Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La Pace di Versailles: La Dura Riparazione della Germania dopo la Prima Guerra Mondiale - , Appunti di Storia Contemporanea

Questa lezione descrive la pace di versailles, il trattato stipulato tra la germania e le potenze vincitrici dopo la grande guerra. La germania dovrà affrontare dure condizioni, tra cui riparazioni economiche e la cessione di territori. La lezione descrive anche la caduta dell'impero tedesco e la nascita della repubblica, caratterizzata da forze di destra e sinistra in lotta per il potere.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 30/04/2019

Nick_Gilmar
Nick_Gilmar 🇮🇹

4.3

(6)

115 documenti

1 / 5

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica La Pace di Versailles: La Dura Riparazione della Germania dopo la Prima Guerra Mondiale - e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! LEZIONE 7 7/10/2016 LA PACE DI VERSAILLES Si tratta della pace stipulata con la Germania al termine della Grande Guerra (da non confondere con l’insieme dei trattati promulgati alla fine della prima guerra mondiale. In particolare, essa è, per la Germania, un Diktat durissimo (diversamente da quanto accadrà a seguito della seconda guerra mondiale, quasi esente da punizioni): essa è considerata la diretta responsabile dello scoppio del primo conflitto mondiale, l’unica e la sola. Tale diktat è voluto soprattutto da due delle potenze vincitrici, Francia e Gran Bretagna: entrambe sono rabbiose, e caratterizzate da un forte atteggiamento revanscista, per il quale non sono intenzionate e scendere a patti con la Germania. Per di più, tali nazioni sono state duramente bombardate e distrutte nel corso delle guerra, le loro economie sono letteralmente in ginocchio e l’apparato industriale quasi non esiste più. Il diktat per la Germania fu davvero molto duro, è comportò: • Anzitutto delle riparazioni economiche: esse sono difficili da quantificare. Al momento della stipulazione della Pace di Versailles, un prima tranche ammontava a 5 miliardi di dollari; alla fine dei calcoli, sono circa 32 miliardi di dollari di danni che la Germania dovrà pagare, sotto forma di debiti di guerra. • La consegna di gran parte della flotta mercantile e da pesca, oltre alla consegna della marina. La flotta tedesca, sia mercantile che militare, era una delle migliori dell’epoca; l’obiettivo dell’Intesa era quello di demolire definitivamente l’economia tedesca. • La consegna di materiale ferroviario e rotabile (sostanzialmente le ferrovie). • La consegna di notevoli quantitativi di carbone e di acciaio. L’economia tedesca si basava proprio sulle esportazioni di queste due materie; ora si trova in grave difficoltà. • La Germania avrebbe dato la Saar, ovvero una garanzia immobiliare, relativa ad un intero territorio, che veniva ceduto in caso non si fosse pagato il debito di guerra (di cui sopra), a garanzia per 15 anni alla Società delle Nazioni. Essa era sostanzialmente il principale bacino carbonifero d’Europa. • L’esercito veniva ridotto a 100mila uomini. Il numero era dunque sufficiente solo, ed eventualmente, a mantenere l’ordine interno nel paese. Una vera e propria umiliazione questa. Ciò per prevenire eventuali insurrezioni contro i francesi (ovvero per prevenire il revanscismo). L’esercito era ora costituito da gendarmerie rurali e cittadine, dotate esclusivamente di armamenti leggeri. • L’impossibilità di mantenere armamenti pesanti, quali carri armati, sommergibili o aerei. • La Renania venne occupata militarmente dagli alleati. Le città industriali di tale zona (Reno, Colonia etc.) costituivano un vero e proprio bacino mercantile tedesco. Tale zona viene smilitarizzata, ovvero i tedeschi non avrebbero potuto costruire alcuna base militare. Si trattava, dunque, di una sorta di zona cuscinetto per evitare eventuali attacchi alla Francia, in primis. • La restituzione dell’Alsazia e della Lorena alla Francia. Esse vennero strappate dalla Germania alla Francia a seguito della guerra franco-prussiana nel 1870. Si crea un corpo separato, diviso in due zone: al centro troviamo il corridoio di Danzica, sotto controllo polacco, a dividere zone territoriali tedesche a destra e a sinistra, uno smacco ancora più grande della questione dell’Alsazia-Lorena. E’ nata dunque