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Storia del Giappone, riassunti del libro - Esame Prof. Favi, Appunti di Storia

Riassunti del libro "Storia del Giappone" di R. Caroli e F. Gatti, dall'introduzione al capitolo IV, utili per l'esame della professoressa Favari presso l'Università Ca' Foscari.

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 17/03/2018

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Scarica Storia del Giappone, riassunti del libro - Esame Prof. Favi e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! RIASSUNTI LIBRO “Storia del Giappone” (R. Caorli, F. Gatti) Introduzione 1.Occidente e Oriente Estremo -> Oriente più estremo d'Europa: rispecchia l'idea che l'Europa andò plasmando di sé e del mondo esterno in seguito alla rivoluzione atlantica. Nel 1498 navi europee giunsero a Calicut (Costa occidentale dell'India). Non sempre l'Europa vedeva l'extra come negativo -> Cina soggetta a benevola curiosità grazie a numerose testimonianze e memorie redatte dai missionari gesuiti -> moda delle chinoiseries (porcellane, sete, ricami, mobili) di provenienza cinese. Carattere di saggezza attribuito al cinese. La cultura europea di 600-700 non ebbe particolari interazioni con l'Oriente dell'Asia; contatti totalmente interrotti con le misure adottate dal regime Tokugawa (1603-1867). Ancor più netta la chiusura da parte della Corea. L'argento dell'America veniva scambiato con il cotone, seta, spezie e porcellane dalla Cina. Con lo sviluppo dell'Europa, la civiltà asiatica era vista immobile e stagnante -> idea di superiorità dell'uomo bianco, per valori e sistemi economico-sociali e politici. Oriente= realtà barbara, arretrata, e decadente, alla periferia del mondo moderno. Processo di imposizione europeo:  penetrazione commerciale -> colonialismo e armi se necessario: forme di resistenza più o meno vigorose  Ricerca cinese del "segreto" della superiorità economica: occidentalizzazione  Consolidamento di coscienza nazionale e sviluppo di movimenti di liberazione nazionale l'Europa sviluppa tendenze nazionaliste-xenofobe. Orientali amo= vedere l'Oriente senza staccarsi dal condizionamento europeo/occidentale 2.Il Giappone e l'Asia Orientale Pur occupando un'area geografica sottoposta per secoli all'influenza culturale cinese, esso ha seguito un'evoluzione storica originale. L'ordine "mondiale" dell'Asia per molti secoli tu dominato dal sistema tributario che si articolava attraverso una rete di rapporti gerarchici atta a regolare i contatti intrattenuti della Cina con le popolazioni esterne: modello huayi (ka'i in), il quale esprimeva una visione del mondo secondo cui il grado di barbarie (yi) aumentava con il crescere della distanza dal centro della civiltà (hua). Hua nel senso di "splendore", civiltà, adottato in Giappone e usato come sinonimo di Cina. Confucianesimo orientato a interessarsi all'ambito filosofico, etico e politico più che alla sfera religiosa, rivolto a élites dominanti -> pensiero al servizio del potere politico. Governante: condotta esemplare che fungesse da guida morale per il popolo, opera a beneficio del popolo -> benevolenza e paterinismo, rispetto e obbedienza del superiore anche in ambito famigliare. Lo stesso vale per le istituzioni tributarie -> barbari = condizione di subalternità. "pu" = "vostro umile servo", si affermò con analogo significato (shimobe) ed è tutt'ora usato "boku" 3.Contesto storico-geografico della cultura giapponese Lingua nazionale si è sviluppata dalla varietà di Tokyo e su è affermata nel corso del periodo Meiji (1868- 1912) Produttività agricola alla base di tutti -> aree coltivabili centro del potere. Due testi principali: Kojiki 712 (Cronache degli avvenimenti antichi) e Nihon Shoki 720 (Annali del Giappone). Jinmu fonda il Giappone l'11 febbraio del 660 a.C. A est c'è l'oceano Pacifico = ostacolo all'interazione culturale e ai traffici commerciali. La principale via di transito è la Corea. Secondo il Kojiki, Izanagi e Izanami immergono una lancia nell'acqua lasciando cadere gocce che si trasformano in isole. -> Amaterasu Ōmikami, dea del Sole, dalla quale la stirpe imperiale dichiarava di discendere. 3 simboli del potere regale: spada, specchio, gioiello. Collegamento con il Cielo che rinsalda il potere magico-religioso riservato al sovrano -> protezione e benevolenza al popolo, rafforza il legame spirituale comunitario. L'insularità favorì la preservazione di istituzioni e concezioni tradizionali, identità collettiva in termini di autonomia e unità. 4.Cronologie e periodizzazione Nengō: metodo di datazione di origine cinese che riservava alla corte imperiale la prerogativa di decidere l'inizio di un'era (durata anche solo di un anno) -> adottato in Giappone nel 645 dC, inaugurando l'era Taika (era del grande cambiamento) -> opera di riforme su modello cinese 650 - era Hakuchi (fagiano bianco donato al sovrano) 1868 - issei ichigen: durata di un'era = periodo di regno di ciascun sovrano Kanshi/eto - sistema sessagesimale preso dalla Cina Jidai - usato in relazione ai nomi delle località dove risiedeva la capitale imperiale o al cognome di famiglie, detentrici del potere politico (anche esterne a quella imperiale). Individuazione di quattro grandi periodi:  Età dei clan uji o Yamato, pre-645  Età dell'aristocrazia civile Kuge, Nara-Heian  Aristocrazia militare buke, sede Shogunale da Kamakura a Muromachi a Edo  Età moderna avviata con la restaurazione Meiji del potere imperiale, Meiji 1868 NB: 1568 Oda Nobunaga occupa Kyoto e avvia il processo di riunificazione del paese -> periodo di passaggio all'uso. -> prospettiva di salvezza nella vita ultraterrena, in Cina fu la forza ideologica capace di sostenere la riunificazione politica nel 589 sotto la dinastia Sui. Da dottrina spirituale che annulla i desideri a forma magico-religioso in grado di soddisfarli. Il buddismo però non interessò alle masse popolari fino a molti secoli dopo in Giapponese, ma contrappose le élites al potere, divise in favorevoli o avverse a introdurlo. Sistema dei titoli onorifici: kabane assegnati ai singoli dan, stabiliva una sorta Ad un certo punto le comunità uji cominceranno a stabilire contatti tra di loro, sotto forma di cooperazione o competizione. A volte la minaccia del ricorso alla forza era sufficiente per indurre un clan meno potente a fare concessioni alla controparte più forte. Questo avrebbe portato alla formazione di una confederazione di uji guidata dal capo locale più potente. Tra questi i capi clan sul territorio Yamato, presero ad estendere la loro egemonia, riuscendo ad ottenere la sottomissione degli altri uji, e a stabilire un governo centralizzato, grazie anche al ricorso al potere del proprio ujigami, la dea del sole Amaterasu Omikami, che legittimava la loro supremazia. ECONOMIA E STILI DI VITA Nel corso di questo periodo vi fu un'intensificazione dei contatti con il continente; tra il IV e il VI secolo, vi fu un consistente spostamento di persone, merci e tecnologia tra Giappone e Corea, e ad alcune famiglie immigrate furono anche assegnati dei cognomi. Molti uji e be avevano rapporti commerciali o militari con uno o più dei tre regni che, nel corso del IV secolo, si erano consolidati nella penisola coreana: Koguryò a nord, Paekche a sud-ovest e Silla nella parte sud orientale. Specie sul piano militare si registra la presenza di guerrieri giapponesi che parteciparono agli scontri fra i tre regni coreani, i quali, per altro, fondarono una colonia a Mimana, nell'estremità meridionale della