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Storia dei media audiovisivi e digitagi, Appunti di Storia Dei Media

linee guida per la lettura del libro Cinema come Arte

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 03/01/2019

Alice-er
Alice-er 🇮🇹

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Scarica Storia dei media audiovisivi e digitagi e più Appunti in PDF di Storia Dei Media solo su Docsity! LE ORIGINI: nel contesto di origine si trova la nascita del moderno sistema dei media. Dopo seconda rivoluzione industriale si colloca la svolta: la tecnologizzazione della comunicazione, caratteristica della contemporaneità. Grandi snodi: - la costituzione di uno spazio pubblico “astratto” (l’opinione pubblica) che fa perno sulla nuova borghesia; - la ridefinizione di questa in termini più concreti: i “nuovi” media dell’industria editoriale e i luoghi del consumo mediale: caffè letterari, ecc. - la creazione in questi spazi e presso questi pubblici di nuovi bisogni comunicativi che porta a un’accelerazione della ricerca tecnologica nel campo massmediale - l’organizzazione che le risposte tecnologiche indotte dal mercato danno a loro volta alle forme di rappresentazione della realtà condivise collettivamente. Sono così presentati insieme cronologicamente evidenziando così i collegamenti e non dividendo in compartimenti stagni dati storici sullo sviluppo dell’industria culturale italiana nell’Ottocento, l’evoluzione dell’arte grafica, alle origini della pubblicità nei vari media dell’epoca, gli anni d’oro delle cartoline illustrate, e la nascita del fumetto. Verso il 1910, la folla indistinta degli spettatori delle attrazioni diventa un pubblico composito e stratificato, e il cinema si trasforma in narrazione o informazione (come in occasione al terremoto di Messina). Si vuole leggere la nascita delle macchine ottiche ottocentesche, e di conseguenza dei media novecenteschi, come risposta al bisogno della società occidentale di riorganizzare il proprio sguardo sulla realtà secondo i propri schemi concettuali e filosofici. Ripercorre alcune tappe di storia dell’arte, sottolineandone il legame sia con la nascente fotografia che con le macchine ottiche del cosiddetto “pre-cinema”: il classicismo di Claude Lorrain, il vedutismo razionalista di Canaletto, il romanticismo di Caspar David Friedrich (e con la sensibilità del Grand tour aristocratico). così è possibile affrontare la nascita del cinema come risposta sia a un diffuso bisogno di condivisione del consumo culturale, in strati sempre più vasti della società industrializzata, sia alla fascinazione che la tecnologia esercita sulle arti visive in maniera talmente radicale da ridefinirle. Gli esempi filmati mostrano i classici del cinema delle origini, prima laddove pesca a piene mani dall’immaginario suo contemporaneo secondo la logica di quello che è stato chiamato il cinema delle attrazioni: dai molti arrivi di treni nelle stazioni alle decapitazioni storiche riprodotte in studio; dalle avventure fantascientifiche di Meliés fino a quelle fantasmagoriche di Saturnino Farandola. E’ però proprio nel breve lasso di anni che segna l’esplosione del fenomeno cinematografico come attrazione di fiera, di cabaret, dei café chantant, che si ritrovano i germi di quell’organizzazione particolare (ritmo, linearità, consequenzialità, moltiplicazione dei punti di vista e tridimensionalità degli spazi) che il cinema narrativo, come si sviluppa da Porter fino a Cabiria e poi a Griffith, imporrà in pochi anni al nostro immaginario fantastico in spazi autonomi e ad hoc, quelli delle sale cinematografiche. LE FORME DELLA VISIONE: ISTITUZIONI DI CINEMA E AUDIO-VISIVI XVIII° secolo: Pittoresco come declinazione estetica e sociale del concetto filosofico di sublime Caratterizzato da forme letterarie come il Grand Tour e voyage pittoresque e forme pittoriche quali il vedutismo e il claudianismo: Il turista settecentesco usa la "lente di Claude" (Claude Lorrain, attivo nella metà del ’600) per definire i limiti della veduta, centrarla e modificarne luminosità e colore (per creare atmosfera). Camera obscura: Le "camere ottiche" avevano una struttura semplicissima: erano scatole di legno con una lente nell‘apertura esterna, al lato opposto di un vetro smerigliato che permetteva la visione dell‘immagine. Furono ampliamente utilizzate dai vedutisti del 600’ e 700’, tra cui Canaletto, paesaggisti a cui era fondamentale l’utilizzo di una forte prospettiva. Il Romanticismo a cavallo del 800’ è caratterizzato da una ricerca preordinata di stati d‘animo ed emozioni. Il centro della rappresentazione non è più l‘oggetto dello sguardo, ma chi guarda (come nelle opere di Caspar David Friedrich) Le cascate sono il Gesamtkunstwerk, l’ideale di esperienza romantica sinestetica. Nel Settecento si diffondono varie macchine ottiche, dalla lanterna magica di Athanasius Kirchner, attraverso le vues d‘optique, fino ai grandi Panorama di Robert Baker (vedute topografiche dipinte a 360 gradi), brevettati nel 1787. Ottocento: l‘invenzione della fotografia 1826: héliogravure di J.N. Niépce 1839: dagherrotipo di L.J.M. Daguerre 1839: calotipia di W.H. Fox Talbot, poi ribattezzata "fotografia" 1846: L. Mènard inventa il collodio, che nel 1850 sostituisce l‘albume d‘uovo come emulsione. 