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Storia Contemporanea - Fondamenti, Sbobinature di Storia Contemporanea

Sbobinature lezioni di Storia Contemporanea con il prof. Goddi (2023)

Tipologia: Sbobinature

2022/2023

In vendita dal 19/06/2023

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Storia contemporanea 15/03/2023 Storia contemporanea 15.03/ 16.03 Come iniziano le guerre? 2 cesure del Novecento:  1914- 1991: da una guerra a un’altra guerra ( non consumata : Guerra Fredda= guerre piccole che coinvolgono il mondo) Mondo da fine seconda guerra mondiale a oggi = mondo divido tra blocchi blocco capitalistico ( USA, NATO) e mondo sovietico ( Mosca, unione sovietica) , comunista = patto di Varsavia alleanza a scopo militare, balance of the power di risposta alla NATO ( USA) Cortina di Ferro = da Mar del Nord a Trieste Il mondo è diviso anche in Europa , politicamente non geograficamente  Età degli Imperi =età che precede lo scoppio della prima guerra mondiale : cesura 1870/90 ( politica bismarkiana)- 1914 ( Grande Guerra) = ne parla Charles Mayer(= storico statunitense), ne parla anche Hosbawm ( scrive una trilogia: Età degli Imperi) Età degli Imperi : protagonisti le potenze Gran Bretagna fino al ’14 paese trainante nell’Europa Centrale La prima guerra mondiale , descritta in un’immagine iconica (28 giugno del ’14: carrozza reale, assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando (= attentato di Sarajevo) : le potenze europee si stavano però già preparando alla guerra, ma quest’assassinio è stato il pretesto per farla iniziare Non è un assassinio come gli altri Gavrilo Prinzip ( irredentismo di chi non ama imperi centrali) uccide l’erede al trono (= persona che sarebbe stata al controllo del paese un’intera vita , e sarebbe successo molto presto) Gavrilo Prinzip “ il serbo” = non è vero del tutto : la Serbia era TRIPARTITA all’epoca Etnonazionalismo: nell’Europa orientale, confini labili, confini dati spesso dalle Etnie ( non si può ragionare come nella divisione dell’Europa Occidentale). Le nazioni esistono ma all’interno delle nazioni ci sono tante nazionalità che si percepiscono come tagli Gavrilo Prinzip è un serbo ma serbo di Bosnia . In alcuni luoghi in Est Europa : concetto di nazione = concetto di sangue ( come concetto di tedesco : volk) = filo rosso : ex. Per Germania “la germania è ovunque c’è un tedesco” Il Nazionalismo serbo è simile a quello tedesco: la Serbia finisce dove finisce l’ultima comunità di serbi (ultima comunità : Vandaluca) Lui dunque è un serbo di Bosnia: si percepisce come tale anche se si trova in un’altra entità statuale 3 entità statuali in Serbia: - Serbi= ortodossi - Bosniachi= guardano a Istanbul ( Turchia), sono musulmani = componente bosniaco- musulmana - Croato-bosniaci: cattolici , vedono a Vienna con simpatia ( Austo-ungaria) : pieno di ufficiali croati che combattono con austo-ungaria nellla 1° guerra mondiale I serbi sono ortodossi a differenza dei croati che sono ortodossi . La madre Russia ortodossa =Protettrice degli slavi del sud ortodossi, serbi Potenze minori che hanno bisogno di grandi protettori ( ex. Serbi hanno bisogno della protezione della Russia) Francesco Ferdinando , ucciso da un terrorista irredentista ( Gavrilo prinzip) va a Sarajevo perchè è uno dei fautori di una nuova tripartizione dell’Impero e viene ucciso da uno slavo del Sud. Lui non vuole più la monarchia egualistica Austo -Ungheria = impero a doppio controllo ( austriaci + mangiari) . l’impero austo-ungarico ha problemi ai confini . Serbia, Montenegro, Macedonia , cechi ( nord) Problemi : 1. Le spinte indipendentiste nell’impero austro-ungarico sono molto forti = motivo per cui arciduca va li : voleva tripartire l’impero per dare + autonomia a slavi del sud ( e verrà ucciso da irredentismo serbo, slavo del sud) : non vuole spaccare impero ma dare autonomia a cechi ( minoranza etnica forte a livello economico, sono ricchi) e a serbi ( componente serba: paese poevero). Lui ucciso da chi vuole indipendenza, chi considera l’autnonomismo l’arma distruttiva dell’impero: gli irredentisti potrebbero perdere elementi loro Com’era l’Europa che si prepara alla 1° guerra ? Gavrilo Prinzip e altri ereditano europa di fine Ottocento che era entrata in crisi perché era crollato sistema bismarkiano ( Otto Von Bismark cancelliere di ferro 1890: finisce sistema di potere che era stato messo in piedi da un fuoriclasse della diplomazia dell’Ottocento. Bismark non è un pacifista : quanto più siamo forti tanto meno è probabile la guerra per lui . Attraverso diplomazia lui aspirava al fine del dominio europeo. Non era un pacifista. Pensava si potesse far crescere l’economia , la sua famiglia era a contatto con i proprietari terrieri tedeschi lui sa che produrre in tempo di pace è meglio che in tempo di guerra. Vuole creare un sistema di controllo , quando viene meno il suo controllo siccome è dimissionario in Germania sale l’ultimo imperatore tedesco ovvero Guglielmo II, lui è diverso da Bismark vuole arrivare allo stesso fine ovvero controllo tedesco dell’Europa , Grande Germania ma non attraverso la diplomazia , bensì attraverso la guerra. Guglielmo II , si rifà all’ancien regime per lui l’imperatore è li per volontà divina. Con Guglielmo viene inaugurata la Welt politik ovvero la politica mondiale della Germania. Idea imperiale della germania che durerà fino al Nazismo , nasce idea del dominio e dei blocchi : in questo i tedeschi etnici fuori dalla germania sono un ottimo “cavallo di Troia” scusa per espandersi = difesa delle minoranze tedesche) Germania di all’ora: no polonia, confine naturale Alsazia-Lorena ( confine con Francia). Nel sistema bismarkiano l’idea della Germania al centro era importante per Bismark è importante perché quela politica funzionava perché la germania non potesse essere vittima della sindrome di accerchiamento. Lei era esposta tra due potenze : Mosca e Parigi Welt politik espone la Germania al rischio di : 1. essere esposti per la prima volta su due fronti . Francia e Russia = è dunque una politica aggressiva Guglielmo è imperatore ma non gran politico come bismark: egli pensa che è innaturale un’alleanza tra Russia ( autocratica liberticida) con Francia ( repubblicana, liberale , pacifica delle Nazioni) . MA poi Francia e Russia si metteranno insieme quindi errore di Guglielmo II ( il nemico del nemico è mio amico) 2. Politica Lui vede come pietra angolare l’austro ungheria ( spinte centrifughe) guglielmo ultranazionalista che vede austriaci come tedeschi del sud. Guglielmo mette in moto due accordi: 1. Alleanza che è un’intesa cordiale tra Francia e Inghilterra ( Guglielmo ha iniziato a riarmare la Germania gugliermina sui mari = tedeschi : politica disonesta su aspetto mercantile) Per controllare meglio i mari del Nord. Inghilterra allunga sul Mare l’intesa, l’allunga fino allla Russia ( siamo sui Mari del Nord) ; allungata al blocco ( belgio) ma manca ancora un pezzo vicino alla Russia = accordo 1904 il primo Limes con confine impero-ottomano : i due settori ovvero i cechi e Serbia vogliono l’autonomia e sono ricchi e stanchi di vagare le tasse avendo una rappresentanza piccola a livello politico ( le guerre nascono attraverso la politica) = mancata di restituzione di indipendenza, capacità di fiscalismo e tassazione altissima : è un impero, libertà assoluta confessionale ( balance of the power: autonomia ma non indipendenza) Serbia e zona della mittel-europa Boemia-Moravia vogliono indipendenza e poi mancanza di un riformismo che legga questi problemi Problema dell’etnonazionalismo : come può essere risolto? 1. Burocratizzazione e militirizzazione dell’impero 2. Tripartire un impero dualistico a motore austriaco e magiaro/ungherese bisognava creare una terza forza ( slavi del sud) che faccia da controaltare = errore clamoroso che crea un vuoto di potere, ed entra la Russia ( protettore dei serbi) e anche potenze europee ( soluzione da parte di chi è stato ucciso) 16/03/23 John Maynard Keines: Parla del progresso fino a prima della grande guerra ( non era più una guerra d’armi) : la grande guerra cambia l’egemonia mondiale Zweig: Parla di un mondo che crolla ne “Il mondo di ieri” ( 1944) Slide: - Ingresso delle masse nella politica ( dimensione operaia e contadina , organizzati dai partiti socialisti grandi nelle situa industriali arretrate) - Nazionalizzazione , coscrizione obbligatoria ( guerra totale, subalternità , gerarchia precisa nella guerra: ufficiale che è borghese istruito e il fante è contadino, mascolinità della guerra = concetto ottocentesco , rappresentazione femminile subalterna ) e cambiamento della natura della guerra: massificazione della guerra e mobilitazione nazionale - Rivoluzioni industriali: nuovi armamenti e guerra di nuovo tipo - Mobilitazione economica dello stato - Mobilitazione e morti - Brutalizzazione e mito dei caduti - Età della territorialità: ( controllo del territorio attraverso etnia, confine, idea del territorio come conquista) 1. Etnonazionalismo 2. Confini Charles Maier = storico statunitense : 1870/1890-1945 ( sposta alla seconda guerra mondiale) “Consigning the twentieth century to history” Le potenze europee : Austria-Ungheria ( monarchia duale , mancata tripartizione) Albania creata in chiave antiserba ( nel 1913) ; Serba unica delle nazioni della ex Jugoslavia che non ha il mare = non deve avere il mare geopoliticamente Il controllo della Mittel- germania vuole fermarsi in Croazia Austro-ungheria, Roma , Vienna contendono zone germanofone ovvero Sudtirol , Trieste(= Porto di Vienna) Istria e Dalmazia = mettono a repentaglio l’alleanza ( vienna , trieste , boemia , moravia = zone industrializzate dell’Austro-ungheria, il resto = campagna) Le spese militari: dal ’10 anche i più poveri hanno una curva verso l’alto Crisi marocchine del ‘5 e l’11 fanno allarmare l’Europa e guardare con diffidenza confini e alleati Italia = ultima venuta delle grandi potenze  Russia Zarista: “ Anime morte” di Gogol = spiega la dimensione dell’impero zarista. Nel sistema zarista , il contadino è terra per il grande latifondista, a una certa si crea una sperequazione per cui al rappresentante civile , i zaristi presentano le liste dei contadini morti = più contadini hai più terra ti viene data. Russia delle anime morte : paese in cui la gente è condannata alla fame. La Russia è fra le grandi potenze europee ; arretratezza e analfabetismo ; imperatore Nicola II che viene dopo Alessandro II e Alessandro III Mancata occidentalizzazione della Russia Nicola II: - Ridotti i poteri locali = centralizza ( accentra giustizia e istruzione) - Rafforza la russificazione del territorio: nella parte occidentale dell’impero vengono foraggiati i russofoni ( rafforza le minoranza russofone ai confini dell’Impero) Russificazione che aggrava vessazioni nei confronti degli ebrei - Bracci armati del potere zarista, forze conservatrici che hanno nell’antisemitismo la pietra- angolare = si fa un pogrom : braccio armato dello zar = la Centuria Nera ( rivoluz. 