mercato dai paesi esteri coinvolti e questo portò a dare una spinta al paese in special modo alla Catalogna dove fiorì un Forte movimento autonomista. 42 volere di Hitler che successivamente divenne primo ministro nel 38 quando Hitler invade Vienna e questa operazione viene definita Anschulss. Subito dopo Hitler si interesso per la questione dei Sudeti che era un aregione di confine Cecoslovacco abitata in maggioranza da tedeschi. Hitler ottenne così presto il consenso da parte di mussolini in cambio della garanzia di dominio in Alto Adige e così pose un ultimatum alla cecoslovacchia perché cedesse i Sudeti alla germania più altri territori reclamati da Polonia e Ungheria. Per volere del ministro inglese Chamberlain nel 38 venne convocata la conferenza di Monaco dove non vennero consultati ne Praga ne tantomeno Mosca e Hitler, Chamberlain, Mussolini e il primo ministro francese si accordarono per cedere i Sudeti alla Germania. I quattro leader vennero acclamati come difensori della pace quando in realtà la conferenza di Monaco distrusse i legami diplomatici della piccola intesa In questo modo, avendo l’URSS che era costretta all’isolamento, niente poteva impedire l’espansione verso est del nazismo. Infatti vediamo come nel marzo del 39 la Cecoslovacchia viene divisa in un protettorato di Boemia e Moravia e poi successivamente H. Annette altri territori come la città di Memel in Lituania. Nel 38 il ministro degli esteri tedesco Von Ribbentrop aveva chiesto alla Polonia di cedere la Danzica alla Germania. Nel marzo del 39 si rifece viva questa richiesta da parte di Hitler il quale venne respinto da Varsavia ed in questo caso Francia e GB avevano dato la loro disponibilità verso la Polonia pe aiuto militare in caso di aggressione, Hitler però dichiarò dicendo che il patto di non aggressione del 34 verso la Polonia ormai non valeva più. Quindi se da una parte abbiamo H. Ben deciso dall’altra Francia e GB non sono poi così sicure di voler intervenire o comunque non sono sicure sul da farsi e infatti ritardarono fino al 25 agosto del 39 per firmare un accordo difensivo con la Polonia quando però ormai era troppo tardi. Nel frattempo cresce il legame tra Germania e Italia tanto che nel 39 viene stipulato il patto d’acciaio che obbliga le due nazioni ad entrare in guerra l’una accanto all’altra sia se sono attaccate che se lo decidono per propria iniziativa. Questo fatto dell’aiuto ad entrare in guerra anche se l’altra nazione lo decide mostra quanto l’Italia fosse subordinata alla Germania, infatti Mussolini cercò di modificare questa cosa dicendo che comunque per l’Italia non sarebbe stato possibile prima di quattro anni. Tuttavia questo patto contribuì in modo decisivo a modificare il comportamento delle altre nazioni democratiche che rividero il loro approccio alla politica di pacificazione che era in vigore fino a quel momento Ora, per andare a creare una strategia per sconfiggere Hitler, Francia e GB avevano pensato che sarebbe stato necessario coinvolgere l’URSS perché così la Germania si sarebbe trovata a dover combattere uno scontro su due fronti: da una parte Francia e GB dall’altra URSS. Tuttavia, benché iniziarono delle trattative per portare ciò a compimento, esse si arenarono di fronte alla possibilità di far passare le truppe urss attraverso la Polonia e poi il fatto che Francia e GB difendessero la Polonia fece pensare a Stalin che esse volessero coinvolgere L’URSS in uno scontro con la Germania così da annientare entrambe le potenze. inolltre poi stalin doveva far fronte al problema dei giapponesi che avevano scelto l’URSS come nemico da combattere e avanzavano dopo l’invasione della Manciuria Nei mesi tra aprile e agosto del 39 vediamo come si susseguissero mesi frenetici per quanto riguarda la diplomazia tra i vari paesi. Abbiamo infatti: - i tedeschi che cercano di lavorare con la GB per riavere le politiche di appeasement - Francia Gb e URSS che cercano di attuare una politica anti hitleriana - Germania e URss antipolacchi - Italia e germania In tutto questo però gli USA applicano una politica di isolazionismo e il presidente Roosevelt diffida poi Germania e Italia dopo l’invasione della prima di Albania e Cecoslovacchia di fare altre cavolate per almeno altri 10 anni. 45 Tuttavia Hitler sa che il fattore tempo è fondamentale non può contare immediatamente su Italia e Giappone in quanto alleati e deve sfruttare l’indecisione della Francia e della Gb. Per tale motivo ne deriva l’offerrta di un patto di non aggressione con l’URSS. Stalin di fatto lo accolse e si mostrò perplesso riguardo però all’effetto che avrebbe potuto avere per tuti quei paesi con partiti comunisti che lottavano contro il fascismo. Tuttavia a ciò prevalse nella decisione il fatto che: - i colloqui con le nazioni europee erano scadenti, - Vantaggi nella divisione della Polonia - La guerra che già si combatte con il Giappone Quindi venne stipulato nel 23 agosto del 39 il patto Moltov-Ribbentrop ed insieme ad esso anche le varie zone che i due stati si sarebbero dovuti spartire: - alla germania la Polonia occidentale - all’URSS la Polonia orientale e parte degli stati baltici e la Bessarabia Questo mostrò come Stalin guardasse alla guerra come una possibilità espansionistica nell’Europa orientale. Bisogna dire che questo pattò però risultò un po’ una scelta miope perché infatti L’URSS venne poi colta di sorpresa quando la Germania la attaccò nel 1941. Su queste basi quindi la germania nel 1 settembre del 39 attaccò la Polonia a loro vota francia e GB dichiararono guerra alla Germania e l’URSS entrò in Polonia da est. Quindi la seconda guerra mondiale a differenza della prima fu scatenata da due nazioni ovvero Germania e Giappone. Capitolo 10 - Il secondo conflitto mondiale 10.1 La guerra su due fronti La seconda guerra mondiale fu la prima guerra effettivamente globale della storia. Questo perché si estese all’oceano pacifico ed il Giappone fu determinante per il suo svolgimento. Fu appunto una guerra totale che mostrò tre caratteri principali diversi dalla precedente: 1) fu una guerra di movimento per via di aviazione e mezzi corazzati veloci. Le trincee quindi diventano obsolete 2) Fu un conflitto ideologico basato sulla totale contrapposizione di sistemi politici e ciò fece muovere anche le popolazioni civili 3) Fu una guerra che non venne combattuta per spostare frontiere ma per annientare il nemico. Fu globale anche perché praticamente quasi eliminò la centralità delle Europa dal momento che intervennero poi USA e URSS che furono poi le potenze vincitrici che ebbero poi il dominio da li a venire. L’offensiva tedesca cominciò a settembre del 39 con l’invasione della Polonia poi: - nel maggio del 40 si estese a Norvegia e Danimarca - Belgio - Olanda - Francia Questi successi in campo militare furono dovuti alla loro tecnica definita guerra - lampo ovvero campagne veloci dove si aprivano la strada con bombardamenti aerei e penetravano nelle città coi carriarmati. I territori conquistati poi avrebbero fornito materie prime e manodopera per alimentare la produzione necessaria alla guerra. Anche s Francia e GB avessero dichiarato guerra alla Germania due giorni dopo il suo attacco in Polonia questo non servì a niente perché ormai era troppo tardi e Varsavia cadde il 26 settembre del 39. Questa invasione significava l’interruzione delle convenzioni internazionali vediamo infatti che i soldati tedeschi fecero molti morti civili e al tempo stesso anche i sovietici. 46 Quest’ultimi poi si mossero verso la conquista di: - ucraina - Bielorussia - Finlandia anche se in questìultimo caso si dimostrarono impreparati. Hitler come secondo passo attacca Danimarca, la quale cede sotto l’intervento delle truppe naziste e la Norvegia che invece resiste grazie all’opposizione del suo re che poi fonderà un governo in Gb una volta in esilio. Al suo posto venne messo il rappresentante del partito fascista norvegese. Dalla parte occidentale vediamo come si susseguono i mesi definiti di guerra farsa perché sostanzialmente gli eserciti si fronteggiano ma non si scontrano. Infatti in questo periodo lo stato maggiore Francese si rifaceva alle strategie del primo conflitto mondiale e quindi aveva creato un sistema difensivo pronto per una lunga guerra di posizione. Tuttavia la germania attaccò il 10 maggio del 40 verso Olanda e Belgio e sfondarono lo schieramento anglo francese e poco dopo Olanda e Belgio caddero sotto il controllo dei nazisti. Gli inglesi furono costretti alla ritirata dopo aver subito anche particolari sconfitte a Dankerque. La battaglia sul suolo di francia si concluse rapidamente e il 14 giugno le truppe naziste occuparono Parigi.a questo punto salì al governo il maresciallo Petain e firmò un armistizio che prevedeva quindi la divisione della francia in due ovvero la parte nord dominata dai nazisti e la parte sud e le colonie sotto l’amministrazione collaborazionista di Petain e con capitale a Vichy. L’Italia entrò in guerra a cose fatte il 10 giugno del 40 firmando anche lei un armistizio con la francia. Ora la vittoria tedesca nel continente europeo era praticamente fatta mancava solo più la GB. Essa infatti vedeva l’assunzione della guida del governo da parte di Churchill il quale per sopperire alle perdite di materiale bellico chiede aiuto agli USA che dal giugno del 40 forniscono munizioni e armi. Successivamente poi la GB creò un blocco navale nell’atlantico e nel mediterraneo. Dal luglio del 1940 poi Hitler stava progettando un attacco all’URSS. Questo era dettato dal fatto che preferiva attaccare loro più ch direttamente invadere la GB. Questa azione deriva dal fatto che volesse costringere i britannici ad accettare una pace onorevole che confermasse il controllo tedesco. Le cose però non andarono come previsto perché comunque gli inglesi resistettero particolarmente agli attacchi dei tedeschi grazie alla particolare efficacia dell’aviazione britannica ed all’utilizzo del radar. Decisiva fu comunque la resistenza della popolazione che malgrado alle vittime civili non si piegò. Quindi la battagli d’Inghilterra segnò uno dei primi segnali d’arresto dell’avanzata tedesca. Essi si concentrarono quindi verso una battagli dell’atlantico che mirava a bloccare i rifornimenti provenienti dagli USA attraverso l’uso dei sottomarini. 10.2 Il conflitto si allarga La sconfitta della Francia e l’intervento dell’Italia avevano allargato il conflitto poiché erano state coinvolte le rispettive colonie. Infatti vediamo come il generale Charles de Gaulle da Londra avesse chiesto tramite un proclama ai francesi di applicarsi per la resistenza e coinvolse anche le colonie del Ciad, dell’Africa equatoriale e anche altre come Thaiti nuova Caledonia ed Ebridi. Importante per l’estensione del conflitto fu l’Italia che aprì nuovi fronti: in Africa orientale al confine tra Libia ed Egitto e nella penisola balcanica. Successivamente nell’agostodo del 40 gli italiani invadono la Somalia britannica e attaccarono anche l’Egitto. Lo fecero perché volevano acquisire le aree petrolifere del Medio Oriente ed il canale di Suez. Tutttavia la controffensiva britannica fu quasi immediata e sconfisse gli italiani a Tripoli nel dicembre del 40. 47 Tuttavia poi gli ebrei che vivevano in Polonia erano 3 milioni e la maggior parte era povera e viveva nelle campagne quindi non sarebbe mai riuscita ad emigrare. Per tale ragione nel 39 fu disposto il trasferimento coatto nei ghett ima la cosa poi divenne incontrollata e caotica. Il governatore nazista della Polonia inoltre voleva usare gli ebrei come manodopera per la produzione industriale ma si scontrò poi più volte con il capo delle SS Himmler che invece voleva deportarli per far spazio ai nuovi coloni tedeschi. In breve la situazione di vita nei ghetti peggiorò e portò all’insurrezione gli ebrei e tra il maggio e aprile del 43 a Varsavia vi fu una battaglia disperata che portò ovviamente gli ebrei alla disfatta e la distruzione del quartiere ebraico l’Operazione Barbarossa poi portò ulteriori ebrei nelle mani del Reich che furono per di più sterminati dai contingenti ss e dalle seguito delle loro truppe. Questo era solo l’inizio di quello che veniva definito come soluzione finale del problema ebraico. Dal settembre del 41 un decreto nominato notte e nebbia dispose la deportazione nei lager dei prigionieri di guerra e di tutti i sospetti di resistenza al terzo Reich. La soluzione finale fu pianificata nel gennaio del 42 in un incontro che riuniva i massimi gradi delle ss la polizia i ministeri del partito nazista e del Governo della Polonia. Si sostenne che andassero rastrellati gli ebrei da ovest verso est portati in Polonia nei campi di lavoro forzati così la selezione naturale ne avrebbe uccisi un tot e i restanti sarebbero stati eliminati. Dall’ottobre del 41 presero ad arrivare molti contingenti pieni di ebrei nei campi della Polonia tra i quali ricordiamo Auschwitz perché era il più grande e Birkenau perché nel 42 fu uno dei primi ad introdurre le camere a gas. Quando arrivavano venivano divisi tra abili e inabili al lavoro, quest’ultimi sterminati immediatamente gli altri o morivano nelle camere a gas o per le condizioni tremende. Altri campi polacchi vennero invece costruiti con lo scopo di far andare direttamente le persone nelle camere a gas il che era ritenuto meno stressante