1884: George Eastman sostituisce la lastra di vetro con un paperbacked film. 1887: G.E. brevetta la celluloide e commercializza un rullino da cento pose (snapshots), che chiama Kodak. Avrà immediatamente posizione di monopolio sul mercato mondiale della produzione di pellicola cinematografica. LA NASCITA DEL CINEMATOGRAFO Marey e Muybridge Etienne-Jules Marey (cronofotografo, 1888) ed Edward James Muybridge (primo brevetto del 1878) applicano dei procedimenti di fotografia automatica allo studio del movimento umano e animale. Marey sviluppa nel fucile cronofotografico (1882) l’idea dell’otturatore, che si chiude all’alternanza delle 12 lastre di vetro riprese al secondo. Sviluppa poi il cronofotografo a partire dalla camera oscura, utilizzando strisce di pellicola impressionabile sul modello del paperback di Eastman. Dal 1888, grazie a questo meccanismo, è possibile visionare il movimento a scopo scientifico. Charles Émile Reynaud brevetta nel 1877 il prassinoscopio, che perfeziona i meccanismi fin lì studiati di proiezione di immagini grafiche, fotografiche e stroboscopiche, animandole. Si tratta di un cilindro con immagini di un‘azione scomposta nelle sue fasi, litografate su vetro nelle pareti interne, con al centro un prisma di dodici specchi che compensano otticamente il movimento apparente al girare del cilindro. Nel 1892 brevetterà poi un‘evoluzione del prassinoscopio, il théatre optique. Funzionava con una striscia flessibile di cristalloide, che si arrotolava e srotolava su un aspo dotato di aste a X. Tra un‘immagine dipinta sui cristalloidi e l‘altra piccoli fori, dove insistono i denti di un tamburo dotato di specchi a prisma che portano le immagini a un obbiettivo, un altro specchio e di lì a uno schermo di tela. Thomas Alva Edison Inventore del fonografo (1877) e della lampada a incandescenza a fili di carbone (1879) nel 1891 consegna i brevetti di kinetografo e di kinetoscopio, a visione singola per un solo spettatore (commercializzato dal 1894) Nel kinetografo e nel kinetoscopio, un motore elettrico aziona un sistema di rocchetti dentati (come in un orologio) che trascina una pellicola di celluloide larga ca. 35 mm., con immagini di 2,5x1,9 cm. e quattro fori su ciascun lato dell‘immagine, alla velocità di 46 immagini al secondo. Nel cortile newyorkese della Edison Co. fu costruita una baracca semovente a tetto inclinato, rivestita di lamiere nere (Black Maria). Al suo interno un cinetografo di 60x90 cm. Riprendeva scenette di genere a sfondo nero: una danza, un‘acrobazia, una scena in un bar. 28 dicembre 1895 Gran Café del Boulevard des Capucines esordisce il cinématographe Lumière Il cinématographe Lumière e i produttori che gli subentreranno (Pathé, Gaumont) propongono uno sguardo organizzato sulla realtà. Il primo grande genere è le prise de vue, i film dal vero, la novità tecnica del cinématographe Lumière è certamente la griffa mobile di ancoraggio della pellicola al posto dei denti fissi. Il meccanismo è più stabile, anche se funziona a manovella. Sia Edison che i Lumiére scelgono la misura dei 35 mm. Il cinema fino al 1905-10 attinge dall’immaginario suo contemporaneo secondo la logica del cinema delle attrazioni: dai molti arrivi di treni nelle stazioni, alle decapitazioni storiche riprodotte in studio; dalle avventure fantascientifiche di Meliés fino a quelle fantasmagoriche di Saturnino Farandola. INDUSTRIA CULTURALE La nascita dell’industria culturale dipende dall’evoluzione delle industrie editoriali, che accompagnano il formarsi di un‘opinione pubblica (Habermas). La Litografia industriale viene importata in Italia nel 1818 Cromolitografia nel 1836 Attorno al 1860 si diffondono le tecnologie di fabbricazione industriale della carta e di quelle di composizione meccanica della stampa (nel 1886: invenzione della linotype) Attorno al 1870: diffusione di veicoli pubblicitari a stampa, sui muri cittadini, su mezzi di trasporto, per posta (cataloghi), per volantinaggio, come affissi. 1875: Nasce l‘Illustrazione Italiana 1876: Nasce il Corriere della Sera e affida la gestione dei propri spazi pubblicitari all'agenzia A. Manzoni & C. 1882: nascita a Milano della SIAE Società Italiana degli Autori ed Editori Esposizione Nazionale di Milano, 1881 Lancio in esclusiva sulle edizioni Sonzogno ("Il Secolo") e promozione dei prodotti affidata all'agenzia A. Manzoni & C. È l’epoca in cui l’Italia sceglie le Esposizioni come luoghi di diffusione di miti e prodotti della nascente industria culturale 1885: l‘Illustrazione Italiana pubblica per la prima volta una fotografia (una spada del Museo Poldi Pezzoli) 1889: Ricordi inaugura gli stabilimenti delle Officine Grafiche 1900: La Domenica del Corriere acquisisce delle rotative a colori per le tavole di copertina di Achille Beltrame 1904: Il Novellino nato a Roma alla vigilia del secolo è considerato il primo concreto esperimento di giornalino illustrato per ragazzi. Fu infatti il primo ad ospitare nel 1904 una tavola integrale a colori di The Yellow Kid (Bebè, di Richard Outcalt) comprensiva di balloon e a far conoscere ai ragazzi italiani negli anni seguenti importanti characters americani, come i Katzenjammer Kids (Bibì e Bobò, di Rudolph Dirks). 