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Storia del Cristianesimo e delle Chiese, Dispense di Storia

Appunti del corso di Storia del Cristianesimo e delle Chiese presso l'università di Trento. Anno 2022 - 2023

Tipologia: Dispense

2021/2022

Caricato il 05/01/2023

antonietta-sisto
antonietta-sisto 🇮🇹

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Scarica Storia del Cristianesimo e delle Chiese e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! Lunedì, 19 settembre 2022 Storia del Cristianesimo e delle Chiese LEZIONE 1 Il nome e la cosa Cosa vuol dire “storia del Cristianesimo e delle Chiese”? Il punto di partenza è una persona, Gesù di Nazareth, in Galilea. E la storia del cristianesimo è la storia di coloro che hanno riconosciuto la sua vita e il suo messaggio come determinante per la loro salvezza. Storia del cristianesimo come storia di coloro che hanno riconosciuto la sua vita e il suo messaggio come determinante per la (loro) salvezza. Ma cos’è la salvezza? Perché questa ha bisogno di essere declinata? Parliamo di realizzazione, di pienezza, felicità. Nella parola salvezza mettiamo dentro ciò a cui aspiriamo, ciò che ci fa sentire al sicuro. Questo messaggio ha modificato modi di vivere, di pensare. Ha influenzato la vita in generale basti pensare alla storia, all’arte o alla letteratura. Anche perché il cristianesimo ha una peculiarità: mettere elementi dinamici nella storia umana. Perché il volersi richiamare ad un’ epoca, ad una persona che visse in un determinato momento fa sì che si è costretti a confrontarsi con un passato e far sì che quel passato giudichi il presente. Per di più è una presenza storica. Nel “Credo” si dice “patì sotto Ponzio Pilato” e questo solo per un riferimento cronologico. Questo personaggio viene citato per indicare un momento. Quindi è la storia il luogo del rapporto tra Dio e l’uomo. E’ la storia il luogo in cui si gioca la nostra salvezza. Mentre altre religioni disprezzano la storia poiché la considerano un passaggio, un non restare. Per queste la verità sta al di fuori della storia. Per il cristianesimo, la verità si è incarnata nella storia. Se la storia è il luogo in cui Dio e uomo si incontrano, si immettono elementi dinamici nella storia umana. Storia della Chiesa → come storia di un’istituzione (che ritiene di esistere in modo continuo nel tempo) Contestazione di questo approccio: «istituzioni» cristiane ne sono nate molte e molti sono stati i cambiamenti. Nell’università italiana si insegna Storia del cristianesimo e delle Chiese Altra caratteristica del cristianesimo: necessità di confrontarsi col passato ebraico. Gesù è un ebreo. La storia dell’ebraismo, dei suoi testi sacri è una storia scomoda rispetto alla quale lo stesso Gesù si pone, almeno parzialmente, in una posizione di contrapposizione col risultato che, coloro che credono in Gesù, devono rileggere, reinterpretare questo passato ebraico, elaborare una modalità di lettura dei testi ebraici sacri distinguendo in essi la lettera e lo spirito. Devono fare distinzione tra ciò che c’è scritto e ciò che si vede dietro. Questo è un altro elemento di dinamismo. Il cristianesimo inoltre porta con sé una forte tensione intellettuale perché non è una religione semplice; Dio si fa uomo. C’è una pluralità in Dio che non vuole essere ricondotta al politeismo e questo genera riflessione teologica,dibattito. Parliamo quindi di una serie di elementi dinamici che vengono immessi nel mondo a partire dalla predicazione dalla vita di Gesù di Nazareth. Dopo di che c’è la storia della chiesa che è la storia di un’ istituzione di lunghissimo periodo. - differenze: chiesa del I e del II secolo è diversa dall’ VIII e IX. Ma l’autocoscienza di coloro che appartengono alla chiesa è tale da rivendicare una continuità. La chiesa del XXI secolo è ancora la stessa chiesa di Cristo. Per mantenere insegnamento della storia ecclesiastica nelle università statali italiane che dopo 1870 hanno espulso insegnamenti di carattere teologico. A differenza di altri stati come la Germania che vedono ancora lo studio teologico presente nelle istituzioni universitarie statali. “CHIESE” al plurale → viene usato sia per evidenziare le differenze che esistono nei diversi modi di vivere l'appartenenza ad una chiesa, di vivere una comunità. chiesa → kklēsía → assemblea Ma anche per il fatto che da molti secoli, all’interno del cristianesimo, si sono differenziati vari gruppi. Quindi questo “chiese” può indicare anche l’attenzione Gesù è un predicatore itinerante. Gira per la Galilea e la giudea nel I secolo D. C annunciando la fiducia in un Dio che ama gli uomini. Ama gli uomini a tal punto da avvicinarsi a contesti che la cultura dell’epoca consideravano impuri. Annunciando un regno che è già presente. E’ un regno che si può sperimentare nel momento in cui si accetta il perdono e si perdona. Il regno lo si accoglie in questo modo. E’ un personaggio che parla spesso per parabole, per paragoni. Pone un problema ed invita a prendere posizione. Qual è la sua autocoscienza? → FIGLIO DELL’UOMO., cosa vuol dire? (E’ una denominazione che risale sicuramente a lui per la scomodità dell’utilizzo.) Non è solo un uomo come noi. E’ una citazione dell’antico testamento, dal libro di Daniele ed anche da un libro considerato apocrifo: il primo libro di Enoch, quando il profeta vede qualcuno simile ad un figlio d’uomo che viene a giudicare la terra. E’ il giudica apocalittico, colui