di una filiazione di massa Viene attribuito il termine olocausto a questo evento il quale però si dimostra di fatto sbagliato perché richiama il sacrificio agli dei e questo predispone una certa accettazione anche da parte elle vittime, per questo viene assegnato più giustamente il termine Shoah che in ebraico vuol dire distruzione. Nonostante la massima segretezza dei nazisti le informazioni iniziarono a trapelare a partire dall’estate del 42 sia per via del governo polacco in esilio a Londra che per i sacerdoti che riferivano in vaticano. Tuttavia le reazioni degli angloamericani furono scarsissime così come quelle della chiesa perché quest’ultima volle salvaguardare la neutralità della chiesa e nell’altro caso le azioni degli altri stati a favore degli ebrei vennero evitate per salvaguardare interessi militari politici ecc. 10.5 La guerra totale. Vittime civili, collaborazionismo e resistenza Le azioni della guerra di sterminio tedesco determinò la rottura di civiltà. Infatti si vide come anche da parte dei nemici nei confronti tedeschi si sviluppò un comportamento crudele, come nel caso delle truppe dell’armata rossa o nel caso dei bombardamenti anglo americani contro le città tedesche che non distinsero tra punti militari e puramente civili al fine dichiarato di scoraggiare il morale della popolazione. allo stesso tempo in USA i cittadini giapponesi venivano rinchiusi in campi di concentramento e le bombe atomiche del 45 su Hiroshima e Nagasaki crearono un sacco di vittime sopratutto tra i civili. Allo stesso tempo collaborazionismo e resistenza illustrarono un’altra faccia della medaglia anella situazione della guerra. Per quanto riguarda il collaborazionismo possiamo individuare dei tratti comuni per quanto riguarda ciò che avvenne in Europa - poca o nulla autonomia dal Reich - Antisemitismo, persecuzione degli ebrei - Durezza repressione con gli oppositori - Nazionalismo contraddittorio e appartenenza religiosa intollerante e persecutoria La Norvegia e l’Olanda furono tra i primi paesi collaborazionisti addirittura prima della guerra condividevano l’antisemitismo e i principi razziali. Allo stesso modo la Slovacchia vide lo sviluppo 50 di movimenti nazisti e altri cattolico nazionalisti con i quali H si schierò per riuscire a farsi buona la chiesa in più parteciparono alla lotta contro ai bolscevichi e alla campagna di Russia. La Croazia invece venne aiutata da Germania e Italia e vide la persecuzione di serbi ed ebrei. Per quanto riguarda invece la Francia la situazione è diversa in particolare modo per quella di Vichy per il particolare antagonismo che pose questo paese alla Germania. Infatti fino al novembre del 42 l’amministrazione francese governò il sud e le colonie poi i tedeschi estesero l’occupazione a tutto il paese anche se dava comunque la parvenza di un governo autonomo. Il maresciallo Petain fu presidente del consiglio e poi capo di uno stato che dette vita ad una nuova costituzione e quindi alla fine della terza repubblica. Lo stato di Vichy sostanzialmente era costruito su dei principi anti democratici e di destra che avevano profonde radici nel paese ed anche per queste godette di un notevole consenso, o almeno, questo accadde fino a quando rimase alla guida Petain, il quale aveva giustificato il collaborazionismo al popolo cosicchè potesse garantire dei margini di autonomia al paese. Successivamente quando Pierre Laval prese il suo posto, il collaborazionismo divenne totale tanto che la legge antisemita venne applicata anche nei luoghi non occupati dalle truppe tedesche così come anche in Ungheria. Per quanto riguarda invece la resistenza essa era una opposizione attiva. Anche i resistenti collaborarono tra di loro con gli alleati seppure con molte incomprensioni e difficolta e in genere i movimenti di resistenza furono sempre una minoranza ma si mostrarono fondamentali nella vittoria da parte della guerra dagli alleati poiché senza di loro la vittoria sarebbe stata concessa e non conquistata. Quello che volevano fare era dimostrare che in ogni paese era presente un contingente di patrioti pronti a difendere il proprio territorio dall’invasore e di diventare un autonomo soggetto politico dopo la guerra. La resistenza si sviluppò in maniera differente in base ai diversi paesi: - Urss: in questo caso vediamo che la resistenza è sostanzialmente una guerriglia di appoggio all’Armata Rossa - Nei Balcani, il movimento più forte è quello Jugoslavo che creò un esercito capace di liberare il paese ma la resistenza Jugoslava era divisa al suo interno tra: nazionalisti serbi che combatterono contro tedeschi musulmani e croati e intrattenne rapporti con forze di occupazione italiane in odio ai partigiani comunisti . Poi cerano i partigiani comunisti che erano guidati da Tito che ricevettero aiuti dagli inglesi che ne riconoscevano l’importanza militare. Di fatto la situazione rimase praticamente sempre nelle mani di Tito ma il problema fu che vi furono gravi episodi con gli italiani residenti in Istria e Dalmazia (zone conquistate da Tito) i quali vennero poi gettati nelle Foibe. - In Grecia invece vi fu uno scontro a partire dal 44 tra i residenti di orientamento comunista e le forze moderate sostenute dai britannici che prevalsero - In Italia: i comunisti ebbero un ruolo primario nella lotta partigiana. - In Francia: anche li i comunisti furono in maggioranza e videro come figura di riferimento quella di De Gaulle - In altre nazioni europee come nel caso di Olanda Norvegia e Danimarca la resistenza si espresse più pacatamente e si costituiva sostanzialmente di sabotaggi a favore degli alleati - In Germania invece ebbe particolare difficoltà a crescere anzi non si sviluppò praticamente mai e non riuscì ad unire forze politiche diverse e poi era molto forte la repressione quando invece era molto alto il consenso e la Germania non doveva fronteggiare alcuna occupazione straniera. Eccezion fatta per il fallito attentato del 20 luglio del 44 ai danni di Hitler dove una bomba venne fatta esplodere da esponenti social democratici e comunisti cercando di ucciderlo ma lui rimase illeso e questo determinò una sua crudele vendetta. 10.6 Gli ultimi anni della guerra Durante il settembre del 42 ripresero ampiamente le operazioni belliche infatti vediamo che i tedeschi lanciano offensiva sul fronte orientale verso il fiume Don cercando di accerchiare i sovietici ma non ci riescono. Hitler di fatto decise di dividere le sue forze per mirare a tre obiettivi insieme così da avere del vantaggio prima dell’intervento degli americani: 1) raggiungere Stalingrado 51 2) Indirizzare l’offensiva verso sud nel Caucaso 3) Conquistare Leningrado all’estremo nord Peccato che la disperazione dell’esercito tedesco non fece altro che favorire l’infiltrazione dei reparti e dei partigiani sovietici che riuscirono ad accerchiare il nemico a stalingrado nel 42. Una volta assorbito il colpo di quanto successo a Pearl Harbor, gli USA passarono al contrattacco tanto che prima bombardarono Tokyo poi diedero una pesante sconfitta al Giappone che pose fine al loro intervento nel pacifico con la vittoria degli americani nelle isole Midway. Successivamente il passo successivo vide la vittoria nelle isole Salomone nel 43 e quest’insieme di cose permise di rimontare la situazione agli USA. Nel novembre del 42 i sovietici lanciano la controffensiva verso le truppe tedesche a Stalingrado, questo fece si che i tedeschi si ritrovassero costretti alla ritirata e dovettero farlo disobbedendo agli ordini, ma ormai quest’offensiva aveva ucciso un sacco di soldati e quindi bel febbraio del 43 i tedeschi iniziarono la resa da Stalingrado e questa accompagnata dal clima rigidissimo non si arrestò fino a Berlino. Nell’inverno del 42-43 quindi sostanzialmente cambiarono le sorti della guerra infatti oltre a questi fatti, vediamo anche che le truppe tedesche italiane subiscono una perdita determinante in Africa ad El Alamein e da li in poi inizia la controffensiva del generale britannico Montgomery che insieme ad uno sbarco anglo americano costrinsero le truppe italo tedesche ad andarsene dalla Libia per spostarsi in Tunisia dove resistettero fino all’arrivo del generale americano Eisenhower nel 43. 10 luglio alleati sbarcano in Sicilia 25 luglio mussolini arrestato e cade il fascismo . L’unita della coalizione antifascista non era però priva di tensioni interne infatti vediamo come URSS, USA e GB oltre che definire le strategie di guerra erano anche interessate a determinare quale e come sarebbe potuto essere il futuro aspetto del mondo liberato. Questo tema venne trattato rispettivamente da Churchill, Roosevelt e Stalin nella conferenza di Teheran nel 43 dove si figurarono quale sarebbero potute essere le zone di potere future e si decise intanto che l’Italia sarebbe dovuta rimanere sotto il controllo degli eserciti che l’avevano liberata. Intanto si stava valutando che per attaccare la Germania fosse fondamentale aprire un nuovo fronte che passasse dal nord della francia per fare in modo che l’azione della guerra non dipendesse tutta dall’uRSS come già era di fatto ma questa azione venne ritardata fino al giugno del 44 per via di una decisione intrapresa dagli stati uniti che volevano risparmiare al massimo le vite dei loro uomini ed entrare in battaglia solo in presenza di effettiva superiorità numerica e di mezzi. Quindi nel frattempo ogni nazione ideò una strategia differente e in questo frangente Stalin iniziò a chiedere che gli venissero riconosciuti i confini che aveva raggiunto in questo momento ma gli americani non volevano affatto parlare di queste cose prima della fine della guerra. Ciò indusse quindi Stalin a cercare una pace anticipata con la geramani nella fine del 43 ma ricevette un secco rifiuto di Hitler. Il 6 giugno del 44 le truppe degli alleati sbarcarono in Normandia questa di fatto fu una grande operazione militare che coinvolse diversi contingenti di uomini e vide cadere i tedeschi e nell’agosto le truppe degli alleati entrano a Parigi dove De Gaulle crea un governo provvisorio. Così facendo intanto i sovietici giungono davanti a Varsavia ma non intervengono anche perché il governo polacco da Londra aveva imposto una rivoluzione del suo popolo contro i tedeschi cosicché i sovietici si trovassero ad entrare nella città dopo che gli stesi abitanti si fossero liberati da soli ma ciò non avvenne perché i tedeschi repressero la rivoluzione nel sangue. Ne frattempo i tedeschi cercarono di sferrare un attacco sul fronte occidentale i quale però fallì e le truppe angloamericane nel marzo del 45 arrivarono a varcare il Reno mentre i sovietici avanzavano contro una forte difensiva tedesca e i bombardamenti distruggevano la Germania. Tra la fine di aprile e gli inizi di maggio cade il Terzo Reich, Hitler si suicida il 30 aprile poco dopo la fucilazione di Mussolini. Il 7-8 Maggio la resa senza condizioni della germania fu firmata nelle mani di Eisenhower e del maresciallo sovietico Zukov. In Asia la guerra dal 43 era a favore degli anglo americani. Tuttavia il fatto che i fronti fossero dispersi implicò che la svolta la si ebbe solo il 6 e 9 agosto del 45 quando furono sganciate le bombe di Hiroshima e Nagasaki da parte degli americani e provocarono tantissime vittime. 52 Capitolo 11 - Bipolarismo e Guerra Fredda La fine del secondo conflitto mondiale segnò un punto di svolta nel 20esmio secolo dal quale derivarono poi diversi fenomeni: - Venne ridimensionato il peso e l’importanza dell’Europa nella scena mondiale ed essa vene sostituita da un bipolarismo tra le due potenze vincitrici Usa e URSS che durò fino all’89-91. Questi due paesi vedevano modelli opposti praticamente in tutto, dall’economia allo stato alla società. Si sviluppò così un clima di tensione definito guerra fredda - Il ridimensionamento dell’Europa implica un forte movimento di decolonizzazione dell’Asia e dell’Africa - Con la fine del conflitto prese vita un forte sviluppo economico anche in relazione con lo scambio internazionale delle merci: la globalizzazione 11.1 La definizione delle sfere di influenza e le origini della guerra fredda Gli incontri tra USA GB e URSS si tennero mentre la guerra era ancora in corso e rispettivamente: - novembre del 43 a Teheran - Febbraio del 45 Yalta - Luglio-agosto 45 Postadm Germania Nell’ultimo incontro vediamo poi la sostituzione del presidente USA Roosevelt deceduto con Truman e di Churchill con Attlee. Durante la conferenza di Teheran, Roosevelt espresse la teoria dei quattro poliziotti dove ognuno di essi era una delle tre nazioni più la Cina che sarebbe stato il quarto, in questo modo i quattro poliziotti avrebbero represso ogni tentativo di alterare gli equilibri internazionali con la guerra. Per quanto riguarda invece l’assetto postbellico, si decise che sostanzialmente il controllo dei paesi sconfitti spettava a chi li aveva conquistati . In questo modo nell’Europa orientale, l’URSS si fece riconoscere una serie di governi amici ossia che dipendevano dalla sua influenza. Questo è dettato dal fatto che l’URSS stava pagando il numero di vite più alto ed era interesse degli alleati salvaguardare la compattezza della coalizione anche perché la guerra non era stata ancora vinta e l’urss aveva liberato quei paesi. allos tesso tempo gli angloamericani fecero in modo che stalin rispettasse il fatto che nei paesi dell’Europa orientale vi fossero le libere elezioni. Inoltre is decise che i confini della Polonia sarebbero dovuti essere per quanto riguarda l’URSS gli stessi del patto sovietico tedesco del 39 mentre a ovest sarebbero state tracciati i confini lungo la linea dei fiumi Neisse e Order quindi tutto a spese della Germania. A riguardo proprio della Germania le potenze discussero molto sul da farsi tanto che a Teheran si era persino proposto di smembrare e farla diventare una nazione agricola eliminandone le industri. A Yalta invece decisero che sarebbe stata una buona idea dividerla in quattro part di occupazione, una delle quali affidata alla Francia. Inoltre alla germania spettavano poi pesanti riparazioni o risarcimenti la metà delle quali li voleva la Russia. Fu quindi messo un Consiglio di controllo capeggiato dalle potenze occupanti per la denazificazione e la conversione economica del paese. Proprio in questa fase sia USA che URSS auspicavano che la collaborazione bellica potesse continuare, per tale motivo a riprova di tale volontà nella conferenza di San Francisco del 45 venne costituita l’ONU (Organizzazione Nazioni Unite). Essa era originariamente concepita come organismo per la protezione della pace ma poi si estese tramite altre agenzie a varie altre cose come organizzazione mondiale della sanità, dell’istruzione e dei beni culturali, del lavoro. Ciascuna di queste agenzie operava per assicurare la dichiarazione fondamentale dei diritti umani formalizzata nel 48. Durante e dopo il conflitto questa organizzazione ebbe comunque un andamento altalenante dove a volte riusciva effettivamente a imporre la pace altre volte era succube del volere delle potenze. Gia dal 46 iniziarono a comparire dei segnali di una crisi di collaborazione tra USA e URSS e di quella che poi sarebbe diventata guerra fredda, tanto che pure Stalin affermò in un discorso pubblico che sarebbe stato inevitabile uno scontro tra società capitalista e socialista. 55 Per tale motivo un esperto del dipartimento di stato americano, Kennan formulò la teoria del contenimento: la politica urss è espansionistica, quindi gli USA la devono fermare. All’inizio del 47 la GB disse che non poteva più finanziare ne Turchia ne Grecia perché li era in corso una guerra civile tra i comunisti e il governo monarchico tornato al potere nel 44 grazie all’appoggio degli inglesi. A questo punto Truman chiese un intervento finanziario in quei paesi al congresso egli stati uniti, facendo ciò nel marzo del 47, mise in pratica quella che era la dottrina Truman e che fu considerata come la dichiarazione formale della guerra fredda questo perché sostanzialmente con questa scelta gli USA si impegnavano ad aiutare tutti quei paesi minacciati da qualunque aggressione contro pace e libertà e in questo caso erano minacciati da comunisti, quindi gli americani avrebbero aiutato tutti quegli stati che potevano essere minacciati dai comunisti e così facendo stavano applicando la tattica del contenimento. Ciò che spinse Truman ad agire in questo modo fu inoltre il fatto che vedeva che i partiti comunisti dell’Europa centro-orientale quindi Bulgaria, Romania, Polonia e Ungheria stravinsero le elezioni quindi erano in tutti gli organi di potere ne divennero gli unici titolari anche perché avevano espulso tutti gli altri partiti. Bisogna però dire che per quanto aggressiva e autoritaria, la politica di Stalin NON ERA ESPANSIONISTICA infatti i suo raggio d’azione era limitato alla sfera di influenza che era stata assegnata all’URSS. D’altra parte Stalin fino al 49 considerava la minaccia atomica statunitense come una minaccia mortale poi appunto nel 49 anche i sovietici svilupparono la loro bomba atomica. Per tale motivo espandersi nel mondo grazie ai paesi comunisti fratelli era per Stalin l’unica alternativa concreta in mano a Mosca. Vediamo quindi che la politica russa si basa per lo più sul cercare la sicurezza sviluppando la propria industria degli armamenti senza chiedere aiuto agli astati occidentali e prolungarne l’alleanza. Dall’altra parte invece gli usa godono di un forte benessere dovuto dal fatto che sono rimasti illesi dalla guerra. 11.2 Il piano Marshall e la nascita delle due Germanie A guidare la dottrina Truman fu frutto anche di una lezione imparata dalla crisi del 29 ovvero l’instabilità economica andava combattuta con la ripresa del commercio internazionale e delle esportazione delle merci statunitensi da vendere ai consumatori dei paesi stranieri cosìcchè li si portasse sulla strada della prosperità, anche perché questi beni di consumo erano l’essenza dell’American wAY OF Life che andava esportato. A questo l’URSS non seppe mai competere e rispose solo con l’Armata Rossa e l’azione politica dei partiti comunisti. Quindi la guerra fredda era una guerra di strategia geopolitica e interessi economici ma altresì ideologica con capitalismo contro socialismo. Poco dopo l’annuncio della dottrina Truman il generale Marshall identificò quello che sarebbe diventato il piano Marshall ovvero un piano di aiuti economici all’Europa per ricostruire le infrastrutture civili, produzione industriale e crescita di occupazione e consumi. Bisogna specificare ch egli USA temevano largamente per l’indebolimento dell’Europa ora che la Germania era divisa e allo stesso tempo la GB non aveva più il suo forte ruolo e l’Unione Sovietica era alle porte. Quindi solo con l’aiuto economico USA i paesi più poveri sarebbero riusciti a riemergere in maniera tale da contrastare la minaccia del comunismo. Il piano si rivolgeva sopratutto ai paesi occidentali ma non escludeva l’intervento anche a quelli dell’est e all’unione sovietica perfino. Tuttavia con a conferenza di Parigi del 47, che coinvolgeva tutti i paesi interessati, l’URSS si dimostrò favorevole ad aiuti bilaterali ma non voleva le proposte americane e rifiutava l’idea della creazione di un comitato che decidesse la priorità e i bisogni dei singoli stati, questo perché temeva di perdere il controllo degli stati fratelli dell’est attirati dalle proposte Americane. La rigidità dell’URSS a riguardo nella conferenza del 47 fece si che anche tutti gli altri stati fratelli di quest’ultima si ritirassero e rifiutassero l’aiuto degli americani quindi Polonia romania Finlandia 56 Ungheria e Albania e perfino cecoslovacchia che in un primo momento sembrava favorevole, seguono la volontà della Russia. In questo modo viene a crearsi un Blocco occidentale che venne determinato in sostanza dal piano Marshall e che poi nell’aprile del 49, attraverso il patto atlantico si dotò di un organismo militare la NATO. La divisione dell’Europa venne marcata ancora di più quando nel 47 i delegati di 9 paesi comunisti si riunirono in Polonia e diedero vita al Cominform, ufficio di informazione comunista. Questa di fatto era la risposta al piano Marshall dei paesi occidentali da parte dell’unione sovietica. Infatti rammentava ai paesi occidentali che la loro ricostruzione sarebbe stata contrastata dai comunisti e a quelli orientali che il loro futuro non poteva prescindere dalla fedeltà all’URSS. Analisi dei paesi sotto governo comunista: - Polonia: in questo caso il governo che era in esilio a Londra durante la guerra era palesemente antisovietico ma nel 45 era stato sostituito da un esecutivo a guida comunista e gli alleati non avevano eliminato questo governo legittimo perché pensavano che le elezioni successive sarebbe salito su qualcun altro ma non fu così. Infatti in breve tempo il leader del partito contadino accettò di entrare al governo e sostanzialmente video che il potere era tutto in mano ai comunisti quindi fu poi obbligato a dimettersi - Romania: viene formato un governo di coalizione guidato dal Fronte democratico nazionale che è un partito incline sovietico e che riuscì ad ottenere una forte maggioranza grazie alla riforma agraria. Il partito contadino invece andava insieme al re ma venne sciolto nel 47 dalle autorità, il leader arrestato e il recostretto ad abdicare - Bulgaria: nel 45 le elezioni diedero una forte maggioranza al fronte patriottico controllato da uomini fedeli a Mosca. Inoltre nel 46 un referendum proclamò la repubblica e il re fu costretto all’esilio mentre le milizie vennero incaricate di eliminare la pubblica amministrazione. Sale al governo il partito comunista e viene dichiarato traditore il leader del partito contadino e giustiziato - Ungheria: era l’unico tra i paesi europei dove alle elezioni appena dopo la guerra vinse un partito anticomunista dei piccoli proprietari. Tuttavia vi fu un graduale rovesciamento dei rapporti di forza grazie alla penetrazione ne partito di elementi fidati comunisti che raggiunsero il vertice ed inoltre vennero uniti il partito socialista e quello comunista e questo blocco dominò nelle elezioni del 49 - Cecoslovacchia: si formo un governo di coalizione socialdemocratico nel 45. Successivamente tra il 47 e il 48 si registrò una perdita di consenso nel partito comunista mentre i socialisti che non volevano fondersi con i comunisti rafforzavano le proprie posizioni. Successivamente alcuni parlamentari non comunisti si dimisero dal governo nella speranza che il primo ministro creasse un governo appositamente senza comunisti invece rimpiazzò i ministri e lasciò che si formasse un governo di uomini fedeli al premieri comunista e dopo aver trovato morto il ministro degli esteri anche il presidente della repubblica stesso si dimise - Germania: era l’epicentro del confronto USA-URSS e queste potenze infatti mantenevano posizioni differenti. Nel febbraio del 48 inglesi e americani cerarono un governo provvisorio nelle zone controllate da loro e dai francesi quindi la parte est. Dall’altra parte il comandante sovietico di Berlino che le persone che entravano e uscivano dalla parte orientale dovessero avere la sua autorizzazione. Più tardi venne introdotta una nuova moneta nella zona occidentale e i sovietici condannarono questo gesto in quanto divideva ancora di più lo stato rompendone l’economia. Nella notte tra il 23 e i 24 giugno Berlino fu isolata dal resto ella germania orientale posta sotto il controllo sovietico . Vennero interrotte le vie di comunicazione e la parte occidentale che era in mano agli alleati fu esclusa dai rifornimenti energetici e alimentari. In questo modo la possibilità di scontro tra usa e urss era sempre più vicina. Per sopperire al problema e aiutare la parte isolata di Berlino controllata dagli alleati venne costituito un ponte aereo che mandava rifornimenti e le potenze occidentali chiusero i rifornimenti di acciaio e carbone alla germania orientale. Il blocco di Berlino duro fino al maggio del 49 e ormai la divisione del paese era inevitabile: nello stesso mese furono costituite repubblica federale tedesca (ovest) repubblica democratica tedesca (est) A stalin la paura dell’accerchiamento servì per giustificare il pugno duro repressivo che ebbe in quegli anni in URSS e negli altri paesi dell’est 57 Quindi nel 48-49 Egitto, Giordania, Iraq, Libia e Siria attaccarono Israele che tuttavia però rispose vincendo e venne creata nello stato un regime democratico del tutto inusuale nel mondo arabo. Il percorso invece degli stati arabi come l’Egitto fu totalmente diverso. Infatti nel 52 venne ad instaurarsi un governo nazionalista guidato dal colonnello Nasser il quale aspirava alla piena indipendenza economica. Come il resto dei paesi coloniali, l’Egitto chiese agli USA per avere forniture militari ma questi furono costretti a negare dando vantaggio ad Israele. A questo punto allora Nesser aderì alla conferenza di Bandung che vedeva la coalizione dei paesi orientali e così facendo offrì all’URSS un ponte per una zona che non era da loro ancora controllata. Nel luglio del 56 Nasser nazionalizza il canale di Suez che però di fatto era ancora controllato dagli inglesi. Quindi mentre in Europa l’attenzione era maggiormente focalizzata sulla rivolta ungherese Francia e GB diedero appoggio ad Israele per attaccare gli egiziani per la questione del canale di Suez, tuttavia gli stessi americani, precedendo una iniziativa dell’URSS decisero di porre la questione alla assemblea delle Nazioni Unite chiedendo il ritiro degli aggressori. La proposta venne accettata dalla maggioranza e questo dimostrò come oltre al dominio bipolare non si potesse in genere in alcun modo prendere iniziative esterne a questa logica. Con i calci blu dell’ONU che vennero mandati nella zona di confine tra Egitto ed Israele riuscirono a ristabilire l’ordine. Per Londra e Parigi fu uno smacco incredibile anche perché per la prima questo segnò una forte batosta dal momento che finiva una lunghissima tradizione imperiale mentre per la Francia questo fu l’inizio di una crisi che porto nel 62 alla perdita dell’Algeria. Quindi al posto della presenza diretta delle classiche colonie inglesi e francesi ora si trovavano a fare il loro ruolo le superpotenze che si contenevano la zona rispettivamente: - USA tramite l’appoggio di Israele - URSS con la penetrazione nei paesi arabi. La crisi del canale di Suez riaffermò l’equilibrio bipolare ma a rafforzare quest’ultimo furono anche tre fattori: 1) la crisi dell’ONU: determinata dal massiccio ingresso degli ex paesi coloniali che dette vita ad una nuova maggioranza nell’Assemblea meno vicina agli USA. Maturò così un dualismo che vedeva da una parte l’Assemblea tendenzialmente non allineata al bipolarismo e il Consiglio di sicurezza che veniva sempre bloccato dal diritto di veto delle superpotenze. Questo dualismo di fatto non fece altro che bloccare l’efficacia delle Nazioni Unite perché le risoluzioni dell’assemblea erano quasi sempre bloccate da quelle del consiglio. 