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Storia del Cinema, Sintesi del corso di Storia Del Cinema

Riassunti e schemi dettagliatissimi di storia del cinema, tratti dai manuali ''Introduzione alla storia del cinema autori correnti e film '' di Paolo Bertetto e ''Il cinema percorsi storici e questioni teoriche'' G. Carluccio, L. Malvasi, F. Villa (solo prima parte). Perfetto per il corso di laurea in DAMS

Tipologia: Sintesi del corso

2015/2016

In vendita dal 16/02/2016

Alessandro284
Alessandro284 🇮🇹

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Scarica Storia del Cinema e più Sintesi del corso in PDF di Storia Del Cinema solo su Docsity! Il cinema delle origini L'invenzione del cinema viene fatta risalire convenzionalmente al 28 dicembre 1895 data della prima proiezione pubblica a pagamento del cinematografo Lumiere a Parigi. Tuttavia l'invenzione due cinematografo è stato un processo internazionale, e non solo francese o europeo, infatti tra i tanti ricercatori o importante Tomas Edson negli USA. Il cinematografo è quindi il risultato di invenzioni diverse, di diversi inventori, messe insieme dai Lumiere. Il punto di forza del cinematografo era la dimensione della visione collettiva, che superava quella individuale data dal Kinetoscopio. Le proiezioni prima avvenivano in fiere ambulanti e solo dopo in luoghi deputati, ma comunque erano sempre a pagamento, le sale erano infatti dette nikelodeon perché lo spettacolo costava solo un nikel. Le rime proiezioni cinematografiche erano affiancate da spettacoli di vario tipo, numeri di magia, di circo, ecc... Il MRP non ha necessariamente finalità narrative ed è in vigore nei primissimi anni del cinema. Per questo tipo di cinema. Connotare sono soprattutto gli effetti di attrazione visiva, di esibizione delle grandi potenzialità del dispositivo filmico. Ad esempio "the kiss" , prodotto dalla Edison,vede in primo piano un bacio ravvicinato,e lavora sul potenziale legato al l'esibizione del cinema corpo. Tale film per l'epoca risultò anche osceno perché li quadratura era un piano ravvicinato. L'occhio del cinema sfrutta anche abilmente il piano ravvicinato in "gli occhiali da lettura della nonna" dove un bambino ingrandisce con la lente della nonna vari oggetti, dimostrando la capacità deformante della realtà delle mezzo cinematografico. Infatti io cinema può arrivare fino ad una rappresentazione conturbante e iperbolica della realtà, come in "the big swallow " dove un uomo disturbato da un operatore arriva ad ingoiare lui e la sua cinepresa. Tutti questi film non impediscono le,ergere di determinati generi di racconto (inseguimento, gag fisica, la fantascienza di Melies , ecc...), così gli studiosi ritengono che dal 1908 si passi al modello dell'integrazione narrativa. Il MRI lavora sulla costruzione lineare del percorso narrativo. Si caratterizza per l'emergere del racconto come elemento primario. La nuova spinta narrativa rende così necessario un sistema di raccordi tra le singole inquadrature e una cinepresa sempre più mobile, che permetta allo spettatore di perdersi e immergersi nel film. Griffith risulterà molto determinante per questo nuovo modello di cinema e per la creazione di un industria e l'affermazione del ruolo del regista. (il lungometraggio si diffonde prima in europa, con film come Cabiria, che ottiene eco internazionale, e solo dopo passa negli usa, dove i proprietari delle case di produzione erano ancora diffidenti sul fatto che il loro pubblico, in prevalenza operai che uscivano dalla fabbriche, disponesse della cultura necessaria ad apprezzare un lungometraggio a soggetto tratto da grandi opere letterarie, anche perché l'elite culturale era ancora ostile verso il cinema) (Le due modalità sono distinte da Noel Bunch) Anche i film primitivi subivano modifiche legate alla fase produttiva e alle esigenze di distribuzione. L'inquadratura: Fino al 1902 la maggior parte dei film era monopuntuale (=costituito da una sola inquadratura), in seguito però si inizia ad avere una media di 10 inquadrature per film (pluripuntuale = con più inquadrature). Le prime inquadrature avevano alcuni elementi caratteristici: illuminazione uniforme, cinepresa fissa in posizione frontale, l'uso del fondale dipinto, grande distanza tra cinepresa e attori. Dal 1903 quando sorgono film pluripuntuali il procedimento più usato per far seguire due inquadrature è la dissolvenza. Si tratta di inquadrature prevalentemente autonome, caratterizzate da riprese frontali. Il montaggio: È definito "non continuo" perché non era ancora stato inventato un sistema di raccordi per rendere più fluido lo stacco tra le varie inquadrature. Primi registi: Thomas Alvar Edison è stato un geniale uomo d'affari e inventore, simbolo statunitense della nozione di progresso. È legato alla nascita e alla diffusione del cinema, anche grazie alle sue abilità imprenditoriali. Realizza la prima dimostrazione pubblica del kinetosopio, che differisce dal cinematografo per il fatto che il primo si fruisce in maniera individuale, mentre il secondo il maniera collettiva. Infatti lo spettatore del kinetosopio era costretto a piegarsi e a guardare in un mirino dove vedeva per pochi secondi alcune immagini in movimento. Edisono inizia presto a pensare di sfruttare la sua invenzione dal punto di vista commerciale creando delle piccole sale dove per un solo famoso nikel lo spettatore poteva assistere ad una proiezione di circa venti secondi, che per i tempi era sicuramente un esperienza molto gratificante che profumava di modernità. Con il cinematografo Edison mantenne la sua vocazione imprenditoriale e scelse per i suoi film uomini e donne stravaganti, provenienti da lontani paesi, vestiti in modo particolare, impegati in danze tipiche o nei loro costumi. Edison passa al cinematografo perché capisce che il kinetoscopio non poteva avere largo successo e battere il rivale data la dimensione individuale di esso. fratelli Louis e Auguste Lumiere (cinema della mostrazione): Una fortunata corrente critica li vede fortemente contrapposti al modello cinematografico di Melies, i primi più realisti, il secondo legato a modelli più fantascientifici e da fiction. Ma in realtà entrambi i loro film, per l'epoca, erano fortemente inseriti nel filone delle attrazioni mostrative. Infatti le vedute dei Lumiere ponevano lo spettatore ottocentesco difronte allo spettacolo del quotidiano attraverso lo strumento dell'occhio del cinema. Con una serie di elementi che pongono lo spettatore di fronte allo spettacolo e alla bellezza del quotidiano, sollecitando la curiosità dello spettatore nel vedere un evento unico e affascinante. Promotore di un cinema più vicino alla vita quotidiana, sebbene non narrativo, che predilige le riprese in esterni. Questi film erano prodotti in serie, costituiti di una sola inquadratura di 50 secondi. La cinepresa era fissa, di solito, oppure collocata su un supporto mobile. Le immagini erano sempre di ottima qualità e realizzati con buoni tagli fotografici. Spesso si privilegiano le angolazioni decentrate come in "l'arrivo di un treno alla Ciotat", dove l'ingresso del treno nel quadro provoca un senso di dinamismo, ma la sua uscita ricorda l'esistenza di uno spazio fuoricampo. Le inquadrature sono spazi chiusi dove si devono esaurire le scene come in "l'innaffiatore innaffiato" in cui il giardiniere acchiappa il monello ai margini del quadro per riportarlo al centro della scena. Il suo lavoro mirava a rendere comprensibili strutture narrative sempre più complesse e investire il cinema si responsabilità ideologiche e morali. Attraverso il montaggio cercava di costruire una narrazione fluida e naturale, che nasceva però da elementi frammentari, le inquadrature. Inventa così il montaggio alternato: grazie a cui lo spettatore inizia a capire che la successione di due inquadrature non solo può significare un passaggio temporale da prima a dopo, ma che può avere anche una relazione di simultaneità. I suoi film sono attraversati dall'esaltazione di valori morali comunitari, dal mito della nuova nazione, dell'attenzione ai problemi sociali come la malattia mentale,l'alcolismo. Il lieto fine è sempre presente, come in "la redenzione di un ubriacone" dove un padre di famiglia si redime dopo aver assistito ad uno spettacolo teatrale. Il film costruisce un montaggio psicologico facendo alternare inquadrature dove si riprende lo spettacolo a inquadrature dove si riprende il volto del padre. Egli si dimostra soprattutto interessato alla realizzazione di film che presentano storie e azioni parallele, e che creano continuità narrativa, slegata da una sola azione. La sua carriera è costellata di ambiziosi progetti, con pellicole sempre più curate e film che si dividono in molte linee narrative. I personaggi sono investiti di una funzione sempre maggiore, acquistano tratti psicologici sempre più definiti e gli stessi attori sono portati a cambiare il loro modo di recitazione, perché l l'importanza sempre maggiore del primo piano li costringe a passare da un modello di recitazione teatrale a d uno di recitazione mimica e facciale. (è un errore però considerare Griffith come un innovatore isolato, perché attorno a lui si muovono molte altre figure simili: ALLAN DWAN e CECIL B DE MILLE e poi ci sono molti altri registi che hanno avuto Griffith come maestro, come FORD, FLEMING, STROHEIM) "La nascita di una nazione" lungometraggio di 180 minuti in cui viene narrata la guerra civile americana (1861-1865), la politica di Lincoln,la secessione sudista,la battaglia di Petersburg, la nascita del Ku Klux Klan, in un mondo in cui gli eventi si mettono in moto quando un uomo decide di passare all'azione. Lo scontro fratricida emerge come una catastrofe e la morta di Lincoln come la vera disgrazia, mentre le azioni dei neri assumono un'accezione negativa, perché occupano con violenza gli spazi dei bianchi, il film aveva contenuti razziali infatti e suscitò grandi polemiche, vi si oppongono molte associazioni dei neri e alcune dei bianchi, come la corte suprema. MA restò uno dei più grandi successi del muto americano. Quando Griffith gira questo film ha chiaramente in testa il modello del romanzo storico. La nazione che nasce è quindi una nazione bianca, che rifiuta l'idea che i neri possano sposare donne bianche. Il film poi fa emergere una concezione del Ku Klux Klan come un gruppo eroico e glorioso, che marcia per difendere i diritti dei bianchi. Il film su un grande successo commerciale, perché sebbene i contenuti erano inquietanti, esteticamente il film era un capolavoro. Il lungometraggio dura più di due ore e sebbene siamo nel 1915 si trova un decoupage che ricorda quello classico a cui siamo abituati oggi. Il film narra l'epopea di due famiglie gli Stoneman del nord e i Cameron del sud. Le riprese durano nove settimane e coinvolgono 500 comparse, tutti attori bianchi a volte truccati da neri e ciò comporta un dato assolutamente innovativo per l'epoca , che connota il film come un kolossal. La novità della pellicola è soprattutto legata allo schema semplice delle vicende che toccando le due famiglie, le quali però si intrecciano anche con la storia collettiva. La prima parte intreccia la solennità degli eventi storici con il ritmo domestico dei rapporto tra le due famiglie. La seconda l'arte è dedicata alla Ricostruzione che segue alla sconfitta del sud e anche ai violenti scontri razzisti tra bianchi e neri. Il conflitto razziale è evidenzato da un montaggio alternato che diviene sempre più incalzante. Il finale poi non può che suscitare una forte emozione nello spettatore, al di là dei temi che propone e delle ideologie razziali. Questo film contribuisce a fondare in maniera determinante quel che sarà poi il cinema hollywoodiano. "Intolerance" offre una rappresentazione del tema del l'intolleranza attraverso i secoli, per cui costruisce una nuova struttura narrativa composta da quattro episodi:la caduta di Babilonia, alcuni momenti del Vangelo, il massacro degli Ugonotti è una storia contemporanea di conflitti sociali) che si alternano nel montaggio grazie al leit motif della madre che dondola una culla. Il film fu un insuccesso dopo di esso, 1916, la parabola artistica di Griffith iniziò un lungo declino. Il colore e la musica nel cinema delle origini: Musica-> copriva il fastidioso ronzio del protettore e aumentava l'intensità della narrazione. Era fatta dai rumoristi. Spesso nelle sale vi era un imbonitore che commentava e spiegare le vignette al pubblico illitterato dalla penombra. Colore-> era possibile aggiungere colore ad alcune sezioni della pellicola già nel cinema primitivo. Il primo metodo era quello di colorare successivamente la pellicola in bianco e nero con delle porzioni di pochi colori, era però un procedimento molto lungo e costoso. Lo faceva per esempio Melies nel film "viaggio sulla luna". Poi viene inventato un sistema più rapido, un dispositivo che consentiva una colorazione meccanica con cinque o sei colori diversi. Successivamente sorgono ancora altre tecniche di colorazione, come la tintura e il viraggio. I colori nel muto avevano due funzioni: rendere più credibile la narrazione, accrescere il valore simbolico di alcuni elementi. Le ricerche dei paesi nordici I paesi del nord Europa sono una grande area produttiva del cinema. In Danimarca la Nord Disk Film esportava film in tutto il mondo ed era la seconda casa di produzione dopo la GAMOUNT e la PATHE francesi. Tuttavia ka Nird Disk Fim, che era specializzata in polizieschi e melodrammi entra in crisi dopo la ww1 e il suo unico autore riconosciuto era Dreyer. Il cinema muto danese e' ricordato in tutto il mondo oer aver creato divi di grande fama. in Svezia il cinema si sviluppa tardi e a imporsi sono soprattuto divi di grande fama come Stiller e Sjostrom. Sjostrom dapprima fu un grandissimo attore teatrale e poi passò al cinema, fu spesso oggetto di censura e il suo cinema abbandona presto la strada del realismo per dedicarsi a quella de racconto fantastico. Poi si trasferirà a Hollywood dove lavorerà per la Metro Goldyn Majer. Stiller è autore di opere di più grande respiro, noto per aver lanciato la carriera della Garbo. Altro regista noto è Crhistensen. In Italia Nel nostro paese il cinematografo viene importato e si sviluppa già dal 1896 e viene anche qui inserito in un circuito di spettacoli di vario tipo che avvenivano in luoghi deputati. Vengono costruite sale cinematografiche stabili e si creano partiche di distribuzione ed esercizio filmico, attraverso la nascita delle prime società cinematografiche come la ALBERINI E SANTONI di Filoteo Alberini, che poi verrà chiamata CINES. Casa di produzione che nel 1905 realizza il primo lungometraggio italiano a soggetto 'la presa di Roma'. Roma e Torino diventano i grandi centri di produzione cinematografica (case: AMBROSIO , ITLIA FILM). Le varie società italiane, come quelle americane, diversificano sempre più il loro stile, accrescendo la competitività e specializzandosi in vari generi. In questi anni si sviluppano i primi tentativi di creare film con contenuti culturali più alti che legittimano la funzione artistica del film, film d'arte a partire a soggetti storici e letterari. Così nasce il lungometraggio nel 1911. "Cabiria" di Pastrone del 1914 ne diviene un esempio. Il film è noto per l'apporto di Gabriele D'Annunzio, che tuttavia non fece molto, si limitò a firmare alcune didascalie e a suggerire i nomi di alcuni protagonisti. Però a scopo promozionale gli venne attribuita l'intera paternità del film. Fu una grande operazione di marketing che sempre sfruttare la figura del celebre poeta vate per trasmettere l'idea che il film fosse un'arte alla pari della letteratura e della poesia e delle altre arti. Al film inoltre parteciparono interpreti di spicco, figure divistiche del panorama italiano. Il film presente forti momenti di innovazione in merito alla tridimensionalità delle scene e alla loro profondità, creando anche forti momento attrazionali oltre che narrativi. È noto l'uso del carrello che viene usato per rivelare la profondità reale degli ambienti scenici, usato per dilagare gli spazi e mostrare la grandezza delle scene. (Diviene un modello di ispirazione per il contemporaneo cinema americano, soprattutto per Griffith) IL SERIAL Ha molto successo negli USA e in Europa e si sviluppa negli anni 10. Si tratta di film strutturati secondo più episodi (di solito 12 o di più) di genere poliziesco,melodrammatico o avventuroso. si basavano su un meccanismo detto cliffhanger che prevedeva che al termine di un episodio la vicenda si complicasse ulteriormente in maniera inaspettata in modo da mantenere sempre vivo l'interesse del pubblico e farlo tornare in sala per l'episodio successivo. I serial poi erano anche supportati da giornali e da forti strategie pubblicitarie. Il cinema muto Copre un periodo che va dalle prime pellicole del 1895 alla fine degli anni 20, anche se in Cina e altri paesi orientali si produrranno muti fino agli anni 40. Periodizzazioni: Primo periodo (1895-1920) si suddivide in due fasi: 1895-1910 e 1910-1919 Prima fase: il film è unipuntuale, si susseguono poi solo alcuni quadri, compare il film letterario,noi grazie alle case di produzione questo modello si evolve e nasce il montaggio alternato. Seconda fase: aumenta la durata delle proiezioni grazie anche al contributo dei serial, si delinea così il lungometraggio, escono grandi successi come Cabiria, Nascita di una nazione o i prevaricatori di De Mille che favorisce il passaggio al modello di rappresentazione istituzionale. Trionfa lo stile hollywoodiano grazie alle slapstick comedy di Chaplin e Keaton. Secondo periodo (gli anni 20) si suddivide in due fasi: 1920-1925 e 1925-1929 Prima fase: aumenta la produzione americana è quella europea,sovietica e asiatica, ma è Hollywood a fare di tutto per accaparrarsi giovani talenti europei. Seconda fase: vengono prodotti grandi capolavori come La passione di Giovanna d'Arco e la corazzata potemkin, che verrano studiati dita orini cinefili. Le proiezioni dei film muti non erano affatto prive di rumori, vi erano sempre musiche di commento, spesso eseguite in sala da musicisti o si erano anche i commenti di alcuni imbonitori. Gli attori dei muti si esprimevano a gesti, ma spesso col labiale potevano anche riprodurre le battute, ,a ciò dipendeva da come si erano fatte le risorse sul set. *la ww1 e il successo dei lungometraggi muti ostacolano inizialmente lo sviluppo delle pellicole sonore, anche perché gli esercenti si sentivano più sicuri a proiettare ancora film muti nella sale, titubanti a investire grandi costi per disporre dei mezzi per la produzione del sonoro. I personaggi tendono sempre ad un obiettivo senza mai raggiungerlo, violano le leggi e le regole del vivere per colpa delle loro ossessioni e dei loro finti ideali, sono dunque personaggi corrotti. E la narrazione trova spesso modo di dare luce alle loro debolezze, incertezza, fragilità. Spesso a popolare le scene sono anche dei doppi dell'umano, che rappresentano il lato oscuro, come vampiri, cloni, mutanti, sonnambuli. Con l'espressionismo si assiste per la prima volta al tentativo di inserire nel medium cinematografico stile mi provenienti sia dalla cultura popolare che dalla cultura letteraria alta. Tipici del l'espressionismo sono le scenografie deformate e contorte che si fondano su un immaginario irreale e onirico con illuminazioni fortemente contrastate. Robert Wiene (regista espressionista) "Il gabinetto del dottor Caligari" (1920) è l'esempio più celebre di film espressionista. Esso costituisce una radicale trasformazione del modo di pensare il cinema. Narra la storia di Caligari, un ciarlato, che impnotizza un sonnambulo, Cesare, e gli fa compiere degli omicidi, finché è smascherato nella sua doppia veste di direttore di un ospedale psichiatrico e di assassino. Il film si chiude poi con l'incertezza dello sguardo del nuovo direttore dell'ospedale, uno sguardo ambiguo, poco rassicurante, minaccioso. Il film era legato alle esperienze filosofiche contemporanee che mettevano in discussione la realtà della cosa in sé e della verità sulla scia di Nice. Tuttavia il film è conosciuto soprattuto per gli spazi distorti, le scenografie irrealistiche e deformate. Il film è una parabola fantastica sul controllo di una mente umana attraverso l'ipnotismo. La storia è narrata da Francis, che racconta del dottor Caligari che esibisce un sonnambulo di nome Cesare. Case poi predice all'amico del narratore che morirà poco dopo e così avviene. Poi Cesare rapisce la tipa di Francis, ma riescono a salvarla. La fine si svolge nell'ospedale psichiatrico diretto dal dottor Caligari, dove esso viene smascherato nella sua furfanteria e poi sostituito da un nuovo direttore, altrettanto ambiguo. Il film è realizzato tutto girando in studio, dove vengono realizzati ambienti assolutamente stravaganti e scenografie irreali, grazie al lavoro di tre pittori e scenografi espressionisti quali: Warm, Reimann e Rorig. Il film si caratterizza per linee oblique e diagonali, forme anti geometriche, ambienti contorti e distorti, macchie di colori e l'uso del blu per le scene notturne e del giallo per quelle diurne. Lo stile di recitazione degli attori e altrettanto stilizzato e anti naturalistico. Il film influenzerà la produzione tedesca successiva e registi del calibro di Murnau e Lang, ma sarà anche conosciuto fuori dalla Germania, inoltre ancora oggi questo film può essere considerato tra le fonti a cui Tim Burton si è rifatto per creare il suo stile. Rispetto però a Caligari Nosferatu di Murnau sarà girato in ambienti reali, luoghi che , come il castello del conte Orlok, sembrano realizzati su misura per i personaggi. Il film darà inizio ad una linea di cinema definita Caligarismo, a cui appartiene anche "delitto e castigo" , in cui Wiene si avvale sempre di scenografie deformate e distorte (la città,gli interni, le stanze sono deformati e sembrano uscire da un incubo) che attestano lo stato della psiche dei personaggi Murnau (regista interpretato generalmente come espressionista ) Regista considerato tra i più famosi dell'espressionismo, anche se Bazin considera i suoi film un esempio di cinema realistico. "Nosferatu" (1022), considerato indiscutibilmente un capolavoro dell'espressionismo tedesco, crea ancora un universo di inquietudini e di allucinazioni, di ambiguità. In un contesto in cui il cinema si intreccia con il fantastico, cosa che non avviene mai nelle altre arti. Nel film si alternano spazi ricostruiti in studio a scene girate in ambienti reali ricchi di suggestione. I luoghi sono spesso inquietanti, come il castello del conte Orlok, castello reale della Slovacchia,fatto di architetture ogivali,di angoli oscuri, di arredamenti inquietanti. È uno spazio dove si nasconde il mistero. La nave sembra un veliero fantasma e la città deserta un cimitero. In tutti i luoghi si avverte la presenza intrinseca del male, che contamina il mondo intero e controlla tutto anche a distanza ( il vampiro infatti controlla il maggior domo di Hutter). La presenza del male é anche manifesta poi da inquadrature come quella della iena o quella delle piante carnivore. E anche presente il concetto, tipico nell'espressionismo, di doppio dell'uomo: il vampiro che uccide e diffonde la peste. È una figura sostitutiva dell'umano, come lo era anche il sonnambulo di Caligari, che non perdono i loro caratteri antropomorfi, ma creano una sorta di distorsione e di incubo della figura umana. La moglie di Hutter, Hellen scopre di identificarsi col vampiro è attratta da lui e finisce per sacrificarsi. Per Murnau il cinema lo spazio e l'inquadratura hanno forma pittorica, in un'atmosfera segnata da chiaroscuri. In seguito il regista si sposterà ad Hollywood confrontandosi con il sistema di produzione americano che sarà segnato da alti e bassi. "L'ultima risata" è rimasto famoso per il virtuosismo dei movimenti della cinepresa. La cinepresa infatti passa instancabilmente in rassegna i movimenti del portiere , seguendolo nei suoi movimenti per i corridoi, lungo le scale o i ascensore. Ogni movimento assume così uno scopo preciso, rivelando la miseria della donazione del portiere che si nasconde so torni suoi abiti da lavoro. Un altro elemento interessante di questo film è il fatto che non abbia delle didascalie. Fritz Lang Attraversa in Europa e in America la storia del cinema muto arrivando fino al sonoro. Dopo i suoi studi non finiti di architettura inizia a Berlino la sua attività di sceneggiatore nel dopoguerra, realizzando film per un pubblico popolare. Poi nel 1921 con "Destino" diventa uno dei registi più importanti della Germania. Il film è una fiaba tragica, legata al romanticismo e al dualismo amore-morte. Strutturata secondo tre episodi ambientati in un paese arabo, nella Venezia rinascimentale, nella Cina imperialista. "Il dottor Mabuse" è invece un quadro della situazione drammatica della Germania nel dopoguerra, dominata dall'inflazione, dal crimine, dalla miseria. Mabuse è una sorta di superuomo negativo,che riprende e cita il concetto niciano di <<volontà di potenza>>. Ma è un personaggio polimorfo, segnato da più personalità e da crisi profonde. Tra 1925-1926 si impegna per realizzare il film a più alto budget del cinematografia tedesca: "metropolis". Un film monumentale per le straordinarie scenografie, per l'invenzione di un immaginario popolare ricco di miti, per il ricorso a scelte linguistiche e stilistiche molteplici e per la ricerca su nuove potenzialità espressive del cinema. La messa in scena di Lang riflette alcune caratteristiche estetiche: L'interazione tra elementi del filmico e del profilmico Uno spazio segnato da strutture rigorose La presenza di forti strutture geometriche e simmetriche dinamiche Una concezione del cinema come eidos = forma-immagine-Idea fuse insieme La messa in scena di Lang quindi è una forma dinamica che elabora in se stessa un'idea o concetto. Lang generalmente parte da campi totali o campi lunghi o da ampie inquadrature. Al contrario degli impressionisti non vuole creare una sintesi di luce e ombra, perché ritiene che l'intero spazio debba essere il più possibile visibile. Egli fu un autore