che viene al termine dei tempi per portare il giudizio di Dio sulle cose. E Gesù usa questo termine per denominarsi. E’ però molto più prudente ad usare altri nomi come messia,Cristo. Si percepisce però dai vangeli che questi termini gli vanno stretti, è fraintendibile e storicamente parlando ci troviamo in un periodo in cui la Giudea è sotto il dominio romano. E’ un periodo in cui molti pensano e sperano in un intervento divino che porti ad una liberazione politica. Sceglie il suo gruppo di discepoli e questa scelta non è casuale. Questi inoltre vivono una forte esperienza che definiscono «resurrezione» e portano l’annuncio di essa. Gesù non è solo morto. E’ successo qualcosa che dimostra che Dio, il principio della realtà, il creatore ha puntato su questo. La separazione dal giudaismo Quand’ è che cristianesimo ed ebraismo si allontanano? Nasce un problema perché gli ebrei si sentono lontani dai cristiani ed i cristiani si sentono diversi dagli ebrei. Ci sono momenti di rottura, di discussione. Anche nei vangeli ci sono delle spie che rimarcano questo allontanamento. Contengono al loro interno che Gesù andava nella loro sinagoga. LORO: segnale che indica che si sia rotto qualcosa. (Vangeli scritti decenni dopo) - Vangelo di Giovanni Chi scrive il vangelo di Giovanni ha in mente tutta la speculazione filosofica attorno al termine λόγος → alla base di tutto stava il senso delle cose ed il senso delle cose era presso Dio. Riflessione teologica che si allontana dall’ ebraismo e una sostanziale emarginazione di coloro che ritengono di poter continuare ad essere cristiani all’interno dei precetti della legge mosaica. Non è una rottura immediata. Ancora nel terzo secolo esistono gruppi di giudeo - cristiani → cioè ebrei di tradizione giudaica che credono che Gesù sia il messia mandato da Dio. Ma la loro posizione “conservatrice” viene progressivamente emarginata, viene definita come “eretica”. Questo primo tema è una deriva che porta con sé una polemica accesa che si basa sui testi evangelici stessi → non tanto critici verso l’impero romano. La critica verso l’impero romano la troviamo in un libro del nuovo testamento → Apocalisse. Per l’apocalisse, Roma è una bestia. Questa polemica evangelica nei confronti dell’ebraismo che viene affermata anche nelle lettere di Paolo fa sì che vi sia una progressiva condanna che, dopo la svolta costantiniana, diventa anche dello stato. II TEMA → Verso la grande chiesa. “Grande chiesa” non è un’espressione cristiana. E’ persino polemica. viene usata in storiografia per indicare quell’organizzazione che si forma tra il II ed il IV secolo che costituisce il mainstream del cristianesimo. Il Giudeo - Cristianesimo non fa parte della grande chiesa. Evoluzione da una fase carismatica ad una fase istituzionale → abbiamo così istituzionalizzazione con la prevalenza del modello episcopale. (1) I vangeli, soprattutto le lettere di Paolo, descrivono una situazione molto variegata, spontanea. Chi guida le chiese? In alcuni posti ci sono persone dette “anziani”, in greco presbiteri. In altri vengono detti “sorveglianti”, episcopi, vescovi. Nel secondo secolo vediamo l’imporsi invece di un modello monarchico. A capo della chiesa che è presente in una città (profilo istituzionale dell’impero è quello di una sorta di federazione delle città, non di territori) vi è una persona sola che si fa chiamare vescovo. Lo intravediamo già nella lettera che il vescovo di Roma, Clemente invia alla chiesa di Corinto alla fine del I secolo, siamo attorno all’anno 100 → si intravede centralità del vescovo (ruolo vitalizio). E’ un modello diverso rispetto a quello romano → religione romana prevede compiti sacerdotali a tempo, a termine. E vediamo grande commistione tra potere politico e religioso. VS comunità cristiane che adottano sempre più un modello monarchico con un vescovo che è ministro del culto, rappresentante della comunità ed attorno a lui cooperano degli anziani. Ciò viene copiato in parte delle sinagoghe sparse nel Mediterraneo → vede spesso gruppi di anziani che dirigono comunità. Poi ci sono anche i diaconi, servitori che gestiscono compiti amministrativi. Assumono incarichi a nome del vescovo. Sono menzionati già negli atti degli apostoli. Vi sono poi dei conflitti teologici (2) → metà del secondo secolo, nascita di una contrapposizione generata da una cristologia alta (implica che Gesù è Dio, Gesù è figlio di Dio nel senso che Dio lo ha generato. ) Esempio di Cristologia bassa → II cap. Atti degli Apostoli. →una «cristologia bassa» attribuita alla prima predicazione di Pietro: un testo messo per iscritto negli anni ottanta/novanta del I secolo. Questa riferisce parole che Pietro avrebbe detto nel giorno di Pentecoste, pochi mesi dopo la morte e la resurrezione di Gesù. “Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua.” E’ Dio che fa i miracoli. “ consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere.” “Gesù è resuscitato” è diverso da “ora Dio lo ha risuscitato" → CRISTOLOGIA potenzialmente BASSA. Esempio di Cristologia alta → Lettera di Paolo ai Filippesi → una «cristologia alta» degli anni quaranta del I secolo: forse il testo più antico della fede cristiana. Ad un certo punto, Paolo smette di parlare e si mette a citare qualcun altro perché le parole che usa non sono sue. I filologi dicono che qui stava canticchiando un inno che ha imparato, non è suo. “Egli (Gesù) , pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!»” Questa