1905) Alleanza, intesa tra Francia e Russia che chiude la Germania : gesto diplomatico di trovare intesa cordiale con Parigi : porta in Russia i capitali francesi perché un’alleanza politica può diventare una partnership economica = capitali stranieri in Russia: -generano sviluppo Ma portano ricchezze in Francia i capitali francesi Sfruttano la mano d’opera: Russia partner commerciale della Francia ma terreno di penetrazione : imperialismo finanziario =genera anomalia nello sviluppo russo = parcellizzano il potenziale sviluppo industriale russo = industrializzazione calata dall’alto = non viene da una spinta interna ma da un capitale straniero In questo momento di “piccolo decollo industriale” in Russia , c’è questo piccolo sviluppo ma qui si allarga la ricchezza = industrializzazione drogata da un capitale straniero , non sana a livello industriale: ricchi diventano sempre + ricchi e poveri sempre + poveri = problema : tensioni sociali Partiti che organizzano masse: 1. Masse operaie = nascente classe operaia russa 2. Masse contadine Ci sono 2 partiti che iniziano a organizzare masse lavoratrici: 1. Partito social-democratico: con 2 fazioni : - Menscevichi: + disposta al compromesso - Bolscevichi: vogliono conquista del potere e di mezzi di produzione , sono marxisti. = dicotomia tipica di tutti i partiti socialisti europei Prima forma di rivolta in senso marxista è quella del 1905 in Russia : a Pietrogrado, centro del potere, vi è una classe operaia perché è una città industriale : in quel momento avviene un corteo ( persone che stanno male . Tensione sociale data da malessere economico che è figlia di un’ennesima tensione militare) 1905= sommossa corteo Ma 1904: guerra sino-russa: a Vladivostok (sud-est della Siberia) = scontro con il Giappone che è una potenza nascente = Guerra di settore in cui il Giappone fa la “voce grossa” . Giappone poi dice di spartirsi la Manciuria a Sud della Corea. Politica panasiatica del Giappone : politica del Giappone in Asia somiglia alla politica nazista in Europa . È una politica conquista dei territori asiatici : Giappone sopra rispetto a tutti gli altri cinesi , manciuri. considerati i nipponici solo i superiori , il Giappone voleva spartirti i popoli con russia ma in realtà la Russia pensava non fossero così forti. Per la prima volta il Giappone batterà una potenza europea ( Giappone = pericolo giallo) Poi sommossa in Russia, prima ondata di proteste = Domenica del Sangue : viene repressa nel sangue la rivolta ( primavera -autunnno del 1905) = 150000 persone in corteo Il sangue genera altro sangue : Seconda rivolta operaia in Russa : nella seconda ondata nascono i SOVIET ( traduzione di “Soviet”= consigli) . Gli operai in alcune fabbriche si organizzano e creano consigli mirano a : 1. Controllare mezzi di produzione 2. Dividere il prodotto tra i produttori ( non si chiamerà più profitto) = rivoluzione potente , di grande impatto ( li troveremo nel ’20 in Italia : nascono i Consigli di Fabbrica, fabbrica della Fiat) Rimane l’elemento dei Soviet. ( si ritroverà nel 1917) Il + importante dei Soviet= quello di Pietroburgo: riassunse la vita rivoluzionaria di tutto il movimento : non è un partito, non è un sindacato, lavoratori che si organizzano x conquistare mezzi di produzione Zar reprime tutto nel sangue la sommossa e consegna tutto al gruppo paramilitare delle CENTURIE NERE( russo, ortodosso, filo-imperiale, zarista) reprime nel sangue la folla dei rivoltosi; Paramilitari= mercenari , foraggiate e note a livello governativo, struttura interna forte , fideismo forte e culto del capo, organizzate anche dai governi e immagazzinate dai militari regolari; sono esterni all’esercito regolare ma foraggiate/pagate dal governo di turno e si sanno anche nel corso del Novecento integrare nell’esercito regolare Esercito regolare del Novecento tende non passare armi ai civili. PASSAGGIO NEVRALGICO: Nicola II capisce che qualcosa è cambiato e prova a dare barlumi di costituzionalismo che si chiama Duma (= Assemblea rappresentativa) nelle speranze che alcuni gruppi liberal democratici e socialisti menscevichi possano calmarsi con parvenza di libertà . I Bolscevichi non credono nelle istituzioni borghesi , dunque nemmeno alla prima Duma. = tentativi delusi: duma che è un’assemblea censitaria, sciolta in poche settimane ; qualcosa di dato e concesso che è c’è ancora il censo ed è figlia dell’assolutismo = fallisce il progetto di costituzionalismo ovvero la duma Piccole riforme in Russia dopo fallimento della Duma ma arretratezza della Russia rimane come un problema Oltre al Partito Social Democratico Un altro Partito Socialista Rivoluzionario che nasce nel Novecento ( trae spunto da una ideologia molto forte: tradizione anarchica populista che guarda come forza organizzata principalmente gli Ucraini): aveva una tradizione anarchica e populista Socialisti-comunisti- anarchici ( in Russia: anarchismo forte) C’è un duopolio forte tra socialismo-comunismo-anarchismo VERSO LA GUERRA: CRISI MAROCCHINE : (1905,1911) = la guerra in Europa non arriva dopo le Crisi Marocchine ( si mettono sempre prima d’accordo) ; Guglielmo II in Germania vuole dei posti al sole , delle colonie , pensano al Marocco : unica zona indipendente, ancora, del Nord Africa . Il competitor 1. Socialisti 2. Repubblicani . I “gialli” 3. Nera setta ( definita da Cristi) = I clericali Unità italiana fatta contro la nazione cattolica : unità fatta da massoni , esercito pieno di ufficiali ebrei Momento di rottura con Ottocento italiano . Tensione esplosa nel 1898: un improvviso aumento del prezzi del pane fa scoppiare una manifestazione popolare in grande parte spontanea , non organizzata dai partiti ( gente che muore di fame , problema del prezzo del pane) = risposta del governo durissima : modo repressivo non dissimile dal 1905 russo. Risolto con i cannoni. Premier Rudinì fa parte di una parte politica conservatrice che parla di “complotto rivoluzionario” ma non era così: l’autorità militare spara a milano , Napoli, Toscana + di 100 morti, + di 500 feriti C’è un passaggio che non avviene : quelli che hanno represso , chi ha organizzato quella sommossa si aspettava svolta autoritaria del paese che non avviene , non avviene quello che si aspettava ( non si risolve con la repressione) . Ostruzionismo forte delle forze di sx parlamentari : quella svolta autoritaria non la vuole le forze progressiste ; il 1898 può rigettare l’Italia indietro . Nascono all’interno del mondo ( non propriamente progressista) delle forze autenticamente progressiste, liberali , democratiche non rivoluzionarie che osteggiano la repressione con il sangue ( come quella avvenuta nel 1898) capo a 2 uomini: Giuseppe Zanardelli , Giovanni Giolitti ( ex più grande dell’italia liberale:statista lungimirante; ministro della malavita, controllo del meridione , governo non limpido nel Sud Italia) la crisi politico istituzionale italiana non diventa una forza liberale grazie a Giolitti 1901 : ministero Zanardelli-Giolitti : riforme + importanti del paese: ( democratici liberali che scappano da 1898 fanno riforme sociali) 1. Nasce Consiglio superiore del Lavoro = nasce perché c’è una falsa riga degna di riassumere l’intera politica Giolittiana , rigorosa neutralità nelle vertenze del settore privato, libera concorrenza in uno stato libero che riconosca la legittimità dell’intervento quando si scende in piazza in maniera violentà ( neutralità economica = ci deve essere il profitto all’interno di un consenso democratico) = liberal democrazia 22/03/23 È impossibile scindere il fascismo dalla guerra. Il fascismo nasce dalla guerra e morirà in guerra. 1898: l’Italia ha un percorso che può andare verso una stretta conservatrice del sistema. La svolta autoritaria in Italia è sempre possibile a livello costituzionale (lo statuto Albertino, è una carta concessa dalla monarchia). Dal 1903-1914 è presente Giolitti al governo, ma anche quando non è al governo è come se lo fosse. La più grande ambizione del giolittismo è tagliare le ali agli estremi (quando si vuole sciogliere al centro una questione, o a destra o a sinistra). Sono 3 le forze che contendono alle istituzioni la rappresentanza delle masse (socialisti, repubblicani e clericali). Quelli che organizzano le masse (e interessano a Giolitti) sono i socialisti e i cattolici. Filippo Turati è un grande padre del socialismo italiano, Giolitti voleva portarlo al governo ma lui non accetta. Benito Mussolini (abile giornalista, muove le folle tramite le sue arringhe) era un tipo di socialista che non guarda al marxismo come teoria politica, ma guardava ad altri teorici, come George Sorel (il movimento operaio non è un fine ma un mezzo, non come nella teoria marxista). Il socialismo di Turati è fatto di riforme graduali (istruzioni per classi meno abbienti ecc…), mentre sindacalisti istituzionali come Mussolini pensano che, nonostante i continui scioperi generali, non è importante lo stipendio da aumentare/ore lavorative da diminuire ma lo scontro di rivoluzione. C’è il socialismo riformista, quello massimalista e quello dei cattolici. La riforma più grande che fa Giolitti. L’ala dei cattolici è un problema per Giolitti. Dal 1904-1910 prende piede un movimento, quello dei cristiano-sociali, tra questi c’è un sacerdote marchigiano, Romolo Murri. Questi cristiano-sociali sono visti male da Pio X, che è un conservatore. La chiesa stessa è costretta a tollerare 3 organizzazioni: l’unione popolare, economico sociale e elettorale, che dopo darà vita all’azione cattolica. Questo nasce all’interno della Chiesa perché il papa sconfessa Murri, i più moderati che avevano guardato con ammirazione Murri ci saranno anche senza Murri, dunque nascono queste 3 organizzazioni. Le elezioni del 1913 sono la più grande soddisfazione di Giolitti perché sono a suffragio universale maschile (solo per chi ha 30 anni, che sappia leggere e scrivere). Si passa da 3 milioni di votatori a 8 milione. C’è del riformismo in Giolitti (ha fatto il suffragio universale); arriva anche una sconfitta per Giolitti, ha fallito con Turati e con i cattolici. Il Patto Gentiloni: Ottorino Gentiloni invita gli elettori a sostenere Giolitti. Questo è un fallimento perché questo patto poi verrà sconfessato dai democratici cristiani perché le elezioni non andranno così bene nel 1913. Giolitti non riesce a sopravvivere a sé stesso, in un certo senso non riesce ad avere le categorie per leggere il nuovo mondo. A maggio del 1914 Giolitti dava le dimissioni, indicava un estremista di turno, il governo fallisce e lui puntualmente ritorna. Indica come successore Salandra, è un conservatore (più di Giolitti), e questo radicalizza di più lo scontro politico. Un sintomo evidente di questa diffidenza per le masse arriva nel giugno del 1914; la Settimana Rossa (settimana di scioperi fortissimi). Questa rivolta ha caratteri insurrezionali; l’agitazione si esaurisce in pochi giorni, ma ci sono morti, e la rivolta è appoggiata dalla CGIL. E’ questa l’Italia che si presenta alla grande Guerra. Le popolazioni si aspettavano una guerra come le altre. Pensavano si trattasse di guerre di settore (la pensava così anche Freud). Nel 28 giugno viene ucciso l’arciduca Francesco Ferdinando da Gavillo Princip, il 23 luglio viene dato l’ultimatum austriaco alla Serbia, il 28 luglio l’Austria dichiara guerra alla Serbia e la Russia mobilita l’esercito. La base pensa sia una guerra cavalleresca fatta con le armi ma in modo napoleonico. In Europa c’è un idea molto forte di quello che sono le guerre, c’è la cultura della Guerra, sono nazioni abituate. Sono state abituate a guerre fino ad allora. Il tutto si sposa con un ideale nazional-patriottico che è il figlio dell’1800. 