significativo anche durante l'epoca del sonoro del cinema hollywoodiano classico, dove le sue radici europee si percepiscono chiaramente nelle tematiche di alcuni suoi film noir. Egli firma il suo primo contratto hollywoodiano con la MGM realizzando per essa i suoi primi film, che sono una trilogia sociale ("furia"/"you live online once"/"you and me"). Egli affronta tematiche di denuncia come i meccanismi della legge e della giustizia (come in "il mostro di Düsseldorf"), il tema della lotta dell'uomo contro il destino, che è la tematica fil ruoge della sua produzione insieme ad una concezione pessimistica della vita. Dopo il '56 egli torna in Germania e si chiude la sua collaborazione con Hollywood. I film Kammerspiel (= teatro da camera) Questi film sono realizzati nei primi anni '20 secondo regole precise. Hanno come sfondo ambienti piccolo-borghesi personaggi legati a modelli rigidi di comportamento,drammi legati alla presenza del fato o di desideri impossibili e rancori, tutte storie destinate a finali tragici. Sono segnati soprattutto dalla presenza di un'unità di azione, di tempo e di luogo e dall'eliminazione delle didascalie, nella convinzione che narrare per sole immagini sia sufficiente. Si tratta di una corrente con impatto fortemente psicologizzante che nasce negli anni 20 su iniziativa del teatro intimista. Si caratterizza per intrecci drammatici, l'uso di pochi attori, scenografie scarne, allestite in interni. Ne è un esempio "l'ultima risata" di Murnau storia di un portiere di un hotel di Berlino che viene declassato a guardiano dei bagni, ma che grazie ad un eredita può tornare a frequentare l'hotel come ospite. Il cinema della Nuova Oggettività L'attenzione per l'elemento culturale investi anche il cinema di genere (sopratutto commedia, fantastico,dramma, film storico). In particolare il cinema di genere si diffuse largamente, soprattutto nelle forme del film storico e della commedia. Caratterizzato dell'attenzione alle difficoltà della vita metropolitana, con film dedicati ai drammi di strada. Sono film che attestano un nuovo interesse per il mondo contemporaneo e la realtà circostante. I drammi sono quelli del ficcale mondo della vita popolare, segnato dalla miseria, dalla povertà, dal dolore e dall'umiliazione. È un mondo di criminali, di prostitute di povera gente che vive in quartieri degradati. Il taglio realistico di questi film è sempre molto esplicito, perché essi sono legati ad un progetto politico ideologico di rappresentazione della vita cittadina. Si tratta di un movimento artistico nato in Germania e parallelo agli altri sopra elencati, anche se coinvolse principalmente la pittura. In ambito cinematografico si è soliti a definire questa corrente anche come "nuovo realismo" . Movimento che cerca di fare della condizione drammatica del singolo individuo una rappresentazione del dramma è della corruzione dell'intera società umana, corrotta dal vizio e dalla grigia vita metropolitana. Ernst Lubitisch è autore di film di genere, storici e commedie. Joe May realizza con "asfalto" una drammatica rappresentazione della vita metropolitana. Pabts grazie a lui i drammi di strada raggiungono la loro forma più complessa. Egli ha molta attenzione agli attori,agli oggetti alle scene e agli ambienti. Lavora con chiaroscuro, con angolazioni singolari che conferiscono istanze espressive molto forti alle immagini. Usa un montaggio rapido, piani brevi, raccordi di movimento. Il suo film "I misteri di un anima" è la prima opera cinematografica dedicata totalmente alla psicoanalisi. Il cinema muto francese Case di produzione molto influenti negli anni '10 come la Gamount e la Pathè riducono progressivamente la loro influenza negli anni '20. Ma il cinema si afferma come momento culturale grazie al lavoro di riviste e dibattiti che contribuiscono a creare una forte attenzione riguardo al cinema come arte. Gli stessi registi sviluppano del resto un importante attività critica e teorica. Il cinema è considerato come un arte in grado di dialogare apertamente con tutte le altre arti, così, sebbene rifiuti il teatro, trova nella pittura e nella musica due modelli con cui relazionarsi. Il cinema come la musica è concepito arte soprattutto in relazione al ritmo, infatti le immagini degli spazi e quelle dei corpi umani in un film si intrecciano in un movimento coerente secondo un preciso ritmo visivo, dato dal dinamismo presente all'interno di una singola inquadratura r dal dinamismo che nasce dalla successione di più inquadrature. <<le immagini sono per l'occhio ciò che i suoni sono per l'orecchio>> cit. Il critico Moussinac. Il critico Clair rileva i 3 grandi fattori che generano ritmo in un film: La dura di ogni visione L'alternanza delle scene o i motivi dell'azione Il movimento degli oggetti registrati dall'obiettivo (recitazione dell'attore, la mobilità delle scenografie) Pudovkin Concepisce il montaggio come successione omogenea di immagini, legato ad una funzione strettamente narrativa del cinema. Ritiene anche che il montaggio possa arricchire la narrazione con inserti analogici. Fu allievo di Kuleshof. "La madre" sviluppa una struttura realistico descrittiva funzionale a trasmettere un messaggio ideologico politico. Tale film fa parte di una trilogia ('la fine si san pietroburgo' e 'tempeste sull'asia') che danno molto spessore e rilevanza alla figura centrale dell'eroe, che e' la madre,il contadino e il cacciatore. Diventerà poi uno dei registi esponenti del cinema di regime. Sergej M. Ejzestejn Diventa in punto di riferimento di tutte le teorie dell'innovazione artistica. Rappresenta il vertice del cinema sovietico. Per impostare i suoi film sfrutta al meglio le sue conoscenze di storia dell'arte,di letteratura russa è europea otto e novecentesca, di psicoanalisi e del marxismo. Sostenitore del modello del <<cine pugno>> secondo cui <<l'opera d'arte é un trattore che ara a fondo la psiche dello spettatore attraverso un materiale organizzato. Vuole creare una forma di comunicazione in grado di colpire lo spettatore e di farlo uscire fuori di sé in un processo di presa di coscienza, che egli connette alla nozione di "estasi" = uscita da una condizione passiva e statica. Attribuisce grande importanza al montaggio, per Ejzestejn è il momento essenziale della creazione filmica,in quanto consente la trasformazione dei contenuti delle singole inquadrature in una struttura narrativa coerente, comunicativa ed espressiva. Usa spesso il montaggio alternato. Ritiene che il montaggio sia <<conflitto>>, <<un pensiero c eh trae origine da due pezzi indipendenti tra loro>>. L'inquadratura è pensata quindi come la cellula del montaggio. Egli individua vari tipi di montaggio: alternato/metrico/ritmico/tonale/armonico/intellettuale/ analogico/attrazionale. Vuole porsi oltre la dialettica di film a soggetto e film senza soggetto per affermare l'idea di un cinema che parli di situazioni collettive, di idee universali, non quindi della storia di un soggetto individuale. Egli ipotizza quindi un cinema rivolto indistintamente alla massa di operai e lavoratori. Narra di scontri sociali violenti, ricorrendo all'uso di maschere e di tipi più che di personaggi. Celebre dell'autore e la sua trilogia: sciopero, là corazzata potemikin e ottobre. "Sciopero" -> nel film è presente un famoso esempio di montaggio parallelo in cui alle inquadrature dove si vede il massacro della folla di manifestanti da parte delle forze dell'ordine zariste, vengono fatte inseguire inquadrature che ritraggono l'uccisione di alcuni buoi in un macello. Il messaggio è chiaramente quello di creare un'associazione tra le due immagini, così i manifestanti divengono carne da macello per il potere zarista. Nel film spicca sempre la massa e non il singolo, l'insieme dei lavoratori e non un operaio in particolare, per cui è considerato come un primo passo nella direzione di quello che sarà il suo cinema, fortemente collettivizzato è caratterizzato da azioni sempre collettive e mai individuali. "La corazzata Potemkin" -> costruisce grandi sequenze di montaggio dinamico-patetico (la repressione sulla scalinata di Odessa) e scene di forte impatto emotivo (le nebbie e il porto e i funerali di Vakulincuk). La sequenza della scalinata è molto famosa per l'organizzazione drammatica del materiale visibile sulla scena realizzata con straordinarie tecniche di montaggio e di ripresa, che consentono di o mostrare più azioni dal medesimo punto di vista ideologico. La sequenza della repressione dei cosacchi è rappresentata con un pathos crescente, creato da immagini violente, sanguinarie, ricche di dolore e morte. Le inquadrature sono poi caratterizzate da una crescente brevità che aumenta il ritmo del montaggio. Di esso è rimasta celebre la sequenza della salita della scalinata di Odessa, in cui i marinai socializzano con la popolazione attaccata dall'esercito sviluppata coordinando punti di ripresa molteplici con gesti di elevata intensità e forte impatto visivo, variando spesso il ritmo delle singole inquadrature. "Ottobre" -> film di grande valore sperimentale. Rappresenta l'esempio migliore di film a montaggio intellettuale, che crea tecniche diverse per comunicare delle idee: la distruzione e poi la ricostruzione della statua dello zar a indicare la caduta del regime e il successivo colpo di stato. Tutte le immagini sono ricche di idee e di significati che vengono comunicati non a parole ma in forma visiva. L'esempio più radicale di montaggio intellettuale é quello costituito dalla sequenza degli idoli, dove Ejzestejn mostra una serie di immagini e di simboli religiosi, dapprima cristiani di fattezza artistica, poi mostra simboli e immagini di astrazione sempre più primitiva e pagana, sempre più semplici ed elementari. L'intenzione è quella di comunicare l'idea che la religione è qualcosa che deve essere superato, perché è un puro strumento ideologico usato dal generale Kornilov. Si costituisce come un'operazione di montaggio intellettuale che si basa sulla necessità di comunicare attraverso dei concetti astratti. Così per mostrare il delirio di Kerenski alle sue immagini sono fatte seguire quelle di un pavone meccanico che fa la ruota, invitando lo spettatore a mettere insieme le inquadrature per smascherare il senso profondo del film e mettere in luce L'inconsistenza dell'uomo e della sua azione politica. Nei suoi film egli unisce alla prassi registica una ricca e complessa speculazione teorica. Se per Kuleshof unire due immagini corrisponde ad aggiungere un terzo significato a quello che le due immagini possiedono nella loro autonomia per Ejestein il collegamento di due immagini genera un significato terzo che scaturisce dal loro superamento (ragiona come HEGEL). Egli riteneva che il cinema dovesse scuotere fortemente lo spettatore, provocando in lui mutamenti radicali. L'ultimo film di Ejzestejn incontra il cambiamento di titolo e la censura da parte del regime. Egli è sicuramente l'autore russo più conosciuto. Kozincev e Trauberg Iniziano la loro attività nel gruppo della FEKS e passano rapidamente dal teatro al cinema. I FEKS concepiscono poi lo spettacolo come un accumulatore di trucchi, che si serve molto del ritmo. Il montaggio diventa uno strumento integrato alla logica dell'avanguardia eccentrica, come il ricordo a scenografie anomale, a illuminazione singolari e irregolari e a effetti espressivi molto forti in una prospettiva di radicale rifiuto del realismo. Dziga Vertov Elabora un progetto più radicale. Scrive manifesti nello stile dell'avanguardia, riprendendo temi e miti del futurismo italiano e del costruttivismo. Organizza il gruppo dei kinoki che documentano la realtà sovietica e il percorso di formazione del socialismo. Riprende innanzi tutto il programma anti artistico e anti tradizionale del costruttivismo e attacca duramente il cinema narrativo e spettacolare, definendolo <<oppio dei popoli>>. Concepisce il cinema come uno strumento di potere e di asservimento delle classi basse. Vertov realizza un cinema non recitato, fatto di sole immagini, che rifiuta il linguaggio dello spettacolo. Ritiene che il montaggio non sia la semplice disposizione in un dato ordine delle inquadrature realizzate, ma l'attività di organizzazione del mondo visibile, scandito in momenti e funzioni diverse. "Il cineocchio" -> film ricco di sperimentazione (proiezioni all'indietro,rallenti).Rappresenta la realtà sotto molteplici aspetti. "L'uomo con la macchina da presa"-> una delle opere più interessanti del cinema sovietico. Si tratta di un film sul cinema, dove viene descritta la giornata di un cineoperatore dall'alba al tramonto. Il film mostra il lavoro della macchina da presa e la capacità dell'occhio del cinema di registrare il reale,effettuando una dialettica complessa tra oggetto ripreso e cinecamera, attraverso immagini che spesso mostrano lo stesso cineoperatore alla macchina da ripresa. E il suo capolavoro che testimonia anche la sua concezione filmica basata sulle teorie del cine occhio. Dove la cinepresa assume una funzione didattica, dove viene esaltato il mezzo cinematografico come mezzo di comprensione, analisi e diffusione della comprensione sulla realtà. L'uomo con la macchina da presa assume la funzione di un creatore, che fa prendere forma alla vita, attraverso il linguaggio cinematografico fatto di montaggio, sovrimpressioni e inquadrature, egli riesce infatti a farsi promotore di ideologie e concetti, assumendo quindi una posizione fondamentale per la società , alla pari dei laboratori delle fabbriche. In questa prospettiva al cinepresa diviene così un super occhio, in grado di creare uno spazio e di rendere partecipe di questo altre persone, influenzando le anche profondamente. Degli anni '30 fu costretto a rinunciare alla fase di sperimentazione del suo cinema per restare sotto le regole imposte dal regime di Lenin e poi di Stalin. Egli rimane un regista di riferimento, fortemente influenzato dal movimento futurista. Giro anche alcuni documentari di propaganda. Diresse la Kinopravda un ente di cinegiornali. Scrive manifesti contro il cinema borghese e le opere di finzione. Le cinematografie marginali Il cinema europeo degli anni '20 conosce anche cinematografie meno rilevanti, ma comunque non prive di interesse significativo. Un esempio è quello del cinema britannico, dove inizia ad operare un maestro del cinema quale Alfred Hitchcock, che elabora le prime forme di suspense. Anche il cinema nordico presenta esperienze significative: Carl Th. Dreyer (danese) realizza un film molto importante: "la passione di Giovanna d'Arco" un film a grande ispirazione morale e religiosa, dove l'estrema varietà dei piani esalta un montaggio dinamico, fatto di inquadrature molto brevi,correlate con grandi capacità di spezzare la continuità visiva e di mostrare anche l'artificialità della messa in scena. Le inquadrature poi sono molto studiate, famosi sono i primi piani di Giovanna e quelli dei suoi giudici, impegnati in uno scontro tragico e violento. La inquadrature di Giovanna sono spesso decentrare e oblique, su uno sfondo bianco a indicare la purezza della ragazza. Inoltre sono realizzate sovente dall'alto per sottolineare l'inferiorità della sua condizione rispetto a quella dei giudici, che vengono ripresi da bassa, in quanto sono loro a detenere il potere. Di contro, per testimoniare la forza delle sue convinzioni e del suo animo, le sue inquadrature sono molto rigide e ferme, mentre quelle dei giudici sono spesso in movimento. Tale film è del 1928 e chiude la stagione del muto insieme ad altre opere come Black Mail di Hitchock. Dreyer limita il dialogo tra la donna e i suoi giudici solo alle battute essenziali, collocando la storia nell'arco temporale di una sola giornata. Egli poi elimina ogni orpello scenografico che non è essenziale. Tale film non può essere considerato un film storico, perché i personaggi sono deformati in figure idealizzate, la santa Giovanna e i grotteschi giudici inumani. I primi piani permettono al regista di enfatizzare ogni espressione, ogni sfumaturafacciale assunta dagli attori, connotando in maniera molto più forte e marcata la scena. Giovanna è sempre in primo piano, e in centro al quadro a sottolineare la sua centralità anche morale. Mentre i suoi giudici sono spesso ripresi dal basso, a sottolineare che sono loro ad avere il potere, ma le loro inquadrature sono spesso deformate e i loro volti spesso tagliati per conferire loro sembianze ancora più inquietanti, sadici. Allo stesso modo le inquadrature statiche della santa si contrappongono a quelle frenetiche dei giudici a sottolineare la fermezza morale della prima in contrapposizione alle incertezze dei secondi. Così Dreyer utilizza la costruzione dell inquadratura Per i dadaisti il cinema era l'unico strumento in grado di portare avanti al meglio la rivoluzione innescata dalle avanguardie storiche precedenti grazie al suo linguaggio, al montaggio e al suo rapporto con il pubblico. Tra i cineasti dada MAN RAY, RENE CLAIR. Il movimento si spense nel 1923 minato dai dissensi interni e dal fatto che comunque aveva esaurito la sua carica innovativa. I suoi esponenti poi convergeranno nel moviemnto surrealista guidato da Breton. il surrealismo altra corrente avanguardista attiva in Francia, fondata da un gruppo di giovani poeti e guidata da Breton. Il movimento condivideva con il dadaismo la rottura dissacrante e il gusto per la provocazione, tuttavia si fondava principalmente sul nuovo procedimento creativo della scrittura del 'dettato automatico' che a partire dalla poesia intendeva dare voce e vita al flusso psichico dell inconscio. Il movimento è quindi molto legato alle teorie freudiane con le quali durante i suoi studi di medicina Breton era entrato in contatto. I surrealisti vogliono quindi dare la parola all'inconscio, fondando la loro esperienza artistica sull'automatismo, per restituire all'uomo la sua libertà inalienabile, che si è persa in una società fondata sull'alienazione e sullo sfruttamento. Per loro quindi l'artista non deve imitare la realtà ma ascoltare la sua voce interiore. Ciò si avverte nella pittura di artisti come Dali, Mirò,Magritte. Questa impostazione si riflette naturalmente sul cinema cercando di tradurre in immagini filmiche il linguaggio dei sogni e dell'inconscio. Si generano così storie anomale, complesse e contorte, ricche di riferimenti alla sfera sessuale e poco lineari. Trai i suoi esponenti RAY, DULAC,ARTAUD, DESNOS,MAGRITTE,BUNUEL, LEGERE. l'avanguardia in GERMANIA Nel 1917 nasce la UFA la più grande casa di produzione tedesca che si fondava sui principi dell'integrazione verticale di Hollywood. Durante la repubblica di Weimar fino al l'avvento del nazismo la cinemaotgrafia tedesca era seconda solo a quella hollywoodiana infatti. In questo periodo i tratti del cinema tedesco sono: la dimensione artigianale della realizzazione filmica il ricorso all'astrazione Uno dei maggiori artisti del periodo è Victor Eggeling che realizza 'sinfonia diagonale' dove le immagini astratte sono concepite come l'equivalente di una sinfonia musicale. Accanto l'opera di Richter che realizza la sua opera più nota 'gioco di cappelli' in cui grazie ad una serie di raffinati trucchi prende il via la ribellione di alcuni oggetti contro il loro uso quotidiano. l'avanguardia sovietica Il cinema sovietico nell'orizzonte dell'ottobre delle arti conobbe negli anni 20 un enorme sviluppo, arrivando a soluzioni innovative sul montaggio. Ne sono esponenti KULESHOF, VERTOV, EJESTEIN, PUDOVKIN. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Per definire un film d'avanguardia si deve innanzi tutto dire che è un film che non racconta una storia, non è un film narrativo, o se racconta una storia lo fa in modo così strano da non poterlo definire in modo preciso. Così è un film che si colloca fuori dal tessuto industriale. Si propone quindi di essere altro rispetto al cinema narrativo (che è il modello predominante nelle sale, chi fa film non narrativi si colloca fuori dalla dimensione industriale) e non si preoccupa molto di vendere biglietti e aver successo presso il grande pubblico, anche se poi può avvenire. Anche se, dire che il film d'avanguardia non è commerciale, è difficile, perché comunque chi gira un film si aspetta sempre che ci sia un minimo di guadagno presso il botteghino e che qualcuno lo veda. È un modello di cinema diversamente pensato, capace di realizzare in modo autonomo le potenzialità del cinema come arte autonoma. L'avanguardia intende spezzare il rapporto tra segno visivo-cinetico e mercato. Le esperienze avanguardiste sono scelte minoritarie nel panorama cinematografico. Esso propongono un modello alternativo a quello del cinema come apparato industriale. Nonostante i film avanguardisti siano convinti di porsi come promotori della modernità, rifiutano spesso le innovazione in campo tecnico dell'epoca in favore di un prodotto cinematografico più artigianale e realizzato in modo più rudimentale. Anche se alcuni autori di cinema legati al Bauhaus sostengono il potenziamento tecnologico del cinema. Ginna e Corra (Italiani): Tentano un'esperienza di cinema astratto dipingendo direttamente sulla pellicola dinamismi cromatici legati alla musica. Tuttavia non concludono il loro lavoro. Sempre in Italia molti futuristi sulla scia di Marinetti realizzano film avanguardisti, come "vita futurista". La ricerca astratta si sviluppa poi in modo particolare in Germania, dove la forma astratta diviene sinonimo di modernità. Hans Richter Il suo film più significativo è "gioco di cappelli" dove da vita a una sintesi della logica della ricerca sperimentale del gusto avanguardista e l'amore per il gioco, per io non sense proprio del dadaismo, che legittimava l'assurdo e l'illusione forte dei trucchi cinematografici. Walter Ruttmann Frequenta l'accademia delle belle arti, lavora come pittore e grafico e poi parte come volontario per la ww1per poi aderire al nazismo. È il primo regista a realizzare un film astratto: "opus 1" a cui seguono 2,3,4. I suoi film più articolati e ricchi di variazioni formali usano strutture visive molteplici e si avvalgono anche di colori. Usa svariate tecniche come il disegno animato, alla ripresa di elementi e di sagome irrealistiche. Ritiene che un film astratto deve basarsi sul dinamismo e sulle infinite possibilità di impiego della luce, dell'ombra e delle figure geometriche. La seconda fase della sua attività e invece legata a strutture visivo-dinamiche più complesse effettuate nel quadro della sinfonia musicale e visiva, come quella della metropoli di "Berlino. Sinfonia di una grande città" (1927). Dove il regista celebra la città dello sviluppo industriale,commerciale, la produttività e la modernità della città, caratterizzata da una molteplicità di stimoli. Il tutto è orchestrato usando immagini e inquadrature di scene cittadine, metropolitane,di oggetti in un'ottica visiva di ritmi visivi molteplici. Il film è diviso in atto e ogni atto rappresenta un momento della vita berlinese, il mezzogiorno e l'arrivo di un treno alla stazione di Berlino,l'alba con la sveglia di adulti e bambini,l'uscita dal lavoro per la pausa pranzo dei lavoratori, il loro rientro successivo e infine l'intrigante vita notturna. Film composto sia da immagini documentaristiche, che da immagini astratte soprattuto all'inizio che a forme geometriche. La sinfonia urbana Per i sociologi la vita dei cittadini moderni era fortemente influenzata dalla vita metropolitana, perché essa era fortemente determinate per la conduzione della loro vita e dei loro rapporti sociali. Infatti la metropoli era sede dell'industria, del controllo politico, economico e soprattutto emblema della modernità. Così l'incontro tra la vita metropolitana e il mezzo cinematografico, avvenuto tra l'altro nell'epoca delle avanguardie storiche, non può che generare il modello della sinfonia urbana, in cui la città divine la vera protagonista assoluta della rappresentazione. Così Amsterdam e NY diventano protagoniste di opere a carattere sinfonico e avanguardista, opere molto ritmiche e dinamiche. Ma sono soprattuto Berlino e Mosca a imporsi. A Mosca e infatti dedicato "l'uomo con la macchina da presa" di Verteov che mostra la giornata di un cineoperatore che si aggira per la città tutto il giorno filmando la realtà metropolitana circostante con rallenti e accellerazioni. Oskar Fischinger Collabora spesso con Rutmann , era appassionato di pittura, ingegnere, sostenitore dell'idea di un cinema di animazione frutto di una lavorazione artigianale. Sviluppa tutta la sua attività produttiva all'interno dell'attrazione avanguardista,prima in Germania e poi a Hollywood. Realizza molti esperimenti collegando varie immagini con disegni di strutture astratte, di pianeti, di canne d'organo e di altre forme geometriche. La combinazione di questi elementi astratti e reali crea effetti di contrasto e di spettacolarità. Altri dei suoi film sono dedicati ad una visualizzazione per immagini di alcuni brani musicali, per esempio di Brahms, Mozart e opere jazz. Fischinger continuerà poi la sua attività in America, collaborando con alcune difficoltà insieme a Walt Disney per la realizzazione del suo film "fantasia". Man Ray e Clair -> registi legati al movimento dadaista, i loro film riflettono i caratteri di questo movimento come l'improvvisazione, l'immotivazione, l'indifferenza nei confronti del prodotto non finito. Man Ray realizza 'ritorno alla ragione' uno dei film dada più celebri mischiando riprese dal vero a frammenti delle sue rayografie, che era quando incideva una pellicola buttandogli sopra granelli di sabbia, sale ecc... creando così immagini irriproducibili e create anche affidandosi al caso. Duchamp collaborò con lui per un 'aenemic cinema' un contrasto ottico tra dischi che roteano. Il film simbolo del dadaismo è però considerato 'entr acte' di Claire che presenta anche gag comiche, situazioni assurde e sconnesse, siparietti anarchici e ludici, esprimendo la volontà di superare le barriere tra l'arte e la vita. Léger (pittore francese) + Dudley Murphy (regista americano) = "balletto meccanico" film che riflette la formazione cubista del pittore e l'attenzione alle dinamiche metropolitane, il gusto per gli oggetti, le strutture meccaniche o geometriche, per il dinamismo dei movimenti, per il ritmo visivo e per un montaggio molto rapido. 