è una cristologia alta, non della fine del I secolo come potrebbe essere il vangelo di Giovanni ma molto risalente nel tempo. Forse questo è il testo più antico della fede cristiana. La cristologia alta esiste dal I secolo. Discussione teologica → problemi generati dalla teologia alta → citiamo due posizioni. (Se Gesù è Dio, come esprime il vangelo di Giovanni e come dicono le lettere di Paolo, cosa ne consegue dal punto di vista del giudizio? Sia sull’ antico testamento che sulla realtà materiale totale? ) - MARCIONE → (139-144): per Marcione Gesù, siccome è Dio, era uomo solo in apparenza. D’altronde come dice l’inno ai Filippesi “simile agli uomini”, dall’aspetto riconosciuto come uomo. Se è uomo solo in apparenza, Marcione ne trae delle conseguenze un po’ platoniche: esiste la materia , esiste il mondo delle idee. L’antico testamento ci racconta di un Dio creatore della materia in quanto tale, disprezzabile mentre il nuovo testamento troviamo un Dio dell’amore, di un mondo ideale. Marcione quindi esalta questa cristologia alta fino a giungere ad un rifiuto dell’antico testamento e della tradizione ebraica come tale ritenuta espressione di una divinità minore. Rifiuto dell’esperienza materiale della creazione. E’ una posizione dualistica → la materia è considerata negativamente, lo spirito positivamente. La salvezza è la liberazione dello spirito dalla materia. E’ una predicazione che ha molto successo tra gli anni 139 e 144. Questa si svolge a Roma ed è a Roma che nel 144, la chiesa di Roma lo esclude dai propri ranghi perché dichiara la non accettabilità di queste teorie. D’altronde ci sono altre tendenze che partono dallo stesso punto. Marcione è un agnostico? Sì e no. - GNOSTICI convinti che nel mondo ci sia un elemento spirituale che proviene dal mondo divino e che attende di essere riscattato. Le particelle divine che sono in ognuno di noi o in una parte di noi come negli uomini spirituali, attendono di essere riscattate attraverso una conoscenza superiore. Gesù è venuto a rivelarci che nel nostro materiale, che in quanto tale è destinato alla distruzione, esiste una fiammella di divino. Da questi contesti agnostici nascono alcuni vangeli definiti apocrifi vale a dire nascosti perché l’agnostico sa che la rivelazione non è per tutti. Agnostico sa che si può giungere a questa conoscenza superiore solo per gradi ed in modo prudente. Non tutti possono raggiungere questo livello per cui si usa questo termine di “vangeli nascosti” per distinguerli dai vangeli pubblici, quelli che tutti possono leggere. “Soul” è un film gnostico. Queste posizioni fanno dibattito e fanno nascere un corpo di dottrine ortodosse. La grande chiesa esclude quindi sia la prospettiva di Marcione che quella agnostica → respinge così il dualismo materia/spirito. Dio è unico nell’antico e nel nuovo testamento, unico come creatore delle cose visibile ed invisibili. La grande chiesa afferma la convinzione dell’unicità della natura umana → per affermare ciò delimita un canone delle scritture. Però è nella seconda metà del secondo secolo che il canone delle scritture, l’elenco dei testi scritti autoritativi viene delimitato restringendo i vangeli nascosti, apocrifi perché il criterio di verità è il legame diretto, pubblico con Gesù. Diretto - Pubblico significa che il vescovo che proclama una dottrina ortodossa è colui che può dimostrare di essere stato consacrato, istruito da qualcuno che è stato consacrato, istruito che è stato consacrato, istruito da uno degli apostoli. circa 180: Ireneo di Lione, “tradizione apostolica” → dice “Io sono diventato vescovo grazie all’istruzione ed alla consacrazione di Policarpo che era discepolo di Giovanni. Il legame DIRETTO (= termine tecnico è successione apostolica → è poter dire c’è un legame diretto tra gesù, gli apostoli e la mia persona che ha un incarico ecclesiale perché ha ricevuto in continuità questo mandato mentre gli gnostici tutto questo non possono dimostrarlo. PUBBLICO → vuol dire che i libri su cui fare affidamento per le scritture sono quelli che tutti conoscono, quelli che le chiese hanno negli armadi. Non è quindi un criterio di contenuto, è un criterio di trasmissione. Il testo sacro sbagliato non è quello che ha contenuti sbagliati, bensì quello che nessuno conosce. I testi sacri giusti sono quelli che ci sono nelle chiese, sono quelli conosciuti. I 4 vangeli litigano tra di loro, in certi passaggi sono terribilmente discordanti. Ireneo da Lione è l’autore che mette per iscritto questi criteri ed è colui a cui dobbiamo la tradizione apostolica oltre che l’appellativo apocrifo dato a quei testi che pubblici non erano. Questo legame porta poi alla salvezza a prescindere dal legame col giudaismo. —------------------------------------------------------------------------------------------------------- Anche questa linea è rigorista ma diventerà una linea utile, sensata anche perché Cipriano morirà martire. Il suo martirio consacra le sue scelte e gli scritti che aveva elaborato. Questa linea diventerà un po’ l’emblema di posizioni rigoriste che ammettono la riconciliazione con il lapso solo il punto di morte. E’ un dibattito intenso questo sui lapsi che dimostra anche la centralità della posizione vescovile. Vescovi che guidano le chiese,le rappresentano e si incontrano per elaborare linee comuni e questi incontri vedono come baricentro le città più importanti → ROMA, sede dell’impero ed il vescovo