penisola. Questi contatti furono tali da consentire una continuità culturale, politica ed economica tra la zona meridionale della Corea e le regioni sud-occidentali del Giappone. Questo suggerisce che il clan Yamato era ormai maturato al punto da rendere possibile il reclutamento di ingenti forze militari da inviare in Corea. Assistiamo, inoltre, allo sviluppo attorno alla regione di Yamato, di centri dediti alla produzione di ceramiche, sale, collane di pietra e specchi di bronzo. Parallelamente si stabilì una rete di scambi commerciali con le altre regioni, che fornivano materie prime quali ferro, bronzo e vetro. CULTURA E RELIGIONE La vita quotidiana comunitaria era collegata ai ritmi della natura e all'esistenza dei kami, dal cui aiuto dipendevano l'attività lavorativa e il benessere collettivo. Queste comunità erano particolarmente interessate a preservare la collettività e la bellezza della natura; ciò avveniva attraverso dei rituali di purificazione, Il cui svolgimento da parte del capo uji gli conferiva un potere che andava al di là di quello terreno. Dal tabù dell'impurità collegata alla morte derivano numerose pratiche, compresa quella di trasferire la sede del governo in altra località alla morte del capo del clan più importante. La varietà dei culti presenti a livello locale sarebbe stata in parte superata con l'avvio del processo di unificazione del Giappone, che avrebbe portato alla sistematizzazione delle pratiche shintoiste. ARTE All'interno dei kofun c'erano gli haniwa, delle grandi sculture in terracotta, scavate sopra le tombe oppure nel terrapieno circostante, Inizialmente avevano la forma di case poste nel punto più elevato del tumulo, destinate ad ospitare lo spirito del defunto; quindi comparivano haniwa che riproducevano oggetti militari, mentre in seguita si diffusero terrecotte con figure animali e umane (guerrieri, musici e agricoltori), Negli spazi interni del tumulo era disposto il corpo del defunto, attorno al quale erano posti oggetti per lo più provenienti dal continente, Periodo Taika 552 d. 710d.C. Il buddhismo nasce verso la fine del VI secolo a.C. in India; individuava le cause della sofferenza umana nelle passioni. Giunge in Cina verso il | secolo d.C. II messaggio buddista venne tradotto, andando a favorirne la diffusione; infatti dalla Cina arriva, intorno al IV secolo in Corea. L'introduzione del buddhismo in Giappone è posta in relazione a un episodio che, secondo il Nihon shoki, risalirebbe al 552 d.C. (molti studiosi lo collocano al 538). Si narra che il sovrano Paekche inviò a Kinmei, il capo della confederazione Yamato, una statua e alcune scritture buddiste, assieme a un messaggio dove il Re coreano spiegava | vantaggi derivanti da questa dottrina. L'ingresso del buddhismo non diede avvio a un fenomeno destinato a interessare le masse popolari, ma determinò una contrapposizione fra le élites al potere, divise in favorevoli o avverse a introdurlo nel Paese. Infatti Kinmei consultò altri capi uji, tra i quali emersero pareri contrastanti in merito alla nuova dottrina [in quel periodo, il clan Yamato, aveva stabilito dei vincoli di. parentela con altri uji, attraverso la politica dei matrimoni. Il sistema di titoli onorifici (Kabane) assegnati ai singoli clan serviva a stabilire una sorta di gerarchia di potere, proporzionale al grado di vicinanza rispetto alla stirpe ‘egemone, | capi legati da lontani vincoli di parentela potevano ambire al più alto titolo di Omi, mentre tutti gli altri al titolo di Muraji. Lo status dei singoli clan corrispondeva ad una funzione precisa. ] Molti clan vedevano ll buddhismo come una minaccia alla posizione che essi occupavano grazie alla loro presunta discendenza dai kami. A favore della dottrina si schierarono i Soga, immigrati di recente dalla corea, i quali volevano mantenere gli scambi tra | due paesi; | Monabe erano, invece, ostili in quanto ritenevano che la nuova dottrina avrebbe potuto offendere e scatenare l'ira dei kami, posizione che assunsero tutti coloro che avevano ricavato potere dallo shintoismo, come nel caso nei Nakatomi, Il confronto tra i due schieramenti ebbe fine solo con la vittoria dei Soga a seguito di uno scontro militare nel 587, ottenendo un'importante posizione politica, e favorendo l'apertura alle nuove idee provenienti dal continente, che porteranno poi all'unificazione del Giappone L'introduzione del buddhismo stimolò una trasformazione dei costumi, dell'architettura e dei riti funebri, tra cui il superamento della sepoltura a favore della cremazione; quindi i tumuli furono sostituiti da ricchi templi, segnando quindi la fine del periodo Kofun. RUI LA dd pIEEIOMLINO DIRE PEGIISTITINIZIONIE, COSE COINS E AM IOTIO diet use Non tutte le terre facevano parte del sistema kubunden, alcune vennero infatti assegnare sulla base di altri criteri (merito, rango), a beneficio della nobiltà e delle istituzioni religiose. Infine, una parte delle terre restò sotto la diretta amministrazione dello Stato, che poteva servirsene per ottenere un reddito diretto. La riforma Taika prevedeva anche la creazione di un consiglio di Stato (Dajòkan) e di otto ministeri da esso dipendenti; al di sotto stavano altri due ministeri, della Destra e della Sinistra con numerosi dipartimenti e uffici alle loro dipendenze. Fu anche revisionato il sistema dei ranghi di Corte, che aumentarono di numero e furono destinati a premiare personaggi meritevoli, anche se in seguito sarebbe prevalso il criterio dell'ereditarietà L'opera di riforma proseguì, fino a quando non ci fu una nuova disputa per la successione al trono, per la quale ci fu uno scontro dal quale emerse un nuovo imperatore, che fondò il proprio potere sulla forza militare. Si trattava di Tenmu, che regnò dal 673 al 686 consolidando le riforme avviate. Inoltre ristrutturò il sistema dei titoli onorifici (abane) che aveva regolato la gerarchia tra i capi uji, relegandoli in una posizione subalterna. Il nuovo sistema di ranghi consentì all'imperatore di far emergere i propri alleati e di far retrocedere i propri nemici. Egli iniziò anche la compilazione di un codice, che avrebbe costituito la base su cui sarebbe stato redatto il codice Taihò, emanato agli inizi dell'VIII secolo. Tenmu ritenne di consolidare la posizione del sovrano ordinando la stesura di un'opera storica finalizzata a legittimare il potere dell'imperatore, si tratta del Kojiki, che sarà ultimato molti anni dopo. Tenmu morì nella residenza di Asuka, quando ancora non era pronta una nuova capitale necessaria ad ospitare un apparato governativo ben più complesso del precedente. Ma alla sua morte, invece di abbandonare la capitale, si decise di ricorrere a riti di purificazione. Nel 694 venne sperimentata la prima capitale permanente, a Fujiwara, poco a nord di Asuka, dove l'edificazione della corte imperiale si ispirava a modelli architettonici cinesi; ma dopo solo sedici anni la capitale verrà nuovamente spostata. Ma è in questo breve periodo che fu completato il codice di leggi avviato in precedenza, che venne emanato nel 702, noto con il nome di Taih6 0 Codice Ristury6, contenenti le leggi penali e le norme amministrative. Questa è l'ultima di una serie di riforme volte a stabilire il controllo della famiglia e del governo imperiale sulla popolazione. Il codice, revisionato nel 718, gettò le basi del sistema amministrativo che sarebbe rimasto in vigore sino alla metà del XIX secolo. Prevedeva il definitivo superamento delle realtà uji e la creazione di una massa di sudditi, intese