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Storia del Mondo Contemporaneo, Appunti di Storia Contemporanea

Dalla Prima guerra mondiale all'11 settembre (possono esserci errori di battitura)

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 14/05/2020

sara_ink
sara_ink 🇮🇹

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Scarica Storia del Mondo Contemporaneo e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! pag. 1 STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO 17/02/2020 Preappelli 4 maggio e 11 maggio 17.20; lezioni fino 28 aprile; Storia del mondo contemporaneo Contemporanea = Storia del 900 Storia è considerata disciplina in crisi > che non serve più per comprendere mondo in cui viviamo. • Antichi = greci & romani > storia maestra di vita historia magistra vitae: visione circolare (si ripete); • Idea cristiana = questa idea convive con idea di storia teleologica, cioè che la storia abbia un fine > salvezza dell'uomo; • (Rivoluzione francese evento che cambia completamente vita/eventi) moderni fine 700 = progresso, futuro sarà diverso da presente e da passato; • Postmoderni = dagli anni 70 del 900 si perdono le certezze sul futuro, perdere fiducia sul futuro = fine della storia? Si rompono legami presente-futuro; Storia come strumento per orientarsi nel presente + carattere aperto delle vicende umane (le cose possono andare in qualunque modo); Storia del mondo > studiare tutti fenomeni che influenzano globalmente Dimensione trans-culturale e trans-regionale del divenire storico e le interazioni tra diversi gruppi umani come: Flussi migratori Scambi culturali e commerciali Circolazione di idee Intrecciare storia politico-istituzionale con altre discipline (antropologico e sociologico) - guardiamo il passato a partire dal presente - la storia non può essere separata dalla storiografia = non avremmo mai un fatto storico nudo e crudo, ma sulla base di un'interpretazione e sequenza in cui sarà inserito Contemporaneo = tutto quello che è legato al nostro presente. Storia contemporanea: Prima guerra mondiale 18/02/2020 COSA È CAMBIATO NEL 900? - Demografia: 1,8 miliardi nel 1914 > 7,4 miliardi oggi; - Urbanizzazione: 8 città con + di 2 milioni di abitanti, oggi 200 e ¾ non sono in Occidente; - Migrazioni internazionali: dal 2,6 al 3,1% della popolazione mondiale totale → Europa da area di partenza a principale area di arrivo; - Speranza di vita alla nascita e indice di sviluppo umano: da 53 a 72 anni globalmente (enormi differenze tra Paesi e continenti); - Economia capitalista: PIL aumentato (ricchezza che produce un paese) – PIL mondiale, pro-capitale, dei Paesi in via di sviluppo; - Livelli di disuguaglianza globali in calo e disuguaglianze all’interno nei singoli Paesi in netto aumento dopo il 1970 (nei Paesi sviluppati); - Cambiamenti climatici e riscaldamento globale; Prima guerra mondiale come inizio della storia contemporanea → 1914-1918 rappresenta una cesura da molti punti di vista: politico, geopolitico, militare, sociale; Morti Prima guerra mondiale = più di tutti morti del secolo precedente; Con la guerra si conclude la “prima globalizzazione” (libero commercio, flussi capitali, migrazioni); * 1914 – I sonnambuli → l’Europa entra in guerra come se fosse un sonnambulo, agisce senza sapere bene cosa sta facendo; La Prima Guerra Mondiale = svolgimenti che nessuno si aspettava; pag. 2 “La Grande Illusione”, Angell, 1909 → prevede una grande guerra tra le grandi potenze europee, devastante per vinti e vincitori a causa di: sviluppo delle tecnologie militari + politiche messe in atto dalle grandi potenze (tese ad espandersi sempre più, imperi coloniali ¾ mondo da europei) Anche film di Renoir, primo manifesto del pacifismo, 1937 (20 anni dopo guerra) > in realtà i soldati e gli ufficiali avevano poco in comune durante la guerra (sopravvivere vs patrioti); più simili tra nemici che tra alleati = strette élite che combattevano per ideali, masse soldati poco interessati alla guerra e ne sono vittime, la subiscono → guerra completamente nuova e diversa da quelle del passato. • Nel 1914 i soldati francesi vengono mandati al fronte come nel 1870 (battaglie campale); • WW1 solo all’inizio ha alcune battaglie campali; gli eserciti non riescono ad avanzare, nessuno dei due riesce a battere l’altro, i soldati si trincerano. • TRINCEA = tipo di fortificazione militare difensiva… • Soldati con elmetto, divise diventano di colori poco visibili e attrezzature in grado di resistere ai colpi; • Impiego di GAS letali = pian piano vengono utilizzati armi mai impiegati prima, si adottano contromisure; • Mitragliatrice → trincea come simbolo, mitragliatrice impediva avanzamento dei soldati; esercito italiano, 1^ Fiat-Revelli 1914 (aziende/industrie vengono impiegate per produrre armi); • Carri armati; aviazione; ➔ Intere società vengono sconvolte dal conflitto, è di massa, mai visto prima. • Tre aerei austriaci sganciano bombe su Verona il 14 novembre 1915, 28 morte e 48 feriti; • Monumenti ai “caduti”, cerimonie: necessità di elaborazione del lutto…; • Vittime sono anche civili, caratteristica guerre del 900; • Profughi = comincia in questo conflitto questo fenomeno; caso del Trentino (austriaco), considerati potenziali nemici, con la scusa di allontanali dal fronte l’imperatore ordina la deportazione dei cittadini trentini nei campi di internamento e concentramento, dove civili vengono chiusi fino alla fine del conflitto (potenziale minaccia, che aiutassero gli italiano dietro la linea del fronte); • Genocidio degli Armeni (1° del 900) impero Ottomano; cristiani e non musulmani; con marcie forzate deporta armeni; • Trasformazioni sociali profondissime = rivoluzione nei rapporti di genere → cambia maggiore età per militari e quindi anche voto; richiesta di voto donne sarà anche in seguito al loro lavoro per stato; donne al lavoro in fabbrica, ridefinizione del loro ruolo; • Caratteristiche Prima guerra mondiale = guerra nuova, di massa, mondiale (tipologia – dimensione – estensione); pag. 5 IL DOPOGUERRA → problematiche relative a dopo 1^ guerra mondiale = la guerra finisce ma non il suo impatto Francesco Saverio Nitti → fu membro delegazione italiana ai trattati di pace Versailles e figura politica; pubblica 3 lavori; molti contemporanei comprendono quasi subito che la guerra non era finita, aveva lasciato strascichi: CAMBIAMENTI GEOPOLITICI 1914 1922 Principale differenza è la dissoluzione di 4 imperi: Impero Russo (in seguito Rivoluzione); Impero Tedesco, Austroungarico e Ottomano con il peso della sconfitta → essi avevano consentito una stabilità in Europa sin da dopo guerre napoleoniche; Altre conseguenze enormi anche in economia e società: impatto che va oltre contesto europeo; la guerra ha significato investimento di risorse di proporzioni enormi, risorse umane (eserciti ma anche in fabbriche ecc.) = riguardano sia paesi vincitori e vinti (per sconfitti è peggio, es. Germania perde per esaurimento); Sconvolgente impatto anche per società civile = soldati tornano dopo trincee (esperienza emotiva), società profondamente trasformate (rapporti di genere); esperienza dei profughi = zone fronte civili allontanati. Guerra finisce ma ritorno alla normalità non è facile/immediato. I nodi/fili che legano passato e presente → nodi irrisolti della spartizione dell’impero ottomano pag. 6 “invenzione” degli stati nel vicino e Medio Oriente = alla fine della guerra vengono tracciati confini del tutto arbitrari in questa zona, legati agli interessi delle nazioni europee; sistema dei “mandati” = la società delle nazioni affida alle potenze europee vincitrici (Gran Bretagna e Francia) la tutela dell’ex impero ottomano = dietro questa decisione vi è la convinzione che ci fosse una superiorità “civilizzatoria” di queste potente, nonostante la prova data durante guerra stessa. Idea che questi territori non fossero in grado di governarsi da soli ma servissero europei per organizzarli alla lontana indipendenza = dopo la Seconda guerra mondiale → loro problematiche erano legate alla fine Prima guerra mondiale → ES. Siria e Palestina - Siria > mandato francese: stato completamente inventato, costruito attorno ad aggregazioni di stati diversi, diversi gruppi religiosi (Stato di Damasco, Aleppo, Libano, degli Alawiti) = Francia dà forma statuale a queste regioni (crea 4 stati) e poi li unisce. Stato degli Alawiti = gruppo religioso sciita in minoranza, presidente siriano Assad. Questi stati vengono creati sulla carta: 1920 FR crea 4 stati uniti in federazione; 1925 unifica Damasco e Aleppo, creando la Siria; 1936 annette la Siria agli Alawiti, poi stacca una parte della Siria a nord e la cede alla Turchia. Sono le potenze che tracciano i confini. → Guerra Civile e Guerra in Siria (coinvolge internazionalmente, soprattutto Russia e Turchia che hanno mandato armamenti e uomini) come promemoria del fatto che in molti casi i confini tracciati nel 20 sono sfociati in conflitti interni. - Palestina > mandato inglese: territorio in cui vivevano sia arabi che ebrei, entrambi rivendicavano un proprio stato (parte finale 800 si sviluppano movimenti nazionalisti anche senza stato); rivendica “stato degli ebrei” → dichiarazione Balfour 1917 = Gran Bretagna dà il suo appoggio all’immigrazione ebraica in Palestina (c’era già prima ma aumenta) = iniziano scontri tra arabi palestinesi ed ebrei in parte già in Palestina e in parte provenienti da Europa, anni 20 e 30 = in seguito a Shoah viene creato stato degli ebrei = Israele 1948 → guerre con paesi arabi confinanti (mai accettato presenza stato ebraico) e interni a stato di Israele tra arabi che rivendica un proprio stato = altro esempio sulle permanenze del passato nel presente; pag. 7 Sostanzialmente: ➢ Non rispettano le divisioni etniche e religiose ➢ Sono decisi in base agli interessi economici e politici delle potenze europee TRATTATI DI PACE DI VERSAILLES 1919 → Gli Stati vincitori (e solo loro) si riuniscono per decidere il nuovo assetto dell’Europa: Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Italia. I vinti sono esclusi dalle trattative e devono accettare le loro scelte = 1° problema; 2° problema= i “Quattordici Punti” del presidente americano Wilson (gennaio 1918) non vengono tenuti in conto: perché l’Europa potesse avere pace duratura bisognava riscrivere i confini in base al principio di nazionalità, ovvero la costituzione di stati che avessero popolazioni omogenee dal punto di vista etnico, religioso e linguistico. (dentro imperi convivevano molte nazionalità diverse). Wilson aveva anche chiesto altri elementi per garantire la pace = riduzione armamenti e libertà di commercio, mari. Non solo Wilson detta l’agenda all’Europa ma lo fa dalla posizione di stato prima potenza mondiale = stati uniti finanziano guerra paesi europei, debiti, supremazia economica, prima potenza industriale. Tra le proposte di Wilson c’è anche la “Società delle Nazioni” (antenata ONU) = avrebbe dovuto raccogliere tutti i paesi, vengono esclusi Germania e Russia per via della Rivoluzione (si rivela un fallimento da quasi subito), il Congresso Americano vota contro adesione. Si pensava per risolvere conflitti senza armi ma tramite accordi e trattative, ma nasce già zoppo. Due processi paralleli dopo la Prima guerra mondiale: la formazione di stati nazionali in seguito alla dissoluzione degli imperi e la formazione di organizzazioni sovranazionali, anche per frenare i conflitti tra Stati. (si riconosce nei nazionalismi aggressivi la causa della 1^ guerra mondiale e si cercano soluzioni preventive). Dopo la guerra si ha la percezione di quanto un conflitto possa essere devastante = svolta. PACE PUNITIVA PER LA GERMANIA importante perché molte cose che succedono nei decenni successivi in DE sono collegati a ciò che viene deciso a Versailles. Germania esclusa da trattative, pace punitiva voluta soprattutto da Francia, è riconosciuta come unica responsabile della guerra → perdite territoriali* + sottrazione di tutte le colonie, quasi tutta la flotta e l’esercito viene ridotto a 100.000 uomini + vengono imposti danni di guerra con una cifra enorme da ripagare. *a ovest Alsazia e Lorena, a est territori che vanno alla ricostituita Polonia (+ territori dopo caduta Impero Russo); sbocco al mare alla Polonia (città di Danzica) e viene creato un “corridoio” che separa la Prussia dal resto della Germania; la regione carbonifera della Saar alla Francia per 15 anni = era la principale zona di produzione del carbone della Germania. Sintesi dei trattati e delle questioni irrisolte in Europa: - Minoranze etniche: il mix di popolazioni da un punto di vista etnico, linguistico e religioso era grande, soprattutto in Europa centro orientale, e molti dei nuovi stati includono minoranze etniche, soprattutto tedesche in diversi stati (es. Cecoslovacchia e Polonia) pag. 10 Crescita va di pari passo con l’azione di squadre fasciste → struttura già al suo sorgere paramilitare: soprattutto ex combattenti. Squadre fasciste intervengono dove ci sono scioperi o occupazioni e si schierano contro braccianti o operai. Biennio dopo guerra per conflitti sociali = BIENNIO ROSSO Biennio successivo è caratterizzato da violenza fascista = BIENNIO NERO (attacchi a sedi di giornali, cooperative, ecc.) → fu quasi guerra civile. Migliaia di episodi di violenza: 2000 o forse 3000 socialisti uccisi, oltre 600 fascisti uccisi. >> Crisi dello stato liberale: lo Stato non ha più il monopolio dell’uso della forza (inizia a diffondersi timore che i poliziotti o carabinieri si sarebbero schierati dalla parte dei fascisti). Italiani! Ecco il programma nazionale di un movimento sanamente italiano. Rivoluzionario, perchè antidogmatico e antidemagogico; fortemente innovatore perchè antipregiudizievole. Noi poniamo la valorizzazione della guerra rivoluzionaria al di sopra di tutto e di tutti. Gli altri problemi: burocrazia, amministrativi, giuridici, scolastici, coloniali, ecc. li tracceremo quando avremo creata la classe dirigente. Per questo NOI VOGLIAMO: Per il problema politico a) — Suffragio universale a scrutinio di Lista regionale, con rappresentanza proporzionale, voto ed eleggibilità per le donne. b) — Il minimo di età per gli elettori abbassato ai 18 anni; quello per i Deputati abbassato ai 25 anni. c) — L’abolizione del Senato. d) — La convocazione di una Assemblea Nazionale per la durata di tre anni, il cui primo compito sia quello di stabilire la forma di costituzione dello Stato. e) — La formazione di Consigli Nazionali tecnici del lavoro, dell’industria, dei trasporti, dell’igiene sociale, delle comunicazioni ecc. eletti dalle collettività professionali o di mestiere, con poteri legislativi, e col diritto di eleggere un Commissario Generale con poteri di Ministro. Per il problema sociale: NOI VOGLIAMO: a) — La sollecita promulgazione di una Legge dello Stato che sancisca per tutti i lavoratori la giornata legale di otto ore di lavoro. b) — I minimi di paga. c) — La partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori al funzionamento tecnico dell’industria. d) — L’affidamento alle stesse organizzazioni proletarie (che ne siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie o servizi pubblici. e) — La rapida e completa sistemazione dei ferrovieri e di tutte le industrie dei trasporti. f) — Una necessaria modificazione del progetto di legge di assicurazione sull’invalidità e sulla vecchiaia, abbassando il limite di età, proposto attualmente a 65 anni, a 55 anni. Per il problema militare: NOI VOGLIAMO: a) — L’istituzione di una milizia nazionale con brevi servizi di istruzione e compito esclusivamente difensivo. b) — La nazionalizzazione di tutte le Fabbriche di Armi e di esplosivi. c) — Una politica estera nazionale intesa a valorizzare nelle competizioni pacifiche della civiltà, la nazione italiana nel mondo. Per il problema finanziario: NOI VOGLIAMO: a) — Una forte imposta straordinaria sul capitale a carattere progressivo, che abbia la forma di vera ESPROPRIAZIONE PARZIALE di tutte le ricchezze. b) — Il sequestro di tutti i beni delle Congregazioni religiose e l’abolizione di tutte le mense Vescovili, che costituiscono una enorme passività per la Nazione, e un privilegio di pochi. c) — La revisione di tutti i contratti di forniture di guerra, ed il sequestro dell’85% dei profitti di guerra. pag. 11 Elezioni del 21 = già PNF = forma Partito classica, si presentano in una coalizione → il risultato non è esaltante: 38 fascisti, tra cui il leader del partito Benito Mussolini, sono eletti alla Camera dei deputati; Mussolini forza la situazione con azione paramilitare, mette in campo fascisti, affiliati e simpatizzanti in un’operazione simil-militare = MARCIA SU ROMA, 28 ottobre 1922. Si sarebbe potuto soffocare questo assedio muovendo esercito contro fascisti MA timore di guerra civile → concediamo ai fascisti di governare e la componente violenta del fascismo verrà assorbita, sparirà (visto come fenomeno passeggero in temperanza con i giovani che hanno fatto la guerra, una volta al governo sarebbe rientrato nell’ottica istituzionale) → interpretazione del Re, completamente errata, succede l’opposto. 1922-1925: Il fascismo va al potere con governo di coalizione ma svuota progressivamente le istituzione, creandone di parallele come il Gran Consiglio del Fascismo (organo politico e funziona come organo consultivo del governo, solo formato da fascisti), la Milizia Volontaria per Sicurezza Nazionale parallelo a carabinieri ecc. (corpo armato militare di volontari che in teoria è al servizio della sicurezza nazionale ma in pratica è al servizio di un partito = inquadra le “camicie nere”); Legge elettorale → Legge Acerbo 1923 che concede un premio di maggioranza alla lista più votata (con almeno il 25% dei voto, vanno due terzi dei seggi); falsa la proporzionalità = PNF vuole governare da solo. Elezioni politiche 1924 = Lista Nazionale guidata da Mussolini vince le elezioni con il 64,9% dei voti validi = svolta che permette ai fascisti una posizione di maggioranza assoluta alla Camera dei deputati. La violenza continua ad essere uno strumento che viene usato contro gli oppositori politici → 1924 sequestro ed uccisione del leader socialista riformista Giacomo Matteotti (aveva denunciato in Parlamento i brogli alle elezioni politiche del ‘24); segue una crisi politica del fascismo, le opposizioni si ritirano dal parlamento, ma Mussolini ne esce rivendicando la responsabilità “politica, morale e storica” di quanto accaduto in Italia nei mesi precedenti (3 gennaio 1925) → era una violenza necessaria per portare il fascismo al potere. Inizia storia del regime fascista = fascistizzazione dello Stato → costruzione del regime 1925-1929: - Il Governo non ha più bisogno della fiducia del Parlamento - Vengono sciolti tutti i partiti di opposizione antifascisti, chiusi i giornali di opposizione (1926) - Istituzione del Tribunale speciale per la difesa dello Stato (tribunale apposito che valuta i reati di tipo politico, quelli che noi definiamo reati di opinione) - Progressiva sovrapposizione tra il fascismo e lo stato - Eliminate libertà di associazione e libertà di stampa - Nuova legge elettorale, lista unica, elettori devono solo approvare (1928) * NB: Subito prima e durante il fascismo in Italia vigeva ancora lo Statuto Albertino, fino a dopo 2^ GM, ma viene del tutto svuotato dalle sue istituzioni; ricorda però che la costituzione non viene cambiata. In Italia vigeva ancora libertà di stampa, con sanzioni, fino 1926. *curiosità: gli elettori quindi avevano cartella prestampata con lista e solo il SI sotto, se si voleva il NO bisognava richiederlo al seggio. Ovviamente una volta richiesto si veniva identificati e targhettati come oppositori del partito. 