1908: Il 27 dicembre 1908 uscì a Milano il primo numero del Corriere dei Piccoli diretto da Silvio Filippo Spaventa. Funzionalizzazione dello spazio sonoro: si sente solo ciò che serve ANALISI vedi drop box DELLA CONTINUITA' VISIVA DELL'ILLUMINAZIONE STANDARD DEL SET Shanghai Express: Siamo all’apice del dramma: Shanghai Lily scopre che il generale nazionalista non libererà come dovrebbe, insieme agli altri ostaggi del treno, il capitano Harvey, perché il gentiluomo inglese lo ha colpito e offeso con un cazzotto al volto per difendere la stessa Lily. Che fare? Shanghai Lily corre dal generale LE AVANGUARDIE Le avanguardie degli anni 20' sono le avanguardie artistiche a saper cogliere nell’elaborazione dei contenuti e dei linguaggi, il grande salto nella modernità. L’entusiasmo per le nuove possibilità di comunicazione sembra aver fatto dimenticare il trauma moderno della Grande Guerra. Sono gli anni in cui sia nei regimi democratici, sia in quelli totalitari come l’Italia o l’Unione sovietica, si affermano i bisogni dei ceti medi e operai urbani, di un tempo libero e di una partecipazione alle nuove forme di cultura mediatica; gli anni dell’entusiasmo per le stelle del cinema e della radio e gli anni del primo grande tifo sportivo popolare; i giovani partiti di massa, i sindacati, l’associazionismo sono i primi riferimenti istituzionali che definiscono e organizzano questi bisogni (in Italia le colonie, il dopolavoro, la gioventù balilla, e via dicendo). Negli anni Trenta però nasce la necessità di riorganizzare le nuove folle urbane, le grandi masse popolari che vogliono diventare attori pieni del processo sociale, cancella lo spazio per l’invenzione individuale. sono proprio i regimi totalitari a traghettare definitivamente molti paesi europei nell’epoca moderna, e il prezzo di questa contraddizione è tristemente noto. Nelle lezioni e proiezioni presentiamo alcuni esempi di testi filmici per capire da un lato l’evoluzione dei linguaggi mediali nei due decenni (le avanguardie storiche degli anni Venti e, come caso esemplare, l’opera di Leni Riefenstahl sotto Hitler), dall’altro come l’esperienza d’avanguardia arricchisca anche le possibilità espressive e comunicative delle forme popolari, sia in America che in Europa. Attraverso le dialettiche che si sviluppano tra singoli registi e le loro case di produzione negli States e tra le avanguardie e la produzione commerciale o commissionata dal regime in Europa (è il caso proprio della Riefenstahl) il cinema riuscirà a rendere conto anche di nuove forme di organizzazione sociale e di esperienza del pubblico e del privato, e di corrispondenti nuove forme di visione. LA MODERNITA' E LE AVANGUARDIE La modernità, esperienza vaga e dai confini incerti, condivisa dagli europei e americani metropolitani del primo dopoguerra, si caratterizza come un nuovo modello di costruzione del senso, una nuova forma di percezione della realtà. A questo nuovo sentire contribuiscono almeno due fenomeni culturali: - i nuovi linguaggi delle avanguardie dei diversi campi artistici, che disegnano nuovi modelli descrittivi del reale - la ricostruzione di spazi e corpi secondo questi nuovi modelli descrittivi come luoghi deputati ai nuovi riti sociali della partecipazione: sale cinematografiche e da ballo, impianti sportivi, località turistiche Un esempio quello degli spazi e corpi della nascente industria balneare, che diventano il tema della promozione territoriale, della spettacolarizzazione dei corpi e delle espressioni e nostalgie della cultura “alta” Il cinema: Frammenti di modernità sono espressi dalle avanguardie storiche del cinema degli anni Venti e avranno grande influenza sul cinema a venire: Espressionismo: Das Kabinett des Doktor Caligari, Il gabinetto del dottor Caligari Germania 1919 Regia di Robert Wiene, reso espressionista tramite un lavoro sulle luci e sulle ombre, il lavoro sulle scenografie interni e su scene d'esterni e su trucchi e costumi Impressionismo: Diversi registi francesi (Gance, L’Herbier, Delluc, Dulac) lavorano sull’espressione della psicologia dei personaggi, della loro soggettività. A tale scopo usano mascherine, flou, dissolvenze, sovrimpressioni, che saranno poi riprese più radicalmente dagli artisti dadaisti (per sovvertire la logica narrativa, il non-sense) Dadaismo: Il trionfo della ragione Francia 1923 regia. Man Ray e Entr’acte Francia 1923 regia: René Clair Surrealisti (per ricreare la logica dei sogni: libera associazione di idee) Un chien andalou Francia 1929 Regia: Luis Buñuel L’avanguardia sovietica Scuola del montaggio: il montaggio