2) l’inerzia del movimento dei paesi non allineati: tale comportamento allargò notevolmente la propria base ma incontrò numerose difficoltà. Infatti da una parte vediamo come con la conferenza dei Cairo del 57 gli stati africani si posero sempre più verso un sentimento antiamericano piuttosto che neutrale. Dall’altra invece la conferenza di Belgrado del 61 con tutti i paesi non schierati con nessuno dimostrò come fosse comunque difficile se non impossibile schierarsi per far venire meno il dualismo 3) L’iniziativa europeista: infatti per opera del presidente della Comunità europea dell’acciaio e del carbone Jean Monnet il processo di integrazione europea mosse i suoi primi passi. Il suo progetto infatti prevede di allargare la sfera di integrazione comunitaria dalle politiche industriali al comparto siderurgico ad altri settori chiave dello sviluppo economico. Nel 57 furono firmati a Roma i trattati per la costituzione dell’Euratom e della comunità economica europea. Il primo si fondava sulla previsione dell’utilizzo del nucleare come prima fonte di energia e prevedeva che sei nazioni principali mettessero i soldi al fine di uno sfruttamento pacifico di tale energia, ma la Francia non volle precludersi la possibilità di un armamento atomico che tanto voleva dopo il casino di Suez. Il secondo trattato prevedeva che vi fosse una commissione di nove stati che affiancati da un consiglio di ministri esteri avesse la possibilità di amalgamare le varie decisioni politiche tra questi paesi europei e liberalizzare gli scambi tra i paesi membri. Tuttavia questo tipo di Europa embrionale era ben lontana dalla possibilità di contrastare l’equilibrio bipolare. 60 11.5 Le crisi di Berlino e Cuba La guerra fredda aveva un costo elevato. Dalla metà degli anni 50 USA e URSS misero gran parte delle loro spese che prima davano alle forze armate vennero invece spese per mantenere il terrore atomico. Molte delle testate nucleari vennero messe su sottomarini vari altri mezzi per rendere sempre possibile un eventuale attacco. Il fatto che poi i russi nel 57 mandassero in orbita lo Sputnik che era il primo satellite terrestre, fece pensare agli americani che forse il loro non poteva ritenersi un paese inattaccabile. L’equilibrio bipolare trovò un nuovo sfidante nella Cina popolare. Infatti, con la crisi del 56 vediamo come si instaurò un conflitto tra sovietici e cinesi, guidati da Mao Zedong. Egli era fortemente attaccato all’ortodossia stalinista e non voleva ne l’insediamento di Tito ne la politica di coesistenza pacifica di Chruscev perché sembrava escludere la Cina stessa. Quindi il fatto che Mao fosse anche particolarmente impegnato nel movimento dei non allineati si tramutò anche in una politica estera aggressiva che lo portò a conquistare il Tibet. Questo avvenne perché sostanzialmente la Cina voleva sfruttare il fatto che nel sud est asiatico se ne fossero andati i coloni francesi e quindi imporsi come alternativa valida al comunismo internazionale . Così facendo nel 59 l’URSS interruppe i rapporti tecnici con la Cina e la sua collaborazione nucleare. La possibilità di avere un nemico che arrivava da una delle sue zone d’influenza pose l’unione sovietica in una condizione di maggiore intransigenza che si scaricò su Berlino, epicentro delle divisioni della guerra fredda. Nel novembre del 58 Chruscev dichiara che avrebbe lasciato la parte di Berlino sotto suo possesso alla Germania orientale così da poter ritrattare i negoziati con le potenze occidentali. Allorché eISENHOWER presedente americano invitò Chruscev in america per discuterne ma orami l’ultimatum era stato inviato. Gli alleati europei e usa si sentivano sempre meno garantiti e avevano sostanzialmente paura di diventare il campo di battaglia di uno scontro che a loro non avrebbe lasciato molto scampo. Nel maggio del 60 accrebbe la tensione quando un razzo U2 americano venne distrutto su suolo URSS. La casa bianca cerca di negare l’accaduto ma poi si trova costretta ammettere l’evidenza quando furono mostrate foto dei resti dell’aereo e del pilota e per Chruscev il fatto di attraversare il cielo era un atto di spionaggio equiparabile ad un atto di guerra. Quindi se per l’URSS la Cina e rimane una spina nel fianco per gli USA invece vediamo come lo fosse Cuba. Infatti benché l’America controllasse gli stati del continente americano attraverso OSA - Organizzazione stati americani, attraverso un sistema di anticomunismo ed equilibrio tra lotta al latifondo e difesa dei grandi proprietari terrieri, dovette fare i conti con Cuba perché nel 59 si sviluppò una rivoluzione di tipo castrista quindi a favore di Castro che pose gli USA davanti ad una alternativa: sosteniamo gli anticastristi oppure Castro, che in se incorporavo il nuovo regime, sicuramente il più avanzato dell’America latina? Beh Eisenhower non avrebbe mai sostenuto Castro e lo portò infatti a chiedere aiuto all’URSS che arrivò tramite un massiccio prestito finanziario. Ora per la prima volta il comunismo era arrivato dalla parte occidentale così vicino agli USA. Essi infatti risposero con un embargo delle importazioni di zucchero e nel 61 il nuovo presidente F. Kennedy diede il consenso per lo sbarco di volontari anticastristi addestrati dagli agenti segreti ma l’attacco fallì miseramente. A questo l’URSS sfruttò le difficoltà derivate da questo fatto per tirare fuori di nuovo la questione di Berlino per affidarne il controllo alla repubblica democratica tedesca tanto che Kennedy rispose duramente a questo andando personalmente in Germania, a Berlino dove disse pubblicamente io sono un berlinese. L’unione sovietica quindi rispose seccamente costruendo nel 61 un muro che divideva in due la città di Berlino. Questo di fatto rappresentò però un punto di debolezza e l’ammissione di ua condizione di debolezza infatti non è che la gente rimanesse a est per una migliore qualità di vita ma solo attraverso la repressione riuscivano a bloccare il flusso di persone che volevano andare nella Berlino ovest che era quella controllata dai filoamericani. 61 Nel frattempo Kennedy dopo il fallimento delle sue “truppe” di volontari a Cuba decise di attuare una sorta di piano Marshall negli stati dell’America latina attuando l’Alleanza per il progresso che era appunto un aiuto economico verso tutti gli stati latini eccezion fatta per Cuba. Dall’altra parte però nel 62 venne esteso il patto militare tra Chruscev e Castro al punto che vennero introdotte basi missilistiche nell’isola. Questo rappresentava indubbiamente un vantaggio gigantesco per l’URSS. Allora Kennedy risponde ordinando alla marina americana di bloccare le navi dirette a cuba. Q questo punto tutto il mondo si chiese se la Russia avrebbe risposto con un contrattacco ma non lo fece, la crisi fu così risolta da un compromesso: Urss ritira i missili da Cuba se USA ne riconosce l’indipendenza e allo stesso tempo ritira i missili da Italia e Turchia. Le due crisi rispettivamente di Berlino e Cuba dimostrarono come fosse globale il carattere del conflitto tra le due superpotenze. Al tempo stesso la loro soluzione segnò una svolta nelle strategie con una apertura dell’uno verso l’altra dandosi anche uno spazio negoziale che nel 63 fu simboleggiato dal telefono rosso. Quindi gli stati uniti da una parte rinunciarono alla strategia del roll and back e del massive retailation per adottare quella definita risposta flessibile dove per via dell’innovazione tecnologica agli stati era possibile un ampio ventaglio di mosse possibili. Ci furono comunque opposizioni tra le due ma molto meno drastiche anche per paura della distruzione nucleare. 11.6 La difficile convivenza degli anni 60 Molte volte si intende per guerra fredda tutto il processo di scontri tra usa e urss tra il 47 dino al 91 anno in cui l’unione sovietica si dissolse. Tuttavia alcuni studiosi ritengono che per guerra fredda si debba interdere il periodo dal 47 al 63 poiché si passa appunto dalla guerra fredda fino al 63 ad una rivalità regolamentata . Infatti il rapporto delle due potenze si raffreddò un pochino attraverso un processo di distensione avvenuto tra loro. Il primo evidente segnale di un cambiamento di rotta avvenne nel 63 quando GB USA e URSS firmarono un trattato che decretava la fine dei test nucleari nell’atmosfera. Il ruolo che ebbe Papa Giovanni XXIII in questo fu determinante perché lui l’aveva più volte richiesto che venisse fatto un trattato del genere ma morì senza mai vederlo. In questo periodo la chiesa era inoltre al centro di un totale rinnovamento per via del concilio vaticano II voluto proprio da papa Giovanni XXIII iniziato nel 62 e finito nel 65, esso vedev quindi una modifica della chiesa che prevedeva. - dialogo con altre religioni - Realtà collegiale - Spazio alle chiese locali - Basta messa in latino Resta comunque il fatto che il trattato del 63 non interruppe la corsa agli armamenti, infatti USA e URSS spesero un sacco per continuare ad armarsi sempre di più e presto anche Francia e Cina che non firmarono quel trattato ebbero la testata atomica. Per la Cina significava un punto a favore per la competizione con l’URSS e per la Francia era una reazione contro l’egoismo degli USA. Infatti gli usa non dicevano mai niente per quanto riguardasse missili puntati contro l’Europa ma avrebbero fatto casino se fossero stati puntati su di loro, allo stesso tempo usarono la sicurezza dell’europa durante la crisi di Berlino e Cuba come merce di scambio nelle trattative segrete con l’URSS. De Gaulle aveva infatti da tempo dato impulso per la sezione di un programma nucleare e nel 63 fece una doppia mossa: - da una parte si oppose all’ingresso della GB nella CEE(comunità europea economica) e lo fece perché voleva opporsi ai regimi militari preferenziali sostenuti da Londra e Washington e anche alla rete britannica di commerci internazionali perché Parigi lo riteneva problematico da integrare nella comunità 62 di Gandhi perché si basava sulla guerriglia contadina mossa dall’aspirazione di una riforma agraria. Infatti molti movimenti per la libertà si svilupparono su questi principi: - guerriglia di tipo rivoluzionario condotta nelle campagne - Analisi marxista dello sfruttamento coloniale - Sovrapposizione obiettivi nazionali e sociali In India, l’indipendenza venne proclamata lil 15 agosto 47 questo però creò un grosso problema per quanto riguarda la maggioranza della popolazione Hindu ed il resto Musulmana. Secondo Gandhi c’era la possibilità di far convivere entrambe le religioni in uno stato unico, tuttavia si optò per la creazioni di due stati, anche perché i musulmani lo richiedevano particolarmente infatti loro furono messi in Pakistan e gli Hindu in india. Bisogna dire che cm qil regime britannico aveva volutamente fomentato queste discrepanze tra fazioni religiose così da indebolire il moto rivoluzionario. Questa decisione appunto della divisione per religione creò un esodo biblico di persone che fece scaturire molte violenze tanto che perfino lo stesso Gandhi rimase ucciso per mano di un fanatico Hindu nel 48 che lo accusava di essere troppo tollerante verso gli islamici. Quella della divisione era comunque una soluzione precaria anche perché il Pakistan era a sua volta separato in due parti perché in mezzo ci passava una parte di territorio indiano e poi tra i due stati ci furono numerosissimi conflitti sopratutto per la zona del Kashmir che era a maggioranza musulmana ma affidata all’india. La fase più critica la si ebbe nel 71 quando la regione del Bengala orientale si stacca dal Pakistan per formare un nuovo stato, il Bangladesh. Per i primi 40 anni (47-64) l’India indipendente era stata guidata dal partito del congresso che aveva come primo ministro Nerhu. Egli aveva un pensiero diverso da quello di Gandhi che voleva un futuro legato all’origine autoctona del paese. Nehru invece essendosi formato secondo la scuola del pensiero occidentale e del socialismo voleva un futuro del paese concentrato sui processi di modernizzazione come quelli dei paesi avanzati. Quindi, almeno sulla carta enne abolito il sistema delle caste a favore della parità dei sessi e l’uguaglianza giuridica. Inoltre, senza mettere in discussione la proprietà privata fece una riforma agraria che limitò il latifondo e stabilì una programmazione economica che prevedeva l’intervento dello stato in maniera attiva, quindi con la costruzione di industrie pesante centrali idroelettriche ecc. Durante alla guerra, il Giappone aveva promesso Birmania, all’Indonesia e sopratutto alle filippine a piena sovranità. Gli USA se ne interessarono ovviamente tanto che Le Filippine divennero il primo banco di prova dell’imperialismo informale americano nell’area del Pacifico. Quindi i filippini presero dal governo americano l’affitto per 99 anni delle basi navali e militari del paese. Tuttavia contro questa cosa intervenne un movimento di guerriglia comunista che però non riuscì mai a ribaltare le cose se non che creare un clima di costante conflittualità nel paese. Questo portò ad un governo debole, guidato dal Partito Laburista che però non riuscì mai a raggiungere l’indipendenza rimanendo semper molto fedele agli americani. Vanne concessa invece dalla GB maggiore disponibilità per quanto riguarda la Birmania alla quale venne concesso nel 54 lo stato di dominion dalla GB. E benché vennero intrattenuti colloqui con i movimenti nazionali del paese come la Lega Popolare Antifascista, quello che successivamente andò oltre a quanto si potesse aspettare la GB anche perché venne costituita l’unione federale birmana nel 48 che di fatto non collaborò mai con il Commonwealth. Più facile per i britannici fu il controllo della Malesia. Le venne infatti concessa l’indipendenza nel 57 per frenare la rivolta comunista. E sugli stessi principi nel 63 venne costituita la federazione della Malasya che comprendeva Malesia Borneo britannico e Singapore. L’indonesia invece si autoproclama indipendente dopo la caduta del Giappone anche se alcune truppe anglo australiane cercarono di ricreare il dominio olandese ma non ci riuscirono perché i settori più radicali del movimento indipendentista, in particolare modo i comunisti volevano assolutamente una piena sovranità. 65 Successivamente venne a crearsi un governo dei soviet nella Città di Maduin nell’isola di Giava e questo decretò la guerriglia da parte degli olandesi. L’intervento dell’ONU determinò il cessate il fuoco e la liberazione di tutti i prigionieri politici e allora l’Olanda fu costretta a riconoscere l’indipendenza dell’Indonesia tuttavia questo non fece cessare i conflitti armati e il paese rimase politicamente instabile. Il fatto che molte guerriglie continuarono anche dopo l’indipendenza in alcune zone asiatiche era dovuto a due motivi: 1) protesta contro le ineguaglianze della società rurale, cosa aggravata con il colonialismo. Infatti bisogna tenere conto che con il colonialismo si verificò un processo che vedeva l’incontro delle forti economie dei paesi coloniali con quelle più deboli dei paesi colonizzati oltre al fatto che venne allungata la vita con l’introduzione di farmaci e antibiotici e questo diede vita anche ad un acrescita demografica che sconvolse gli equilibri presenti nelle campagne oltre al fatto che comunque la proprietà della terra si concentro in poche mani 2) Motivazione legata alla guerra fredda e all’appoggio dell’URSS . Essa infatti cercava di mutare i rapporti di orza globali finanziando zone di guerriglia Infine possiamo trovare anche conflitti dovuti a differenti relazioni etniche. 12.2 La lunga guerra del Vietnam La Francia , a differenza della GB cercò di tenersi il più a lungo possibile stretti i suoi territori coloniali. Benché la sua nuova costituzione desse cittadinanza a tutti i sudditi delle colonie bisogna dire che allo stesso tempo c’era il tranello perché non si riferiva mai esplicitamente alla loro indipendenza. Infatti il fatto che lo stato francese fosse presente in questi territori solo per fare in modo che fossero poi capaci di crearsi da solo una forma di governo propria, andava tanto bene alle Nazioni Unite come cosa ma di fatto, se so fosse realizzata lasciava trapelare che avrebbe riguardato solo la politica interna di questi paesi. Il problema in particolare si pose in Indocina dove la Francia voleva continuare a mantenere i propri possedimenti su una federazione e continuando a gestirne la difesa militare, emissione di moneta, politica estera ed economica. Nel 45 la conferenza di Postsdam aveva incaricato le truppe cinesi di demilitarizzare i nuclei di resistenza giapponesi ancora attivi nel nord del Vietnam al di sopra del 16° parallelo. Tuttavia la loro presenza era per la Francia una garanzia contro il predominio dei Vietminh che era il fronte di indipendenza del Vietnam creato nel 41. Questo anche perché nel frattempo le truppe francesi con l’aiuto di quelle britanniche erano riuscite a riprendersi il sud ed estendere il potere su tutta la regione. Di tutta risposta allora Ho Chi Minh, leader comunista, nel 45 dichiara l’indipendenza del Vietnam. Annuncia quindi una assemblea costituente, le giornate di lavoro ad 8 ore e la parità dei sessi oltre che un lavoro di istruzione nazionale. Come avvenne in Cina i beni dei notabili e grandi proprietari terrieri vennero confiscati. Ci fu quindi una trattativa che portò alla sostituzione delle truppe cinesi con quelle francesi e si cercò quindi di trattare riguardo alla sovranità nel paese ma questo portò semplicemente ad una tregua militare. Comunque decisi a difendere i propri interessi nelle piantagioni di Caucciù i francesi attaccarono nello steso 46 anno in cui si aprirono le trattative. In risposta i reparti nordvietnamiti attaccarono i francesi ritirandosi poi nella giungla e questo segnava l’inizio della guerra d’Indocina. Mentre nel nord del Vietnam abbiamo i francesi che lottano con i nord vietnamiti, nel sud cheta la parte che era ritornata ad essere francese, nel 49 si costituisce lo stato vietnamita, riconosciuto da USA e GB, esso rappresentava l’ultimo baluardo occidentale in Asia u la quale era praticamente quasi tutta indipendente e comunista. Questo stato trovò ampio aiuto dagli USA che nel 53 arrivarono a sostenere più della metà delle sue spese di guerra. 66 La guerra fredda impediva a USA e URSS di intervenire direttamente in questo tipo di conflitti interni, la Francia tuttavia prova un disperato attacco militare nel 53 lanciando una offensiva a tutta l’Indocina ma le truppe nord vietnamite circondano i francesi e l’operazione fallisce nel 54. Nello stesso anno, la conferenza internazionale di Ginevra cercò di trovare una soluzione alle guerre di Corea e del Vietnam. Quindi Cina e URSS riuscirono ad imporre la presenza della repubblica del vietnam del nord, anche perché avevano paura che potesse succedere come in Corea e che quindi intervenissero gli USA. Quindi fecero pressione su Ho Chi Minh affinché accettasse il compromesso di dividere il paese in due stati indipendenti separati dal 17° parallelo. I patti di Ginevra prevedevano che non si potessero instaurare alleanze militari tra i due stati e che vi fosse lo elezioni entro due anni, il tutto con l’ipotesi di un ipotetica rappacificazione nessuno seguì questi patti infatti vediamo che Nel nord: - una involuzione autoritaria porta milioni di persone a trasferirsi al sud sopratutto cattolici - Costruzione di regime a partito unico - Nazionalizzazione vita produttiva - Esproprio proprietà terriera Nel sud: - forte instabilità politica il che portò nel 55 alla proclamazione della repubblica comunque dilaniata da lotte tra fazioni politiche e religiose. Fu infatti nel 60 che alcune di queste fazioni si riunirono con il nome di Vietcong (comunisti vietnamiti) nel fronte nazionale di liberazione del Vietnam del sud. Quindi questi erano quelli che volevano l’indipendenza del sud, per tale motivo, quando attaccarono sul delta del fiume Mekong, gli Usa si allarmarono .infatti Kennedy inviò a Saigon che era la capitale del sud, un grosso contingente di armi. Quindi nel 62 si stabilì nella capitale del sud un commando americano che supportava ed intensificava l’azione militare del Vietnam del Sud e vi fu di conseguenza una energica attività di guerriglia contro i Vietcong. Nulla riusciva quindi a fermare l’offensiva dei vietcong e quindi sembrava possibile l’ipotesi di una riunificazione del Vietnam per via militare. Quindi per non perdere la loro ultima base del sud est asiatico agli uSA non restava altro che un intervento diretto. La guerra del Vietnam inizia quindi nel 64 con uno scontro navale nel golfo del Tonchino provocato dagli USA Di conseguenza il nord del paese venne sottoposto a pesanti bombardamenti e il numero dei soldati americani crebbe incredibilmente, tuttavia i nordvietnamiti lanciarono una controffensiva a loro carissima in termini di vita ma che fece capire agli usa che la vittoria avrebbero anche potuto conquistarla ma ad un prezzo troppo alto da pagare e questo accadde nel 68. Quindi Washington interruppe i bombardamenti e vuole arrivare al più presto ai negoziati di pace anche se questi ebbero una lunga gestazione e videro la luce solo con il presidente Nixon che portò avanti il ritiro delle truppe che temono nel 73 mentre la guerra civile in Vietnam andò avanti fino al 75 ovvero fino a quando il nord non conquistò la capitale del sud e unificarono il paese. La guerra coinvolse poi anche il Laos e la Cambogia e anche in questi paesi vinsero i comunisti e in Cambogia in particolare un colpo di stato sconfisse il principe neutrale al potere ma nonostante l’intervento americano vinsero i Khmer rossi. Dopo la guerra l’eredità che venne lasciata fu: - tensione tra URSS e Vietnam - Tensione tra Cina e Cambogia 12.3 I paesi arabi ed Israele Nel medio oriente la guerra aveva accresciuto la forza del movimento panarabo al quale la Gb e la Francia avevano fatto sempre più promesse in cambio di appoggio bellico contro la Germania. 67 Questo portò ad un progressiva involuzione autoritaria perché infatti vediamo come molti stati modificarono la costituzione per dare molto più potere al governo e poi dopo seguirono molti colpi di stato militari. Le società rurali poi non appoggiavano più i vari governi nati con l’indipendenza e questo li vide costretti molte volte all’uso della forza per conservare il potere, creando così una sorta di simbiosi tra stato e partito di governo che molte volte era una cosa sola. Un esempio della fragilità dei nuovi stati africani fu la persistenza di forme neocoloniali di sfruttamento economic. Nel Congo belga il fenomeno prese la forma di secessione della regione mineraria perché era fomentata dalle compagnie belghe e americane, con la successione uccisione del leader filo sovietico Lumumba si ebbero forti scontri armati di tipo etnico e politico chiuso poi dall’intervento di belgi e statunitensi. Simile episodio accadde in Nigeria dove si propose a secessione della regione petrolifera del Biafra sostenuta da USA con appoggio GB. Da qui ne scaturì un aforte guerra civile con molte vittime. Ancora più pesante fu il blocco governativo imposto dalla truppe alla regione del Biafra che provocò una forte carestia. Questa fu la prima crisi umanitaria sentita a livello internazionale che mosse la gente a voler aiutare la popolazione sofferente. Per tale occasione quindi un medico francese decise di fondare medici senza frontiere che era una organizzazione di soccorso internazionale che agiva in polemica alla Croce Rossa nigeriana che continuava ad agire in funzione di quello che volevano le forze governative nigeriane. La fine del colonialismo portò a sua volta una forma molto presente di colonialismo informale da parte di numerose nazioni e da privati occidentali che sfruttavano le risorse del continente e lasciavano il governo a delle élite africane ma le ricattavano o corrompevano con la forza del denaro. Questi stati africani poi si indebitavano quasi per forza perché se ovviamente volevano chiedere soldi per costruire infrastrutture quindi il gioco di ricatto di questi stati era: io ti do i soldi e tu mi lasci mettere basi militari o mi dai diritti su materie prime o sulle sue esportazioni. In questo modo, dipendendo dai mercati internazionali gli stati africano non riuscivano a svilupparsi perché esportavano materie prime ed importavano prodotti finiti. L’indipendenza del Sudafrica dalla Gb non fu una vera e propria decolonizzazione ma venne proclamato così che comunque la GB potesse esercitarci sopra il proprio potere. Con la vittoria nel 48 del partito nazionalista degli Afrikaner venne sviluppato il sistema dell’apartheid dove milioni di negri vennero segregati in townships ovvero distretti urbani ed estendendo il sistema delle homelands ovvero riserve che erano formalmente autonome dove erano messi dentro diversi gruppi etnici della popolazione di colore. In questo modo vi furono proteste dal popolo di colore che inasprirono la repressione da parte dei bianchi anche dopo che fu creato l’African National Congress che era il più forte dei movimenti di colore che dopo la repressione passò all’uso della violenza e vi furono scontri. 