90% elettori votarono per fascisti. - Carta del lavoro, 1927 = risolve problema conflittualità sociale: solo i sindacati riconosciuti (fascisti) possono firmare contratti collettivi; abolito il diritto di sciopero. pag. 12 - Inizio del “sistema corporativo” = corporazioni riunivano tutti coloro che svolgevano una professione al di là delle differenze di classe → Nel 1927 viene creato il “sistema corporativo”, presentato come soluzione alla lotta di classe: nel 1934 saranno istituite 22 corporazioni che riunivano capitalisti, lavoratori e tecnici. - Rapporti con Chiesa Cattolica = anche qui doppia strategia = da un lato nel 29 si firmano i Patti Lateranensi (religione cattolica come religione di stato), dall’altro vengono sciolte tutte associazioni cattoliche e Azione Cattolica poteva operare solo su terreno religioso. CARATTERISTICHE REGIME FASCISTA: ➢ REPRESSIONE: si poteva ad esempio essere “ammoniti” (segnalai alla giustizia e condannati per aver raccontato una barzelletta, eliminazione di ogni forma di dissenso negli anni 20 in Italia, non si poteva esprimere propria opinione; ➢ CONSENSO (sotto) ➢ TOTALITARISMO? Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato (1926-1943) ha funzioni di repressioni del dissenso politico: Condanne a morte comminate: 45 (eseguite 31) Antifascisti condannati al carcere: 4500 circa Oppositori politici inviati al “confino di polizia”: 15.000 circa → venivano allontanati da case e lavoro per spostarli in zone isolate in cui si pensava non avrebbero potuto nuocere (regioni meridionali e isole) Storiografia sul fascismo: - Angelo Tasca, studiando soprattutto i giornali, individua la violenza come tema principale: “Nascita e avvento del fascismo”; - Giulia Albanese: “La Marcia su Roma”, ha approfondito il ruolo della violenza dello squadrismo, novità della Marcia su Roma rispetto al “colpo di stato” per la presenza di forze paramilitari di partito; Interpretazioni dei contemporanei: - Benedetto Croce: il fascismo come “malattia morale” ma anche come “parentesi” nella storia d’Italia (=passeggero, una grossa parte degli esponenti della classe dirigente liberale pensava che il fascismo fosse un movimento che sarebbe stato assorbito nel tempo); - Piero Gobetti: il fascismo come “autobiografia della nazione”, rivelazione dei suoi mali storici (autoritarismo, deficit di cultura liberale); ➢ CONSENSO - Palmiro Togliatti (segretario del Partito comunista), già individua un elemento che si rivelerà centrale per gli storici: definisce il fascismo come “regime reazionario di massa” = il fascismo non era solo repressione ma aveva intorno a sé riunito l’adesione di una fetta molto grande del paese; - Renzo De Felice (svolta nella storiografia sul fascismo) è il primo a parlare di un “consenso” diffuso al fascismo: prima si parlava di interpretazioni del fascismo, lui va invece a vedere le documentazioni del partito = attraverso lo studio degli archivi fascisti individua l’elemento del consenso al regime → gli oppositori del fascismo non erano tanti nelle carte di polizia MA le fonti sono difficili da maneggiare (delazione = spesso denunce non avevano fondamento) + è molto difficile misurare il consenso in una dittatura - Iscrizioni al PNF = *durante 2GM diventa “tessera del pane” → comunque crescita esponenziale ma era facile fosse presa da molte persone che non erano d’accordo o non si identificavano ma che la presero per poter accedere a risorse alimentare ecc.; Il Partito fascista come “partito armato” = la “milizia”: la componente armata del fascismo diventa parte delle istituzioni e collega il fascismo alla 1GM (definita come “madre” del fascismo); è importante nelle origini del fascismo ma rimane anche come fattore di identificazione forte degli affiliati al partito. Mobilitazione delle masse attraverso organizzazioni = inquadravano ogni settore della società italiana: pag. 15 ANNI ’20 FUORI EUROPA: Asia, Medio Oriente, America Latina → IL MONDO TRA LE DUE GUERRE “il fardello dell’uomo bianco! → Rudyard Kipling > scrittore inglese nato in India Sostiene che l’uomo bianco avesse un fardello da portare, ovvero la missione colonizzatrice = uomini bianchi civilizzati, gli altri i selvaggi. La Prima guerra mondiale rimette in discussione l’idea di civilizzazione occidentale → nascono movimenti indipendenza, in alcuni casi si ispirano a modelli occidentali rielaborandoli e adattandoli a diversi contesti; ASIA: Le due grandi ideologie che sono il motore dei processi che porteranno indipendenza, trasformazione aggressiva delle identità nazionali di questi paesi sono: - Nazionalismo - Comunismo Spesso insieme tra loro Penetrazione dell’ideologia comunista nel mondo → diffusione in Asia e Africa → ➢ GIAPPONE Pese che si era sviluppato di più dal punto di vista economico e il più attivo fuori dai suoi confini: espansionismo (già inizio 900 aveva avviato un conflitto contro la Russia e successivamente anche con la Cina, ’37) Aveva avviato un’industrializzazione analoga a quella dei paesi europei e USA, soprattutto industria siderurgica e meccanica. Esercito aveva un ruolo molto importante nel governo → “militarizzazione” della politica Ideologia nazionalista era penetrata molto fortemente; politica di modernizzazione e di potenza, che si trasforma anche in una politica aggressiva. Crisi del ’29 provocò anche in Asia un crollo dei prezzi e mise in crisi questa crescita → diede impulso ancora maggiore alle spese militare → radicalizzazione in senso imperialista, con politica aggressiva, analoga a quelle portate avanti dai paesi europei tra le due guerre. Avanza verso territorio cinese e coreano → fine anni ’30 allo scoppio della seconda guerra mondiale Giappone era la principale potenza militare in Asia e controllava un pezzo importante della Cina settentrionale. ➢ CINA 1912 fine impero e proclamazione della Repubblica; 1923 governo nazionale a Nanchino; Oggi è prima potenza economica mondiale. Cina degli anni attorno a Prima guerra mondiale era completamente diversa → era un paese arretrato, al 99% agricolo, che non aveva avviato un processo di industrializzazione, contadini in estrema povertà → situazione politica: estrema debolezza del potere centrale e pezzi di territorio in mano a grandi proprietari terrieri – i “signori della guerra” detenevano potere militare e politico nelle province (frammentazione politica) + dove giapponesi avevano invaso, erano alleati di stranieri. pag. 16 Questa occupazione straniera innesca una reazione e porta una parte del paese, in particolare i nazionalisti con Chiang-Kai-Shek cercano di respingere l’occupazione giapponese (Manciuria) → questo provoca un processo di rafforzamento del governo centrale: nel 1928 controllano il governo nazionale. Penetrazione di alcune ideologie europee → rivoluzione russa → 1921 Partito comunista cinese: leader Mao Tse Tung, si era organizzato con truppe militari ma era stato sconfitto da leader nazionalista che aveva controllo di quasi tutto il territorio, ma partito comunista si era riorganizzato nelle campagne (appoggio dei contadini) → battaglie contro ex alleati (contro giapponesi) nazionalisti → adozione nuova tattica: guerriglia = attacchi e ritirate sfruttando conoscenza del territorio da una posizione di inferiorità, raid veloci → “lunga marcia”, processo lento, fino al 1949 (conquista del potere) → sarà un successo e diventerà un modello in tutti il sudest asiatico e fuori. ➢ INDIA Oggi uno dei più rapidi tassi di sviluppo anche demograficamente. È la principale colonia inglese e uno dei paesi coloniali che ha dato più truppe per combattere 1GM: 1 milione di soldati indiani combattono con gli inglesi nella Prima Guerra Mondiali → avevano sentito lì parlare di libertà ed indipendenza → tornati a casa avevano messo in circolazione queste idee per cui si era combattuto (es. autodeterminazione dei popoli) + problemi economici post-guerra; Problema religioso: divisione tra indù e musulmani → inglesi sfruttavano la divisione per tenere sotto controllo il paese ma movimento indipendenza cresce sempre di più, finché inglesi sono costretti a dare nel 1935 una Costituzione che garantisca più autonomia. India indipendente, 1947 → Durante Prima guerra mondiale era cominciato un processo per il quale le élite dei paesi coloniali, soprattutto i giovani, veniva inviati a studiare nei paesi europei: entravano in contatto con forme di organizzazione lì vigenti e conoscevano discorsi e movimenti di emancipazione (es. operaio). Leader del processo di indipendenza indiano Mahatma Gandhi → studia a Londra, lavora come avvocato in Sudafrica e torna in India. Adotta un metodo rivoluzionario di azione politica: la non violenza; utilizza forme pacifiche di lotta: boicottaggio delle merci inglesi, marce e sit in di protesta. Inghilterra cerca di reprimere con la forza queste forme di lotta ma non fa che rafforzare il movimento e togliere legittimità all’occupazione inglese. pag. 17 MEDIO ORIENTE E AMERICA LATINA ➢ NORD AFRICA Elementi di tensione religiosa e movimenti per l’indipendenza → la fine dell’impero ottomano porta all’origine di una serie di nuovi stati, per la grande maggioranza o controllati direttamente dalle potenze occidentali o indirettamente con il sistema dei “mandati” → idea di avere una missione civilizzatrice, paesi non in grado di governarsi da soli e serve una tutela europea: - Maghreb (Marocco, Tunisia, Algeria) controllato dalla Francia - Libia colonia italiana - Egitto controllato dall’Inghilterra Anche qui si sviluppano movimenti d’indipendenza accomunati dal fattore religioso → movimenti anticoloniali basati sull’identità religiosa. Fattore unificante di queste popolazioni contro coloni è appartenenza alla religione musulmana: il dominio coloniale contribuisce a radicalizzare in senso politico la religione musulmana, è un elemento identitario forte (movimento giovani musulmani, reclama ritorno alla religione come via per raggiungere indipendenza e mettere fine all’arretratezza). Dopo guerra e dissoluzione impero, 3 paesi riescono a mantenersi indipendenti = stati islamici indipendenti: - ARABIA SAUDITA → tradizionalismo religioso e politico + arretratezza economica e petrolio (1° produttore: si passa da carbone a petrolio), no processi modernizzazione in senso occidentale. - TURCHIA → prima comprendeva solo Costantinopoli e una parte di penisola, poi nel 1923 leader Mustafà Kemal “Ataturk” (generale durante 1GM ottenne una revisione del trattato ottenendo tutta Anatolia, nasce la Repubblica turca. Mustafà Kemal attua un colpo di stato con l’appoggio dell’esercito e crea un sistema autoritario a partito unico. Trasformazione in senso laico e “occidentalizzazione” del paese: l’islam non è più religione di stato, parità tra i sessi e voto alle donne. Molti di questi stati avviano processi di modernizzazione ispirati all’occidente ma che spesso sono in conflitto con valori tradizionali in particolari religiosi. (Mustafà Kemal “Ataturk” 1918 vs 1937) Turchia fortemente nazionalista e repressione delle minoranze etniche → greci e curdi. pag. 20 - omogeneizzazione sociale: il ruolo dei mezzi di comunicazione di massa (giornali, radio) → contribuiscono a diffondere modelli di comportamento. Consumi di massa degli USA → progressiva standardizzazione e produzione in serie di beni durevoli resa possibile da: aumento della produttività del lavoro nelle fabbriche e aumento dei salari (fabbricche stati uniti producono sempre più beni: un’auto ogni 5 abitanti, una radio ogni 15) → modelli di consumo: possedere beni e mostrarli diventava una dimostrazione del proprio status e proprio successo → in USA si era già arrivati nel 29 a livelli di consumo elevatissimi (non paragonabili con Europa) Aumento della produttività in fabbrica → strumento inserito da Henery Ford per primo e poi in tutte le atre fabbruche del mondo: - Catena di montaggio, un nuovo modo di produrre in fabbrica che riduce ore di lavoro (→); - Ford riesce a produrre macchine che gli operai potevano acquistare con soli 3 mesi di salario, “modello T” (); - Fredrick Taylor e il “taylorismo”: organizzazione scientifica del lavoro → sfruttare lavoro nel modo più efficiente; - Conseguenza per lavoratori: alienazione del lavoro in nuova fabbrica data dalla catena di montaggio e dai ritmi imposti dai nuovi sistemi per rendere più veloce e produttivo il lavoro → “Tempo Moderni”, 1936, lavoratore viene quasi schiacciato dagli ingranaggi → questo sistma cambia profondamente la vita delle persone. Come questo nuovo sistema ha un impatto fuori dalla società → maggior produttività (produzione di massa) si associa a salari più alti e quindi a consumi di massa. I sistemi “fordisti” e “tayloristi” vengono introdotti mano a mano nei vari paesi ma in tempistiche diverse: prima USA poi Europa, con alcuni decenni di scarto → definirono le caratteristiche della moderna fabbrica e società industriale. 11 ottobre 1929: crollo della Borsa di New York: perdite del 50% di tutti i titoli azionari: Cosa era successo? - Mercato americano di beni di consumo era in via di saturazione (non potevano esportare, salari USA molto più alti di EU, nessuno poteva acceeedere a quei beni, non c’era mercato all’infuori di usa). - Frenesia di consumo e produzione = con la crescita continua delle produzione di merci, molte più persone avevano comprato titoli di aziende che sembravano andare sempre meglio → febbre speculativa sui titoli azionari dopo la fase espansiva dell’ecomonia: tutti compravano azioni solo per rivenderle poco dopo. - Continua crescita vendita azioni > bolla speculativa (come ’08) → non c’era corrispondenza tra il valore di un’impresa e il numero di azioni in circolazione > tutti cominciarono a vendere azioni, processo inverso. pag. 21 - Corsa alla vendita dei titoli azionari, genera panico negli azionisti e nei banchieri e negli azionisti → da crisi finanziaria a sistema bancario. - Crisi sitema finaziario > banche > finanaziano imprese ed economia reale → domino porta a crisi delle industrie = crollo di produzione, crollo di prezzim licenziamenti e disoccupazione di massa → da 4 a 15 milioni di disoccupati. - Dagli Stati Uniti al mondo: Germania, Europa, America Latina. Conseguenze mondiali della crisi → ogni paese risponde in modo singolare, facendo quello che crede; politiche uguali un po’ ovunque: - Svalutazione della moneta (per redere competitive le esportazioni) - Protezionismo (= imposizione di dazi sulle merci importare, per rendere più care le importazioni) Si arriva ad una paralisi del commercio mondiale, nessuno compra più niente da nessuno: - Crollo del commercio internazionale - Peggioramento della crisi nei paesi più deboli (es. america latina, Brasile distruzione del caffè per contenere il crllo dei prezzi) Uscita dalla crisi nel caso degli stati uniti = il presidenten in carica Hoover (repubblicano) crede che l’economia recupererà da sola ma non è così: gli Stati Uniti sprofondano nella crisi, la disoccupazione raggiunge numeri mai visti. La ripresa solo con il “New Deal” – nuovo patto – di Franklin Delano Roosvelt, eletto per la prima volta nel 1933 - ci fu un deciso intervento dello stato per far ripartire l’economia, mentre in genere non era mai intervenuto: - Autorità di controllo sul mercato azionario - Aumenta spesa pubblica: attiva indennità ai disoccupati - Sostegno all’ccupazione con domanda pubblica: opere pubbliche per creare lavoro - Aumento del deficit, contro la teoria economica classica - Queste politiche vengono ispirate da J.M. Keynes (già visto con versailles) = sua teoria è che stato deve intervenire anche se causa deficit Gli stati uniti riformano il proprio sistema capitalistico, abbandonano il liberismo assoluto a favore dello stato sociale: introducono un sistema di sussidi e aiuti “welfare state”. Lo stessi avviene nei principali paesi capitalistici, democratici e non: lo stato sociale caratterizzò a lungo le società capitalistiche, fu la risposa all’alternativa rappresentata dal sistema comunista. pag. 22 Effetti della crisi in Europa: oltre impatto economico, genera impatto politico - Inghilterra = svalutazione della moneta, tagli alla spesa pubblica; politica = nascita di un partito di estrema destra che si ispira al fascismo italiano; - Francia = disoccupazione, riduzione dei salari; politica = movimenti di destra, instailità, politiche sociali del Fronte popolare (alleanza socialisti e comunisti) - In tutti nascono partiti di estrema destra e lo stato cerca di intervenire per cercare di sanare la situazione - Italia fascista → lo stato interviene per risolvere trasformandosi in stato imprenditore: l’IRI (1933) si fa carico delle aziende in crisi, ne acquisisce il controllo compresi i debiti, le risana e passa a controllare i settori importanti dell’economia; politiche di opere pubbliche e introduzione di sussidi per la disoccupazione. Sia democratici sia dittature hanno politca analoga = intervento dello stato nell’economia, caratterizzerà una fase storica fino agli anni ’70 (crisi petrolifera) Dopo la crisi del 29 tutti gli stati – democratici e totalitari – svilupparono o ampliarono i propri programmi di spesa pubblica. Aumento spesa pubblica in rapporto al PIL = già nella 1GM stato fa molte più cose e interviene per gestire macchina bellica, dopo 29 intervento ancora maggiore = nel 1870 nei principali paesi industrializzati la spesa pubblica era bassissima, non superava il 10% del PIL, negli USA era curca il 7% del PIL. Antonio Gramschi, Quaderni dal carcere: • Modernizzazione e sviluppo delle forze produttive sono inevitabili in quella fase storica (anni 20-30) • Gli sviluppi della crisi mondiale dimostrano che c’è anche una soluzione capitalistica al problema della modernizzazione: “fordismo” e “americanismo”, come forme di organizzazione non solo della produzione ma anche della società e dello Stato, con alla base la libertà d’impresa • E la rivoluzione socialista? Lungo periodo… IL NAZISMO GERMANIA 1919-1923: - Sconfitta 1GM, 1919 crollo dell’Impero, instaurazione Repubblica di Weimar (piccola cittadina in contrapposizione alla capitale Berlino indica cambiamento e rottura con tradizione fortamente militare del Reich); - Introduzione di una nuova costituzione : stato federale con larghe autonoie, sistema parlamentare bicamerale (+suffragio universale) → all’assemblea costituente la maggioranza va al partito socialdemocrativo che crea alleanza con il partito centrista cattolico e i liberaldemocratici → coalizione deve affrontare la difficilissima congiuntura post-bellica; - Esercito tedesco era stato ridotto a solo 100.000 unità dopo sconfitta, come conseguenza nascono corpi paralleli di soldati ed ufficiali e governo stesso se ne serve per repirmere tentativi rivoluzionari a seguito della difficile condizione economica (ex soldati, vedi sotto); - Problemi nel ripristino della legalità: tentativi rivoluzionari (“fare come la russia”) e gruppi parlamentari di ex soldati (stessi di prima) e ufficiali nazionalisti che attuano colpi di stato contro la Repubblica, che è vista come debole (diversità dei partiti, governi non riescono a prendere decisioni); - Polarizzazione politica del paese: crescita dei partiti di estrea destra ed estrema sinistra, si servono di attentati e violenze nel paese; - Al nuovo governo vengono date le colpe di quello che Germania ha subito a Versailles, la democrazia di Weimar si dimostra debole; pag. 25 libri contrari all’ideologia nazista in tutta la Germania (cerimonie che volevano creare un coinvolgimento di massa) . Identificazione progressiva dello stato con il partito nazista → uomini del partito nazista entrano nelle istituzioni e nella burocrazia dello stato. Creazione di “amministrazioni speciali”, che prendono ordini direttamente da Hitler (in base al cosiddetto “Fuehrerprinzip”), senza che vengano cancellate quelle preesistenti (vengono “scavalcate”. Es. ministero dei lavori pubblici continua ad esistere ma viene creato una specie di “doppio”, una struttura parallela di funzionari che rispondevano agli ordini diretti di Hitler. Differenza con il fascismo: - in Germania si crea una situazione di plurità di centri di potere (doppie amministrazione) MA è sempre una sola persona a prendere la decisione, Hitler, che