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Storia del Giappone 1, Appunti di Storia

Corso Ca'Foscari Favi, riassunto del corso di storia del giappone 1 insegnato dalla professoressa Favi Sonia all'università di Ca'Foscari

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 30/01/2018

Gaiaisnotonline
Gaiaisnotonline 🇮🇹

4.6

(9)

9 documenti

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Scarica Storia del Giappone 1 e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! 1. Che cosa si intende per sistema ka’i e per “sistema tributario”? Il sistema Ka’i esprimeva la visione del mondo secondo cui il grado di barbarie aumentava proporzionalmente alla distanza dalla civiltà. Su questo si basava il sistema tributario che caratterizzò la diplomazia dell’Asia Orientale per molti secoli. Il sistema tributario consisteva nei rapporti che la Cina intratteneva con gli altri Stati che si mettevano in una posizione di subalternità (tributi) che veniva ricompensata tramite benefici economici, politici e culturali. Il sistema tributario rispecchia la visione confuciana cinese dell’armonia che viene garantita solo se tutti rispettano l’ordine prestabilito (Imperatore=guida morale, Popolo=vincolato dalle norme di condotta). 2. Quali cronologie sono state usate storicamente in Giappone? Il tradizionale sistema di datazione giapponese è il Nengo. Di origine cinese, il nengo fu adottato per la prima volta nel 654 d.C. e consiste in una successione di ere fissate dalla corte imperiale e legate ad eventi storici o simbolici. Ai nengo si associavano il sistema dei Kanshi o Eto (ciclo sessagesimale) sempre importato dalla Cina. Dal 1886 si affermò l’Issei Ichigen, ovvero un’era un imperatore. il calendario gregoriano invece si diffuse alla fine del Secondo Dopoguerra (a eccezione della cronologia all’ideologia di regime) quando venne utilizzato per datare i lunghi eventi storici e divenne complementare ai nengo. 3. Quali periodizzazioni si applicano alla storia Giapponese? Per un primo periodo vennero utilizzati i nengo, ma essendosi rilevati inadatti per coprire la totalità degli eventi storici giapponesi, gli storici si rivolsero ad un nuovo concetto: Jidai (era o periodo) che prende il nome dalla località o famiglia detentrice del potere politico. Vi erano però delle discordanze del preciso periodo storico che racchiudeva un jidai. Questa periodizzazione si concentrava esclusivamente sugli eventi politici ponendo in un secondo piano la storia sociale e culturale. Così si decise di suddividere la storia in ere più lunghe che accorpano più jidai. Questa periodizzazione viene divisa in 6 Età: Primitiva, Antica, Medievale, Prima Età Moderna, Moderna e Contemporanea) 4. Cosa marca il passaggio dal periodo preistorico al periodo storico? La presenza di fonti scritte autoctone marca il passaggio dal periodo preistorico studiato tramite studi archeologici, paleontologici e antropologici a quello storico in cui si possono ricavare fonti scritte direttamente dalla civiltà studiata. La protostoria invece è quell’arco di tempo studiato tramite le fonti scritte presenti in civiltà contemporanee alla civiltà studiata (scritti cinesi) Capitolo 1 Età Jomon, Yayoi, Kofun e Yamato. Fondazione dell’impero fino al periodo Nara. 1. Quali elementi comuni fondamentali caratterizzano la società Jomon? Il periodo Jomon (disegno a corda), 10000 – 300 a.C, fase di passaggio verso il Neolitico, prende il nome dalla costante manifattura in ceramica che si andò sviluppando in quel periodo. Vi sono 5 livelli di evoluzione. Prime forme di una ritualizzazione più complessa, ritrovamento dei Dogu. A livello culturale, a parte la continuità della ceramica, sono presenti molte differenze a livello regionale. Ci furono anche i primi flussi migratori, in un primo momento mongoli-cinesi, poi verso la Corea. 2. Quali differenziazioni a livello regionale interessarono l’arcipelago giapponese in periodo Jomon? Differenza a livello di lavorazione della ceramica, dello stile di vita tra Giappone orientale e occidentale, prevalenza di caccia e pesca a nord, a est la caccia e la raccolta si affermano più stabilmente che in altri parti. Queste differenze portarono ad ovest lo sviluppo dell’agricoltura e al ruolo integrativo di caccia e raccolta, mentre a est ci fu una resistenza maggiore all’espansione dell’agricoltura e della cultura Yayoi. 3. Quale flusso migratorio marca il passaggio dal periodo Jomon a quello Yayoi? 300 a.C. – 250/300 d.C.: continui flussi migratori provenienti dalla penisola coreana danno vita ad una uova ibridazione. 4. L’introduzione di quali innovazioni marcano il passaggio dal periodo Jomon a quello Yayoi? Le principali innovazioni, per via dei maggiori rapporti con il continente, sono l’introduzione della risicoltura, una differente lavorazione della ceramica (meno decorata ma di miglior fattura), l’introduzione di oggetti nuovi provenienti dal continente (come specchi e armi in bronzo o attrezzi agricoli in legno, pietra o ferro), la lavorazione dei metalli (ferro e rame). 5. Quali evoluzioni socio-culturali si associano alla diffusione della risicoltura in periodo Yayoi?. L’introduzione della risicoltura allontanò la popolazione dall’economia precedente, basata su caccia e pesca, che diventano attività secondarie. Il legame con la terra caratterizza la società: si sviluppa un’organizzazione socio-politica complessa, basata su comunità stanziali, legate al territorio anziché nomadi, la tradizione culturale e la percezione del tempo si connettono all’attività agricola. La ritualità si collega con la coltivazione (Shinto Primitivo) della terra e la popolazione viene diversificata per forza militare ed economica, facendo nascere una competizione per il potere. 6. Quali differenziazioni a livello regionale interessarono l’arcipelago giapponese in periodo Yayoi? Diffusione graduale della risicoltura (dal Kyushu verso nord-ovest), differenze tra est e ovest a livello di mentalità: produzione di ceramica e forme di sepolture. Sulle zone costiere prevalgono attività ittiche. Contrapposizione armata tra Kinai e Kyushu e totale differenziazione culturale in Hokkaido, non toccato dalla cultura Yayoi e Ryukyu solo parzialmente toccato. 