come persone pubbliche (k&min), sottoposte all'imperatore. Al di sotto dell'imperatore e della sua famiglia, stavano i sudditi liberi (tyèmin), che potevano essere funzionari (kannin) e coltivatori delle terre dello Stato (kOmin), mentre alla base di questa gerarchia figuravano i sudditi non liberi (senmin). In generale il codice seguiva le forme e i principi di quelli cinesi; ma a differenza di quelli cinesi non era vietato il matrimonio endogamo, anzi non c'era limite alla possibilità di scegliere un partner all'interno del anzi non c'era limite alla possibilità di scegliere un partner all'interno del gruppo familiare. Inoltre non venne nemmeno accolto il sistema meritocratico per l'assegnazione delle cariche, in quanto questo avrebbe permesso l'accesso alle cariche anche a persone di basso lignaggio. ARTE Grazie sia al buddismo, che all'apertura verso la Corea e, quindi, anche verso la Cina, iniziarono a circolare in Giappone molti testi cinesi, portando all'introduzione del sistema di scrittura cinese; questa non diede un immediato avvio alla stesura di opere e cronologie ufficiali, tant'é che solo in seguito la classe dominante si rese conto dell'importanza della scrittura per la trasmissione del pensiero politico, filosofico e religioso. Tutto questo portò alla stesura del Kojiki e del Nihon Shoki, che si riferiscono, però, al periodo Kofun. Ma a partire dal VI secolo è possibile far riferimento a documenti scritti. La vittoria dei Soga aprì le porte all'arrivo di monaci, reliquie, artigiani e costruttori di templi, in gran parte di provenienza coreana. Nella zona di Asuka, sede della corte Yamato, iniziò la produzione di grandi opere artistiche, tra cui l'Asukadera, fatto edificare dal Soga e ultimato nel 596, che si ritiene essere il primo vero tempio buddhista del Giappone. L'esempio dei Soga fu seguito da molti altri uji che finanziarono la produzione di templi in tutta la zona. Questi edifici erano il simbolo della potenza dei clan uji, che dimostravano in questo modo indipendenza dal clan Yamato. Periodo Nara 710 d.C. - 794 d.C Il governo imperiale nel 710 d.C. si trasferì a Nara (Heijbky6), periodo nel quale si attuarono le riforme create nel periodo precedente. Edificata in una zona pianeggiante e in una favorevole posizione strategica, la nuova capitale copriva un'estensione di circa 20 chilometri quadrati. ARTE | sovrani finanziarono la realizzazione di magnifiche opere buddhiste. Per esempio, l'imperatore Sh6mu (724-749) non solo ordinò la realizzazione del Grande Buddha del Todaiji a Nara, ma donò anche le terre necessarie alla costruzione di un tempio per ciascuna provincia. Il completamento dell'opera fu celebrata nel 752 con una cerimonia, “l'apertura degli occhi del Buddha" alla quale parteciparono anche personaggi importanti provenienti dal continente. | contatti con queste regioni sono testimoniate anche dal gran numero di oggetti che furono conservati nello Shòsbin di Nara, un magazzino dei tesori imperia Il Giappone in questo periodo aveva anche allacciato rapporti con l'Indonesia, il Vietnam e la Malesia, anche se il partner privilegiato rimaneva sempre la Cina, con la quale ripristinò i rapporti nel 701, dando inizio ad una stagione di grandi scambi culturali, anche se il Giappone, pur ispirandosi ai modelli cinesi, riusciva sempre a utilizzare soluzioni originale nell'architettura, così come nell'arte, nella poesia e nella storiografia. Nel 712 fu, infatti, completato il Kojiki, in tre volumi, il primo dei quali si riferisce all'epoca mitologica, sino alla leggendaria fondazione dell'impero a opera di Jinmu nel 660 a.C.; nel secondo volume la narrazione prosegue fino agli inizi del 300 d.C.; il terzo volume arriva sino al 628 d.C. Scritto in puro giapponese, quest'opera presenta uno stile narrativo da cui traspare l'ampio uso di fonti orali. Pur contenendo numerose informazioni sulla vita, gli usi e le credenze diffuse nel territorio nel periodo protostorico, da un punto di vista storico risulta assai meno attendibile. Mentre più attendibile da questo punto di vista è il Nihon Shoki, ultimato nel 720 e ispirato al modello delle storie ufficiali cinesi. Scritto in cinese, si compone di trenta volumi che narrano le vicende fino al 697, riportare con un rigoroso ordine cronologico. Entrambe le opere avevano come scopo la glorificazione del passato e la legittimazione del diritto perpetuo della dinastia regnante. CULTURA E RELIGIONE Nonostante il successo ottenuto dal buddhismo, lo Shintoismo continuò a esercitare un forte sostegno all'istituto imperiale e, come culto popolare, restò ancorato alla vita quotidiana. Le due concezioni agirono a livelli distinti e risposero a esigenze spirituali diverse, e con il tempo si sarebbe persino giunti ad una loro completa fusione. Ma il sostegno accordato dall'aristocrazia di Corte al buddhismo assorbì molte risorse economiche allo Stato e conferì al clero un potere che andava al di là di quello spirituale. Questo legame fu collegato anche alla pratica, diffusa tra la nobiltà, di diventare monaci. POLITICA E SOCIETA’ Nel corso del periodo Nara, il nesso tra religione e Stato fu tale da aprire una disputa per il potere tra un'imperatrice e un monaco buddhista. Salita al trono nel 749, Kòken fu una fervente buddhista, sotto il cui regno avvenne la cerimonia di inaugurazione del Grande Buddha di Nara. Istituì una legge che prevedeva severe punizione per chiunque uccidesse un altro essere vivente. Al governo fu affiancata da due esponenti Fujiwara sino a quando, nel 758, non abdicò in favore dell'imperatore Junnin, per ritirarsi a vita monastica. La fiducia CULTURA, LETTERATURA, E RELIGIONE La nobiltà di Heian continuò a essere caratterizzata dal benessere e dalla raffinatezza, visibili nello stile di vita aristocratico e nella produzione artistica e letteraria del periodo. Il Giappone chiuse î rapporti con l'esterno e si concentrò sulla rielaborazione delle idee giunte fino ad allora dal continente, dando vita, a ambito politico ed economico e maturando forme artistiche e letterarie partire dal IX secolo a modelli autoctoni autonome e originali. La conoscenza della cultura classica cinese continuò a costituire un requisito indispensabile e un tratto distintivo per i maschi dell'aristocrazia, e la filosofia confuciana continuò a dettare i principi di governo. Ma la ricerca di nuove modalità di espressione autoctone spinse la cultura giapponese a trovare una dimensione “nazionale”. In questo periodo si registrano infami alcuni cambiamenti in ambito linguistico, come nella scrittura, con l'invenzione dei kana. Così, accanto a opere che continuarono ad essere scritte in cinese, fiorì una produzione letteraria in kana, nella quale figurano i diari (nikkî), racconti (monogatari) e raccolte di poesie. Soprattutto le composizioni poetiche divennero un passatempo negli ambienti di Corte e un tratto distintivo dello status di aristocratico, per il quale l'imperizia in quest'arte poteva persino condurre alla squalifica sociale. Il processo di nipponizzazione interessò anche la coscienza estetica, che andò sviluppandosi attorno a valori e canoni autoctoni, dal culto della bellezza, alla percezione dei fenomeni e delle espressioni della natura, dall'amore contemplativo a un'intensa sensibilità verso lo scorrere del tempo. Il rispetto delle regole del buon gusto e della raffinatezza estetica fu assunto come req, dei membri dell'aristocrazia. Le donne, escluse dall'esercizio del potere, mantennero un ruolo influente svolto