risolve eventuali conflitti tra questi centri di potere; - in Italia resta in piedi la monarchia, che contrasta la vocazione totalitaria del fascismo (e c’è la Chiesa cattolica, che agisce con autonomia nella società) Politica razziale → una volta arrivato al potere, il nazismo centra tutta la sua azione politica interna alla persecuzione razziale degli ebrei; prima in Germania (persecuzione immediata dal 1933*) e poi in tutta Europa (durante la seconda guerra mondiale inizia lo sterminio). *La persecuzione inizia con l’espulsione degli ebrei dalle amministrazioni dello stato, dalle università, dalle professioni. Inizia un esodo di massa di ebrei dalla Germania: si calcola che circa 300.000 su circa 500.000 lascino il paese (oltre la metà). Tutta la teoria e la stessa oncezione razziale era basata su un’idea completamente inconsistente dal punto di vista scientifico, che sistessero due razze in Germania, quella ariana, del popolo tedesco e una ebraica → confusione tra razza e religione: nel momento in cui il governo inizia la persecuzione, non possono identificare chi è ebreo e chi no, chi è ebreo? Solo chi professa la religione ebraica? Quale componente ebraica doveva esserci nella famiglia per essere considerato ebreo? Persecuzione per via legislativa e con violenza: LEGGI DI NORIMBERGA, 1935 → gli ebrei sono privati della cittadinanza tedesca e dei diritti civili, vengono proibiti i matrimoni “misti”. “NOTTE DEI CRISTALLI”, 1938 → centinaia di negozi di ebrei distrutti dalle SS e dalla GESTAPO (polizia), centinaia di vittime, migliaia do ebrei arrestati (portati in campi di concetramento già esistenti quando hitler va al potere, principalmente usati per i suoi oppositori politici). Sinagoga di Berlino viene incendiata e distrutta nella notte dei cristalli. (Il linguaggio è performativo → fa credere in una realtà usando un determinato termine) Differenza sostanziale tra persecuzione e sterminio: - prima seconda guerra mondiale non c’è sterminio in Germania, c’è un’escalation della persecuzione, un’aggravarsi progrressivo di atti di violenza contro gli ebrei, mirando a eliminare gli ebrei dalla vita politica e civile ed indurli a lasciare la Germania. pag. 26 La difficoltà di perceire il pericolo: alcuni ebrei tedeschi emigrano dopo la promulgazione delle leggi razziali nel 1925 ma rientrano in Germania prima dello scoppio della guerra, pensando che il peggio fosse passato. Politica razziale, persecuzioni e sterminio → non solo ai danni della popolazione ebraica, tutta un’attuazione di politiche razziali violente anche in casi di cittadini non ebrei: - Programma di “eutanasia”*: ucciosione da parte di medici nazisti di almeno 200.000 persone (stime per difetto) affette da malattie genetiche o disabilità psichica, considerate dai nazisti “vite indenge di essere vissute”; - Persecuzione e uccisione degli omosessuali: 100.000 arrestati, tra 5mila e 15mila internati nei campi di concentraento (danneggiavano razza ariana); - Sterminio degli zingari: si calcola che i nazisti abbiano ucciso nel corso della seconda guerra mondiale circa 220mila persone di etnia Rom e sinti sul milione circa che viveba nei paesi occupati in europa soprattutto orientale; *progetti di “eutanasia”: per il miglioramento della razza tedesca, esempio delle teorie “scientifiche” (autori erano docenti e studiosi universitari, scienziati, ma non hanno base scientifica) – libro pubblicatonel 1920 “Die Freigabe der Vernichtung Lebensunwerten Lebens” (“ciò che consente la distruzione di una vita indegna di vita” del giurista Karl Binding, professore in pensione dell’università di Lipsia e dello psichiatra Alfred Ohche (Università di Friburgo), entrambi einenti studiosi e scienziati. Poster di propaganda della rivista nazita “Nuovo Popolo” → associa le persone affette da disabilità o malattie ereditarie con il costo che ha per il paese il mantenimento di quelle persone: non solo non servono e peggiorano la razza ma sono un costo: “60,000 marchi è quello che questa persona affetta da disturbi ereditari costa alla comunità del popolo nel corso della sua vita. Signori cittadini, questo è anche il Vostro denaro . Leggete il “Nuovo Popolo”, il mensile dell’Ufficio per le Politiche della Razza del NSDAP." Come milioni di persone si possono essere convertiti a queste ideologie? “Come si diventa naisti”, libro del sociologo WS Allen che studiò come un piccolo paese della Germania (inventato nome, ma corrisponde ad un luogo in cui aveva fatto ricerche) si sia convertito al partito di hitler e sue ideologie. Diari di filologo ebreo tedesco V. Klemperer, analizza come le persone cominciano a parlare come i nazisti, a fare propri i termini della propaganza nazista, il modo in cui le persone, sentendo o leggendo ripetutamente certi termini, cominciano a loro volta a farne uso quotidianamente. Esempio la parola “Volk”, popolo → portava la gente a pensare che il partito nazista e il volk fossero la stessa cosa, anche uguake a chi non era nazista non apparteneva al volk; in sostanza, studia il modo in cui le manipolizzazioni della propaganda funzionano ed entrano nella testa delle persone. La questione del consesno al nazismo → fino a che punto in Germania la gente era d’accordo con idee e propaganda dei nazisti? I tedesch ierano d’accordo o subirono? Come in Italia, cìè un servizio di sussidi e assistenza ai disoccupati, ma c’è anche un intervento dal punto di vista economico che porta la Germania a superare la crisi: rimilitarizzazione + opere pubbliche; piena occupazione (infrastrutture e riarmo), recupero dei salari, prezzi controllati; politica sociale e assistennziale: pag. 27 organizzazione del tempo libero, migliori condizioni in fabbrica; la nuova politica: parate, riti del regime, mobilitazioni di masse. Attua una serie di politiche sul fronte interno che inevitabilmente lo portarono ad avere conseso. Ciò non toglie che ci sia l’elemento della repressione: già subito dopo l’ascesa al potere è tutto olto rapido, a differenza del fascismo in Italia che è un processo molto lungo. Hitler nel marzo 1933, dopo appena due mesi dopo l’ascesa al potere, apre il primo campo di concentramento per prigionieri politiici a Dachau (dintorni di Monaco, foto): 1200 prigionieri a maggio, quasi 5000 a dicembre 1933. NB campo di concentramento non è campo di sterminio. Successivamente campi di concentramento sono costruiti in tutto il paese: inizialmente per rinchiudere oppositori politii, reigiosi, omosessuali, zingari; dopo la “notte dei cristalli” anche per rinchiudere gli ebrei. LA PROPAGANDA → la macchina della propaganda messa in piedi dal regime nazista non ha paragoni in per la sua pervasività ed efficienza: - Il nazismmo mette a disposizione della propaganda i nuovi mezzi di cominucazione di massa - Aspetti rituali, simblici ed estetici del regime e delle manifestazioni di massa Contraddizione tra la modernità dei mezzi impiegati per costruire il regime e l’appello a concetti antichi, come la “stirpe tedesca”. Modernità = mobilitazione delle masse: raduno del partito nazista a Norimberga (foto in alto), grandi coreografie di massa, appello ad elementi emotivi e irrazionali, si vogliono coinvolgere le persone non tanto con le cose che si dicono ma anche solo con scenografie e situazioni di identificazione del singolo in una grande massa di persone. Idea dell’adesione ad un partito politico come adesione di tipo religioso, rituali senza spiegazione razionale ma puntano a coinvolgimento emotivo. Come in Italia, anche in Germania le organizzazioni naziste partono dalla tenera età: raduno della Hutler-Jugend, 1933 (foto). Come fu possibile che tutta una società fosse inquadrata dentro al regime? Conta anche il fatto che ogni forma di oppoizione fu eliminata → opposizioni eliminati o imprigionati, esilio di politici e intellettuali, centinaia di migliaia di persone lasciano la Germania, soprattutto ebrei. La chiesa non fece quasi opposizione: solo una minoranza di pastori protestanti si schierò contro il regime; la chiesa cattolica firma un concordo con hitler nel 1933. Joachim Fest (storico liberale tedesco) → “Se, alla fine del 1938, Hitler fosse caduto vittima di un attentato, ben pochi esiterebbero oggi a definirlo uno dei massimi uomini di Stato tedeschi” → sarebbe ricordato come colui che riuscì a portare fuori dalla crisi la Germania ecc.. figura che nonostante tutto ha più tratti positivi che negativi (se non avesse scatenato 2GM). pag. 30 Organizzazione dello stato → dal punto di vista statuale, lo stato che esce dalla rivoluzione bolscevica, dopo la riunione dei soviet si organizza in una repubblica federale socialista: nel 1922 si costituisce l’URSS (unione repubbliche socialiste sovietiche, sderiscono: regione transcaucasica e caucasica, Ucraina, Bielorussia, regioni asiatiche dell’ex impero zarista…) La nuova Costituzione distingueva tra competenze appartenenti al centro, URSS, e quelle che dovevano andare alle repubbliche, ma la gestione fu più centralizzata che federale: le repubbliche hanno poca autonomia (URSS, 22.000.000 km quadrati) Condizioni arretrate del paese → alla morte di Lenin (precoce, 1924) l’Unione sovietica è un paese ancora fortemente arretrato, in maggioranza agricolo (i contadini solo l’86% della popolazione). L’agricoltura è arretrata, quasi arcaica: non c’è quasi commercializzazione dei prodotti e uso di strumenti meccanici. I contadini sono in generale poverissimi, l’analfabetismo riguarda la quasi totalità della popolazione. Mappa nell’immagine → filo conduttore di rivoluzioni e rivendicazioni delle repubbliche dopo caduta dell’URSS; c’è un mosaico di nazionalità, non solo quella russa. Diverse etnie, diverse appartenenze religiose e diverse apparteneza linguistiche. “Congelamento” di queste nazionalità, a dissoluzione URSS riemergono. Il Partito comunista alla morte di Lenin (1924) → analogamente a quanto succede in Italia e Germania (con ritmi diversi), anche il partito comunista sovietico occupa sempre più posizioni all’interno dell’amministrazione statale: con Lenin si crea un’enorme amministrazione statale, perché lo stato è chiamato a svolgere tutta una serie di funzioni di gestione dell’economia; il Partito comunista è sempre più identificato con lo Stato e occupa ogni spazion nell’aministrazione: si forma un’enorme burocrazia di funzionari di partito. La differenza fondamentale è che le persone del partito comuniasta occupano semrpre più posizioni importanti anche nell’economia perché è in gran parte gestita dallo stato. (serie di altre trasfrmazioni che riguardano anche ridimensionamento dell’influenza della chiesa ortodossa nel corso degli anni: matrimonio religioso abolito e sostituito dal civile, divorzio più facile, abrogata la legge zarista che puniva omosessualità e fu riconosciuto il diritto universale al lavoro, parità assoluta dei sessi + legalizzazione dell’aborto, emancipazione di genere diventa questione politica) Morte di Lenin a causa di una malattia lunga due anni → il corpo viene imbalsamato e esposto in un mausoleo ai piedi del Cremlino (sede del governo alla fine della guerra civile), in suo onore la città di Pietrogrado fu rinominata in Leningrado (oggi San Pietroburgo) = creazione di un vero e proprio culto del leader rivoluzionario. pag. 31 Lotte interne al partito, feroce lotta di successione → all’inzio i due leader che si contendono la scena sono Lev Trockij/Trosky (→) e Iosif Stalin. Da questa guerra uscirà vincitore Stalin → riuscì a rafforzare il suo potere personale e cambiò la politica economica del paese e portò ad un’esasperazione il culto della personalità. - La sinistra del partito è guidata da Trosky, che ha comandato l’Armata rossa durante la guerra civile, i suoi obbiettivi sono: portare la rivoluzione in europa e industrializzare il paese. Secondo lui la costruzione di una società socialista nell’urss necessitava di tempi lunghi e la rivoluzione in altri paesi sarebbe servita per realizzare meglio il comunismo dentro la stessa, teoria della rivoluzione permanente (perde, poi costretto all’esilio e assassinato da un sicario di Stalin in Messico). - Un vasto gruppo di dirigenti vuole invece consolidare il comunismo in URSS e non pensa di esportare la rivoluzione: tra questi emerge la figura di STALIN (→): Già nel corso degli anni 20 aveva come idea fondamentale che unione sovietica dovesse rafforzarsi al suo interno (no esportazione della rivoluzione) → no fuori territorio urss, ma occuparsi della creazione di uno stato solido, che avesse controllo della popolazione al suo interno e soprattutto di tutti i processi produttivi. Questa linea di Stalin viene definita nei manuali come la teoria/idea del socialismo in un solo paese. Tempi brevi e immediate azioni contro tempi lunghi di Trosky. Stalin trionfa, Trosky viene espulso dal partito e successivamente dall’urss; suo principale alleato fu Nikolaj Bucharin e collabrò inizialmente con stalin nella liquidazione di altri dirigenti del partito più vicini a Trosky, anche loro espulsi e poi eliminati (rafforzamento autoritarismo). Due pilastri della politica economica di Stalin: ➢ La collettivizzazione completa delle campagne, ovvero eliminare la proprietà privata della terra e quello strato sociale formato dopo la guerra civile, i kulaki; ➢ Industrializzazione del paese a tappe forzate (i tempi rapidissimi sono da ricordare), che era quasi completamente agricolo; Un modello economico nuovo perché si tratta di costruire uno strato che gestisce completamente l’economia del paese: centralizzazione, lo stato ddecide dal centro cosa e quanto produrre + progressiva introduzione di una pianificazione dell’economia: “piani quinquennali”, che impongono ritmi frenetici di produzione in base agli obbiettivi del centro > rigidità dei piani (non di anno in anno, ma in cinque). Industrializzazione a tappe forzate con ritmi imposti dai piani > tra il 1928 e il 1932 (ovvero anni di crisi economica in Occidente) la produzione industriale in URSS raddoppia. Si punta tutto sull’industria pesante: siderurgia, macchinari, elettricità (non beni di consumo ma di base, ma industria che fornisce risorse). Da ricordare il gigantismo delle nuove fabbriche e che intere città e regioni industriali furono create ex novo, quindi con un processo fortemente centralizzato lo stato individua delle regioni in cui costruire serie di industrie tutte collegate nei programmi statali. Il risultato dal punto di vista della produzione industriale è straordinario → nel 1939 l’URSS è già diventata la terza potenza industriale a livello mondiale, dopo Stati Uniti e Germania. Collettivizzazione forzata delle campagne > eliminazione completa della proprietà privata della terra nelle campagne; i rivoluzionari, nella fase di sviluppo dei soviet avevano promesso ai contadini la terra, quindi una volta creata classe sociale dei kulaki, per poi riprendere la terra di dovette ricorrere a metodi violenti perché questi piccoli proprietari erano assolutamente contrari; il tessuto sociale del paese viene sconvolto pag. 32 dalla collettivizzazione forzata delle campagne, compiuta con violenza: non abbiamo dati ma si stima che circa il 30% dei kulaki siano stati deportati e imprigionati nei campi di lavoro forzato, gulag). Di pari passo, con lo sviluppo delle aree industriali si generano fenomeni enormi di migrazioni interne e spostamento di popolazioni (masse di contadini lasciano le campagne e si spostano verso le aree industriali), nascono dal nulla città attorno ad aree industriali (urbanizzazione), si può parlare di un vero e proprio sconvolgimento del tessuto sociale dell’Unione Sovietica. Drammatiche conseguenze: i costi umani di queste politiche sono enormi, si genera una nuova carestia nei primi anni trenta: si stimano milioni di morti → conseguenza del fatto che i contadini tra le forme di opposizione che trovano ci sono il cercare di produrre meno o nascondere i prodotti prima che vengano perquisiti, riducono le semine e si vedono requisiti i prodotto → gli effetti economici sono disastrosi, le nuove aziende agricole gestite dallo stato sono completamente inefficienti. Uno stato onnipotente > repressione interna e politica viene attuata attraverso la costruzione di uno stato di polizia: la polizia politica reprime ogni minima opposizione (chi si oppone aprtamente viene incarcerato e inviato nei capi di lavoro forzato; epurazione interna al partito comunista (vi erano correnti diverse): espulsioni (processi farsa), il partito è controllato completamente da Stalin, chi gli si oppone viene accusato di essere “nemico del comunismo” e quindi nemico del popolo e quindi incarcerato. Lo stato sovietico viene definito da alcuni dirigenti comunisti “Leviatano” (mostro biblico): un potere fuori controllo. Questa fase in cui Stalin procede all’eliminazione di ogni nemico all’interno del suo stesso partito, con processi che portano a condanne a morte eseguite, è la fase del “terrore”, che coincide con gli anni trenta. I massimi dirigenti del partito furnono processatie e condannati a morte. Tutta la vecchia guardia del partito bolscevico fu uccisa, così come i vertici dell’Armata rossa, metà degli ufficiali, praticamente tutte le élite dele repubblice non russe, scienziati e intellettuali. Casa di Trotsky a Città del Messico → ora museo Non è strano che abbia scelto il Messico, poi ci sarà una rivoluzione ispirata a quella russa, fino ad arrivare a Lázaro Cárdenas. Risuscì a stabilirsi in un quartiere semicentrale, aveva organizzato la sua residenza, una parte fortificata con torretta di sorvelianza (specie di fortino sicuro che neanche la distanza geogrrafica lo mettesse al riparo da stalin): effettivamente un sicario lo raggiunse (dopo un primo tentativo fallito) isolato presentandosi come giornalista lo ferì e morì nei giorni dopo rip. pag. 35 • Cambiamento di alleanze → alleanza con la Germania, 1936: “Asse Roma-Berlino”, allenaza in base alla quale Germania e Italia si riconoscono il reciproco diritto ad espandersi, la Germania a Est e l’Italia nel Mediterraneo • 1936: Italia e Germania appoggiano il colpo di stato del generale Francisco Franco in Spagna; l’Italia invia 70.000 volontari nella guerra civile tra le forze di Franco e le forze che difendono la Repubblica spagnola (Germania invierà armi) ➢ Gerra Civile Spagnola Antefatto: instaurazione della repubblica nel 1931 in una situazione di crisi politica e in parte economica in conseguenza alla crisi del 29, conflitto sociale che sfocia nella decisione del re di lasciare il Paese (viene promulgata costituzione repubblicana). È una repubblica molto debole (come Weimar) per motivi diversi, legata soprattutto ad aspetti politici. Nel 1933 viene fondata la Falange, partito di estrema destra che si ispira al fascismo italiano (partito armato, uniforme azzurra). Nel 1936 il Fronte popolare (socialisti, comunisti, anarchici) vince le elezioni con piccolo margine ma il paese è spaccato e i militari si sollevano contro il governo repubblicano. Elemento importante che ci fa dire che la guerra civile spagnola è un passaggio fondamentale verso il baratro della 2GM è il fatto che anche se le cause provocanti sono interne, il conflitto coinvolge anche altri paesi, si internazionalizza (su base ideologica) → caratterizzato da motivazioni ideologiche nei due schieramenti (hanno due visioni del mondo diverse), scontro ideologico tra fascismo e antifascismo. Carlo Rosselli, fondatore del movimento antifascista “Giustizia e libertà” proclama in un discorso alla radio di Barcellona nel 1936: “Oggi qui, domani in Italia”. Antifascisti da tutto il mondo vanno a combattere come volontari nelle file repubblicane. Quadro simbolo della guerra civile spagnola e dei modi in cui fu combattuta: Guernica, Pablo Picasso, 1937 (→) rappresenza bombardamento di Guernica rasa al suolo dall’aviazione: uso di armi nuove/potenziale molto maggiore in 2GM (“prima prova”) + uccusione di civili. Sia Italia fascista in etiopia ma anche franchisti nella