7. Quali sono i tratti salienti del periodo Kofun? Stratificazione della società testimoniata dalle Kofun (grandi monumenti funerari corredati dagli Haniwa). Affermazione nel Kyushu, Honshu e Shikoku del sistema degli UJI, legati da un legame di sangue talvolta solo presunto (250/300 d.C. – metà sesto sec.). Questi clan affermavano la propria discendenza da un antenato divino (ujigami) e il capo (uji no kami) era considerato, oltre che ad un’autorità politica e famigliare, guida spirituale o sommo sacerdote. Vi era quindi una centralità del ruolo sociale dello Shintoismo. Le persone che lavoravano per il clan dominante erano raggruppate in Be, mentre gli Yastuko (servi) erano l’ultimo strato sociale. 8. Come avvenne l’affermazione dell’Uji Yamato nel periodo Kofun? Le varie comunità Uji cominciarono ad avere rapporti che a volte sfociavano in scontri militari e portavano alla supremazia di un clan sugli altri. Da qui la nascita di confederazioni di Uji guidati dal capo locale più potente. Il clan Yamato, appunto, consolidò la propria supremazia non solo tramite il potere militare, ma anche tramite alleanze (matrimoni) e al potere proprio Ujigami (Amaterasu, dea del Sole) 9. Quali importanti sviluppi in termini politico-istituzionali interessarono il periodo Kofun? L’unificazione del potere sotto l’Uji Yamato portò alla specializzazione dei compiti dei diversi clan anche in ambito militare e alla creazione del sistema dei Kuni, ovvero le province, in ognuna della quali venne inviato un governatore. Inoltre l’uso dei titoli onorifici (muraji, ome) creò una sorta di graduatoria del potere basata sulla vicinanza rispetto alle stirpe egemone. 25. In cosa consiste la “Costituzione dei 17 articoli” (Jushichijo no kenpo)? La costituzione dei 17 articoli ribadiva il primato del Buddhismo in Giappone e la sua diffusione tra le classi aristocratiche. Inoltre proponeva una ristrutturazione della società in relazione al confucianesimo con la priorità dell’attività agricola. Infine affermava il diritto sovrano, ponendo l’imperatore come unico reggente, e la creazione di un impianto burocratico di stampo cinese. 26. Quali sono i punti fondamentali della riforma Taika (645)? La riforma Taika avvenne dopo la caduta dei Soga dal potere (congiura). Questo editto toglieva agli Uji il diritto di possedere terre private e il controllo sui Be. Divise il territorio secondo un sistema amministrativo basato sui Kuni (e kuni no tsukasa), Kori (e kori no tsukasa), villaggi e quartieri urbani. Inoltre vennero istituiti nuove istituzioni (Consiglio di stato, otto ministri, Ministeri della destra e della sinistra), vi fu una revisione del sistema dei ranghi e la capitale prese una sede definitiva. Infine una riforma del sistema fondiario e fiscale portò all’uso del sistema kubunden oltre che al censimento e catasto. 27. Che cos’è il sistema kubunden? Il sistema kubunden (campi divisi per ogni bocca) è un sistema di distribuzione e tassazione delle terre di origine cinese. La popolazione veniva divisa in famiglie e a sua volta raggruppate in villaggi. Le terre venivano invece divise alle famiglie secondo il sistema dei Jori (quadrato grande di terra diviso in altre 36 parti). L’assegnazione di queste terre era però temporanea e poteva subire dei cambiamenti. In cambio della terra ricevuta le famiglie dovevano pagare delle tasse e per i maschi era inoltre previsto il servizio di corvée civili o militari, ma sostituibili con tasse aggiuntive. Non tutte le terre rientravano nel sistema kubunden. 28. Quali nuove riforme introduce il codice Ritsuryo (702)? Il codice Ritsuryo confermò le riforme precedenti e ne aggiunse di nuove. Venne introdotto un sistema penale sempre su modello cinese (sistema penale Tang), ma con alcune differenze (es. matrimonio endogamo) e di ispirazione confuciana; infatti vennero favorite pene più leggere e raramente la pena di morte venne eseguita. Inoltre nuove riforme amministrative portarono all’introduzione del ministero della divinità (assente in Cina, primato Shintoista) e alla creazione di scuole superiori per forgiare la classe dirigente tra i membri dell’aristocrazia anche se i titoli venivano comunque ereditati. Venne affermato anche un nuovo sistema gerarchico in cui la massa di sudditi (Komin) veniva distinta in una gerarchia stabilita, non sulla base della famiglia di provenienza, ma sul rapporto con l’imperatore. 29. Che cosa si intende per Hyakushou? Hyakushou è il termine con cui, successivamente al sistema di tassazione introdotto dall’editto Taika e ribadito dal codice Ritsuryo, si identificavano i coltivatori di terra dello stato. Tuttavia nelle zone montuose erano ancora molte le persone che basavano la propria sussistenza sulla caccia/raccolta mentre nelle zone costiere la pesca era la pratica più diffusa. Queste attività però trovavano scarso riconoscimento. 30. Perché il codice Ritsuryo assegna un “primato amministrativo” alla coltivazione del riso? Perché era un modo per affermare la cultura Yamato in tutto lo stato giapponese. Vi era un legame storico tra stato Yamato e riso oltre che a uno religioso poiché il fondamentalismo agricolo era uno dei pilastri del confucianesimo. Successivamente si imposero altre attività commerciali, ma rimase comunque la centralità amministrativa dal valore politico-culturale. 31. A quali principi urbanistici e architettonici si ispirarono e come si strutturarono le prime grandi capitali stabili giapponesi? Le prime capitali si ispiravano a modelli cinesi sia in ambito architettonico che urbanistico. La capitale della dinastia Tang fu uno dei primi modelli da cui i giapponesi trassero ispirazione. La capitale presentava in generale anche gli stessi modelli geomantici cinesi. Gli edifici erano divisi secondo due metà simmetriche attorno ad un asse centrale longitudinale e disposti secondo un ordine gerarchico da sud, edifici meno importanti, a nord, in cui si trovava il palazzo imperiale. 32. Cosa rappresentava la città di Nara per il neonato stato giapponese? La grande estensione e la vasta ricchezza esprimevano la potenza del nuovo stato della corte imperiale. L’assenza di mura era sinonimo di una relativa pace, mentre il modello cinese era espressione dell’influenza continentale e dei contatti oltremare che aveva il Giappone. All’interno della capitale erano presenti molti edifici buddhisti, espressione del ruolo che il Buddhismo aveva nel periodo Nara come vera religione di stato. 