dietro le ito indispensabile per confermare lo status quinte. La virilità non si opponeva alla femminilità, non essendo poi così diversi i requisiti richiesti ad un uomo o ad una donna per essere reputati avvenenti. Ma la letteratura Heian presenta anche un aspetto più cupo e oscuro, pervaso dal senso di ansietà che scaturisce dalla percezione del mondo. Questa visione è esemplificata dalla ricorrente metafora della fioritura dei ciliegi. Il senso di evanescenza era di chiama matrice buddhista; del resto il buddhismo costituisce lo sfondo filosofico di molte opere letterarie, prima fra tutte il Genji Monogatari, dove esso appare sotto un duplice aspetto, l'uno più terreno, l'altro proiettato verso il mondo dell'aldilà. Ciò mostra che la dottrina si era ormai affermata nella vita quotidiana dell'aristocrazia. L'evoluzione del buddhismo aveva continuato a trarre stimoli dal continente, da cui giungevano nuove scuole di pensiero; in primo luogo la scuola Tendai, introdotta agli lel IX secolo a opera del bonzo Saichò, il quale promosse la costruzione del complesso monastica Enryakuji sul Monte Hiei, a nord-est di Heian. La dottrina si fondava sull'idea secondo cui tutti gli esseri viventi potessero diventare Buddha, attraverso lo studio dei testi sacri, la tecnica della meditazione, l'invocazione del Buddha e la pratica di esorcismi. Questa dottrina assimilò una serie di elementi appartenenti ad altri scuole e culti, e cià le consenti di acquisire un crescente credito. In quegli stessi anni, un altro bonzo, Kbkai, tornò dalla Cina portando con sé gli insegnamenti del buddhismo tantrico e fondando il tempio KongSbuji sul monte KSya, quartier generale della scuola Shingon, che ben presto guadagnò un grande favore. Si tramava di una dotrrina essenzialmente esoterica, la quale tuttavia presentava anche un aspetto popolare, caratterizzato dall'uso di formule magiche e mistiche; essa concepiva l'universo come la manifestazione del Buddha Dainichi. L'edificazione di questi complessi monastici all'esterno della città, rispecchiava la volontà di impedire al clero di influenza la politica; tuttavia nel corso del periodo numerosi templi privati furono costruiti all'interno della città, Nel frattempo i complessi buddhisti avevano iniziato a rifornirsi di armi e a disporre di monaci guerrieri (sohei) al fine di dirimere contrasti dottrinali interni, Inoltre, per ottenere esito positivo alle loro richieste, rictomevano al potere magico- religioso intimidendo o minacciando il governo imperiale. La diffusione della fede buddhista presso le masse sarebbe avvenuta solo dapo la fine di questo periado, ma verso la fine del X secolo essa iniziò a diffondersi grazie a dottrine di più facile accessibilità come quella Jòdo, introdotta dalla Cina, è che ebbe molto successo perché basava la sua fede nel potere salvifico di Amida. La diffusione del buddhismo beneficiò anche della sua capacità di assimilare i culti shintoisti, anche attraverso l'idea che i kami fossero una manifestazione del Buddha. Il buddhismo continuò ad ispirare opere artistiche (amida), ma lo stile e le forme tendevano ad allontanarsi dal modello continentale. La vera innovazione riguardò lo sviluppo di un'arte pittorica, nota come Yamatoe (pittura Yamato) dove si dipingevano paesaggi naturali e scene della vita di corte; cominciarono ad apparire su paraventi (by6bu), mentre successivamente si diffusero su rotoli di carta (emakimono). Le corti di ricchi templi e di importanti residenze private cominciarono a essere riempite di giardini e boschetti, di stagni e laghetti, di padiglioni e altri elementi ripicamente giapponesi. L'introduzione di nuove forme artistiche dalla Cina non interruppe la ricerca di soluzioni autonome. Sono dunque le espressioni culturali a rappresentare l'aspetto più vitale del periodo Heain, ma occorre considerare che essa ruota attorno all'aristocrazia la quale, all'epoca, rappresentava una piccola parte della popolazione. 1. Il distacco dai contenuti delle riforme e l'egemonia dei Fujiwara Attorno all'imperatore ruotavano un certo numero di famiglie aristocratiche, la cui posizione ereditaria si fondava sul vincolo esclusivo che esse avevano col sovrano. Per controllare il Paese, la Corte fece sempre più affidamento sui governatori provinciali -> kokushi, i quali si servirono spesso dei compiti loro delegati per consolidare ed accrescere i propri interessi L'imperatore mantiene un ruolo cerimoniale e religioso, il potere politico si trasferisce altrove --> diarchia al potere: Clan Fujiwara. Le origini del Clan Fujiwara risalgono all'Era Taika, avevano già raggiunto un'autorevole posizione già nel periodo Nara (importanti cariche burocratiche per i loro membri), forte legame con la dinastia regnante per consorti imperiali. 857: Fujiwara Yoshifusa (804-872) ottenne la carica di "dajo daijin", che assegnava le funzioni di Primo Ministro e Capo del Consiglio di Stato, sino ad allora riservata ai principi imperiali, escluso il monaco Dokyo, 858: sale al trono Seiwa (9 anni, primo imperatore bambino), Yoshifusa era suo nonno materno, il quale nel 866 assunse la più alta carica a Corta: sessho (reggente imperiale) e mantenne la carica anche dopo la maggiore età di Seiwa (pratica del tutto irregolare). I suoi successori seguirono l'esempio e nel 887 l'anziano imperatore Koko, come ringraziamento per Fujiwara Mototsune (836-891) creò per lui il titolo di kanpaku = reggente imperatore adulto, la più alta carica della Corte imperiale. --> monopolio politico dei Fujiwara, tentativi falliti di bloccarli. 967 - monopolio riaffermato di sessho e kanpaku dei Fujiwara -> periodo "sekkan seiji" ("governo dei reggenti") : carattere sempre più onnipotente, a tratti dispotico, come Machigana, nonno di ben 3 imperatori. Il sekkan seiji ricevette un primo colpo quando nel 1068 salì al trono Go Sanjo, il quale, per la prima volta dopo secoli, non era figlio dei Fujiwara. 1086 Shirakawa abdica, assumendo la carica di imperatore in ritiro (insei), svincolandosi dal controllo esercitato sul trono dai Fujiwara e ridimensionando il loro potere. Scelse il proprio erede al trono. Alla ricerca di un'autonomia culturale Nonostante i cambiamenti, la posizione della corte non fu messa in discussione né l'ascesa dell'élite guerriera privò immediatamente i kuge (aristocrazia civile) dei loro poteri e ricchezze. Periodo stabile = forme aristocratiche e letterali autonome e originali, sospensione delle ambascerie alla corte Tang (ultima nell'838). Importanti:  L'invenzione dei kana  Nazionalismo  Diari e racconti, poesia  Abilità letteraria = status aristocratico  Canoni autoctoni  Aspetto più cupo e instabile nella letteratura, mujokan = senso di evanescenza della vita  Buddhismo come sfondo filosofico (Genji monogatari) : - scuola Tendai (Saicho), - scuola Shingon (Kukai) -> mandala - Terra Pura "jodo", dottrina accessibile alle masse (Kuya e Genshin 974-1017), "nenbutsu" (=litania recitata del nome di Amida*) Monaci guerrieri = sohei Concezione di mappo (fase finale della legge): alla morte del Buddha storico (Siddharta), sarebbero succedute 3 fasi: 500 anni di prosperità, 1000 anni di declino e infine una degenerazione e decadenza della legge buddhista. -> grande affluenza di fedeli, si pensava che ci si avvicinasse all'ultima fase; sincrasia col culto Shintoista, kami = manifestazione di divinità buddhiste. * Byodoin a Uji (vicino Kyoto). Sviluppo dell'arte pittorica yamatoe (giapponese), distinta dal karae (cinese). Byobu: dipinti su preventivi