crea un conflitto tra le immagini che fa nascere nuovi significati ed emozioni. Sergej Eisenstein, Vsevolod Pudovkin, Alexander Dovshenko, Esther Schub, Grigory Alexandrov, e.a. Montaggio intellettuale: Oktjaber (Ottobre) URSS 1927 Regia: Sergej Ejzenstejn Cine-occhio: Celovek’s Kinoapparatom (L’uomo con la macchina da presa) URSS 1929 Regia: Dziga Vertov Messa in abisso: immagine nell’immagine, tematizzazione del processo di produzione (riprese, montaggio) Split screen e sovrimpressione Documentario e Finzione: Le novità proposte dalle avanguardie sembrano molto adatte per rappresentare i fenomeni della modernità urbana e vengono presto utilizzate sia dal cinema commerciale di fiction che soprattutto dalla produzione sempre più ampia di cinegiornali, documentari, film d’arte e infine film di propaganda. The crowd (La folla) USA 1928 Regia: King Vidor Triumph des Willens (Il trionfo della volontà) Germania 1934 Regia: Leni Riefenstahl Il sistema dei media audiovisivi e il cinema moderno La cultura che Fausto Colombo ha definito “sottile” in un saggio "La cultura sottile", Bompiani, Milano 1998. è quella popolare, destinata al consumo di massa, che nel corso del Novecento si trasforma da fruizione occasionale a rete di riferimenti e prodotti che accompagnano discretamente la nostra quotidianità. Una parte importante di questo processo è determinata dal cambiamento dei sistemi di produzione industriale e commerciale, e dalla susseguente rivoluzione dell’organizzazione del lavoro: in poche parole, dall’invenzione del tempo libero (quotidiano, settimanale, stagionale) e delle vacanze retribuite. In Italia è il fascismo a organizzare per primo corporazioni del lavoro a scopo di controllo totalitario, associazioni dopolavoristiche e giovanili, enti pubblici di promozione culturale, a fronte degli ideali pedagogici che guidano istituzioni nelle democrazie francese e anglosassoni, (fra questi, le principali istituzioni cinematografiche del paese, oltre che l’ente radiofonico). Gli uomini, che mascalzoni! una commedia di Mario Camerini del 1932 con il giovane Vittorio De Sica, è un esempio della sensibilità del cinema italiano dell’epoca, soprattutto dei generi popolari, per questi mutamenti. Non solo. Nato a partire dal successo radiofonico de La canzone dell’amore di Cesare Andrea Bixio, la canzone motivo dell’omonimo primo film sonoro italiano, si affida allo stesso compositore ottenendone l’ancor più famosa Parlami d’amore Mariù; il film testimonia lo strettissimo rapporto che il cinema italiano ha sempre avuto con la musica leggera, fondamentale mass medium moderno. Il modulo di lavoro presenta allora le tappe essenziali dello sviluppo dell’industria della canzone italiana, ricordandone l’importanza per la nascita della radiofonia tricolore (Mille lire al mese, con la famosa canzone, ambientato nel mondo della radio e della televisione allora futuristica). Altri esempi filmati mostrano la costruzione del linguaggio cinematografico con l’avvento del sonoro, mostrando le potenzialità linguistiche del lavoro congiunto sulle immagini e sul sonoro, per esempio nei classici del neorealismo, come Ossessione (Luchino Visconti, 1943), o nei generi popolari, come nella sequenza del flashback sulle note di una canzone napoletana in Catene (Raffaello Matarazzo, 1949). Interessante è che la diffusione della cultura sottile della canzone radiofonica e audiovisiva permette di trovare un elemento di forte continuità tra l’Italia fascista e quella politicamente così distante, del dopoguerra. Ma ancor più interessante, in vista dei successivi sviluppi e della costituzione di un vero e proprio sistema dei media centrato sugli audiovisivi, è soprattutto il fatto che tutto ciò permette di interpretare i cambiamenti sociali che seguiranno al boom economico, come nel saggio allegato in Blackboard. Il cinema del dopoguerra si riposiziona dunque in un più complesso sistema intermediale, che si appoggia alla rete radiofonica e all’industria discografica, e il cui centro diventa la televisione (con leggere sfasature cronologiche a seconda dei paesi, in Italia questo processo avviene alla fine degli anni Cinquanta), acquisendo in questo contesto almeno tre funzioni: 1. L’elaborazione di stili e linguaggi all’interno della produzione cosiddetta “d’autore” o delle cinematografie nazionali, un percorso che trova nella grande epica del neorealismo una cerniera tra il cinema costruttore di miti collettivi e comunemente condivisi, caratteristico ancora degli anni Cinquanta nelle sue versioni più popolari, e il cinema che riconosce nuovi consumi e nuove stratificazioni sociali, e si rivolge a pubblici ben identificabili: i giovani, per esempio, come nel caso esemplare della Nouvelle Vague francese, che elabora un linguaggio altrettanto “giovane”, fatto di leggerezza nell’espressione, nello stile e nell’uso delle tecnologie. 