33. Che cosa sono il Kojiki e il Nihon Shoki? Il Kojiki (712) e il Nihon Shoki (720) sono le prime due opere che narrano la nascita e la storia dello stato giapponese e principalmente si basano sulle tradizioni orali autoctone e sull’ideologia shintoista. Entrambi avevano lo scopo di legittimare il potere sovrano e glorificare il passato, nel Kojiki all’interno del Giappone mentre nel Nihon Shoki agli occhi della Cina e dell’Asia orientale. Il Kojiki fu scritto in giapponese antico mentre Il Nihon Shoki in cinese. 34. Che tipo di relazioni mantenne il Giappone con l’Asia in periodo Nara? Durante il periodo Nara il Giappone continuò ad estendere le sue relazioni diplomatiche con altri paesi dell’Asia, come la Manciuria, il Vietnam e l’Indonesia; mantenne stretti rapporti nell’Asia orientale e centrale anche se la Cina rimase il partner diplomatico privilegiato. I rapporti diplomatici con la Cina vennero ripristinati dopo l’invio di un’ambasceria nel 701 alla corte dei Tang. Da qui altre 9 ambascerie furono inviate nel corso dell’ottavo secolo. 35. Quale fu il ruolo del Buddhismo nel Giappone nel periodo Nara? Il Buddhismo in periodo Nara fu religione ufficiale della corte, dell’aristocrazia e in generale dello Stato, insieme allo Shinto. Questo primato del buddhismo fu dovuto alla sua influenza nelle questioni politiche e il suo ruolo di religione internazionale visto come un veicolo verso la Cina. Cominciò così tra la corte e l’aristocrazia il mecenatismo verso le istruzioni buddhiste che servivano per garantire il prestigio ed invocare la protezione contro sciagure e calamità. 36. Quali fattori di crisi indebolirono l’autorità centrale dello Stato giapponese in periodo Nara? I problemi ai confini nord orientali, dovuti alle difficoltà di gestione degli emishi nella regione del Tohoku, l’allontanamento dal sistema fondiario del modello Ritsuryo con la graduale privatizzazione delle terre e l’eccessivo potere del Buddhismo in ambito politico. 37. A quali fattori fu legata la crisi del sistema fondiario kubunden in periodo Nara? La graduale semi-privatizzazione delle terre portò all’abbandono definitivo della redistribuzione delle terre e all’aumento di esoneri (non pagavano le tasse) dal sistema kubunden in particolare con la promozione di bonifiche per aumentare i terreni coltivabili. Questo portò alla nascita degli Shoen. 38. Che cos’erano e quando nacquero gli Shoen? A seguito dei problemi che indebolirono il sistema kobunden nacquero gli Shoen, ovvero tenute agricole a possesso privato. I contadini cominciarono ad allontanarsi dalle terre kubunden preferendo quelle a gestione privata. 39. Quali furono i punti centrali del programma di governo dell’imperatore Kanmu? Il trasferimento della capitale da Nara a Heian, il rafforzamento del potere centrale (creando nuovi organi di governo e limitando il potere del buddhismo) e la lotta contro le popolazioni nord orientali che portò all’annessione del Tohoku meridionale nello stato Giapponese 40. Quali provvedimenti vennero presi dall’imperatore Kanmu per il rafforzamento del governo centrale? L’imperatore Kanmu limitò il potere buddhista (incidente dell’imperatrice Koken e del monaco Dokyo) impendendo nella nuova capitale la costruzione di templi (anche se eluso) e favorendo altre due correnti buddhiste considerate più “innocue”. Inoltre creò nuovi organi di governo a livello con consiglieri di corte, ufficio degli Archivisti, ministero della Polizia imperiale, mentre a livello locale con gli ispettori. 41. Che provvedimenti vennero presi per risolvere il problema delle frontiere nord- orientali durante il governo dell’imperatore Kanmu? Venne abolito il servizio di leva (792) e istituito un sistema di milizie locali gestite dalla piccola nobiltà provinciale scelte. 42. Che cos’erano e da chi erano costituite le Kondei istituite nel 792 d.C.? Le Kondei erano milizie locali gestite dalla piccola nobiltà provinciale ed erano forate da militari selezionati tra i dipendenti della classe dirigente e dai Fushi, ovvero gli emishi che si erano alleati allo stato Giapponese. Le Kondei furono un sistema più efficiente poiché formato da truppe professioniste esperte nelle tecniche militari comprese quelle emishi. 43. Quali conseguenze ebbe nel lungo periodo l’introduzione del sistema delle milizie locali (Kondei) nel 792? Nel lungo periodo nacque una nuova classe di militari professionisti (bushi o samurai) che acquisiranno sempre più potere e autonomia dal governo centrale. Capitolo 2 Periodo Heian (794 – 1185) 1. Che tipo di rapporti mantenne il Giappone con l’Asia Orientale (in particolare la Cina) in periodo Heian? Il Giappone ridusse i contatti con il continente e si soffermò sulla rielaborazione delle idee giunte da oltre mare, creando nuovi modelli autoctoni in ambito politico economico e culturale. Nel 883 venne inviata l’ultima missione in Cina, infatti il Giappone che aveva ormai completato la centralizzazione non aveva più bisogno dell’influenza cinese che in quel periodo viveva un momento di crisi dinastica. Anche i rapporti con gli altri paesi, tra cui la Corea, si indebolirono e anche quando la Cina e la Corea riaffermarono il loro potere, il Giappone continuò il suo isolamento diplomatico. 2. Quali motivi furono alla base dell’interruzione delle relazioni diplomatiche fra Giappone e Cina nel nono secolo? La centralizzazione del potere in Giappone, ormai totalmente compiuto e la crisi dinastica (Tang) che la Cina stava vivendo. In ogni caso solo le relazioni ufficiali vennero interrotte (tributarie) mentre proseguirono quelle non ufficiali legate al commercio con i conseguenti problemi dovuti alla mancanza di una supervisione sugli scambi e il proliferare della pirateria. 3. Per quali aspetti fondamentali si caratterizza la produzione culturale del periodo Heian? A seguito della nascita di modelli culturali originali, in periodo Heian fiorì una vivace produzione culturale attorno all’aristocrazia di corte. In ambito linguistico-letterario, l’invenzione del Kana portò alla nascita di una produzione letteraria in giapponese e in kana, soprattutto nei modelli di prosa e poesia (waka). Questo mondo letterario era dominato principalmente dalle donne. Si svilupparono pure nuovi modelli architettonici artistici e paesaggistici liberi dall’influenza cinese come ad esempio la pittura Yamatoe. infatti, ottenne importanti cariche riservate inizialmente alla nobiltà di corte. Per la prima volta, infatti, un membro dell’aristocrazia provinciale deteneva un grande potere. I Taira si servirono pure della violenza per mantenere la propria egemonia, ad esempio, contro le istituzioni religiose. 