'balletto meccanico' film privo di trama con solo il balletto di alcuni oggetti inanimati e animati, che ragione sulla dimensione ritmica del cinema. Hollywood fabbrica dei sogni Questa definizione spiega perfettamente cioccolato che il cinema americano diviene a partire dagli anni 20: un solido complesso industriale votato al profitto e di grande diffusione presso il pubblico. Industria cinematografica che perfeziona la propria struttura creando un sistema in grandi di realizzare prodotti riconoscibili e in grado di affermarsi a livello mondiale. Diviene una fabbrica nel senso letterale del termine, che dominerà il mercato cinematografico per altri 3 decenni. Le premesse di questa enorme fortuna sono da ricercarsi nella crescita economica e industriale dell'America dopo la prima guerra mondiale, caratterizzata anche dall'affermazione di una politica di liberismo che permette ai prodotti americani di imporsi sui mercati stranieri.(Fino alla crisi del 29) Il cinema hollywoodiano diventa espressione di un patrimonio di miti, di ideologie,iconografie che definiscono l'american way of life. Questi anni corrispondono da un lato ad un'apertura mentale sul piano dei costumi e della morale e all'arrivo di un clima di maggiore frenesia = <<i ruggenti anni 20>>. Dall'altro non si può dire che questo fenomeno sia uniforme, ad esso si contrappose il proibizionismo soprattutto nel campo della produzione di alcolici. In questo contesto Hollywood si afferma per la sua capacità di produrre sogni e ideologie. (Il cinema hollywoodiano raddoppierà in poco tempo i suoi fruitori) Le ragioni del successo sono: L'integrazione verticale raggiunta grazie alla grande disponibilità di capitali che permetteva all'industria di controllare tutte le fasi di vita di un film,dalla sua produzione alla distribuzione nelle sale. Le principale case cinematografiche infatti costruiscono sale in cui distribuire i loro film. (Block blocking= strategia delle industrie che costringevano gli esercenti che volevano acquistare un determinato film famoso a comprarne altri di serie b o minori del loro stesso marchio). Lo sfarzo e la bellezza delle sale degli anni 20. Caratterizzate da fastose ed esotiche architetture, di gusto spesso neobarocco e rococò, con decor spagnoleggianti o egiziani. Uno sfarzo che era così reso accessibile anche al ceto popolare. (Spesso in queste sale vi erano anche performance dal vivo è una lunga serie di spettacoli) Lo sfruttamento del divismo, ossia la pubblicità di un film legata alla partecipazione di un attore particolarmente famoso. Spesso la pubblicità di alcuni film mirava ad accrescere l'impazienza di uno spettatore per assistere alla recitazione di un certo attore. Tuttavia ben presto Hollywood dovette presto fare i conti con la necessità di controllare l'alone trasgressivo e peccaminoso che circondava la vita dei divi, spesso strumentalizzata dalla cronaca. Infatti la condotta di vita di alcuni grandi divi era caratterizzata da stupri, alcolismo, violenze, droga e omicidi. Oltre che poi i contenuti stessi dei film, talvolta incentrati su soggetti scabrosi, su eccessi,passioni immorali come l'adulterio. Questo contribuì a suscitare l'ira dei gruppi religiosi ben pensanti e della gente comune infastidita dall'eccessivo guadagno delle stelle del cinema. Così per contrastare l'immagine di questa Hollywood Babilonia l'industria decide di reagire con una politica di moralizzazione, in cui gli studios si uniscono nel 1922 nella Motion Picture Producers and Distributors Association (MPPDA), il cui capo diviene William Hays, potente ministro repubblicano di Washington, che nel '1934 istituisce un Codice di Produzione. La nozione di sistema -> questo concetto viene spesso usato per indicare il complesso universo industriale e artistico del cinema classico Hollywoodiano, che sarebbe il frutto di una serie di strategie che si addensano in più sistemi, di cui il più importante sarebbe i piani di lavorazione e di distribuzione del film dello studio sistem. Hollywood divide un sistema dal punto di vista aziendale. Le grandi case di produzione infatti dominavano nettamente il mercato cinematografico sebbene le loro pratiche fossero illegali in questo intendevano costruiste dei trust e dei cartelli. Infatti nel 1948 la corte suprema emetterà un verdetto di colpevolezza nei confronti della società di Lasky e Zuckor. Tuttavia la lentezza di giungere ad un verdetto di colpevolezza consente alle majors, ossia le case che dispongono dei mezzi per realizzare l'integrazione verticale,di crescere in numero passando da 3 (PARAMOUNT PUBLIX, METRO GOLDYN MAYER, FIRST NATIONAL) negli anni 20 a 5 ( 20 CENTURY FOX, MGM, RKO, WARNER BROTHERS, PARAMOUNT) negli anni 30. Tutte queste case dono dotate di enormi potenzialità produttive, stipulano contratti a tempo determinato con i loro registi e attori, dispongono di molte sale e strutture per la distribuzione, anche estera, dei loro film. La MGM E I SUOI FILM La MGM è il caso esemplare di questo fenomeno di perfezionamento dello studio sistem. Infatti possedeva molte delle più belle e grandi dalle di protezione del paese, aveva sotto contratto grandi artisti come la Garbo,Vidor e Stroheim. Inoltre stipula un contratto con il magnate della stampa William Hearst, che voleva fare della sua amante un atroce di fama mondiale, avendo così la possibilità di contare sul l'appoggio dei suoi giornali. Del resto è proprio con la MGM che si perfeziona questo modello, passando da pratiche note con il nome di central producendo sistem al modello del producer unit sistem. Le minors (poverty row) Accanto ad esse c'erano poi case di produzione che non disponevano dei mezzi per controllare a pieno l'integrazione verticale,e e per cioè reso dette minors. Tra queste inizialmente loro erano anche la Columbia e la Universal, che poi diventano majors grazie ai loro successi commerciali. Tra le piccole società ci sono la Monogram, la Republic che realizzavano numerose produzioni quasi sempre a bassissimo costo. Al l'opposto vi sono poi piccolo produttori che puntano alla realizzazione di poche opere di grande spessore, come Selznick. Selznick Grazie a lui sono stati realizzati dei kolossal come: "via col vento" kolossal di Victor Flemming. Per questo ambizioso progetto Selznick si appoggiò alla MGM chiedendo l'aiuto di su suocero che era uno dei pezzi grossi di questa majors. Tuttavia nonostante ciò la paternità del film è attribuita totalmente a lui, tanto che si iniziò ad appassionare molto al progetto, al punto di partecipare alla stesura della sceneggiatura. La regia, che i credits attribuiscono a Flemming, è in realtà merito anche di altre mani. In questo senso è certamente più determinante la figura del produttore per la realizzazione di questo film, perché fu l'unica presenza costante e direttoriale del film da inizio alla fine. Il film è una storia d'amore tra una ricca ereditiera sullo sfondo della guerra civile. È stato uno dei più grandi investimenti economici della Hollywood classica. "Casablanca" di Micheal Curtiz è stato realizzato dalla MGM invece con grandi ristrettezze economiche, dovute all'entrata in guerra degli USA dopo l'attacco giapponese a Pearl Harbour nel 1941. Eppure i limiti economici vengono brillantemente risolti ripiegando su scenografie già usate in altri film. Studio look/ house style-> fenomeno per cui ogni prodotto filmico di una casa di produzione aveva delle caratteristiche che lo legavano agli altri prodotti della stessa, sia per il genere,che per gli attori e i registi che vi lavoravano tali prodotti erano sempre riconoscibili dal pubblico,che quando andava al cinema a vedere per esempio un film Paramount sapeva già che aspettarsi. Ad esempio i musical della RKO con la coppia Fred Astaire e Ginger Rogers sono molto diversi da quelli usciti nello stesso periodo dalla Warner. Nei primi i balli segnano il progredire della storia d'amore die due protagonisti, ripresi sempre frontalmente. Invece i secondi sono maggiormente astratti. La quasi totalità dei film girati nella Hollywood classica era sempre inquadrabile in un certo genere e spesso attori e registi sin dovevano specializzare in uno o più generi, dei cui divenivano icone inconfondibili, a cui il pubblico si affezionava e verso cui aveva aspettative e preconcetti. Infatti ogni divo col tempo arrivava a credersi una propria identità artistica è un proprio stile di recitazione che si portava dietro di film in film. Divismo-> le star si pongono come modelli esistenziali, contornate da un aurea quasi mistica e irraggiungibile per la gente comune. Iniziano anche a svilupparsi giornali, rubriche,periodici che che contengono foto, notizie e curiosità sulle star, sulla loro vita privata e sui film che girano. È il sistema di produzione hollywoodiano a plasmare una certa immagine del divo e fare di questo un grande oggetto di marketing. La vita degradata all'insegna di scandali, abusi, omicidi delle grandi star di Hollywood crea ben presto il rimprovero da parte della società ben pensante e spinge le majors a dotarsi di un codice di produzione per evitare che la censura legale iniziasse ad intromettersi nel loro modus operandi (che era poco legale). Il codice Hays l'istituzione della MPPDA alla cui guida viene posto il ministro William Hays è un tentativo di autocensura da parte delle maggiori case di produzione hollywoodiane. Nel 1934 viene emanato un vero e proprio codice di produzione che resterà in vigore fino agli anni '60. Tale codice stabiliva una serie di standard morali che vietavano la rappresentazione di tematiche sessuali, legate alla violenza e a crimini vari. Il codice si basava su tre principi: Rispetto della legge della natura degli uomini. Condanna del crimine, della licenziositá, dell'immoralità, che trova espressione nella celebre frase "il crimine non paga". Rappresentazione del male solo se giustificata dalle esigenze della narrazione, come fece De Mile in alcuni suoi film. Hays giunge a creare anche un ufficio del codice di produzione (Production Code Office = PCO) il cui potere è assoluto e interviene soprattutto in fase di montaggio. Col tempo però molto produttori iniziano a cercare di osteggiarlo e eluderlo, nel 1950 Preminger realizza "la vergine sotto il tetto" che viene distribuito senza il visto della censura e vince la causa legale che vi segue, sconfiggendo questo sistema censorio e dando avvio a una fase di ridimensionamento di esso. Case di produzione 3 majors: Paramount-Pubblix, Metro Goldwyn Mayer (MGM), First National. 5 minors: Universal, Fox,Warner Brothers, Producers Distributing Corporation, Film Booking Office. Registi Eric von Stroheim - regista maledetto Nasce a Vienna e giunge in America intorno al 1909, entrando in contatto col mondo del cinema, diviene assistente di Griffith da cui deriva l'attenzione per la caratterizzazione dei personaggi femminili e delle costruzioni narrative, con la cadenza musicale del montaggio. Insieme all'esperienza come regista, si diletta anche come attore di personaggi sempre negativi. Negli anni '20 ormai la lezione griffittiana risultava superata e in questo clima si colloca l'opera di Erich von Stroheim,che giunge a costruire un universo cinematografico segnato fortemente dalla politica dell'eccesso. Tipica del suo cinema è una poetica che tende a cogliere sempre il lato malsano dell'uomo e ipocrita. Una poetica che rimanda poi alla cultura decente e naturalista europea tra ottocento e novecento. ad essere riconosciuta e stimata anche negli ambienti intellettuali, inoltre la sua figura e ricorrente negli scritti teorici dei primi cinefili della settima arte come Ejestein o Pasolini o Brecht. Egli sembra incarnare nel suo percorso biografico la quinta essenza del sogno americano del self made man. Eppure i suoi film sono sempre molto critici verso la società americana e accusato di comunismo verrà allontanato dal paese durante la cacciata dei rossi. Dopo una serie di interpretazioni come spalla Chaplin assumerà il ruolo di protagonista e inizierà un lungo lavoro sulla caratterizzazione del suo personaggio del vagabondo Charlot sul piano della mimica,della gestualità, della sua maschera, del suo piano sociale ecc.. Vestito sempre con una giacca del frac, elegante ma troppo striminzita a stropicciata, pantaloni sempre troppi larghi, scarpe lunghe e sfondate,con cappellino e bastone da dandy. Un outfit che tratteggia un personaggio contraddittorio paradossalmente che unisce un richiamo dell'eleganza alla povertà degli abiti. Ma questo conflitto é anche evidente nella sua mimica e gestualità e nel suo portamento spesso pomposo e altezzoso, che contrasta con l'ambiente di provenienza del personaggio. È chiaro che il personaggio si pone in un costante conflitto con ogni altro personaggio che incontra, soprattuto se è un membro delle autorità, un poliziotto o qualcuno che detiene un potere legale contro di lui. Egli si dimostra così estraneo ad una società piena di contraddizioni e contrasti nella quale non riesce e non può integrarsi. Anche gli oggetti sono per il vagabondo motivo di scontro, egli li usa nelle maniere meno convenzionali, vedendoseli sempre rivoltare contro. Egli intende creare nei suoi film personaggi complessi e questo punto li avvicina a Griffith con cui fonda la United Artist. I suoi personaggi infatti non sono solo veicoli di gag ma personaggi sfaccettati e contraddittori. Così egli riesce a dare ai suoi film un tono che oscilla sempre tra il comico e il patetico. Con i vari film l'analisi del personaggio di Charlot si fa via via più intensa e precisa, soprattutto dal punto di vista sociale. Viene approfitta la vena anarchica e anti borghese del vagabondo, come nella sua contrapposizione alla figura del poliziotto e alla sua mania di infrangere le regole per i propri scopi come in " il monello". Dove è anche evidente che la sua condizione umana ed esistenziale è caratterizzata da sentimenti di solitudine. Il personaggio arriva così a dare giudizi ideologici profondi di una società a cui è chiaramente contrapposto, costituendo una sorta di satira sociale e politica. Come in "Charlot soldato" dove si colgono il pacifismo e l'anarchismo del personaggio, elementi che contraddicevano esplicitamene la politica americana di quegli anni, impegnata nella prima guerra mondiale. Infatti tale film fu censurato. La saga del vagabondo è legata soprattutto agli anni '20 e al cinema muto, con film celebri come "le luci della città" / "la febbre dell'oro", in cui viene criticata l'ipocrisia della società capitalistica americana dell'epoca delle miniere, oltre che ricordi della sua infanzia nei sobborghi inglesi. Tuttavia con l'arrivo del sonoro la sua attività non si interromperà del tutto, e dopo un breve periodo, tornerà sulla scene con "il dittatore" in cui abbandonerà la comicità del passato in nome di una critica più amara e sarcastica. Nel 1952 realizza poi una sorta di autobiografia con "le luci della ribalta" è la sua carriera proseguirà fino agli anni 60. "The kid" ("il monello") Primo lungometraggio di Chaplin. Racconto che ibrida lo schema del melodramma con le strutture del comico, costituendo il solito meccanismo di satira sociale. Il personaggio del vagabondo e la sua differenza fisica e morale e ciò che sovverte lo schema del melodramma tradizionale. Si tratta di un personaggio che stona col contesto, diverso da tutti gli altri, per questo l'uso sapiente della prodotti da di campo e di piani medi permettono di visualizzare la sua diversità rispetto ad un contesto largamente inquadrato. La comicità verte invece sulle gag fisiche e sugli scontri di strada che subiscono il vagabondo e il bambino. Trama: Il vagabondo trova e accudisce un orfanello con cui stringerà un forte legame, dovendo meno solo, e affrontando con lui le sfide della vita quotidiana,come se fosse un figlio per lui. Poi però le istituzioni di carità lo sottrarranno alla sua autorità per ridarlo alla madre, la quale però gli permetterà di vederlo. Si istituisce così un forte legame tra bambino e vagabondo che sono due figure equivalenti in quanto emarginati. Joseph Francis Keaton (buster Keaton perché Buster=fenomeno) Nasce anch'egli da una coppia di artisti di varietà, però più fortunati dei genitori di Chaplin. Emerge in teatro fin da giovane, tanto che il suo soprannome pare si debba a Harry Houdini. Esordisce le 1917 nel cinema grazie alla sua abilità recitativa e alla sua mimica prodigiosa. Emerge a fianco del popolare Roscoe <<Fatty>> Arbuckle, lavorando di coppia sulla loro contrapposizione fisica, lui era molto magro,esile e triste, mentre Roscoe era grasso,infantile ed eccessivo. Si afferma subito tra i migliori comici americani, come "il comico che non sorrideva mai". Il suo primo lungometraggio è "il semplicione" di Blanche, che gli permette di dare avvio a una carriera eccezionale, ma breve, destinata a finire con l'avvento del sonoro. Il suo stile si basava sulla sottrazione mimica e drammatica, per arrivare ad una poetica dell'astrazione, che trova nel suo <<volto di pietra>> l'elemento più significativo e rappresentativo. La sua è una recitazione molto controllata, anti drammatica,anti narrativa,che si serve di una mimica di pietra, con questa maschera di imperturbabilità e di assoluto controllo atarassico e apatico. Anch'egli è un personaggio sempre alienato,che vive relazioni disumanizzate, prive di significato in una società sempre più tecnologica e incontrollabile. La sua ultima interpretazione è "film" di Beckett del 1965, scritto dell'autore pensando appunto a lui. Recitò in questo film perché non necessitava di parole. Infatti la sua carriera con l'arrivo del sonoro si interruppe bruscamente e nettamente. La sua recitazione era infatti legata a modelli espressivi del cinema muto. "The cameraman" ("Io e la scimmia") Prodotto dalla MGM diviene per molti storici l'esempio più classico e tipico della poetica recitativa di Buster Keaton. Perché l'attore esaspera il linguaggio fisico delle gag, creando una forte comicità tra il suo personaggio e l'ambiente in cui si trova, uno spazio che il protagonista non è in grado di abitare. È un personaggio infatti sempre fuori luogo. Trama: Il film parla delle svariate peripezie di un cameraman che dopo vari tentativi viene assunto nel l'industria del cinema, solo dopo che al suo posto una scimmia ha realizzato un reportage accettabile per i canoni della casa di produzione. Il materiale girato dal l'operatore viene rifiutato perché regolarmente umano, mentre quello delle scimmia viene accettato perché regolarmente bestiale. Le sequenze rifiutate sono inoltre sequenze di avanguardia alla Vertov, mentre quelle della scimmia sembrano riprendere il piatto stile hollywoodiano. Fuga di cervelli-> negli anni '20 gli studios americani avviano una caccia ai talenti emergenti, sia di attori, che di registi, su larga scala, che arriva a ricercarli anche in Europa. Tra questi Murnau, Lubitsh ecc.. Ciò servì anche per fronteggiare e controllare la concorrenza europea. Il cinema americano classico 1930-1960 Modi di intendere la nozione critica di cinema classico: Cinema hollywoodiano classico dalla fine del muto fino agli anni 50-60 (accezione più stretta) Si può usare per intendere, in senso più ampio, sia il cinema americano, che quello europeo dalla fine della ww1 fini agli anni 50, più ricordando che in tale periodo alcuni movimenti cinematografici, come le avanguardie, rifiutarono categoricamente gli schemi e i modelli del cinema classico precedentemente inteso. (In sostanza per le prime diciture basta allegare il senso della prima e comprendere tutto il cinema di quegli anni, sia americano, che europeo.) Si può intendere anche legandola alla grande maggioranza di film e serie TV contemporanee che seguono gli stessi principi e modelli narrativi del cinema americano hollywoodiano ancora oggi, e quindi a questi è possibile associare la dicotomia di cinema classico. Durante la nascita del sonoro gli Stati Uniti erano in una situazione di crisi dovuta al crollo della banca di Wall Street del '29. In questo clima la politica di Roosevelt era tutta a favore dell'industria a mirava a risanare l'industria americana concedendo anche fenomeni come trust e cartelli. In questo senso l'integrazione verticale delle majors Hollywoodiane poté vivere incontrastata e gli anni della depressione furono anni di forte sviluppo per il cinema americano. Poi negli anni della WW2 la ripresa investì tutti i settori dell'industria americana. Il cinema hollywoodiano era il fenomeno poi rilevante di quegli anni. In Italia diviene riferimento per gli intellettuali che si opponevano al regime fascista. Caratteristiche del cinema hollywoodiano: Alto standard qualitativo dei prodotti cinematografici Importanza enorme della figura del produttore, che intervenire nelle decisioni sia economiche che di scelta artistica, sulla base di strategie di marketing e dei gusti del pubblico. Ne consegue che l'attività creativa del regista ne risulta compromessa, esso per esempio non possiede il diritto di final cut. Il sistema produttivo cinematografico era un sistema di guadagno economico e ogni parte della realizzazione del film era sotto la responsabilità della casa di produzione,dalla scelta del soggetto, al budget disponibile alla fase del montaggio. Film costituiti da numerosi e variegati apporti culturali, influenze e stimoli,nuche i vari registi, proveniente da tutta Europa, immettevano nelle loro opere traendo dal loro background culturale. Una forte ricerca del principio dell'illusione di realtà, che si accresce maggiormente con l'arrivo del cinema sonoro. Esso contribuisce in modo sostanziale alla verosimiglianza perché spoglia il film di alcuni elementi chiaramente artificiali come le didascalie illustrative delle varie scene. 1927-> prima proiezione pubblica di un film sonoro "il cantante di jazz" di Crosland, in cui, in ancora poche sequenze, il musicista arrivava a cantare o pronunciare alcune battute. Inoltre la Fox inventa il sistema movieton che permetteva di registrate il suono direttamente sulla pellicola. 1928-> primo film della Warner All-Talkie (interamente parlato) "le luci di New York" di Foy. Inoltre nasce la nuova casa cinematografica Radio Keith Orpheum (RKO). Il genere del western negli USA è nato insieme al cinema narrativo, e infatti uno dei genere che si sono affermati per primi. Il western e da caratterizzato da un uso forte del montaggio fluido, su movimenti di macchina, e sull'uso del decoupage che va verso la continuità. Dal punto di vista dei contenuti questo genere si fonda su una serie di tematiche ricorrenti,di stereotipi e di motivi narrativi, come: lo scontro tra civiltà e inciviltà (wilderness) lo scontro tra eroi positivi e dark hero, la presenza della ferrovia, di uomini che parlano poco, del paesaggio sconfinato della monument valley, delle sparatorie ecc... Il genere western racconta l'epopea di progressiva conquista dei territori dell'ovest sottratti agli indiani e quindi della progressiva nascita della nazione americana, del l'affermazione della cultura e della civiltà,che vincono sulla natura e sulle barbarie associate per tradizione ai popoli dei pellerossa, indigeni da civilizzare per i soldati e comandanti colonialisti. Da questo punto di vista il western,soprattutto quello tardo degli anni '70 arriverà ad assumere connotati razziali, ma non è sempre stato così, Griffith, ad esempio, aveva evitato quest'idea. Tra i suoi registi poi celebri: Jon Ford e Haward Hawks che realizza "un dollaro d'onore". << mi chiamo Jon Ford e faccio western>> Ford è stato uno dei più grandi registi della Hollywood classica la cui produzione è legata prevalentemente al genere del western di cui è stato un grande innovatore oltre che una pietra miliare. Nel 1939 realizza "ombre rosse" accolto da subito come un capolavoro, il film racconta la storia emblematica del viaggio di una diligenza minacciata dagli indiani nello sfondo della monument valley. Qui la diligenza è espressione dei valori della civiltà, mentre gli indiani vivono in uno stato di natura selvaggio e privo di leggi. La diligenza è il luogo dove si confrontano personaggi eterogenei, portatori ciascuno di propri valori e ideologie,connotazioni sociali e altro che stabiliscono tra loro rapporti di solidarietà o di opposizione. La diligenza non è quindi priva di contraddizioni e di contrasti al suo interno, molti ufficiali si rivelano corrotti o immorali o incapaci di gestire il comando. Invece altri personaggi come la prostituta Dallas o il fuorilegge Ringo sono personaggi rispettabili secondo i canoni tradizionali,depositari di valori e di una morale profonda. Il confronto tra lo sceriffo e il fuorilegge riecheggia il conflitto tra official hero e dark hero tipico già di molta narrativa americana contemporanea, scontro in cui ai valori della comunità del prim, vengono contrapposte le istante individualistiche del secondo. Questo film poi si inspirò Welles per "quarto potere" che sfrutta lo stesso uso della profondità di campo. I personaggi fordiani risultano ripetitivi e presentano dei valori in dialettica costante con il mondo, con l'ambiente, col paesaggio. Giungendo ad esprimere una visione del mondo molto americana e rooseveltiana. Lo stile fordiano è semplice e rigoroso, non è privo di elementi di ricerca, nonostante il regista fosse bravo a camuffare ciò nelle interviste e nel suo modo di porsi come tassello di un sistema produttivo ed economico. Ford scusa frequentemente campi lunghi e lunghissimi per esprimere il rapporto tra l'uomo e l'ambiente,la profondità di campo,gli scavalcamenti di campo. Il suo cinema si pone come un cinema d'autore, che ha saputo trovare una sua poetica all'interno dei canoni dello studio sistem. Tra i suoi più grandi successi spiccano: "Sfida infernale" /"My Darling Clementine"/ "Il massacro di fort Apache"/ "sentieri selvaggi". "All'assalto di Broadway" (western muto di Ford) mostra l'attrazione che l'immagine urbana può esercitare su una ragazza di campagna. Impone agli attori una recitazione di tipo naturalistico e realistico e sa usare bene le luci naturali, si di giorno in ambienti chiusi, che di notte in esterni. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- <<I cahiers du cinema>> (rivista francese): Il critico Jacque Rivette insieme a Trouffault, Godard, inizia una rivalutazione del cinema americano classico in riferimento a registi come Hawks, Preminger e Hitchcock tentando di imporre un'idea di cinema che coglie nella produzione di un regista, anche se esso è al sevizio dell'industria hollywoodiana, delle marche autoriali. Rivette scrisse un saggio sul genio di Hawks. Un altro cineasta sul quale i critici lavorano, cercando di farlo affermare come autore e Hitchcock. Di egli dicono che i suoi film, nonostante appartenenti a più generi, seguono tutti una medesima linea di fondo: una persona comune entra in un qualcosa di maligno più grande di se che dà avvio ad una serie di avventure e vicessitudini che saranno fonte di sviluppo per il personaggio. La commedia sofisticata: Commedi americana degli anni 30-40 caratterizzata da personaggi alto-borghesi o aristocratici. È molto vicina alla commedia borghese e all'opera buffa italiana. Il termine 'sofisticata' si riferisce alla ricchezza degli ambienti ma anche alla sofisticata struttura stilistica e narrativa. La commedia risultata impensabile senza il sonoro, in quando si tratta di un genere che dà molta importanza alla parola e al dialogo, da cui scaturisce la battuta mordace e il riso del pubblico. Essa comprende registi come Hawks, Billy Wilder, Blacke Edwards. Haward Hawks È stato uno dei cineasti hollywoodiani per eccellenza. Nella sua carriera h affrontato numerosi generi diversi tra quelli classici, come il gangster movie, il noir,il western e la commedia; impadronendosi di volta in volta delle coordinate narrative del genere. Nei suoi film il ritmo e spesso veloce e grazie ad un montaggio invisibile, ma esatto. Si laurea in ingegneria meccanica e diviene aviatore durante la ww1, di ciò si trova traccia in film di aviazione come "avventurieri dell'aria " . Il suo versante più frequentato resta comunque quello della commedia, anche drammatica, come quella realizzata con "ventesimo secolo" che parla del rapporto tra teatro e cinema. Invece con la commedia "Susanna" inaugura lo schema della commedia brillante che diverrà riferimento per gli autori successivi, venendo a costituire una mappa di uomini e donne che rivelano tic e tabù sociali, culturali, sessuali con la ricchezza di battute allusive. Questa commedia diviene un modello della commedia classica. Hawks si dimostra molto abile nel creare un susseguirsi di gag visive e verbali,in un montaggio dal forte ritmo che accentua il percorso catastrofico dell'intreccio. La storia parla di un paleontologo impacciato,niente roteato da Cary Grant, travolto nella sfera sentimentale e passionale dalla bella Susan, Katerine Hepburn. Viene messa in luce la contrapposizione tra l'intellettuale bloccato nella sfera grigia e asessuata del suo lavoro (senza creature vive, non lo sono né il brontosauro che studia né la sua frigida fidanzata) e la vivacità della viziata ma adorabile e bellissima Susan, che porta caos e disordine nella sua vita troppo ordinata e spenta ( porta infatti un leopardo che è opposto allo scheletro del dinosauro studiato dal professore). Se nelle commedie di Hawks l'uomo è il protagonista assoluto, la donna è il motore delle vicende. Dal punto div ista tematico e filosofico una contrapposizione è poi anche evidente nel confronto tra Susan e Alice (fidanzata di Cary Grant) che sono vita/morte o principio di piacere / principio di realtà o ancora natura/dovere. Poi nel giardino di notte avvera io raggiungimento tanto agoniato del piacere è la liberazione del leopardo sarà simbolica per indicare la liberazione di un disordinato stato di natura. Il crollo dello scheletro segna invece l'irruzione e la vittoria del caos. Il tutto è arricchito da gag slapstick e dal battute e doppi sensi e allusioni sessuali. Orson Welles Welles aveva perso prima la madre e poi il padre in giovane età, aveva ricevuto una educazione non convenzionale, aveva girato il mondo, aveva lavorato per il teatro come regista,attore e scenografo ed era stato autore della beffa radiofonica mondiale sullo sbarco degli alieni. Firma il 21/7/1939, a soli 24 anni, con la RKO, un contratto senza precedenti, che gli consentiva autonomia quasi completa nei suoi film. Welles fece il suo ingresso ad Hollywood grazie ad una fama già consolidata e per questo ottenne tale privilegio, a cui naturalmente si accompagna l'invidia degli altri cineasti. La RKO era consapevole di prendere un rischio affidando tutta questa autonomia ad un regista ribelle, oltre che una personalità artistica difficilmente gestibile in quanto incline alla trasgressione delle regole classiche. Il suo progetto era quello di lanciare una nuova immagine dello studio,più competitiva verso le altre case, ma tale progetto fallisce. (La RKO disponeva di grandi tecnici ma non di registi alla pari di quelli delle altre case). Infatti l'uscita di "quarto potere" (1941) risulterà un completo insuccesso di pubblico e un successo solo di critica. Il film poi suscitò l'odio di William R. Hearst, magnate della stampa a cui era ispirato chiaramente il personaggio di Charles Forster Kane, il quale innescò una polemica collettiva sul film e avrebbe voluto bruciarne ogni pellicola, accusando inoltre Welles di filocomunismo. Questo film inaugurerà una nuova fase del cinema hollywoodiano basata su un nuovo modo di narrare su più punti di vista. I personaggi di quarto potere per esempio sono personaggi grigi, che non possono più essere inquadrati come buoni o cattivi come i personaggi classici. Il film racconta la vita del cittadino Kane attraverso una rete di testimonianze di chilo conobbe in vita, dando avvio ad una fitta rete di flashback, raccontati da vari individui, che ci permettono di fare progressivamente più luce sul personaggio, senza però arrivare a tracciarne un quadro che lo identifichi pienamente. Infatti la detection intrapresa dal giornalista è destinata e non trovare il senso delle parole "rosa bella" pronunciate da Kane sul suo giaciglio di morte come ultime parole. Il film si costruisce sul raccontato a ritroso, tramite dei flash back della vita di Kane narrati da chi gli fu vicino in vita. In questo senso la storia è come un labirinto, le cui strade conducono tutte allo stesso centro, il nulla. Borges mette in luce la frammentazione della storia e il percorso che mette in luce l'impossibilità di giudicare un uomo, perché le sue ragioni, le sue azioni, i suoi comportamenti è come se si dissolvessero nel nulla. Il film prende effettivamente di mira personaggi del giornalismo americano come Hearst, mettendo in luce il loro modo di operare e le ragioni e le logiche del giornalismo, fornendo un'analisi spietata del mondo della stampa e dei media. Inoltre è anche evidente il tentativo di mettere in luce gli aspetti della società del New Dealt roseveltiano dilatando la vicenda di Kane in termini sia storici oltre che personali. In questo senso la perdita dell'infanzia del giovane Kane e il suo allontanamento da casa rappresentano il passaggio dell'America dall'età pura dei pionieri all'età corrotta di Wall Street. La madre di Kane in questo senso rappresenta l'emblema del l'etica puritana del sacrificio, che affida il figlio ad un banchiere per sottrarlo alla violenza del padre. L'ossessione di potere politico di Kane affonda le sue radici nello sradicamento dell'infanzia e nella sua mancanza di legami affettivi solidi. La morte è un'altra costante che percorre tutto il film, come del resto il motivo del doppio, doppia e poliedrica e la figura di Kane, impossibile da inquadrare entro modelli precisi e schematici come nel cinema classico. Anche le slitte sono due:Rosebaud e la slitta che Tatcher regala a Kane al suo primo Natale. L'uso della profondità di campo e del piano sequenza sono un attacco diretto al decoupage classico e aprono la strada al cinema della modernità. L'uso di queste tecniche narrative innovative comporta che lo spettatore assuma un ruolo attivo e non più passivo nella visione del film. Infatti è egli a decidere quale elemento del piano guardare e su quale concentrarsi di volta in volta, mentre nel decoupage classico lo spettatore era passivamente guidato dal montaggio e dalla messa a fuoco che indirizzavano di volta in volta la sua attenzione. La grandezza e la sconfitta di Kane vengono poi inscritte nell'immagine perché le sue contraddizioni emergono dalle angolazioni delle sue inquadrature orientate dal basso verso l'alto e tese ad irrigidire il personaggio con soffitti bassi che tendono a schiacciarlo. subito a decine di disegnatori avviati ad un omogeneizzazione dello stile che fece sì che la Disney divenne uno direi più grandi sistemi produttivi della storia. Il primo lungometraggio Disney è del 37 ed è "bianca neve e i sette nani"nuche attraverso il riferimento alla fiaba è l'adattamento ai canoni narrativi hollywoodiani classici riusciva a rivolgersi ad un pubblico molto variegato, senza confini di età o cultura. Vengono privilegiati infatti la chiarezza e la verosimiglianza nella fusione armonica tra i codici del cartoon e quelli del cinema narrativo, nel rispetto del decoupage classico. Anche la distribuzione dei ruoli e delle caratteristiche dei personaggi segue lo stile classico con buoni e cattivi. A questo film seguono "Pinocchio" / "fantasia" / "bambi" / "Cenerentola". E dopo la l'arte di Disney nel 66 la società proseguì con le stesse formule produttive. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Il cinema americano del secondo dopo guerra Il periodo aureo del cinema americano classico ha una sua conclusione storicamente ben definita, ossia nell'immediato dopo guerra, quando l'era degli studios conosce un momento di forte crisi, do ti a diversi fattori, tra cui sicuramente il principale fu l'istituzione di leggi anti trust, che decretarono la fine dell'integrazione verticale nel 1948. Ciò comporta anche che gli studios minori, avendo ora accesso alle più grandi sale di proiezione, iniziano a lanciarsi in imprese più ambiziose, producendo film ad alto budget. Le star abbandonano le majors per fondare delle case di produzione indipendenti. In questa prospettiva il sistema del modello hollywoodiano appare ormai al tramonto. Inoltre il cinema in questi anni inizia a doversi confrontare con il nuovo rivale televisivo, così alcune case di produzione vendono i propri stabilimenti alle reti televisive, mentre altre investono sul l'elemento spettacolare per legarlo al modello hollywoodiano, sperimento nuovi modello di formato panoramici e moltiplicando il numero di film a colori. Tuttavia non saranno molti i successi in questa prospettiva. In questo periodo poi viene anche indebolito fortemente il codice Hays, violato dal regista Otto Preminger che distribuisce il suo film "la vergine sotto il letto" senza il visto della censura e poi vince la causa legale che ne segue, indebolendo il potere del codice. A NY la formazione dell'actor studio, per opera di Kazan,Crowford,Strasberg porta ad una profonda trasformazione dello star sistem e ad una nuova generazione di attorci he da questo momento in poi passeranno tutti attraverso il metodo di recitazione insegnato in questo istituito, un metodo che revisionava gli insegnamenti e le idee di Stanislavskij. Gli attori lavoravano quindi sul l'identificazione profonda con i personaggi che interpretavano di cui dovevano ricostruire la biografia psicologica. Così il mutamento delle impostazioni recitative e attoriali contribuisce a porsi come un ulteriore fattore di mutamento rispetto alla Hollywood classica. Infine in questo periodo a modificarsi sono anche i generi, fra tutto il family melodrama e il noir. Il wester in questi anni raggiunge la sua piena maturazione espressiva, altri poi vengono del tutto reinventati come la fantascienza,che diventa lo specchio delle paure di in epoca, soprattutto in America, riguardo allo spettro del comunismo. Con la fine della ww2 il mondo si divise tra USA e URSS in due sfere di influenza in conflitto in una guerra fredda. In questo e periodo in America si diffuse una fase di sospetto è persecuzione contro colore che erano sospettati o fautori di ideologie e tendenze politiche filocomuniste, si diffuse una vera e propria persecuzione contro di essi e molti registi furono costretti all'esilio, come Chaplin, oppure a lavorare non accreditati. In questo contesto inizia anche il progressivo declino dello studio sistem per due ragioni: Una fitta rete di misure legali abbattono il sistema produttivo delle case cinematografiche basato sul l'integrazione verticale. La Corte suprema aveva infatti riconosciuto le majors colpevoli di trust e aveva imposto loro di rinunciare alla proprietà delle salse alla vendita dei film a pacchetti. Ne conseguì che studios minori iniziarono a produrre film ad alto budget perché ora potevano reggere la concorrenza e poi alcuni divi e registi iniziano a fondare studios propri, provocando così un mutamento radicale nel sistema produttivo americano. La diffusione della televisione poi sottrae al cinema gran parte della sua importanza,a riducendo notevolmente il suo pubblico del 74% tra gli anni 40 e 50. In risposta il cinema cerca di dotarsi di nuove tecniche, per esempio vengono introdotti nuovi formati di mascherino più panoramici. Si diffonde poi l'uso della soggettiva, l'uso di flashback e il racconto retrospettivo, soprattuto dopo la lezione wellesiana. I generi vivono una fase di maturazione come il western e ne sorgono di nuovi, come il melodramma. Alcuni registi assumono l'impegno politico di trattare temi come la giustizia,il razzismo, l antisemitismo, riflettendo sulla società americana e tentando di avviare un rinnovamento del contenuto ideologico del cinema. Questi registi, come Ray e Kazan, attingono per i loro film al patrimonio teatrale,M letterario e ai canoni dei generi classici. Essi provengono infatti da precedenti esperienze nel teatro, dove conoscono il metodo di recitazione di Stanislavskij. Actor's Studio Viene fondato nel 1948 da Kazan e Strasberg a NY e oggi è la più grande scuola di drammaturgia e recitazione degli USA. Il metodo di recitazione insegnato risale alla lezione del regista russo Stanislavskij che si fondava sull'immedesimazione assoluta tra attore e personaggio. Tra i suoi attori più celebri: Marlon Brando, James Dean, Paul Newman, Marylin Monroe, Robert De Niro che contribuiscono a fondare le caratteristiche e la fisionomia del divo americano. Il cinema europeo sonoro degli anni 30 Il sonoro in Europa si diffonde più lentamente che negli USA a causa della mancanza di fondi come quelli di Hollywood. Si tratta però di un processo non omogeneo, infatti in Germania e Gran Bretagna il passaggio al sonoro può dirsi concluso già nel 1931, mentre in Italia e Francia sarà più lento e terminerà verso la prima metà del decennio, mentre ancora in Russia si continueranno a produrre film muti fino al 1934. Il sonoro inizialmente in Europa come negli USA venne accolto con diffidenza, perché si credeva che avrebbe fatto regredire il cinema, ad una forma teatrale che mirava ad affascinare solo con la musica e con le parole, quando invece esso si era costruito un proprio linguaggio è una propria dignità artistica che non prevedeva l'uso di parole. Però si tratta di una diffidenza di breve durata, grazie soprattutto all'opera di grandi registi come Lang o Hitchcock con i loro primi film sonori, rispettivamente: "M" detto anche "il mostro di Düsseldorf" e "blackmail" che usano in modo creativo questa nuova risorsa. Ad esempio blackmail si apre con la sequenza del l'inseguimento di un sospettato da parte della polizia dove non vengono usate parole ma solo rumori e musica che creano una grande ricchezza visiva e danno dinamismo alla scena,a il film infatti è pensato solo come "part talking" (parzialmente parlato). Il film sonoro pone il nuovo problema della lingua e dell'impossibilità di far circolare un film all'estero. Così all'inizio si facevano copie dello stesso film in più lingue, con attori di nazionalità diverse che si davano il cambio sul set per girerei la medesima scena. Oppure si giravano film in cui si parlava più lingue per renderli comprensibili almeno in parte ad un numero maggiore di spettatori. Dal 32 si afferma poi la pratica del doppiaggio, che permette alle majors americane di conservare il loro primato in Europa. Infatti il governo inglese in questi anni aveva intrapreso una politica di protezionismo cinematografico per osteggiare la diffusine di prodotti Hollywoodiani, ottenendo anche ho i risultati, ma non determinanti per danneggiare la grande industri americana. Tra l'altro registi del calibro di Hitchcock si trasferirò negli USA attratti dalle potenzialità tecnico finanziare che Hollywood forniva. Il sonoro contribuisce a mettere in crisi il cinema d'avanguardia, poiché richiede molti capitoli che vengono così sottratti al finanziamento di film artistici d'avanguardia, che si collocano sempre ai margini del sistema produttivo e sono rivolti ad un pubblico elitario. Unione sovietica A proposito del sonoro viene pubblicato un trattato teorico intitolato "il futuro del sonoro" che passa alla storia come <<manifesto dell'asincronismo>>. I trattatisti tra cui Ejzestejn e Pudovkin sostengono che il suono non deve corrisponde all'immagine e che tra questi due piani si devono realizzare giochi di non sincronia. In "okraina" Boris Barnet costruisce una sequenza di montaggio parallelo in cui alle inquadrature dello scontro nelle trincee dei soldati russi massacrati dai tedeschi durante la ww1 fa seguire inquadrature di alcuni operai che lavora in una fabbrica per produrre stivali per l'esercito zarista. Il suono della cucitrice si sovrappone a quello della mitragliatrice tedesca che spara sui soldati russi. Attraverso questo gioco di suoni Barnet cerca di far passare l'idea che la guerra è frutto del capitalismo e i veri colpevoli sono gli imprenditori industriali che si arricchiscono con le vendite belliche. La teoria dell'a sincronismo verrà poi spazzata via dall'affermazione del realismo come corrente predominante in russia dopo l'avvento del regime di Stalin, ma essa costruirà un punto fondamentale nel dibattito europeo sul sonoro. Stalin quando sale al potere impone in campo artistico una dottrina definita realismo socialista, ponendo fine a ogni sperimentazione della rivoluzione di ottobre. Ejzestejn tenta di fare un film sulla collettivizzazione delle campagne ma la produzione viene interrotta e le pellicole distrutte, così realizza "Aleksander Nevskij" che esalta la figura di questo leader dalle doti eccezionali, costituendo così un elogio indiretto di Stalin. Così l'approvazione del regime gli consente anche uno sperimentalismo in campo sonoro, caotiche di un montaggio polifonico in cui musica e immagini viaggiano su linee tra loro autonome. Italia Dopo la ww1 il cinema italiano entra in una fase di crisi perché quando Mussolini sale al potere con la presa di Roma nel 1922 presta molta attenzione al cinema su cui interviene nettamente. Nel 1932 viene istituita la mostra del cinema di Venezia, primo festival cinematografico al mondo, e poi contribuisce alla creazione degli studi di Cinecittà e alla donazione di una scuola per la formazione di registi e tecnici cinematografici. In questo senso contribuisce a fare del cinema italiano uno dei più avanzati in Europa perché il fascino vedeva nel cinema un mezzo per dimostrare a livello internazionale la modernità dell'Italia, che ambiva al ruolo di potenza politica e militare. Per definire i cinema italiano degli anni 30 si usa l'espressione <<cinema dei telefoni bianchi>> perché il telefono di colore bianco era nettamente dominante in tutti i film di quel periodo e diviene l'icona di un'Italia ricca, moderna e tecnologicamente avanzata, che però esisteva più nei film che nella realtà. Da questo punto di vista il cinema fascista non era tanto interessato all'uso del cinema come mezzo di propaganda, ma come mezzo per nascondere ai cittadini le miserie della condizione di arretratezza in cui si trovavano dietro ad una produzione cinematografica sempre illusoriamente ottimista e certamente di alto livello, in grado di comprare con le pellicole di Hollywood. Naturalmente non erano poi assenti meccanismi legati direttamente alla propaganda del regime come cinegiornali fascisti ne miravano ad organizzare il consenso intorno alla figura del duce. Comunque sia la maggioranza delle opere cinematografiche erano di pure intrattenimento come le commedie di Camerini o Blasetti che diventano i registi più significativi del regime. A queste tendenze gli intellettuali e la critica iniziano a proporre un ritorno a Verga, piantando i primi semi di neorealismo grazie a film come "ossessione" di Luchino Visconti che porteranno a esiti come "ladri di biciclette" di De Sica, in cui viene denunciata la condizione critica della popolazione italiana. realizzato con solo 8 inquadrature di 10 minuti. La storia ambientata in un appartamento procede senza salti temporali in assoluta continuità. Bazin, uno dei più accaniti sostenitori di questa tecnica, sostiene che il piano sequenza è intrinsecamente realistico, perché rispetta la durata della realtà e le nozioni di spazio e tempo, mentre il decoupage classico tende a selezionare ciò che noi dobbiamo vedere e ciò che è funzionale alla narrazione, togliendo ciò che non lo è. Il piano sequenza invece mostra anche ciò che è superfluo, le incongruenze e le pause che sono tipiche della struttura caotica e disordinata intrinseca alla realtà che si contrappone a quella ordinata e selezionata del montaggio classico, in cui ogni elemento è voluto. Long take -> (inquadratura lunga) è solo una lunga inquadratura che da sola occupa gran parte di una scena senza però riassumerla tutta in sé, come quella del pranzo dei servi del la regola del gioco. Il cinema neorealista italiano Il neorealismo italiano è stato un movimento di breve durata. Si svincola tra le date: 1943 " ossessione" di Visconti che ne costituisce il preludio. 1945 "Roma città aperta" di Roberto Rossellini che ne segna l'inizio. 