guerra civile. Italia fascista verso la guerra → vengono messe in atto una serie di politiche nell’Italia fascista e Germania nazista che portano in un’unica direzione, scelte fatte che vanno tutte verso una politica aggressiva che sfocierà inevitabilmente in 2GM: ➢ 1937: l’Italia firma con Germania e Giappone un patto antisovietico ➢ 1937: l’Italia esce dalla Società delle nazioni ➢ 1938: Conferenza di Monaco: Italia, Francia e Inghilterra (vincitori) si accordano e consentono a Hitler di annettersi Boemia e Moravia (cecoslovacchia – principio di nazionalità: gli accordi di Versailles non tengono più alla politica aggressiva di Hitler) ➢ 1939: l’Italia occupa l’Albania ➢ 1939: l’Italia firma il “Patto d’accaio” con la Germania – siamo alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale ➢ Nonostante tutte queste mosse, l’Italia nel 1939, quando Hitler invade la Polonia e fa scoppiare la seconda guerra mondiare, dichiara la “non belligeranza”, ritenendo di essere militarmente impreparata pag. 36 Germania nazista verso la guerra → tedeschi non avevano accettato la pace punitiva imposta al paese: spirito di rivalsa dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale e l’umiliazione di Versailles + politica estera aggressiva da subito di Hitler: ➢ 1933: la Germania esce dalla Società delle nazioni ➢ 1934: un primo tentativo di annetter l’Austria fallisce (reazione di Mussolini) ➢ 1935: con un plebiscito la regione della Saar torna alla Germania ➢ Inizia una accelerata politica di riarmo: le forze della Wehrmacht (esercito tedesco) superano cinque volte i limiti fissati a Versailles ➢ Anni ’30 antecedenti a guerra ci sono una serie di operazioni militari (tutto molto rapido) → espansione a est ➢ Novembre 1937: Hitler dichiara che la guerra sarebbe iniziata entro il 1938 e indica gli obbiettivi: Austria e Cecoslovacchia ➢ 1938: Hitler annette Austria e Sudeti (regioni di lingua tedesca della Cecoslovacchia) ➢ 1939: annette Boemia e Moravia ➢ 1939: patto Ribbentrop-Molotov con l’URSS (per tutelare fronte orientale, scelta strategica) ➢ 1 settembre 1939: invade la Polonia (nonostante avvertimenti delle nazioni, se invadi polonia scateni guerra) inizia la seconda guerra mondiale ➢ Strategia messa in campo è la “guerra lampo” (blitz-krieg): campagne militari rapide. Questione del “corridoio di Danzica” → a Versailles viene divisa la Germania, dando questo pezzo al ricostituito stato della Polonia per sbocco al mare. Hitler rivendica questo territori, per unire la Prussia orientale con il resto della Germania. Analisi del contesto e origini della seconda guerra mondiale: a differenza della prima, fu una guerra annunciata, prevista da molti, per diversi motivi: • Riarmo tedesco • Aggressione italiana all’Etiopia • Internazionalizzazione della guerra civile spagnola 1936-39, con interventi di Italia e Germania (con Franco) e URSS (con la Repubblica) • In Asia: aggressione giapponese alla Manciuria pag. 37 Europa senza pace → la prima guerra mondiale ha mostrato che le potenze europee non sono in grado di risolvere pacificamente i propri conflitti. Usa e Urss rinunciano a svolgere il ruolo di arbitri: isolazionismo degli usa, “socialismo in un solo Paese” di Stalin. I trattati di Versailles hanno lasciato irrisolte molte questioni: ad esempio la Francia reclama danni di guerra, l’Italia territori. Interpretazioni delle origini della guerra → alla fine della seconda guerra mondiale, a Hitler e ai capi nazisti viene attribuita al completo la responsabilità della guerra: l’ideologia nazista è all’origine della guerra. Una diversa interpretazione spiega la guerra in termini di politica di potenza ed errorir nella costruzione di un equilibrio internazionale attorno alla Germania dopo la prima guerra mondiale. Crisi del 1929: 1. Ha mostrato le connessioni tra le economie monciali 2. Ha mostrato l’incapacità di politiche comuni: ogni paese ha cercato soluzioni per conto suo Debolezza della Società delle nazioni + errori dei vincitori (concessioni e accordi con Hitler) Perché Hitler non fu ostacolato prima? La politica di “appeasement” della Fracia e dell’Inghilterra , cioè i motivi per cui i vincitori concedano molte cose a Hitler, si spiegano in due modi: le loro opinioni pubbliche sono contrarie alla guerra e si cerca di guadagnare tempo per impreparazione militare (non ne potevano più di guerra dopo 1GM). Alleanze (recap): - Le potenze europee dichiarano che, in caso di attacco alla Polonia, sarebbe stata guerra - Francia e Inghilterra cercano alleati contro Hitler senza successo: gli USA non si muovono, l’opinione pubblica è contraria alla guerra; il Giappone è interessato alla supremazia nel Pacifico e si allea con Hitler; Stalin teme la Germania e si allea con Hitler. Alleanza Hitler – Stalin: • Hitler si allea con Stalin per evitare di essere accerchiato da un’eventuale alleanza dell’URSS con la Francia; blocca la situazione a est per potersi concentrare sul fronte occidentale. • Stalin accantona il patto antifascista (allanza innaturale, contro tutto quello che Stalin aveva detto fino ad adesso) e punta all’espansione territoriale (Polonia). • Sia URSS che Germania vogliono guadagnare tempo. • Conseguenze del patto Hitler-Stalin in Europa: crisi alleanze politiche antifasciste. Guerra di aggressione della Germania di Hitler → a differenza della prima guerra mondiale, in cui la Germania non è l’unica responsabile (anche se i vincitori l’avevano giudicata tale), la seconda guerra mondiale scoppia come sbocco inevitabile della politica di aggressione della Germania di Hitler (punto su cui sono tutti d’accordo = colpa politica aggressiva tedesca). La guerra è frutto di una concezione “vecchia” del mondo → la decisione di Hitler è basata su una concezione ottocentesca della politica di potenza: una visione eurocentrica; (infatti Hitler si “dimentica” di USA) pensa che dominando l’Europa si domini il mondo, sottovaluta soprattutto gli Stati Uniti, ormai prima potenza mondiale. ➢ Caratteristiche della Seconda Guerra Mondiale: 1. Continuità tra prima e seconda guerra mondiale sul piano delle relazioni tra gli Stati, stessie motivazioni: nazionalismo aggressivo (politica di potenza, idee di conquiste territoriali, logiche analoghe tra i due conflitti) alla base dei due conflitti (alcuni studiosi parlano di una “guerra dei trent’anni”) 2. Guerra ideologica, quindi “guerra totale” → si combatte in nome di idee, per affermare la propria visione del mondo (Hitler > Mein Kampf, supremazia tedesca, questione razziale, ecc./ pag. 40 SECONDA FASE DELLA GUERRA 1941 – 1943: - Inizia del 1941 quando inizia la guerra ad Est: Hitler “cambia idea” (era solo alleanza strategica per guadagnare tempo) e attacca l’URSS - Ingresso in guerra degli Stati Uniti nel dicembre 1942, dopo l’attacco giapponese alla flotta americana a Pearl Harbour (obbliga opinione pubblica a cambiare idea) → sbarchi in Europa, Sicilia e Normandia. Massima espansione raggiunta da Germania hitleriana e dall’Asse (1942): in alcuni sono instaurati governi collaborazionisti (parte del territorio francese). Sostanzialmente tutta l’Europa è in mano alle forze hitleriane, eccetto penisola iberica e Regno Unito. La svolta decisiva del conflitto è la battaglia di Stalingrado (1942): prima sconfitta nazista. La resistenza dei sovietici si prolunga per mesi e i nazisti sono costretti a una rovinosa ritirata. Battaglia costò 1 milione di soldati morti feriti o fatti prigionieri per i nazisti, altrettanti per i russi. TERZA FASE DELLA GUERRA 1943 – 1945: Porta alla definitiva sconfitta della Germania - Sbarco Alleati in Sicilia: luglio 1943 → provoca la caduta del regime fascista di Mussolini in Italia - Sbarco Alleati in Normandia: giugno 1944 - Nessuno è disposto ad arrendersi perché si pensa ci sia in gioco l’esistenza stessa dei propri paesi → resa Germania nel maggio 1945 quando ormai i sovietici sono a Berlino. La resa del Giappone nell’agosto del 1945 è successiva allo sganciamento delle bombe atomiche. Italia in guerra: Etiopia + alleanza, tutto faceva intendere che l’Italia sarebbe entrata in guerra. In realtà nel 1939 Mussolini sceglie la strada della non belligeranza > ribadisce l’alleanza con Hitler ma afferma che l’Italia non avrebbe partecipato alle operazioni belliche nella prima fase. Una scelta apparentemente non coerente con la sua politica estera, perché era consapevole dell’impreparazione dell’esercito italiano, messo a dura prova in Etiopia e durante la guerra civile spagnola → mussolini voleva la guerra, ma serviva tempo e fu colto di sorpresa dalla decisione di Hitler di invadere la Polonia. Cambia idea nel 1940 perché teme che l’Italia nella nuova Europa (nel nuovo ordine europeo che la Germania voleva costruire) sarebbe stata esclusa: • Nel giugno ‘40 decide di invadere la Grecia, lo annuncia da piazza Venezia, nell’idea che la guerra di Hitler fosse praticamente vinta; “bastava qualche migliaio di morti per sedersi al tavolo della pace come una delle potenze vincitrici”. pag. 41 • I suoi calcoli furono completamente sbagliati; l’Italia cominciò ad impegnarsi su una serie di fronti: oltre a Balcani (Grecia) anche Francia (quasi sconfitta) e Africa (contro Egitto partendo dalla colonia italiana della Libia) però rapidamente l’idea militare di mussolini, cioè una guerra autonoma, diventò una guerra subalterna, nel senso che i tedeschi dovettero intervenire su tutti i fronti per aiutare l’esercito italiano e l’iniziativa strategica passò in mano ai tedeschi. • (1941: corpo di spedizione in URSS, disastrosa ritirata di Stalingrado). • Gli italiani subirono una serie di sconfitte su tutti i fronti e la svolta fu il luglio del ’43 con lo sbarco degli Alleati in Sicilia: il 25 luglio cade il governo di Mussolini dopo il voto di sfiducia del Gran consiglio del fascismo (grande maggioranza.) Il re fa arrestare Mussolini e nomina il generale Pietro Badoglio alla guida del governo. Guerra contro i civili → uno dei caratteri fondamentali della guerra, viene condotta in modo terribile su tutti i fronti. Bombardamenti su città italiane (immagini). Numero di morti civili nelle guerre del ‘900: > Prima guerra mondiale: 5% del totale > Seconda guerra mondiale: 50% del totale (=carattere totale della guerra, in tot. 50 milioni di morti) > guerre combattute in diverse parti del mondo a partire dal 1945 agli anni ’80 del 900: 80% di vittime civili, conflitti attuali (es. Siria) Vittime civili vuol dire in grande maggioranza donne, perché gli uomini sono negli eserciti; donne con minori rimanevano nelle città o sfollate ed erano le principali vittime della guerra (dal punto di vista civile). Inoltre, si verificarono su diversi fronti (anche italiano – Alleati da sud) stupri di massa al passaggio degli eserciti in molti paesi. Protagonismo crescente delle donne, ancora maggiore nella 2GM, protagoniste sia come nella 1GM, sostituendo uomini nei lavori, società, industrie, ma anche facendo parte dei movimenti della resistenza con ruoli militari o di collaborazione attiva con i gruppi armati → mobilitazione di massa resa necessaria dalla “guerra totale”, le donne furono coinvolte in molte attività lavorative prima maschili, con e più che nella 1GM. Elemento molto importante della guerra > è guerra totale = MOBILTAZIONE TOTALE: il coinvolgimento completo delle risorse umane ed economiche del paese, ma “totale” anche perché fu condotta fino all’estremo, in particolare la Germania nazista condusse una politica estremamente brutale, milioni di persone costrette a lavoro semi-servile o schiavo per l’industria tedesca. In altre parole: > la 2GM obbligò tutti i paesi a impiegare a fini militari ogni risorsa, umana ed economica. > la Germania, inoltre, attuò una politica di brutale e sistematico sfruttamento dei paesi occupati: milioni di civili deportati, lavoro coatto dei civili e dei prigionieri di guerra, oltre che degli ebrei e zingari detenuti nei lager. > l’URSS mobilitò tutte le sue risorse, presentando la guerra come guerra patriottica. pag. 42 Bombardamenti delle città furono condotti non solo dall’aviazione di Hitler ma anche dall’aviazione alleata. Coventry, in Inghilterra, fu distrutta completamente dall’aviazione tedesca: “coventrizzare” passò a significare distrugger completamente. Le città tedesche bombardate dagli americani per costringere Hitler alla resa: si calcola che un terzo delle principali città tedesche furono distrutte al 70% durante la guerra, alcune completamente rase al suolo, come Dresda (tra 230-250.000 morti →). Lidice (Cecoslovacchia) rasa al suolo per rappresaglia dai tedeschi (sopra ). Varsavia 95% edifici distrutti o danneggiati (). “Nuovo ordine europeo” → nell’alleanza che si era costituita (Germania – Italia – Giappone) c’era un’idea di fondo: un mondo nuovo, che doveva essere governato in modo gerarchico e autoritario e che doveva eliminare tutte quelle che apparivano le grandi “degenerazioni” del mondo moderno, a partire dalla Rivoluzione francese in poi e ovviamente Rivoluzione comunista. Il nuovo ordine europeo si doveva basare su una gerarchia di paesi, divisi tra superiori e inferiori. Tutti e tre (anche se fascisti un po’ meno) ritenevano che il loro popolo fosse superiore da un punto di vista razziale, genetico, e che gli altri fossero destinati ad essere sottomessi; per questo serviva la guerra e per questo la guerra fu condotta in modo estremamente violento. Progetto politico e culturale allo stesso tempo, sfociato nell’accordo dei tre paesi: essi non volevano semplicemente vincere la guerra ma volevano cambiare il mondo, riportarlo ad un nuovo ordine e per questo la guerra che condussero (specialmente tedeschi) fu una guerra spaventosamente violenta; ciascun paese mise in gioco la sua concezione della convivenza, per questa visione del mondo valeva la pena combattere (parallelo con le guerre di religione). Germania in particolare: • La violenza estrema con cui Hitler condusse la guerra contro l’URSS mostra gli obiettivi della guerra nazista: affermare la superiorità della razza tedesca sugli altri popoli, ritenuti inferiori • I paesi conquistati dovevano fornire alla Germania risorse materiali e uomini • I paesi abitati da popoli ritenuti “inferiori” (slavi, zingari e soprattutto ebrei) dovevano essere svuotati della loro popolazione per fare spazio ai tedeschi Mondo in cui la Germania appariva come il paese dominante → il resto dell’Europa, popolato da “sottouomini”, “untermenschen”, doveva essere sottomessa e deindustrializzata. Questa parte dell’Europa avrebbe fornito alimentazione per i popoli, si doveva creare una “muraglia di contadini “che doveva proteggere il popolo “signore”. Questi “sottouomini” sarebbero stati mantenuti nella condizione intellettuale più bassa possibile e il metodo per governarli era il terrore. “I sottouomini non potevano portare le armi ma dovevano servire il Reich in condizioni di schiavi, lavorare nell’industria tedesca e per produrre alimenti nei loro territori” i tedeschi dovevano combattere e gli altri lavorare. Con l’occupazione di vasti territori furono fatti affluire milioni di lavoratori per lavorare nelle industrie pag. 45 > godette di ampio consenso, perché esistevano in Francia una tradizione di destra antisemita e gruppi di tipo fascista → segnalano identificazione di parte di popolazione di territori occupati con ideologia nazista hitleriana > politica subordinata ai tedeschi e deportazione degli ebrei francesi: circa 76 mila furono deportati (solo 3% sopravvisse) 2. Movimenti di resistenza all’occupazione: in parallelo e per opporsi ai governi collaborazionisti si formano praticamente in tutti i paesi occupati dai nazisti con caratteristiche diverse dei momenti di resistenza all’occupazione. Cosa si intende con resistenza? L’opposizione con le armi alle forze occupanti ma anche “non collaborazione” e resistenza passiva alle politiche dei tedeschi (in parte soldati e in parte cittadini). Questo doppio fenomeno fa si che la guerra in molti paesi (tra cui in Italia) diventi guerra civile. Con il formarsi negli stessi paesi di governi collaborazionisti e di movimenti di resistenza la guerra si trasformò in guerra civile: ➔ In Francia, ad esempio, c’erano francesi che appoggiavano l’esercito nazista contro gli Alleati e francesi che combattevano con gli Alleati contro l’esercito nazista ➔ Anche in Italia tra il 1943 e il 45 si combatté una guerra civile: le forze della Resistenza combattono assieme agli alleati contro le forze della Repubblica di Salò, il governo collaborazionista di Mussolini Focus Italia, la caduta del fascismo • Settembre 1939: “non belligeranza”. • Giugno 1940: l’Italia invade la Grecia e attacca l’Egitto, colonia inglese. • 1941: partecipa all’invasione dell’URSS con un corpo di spedizione (oltre 200mila soldati dal 1942). • Dichiarazione di guerra di Mussolini, 10 giugno 1940. • Di fronte a disagi materiali (mancanza di alimenti, poi bombardamenti, sfollamento delle città) e immateriali (paura, lutti) che la guerra implica, in Italia già alla fine del 1942 l’opinione pubblica diventa contraria alla guerra + sconfitte ripetute, guerra sempre più rovinosa. Appariva una guerra inutile ed ingiustificata. La popolazione si stacca sempre più dal fascismo, il consenso si rivelò precario. • 1943, marzo = svolta → le fabbriche di Torino e Milano (e Genova, triangolo industriale) proclamano sciopero generale sfidando il regime fascista in una situazione in cui il paese era in guerra. Numero enorme di lavoratori, primo sciopero dalla marcia su Roma. Regime concesse aumenti salariali ma c’erano anche motivazioni politiche: la gente era stufa della guerra. Milano, Piazza Fontana, 1943 → Il questore di Torino segnalò che lo sciopero era una vera e propria forma di propaganda contro il regime, gli stessi industriali non traevano più beneficio ad appoggiare un regime che stava portando il paese alla rovina. Tra le richieste, la pace subito. C’erano due alternative: il re poteva cercare di liquidare Mussolini e tenere al governo i fascisti più moderati ed inclini ad uscire dalla guerra oppure buttare a mare il regime e chiamare al governo i partiti antifascisti → soluzione adottata fu intermedia allo sbarco degli Alleati in Sicilia. • Il 25 luglio 1943: Dino Grandi, potente ministro fascista dell’ala moderata del regime, presenta al Gran Consiglio un ordine del giorno per la deposizione di Mussolini, iniziativa appoggiata anche dal genero di Mussolini; la mozione fu approvata → il Gran Consiglio del Fascismo sfiducia Mussolini, che viene fatto arrestare dal re. pag. 46 • La caduta di Mussolini viene festeggiata in tutto il paese. • Soluzione intermedia perché al governo non vengono chiamati né gli antifascisti né i moderati, ma una specie di tecnico, un militare, maresciallo Pietro Badoglio (anche se ampiamente compromesso con il fascismo). Pietro Badoglio viene nominato dal re capo del governo. • Alla radio Badoglio dichiara cha “la guerra continua”. Cerca di non allarmare gli alleati tedeschi, in realtà si crea un grande caos in Italia. La gente esulta nelle strade e si capisce che il regime aveva perso il suo consenso, si festeggia quella che si pensava essere la fine della guerra anche se non era così → in una prima fase Badoglio dichiara che la guerra continua, anche se sta già trattando con gli Alleati. I tedeschi però non restano fermi, concentrano un esercito di occupazione in Italia, anche perché inizialmente gli Alleati sono intransigenti e chiedono ad Italia la resa incondizionata. • 8 settembre 1943: Badoglio annuncia l’armistizio con gli Alleati, che nel frattempo sono sbarcati anche a Salerno e cominciano ad avanzare verso Roma. Provoca il caos e ulteriore sbandamento. • I tedeschi entrano in Italia da Nord e occupano la zona centro-settentrionale del Paese, intuendo le intenzioni del governo Badoglio. Ci fu il crollo dell’esercito che non sapeva più come comportarsi, soprattutto perché il governo decide di lasciare Roma e trasferirsi al