20. Quali famiglie e perché si scontrarono nella Guerra Genpei (1180 – 1185)? Quali furono le conseguenze della guerra? Gli atteggiamenti di Kiyomori portarono a un generale malcontento sull’egemonia del clan Taira. Il clan Minamoto, appoggiato da varie comunità religiose, organizzò una congiura contro il clan Taira e uscì vittorioso dalla Guerra Genpei (Battaglia di Dannoura). Questo segnò la fine del periodo Heian e l’inizio di una nuova epoca con l’istituzione del Bakufu di Kamakura e il culmine di una trasformazione economico/sociale cominciata in periodo Heian. Capitolo 3 Periodo Kamakura (1185 – 1333) 1. Cosa si intende con bakufu? Bakufu (“governo della tenda” = governo militare) di Kamakura istituito da Minamoto Yoritomo, era il nuovo centro di potere guidato dai bushi, alternativo ad esterno rispetto alla Corte. 2. Come si strutturò il potere politico in Giappone sotto la guida di Minamoto Yoritomo? Come si differenziava il modello di governo da lui avviato da quello di Taira? Sotto la guida di Minamoto Yoritomo, il potere politico venne trasferito dalla corte e dall’aristocrazia civile (kuge) alla classe militare, formata da potenti casate guerriere chiamate buke. A differenza dei Taira, che avevano stabilito un controllo sulla Corte e sul governo Heian, Yoritomo creò un centro di potere alternativo ed esterno alla corte. 3. Quali riforme vennero introdotte da Minamoto Yoritomo a livello politico, economico e sociale? Minamoto Yoritomo diviene il più potente capo militare del Giappone, con il conseguente superamento dell’assetto burocratico statale. Yoritomo infatti per governare istituì una coalizione di guerrieri provinciali sulla base di una nuova gerarchia che riguardava solo la classe militare (Gokenin, Samurai, Zusa). Questa gerarchia era basata sul rapporto Signore-vassallo di stampo feudale. Sul campo economico-sociale si registrò un aumento delle tenute shoen gestite da famiglie guerriere che si arricchirono a discapito dei Kuge. 4. Come si strutturava la gerarchia della classe militare in periodo Kamakura? AL vertice vi era la famiglia Minamoto e i suoi rami, successivamente i Gokenin, famiglie vassalle che dichiarando la propria lealtà ai Minamoto, ricevevano importanti cariche amministrative e la gestione degli shoen. Dopo ancora vi erano i Samurai, guerrieri al servizio dei Minamoto e dei Gokenin, muniti di cavalli e seguaci. Sel gradino più basso invece vi erano gli Zusa (fanti), dipendenti degli altri bushi e primi di armature e cavalli. 5. Quali erano gli organi principali del bakufu di Kamakura? I tre organi principali, guidati da capi selezionati da Yoritomo, erano il Samurai Dokoro (ufficio degli affari militari), il Kumonjo (ufficio amministrativo; confluito nel Mandokoro, nel 1191) e il Monchujo (ufficio investigativo). Questi erano gli organi già preesistenti, interni al clan Minamoto, che avevano governato l’area del Kanto già prima della fine della guerra e che poi avevano esteso il proprio potere su tutto il territorio Giapponese. La città di Kamakura, da piccolo villaggio di pescatori, diviene il nuovo centro amministrativo del Giappone. 6. Cosa erano gli shugo in periodo Kamakura? Dopo che Yoritomo ottenne il titolo di capo della polizia militare di Corte, ebbe il potere di delegare in tutte le province un suo dipendente con compiti amministrativi e militari. Questa figura prese il nome di shugo (protettore o governatore militare) che inizialmente aveva il compito di aiutare i governatori civili, ma che alla fine consolidò così tanto il suo potere da sostituirsi all’autorità dei Kokushi. La carica di shugo diventa ereditaria. 7. Che cos’erano i jito in periodo kamakura? I jito erano intendenti militari presso gli shoen che avevano il compito di garantire l’ordine, far rispettare lo shiki e riscuotere la “tassa di emergenza” (hyoromai). I jito a loro volta possedevano uno shiki, grazie al quale beneficiavano di una quota del reddito dello shoen. La figura del jito, come quello dello shug, divenne successivamente ereditaria e andò spodestando il potere degli amministratori shoen. 8. Come si strutturarono i rapporti fra il bakufu e la core in periodo Kamakura? Quando l’imperatore Go Toba conferì a Yoritomo la carica di seii tai shogun, ovvero la più alta carica militare che ora implicava anche la delega del potere politico. La corte in questo riconosceva formalmente il governo militare. Nasce così il governo duale di Kamakura. 9. Che ruolo ebbe la famiglia Hojo in periodo Kamakura? Alla morte di Yoritomo nel 1199, i suoi due figli vengono nominati shogun in successione, mentre Hojo Tokimasa, il nonno materno, assume la carica di shikken (reggente dello shogun). Questa figura venne monopolizzata dalla famiglia Hojo che gestì il potere fino alla fine del periodo Kamakura. 10. Quali furono le conseguenze del tentato colpo di stato dell’imperatore in ritiro Go Toba? Il tentato colpo di stato (1221) che vide il governo di Kamakura vincitore, consolidò il potere del Bakufu attraverso l’esilio di Go Toba e l’ascesa al trono di un sovrano vicino ai Kamakura, la confisca delle terre dei congiurati e il consolidamento del potere della classe militare tramite delle riforme istituzionali. 11. Quali riforme vennero promosse dalla famiglia Hojo in periodo Kamakura? La nomina dei Tandai che presiedevano a corte e ne permettevano il controllo diretto del Bakufu e la creazione del consiglio di stato nel 1226. 12. Che cos’è il codice Joei (Joeishikimoku 1232)? Il codice Joei è la prima vera e propria legge feudale che enunciava le norme di comportamento dei bushi e definiva i compiti della nuova amministrazione. 