1948 "ladri di biciclette" di Vittorio De Sica e "la terra trema" di Visconti 1952 "Umberto D" di De Sica che ne segna la fine. La nascita si fa coincidere con l'uscita di due articoli di Umberto Barbaro nel 1943 che celebrano l'innovazione del film "ossessione" di Visconti. Il termine 'neorealismo' ha però un'origine prima letteraria che cinematografica, grazie a romanzi di Moravia come "gli indifferenti". Dal punto di vista cinematografico il neorealismo non fu una scuola o un movimento organizzato e consapevole, ma un breve periodo in cui alcuni registi,di tendenze spesso divergenti, discutendo e collaborando con intellettuali, si trovano a ridimensionare profondamente la dimensione e le caratteristiche del nostro cinema. Altro teorico del neorealismo insieme a Barbararo fu Cesare Zavattini. Caratteristiche del neorealismo: Punta al raggiungimento di una forma di realismo cinematografico in grado di far propri gli assunti teorici dell'opera di Verga, professando attenzione alle problematiche sociali scaturite dalla lotta di classe. Spesso ha una vocazione antifascista e punta a diffondere una nuova morale, un <<etica dell'estetica>> che affida al l'intellettuale una grande responsabilità e precisi compiti nella guida della res publica. Ha la volontà di ampliare gli orizzonti cinematografici portando sullo schermo situazioni quotidiane e personaggi comuni spesso marginalizzati nel cinema precedente. Avvia una riflessione sulle strategie più opportune per la narrazione del reale, lavorando intensamente sui concetti di verità e verosimiglianza della materia portata sullo schermo. Ha la tendenza a girare in ambienti reali. Instaura un nuovo modello di rapporto tra pubblico e personaggi-attori portati in scena, in cui l'identificazione del pubblico con le sventure dei protagonisti di questi film è favorita dall'utilizzo di attori non professi, non divi dal sorriso smagliante, ma volti comuni, quasi anonimi, vicini a quelli del pubblico in sala. Gli autori principali del neorealismo, dalle tendenze ed esperienze spesso eterogenee, sono: Vittorio de Sica che stringe un sodalizio con Zavattini. I loro lavori puntano ad una progressiva riduzione dell'intreccio narrativo, favorendo i tempi morti,valorizzando il gesto minimo e quotidiano e <<pedinando l'individuo>> nella semplicità della sua routine, come succede massimamente in "Umberto D". "Ladri di biciclette " è ispirato al titolo omonimo di un romanzo di Bartolini sotto consiglio di Zavattini a de Sica, il quale realizza un film che del romanzo conserva appunto solo il titolo. Il film narra delle disavventure di Anotonio Ricci (Lamberto Maggiorani) e suo figlio Bruno. L'incipit si fonda su una lenta panoramica vero sinistra che segue l'autobus che trasporta i disoccupati, i quali scendono seguiti da un'altra panoramica che li segue salire le scale dell'ufficio di collocamento. Qui un impiegato legge i nomi dei fortunati chiamati a lavorare, tra essi Ricci, che viene chi santo da un uomo e la sua corsa e seguita da un'altra panoramica. In sostanza la cinepresa non fa molti stacchi, ma resta il più possibile incollata ai personaggi seguendoli senza perdere un secondo dei loro movimenti. Il realismo per Zavattini e de Sica diventa una questione di linguaggio,di mostrare il mondo così come appare.In questo film de Sica e Visconti impostano la narrazione della realtà secondo una resa fedele alla loro poetica del pedinamento della realtà, trattando di una realtà in divenire.Esiste la volontà di far aderire l'occhio dello spettatore con la macchina da presa, cercando di annullare la distanza tra chi guarda e l'immagine cinematografica. Roberto Rossellini, arriva al neorealismo dopo aver servito di regime fascista come propagandista. Anche i suoi film mirano ad accrescere la dimensione della routine quotidiana all'intero della narrazione, in un mondo dove non esistono né buoni né cattivi. Nella sua trilogia esistenziale (composta da "Roma città aperta"/"paisá "/"Germania anno zero" girato in Germania) costruisce la narrazione su uno stile fortemente anti spettacolare, rivelando un'attenzione inusuale alle piccole cose, si fatti insignificanti della realtà. Tali film prediligono le attese, le stasi, le sospensioni, divenendo il vertice della produzione neorealista. Dopo questi tre capolavori inizia una fase spesso criticata e incompresa della produzione di Rossellini, in cui il regista muove verso una strada del tutto personale, allontanandosi dal neorealismo in direzione di un marcato psicologismo e di un'evidente forma di religiosità, che si apre al simbolico, alla favola, all apologo, per arrivare ad una conoscenza profonda di fatto e situazioni. Nella sua trilogia Rossellini mantiene sempre uno sguardo morale verso ciò che avviene nella cinepresa. La realtà si presenta nella sua polivalenza e quindi nella sua ambiguità. Il suo cinema ripropone una realtà autentica e non mediata, dove si dà molta importa ai testi quotidiani, anche se rendono la sua narrazione più statica. Roma città aperta si dimostra aperto alle forme espressive più diversificate come il documentario, le gag e eventi simbolici. I suoi film vogliono raccontare un Italia nuova, percorsa da forti cambiamenti. "Paisá" (1946) e un film composto da sei episodi ambientati in luoghi differenti della penisola italiana, costruendo l'esperienza di risalita del nostro paese da parte dell'esercito americano durante la Liberazione. I sei episodi trovano motivo di coesione nella presenza di una voce over che funge da narratore della storia, una voce che contribuisce andare ufficialità alla storia, facendola divenire di pubblico dominio, utilizzando anche il presente indicativo per far quasi sembrare che i fatti avvengano nel momento della protezione. Si crea così una verosimiglianza talmente forte che lo spettatore si dimentica della presenza di una voce over che normalmente dovrebbe rompere l'illusione di realtà e per lo le immagini di sbarco degli americani in Sicilia vengono percepite come se fossero le vere immagini storiche, come se fossero state riprese in quel momento. In questo viaggio noi seguiamo anche i dialetti vari italiani oltre che la lingua americana e tedesca. In questo film Rossellini imposta la narrazione del reale secondo una resa documentaristica, trattando di una realtà di fatto. Esiste la volontà di far aderire l'occhio dello spettatore con la macchina da presa, cercando di annullare la distanza tra chi guarda e l'immagine cinematografica. Luchino Visconti, che fu assistente di Renoir,fu un profondo conoscitore della letteratura, del teatro,delle arti europee e del decadentismo. Il suo stile sembra apparentemente allontanarsi dai parametri del neorealismo. Tutto il suo materiale di lavoro è sottoposto ad un processo di selezione estremamente meticoloso, frutto di una mania alita del regista che spesso lo porta a rigirare più volte una medesima scena. Inoltre Visconti ricorre sovente a fonti letterarie. Egli non disprezza l'idea di spettacolo cinematografico e nei suoi film chiama a recitare attori professionisti, contaminando il cinema con la sua esperienza teatrale. In questo senso Visconti all'interno del panorama neorealista rappresenta una personalità anomala, per la sua propensione letteraria, spettacolare e la sua meticolosità, che lo portano a moduli stilistici tradizionali. Con "la terra trema" Visconti parte da "i malavoglia" di Verga per raccontare la sua versione della storia di una famiglia di pescatori, i Valastro, che vivono ad Acitrezza. Il film è girato in piena sintonia con i precetti del neorealismo: è girato in ambienti reali, mette in scena uno strato sociale popolare, l'ambiente è quello quotidiano,tutti gli attori sono stati scelti tra gli abitanti del paese e non conoscono lingua diversa dal si ialino per esprimersi. A rompere questo quadro armoniosamente neorealista è la presenza di una voce over che commenta i fatti in vece di narratore, infatti essa parla un italiano impeccabile e privo di cadenze dialettali, come invece tutti i protagonisti della storia. La sua funzione è infatti quella di rendere comprensibile la storia alla maggioranza del pubblico che non capiva bene il dialetto. Cioè che stona rispetto ai canoni del neorealismo e la presenza di questo punto di vista narratoriale che inquadra la realtà in uno sguardo non neutro, dichiarando di conoscere tutti i fatti che accadranno. In questo film Visconti imposta la narrazione del reale secondo una resa onnisciente, trattando di una realtà interpretata. Il suo rapporto con lo spettatore si gioca in forza della sua autorità. Giuseppe de Santis che arriva da una militanza nelle file della resistenza e da una grande esperienza come attore. Egli fu invece un regista molto sensibile si gusti del pubblico, i quali cercava sempre di soddisfare pienamente con i suoi film, cercando di costruire un cinema per il popolo, di facile fruizione. Visconti abbassa così i canoni neorealisti per una resa poi popolare dei suoi film, che spesso hanno contaminazioni col cinema americano e con la cultura popolare italiana, che li caricano di riferimenti noti al pubblico. Egli mirava a creare un film che fosse un momento di partecipazione collettiva. "Riso amaro" si presenta come luogo d'incontro tra la cultura alta delle file neorealiste e dalla cultura bassa relativa alla musica popolare. Tutta la vicenda sta in bilico sullo sfondo del duro lavoro delle mondine (lavoratrici delle risaie), delle scene corali della povertà in un ambiente realistico delle risaie. In primo piano vi è la storia di 4 personaggi che si inseguono e si affrontano in una storia di riscatto sociale e di sentimenti che riproduce una poco visibile matrice americana, ponendo così il fil a metà tra neorealismo e film di genere. All'inizio del film si sente una come fuori campo, che però non è una voce over, ma una voce che fa parte dell'universo diegetico, appartiene infatti ad un cronista radiofonico che sta registrando un servizio sulle risaie. Il film diventa una narrazione ibrida, occupando una posizione ambigua nel panorama neorealista. Con questo film il neorealismo si avvicina molto al reportage, perché riporta la dura condizione delle mondine nelle risaie girando per lo più in ambienti reali. In questo film de Santis imposta la narrazione della realtà secondo una resa partecipe, trattando una realtà ricostruita. Il suo rapporto con lo spettatore si gioca tramite una figura vicaria di narratore. In tutti gli esempi citati esiste la comune volontà di di ricercare un contatto diretto con lo spettatore, o cercando di rendere la rappresentazione filmica trasparente (Rossellini e Zavattini-De Sica) o cercando di sottolineare la natura finzionale del racconto (Visconti e se Santis). Il cinema popolare degli anni 50 Gli anni 50 sono caratterizzati da una espansione generale dei mezzi di comunicazione e dal costituirsi di un fitto apparato mediatico, che incentiva lo sviluppo e la diffusione della stampa periodica e giornaliera, si diffonde la radio, la televisione e il cinema, in questo quadro, si pone come una sorta di iper media, mantenendo il suo ruolo di guida, definito è distinto dagli altri mezzi. Il cinema italiano si fa testimone della realtà sociale attraverso le forme del melodramma e della commedia. Dominante nel suo cinema e la rappresentazione dell'universo femminile, di cui individua tre modelli prediletti: la ribelle (donna vendicativa, che cerca di reagire ai suoi oppressori usando le loro stesse armi, ma che è destinata al fallimento e alla sconfitta) / la principessa (donna aristocratica costretta a confrontarsi con gli aspetti più bassi della società che la circonda, ma che rimane pura nella sua interiorità) / la sacerdotessa (donna che ama il marito in modo devoto, la quale si sacrifica per lui divenendone la guida spirituale e spesso finanziaria. E il suo modello prediletto). "I racconti della luna pallida d'agosto" narra la storia di un artigiano vasaio che abbandona la moglie perché si innamora di una bella aristocratica, che poi si rivela essere un fantasma, così ritorna alla sua dimora dove trova il fantasma della moglie uccisa da dei mercenari, che tuttavia resta al suo fianco, mentre lui riprende a lavorare. Questo film contiene alcuni dei piani sequenza più celebri del regista. Akira Kurosawa Realizza i suoi primi film durante la ww2, ma sono opere che appartengono alla Politica nazionale,nuche imponeva l'esaltazione dello spirito di sacrificio del singolo per il bene del paese. Dopo la fine della guerra poté esprimersi più liberamente e realizzare i suoi film più famosi. In molti dei suoi film parla di un uomo in continua lotta contro i mali e le ingiustizie della società. I suoi eroi positivi sono personaggi complessi. Il suo stile è spettacolare, con un ritmo sostenuto, in cui l'influenza del cinema americano è piegata dal regista alle proprie esigenze espressive. Realizza adattamenti letterari di opere si Shekspere o Dostoevkj. Il suo stile poi predilige un montaggio diseguale, raccordi a 180 gradi, contrapposizioni tra primi piani e campi lunghi. Crea uno stile assolutamente peculiare. "Rashomon" è il suo film più celebre. Venne invitato al Festival di Venezia nel 1951, quando ancora il nome del regista e del cinema giapponese non erano conosciuti nel mondo occidentale e, nonostante il pessimismo e l'opposizione della casa produttrice, il film vincerà il festival e il premio Oscar, dando inizio alla scoperta del cinema nipponico. Il film racconta della violenza di un bandito ad una donna in viaggio col suo uomo,un nobile samurai che viene ucciso dal bandito. Gli episodi chiave sono rappresentati attraverso il racconto dei personaggi che vi hanno preso parte e di un boscaiolo che ha assistito alla scena, mettendo in luce, attraverso le diverse testimonianze contrastanti, come l'individuo cerchi sempre di dare alla realtà che lo riguarda l'immagine che più gli conviene. Profondità di campo e montaggio vengono usati in modo alternato. In tutto i momenti di tensione drammatica Kurosawa dispone i personaggi su piani di 2 o 3 figure, realizzando piani con effetti di profondità. Queste inquadrature vivono nell'immobilità, che contribuisce a creare suspense e tensione drammatica, anche grazie al gioco di sguardi tra i personaggi che non fa che accrescere l'incertezza su ciò che potrebbe avvenire. Frequenti sono anche i movimenti di macchina. Cinematografie asiatiche India Non riuscì mai a dar vita ad un sistema produttivo come quello hollywoodiano, e il mercato cinematografico fu dominato da una miriade di case diverse che si facevano molta concorrenza e per questo vennero prodotti moltissimi film. Era un cinema fortemente dipendente dalle grandi star. Dopo l'indipendenza del 1947 la produzione aumenta ulteriormente, si sviluppano molti film d'ambiente contemporaneo di tipo romantico o drammatico, con lieto fine. Il regista più importante fu Ray, i cui film erano spesso a episodi, con una narrazione realistica,che metteva in luce il mondo e le contraddizioni della società indiana contemporanea. Bombay venne soprannominata Bollywood. Cina Il cinema era fortemente condizionato dalla politica del paese. Con la repubblica popolare cinese l'industria cinematografica fu nazionalizzata e i film occidentali eliminati in favore di quelli provenienti dai paesi comunisti. Vennero quindi realizzati film propagandistici su modello del realismo socialista cinematografico già imposto da Stalin in unione sovietica. Era un cinema che tentava di unire storie di propaganda a uno stile di intrattenimento piacevole di stampo hollywoodiano. Dopo gli anni 80 e la rivoluzione culturale i registi iniziano a fare film ad alto budget, opere di grand c portata spettacolare, che si interrogano sull'uomo,sulla società, ambientando storie in un lontano passato da cui emerge la tradizione cinese legata alle arti marziali. I nuovi registi sono sono in grado di portare in scena una rappresentazione critica della Cina contemporanea unendo modelli della fiction e del documentario. Hong Kong Viene costruito uno studio sistem per la produzione di massa e i film di arti marziali si impongono sul piano internazionale ponendo l'accento sull'azione e l'elemento acrobatico, trattati con toni spettacolari. Si affermano i film dell'attore Brucee Lee. Poi negli anni 80-90 vengono prodotti film comici o d'azione. Oggi il cinema di Hong Kong a perso il suo ruolo di centralità a causa dei rapporti politici ed economici con la madrepatria cinese. Taiwan Diventata una delle realtà più significative nell'ambito della produzione cinematografica internazionale nel corso degli anni 80. Ciò grazie a cineasti che iniziano a riprendere in ambienti reali, a preferire l'elemento quotidiano,lunghi piani sequenza, inquadrature statiche e la narrazione a episodi. Corea È uno dei pochi paesi al mondo in cui nel 2000 il cinema nazionale incassava di più di quello hollywoodiano. L'industria si è sviluppata insieme al regime democratico, dando vita a grandi boockbuster. Giappone Negli anni 60 viene scosso da cineasti che danno vita ad una sorta di nouvelle vague, che mettono in luce temi come: le contraddizioni del movimento studentesco del paese, la dimensione istintuale e l'inconscio umano, l'identità dell'individuo in un gruppo, temi che attraversarono anche il cinema di genere. Il cinema d'autore europeo tra anni 50 e 60 In questo periodo il cinema europeo vive un momento di stasi, in cui si avverte la concorrenza con Hollywood anche a livello qualitativo. Le uniche spinte interessanti sono delle voci isolate che giungono da più paesi europei. Negli anni 50 era già diffusa l'idea che il regista fosse il principale responsabile della realizzazione del film, dalla stesura del soggetto alle decisioni prese in fase di montaggio. Inoltre si iniziava a capire che il regista potesse essere considerato un autore, alla pari di un romanziere, con una propria poetica e delle proprie cifre stilistiche. In questi anni alcuni registi si impongono sul piano internazionale come Antonioni,Fellini,Tati, Bergman, Bunuel, Kurosawa, divenendo artisti veri e propri. Le loro opere erano caratterizzate da una serie di elementi comuni: L'idea che il lavoro del regista di estende a tutte le fasi di realizzazione di un film L'uso di contenuti non di facile lettura, che liberano il film da contenuti commerciali in favore di una valenza artistica. L'uso di uno stile assolutamente personale fuori dagli schemi canonizzati dal cinema precedente. L'esigenza di un nuovo tipo di spettatore, non più passivo, ma attivo, che cerca di decifrare il film nei suoi contenuti culturali e filosofici Il film d'autore è sempre un film con propri contenuti e cifre stilistiche, che rendono il prodotto distinguibile e riconoscibile come frutto di un regista o un'altro. Luis Bunuel Esordisce a Hollywood come direttore di doppiaggio e poi lavora in Messico come regista. Gran parte dei suoi film messicani sono opere su commissione concepite per l'industria, tuttavia in ognuno di questi si riconosce il suo stile, la sua ironia il suo attacco alla società borghese e ai valori dominanti. Tra le sue opere più importanti "estasi di un delitto" sulle contraddizioni dell'educazione borghese che spinge l'individuo ad agire come un criminale e "L'angelo sterminatore" che parla di alcuni borghesi che si trovano senza ragione logica a dover stare forzatamente in una sala di una festa elegante e perdono nelle loro conversazioni ogni senso di rispettabilità. Nei suoi film troviamo attenzione all elemento psicanalitico dei personaggi, l'attenzione alla sfera sessuale e del desiderio, la dialettica tra amore e morte e tra fantasia e realtà. Spesso i molti suoi film approfondisce anche la dialettica tra sogno e realtà, anche senza distinguere nettamente i due piani, filmandoli entrambi con metodi ordinari, senza ricorrere cioè ad effetti che fanno capire allo spettatore che sta visualizzando un sogno, come rumori alterati,dissolvenze ecc... Spesso il regista arriva pure a costruire un gioco di scatole cinesi innescando un sogno dentro ad un sogno, costringendo lo spettatore a confrontarsi con un mondo criptico che sembra deriderlo. In "bella di giorno" parla di una borghese frigida che sfoga le sue pulsioni erotiche prostituendosi apertamente. In questo film lo spettatore non è sempre in grado di distinguere nettamente se ciò che vede appartiene al mondo reale o a quello onirico. "Tristana" parla di una donna che da vittima diviene carnefice e uccide il suo amante. "Viridiana" è il suo più grande successo, che lo pose nel circuito internazionale dei registi - autori e che fu premiato a Cannes. Tale film esprime lo stile di Bunuel lontano da ogni estetismo,che rifiuta scenografie barocche e ricche di fronzoli e opta per lunghe inquadrature. Viridiana è una giovane novizia, che prima di prendere i voti va a fare visiva allo zio, il quale si innamora di lei, arrivando quasi ad abusarne. Quando lei parte per il convento lui si uccide, così la giovane decide di trasformare la sua ricca casa in una comunità di mendicanti reietti, che però non ne vogliono sapere della parola di Dio, ma danno vita ad un orgia nella quale arrivano a dare sfogo alla violenza contro la stessa loro benefattrice. La vicenda mette in scena il cinismo di Bunuel e la sua concezione pessimistica della carità, concepita come un qualcosa che non solo non genera il bene, ma produce il male. La storia è un melodramma. È anche presente poi il passaggio da una vecchia borghesia legata alla terra è rappresentata dallo zio, ad una borghesia più nuova, rappresentata dal figlio dello zio, che vuole dare avvio ad un'impresa, con supporto di Viridiana. Altri temi tipici sono il feticismo e il desiderio sessuale, come quando lo zio tenta di mettersi le scarpe della moglie morta o sempre lo zio osserva le gambe nude di Viridiana sonnambula. La beffa alla religione si esprime anche con l'inquadratura del pasto dei mendicanti che ricorda molto "l'ultima cena" di Leonardo. Ingmar Bergman nasce in Svezia, figlio di un pastore protestante. Dopo aver lavorato come regista teatrale passa al cinema, realizzando una serie di opere dedicate al mondo dei giovani e alle loro inquietudini Hiroshima mon amour (1960) Renais Fino all'ultimo respiro (1960) Godard Si fonda su un'idea assoluta di libertà, per questo è un movimento eterogeneo. Rifiuta la tendenza alla spettacolarizzazione e i momenti emotivi di coinvolgimento dello spettatore I personaggi sono spesso privi di una psicologia propria Ricerca nuovi modi di narrazione, è un cinema dell'inquadratura lunga più che del montaggio.n Sun cinema che riflette molto su ciò che viene riprese e su come viene ripreso È un cinema che privilegia i tempi lunghi, le stasi Accetta e rappresenta l'ambiguità del reale Spinge lo spettatore ad interrogarsi sulla materia rappresentata senza guidarlo attraverso i fatti come avrebbe permesso il decoupage classico Il cinema è un medium, ossia un potentissimo strumento di comunicazione molto accessibile da parte della società, in grado di cogliere gli aspetti fondamentali del proprio tempo e di mostrarlo con proprie interpretazioni ad un larghissimo pubblico. Vi era anche chi osteggiava il nuovo medium come Pirandello ne "i quaderni di Serafino Gubbio operatore" che riteneva che la cinepresa ci rendesse suoi schiave divorandoci l'anima. Tuttavia è certo che tale dispositivo dispone di una grande capacità di osservare il mondo con il proprio occhio e di esprimerlo con un proprio linguaggio. La nozione di "modernità" appare collegata al cinema fin dalle sue origini e sottolineare il suo carattere di novità, il venire dopo le altre forme d'arte. Il cielo ma moderno porta in scena la massa della società moderna, in cui il singolo si vede in evitabilmente riflesso. Lo stile cinematografico moderno: Si basa su alcuni tratti tipici, come l'improvvisazione degli attori, il rifugio della spettacolarità, il predominio della regia sulla sceneggiatura, e dell'inquadratura sul montaggio. Si tratta di un cinema problematico, ma anche un cinema nel quale il regista, fattosi autore, porta in scena una propria poetica e una propria visione del mondo e del modo di fare cinema. La novità di questo stile era già stata evidenziata da Bazin nel suo saggio su "paisá " di Rossellini. "Nuovo cinema" Con questa espressione si indica genericamente un insieme di esperienze cinematografiche che prende avvio su scala internazionale tra la fine degli anni 50 fino agli anni 70. Se pur nati in momenti e in contesti diversi i vari movimenti internazionali hanno appunto sviluppata dei tratti comuni: tutti infatti prendono le mosse dall'insofferenza verso il cinema del passato, percepito ormai come troppo obsoleto. Un secondo elemento comune e di novità concerne i nuovi metodi di produzione, adesso sono spesso i singoli registi indipendenti a farsi produttori dei loro film, con metodi decisamente artigianali, in un contesto dove ormai risulta impossibile per le grandi case di produzione continuare ad istaurare il loro regime di dominio con l'integrazione verticale. I nuovi film vengono girati da troupe ridotte, con apparecchiature a basso costo, in bianco e nero,con la registrazione del suono in presa diretta. Un terzo elemento concerne la dimensione del realismo, che si fa largo nel l'impostazione dei film moderni, che cercano di rivelare la realtà sociale e denunciarle la miseria, non mirando più solo a riprodurla sullo schermo. Per modernità cinematografica di intendono un insieme di fenomeni spesso contraddittori che contribuiscono a creare un diverso panorama in cui le nuvole esperienze cinematografiche procedendo si fondono come le poetiche del cinema d'autore e di genere. La modernità si pone in un rapporto di ripresa e di innovazione nei confronti della trazione cinematografica precedente, attraverso nuove forme di racconto e sperimentazione. Nel cinema d'autore esso usa la scrittura filmica come mezzo espressivo, per ritagliarsi una propria individualità artistica all'interno del panorama cinematografico. I personaggi moderni cercano disperatamente il loro posto nel mondo, un mondo impossibile da cogliere, una realtà indecifrabile in una temporalità sempre più rarefatta e ambigua. La Nouvelle Vague francese (<<nuova ondata>>) Il termine si riferisce ad una ricorrente espressione giornalistica,ma viene presto indicata come una formula cinematografica in cui si inseriscono alcuni lavori e autori. Il clima di rinnovamento si afferma molto rapidamente in un clima affiatato se pur non compatto, che comprende de figure molteplici e di diversa estrazione. Tra questi una cerchia di critici cinematografici parigini e registi formatisi attorno alla rivista di Bazin (cahiers du cinema) e denominati i "giovani turchi", personalità che vantavano una certa esperienza nel documentario. Queste personalità si esprimono contro il cinema industriale precedente, ormai incapace di riflettere in modo critico il presente. Una cerchia di registi che rivendica la famosa "plitique des autor". Gli esiti sono dirompenti e la nouvelle vague francese si caratterizza come uno dei movimenti più radicali di questo periodo. Il movimento sarà omogeneo solo a inizio del decennio e verso la fine i vari registi pred erano strade spesso autonome e diversificate. Nel 1959 vengono presentati al festival di Cannes: "I quattrocento colpi" di Francois Truffaut "Hiroshima mon amour" di Alan Resnais Da questa data per comodità si fa iniziare la nuova stagione di cinema che caratterizzò gli anni 60 non solo in Francia ma in tutta Europa. Questa nuova ondata si sviluppa raccogliendo indicazioni precedenti, senza distaccarsi in modo netto dal cinema precedente, ma innescando processi di riflessione e ampliamento degli orizzonti cinematografici. Con questi due film il dibattito critico si accese subito, tra chi li sosteneva e chi li ripudiava, ma soprattutto si cercava già di cercare di individuare caratteri comuni in un ondata che tutto aveva tranne un progetto unitario consistente. I registi della nouvelle vague non furono un movimento organizzato e consapevole, ma dietro i loro film si potevano individuare alcune linee di somiglianza di fondo, benché varino da regista a regista. Si possono comunque individuare alcuni elementi e caratteri ricorrenti, sebbene non in modo unitario, del cinema della nouvelle vague: Si cerca di sottrarre il cinema al suo impianto produttivo industriale, guardando anche all'esperienza delle avanguardie storiche,per reagire contro un cinema che era piattamente commerciale. Molti di questi registi esordiscono infatti con cortometraggi. Truffaut aveva criticato la tendenza del cinema francese a creare prodotti in cui erano presenti sempre gli stessi elementi ricorrenti e collaudati, garanzie di successo presso il grande pubblico (come attori famosi, un certo tipo di sceneggiatura ecc..) I prodotti dei registi della nouvelle vague, per reagire al grande cinema commerciale, erano spesso realizzati a basso costo: si lasciano i teatri di posa per girare in ambito reali, si lavora in troupes ridotte e con meno apparecchiature, si gira in bianco e nero e senza attori di fama. I fondi necessari arrivavano perché la legge francese poi concedeva anticipi alle sceneggiature considerate meritevoli o perché alcuni registi si auto producevano o perché alcuni produttori coraggiosi volevano investire nei loro film, rischiando perché ne erano interessati. I minori costi erano poi favori da nuove attrezzature leggere, che permettevano di riprendere all'aperto, senza investire tanto sulla gestione dell'illuminazione e registrando in presa diretta. A volte venivano usate pellicole da 16mm che erano più economiche, anche se i primi lungometraggi dei registi della Nouvelle vague,nuche aspiravano a inserire i loro prodotti nel circuito commerciale, erano ancora girati in 35mm. Si usavano comunque pellicole molto sensibili, che consentivano maggiore facilità nelle riprese in esterno. Vengono messi in discussione i modi di raccontare del cinema precedente e la sua vocazione realistica, si cerca di arrivare