Etnia kimono (?) : rotoli orizzontali con narrazioni Tutto questo soprattutto in ambito imperiale/aristocratico però = 1% della popolazione Origini e diffusione dello Shōen Allo scopo di aumentare il volume delle entrate provenienti dalla tassazione delle terre kubunden, era stata consentita la possibilità di mantenere il controllo delle aree a chi le aveva bonificate. -> grandissimo aumento demografico, povertà diffusa e allontanamento dei contadini dalle kubunden in cerca di ricchezze. Terre e popolo controllati da privati: conseguenze sull'autonomia del sovrano. ichien shōen: possedimenti terrieri all'interno dei quali il beneficiario di privilegi (dal possesso terriero all'esenzione fiscale) deteneva tutti i compiti di governo e i diritti amministrativi. Ryoshu = proprietario dello shoen; compiti amministrativi delegati ai funzionari locali detti shokan, nel caso di più possedimenti in luoghi diversi. Entro il XIII secolo, 5000 shoen x 100 ryoshu. Honke: garanti o protettori che a corte facevano in modo che i ryoshu mantenessero l'immunità e controllo diretto delle terre in cambio di compenso. I ryoshu residenti, controllando sul luogo le proprie terre consolidano il loro potere e acquistano una forza militare per mantenere l'ordine. Sotto a ciò si dividevano myoshu (contadini proprietari) e contadini dipendenti. Gerarchia: Ryoshu -> honke -> Shokan (deputati all'amministrazione) -> myoshu (annessi con già proprietà su alcuni terreni) -> contadini dipendenti Shiki = diritti o benefici proporzionali al ruolo svolto: ereditabili, suddivisibili e vendibili. > miglioramento dei sistemi di comunicazione (tra shoen) e quindi più cultura nei luoghi di campagna e lavoro -> centri artigianali e commerciali. Trascesa della classe guerriera All'epoca delle grandi riforme, la creazione di un esercito internazionale era stata legata alla necessità di indebolire il potere militare dei clan locali, ma il sistema di reclutamento obbligatorio non aveva avuto grande successo -> esercito con scarso senso della disciplina e poco efficace è potente delle milizie private. 792: Kondei, milizie locali ora necessarie all'interno degli shoen. Tra IX e X secolo, la forza e il talento militare presero a essere esercitati in modo sempre più esclusivo da gruppi di professionisti: bushi (uomini d'ermi) o saburai (militari al servizio della nobiltà o dei governatori). - > abili guerrieri con compiti militari e civili, protezione o raccoglimento tasse. La loro ascesa significò il declino dell'aristocrazia civile e del progressivo superamento della struttura di potere imperiale. Primo governo militare a Kamakura (1185). Gli shoen si erano sviluppati a tal punto che avevano sostituito il controllo imperiale nelle periferie già dal nono secolo -> élite guerriera, vista inferiormente dall'aristocrazia ma necessaria anche a loro per l'ordine delle loro terre (milizie proprie). Ebbero successi ridotti nell'ambito sociale e culturale, stavano orgogliosamente separati dalla colta e raffinata élite aristocratica. Forza militare necessaria per fronteggiare le popolazioni ribelli a nord-est, i cosiddetti barbari ("i"): emishi, gli antenati degli ainu. Identità di gruppo definita per la classe guerriera; tra i valori principali vi erano l'obbedienza al capo della casata, il senso dell'onore a distinzione dal resto della società contadina.  Zen: trovò qui sostegno culturale l'aristocrazia guerriera: Dōgen (1200-…) > modello di vita svincolato dai problemi e dai legami => fervore culturale: gli autori continuavano a provenire in genere dai kuge e dai monasteri, ma il pubblico era ora soprattutto formato da guerrieri. Nascono i generi gunki e rekishi monogatari -> gukanshō ("Note sulle opinioni di uno stolto") scritto intorno al 1220 dal monaco Jien (1155-1225) Kamakura = 1 milione di abitanti a fine XIII secolo. Nel frattempo, in Cina la dinastia Yuan stava consolidando l'espansione. 1266: Qubilay Quan invia al Giappone la richiesta di sottomettersi alla sua autorità: Hōjō rifiutano -> spedizione navale cinese (40.000 uomini) che arriva sulle coste del Kyushu nel 1274 -> dopo un giorno, un tifone costringe i cinesi a ritirarsi (kamikaze = venti divini) Il Giappone impiega la maggior parte delle risorse nel rafforzare le difese in vista di un futuro attacco che di fatto arriva nel 1281, con il quadruplo degli uomini spediti precedentemente, di nuovo sventato da un tifone -> kamikaze shinpuu : orgoglio nazionale tale da conferire prestigio agli Hōjō ("protetti dai kami") L'uso immane di risorse portò però fine al bakufu di kamakura, non c'era stato bottino di guerra per i vincitori. Il bakufu non è in grado di risarcire le famiglie in lutto e nemmeno i monaci e santuari che volevano ricompense per il merito di aver ottenuto intervento divino -> il governo di Kamakura perde pian piano fiducia. 2. La restaurazione Kenmu e la transizione al secondo periodo feudale Crisi per gli Hōjō a fine XIII secolo -> aspre critiche. Takatoki, l'ultimo shikken Kamakura, non brillò né per intelligenza né per carisma, si pensò di riportare allora il potere nelle mani dell'imperatore (Kenmu), ma questo aumentò solo lo squilibrio di potere. L'artefice di questo tentativo fu Go Daigo, imperatore nel 1318 che intendeva escludere la linea imperiale principale dalla successione, lui veniva dalla linea collaterale. 1321: abolisce il sistema di Imperatori in ritiro (insei) per avere più potere, spostando i loro compiti ad organismi sotto il controllo del sovrano. Cercò di ottenere l'appoggio militare di chi voleva la fine della supremazia degli Hōjō. 1331: il bakufu reagisce punendo gli esponenti di rilievo e mandando uomini armati a Kyōto. Go Daigo fugge con i simboli del potere imperiale, ma viene catturato, riportato a Kyōto e condannato all'esilio, nel 1333 fugge dall'isola. Kamakura invia ad ovest truppe guidate da due generali, uno dei quali cade in battaglia, il controllo delle forze shogunali rimane all'altro: Ashikaga Takauji (1305 - 1358) > famiglia di nobile origine, discendente dalla famiglia Minamoto e aveva raggiunto un certo prestigio -> non esita a compiere un atto di insubordinazione schierandosi per i filoimperiali e rivolgendo le truppe contro gli Hōjo. Entra a Kyōto nel 1333 dove sconfigge la resistenza shogunale, Go Daigo si rinsedia nella capitale. Ad Est intanto il capo militare Nitta Yoshisada (1301-1338) completava la rovina degli Hōjō attaccando Kamakura e distruggendone le istituzioni -> suicidio rituale dell'ultimo reggente: Fine di Kamakura. -> Restaurazione Kenmu 1334: tentativo inopportuno, per una tale impresa servivano maggiori entrate possibili solo abolendo le immunità e riducendo il potere al shugo e jitō. Lo scopo dei clan guerrieri era di ottenere più potere -> Go Daigo assegna importanti cariche ai grandi capi militari (comprese quelle riservate a funzionari civili o kokushi). -> molti provvedimenti presi contraddicono gli obiettivi della Restaurazione. Takauji era insoddisfatto che l'imperatore avesse eletto shōgun suo figlio Morinaga: Si ribella al sovrano nel 1336, entra trionfante a Kyōto e depone Go Daigo sostituendolo con la linea principale. -> 1338 Takauji diventa shōgun: governo militare con più potere di sempre, casa imperiale mantiene prestigio solo a livello formale, bakufu spostato a Kyōto. Tuttavia non c'è ancora pace nel Paese. IL PERIODO MUROMACHI (1338-1573) Prende il nome dal quartiere di Kyōto dove fu instituita la sede del governo militare. Ma alla continuità del governo militare non corrispose la tranquillità sociale e culturale. Per le basi del suo governo, Takauji si basò sul precedente bakufu:  Samurai Dokoro (Ufficio degli affari militari)  Mandokoro (ufficio amministrativo)  Monchuujo (ufficio investigativo) La carica più elevata era quella di kanrei (capo amministrazione) assegnata ai membri di 3 potenti vassalli dello shōgun. Istituito anche l'Onshōgata: ufficio ricompense che regolava le questioni relative ai vassalli e al resto della classe guerriera. Takauji relegò tutto al fratello Tadayoshi (1306-1352) riservandosi Samurai Dokoro e Onshōgata -> motivo di competizione. Shugo e jitō diventano meno efficaci. Corte controllata direttamente dal bakufu, non più tramite funzionari. 