Sud lasciando l’esercito stesso senza ordini. All’armistizio l’Italia cambia quindi schieramento, però gli Alleati anglo-americani non la riconoscono come alleata, solo la cobelligeranza = questa fu soprattutto una decisione degli inglesi che consideravano l’Italia un nemico da punire. • 8 settembre: il governo Badoglio (e il re) si trasferisce/scappa al Sud (Brindisi): si forma il Regno del Sud. Si mettono a disposizione degli alleati. • Mussolini (era al Gran Sasso), liberato dai tedeschi, costituisce un governo collaborazionista al Nord: la Repubblica Sociale Italiana (o Repubblica di Salò: Salò era una delle sedi del governo). • Per quale causa combattere? Fascisti hanno portato l’Italia al disastro, nuovo governo dà prova di totale assenza e incapacità morale e politica di proteggere la società civile. La causa della Repubblica Sociale Italiana era quella del fascismo alleato del nazismo: il “Nuovo ordine europeo”. Ragioni per le quali si combatteva. - La Repubblica Sociale Italiana: ➢ È un governo collaborazionista, ma Mussolini viene da vent’anni al potere: il suo governo ha una base di consenso molto più vasta di altri regimi collaborazionisti. Per le caratteristiche lo possiamo considerare una specie di ritorno al fascismo delle origini. Processo a Verona per fascisti che avevano votato la deposizione di Mussolini, anche Ciano fucilato. Ritorno camicie nere e chiamata alle armi, anche molti volontari → affermano di voler riscattare il tradimento del 25 luglio e 8 settembre, di una parte dello stesso fascismo e dell’Italia che ha abbandonato alleato tedesco, ma era soprattutto il tradimento della causa del “nuovo ordine europeo”. ➢ Repressione della Resistenza e persecuzione degli ebrei, deportati dai tedeschi e dalla polizia fascista: circa 8000 ebrei italiani furono deportati nei campi di sterminio, solo 800 sopravvissero (attenzione: la persecuzione degli ebrei in Italia era cominciata nel 1938, con le leggi razziali, ma le deportazioni e lo sterminio avvengono dall’ottobre 1943 in poi). Politica di sterminio è solo durante Repubblica Sociale Italiana pag. 47 - Il Comitato di Liberazione Nazionale: ➢ Dopo 8 settembre prende forza il Comitato di Liberazione Nazionale nel Regno del Sud, parte di territorio liberato da Alleati. È costituito da diversi partiti. ➢ I partiti antifascisti dopo la caduta di Mussolini si riorganizzano e formano il CLN: ne fanno parte il Partito comunista, Partito socialista, Partito d’Azione, Partito liberale, Democrazia cristiana, Partito della democrazia del lavoro. ➢ I partiti antifascisti diventano un attore fondamentale dello scenario politico nel 1943-45. ➢ Divisione all’interno del CLN sul dopo: > una parte dei partiti vuole tornare all’Italia prefascista, a un regime politico di tipo liberale; > i partiti di sinistra (socialisti, comunisti, Partito d’Azione), con diverse sfumature, pensano a una trasformazione in senso socialista della democrazia italiana; > questione istituzionale: monarchia o repubblica? (vedono monarchia complice del fascismo) → NB: ciò non toglie che la Resistenza fu una lotta patriottica, per rinstaurare libertà e democrazia. (massacri dei nazisti, violenze, strage di Marzabotto) le divisioni e questioni politiche furono lasciate da parte per l’impegno nella Resistenza ➢ Nuovo governo del 1944 > dopo la Liberazione di Roma (giugno 1944), si forma un nuovo governo antifascista, guidato da Ivanoe Bonomi (già presidente del Consiglio nel 1921) e sostenuto dal CLN. ➢ Fu deciso che dopo la fine della guerra sarebbe stata eletta una Assemblea Costituente, per scrivere la nuova Costituzione italiana. - La Resistenza: ➢ Da un punto di vista militare, nessun movimento di resistenza fu decisivo, né quello italiano né altri, ma fu comunque un contributo importante alla causa degli Alleati. Si calcolano 200/300.000 forze combattenti alla fine della guerra. ➢ Ci furono diverse forme di Resistenza, oltre a quella armata dei partigiani: dalla non collaborazione alla resistenza passiva. Importante soprattutto dal punto di vista morale, perché significa la non adesione all’ideologia nazista nel nuovo ordine europeo. ➢ La Resistenza Armata: i gruppi di partigiani combattenti fanno riferimento ai partiti del comitato di liberazione nazionale: collaborano tra loro contro i tedeschi ma sono divisi sui progetti politici per il dopoguerra. I partigiani combattenti verso la fine della guerra sono tra i 150.000 e i 200.000. Alcune città del Nord Italia vengono liberate prima dell’arrivo degli Alleati. Importante anche il ruolo delle donne, staffette, collegavano i diversi reparti, portando ordini o messaggi in bicicletta. - 25 aprile 1945: data scelta come simbolo della liberazione in Italia. ➢ Le principali città dell’Italia settentrionale vengono liberate. ➢ Il 27 aprile Mussolini viene catturato mentre sta fuggendo travestito da soldato tedesco verso la Svizzera con alcuni gerarchi; viene fucilato su ordine del CLN a Giulino di Mezzagra (Como). ➢ Il 29 aprile i tedeschi cominciano a trattare la resa (anche per conto della Repubblica Sociale Italiana, non riconosciuta dagli Alleati come forma di governo), la guerra in Europa sta per finire. All’inizio di maggio finisce la guerra in Europa, continua Giappone-USA fino a Hiroshima-Nagasaki. pag. 50 Il mondo sovietico – Patto di Varsavia – nonostante l’enorme sviluppo degli anno 20 e 30, mostrò un’incapacità di liberalizzare il sistema, che rimase fortemente dittatoriale, lo stesso credito morale che l’URSS aveva acquisito durante 2GM con perdite di 20 milioni di persone tra civili e militari, lo perse molto rapidamente nel momento in cui non ne approfittò per trasformare un regime dittatoriale e totalitario in un regime più aperto e democratico: in questa mancata trasformazione e liberalizzazione iniziò il lento ed inesorabile declino dell’Unione Sovietica, che avrebbe portato alla sua dissoluzione ad inizio anni 90. • Tensioni tra Alleati e Unione Sovietica già durante la guerra • Incontri prima che si concluda la guerra tra Urss, Usa e Gran Bretagna per decidere quale mondo sarebbe uscito dalla fine del conflitto • Il presidente americano Roosevelt pensa di impegnare le grandi potenze per garantire la pace e bloccare ogni tentativo di cambiare gli equilibri internazionali con una guerra - STATI UNITI – obbiettivi: ➢ Non sono interessati a conquiste territoriali (anche se Urss accusava di un nuovo imperialismo) ➢ Vogliono, come alla fine della Prima guerra mondiale, un mondo con libertà di commercio, che offra sbocchi alle merci americane, per imporre il loro modello basato sui consumi (“American way of life”) → attraverso le merci e un modello di vita basato su consumismo di massa, gli americani, in forma diversa di quella delle armi, esercitano una forma di imperialismo (=una forma di dominio sul resto dei paesi; non è un’imposizione ma attraverso il piano Marshall, gli USA fanno anche politica) - URSS – obbiettivi: ➢ A differenza degli Stati Uniti, l’URSS che era stata invasa appunto da Hitler voleva delle garanzie territoriali; i sovietici vogliono garanzie sul piano delle frontiere in Europa e ottengono che una serie di stati (stati satellite, con regimi comunisti) dell’Europa orientale rimanga sotto la loro influenza per evitare di essere nuovamente aggrediti a ovest (evitare che si ripetesse quello che era successo in passato) - La Germania → prima grande area di scontro/confronto tra due grandi visioni ➢ In Germania c’era un groppo problema: cosa fare con un paese responsabile della guerra ➢ La Germania viene provvisoriamente divisa in 4 zone di occupazione: una sovietica e le altre 3 dei principali paesi dell’Alleanza, Francia, Inghilterra, USA ➢ Dal 1949 finisce questa occupazione, la Germania torna ad essere stato indipendente ma viene divisa in due stati: > Repubblica federale tedesca (Germania occidentale) > Repubblica democratica tedesca (Germania orientale), paese satellite dell’URSS ➔ Altro grande problema: la “denazificazione”→ problema politico e giuridico/morale di punire in qualche modo la Germania, gestita dai vincitori: • Già nel 1929, la Convenzione di Ginevra aveva stabilito quali erano i crimini di guerra punibili: “assassinio deportazione o maltrattamento di popolazioni civili e prigionieri nemici e saccheggio e devastazione di abitati civili per fini non strettamente militari” → punto di partenza giuridico per punire i capi nazisti erano questi crimini di guerra punibili. (già citato nell’aggressione italiana dell’Etiopia, Italia aveva usato gas che violavano convenzione) • Il diritto internazionale non aveva giurisdizione per crimini commessi all’interno di singoli stati • Problema: una grande potenza era stata governata da un regime per 12 anni che unanimemente alla fine della guerra era considerato mostruoso, un regime di cui non si riconosceva la legittimità, pag. 51 come se fosse stata governata da banda criminale → stesse leggi naziste non erano più considerate legittime dal punto di vista giuridico, istituzioni tedesche non più valide a livello giuridico internazionale alla fine della guerra, anche se fino al 39 la legittimità era stata riconosciuta al regime hitleriano; ma ora i crimini, specialmente di genocidio, avevano trasformato il terzo Reich in uno stato criminale = in pratica coloro che avevano eseguito gli ordini, condividevano le stesse responsabilità di chi li aveva emanati, a questi ordini mostruosi non si sarebbe dovuto ubbidire. Passaggio problematico dal punto di vista giuridico. • La Germania alla fine della 2GM è considerata un paese unico per l’eccezionalità criminale del suo regime politico; la Germania era l’unico paese in cui non c’era stata una resistenza. Era impossibile punire però l’intero popolo tedesco, la civiltà giuridica moderna non ammette la responsabilità collettiva, responsabilità è sempre individuale, non si può essere puniti perché si appartiene al popolo tedesco, bisogna essere stati responsabili di crimini con le proprie azioni o aver obbedito ad ordini criminali. Bisognava valutare la posizione di ciascuno → la “denazificazione” avrebbe portato ad aprire milioni di procedimenti penali. Era impossibile arrivare ad una punizione così estesa. • Quello che fu fatto tra il 45 e il 47 gli Alleati si impegnarono in un processo di sanzioni nei confronti di un pezzo dello stato tedesco, nella maggioranza dei casi i funzionari rimasero ai loro posti. Il vertice dello stato fu chiamato a rispondere di due crimini nel Processo di Norimberga: → i crimini commessi durante la guerra spingono i vincitori a introdurre due nuove categorie di crimini, in base alle quali i capi del nazismo furono processati e quasi tutti condannati a morte a Norimberga: 1. Crimini contro la pace → pianificazione e conduzione di una guerra di aggressione 2. Crimini contro l’umanità → il genocidio, lo sterminio degli ebrei e non solo. “Assassinio, sterminio, schiavizzazione e atti inumani commessi ai danni di ogni popolazione civile prima o durante una guerra, persecuzioni su base razziale o religiosa, che siano o meno compiute in violazione di norme vigenti nel territorio in cui sono perpetrate.” Le imputazioni non erano chiaramente previste dalla legislazione vigente, erano crimini auto evidenti contro i diritti naturali dei popoli → non bastava più il crimine di guerra (della convenzione di Ginevra) per la punizione di crimini di un livello superiore rispetto a quelli visti in passato. L’intero partito nazionalsocialista fu considerato un’associazione criminale, così come le Gestapo e le SS, anche se per questioni numeriche era impossibile portare in tribunale ogni membro, i vertici dello stato furono sottoposti al processo con corte internazionale, molti si erano suicidati prima nel bunker di Berlino, tra cui lo stesso Hitler. Norimberga città simbolo → maggiori congressi partito nazista e celebrazioni di massa; tribunale militare e giudici appartenenti alle potenze vincitrici. Le basi morali di questo tribunale di Norimberga erano basi solide, le basi giuridiche non così solide perché si applicavano retroattivamente, strappo giuridico solo in situazioni eccezionali nel diritto (vedi punto 2. Crimini contro l’umanità) → strappo giuridico delle nuove norme, che sono retroattive e contraddicono quindi un principio fondamentale del diritto. Tappe iniziali della guerra fredda: - 1946 “Cortina di ferro” → discorso molto importante del leader inglese Churchill, separazione come un muro che si è creato in Europa - 1947 “Dottrina Truman”: ogni aggressione contro la pace e la libertà nel mondo sarebbe stata considerata dagli Stati Uniti una aggressione ai loro danni → il presidente americano si arrogava di intervenire ogni volta che gli Stati Uniti avessero ritenuto che era in atto una minaccia contro la libertà nel mondo. - Queste due tappe generano un mondo nuovo: il mondo diviso in “sfere d’influenza” - Europa orientale passa ad essere riconosciuta come zona d’influenza dell’URSS, per garantirle sicurezza - Nei paesi dell’Europa orientale i partiti comunisti locali tra 1946 e 1948 arrivano al potere. - C’erano stati che erano riusciti a mantenersi neutrali, come l’Austria. pag. 52 - Altra eccezione Jugoslavia di Tito, che aveva guidato la resistenza in gran parte stata condotta dai partigiani comunisti, che crea un regime socialista che però resta autonomo rispetto ai paesi del patto di Varsavia - Eccezione: Turchia entra a far parte della NATO Tensioni internazionali: - 1948 “blocco di Berlino” da parte dei sovietici, che isolano la parte occidentale della città → bloccano gli accessi a Berlino, in territorio della RDT ma appartenente per metà agli alleati. Reazione all’unificazione delle 3 parti della Germania degli alleati. Gli alleati danno una grande prova di forza rifornendo Berlino con aerei. La crisi viene superata però è l’inizio del processo che porterà alla creazione di due stati. - 1949: divisione definitiva della Germania in due Stati. - 1949: Mao Tse Tung crea la Repubblica popolare cinese: la nuova Cina comunista amplia il fronte della guerra fredda all’Asia → se prima avevano combattuto assieme i giapponesi, adesso i comunisti con Mao prendono il sopravvento. - Costruzione del Muro di Berlino, simbolo della guerra fredda: 1961 – 1989 → estensione di 17 km, costruito a partire dalla notte del 13 agosto 1961, ma fu completato molto rapidamente e già il 14 agosto i cittadini si svegliarono con gran parte dell’avvio della costruzione del muro già avviata, Berlino si trovò divisa in due. Perché? Negli anni della costituzione dei due stati, tra il 1949 e il 1961, due milioni e mezzo di tedeschi orientali fuggono ad Ovest attraverso Berlino, quindi l’Urss per frenare questa “emorragia” di persone, costruì il muro. (=Berlino si trovava in territorio orientale ma pag. 55 ➢ UNIONE EUROPEA • Il processo di integrazione europea inizia pochi anni dopo la conclusione della guerra, come la nascita degli organismi sovrannazionali. In un certo senso la guerra fredda permette ai governi dell’Europa occidentale (non blocco comunista) di occuparsi tranquillamente dello sviluppo dei propri paesi: la politica estera non è più un problema, la gestiscono gli USA e garantiscono protezione attraverso “ombrello atomico”. • L’Europa comincia a organizzarsi per superare la sovranità degli stati nazionali. • Quello di Hitler era stato l’ultimo tentativo di unire il continente europeo attraverso l’uso delle armi con il proposito di costruire il nuovo ordine europeo. Progetto di tipo imperialista. Se andiamo indietro, dalla soluzione dell’impero di Carlo Magno, l’Europa era stato scenario di massacri interni, conflitti molto più di altre aree del mondo. 2GM aveva tratto a sé anche tutto il resto del pianeta. Nel 45 si cerca quindi di voltare pagine, costruire una pace duratura, renderla solida facendo rinascere economicamente i paesi in condizioni disastrose e garantire sicurezza reciproca. • I governi che si rendono protagonisti del processo di integrazione nei diversi paesi che lo guidano (soprattutto Francia e Germania occidentale) sono governi guidati in larga parte da partiti di ispirazione cristiana; solo successivamente, negli anni 60, l’europeismo fu fatto proprio anche da governi a guida socialdemocratica in diversi paesi tra cui la stessa Germania occidentale. Alcuni dei protagonisti fondatori sono infatti: il tedesco Konrad Adenauer, cancelliere democristiano e il francese Jean Monnet, esperto economico per gli affari europei e Robert Schuman, presidente del consiglio e ministro degli esteri. In Italia guida il processo di integrazione europeo inizialmente il leader della Democrazia Cristiana, Alcide De Gasperi. • Prima tappa: Comunità Europea Carbone e Acciaio, 1951 – si occupava stabilire relazioni per di prendere assieme decisioni in materia di siderurgia, in particolare Germania e Francia decidevano di mettere tutta la loro produzione di acciaio e carbone sotto un’autorità comune, aperta anche alla partecipazione di altri partner. Aderirono alla CECA l’Italia, il Belgio, l’Olanda e il Lussemburgo, per la gestione del settore siderurgico, fondamentale anche per l’industria bellica, garanzie per la sicurezza. • Secondo passo, fallito, molto più ambizioso, fu la CED (Comunità Europea di Difesa), che avrebbe dovuto portare l’Europa una forza di difesa comune (paesi della CECA); era troppo presto, la guerra mondiale era troppo vicina per un progetto così ambizioso. Dopo pochi anni, la Francia avrebbe fatto il suo primo test nucleare e cercò di darsi una politica estera in cui la gestione della difesa era più nazionale e non integrata nella NATO (De Gaulle). • Decisivo nel processo di costruzione europea fu per Comunità Economica Europea, 1957: l’Europa “dei sei” rinunciava all’unione militare e politica e tornava ad un progetto più limitato, la cooperazione economica → nasceva il mercato comune, lo scopo era eliminare gradualmente le tariffe doganali all’interno del territorio europeo e facilitare la circolazione di tutti i fattori che entrano nella produzione (merci, capitali e persone). Trattati di Roma: Francia, Germania, Italia, Belgio, Lussemburgo, Olanda. (precedente in Germania) → non creiamo un organismo politico ma abituiamo gli europei a commerciare liberamente e fare affari liberamente, anche per creare fiducia reciproca. I fondatori pensavano che l’unione politica fosse un passo successivo, che prima bisognasse stabilire questa fiducia reciproca e avanzare nella costruzione di un benessere diffuso. Per i primi 10 anni la CEE ebbe una vita abbastanza incerta, non fece molti passi avanti e diversi ostacoli furono posti al funzionamento del mercato comune, specialmente per via delle scelte molto nazionaliste della Francia e del suo leader Charles De Gaulle, si oppose soprattutto all’ingresso sulla scena di quello che sarebbe stato un protagonista mancato dell’integrazione europea che è la Gran Bretagna. L’ingresso di quest’ultimo, soprattutto per via della polita nazionalista francese, fu posticipato fino al 1973 assieme a Irlanda e Danimarca; negli anni 80 entrarono la Spagna, il Portogallo e la Grecia e negli anni 90 anche altri stati, in particolare Austria, Svezia e Finlandia → diciamo che tutta l’Europa occidentale negli anni 90 eccetto Svizzera e pag. 56 Norvegia aveva aderito al processo di integrazione europea (dopo la caduta dei regimi comunisti anche diversi paesi dell’Europa orientale hanno chiesto di entrare nell’Europa unita). • Il passo successivo dopo la CEE è l’Unione Europea, 1992 trattati di Maastricht: UE si dota anche di una serie di organi* → garantisce la libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali all'interno del suo territorio, attraverso un mercato europeo comune e la cittadinanza dell'Unione europea. Attualmente include 28 Paesi: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. * organi di decisione: > il Parlamento Europeo (funzione legislativa, eletto a suffragio universale in ogni paese) > il Consiglio