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Le radici profonde d'Europa: La fine dell'Età antica e l'inizio del Medioevo, Appunti di Diritto Civile

Storia del MedioevoStoria dell'Europa anticaStoria del Diritto Romano

La fine dell'età antica e l'inizio del medioevo, con la caduta dell'impero romano d'occidente e l'ascesa di costantinopoli come centro operativo dell'impero romano d'oriente. Vengono trattati temi come la deposizione di romolo augusto, la divisione dell'impero in aree orientale e occidentale, la codificazione legislativa di giustiniano e la penetrazione dei longobardi in italia.

Cosa imparerai

  • Quando si ebbe la caduta dell'Impero Romano d'Occidente?
  • Quali furono le principali opere legislative di Giustiniano?
  • Come l'Impero Romano d'Oriente riuscì a mantenersi unitario dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente?

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 26/07/2019

sandraballardini1985
sandraballardini1985 🇮🇹

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Scarica Le radici profonde d'Europa: La fine dell'Età antica e l'inizio del Medioevo e più Appunti in PDF di Diritto Civile solo su Docsity! Capitolo 1, Le radici profonde d’Europa La fine dell’età antica e l’inizio dell’età medievale coincidono con il 476 dC, anno in cui l’imperatore Romolo Augustolofu deposto dal generale barbaro Odoacre. Con questa data si ebbe il definitivo tramonto dell’Impero Romanooccidentale.Il centro operativo dell’impero si era andato spostando verso est: fu la svolta voluta da Costantino, il primo imperatore cristiano che nella prima metà del IV secolo aveva provveduto ad articolare il comando dell’impero in due grandi aree,quella occidentale e quella orientale, ma aveva avviato anche la costruzione di una nuova capitale nel luogo dellacittà di Bisanzio, ribattezzata come Costantinopoli.La deposizione di un imperatore da parte di un generale germanico non era un fatto inedito, fu lo stesso Odoacre ainviare le insegne imperiali a Costantinopoli in segno di formale deferenza, gesto al quale l’imperatore d’Oriente Zenone rispose conferendo ad Odoacre il titolo nobiliare di patritius.Dopo la caduta dell’imperatore romano d’occidente, e con lui del regno, non seguirà infatti più l’ascesa di un nuovoimperatore, bensì una fase in cui i territori occidentali verrano governati dall’amministrazione della capitale orientaleCostantinopoli.Il lungo periodo di instabilità in Occidente dopo la deposizione dell’ultimo imperatore romano fece da contraltare all’ascesa politica ed economica di Costantinopoli, che con Giustiniano raggiunse una primazia mai raggiunta: fu ilprotagonista di una strategia finalizzata alla ricomposizione dell’unità dell’impero romano, culminata con la guerragotica dal 535 al 553, che oppose l’impero bizantino agli ostrogoti da tempo stabilizzati in Italia.La vittoria delle truppe del generale Belisario riunì per qualche tempo le due aree dell’impero che Giustinianogovernò; il territorio peninsulare venne diviso in aree amministrative facenti tutte capo alla capitale Ravenna. A Ravenna risiedeva appunto il rappresentante diretto dell’imperatore, denominato esarca, capo militare e politicodotato di una sua propria burocrazia.Il dominio bizantino italiano era suddiviso in varie circoscrizioni, a capo dei quali i duchi, nominati dall’esarca, nereplicavano in sede i poteri, con specifici compiti.Si trattava di organizzazione complessa ed articolata: vi era Roma, l’antica capitale del glorioso impero, preda di aristocrazie locali, senatorie e latifondiste, e sede inoltre di un vescovo dotato di grande prestigio.Vi era poi la Sicilia, postazione mediterranea di importanza suprema, guidata da uno stratega dotato di ampi poteripolitici e militari, in rapporto diretto con Costantinopoli e svincolato da ogni subordinazione da Ravenna; vi era poiVenezia ed il suo ducato; vi era la vasta area del Capitanato d’Italia e la cosiddetta pentagone, dotata anch’essa diautonomia. L’Italia bizantina, restava una realtà fragile e non uniforme, se pur poteva vantare una struttura istituzionale sostenutadall’impero d’Oriente; tanto più dopo il 568 quando la penetrazione del longobardi aprì una lunga fase di instabilità eviolenza.Non solo con le armi fu sostenuto l’Impero di Giustiniano: un vasto e ambizioso progetto legislativo diede vita, tra il529 ed il 534, ad una delle raccolte normative più importanti ed influenti nella storia. Al tradizionale patrimonio delle consuetudini, della dottrina dei giuristi più autorevoli e delle deliberazioni del senato(consuetudini, responsa e senatoconsulti), in seguito ad un’evoluzione che aveva registrato la concentrazione delpotere legislativo ed giudiziario nelle mani del princeps, si erano affiancati e poi sostituiti i rescripta, ossia le pronunceelaborate dai funzionari in risposta a singole questioni o controversie che finivano per avere valore anche per casisimili, e le constitutiones, leggi generali scaturite dalla volontà imperiale. Vi fu quindi l’iniziativa di raccogliere il frutto di tale attività legislativa: il più importante fu il codice teodosiano,promulgato da Teodosio II nel 438, nel raccogliere le costituzioni emanate dall’epoca di Costantino in poi, si ponevasulla scia di analoghe raccolte non ufficiali precedenti, il Codice Gregoriano ed il Codice Ermogeniano.La codificazione teodosiana venne superata dalla più ampia opera legislativa di Giustiniano, i cui lavori venneroguidati dal giurista Triboniano, cui fu dato il compito di selezionare in un corpo unitario la grande massa di materiale normativo e giurisprudenziale allora vigente.Due obiettivi di sistemazione: uno riguardante le costituzioni imperiali (leges) e l’altro la preziosa elaborazionedottrinale dei giuristi romani dell’età classica (iura).Nel 259 vi fu una prima versione del Codex, edizione definitiva promulgata del 534 in 12 libri, raccoglienti lecostituzioni dall’età di Adriano a Giustiniano. Riguardo ai responsi dei giuristi, nel 533, si pubblicarono i 50 libri del Digesto, in cui si selezionarono dieci milaframmenti di giuristi romani quali Papiniano, Ulpiano, Paolo, Modestino e Gaio (i quali formeranno poi gli autori della legge delle citazioni). Il Digesto rappresenta di certo la raccolta più importante, grazie al materiali lì depositato la cultura giuridica europeacontinentale ha potuto costruire una sua identità riconoscibile.Nel 533 vennero pubblicate le Institutiones, 4 libri sull’esempio dell’analoga opera composta dal giurista Gaio:l’obiettivo era quello di fornire uno strumento agile e completo per la formazione dei giuristi, sulla scorta di uno schema tripartito, res, personae, actiones. Durante il potere di Giustiniano si accumularono altre constitutiones che saranno poi riunite alla sua morte nel 565, inuna collezione di Nuove Costituzioni, che
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