ad un orizzonte in cui realismo e finzione si mescolano. Sul piano narrativo non resi rispetta più la concatenazione alternata di eventi, introducendo tempi morti,elemento casuale. Si va così contro alle regole e ai tabù del cinema classico, soprattutto al montaggio, come fa Godard. Si riprende l'idea degli anni 20 che tutto è filmabile. Eppure non è solo un momento di rottura netta col cinema classico, ma alcuni autori cercano di riproporlo, di aggiornarlo, come Rohmer. Mentre Truffaut sembra stare in posizione mediana tra questi due registi. Poi quasi tutti gli autori della Nouvelle vague avevano svolto attività critica cinematografica prima di passare alla regia, come testimonia l'esperienza dei chaiers du cinema di Godard, Truffaut, Rivette, Rohmer. Il loro lavoro critico servì loro per gettare le basi ideologiche del cinema che poi avrebbero messo in scena. Il cinema di questi autori prende a modello registi come Renoir per la sua modernità e la sua apertura a nuove tecniche, Rossellini ecc.. Questo tipo di cinema non è poi nemmeno lontano dal cinema di genere, infatti Godard amerà sconvolgere gli impianti tradizionali del cinema di genere, mentre Truffaut amerà mescolarne diversi. Gli autori dei <<cahiers du cinema>> Claude chabrol È' stato uno dei fautori della possibilità di produrre film a basso costo, con " le beu serge" che ottenne il premio di qualità. In "donne facili" usufruisce del racconto giallo,per approfondire anche i caratteri psicologici dei suoi personaggi e fornire quadri d'ambiente sulla borghesia in particolare. Altre volte mira a rappresentare l'idea di un esistenza continuamente assediata dal male. Tutta la sua produzione si muove lungo queste linee e con esiti diversi, che fanno del regista l'anima più inquieta della Nouvelle vague. Jacques doniol-Valcroze Di diversa estrazione rispetto agli altri cineasti della Nouvelle vague e anche di diversa formazione culturale. Fonda alla fine degli anni 30 la Cinemateque Francaise, tempio del cinema dove si formavano i gusti della nuova ondata. Nei suoi film obbliga lo spettatore ad osservare la falsità delle regole sociali, mette a contatto con elementi insoliti ed inquietanti, già a partire dal suo esordio con "la fossa dei disperati". Louis Malle Il suo film d'esordio "ascensore per il patibolo" del 58 è in sintonia con la nuova ondata, un giallo con intreccio ridotto, con la storia di un adulterio borghese. Poi però nel 60 con "Zazie nel metro" sembra cambiare registro, abbandonato il piano sequenza sceglie un montaggio rapido. Jacques Rozier Ricordato per un solo lungometraggio, perché tutti gli altri film che fece negli anni 60 sono documentari o cortometraggi. "Desideri nel sole" é invece considerato un manifesto dello stile della Nouvelle vague. Tratta della vacanza di un uomo prima della partenza per la guerra d'Algeria. Ritratto della gioventù dell'epoca, incerta sul momento difficile che sta attraversando. Anch'egli concesse libertà agli attori e disarticolò il racconto. Roger Vadim Se in un primo momento sembra avvicinarsi agli altri artisti, ben presto se ne discosta poiché troppo assorbito dal sistema produttivo e dai suoi modelli. Regista legato al cinema commerciale, resta legato ad elementi vendibili, senza rinunciare a nuove soluzioni formali di tanto in tanto. Gli autori della <<rive gauche>> Chris Marker È il regista più difficile da ascrivere in qualche movimento. Testimone di momenti e fatti storici cruciali attraverso i suoi numerosi documentari. Però nello stesso tempo si avvicina alle tecniche dell'immagine ed è attratto dall'utilizzo delle nuove attrezzature leggere. Il suo film più importante è "il bel maggio" basato su interviste prese dal vivo, costruito su un sapiente uso del montaggio, il film da un quadro non neutrale della situazione difficile della Francia. Alan Resnais È l'autore più colto del clima anni 60, pronto a sperimentare il confronto con le altre arti, in particolare con la letteratura. Tema privilegiato dei suoi film è il tempo e le sue interferenze. "Hiroshima mon amour" é il suo film più celebre. Esplora lil difficile rapporto di una donna con i ricordi del suo passato, i quali si insinuano nel suo presente, dove una passione si consuma, perché votata alla precarietà e destinata a infrangersi. La Memoria è qualcosa di ineliminabile dalla vita, che torna per tormentare la protagonista divenendo la sua condanna, come gli uomini in generale in molti dei suoi film. Non c'è possibilità di salvezza, perché ormai il presente è insidiato dal passato,che non permette lo spazio necessario a superare certi limiti , certi labirinti e e meccanismi del pensiero che impediscono un lieto fine. Resnais fa anche poi i conti con la storia, con il modo in cui era si è depositata nella coscienza e nel l'individualità degli uomini, infatti questo racconto ha come sfondo la terribile tragedia della bomba atomica. Questo nucleo tematico si affida naturalmente ad una forma difficile, che arriva a zone inesplorate del cinema. La narrazione spesso perde l'andamento logico e consequenziale, i personaggi sembrano rincorrersi in una dimensione quasi irreale, onirica, silenziosa, con la quale lo spettatore deve far i conti, venendone suggestionato. Il montaggio diviene fondamentale nel suo cinema. Resnais collabora poi con molti scrittori che contribuiscono a dare più piani di lettura ai suoi film. Agnes Varda Prima di darsi alla regia fu fotografa. Propensione a comporre ritratti femminili. Il suo film d'esordio è "Cleo dalle 5 alle 7" della durata di due ore descritte in tempo reale (in cui tempo della storia è tempo della narrazione coincidono), il film tratta dell'attesa della protagonista di un referto medico forse drammatico. Il tempo, elemento privilegiato nell'esperienza della Nouvelle vague,assume diverse sfumature, dalla paura della morte alla gioia di vivere. La regista riesce a render con raffinatezza i ritmi e i colori dei sentimenti che mutano durante il film. Il nuovo cinema degli anni 60 e 70 a livello globale L'espressione <<nuovo cinema>> indica una serie di esperienze che si sviluppano a livello internazionale tra la fine degli anni 50 e i primi anni 70. Free cinema in inglese Nouvelle vague in francese Nova vlná in cecoslovacco Cinema nôvo in brasiliano New american cinema Si tratta di esperienze eterogenee difficilmente sintetizzabili in una definizione univoca, ma accomunate da una volontà di rinnovamento. Il nuovo cinema mette in discussione il cinema stesso, con le sue forme e strutture, ponendo domande sulla storia e l'individuo. Questo nuovo cinema si serve di nuove tecniche e nuove strutture: Il cambiamento investe in primo luogo gli apparati tecnici e l'organizza produttiva. Vengono accelerati i tempi di ripresa,incoraggiato un cinema più economico,con troupes più ridotte. Si giunge alla possibilità di realizzare un cinema povero e leggero, quasi artigianale,fondato sulla creativa individuale più che sul l'organizzazione industriale. Si usano pellicole più sensibili, che richiedevano minore luce,riducendo l'ingombro e il costo di proiettori e favorendo più mobilità alla cinepresa e la possibilità di girare un interni naturali poco illuminati. Si usano nuove tecniche di registrazione del suono in presa diretta grazie e nuovi registratori. Sorgono poi apparecchiature sempre più leggere. Facilitando ulteriormente le riprese. Si usano zoom, si alleggeriscono le cineprese, si iniziano ad usare macchine a mano. Si contestano i meccanismi della produzione ufficiale commerciale e si moltiplicano i tentativi di realizzare una produzione indipendente fuori dal grande circuito. Tali iniziative sono sostenute finanziariamente da produttori coraggiosi o dagli stessi registi. Le prime esperienze del free cinema avvengono grazie ai contributi pubblici del British Film Institute. Nei paesi dell'est invece il rapporto tra il nuovo cinema e le istituzioni e più problematico, mal le scuole di cinema statali erano fucine di talenti desiderosi di nuove aperture e possibilità. Dopo la morte di Stalin l'Europa orientale sarà aperta a nuove possibilità produttive. In Unione sovietica però il regime aveva con un nuovo cinema un rapporto contraddittorio, perché da un lato cercava di sostenerlo e dall'altro di contenerlo. Eppure paradossalmente le possibilità di apertura a questo nuovo cinema furono più alte nei paesi orientali che in quello controllati dal mercato occidentale, dove le sovvenzioni ministeriali alle sceneggiature, i premi di qualità,il contributo delle televisioni se da un lato incoraggiano il nuovo cinema, dall'altro la debolezza delle strutte interne ostacola la distribuzione dei nuovi prodotti cinematografici. I nuovi soggetti, le nuove forme, i nuovi racconti del nuovo cinema: Pone l'accento su un nuovo tipo di soggetto immerso nelle problematiche relative alle sue scelte di vita e al volere del destino. È un soggetto generalmente giovane impegnato a costruirsi una propria individualità al di là degli schemi tradizionali. Egli spesso rifiuta i valori della famiglia, le prospettive di carriera,le abitudini e il modo di pensare della società tradizionale. È un giovane che sostanzialmente va contro corrente ripudiando le convenzioni, le regole, le tradizioni e spesso anche la religione. È un soggetto quindi destinato all'opposizione e ad inventare nuovi valori. È anche in continua ricerca della propria identità in un percorso in cui afferma la libertà come componente esistenziale dell'essere al mondo. Ma la libertà é condizionata dal contesto sociale, o è una libertà negativa che può angosciare il soggetto o è un'apertura esistenziale. Il nuovo soggetto sviluppa poi caratteri di nomadismo, e in continuo cammino sia fisico che spirituale. I contenuti narrativi assumono articolazioni più aperte e sviluppi più sciolti. L Intreccio risulta indebolito, con un andamento più casuale e libero degli eventi. Cambiano anche le strutture narrative, persino la messa in scena è organizzata in modo diverso. Adesso è il regista che è autore o co-autore della sceneggiatura. Le regole del montaggio classico sono superate, non si usa più molto il decoupage, in una maggiore libertà creativa, si usano soprattuto inquadrature lunghe, piani sequenza, profondità di campo. Le riprese avvengono soprattutto in spazi naturali. Vengono usati attori non professionisti e viene concesso largo spazio alla loro interpretazione artistica e all'improvvisazione. La mobilità della cinepresa mette in luce la dinamicità dei personaggi e le ambiguità dei loro comportamenti. La gran Bretagna È caratterizzata da due movimenti: Kitchen sink (=lavello da cucina/ Comprende i lungometraggi girati dopo il 1959 che indagano la miseria della vita quotidiana delle classi meno ricche) di questo movimento sono fondamentali l'esistenza quotidiana delle classi lavoratrici. Un esempio di questo movimento e il film " gioventù amore e rabbia" di Richardson/ "io sono un campione" di Anderson. Gli scenari sono spesso squallidissimi, appartenenti popolari di periferia in particolare, fabbriche,riformatori. Questo movimento, come il free cinema si concentra più che altro sul l'innovazione dei contenuti, perché per quanto riguarda le tecniche narrative sono meno dirompenti della Novelle vague. Tuttavia entrambi i movimenti ebbero vita breve. Free cinema (etichetta valida soprattuto per i documentari e i cronometraggi girati tra il 1956-1959) Nasce grazie al sostegno economico del BFI british film istitute. È un movimento che si rivolge apertamente al pubblico popolare. Nasce per una seria di spinte che agitano la cultura inglese di quegli anni,dovute all'opera di alcuni scrittori,drammaturghi e grazie alla diffusione di alcuni documentari inglesi. Il free cinema nasce dalla rivolta culturale degli inglese durante gli anni 50, in cui si comincia a ipotizzare per il cinema un ruolo di intervento nella comprensione delle dinamiche sociali. Si spera di potersi rivolgere ad un pubblico popolare. Infatti i soggetti di questo cinema sono il contesto popolare e l'esistenza quotidiana delle classi lavoratrici, gli scenari sono quelli di squallidi appartamenti di periferia,strade, fabbriche,riformatori,bar periferici. Una delle costanti e la presenza del proletariato, la cui opposizione alla società deriva propria dalla classe sociale di appartenenza. Per questi personaggi la via della libertà e rappresentabile solo attraverso lo contro aperto e i registi si sforzano di cogliere di radici psicologiche del contrasto tra l'individuo e la società. Il free cinema concentra prevalentemente l'innovazione sul piano dei contenuti e del discorso ideologico, mentre non intende sperimentare sul piano delle forme e delle tecniche narrative. I principali protagonisti dei movimento sono: Lindsay Anderson esordisce con "io sono un campione" storia di un minatore che cerca di diventare un giocatore di rugby professionista. Tony Richardson dirige "gioventù amore e rabbia" in cui il protagonista, Colin, un giovane proletario, prima si scontra frontalmente con la disumanità della società inglese e poi cerca si passato si innesca direttamente nel presente, i passaggi temporali possono essere segnalati l'interno di una stessa sequenza da una panoramica o carrello. Del suo stile sono tipici il piano fisso, lunghi piani sequenza molto ricorrenti,tempi morti, complessi movimenti di macchina,straneamento, valorizzazione del fuori campo. L'azione è interrotta da monologhi in cui gli attori si rivolgono direttamente agli spettatori interpellandoli. La sua idea di storia è un intreccio tra memoria collettiva e ricordi personali. Il nuovo cinema tedesco / junger deuthcer film Il giovane cinema tedesco nasce da un manifesto firmato da 26 giovani cineasti nel 1962, essi proponevano un cinema socialmente impegnati e libero da vincoli commerciali. Il primo prodotto fu "la ragazza senza storia" di Alexander Kluge che ritrae una giovane nella Germania aliena ante del boom economico. Kluge fu anche un apprezzata saggista e romanziere, punta ad un cinema utopico, razionale, usa il collage, mescola cinema di finzione e documentario, cinema narrativo e saggistico. Questi cinema dimostra un aperto interesse per tematiche come lo smarrimento, l'emarginazione, il difficile rapporto con la storia e la manca integrazione sociale. Influenzato fortemente dalla filosofia marxista. Straub esordisce con "non riconciliarti" storia di una famiglia borghese che per generazioni si confronta con le derive autoritarie della Germania. Nel film successivo "cronaca di Anna Magdalena Bach" lui e la moglie costruiscono per frammenti lunghe performance musicali la biografia di un artista libero raccontata dal punto di vista di una coscienza femminile. Tratti dei loro cinema sono: la registrazione del suono in presa diretta,la recitazione distaccata degli attori, il rifiuto con la finzione, la forte presenza dell'elemento naturale e la divisone del racconto in blocchi musicali. Il rinnovamento del cinema tedesco prosegue poi con una seconda ondata di registi giovani: Rainer Werner Fassbinder -> esordio a soli 15 anni con un'intensissima attività produttiva. Realizza in tempi brevissimi molti film a basso costo grazie alla collaborazione con un equipe di attori, tecnici e collaboratori legati all'esperienza avanguardista. Il suo cinema é allo stesso tempo classico e moderno, usa un linguaggio tradizionale. Racconta storie vicine al melodramma classico, usa strutture narrative forti, personaggi riconoscibili, cerca il coinvolgimento emotivo del pubblico. Si appropria di alcuni stilemi delle Nouvelle vague, mette spesso in scena il tormento della storia recente, come il terrorismo o il dopo guerra. Esplora soggetti diversi: prostitute, delinquenti, gangster,proletari e immigrati. Realizza anche poi alcuni grandi ritratti femminili. Nel suo cinema e centrale anche una costante attenzione e sensibilità verso le vittime (deboli,emarginati, diversi, gay, ecc). Prediligeva le riprese in interni. Autore di un cinema dalla forte teatralità, dalla rivisitazione moderna del melodramma classico e da personaggi allo sbando, con cui smascherare la falsità dei rapporti umani ridotti a rapporti tra vittime e carnefici. La sua prematura morte per overdose provoca una perdita dal cui il cinema tedesco non si è ancora risollevato. Herzog -> autore più enigmatico del nuovo cinema tedesco. Preferisce gli spazi aperti, i luoghi esotici, come l'isola greca di Kos,l'Africa e il sarà,la foresta amazzonica ecc..., come testimoniano molti suoi film come: "segni di vita" / "Fata Morgana" ecc... Il suo cinema mira a frantumare il realismo tradizionale, per cercare immagini pure e non contaminate dalla presenza umana, per entrare in rapporto con la natura più pura. Egli si afferma come regista più visionario con uno sguardo complesso e ossimorico, in bilico tra estasi e distacco, tra sogno e documentario. Il suo cinema rifiuta una impostazione teatrale e la ripresa in interni, optando per esterni che riflettano il rapporto uomo natura. Syberberg-> i suoi film sono molto legati alla cultura germanica,al l'immaginario tedesco, in nome di un cinema che unisce linguaggi molteplici alla dimensione musicale. Wim Wenders -> il suo primo lungometraggio di rilievo è "prima del calcio di rigore" per depurarlo dalle sue componenti spettacolari e concentrarsi sul tema della fuga e del disagio soggettivo. Era ,olio legato al cinema di genere, soprattutto al noir e al poliziesco. Amava il rock e la cultura degli USA. Realizza tre film accomunati dal tema del viaggio: "Alice nelle città" / "falso movimento" /"nel corso del tempo". In questa trilogia della strada il primo film tratta di una giornalista e del suo viaggio tra America ed Europa e di una bambina alla ricerca di una città tedesca fissata su una fotografia sbiadita, mentre l'ultimo contiene anche il tema caro al cinema americano classico dell'amicizia virile. I suoi viaggi non producono mai un vero movimento, ma garantiscono solo la visione di nuovi spazi. Egli con Fassbinder porta l'America nel cinema tedesco. Realizza poi un film per affermare la sua realtà europea, ma esso, paradossalmente,si concretizza come un film molto americano, è "Paris, Texas". Il film presenta una struttura narrativa più solida della consuetudine del cinema nuovo: un padre e un figlio si incontrano dopo tanto tempo e partono alla ricerca della moglie-madre perduta. Il suo montaggio crea ritmi alternati, usa spesso il bianco e il nero che considera più realistici del colore, ricerca spesso l'essenzialità. Compone le immagini come un quadro o una fotografia,come se aspirasse a far emergere dalle immagini un concetto,che può essere ad esempio quello della morte, tema su cui il suo cinema riflette a più riprese. Egli era amante della cultura statunitense e della rock music. Realizza un cinema con personaggi costretti a fronteggiare l'apparente non senso della vita. Il <<cinema nôvo>> brasiliano In zone come America Latina, Cuba e Argentina i giovani registi ipotizzano un terzo cinema diverso sia da quello hollywoodiano, sia dal cinema d'autore impegnato nella militanza rivoluzionaria. L'esperienza di rinnovamento più significativa è però costituita dal cinema brasiliano. Movimento tra i più compatti e consapevoli del periodo. Questo cinema si opponeva al cinema hollywoodiano, colonialista nel mercato cinematografico, cercando di recuperare le tradizioni della cultura popolare brasiliana. Per questi registi il cinema poteva cambiare il mondo è la realtà corrente, divenendo un forte strumento di lotta e analisi critica della società. La macchina da presa porta in scena le miserie della società rurale arretrata, ma anche della metropoli ancora in fase di sviluppo,sul mondo della fame e della povertà di molti abitanti del Brasile. Il punto di riferimento è il cinema neorealista italiano. In questo tipo di cinema coesisteva più elementi diversi. Glauber Rocha è il regista più significativo i cui film sono tutti connotati da una carica esasperata di realismo drammatico, in una dimensione che rifiuta il distacco, immergendosi a fondo nella condizione critica della realtà. L'universo è quello della fame e della disperazione, del dramma interiore e della morte. "Il dio nero e il diavolo biondo" è la storia di una ribelle vissuta nel banditismo sullo sfondo di canzoni di ciechi cantori popolari brasiliani, che intendono legarsi alla tradizione folkloristica nazionale. "Terra in trance" dramma dell'estraneità del l'intellettuale brasiliano,che sottopone la cultura borghese a una critica spietata. New American Cinema <<non vogliamo film rosei li vogliamo del colore del sangue!>>. Così dice Joan Mekas, voce di questo movimento, che si scaglia con forza contro l'industria cinematografica hollywoodiana, che in quegli anni viveva una grande crisi. Se sulla west coast la produzione di film inizia a stagnare, sulla est costi inizia a fiorire. Una generazione di cineasti anima i bassi fondi di NY, frequentando cineclub, cercando una continuità contro culturale tra la letteratura beat e il cinema undergound. "Film culture" è la rivista di cinema fondata da Mekas che accoglie nomi illustri inventando forme di cooperazione dei distribuzione indipendente. Comunque sia sotto questa insegna agiscono registi molto diversi tra loro e difficili da accomunare. Il cinema italiano degli anni 60 e 70 La Nouvelle vague italiana Le periodizzazioni sono quasi sempre una comodità storiografica, che raramente inquadra in modo preciso un fenomeno. Così gli anni 60 del cinema italiano vengono convenzionalmente fatti iniziare dal 1959 quando a Venezia vengono premiati: "Il generale della Rovere" di Roberto Rossellini "La grande guerra" di Mario Monicelli Da qui prende avvio una nuova ondata del cinema italiano. Poi da "il sorpasso" di Dino Risi (1962) si sviluppa il genere dalla commedia all'italiana, macro genere di maggior successo in questo periodo. Io periodo d'oro di questo cinema si apre poi grazie a tre film di autori differenti: "La dolce vita" di Federico Fellini "L'avventura" di Michelangelo Antonioni "Rocco e i suoi fratelli" di Luchino Visconti Titoli di rilievo arriveranno poi da registi come: Bolognini, de Sica,Comencini, De Santis,Risi, Ferreri e Monicelli, Puccini, Corrafavi,Lizzani,Zampa,Masselli. Il cinema italiano fu una esperienza unica rispetto alle altre Nouvelle vagues,nuche non potevano certo vantare un così largo numero di titoli e di registi. Questi nuovi registi però non sembrano rompere il tutto e per tutto con la tradizione del neorealismo, ma di questa si dichiarano innovatori. In ogni caso il neorealismo fu un punto di partenza e di confronto con tutti i registi emergenti degli anni 60, ma comunque esso non impedì mai l'esordio di una nuova generazione di cineasti. Generazione dei padri -> Visconti, de Sica, Fellini, Antonioni, che dominano incontrastati. Generi del nuovo cinema: Il filone del <<peplum>> (pepla al plurale) (tra 57-64) di autori come: Cottafavi, Paolella, Bava, Gallone,Corbucci ecc... I film <<sexy>> (tra 62-63) ricchi di spogliarelli, locali notturni,vita da voyeur. L'unico ad emergere e distinguersi fu Gualtiero Jacopetti. Poca produzione di gialli, spionistici, fantascientifici e scientifici. Generi destinati ad essere accantonati da altri generi di primo piano. Io <<spaghetti western>> (o makaroni) costituisce sicuramente uno dei generi più in voga in Italia in questi anni (tra 64-78). Film fondamentali sono "per un pugno di dollari" di Sergio Leone e "sella d'argento" di Luigi Fulci. A questo genere, generalmente ritenuto basso, partecipano anche autori <<impegnati>> anche se spesso si limitarono scriverne le sceneggiature, come Bertolucci o a partecipare come attori dietro pseudonimi americaneggianti, come fece Pasolini. Quello degli spaghetti western fu uno dei generi più saldi e duraturi della storia del nostro cinema di quel periodo. Inoltre sollecitava due interpretazioni sociologiche opposte: quella amara e cinica della legge del più forte e quella della violenza anarchica e ribellistica. Sergio Leone fu uno degli autori più significativi di questo genere di cui realizzerà: "il buono, il brutto, il cattivo" / "c'era una volta il west". Leone giunge a costruire dei film fondati su grandi spazi sinuosi, complessi movimenti di macchina, belle partiture musicali di Ennio Morricone. Un altro genere di grande successo fu quello della commedia all'italiana, che porta in scena vicende e personaggi del fascismo e dell'antifascismo. Una serie di antieroi che sono bravi ragazzi,medi buon cuore,che vivono la vita all'insegna dell'arte di cavarsela,naso esso gabbandosi del prossimo. Gli sfondi sono sempre quelli borghesi, dove i personaggi vivono non da poveracci, ma da benestanti del boom economico. Tale genere era costituito da una cerchia di attori tipici: Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni. I protagonisti erano infatti principalmente maschili. Le trame erano incentrate sul tema del Desiderio, di Altri registi del periodo sono: Marco Bellocchio " i pugni in tasca" , Liliana Cavani,Gianfranco Mignozzi,Mario Schifano, Gianni Amico, Carmelo Bene,Luigi Magni, Paolo Cavara,Piero Livi,Sergio Citti è molto altri. Marco Bellocchio Costituisce un po' un eccezione nel panorama di cineasti. Esordisce a 25 anni con "i pugni in tasca". Una parabola esistenziale dove la vicenda dei personaggi, chi ammalato,chi conformista,chi ribelle, allego rizza la realtà delle relazioni sociali e denuncia i fioriti generazionali che attraversavano il mondo giovanile. Si riallaccia alla tradizione pur con tratti innovativi e originali, si serve di grande libertà stilistica. Il film diviene una sorta di bandiera della Nouvelle vague italiana e poi mondiale, insieme al film di Bertolucci "prima della rivoluzione", coppia di autori e film che meglio rappresentava la nuova ondata italiana. Dato il successo del primo film di Bellocchio, ritenuto da molto critici tra i migliori a livello mondiale di quel periodo, la sua carriera successiva fu destinata a non raggiungere lo stesso successo, pur mostrando una grande regia. Negli anni 70 firma poi altri due film "marcia trionfale" / "il gabbiano". Pier Paolo Pasolini Fu autore di numero film