1336 Takauji emana il Kanmu Shikimoku (17 capitoli basati sul jei) e deve controllare il conflitto apertosi tra le due "corti imperiali del Sud e del Nord" (Nanbokuchoo). Go Daigo infatti era di nuovo riuscito a fuggire dopo la deposizione e a rifugiarsi a Yoshino con le insegne imperiali -> contesa per la legittimità del potere tra i due rami della dinastia regale. La contesa si protrae fino al 1382 -> vittoria di Ashikaga. I vassalli avevano un potere spesso pari a quello dello shogun (non come con i gokenin di kamakura), molti shugo avevano approfittato dei disordini per consolidare la propria autorità a livello locale. Il bakufu non era più tramite e garante dei diritti -> sistema di alleanze meno solido. Le famiglie shugo più potenti assunsero il monopolio di cariche importanti come quella di kanrei (in genere spettavano a Shiba, Hosokawa e Hatakeyama) > il bakufu Muromachi è una coalizione formata da shōgun e shugo, gli equilibri erano determinati dall'influenza effettiva dei singoli capi Ashikaga. Inizialmente shōgun capaci, ma col tempo personaggi sempre + deboli, inetti e stravaganti. 1358 Takauji muore, eredità poco stabile. Gli shugo si dividevano in:  Ichimon ("primo cerchio"): affidabili e fedeli, legami di parentela con Ashikaga.  Tozama ("signori esterni") Il terzo shōgun, Yoshimitsu (alla guida del bakufu 1368-1394), fu eletto ancora bambino ma diventò presto un capo energico, colto e raffinato: rafforza il bakufu con maggiore controllo sulle casate guerriere, seda rivolte che minacciano la sua egemonia, impone ad alcuni shugo di risiedere nella capitale. > ha abbastanza controllo sul paese, ad eccezione del Kantō. Yoshimitsu: valori della classe guerriera e raffinatezza del mondo aristocratico della capitale > accresce il prestigio del bakufu e riporta in vita gli antichi fasti grazie al suo stile di vita e alle opere che commissiona (i.e. residenza di Rokuhara e il Padiglione d'Oro "Kinkakuji") Circondato da uomini colti, letterati, artisti, monaci Zen, poeti, attori e scrittori del teatro Nō > è il fulcro della vita culturale e intellettuale del periodo Muromachi, raffina lo stile di vita dell'élite guerriera. Risana la frattura tra le due Corti imperiali > 1394 lascia il bakufu al figlio Yoshimochi (quarto shōgun) e diventa Gran Ministro di Stato (ruolo quasi pari al sovrano imperiale). 1401: Yoshimitsu decide di ristabilire i rapporti commerciali con la Cina, 1402 accetta il ruolo di stato tributario che l'Imperatore Ming conferisce al Giappone > scelta molto criticata, ma Yoshimitsu non solo arricchisce i propri palazzi e templi di oggetti artistici cinesi, commercio fiorente a vantaggio delle casse del bakufu. La pirateria viene fermata grazie al sistema delle licenze ufficiali (kangō). Alleanze autorità feudali-mercanti, protezione in cambio del loro servizio > esportano in Cina oggetti pregiati (spade d'acciaio, rame, zolfo, ventagli, paraventi, rotoli dipinti) in cambio di collane, monete, medicinali, libri, dipinti e ceramiche. 1408 morte di Yoshimitsu: il bakufu comincia a declinare, successori non abbastanza abili. Yoshimochi non aveva svolto un ruolo attivo, ora si concentra sull'eliminare gli aspetti che gli sembravano più eccessivi: recide il rapporto tributario con la Cina (risanato poi nel 1428), mantiene l'equilibrio con la Corte. Periodo di stabilità ancora dopo la morte di Yoshimitsu. Yoshinori, sesto shōgun in carica tra 1429 e 1441, sconfigge il governatore del Kantō e conferma il controllo sulle regioni orientali. > ucciso da un fedele vassallo che temeva Yoshinori lo destituisse dalla carica di shugo. > Ashikaga indeboliti, mostrano incapacità di controllare i propri subordinati. Sul piano economico, il bakufu risente della progressiva perdita di commercio con la Cina - passa nelle mani di famiglie guerriere come Hosokawa e ōuchi. Yoshimasa (8° shōgun tra 1229-1437) : perdita completa dell'autorità del bakufu, si cominciano a vedere gli effetti dei problemi politici e sociali trascurati a lungo:  L'eliminazione dei kokushi nel governo locale, che durante la restaurazione fallimentare tentata da Go Daigo, erano stati prima affiancati e poi gradualmente sostituiti dagli shugo. > shugo prendono il controllo delle province, diventano capi regionali, con notevole potere militare in quanto governatori militari, potere civile ereditato dai kokushi, e potere amministrativo (assorbito dagli jitō); potevano reclutare soldati, possedere truppe, arbitri nelle contese di terre e assegnatori delle stesse. Takauji aveva anche imposto la pratica detta hanzei ("pagamento della metà") > potevano riscuotere metà delle imposte degli shōen + tassa hyōrōmai = diritti all'interno delle tenute private. Shugo: scelti tra i vassalli e membri dei rami Ashikaga, posizione basata sulla garanzia del bakufu > il bakufu perde potere, dunque viene a mancare il vincolo di fedeltà shōgun-shugo. Differenze tra i vari territori dei rispettivi shugo: quando Yoshimitsu nel 1391-92 privò alcune famiglie dei loro territori, altre famiglie mantennero i loro domìni. Gli shugo obbligati a risiedere a Kyōto affidarono i propri territori a dei sostituti (shugodai), spesso incapaci di contrastare le grandi famiglie residenti in loco (kokujin). > rimescolamento del potere locale, ricorso alle armi che dà vita a nuovi capi militari locali. 1467-1477 era ōnin: guerra tra Hosokawa e Yamana per la successione shogunale a Kyoto (distruggono gran parte della capitale). Intanto Yoshimasa si disinteressa da questi problemi e si dedicò a cultura, arti e costruzione di un Padiglione d'Argento (Ginkakuji) > voleva imitare Yoshimitsu. Guerra Onin segna l'inizio di un lungo periodo di guerre civili: periodo Sengoku = "dei territori belligeranti", dura un secolo. Autorità del bakufu declina, per gli storicila fine dell'epoca Ashikaga = deposizione dell'ultimo shōgun 1573. Stato diviso in tante realtà autonome, svincolate dal potere centrale. Ascesa dei capi militari locali, i sengoku daimyō. Seconda metà 500: i daimyō più potenti si rivolgeranno verso un potere nuovamente centrale. Come si arriva al periodo Sengoku? > trasformazioni a livello locale molto importanti:  Shugo distratti dallo sforzo bellico, spesso con conflitti interni che portano al loro smembramento  Province che si frazionano in piccole unità politiche, controllate dalle grandi famiglie locali che avevano approfittato dell'indebolimento di shugo e i loro vassalli > sovvertimento dell'ordine gerarchico, inferiori > superiori (gekokujō) Sengoku caratterizzato quindi dalla redistribuzione dei poteri e ascesa dei nuovi leader militari: sengoku daimyō > non si curano dell'autorità del bakufu, vogliono accrescere la loro forza militare, economica e difendere i loro domini (che non corrispondevano più ai territori degli shōen), assorbono i diritti amministrativi delle proprie terre diventando feudatari > dissoluzione del sistema shōen. lI daimyō:  Nei propri domini è svincolato dal controllo centrale  Emana codici legali (norme della casa, bunkokuhō)  Organizza i propri seguaci  Ordina i rilevamenti fondiari Necessità di stabilire un unico centro di potere -> Oda Nobunaga conquista Kyōto nel 1568. Oda Nobunaga: famiglia guerriera minore di Owari, emerge sconfiggendo un forte daimyō rivale nel 1560. L'imperatore lo incarica di riappacificare la capitale e garantire a Ashikaga Yoshiaki la carica di 15° shōgun. Nobunaga acquista sempre più poteri, Yoshiaki cospira contro di lui ma poi è costretto all'esilio nel 1573, rinuncia al suo titolo ufficialmente 15 anni dopo. > fine del bakufu di Ashikaga e periodo Muromachi. Elimina i rivali (daimyō, monasteri/templi, mercanti Sakai):  Daimyō rivali costretti a divenire vassalli  1571: attacca l'Enryakuji (sul Monte Hiei), distrugge +3000 edifici e uccide migliaia di monaci. Territori confiscati e controllati da suoi fedeli.  