2. La progressiva spettacolarizzazione dell’apparato tecnologico: il cinema delle grandi sale diventa il luogo in cui si fa esperienza di tecnologie sempre più nuove e sempre più elaborate, di nuove esperienze di visione in formati e spazi che la televisione non può offrire. Gli anni Cinquanta sono decisivi: tra il ’52 e il ’53 il colore, l’anno successivo il Cinemascope con le prime sperimentazioni di stereofonia, contemporaneamente s’introduce la front-projection in studio di sfondi virtuali: l’universo dietetico del cinema è tutto un altro mondo! 3. La diffusione di competenze tecnologiche attraverso il mercato amatoriale trasforma infine il cinema in uno strumento più familiare e meno intimidatorio, un modo per costruire la memoria individuale e sociale in modo attivo e partecipe. Questo processo è più lento, macchine per amatori esistono sin dal 1900, e l’alta borghesia aveva conosciuto un modello con pellicola di sicurezza incendiabile molto diffuso già negli anni Venti (il Pathé Baby). Ma il Super8 nel 1965 – automatizzando i meccanismi di controllo e abbassando i costi - farà uscire la cinematografia amatoriale dai cinecircoli e dalle grandi case signorili. LA NASCITA DELL' AUDIOVISIVO 1890 Caffè Margherita a Napoli: primo café chantant Protagonisti: comici, “sciantose”, trasformisti (Fregoli), cinematografi (Fregoligraph) Nell’Ottocento si diffonde l’editoria musicale legata all’Opera, all’operetta e in particolare alla canzone napoletana. Le edizioni Girard pubblicano tra il 1827 e il 1865 dei fortunatissimi “Passatempi musicali” su musiche tradizionali. Nel 1839 si vendono 180.000 copielle (fogli volanti) del testo di “Te voglio bene assaje”, che Raffaele Sacco e Filippo Campanella presentano alla Festa di Piedigrotta, con grande successo. 1877: Edison brevetta il fonografo, un sistema di registrazione del suono su cilindri di cera incisi al vibrare di una puntina collegata a un elettromagnete. 1887: Emile Berliner brevetta i dischi piatti di gomma-lacca (diventerà più avanti vinilite) 1890: la Columbia inizia la commercializzazione dei fonografi Nel 1880 Giuseppe Turco e Luigi Denzo pubblicano “Funiculì funicolà”, commissionata loro per l’inaugurazione della funicolare vesuviana. E’ uno dei primi, più significativi utilizzi della musica nel campo “multimediale” della promozione pubblicitaria. 1902 Prima registrazione in Italia di brani d’opera e di canzoni cantati da Enrico Caruso. Solo dopo la I Guerra Mondiale si sviluppa a Milano un’industria fonografica (1911 Fonit, 1912 Voce del Padrone). Nel 1907 Lee de Forest inventa, sulla base delle ricerche sulle valvole termoioniche (brevettate nel 1900 da John Fleming, usate per es. nei primi ricevitori telefonici) l’Audion, che poi si chiamerà triodo: che permette di amplificare l’intensità di corrente (quindi anche del suono trasmesso dalle onde elettromagnetiche). Solo negli anni Dieci si inizierà a perfezionare il triodo applicandolo alla nascente radiofonia, all’amplificazione dal vivo, più tardi ai giradischi. 1° gennaio 1925 Iniziano le trasmissioni radiofoniche dell’URI, Unione Radiofonica Italiana (poi EIAR, Ente italiano audizioni radiofoniche, che nel dopoguerra diventerà la RAI). Nel primo dopoguerra il café chantant diventa: tabarin (antesignano del night) spettacolo di varietà. Lo spettacolo di varietà può essere: • teatro di rivista (satira) • music-hall (si balla!) 1927 Primo lungometraggio sonoro di successo internazionale, “Il cantante di jazz” (Alan Crosland), sound-on-disc della Warner 1930 Primo film sonoro italiano: “La canzone dell’amore” (Gennaro Righelli,), sound-onfilm sistema RCA Photophone 1922 Inizia il ventennio fascista e segna la fine (in Italia) delle atmosfere peccaminose del tabarin e l’inizio di una pesante censura della satira politica. Gli uomini che mascalzoni… (1932) Regia: Mario Camerini Con: Vittorio De Sica e Lya Franca Catene (1949) Regia: Raffaello Matarazzo Con: Amedeo Nazzari, Yvonne Sanson, Roberto Murolo La televisione “incorpora” il prodotto discografico come già aveva fatto il cinema… 1958 • Domenico Modugno a Sanremo con “Volare” • boom dei 45 giri 1951: RCA introduce in Italia il 45 giri (già negli USA nel 1948-49). Il consumo si concentra sulla forma-canzone 1951: nasce il Festival di Sanremo 1952: nasce il Festival della Canzone napoletana Confronto tra due modelli: Nilla Pizzi l’”usignolo” della radio, immobile e aggraziato, teso alla modulazione della voce, e l’”urlo” esplosivo e dinamico messo in scena per la tv da Modugno… Definitiva centralizzazione del sistema mediale e audiovisivo in Italia: 1953 Nascita dell’azienda di Stato STET che unifica il servizio telefonico italiano. 