di Roma gode di un certo credito. Impressione che i cristiani fossero molti alla fine del III secolo c’è → non sono comunità piccole. Non è una linea religiosa maggioritaria ma nemmeno ininfluente. E per questo tornano ad essere un bersaglio soprattutto con Diocleziano. Diocleziano cerca di stare stabilità al regime politico romano inventandosi la tetrarchia → divisione in 4 spazi geografici. E’ colui che spinge verso un impero che era fatto di federazioni. municipalità in uno stato totalitario. Diocleziano combatte contro chi non mostra fedeltà verso l’impero. Diocleziano (285-305): per rafforzare l’Impero sceglie la religione «tradizionale». ● basato sulla divinizzazione degli imperatori; 303: legislazione anticristiana: distruzione degli edifici e dei libri sacri, divieto delle riunioni cultuali, carcere, tortura e morte per chi non accetta di compiere atti di culto agli dèi pagani, clero compreso. Incapacità giuridica per i cristiani. Egli si dimette nel 305, questa persecuzione non durò molto, anche se prosegue in Oriente con il successore Galerio (-311), però è sistematica. Il dato di fatto è che la vigilia di quello che sarà l’atto di liberazione dei cristiani, quando il cristianesimo diventa religione lecita vede il momento di maggior pressione. Il cristianesimo nella guerra civile romana Quello che cambia ha a che fare con l’inserimento del fattore cristiano nella guerra civile romana. Fine dell’impero di Diocleziano che vedeva un sistema ordinato → 306 Costantino,figlio di uno dei successori di Diocleziano viene acclamato dalle truppe alla guida dell’Occidente. Questa successione gerarchica viene interrotta e la questione cristiana entra nell’alta politica perché, nel momento in cui Diocleziano aveva immaginato la successione al trono, il cristianesimo era una cosa che andava repressa. Con Costantino il cristianesimo diventa uno degli ingredienti della guerra civile ed uno strumento usato da lui stesso per imporsi. Da qui nasce anche questa lunga tradizione laicista per la quale si dice che il cristianesimo si sia imposto grazie a Costantino. Ma il cristianesimo non si è imposto grazie a Costantino, questa fede continuava ad esistere nonostante le persecuzioni. Aveva già un passato, presente e futuro. Costantino è questo giovane comandante militare, fin da giovane sensibile a forme religiose diverse da quelle tradizionali come il culto del sole e comunque di una divinità unica. Vive un’ esperienza particolare narrata dai suoi biografi → visione in sogno del simbolo cristiano. Gli viene detto che se metterà questo simbolo sulle armi, vincerà la battaglia. Questa non è una conversione ma un taglio netto con la linea di Diocleziano → dal momento che scelse una linea di tolleranza. I cristiani possono esistere e tenere le loro usanze religiose. Dopo la vittoria su Massenzio a Ponte Milvio (312) la simbologia cristiana entra nelle immagini e nelle monete. 313, editto di Milano: restituzione ai cristiani dei luoghi di culto; esenzioni, sussidi e donazioni. In questo modo l’essere supremo, identificato con il Dio dei cristiani, potrà aiutare Costantino e l’Impero. Decisioni queste che non devono essere viste come la causa bensì la conseguenza della vittoria del cristianesimo. Editto di Milano è la conseguenza della vittoria del cristianesimo → per sottolineare resilienza dei cristiani dell’inizio del IV secolo che costringono le autorità imperiali a prenderli sul serio. Il cristianesimo diventa il nuovo orizzonte ideologico del potere imperiale → simboli cristiani iniziano ad entrare nella simbologia imperiale e nelle monete, all’ epoca importanti per la circolazione dei nomi dei regnanti. Alla chiesa viene data una posizione di privilegio → Costantino favorisce la costruzione di chiese cristiane, basti pensare a San Giovanni Laterano o San Pietro in Vaticano o Costantinopoli che dopo il 330 diventa la nuova capitale dell’impero. E’ una città costruita per essere una città cristiana → basilica dei 12 apostoli è simbolo della cristianità di questo impero. Roma è una città piena di simboli pagani che si riferiscono ad una tradizione civile e religiosa non cristiana. L’impero inserisce elementi cristiani anche nella legislazione → diritto matrimoniale che non vieta il divorzio ma lo ostacola. Tribunali ecclesiastici che possono giudicare cause civili → vescovo può fungere da giudice di pace. Introduzione della domenica come giorno festivo. Cambiamenti che mostrano il sostegno di costantino alla religione cristiana e che favoriscono la sua vittoria militare nel 324 contro Licinio, imperatore della parte orientale → i cristiani d’Oriente, che sono più numerosi sostengono dell’imperatore occidentale. L’evidenza dei comportamenti apre una discussione all’autocoscienza di Costantino → quanto abbraccia davvero la nuova fede? Distanza dalla religione pagana che qualche decennio dopo inizierà ad essere considerata tale. “pagana” significa “contadino”. Gli dei pagani sono quelli di quei rozzi contadini che stanno fuori dalla città. Autocoscienza di Costantino non sempre facile da intravede → viene battezzato in punto di morte. (disciplina penitenziale consigliava ciò → di rinviare il battesimo per evitare di fare danni → costantino uccise parenti, amici.) Ma è molto convinto sul fatto che Dio l'abbia scelto come strumento per guidare il popolo e diffondere la sua beatissima fede. Rovesciamento → la chiesa ha i privilegi che prima aveva la religione pagana. I