dei ministri (organo deliberativo composto dai rappresentanti dei diversi governi) Ogni 6 mesi la presidenza del Consiglio dei ministri è assunto a turno da uno dei paesi membri. I ministri prendono decisioni a maggioranza ed emanano regolarmente una serie di regolamenti → è cresciuta negli anni un’enorme amministrazione di tecnocrati che prepara documentazione che serve a prendere la decisione (a volte dà impressione di decidere lei) > la Commissione europea (organo che deve proporre interventi in materia legislativa), la Commissione è l’rogano più importante, i paesi più grandi hanno 2 rappresentanti, i più piccoli 1. Organo propositivo, poi scritti da amministrazione tecnocrazia. Nell’UE perde un po’ di significato la tradizionale distinzione tra i potere legislativo, esecutivo e giudiziario: quello che si fa avanti è una sfera amministrativa che si occupa di tutta la gestione dei contributi e delle spese, ma non c’è propriamente un’autorità che si possa definire completamente legislativo (il Parlamento non svolge questo compito, nessuno governa), c’è un sistema complicatissimo di contrattazione e presa dei decisioni, in cui il governo/gestione della spesa e bilancio prende il posto della sovranità → la supremazia non è del potere legislativo, né esecutivo perché ogni stato mantiene una serie di prerogative, possiamo dire che l’Europa si è costituita attraverso delle direttrici piuttosto originali, invece di partire da grandi principi (ONU), nell’UE si è partito dal pratico (produzione, prezzi, sicurezza, burocrazia, regolamenti → più volte definito da analisti: UE è un oggetto freddo che non appassiona i cittadini europei, la maggioranza non ne conosce la funzione; uno dei motivi per cui negli ultimi anni sono risorti violentemente sentimenti nazionalisti all’interno dell’UE, ma anche all’interno di ogni singolo stato + sorgere/risorgere fenomeni regionalistici). Costruire l’Europa ha significato decostruire le nazionalità ma in alcuni casi l’incapacità dell’Europa di gestire collettivamente delle decisioni ha accentuato il risorgere di richieste di sovranità e nazionalità. • Altro passaggio fondamentale è l’introduzione della moneta unica Euro: nel 2002 viene introdotta nell’UE una moneta unica, l’euro, attualmente adottata da 19 stati dell’UE (per entrare nella moneta unica era necessario rientrare in alcuni parametri nella propria gestione economica), che pag. 57 formano la cosiddetta “eurozona”, e hanno una politica monetaria comune regolata dalla Banca centrale europea (BCE). Paesi dell’Eurozona: Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna. • Spazio Schengen → libera circolazione di merci, persone e capitali, con dei limiti che si sono rivelati durante crisi (immigrazione - sanitaria). Lo spazio Schengen è uno dei maggiori risultati raggiunti dall’UE. È un’area senza frontiere interne, all’interno della quale i cittadini, chi viaggia per affari e i turisti possono circolare liberamente senza essere sottoposti ai controlli di frontiera. Attualmente comprende i paesi dell’UE e alcuni paesi associati che non appartengono all’Unione (ad esempio la Svizzera). • Immigrazione e crisi dello spazio Schengen (), di fronte ad alcune crisi non è stato più garantito. La gestione dei flussi migratori è una delle questioni principali dell’Europa e che più hanno messo in crisi i principi fondativi della stessa UE. • Migrazioni interne all’Europa: in una prima fase, negli anni 50, 60 e 70, molti milioni di persone emigrarono dai paesi del sud Europa (Spagna, Portogallo e Italia) verso i paesi dell’Europa centrale, le cui economie avevano bisogno di manodopera (Germania, Svizzera, Francia, Belgio) → anche grazie a piano Marshall hanno bisogno di manodopera e cominciano a stipulare accordi con nazioni con alti livelli di disoccupazione. Questi flussi migratori cambiano soprattutto a partire dalla fine degli anni 80: dopo la fine della guerra fredda (1990), milioni di persone cominciarono ad emigrare dall’Europa orientale ai paesi dell’Europa occidentale, inclusi quelli del sud (Italia, Spagna) → regimi comunisti controllavano movimenti, uscite, ecc. Quindi, anche quei paesi che sono stati in maggioranza emigratori, ora iniziano a ricevere cittadini, soprattutto dall’Europa. • Immigrazione in Italia: gli stranieri in Italia al 1° gennaio 2018 sono 5.144.440 (l’8,5% della popolazione residente): la metà viene dall’Europa. Provenienza europea: da Romania (24%) e Albania (8%) proviene quasi un terzo degli stranieri in Italia. • Cos’è l’Europa? > istituzioni: un ibrido tra una Federazione (= uno stato basato su una Costituzione che assegna poteri al governo centrale e poteri ai singoli stati federali) e una Confederazione (= una lega di stati che mantengono la loro sovranità e indipendenza) → è più vicina ad una confederazione che ad pag. 60 Tappe della decolonizzazione: - la Seconda guerra mondiale, come e più della Prima, diede impulso al processo, indebolendo le potenze coloniali → la maggior parte degli europei credeva ancora di avere “compito morale” di colonizzare (pregiudizi razzisti fortissimi), si autogiustificavano in questo uso di forza dicendo di portare civiltà → la 1GM aveva messo in crisi questa identità e legittimità colonizzatrice, spariti ideali politici di libertà e democrazia; alla fine della 2GM questo processo si accentua fortemente: anche la stessa sopravvivenza di quello che rimaneva di questa legittimità. - Churchill e Roosevelt discussero di decolonizzazione e rapporti pacifici tra stati (già prima che la guerra finisse) - L’indebolimento politico, economico e militare delle maggiori potenze coloniali – Francia e Inghilterra – fu determinante. - Potenze europee e colonie, diverso processo a seconda del paese colonizzatore: ➢ Inghilterra: concede l’indipendenza anche perché alcuni erano molto popolati ed esteti, era impensabile mantenere controllo con la forza. Crea status di “Dominion” a tutte le colonie, che le vincolava economicamente all’Inghilterra. ➢ Francia: concede a tutti gli abitanti delle colonie la cittadinanza francese. ➢ Italia: dopo la fine della 2GM viene privata di tutte le sue colonie (Libia, Etiopia, Eritrea, Somalia: in quest’ultima l’Italia mantenne una “amministrazione fiduciaria” per conto dell’ONU fino al 1960). ➢ Stati Uniti: mantengono un loro ruolo che non è di colonizzatori (controllo diretto di paesi completamente subordinati), ma esercitano una forma di imperialismo “informale” → usano una strategia diversa che non ha bisogno di armi (eserciti e governi coloniali erano le vecchie armi dei colonizzatori) ma di aiuti e uso di risorse economiche per mantenere legati alcuni paesi (le nuove armi erano gli aiuti in denaro, per favorire la ripresa economica ma anche condizionare la politica locale). Gli Stati Uniti usavano già questa strategia in America centrale, dove mantengono la forma di controllo più stretta, e dopo la 2GM la usarono anche in Europa (piano Marshall) e in Giappone. Asia: - Negli anni 30 il Giappone aveva invaso la Manciuria destabilizzando l’area. La sconfitta nella 2GM ne cancella le ambizioni. - 1947: l’India raggiunge l’indipendenza con la non violenza di Gandhi, un modello unico e non esportabile (legato a religione indù). - 1949: la Cina di Mao Tse Tung diviene invece un modello: nuova formula della guerriglia contadina comunista. Mao Tse Tung proclama la nascita della Repubblica Popolare Cinese (→). - India: ➢ In India il problema fondamentale una volta raggiunta l’indipendenza in modo pacifico è la divisione religiosa, in particolare le tensioni tra la maggioranza indù e la minoranza musulmana; altro grande problema (comune a quasi tutti i paesi è l’arretratezza economica. ➢ Violentissimi conflitti tra indù e musulmani con milioni di morti portano alla formazione di due stati: India (a maggioranza indù) e il Pakistan (a maggioranza musulmana). pag. 61 ➢ Problema: la popolazione musulmana è distribuita in due aree del paese molto diverse → il Pakistan risulta diviso in due parti: Pakistan occidentale e orientale; ancora scontri fino al 1971, quando nasce il Bangladesh. ➢ India indipendente: > per 20 anni governa lo stesso partito, il Partito del Congresso; > il leader Nehru avvia la modernizzazione del paese e la sua democratizzazione, abolendo la divisione in caste della società; > l’India si mantiene indipendente dai due blocchi e guida il movimento dei paesi non allineati dal 1955; > dal punto di vista dello sviluppo economico, l’india è oggi considerata un paese emergente, con alti tassi di crescita del suo PIL (fondo monetario internazionale). - Sud-Est asiatico: ➢ Molti paesi dopo l’indipendenza devono affrontare il problema della guerriglia comunista che crea grande instabilità: Filippine, Malesia, Birmania (=Myanmar). ➢ Sono tutti movimenti di guerriglia contadini, che si ispirano al modello cinese: perché? Perché questi paesi hanno caratteristiche simili, sono a maggioranza contadini che non possiedono la terra. ➢ Le divisioni etniche e religiose sono un’altra fonte di instabilità. ➢ La Francia e le colonie in Asia (Vietnam): > la Francia non intende rinunciare alle colonie e vuole collegarle in una specie di Federazione (Indocina, Cambogia, Laos e Annam). > nel momento in cui si formano movimenti d’indipendenza armati la Francia non esita ad usare le armi. > quando in Indocina il leader comunista Ho Chi-Minh proclama inizia un movimento di guerriglia e l’indipendenza del Vietnam, la Francia tenta di contrastare le sue forze. > la Francia crea un nuovo stato nel Sud del Vietnam ma quando tenta di riconquistare il Nord è sconfitta disastrosamente a Dien Bien Phu (1954) → più grande sconfitta di potenza coloniale in Asia. pag. 62 ➢ Vietnam: dall’indipendenza alla guerra contro gli Stati Uniti: > il processo d’indipendenza del Vietnam si contamina al massimo con la guerra fredda → la guerra tra USA e Vietnam è forse la guerra simbolo della guerra fredda. > lotta per l’indipendenza, la Francia viene sconfitta nel 1954. > vengono creati due stati a metà anni 50: Vietnam del nord (comunista) e Vietnam del sud (filooccidentale). > guerriglia contadina comunista continua nel nord fino al sud, e gli Stati Uniti intervengono nel 1961, per sostenere il Vietnam del sud e per contrastare questa guerriglia di ispirazione comunista: prima inviando solo consiglieri militari, poi con truppe (oltre 500mila soldati nel 1965). > guerra brutale tra Vietnam e Stati Uniti, conclusa nel 1975 con la sconfitta e il ritiro degli Stati Uniti: si calcola che i morti vietnamiti siano stati 2milioni, gli Stati Uniti persero oltre 50mila soldati. Unica sconfitta americana, particolarmente violenta per i vietnamiti. Medio Oriente e paesi arabi: - La religione musulmana come forte fattore identitario ma anche di divisione interna. - La creazione di Israele, stato ebraico, come fattore di destabilizzazione dell’area. - Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Iran, Iraq, Israele, Kuwait, Libano, Qatar, Siria, Turchia, Yemen, Stato di Palestina (paese fino ad un certo punto, stato aggregato ad ONU…). - I due principali soggetti della rivolta anticoloniale nel Sud-Est asiatico – i contadini e la guerriglia comunista – non sono presenti nel mondo arabo (in particolare ideologia comunista non è penetrata in quest’area). - I protagonisti della lotta per l’indipendenza sono i militari e gli studenti. - È la religione islamica a fare da elemento agglutinante di queste società. - Situazione geopolitico e alleanze: ➢ Nel 1944 Egitto e Arabia Saudita promuovono la formazione della Lega araba, che chiede una soluzione del problema dei rapporti tra palestinesi ed ebrei in Palestina, già sfociato in rivolte degli arabi negli anni Trenta (anche perché progressivamente, soprattutto dopo la dichiarazione Balfour, il ministro inglese riconosce il diritto degli ebrei di emigrare in Palestina, aumenta quindi un flusso migratorio già cominciato prima e gli ebrei iniziano ad acquistare territorio che prima era abitato da arabi, i Palestinesi) . ➢ Dopo la fine della 2GM di forma lo Stato ebraico di Israele (1948) → perché c’era stato lo sterminio degli ebrei in tutta Europa e quindi bisognava dare agli ebrei uno stato in grado di proteggerli. ➢ Siria e Libano (ex mandati francesi) diventano indipendenti dopo la guerra. - Con “mondo arabo” si intendono normalmente i 22 paesi che fanno parte della Lega araba = definizione politica (paesi membri Lega →); pag. 65 > Israele crea sempre più insediamenti nella Cisgiordania, complicando ulteriormente la situazione = questo è uno dei problemi fondamentali che ha impedito fino ad oggi che si potesse arrivare alla creazione di due stati. Ci sono insediamenti che sono veri e propri villaggi fortificati dentro aree che sarebbero destinate allo spazio per lo stato palestinese. Ormai anche chi è più ottimista fatica a capire come si possa risolvere questo conflitto. > foto: situazione dopo la guerra del 1967 (→). Situazione attuale nel mondo per quanto riguarda l’Indice di Sviluppo Umano (ISU), che è un indicatore del livello di sviluppo dei diversi paesi elaborato negli ultimi 20 anni, più complesso rispetto alla semplice misurazione del PIL. Mentre il PIL misura solo la quantità di ricchezza, di beni e servizi prodotta in un determinato paese, l’ISU non solo misura la ricchezza ma anche altri indicatori che ci dicono a che punto di sviluppo è un paese (il livello di alfabetizzazione e l’aspettativa di vita alla nascita). Mappa → paesi più scuri = indice sviluppo umano alto. Il continente africano è messo molto male tranne la parte nord-occidentale. Aspettativa di vita, soprattutto nell’Africa subsahariana, è di circa 58 anni in media e i livelli di reddito sono bassissimi, il PIL pro capite in alcuni casi per esempio nel corno d’Africa non arriva a 2 dollari al giorno per abitante. Questo ci dice che la decolonizzazione ha significato l’indipendenza per tutti i paesi del continente africano, ma a seguire di questo tutta una serie di problemi, a partire dalla povertà, non sono stati risolti. Nord Africa: - Abbiamo situazione diverse rispetto al processo di indipendenza; in alcuni paesi si raggiunge l’indipendenza senza conflitti, in altri (caso dell’Algeria) è necessario un conflitto con la potenza coloniale, in tutti questi paesi però possiamo dire che si affermano borghesie nazionali inizialmente laiche (filoccidentali e modernizzatrici), che tentano di modificare la situazione di povertà e portare allo sviluppo di questi paesi (ma quasi mai risolvono i problemi di povertà e mancato sviluppo). - L’elemento che però tiene insieme le diverse identità è la religione islamica; quindi anche se all’inizio queste borghesie che formano i primi governi indipendenti sono laiche, progressivamente crescono movimenti islamici all’interno dei paesi più o meno radicali → ci sarà un processo di progressiva radicalizzazione dopo gli anni 70, a partire dagli anni 80, che vedranno questi movimenti fare uso anche della violenza in alcuni casi (=la religione islamica svolge un ruolo fondamentale nei processi di indipendenza e poi pass a svolgerlo nelle lotte contro la corruzione e la povertà successive all’indipendenza). pag. 66 - Colonie francesi in Nord Africa: • Tunisia e Marocco ottengono l’indipendenza in modo pacifico. • L’Algeria la ottiene dopo aver combattuto una guerra lunghissima e sanguinosa con la Francia (1954-1962), guidata dal Fronte per la Liberazione Nazionale: tra 300mila e 1milione di morti algerini nella guerra → perché? La ragione principale è il fatto che in Algeria c’era una comunità francese molto folta, i cosiddetti “pieds-noirs”, francesi nati e cresciuti in territorio africano, in Algeria. Possiamo dire che l’Algeria indipendente simbolizza la situazione di tanti che raggiungono l’indipendenza: > gestione del governo molto negativa + problemi economici che non vengono risolti: dopo l’indipendenza, la povertà e mal governo favoriscono la crescita del Fronte islamico di salvezza, che si radicalizza progressivamente, fino ad arrivare a vincere le elezioni nel 1990; > colpo di stato dei militari, per bloccare l’ascesa al potere del Fronte islamico di salvezza. - Fondamentalismo islamico: ➢ Possiamo collocare la svolta negli anni 80 in poi del secolo scorso: si verificano in diversi paesi arabi processi di radicalizzazione e formazione di gruppi islamici radicali (alcuni, non tutti, usano metodi terroristici per affermare i loro obbiettivi). ➢ Obbiettivi dei gruppi fondamentalisti islamici: creare all’interno dei paesi nei quali operano, un assetto statale retto dai principi religiosi dell’Islam radicale, ovvero Stati in cui il potere religioso e civile coincidono e la massima autorità religiosa è anche la massima autorità politica. ➢ Alcuni esempi di movimenti islamici radicali, molto diversi l’uno dall’altro per finalità, obbiettivi e metodi di lotta, l’elemento unificante è che a partire dagli anni 80 in molti paesi arabi si formano movimenti con queste caratteristiche: > Elemento di svolta, quello che fa sì che si sviluppino questi movimenti è riconducibile all’affermazione in Iran della Repubblica iraniana sciita dell’ayatollah Khomeini (1979), che rovescia la dinastia dello Scià Pahlavi dopo la rivoluzione: recupero integrale della legge islamica (sharia) > 1981: un estremista islamico uccide il presidente egiziano Sadat (fautore della pace con Israele) > 1990: il Fronte islamico di salvezza vince le elezioni in Algeria > 1996: il gruppo islamico radicale dei Talebani (studenti di scienze islamiche sunniti) assume il controllo di quasi tutto l’Afghanistan → questi gruppi radicali sorgono sia in paesi sciiti, sia in paesi a maggioranza sunnita; non ‘è relazione tra sciiti e sunniti e radicalizzazione. NB non tutti i gruppi islamici radicali usano il terrorismo. ➢ 11 settembre 2001 → grande svolta, almeno dal punto di vista dell’occidente ma non solo: Attacco terroristico alle Torri gemelle di New York con il dirottamento di 4 aerei di linea da parte di terroristi appartenenti ad uno di questi gruppi radicali, Al Qaeda, e fatti schiantare contro le Torri gemelle del World Trade Center a New York. ➢ Il gruppo terroristico Al Qaeda: > movimento fondamentalista islamico sunnita di stampo terroristico, nato nel 1989, guidato fino al 2011 da Osama Bin Laden > Al Qaeda ha un’organizzazione paramilitare e con caratteristiche terroristiche, ovvero agisce attraverso attentati, che vengono commessi dalle cellule e quindi dai “sottogruppi” che fanno parte di questa associazione, che colpiscono in diversi paesi islamici e nel mondo occidentale > attentato dell’11 settembre è una novità perché questi gruppi radicali fino al 2001 non colpivano in paesi occidentali, colpivano paesi islamici con finalità di creare stati retti dalla legge islamica > Al Qaeda con questa sua azione contro il mondo occidentale ha ispirato – direttamente o indirettamente – moltissimi gruppi che compiono attentati in vari paesi islamici e non islamici, tra cui l’IS (Stato islamico), che ha un suo esercito e ha conquistato territori in Siria e Iraq. Al momento è quasi stato debellato in Siria ma non nella parte nord-occidentale dell’Iraq. pag. 67 Africa subsahariana: - Regione al disotto del deserto del Sahara ed è la più è povera del continente africano e del mondo. - Il processo d’indipendenza che porta 40 stati africani ad ottenere l’indipendenza tra il 1957 e il 67. - Problematiche che sorgono dopo l’indipendenza: assenza di una lingua comune e di una religione comune; molti Stati sono creazioni delle potenze coloniali, che racchiudono etnie diverse, culture diverse, lingue diverse. - La lingua dei colonizzatori è in alcuni casi l’unico elemento unificante. - Caratteristiche comuni di questi stati dopo l’indipendenza: • Fragilità dei nuovi stati (+povertà/fragilità economica) • Sistemi politici instabili, che si trasformano in molti casi in dittature militari sanguinarie • Le identità etniche o tribali sono la forma principale di