13. Come si sviluppò il Buddhismo in periodo Kamakura? In questo periodo il buddhismo si sviluppò negli strati meno elevati della società. I continui conflitti e periodo di crisi indussero al desiderio di salvezza personale raggiungibile solo attraverso la religione. Il Buddhismo influenzò la produzione culturale dei kuge e attirò anche la stessa classe guerriera. Si affermarono nuove scuole di pensiero e dottrine, come quella zen a discapito delle precedenti scuole Tendai e Shingon. 14. Che cos’è il bushido? Il bushido o via del guerriero è il sistema di valori che racchiude la cultura dei bushi fondata sull’onore e la lealtà. Questi valori influenzarono la produzione letteraria del periodo, ne è un esempio il Gunki monogatari. 15. In quale periodo lo Zen si affermò come setta buddhista autonoma in Giappone? La scuola Zen, sviluppatasi in Cina, arrivò in Giappone agli inizi del periodo Kamakura e successivamente si affermò tra le classi militari. Lo zen è legato alla figura del monaco Dogen che ne diffuse il pensiero. Il bakufu strinse un forte legame con i monasteri zen che insegnavano ai guerrieri la disciplina ai guerrieri la disciplina mentale e non esercitavano alcune interferenza a livello politico. 16. Per quale periodo storico si può parlare di una definitiva popolarizzazione del Buddhismo in Giappone? Per il periodo Kamakura 17. In che periodo storico si collocano e tentate invasioni mongoliche in Giappone? Verso la fine del XIII secolo. I mongoli che avevano invaso la Cina e fondato la dinastia Yuan, inviarono al Giappone una richiesta di sottomissione che venne però rifiutata dagli Hojo. I mongoli si prepararono, allora, ad invadere il Giappone nel 1274, ma l’arrivo di un tifone distrusse la flotta mongola. Nel 1821 un nuovo continente mongolo partì verso il Giappone, ma dopo due mesi di scontri un altro tifone segnò la vittoria giapponese (kamikaze). 18. Quali furono, in breve, le conseguenze delle tentate invasioni mongoliche in Giappone? Lo scontro armato era costato non solo molte vite umane, ma le spese di difesa avevano indebolito le finanze dello Stato, che si ritrovava senza nessun bottino di guerra da dividere tra i vincitori. Inoltre la paura di una nuova invasione portò all’impiego di altre energie e finanze per fortificare le coste. 19. Quali fattori di crisi interessarono il bakufu di Kamakura alla fine del XIII secolo? Oltre alle conseguenze della guerra contro i mongoli che alimentò il sentimento di ostilità verso gli Hojo, varie lotte interne, per la successione imperiale, portarono alla caduta del Bakufu. Inoltre i Gokenin che come shugo aveva cominciato ad accumulare potere, erano oramai indipendenti dal governo Kamakura. 20. Che cosa si intende per restaurazione Kenmu? La restaurazione Kenmu cercò di riportare il centro del potere nelle mani dell’imperatore. Questo avvenne dopo che Go Daigo divenne imperatore ed eliminò la pratica dell’issei per accentrare di più il potere nelle sue mani. Di fronte ai tentativi di complotto contro il bakufu, il governo Kamakura reagì esiliando GO Daigo che però riuscì a evadere. Il bakufu allora schierò due contingenti di truppe guidate da Ashigaka Takauji, che inaspettatamente tradì il governo di Kamakura, schierandosi con l’imperatore che lo depose sul trono di Kyoto. Nitta Yoshida completò la disfatta del Bakufu attaccando Kamakura e segnandone la fine. 21. Quali furono gli strumenti utilizzati da Go Daigo per cercare di consolidare il proprio potere nel corso della “Restaurazione Kenmu”? Il potere dell’imperatore era debole, vista la mancanza di una base di potere economico, dati i privilegi di shugo e jito, così per rafforzare la propria posizione GO Daigo fuse le cariche civili e militari dando a suo figlio la carica di shogun e assegnando a vari cortigiani la carica di shugo. Inoltre per avere l’appoggio della classe militare e delle istituzioni religiose, distribuì cariche importanti comprese quelle civili. 22. Quali furono le cause del fallimento del tentativo di restaurazione imperiale da parte di Go Daigo? Takauji che disponeva della forza militare più potente del Giappone, era insoddisfatto della propria posizione e del governo di Go Daigo che aveva dato la carica di shogun al suo stesso figlio. Takauji, 38. Quali diritti esercitavano all’interno dei propri territori i sengoku daimyo? Erano indipendenti dal governo centrale e gestivano autonomamente i loro territori, su cui emanavano i Bunkokuho (norme della casa) e riscuotevano le tasse sui loro domini che erano gestiti in base all’autogestione dei Mura (città castello). 39. Quali fattori furono determinanti per l’affermazione della supremazia di alcuni daimyo sugli altri nel processo di ri-accentramento del potere nel XVI secolo? Alcuni domini si espansero fino a raggiungere la stessa ampiezza dei territori degli shugo del precedente periodo. Fondamentali furono gli sviluppi economici, sociali e commerciali che si registravano in quel periodo. 40. Quali sviluppi interessarono il sistema economico in Giappone in periodo Muromachi? Aumento nella produzione agricola, tramite innovazioni tecnologiche promosse dai capi regionali come l’uso di fertilizzanti, nuove tecniche di irrigazione e l’uso di animali, progressi nel commercio e nelle altre attività non agricole. Paradossalmente furono i disordini a livello politico che portarono ad una maggiore coesione interna a rendere possibile questi sviluppi. 41. Che risvolti sociali ebbero gli sviluppi economici in periodo Muromachi? Dall’aumento delle fonti di ricchezza ne beneficiarono i vecchi centri di potere, ovvero i bushi e le istituzioni religiose e la nuova classe di mercanti che acquisirono un tale potere economico da poter rivaleggiare con l’aristocrazia anche se erano ancora lontani dal potere politico (a differenza dell’Europa). 42. Quando si sviluppò per la prima volta una vera e propria economia monetaria in Giappone? Con che conseguenze? Nel periodo Sengoku. Lo sviluppo del commercio marittimo, con l’arrivo di vari prodotti tra cui monete di rame, e l’estrazione di metalli portarono alla nascita di un’economia monetaria. Con la moneta che ebbe un ruolo sempre più importante si diffusero i mestieri di cambiavalute e di prestatori. 43. Che cos’erano le za? Le za erano corporazioni di artigiani e mercanti specializzati in un determinato prodotto, su cui avevano spesso il monopolio. Erano appoggiate da un Hosho, ovvero un protettore che poteva essere o un’istituzione religiosa o un membro dell’aristocrazia o capo locale. 