ideologici: "il Vangelo secondo Matteo" rievocazione laica della poetica della vita di Gesù, "uccellacci e uccellini" libero itinerario fra riti politici, miti francescani, cronache erotiche e apologhi sociali, che si conclude con i due protagonisti che dialogano che mettono a tacere un saccente corvo mangiandolo. Si addentra poi anche nelle mitologie del mondo classico con "Edipo re" / "Medea". Egli nel panorama del cinema anni 60 rappresenta una anomalia, perché era uno scrittore e poeta affermato, nonché un intellettuale già interno al mondo del cinema poiché collaboratore e sceneggiatore per i registi. Per lui esordire nel cinema significa trasportare l'interesse per le borgate romane e il sottoproletariato nel cinema, dopo averli già ampiamente approfonditi nella letteratura,non il nuovo linguaggio del nuovo medium. Celebre è la sua trilogia della borgata, di cui fanno parte "accattone"/"mamma Roma"/"la ricotta" Esordisce con "accattone" nel 1916, primo episodio del cinema della borgata, dove sviluppa una tensione verso la realtà. In "mamma Roma" accanto ad una attrice del calibro di Anna Magani, compaiono volti di morti di fame del popolo, interpretati da attori non professionisti. La "ricotta" presenta nuovamente una vicenda popolare,quella dell'affamato proletario Stracci che fa la comparsa in un film e alla fine muore di indigestione in croce,interpretando uno dei ladroni accanto a Cristo. Lo stile ruota attorno all antitesi, a registri stilistici diversi,il bianco e il nero, la musica colta e popolare. È il tema della morte ad essere il primo fil rouge del cinema della borgata, ma anche del successivo Pasolini. La morte è vista come la liberazione da una realtà è da una condizione difficile e di miseria in Accattone, infatti mentre egli sta morendo afferma di stare finalmente bene. La morte poi può essere vista anche come una condanna per chi ha provato a migliorare le proprie condizioni di vita emancipandosi dalla sua situazione di proletario, come per Ettore in "mamma Roma". Eppure la morte è l'unico modo per un povero proletario di mostrarsi al mondo per quel che realmente è come in "la ricotta". La dimensione realistica dei suoi film on è da ascrivere nell'Orizzonte del neorealismo. La trilogia presenta poche ripresa in continuità e lavora di più sul frammento,anche se la messa in scena e i set naturali ricordano la nouvelle vague. Rivestono un ruolo fondamentale i carrelli che seguono le camminate dei personaggi. Vi è poi un uso forte della <<panoramica a stazioni>> che per simulare lo sguardo di uno spettatore su un dipinto si sofferma di volta in volta sugli sguardi dei personaggi e sui loro volti e su vari dettagli. Bernardo Bertolucci Realizza l'esordio con "la comare secca" . Prosegue con un ottimo film:"prima della rivoluzione". Realizza poi per la TV un documentario in tre parti "la via del petrolio". Si afferma definitivamente con "la strategia del ragno" e "il conformista". In questi film il regista si serve di un cast di divi stranieri, come Marlon Brando, Robert de Niro ecc..., senza rifiutare di inserirsi nei meccanismi produttivi del cinema industriale e commerciale, venne infatti finanziato anche da capitali hollywoodiani. Diviene così uno dei nostri cineasti più richiesti all'estero e poi il più conosciuto, l'unico a potersi confrontare con il mercato internazionale. Realizza poi "ultimo tango a Parigi" e "la luna" film che testimoniano uno stile raffinato, una piena padronanza di mezzi espressivi,la capacità di controllare un set completo. Ermanno Olmi Il suo cinema comincia in modo lento e con poco successo con "il tempo si è fermato". Per proseguire con "i fidanzati" analisi di un difficile rapporto di coppia. Temi del suo cinema sono appunto le problematiche di coppia,la solitudine, la funzione provvidenziale del caso. Il suo capolavoro assoluto è "l'albero degli zoccoli" quadro di vita di un cascinale bergamasco di fine ottocento, film corale di grande durata tutto in un dialetto incomprensibile. Elio Petri Esordio con "l'assassino" un trailer che scava più nella psicologia del sospettato che nel meccanismo del giallo. Prosegue poi con "i giorni contati" un film sulla morte della moglie di Cesare, sulla morte improvvisa di un coetaneo di Cesare e sulla morte di Cesare, i cui temi sono l'invecchiamento, la solitudine,la condizione umana. Dal 70 diviene un cineasta di punta al centro del dibattito e delle polemiche della scena internazionale. Paolo e Vittorio Taviani Esordiscono con "un uomo da bruciare". Poi"i fuorilegge del matrimonio", "sovversivi". Si tratta di film di ricerca, il primo sulla storia di un eroe popolare, Salvatore Carnevale, ucciso dalla mafia, senza adottare tonalità eroiche, il secondo suddiviso in novelle corrispondenti a scelte narrative diverse. Il secondo film attribuì loro i più grandi riconoscimenti critici, apprezzando gli elementi sperimentali del film. Dei loro film emerge in modo netto il valore visivo e sonoro, e la musica assume una funzione di rilievo. Gli autori si aggrappano a precise tematiche storiche. Ferreri Realizza un film di svolta "dilinger è morto". Temi del film sono: l'atto gratuito, la fuga dalla storia,l'orrore della banalità quotidiana, l'alienazione della vita. Il suo cinema tratta anche del l'imminente apocalisse, dell'innocenza, del'irraggiungibilita' El potere e della denuncia al consumismo. Ettore Scola Il suo primo cinema parve a molti non all'altezza della sua attività sceneggiatoriale di grande qualità. Poi con "dramma della gelosia" / "tutti i particolari in cronaca" la cui vena comica appare decisamente innovativa rispetto alla commedia all'italiana per la rappresentazione psicologica e il surrealismo magico del film. Il regista crea varianti attorno ai temi della solitudine, dell'a memoria, dell'egoismo,del rimpianto, dell'alienazione di massa e dello scacco generazionale, delle puntuali delusioni,nelle grandi speranze,degli affetti famigliari e dalla forza dell'amore. Con gli anni 70 quando più nessuno parlava di nuovelle vague, esordiscono: Amelio,Aliprandi,Puoi Avati,Gianni Battiato,Alberto Bevilacqua,Giuseppe Bertolucci (esordio più rilevante con "Berlinguer ti voglio bene"), Fabio Carpi , Luigi Faccini, Giuseppe Ferrara, Giovanna Gagliardo, Nanni Moretti,Greco,Nichetti,Massaro,Carlo Verdone (proclamatosi erede di Sordi, cui molto lo avvicina, è il primo di una futura lunga serie di attori/autori comici: Arbore,Benigni,Nuti,Troisi), Massacesi, Piscicelli, Squiteri ecc... Autori di film tra impegno politico e ambizione estetica. Il cinema non narrativo: documentario e sperimentazione Fin dagli anni '10 con l'introduzione del lungometraggio a soggetto, nella storia del cinema il modello del film di finzione è stato predominante e il film per antonomasia è stato concepito come il lungometraggio di finzione, mentre gli altri modelli sono stati spinti ai margini della definizione di cinema. Così generi come cartoni animati, cinegiornali e cortometraggi sono stati ritenuti come delle arti minori, appendici allo spettacolo vero e proprio del lungometraggio,che precedevano nelle proiezioni. Generi estranei alle logiche dell'industria,come il cinema didattico e scientifico, il documentario e il film sperimentale, hanno avuto una vita fuori dal sistema produttivo, lontano dal grande pubblico, ma in cineforum, festival e mostre. Il Documentario si indica spesso con il termine "non fiction" quasi come se il film di finzione fosse la norma. Il documentario comprende generi e filoni diversi: Film etnografici, che descrivono la vita di popoli primitivi, che vivono ai margini del mondo civilizzato. Come "Nanuk l'eschimese" di Robert Flaherty, che tratta della vita delle popolazioni nomadi del Canada. Il documentario di intervento socio-politico. Come "trionfo della volontà" di Leni Roefenstahl dedicato al congresso del partito nazional socialista. Film scientifici su questioni didattiche Documentari sull'arte. Come "il mistero di Picasso" di Clouzot. Documentari sulla storia Ciò che accomuna questi film e il fatto di non raccontare una storia, non c'è qui una sceneggiatura, non ci sono personaggi, non c'è un intreccio scritto; ma ciò che vediamo è solamente la realtà ripresa da un documentarista. Le persone che vediamo agire quindi interpretano loro stesse, certo, è chiaro che lo stare davanti ad una cinepresa possa modificare in parte la naturalezza del loro agire, ma comunque essi non stanno interpretando un personaggio estraneo a se come gli attori di un film di finzione. Il documentario dei fratelli Lumière Il cinema paradossalmente alla strada che prenderà in futuro, nasce come strumento di registrazione del reale, infatti i primi film dei fratelli Lumière erano degli home movies, come quello in cui si riprende la famiglia di uno dei due mentre danno da mangiare al figlio appena nato. Anche quando il cinematografo, l'invenzione dei due fratelli, uscirà dai confini della loro città di Lione, il suo uso comunque continuerà ad essere mosso da intenti sostanzialmente documentaristici e si limiterà ad impressionare sulla pellicola immagini ed eventi reali, come parate Un esempio è fornito anche da "perché il tempo continui" di Perrault e Brault, che diviene uno dei capolavori del cinema diretto, ma conserva anche alcuni elementi del cinema di verité, infatti i due registi erano provenienti dal Quebec. I bue cineasti convinsero una piccola comunità di un isola sul fiume di San Lorenzo a ripristinare la pratica antica della caccia al cetaceo, in questo modo divengono gli autori di una sorta di messa in scena, che però non si può paragonare a quella hollywoodiana del cinema di fiction. Il regista Richard Leackok realizza "primary " un reportage giornalistico sulla sfida tra Kennedy e Humpry per la presidenza degli USA. È un documentario che segue personalmente i personaggi che vuole rappresentare, spesso cogliendoli anche in fallo. Venne poi trasmesso in TV per la quale era stato girato. Cinema di verité Legato ai cineasti francesi. Nella registrazione degli eventi essi vengono in qualche modo filtrati dell'occhio del regista, che partecipa alla creazione dell'opera che riprende. La figura più importante di questo tipo di cinema é Jean Rouch, che arriva al cinema dall antropologia, realizzando un grande numero di film suoi costumi e sulle popolazioni dell'Africa. A Parigi gira col sociologo Edgar Morin "cronaca di un'estate" , una serie di conversazione con i cittadini di Parigi a cui vengono rivolte domande come <<lei è felice?>>, così pian piano il gioco si allarga e gli intervistatori diventano intervistati ed emergono spunti diversi ed interessanti. Il cinema sperimentale (In America) È un tipo di cinema fortemente influenzato dalle avanguardie europee e ai loro elementi ricorrenti come: la sinfonia visiva, il non sense ludico, la ricerca degli elementi dell'inconscio. Inoltre la presenza negli USA di artisti come Fischinger e Mc Laren fa sì che venga realizzato qui l'ultimo film di avanguardia "i sogni che i soldi possono comprare" (1946) da Hans Ritcher con la collaborazione di Marcel Duchamp,Fernand Leger,Man Ray. L'inizio della nuova avanguardia filmica americana viene fatta coincidere con l'uscita di "meshes of the afternoon" realizzato nel 1943 da Maya Deren. Il film scava nell'inconscio e proietta le paure, le tensioni di esso direttamente nelle immagine filmica. È uno <<psicodramma da camera>> dove spazio e tempo diventano irrilevanti, si mescolano in un universo a metà tra realtà e finzione, tra sogno e realtà, dove non si hanno più codini precisi. Registi di questo cinema a NY: William Maas, Ian Hugo, Marie Meken. Registi di questo cinema sulla west coast: Curtis Harrington, Sidney Peterson, James Brought, i fratelli Belson e John Whitney. Il cinema underground (in America) [*gia trattato in precedenza, nella parte del cinema moderno ] Nel 1960 un gruppo di cineasti uniti dalla vocazione indipendentista rispetto al cinema commerciale, fondano la New American Cinema Group (NACG) con l'intenzione di favorire un cinema sperimentale, legato all'espansione della ricerca e non al business. Questi cineasti: Rifiutavano il modello standardizzato del cinema hollywoodiano Ritenevano che il nuovo cineasta non dovesse aver interesse ad essere pubblicamente apprezzato e riconosciuto, perché deve sentire di dover fare qualcosa per la sua coscienza, sente che deve ribellarsi contro la rete di menzogne. Infatti per loro l'artista americano potrebbe anche scegliere di raccontare della bellezza del mondo, della felicità, tematiche quindi dare al pubblico, ma non rifletterebbe né la società né sé steso, sarebbe solo un bugiardo come chiunque altro. In ogni caso il NACG era un gruppo molto eterogeneo, dove confluivano autori tra loro anche molto diversi. Caratteristiche del cinema underground: È un cinema fortemente visionario È un cinema sostenitore della ricerca e dello sviluppo di nuove tecniche e modalità narrative È un cinema tendenzialmente non narrativo È un cinema non industriale È un cinema personale È un cinema che rovescia il modello di cinema diffuso precedentemente, affermando il sacro diritto dell'artista alla ricerca e alla fantasia. Introduce in forte misura la dimensione del sogno, dell'inconscio,dell'irrealtà e del desiderio. È un cinema che privilegia la funzione poetica rispetto a quella narrativa e che inventa i propri percorsi in modo nuovo È legato all'esperienza della pop art di cui i pittori spesso diventano i suoi registi Kenneth Anger Comincia giovanissimo con un film sulla scoperta della sessualità e del demoniaco "fireworks ". Dopo gira "inauguration of the pleasure dome" di cui esistono quattro versioni, si tratta di un film ispirato ad uno dei drammatici rituali di Crowley, famoso satanista inglese. Il punto forte del film diviene la messa in scena altamente spettacolare, che crea un atmosfera magica e surreale. La sua opera più inquietante fu "invocation of my demon brother" registrazione di un rituale diabolico, dell'evocazione di Lucifero. Emergono scene di orge, tatuaggi, corpi nudi, feste di droghe,visi moltiplicati in un cerimoniale demoniaco, uno scenario reso ancora più allucinante dalla musica. Jack Smith Autore che conserva e celebra nei suoi film la dimensione del rito, del culto orgiastico, dell'elemento dionisiaco insomma. Diviene cantore di un estetica di cattivo gusto, identificabile con l'immaginario trash e camp. "Flaming creatures" ne è la prova, dove protagonista è un gruppo di omosessuali, in una scena dissennata dove emerge il loro desiderio e il loro inconscio. Stan Brakhage Ritiene che la vita sia visione, ma che la visione sia qualcosa di incerto, di irriducibile. Per questo i suoi film sono composti da immagini la cui decifrazione risulta spesso difficile. Egli vuole evitare che le immagini debbano per forza rappresentare un qualcosa, per cui le sue immagini non sono collocabili in nessun orizzonte definito. E de tendenzialmente dominata dal buio e dal movimento. Il suo cinema presenta forme incontrollate, fantasmi,fotogrammi rielaborati,astratti ecc... Andy Warhol È la sua l'esperienza più famosa legata al cinema underground. Pittore e artista legato alla pop art crea una Factory, dove con i suoi collaboratori, vengono prodotte numerose opere, non tutte al 100% sue,ma comunque tutte realizzate sotto la sua supervisione. Gira le sue prime opere in 16mm in bianco e nero che con piani sequenza statici. Egli libera la sua espressività da ogni soggettivismo e lascia parlare solo l esteriorità. Gira :"sleep, 6 ore e mezza di sonno" / "Kiss, 50 minuti di baci" / "Empire" (un inquadratura fissa dell'Empire state building dove per 8 ore si assiste solo al cambio di luce). Costruisce poi una serie di film narrativi, segnati dal consumo di droghe, alcool, dalla promiscuità sessuale e dall'anticonformismo. La sua vera summa é "the Chelsea girl" (1966) formato da varie sezioni, proiettate su due schermi, con inquadrature lunghe e fisse. Egli dipinge un grande affresco di perversione e comportamenti spregiudicati, affidandosi ad attori che interpretano loro stessi. Alcuni elementi di Warhol vengono riprese i dall'esperienza brevissima del cinema strutturale di registi come: Tony Conrad, Micheal Snow, Paul Sharits. In questo cinema di eventi visibili non hanno alcuna rilevanza, spesso si ripetono le stesse inquadrature,si replicano movimenti di macchina o certe immagini in fase di montaggio, la cinepresa è generalmente ferma sul punto di vista dello spettatore, si usano effetti di luci intermittenti ( flikering) e si usano immagini anche prese da altri film. Micheal Snow è il regista più importante e i suoi film costituiscono una mera ricerca sul l'essenza stessa del cinema. "Wavelenght" è un lungo zoom in avanti molto lento, che riprende un grande locale vuoto, con poche finestre, fino ad arrivare ad inquadrare una foto attaccata al muro. Maya Deren E incoronata "madre" dell'undergound. Artista eclettica, dandy di stile e abbigliamento, cambia il proprio nome in Maya (illusione). Con il marito, teorico di questo cinema, gira nella sua casa "meshes off affernoon" di cui è protagonista. Incarnazione di una figura spettrale con movimenti e immagini ripetitivi. Film pieno di inquietudine e mistero. La cinepresa viene usata in modo libero, concepita come elemento della danza filmica. La stagione post moderna Gli anni 70 del 900 sono post fordisti,religiosi,storici. Il termine di "post moderno" riassume in se tutte queste etichette. Il posto moderno non è qualcosa che viene dopo il moderno, ma un diverso modo di rapportarsi ad esso. Ovviamente la post modernità è ciò che segue alla modernità ed è stata interpretata come un lento ma inevitabile concedo dalla modernità, in cui essa si inasprisce rivelando aspetti contraddittori in una fase di decadenza. A partire dalla seconda metà degli anni 70 si assiste ad una rapida crescita dell'importanza assunta dai mezzi di comunicazione (media), al punto che per alcuni studiosi la post modernità è da legare in modo particolare a questo fenomeno, ossia al l'importanza crescente assunta dai mezzi di informazione e comunicazione, primo tra tutti la televisione. Ciò è dovuto a: Sviluppo delle reti nazionali e internazionali di telecomunicazione, che l'industria mediale sfrutta fin da subito. Lo sviluppo della tecnologia informatica e del Po che smette di essere una tecnologia pesante per divenire una tecnologia leggera ed economica. E l'industria dei media approfitta subito di attesa nuova piattaforma da colonizzare con molte industrie, prima tra tutte quella dei videogiochi. È chiaro che questi cambiamenti comportarono non poche conseguenze sulla vita sociale degli individui. In questa prospettiva nella posto modernità le logiche spaziali e temporali si indeboliscono sostituite da una spazialità disorientate data dalla dimensione informatica. I mass media, in particolare la TV e il cinema, diventano responsabili di una sorta di allentamento dell'uomo dal mondo oggettivo, in favore di un nuovo mondo elettronico. Per cui in questa prospettiva immagini televisive, pubblicitarie, cinematografiche ecc,, cominciano a divenire il motore di una nuova iper realtà computerizzata -> società dello spettacolo o dell'immagine. Ciò che si perde quindi è il rapporto tra l'uomo e il mondo, tra l'uomo e la storia e il valore dell'esperienza individuale e empirica. Il postmodernismo Si tratta di una nuova estetica sociale. In questa dimensione la cultura di massa riveste un ruolo molto importante,perché porta al l'affermazione di nuovi modelli e paradigmi culturali,evapora la distinzione tra cultura alta e cultura bassa. Si può poi distinguere tra: Film post modernisti (post modernismo forte) di cui fanno parte opere e poetiche d'autore come il cinema di Woody Allen, Brian de Palma, Ridley Scott, Tarantino e i Coen, che più consapevolmente si fanno interpreti del nuovo clima culturale, che viene da loro interpretato nei loro film. Dal loro lavoro il post modernismo farà proprie alcune caratteristiche formali e stilistiche a livello di montaggio e comunicazioni espressive. Come un montaggio sempre più rapido,la variazione costante delle angolazioni dei punti di ripresa. Film della post modernità (post modernismo debole) caratterizzata dalla ricerca di alcuni autori che seguono uno stile che da loro è interpretato più come una moda, poiché influenzati inevitabilmente dalle opere i spessore dei grandi artisti come Tarantino e il suo "pulp fiction", che non può non influenzare e spingere all imitazione alcuni autori minori. Il dialogo con il passato Il cinema post moderno dialogo sin particolare con il cinema hollywoodiano classico e il cinema moderno europeo (italiano e francese in particolare) assunti come modelli e testimonianze di una certa idea di cinema. Il dialogo con il passato piega di frequente verso l'omaggio, verso la citazione nostalgica. Del resto i principali registi post moderni sono spesso dei cinefili, come Tarantino che sarebbe approdato alla regia dopo aver lavorato in un negozio di video cassette di cui era un divoratore assiduo. Si tratta di registi che sono anche storici del cinema, provvisti di un repertorio storico accurato e grande esperienza critica, cresciuti davanti alla moviola e nelle aule universitarie. Ogni regista poi attua la sua personale rilettura del passato, ad esempio Woody Allen rilegge in chiave ebraica la commedia slapstick americana. Il cinema di questi anni comunque riesce a tradurre il confronto con il passato in modelli Vitali e innovativi, sottoponendo i modelli del passato ad attualizzazione e riscrittura. Le due modalità sopra elencante hanno fatto distinguere tra una postmodernità più incentrata sul cinema american so hollywoodiano fedele al continuity sistem e una sul cinema d'autore europeo tendente spesso a spiazzare lo spettatore. "Velluto blu" di David Lynch in questo senso diviene emblematico, su una base di elementi provienti dal cinema classico hollywoodiano egli sottopone questi ad un lavoro di deformazione per rivelarne le contraddizioni. È quindi un fil, chiave del posto modernismo, perché sottopone i modelli classici e fenomeni di riscrittura dentro ad una logica autoriale. La verità delle immagini cinematografiche in questo senso non consiste nel riflettere nel modo più vero il mondo esteriore (cinema classico hollywoodiano) o quello interiore (cinema moderno) ma nel far aderire al massimo l spettatore a ciò che egli vede solo schermo,nonostante la sua consapevolezza di assistere ad una finzione dichiarata. In questo periodo si sviluppano in modo esponenziale anche le pratiche di remake, parodia e sequel di molti film di successo. Secondo un estetica della ripetizione, in cui è proprio il riferimento a qualcosa di precedente che caratterizza la novità dell'opera. Così un'opera come "psycho" di Gus Van Sant, remake inquadratura per inquadratura del fil, di Hitchcock, diviene una provocazione contro la nuova moda hollywoodiana. Il nuovo cinema tende a dare molta importanza a forme di comunicazione metalinguistica, dove ciò che conta non è tanto ciò che viene mostrato, ma come lo si mostra. Vi sono molto strategie con cui perseguire questo fine, come dare del tu allo spettatore. Basti pensare a come contravviene alle convenzioni del cinema classico un film come "io e Anny" di Woody, dove egli a inizio film si rivolge direttamente al pubblico, guardando in camera in una scena dove c'è solo lui e poi lo stesso faranno i suoi compagni di scuola dicendo ciò sono divenuti da grandi. Così il cinema finisce per interrogarsi da sé sulle proprie caratteristiche e potenzialità, questioni che da sempre hanno animato il dibattito sul cinema e sul suo linguaggio e sulle sue forme. A cambiare quindi è anche il patto tra film e spettatore, che si trova ora costretto ad accettare determinati meccanismi di narrazione nuovi. Ma accanto alla riscrittura del cinema del passato, si affianca anche un cinema mainstream che mira a riproporre gli stessi codici del passato nel modo più fedele possibile. Una tendenza perfettamente interpretata dai film di Lucas e Spielberg dove si ha sempre un eroe protagonista che si muove in un universo con degli scopi e delle ragioni chiare e dove si giunge ad una soluzione soddisfacente per gli spettatori. Le grandi produzioni Disney per famiglie sembrano ridurre il cinema moderno ad un mero mezzo spettacolare, dove possono prendere vita le storie e in mondi più fantastici e improbabili, dove l'immagine sembra liberarsi da ogni legame con la realtà, in favore del desiderio di grandi avventure. Una tendenza che caratterizza il cinema postmoderno è quella di far passare l'idea che vi sia una personalità che ha organizzato è disposto gli elementi che il pubblico vede. Si fa così di tutto per esibire il lavoro della cinepresa in un contesto di autoreferenzialita e virtuosismo. Il risultato è un cinema iper cinetico dove il movimento della cinepresa e le variazioni delle angolazioni delle inquadrature si impongono come effetti speciali. Il risultato è un cinema più immersivo, capace di catturare lo spettatore e di introdurlo maggiormente nello spazio filmico che egli di né quindi poi possibilitato ad esplorare. Il blockbuster Il termine deriva dal gergo bellico dove viene usato per indicare una bomba molto esplosiva. Dopo la ww2 viene usato nel linguaggio cinematografico per indicare un prodotto che ha particolare successo sul mercato, e ce ne sono stati parecchi nella storia del cinema americano, come "via col vento". Un esempio di blockbuster moderno sarebbe "il padrino" di Tarantino, anche grazie ad una serie di tratti come le star di successo che vi recitano e il romanzo di successo da cui è tratto. Tuttavia è anche "lo squalo" di Spielberg a costituire un grande caso di blockbuster, anche grazie alla sua grande campagna pubblicitaria televisiva. Si possono individuare alcuni tratti comuni nei film blockbuster, come le trame lineari e semplici,ma che nascondono significati alti e complessi che solo l'arte del pubblico coglierà. Basti pensare alle dinamiche familiari presenti in "ET" di Spielberg. Così la strategia produttiva dia fiancate a trame semplici e lineari complessi significati sembra