appartenenza politica • Neocolonialismo: le potenze coloniali si associano a élite locali, in molti casi militari, che sfruttano le risorse, soprattutto minerarie, di questi paesi (le loro entrate dipendono esclusivamente dal prezzo della loro materia prima, es. Ghana, uno dei massimi produttori mondiali di cacao, che è l’unica voce delle esportazioni del Ghana, ma basta che crolli il prezzo della materia prima e le entrate si dimezzano o si riducono nel giro di pochissimo tempo. Paesi molto deboli, non riescono a consolidare uno sviluppo compatibile con livelli di crescita permanenti). Potenze coloniali controllano indirettamente economia: controllano sbocchi commerciali delle materie prime, le borse, in molti casi le monete (Francia). Ex potenze non subiscono danni dalla loro indipendenza, non hanno più sovranità ma controllano economia. - Il problema razziale: ➢ Problematica in alcune ex colonie inglesi, dove dopo l’indipendenza rimaneva una consistente comunità di bianchi che deteneva il controllo del potere e delle ricchezze. In questi casi il razzismo diventa uno strumento per queste minoranze bianche per mantenere il controllo del paese. ➢ In Zimbabwe (=Rhodesia) lenta democratizzazione e concessione dei diritti civili ai neri. ➢ Esempio più grave: Sudafrica → ottiene indipendenza già all’inizio del 900/XX secolo, ma lascia il potere in mano alla minoranza bianca che sempre più opprime la minoranza nera. Abbiamo un paradosso di un colonialismo “indipendente”, i padroni bianchi sono all’interno del paese che mantengono uno stato di semi-schiavitù. Dominio completamente oppressivo della minoranza bianca sulla maggioranza nera. Inizialmente fu vietato ai neri di possedere la terra e furono confinati all’interno di spazi/riserve. Dopo alcuni decenni, negli anni 30 vengono privati anche dei diritti politici. Dopo la 2GM questo stato razzista diventa uno stato in cui viene realizzata una segregazione completa della popolazione nera: apartheid =segregazione totale imposta per legge dalla minoranza bianca sulla popolazione nera che, come in diversi paesi dell’africa, appartiene a varie comunità etniche; tutta una serie di regolamenti che evitano che si producano contatti tra le due razze. I neri sono obbligati a vivere in determinate parti della città, qualsiasi rapporto tra persone bianche e nere è illegale, quartieri di residenza sono divisi, divisi gli autobus, le scuole e gli ospedali. Il leader che guiderà la lotta dei neri per ottenere i diritti civili in Sudafrica con metodi non violenti è Nelson Mandela, che sarà incarcerato per 20 anni e però guiderà il movimento di liberazione che diventerà un esempio, una specie di laboratorio, modello a livello internazionale di mobilitazione antimperialista. È un simbolo a livello mondiale, il suo movimento poi è arrivato a governare in Sudafrica, Nelson Mandela è arrivato alla presidenza, ma invece di scegliere la vendetta nei confronti della minoranza bianca, scelse una politica di riconciliazione nazionale. pag. 70 I TRENTA GLORIOSI (1945-1975 nel mondo occidentale) - 1945 – 1975, crescita economica nel mondo occidentale - Welfare State e democrazia in Europa occidentale → un sistema in base al quale lo stato comincia o continua ad accrescere una serie di servizi ai cittadini attraverso il pagamento delle tasse; sistema di fornitura di servizi: pensioni, istruzione, sistema sanitario nazionale - Tony Judt, Quando i fatti (ci) cambiano, Laterza: «La Londra postbellica, dove sono cresciuto, era un mondo alimentato dal carbone e azionato dal vapore, nel quale i venditori ambulanti usavano ancora i cavalli, le automobili erano rare e i supermercati (e gran parte di ciò che vendono) sconosciuti. Per la sua geografia sociale, il clima e l’ambiente, le relazioni di classe e gli allineamenti politici, le attività industriali e l’abitudine alla deferenza sociale, nel 1950 Londra sarebbe stata immediatamente riconoscibile a un osservatore di mezzo secolo prima» - Ricondurre la contemporaneità a dopo 1945: non era solo Londra, ci sono anche descrizioni di Roma ad esempio, ecc. → ricordarci elemento fondamentale del periodo “30 gloriosi” = fortissimo sviluppo economico ma anche di trasformazione profonda nella vita delle persone, nel modo id produrre e consumare. La ricostruzione postbellica avvia nel mondo occidentale una profonda trasformazione con una crescita che dura fino alla metà degli anni 70 e che non ha mai avuto eguali. - Gli abitanti del mondo occidentale, Giappone, hanno visto trasformare delle pratiche consolidate da tempo sia nei modi di produzione sia di consumo (es. supermercato) → si forma in questo periodo abitudine a consumare prodotti che provengono da altri parti del mondo; anche per soddisfare necessità più semplici e quotidiane si comincia ad avere accesso a cose che arrivano da lontanissimo. - Fino alla metà del XX secolo possiamo dire ogni paese produceva i prodotti industriali e agricoli che erano necessari al proprio fabbisogno ed esportava tutto il resto, progressivamente si è andati verso una specializzazione produttiva dei diversi paesi che ha investito tutti i settori economici: i paesi hanno cominciato a produrre solo quello che era più conveniente, che costava meno. Non si preparano più i pasti nell’ambito domestico con agricoltura locale, non più abiti dalla sarta, stoffe nazionali, ma si comincia a far arrivare beni da fuori → ad un certo punto i materiali hanno cominciato a valere molto meno del lavoro con cui erano prodotti in Europa; aumento del costo del lavoro in Europa fece si che non fosse più conveniente eseguire determinato lavoro, ma era conveniente acquistare prodotto finito. - Due fenomeni → aumento della produttività del lavoro, disponibilità di molti più beni ad un costo accessibile anche alle classi lavoratrici + globalizzazione/internazionalizzazione del lavoro, per cui alcuni paesi si specializzano in produzioni per loro più economiche e convenienti. Tutta una serie di beni che prima non erano disponibili, lo sono per tutti. - Possiamo parlare di una vera e prorpia rivoluzione, cambiamento profondissimo, sia a livello di produzione, sia a livello di consumo. - Forte crescita economica come mai si era vista in passato: Italia, Germania e Giappone conoscono veri e propri “miracoli economici”, tutto il mondo occidentale cresce. - I tassi di produzione crescono a ritmi elevatissimi. - Il risultato è la formazione di società di consumi di massa (già presente in USA). - Il modello americano: • Il sistema di vita americano, basato sull’espansione dei consumi privati, si afferma nel mondo occidentale; • Il dollaro diventa la moneta di riferimento dell’economia internazionale; • Gli Stati Uniti conquistano con le loro merci i mercati internazionali, grazie anche al libero commercio (libertà di commercio per loro significa far arrivare i propri prodotti, in particolare industriali, in tutto il mondo senza che questi siano tassati e diventino quindi più costosi da importare per i diversi paese); • Tutti questi processi e il modello americano vale solo per i paesi sviluppati. Le disuguaglianze aumentano sia all’interno del paese, sia tra paesi; pag. 71 • Aumenta il divario tra i paesi sviluppati industrializzati e quelli sottosviluppati e in “via di sviluppo”. La grande crescita non si distribuisce in modo equanime. Stati in base al PIL pro capite, 2015 → - Sviluppo economico e progresso scientifico: ➢ La crescita economica spettacolare si combina con il progresso scientifico e tecnologico, uno dei fattori che determino crescita spettacolare; ➢ Miglioramento del tenore di vita e accesso di massa a beni di consumo durevole; ➢ Il simbolo di questo grande progresso scientifico è lo sbarco del primo americano sulla Luna (1969) → - Il motore di tutti questi cambiamenti e luogo dove si sono manifestati in anticipo: Stati Uniti: • Alla fine della 2GM sono già il paese più sviluppato al mondo: disoccupazione ai minimi, scolarizzazione altissima (> capitale umano > produttività); • Problemi: > disuguaglianza e alti indici di povertà; > la segregazione razziali dei neri in 17 Stati del Sud del Paese perdura negli anni 50 e 60: movimento dei diritti civili (processo molto lento). Tutt’ora la popolazione nera americana parte in netto svantaggio rispetto alla popolazione bianca. [in foto: Selma (Alabama), 1965: la polizia reprime con la forza una manifestazione pacifica per i diritti civili]. • Dal punto di vista delle relazioni internazionali sappiamo che a dominare gli il dopoguerra è la guerra fredda, e anche in questo gli Stati Uniti sono protagonisti: > la guerra fredda ha un’incidenza molto forte anche all’interno del paese → fenomeno del “maccartismo”: il senatore Mc Carthy guida indagini sistematiche su milioni di cittadini sospettati di essere comunisti, bastava essere affiliati o abbonati a riviste troppo di sinistra (primi anni 50). Processi e condanne (mondo della cultura e del cinema); > a livello internazionale, la strategia del “contenimento” (dottrina Truman) dell’avanzata comunista nel mondo (anni 50) es. guerra di Corea, si trasforma in una strategia più aggressiva, chiamata “roll back”, ovvero “ricacciare indietro” i sovietici (anni 60 e 70), emblema è l’intervento americano in Vietnam (→). Oltre 500mila soldati schierati, con oltre due milioni di vittime civili e militari vietnamite, ma saranno alla fine sconfitti e costretti al ritiro, la guerra segnerà anche all’interno degli Stati Uniti tutta una generazione.  giovani in un campus universitario che protestano contro la guerra in Vietnam: movimento del 68 in USA è legato alle grandi proteste che pag. 72 iniziano contro la guerra in Vietnam, i giovani americani non capiscono più il senso di andare a combattere i comunisti in un paese lontano dell’Asia. La motivazione ufficiale che dava la classe politica americana era che gli Stati Uniti combattevano per la libertà, in difesa dei loro valori, ma quando si capisce come la guerra sta andando e le immagini di quello che i soldati americani facevano (es. bombardamenti villaggi) vengono mostrate, l’opinione pubblica inizia ad essere contraria. Gli Stati Uniti non subiscono una sconfitta sul campo ma non riescono a vincere e la loro opinione pubblica è crescentemente contraria. - L’Italia repubblicana: ➢ 1946: referendum istituzionale. I cittadini sono chiamati a scegliere tra monarchia e repubblica → scelgono con una maggioranza ampia la Repubblica (anche se la monarchia vince nelle regioni meridionali). ➢ L’Italia diventa una Repubblica e la fase 1946-1992 viene chiamata “Prima Repubblica” o Repubblica dei partiti; dopo il 92 molte cose cambieranno anche se gli studiosi discutono ancora se siamo entrati nella seconda repubblica (una vera e profonda trasformazione costituzionale non c’è stata e quindi non è propriamente “finita” la repubblica costruita alla fine della 2GM). ➢ Sistema politico molto stabile, basato sui governi guidati dalla Democrazia Cristiana, con l’opposizione guidata dal Partito Comunista, il più forte in termini di voti dell’Europa occidentale. Caratteristiche principale: sistema molto stabile ma anche bloccato (tutti i sistemi politici sono basati sull’alternanza tra i diversi schieramenti, questa alternanza assicura una selezione competitiva dei politici → se governo bene vengo rivotato, se governo male vengo rimandato a casa dagli elettori; questo nell’Italia della Prima Repubblica non poteva avvenire, perché il sistema politico italiano era bloccato, perché il partito di opposizione più forte era quello comunista, che doveva essere tenuto lontano dal potere per ragioni internazionali = guerra fredda, Italia faceva parte del gruppo occidentale → quadro politico bloccato e impossibilitato a rinnovarsi con la normale verifica elettorale). ➢ 1992: Il sistema crolla nel 1992 perché era un sistema che subiva fortemente le conseguenze degli assetti internazionali, nel 92 finisce la guerra fredda e crolla il mondo comunista, quindi il quadro internazionale che aveva condizionato la politica italiana non c’è più. A livello interno si scopre, attraverso una serie di inchieste giudiziarie che rimangono conosciute come Tangentopoli (la parola deriva dal termine tangenti + polis, città → paese delle tangenti), un vasto sistema di corruzione che interessava tutti i partiti di governo e in parte minore ma significativa anche il principale partito di opposizione (che non era mai arrivato al potere dello stato ma aveva governato in varie regioni a livello locale), tutti questi partiti si erano finanziati in modo illegale e avevano instaurato un sistema di scambio ai partiti e agli uomini politici in cambio di favori. Un vasto sistema di corruzione che viene travolto da questa inchiesta → il sistema di corruzione era dovuto al fatto che la politica italiana non conosceva la possibilità dell’alternanza; arricchimento personale, istituzioni si difendevano a vicenda. Il blocco internazionale, la scusa della guerra fredda e la minaccia comunista avevano permesso a tutta una pag. 75 ➢ Riforma agraria in risposta alle lotte dei braccianti che occupano i latifondi al Sud: distribuzione di terre. Le politiche per il Sud: Cassa per il Mezzogiorno (1950), crediti e infrastrutture. “Perché il sud è rimasto indietro?”, Emanuele Felice: negli ultimi 15 anni è ripresa l’emigrazione delle regioni meridionali: 1.700.000 partenze. ➢ Immagini: alcuni dei simboli del boom economico: sostanzialmente l’accesso per la grande maggioranza delle persone in Italia a beni di consumo che prima erano appannaggio di pochi, e la profonda trasformazione che questo cambiamento innesca, stessi ritmi della vita quotidiana vengono cambiati, fu liberata una grande parte delle ore dei lavori femminili: lavoro femminile fuori casa. Sfilata di 500 a Torino → ➢ Il “miracolo economico” italiano: > tra fine anni 50 e anni 60 l’Italia cambiò profondamente modo di produrre, di vivere, di consumare → accesso ai beni di consumo; > il reddito nazionale netto raddoppia tra 54 e 64; > 1958: per la prima volta gli occupati nell’industria superano gli occupati in agricoltura; > concetto di tempo libero, industria non agricolo; > forte sviluppo dell’industria pubblica e privata: nasce l’Eni, Ente nazionale idrocarburi. La Fiat è tra i maggiori beneficiari del Piano Marshall e crea lo stabilimento di Mirafiori per produrre la 500 e la 600, simboli della motorizzazione di massa; > l’industrializzazione investe tutta la pianura padana, aree prima solo parzialmente industrializzate come il Veneto e il centro Italia (Emilia Romagna e Marche soprattutto) [immigrazione a Milano; palazzoni e baracche di immigrati a Roma, 60s →) > effetti dirompenti sulla distribuzione della popolazione: migrazioni sia interne alla penisola (soprattutto dal Sud al Centro e al Nord) che verso l’estero (Argentina, Australia, Canada fino agli anni 50 e poi soprattutto Europa: Francia, Belgio, Svizzera, Inghilterra e Germania dopo il 55). Città che crescono troppo e troppo velocemente e immigrati che sono costretti a vivere dentro baracche e casupole che si sono costruiti, non solo perché non riescono a pagare affitti ma perché non riescono a trovare alloggi. →:Milano “corea”, baracche immigrati; emigranti in partenza da Lecce;  Torino, 1955; baracche di immigrati italiani a Ginevra, 1962; pag. 76 > una delle immagini che ricorda una delle tragedie che hanno riguardato anche in grande maggioranza gli immigrati italiani: Marcinelle (Belgio), 262 minatori morti, 136 erano immigrati italiani. Gli italiani vanno a fare i lavori più diversi in Europa, in Belgio i minatori. Il governo italiano firma un accordo con il Belgio che prevede che il Belgio mandi il suo carbone all’Italia, che lo deve importare, in cambio deve mandare i suoi lavoratori. > Rivoluzione dei consumi: → mobilità: auto e moto, l’Italia “si rimpicciolì”; → simboli del boom: frigorifero e televisione (dal 1954); → tensioni tra arretratezza e sviluppo: salari bassi, ritardi delle politiche pubbliche. ➢ Politica: indebolimento del “centrismo” e spostamento a destra dell’asse politico tra 1957-1960. Un importante ciclo di riforme si apre negli anni 60, con il passaggio a coalizione di “centro sinistra” (alleanza tra Democrazia cristiana e Partito socialista italiano). Si formano nuovi partiti, la DC avrà dal 60 in poi un fondamentale alleato di governo: il Partito socialista italiano, che si sgancia dal partito comunista con cui era stato alleato prima, progressivamente l’alleanza venne meno ed entra nelle coalizioni del periodo del centro sinistra. > la formula del “centro-sinistra” → negli anni 60, il Partito socialista entra nei governi a guida DC con suoi ministri = si intende l’alleanza tra partito DC e socialista che creano una serie di governi di coalizione. Questa fase è caratterizzata da tutto quello che mancava in precedenza, ovvero le riforme. Intervento pubblico attraverso riforme che tentano di risolvere gli squilibri vecchi e nuovi: - nazionalizzazione energia elettrica - scuola media “unica” (prima i meno bravi venivano avviati al lavoro con la “scuola complementare”) e obbligo scolastico fino ai 14 anni - la riforma urbanistica che cerca di mettere ordine nella crescita delle città fallisce (periferia di Roma, anni 50 →) > i tentativi di destabilizzazione del sistema politico provocata da questa stagione di riforme e trasformazione: nel 1964 viene concepito un colpo di stato che viene ideato (ma non realizzato) dal generale di carabinieri De Lorenzo: è il piano “Solo”, perché solo la forza dei carabinieri doveva essere coinvolta → questi tentativi dimostravano, secondo alcuni studiosi, come Guido Crainz (“Il Paese mancato”), la politica fallì nel governare le trasformazioni della società, favorendo la radicalizzazione dei conflitti e sprecando risorse in politiche clientelari → questa radicalizzazione porta anche degli apparati dello stato a complottare contro le stesse politiche del governo, nel caso del piano solo, si voleva unno spostamento verso destra e bloccare il piano delle riforme. pag. 77 - Il Sessantotto ➢ Tutta la fase di trasformazioni che investe la società italiana tra gli anni 50 e 60, trova un momento di esplosione nel 68. ➢ Il Sessantotto è un fenomeno di proteste giovanili di portata internazionale, assume forme diverse in Europa e USA (e in America Latina). ➢ Ogni movimento del 68 ha caratteristiche diverse e ha motivazioni diverse da paese a paese. ➢ Negli Stati Uniti si protesta contro la guerra del Vietnam soprattutto (qui comincia molto prima, già nel 64-65). ➢ In Italia, i movimenti studenteschi si saldarono con i conflitti in fabbrica, con la protesta operaia. ➢ Punto unificante di tutti questi movimenti, che chiamiamo nel loro insieme a livello mondiale il Sessantotto, è che i protagonisti sono giovani → una generazione che non aveva fatto la guerra, che in molti casi era appena uscita dalla società, generazione che si è trasferiti in molti casi da paesi in città (o in Italia da sud verso nord), per studiare e per inseguire un’ascesa anche sul piano sociale, una generazione che ha trovato una società che non era né quella dei loro genitori, né quella che molti di questi giovani si aspettavano = non era una società sufficientemente giusta, abbastanza accogliente, abbastanza egualitaria; era molto repressiva e che appariva vecchia. Questi giovani non si riconoscono più in questa società. Un’altra caratteristica dei movimenti del Sessantotto è che si incastrano e si innescano ad un altro grande movimento, il movimento femminista → le donne si ribellano contro una società che negava loro tutta una serie di diritti, una società patriarcale, dove le donne dovevano ancora chiedere il permesso per fare tutta una serie di cose, il divorzio sarà introdotto sull’onda si queste proteste in Italia e confermato in un referendum nel 74, adulterio prima era solo femminile (unico caso di divorzio). ➢ Peculiarità dell’Italia del Sessantotto che perdurerà nel 69, è la saldatura tra