vescovi hanno i vantaggi che prima avevano le autorità religiose pagane. Costantino definisce se stesso “episkopos ton ektos” → vescovo di quelli di fuori. quelli di fuori sarebbero quelli che non fanno parte della chiesa ma Costantino si fa garante come se, prima o poi, tutti sarebbero diventati cristiani. I cristiani sono ancora una minoranza ma il conformismo del potere spinge ad aderire a questa religione favorita dall’imperatore. E sia lui che i suoi successori inizieranno a perseguitare coloro che turbano l’uniformità religiosa in senso cristiano. Uno dei biografi di Costantino, Eusebio di Cesarea → lo mostra in modo positivo, non a caso conclude la sua opera intitolata “la storia ecclesiastica “ quando Costantino sconfigge Licinio nel 324 e dunifica quell’impero che può cominciare a diventare del tutto cristiano. Non a caso la chiesa orientale venera Costantino come santo perché si tratta di colui che porta alla liberazione della chiesa. • Il potere imperiale prende progressivamente le distanze dalla religione pagana e dà invece alla Chiesa una posizione di privilegio; favorisce la costruzione di templi cristiani; introduce elementi cristiani nella legislazione. Questa è la metafora che si troverà in linea con la chiesa orientale → nell'equilibrio che si va a creare nella chiesa orientale, l’imperatore è colui che aderisce alla fede, assicura alla chiesa privilegi e valori. E’ intollerante ad altre professioni, diverse da quella cristiana. Influenza le nomine dei vescovi → sia quelli di Roma che di Costantinopoli. I CONTROVERSIA del VI secolo (in ordine cronologico) → donatista. Donato nell’anno 313 era vescovo di Cartagine ed era esponente di una fazione detta rigorista. Si riallaccia a Tertulliano → nell’esprimere con forza la necessità di essere intransigente verso coloro che durante la persecuzione di Diocleziano erano caduti o avevano tradito. La chiesa di Cartagine era scossa perché a Donato si contrappone un’altra fazione, un altro vescovo di nome Ceciliano che venne accusato da Donato di essere appoggiato i lapsi, i traditores. Costantino ordina un istruttoria e convoca i due gruppi a Roma e li fa giudicare da una commissione presieduta da Milziade, vescovo di Roma. A seguito di ciò, Costantino fa esiliare Donato. Invia truppe in Africa per placcare sommossa nata a seguito di questa decisione. Siamo dopo i primissimi anni in cui il cristianesimo è diventato religione lecita, e già vediamo commistione tra i due livelli → Costantino si intromette nella questione teologica. Cosa fare coi lapsi, coi traditores? → si fida del vescovo di Roma per prendere questa decisione. Applica la decisione appresa con le armi e doma la rivolta che segue. i donatisti resteranno per oltre un secolo perché in Nord Africa sono un gruppo forte, solido. Con questo gruppo avrà a che fare anche S. Agostino. Interessante il comportamento di Costantino, 10 anni prima un imperatore non sarebbe entrato nel dibattito cerca di imporre un’unità di fede cristiana. VS CHIESA DI ALESSANDRIA → vede un prete che si chiama Ario che contesta quelle che lui percepisce come innovazioni teologiche, c'era di mezzo un teologo di nome Origene, qualche anno prima aveva ragionato sul logos → logos divino. Ario preferisce posizione subordinistica →” il figlio è stato creato dal nulla” → vuol dire che il figlio è stato creato dal nulla. Ci fu un tempo in cui non esisteva. Il figlio è il primo dell creature C’era Dio padre → e poi è nato qualcos altro. → no dottrina adozionista bensì filosofica. Il principio della realtà crea qualcosa attorno a sé. Costantinopoli e Alessandria d’Egitto che tra il II ed il IV secolo è una sede importante dal punto di vista culturale, teologico.Spesso le due erano in rivalità. importanti saranno anche Antiochia e Gerusalemme. Anni 80 - 90 del IV secolo → accelerazione condanna della religione pagana → termine usato nella superstizione. E’ la religione dei contadini ignoranti. Credono in cose che non hanno motivo di essere credute. Distruzione dei templi e riutilizzo del materiale ricavato. Viene rimossa la statua della vittoria presente nel senato a Roma. intellettuali dell’epoca → persone cristiane: ● Ambrogio (340 - 397) → appartenente alla nobiltà romana. Funzionario pubblico, poi vescovo di Milano infatti porta pace, fa cessare controversie di tipo teologico. Grande organizzatore: favorisce la vittoria della formula nicena. Favorisce nascita nuove diocesi, comunità strutturate. Non battezzato perché solitamente lo si rinvia. Leggenda del bambino che grida “Ambrogio Vescovo!” Egli nasce già in un ambiente cristianizzato. ● Girolamo (347- 420). Di origine dalmata. Intellettuale, no politico come Ambrosio ed affezionato alla scelta monastica. Rivede la traduzione della Bibbia in latino perché studia l’ebraico ed è tra i principali promotori dell’ideale monastico in occidente. Opportunità di isolarsi, crearsi una realtà distinta dalla quotidianità. Inizialmente i cristiani erano di origine greca, comunità essenzialmente greca. Nord Africa uno dei primi posti in cui si parla il latino all’interno del mondo cristiano. Anche egli nasce già in un contesto cristianizzato ● Agostino (345-430). Convertito, è il teologo più importante e influente nella storia del cristianesimo occidentale.Subisce fascino della filosofia greca. Elabora linee di grande impatto ed interesse visto il suo essere una persona intellettuale. Grande continuità tra la sua storia e