rispondere all'esigenza di creare nel film più livelli di lettura che vengono elaborati dal pubblico a seconda della sua capacità culturale. Il video clip Gli incontri tra cinema contemporaneo e popolar music sono moltissimi, da brani lanciati da film di successo a pellicole sulla storia di gruppi e cantanti famosi. In questo senso le due forme partecipano ad un piano di pubblicità reciproca. Dagli anni 60 le band pop di successo iniziano a produrre dei video di successo per accompagnare la trasmissione televisiva dei loro brani, per esempio i Beatles. Tuttavia negli anni 70 erano ancora poco diffusi, usato soprattutto dalle band di successo. Dagli anni 80 invece quando MTV lancia le sue trasmissioni il fenomeno si diffonderà maggiormente e in tutto il mondo di nasceranno canali dedicati ai video clip musicali più famosi. Ciò creerà un vero e proprio settore industriale. Il grande momento di incontro tra cinema e video clip musicali si avrà nel 1983 con Trhiller di Micheal Jackson in cui vengono usati effetti speciali, inquadrature cinematografiche, per dare vita dal complesso balletto horrorifico del musicista, che non è più un mero video promozionale, ma assume intenti artistici grazie alla sua componente cinematografica. Negli anni 90 sorgeranno molti registi di video clip, che collaborando strettamente con degli artisti musicali contribuiranno a lanciare le loro carriere e ad imprese un personale stile di regia ai loro video. Il cinema americano degli anni 70 e la New Hollywood All'inizio degli anni 70 il panorama dell'industria cinematografica americana era profondamente mutato rispetto all'epoca d'oro degli studio sistem. Ora le grandi case svolgono solo la funzione di distribuzione dei prodotti filmici, mentre la realizzazione è affidata a piccole case indisponenti legate ad un regista o ad un attore. Un fattore determinante è poi il cambiamento di pubblico principale,non più la famiglia, che sta a casa a vedere la TV (nuova rivale del cinema), ma i giovani, le persone sotto i trent'anni. Il cambiamento di pubblico fa sì che si modifichino anche i contenuti del film, vengono utilizzate icone della cultura giovsnil,come Elvis e poi viene abolito il codice Hays. I nuovi cineasti di questo periodo sono tutte personalità che arrivano al cinema dopo aver frequentato dei corsi universitari, prima generazione di cineasti che ha alle spalle lo studio della storia del cinema. Questo fatto è determinante perché contribuisce all'emergere di una nuova concezione e consapevolezza, quella che il regista sia un autore e non un semplice artigiano o dipendente di un sistema produttivo su modello industriale, come era quasi sempre accaduto a Hollywood. La New Hollywood Il termine indica un vasto processo di ridefinizione dei caratteri dell'industria cinematografica americana all'inizio degli anni 70 sino ai primi anni 80. È una mediazione tra l'idea,largamente europea, del film come prodotto di un autore e il tradizionale apparato dell'industria hollywoodiana. La New Hollywood è caratterizzata dal doppio statuto di innovazione e continuità rispetto alla tradizione precedente. I nuovi registi della New Hollywood -Woody Allen, Cimino, Coppola, Scorsese- godono di una nuova libertà espressiva economista a registi come Ford o Hawks perché operano in un contesto produttivo fatto di piccole case di produzione. Inoltre negli USA emerge un centro produttivo alternativo a quello hollywoodiano ossia NY, che si pone agli antipodi rispetto alla sua rivale della west coast. Autori e generi della New Hollywood In maniera quasi inconsapevole il sistema produttivo di dota di nuove personalità registiche che con attori, sceneggiatori totalmente nuovi danno avvio ad un nuovo tipo di cinema, per un nuovo tipo di pubblico, cambiando in modo radicale i connotati dello spettacolo hollywoodiano classico e creando nuovi modelli attoriali (che cambiano anche sul piano fisico, ora si prediligono attori come Dustin Hoffman e Al Pacino, opposti al modello divistico alla Jon Wayne) e rivisitando i generi cinematografici classici, tuttavia senza mai rompere in maniera netta e definitiva con il passato. Rimane infatti l'idea di fondo di ciò che il cinema deve essere, ossia la narrazione di una storia forte in grado di catturare l'interesse del pubblico. Sono 3 i film ad essere considerati come i manifesti della New Hollywood: "Il laureato" (1967) di Mike Nichols. Ha per protagonista un ragazzo borghese (Dustin Hoffman) che dopo la laurea non sa che fare della sua vita e ha una relazione nervosa con una donna più vecchia di lui, ma poi si innamora e fugge con la figlia di questa. Il film tratta il tema del sesso in maniera molto franca e aperta e fa un grande uso della musica della controcultura giovanile, elementi che contribuirono notevolmente al successo presso i nuovo pubblico. "Gangster story" (1967) di Artur Penn. Film che rilegge la vicenda di Bonny e Claid,famosi banditi degli anni 30, in chiave legata all'America contemporanea e i due rapinatori di banche,diventano ribelli contro una società oppressiva. di Joseph Conrad, ci sono contenuti ispirati a Wagner, Ejzestejn,di cui si riprende il montaggio parallelo nella scena in cui Brando viene ucciso durante il sacrificio di un bufalo riprende la scena di "sciopero" quando ma polizia di stato spara sulla folla di manifestanti e intanto vengono passate immagini di un macello). Il film si apre con una scena onirica molto vicina al cinema sperimentale. Il film ottenne largo successo. Con il film successivo Coppola ritenta la stessa operazione con "sogno lungo un giorno", ma fallisce, provocando la caduta della sua casa di produzione. Così il regista dovette abbandonare le sue ambizioni creative. Gruppo californiano-> Coppola,Spielberg, Milius,Lucas Gruppo newyorkese-> Woody Allen e Martin Scoresese Woody Allen La NY che lui descrive in opere come "io e Anny" pone al centro personaggi ebrei da lui interpretati, alle prese con complicate storie d'amore, a metà strada tra dramma psicologico e commedia sofisticata. Nella prima scena Woody usa il decadràge (sentiamo lui e un suo amico conversare, ma il campo è vuoto, i due si avvicineranno piano piano dal fondo del quadro) che era uno stilema tipico del cinema della modernità. Martin Scorsese I suoi eroi sono principalmente gangster come in "quei bravi ragazzi", oppure persone che reprimono la loro violenza fin quasi ad esplodere come in "taxi driver", che si impone subito come uno dei capolavori della New Hollywood. Il protagonista interpretato da Robert de Niro, attore scorsesiano per eccellenza, è un taxista paranoico che si muove sullo sfondo di una città notturna inquietante, ma egli è anche l'incarnazione del killer solitario. In questo film Scorsese usa falsi raccordi,rallenti per marcare gli squilibri del personaggio, ottenendo un racconto molto disarticolato,diverso dagli schemi del cinema classico. Stanley Kubrick Il suo percorso è estraneo alla New Hollywood, ma procede in totale autonomia rispetto a ogni movimento o tendenza di quegli anni. Abbandona gli USA e va in Gran Bretagna dove girerà tutti i suoi film dirigendo tutte le fasi di creazione (dalla stesura del soggetto alla realizzazione della campagna pubblicitaria) , inizia "Lolita", ponendosi come un autore totale. Kubrick lavorò sempre con le grandi majors e la sua libertà espressiva fu dovuta al grande successo commerciale di tutti i suoi film (unico insuccesso fu "Barry Lyndon"). Realizza solo 13 lungometraggi, perché i suoi tempi di produzione erano estremamente lenti, ma riesce sempre nella difficile impresa di conciliare ragioni artistiche con quelle finanziarie, cercando di tenere presente i gusti del grande pubblico. Infatti molte immagini dei suoi film sono divenute l'arte della cultura di massa, come lo sguardo di Jach Nicholson in "Shining" o le astronavi di "2001 odissea nello spazio ". Quasi tutti i suoi film sono collocabili in in genere ben preciso: "Arancia meccanica" / "2001:Odissea nello spazio " -> film di fantascienza "Shining" -> film horror "Ful metal jacket" -> war movie "Barry Lyndon " -> film storico Il suo rapporto con il cinema di genere fu certamente innovativo e il regista non rinunciò ad andare oltre gli schemi prestabiliti. In "full metal jacket" ad esempio Kubrick mantiene i topos tipici del genere, come l'addestramento, la maturazione del personaggio che diventa un combattente valoroso, ma mentre nei war moovies i personaggi si muovevano in un orizzonte glorioso è dominato da alti valori morali, qui si perde ogni traccia di razionalità. "2001:Odissea nello spazio" è forse il film in cui emerge meglio la dialettica tra cinema d'autore e cinema commerciale di genere. In questo film Kubrick si rifà ad un genere fino ad ora considerato di serie b, per adolescenti, ma egli realizza una complessa opera filosofica sull'origine della vita e sul destino dell'uomo. Lo stile è sorprendente: i dialoghi sono scarsi, la narrazione e criptica,il senso passa solo con le immagini e i suoni. Da un lato Kubrick inventa una nuova dignità per il cinema di fantascienza, come genere adulto, attribuendo anche molta importanza agi effetti speciali. Dall'altro lato egli torna al modello delle attrazioni visive, teorizzato durante il muto, mettendo in scena la bellezza e il dinamismo delle astronavi, che arrivano quasi a comporre un balletto con i loro movimenti. La scena contemporanea Con il nuovo linguaggio digitale si ridefiniscono a fondo i concetti di informazione e conoscenza. In questa società fortemente digitalizzata il singolo acquista una grande facoltà decisone e di azione, perché è ora libero di agire in un uovo orizzonte di relazioni e scambi, quello del cyber spazio. Il fenomeno della nuova società digitale nasce principalmente con la diffusine della rete internet, poi con la digitalizzazione di tutti i tipi di informazione,il potenziamento di software destinati a elaborare i contenuti numerici in cui i dati di informazione sono trascritti (ad esempio i software sociali come Facebook) infine lo sviluppo tecnologico degli hardware che ha condotto al potenziamento della telefonia portatile e alla realizzazione di computer più leggeri e portatili. Si è così sviluppata una sorta di convergenza dei media: ossia il fatto che la digitalizzazione abbia comportato lo sganciamento di un determinato medium dalla sua piattaforma primaria di fruizione, dandogli la possibilità di esistere anche in piattaforme che prima appartenevano ad altri media. Un film oggi ad esempio può essere visto su computer o tablet, perché una volta trascritti in un linguaggio numerico i contenuti sono liberi di viaggiare su varie piattaforme. La digitalizzazione ha quindi favorito lo spostamento (rilocazione) fisico di un medium da una piattaforma all'altra. Aumentano così anche le possibilità di fruizione e i consumatori non sono più costretti a vedere la loro serie TV preferita, ad esempio, solamente nel momento in cui viene trasmessa, ma quando hanno tempo. Nasce così anche un nuovo tipo di spettatore è un nuovo modello di audience, certamente più attivi nelle dinamiche di fruizione, ma anche più connessi tra di loro. La nascita di YouTube nel 2005 segna in questo senso un punto di svolta. Inoltre si è stabilito tra i vari media un dialogo serrato è una sorta di influenza reciproca, che li porta ad unire i propri linguaggi e integrare varie forme di comunicazione (intermedialita'). Basti pensare allo scambio di modelli formati tra cinema e videogiochi. Ne deriva che, rispetto al passato (si pensi al cinema classico),non esiste più una forma prestabilita in cui un dato media doveva presentarsi, ma ognuno è libero di contaminare il proprio linguaggio con registri stilistici derivati da altre forme di comunicazione. Questa a situazione sembra aver danneggiato il cinema, per esempio nella sua centralità culturale, non più in grado di essere <<l'occhio del 900>>. Sembra oggi aver perso quindi parte della sua capacità di farsi interprete e riproduttore della realtà e dei suoi contesti storici. Il digitale Dagli anni 80 si diffondono tecnologie informatiche per la realizzazione di immagini in movimento e si riducono i costi dei dispositivi digitali. Poi nel decennio successivo questo fenomeno coinvolgerà tutti gli ambiti dell'industria del cinema. "Tony story" di Jhon Laseter è il primo lungometraggio tutto digitale. Lucas gira una parte di "star Wars" usando una macchina da presa tutta digitale, una Sony, senza ricorre al famoso supporto 35mm. Con la fine del 2013 si può dire che,almeno in Italia, si sia concluso il processo di digitalizzazione dei proiettori delle sale cinematografiche. Il digitale sembra aver costituito un problema e un nuovo ostacolo per il cinema. Tuttavia esso è chiaro che iniziò ben presto a costituire un salto non solo necessario, ma obbligatorio per il cinema, che non poteva restare indietro, ma doveva progredire per restare la passo con i tempi. Tuttavia il primo difetto dell'immagine digitale è che non viene più incisa su una pellicola fotogramma per fotogramma, ma essa viene trascritta in linguaggio numerico su un formato digitale, danneggiando il realismo che prima le era implicito. Inoltre lo sviluppo della computer grafica permette ora di realizzare interi film senza passare dalle tecnologie di ripresa, consentendo anche grandi effetti speciali. Il grande potere del digitale è che con esso il cinema non ha più bisogno di essere tributario nei confronti del mondo e di una realtà che venga filmata, perché ormai ogni cosa viene realizzata al pc. Il digitale crea cambiamenti destinati a ripercuotersi fortemente sulla stessa forma filmica, manipolando il racconto dalla messa in scena al montaggio, che avviene ora al Pc e non alla moviola. Tuttavia il digitale è solo uno degli aspetti, anche il più rilevante, che concorrono a ridisegnare il cinema contemporaneo. Infatti dal punto di vista storico il cinema assume lo scopo di divenire contemporaneo, attuale non obsoleto, redendo visibile e racconto l'universo sociale moderno. In questo senso gli strumenti digitali si rivelano indispensabili al cinema per aderire alla sensibilità contemporanea e stare al passo con i tempi. Il cinema si fa contemporaneo quindi modificandosi radicalmente, ma restando comunque sé stesso. Del resto questi cambiamenti non hanno affatto determinato la fine del cinema, ma c'è stato semplicemente un passaggio (dall'analogico al digitale, come quello dal muto al sonoro). Il blockbuster contemporaneo è invaso dalla centralità del cinema supereroi o (x men, spider man,super Man,iron man). La nuova tecnologia cinematografica fa provare allo spettatore allo stesso tempo piacere e meraviglia rispetto alla nuova dimensione visiva data dall'esperienza digitale. Si tratta di un cinema in grado di creare mondi fantastici e irreali, ma in grandi di influenzare profondamente l'immaginario contemporaneo, popolato di simboli e figure. La produzione contemporanea sembra capace di fare propria la nuova tecnologia digitale e allo stesso tempo di esprimere un giudizio a riguardo. L'analogico Accanto al cinema digitale esiste una linea parallela è opposta,l'analogico. Un cinema che cerca di recuperare il suo rapporto originale con il mondo è la realtà, che si propone l'obiettivo di filmare corpi reali e non di creare alcuni digitali. Di qui una preoccupazione realista sempre più diffusa, rivelata a pieno dal cinema dei registi danesi, firmatari del manifesto "dogma 95" che ricercano la realtà attraverso uno stile da documentario è riprese amatoriali. Più interessante però è l'obiettivo meno evidente di questo cinema, che consiste nel traduzione discorsiva di un'esperienza di partecipazione diretta alla scena. Uno dei tratti del cinema realista è rendere evidente l'azione dei soggetti implicati nella rappresentazione. Di grande impatto e intelligenza risultano film come "Roger e me" (sui dirigenti della general motore che chiudono le fabbriche negli USA per aprirle in Messico) e "bowling for Columbine" (che parla della strage di un gruppo di liceali, allargando il discorso sul l'industria delle armi). Errol Morris -> fu un altro documentarista statunitense David Lynch Regista che crea universi inquietanti e fantastici, optando per messe in scena schiettamente oniriche è uno stile anti realistico arrivando così ad un cinema di tipo sperimentale. Realizza uno dei film più interessanti del panorama "Mulholland Drive" tutto immerso nella dimensione del sogno e dell'inconscio. David Cronenberg È invece più orientato sul versante del cinema di genere, ma sempre affascinato dal sogno. Nasce come regista di horror puro, per poi prendere la strada autoriale con opere come "inseparabili" o "il pasto nudo". Di recente a realizzato: "A History of Violence" geniale studio della violenza quotidiana a metà tra dramma psicologico e gangster movie. "La promessa dell'assassino" che risulta essere un film di genere poliziesco. Ethan and Joel Coen Autori di film onirici e visionari. Come "Burton Frink" la vicenda di uno sceneggiatore che mette in luce il mondo della Hollywood classica in uno scenario di follia. Realizzano poi "Fargo" storia di un rapimento a scopo di estorsione. Gus Van Sant Realizza un film commerciale come "Will Hunting genio ribelle". Il suo film più interessante è "elefante" narrazione introspettiva caratterizzata dalla disarticolazione del flusso temporale. Lo stesso stile si trova anche in "the last day" e "paranoid Park". Invece "Milk" ha un taglio più tradizionale e tratta della vita di un attivista gay americano. Esponente del contemporary contemplative cinema realizza una famosa tetralogia della morte: Gerry, Elephant, Last Day, Paranoid Park è molto influenzato dalla poetica di un altro autore come Béla Tarr. Gerry è il film che meglio coglie il manifestarsi del tempo e il suo durare. Protagonisti due Gerry che per tutto il film non fanno altro che camminare, salutandosi, incontrandosi di nuovo, seguendo una direzione che credono giusta, ritornando sui propri passi per poi ricercare altre strade, andando sempre avanti. L'invito del film è quello di tornare ad uno sguardo che sappia confrontarsi con il mondo reale e la sua consistenza ontologica. Brian de Palma Gira "Redacted" che parla dello stupro e omicidio di una ragazza irachena da parte di alcuni soldati americani che ne uccidono anche la famiglia. Il racconto è ricostruito attraverso un ampio numero di fonti mediali, il diario audiovisivo di un soldato, varie riprese di sorveglianza e videocamere di sicurezza, conversazioni via Skype dei soldati con le loro famiglie ecc... Ciò che si vede non sono i fatti ma le loro iscrizioni mediali. Il film è un film di fiction a tutti gli effetti, perché assume e organizza dei materiali per narrare una storia, imprimendo ad essi un punto di vista morale. Quentin Tarantino Ha segnato in maniera profonda non solo il cinema , ma anche l'immaginario contemporaneo. Esordisce con "le iene" gangster movie da camera, ricco di dialoghi densi di ironia. Il suo secondo fi, un successo e un capolavoro è "pula fiction" che fondo diversi oggetti della cultura di massa,TV, fumetti, musica, b movies. Ma Tarantino fu anche autore di una serie di pellicole che delusero i gusti del pubblico, ma poi ritorna al successo, ribadendo la sua abilità di narratore colto e popolare con "bastardi senza gloria" un war film iperbolico intrecciato con il western. Dopo emerge una nuova generazione di cineasti: Wes Anderson, Spike Jonze, Sofia Coppola, Paul Thomas Anderson i quali si presentano come un gruppo relativamente coeso, che incarna lonsoirito indiewood, facendo una sintesi di gusto del pubblico e film autoriale. Negli anni 90 i veri eredi della commedia sofisticata vanno cercati in serie TV come "sex and the city" / "friends" / "will e Grace". Ad emergere come regista poi è anche Clint Eastwood sebbene ci metta un po' ad essere preso sul serio, ma poi con "Mystic river" viene ufficialmente riconosciuto. In Europa Gli anni 80 sono una situazione negativa per il cinema europeo, sia per la concorrenza di Hollywood rinata, si per la concorrenza della TV che fanno sì che la produzione abbia un forte calo. Scompaiono le forme più redditizie, come quella del cinema di genere, che diviene fatto solo da Hollywood. Tuttavia esso rimane grazie ad alcuni registi significativi. È quindi difficile inquadrare con precisione una linea precisa che inquadri la produzione europea di questi anni, che si rivela oscillante, certo è che fa di tutto per non perdere i contatti con i gusti del grande pubblico. Adesso sono soprattutto le reti TV a farsi carico di finanziare il cinema, che inizia ad essere prodotto principalmente per essere trasmesso in TV e non più proiettato in sala. Negli anni 80 poi emergono delle cinematografiche fino ad allora sconosciute come quella di Australia, Nuova Zelanda, Cina, Hong-Kong, Iran. Luc Besson (regista francese) Realizza alcuni film di genere, degli action movie, o dei film di fantascienza, in grado di competere con quelli americani. Pedro Almodovar Diviene uno dei nomi di punta del cinema europeo anno 80, molto amato dal pubblico e dalla critica. Lars von Trier (danese) Linea di ricerca molto personale. Si afferma come grande regista con "le onde del destino" film spinto verso il futuro, che usa molto la tecnologia video e tecniche innovative. Il film non è che una rivisitazione in chiave moderna di "ordet" di Dreyer. Parla della natura scandalosa della fede nel divino in una società secolarizzata. Emir Kusturica (iugoslavo) Raggiunge l'apice della fama con "il tempo dei Gitani" e "underground" che suscita molte polemiche per i temi trattati sulla storia della Jugoslavia, nonostante le letture politiche , il film esteticamente è un capolavoro, che unisce tragedia,slapstick e racconto storico. Poi torna sul tema degli zingari, con tratti onirici in "gatto nero, gatto bianco ". Peter Weir (regista australiano) Fa conoscere la cinematografia del suo paese a livello internazionale. Poi va a lavorare a Hollywood dove gira film di grande successo come "l'attimo fuggente". Jane Campion (neo zelandese, ma lavora in Australia) Riporta in auge la cinematografia del suo paese dopo dieci anni da Weir, ossia negli anni 90. Gira "lezioni di piano" che lavora intorno alle nazioni di Austria e Nuova Zelanda che nascono dall'incontro e dallo scontro tra coloni e aborigeni. Abbas Kiarostami (regista iraniano) Scoperto dagli europei con "sotto gli ulivi". Gli effetti speciali Sono quasi trucco di cui il cinema si serve per creare scene troppo costose,pericolose o impossibili, dagli agenti atmosferici,agli incendi,ai mondi fantastici. Si tratta quindi di una serie di strumenti e macchine per creare pioggia,neve ecc.., ma anche modellini di mostri o astronavi, fino ad arrivare all'uso dell'informatica . Il termine effetto speciale compare nei crediti di un film per la prima volta negli anni 20, e il premio per gli effetti speciali viene istituito solo nel 1939 tra gli Oscar; ma questi sono parte integrante della storia del cinema fin dalle sue origini, come nei film a trucchi di Melies. Gli effetti speciali sono presenti soprattuto in film dove si fa un largo uso della violenza, dove spesso si ferma la macchina da presa per sostituire l'attore che deve sere ferito con un pupazzo. Per cui se ne faceva già un largo uno sei film d'azione,di violenza,nei gangster movie,nei film di guerra,negli horror e nella fantascienza, che necessitavano di trasformazioni degli uomini in creature come licantropi o zombi o di astronavi. È soprattutto nel cinema fantastico che lo sviluppo degli effetti speciali e progredito maggiormente, basti pensare ai proiettili rallentati di "Matrix" dei fratelli Wachowski o a un personaggio tutto fatto al cp come Gollum nella trilogia del "signore degli anelli" di Peter Jackson, che integra il suo personaggio con le immagini grazie a mezzi informatici. Io montaggio non si fa più alla moviola, bensì al pc e il digitale si sta iniziando a diffondere anche durante le riprese, che vengono impresse su un supporto digitale, non più su pellicola. Il digitale del resto, oltre ad essere qualitativamente molto vicino alla pellicola,richiede anche minori costi. È chiarissimo che un fenomeno come questo stia rivoluzionando il sistema produttivo, consentendo anche a cineasti di monte prestigio di girare i loro film a basso budget. Poi lo sviluppo del digitale ha permesso la rinascita del cinema d'animazione,che dagli anni sessanta era stato confinato in TV o nei festival. Il primo lungometraggio d'animazione fatto tutto al computer è "Toy Story" (1995) di Jon Lasseter. Così dalla metà degli anni 90 il cinema d'animazione inizia a rivolgersi non solo al pubblico infantile,ma a riconquistare anche il pubblico adulto, visto che tale genere era nato proprio come genere rivolto sia ad adulti che a bambini. ("Shrek" viene presentato a Cannes come un film "normale".) Il digitale permette anche la nascita di opere ibride tra il fumetto e l'immagine fotografica come "Sin City" di Robert Rodriguez, in cui l'immagine perde totalmente di tridimensionalità e diviene puro segno grafico. Il digitale permette poi la rinascita del 3D, mezzo con cui gli studios avevano cercato di combattere la concorrenza con la TV. In questi ultime anni, quando dallo schermo televisivo si è passati a quello del pc, è stato realizzato un fim come "Avatar" di James Cameron, nel quale vi è una fusione totale tra immagine girata dal vivo. Un altro regista che ha svolto un ruolo determinante per lo sviluppo degli effetti speciali è stato Kubrick in "2001:Odissea nello spazio" dove più di metà budget è stato investito per gli effetti speciali, che servono a creare una nuova dimensione cinematografica, che riesca ad assorbire totalmente l'attenzione dello spettatore è stupirlo. In questo senso si può dire che l'uso degli effetti speciali vada nella direzione del cinema delle attrazioni visive,una delle due categorie che erano presenti già nel cinema delle origini, perché i trucchi sin infatti un modo per ammaliare lo spettatore, per stupirlo, anche quasi a scapito della storia narrata,di cui diventano il pezzo forte.
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