movimento di protesta studentesco e movimento operaio: “Autunno caldo”, 1969: > ondata di scioperi dei metalmeccanici senza precedenti, guidate dai sindacati; > rivendicazione non solo salariali: denuncia della realtà in fabbrica, delle violazioni dei diritti dei lavoratori → da qui unione movimenti studenteschi; > “Le schedature della Fiat”: un libro di Bianca Guidetti Serra rivela la pratica illegale di schedatura dei lavoratori alla Fiat, con indagini sulle loro appartenenze politiche e ideologiche e sulla loro vita privata. Si serviva poi di queste informazioni per “liberarsi” di lavoratori scomodi. pag. 80 una repubblica presidenziale con l’elezione diretta del Presidente della Repubblica. De Gaulle, che aveva condotto la guerra in Algeria e che era stato il leader della resistenza francese, promuove questa riforma che va nel senso di un rafforzamento del potere esecutivo e cerca di risolvere un problema che aveva la Francia, quello della debolezza dei governi, che cadono e non riescono ad essere stabili. - Gran Bretagna ➢ Fine dell’impero coloniale ➢ Anche in Gran Bretagna c’è un’alternanza tra governi guidati dal Labour Party (partito laborista) e quelli guidati dal partito conservatore; in particolare dopo la guerra il Labour Party vince le elezioni e promuove il Welfare State (dato fondamentale). ➢ Il programma del Labour Party cambia il voto del paese: nazionalizzazioni (poste, trasporti, energia elettrica, miniere), istruzione e sanità gratuita. ➢ Esponente del partito laborista inglese, William Beveridge in “Full Employment in a Free Society”, pubblicato nel 1944, aveva scritto: “Se la piena occupazione non verrà raggiunta e conservata, non sarà salvata nessuna libertà perché per molti non avrà alcun senso” → fa riferimento alla Germania del dopoguerra, a come Hitler è salito al potere. Quello che ci dice Beveridge è che se lo stato non è in grado di garantire lavoro ai cittadini e condizioni di vita accettabili, anche la democrazia è in pericolo. Rapporto tra sistema che garantisca ai cittadini un buon livello di vita e difesa degli ordinamenti democratici. ➢ Problemi di riconversione dell’industria dopo la fine dell’impero coloniale, settori obsoleti, scarsa produttività. Già dalla metà degli ani 60, la spesa pubblica diventa sempre meno sostenibile: a fine anni 70 tornano al governo i conservatori e comincerà una nuova fase, di tagli alla spesa pubblica e privatizzazioni (vedi sotto più approfondito). ➢ Quando questo “patto” tra i cittadini e gli stati democratici dell’Europa occidentale entra in crisi? Entra in crisi tra la fine degli anni 60 e inizio anni 70: la crescita economica (che sostiene i livelli di spesa pubblica, fino a quando c’è crescita economica si riesce a finanziare il welfare state e offrire servizi ai cittadini) rallenta, e il sistema entra in crisi. Politicamente in Gran Bretagna questi segnali di crisi si vedono alla fine degli anni 70, quando i laburisti cedono il governo, perdono elezioni, e vanno al governo i conservatori, che con Margaret Thatcher cambiano completamente politica inglese negli anni 80, con un nuovo patto con i cittadini, basato sulla riduzione della spesa pubblica e delle imposte e tutta una serie di privatizzazioni. - Uno dei pilastri dell’Europa occidentale tra il 45-75: Welfare State ➢ È un’idea antica, che nasce con la rivoluzione industriale per risolvere i problemi che essa genera: disoccupazione, malattia, infortuni. Dalla fine dell’800, lo Stato comincia a intervenire per risolvere questi problemi, e per garantire maggiore giustizia sociale, anche per la pressione dei partiti socialisti e del movimento sindacale. Abbiamo parlato di Welfare State anche alla fine della 1GM: es. invalidità di ex-soldati. ➢ 1945-1975, Europa occidentale, momento in cui stati rafforzano questo sistema e veramente si crea un Welfare, grazie a grande crescita economica – un nuovo patto tra stato e cittadini: lo stato provvede una serie di servizi ai cittadini, il cosiddetto Welfare State (“stato del benessere”) e sostiene la crescita economica con la spesa pubblica (salute, istruzione, pensioni. Presupposti teorici: le idee di John Maynard Keynes, fautore delle politiche di investimenti pubblici a favore della crescita. ➢ Prima del 1945: le esperienze di Welfare State furono diverse da paese a paese → stati con ordinamenti politici opposti, non solo democratici, ma anche quelli non democratici, introdussero politiche di Welfare: > partiti socialisti e marxisti vogliono che lo Stato controlli tutta l’economia e distribuisca tutti i profitti ai lavoratori: in URSS la prima applicazione di queste politiche; pag. 81 > negli anni tra le due guerre non solo i governi democratici ma anche il fascismo e il nazismo (che risolve problemi come disoccupazione) introducono forme di Welfare State; ➢ Welfare State e sviluppo: l’importanza del periodo analizzato è data dal fatto che le politiche di welfare sono possibili solo quando c’è una grande crescita economica che permette di finanziare il sistema, perché i servizi o si finanziano in deficit (debito) o con le tasse, quindi una tassazione che permette allo stato di offrire questi servizi (istruzione obbligatoria e gratuita, sanità pubblica, pensioni, sussidi di disoccupazione). ➢ Welfare State = stato del benessere o stato sociale: > è un insieme di politiche con cui lo Stato fornisce ai propri cittadini protezione contro i rischi (malattia, invalidità, vecchiaia) e una serie di servizi (istruzione), prevedendo specifici diritti sociali; > la spesa dello Stato è finanziata con le tasse; > Problema: la spesa dello Stato è inelastica, cioè è molto difficile ridurla nelle congiunture economiche negative → è molto difficile tagliare la spesa quando hai dato servizi/diritti; i tagli sono molto costosi da tagliare in termini politici, è molto difficile tornare indietro; i paesi entrano in crisi quando devono ridurre tutto quello che avevano dato. DAGLI ANNI 70 AD OGGI: 3 grandi cesure - ECONOMIA: ➢ Anni 70, crisi energetica e fine dei “trent’anni gloriosi” delle economie occidentali → grave crisi che pone crisi che pone in questione tutto lo sviluppo. ➢ Dagli anni 80: seconda globalizzazione → 1^ globalizzazione messa in crisi da 1GM; dagli anni 80/90 inizia una globalizzazione di un’entità inedita. - POLITICA: ➢ 1989-1991, fine del comunismo, dissoluzione dell’URSS. - RELAZIONI INTERNAZIONALI: ➢ Fine della guerra fredda. ➢ 2001, attentato alle Torri Gemelle, che dà inizio al terrorismo globale → esatto opposto del mondo della guerra fredda, mondo senza un chiaro ordine vs mondo ordinato in due blocchi. La svolta economica degli anni 70 nelle economie del mondo occidentale: 1. Crisi petrolifera del 1973 di proporzioni inedite. 2. Cambio nei processi di produzione industriale: rivoluzione tecnologica e telecomunicazioni. 3. Progressiva crisi dei sistemi di Welfare State; aumento eccessivo della spesa in rapporto alla disponibilità di risorse a causa della crisi. - Crisi petrolifera e cambio dei processi industriali: ➢ vediamo prima 20 aprile 2020 → petrolio WTI: -37,63 dollari al barile = chi acquistava un barile di petrolio non lo pagava ma riceveva in cambio 37 dollari a barile. Con il crollo della produzione industriale in tutti i paesi ovviamente è crollato il consumo del petrolio e le scorte si sono accumulate. Quello che succede nel 1973 è l’esatto opposto; punto in comune = petrolio è termometro di economia mondiale. ➢ Crisi energetica provocata da una nuova guerra in Medio Oriente e da un cambio di strategia dei paesi produttori del petrolio, come reazione aumentano prezzo: il prezzo del petrolio aumenta di 10 volte in un decennio → questo provoca uno sconvolgimento nelle economie dei paesi occidentali, blocca il processo di crescita, perché energia che la sostiene è energia prodotta dal petrolio; aumenta qualsiasi prezzo di prodotto industriale. pag. 82 Foto sopra: Milano 1973 + “codice di austerità” in Italia per la crisi energetica (anni 70); analoghi interventi in tutti i paesi → ➢ Cambio tecnologico e cambiamento dei processi produttivi, cambiamento interna alla fabbrica: automazione, robot, macchine e controllo numerico. La fine di un modello di produzione che prescindeva da modelli di automazione e aveva bisogno di un numero di persone. ➢ Altro cambiamento, avvento delle telecomunicazioni, telefoni cellulare, internet, GPS… - Una nova fase in Occidente: • Finisce un’epoca: presa di coscienza dei limiti dello sviluppo → crescita non è illimitata; • Nuova sensibilità: ambientalismo; • Fine del modello “fordista” di produzione industriale, che era anche un modello di funzionamento delle società industriali avanzate (alti salari, consumi). I suoi pilatri erano produzione di massa ma anche consumi di massa, sistema entra in crisi per crisi petrolifera, aumento dei prezzi, crisi economica; • Globalizzazione → fenomeno di impatto ancora più grande; ➢ Cambio tecnologico: > negli anni 70-80 cominciano processi di automazione nelle fabbriche ed emerge il problema della diminuzione dei posti di lavoro (nel settore industriale); > questi processi di automazione rischiano di mettere in crisi il mondo del lavoro, facendo sparire lavori che vengono svolti da macchine; > dalla rivoluzione industriale in poi, i posti di lavoro si erano “spostati” verso altri settori. I processi di automazione minacciano di farli sparire; 1. Agricoltura > industria → società contadina che si trasforma in industriale, conversione settore ma non perdita lavoro; 2. Industria > servizi → neanche qui perdita di lavoro, la stragrande maggioranza lavora nel settore terziario, in questo settore sono occupati ormai 2/3 o 3/4 delle persone; 3. Servizi > macchine? → con l’avvio dell’automatizzazione, ci si chiede se macchine possono sostituire persone. [foto: robot camerieri in Cina, stiratrice automatica, bus navetta senza conducente in Svizzera, drone per la consegna dei pacchi Amazon, negozi senza cassieri e senza casse] ➢ La rivoluzione delle telecomunicazioni: > avvento di nuove tecnologie, importanza fondamentale nell’avvento della nuova economia globalizzata ha avuto la rivoluzione delle telecomunicazioni legata a 3 nuove tecnologie: 1. Cellulari 2. Rete internet 3. GPS (sistemi satellitari) Favoriscono l’avvento della nuova economia globalizzata, la globalizzazione che ha trasformato profondamente i sistemi economici pag. 85 - L’Europa viene divisa dalla famosa “cortina di ferro”; nell’Europa orientale nel dopoguerra regimi comunisti vengono instaurati in Cecoslovacchia, Polonia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Jugoslavia. Denominatori comuni di questi regimi sono gli stessi dell’economia e politica sovietica: ➢ Lo stato controlla tutta l’economia; ➢ Il partito comunista è l’unico partito ammesso; ➢ Politica economica pianificata e centralizzata (piani di produzione). - Il grande quesito è se una società di questo tipo è una società egualitarie → il mito della rivoluzione era creare società basate sulla giustizia sociale, in cui ad ognuno era dato ciò di cui aveva bisogno e a nessuno era sottratto ciò che Marx chiamava il plusvalore, il valore che il lavoratore produce e che chi governa/l’industriale gli sottrae. In questi stati non c’è la borghesia, non ci sono industriale, è lo stato che gestisce le industrie. Fornire a tutti una casa, istruzione, salute, ecc.; in realtà anche in queste società c’erano degli strati sociali: • Alla base della piramide sociale nei paesi comunisti ci sono masse di contadini e di operai, cui sono garantiti i servizi essenziali (casa, istruzione, salute); • La classe media è formata dalla burocrazia pubblica, tecnici, impiegati; • Al vertice della piramide troviamo i dirigenti del partito comunista; • Ai cittadini dell’Europa orientale, per evitare che scappassero, non era concesso il passaporto per viaggiare, o solo ad un membro della famiglia + muro Berlino; - Subordinazione dei Paesi dell’Europa orientale all’URSS: ➢ Controllo di tipo quasi colonie: ogni tentativo di rovesciare i regimi comunisti fu represso dall’URSS, che inviò l’esercito (Ungheria 1956 [carri armati sovietici a Budapest →], Cecoslovacchia 1968 [carri armati sovietici a Praga]); ➢ A livello economico, dopo la 2GM l’URSS requisì macchinari e impianti industriali per portarli nella stessa URSS. ➢ L’URSS costruì un sistema economico integrato a suo vantaggio, anch’esso di tipo quasi coloniale: i paesi dell’Est Europa dovevano fornire materie prime e comprare prodotti solo dall’URSS. Sistema quasi autarchico di produzione integrata del blocco Europa orientale e Unione Sovietica, ma che va tutta a vantaggio dell’Unione Sovietica → subordinazione non solo politica ma anche economica dei paesi dell’Europa orientale all’URSS. - Perché sono crollati i regimi comunisti? La crisi dei regimi comunisti è stata in primo luogo una crisi economica: a lungo hanno retto il confronto coi paesi capitalisti ma poi sono implosi: nella gara dell’aumento della produzione, soprattutto industriale, inizialmente sembra che i paesi comunisti reggano, ma poi hanno cominciato ad arretrare e hanno dovuto comprimere sempre più i consumi interni. Si punta tutto su industria pesante, armamento, nucleare, ma non su consumo e produzione di massa; questo ha costi sempre crescenti e abbassa sempre più il livello di vita della popolazione: ➢ Rigidità ed inefficienza del sistema di gestione statale dell’economia: perdita di produttività; ➢ Compressione di consumi interni, ritardi nella produzione di generi di consumo; ➢ Competizione con gli Stati Uniti e corsa agli armamenti nucleari; - Dal punto di vista politico, c’è un’evoluzione dopo la morte di Stalin: • Va al potere Nikita Kruscev (1953-64) che innanzitutto smantella il sistema dei Gulag per salvare il regime comunista, denuncia nel 1956 i crimini di Stalin → non è il regime comunista, ma Stalin ha la responsabilità; pag. 86 • Tenta di migliorare il sistema economico togliendo rigidità e aumentando la produzione di beni di consumo; • In realtà, con l’invasione dell’Ungheria, la gestione di Kruscev si mostra per quello che è, una gestione che rinnega la parte criminale delle politiche staliniane, ma non rinnega l’altra parte, il regime non conosce nessuna forma di “liberalizzazione” del blocco sovietico. - Crisi del mondo comunista è legata soprattutto agli aspetti economici. Le condizioni di vita sono sempre più difficili: salari compressi, bassi, costo della vita in aumento, scarsità di beni (produzione scarsa). URSS siamo in un’assenza di mercato, è lo stato che gestisce e produzioni, burocrazia, fortissima rigidità e poco flessibile nella richiesta, poco produttivo, inefficiente. Spinte e richieste di riforme in alcuni casi interni al partito comunista, in alcuni casi esterne (ad esempio in Polonia: ruolo del sindacato → sciopero ai cantieri navali di Danzica, 1980 →). Nulla cambia - L’URSS non riesce a risolvere i problemi economici che derivano dall’onnipotenza dello stato nella gestione dell’economia e dalla burocratizzazione eccessiva del sistema; l’apparato militare assorbe sempre più investimenti e risorse: la “corsa agli armamenti” degli anni 80 peggiora le cose. Malcontento popolare e sclerosi del sistema politico: impossibilità di ricambio della classe dirigente. - Il fallimento dell’economia comunista: mesi di lavoro necessari per un operaio che intendeva acquistare un’automobile nel 1975 → USA: 7; Germania occidentale: 8; URSS: 38; Cecoslovacchia: 29. - Situazione URSS nel 1980: la produttività dell’industria sovietica era poco più della metà di quella americana. La produttività agricola era il 10% di quella americana. Il PIL pro capite era circa un terzo di quello americano (sia per arretratezza sia per mancanza di stimolo alla produzione, salario era uguale indipendentemente da quanto tu producessi, non potevi essere licenziato, disincentivo a migliorare ed essere più produttivi, ecc.). - Chernobyl, Ucraina,1986: una serie di esplosioni distrugge uno dei reattori della centrale nucleare → Il sistema stava collassando anche da molti altri punti di vista. - Mikhail Gorbacev tenta di salvare il salvabile, che ha segnato una stagione nella seconda metà degli anni 80: tenta una politica di riforme che prende il nome di “perestrojka” (ristrutturazione) ma il limite è che non viene messo in discussione il sistema di pianificazione dell’economia e il partito unico, le riforme sono “calate dall’alto”. Emergono inoltre le spinte centrifughe delle diverse nazionalità presenti nell’URSS sempre più forti, innescate dalle stesse aperture di Gorbacev, ritorno al nazionalismo. - La “riforma impossibile” di Gorbacev → fa delle piccole aperture al mercato, cerca di far rinascere un settore privato, ma queste iniziative restano moto marginale. I tentativi di dare impulso all’iniziativa privata in economia cadono nel vuoto: il settore privato corrisponde solo al 5% dell’economia nel 1990. La produttività dell’agricoltura e dell’industria resta molto bassa e l’apparato industriale e militare assorbe tutte le risorse del paese. - Fallisce anche il tentativo di riforma politica: alle elezioni del 1989 vengono ammesse candidature multiple al Congresso dei deputati del popolo. Gli spazi di libertà politica e la scelta di Gorbacev di non usare la forza favoriscono le spinte secessioniste dentro l’URSS: paesi baltici, Georgia, Ucraina, Moldavia, Armenia. Anche in Europa orientale le aperture innescano proteste e disordini contro i vertici dei partiti comunisti. pag. 87 - Caduta del Muro di Berlino nel 1989, una caduta attesa. Sostanzialmente quello che si rivela nel tentativo di Gorbacev è l’irriformabilità del sistema sovietico. - Nel 1991, Boris Eltsin, uscito dal Partito comunista, viene eletto presidente della Repubblica russa. Tentativo fallito di Gorbacev di riformare l’URSS concedendo autonomie alle Repubbliche, che sfocia in un colpo di stato dei conservatori. - L’URSS si dissolve nel dicembre del 1991. Oltre all’URSS finisce l’impero sovietico in Europa orientale. - Tutti i regimi comunisti crollano uno dopo l’altro: “effetto domino”. La fine del comunismo fu pacifica in tutti i paesi dell’Europa orientale eccetto la Romania, dove il leader Ceaucescu viene fucilato dopo proteste di massa (comunismo particolarmente duro e repressivo). - Una transizione drammatica è anche quella che avviene in Jugoslavia (regime comunista non appartenente al blocco sovietico): crisi economica alla morte di Tito (1980), guerre sanguinose a partire dal 1991, dissoluzione dello Stato (Slovenia esce pacificamente, ma c’è una serie di guerre tra Serbia, Croazia, Bosnia). - Regimi comunisti fuori dall’Europa oggi: Asia = Corea del Nord, Cina; America Latina = Cuba. LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE - Recap: Mao Zedong (1949-1976) ➢ Riforma agraria e terre ai contadini ➢ Stato a partito unico su modello dell’URSS ➢ Politica estera autonoma dall’URSS - L’artefice della salvezza del regime comunista cinese è Deng Xiaoping, che modernizza e apre la Cina all’economia di mercato: ➢ Modernizzazione, apertura ai capitali stranieri, reintroduzione della proprietà privata nelle campagne ➢ Più mercato ma repressione di ogni dissenso politico → l’apertura è limitata alla sfera economica, in campo politico è un regime che rimane completamente autoritario e reprime ogni dissenso politico. Repressione delle proteste di Piazza Tien’anmen, 1989 → - Il modello asiatico: quello della Cina dagli anni 90 possiamo definirlo un “capitalismo senza democrazia”, un modello misto tra un regime comunista e un’economia di mercato = una cosa che si pensava non fosse possibile, cioè: ➢ mantenere sotto controllo assoluto l’apparato dello stato attraverso un regime a partito unico e che reprime ogni dissenso, incarcera gli oppressori ➢ e far convivere questo regime con un’economia di mercato, anche se con un forte ruolo di controllo dello stato nei settori ritenuti strategici.
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