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Storia dal Rinascimento all'età moderna RIASSUNTO BREVE, Appunti di Storia

Storia dal Rinascimento all'età moderna RIASSUNTO BREVE

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 23/03/2020

adriano-cuozzo
adriano-cuozzo 🇮🇹

4.3

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Scarica Storia dal Rinascimento all'età moderna RIASSUNTO BREVE e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Diversi fattori impediscono tuttavia la nascita di uno Stato unitario come sta avvenendo nel resto d’Europa: oltre alla suddivisione in tanti piccoli Comuni, che lentamente si tramutano in Signorie, c’è anche il timore da parte del Papato di veder sorgere una potenza statale in grado di compromettere la sua autonomia. È per questo ed altri motivi che l’Italia deve supplire con l’intelligenza strategica dei suoi capi politici alla superiorità di forze degli stati nazionali europei. Un esempio è la figura del Signore di Firenze Cosimo de’ Medici, non a caso soprannominato Pater Patriae, ovvero “Padre della Patria”, e considerato uno dei principali artefici del Rinascimento fiorentino: la sua politica estera, infatti, mirante al mantenimento di un costante e sottile equilibrio fra i vari stati italiani, sarà profetica nell’individuare nella concordia italiana l’elemento chiave per impedire agli stati stranieri di intervenire in Italia approfittando delle sue divisioni. L’importanza della strategia di Cosimo, proseguita dal suo successore al comando di Firenze Lorenzo il Magnifico nella sua continua ricerca di un accordo tra gli stati italiani in grado di sopperire alla loro mancanza di unità politica, non viene tuttavia compresa dagli altri principi italiani, ed essa si conclude con la morte di Lorenzo nel 1492. Da allora l’Italia diventa il teatro di numerose invasioni straniere: dapprima da parte dei francesi ad opera di Carlo VIII, poi delle truppe spagnole di Carlo V. L’inizio della dominazione straniera si deve quindi al ritardo del processo politico di unificazione, e anzi fa registrare anche coraggiosi episodi di patriottismo (come il gesto di Ettore Fieramosca nella Disfida di Barletta). Nella seconda metà del Cinquecento comincia il tramonto della vitalità rinascimentale, già indebolita anche dalle nuove tensioni religiose dovute all’avvento della Riforma protestante in Europa, che avevano portato ad episodi luttuosi come il sacco di Roma del 1527 ad opera dei Lanzichenecchi. Soltanto la Repubblica di Venezia riuscirà a mantenere una certa prosperità e autonomia politica. Il Seicento è invece un secolo di crisi per tutto il resto della regione italiana. La Chiesa, che ha dovuto subìre la perdita dell’unità cristiana dei fedeli, cerca ora con la Controriforma di rafforzare la sua presenza nei paesi rimasti cattolici, operandovi iniziative educative e assistenziali ma anche isolandoli dall’influsso degli Stati protestanti. Se l’Italia viene così salvaguardata dai conflitti religiosi che si accendono oltralpe, ne sconta però le conseguenze in termini di carestie, spesso seguite da epidemie. Scoppiano perciò numerose rivolte contro il dominatore spagnolo, la più celebre delle quali si verifica a Napoli nel 1647 ad opera di Masaniello, ma non portano a nessun cambiamento. Nel Settecento finisce il lungo periodo di pace e di torpore: a seguito dei trattati di Utrecht e Rastatt, gli Asburgo d’Austria si impossessano di vari domini italiani, e subentrano agli spagnoli. Dalla seconda metà del secolo, poi, con la diffusione dell’illuminismo, anche l’Italia viene investita da importanti riforme. L’Unificazione Con l’arrivo in Italia delle truppe napoleoniche (1796), si ha un risveglio del sentimento nazionale, il cui primo e concreto accenno di riscossa si può individuare nel Proclama di Rimini,con cui Gioacchino Murat, il 30 marzo 1815 durante la guerra austro-napoletana, rivolge un accorato appello a tutti gli italiani affinché si uniscano per salvare il Regno di Napoli posto sotto la sua sovranità, unico garante della loro indipendenza contro un occupante straniero. Il periodo della storia d’Italia in cui l’affermarsi di una coscienza nazionale porta all’unità politica e all’indipendenza della nazione italiana è detto Risorgimento. Tale periodo occupa un lungo arco temporale di vari decenni, concludendosi solo nel 1861 con la nascita del Regno d’Italia, sotto la dinastia di Casa Savoia. Esso vede i primi patrioti aderire inizialmente alla Carboneria, che dà luogo ai moti del 1820-1821, duramente soppressi dagli austriaci. Seguono altri tentativi insurrezionali, tra cui quelli sfortunati dei fratelli Bandiera (1844), i moti del 1848 che portano alla prima guerra di indipendenza contro l’oppressione austriaca, e vedono il coinvolgimento anche delle popolazioni cittadine, in particolare durante le famose cinque giornate di Milano, e la spedizione nel 1857 di Carlo Pisacane nel Regno delle Due Sicilie, conclusasi con un massacro.Soltanto con la seconda guerra di indipendenza italiana del 1859 l’Austria cederà la Lombardia al Regno sabaudo, e si innescherà così il definitivo processo di unificazione, culminante con l’impresa dei Mille (1860). Le personalità coinvolte in tale processo furono molte, ma quattro spiccano su tutte: Giuseppe Mazzini, fondatore della Giovine Italia e figura eminente del movimento liberale repubblicano italiano ed europeo; Giuseppe Garibaldi, repubblicano e di simpatie socialiste; Camillo Benso conte di Cavour, statista in grado di muoversi sulla scena europea per ottenere sostegni, anche finanziari, all’espansione del Regno di Sardegna; Vittorio Emanuele II di Savoia, abile a concretizzare il contesto favorevole con la costituzione del Regno d’Italia. Il Regno d’Italia e il fascismo (1861-1946) Il Regno d’Italia Il Regno d’Italia nasce nel 1861 e la popolazione, rispetto l’originario Regno di Sardegna, quintuplica. Istituzionalmente e giuridicamente il Regno viene configurato come un ingrandimento del Regno di Sardegna. La questione che tiene banco nei primi anni della riunificazione d’Italia è la cosiddetta “questione meridionale”, legata, in modo particolare, al brigantaggio. L’inizio del regno vede l’Italia impegnata anche in una serie di guerre di espansione coloniale in Somalia e in Eritrea. Allo scoppio della Prima guerra mondiale l’Italia assume inizialmente una posizione di neutralità, per poi scendere al fianco degli alleati il 23 maggio 1915 in seguito alla firma del segreto Patto di Londra. Dopo i primi due anni di guerra di trincea, l’Italia subisce nella battaglia di Caporetto il pesantissimo
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