70 milioni hanno l’uniforme durante la Grande Guerra (combattono), 10 milioni muoiono, 30 milioni i feriti e 8 milioni sono persone che resteranno inferme a vita. La brutalità della guerra è un concetto caro a Banti: intende, oltre l’idea cavalleresca, ciò che sarà veramente della guerra. Si pensava fosse una guerra di movimento, una guerra rapida. Mentre la guerra che realmente combatteranno è una guerra di posizione, le fasi di stallo arrivano fin subito. La guerra di movimento si ferma perché soldati scavano trincee con i corpi in putrefazione, per questo motivo si parla di brutalizzazione dei corpi (il corpo viene martoriato). La guerra è terribile perché c’è una rivoluzione tecnologica (le armi); ci sono le mitragliatrici (prima non c’erano, oggi ci sono, soprattutto quelle tedesche), poi le bombe a frammentazione/granate (queste provocano gli 8 milioni di infermi), i gas asfissianti (i tedeschi sono i primi ad utilizzarli, poi anche i francesi), gli aerei da combattimento (sono coinvolti per la prima volta nella violenza civile). La novità è che per la prima volta il nemico è la popolazione civile, che non viene più rispettato come prima. Queste sono armi belliche, ma l’arma più letale è la propaganda: tutti credono in quella guerra, il dato più impressionante è quello dei britannici (dall’agosto del ‘14 al gennaio del ‘15 sono 2 milioni i volontari che partono, solo in 16 rifiutano). Combattono per la patria, le donne ed i figli. Questa è una forma di linguaggio nazional-patriottico, che è lo stesso in tutti i paesi europei. Pur parlando lingue diverse, tutti i paesi parlano gli stessi codici. Nell’ottobre del 1914, l’impero ottomano è entrato in guerra a fianco della Germania e l’Austria-Ungheria. Ha una grande ostilità contro la Russia, ma ha anche una questione interna. I giovani turchi parlano di una quinta colonna, che sono gli armeni (sono cristiani). Per i nazionalisti la questione diventa un problema. Non è l’arma il problema, ma l’idea precedente allo sterminio (genocidio). Non c’è niente da fare per gli armeni, non possono essere convertiti. All’inizio della guerra erano circa 1,5 milioni, alla fine della guerra circa 70 mila. Bonifica etnica è un termine che si utilizza per parlare dei genocidi. Una realtà che bisogna citare di questo genocidio è che gli armeni si difendono nella zona più al confine dell’impero russo. Ci sono delle forze che non vogliono la guerra: Benedetto 15esimo, il papa è contrario alla guerra, parlerà di inutile carneficina. Lui parlerà di una pace giusta nei confronti dei vinti; questa pace farà diventare Germania ancora più antifrancese. Anche tanti movimenti socialisti sono contro alla guerra. I socialdemocratici appoggiano la guerra. La socialdemocrazia ha fatto tutto ciò che era in suo potere per combattere questo sviluppo disastroso e ha lavorato fino all’ultimo minuto per sostenere la pace, organizzando potenti manifestazioni in tutti i paesi, soprattutto in stretta collaborazione con i nostri fratelli francesi. […] Il periodo più duro della guerra è il 1916-1917, il quella fase viene accentrato in tutti i paesi il controllo dell’economia. I governi coordinano i sistemi economici. Hanno un controllo serrato, vogliono avere il controllo dell’energia e delle materie prime, perché il paese si muove grazie a quest’ultimi. I governi controllano anche i mercati dei beni alimentari. L’inverno del 16-17 è noto per una rincorsa pazza dei prezzi: avviene una diminuzione della produzione e dell’offerta; l’offerta sui mercati civili è bassa perché l’economia è “drogata” dai governi che acquistano in massa, questa è una forma chiamata dirigismo dell’economia; l’ultimo aspetto è inflattivo, le banche centrali producono una quantità smisurata di carta moneta, ma non ha valore nominale perché l’economia di quel paese è crollata. Il PIL è crollato, quindi la moneta non vale nulla. Quali sono gli schieramenti? Francia, Regno Unito e Russia insieme, dall’altra parte abbiamo gli imperi centrali Germania, Austria-Ungheria e impero Ottomano. Manca l’Italia. La triplice alleanza del 1882 era una alleanza difensiva, ma l’Austria ha attaccato dichiarando guerra alla Serbia. I 3 motivi sostanziali per cui l’Italia resta fuori: il governo italiano non è sicuro che Vienna accontenterà le idee territoriali, le terre che servono per l’unità di Italia sono tedesche; il secondo luogo la politica da retta allo stato maggiore dell’esercito, i militari non sono pronti (dopo la guerra dell’11-12 con la Libia); il terzo motivo è l’infelicità geopolitica del paese, un paese votato verso il mare. 23/03/23 Campi neutralisti e area interventista: l’Italia è su una linea interventista.  Neutralismo: liberale, cattolico, socialista  Interventismo: democratico, rivoluzionario, nazionalista, conservatore  Il patto di Londra (26/04/1915) e l’ingresso in guerra (24/05/1915) Tra i neutralisti abbiamo i socialisti, anche se ci sono eccezioni come Benito Mussolini. Il 18 ottobre del ’14 Mussolini scrive un articolo lancinante per il mondo socialista italiano e si dichiara interventista. Mussolini dopo quella fase intraprenderà un percorso in un quotidiano chiamato “Popolo di Italia” (nel sottotitolo del quotidiano c’è scritto “quotidiano dei combattenti”). Questo quotidiano parlerà di combattentismi in guerra, bisogna fare “il bene della nazione”. Il popolo, secondo Mussolini, ha il dovere nazionale di assecondare i bisogni della nazione. Tra i neutralisti c’è Benedetto 15esimo. Per lui, la pace della Prima Guerra Mondiale non è una pace giusta, è una pace “punitiva” per l’aggressore. L’interventismo è assai variegato, abbiamo anche un interventismo democratico. La conferenza di pace di Versailles (18 gennaio ’19), complicata per 4 realtà: sin dal ‘17 l’impero zarista è crollato ed è diventato repubblica socialista, la rivoluzione bolscevica è un problema per la conferenza di pace, gli altri aspetti sono alcune questioni interne nei paesi sconfitti, l’impero austroungarico che viene spazzato via dalla questione nazionale. L’impero ottomano è un grande sconfitto della Guerra, è un grade problema per la conferenza di pace perché non può esserci una pace punitiva. All’interno dell’impero ottomano, c’è un problema: l’imperialismo turco è un problema per il mondo arabo. I turchi sono una società islamizzata. Nel novembre 17, il ministro degli esteri britannico Arthur Balfour, viene fatta una dichiarazione chiamata “Dichiarazione Balfour”; lui scrive ad un Lord, un Rothschild, e parla di un importante rivoluzione per i britannici, ossia la volontà dei britannici di aiutare il movimento sionista (creazione stato di Israele, stato ebraico). Questa dichiarazione viene trasmessa ad un dirigente movimento sionista e viene autorizzata colonizzazione di quella terra. Nel maggio ’19, il consiglio superiore dell’Intesa (potenze vincitrici), autorizza esercito greco a colonizzare parte della Turchia, questo condizionerà il discorso che segue. Il primo paese è la repubblica tedesca; le condizioni imposte sono durissime, la prima è la cessione di Alsazia e Lorena, regione cuscino tra mondo tedesco e francofono, la fine dell’espansionismo tedesco all’occidente, la Germania deve restituire microregioni che devono essere cedute alla Polonia, il mondo prusso è uno stato cuscinetto, il problema è che quando vengono create queste regioni si spacca il corridoio in prussia orientale e venne lasciata Danzica. L’altra grande colpa della Germania sono questioni economica, danni di guerra che la Germania deve riparare. Austria-Ungheria: l’impero va in frantumi e da ciò nasce la repubblica austriaca e quella ungherese, vengono riuniti alla Serbia e al Montenegro altri territori, ex austriaci, viene allargato il regno di Romania, l’Italia viene accontentata all’interno della questione austriaca, Trento e Trieste vengono annessi, ma non la Dalmazia. Nasce un nuovo stato, la Finlandia e nascono paesi baltici (Estonia, Lettonia, Lituania). C’è una questione che tocca l’Europa, la questione Irlandese: popolo che ha molto a che fare con l’autodeterminazione (Irlanda differenziata dall’imperialismo britannico); la questione irlandese è una questione molto lunga. Gli irlandesi nel settembre del ’14 hanno avuto un home rule. Scoppia guerra civile tra irlandesi che vogliono indipendenza e altri che vogliono compromesso con Gran Bretagna. L’inglesi felici di questo malcontento irlandese. Turchia (impero ottomano): il grande sconfitto della grande guerra. In Turchia ci sono truppe d’occupazione greche, francesi italiani e inglesi. In quella fase sembra possibile che fallisca il piano di indipendenza turca, perché è un paese troppo occupato. I turchi non sopportano tutte queste occupazioni, in questa fase spicca la personalità di Mustafa Kemal. Protesta contro il trattato di Sèvres del 1920; i greci avanzano, e Kemal chiama i turchi alle armi, gettando i greci al mare. Tutti i villaggi greci vengono dati alle fiamme (Smirne). A Kemal non basta; ci sono ancora europei che controllano la zona del Black Sea. Si arriva al ’23, si firma pace di Losanna in cui viene riconosciuta repubblica turca. In questa pace c’è anche uno scambio di popolazioni che vede i greci che sono in Turchia tornare in Grecia, ed i turchi che sono in Grecia tornare in Turchia. La società delle nazioni nasce come una creatura informe. La Rivoluzione Russa (1917): la grande guerra ha significato per la Russia grandi morti (1.500.000, il tasso più alto di morti). Stiamo scoprendo come la Russia esce dalla Guerra: c’è un blocco navale. C’è malcontento perché guerra va male. Il fronte interno è tutto quello che porta alla tensione di un paese verso la guerra, anche attraverso la propaganda. Dal malcontento si sviluppano scioperi, che ricordano la prima rivoluzione del 1905. Lo zar chiede di sparare sulla folla, ma i militari si rifiutano; iniziano a solidarizzare con il popolo. L’esercito ha tradito lo zar, i soldati sono stanchi. A Pietrogrado si crea un fronte compatto tra esercito e popolo, lo zar abdica e in questo momento si forma il governo provvisorio che ha come obiettivo di continuare la guerra. Questo governo è costituito da fazioni: il partito dei cadetti e i socialisti menscevichi. I bolscevichi, che vogliono uscire dalla guerra, non sono disposti a compromessi. Come già accaduto nel 1905, inizia un percorso parallelo al governo provvisorio che è quello dei soviet, il più importante è il soviet di Pietrogrado, poi c’è anche quello di Leningrado. Inizia a estendersi la rivolta. I soviet vogliono che si cambi dal basso. Nell’aprile del 17 torna in Russia Lenin a bordo di un treno tedesco, che combatterà per l’uscita della Russia dalla Guerra e alla Germania fa comodo quest’uscita. Lenin è un marxista eterodosso, ossia che quando arriva in Russia arriva con le “tesi di Aprile”; in 10 punti disossa completamente la teoria Marxista, che vedeva la rivoluzione di un paese industrializzato. Lenin dice che anche in un paese profondamente rurale può esistere una rivoluzione grazie ai soviet, la classe operaia, non è detto che la rivoluzione deve avvenire in occidente e non in oriente. In questo momento inizia uno scontro tra governo provvisorio e bolscevichi: a metà luglio operai scendono di nuovo in piazza. Questo tentativo di colpo di stato viene fermato dal governo provvisorio, ma riuscirono ad uscire rafforzati i bolscevichi, che raggiungono le maggioranze dei soviet di Pietrogrado e mosca. Obiettivo principale di Lenin è raggiungere il potere, in questa fase anche i bolscevichi capiscono che possono raggiungere il potere. Entra in scena Trockij, che più di Lenin ha i rudimenti dell’arte militare. Trockij la guerra la sa fare. In quel momento si riunisce a Pietrogrado il congresso dei soviet, Lenin fa appello ai paesi belligeranti per una pace giusta. La Russa esce dalla guerra. La Russia è per l’internazionalismo dei popoli, i loro nemici sono i guerrafondai. Lenin viene eletto commissario politico del governo rivoluzionario. La seconda cosa che chiede Lenin è terra alle masse contadine, ma questi ultimi non riconoscono il potere. 