12.5 L’America Latina: populismo, guerriglia e dittature Anche per questi paesi il problema era legato allo scambio ineguale con le economie occidentali: esportavano materie prime e importavano prodotti finiti. Per rispondere a tale fatto, dagli anni 40 la risposta era la sostituzione delle importazioni con una produzione fortemente sostenuta dallo stato. Questo era molto ben visto dal proletariato urbano e dal movimento sindacalista. Se da una parte miglioravano i salari e lo sviluppo dei diritti sociali, dall’altra vediamo come l’agricoltura come avvenne in Africa fu la grande sacrificata. Il populismo trovò particolare punto di riferimento in Argentina con Peron il quale nel 46 realizzò una dittatura fondata sul Partito Laburista, espressione dei sindacati. Tuttavia egli si ritrovò: - indebolito dalla crisi economica - Dalla ripresa della conflittualità sociale 70 E quindi fu abbattuto con un golpe senza essere riuscito a risolvere il problema della mancanza di capitali ed essendosi invece indebitato. Un punto di svolta per l’intero continente si ebbe con la Rivoluzione Cubana. Infatti il generale Batista, con un colpo di stato riesce a mettere fine all’esperimento populista di Martin che voleva la nazionalizzazione dell’industria zuccheriera. Il nuovo regime si era schierato con gli stati uniti con un patto di assistenza militare, questo pero portava ad essere Cuba di nuovo subordinata in questo caso agli USA. Di conseguenza si sviluppò un movimento contrario guidato da Castro il quale ebbe l’appoggio delle masse rurali con un programma concentrato su: - riforma agraria - Lotta analfabetismo disoccupazione e imperialismo Così facendo i castristi mettono in fuga il dittatore. In questo modo Castro riuscì a ridurre le esportazioni da parte delle compagnie zuccheriere e riuscì anche a farne passare sotto il controllo dello stato una buona parte insieme anche alle industrie. Benché Castro si recasse in usa per dichiarare che la sua era una rivoluzione umanitaria e non comunista gli USA non gli credettero e diffidarono di lui. per tale motivo si trovò costretto stipulare un patto con l’URSS dove gli dava lo zucchero in cambio di risorse finanziarie. Nel 60 Eisenhower dichiarò che gli USA si rifiutavano di avere un dominio a stampo comunista in occidente e quindi proclamò un blocco commerciale con Cuba. Allora l’URSS si dichiarò in grado di proteggere Cuba nel caso di attacco degli USA. Nel 61 gli usa falliscono un tentativo di sbarco nella Baia dei Porci. Questo porta ad inasprire la posizione di Castro che infatti respinse la Carta dell’alleanza per il progresso proposta da Kennedy per gli stati sudamericani che prevedeva di dargli soldi per alzarne il pil. Così facendo Cuba venne poi espulsa dalla conferenza degli stati americani perché ritenuta di ideologia marxista leninista. La guerra fredda condizionò particolarmente i movimenti di Cuba e quindi di Castro che accentuò la propria forma di repressione e diede un forte potere al corpo militare. Bisogna dire che fu l’unico stato dell’America Latina a sconfiggere l’analfabetismo ed instituire un sistema sanitario gratuito.tuttavia il ricavato della base produttiva non era molto alto anche perché con la monoclutura della canna da zucchero il reddito medio rimase stagnante mentre quelli degli altri stati crescevano anche per via degli aiuti USA. La vittoria della guerriglia castrista affascinò i movimenti rivoluzionari che negli anni sessanta e settanta ne trassero ispirazione in America Latina sopratutto. Questo interesse era giustificato dalla figura di Ernesto Che Guevara, compagno d’armi di Castro. Fu sostanzialmente lui che durante la conferenza tricontinentale del 6 6riunì all’Avana le formazioni anti imperialiste del Terzo Mondo e disse che fossero necessari tanti altri episodi come il Vietnam (sostanzialmente in maniera tale che ci si potesse liberare degli stati uniti e del loro colonialismo informale anche in tutti gli altri stati) ma benché lui ci credesse tanto a questa cosa da morire in Bolivia per questo, la sua iniziativa ebbe effetto solo in Nicaragua dove venne cacciato il dittatore per instaurare una democrazia. Nel resto dell’America latina le azioni di guerriglia non ebbero particolari chance e anzi portarono i ceti medi ad essere d’accordo dei governi autoritari e favorire un modello di sviluppo basato sulle esportazioni di materie prime e indebitamento finanziario. In questi anni 60/70 questa reazione ebbe come protagoniste le forze armate che assunsero il potere in tanti stati latini spesso appoggiate dagli USA per sconfiggere gli oppositori (quindi tutti i rivoluzionari alla Guevara). In particolare possiamo vedere il caso del Cile dove nel 73 il generale Pinochet fece un Golpe con diretto appoggio USA. Decine di migliaia di oppositori divennero desaparecidos ovvero spariti uccisi. Sostanzialmente nella metà degli anni 70 la democrazia era praticamente scomparsa nel continente latino americano tranne però in Messico il quale mantenne una eccezionale stabilità anche governativa. Vediamo infatti come il partito rivoluzionario mantenne un monopolio politico dal 46 e anche un forte sviluppo economico pe via dei buoni rapporti con gli USA e dei suoi investimenti 71 Capitolo 13 - L’occidente 13.1 La Golden Age Dopo la guerra dei trent’anni del 900 troviamo una situazione che vede: - mutamento delle relazioni internazionali - Ridimensionamento del potere Europeo - Sistema bipolare della guerra fredda - Decolonizzazione Questi furono i fattori che contribuirono ad un ciclo di globalizzazione che si aprì proprio una volta finita la guerra. Al suo interno si possono individuare due fasi. In generale possiamo notare che fino al 73 vi fu uno sviluppo economico mondiale che riguardò sopratutto i paesi capitalisti in questo modo si accentuarono le disuguaglianze tra nord e sud del globo. Il giappone ebbe uno sviluppo straordinario e gli usa meno ma perché le economie mature che meno avevano sofferto dalla guerra crebbero più lentamente. Un ampio consumo l’ebbe l’URSS e i paesi dell’est i quali però sostanzialmente crebbero si ma perché investirono sull’industria pesante a discapito dell’espansone dei consumi. Nell’occidente quella che intendiamo come era dell’oro era possibile grazie: - bassa inflazione - Contenuto debito pubblico - Disoccupazione media sotto il 2% Inoltre specialmente in Europa, la forte crescita dell’economia andava di pari passo con la miglior distribuzione dei redditi grazie al Welfare State. La conferenza di Bretton Woods nel 44 aveva deciso tramite gli anglo americani, il programma economico e monetario internazionale del dopoguerra. Erano stati particolarmente presi in considerazione le teorie di Keynes che era un economista che molto aveva avuto da ridire riguarda al primo dopoguerra. Venne assicurata la stabilità degli scambi economici attraverso il sistema gold Dollar standard che garantiva la convertibilità del dollaro in oro e così facendo gli USA diventano una superpotenza economica soppiantando GB e la sterlina. Vennero inoltre creati: - fondo monetario internazionale (regola le crisi di valuta internazionale) - Banca mondiale ((promuove sviluppo dei paesi arretrati) Questi misure favorirono largamente il commercio internazionale tanto che il processo degli scambi si accompagnò ad uno sviluppo dell’internazionalizzazione che rendeva più connesse tra loro le varie politiche internazionali. Troviamo diversi fattori che contribuirono alla Golden age: - disponibilità di manodopera a basso costo: infatti vi du un processo di meccanizzazione della cultura che lasciò senza lavoro tanta gente che si spostò quindi dalle campagne alle città il che per quanto traumatico consentì a molti di raggiungere condizioni di vita migliori - Divario tecnologico che divideva USA da Giappone e da Europa: questi paesi infatti crebbero anche perché importarono il sistema americano e questo permise una ampia crescita di produttività. In Europa era diffusa il fordismo quindi un sistema basato sulla produttività della grande impresa e del consumo di massa - Politiche Keynesiane che prevedevano il coinvolgimento dello Stato nell’economia: in questo modo si andava a diminuire il potere dei grandi gruppi d’interesse. Secondo Keynes infatti lo stato non doveva sostituire l’economia di mercato con una economia pianificata (come avveniva nei paesi dell’est) ma doveva regolamentare l’economia così da ridurre le disuguaglianze dei redditi. In questo modo, gli stati, rifacendosi a queste politiche riuscirono a d evitare un andamento ciclico dell’economia poiché stimolavano l’economia quando rallentava e la frenavano durante i periodi di espansione. In questo modo riuscivano a stabilizzare i redditi. L’intervento dello stato lo vediamo anche con la creazione di industrie statali e parastatali, in questo modo abbiamo un misto di aziende pubbliche e private 72 nuove mete in scienza spazio, problemi non risolti della pace e della guerra della povertà e degli sprechi ecc.. la sua breve presidenza (muore nel 63 in un attentato) non riuscì a fare molte di queste cose ma sostenne i movimenti per i diritti civili tale movimento infatti organizzò nel 63 una manifestazione a Washington dove M. Luther King auspicava una società senza discriminazioni. Le riforme che instaurò Kennedy vennero lasciate in eredita a Johnson il quale creò una ampia campagna riformatrice con la quale vinse le elezioni del 64 con il programma grande società esso prevedeva abbondanza del materiale per battere povertà e realizzare uguaglianza di diritti ed opportunità. - con le leggi del 64-65 abolì la segregazione razziale e le restrizioni del diritto di voto - Le assicurazioni Medicaid e Medicare, finanziati dalla fiscalità generale estesero la propria azione alle madri sole e ai veterani di guerra I risultati furono notevoli: diminuì la differenza tra bianchi e neri e crebbe la scolarizzazione. Tuttavia all’aumento delle spese sociali bisognava sommare quelle della guerra in Vietnam questo fece alzare l’inflazione. Quindi l’economia sta rallentando e gli interventi avvenuti nella società americana divisero il paese. Tra il 65 e il 67 il malessere nei ghetti neri crebbe a tal punto che si svilupparono movimenti violenti contrari all’integrazione come nel caso di quelli guidati da Malcom X o Carmichel essi diffusero l’idea di un Potere Nero. Assieme a questi movimenti dei neri si svilupparono movimenti di ribellione giovanile che erano contrario al conformismo e autoritarismo della società americana, poi anche movimenti femministi contrari al ruolo delegato alla donna in casa e rivendicavano parità di diritti. Questi movimenti riuscirono a cambiare i costumi del paese e configurarono una nuova sinistra la quale trovò il suo più alto momento di mobilitazione nella lotta contro la guerra. Dall’altra parte invece l’opposizione costituita dall’America più rurale era contro l’innovazione favorevole invece alla difesa dei valori della tradizione. Nel 67 una grande manifestazione per la pace a Washington vide poi uno scontro tra manifestanti ed esercito. Era solo il preludio di quello che sarebbe stata la compagna presidenziale del 68 che vide: - rinuncia alla ricandidatura di Johnson dopo avere dichiarato la fine dei bombardamenti nel nord del Vietnam - Assassinio M.L. King - Assassinio di Robert Kennedy, candidato del partito democratico, fratello di Jfk Questo video un partito democratico in crisi e diviso. Le elezioni furono poi vinte da Nixon che promise di riportare la stabilità eleggendosi come portavoce della maggioranza silenziosa. Il fatto che vinse Nixon confermò la svolta moderata del paese. Si iniziarono ad avere dei segnali involutivi dell’economia a partire dal 70 71 ovvero quando si notò che le importazioni furono di più delle esportazioni questo creava un problema per quanto riguarda la bilancia dei pagamenti. Allora Nixon introdusse delle tariffe protezionistiche il che determinò la fine della convertibilità del dollaro nel 71. Tuttavia la crisi petrolifera del 73 vanificò i tentativi: - il dollaro si svaluta - Cresce l’inflazione - Cresce la disoccupazione - Economia americana rallenta molto. A sottolineare la criticità in cui versava il paese contribuì anche lo scandalo Watergate nel quale una inchiesta giornalistica dimostrò le attività di spionaggio perpetrate da Nixon durante la campagna elettorale del 72. Travolto dallo scandalo Nixon si dimette nel 74 75 13.4 Germania e Francia La Germania esce pressoché distrutta dalla guerra ed ra divisa in 4 zone amministrate dagli eserciti vincitori: USA, GB, Francia e URSS. La stessa ripartizione la troviamo nella città di Berlino. Di fatto gli accordi di Potsdam decretarono che vi fosse una amministrazione congiunta da parte delle potenze vincitrici ma oggettivamente non fu così e la guerra fredda trasformò la questione tedesca in un braccio di ferro tra USA - URSS con effetti decisivi su tutto il continente. Dal 48 le zone che prima erano sotto dominio angloamericano vennero raggruppate nelle mani degli USA il quale gli dava aiuti finanziari, con la creazione della repubblica federale tedesca nel 49 l’alleanza militare con gli USA era intoccabile, pena il venire meno degli equilibri internazionali. Le elezioni del 49 vedevano schierati: - unione cristiano democratic - CDU - Unione cristiano sociale - alleata della prima, in Baviera - Partito socialdemocratico - SPD La CDU vinse e il cancelliere fu Adenauer egli decise di sfruttare il finanziamento proveniente dal piano Marshall e la cosiddetta Westpolitik ovvero una politica di integrazione occidentale che sfruttava i rapporti privilegiati tra Francia e USA. Già dal 50 la produzione in Germania occidentale crebbe particolarmente tanto da essere praticamente la più veloce d’Europa. La CDU crebbe esponenzialmente a livello di consensi e nel 57 prese la maggioranza assoluta. Il partito comunista era stato invece dichiarato fuorilegge. Nei confronti della Germania dell’est quella occidentale decise di adottare la dottrina Hallestein ovvero non riconosceva proprio l’esistenza della germania est e considerava ostile il riconoscimento democratico da parte degli altri paesi nei confronti di quella parte di Germania. Ad un congresso del 69 la SPD cambiò un po’ : - rinuncia al marxismo come ideologia ufficiale - Forma un nuovo programma basato sul pluralismo libera concorrenza, patto sociale tra operai e imprenditori al posto della lotta di classe, fedeltà ed alleanza atlantica al posto del neutralismo. Così dopo un indebolimento del CDU, attraverso anche ai movimenti di ribellione giovanili che investirono anche la Germania, la SPD formò una nuova maggioranza insieme ai liberali nel 69 con l’ascesa al ruolo di cancelliere Willy Brandt. Egli intraprese la cosiddetta Ostpolitik che gli fece vincere il nobel per la pace. Essa praticamente vide la Germania Ovest (quella che collabora con gli USA)riconoscere quella dell’est(SOTTO I RUSSI) pur comunque negando la sua natura democratica. Nel 70 firma due trattati di amicizia e collaborazione con l’URSS e la Polonia, riconoscendo l’inviolabilità di tutti i confini europei fece ciò anche sotto la spinta degli industriali interessati ad esportare anche nei mercati dell’est. I rapporti tra le due Germanie entrarono inun fase distensiva che culminò nel 73 con l’ammissione di entrambe nelle nazioni unite La Francia era uscita dalla guerra profondamente divisa tra quelli che avevano collaborato con le forze naziste e quelli che avevano collaborato con la resistenza. La figura di maggior spicco di quelli della resistenza era De Gaulle esponente di una destra moderata indipendente dai partiti tradizionali. Fu così che nel 45 venne eletto a guida di un governo di coalizione da parte delle forze vincitrici delle elezione per l’assemblea costituente. Ebbe così inizio la quarta repubblica nel 46 con anche una nuova costituzione tuttavia ebbe una vita travagliata. De Gaulle stesso infatti fu costretto a dimettersi perché il suo disegno costituzionale presidenzialista non venne accettato dal suo stesso partito che di fatto andò all’opposizione. I comunisti come avvenne anche in Italia vennero estromessi dal paese che negli anni successivi al 47 venne guidato da governi detti di terza forza quindi con radicali socialisti e cattolici. 