Favorisce il cristianesimo: attira mercanti portoghesi ed europei in generale, molte innovazioni tecnologiche in campo militare. Primo giapponese ad usare le nuove armi per scopi difensivi e offensivi; fa erigere fortezze in pietra resistenti alle armi da fuoco > 1576 Castello di Azuchi come quartier generale, con concentrazione di forza militare. Castelli fortificati diventano simbolo del p. Azuchi-Momoyama, anche per glorificare il signore. Attività prettamente militare, ma non solo:  Assegna i feudi confiscati ai nemici ai suoi vassalli fedeli; ripropone il modello di Azuchi: quartier generale fortificato dove si concentrano le truppe armate  Heinō bunri: separazione classe militare-contadina -> 1576 campagna di confiscazione delle armi ai non guerrieri, contadini vincolati alla lavoro agricolo  Sfera religiosa: abitanti obbligati ad affiliarsi ai templi,  Zone rurali riorganizzate, obbligo della consegna dei registri catastali.  Rileva i terreni agricoli (kenchi) che vengono misurati con nuovi criteri -> nuovo sistema fiscale  Può trasferire i feudi da un vassallo all'altro  Obbedienza assoluta e rispetto di regole (okite) per i vassalli  Commercio: pesi e misure uniformi, adattamento dei veicoli alle carreggiate, controllo sui mercanti. tenka fubu = "tutto il Paese sotto un'unica autorità militare" -> non portato a termine, Nobunaga ucciso da un vassallo, Imagawa Yoshimoto, 1582. Toyotomi Hideyoshi -> umili origini, servitore di Nobunaga dalla giovane età, qualità politiche e militari ottime > 1584: solido controllo sulla capitale, stabilisce la base con l'imponente di Osaka, ottiene l'obbedienza dei vassalli fedeli di Nobunaga (tra cui Ieyasu Tokugawa). L'ascesa:  Piano formale > 1585 ufficialmente kanpaku (reggente imperiale), 1586 adotta il cognome Fujiwara;  Piano strategico > campagne militari, 1590 riunificazione militare del paese terminata, capo supremo del Paese e potere basato su alleanze con i daimyō e matrimoni; -> potere centralizzato, ma Paese frammentato in entità territoriali: han, governate dai daimyō Daimyō > circa 200, ottenevano la carica in cambio di obbedienza spesso.  Daimyō della casa fudai: pochi piccoli territori  Daimyō "esterni" tozama (quelli che Hideyoshi ha sottomesso nel tempo) : territori più estesi -> disposizione strategica che dipende dalla rendita delle terre agricole degli han e tasse da esse scaturite. Nuova organizzazione amministrativa:  Taikō kenchi esteso a tutto il paese: terre misurate in produttività ovvero koku di riso (kokudaka), e annotata su registri catastali (kenchichō). Ogni campo registrato a nome di una famiglia di contadini, obbligata a lavorarlo e versare una quota basata sul totale della produzione. Famiglie di contadini raggruppate in villaggi (mura) > capo villaggio (shōya) che preleva le tasse e le dà ai dipendenti dei daimyō. Il mura si amministra, contadini vincolati alla terra -> incremento produzione agricola.  1587: editto di Hideyoshi: famiglie contadine ricche e funzionari locali non possono usare i contadini Il daimyō assume diritti sulle risorse del proprio han. Tassati per circa 2 milioni di koku, il restante usato per sostenere le spese amministrative (pagare i guerrieri i quali vivevano nelle città-castello "jōkamachi"). > samurai distinti dai lavoratori dei campi (ora facenti parte della classe dei contadini, hyakushō). La "caccia alle spade" indetta da Hideyoshi 1588, contribuisce alla separazione contadini-guerrieri. > base del sistema mibunsei con Tokugawa. Precedenti imposte sugli shōen eliminate; Hideyoshi ha chiara visione delle risorse del paese. Feudalesimo centralizzato . Attività commerciali:  Elimina barriere locali, favorisce il libero mercato abolendo le corporazioni  Concessione di privilegi = maggiore attività commerciali e artigianali -> aumento popolazione nelle città castello, edificati quartieri commerciali, residenze per i samurai ed edifici religiosi  Sfruttamento risorse minerarie  Non riesce a reprimere la pirateria, fallisce il sistema di autorizzazioni ufficiali  Progetto di dominio della Asia: arrivare alla Cina passando dalla Corea (1592 e 1597) I daimyō ostentano la ricchezza nei palazzi, arredi e residenze. Attività letteraria meno importante, ma traduzioni di testi cristiani e Favole di Esopo. Gli europei portano la stampa a caratteri mobili 1590 > diffusione di testi religiosi, classici giapponesi e occidentali e dizionari > allargamento pubblico di lettori. Cerca di legittimare la sua ascesa: 1587 ottiene la carica di daijō daijin, 1592 quella di taikō, fa riformulare i giuramenti ai propri vassalli nella sua residenza a Momoyama in presenza del sovrano. NO titolo di shōgun. Crea un Consiglio dei cinque anziani (gotairō) che vegliasse sul figlio Hideyori dopo la sua morte > tra loro ha la meglio Tokugawa Ieyasu. 2. L'istituzione del regime dei Tokugawa Ieyasu Tokugawa: daimyō della provincia di Mikawa, prima di Nobunaga > diventarono alleati ed estesero il loro dominio su gran parte del Giappone > ma Hideyoshi sposta Ieyasu nel Kanto per limitare il suo potere. Faceva parte del gotairō > nel 1600 sconfigge i rivali nella battaglia di Sekigahara e diventa il daimyō più importante del Giappone. 1603 si proclama shogun e si stabilisce ad Edo 1605 lo succede il figlio Hidetado 1614 sconfigge definitivamente Hideyoshi a cui aveva concesso il castello di Osaka e territori limitrofi. 1616 muore Ieyasu. Durante Ieyasu Tokugawa: viene riorganizzato il governo e ridistribuisce le terre  Stabilisce una gerarchia di damyō - shinpan = daimyō imparentati - sankee =daimyō con parentela diretta (stesso cognome, potevano fornire eredi allo shōgunato in caso di assenza di eredi) - fudai = vassalli alleati fin da subito - tozama = vassalli alleati dopo la battaglia del 1600  Daimyō dovevano ricevere la carica dallo shōgun e giurare fedeltà a Edo  Daimyō ostili disposti lontano tra loro per evitare alleanze  Le tre famiglie imparentate direttamente vengono messe a gestire posti strategici -> Mito a Nord di Edo, Owari tra Edo e Kyōto, Kii a Sud di Osaka Tokugawa tiene per sé: zone fertili del Giappone centrale, zone minerarie (Sado, Ashio, Izu) e le zone commerciali (Osaka, Edo, Nagasaki e Kyōto). Alle sue dipendenze vi sono più di 20000 vassalli:  Hatamoto (uomini della bandiera): direttamente ricevuti da Ieyasu e a volte con un proprio feudo  Gokenin (uomini della casa) : leggermente inferiori e stipendiati. Tokugawa è il daimyō più ricco. A poco tempo dalla sua ascesa totale della rendita agricola del Giappone pari a 26,5 milioni di koku:  4 milioni dello shōgun  2,5 mln circa degli hatamoto  10 mln dei tozama, poco meno fudai e shinpan  Resto diviso tra istituzioni religiose (320.000 ca) e famiglia imperiale+nobiltà di Corte (140.000 ca) Legittima il suo potere per mezzo dell'imperatore > lo shōgun mantiene la corte per mezzo di prestiti, dunque l'imperatore è quasi obbligato a riconoscere formalmente il potere di Ieyasu. 