44. Quali tipi di centri urbani si svilupparono in periodo Muromachi? Oltre ai vecchi centri urbani come Nara, Kyoto e Kamakura nacquero nuovi centri urbani provinciali tra cui le città castello sotto il dominio dei bushi e i signori locali, le comunità che si svilupparono attorno ad un templio o santuario e le comunità stanziate vicino ai porti e luoghi di mercato, visto lo sviluppo del commercio che riuscirono ad acquistare una notevole autonomia politica ma che non ebbero mai una rilevanza politica come le città castello (mura). 45. Per cosa si caratterizzò la produzione culturale del periodo Muromachi rispetto a quella del periodo Kamakura? Come si evolse la cultura bushi in periodo Muromachi? La scelta di Takauji di stabilire il suo governo nella capitale influenzò lo sviluppo di un marcato progresso culturale attorno allo shogunato che si ritrovò ad avere interessi sempre più simili a quelli dell’aristocrazia di corte che originariamente deteneva il primato sulla cultura. La corte shogunale promosse il mecenatismo con la costruzione sotto il dominio Ashikaga del Kinkakuji e Ginkakuji. 46. Che rivelanza culturale ebbe il Buddhismo Zen in periodo Muromachi? Lo Zen fu un importante tramite nei rapporti con la Cina ed influenzò l nascita di nuovi stili architettonici, paesaggistici, pittorici (di origine cinese) e forme artistiche come l’ikebana. Inoltre un forte legame univa lo zen con lo shogunato e l’aristocrazia militare. I templi zen divennero luoghi di meditazione per i bushi e di formazione per i loro figli. 47. Che tipo di rapporti intrattenne il Giappone con il continente cinese in periodo Muromachi? Oltre alle relazioni diplomatiche ufficiali, si intensificò anche la pirateria. 48. Come si delinearono le relazioni ufficiali fra Giappone e Cina nel periodo Muromachi? Dopo l’ascesa della dinastia Ming in Cina, il Giappone si riavvicinò diplomaticamente alla Cina accettando il ruolo di tributo dopo che la Cina aveva inviato missioni diplomatiche per esortare il Giappone a risolvere il problema della pirateria. Nel 1404 l’istituzione dei Kango (contrassegni), seguiti da un successivo allontanamento per poi riprendere i rapporti nel 1432. Nel ’47 ultima missione diplomatica e nel ’51 abolizione Kango e fine rapporti ufficiali con la Cina Ming. 49. Quali motivazioni furono alla base del riallacciarsi dei rapporti ufficiali fra Giappone e Cina agli inizi del XV secolo? L’interesse che nutriva la corte degli Ashikaga sulla cultura, religione e tecnica cinese e non più sulle istituzioni statali. La voglia comune di ridurre la pirateria e di consolidare il commercio marittimo. 50. Quali motivazioni portarono alla nuova interruzione delle relazioni ufficiali fra G. e C. a metà del XVI secolo? Il declino del potere bakufu e l’inutilità dei kango che non erano riusciti a fermare la pirateria. Inoltre la drastica decisione cinese di proibire ogni sorta di scambio commerciale marittimo secondo l’ideologia neo confuciana. 51. Quali furono i tre grandi capi militari che completarono la riunificazione del Giappone a cavallo fra il XVI e il XVII secolo? Oda Nobunaga, Toyotomi Hedeyoshi e Tokugawa Ieyasu 52. La conquista di Kyoto da parte di Oda Nobunaga segnò l’avvio di quale processo? La riunificazione del Giappone sotto un governo centrale e stabile. 53. Attraverso quali tappe Oda Nobunaga estese e consolidò il proprio controllo sull’area di Kyoto? A seguito della presa della capitale, Nobunaga si ritrovò molti nemici nell’area di Kyoto, tra cui alcune istituzioni religiose, i mercanti di Sakai e i daimyo rivali. Nobunaga allora reagì alla resistenza monastica attaccando i monasteri e privandoli dei possedimenti terrieri. Finisce qui l’autonomia di potere delle istituzioni religiose. Riuscì inoltre a sconfiggere i clan ricali e imporre la propria supremazia sull’area di Kyoto destituendo l’ultimo shogun Ashikaga e ponendo fine allo shogunato Ashikaga. Capitolo 3 Periodo Azuchi - Momoyama (1573 – 1598) 1. Su quali aree del Giappone e attraverso quali tappe Oda Nobunaga estese il proprio controllo? Nel 1557 cominciò la campagna per la riunificazione del territorio giapponese (tenka fubu) sotto un’unica autorità militare. Nobunaga consolidò il suo potere nella zona della capitale sottomettendo con la forza i suoi rivali. I suoi principali avversari erano a est (i Takeda, gli Uesugi e gli Hojo) a ovest (i Mori e gli Shimizu). I Takeda vennero sconfitti da Ieiasu Tokugawa, potente daimyo, che aveva giurato fedeltà, mentre Toyotomi Hideyoshi venne incaricato di conquistare i territori dei Mori. Nobunaga però morì prima di riuscire a completare la riunificazione, in ogni caso aveva gettato le basi per poter realmente attuare quest’impresa. 2. Quali furono gli aspetti principali della politica applicata da Oda Nobunaga nei territori da lui conquistati? La ridistribuzione non definitiva dei territori ai daimyo fedeli e la riduzione della loro autonomia. In campo amministrativo la confisca delle armi ai non guerrieri per separare la classe militare da quella dei contadini (heino bunri), la riorganizzazione delle zone rurali in villaggi obbligati a consegnare i registri catastali e il rilevamento di alcuni territori agricoli ricorrendo a nuovi criteri di misurazione e introducendo un nuovo sistema fiscale (kenchi). Nobunaga inoltre istituì alcuni provvedimenti per limitare il potere delle istituzioni religiose e per uniformare il commercio 3. Quale fu il contributo di Hideyoshi al processo di riunificazione del Giappone? Hideyoshi, che alla morte di Nobunaga aveva consolidato il suo potere sulla capitale, aveva stabilito alleanze con i più potenti daimyo (tra cui i Tokugawa) ed era riuscito ad ottenere la carica di Kanpaku, nel 1590 a seguito di varie campagne militari riuscì a terminare l’opera di riunificazione del territorio giapponese, diventando così il capo supremo del paese. Nonostante ciò il suo potere non fu assoluto poiché dipendete dalle alleanze con i daimyo. 4. Come si strutturavano i rapporti di potere fra Hideyoshi e i daimyo a lui sottomessi? Nonostante la presenza di un potere militare centrale, il paese era comunque diviso in Han, piccole entità territoriali controllate dai daimyo che giurando fedeltà a Hideyoshi avevano ottenuto tale potere. Hideyoshi fungeva da garante della posizione dei daimyo, la cui fedeltà era necessaria per la pace del paese. I daimyo erano divisi in “daimyo della casa” e “daimyo esterni”, ovvero ex nemici sottomessi e alleati più indipendenti. 