76 Questi governi tennero saldo il rapporto con gli usa e questo diede un contributo determinante per quanto riguarda l’integrazione europea che si avviò con l’entrata in vigore della CECA. Il trattato per la costituzione di una comunità europea per la difesa il quale prevedeva una estensione della collaborazione anche sul piano militare venne respinto dal governo francese nel 54 dal momento che un ampia fetta del governo era contraria al riarmo della Germania e ad una riduzione della sovranità nazionale. Benché ci fu uno sviluppo dello stato sociale e dell’economia, ciò non evitò alla Francia di entrare in crisi, in particolar modo dopo: - guerra in Algeria e canale di Suez - Disfatta indocinese e della politica coloniale in genere Questi fatti cambiarono parecchio l’opinione pubblica al punto che De Gaulle ritornò al governo. Salito al potere nel 58 creo un governo d’emergenza e disse che sarebbe stato necessario scrivere una nuova costituzione. Questo desiderio venne accolto in maggioranza dal popolo tramite un referendum e così venne scritta una nuova costituzione che prevedeva: - presidente eletto tramite suffragio ristretto ed investito di ampi poteri Le elezioni della quinta repubblica, grazie al sistema uninominale a doppio turno. Diedero un ampio spazio ai partiti di destara tra i quali quello della Union Pour la Nouvelle republique. De Gaulle poi avvio verso la fine la questione algerina decretandone l’indipendenza nel 62. Nella sua visone, la Francia doveva compensare la perdita della colonia riacquistando potere in EU come grande potenza. Per il presidente francese infatti, il fatto che ci fosse la CEE e quindi una integrazione economica fra i paesi EU non era abbastanza, riteneva che fosse necessario avere un’apparato di difesa militare indipendente da quello USA. In questo modo riuscì a dotare la Francia di una sua onda d’urto che consistette nel 60 nell’esplosione della loro bomba atomica nel Sahara- L’idea di De Gaulle era quella di creare una Europa che si estendesse dall’Atlantico agli Urali basandosi sull’asse franco tedesco piuttosto che su quello con gli USA. Per questi motivi si oppose all’ingresso della CEE della GB anche perché la riteneva come un alleato speciale degli USA. Ed inoltre ritiro poi il suo contingente alleato dalla NATO Tuttavia la politica di De Gaulle che voleva una via alternativa rispetto al dominio delle due superpotenze rimase abbastanza isolata perché la Germania sulla quale contava non poteva seguirla su quella strada. Anche per questo quindi iDe Gaulle perse progressivamente potere e consenso 13.5 La rivoluzione laburista in Gran Bretagna e il Welfare state Svedese La GB aveva perso il suo ruolo di potenza mondiale e dovette quindi affrontare il cambiamento portato dalla guerra fredda. Tuttociò venne comprovato dalle elezioni del 45 che inaspettatamente posero fine al governo Churchill a favore del laburista Attlee. Lo sforzo fatto durante la guerra aveva reso fertile il terreno perché il governo nuovo potesse intervenire sul paese con un intervento di tipo protettivo e razionalizzatore. Infatti vediamo come fino dal 42 si era andato a creare un rapporto che contrapponeva al warfare state quindi “stato di guerra” il welfare state” ovvero stato del benessere Il governo di Attlee si impegnò molto su questo fronte andando a cambiare completamente il paese. Tra il 46 e 48: - istituito il sistema sanitario con prestazioni mediche e ospedaliere gratis per tutti, le assicurazioni per malattie e infortunio vecchiaia e disoccupazione vengono estese e coperte dal contributo obbligatorio dello stato degli imprenditori e lavoratori - Sviluppo dell’edilizia popolare il che genera nuova occupazione - Nazionalizzazione dell’edilizia insieme ad altri settori cruciali per l’economia 77 Dopo la morte di Salazar, il suo successore cocesse modesti margini di autonomia alle colonie ma non risolse il problema, tanto che nel 74 vi fu un colpo di stato. Il nuovo regime concesse subito l’indipendenza alle colonie e le elezioni libere del 76 portarono alla vittoria il partito socialista. A metà degli anni 70 i paesi della penisola iberica innescarono quella che venne definito la terza ondata della democrazia destinata a contagiare anche l’America Latina e che si concluse con la democratizzazione dei paesi dell’unione sovietica. Per quanto riguarda la Grecia vediamo come l’occupazione nazista si fosse al tempo sovrapposta a quella del governo autoristario del generale Mataxas quando poi i tendeschi se ne andarono non ci fu comunque la pacificazione del paese. Secondo gli accordi la Grecia era sotto il controllo degli inglesi essi infatti appoggiarono la destra monarchica e repressero il movimento partigiano che era controllato dai comunisti. Nel 47 mettono fuorilegge il partito comunista e questo ovviamente genera una guerra civile che però non fu sostenuta ne dall’Urss ne dalla Jugoslavia Quindi i comunisti furono sconfitti e questo portò ad una sequenza di governi conservatori che non riuscirono a dare stabilità al paese. Nel 67 Papadopulos rovesciò il governo e arrestò quelli di sinistra bloccando anche la costituzione, così facendo instaurò un regime. Nel 70 gli USA ripresero i rapporti con il regime ma i problemi della guerra di Cipro che Vide una parte di essa conquistata dai turchi obbligò il governo ad indire nuove elezioni. Turchia: aveva osservato una stretta neutralità nel conflitto mondiale e si oppose alla richiesta dell’URSS di controllo degli stretti del Mar Nero. Nel 53 il partito fondato da Ataturk venne meno a quello democratico e questo vide l’instabilità del paese a livello politico. A più riprese i militari presero il potere e sospesero la legalità(in che senso???) Per la prima volta dopo decenni degli islamici formano dei partiti politici di matrice islamica 13.7 il Giappone , dalla tutela americana al miracolo economico Il 2 settembre del 45 i giapponesi firmano la resa alle truppe alleate. Il paese viene messo sotto il commando supremo delle forze alleate, (SCAP) gestito dal generale MacArthur . Le prime scelte dello SCAP garantirono una continuità di governo tuttavia furono epurati gli alti gradi militari, considerati i responsabili dello scatenamento della guerra e della degenerazione autoritaria giapponese. Furono: - liberati prigionieri politici - Reinstaurati i diritti civili - Ritornato legale il partito comunista - Sciolta polizia segreta Ance sul piano dell’immaginario collettivo il cambiamento non fu indifferente, vediamo infatti come l’imperatore Hirohito rifiutò la propria origine divina e nello stesso momento entrò in vigore una nuova costituzione ispirata al modello americano che trasferisce il potere dall’imperatore al popolo. La liberalizzazione della vita politica contribuì anche a far aumentare i sindacati. In alcune fabbriche furono inoltre avviati esperimenti di autogestione operai La situazione sociale del paese però per poco non sfuggì agli alleati. Questo per via della crescita della conflittualità sindacale, per tale motivo gli USA decisero di proibire lo sciopero, in questo modo non avrebbero più avuto problemi. Bisogna tuttavia notare che l’epurazione dei responsabili delle scelte bellich enon toccò molto il giappone e la sua burocrazia se non che per i militari, ma comunque venne epurata una minima quantità di persone rispetto alla Germania. 80 A sua volta però come per Norimberga venne istituito un tribunale internazionale militare che ebbe il compito di di condannare gli imputati per crimini di guerra e venne di conseguenza decretato la pena di morte per il capo del governo fino al 44. Le prime elezioni portarono alla vittoria dei socialisti nel 46-47. Il Giappone ebbe un ruolo fondamentale durante la guerra fredda, infatti gli americani decisero di utilizzarlo in maniera strategica come baluardo contro Cina e URSS. Quindi Washington sviluppo una serie di aiuto economici per portare l’ex nemico nella sfera d’influenza occidentale e fare in modo che potesse esser utile al proprio mercato così da potergli vendere i prodotti e in particolare le eccedenze agricole USA. Di conseguenza il governo di Tokyo tra il 47/48 sviluppo una riforma agraria, così facendo aumentarono i territori posseduti e coltivati in maniera esponenziale e le campagne quindi videro una migliore produttività ed un migliore stile di vita. Questo ebbe un ottimo effetto anche sull’urbanizzazione poiché negli anni 50 per la prima volta il giappone vide più gente in città che nelle campagne Come in altri paesi, furono i partiti moderati a beneficare dei progressi ottenuti grazie agli aiuti USA infatti vediamo come il partito democratico e quello liberale ottengono la maggioranza assoluta e riescono a portare ad una stabilità politica che durò fino agli anni 90. Poco dopo gli USA negli anni 50 rinunciano ai propri crediti di guerra e firmano con il Giappone il patto di sicurezza reciproca che prevede che venissero tolte le basi americane dal territorio giapponese come quella d Okinawa per esempio e vietando qualunque altra installazione militare nel paese. La svolta a destra fu accompagnata dal precipitare della situazione in Koreache fu presa d’esempio per forti restrizioni al partito comunista giapponese. A tal proposito nel 50 MacArthur decreta una purga rossa in vari settori giapponesi, ma sopratutto si fece sentire una politica economica deflativa che ebbe gravi ripercussioni sull’occupazione. In quegli anni quindi si consolido una caratteristica del mercato del lavoro giapponese che prevedeva la sua divisione in: - settore forte con alti salari e sicurezza del posto di lavoro - Settore debole più esteso del precedente e precario con bassi salari e basse qualifiche Questa divisione permise di tener basso il costo del lavoro mentre il sindacato era impegnato a gestire la pressione dei lavoratori precari su quelli occupati La tregua ai sindacati venne interrotta a partire dal 55 dalle shunto ovvero le “offensive di primavera” dove a turno la categoria ritenuta più combattiva esercitava una funzione di guida e indicava le rivendicazioni dei contratti collettivi e dando prova della propria forza tra i lavoratori con scioperi preliminari e all’apertura delle trattativa. Lo sviluppo industriale del dopoguerra mise in luce quello che era l’aspetto riguardante la religiosità popolare che era un mix tra più religioni: - quella buddhista - Scintoista erde del culto dell’imperatore - Confuciana Questo tessuto religioso però subir un processo di secolarizzazione come in altre civiltà occidentali e l’importanza delle pratiche di culto fu legata ad eventi come matrimoni funerali ecc tuttavia si sviluppo quello che viene delfinio familismo ovvero venivano trasposte nella vita pubblica regole e valori della convivenza familiare. Quindi l’idea prebellica dei Kokutai lascia spazio ad un familismo che sovrapponeva pubblico e privato. Anche la stabilità politica del paese dovette a questo retroscena culturale la propria esistenza. Vediamo infatti che nel 55 il partito liberale e democratico si fondono nel partito liberal- democratico. Esso era un partito ch elottaca per l’eliminazione delle forze filocomuniste. Il sistema politico giapponese si attestò così su una sorta di bipartitismo che però non si alternava mai perché i socialisti non riuscivano mai a prendere la maggioranza. I comunisti invece mantennero forti legami con Mosca ma poi furono sempre minoritari. 