quella di Paolo che sono entrambi due convertiti. Esalta la centralità della grazia divina nei gesti umani e nella conversione stessa. ● Giovanni di Antiochia (347-407): vescovo di Costantinopoli, rigoroso nella morale (e per questo deposto), famoso per la sua eloquenza («Crisostomo», vale a dire «bocca d’oro»). Si scaglia contro il malcostume e la corruzione presente alla corte imperiale. Morirà in esilio. Venerdì,23 settembre LEZIONE 3 Persecuzioni metà del III secolo ed inizio del IV → le più gravi: Diocleziano; Costantino ha tanto successo perché trova biografi disposti ad esaltarlo. Entusiasmo che nasce dopo l’angoscia → cristiani vincono grazie alla loro resistenza. Discussioni teologiche nel IV secolo basate sul rapporto tra Dio ed il Padre. Cristiano è convinto che l’uomo Gesù Cristo sia il vero dio, ma cosa voglia dire la divinità Gesù viene interpretata in modo diverso a seconda delle correnti e degli autori. IV secolo la GRANDE CHIESA → CHIESA CATTOLICA, se vogliamo chiamarla così, elabora la sua formula che è quella del Credo di Nicea. Dall’alto verso il basso è l’altezza della Cristologia. Da Sinistra verso destra abbiamo una linea che viene condannata come eretica → eresia non vuol dire errore. Eresia → αἵρεσις → scelta. E’ una scelta che viene considerata sbagliata perchè di solito è semplificante. Qualunque ragionamento logico, scientifico refuge dal dire che qualcuno sia insieme vero dio e vero uomo. Molto più semplice è ragionare in altri termini e questi termini sono delle scelte. Il cristianesimo respinge in nome del mantenimento di questa fede paradossale in dio, che pur essendo di natura divina scelse di farsi uomo. Qui vi sono alcune posizioni. ADOZIONISMO: gesù è semplicemente un uomo che Dio ha scelto perché uomo virtuoso. E’ un uomo adottato, divinizzato. Guida tipica dei gruppi Giudeo - Cristiani che mantengono la convinzione dell’unicità di Dio. Nella non dicibilità di Dio → molti credono che il nome di Dio non vada pronunciato. Quindi anche quando onorano Gesù,lo riconoscono come Messia,non gli danno uno status diverso. Poi, se saliamo negli stadi di Cristologia, possiamo collocare qui la posizione di Ario che non è di per sé una posizione adozionistica ma inserisce la figura del logos divino subordinata in base alla divinità. E’ un Dio creato,non generato. POSIZIONE NICEA dice che il figlio è generato, non creato dalla stessa sostanza del padre. E’ diverso dal padre ma è fatto della stessa sostanza del padre. Formule post nicene → formule post 325 per venire in contro a coloro che questa formula “generato non creato” non piaceva perché considerata ambigua, non presente nei vangeli → quindi “simile” secondo le scritture. Sono posizioni che verranno accantonate a favore di questa che torna ad imporsi. Più in sù, cristologia più alta ma con rischi di deriva eterodossa → quelle gnostiche e del DOCETISMO → vale a dire il fatto che Gesù si sia mostrato con corpo umano ma pensavo che questa fosse solo scena, illusione. Si è mostrato così ma in realtà non lo era, non era umano → questa posizione islamica. Maometto, quando parla di Gesù, nel Corano si esprime con termini docetistici. Perché assorbe correnti di pensiero che hanno questo riferimento. E’ una posizione che sminuisce la realtà materiale → Dio si è fatto uomo ma non davvero,non si è fatto contaminare dalla materia. E’ un farsi uomo affinché noi riuscissimo a vederlo. Non potevamo vederlo in altri modi. MODALISMO, cristologia più alta. Gesù è il modo in cui l’unico Dio spirituale si è mostrato. Esiste un unico Dio, non c’è una trinità. Non si tratta di mostrarsi uomo quando è Dio ma è un modo in cui Dio si mostra. Non c’è un Dio padre ed un Dio figlio ma è un unico Dio che si mostra in modi diversi. Anche questa è una posizione eterodossa. Queste non sono solo formule ma anche accuse→ ariani accusano i niceni di essere modalisti. Chi si colloca in una posizione cerca di squalifica le altre. V secolo → discussione non è più se Gesù è vero dio o no perchè lo è ma la domanda è come la divinità e l’umanità coesistono in Gesù. E’ un gioco verbale? E’ un problema di terminologie? In parte sì, ma è un tema che diventa di feroce discussione. Rapporto tra religioni e potere pubblico Vi sono tre modi in cui si può leggere il rapporto tra religioni e poteri politici perché ci sono contesti nei quali un messaggio religioso si diffonde prima che ci sia un ordinamento civile. E finisce col non includere. ● Contesto tribale/signorile → lì dove non vi è un corso sociale strutturato, è facile che una visione del mondo, una norma che riguarda la sfera spirituale includa anche il modo per organizzare la comunità civile. Forme religiose con queste caratteristiche: ebraismo, islam, confucianesimo, taoismo, religioni euro-mediterranee antiche. Ebraismo → include norme per il comportamento collettivo. La stessa regalità di Israele nasce a seguito di un dialogo tra un profeta e Dio. Islam → isclude normativa civile all’intenro del codice religioso. Questa inclusione può portare a una serie di problemi ma crea anche una situazione abbastanza stabile. La religione detta norme politiche. ● Potere pubblico già esistente → un messaggio religioso tende a disinteressarsi.Tenda a considerare la questione secondaria. Le religioni indiane o lo stesso gnosticismo, nel momento in cui predicano il distacco con il mondo, considerano poco significativo il potere politico. No codice religioso che include