30/03/2023 Trockij è un uomo che attirerà ogni sorta di inimicizie, Stalin lo manderà ad uccidere in Messico. Trockij creerà una macchina in grando di vincere la Seconda Guerra Mondiale. Comunismo di guerra: estate del ’18: in questa fase viene incoraggiata retribuzione delle derrate alimentari, c’erano dei centri rurali amministrati da dei comitati afferenti al partito bolscevico. L’obiettivo era creare strutture nel mondo rurale, sono delle fattorie chiamate Kolchoz, un’altra struttura sono i Sovchoz, gestite direttamente dai soviet locali. Fino ad allora c’era stata un’economia di sussistenza (il contadino guadagna quanto produce). In campo industriale inizia a razionalizzare alcuni settori; acquisizione di un bene privato e acquisito come stato e dirigerlo come stato. Settore che è sia pubblico che privato; questo porta a normalizzare la produzione e gestirla. Questa teoria è nemica della proprietà privata e del liberismo. Il comunismo di guerra ha un bilancio è fallimentare; il settore industriale aumenta all’inizio la produzione, ma la produzione è legata alla guerra. L’Ucraina sarà sempre valutata come il granaio di Mosca e dell’Unione Sovietica, perché è il più grande produttore di grano dell’Europa dell’Est. Fallisce comunismo di guerra e bolscevichi pensano alla Nep (nuova politica economica): questa politica divide bolscevichi all’interno perché parla ancora di più di privatizzazione. Trockij è molto rigido, crede nella rivoluzione permanente e non solo in Russia bensì l’estensione in tutto il mondo e non crede nella privatizzazione. La Nep aveva obiettivo di stimolare produzione agricola e favorire afflusso di questa produzione agricola nelle città. Viene fatta una proposta all’interno della Nep, ossia il poter vendere le eventuali eccedenze delle produzioni (mettere sul mercato locale la produzione in esubero). Questo surplus, già nelle tesi di aprile Lenin parla di una conquista violenta nel mondo rurale. C’è un grande problema che vuole i bolscevichi interessati ad una centralizzazione del sistema bancario. Tutto ciò significa una sola cosa: si sta costruendo lo stato. Questi sono stati due tentativi economici che hanno avuto risultati controproducenti (comunismo di guerra e Nep). Si crea un’altra classe di contadini, che sono i Kulaki (contadini benestanti); si pensa dunque di fare in un altro modo. I primi due aspetti sono aspetti puramente economici, ma si può fare qualcosa a livello sociale? Per le politiche sociali, i bolscevichi iniziano a dire che in realtà il punto della questione deve essere lo stravolgimento della società, bisogna attaccare il tradizionalismo russo, i bolscevichi sono totalmente atei. Tra le novità bolsceviche, viene innalzato l’obbligo scolastico fino a 15 anni, vengono fatte innovazioni nel modo di far didattica, bisogna alfabetizzare politicamente secondo la dottrina marxista, si creano le organizzazioni giovanili (unioni comuniste della gioventù) in cui si fa dottrina marxista. All’interno della società ci sono due pezzi, la modernizzazione dei costumi e la scristianizzazione. A questo punto lo scontro con la chiesa ortodossa diventa ideologico, bisogna estirpare cristianesimo ortodosso. Iniziano confische beni ecclesiastici, chiusura delle chiese (ma l’influenza delle chiese non viene del tutto eliminata). C’è una violenza nei confronti di un sistema millenario, come forma di potere e come forma intellettuale. Vengono arrestati capi religiosi. Bisogna attaccare morale tradizionale e la famiglia intesa nel rapporto dei sessi; si riconoscono matrimoni civili come unico matrimonio, vengono semplificate procedure divorzio, viene legalizzato l’aborto, equiparato lo status tra figli legittimi e figli illegittimi. Però c’è un attacco alla famiglia tra il rapporto dei sessi, nel bolscevichi vengono allontanate le posizioni estreme (queste virate anarchiche non sono accettate dal bolscevismo). Il nucleo familiare serve ai soviet, perché è un referente. Gli effetti della Prima Guerra Mondiale: 65.000.000 sono stati chiamati alle armi, hanno convissuto con la brutalizzazione del conflitto. La violenza può diventare utile per cercare di difendere conquiste ottenute in guerra, anche generalizzate. Il combattentismo è un profonda convinzione che quei valori della guerra per cui ci si era sacrificati trovano nelle fabbriche persone che l’avevano sostituite durante la guerra, e trovano negli uffici le donne. Quando i soldati tornano, trovano un paese con gerarchia sfilacciate, non come l’avevano lasciato. C’è una difficoltà nel reinserimento dei reduci, difficoltà nel tornare nelle occupazioni, specialmente se subordinate. Il “tipo sociale” è il combattentista che ha una mentalità con valori estremamente pericolosi, come la fierezza, l’attaccamento al mito dei caduti che ha a che fare con un cameratismo istintivo. Lo scatto arriva con una nuova idea di politica, una politica di massa (massificazione della politica): crescono organizzazioni combattentiste, inizia a formarsi un rapporto diretto con la folla. Gli Stati Uniti sono usciti con un grande dissesto economico, ma si presentano nel dopoguerra come un paese leader perché erano diventati un grande prestatore di denaro. In qualche modo quei soldi poi li richiedevano. Iperinflazione si crea quando si spende quando non si hanno i soldi. In tutta Europa processo inflazionistico, negli USA va molto meglio. Si crea una sorta di nazionalismo economico. (…) Vengono creati sindacati, si creano forti agitazioni nelle fabbriche e nelle campagne. Quando il contadino ritorna dalla guerra, chiede indietro la sua terra. Nel ’20 in Italia si creano dei consigli di operai (i soviet). La rivoluzione di ottobre ha creato una forte ansia antiparlamentarista. Nel ’19, ad esempio, viene costruita l’internazionale comunista. (…) Rosa Luxemburg e Karl Lemberg: due rivoluzionari tedeschi. Due tipologie di ebrei: sefarditi e aschenaziti, questi ultimi hanno creato una classe dirigente in Germania, la Luxembrug viene da quel mondo intellettuale, è una di quelle poche persone che riesce a contrapporsi a Lenin. Contrariamente alla dimensione al fascismo perché può essere utile. Si tenta di utilizzare il fascismo per poi legalizzarlo e controllarlo, ma il fascismo è qualcosa che riesce a conseguire anche un inizio di consenso reale. Il movimento fascista è antisocialista. I fascisti si sono assicurati le piazze, hanno vinto la guerra civile. Il questo momento Mussolini inizia a stipulare trattative con esponenti liberali pensando che la partecipazione del governo al fascismo possa essere una soluzione per tutti, deve sconfessare il primo istinto repubblicano dei fasci di combattimento, politica partitica, grandi istituzione monarchica e terzo polo industriale che inizia a rassicurare Mussolini dicendo di garantire l’iniziativa privata. Prende corpo il progetto della Marcia su Roma; Mussolini ha parlato con Vittorio Emanuele III che sarà re dal 1900 al 1946. Mussolini ha rassicurato la monarchia dicendo che il primo istinto repubblicano del fascismo non esiste più. La Marcia su Roma (28 ottobre) è un tentativo di presa di potere. Mussolini inizialmente non era molto convinto. L’atteggiamento del re cambia tutto. Quando i fascisti sono a Roma, il re riceve Mussolini dopo non aver firmato un decreto di stato di assedio. Il punto della situazione è quando uno stato vuole difendersi, mette in piedi uno stato d’assedio. L’esercito può difendere i palazzi del potere. Il re non firma questo stato d’assedio. Il re da il mandato di governo a Mussolini. Questa coalizione è figlia di un colpo di stato, è un accordo tra monarchia e fascismo. Queste forze popolari (giolittiani, democratici, liberali di destra…) che vanno al governo con Mussolini credono di poter controllare Mussolini. La forza di Mussolini ora è tenere una linea morbida e quella di una seconda ondata, ossia una serie di violenze che somiglino a quelle del ’20. Alcuni in parlamento pensano che la prima via sia quella che persegue Mussolini. L’obiettivo di Mussolini è quello di costruire uno stato il più totalitario possibile. Il primo provvedimento avviene nel ’23: Mussolini mette in piedi il Gran Consiglio del Fascismo, con tutti i grandi esponenti del fascismo, che devono controllare da vicino ciò che avviene in parlamento. Nel gennaio ’23 istituzionalizza la Milizia/camice nere (corpo paramilitare, una sorta di polizia del partito che deve tutelare Mussolini). Il ministro delle finanze De Stefani asseconda le promesse che aveva fatto Mussolini agli industriali, fa una politica liberista che tutela il libero mercato (il mercato di regola da se): ci saranno dei risultati buoni in economia. Mussolini inizia a parlare con il Vaticano perché vuole politicamente la testa Sturzo (segretario del partito popolare italiano); Sturzo di dimetterà. Mussolini ha la necessità di mettere in piedi una nuova maggioranza parlamentare, vuole raggiungere grandi numeri. La legge Acerbo del ’23 anticipa le elezioni del’24; i seggi elettorali vengono presi d’assalto fisicamente, avvengono in un clima non democratico. Dopo l’uccisione di Giacomo Matteotti da parti della CEKA, c’è molto sgomento. Lui aveva denunciato le elezioni affermando che le elezioni sono truccate. Matteotti viene rapito nel giugno ’24 e viene ritrovato due mesi dopo nelle campagne romane. Mussolini rivendicherà la responsabilità dell’omicidio nel gennaio del ’25. Dal ’25 in poi si forma il regime (1925-1929): questa è la fase figlia della fase Matteotti. Dopo l’omicidio, è avvenuto l’Aventino; le forze che erano rimaste in parlamento dicono “noi ci ritiriamo dal parlamento, non riconosciamo questo clima di violenze”, si dissociano. 13/03/2023 L’ambizione è quella del consenso, di convertire un’intera popolazione. Il fascismo è una religione politica come il bolscevismo. Fase di dittatura: fase di coercizione e consenso che va dal ‘25 al ’29. Leggi Fascistissime: patto di palazzo Vidoni che rappresenta l’abbattimento del sindacalismo libero in Italia; la Confindustria si impegna a riconoscere solo i sindacati fascisti. Sono state ridotte al silenzio le opposizioni, vengono vietati per legge gli scioperi. Dicembre ’25: l’esecutivo (Mussolini) diventa la figura centrale dell’apparato normativo e legislativo italiano, il potere giudiziario già lo controllava. Il fascismo sa che i sindaci possono essere un problema. Il sindaco viene chiamato podestà. Novembre ’26 viene abolita la libertà di organizzazione e messa fuorilegge dei partiti antifascisti. Nell’azione cattolica si forma classe dirigente. Affianco alla chiusura dei partiti, c’è la chiusura della stampa libera e viene applicata la censura. Minculpop (ministero cultura popolare). Il potere giudiziario era sotto controllo del fascismo dal ’23, viene creato un tribunale speciale per reati contro il fascismo, anche la libertà di parola viene condannata. Riforma elettorale del ’28: plebiscito su lista unica + costituzionalismo Gran Consiglio. Le organizzazioni di massa: creare una massa di italiani fedeli al fascismo. Opera Nazionale Dopolavoro; CONI; Opera Nazionale Balilla (nata nel 26 che organizza i minori tra i 12 e i 18 anni, danno un’educazione militare già dalla tenera età); Fasci giovanili (GUF, gruppi universitari fascisti); Gioventù Italiana del Littorio (1937); Opera Nazionale Maternità e Infanzia. Già dal 1926 Mussolini inizia a parlare con le alte sfere vaticane, specialmente con il cardinal Gasparri. Dal ’26 si arriva a febbraio del ’29. I patti lateranensi: viene siglato un accordo tripartito. Il primo aspetto è quello di un trattato internazionale, la curia considera chiusa la questione romana, deve accettare che Roma è capitale d’Italia, d’altra parte lo stato deve riconoscere il Vaticano come stato autonomo. Il secondo aspetto è la convenzione finanziaria, l’Italia riconosce un’indennità dei territori che aveva acquisito dal vecchio stato Vaticano che era assai più grande (Marche, Umbria, Lazio), nella convenzione finanziaria vengono defiscalizzate le proprietà della chiesa sul luogo dello stato italiano; terzo aspetto è il concordato, che regola i rapporti interni tra chiesa e regno d’Italia. Afferma che il cattolicesimo è religione di stato, va ad intaccare lo stato laico. La crisi degli anni 30: Roosevelt è un presidente con diverse problematiche fisiche. New Deal è un nuovo piano di riforme promosso da Roosevelt. La crisi economica è una crisi di produzione e non una crisi bancaria. La politica dei 100 giorni, i primi 100 del suo mandato, che dovevano servire come terapia d’urto. Roosevelt prende di petto la crisi con tre grandi provvedimenti: 1. Fa diventare lo stato imprenditore, crede che lo stato non debba disinteressarsi dell’economia. Il liberismo eccessivo può rappresentare un problema. Vengono create istituzioni economiche: Agricultural Adjustment Act (chi produce deve pensare più alla qualità e meno alla quantità, vengono date sovvenzioni finanziarie a chi produce meno); 2. National Industrial Recovery Act (NIRA, progetto che pensa all’industria, bisogna avere secondo Roosevelt dei codici di comportamento, non bisogna scendere sotto determinati salari e bisogna tutelare i diritti dei lavoratori); 3. Tennessee Valley Authority: grande programma di energia a basso costo, da agli agricoltori energia a basso costo. Tutto questo viene affiancato dal grande problema della disoccupazione. Vara un grande progetto di opere pubbliche. Deficit spending, realizzare grandi opere pubbliche per recuperare ciò che si è perso. Un altro aspetto è quello delle riforme sociali: Roosevelt inizia a fare legislazione sociale, ossia assegni di disoccupazione, dare più potere ai sindacati. Nonostante tutto, non si esce del tutto dalla crisi. C’è un volume di un economista (J. Keynes): “Teoria generale dell’occupazione, interesse e moneta”. In questo libro scrive quello che Roosevelt aveva fatto in maniera rapida. Dice che le crisi economiche quando sono crisi di produzione, devono vedere lo stato protagonista perché solo così tornerà la piena occupazione. Keynes dice che non bisogna avere paura dell’aumento della spesa pubblica. Non c’è nessun paese europeo che ha subito la crisi americana come la Germania. Ci sono gravi difficoltà economico-politiche. Governo del Cancelliere Heinrich Brüning, il suo scopo è quello di tornare al pareggio di bilancio. NSDAP: partito socialista di Hitler. Hitler si candida nel 1930 col partito nazionalsocialista e prende il 18% dei voti. Nel 1932 prende il 37.3%. La SPD prende pochi consensi, è ai minimi storici (20%). 19/04/2023 Bruning davanti a una crisi elettorale convoca le elezioni, il sogno è isolare il nazismo. Il partito nazionalsocialista fomenta gli scontri, si procede verso il collasso elettorale, Bruning convoca altre 2 nazioni, con un’alta percentuale di nazismo in entrambe, nel novembre del 32 decrescono tutti. Hindenburg è il presidente della repubblica tedesco. Nel 32 il partito nazionalsocialista concorre a creare una legge che da più potere a Hindenburg; facendo quella legge, la repubblica firma una condanna a morte perché quando Hindenburg morirà Hitler prenderà pieni poteri. Nel gennaio del 33 Hitler viene convocato dal presidente della repubblica, come aveva fatto il monarca Savoia. I nazisti al governo sono 3 su 11, non sono la maggioranza assoluta. Sperano di aver ingabbiato Hitler come hanno fatto con Mussolini. Hitler è stato chiamato al governo, dunque non è un colpo di stato. La costruzione di uno stato totalitario in Germania avviene in pochi mesi mentre in Italia ci vogliono anni. In Germania si è creato una grande forza paramilitare, le SA (Hitler ammira le milizie paramilitari di Mussolini), dal 29 in poi diventano un braccio armato anticomunista. SA/SS: polizia di partito Gestapo: polizia di stato Nel gennaio del 33 Hitler viene nominato cancelliere. Nel febbraio ’33 avviene l’incendio del Reichstag (l’incendio viene acceso da Wanderlube, comunista francese con una malattia mentale). Nel marzo ’33 il partito nazionalsocialista diventa partito unico, a Hitler non basta e a novembre vuole un plebiscito. Per diventare Fuhrer deve mettere al tappeto le SA perché possono essere pericolose (30 giugno del 34. “notte dei lunghi coltelli”). Questa forza militare può diventare un contropotere perché sanno fare la guerra, si ha paura che uno delle SA contrasti Hitler. Il nazionalsocialismo e lo stato diventano una cosa sola. Nella notte dei lunghi coltelli muore Rohm. La consacrazione arriva con la morte del presidente Hindemburg. Adesso sono arrivati i poteri assoluti, Hitler ha potere incontrastato. Quando muore Hindemburg, Hitler ha la sicurezza che gli ufficiali delle forze armate prestino giuramento a lui; nasce il terzo Reich, è un impero diverso. Il primo aspetto è il principio del capo (Furherprinzip); le aspirazioni carismatiche del capo, il rapporto tra capo e folla sono tutti punti cardine del Fuhrerprinzip. Il rapporto tra Fuhrer e folla deve essere diretto e non mediato, è lui che accompagna il popolo tedesco. Vengono create delle organizzazioni di massa, la prima è la Gioventù Hitleriana (Hitlerjugend) dove vengono inseriti i ragazzi tra 14 e 18 anni, dopo vanno a fare il servizio militare e successivamente vengono inseriti nella seconda organizzazione che è il servizio del lavoro dei Reich, serve a realizzare un piano ambizioso dei lavori pubblici (la Germania è in crisi). Ci sono altre organizzazioni, le Jungmädelbund (le fanciulle). Il servizio del lavoro viene inquadrata del Deutsch Arbeit Front, l’unica organizzazione sindacale riconosciuta nella Germania nazista. Il sindacato si occupa di offrire una dimensione ludica ossia organizzare il tempo libero dei lavoratori tedeschi. Tutto questo sta costruendo la comunità di popolo. Il nazismo non è un nazionalismo come gli altri ma è un nazionalismo basato sul folk, sulla “razza”. Per Hitler gli anglosassoni sono lo junior partner, dopo la razza ariana. L’ebraismo continua ad essere un capro espiatorio, viene circoscritto come razza. La questione reale è che ci sono tanti tedeschi di religione ebraica. La politica demografica deve assecondare l’ideologia nazista attraverso le politiche demografiche. Devono essere duplici; politica della natalità e dell’antinatalità. La politica della natalità prevede la crescita demografica, per fare questo deve incoraggiare la natalità tramite gli assegni familiari, più figli hanno più assegni avranno. Grazie a questo, la popolazione della Germania cresce esponenzialmente negli anni ’30. Un altro aspetto è colpire l’omosessualità, considerati elementi antisociali. Le misure antinataliste i primi ad essere eliminati sono i malati di mente, i disabili, i criminali. Tra il 33 e il 45 vengono eliminati fisicamente oltre 440.000 malati di mente, si fa ricorso ad esperimenti e poi vengono eliminati con l’eutanasia perché deve crearsi una razza nuova. I primi ad essere eliminati sono i bambini figli di persone malate. Il primo utilizzo dei gas tossici è proprio contro i bambini. Questo ha creato problemi nella Germania postnaziste. Viene chiamata “la Germania della colpa” perché la maggior parte dei cittadini tedeschi (medici, infermieri, psicologi…) ha partecipato ai programmi tedeschi. La fase successiva nell’aprile 33 è quella legislativa. Iniziano ad essere colpiti gli ebrei. C le leggi dell’aprile 33 vengono esclusi dall’amministrazione e pubblica e si proibisce agli ebrei di lavorare in alcune professioni e si limita il loro accesso nelle scuole e nelle università. Nel 35 vengono inaspriti questi provvedimenti. Il 15 settembre del 35 si riunisce il parlamento a Norimberga vengono emanate delle leggi sulla cittadinanza separando il popolo in due. I cittadini con pieni diritti e membri dello stato ma privi di diritto. Sono leggi che vengono definite “sangue all’onore tedesco”. 26/04/23 Stereotipi e immagine del fascismo europeo: brutalizzazione del “nero” e lo stereotipo del lavoro. La brutalizzazione è l’istinto e la paura dell’uomo bianco, che la donna bianca assista ad un assalto sessuale ad opera del nero. La legislazione apartheid: segregazione, non è eliminazionista. La legge del 36 stabilisce che una donna italiana che sposa un suddito perde la cittadinanza italiana. La legge del 37 proibisce la convivenza tra uomini italiani e donne locali. Nel 38 viene fatta legge che vieta matrimoni con un’altra razza. Viene creato il reato di lesione della razza quando era alle dipendenze con un suddito; veniva punito chi frequentava luoghi frequentati dai sudditi. Legge del 40: contiene le norme relative ai meticci, figli di un bianco e una nera che sono completamente equiparati. Ossessione della contaminazione raziale nasce in AOI (Africa orientale italiana) e si sviluppa anche in Italia. La legislazione antisemita ha un prius logico ed è la legislazione antirazziale etiope. Persecuzione dei diritti settembre 1938-luglio 1943 1. Una prima fase in cui è avviata una campagna stampa antiebraica 2. Una seconda riguardante la legislazione razziale (le leggi e i provvedimenti governativi) 3. Una terza: scoppio della Seconda guerra mondiale e ingresso dell’Italia fascista nel conflitto Prima fase: pubblicazioni e corsivi più significativi  Gli ebrei in Italia di Paolo Orano (1937)  Ristampa dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion (1937)  Sul quotidiano «Il giornale d’Italia» viene pubblicato un decalogo del razzismo: Il Manifesto della razza, poi apparso su «La difesa della razza» Il «Manifesto della Razza»  Le razze umane esistono  Esistono grandi razze e piccole razze  Il concetto di razza è puramente biologico  La popolazione dell’Italia attuale è nella maggioranza di origine ariana e la sua civiltà è ariana  Esiste ormai una pura «razza italiana»  È tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti  È necessario fare una netta distinzione fra mediterranei d’Europa (occidentali) da una parte e gli orientali e gli africani dall’altra  Gli ebrei non appartengono alla razza italiana  I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli italiani non devono essere alterati in nessun modo Quali sono gli atti concreti? Legislazione antiebraica (seconda fase) Regio decreto legge 5 settembre 1938 (n. 1390) intitolato «Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista». Il decreto è firmato dal Ministro dell’Educazione nazionale Giuseppe Bottai. Legislazione antiebraica 2 «Dichiarazione sulla razza» approvata dal Gran Consiglio del fascismo nella riunione che si tiene il 6 e 7 ottobre 1938. La dichiarazione non ha alcun valore legale, ma preannuncia i provvedimenti che verranno approvati con i decreti legge emanati successivamente. Gli ebrei vengono espulsi dalla scuola italiana. Legislazione antiebraica 3 - RDL 17 novembre 1938 n. 1728 Provvedimenti per la difesa della razza italiana Divieti: matrimonio misto, iscrizione al PNF, possedere aziende con più di 100 dipendenti, far parte delle forze armate, far parte di determinate professioni (praticamente tutte), lavorare per lo Stato o aziende statali, possedere oltre cinquanta ettari di terreno etc. Gli italiani rispondono con indifferenza a questi divieti. Il Vaticano aveva spesso difeso gli ebrei in epoca medievale. Pio XI non darà mai seguito con un’enciclica di condanna all’antisemitismo fascista. Pio XI muore, il successore Pio XII è noto per essere il papa dei silenzi. Le specifiche disposizioni antiebraiche sono la conseguenza della politica coloniale: Il principio dell’Impero nella duplice obiettivazione […] ha fatto sì che duplice sia stata l’immissione del principio della razza nell’ordinamento giuridico dello Stato e quindi nell’istituto della cittadinanza: la politica di separazione si attua cioè tanto nei confronti degli ebrei relativamente al territorio del Regno quanto nei confronti di tutti i soggetti dello Stato non di razza ariana relativamente al territorio d’oltre mare. […] In definitiva il concetto fascista è quello che a razze diverse deve corrispondere uno status civitatis diverso. Gli anni 30: in Europa ci sono 2 regimi che si stanno muovendo bene a livello economico. All’interno ci sono diverse teorie economiche: l’idea grande è il corporativismo, nasce con Leone XIII, famoso per aver incoraggiato alleanza tra cattolici francesi tra 1892. È l’uomo della Rerum Novarum. (…) Dice che la chiesa cattolica deve occuparsi di un flagello, la chiesa deve diventare un polo di attrazione. La Francia di Vichy sarà un altro paese che guarderà il cattolicesimo nazionalista. (…) La repubblica turca è un altro esempio di etnocentrismo. I repubblicani greci non riescono a far funzionare l’auto-totalitarismo. In Bulgaria teorizzano una riforma agraria. Dopo il 30 c’è un colpo di stato militare. La Iugoslavia è un paese in cui i gruppi etnici sono spesso politicizzati. In Iugoslava c’è una monarchia, quella di Alessandro I Karađorđević, che attua un colpo di stato nel ’29 con l’idea di querelare il nazionalismo serbista. Il movimento che vuole controllare Alessandro I è il movimento di Ustascia (il leader del movimento è Ante Pavelic, amico di Mussolini). E’ meglio un piccolo nazionalismo croato che un grande nazionalismo che prenda Serbia e Croazia. Cornelio Codreanu: movimento dell’arcangelo Michele. I sistemi autoritari si muovono anche in occidente con Spagna e Portogallo. Primo de Riviera è costretto a dimettersi a seguito ad un colpo di stato. Il Portogallo asseconda il corporativismo. Il corporativismo nasce nel ’26 quando i militari prendono il potere di leader sarà economista cattoli Antonio Salasà ed 27/04/23 Anche l’Austria svolta in maniera autoritaria la democrazia, sembrano avere radici solide due partiti: i conservatori e i socialisti. Sono al potere i cristiano sociali dal ’20, ma cercano di dare una svolta autoritaria al potere. C’è una rivolta operaia, dopo questa il cancelliere Dollfuss mette fuori legge il partito social democratico, è una decisione ultraconservatrice. C’è un altro paese che si muove verso l’autoritarismo ed è il Giappone. Nel ’37 si unisce Tokyo all’asse Roma-Berlino, è un patto anti-Comintern. In Giappone viene teorizzata l’ideologia della politica panasiatica, i Giapponesi si sentono superiori alle altre potenze asiatiche. L’impero giapponese aveva fatto irruzione nella storia europea in maniera dirompente, in Europa aveva serpeggiato il pericolo giallo nel 1904-1905. La prima sconfitta di un popolo che aveva colonizzato si ha durante la battaglia di Adua. Il Giappone va per creare un avamposto perché il problema del Giappone è che vuole sostituirsi alle potenze coloniali europee. Dal ’19 al ’31 avviene la fase di tensione per il Giappone, che pone all’ordine del giorno 3 questioni importanti: 1. Vuole confermare una locazione nello Yangzhou, deve essere nipponico perché il Giappone vuole allargarsi. 2. Vuole acquisire le isole tedesche del pacifico 3. Il Giappone vuole inserire la discriminante antirazzista in una postilla delle società delle nazioni. Non ci deve essere razzismo da parte degli europei nei confronti dei Giapponesi. Nel ’31 il Giappone mette in piedi il governo “Machukuo”, un governo fantoccio che serve per continuare una politica di aggressione. Allo stesso modo del presidente James Monroe (colui che credeva nella supremazia degli Stati Uniti), anche i politici giapponesi iniziano ad affermare che l’Asia e il pacifico sono del Giappone. Il commercio mondiale inizia in qualche modo ad attenzionare il Giappone. I giapponesi si radicalizzano invece che fermarsi e lanciano un’offensiva contro la Cina nel luglio del ‘37. Avverrà a Pechino, su un ponte chiamato Marco Polo; questa è una guerra considerata criminale perché i giapponesi attaccano senza dichiarare guerra. Massacro di Nanchino: all’epoca Nanchino era capitale della Cina, avvenne uno stupro di 7000/8000 donne cinesi e vengono uccisi i civili con le armi bianche (coltelli). Il Giappone chiederà scusa e si assume le responsabilità di questo massacro solo a partire dagli anni 2000, ma c’era un aspetto economico in queste “scuse” politiche. Si tratta di una pulizia etnica, i nipponici bruciano centinaia di migliaia di case. I crimini di guerra in Giappone sono un problema, così come lo saranno in Italia nella Seconda guerra mondiale. Questa questione giapponese ha una coda: gli USA faranno qualcosa, non vogliono che il Giappone attui questa politica violenta. Nel ’37 vengono affondate 3 navi americane della Standard Oil. Alcune compagnie petrolifere iniziano a non fornire più olio a Tokyo. Anni ’30 in URSS: anche l’Unione Sovietica svolta e non sarà più come prima, Lenin muore prematuramente. Due uomini che emergono sono Lev Trockij e Iosif Stalin. Sono due uomini che si contengono il potere all’interno del segretariato del partito comunista. Trockij è l’uomo del socialismo come rivoluzione permanente, per Trockij la rivoluzione andava esteta in tutto il mondo perché quello era l’obiettivo delle leggi di Lenin. Stalin è un uomo che fin da subito raccoglie tante ragioni che stavano all’interno del partito. Era un comunista in un paese geloso dell’indipendenza. Stalin assurge alla segreteria del partito prendendo i voti nelle segreterie periferiche dei partiti comunista del paese. La periferia serve per controllare il paese. Stalin diventa forte quando capisce questa cosa, perché Trockij era più forte nei soviet centrali. La posizione di Stalin è maggioritaria, Stalin ha una maggioranza all’interno del partito. Quando batte Trockij in questa contesa, Stalin inizia a perseguire i dissidenti (tra cui Trockij stesso). Nel ’28 lo fa deportare in Kazakistan, successivamente verrà rincorso e morirà in Messico nel ’40 per mano della CEKA. Stalin rilancia la NEP (Nuova Politica Economica), significa piani quinquennali, che sono 3: del ’28, del ’32-‘37, e piano del ’38. Stalin vuole che ci sia un organo centrale che controlla tutta l’economia, stabilisce quanto bisogna produrre in cinque anni. I piani quinquennali sono la razionalizzazione dell’economica, ma anche la sovraproduzione è un problema. È una delle crescite economiche più incredibile della storia contemporanea. Stalin vuole pareggiare Berlino; nel ’30-’31 nell’agricoltura iniziano a pagare i contadini. Iniziano le deportazioni di massa per i contadini nei Gulag, è un sistema in cui non solo vengono rinchiusi i dissidenti politici ma anche coloro che avevano messo reati nei confronti dell’economia stalinista. In Ucraina scoppia una carestia devastante che porta via circa 9 milioni di persone, in questa situazione lo stalinismo non fa nulla per evitare l’ecatombe. Nel ’34, alla crisi economica del piano quinquennale si affianca ad un nemico pubblico, tutti coloro che sin oppongono a Stalin vengono uccisi. Sempre nel ‘34 viene fatta la defenestrazione di alcuni ministri pubblici. Nel ’36 viene allestito un processo contro due bolscevichi, Kamenev e Zinov’ev, condannati per l’omicidio di un politico, che non hanno ucciso loro ma a Stalin non interessa, vuole solo eliminare la dissidenza. C'è anche una politica internazionale che l'unione sovietica fa, una politica che ha a che fare con l'idea di Stalin che è quella del socialismo in un solo paese. Inizialmente la politica è quella del socialfascismo e i fronti popolari. Il socialfascismo = equiparazione tra gli stati borghesi liberal-democratici e gli stati fascisti, la linea è equiparare gli stati bianchi e rossi. Contrapposizione radicale mette in crisi i partiti comunisti di paesi occidentali perché non si può scendere a compromessi con partiti social democratici. Ad un certo punto questa politica decada perché l’unione sovietica anche dopo i risultati del secondo piano dal ’34 inizia a voltare pagina l’unione sovietica entra nella società delle nazioni e nel ’35 alleanza militare con la Francia (si fa sentire la paura contro Berlino), capovolgimento di fronte a livello diplomatico. Lanciato 7 In est Europa, fino a luglio ’42 l’avanzata procede, l’esercito tedesco è avanzato fino a Mosca. Si mettono tutte le divisioni militari alla volta del Causaso per la conquista del petrolio. Dal luglio ’42 a febbraio ’43 si inizia la battaglia di Stalingrado. Dall’altra parte i tedeschi trovano il generale Zukov, che invita i tedeschi all’offensiva e poi li accerchia da dietro. La guerra nel Pacifico: nel ’41-’42, è una guerra che combattono i giapponesi e la combattono in modo abbastanza simile. C’è una gerarchia razziale per i giapponesi, i giapponesi sono interessati alle colonie europee. Comunque è un dominio britannico cioè un alleato forte dell'Inghilterra che cos'è questa guerra è una guerra che fa leva sull'ideologia razzista e a capirlo da subito che è pericoloso della rispettivi imperi sottile dell'impero sono Churchill e Roosevelt; nell’agosto ’41 i due firmano una carta atlantica. Dal 40 iniziamo computer la conquista e cadono ad effetto domino molti ex molti ex coloni europei a guidare il governo giapponese in questa fase c'è un generale che si chiama Toio questo generale giapponese è un generale che teorizza e perfeziona la teoria razzista dell'ideologia nipponica superiore rispetto alle altre tratte asiatiche questa politica porta a diverse conquiste nell'ordine Thailandia Indocina Malesia Birmania Filippine Nuova Guinea tutti cadono sotto il dominio giapponese e si avvicina particolamente e domina giapponese ha l'odierno Bangladesh attaccato all'india quindi si avvicina pericolosamente all'india della Gran Bretagna a quel punto succede l'irreparabile se c'è delle irreparabile perché il dominio giapponese è un dominio che oscilla vedete anche insieme libidine con quello nazista est ovest est ovest punta massima di avanzata est alle porte dell'india punta massima di avanzata ovest le Hawaii diciamo problemi sono uno strato statunitense i giapponesi come già era successo in passato non dichiarano guerra e nel dicembre del 41 attaccano per angolo americana Gli Stati Uniti e la slide della 37 non possono che rispondere dichiarando guerra o meglio era guerra voluta dal Giappone in questo caso ancora una volta per una spiace malissimo di guerra navale già gli statunitensi entrarono in guerra e da quel momento cambia cambierà tutto siamo alla fine del del 41 gli Stati Uniti sono in grado di capovolgere l'economia industriale in pochi mesi l'economia industriale statunitense diventa immediatamente da un'economia di pace un'economia di guerra 42 ° che già solo nel primo trimestre del 42 di un semestre di servizi Stati Uniti per dell'aereo rispetto alla nostra mi rapporto di carri armati diventi a 02:30 ad uno e gli Stati Uniti metteranno sullo scacchiere africano del Nord Africa dell'armadio di innovazione tecnologica insieme agli inglesi che sono gli Sherman saranno dei decisivi con la conquista del Nord Africa di mondo Detto questo anche gli Stati Uniti sono guerra sono in guerra per salvaguardare chi lo ritrovi interessi imperiali le prometto questo cosa si sviluppa si sviluppa in questa fase un nuovo ordine un nuovo ordine pacifico e un nuovo ordine europeo diciamo qualcosa su questi nuovi ordini per qualcosina già l'abbiamo detto ma questi sono inferi razziali quello nipponico per quello nazista e alleato quell'impero il fascismo e in entrambi i casi l'ho già detto le élite di pony che tedesche postulano la superiorità razziale e ha una denominazione culturale o giapponese si denominato sfera il prosperità della grande Asia della grande Asia orientale io lo cito perché è importante il contrario del significato di queste parole grande prosperità viene nipponici significa voler raggiungere la prosperità di Tokyo attraverso cosa la liberazione dei popoli asiatici dai vecchi dominatori coloniali europei però sostanzialmente questi popoli dominati stanno laggiù sotto i giapponesi che sotto il dominio europeo quindi la cosa la prosperità giapponese questo è il nodo della porzione somiglia all'asservimento dei popoli esteri europei per il nazismo