1615 emanato il Kinchuu narabi ni kuge shohatto (17 articoli): sistema di regole a cui deve sottostare la Corte (per evitare ribellioni)  Vengono inviati degli ispettori  L'imperatore non può partecipare alla vita politica  Cariche di corte (alti funzionari e aristocrazia militare buke) devono essere prima approvate dello shōgun  Regola i contatti con le istituzioni religiose Lo shōgun detiene il dominio del Paese, regola le questioni tra i daimyō e istituzioni religiose, definisce l'a politica nazionale fiscale e militare, gestisce gli affari esteri, e detiene tutte le terre > i daimyō governano i propri han ma Tokugawa può effettuare ispezioni. Può chiedere ai feudatari contributi economici, invii di milizie o manodopera in caso di necessità (usata per ponti, strade, castelli, residenze imperiali e opere pubbliche). 1635 emanato il Buke Shoatto = regolamento dell'aristocrazia militare. Rigide regole imposte ai feudatari:  Matrimoni e successioni devono essere approvate dallo shōgun  Vietata la costruzione di navi d'alto mare  No adesione al Cristianesimo  Sistema degli ostaggi (sankin kōtai già usato da Hidayoshi) : daimyō obbligati a costruire una residenza (yashiki) a Edo in cui dimorare per un certo periodo e lasciare i loro familiari/alti funzionari in propria assenza. > è un grande impiego economico per il daimyō Amministrazione Centrale (Edo) -> ad opera di fudai, hitamoto e gokenin. Shōgun si serviva di:  Consiglieri anziani (rōjuu) > 4-6 membri fudai; amministrazione generale e questioni Nazionali (Corte imperiale, daimyō, istituzioni religiose, affari militari e esteri, tassazione e distribuzione terre, assegnazione titoli e onori, conio e circolazione monetaria). Gestisce i funzionari importanti del bakufu.  Consiglieri meno anziani (wakadoshiyori) Z 3-4 membri fudai di rango inferiore, gestiscono le questioni interne di Edo (vassalli, servitori personali shōgun, unità di guardia del bakufu) -> comprende i metsuke (vigilanza e rispetto norme)  Stabilita a Edo l'Alta Corte di Giustizia (Hyōjōsho) simbolo dell'autorità del bakufu su piano nazionale. Nelle città: modello di amministrazione simile:  Daimyō: registra la quantità di abitanti e territori, mantiene pace e ordine nell'han; guerrieri vincolati da un giuramento, organizzati secondo il rango e radunati attorno al castello del daimyō  Ufficio centrale delle finanze  Corpo di intendenti che controllano il villaggio  Magistrato della città castello che sorveglia i distretti urbani Mura-machi = città governate da un capo scelto a livello locale. Non si possono vendere/acquistare/abbandonare le terre Goningumi = gruppi di famiglie garanti delle tassa -> modello confuciano Gli amministratori alle dipendenze del daimyō riscuotono le tasse direttamente dal capo villaggio. -> Sistema bakuhan: misure sociali e ideologia di regime > mantenimento dell'ordine. Adozione del modello shinōkoshō (ispirazione cinese) = ordine di caste che si basa sull'occupazione:  Chōnin = mercanti e artigiani, nelle città  Kuge, religiosi (sō) e monache (ni), categorie privilegiate  Eta ("pieni di sporcizia") e hinin ("non esseri umani"), categorie infime -> SEMIN, gradino più basso della gerarchia sociale mibun Okitsugu Tanuma (ciambellano) emerge e si fa nominare rōjuu:  Incentiva i commerci elargendo licenze ad associazioni commerciali  Stimola traffici tra Nagasaki ed estero  Pianifica la colonizzazione di Hokkaidō  Crea monete d'argento  Crea un Fondo Nazionale finanziato dai mercanti per fare prestiti a basso tasso d'interessi. Alla sua morte le riforme vengono ritirate. 1787: Ienari (shōgun Tokugawa più longevo, fino a 1837) eredita una situazione disastrosa: samurai sempre più deboli, catastrofi naturali nelle campagne, finanze del bakufu compromesse. Governo diviso in 2 fasi: 1.Nominato consigliere Matsudaira Sadanobu perché Ienari ancora minorenne. ERA KANSEI (riforme): - limitazioni finanziarie, - contenimento dell'espansione commerciale, - cerca di riaffermare l'autorità di Edo > + importanza ai rōjuu, eliminazione dei funzionari corrotti - raccolta di riso per le annate disastrose - cerca di favorire gli hirogaeshi: far tornare i contadini in città alle campagne. 1787: Rivolta ad Edo -> limitato il tasso d'interesse, controllo prezzi di prodotti di prima necessità, sviluppo di olio, sake, carta e cotone. 2.Sadanobu di ritira e Ienari raggiunge la maggiore età: si cura più dell'economia e della cultura che della riduzione dei problemi del sistema. 1830 CRISI ECONOMICA. 1836: violente rivolte dei contadini 1837: un funzionario di Osaka, Oshio Heihachiro si ribella, cerca di prendere possesso del castello per sfamare gli abitanti. Ienari abdica a favore del figlio Ieyoshi 1841-1843 Riforme Nenō ideate da Mizuno Tadakuni (membro del consiglio degli anziani):  Riduce gli uomini alle dipendenze del governo  Richiamo al Bushidō  Abolizione dei monopoli commerciali e organizzazioni per la vendita all'ingrosso  Riduzione forzata di prezzi, stipendi, affitti  Costringe trasferimento di 15 daimyō 1843 =Tadakuni lascia la carica, malcontento diffuso. Crisi del sistema Tokugawa, numerose rivolte popolari soprattutto nella seconda parte del periodo Edo. 4.Società, cultura e attività intellettuale del periodo Edo Taihei: "grande pace" che ci fu sotto i Tokugawa (dopo la rivolta di Shimabara) Mutamenti della società che portano allo sviluppo economico-sociale in periodo Meiji. > ridistribuzione della ricchezza. Jōkomachi = luogo in cui daimyō concentravano i samurai, vengono riempiti di altre professioni per soddisfare la classe militare > sviluppo di nuovi centri: Kanazawa, Nagoya, Sendai e Kagoshima. Shitamachi = "città bassa" di Edo Tōkaidō = strada che collega Kyōto a Edo, una delle più importanti della rete stradale. Crescita delle attività manifatturiere, scambio di merci. Classe militare = funzionari stipendiati, possono portare due spade (una piccola e una grande). Bunbu = classe militare diventa istruita, scuole di stampo confuciano (studio leggi e normative, scrivono storie locali, indagini filologiche, antichità e letteratura). Jinsei = governo benevolo > doveva essere benevolo, compito affidatogli dal Cielo; responsabilità politica e morale. Coltivare le virtù di pietà filiale (kō), e di lealtà e obbedienza (chuu) Educazione non solo ai samurai, ma anche a ceti più bassi -> cultura di stampo borghese. Ne risulta un innalzamento del livello di vita. Shijuku = accademie private Terakoya = scuole private locali annesse ai templi per l'educazione dei figli dei chōnin benestanti. Un po' tutti esperti in vari campi > diffusione di testi di agronomia, botanica, scrittura di opere indirizzate ad un pubblico vasto. -> molti testi diventano testimonianza di una borghesia che vuole "salire d'importanza" ma non può partecipare alla vita politica. Cultura chōnin: si orienta verso la ricerca del diletto, temi amorosi ed erotici. Svaghi in comune con i bushi, ma il resto delle loro vite è completamente separato.
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