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STORIA CONTESTO 1700, Appunti di Storia

ancien regime, contesto storico sociale e culturale 1700, illuminismo, dispotismo illuminato

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 11/12/2019

Giuliavalentina_
Giuliavalentina_ 🇮🇹

4.4

(66)

62 documenti

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Scarica STORIA CONTESTO 1700 e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Ancien Regime e Contesto sociale del 1700 L’ancien regime è un’espressione, coniata dai rivoluzionari francesi, per indicare, in senso negativo, il sistema politico, sociale ed economico della Francia prerivoluzionaria, contrapponendolo al nuovo regime, che nasce con la Rivoluzione Francese. In particolare vengono sottolineati gli aspetti negativi di quella società, dunque l’immobilismo sociale e la diseguaglianza dei diversi ceti contro la legge. In questo periodo, 1700, ci sono una serie di trasformazioni molto importanti, tra cui sicuramente l’incremento della popolazione, le cui cause sono diverse: innanzitutto il costante aumento della produzione agricola e dunque il miglioramento delle diete, aumento del tasso di natalità e diminuzione dal tasso di mortalità, il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie, dunque la diminuzione di epidemie in Europa e la maggiore resistenza a malattie quali vaiolo o la peste. Si affermano le famiglie nucleari, quindi bastate su una coppia di sposi e i loro figli, piuttosto che le famiglie patriarcali, invece basate su più famigliari. Questo portò al progressivo aumento della popolazione nelle città, favorendo lo sviluppo dei centri commerciali e dei traffici. Dal punto di vista produttivo, l’agricoltura continuava ad essere la principale attività, che era basata su determinati elementi:  i proprietari terrieri erano interessati alla bonifica e all’irrigazione di alcuni territori, prima abbandonati proprio per aumentare le aree coltivabili.  Nuove tecniche agricole, che permisero lo sfruttamento più intensivo, grazie per esempio alla tecnica di rotazione continua, basato sull’alternarsi della coltivazione delle piante  Nuovi prodotti, derivanti dall’America, come per esempio il pomodoro, la patata e il mais. Anche l’allevamento di bovini era importante per carne e latticini, forza lavoro per l’aratura dei campi, letame per la concimazione. Per quanto riguarda il settore dell’industria, tra il 500 e il 600, esistevano le corporazioni di categoria (falegnami, tessitori, ecc) che nel 700 si trasformarono in industrie rurali, o a domicilio. Queste attività nascevano all’interno delle singole abitazioni private dei cittadini, che volevano andare ad incrementare il proprio reddito. Un vantaggio di questo tipo di industria è sicuramente il fatto che il mercante diventava imprenditore, dunque comprava direttamente le materie prime, gli strumenti di lavoro, per poi cercare nelle campagne la manodopera di cui avevano bisogno. I contadini, soprattutto nei mesi più freddi dell’anno erano ben disponibili a svolgere questo tipo di attività, proprio per migliorare le loro condizioni economiche, fornendo dall’altra parte una manodopera meno costosa di quella cittadina. Infine il prodotto finito era ritirato dal mercante, che si occupava in prima persona della vendita. Tra gli svantaggi abbiamo sicuramente il fatto che le macchine e gli strumenti erano piuttosto semplici, oltre al fatto che gli imprenditori erano molto impegnati, dal momento che dovevano seguire tutte le fasi della produzione e i contadini non erano disposti a lavorare oltre una soglia di ore massima, dal momento che non era il lavoro principale, ma un’attività integrativa. L’attività prevalente all’interno delle industrie era sicuramente il settore tessile, con una diversificazione della produzione (lana ,seta, cotone), in relazione ai bisogni di un mercato in ampliamento, che quindi non riguardava solo l’Europa. L’aumento delle manufatture comportò grandi commerci internazionali, e dunque determinò il colonialismo, che sarebbe l’espansione di un determinato paese su altri territori, andandolo quindi a dominare per ricavarne delle risorse, soprattutto a livello economico. Il colonialismo ha avuto una sua prima fase, tra la fine del 1400 e il 1700 , basata essenzialmente