questo è concettualmente importante e questo c'è da sapere per l'esame stesso discorso per i baresi occupati dal nazismo e oggi diciamo qualcosa di più su come governano i tedeschi perché dovevano qualcosa su come conquistano non come governo e allora andiamo ci sono differenti modi di governarli se parliamo lì in due grandi sottospecie diciamo così e lo le lo distinguiamo solo per capirci meglio eh punto a punto B letterario o lettera B regimi collaborazioni classico collaborazionismo la Francia si pretende La Croazia di Antipaveric La Slovacchia della del vescovo del parroco tiso spostamento antigenico era un prete e la Norvegia di kisling tutti questi paesi sono paesi satelliti della Germania nazista sono paesi satelliti della Germania nazista che ottengono oh che ottengono dai tedeschi un trattamento diciamo vantaggioso rispetto ai domini dei governatorati cosa si dica vengono dati a volte materie prime a basso prezzo a prezzo di tutto Aprile condizioni particolarmente favorevoli vengono fatti partecipare questi partecipi della produzione bellica tedesca diciamo che lo zoccolo dell'occupazione tedesca è meno dura rispetto ad altre zone naturalmente questo avviene perché sono collaborazionisti forti sono governi che fanno operano la Shoah operano lo sterminio degli ebrei e quindi i tedeschi diciamo questi luoghi in maniera diversa poi ci sono altre zone che sono le zone occupate militarmente soprattutto nell’est Europa. Boemia e Moravia sono governatorati, sono territori ex sovietici, ma soprattutto la Polonia, dove c’è un’occupazione durissima. Generalplan Ost: vengono deportati circa 15 milioni di individui, la popolazione civile è schiavizzata. Il 96% di lavoratori proviene da queste zone. In questo governatorato polacco si forma uno stato che include Varsavia e Cracovia però prende parte della Galizia polacca, e il centro è Leopoli. Tutte le aree di occupazione del Generalplan Ost sono controllate dalle SS. A controllare quelle zone è Himler, capo delle SS. Lo sterminio degli ebrei: dal ’33 in poi. Tra Polonia e territori ex sovietici i tedeschi hanno 8 milioni di ebrei. Nel ’41 i ghetti in Polonia sono già molti. Usare i ghetti polacchi come reclusori permanenti non può bastare ai tedeschi. Nel ’41 avvengono le prime sistematiche uccisioni di massa con armi da fuoco (29-30 settembre 1941 a Babi Yar vengono uccise 33.000 persone) = Einsatzgruppen Le SS liberano la popolazione ebraiche. 1941: deportazione nei campi di concentramento. Bilancio è di 6.000.000 di ebrei uccisi di cui 1.000.000 bambini. Nei campi di sterminio arrivano ebrei dall’italia, olanda, dai balcani, dall’egeo. In qualche raro caso avvengono le ribellioni, come nel 19 aprile del ’43; si ribellano gli ebrei nel ghetto di Varsavia, in quel momento i tedeschi mandano dei contingenti per deportarli. Campi di concentramento: Auschwitz, Treblinka, Birkenau, Dakau, Sobibor, Chelmno, Majdanek. I treni portano a questi lager, mediante dei campi di transito = centri di raccolta che portano le persone allo sterminio. Il 20 gennaio ’42 c’è una conferenza di Wannsee (Berlino) che vede i massimi dirigenti delle SS. Il Sondercommando (“squadre speciali”) accompagnano gli ebrei alla morte. Paesi in cui nasce la Resistenza: 1. La Francia: l’elemento più importante della resistenza francese è Charles De Gaulle. È il responsabile del governo francese in esilio a Londra. De Gaulle è uno che organizza le forze resistenti nella Francia libera. La resistenza francese resiste anche nel territorio storico della Francia, soprattutto nella Francia collaborazionista di Vichy. 2. Polonia: esiste un esercito nazionale, che è una forma di resistenze, e anche un’armata popolare. 3. Cecoslovacchia: le occupazioni sono molto dure, la resistenza è duplice. Si forma una resistenza nazionale e nazionalista. 4. Serbia: Draža Mihailović è un leader del governo in esilio; il suo nemico è Tito. La sua resistenza è filobritannica, ma capiscono che non è davvero un resistente perché collabora con Italia e tedeschi. La resistenza di Tito diventa sempre più forte, sarà l’unica resistenza che libera la capitale Belgrado senza l’aiuto di un senior partner (l’armata rossa). 5. Grecia: occupazione tripartita (tedesca, italiana e bulgara). E’ in questa fase che avviene la politica di rappresaglie, sia nell’asse nazista e fascista vengono inclusi i civili. Come prima cosa, c’è responsabilità collettiva; la seconda forma è una forma di rappresaglia preventiva, che diventa una forma di controllo per terrorizzare la popolazione preventivamente per non farla partecipare alla guerra. 10/05/23 La guerra cambia prima di tutto nel Pacifico. Ci sono 3 offensive che avvengono tra maggio e agosto del ‘42, la prima è quella del Mar dei Coralli (i nipponici sono in posizione avanzata rispetto a USA), la seconda avviene nelle isole Midway, la seconda è più efficace, mandano a picco le navi giapponesi. Il momento più importante è il cambiamento di rotta a Guadalcanal, gli americani sbarcano con i Marines che vengono utilizzati negli sbarchi. Con loro arriva la svolta perché gli USA conquistano i territori che stanno a Nord dell’Australia. Oltre il fronte Pacifico c’è il fronte di Stalingrado, l’offensiva termina nel febbraio del ’43. Anche in Nord Africa la guerra cambia. Montgomery cambia la guerra in Africa. L’Africacorps avanza da ovest verso est, va verso l’Egitto dove ci sono gli inglesi. Montgomery attacca da terra e da mare, qui perdono italiani e tedeschi ad El Alamein. Inglesi e statunitensi chiudono in una sacca gli italiani e tedeschi. Churchill dice di attaccare il ventre molle dell’Europa (gennaio ’43), ossia l’Italia. Gli inglesi credono che l’anello debole sia l’Italia fascista, dunque attaccano in Sicilia. Viene messo in piedi uno sbarco il 10 luglio ’43. Gli alleati sono sbarcati in Sicilia. Gli angloamericani sbarcano con facilità in Sicilia. Gli inglesi e gli statunitensi sanno che l’Italia è debole, ci sono gli scioperi nel marzo ’43 che significano che il paese non è più quello di prima. Non avviene la caduta del fascismo per rivolta del popolo, ma avviene per un colpo di stato interno al fascismo stesso. L’anti-parlamento del fascismo è il Gran Consiglio del Fascismo (un parlamento interno al PNF, che sente i sentimenti del fascismo). Questo Gran Consiglio esiste ancora, nessuno l’ha mai abbattuto. Il 25 luglio (è caduto il fascismo) viene arrestato Mussolini, la carica del presidente del consiglio viene data a Pietro Badoglio (l’uomo delle guerre fasciste, è l’uomo dell’Etiopia). Badoglio inizia a prendere contatti con gli angloamericani. L’8 settembre viene firmato armistizio contro angloamericani. Il 9 settembre il re scappa da Roma capitale e va a Brindisi, questo è sintomo di un crollo. I tedeschi hanno capito che gli italiani stanno cambiando fronte e stanno andando con gli angloamericani, dunque li disarma (600.000 uomini) e li portano nei campi di prigionia. Il 12 settembre 1943 un commando tedesco (altoatesino) libera Mussolini, detenuto a Campo Imperatore, sul Gran Sasso. L’Italia è spezzata in due. Il 23 settembre 1943: Mussolini annuncia la costituzione di un nuovo Stato fascista a Salò, la Repubblica Sociale Italiana (RSI). Nella RSI inizia a formarsi una resistenza molto forte, sono antifascisti italiani. Questi antifascisti formano CLN (comitato liberazione nazionale). Ci sono 7 partiti: Il Partito d’azione rappresenta un partito nato nel ’29 ed è espressione di un movimento di giustizia e libertà; La DC (democrazia cristiana), è un partito cattolico; SIUP (Socialista italiano unità proletaria); Partito fascista repubblicano; partito liberale; partito democratico del lavoro formato da Ivanoe Bonomi; partito comunista italiano che, come combattenti, sono le brigate Garibaldi. Il leader di questo partito è Palmiro Togliatti. Togliatti fa una svolta importante, gli altri partiti non vogliono collaborare con Badoglio perché lo considerano uno che ha fatto le guerre fasciste. Nel marzo ’43 Togliatti fa la svolta di Salerno, il CLN e altri partiti devono collaborare con Badoglio perché è più importante raggiungere la liberazione della penisola. Nel giugno del ’44 viene liberata Roma dagli angloamericani dall’occupazione nazista. Dopo la liberazione, Ivanoe Bonomi diventa presidente del consiglio. Bonomi riconosce il CLN Alta Italia, riconosce i partigiani come una forza non militari. Quella partigiana non è una guerra di massa. I civili si trovano in una zona grigia che si trova in mezzo ai fascisti e i partigiani e spesso vittime di strage nazi-fasciste. I tedeschi insieme ai fascisti commettono delle violenze civili. Siamo nel novembre ’43 e avviene ulteriore svolta. A Teheran si vedono Churchill, Roosevelt e Stalin. In questa conferenza vengono decisi gli scacchieri, come verrà diviso il mondo. Si inizia a pensare per la prima volta a come sarà il mondo post-guerra. Viene aperto un terzo fronte: 6 giugno del ’44 avviene sbarco in Normandia, avviene in Francia. Dalla Normandia avanzano le forze angloamericane e schiacciano i tedeschi. La Germania va punita; iniziano i bombardamenti a tappeto sui civili, che pagano la guerra nazista. Il bombardamento di Dresda passa alla storia perché non è stato un bombardamento su una città militare. La Germania deve essere divisa in zone di influenza, spartita tra sovietici, britannici, francesi e statunitensi. Il 25 aprile ’45 viene chiamato insurrezione generale da parte del CLN. Mussolini viene riconosciuto nel Comasco, a Dongo. Stava per andare in Svizzera, viene riconosciuto da dei partigiani e fatto prigioniero. Viene fucilato, e insieme alla sua amante Claretta Petracci e altri 3 generali vengono portati a piazzale Loreto e vengono esposti a testa in giù. In Germania entrano le forze angloamericane e sovietiche, Hitler si suicida in un bunker nel 30 aprile ’45, anche alcuni gerarchi si tolgono la vita. Nel maggio ’45 l’esercito tedesco firma una resa senza condizioni. La guerra continua per il Giappone, i giapponesi non si arrendono. Gli USA perderanno ulteriori uomini. Roosevelt muore di poliomielite, il successore è Harry Truman. Egli inizia ad ascoltare i generali, che pensano ad una bomba che possa fermare questa guerra. Nell’agosto ’45 vengono sganciate delle bombe nelle città di Hiroshima e Nagasaki. Muoiono 100.000 persone ad Hiroshima e 60.000 a Nagasaki. Anche le generazioni future ne pagheranno le conseguenze per le radiazioni. L’imperatore Hiroito firma la guerra 1951: Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA = dentro c’è il Belgio, Francia, Germania dell’ovest, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi). 