5. Quali misure vennero adottate da Hideyoshi per il controllo dei daimyo “esterni”? I daimyo esterni erano controllati tramite alleanze matrimoniali, la ridistribuzione strategica dei loro possedimenti e la pratica di inviare periodicamente ostaggi al castello di Osaka. 6. Quale fu il rapporto di Hideyoshi con la corte? Attraverso quali strumenti legittimò il proprio potere? Hideyoshi cercò di legittimare il proprio potere della corte presiedendo cariche di alto rango tra cui quella di kanpaku e di gran ministro. Terminata la campagna militare si ritirò a favore del figlio e assunse la carica di kanpaku in ritiro (taiko). Come Nobunaga non reclamò mai la carica di shogun. 7. In cosa consisteva la revisione catastale (Taiko Kenchi) realizzata da Hideyoshi? Quali furono i suoi effetti? Consisteva nell’introduzione del sistema kokudaka, che misura le terre in base alla produttività calcolata in koku (riso) e nella ridistribuzione delle terre ai contadini, che erano obbligati a lavorarle e a versare una quota del raccolto al daimyo (basata sulla produttività media). I contadini erano organizzati in mura autogestiti e rispondevano allo shoya (Capo villaggio) tramite il daimyo, potevano lavorare solo le loro terre e non mettersi al servizio di altri (elimina l’accumulo del potere locale dei vassalli). Nacque così un sistema di tassazione uniforme. Grazie a questo nuovo sistema, Hideyoshi poté valutare il vero potere dei vassalli. Come conseguenze sociali, invece, si allargò di più il divario tra la classe sociale dei contadini e dei samurai, ormai diventati amministratori al servizio dei daimyo. 13. Quali classi sociali lo costituivano e in che gerarchia? I guerrieri, gerarchia basata sul vassallaggio, gli agricoltori e i Chonin (mercanti e artigiani). Vi erano poi le classi speciali, ovvero i Kuge i monaci/che e i Senmin. I rapporti tra le varie classi erano parzialmente autogestiti. 14. Come venne riorganizzata e che ruolo assunse la classe dei samurai in periodo Tokugawa? I guerrieri, organizzati in una gerarchia basata sul vassallaggio, che comprendevano il 5/10% della popolazione erano gli unici a partecipare al governo e a portare le armi, monopolizzando così l’uso della violenza. 15. In che senso venne promossa una smilitarizzazione della società in periodo Tokugawa? I Tokugawa erano gli unici garanti della pace e solo i guerrieri al loro servizio erano autorizzati a possedere armi. 16. In che senso si assiste ad una “burocratizzazione” della classe samurai? I samurai da servitori leali di un singolo signore, divennero servitori fedeli dello stato. 17. Come si esercitava il controllo del bakufu sulle varie classi che componevano il sistema sociale Tokugawa? Rimanevano per tali classi degli spazi di autonomia? I guerrieri erano controllati sulla base di una gerarchia di vassallaggio, i contadini, raggruppati in villaggi pur non potendo più autodifendersi, avevano una parziale autoamministrazione. I dogo, contadini ricchi che possedevano armi, erano considerati samurai e costretti a trasferirsi nelle città castello o privati delle armi. I Tokugawa avevano il controllo sul raccolto e sulle persone attraverso il sistema Goninguni. I mercanti e le loro organizzazioni erano sotto il controllo delle autorità federali che esercitavano un controllo serrato sui centri commerciali principali, ma minore su quelli locali. Infine i Senmin più potenti erano supervisionati poiché gestivano le interazioni con le autorità feudali e la distribuzione del lavoro, pene e punizioni. Nonostante il rigido sistema sociale, vi erano spazi di autonomia dovuti alla mancanza di veri strumenti di controllo nazionale (i daimyo controllavano la popolazione) e sul sistema di muta responsabilità collettiva che permetteva una certa autonomia finché si rispettavano gli obblighi del bakufu. Non esisteva una sfera privata, poiché tutti i rapporti tra shogunato e vassalli erano considerati pubblici 18. Quale fu la base ideologica del nuovo assetto sociale di periodo Tokugawa? Il neo confucianesimo era il pilastro alla base del nuovo assetto politico-sociale-economico dei Tokugawa. Ebbe uno stretto rapporto con il bakufu grazie ai principi di ri, ki r do. Vennero create, anche negli han, varie istituzioni confuciane come un consiglio di consiglieri confuciani e l’istituzione da parte dei Razan di una scuola confuciana che divenne la scuola superiore ufficiale dei Tokugawa. 19. Quali furono le posizioni di Tokugawa Ieiasu in politica estera? Per mantenere i benefici commerciali Ieiasu cercò di ristabilire dei rapporti diplomatici e pacifici con la Corea, lasciò la possibilità di commerciare ai mercanti spagnoli e portoghesi e si mostrò tollerante verso il cristianesimo, pur essendoci state sporadiche persecuzioni. 20. Quando e in che circostanze partirono la prima e la seconda ambasceria giapponese verso l’Europa nei periodi Azuchi-Momoyama e Tokugawa? La prima ambasceria, creata da Alessandro Valignano sotto il governo di Nobunaga, raggiunse l’Europa nel 1585. Nobunaga che vedeva nel cristianesimo una possibilità di ridurre lo strapotere del Buddhismo e un modo per migliorare il commercio attirando nella capitale i mercanti europei, si mostrò favorevole a questa nuova religione. L’ambasceria fu accolta molto bene in Europa. La secondo ambasceria, invece, fu inviata nel 1613 in un clima di poca tolleranza verso il cristianesimo. Ebbe risultati minori e non vi sono molte fonti a riguardo. 21. Cosa determinò il mutamento di indirizzo della politica di Ieiasu nei confronti dei cristiani nei suoi ultimi anni di vita? L’arrivo di mercanti inglesi e olandesi, di fede protestante e non interessati alla religione, diede il via libera per la cacciata definitiva dei mercanti spagnoli. Nel 1612 venne confermato l’editto di espulsione dei cristiani e nel 1614 la promulgazione definitiva dell’editto e l’avvio delle persecuzioni. 22. Quali provvedimenti vennero presi dai primi shogun Tokugawa per regolare i commerci con il mondo esterno? La limitazione del commercio estero a Hirado e Nagasaki, successivamente nel 1636 presenza straniera solo a Nagasaki. La definitiva cacciata dei mercanti spagnoli ed editti che proibivano ai giapponesi di viaggiare all’estero e ai giapponesi all’estero di rientrare. 