norme di convivenza ma troviamo un codice religioso che da per scontato il fatto che già esistano delle norme di convivenza politica. Al massimo le giudica poco interessanti. Il cristianesimo non appartiene a questi due filoni perchè questo nasce quando esiste già un potere pubblico che è quello dell’impero romano, non lo include nel suo codice però al contempo non se ne disinteressa. Perché il cristianesimo è un annuncio nel tempo → annuncio che riguarda la vita in tutte le sue componenti. Vi è una componente materiale (i ciechi vedono) e di conseguenza anche politica. Se i primi due rapporti possono creare stabilità perché il primo include un codice politico, il secondo se ne disinteressa. Il caso del cristianesimo è potenzialmente dinamico perché potenzialmente critico nei confronti del potere. Difficile, contraddittorio il rapporto tra religione cristiano e potere. Quando Luca deve raccontare le tentazioni che Gesù subisce da parte del diavolo → “Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio!” Gesù rifiuta questa adorazione → messaggio critico verso i regni di questo mondo. Sembra che per diventare potente, tu debba servire il demonio. In altre occasioni Gesù si mostra molto più collaborativo → in più di un’ occasione accetta il potere istituito = pagamento delle tasse. (Matteo, art. 22) → “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.” No completo disconoscimento dell’organismo civile,anzi. La chiesa nascente,non detta norme per costruire o favorire un modello politico perché quest’ultimo c’è già. Nella prima lettera chiamata di Pietro, si trovano queste frasi impegnative come: “State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, sia ai governatori come ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni. Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re.” Re termine per indicare l’autorità politica. Chi scrive questa lettera si inserisce in un contesto nel quale è bene che ci sia qualcuno che mantiene l’ordine pubblico. E per queste persone bisogna pregare ed a queste persone è giusto obbedire. → c’è chi dice che non stava parlando in senso figurato, forse si parla di assalto imminente e la difesa personale poteva far parte del discorso. Fatto sta che Gesù risponde con “IKANÓN ESTIN. Satis est. Basta(no)” → cos’è che abbastanza? Le spade od è un piantatela? Questa immagine di un Gesù che dice “Bastano due spade” diventa il punto di partenza di una visione del mondo che prevede l’esistenza di un unico corpo politico religioso all’interno dei quali, i poteri devono essere due. Non di più, non di meno. Potere politico → potere temporale che si occupa della difesa dei corpi. Potere religioso → si occupa della difesa delle anime. E’ un discorso che stabilizza dei poteri monocratici in due diverse sfere dell’esistenza → immagine presa come legittimazione del potere religioso come superiore rispetto a quello regale, qui siamo nel 12° secolo però Bernardo di Chiaravalle dice che tutte e due le spade appartengono alla chiesa. Perché → eravamo all’ultima cena e Gesù chi aveva intorno? Mica Ponzio Pilato, c’erano i vescovi, i discepoli. Quindi sia la spada materiale che deve essere usata per la chiesa, che quella spirituale che deve essere usata dalla chiesa. Quella materiale dal cavaliere, quella spirituale dal prete. E’ sempre la teoria delle due spade con sostegno verso il potere religioso. “L’una e l’altra spada appartengono alla Chiesa, cioè sia la spada spirituale che quella materiale. Quella materiale deve essere usata per la Chiesa, quella spirituale della Chiesa; quella spirituale dal prete, quella materiale dal cavaliere, ma sicuramente su ordine del prete.” - Bernardo da Chiaravalle (1090-1153) Questa teoria serve per sottolineare l’esito non del tutto monocratico, monarchico. L’imperatore ha un potere temporale e se impone il suo potere al sacerdozio, ebbene sbaglia. Può essere contestato. Controversie teologiche → Nicea e Costantinopoli sono i momenti nei quali si discute sia il rapporto tra il Figlio e il Padre → generato, non creato, della stessa sostanza. La stagione successiva la si lega ad altri due concilio: ● EFESO (431) ● CALCEDONIA (451) Vi sono due mondi: Alessandria d’Egitto → grande sede della cristianità. Città grande, colta. Linea teologica più accreditata descrive Gesù come un Dio che ha assunto un corpo. Gesù è vero Gesù nel suo corpo ed anche nella sua anima che si presenta in modo inscindibile. Metafora → ferro rovente nel quale non distingui ferro e fuoco. Fuoco = anima; Ferro = materialità umana. Gesù è così vero corpo e vero Dio. Antiochia → Nord della Siria. Preferisce un altro ragionamento, anzi dice che se vai in questa direzione rischi di dire che Dio non è diventato davvero uomo, ha solo preso una scatola umana. Quindi Dio assume l’uomo Gesù completo. Teologia Antiochena ritiene che Dio sia venuto ad abitare l’uomo come se fosse entrato in una tenda. σαρξ è la carne, inanimata. ανθρωπος è carne ed anima. Queste due scuole portano con sé una linea politica → linea antiochea è molto popolare a Costantinopoli perchè quest’ultima è una grande rivale di Alessandria. E queste due scuole di pensiero si confrontano perché hanno delle linee politiche con personaggi forti che si scambiano accuse reciprocamente. Gli alessandrini dicono agli Antiochei → che se tu dici che questo assume il ruolo di uomo - Gesù, questo finisce con l’essere adozionismo. Allora uomo - Gesù esiste prima? E