81 A questo sistema politico bloccato si opposero dei movimenti studenteschi in particolare modo nel 68 che videro la nascita di una organizzazione studentesca denominata Zenkyoto che non era comunista ma antiautoritario e radicale che sostanzialmente erano sempre più contrari alla presenza subordinante degli USA. Benché siano poi riusciti anche grazie a questi movimenti a farsi restituire la base di Okinawa rimane il fatto che la situazione non cambiò molto. Lo sviluppo economico giapponese da 50 al 73 fu il più impetuoso del mondo. Bisogna dire che ci furono degli aspetti a favore di questo fatto che erano determinati nella cultura giapponese a partire da questo senso di di spirito di sacrificio di ciascun individuo in vista delbene comune. Quindi è un qualcosa che anche il sistema capitalistico americano basato sulla concorrenza non riesce a capire. I giapponesi infatti aiutano anche le aziende in difficoltà piuttosto che farsi concorrenza spietata a patto che questo abbia volontà di automiglioramento. Anche all’interno delle aziende c’era un principio etico basato sul rispetto e la collaborazione e il migliorare la propria preparazione professionale piuttosto che guardare al mero profitto. Lo vediamo anche nelle ditte automobilistiche, che ebbero ampio mercato in usa ed Europa che questo aattenzione al capitale umano era ripartita vedo una qualità gobbe de prodotto che puntava sulla automazione degli impianti ecc Altri aspetti del miracolo giapponese erano più Simili a quelli occidentali: - crescita delle industrie rispetto all’agricoltura - Agricoltura parcellizzata in piccoli appezzamenti, non competitiva e protetta da divieti legislativi all’importazione Erano cmqscarsi di materie prime, il che li indusse a importare soprattuto il grano dagli usa almeno fino ali anni 70 Capitolo 14 - L’Italia repubblicana. Dal dopoguerra agli anni 70 14.1 La nascita della repubblica Come nel primo dopoguerra vediamo lo stesso problema, ovvero l’identificazione delle masse nelle istituzioni politiche. Ciò si tradusse d conseguenza nell’ascesa dei grandi partiti di massa. La differenza fu che questa volta questo processo di integrazione, anziché scatenare una reazione violenta vide prendere vita una Costituzione scritta da una assemblea costituente eletta dal popolo. Bisogna però tenere conto che l’Italia nel 45 è particolarmente divisa: - Al sud la monarchia non era mai venuta meno e i partiti antifascisti non erano molto presenti - Al nord la lotta partigiana aveva conferito potere al CLN (comitato liberazione nazionale) che però spaventava industriali e agrari per l’ipotesi di un governo di sinistra. E spaventava perché vi erano state parecchie violenze ai danni di ex fascisti sopratutto nel triangolo della morte tra Emilia e Romagna Anche i partiti che si erano riaffacciati dopo la clandestinità erano cambiati: - dopo la caduta del Comintern, il partito comunista di Togliatti si chiamo partito comunista italiano (PCI) - Il partito socialista di Nenni era diventato il partito socialista italiano di unità proletaria (PSIUP) (dagli anni 30 socialisti e comunisti iniziarono a mettere da parte le differenze per combattere la minaccia fascista) - La democrazia Cristiana (DC) guidata da Alicde De Gasperi prometteva di riorganizzare politicamente i cattolici, forte della ricucitura recente con la Chiesa voluta proprio negli ultimi anni del conflitto da De Gasperi - Il Partito d’azione (PDA) - La destra era costituita dal partito liberale e dalla democrazia del lavoro. - Nel 44 era stato riconosciuto il sindacato della CGIL ( confederazione generale italiana del lavoro) 82 Nel frattempo PCI e PSI si uniscono per creare il Fronte democratico popolare per cercare di ottenere la maggioranza e mandare via De Gasperi…tuttavia la DC straviste alle elezioni proprio per via ella paura che si ebbe nell’ipotesi di dover andare verso i sovietici. 14.3 Gli anni del centrismo Anche se la sinistra rimase sconfitta, questo non attenuò le tensioni verso quest’ultima al punto che il 14/7/48 ci fu un attentato a Togliatti che rimase gravemente ferito. A questo punto scesero in protesta un sacco di lavoratori pensando che si trattasse di un principio per un colpo di stato tanto che il paese sembro sull’orlo di una guerra civile ma i leader del PSI e PCI riuscirono a riportare i manifestanti alla calma. L’unica conseguenza immediata fu la scissione della CGIL che vide la nascita della CISL dalla quale poi prese vita la UIL. Sul piano economico invece vediamo che la politica liberista improntata da Einaudi proseguì anche con i governi centristi. Essi in particolare aggiunsero degli interventi pubblici all’industria. Particolare importanze ebbe il piani Sinigaglia per la siderurgia diverse sovvenzioni alla siderurgia e al settore meccanico che però non ebbero grandi effetti sull’occupazione. In questo modo si instauro un sistema che sarebbe durato a lungo e prevedeva dei finanziamenti alle imprese private senza però un preciso piano di sviluppo. Dall’altra parte imprenditori e proprietari terrieri sfruttarono questa occasione per ridurre i costi della manodopera ed eliminare le opposizioni sindacali infatti vennero licenziati un sacco di lavoratori definiti poi ne 47 come perseguitati politici poi nelle manifestazioni la polizia defnita la celere uccise un sacco di persone tra il 48 e il 52. Per fermare questa deriva la CGIL sono la guida di Di Vittorio lanciò un piano del lavoro mobilitandosi per andare ad imporre al governo e alla classe dirigente una serie di opere pubbliche che garantissero la crescita dell’occupazione. La risposta del governo e della Confindustria (associazione imprenditori) fu negativa ma comunque cambiarono un po’ di cose: - con la riforma agraria del 50 del ministro Segni si prevedeva la distribuzione di terre e la creazione della piccola proprietà contadina. Essa servì principalmente a dare uno scossone ai grandi proprietari terrieri meridionali e togliere vigore alle lotte per la terra del Mezzogiorno. In questo modo il potere dei “notabili” presenti in quelle aree che poi erano quelli che fin dall’unità le avevano governate quelle zone,venne sostituito da quello dell’esponente locale del partito di governo che diceva ok io ti do i soldi e tu in cambio mi dai dei voti e consenso. A portare questo nuovo tipo ti potere di sottogoverno furono indubbiamente alcuni componenti della DC in particolare la sinistra democristiana che non era d’accordo con la politica del liberismo e ne preferiva una di stampo più Keynesiano. Gli atti promossi da questo gruppo riguardarono principalmente: - piani per le opere pubbliche dei comuni e dell’edilizia popolare - Creazione della Cassa del Mezzogiorno nel 50 Alla cassa del mezzogiorno spettava di portare i fonfi al sud necessari per la creaszione delle infrastrutture necessarie per dar vita ad imprese produttive agricole industriale e commerciali. E fu praticamente l’unico periodo in Italia in cui il nord e i sud furono effettivamente meno distanti come differenze La crisi della Dc provocata dalla riforma agraria diede uno spazio ai partiti di destra che riscossero significativi riscontri alle elezioni amministrative del 51-52. Oltre a questo all’interno del Vaticano si sviluppò una opposizione verso il laicismo e alle posizioni politiche sociali di De Gasperi. Allora per rispondere a questo problema egli decise di fare una riforma elettorale che sostanzialmente blindasse la maggioranza centrista con una solida base parlamentare e dando un alto numero di seggi allo schieramento che avrebbe preso più del 50%. Peccato che alle elezioni del 53 la DC si ritrovò a perdere e per la sua sconfitta furono decisivi i voti presi da partiti come Unità Popolare che di fatto era sotto la guida di Parri e prese abbastanza voti da togliere alla DC la maggioranza assoluta. Molti consensi invece andarono ai partiti di destra e anche PCI e PSI si riposizionarono meglio. In poch eparole il centro della Dc prese e la seconda legislatura iniziava incerta: 85 - i partiti di sinistra si rafforzavano ma comunque era rischiosa una alleanza con Dc e partiti di destra - Allo stesso tempo anche allearsi con la sinistra era da escludere per via della situazione della guerra in Korea Nel 54 muore De Gasperi a lui succede Fanfani il quale fu un uomo fondamentale per il rafforzamento del partito attraverso la leva degli enti pubblici e la politica economica del governo. Nel 52 viene costituito l’ENI (ente nazionale idrocarburi) che si occupava dallo sfruttamento di gas e petrolio. Questo esemplificò un processo di crescita di un nuovo capitalismo che poteva concorrere sul mercato in maniera competitiva ma er acmq sempre legato alle istituzioni e ai partiti di governo. Questo diede via a quelle che furono le industrie di stato sostanzialmente industrie all’interno del quale lo stato stesso partecipava o ne era proprietario. Questo accadde oltre che per l’ENI anche per aziende siderurgiche come l’ILVA. Poi interveniva anche nel settore privato con industrie come FIAT e Olivetti. A favorire poi le esportazioni italiane che andava forte su produzione di lavatrici e lavastoviglie, si applico il mercato comune europeo il quale facilitò il libero commercio nel continente. 14.4 Il Miracolo Economico Nella seconda metà degli anni 50 la struttura produttiva del paese si trasformò profondamente. Infatti vediamo come calano gli addetti alla agricoltura e invece crescono quelli addetti all’industria. Praticamente la maggioranza relativa del paese era per lo più nell’industria. Benché comunque il processo di industrializzazione sia stato ampio inizialment eera ripartito all’interno del triangolo industriale Torino-Milano-Genova poi si spostò verso Friuli veneto ed Emilia. Comunque per quanto vi fosse molto lavoro esso non soddisfa particolarmente la zona del mezzogiorno e non riuscì a migliorare la disoccupazione dal momento che tra il 50 ed il 73 l’Italia era il paese con più disoccupati d’Europa. Per via della guerra in Korea poi vi fu un alto innalzamento dei prezzi in tutto l’occidente a partire dagli USA. L’italia partecipò al processo di sviluppo economico dei paesi industrializzati, affermandosi in special modo nei beni di consumo durevoli come auto moto ecc e poi nel settore petrolifero e petrolchimico da notare il fatto che ebbe senz’altro un grande impulso alle esportazioni. Vennero comunque date varie motivazioni allo sviluppo oltre a quello delle esportazioni troviamo: - Edilizia - Investimenti nelle infrastrutture come le reti autostradali In ogni caso il PIL crebbe notevolmente tanto da generare un boom economico (o miracolo economico ) Il fatto che questo sviluppo però sia stato squilibrato tra le varie aree del paese generò delle vere e proprie migrazioni interne che si mossero dal sud verso il triangolo industriale. Oltre al fatto che poi nel mezzogiorno molti si mossero dalle campagne alle città al punto da creare un vero e proprio spopolamento delle campagne e delle zone montane in quei luoghi. Questo processo di migrazione, dal momento che quelli che partivano spesso erano i giovani che lasciavano le donne coi bambini e i vecchi a casa, creò un vero e proprio impoverimento delle società locali che vedevano la gente andarsene. Al tempo stesso le città del nord si videro invase da questo flusso di migranti al punto che città come Torino rimasero profondamente trasformate con lo sviluppo di quartieri dormitori per i meridionali e vari loro disagi. Nell’italia centrale la mezzadria che era questo patto che regolava l’agricoltura e prevedeva la divisione del profitto a metà tra padrone e conduttore del podere dei proventi venne in crisi:vediamo che i giovano lasciano le campagne per cercare lavoro in città ma differenza dei casi del nord che creano urbanizzazione, in questo caso si crea una campagna urbanizzata che fu fondamentale per la nascita di nuovi distretti industriali composti da piccole fabbriche. 86 In questo modo cambiarono completamente usi e costumi al punto che cambiarono anche i valori e i miti. A fare da medium per questo processo fu la televisione. Essa diffuse abitudini del mondo moderno ed in un qualche modo americano che sostituivano quelle delle usanze contadine. Si diffuse la lingua italiana alla quale si affiancarono anche i dialetti. Si vide la differenza dei consumi, aumentò la gente con automobili ed elettrodomestici. Sopratutto attraverso la televisione i ceti sociali furono sottoposti ad un processo di secolarizzazione che vide un ridimensionamento del peso della religione che venne un po’ meno nell’uso comune e invece si crearono nuovi status symbol i giovani e le donne costituirono poi un vero e proprio target per quanto riguarda la pubblicità. Questo sviluppo economico pur avendo aumentato le differenze tra nord e sud allontanandoli consentì un netto miglioramento del PIL. Tuttavia la crescita si fermò poco dopo e questo molto probabilmente fu dovuto anche alla spinta riformatrice dei governi di centro sinistra. 14.5 Gli anni 60 e il centrosinistra La politica vede in questi anni una sorta di blocco dal momento che la stabilità politica data dal centro era minacciata da destra e da sinistra. A far superare questa fase di blocco furono i cambiamenti del panorama internazionale infatti vediamo che is scongelano ir rapporti tra Usa e URSS. Il fatto che Chruscev avesse denunciato i Crimini commessi da Stalin fece si che si che 87
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