1954 Iniziano le trasmissioni TV della RAI. SACIS (1955) e SIPRA (1957) organizzano e gestiscono il mercato pubblicitario radio-TV. APPROFONDIMENTO IL SISTEMA AUDIO VISIVO IL CINEMA E LO SPETTACOLO TECNOLOGICO: Il cinema spettacolare Il cinema del dopoguerra si riposiziona in un più complesso sistema intermediale, il cui centro diventa la televisione, acquisendo in questo contesto almeno tre funzioni: 1. L’elaborazione di stili e linguaggi all’interno della produzione cosiddetta “d’autore” o delle cinematografie nazionali 2. La progressiva spettacolarizzazione dell’apparato tecnologico 3. La diffusione di competenze tecnologiche attraverso il mercato amatoriale Si apre così una forbice tra il cinema di alto impatto spettacolare di quelli che a partire dagli anni Settanta si chiameranno comunemente i blockbuster, principalmente americani o al limite inglesi, e il cinema indipendente. I blockbuster servono da lancio per nuove tecnologie che mirano dapprima a migliorare la qualità dell’esperienza spettatoriale, poi generalmente vengono mediate in base al loro costo in sistemi inizialmente non alla stessa altezza ma più efficienti, adatti anche alla produzione indipendente. Formato: negli anni Cinquanta diversi sistemi di largo formato impongono nuovi stili visivi. 1937 10.000 telespettatori seguono in Inghilterra l'incoronazione di re Giorgio VI. La società radiofonica tedesca trasmette su scala nazionale la copertura completa del congresso annuale del partito nazista a Norimberga. 1939 Lo scoppio della guerra interrompe le appena nate trasmissioni televisive inglesi, francesi e tedesche. 1942-43 Il governo USA vieta la fabbricazione di materiale televisivo per uso civile. Tutto l'impegno dell'industria americana è rivolto allo sforzo bellico. RCA è costretta dalla commissione antitrust a cedere la seconda rete NBC, The Blue Network, che diventa un'emittente nazionale indipendente, la ABC (American Broadcasting Company). Nel dopoguerra esplode negli Stati Uniti il mercato televisivo. Dal 1946 al 1960 il numero di famiglie che possiede un televisore passa dal 4% all'89%; il numero di spettatori cinematografici cala nello stesso periodo di più del 50%. 1946 Riprendono le trasmissioni in Inghilterra (in Francia nel 1949, in Germania nel 1952. In Italia iniziano nel 1954, in Spagna nel 1956). Nel 1952, in occasione della diretta dell'incoronazione di Elisabetta II, l’audience televisiva supera per la prima volta quella radiofonica. 1953 Viene approntato dalla RCA il sistema elettronico per la tv a colori NTSC (30 frame/sec. di 525 linee), adottato come standard dalla tv americana. La Francia adotterà nel 1959 il sistema SECAM, gli altri paesi europei quello tedesco PAL (Telefunken, 1963); questi ultimi hanno la stessa definizione di 25 frame/sec. di 625 linee. L'Italia adotterà lo standard PAL e la televisione a colori solo nel 1977. Informazione Primi notiziari regolari dal 1945 in Inghilterra e Stati Uniti. Sul modello radiofonico, uno speaker legge le notizie al pubblico, con il sussidio di qualche foto. Le poche immagini in movimento sono girate con tecnica cinematografica, prevalentemente dalle stesse società di produzione che si occupano dei cinegiornali. Nel 1951 nasce il primo settimanale d’inchiesta, See it now, condotto da Edward Murrow sulla CBS. L’adozione della pellicola 16 mm. e di un’attrezzatura più maneggevole negli anni Cinquanta rendono lo stile delle riprese più coinvolgente e drammatico, come nel caso dei reportages statunitensi dalla guerra di Corea. (1950/53) Intrattenimento Nel 1947 il 60% della programmazione complessiva è occupato dallo sport. Inizialmente sono prescelti il pugilato e il wrestling, più semplici da riprendere, successivamente il football e il baseball. Dal 1948 al 1958 viene trasmesso Studio One, spettacolo di varietà con stelle e grandi investimenti scenografici. Il variety show verrà poi confinato – a causa degli alti costi di produzione – negli eventi speciali. Molto più fortunato il modello dei quiz show, sempre di origine radiofonica, che conoscerà una crisi solo dopo il 1959, quando si scopre che i principali show della CBS e della NBC truccano le domande per guidare l’audience. Nel 1951 parte su CBS la situation comedy I love Lucy, primo telefilm girato su pellicola, adottato dalla RAI nel 1960 con il titolo Lucy ed io. Negli anni Cinquanta ABC parte con delle serie western girate appositamente per il piccolo schermo. Avrà grande successo e il modello verrà mutuato da tutte le altre emittenti. La televisione trasferisce poi con successo anche altri generi cinematografici nei propri palinsesti, con alcune fortunate serie di fiction: il police drama The Untouchables (ABC, 1959-63); il detective drama Perry Mason (CBS, 1956-67); il fantascientifico Star Trek (NBC, prima serie: 1966- 69). Più legate alle formule radiofoniche sono le soap opera, di cui rimane emblematica The Guiding Light (in Italia: Sentieri), trasmessa dalla CBS in radio dal 1937 e nella versione televisiva a partire dal 1952. La soap è generalmente un serial, cioè una serie che comporta un’evoluzione delle vicende narrate e della psicologia dei personaggi di puntata in puntata. E’ diversa in questo dalle series, serie cioè in cui ogni puntata fa caso a sé e non vi è evoluzione delle vicende narrate e della psicologia dei personaggi. Le uniche concorrenti serie degli Stati Uniti nella commercializzazione di telefilm saranno a partire dalla fine degli anni Sessanta la brasiliana TvGlobo, che lancia il modello della telenovela (un formato di soap che non definisce in partenza il numero di puntate e la chiusura narrativa), e le televisioni pubbliche tedesche, che propongono una serie di polizieschi di ottima fattura (il commissario Koster, Der Kommissar, nasce nel 1969, Derrick lo segue di lì a poco). In Italia 1954 Il primo canale Rai trasmette quattro ore al giorno. Il servizio copre il 36% della popolazione. Nasce la Domenica Sportiva e il Festival di Sanremo (nato nel 1951) passa dalla radio alla tv. 1955 La Rai trasmette il quiz Lascia o raddoppia? condotto da Mike Bongiorno fino al 1959. 