23. Quali furono le conseguenze della rivolta di Shimabara (eccessiva tassazione e persecuzioni) per la presenza di stranieri in Giappone? L’editto finale di espulsione dei mercanti portoghesi e la fine degli scambi commerciali. Nagasaki divenne l’unico porto in cui vennero gli stranieri, sempre sotto controllo del bakufu, mentre gli olandesi vennero confinati a Dejima. 24. Che cosa s’intende con “sakoku”? Una politica di chiusura, che non fu una chiusura totale, ma si può definire più come un’apertura selettiva attraverso l’applicazione di un efficace bando marittimo. Il sakoku ebbe conseguenze sul modo in cui il Giappone percepiva se stesso e il mondo circostante, sull’assetto culturale, economico e sociale. 25. Di che nazionalità erano i soli europei a cui venne concesso di rimanere in Giappone (Dejima) dopo il 1640? Olandesi 26. Quali influssi derivarono alla cultura giapponese dall’incontro con la cultura dell’Europa meridionale (nanban bunka) a cavallo fra il XVI e il XVII secolo? L’Europa portò nuove conoscenze belliche e navali, nuove scoperte mediche, nuovi prodotti artistici e commerciali, influenze linguistiche e la stampa a caratteri mobili. Ebbe però una scarsa rilevanza in ambito religioso, infatti non si può parlare di secolo cristiano. 27. Con quali realtà il Giappone mantenne rapporti dopo la “chiusura” del 1639? Con la Corea, che era un ponte per l’arrivo delle merci cinesi, con Ezo e le isole Ryukyu su cui estese parziale controllo. Questi rapporti erano gestiti da alcuni daimyo. 28. Come si strutturarono i rapporti fra Giappone e Ezo nel XVII secolo? Ezo era un ponte verso l’Asia settentrionale. I territori della zona sud furono annessi al Giappone e controllati dai daimyo Matsumae che detenevano il monopolio del commercio con gli Ainu. I Matsumae ricavarono prestigio e risorse commerciali sfruttando le risorse commerciali e minerarie degli Ainu. Nel 1669 vi fu una rivolta sfociata nella guerra di Shakushain con la conseguente sconfitta degli Ainu, ma senza una definita conquista territoriale del nord di Ezo. 29. Come si strutturarono i rapporti fra Giappone e l’arcipelago Ryukyu? Ryukyu era dopo la Corea un’importante tributo cinese e fonte di commerci. I rapporti vennero delegati a Satsuma dagli Shizuma che nel 1609 intervennero militarmente. Sho nei, il re delle isole, ammise la parziale sottomissione ai daimyo ma non vi fu un’annessione territoriale. 30. Come mutò la percezione che il Giappone aveva di sé in rapporto al mondo esterno in p. Tokugawa? Il mare venne percepito non più come via di scambi, ma come confine. La posizione del Giappone nel mondo assunse una connotazione nippocentrica, pur sempre derivante dalla visione kai, come ruolo simbolico di Ezo e Ryukyu nel processo di autodefinizione che vedevano i due territori in una posizione di alterità forzata. 31. Che tipo di sviluppo vissero le aree rurali in p. Tokugawa? Vi fu un mutamento nei rapporti di potere, a discapito dei poveri contadini che abbandonarono le proprie terre, e un aumento della produttività agricola, soprattutto nelle zone del Kinai e del Kanto, e nella produzione di colture extra cerealicole con l’espansione dei mercati locali rurali. I contadini più agiati accumularono capitali da reinvestire in attività proto-manifatturiere. Di tutti questi sviluppi le autorità feudali non ne beneficiarono. 32. In che senso si può parlare, per il periodo Tokugawa, della nascita di un mercato nazionale? La limitazione di scambi con l’esterno e le colture commerciali portarono ad uno sviluppo degli scambi all’interno del Giappone non solo nei grandi centri, ma anche nei mercati rurali più remoti 33. Quali furono i principali motori dello sviluppo dei commerci su scala nazionale in periodo Tokugawa? L’assetto sociale-geografico favorevole e il dinamismo geografico di merci e persone. I bushi stanziati solo nelle città fortificate avevano l’esigenza di accedere ai beni provenienti dalle varie aree del Giappone 34. Come si svilupparono le vie di comunicazione e i centri urbani in periodo Tokugawa? A cosa fu legato tale sviluppo? Si svilupparono in periodo Tokugawa circa 250 jokamachi, per numero e varietà della popolazione. Mentre per quanto riguarda le vie di comunicazione si svilupparono nuovi canali navigabili, per le merci ingombranti, e arterie stradali, mantenute dai daimyo, con stazioni di polizia, usate per le merci leggere e per i viaggi a piedi. La Gokaido e la Tokaido erano le più importanti. Questo periodo fu legato al dinamismo geografico di merci e persone. 35. Quale città fu il principale centro economico in era Tokugawa? Perché? Edo, in relazione al Sankin Kotai, divenne il nucleo economico del paese con un nuovo assetto urbano, oltre che il nuovo centro culturale (Kanto) 36. Chi erano i “mercanti protetti” di epoca Tokugawa? I mercanti protetti si occupavano di tradurre in denaro/ merci i prodotti agricoli, ricevuti dai bushi. Molto spesso questa era l’attività primaria che svolgevano anche tramite l’uso di lettere di credito. Soprattutto dopo il Settecento iniziarono ad operare anticipando ai samurai le quote che settavano ai samurai in cambio dell’imposta agricola e all’uso dell’usura. 37. Quali principali processi socio-economici interessarono il periodo Tokugawa? Un generale processo economico, pur non omogeneo, su tutto il Giappone, il progressivo sovvertimento dell’ordine sociale minbun a causa della ridistribuzione della ricchezza nei villaggi e un conseguente progressivo svantaggio delle classi sociali dominanti. 38. In che modo Tokugawa Tsunayoshi condusse alla prima crisi del bakufu Tokugawa? La bizzarra condotta privata di Tsunayoshi creò un generale senso di sfiducia attorno all’istituzione del bakufu. Lo shogun lasciò la delega del governo ai ciambellani, si diede ad uno stile di vita lussuoso e sfrenato, causò la svalutazione della moneta. 39. Quali furono gli aspetti principali delle riforme dell’era Kyoho (1716-1736) promosse da Tokugawa Yoshimune? Il ristabilimento del valore della moneta, la riduzione delle uscite del bakufu e della vita lussuosa
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