sull’esplorazione dei nuovi territori, ma a partire dalla rivoluzione industriale fino alla metà del 1900 possiamo vedere la seconda fase del colonialismo, basata sull’esigenza dei paesi europei di ricavare materie prime e territori da sfruttare per l’industria. In particolare possiamo sottolineare lo sfruttamento delle risorse americane da parte dell’Inghilterra (per quanto riguarda la parte settentrionale) e da parte di Spagna e Portogallo (parte meridionale). Infatti in queste zone venivano piantate piantagioni di zucchero, tabacco, cacao, cotone, ma veniva estratto anche l’oro brasiliano. In questo periodo nacque il cosiddetto “commercio triangolare”, che si stabiliva tra Europa, America, Asia, basato sullo scambio di metalli e manufatti europei, schiavi neri africani, spezie o avorio ma anche cotone, tabacco e in generale tutte le materie prime lavorate in America e dirette in Europa. Possiamo dire che, tra le diverse nazioni europee, cambiava l’atteggiamento verso i nativi d’america. Infatti L’Inghilterra era colonizzatrice, dunque dava libertà ai nativi, soprattutto dopo la guerra di’indipendenza inglese, che aveva portato una mentalità più democratica, situazione completamente diversa rispetto alla Spagna o al Portogallo, che invece erano dominatori, dunque avevano un atteggiamento molto più oppressivo. Infine possiamo dire che questa colonizzazione non riguardava solo l’America, dal momento che nel 1700 abbiamo la penetrazione europea in Asia, in modo particolare in India e in Cina. La geografia europea nel 1700 Inghilterra: Nel 1700 sicuramente è il paese più avanzato dal punto di vista sociale ed economico, anche grazie alla mentalità democratica che si ha dopo le due rivoluzioni. Infatti è l’unico paese in cui si può vedere, allo stesso tempo, incremento demografico, sviluppo agricolo e manifatturiero, potenza commerciale e coloniale. Anche dal punto di vista industriale l’Inghilterra è il paese più avanzato, dal momento che la rivoluzione industriale era già avviata nella metà del secolo precedente. Francia: era sicuramente un paese più in ritardo rispetto all’Europa, perché comunque continuava ad esserci la piccola proprietà contadina o addirittura i latifondi, con vincoli feudali molto stretti, in cui il contadino non poteva emanciparsi. Una situazione molto simile era presente anche in città, basata sull’immobilismo, quindi la non possibilità dell’uomo di non cambiare la propria condizione sociale. Inoltre poi abbiamo elementi che andranno a determinare la rivoluzione francese nel 1789, quindi il speso fiscale, che gravava sui più deboli economicamente e i continui previlegi nobiliari ed ecclesiastici, oltre al crescente bilancio dello stato in passivo. Italia: anche qui ci troviamo in una situazione di generale ritardo, ma comunque possiamo vedere processi nuovi e differenziati. In particolare al nord, dunque in toscano e nel padano si possono vedere fenomeni di razionalizzazione agricola e di ripresa nella produzione industriale tessile, mentre invece al sud possiamo dire che c’ un rifiuto alla modernizzazione, dal momento che rimane il feudalesimo, oltre ad un certo arcaismo delle strutture sociali e nei rapporti di proprietà. Europa del 1700 Tra le potenze europee si afferma la “politica dell’equilibrio”, che si basa sul mantenimento di un equilibrio diplomatico, per impedire l’emergere sul continente di una potenza egemone. Infatti nel 1700 ci sono diversi conflitti, tra cui:  Guerra di successione polacca  Guerra di successione austriaca  Guerra di successione spagnola  Guerra dei 7 anni  Sconto anglo- francese in occasione della rivoluzione americana  Competizione coloniale La spartizione della Polonia, tra Austria, Russia e Prussia sancisce il successo della diplomazia settecentesca. La Francia dell’Illuminismo La Francia dell’Illuminismo aveva diversi limiti, tra cui:  L’aristocrazia di spada, che conservava gelosamente il suo potere sociale  La nobiltà di toga, la classe di borghesi, che con l’istituzione della “paulette”, aveva permesso loro di acquisire cariche nobiliari.  Clero, deciso a conservare i propri previlegi  La borghesia, non sufficientemente sviluppata e compatta per esprimere e far valere una precisa identità politica
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