1957 Nasce Carosello, la prima trasmissione pubblicitaria italiana. La Rai trasmette Il musichiere, gioco musicale a premi condotto da Mario Riva fino al 1960. 1958 Parte Canzonissima, varietà legato alla Lotteria di Capodanno, in onda il sabato sera fino al 1962 e poi dal 1968 al 1974. 1958 Al pomeriggio inizia Telescuola, programma educativo che si appoggia a 2000 punti di ascolto sul territorio. Del progetto Telescuola, che dura fino al 1963, fa parte Non è mai troppo tardi, condotto dal maestro Manzi, finalizzata al conseguimento degli adulti analfabeti della licenza elementare (parteciperà quasi un milione di persone!). 1959 Iniziano le trasmissioni di film e di telefilm americani (Perry Mason); con il successivo utilizzo delle tecniche di registrazione Ampex verrà abbandonato il modello puramente teatrale per un modello completamente cinematografico nella fiction e misto (pubblico in studio intervallato a sketch preregistrati) per gli altri generi. LA TELEVISIONE MODERNA LA TELEVISIONE DAL DOPOGUERRA A OGGI Tre passaggi definiranno la tv del dopoguerra: l‘evoluzione verso il privato sul modello anglosassone (a velocità diverse); la videoregistrazione su nastro magnetico; il satellite. 1955 Finisce il monopolio statale in Inghilterra: nasce Independent Television News (ITV). 1956 Charles Ginsburg, per la statunitense Ampex, produce il primo videoregistratore a nastro magnetico. 1957 La navicella Sputnik trasmette il primo segnale radio dallo spazio. 1962 10 ottobre: la NASA lancia in orbita Telstar I, primo satellite per la ritrasmissione televisiva, finanziato e messo a punto nei laboratori AT&T. Telstar I e II (lanciato l'anno successivo) permetteranno i primi collegamenti televisivi tra Stati Uniti ed Europa. 1972 L'AT&T introduce l'uso del cavo coassiale (un cavo composto da due materiali conduttori diversi) per i collegamenti della prima televisione via cavo americana, HBO (Home Box Office, lanciato dal gigante editoriale Time Inc.). 1975 Il lancio del satellite Satcom I permette ad HBO di diffondersi rapidamente su scala nazionale; nello stesso anno Warner Comm. lancia via cavo The Movie Channel, che offre una ricca programmazione di film hollywoodiani. 1990 Gli abbonati al cavo (la metà delle famiglie nordamericane) hanno la possibilità di accesso a più di sessanta networks. I grandi network nazionali raccolgono una percentuale di audience in prima serata del 60%, contro il 90% raggiunto alla fine degli anni Settanta. Oggi sono scesi sotto il 50%. L’informazione Nel 1963 la copertura televisiva in diretta quasi ininterrotta dei fatti legati all’assassinio di John Fitzgerald Kennedy fa sì che nelle case degli americani arrivi l’omicidio del principale sospettato dell’attentato al presidente, Lee Harvey Oswald. In quell’anno, le emittenti statunitensi riorganizzano i loro programmi di informazione, ampliando il formato delle news dai 15 minuti originali agli attuali 30. È solo con l’adozione di uno standard internazionale di registrazione video magnetica, alla fine degli anni Sessanta, sulla base dei brevetti Ampex, che diventa possibile trasmettere le immagini immediatamente dopo la ripresa. Nel 1968 compare la prima minicam, una telecamera portatile, mentre negli anni Settanta diventa di uso comune l’Eng (electronic news gathering), la cui dotazione consiste in una telecamera, un videoregistratore, una scorta di alimentazione e un sistema di fonica. A metà degli anni Ottanta le cam-corder (telecamera e videoregistratore in una stessa unità) aumentano ulteriormente la leggerezza degli equipaggiamenti necessari. Contemporaneamente viene introdotto dalla Sony lo standard di registrazione ad alta definizione Beta, su nastri da mezzo pollice, insieme alle cam-corder Betacam, che definiscono lo standard professionale fino alla fine degli anni Novanta. In Italia negli anni Sessanta il diffondersi degli apparecchi tra le mura domestiche cambia le modalità di fruizione. L’iniziale visione collettiva dello spettacolo tv nei luoghi di ritrovo pubblico – che ha rappresentato un forte momento di aggregazione e di partecipazione – si trasforma in un consumo famigliare. La televisione organizza i propri tempi di trasmissione sulle abitudini e sui ritmi di vita delle famiglie italiane (la tv dei ragazzi inizia alle cinque, per non occupare il tempo tradizionalmente dedicato ai compiti). 1961 Ettore Bernabei diventa direttore generale della Rai (fino al 1973). Parte il Secondo canale Rai. Anche in Italia si stringono rapporti con l‘industria cinematografica: 1966 Trasmesso il film Francesco d'Assisi, regia di Liliana Cavani, prodotto dalla Rai. 1968 Il produttore cinematografico De Laurentiis realizza per la tv L'Odissea (regia di Franco Rossi) 1974 • La Corte Costituzionale italiana sancisce la legittimità prima delle trasmissioni via cavo (su ricorso di TeleBiella), poi quella degli impianti di ripetizione dei segnali televisivi esteri. • Il 5 agosto nasce il canale in lingua italiana Telemontecarlo. • Il 24 settembre iniziano le trasmissioni di TeleMilanocavo, prima emittente di proprietà di Silvio Berlusconi, che serve via cavo il centro residenziale di Milano 2. 1975 La Camera approva una legge di riforma del sistema radiotelevisivo: vengono approvate • l'introduzione del colore, fattiva nel 1977, e • la nascita della Terza Rete regionale (che inizierà a trasmettere solo nel 1979). 1976 La sentenza n. 202 della Corte Costituzionale dichiara la legittimità delle stazioni radio e televisive via etere a carattere privato e locale, ribadendo il monopolio della Rai per le trasmissioni nazionali. Alla fine dell'anno si contano almeno 50 emittenti tv locali, che diventeranno più di 400 nel 1978 (oltre a innumerevoli stazioni radio). Sempre nel 76 Partono tre programmi di nuovo formato: il talk show Bontà loro, condotto da Maurizio Costanzo sulla Rete 1 Rai alle 22.40 del lunedì; e i due contenitori pomeridiani della domenica: Domenica in, condotto da Corrado sulla stessa Rete 1, e L'altra domenica, condotto da Renzo Arbore sulla Rete 2. 1977 Viene soppresso Carosello. Mike Bongiorno passa a TeleMilanocavo, che inizierà a trasmettere via etere l'anno dopo, parallelamente alla nascita della società finanziaria Fininvest. Enzo Tortora conduce Portobello sulla Rete 2, il venerdì alle venti e trenta. 1980 Le trasmissioni dei due principali gruppi privati vengono trasmesse su scala nazionale (ogni emittente affiliata trasmette localmente la stessa cassetta alla stessa ora). I gruppi principali sono quelli creati da Silvio Berlusconi attorno a TeleMilano (che diventa Canale 5) e da Angelo Rizzoli attorno a Telealtomilanese (il network prende il nome di PIN, Prima Rete Indipendente). Maurizio Costanzo dirige su PIN il primo telegiornale diffuso da un canale privato su scala nazionale. 1981 Canale 5 trasmette con grande successo il serial americano Dallas e in estate il Mundialito di calcio, oltre al primo varietà autoprodotto, Hello Goggi, con Loretta Goggi. Rizzoli viene travolto dallo scandalo P2. 1981 Nasce il videoclip pensato appositamente per il consumo tv (che gli anglosassoni chiamano music video), quando inizia negli USA la programmazione via cavo di MTV. Il primo videoclip trasmesso è Video Killed the Radio Stars, canzone dei Buggles di grande successo l'anno precedente. Su Rai1 viene trasmesso Mister Fantasy, primo contenitore musicale che trasmetterà anche videoclip. Su Canale 5 la trasmissione musicale Super di TeleMilano diventa Superclassifica Show. 1982 Nascono tre nuovi network: Italia 1, di Edilio Rusconi, Retequattro, legata a Mondadori, e il circuito Eurotv, secondo il modello delle syndications americane. Corrado passa a Canale 5, dove riesce a convogliare milioni di telespettatori nella fascia oraria di mezzogiorno con Il pranzo è servito. Maurizio Costanzo passa a Retequattro e vara il Maurizio Costanzo Show. Italia 1 viene ceduta a Silvio Berlusconi alla fine dell'anno. 1983 Nasce ReteA, dell'editore Angelo Peruzzo. 1984 Rete4 passa alla Fininvest. Nasce Videomusic, per iniziativa del gruppo Marcuzzi (che controlla Telemontecarlo). La Rai offre il servizio Televideo, introdotto in Inghilterra nel 1975. Nasce l'Auditel. 1985 Si costituisce con sede a Parigi Eutelsat (European Telecommunication Satellite), consorzio delle amministrazioni delle poste e telecomunicazioni europee proposto ad allestire e gestire un sistema di trasmissione via satellite a livello europeo. 1985 Il ministro Gava presenta il decreto cosiddetto "Berlusconi bis", che legittima l'uso da parte dei privati delle cassette preregistrate per trasmissioni su scala nazionale. La Rai punta sull'esclusiva della diretta: hanno grande ascolto la striscia giornalistica Linea diretta di Enzo Biagi e il varietà satirico Quelli della notte condotto da Renzo Arbore su rai 2 nei 1895 1987 La Rai potenzia il programma di Rai3, affidandone la direzione ad Angelo Guglielmi. Negli anni successivi la rete trasmetterà i programmi più innovativi della tv italiana (Blob, Telefono Giallo, Chi l'ha visto? e altri). 1990 Il ministro Mammì presenta la legge detta appunto legge Mammì che sancisce la legittimità delle emissioni private, ammettendo la possibilità della diretta, regolamentando i tetti pubblicitari secondo le direttive della Comunità Europea, istituendo un Garante delle telecomunicazioni e istituendo l'obbligo a trasmettere programmi d'informazione per i canali a diffusione nazionale. 1991
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