semplicemente Dio se l’è preso? Allora non puoi dire che sia nato prima di tutti i secoli. Accusa che gli antiocheni fanno agli alessandrini → ma allora, l’umanità di Gesù c’è davvero? Davvero dio si è fatto uomo? Queste frasi per dire → come a volte le interpretazioni finiscono per essere forzate dalla controparte. Nestorio, appartenente alla scuola Antiochena attacca posizioni che secondo lui mettono in dubbio l’umanità di Gesù e fa scandalo quando, per far capire la sua linea dice che Maria non ha titolo per essere chiamata madre. Nestorio dice → Maria non può essere definita madre di Dio perché è madre dell’uomo Gesù. Che senso ha dire madre di Dio? Mentre assistendo sull'assoluta unità di Gesù → logos + sarx → Cirillo di Alessandria,vescovo di Alessandria dice che in realtà si può dire che Maria è madre di Dio, è un paradosso? E’ lo stesso. Dicendo che Maria è madre di Dio, parliamo dell’assoluta unitarietà della figura di Gesù. Come non si può distinguere il ferro dal fuoco, tu non puoi distinguere tra un uomo Gesù e Gesù Cristo allora Maria è madre di Cristo. Teologia Alessandrina ottiene un primo risultato nel 431 col concilio di Efeso quando si impone su quella antiochena. E vi è una vittoria politica di Alessandria che trova l’alleanza col vescovo di Roma. Scontro con Costantinopoli, il vescovo di Roma decide di allinearsi con la linea alessandrina. 20 anni dopo, la questione si riapre → perché vi sono linee teologiche che, spingendo sui risultati di Efeso, giungono a fare un passo in più dichiarando che Gesù è da due nature, non in due nature. Questi ultra efesini, che sono ancora Alessandrini dicono che sì, Gesù è vero uomo e vero Dio ma quando umanità e divinità si fondono, l’umanità si dissolve nella divinità come la goccia d’acqua dolce si dissolve nel mare salato. La divinità è molto più grande dell’umanità, Gesù è vero uomo e vero Dio ma alla fine il ferro rovente che tu vedi è il fuoco. Questa linea teologica ultra alessandrina viene sconfitta da un altro concilio in cui il vescovo di Roma, Leone (quello di Attila) riesce a dettare una linea teologica che dice che il figlio è perfetto nella sua divinità ed umanità. Vero Dio, vero uomo IN due nature in maniera continua. Continua ad essere vero uomo, non sparisce la sua divinità per il fatto che la goccia d’acqua dolce sparisca nel mare salato. Questo è il dogma grande chiesa → trova mediazione che scontenta molti e che poi è durata nella chiesa calcedoniana ovvero in quella cattolica, protestante e ortodossa fino ad oggi. Questo dogma calcedonese non è entrato nel credo, noi pronunziamo quello di Nicea - Costantinopoli inizia ad essere recitato da coloro che con Calcedonia non sono d’accordo. Diventa, per un certo periodo, simbolo di tradizionalisti → persone che credono che i risultati del IV secolo non devono essere toccati. No integrazioni. Gruppi critici → costituiscono le chiese perchè ci sono chiese non calcedonesi che rifiutano questa formula e si dichiarano di quella religione monofisita → “una sola natura” , coloro che ritengono che Gesù venga da due nature ma che esista in un’unica natura. Coloro che ritengono che la goccia dolce conti poco o nulla all’interno del mare salato. CONTROVERSIE TEOLOGICHE → LE CHIESE NON CALCEDONIANE (POST 451) Chiesa COPTA chiesa SIRIACA chiesa ARMENA sono chiese che rifiutano il dogma di calcedonia e costruiscono una tradizione distinta dalla grande chiesa → vs chiesa caldea che si riallaccia a Nestorio → nell’insistere sulla formula contraria al proclamare Maria Madre di Dio → formula che divide l’uomo Gesù dalla divinità. Alla fine la divinità è scesa nell’uomo Gesù ma è scesa in un uomo completo. Le chiese dell’oriente negli ultimi anni messe piuttosto male, spesso discendono da queste tradizioni distaccata dalla linea teologica elaborata a Calcedonia e fatta propria dagli imperatori orientali con rivendicazione di distanza che spesso deriva dal volersi differenziare dal potere dell’impero. Chiesa caldea - nestoriana nascono, crescono fuori dall’impero → egitto e siria cercano di mantenere autonomia rispetto a Costantinopoli. Storia successiva vede reiterato tentativo da parte degli imperatori di sistemare questa spaccatura ed il problema non sono i caldei che stanno fuori dagli spazi imperiali ma il monofisismo presente a Costantinopoli, Egitto e Siria. E per dare solidità al proprio potere, più imperatori ritengono che sia loro diritto trovare definizioni teologiche nuove per andare incontro anche ai monofisiti. (tradizionalisti niceni → diffidenza verso le novità) Imperatori cercano di andare incontro ai tradizionalisti niceni mettendo in dubbio i risultati di Calcedonia, cercando di sfumare. Cercano di rendere Calcedonia secondario rispetto a Nicea - Costantinopoli. IMPORTANTE → CONDANNA 3 CAPITOLI: 543 → Giustiniano nel contesto di ampliamento territoriale per rendere l’impero più solido, più unitario. Per facilitare l'unione tra cattolici e monofisiti fa condannare le opere di 3 autori del V secolo → sospettati di duofisismo, sospettati di stare con Nestorio. Opere critiche verso la teologia alessandrina. 3 autori che avevano elaborato linee teologiche anti alessandrine e Giustiniano con un decreto politico li fa condannare perché ritenuti eretici. Decisione che viene vista con perplessità soprattutto in Occidente dove è maggiore la distanza tra sfera politica e quella religiosa.
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