1954: Fallimento della Comunità europea di difesa 1957: Trattati di Roma: CEE e EURATOM 1967: “Trattato di unificazione”: CECA + CEE + EURATOM = Comunità europea 1973: allargamento a GB, Irlanda e Danimarca Nasce comunità economica europea, ed è il primo momento in cui si parla di libera circolazione delle merci (prima c’erano dazi doganali). In Italia va bene, anche perché c’è una grandissima mobilità interna. Tante persone si spostano dal sud verso nord. Viene completata tutta rete autostradale fino al ’60. C’è cambio a livello sociale, e cambio da produttore a consumatore. Le 7 corporation governano il sistema petrolifero mondiale. L’Italia nel sistema petrolifero mondiale, tra ’60 e ’70, inizia ad avere a livello energetico una piccola indipendenza. Nasce l’ENI, il presidente era Enrico Mattei. Vecchi apparati nazionalizzati del fascismo cambiano nome e diventano altro, l’Italia vuole essere il più possibile indipendente a livello petrolifero. C’è un’altra organizzazione che tenta di avere indipendenza dalle 7 sorelle: Iraq, Iran, Kuwait, Arabia Saudita, Venezuela. Sono i paesi del Lopek, che cercano di contendere alle 7 sorelle il primato mondiale del petrolio. I giovani iniziano ad essere più politicizzati, diventano una speranza per il mondo. I diritti civili negli USA e la guerra nel Vietnam:  1954: sconfitta francese e accordi di Ginevra. Vietnam diviso in due stati  Movimento di liberazione al Sud (Vietcong) sostenuto dal Nord  1961-63 impegno crescente USA (consiglieri militari + strategia di modernizzazione al Sud)  1964: “incidenti del Golfo del Tonchino”: verso escalation impegno USA  1969-73: “Vietnamizzazione” e bombardamenti  1973: accordi di Parigi e ritiro USA  Aprile 1975: caduta di Saigon e riunificazione del paese Gli USA sono un paese in cui i diritti non sono per tutti, specialmente per gli afroamericani, che vivono in una condizione disastrosa. Nel ’53 Dwight “Ike” Einsenhower, vede la sfida tra bianchi e neri come un pericolo. È un conservatore e cerca di intercettare esigenze di rinnovamento. Rosa Parks, militante che si rifiuta di far sedere un bianco su un bus, da li partono movimenti di protesta civile. J.F Kennedy è favorevole ai diritti civili dei neri. La sua presidenza è importante. Kennedy è un uomo ossimorico, se da una parte fa una politica molto aperta nei confronti dei diritti, all’esterno ha una linea molto dura. Continua la politica dura di Eisenhower. L’esempio maggiore è la crisi di Cuba. Kennedy è un uomo che vuole contenere il comunismo, ma nel ’59 a Cuba è scoppiate la rivoluzione, che all’inizio non era filo-comunista. All’inizio Fidel Castro è anticolonialista. Buttando giù Batista, Castro ha buttato giù una corporation che ha in mano l’intero centro americano della frutta esotica (United Fruit). Fidel Castro vince. “I have a dream”, discorso di Martin Luther King del ’63, che anche Kennedy appoggia. Dopo la morte di Kennedy, ucciso da un cecchino mentre si trovava in macchina, viene sostituito da Johnson, che continua la politica di Kennedy (assistenza sanitaria, programmi pensionistici, appannaggio della comunità afroamericana). Johnson mette in piedi una legislazione per i diritti civili, rende illegale le discriminazioni di sesso, razza, religione. Con Johnson migliorano le condizioni reddituali. Nel mondo degli afroamericani le conquiste non bastano. Malcom X (nato Malcom Little, rifiuta cognome perché è quello degli avi che sono stati schiavi, prendevano il cognome degli schiavisti), a differenza di Martin Luther King, che è un pacifista, Malcom non disdegna l’uso della violenza per arrivare a conquistare l’uguaglianza. Il mondo continua a correre verso altre guerre; già sotto la presidenza di Kennedy era stato attento a ciò che stava succedendo al sud est asiatico. Nel ’64 c’è Johnson, che sfrutta uno scontro navale tra USA e Vietnam nel golfo del Tonchino per far votare al congresso una mozione, che dice di stare attenti a future aggressioni che vengono da quell’area. Le forze nazionaliste si oppongono alle forze comunista vietcong, gli USA ammoniscono i vietcong nei confronti di queste violenze. Hanno paura che i vietcong sconfinino in Cambogia e Laos. Gli USA aiutano i nazionalisti, aiutano forze comuniste e inizia un’offensiva americana che vuole sostituire una vecchia potenza, la Francia. Quella nel Vietnam è una guerriglia che non si vedeva dalla Seconda guerra mondiale. Nel ’75 il Vietnam diventa uno stato comunista. 1950-1970 in Europa: Spagna e Portogallo con Franco e Salazar. L’Europa sta dentro il blocco atlantico ma non è democratico. In Francia c’è una guerra che caratterizza la storia francese, la questione algerina. È una guerra combattuta specialmente dai francesi di Algeria. L’Algeria nel ‘62 ha un’indipendenza che poi verrà approvata nel referendum. L’Italia (FG 10 - slide 48), viene tripartita in cicli: 1. il primo è di grande espansione della democrazia cristiana nel ’48. La DC è un partito di governo mentre il partito comunista non riesce a governare. DC fa governi di coalizione con il partito repubblicano, partito liberale italiano e partito social-democratico. Mette in piedi i governi di centrismo. E’ un periodo importante di emancipazione economica del paese. Viene fatta una riforma agraria, I piccoli proprietari vogliono la riforma agraria. Numerosi contadini diventano elettori della DC. Nel ’50: ci sono grandi riforme nel sud. Cassa del Mezzogiorno che è figlio del piano Marshall. 2. Il secondo ciclo è più complesso (57-60): la DC inizia ad entrare in crisi. I partiti temono che quell’alleanza sia una morsa elettorale. La DC inizia a guardare a possibili alternanze, che spostino l’ago della bilancia più a centro destra, che includono il movimento sociale italiano, che ha come segretario Giorgio Almirante. La DC è un partito enorme, con all’interno delle correnti. DC è erede nel CNL. 18/05/23 3. Terza fase: operazione complessa che va dal ‘63-‘68, la DC deve trovare spazio altrove. Fase ricordata come fase del centro-sinistra. Avviene dunque un cambio di marcia, la politica sociale della DC cambia. Le significative riforme sono sotto l’aspetto energetico, nasce l’ENEL. Ovviamente l’esperienza riformista del centro sinistra c’è molta più attenzione nei confronti dell’attenzione sociale; vengono fatte leggi per allungare la permanenza scolastica (obbligo scolastico allungato). Situazione in est Europa: nel blocco sovietico c’è il controllo autoritario, che è la grande differenza tra questi due sistemi. C’è una vertiginosa crescita economica, che allunga la vita dei cittadini. Il paese cresce economicamente per la corsa agli armamenti. Nikita Chruščëv avvia un processo di destalinizzazione. Nel ’56 avviene congresso che ha segnato la storia, ossia il congresso del partito comunista dell’URSS. In questo congresso vengono condannati il culto della personalità di Stalin. È un evento di rottura perché da una parte c’è un grande sviluppo degli armamenti, ma dall’altra continuano le guerre di settore. Chruščëv sa che la destalinizzazione è un modo per controllare meglio il potere. Il patto di Varsavia nasce nel ’55: è un sistema di controllo militare e politico dell’est Europeo. La prima questione che somiglia ad una richiesta avviene in Polonia nel ’56; scoppiano degli scioperi generali. Li c’è un dirigente comunista che si chiama Gomulka, questo è un sentore di malessere sia economico sia sociale. Le questioni continuano nel blocco sovietico. La questione ungherese è molto più scottante. Le manifestazioni di piazza sono molto più massicce; viene chiesta inoltre una maggiore libertà per la stampa, nelle professioni, nell’università. A Budapest avviene una vera e propria sommossa, l’esercito viene mandato per reprimerla. C’è un paese del blocco che sta pensando di uscire dal blocco, e a questo punto l’armata rossa chiede di intervenire con i carri armati. Questo sistema sovietico ha mostrato il volto repressivo. Questo mondo è un mondo che sta entrando in urto per le grandi contraddizioni. Contraddizioni e crisi: Germania Est 1953, Polonia e Ungheria 1956. Anche nel ’61 è un momento chiave per la repubblica democratica tedesca (filo-sovietica). Nella Germania dell’Est viene avvertito con malcontento la crescita della Germania dell’ovest. Nella Germania dell’Est viene attuato un controllo sociale molto duro. La STASI è una delle polizie più forti dell’unione sovietica (insieme alla Seguridade rumena) e controllano le fughe dalla città verso la parte ovest. Per questo viene costruito il Muro di Berlino che non permette il raggiungimento da est a ovest. Nel ’64, dopo il muro di Berlino del ’61, anche Chruščëv viene messo sotto accusa perché ci sono state troppe rivolte nel blocco comunista. Leonid Breznev è l’erede di Chruščëv, è più conservatore e riorganizza la polizia KGB che è una sorta di polizia segreta. Idee di “riforma dall’alto” sopravvivono fino al 1968 (Primavera di Praga e sua repressione): questa è una fase di grande espansione culturale, sia un USA sia in Europa. Questo crea un clima critico sia ad occidente sia ad oriente. In questa fase nelle università italiani i giovani protestano perché non è un mondo a misura di giovani. Queste proteste si diffondono specialmente nelle università (specialmente Trento e Roma); la linea di contatto è il pacifismo, ossia l’essere contrari alla guerra. Quei giovani si associano e si mettono tra loro facendo assemblee in cui discutono su temi sociali, sessuali, di genere. Sono tutte forme di microdissenso rispetto alla generazione precedente. Tra questi studenti molti criticano la politica. Nell’est Europa va molto male, avviene la primavera di Praga. Nell’autunno del ’67 il leader del partito cecoslovacco Dubček inizia a parlare nel partito di un socialismo dal “volto umano”. Nel ’68 tanti giovani ceci sono in protesta per i diritti, e un allargamento alla partitica. Si parla di elezioni libere e a Mosca, non può andare bene e dunque arrivano i carri armati. Date importanti: ’56 con l’Ungheria e ’68 con Praga. Decolonizzazione e globalizzazione della guerra fredda: tra il 50 e il 60, riguarda America latina, Africa e Medio Oriente. In Asia ci sono grandi differenze. Ci sono paesi come Giappone e India che hanno percorsi diversi rispetto agli altri. La costituzione redatta dai giapponesi è redatta quasi sotto dettatura dagli USA. Quel paese viene controllato a livello militare molto bene. Il Giappone è demilitarizzato, c’è un controllo frequente in tutto il pacifico. Il Giappone è un paese che fa il balzo economico maggiore in tutto il mondo. Il Giappone non sarà più panasiatico e filo-nazista. India: percorso diverso e difficile. Sono nati due paesi: Pakistan musulmano e India hindi. Il Pakistan è sempre stato filo-statunitense. È sempre stato considerato un luogo di controllo. Tra il ’47-’49 la scena è dominata dal partito del congresso che ha come leader Neru. L’India sta diventando una potenza grande. Neru dice che siamo una grande democrazia e dobbiamo avere una scena politica a sé stante. L’India si avvicinerà sempre di più ai paesi non allineati. L’India è un paese in cui la politica nazionale e sociale continua dopo Neru con altri esponenti politici come Indira Gandi. Il partito del congresso cerca di risolvere la questione al confine del Pakistan che era una forza musulmana. Il Pakistan è una potenza che costringe l’India a mandare le truppe al confine con il Pakistan orientale e finanzia gli indipendentisti pakistani che vogliono creare un nuovo stato, e nasce il Bangladesh. Cina: Mao Tse-Tong ridistribuisce la terra ai contadini che l’avevano persa nella guerra civile. Nel ’53 viene creato un piano quinquennale che prevede la nazionalizzazione di miniere e industrie. Tra il ’51 e il ’52 c’è uno scontro militare con l’India per il Tibet, che viene annesso definitivamente alla Cina. Nel ’58 Mao lancia un nuovo piano economico chiamato “Il grande balzo in avanti”. È un piano molto più duro, che miete molte vittime. Prevede soprattutto una collettivizzazione del sistema produttivo agricolo, ossia in cui il proprietario terriero non è proprietario di quello che produce. La Cina continua a progredire, Mao riesce a tenere il comando oltre questi anni. Viene messo sotto accusa per questa collettivizzazione. Mao mette i giovani cinesi contro la vecchia classe dirigente. 24/05/23 Cuba all’inizio non è un paese comunista, lo diventa successivamente con l’aiuto dell’Unione Sovietica. Che Guevara non è solo un rivoluzionario, ma anche un guerrigliero; muore nel ’67 facendo la guerra in Bolivia dagli USA. Santiago del Cile: c’è un governo eletto nel ’70, è andato al governo Salvador Allende. È un paese aperto rispetto al sud America. Nell’11 settembre ’73 avviene un golpe militare in Cile, finanziato dagli USA, e cade il governo di Allende (muore durante l’assalto). Prende il suo posto Augusto Pinochet, dittatore sanguinario.
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