la Polonia. I tedeschi, dunque, sarebbero diventati a tutti gli effetti sudditi francesi da una parte e polacchi dall’altra: tra le altre cose, in netta contraddizione con quanto proclamato nei 14 punti di Wilson, che esaltavano a principio l’autodeterminazione dei popoli, che qui viene a mancare per l’appunto. • Non viene concessa alcuna annessione dell’Austria. Unire infatti i due vecchi Imperi, tedesco e austriaco, non era un’idea particolarmente piacevole per l’intesa. Tra l’altro l’anclhuss austriaco sarà la posizione di molti esponenti del nazionalismo, in questo periodo. L’Austria, però, sarebbe dovuta rimanere indipendente: e ciò non dispiaceva agli austriaci, che avevano rapporti difficili con le minoranze tedesche. • La cessione di tutti i possedimenti coloniali. Le colonie tedesche all’epoca non erano troppo rilevanti, tuttavia erano importanti economicamente per via della produzione di materie prime. Furono occupate a partire dal 1880, sino al 1914: vennero sfruttate poco dai tedeschi. Tali territori verranno successivamente spartiti tra le potenze dell’Intesa, soprattutto tra Francia, Gran Bretagna e Belgio. L’Italia vorrebbe ottenere le colonie e Fiume, in occasione del Congresso di Parigi, dove venne stipulato il trattato. Essa non riuscì ad ottenere alcun territorio: Sonnino fece l’errore di uscire dal Congresso, dove le trattazioni sulla spartizioni dei territori continuarono anche senza l’Italia. LA POLITICA INTERNA TEDESCA LA NASCITA DELLA REPUBBLICA TEDESCA L’8 novembre del 1918, il Kaiser Guglielmo II viene mandato in esilio in Canada. Gli ufficiali dello Stato Maggiore tedesco, a tal proposito, si presenteranno dal Kaiser: stiamo parlando di Erich Ludendorff, Capo di Stato Maggiore e Paul von Hindenburg, Maresciallo tedesco. Essi intimano il Kaiser affinché torni a Berlino: a quel tempo l’esercito faticava a sostenere il peso della guerra e soprattutto la mancanza di viveri e di risorse; oltretutto stavano arrivando gli americani in aiuto dell’Intesa. Per via di tali situazioni, la corona e il potere ad essa annesso, come si può ben comprendere, iniziò a vacillare: la conseguenza fu il crollo della dinastia monarchica. Ad approfittarne furono le forze repubblicane tedesche: viene proclamata la Repubblica, guidata da Philip Shiedemann, segnando la caduta dell’Impero tedesco e la nascita di una nuova realtà repubblicana (nasce infatti la bandiera tedesca della 1° Repubblica, oggi attuale). Si trattava di una Repubblica democratica di stampo borghese, agli inizi. Venne guidata dal Partito Socialdemocratico tedesco, l’SPD. Il partito inizialmente si era diviso tra coloro che appoggiarono la guerra, da cui nacque il Partito Comunista tedesco e, di contro, il Partito Socialista indipendente: queste due forze politiche si avvicinarono nuovamente con la nascita dell’SPD. Si trattava di un socialismo di tipo parlamentare e riformista. EBERT, NOSKE E I FREIKORPS Il governo era guidato da due figure importanti: Friedrich Ebert, che fu il primo Presidente del Consiglio della neonata Repubblica tedesca, affiancato da Gustav Noske, Ministro degli Interni, che scatenò i Freikorps, ovvero corpi militari di destra con l’obiettivo di abbattere la rivoluzione bolscevica di sinistra. Infatti le forze rivoluzionarie (ovvero le guardie rosse) si schierarono a fianco degli spartachisti tedeschi, movimento socialista rivoluzionario, a Berlino. Alla Repubblica non piaceva chi appoggiava la rivoluzione russa: ecco che essa venne criticata per essere una Repubblica di stampo fin troppo borghese. L’idea dei socialisti era dunque quella di spazzare via la democrazia e la Repubblica, instaurando un governo simile a quello bolscevico in Russia. Dall’altra parte, Noske instaura i corpi franchi, o Freikorps: essi erano una forza del tutto simile a quella dell’esercito con l’obiettivo di contrastare gli spartachisti, non dei veri e propri difensori della Repubblica. Erano nazionalisti, credevano nel Kaiser e nella vecchia Germania, non erano né per la Repubblica parlamentare (come quella appena instaurata), né per le socialdemocrazie i cui trascinatori erano gli spartachisti stessi. Oltretutto gli spartachisti erano per la maggior parte ebrei: è qui che inizia a nascere
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved