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Storia del mondo contemporaneo I semestre, Appunti di Storia

Il 900, Prima guerra mondiale e conseguenze, il fascismo, il nazismo, crisi del 29.

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 30/03/2023

Chiaragatta
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Scarica Storia del mondo contemporaneo I semestre e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! 04/10/22 STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO1 A cosa serve questo corso? La storia serve a conoscere l’uomo, ma soprattutto può essere utile a capire le ragioni che muovono l’uomo ad agire. Come è possibile che in Europa siano nati i regimi totalitari? (Documentario su slide) Eichmann, uno dei responsabili dello sterminio degli ebrei, viene arrestato in Argentina e viene portato in Israele per essere processato. Nel totalitarismo l’uomo è ridotto a massa, a ingranaggio, come è capitato tutto ciò? Secondo la Arendt (filosofa e storica ebrea che scappa in America, storica di totalitarismi) non basta uno scandalo emotivo, serve capire come siano potuti nascere i regimi totalitari. Essi sono stati resi possibili da una mentalità (cit Elsa Morandi) che ha le sue radici già dall’inizio del 900. Il 900 è il secondo del progresso e della libertà o il secolo di Auschiwtz? GUARDANDO AL FUTURO TRA OTTIMISMO E ANGOSCIA All’inizio del 900 modernizzarsi significa Europeizzarsi, l’Europa rappresenta il centro, la cultura, le mode e le invenzioni occidentali si diffondono in tutto il mondo (Olimpiadi, abbigliamento, sistema politico). La popolazione europea è in continuo aumento, mentre gli altri continenti crescono molto più lentamente Anche i partiti, i sindacati, i modelli industriali e i modelli finanziari vengono dall’Europa. In questo periodo quasi tutto il mondo è colonia dell’Europa. Vi sono molte scoperte scientifiche e tecnologiche, come per esempio la bicicletta, il motore a scoppio (permetterà l’invenzione degli aeroplani), il telefono, raggi x e il cinema, che sarà utilizzato per propaganda di guerra. La modernità porta con se un ottimismo: Aumento della popolazione europea, un periodo di pace, sviluppo economico, si passa da un mondo contadino poverissimo a un mondo ancora povero fatto da squilibri sociali ma in cui per la prima volta intere famiglie possono affacciarsi a un benessere economico, come per esempio un’alimentazione più equilibrata. in Italia nasce la prima forma di democrazia, Giolitti sarà il primo a portare questa democrazia in Italia, fa parte della classe liberale, che crede nel progresso, crede che l’uomo e l’economia lasciata libera porterà a un continuo progresso, visione molto ottimista. I liberali credono in questa libertà economica e politica, prima di questa democrazia in Italia votavano solo gli uomini con un particolare reddito, dal 1912, grazie a Giolitti si instaura il suffragio universale maschile, possono quindi votare anche gli analfabeti, che erano la maggior parte della popolazione. Le donne voteranno dal 1946. Giolitti inizia una legislazione sociale in Italia, lascia libertà di sciopero, stabilisce il riposo domenicale, si impedisce il lavoro minorile, massimo 8 ore di lavoro, iniziano ad esserci delle garanzie per l’infortunio sul lavoro. In Europa vi è quindi un periodo di scoperte e di progresso, di conseguenza aumenta la qualità della vita e l’aspettativa di vita. Sembra che si stia realizzando ciò che il positivismo sosteneva nell’800, che l’uomo può diventare veramente padrone della propria vita. Ma è veramente cosi? All’inizio del 900 l’uomo è veramente padrone del mondo, del tempo e dello spazio? Si Iniziano a scoprire cose che fanno dubitare all’uomo di essere padrone della propria vita: - Si scopre che la terra ha milioni di anni, quindi che l’uomo non l’ha sempre abitata, l’uomo quindi non è cosi padrone dello spazio. - La fantascienza: racconti di mondi immaginari o futuri che si sarebbero realizzati, ciò ci da la misura dell’angoscia che una parte della popolazione europea prova di 1 1 fronte a un cambiamento che sembra troppo rapido. L’uomo all’inizio del 900 viene catapultato da un mondo contadino in un mondo tecnologico, in continua trasformazione, inizia quindi a nascere l’angoscia. Dalla fantascienza inizia a nascere la seguente domanda, ma l’uomo sarà in grado di gestire e di sopportare un cambiamento così rapido? Accadono in particolare 3 fatti che iniziano a mettere in discussione la supremazia europea: - L’Italia si lancia nella conquista dell’Etiopia, pensa di conquistarla facilmente, in realtà sarà un massacro per i soldati italiani, l’Italia quindi verrà sconfitta. Quindi un esercito non europeo molto meno equipaggiato che sconfigge uno stato europeo viene visto come una debolezza. - 1898, la Spagna entra in guerra contro Cuba, che verrà aiutata dagli Stati Uniti, e quindi vinse e ottiene l’indipendenza dalla Spagna. - 1904/5, il Giappone sconfisse la Russia, è sconvolgente perché il Giappone non era abitato della razza europea e inoltre era uno stato molto piccolo e fino a quel momento le guerre erano vinte da chi possedeva più uomini, e nessuno credeva che avrebbe potuto sconfiggere il più grande impero europeo. Quindi in che modo il Giappone riuscì a vincere? Perché il Giappone, imitando la tecnologia europea, nel frattempo ha avuto uno sviluppo industriale e tecnologico rapidissimo, quindi riesce a sconfiggere la Russia grazie alla sua superiorità dei mezzi di guerra. Questo aspetto sconvolgerà l’Europa. Non è quindi così vero che l’Europa domina il mondo, o che lo dominerà per sempre. - Un altro fattore di angoscia: Il progresso è sempre qualcosa di positivo? All’inizio del 900 emerge un aspetto che smentisce il pensiero dei liberali, ovvero la fede nel progresso. Il fattore umano è sempre decisivo nella storia e che il progresso non è di per se positivo, l’uomo è sempre in gioco. ES. il cloro, scoperta e utilizzabile dai primi anni del 900, permette di disinfettare l’acqua, quindi salva la vita a milioni di persone. Il cloro però è anche il componente fondamentale dei gas tossici inventati nella prima guerra mondiale, che ucciderà milioni di persone, porta quindi a conseguenze terribili per gli esseri umani. Nel 1870 il periodico inglese calcola che sia possibile fare il giro del mondo in 80 giorni, con l’utilizzo delle ferrovie e delle navi a vapore. La possibilità di raggiungere così velocemente un capo all’altro del mondo è sicuramente un grande progresso. Nel 1910 l’esploratore statunitense Robert Peere raggiunse il polo nord, e l’anno successivo un norvegese raggiunse il polo sud. Nel 1901 Marconi riesce a inviare per la prima volta un messaggio radio attraverso l’atlantico. L’esplorazione dell’intero mondo e la possibilità di viaggiare così velocemente era uno dei grandi obiettivi dell’uomo. A proposito di navi a vapore, nel 1912 venne costruita la neve del Titanic, una nave di lusso creata per fare il giro del mondo, questo è un evento epocale. Con i nuovi mezzi di comunicazione (radio) è la prima volta che il mondo intero segue in tempo reale l’impresa del Titanic, infatti è il primo evento di cronaca simultanea in tutto il mondo. Per gli Europei il fatto che il Titanic affondi è un fallimento, l’uomo non è in grado di dominare la natura. In questo mondo di progresso e di comunicazione, nasce la necessità di avere un orario mondiale, mandato dalla tour Eiffeil per la prima volta nel 1913, nasce anche l’orologio da taschino, ciò significa che il tempo non è più regolato dalla posizione del sole o dalla campana della chiesa, ogni uomo ha a portata di mano la possibilità di conoscere che orario è, questo permette di organizzare la vita. Tutti questi progressi sono nuove possibilità per l’uomo, eppure riemerge il senso di angoscia, che mondo è questo mondo? È un mondo finito, paradossalmente la scoperta del due poli mandano in crisi l’uomo europeo, perché l’uomo è fatto per conoscere e per esplorare, e in questo modo non c’è più luogo da esplorare, ciò porta appunto a un senso di angoscia. Il mondo è misurabile così anche dal punto di vista del tempo. 2 nervoso) diventa la malattia del secolo, perché la vita nelle metropoli porta all’esaurimento nervoso. Ad un certo punto i giornali iniziano a riempirsi di articoli su questi temi, basati tutti sulla degenerazione. La paura dominante diventa la fine della civiltà occidentale. Come la classe dirigente pensa di salvare la civiltà occidentale? 1) Alcuni sostengono che bisogna ritornare alla vita contadina, in realtà si rivela un mito, poiché è impossibile fermare la modernità e il progresso, tornando così indietro. Inoltre si basa su una idealizzazione della vita contadina: i contadini dell’inizio del 900 vogliono diventare operai, perché la vita da contadino è molto povera, l’aspettativa di vita è bassissima, si dorme affollati, si muore di malattie semplicissime, come per esempio la dissenteria. Soprattutto i braccianti (coloro che coltivavano la terra dei proprietari terrieri, che quindi non possiedono la terra che coltivano). 2) L’eugenetica, se c’è una degenerazione della razza che forse porterà alla caduta della civiltà occidentale, forse si può lavorare sulla preservazione della razza. L’eugenetica è l’unica direzione dell’evoluzione umana. L’eugenetica si divide in due branche: - Eugenetica ambientale, studia le condizioni esterne all’uomo, che possono migliorare la forza, la prestanza, il benessere fisico degli individui. - Eugenetica biologica, studia gli elementi genetici che rendono l’uomo debole o forte (gli europei del 900 sono molto razzisti, quello che si pensa è che la razza europea sia quella più forte, che deve dominare sulle altre razze, per questo l’indebolimento dell’essere umano “europeo” genera cosi tanta paura, perché se gli europei diventassero deboli lascerebbero proliferare altre razze. La razza europea aveva l’obiettivo di dominare sul mondo.) L’eugenetica biologica deve garantire l’esistenza della razza europea. Si inizia a pensare che ci siano dei caratteri ereditari e che l’obiettivo di preservare la razza europea giustifichi l’eliminazione dei soggetti deboli della società. Si arriva a ipotizzare la sterilizzazione di massa. Questa eugenetica ha la vera parvenza della scienza, non sono teorie. (Esempio slide Ventrone La sterilizzazione forzata viene abolita negli Stati Uniti solo negli anni 70) 11/10/22 L’eugenetica è una risposta al male della società moderna, oltre a tante altre conseguenze: - Sradicamento sociale - Decadenza morale - Degenerazione fisica - Isolamento e imborghesimento Ci sono delle alternative alla modernità, le avanguardie: Muovono una critica radicale alla modernità, ma non vogliono tornare indietro, semplicemente immaginano una nuova modernità. L’avanguardia è un termine preso dal linguaggio militare, che indica una reparto avanzato che precede l’esercito per aprire un varco prima dell’attacco, di solito sono i più temerari, quelli che si offrono di andare per primi. Nel primo 900 questo termine indica dei gruppi e movimenti politici che contestano la modernità borghese promossa dai liberali. I partecipanti sono giovani, vogliono fare una sorta di rivoluzione giovanile e provengono dal ceto borghese, essi cambieranno per sempre il corso della storia. Due tipi di avanguardie: - Di destra, futuristi e nazionalisti. - Di sinistra, sindacalisti rivoluzionari e socialisti, rivoluzionari anarchici. Hanno molte cose in comune, come per esempio la volontà di costruire una nuova modernità. 5 Essi sono in opposizione alla modernità individualista e alla società capitalista, questo nuovo modello di produzione di organizzazione della società non va bene perché si basa sulla concorrenza, essa contrappone le classi ma anche gli individui. La modernità secondo gli avanguardisti è materialista, la parola conforto, diventa comfort che ha tutto un altro significato, ovvero il benessere, non più il conforto spirituale, ma materiale, ma il comfort è legato ai valori materiali. Questo tipo di modernità debilita l’uomo, lo destabilizza. (Avanguardie in Europa) AVANGUARDIE IN ITALIA Il più grande nemico in Italia dell’avanguardia è Giolitti (riguarda su negli appunti). Giolitti promuove la legislazione sociale con Turati, capo del partito socialista italiano, partito sempre d’élite ma che vuole difendere la classe povera, quella operaia. Essi ridurranno l’orario di lavoro, compenso economico per gli infortuni sul lavoro, vieta il lavoro minorile, una serie di miglioramenti. A fronte di questa legislazione, in realtà Giolitti viene criticato duramente dalle avanguardie, perché secondo le avanguardie la realtà misurabile del positivismo non basta più, l’idea che l’uomo in breve tempo avrebbe conquistato il tempo e lo spazio non bastano più, inoltre criticano la concezione che i liberali hanno della storia, la storia non è la lenta evoluzione verso il meglio, lasciando liberi uomo e economia, ma va tutto indirizzato verso la sua realizzazione, il volontarismo. Secondo gli avanguardisti siamo verso la distruzione, è necessario impegnarsi per indirizzare la storia dove vogliamo, e nasce il volontarismo. I liberali ostinavano che il progresso fosse positivo e avrebbe portato a un miglioramento della storia e della condizione di vita degli individui. Secondo gli avanguardisti il progresso non è sempre positivo, il processo va indirizzato. Inoltre c’è stata la scoperta dell’inconscio, non è vero che la realtà è solo quello che noi possiamo misurare, c’è anche una realtà spirituale nell’uomo, l’inconscio. Questo si lega alla critica al materialismo, la realtà non è solo quella materiale. Gli avanguardisti sono dei rivoluzionari, sono estremisti, tutte le critiche a Giolitti prendono spunto da dei dati molto reali, allo stesso tempo le critiche che vengono fatte sono molto radicali, la critica a Giolitti è impietosa, comunque Giolitti ha portato molti miglioramenti all’Italia. Gli avanguardisti arrivano a criticare addirittura la democrazia, la classe politica è vecchia e quindi non conosce le aspirazioni del popolo, quindi c’è una classe politica che va completamente sostituita dai giovani. PEZZO DI TESTO SLIDE GIUSEPPE PREZZOLINI Gli avanguardisti recuperano molto dalle teorie di Le Bon, ci deve essere un élite che spinge e dirige l’Italia, non che la lasci andare come i liberali e Giolitti. Questa diventa una critica radicale anche alla democrazia, per far progredire l’Italia secondo gli avanguardisti basta un élite che riesca a interpretare le ispirazioni del popolo, a guidarlo, non c’è bisogno di una democrazia. In Italia c’è un problema, che nelle altre nazioni europee non c’è. I liberali sono coloro che hanno unito l’Italia, ma gli italiani non si sentono patriottici, non si sentono legati all’Italia, magari si sentono legati più alle loro regioni di appartenenza. Gli avanguardisti dicono gli italiani non si sentono italiani, voi liberali avete fatto un risorgimento incompiuto, perché l’Italia si è unita ma non sono nati gli italiani, Secondo gli avanguardisti questa è colpa dei liberali. L’Italia non è ancora completamente ‘unita’. AVANGUARDIE DI DESTRA Non è la destra dei liberali, dei ricchi, è una nuova destra, qualcosa che nasce in questo momento e ha a che fare con la nuova modernità, davanti all’individualismo portato dalla società moderna si cerca un modo per ricompattare la società nazionale. Come possiamo tenere insieme tutti gli individui? Ci vuole innanzitutto un cervello che li comandi, ma anche un nuovo progetto di comunità, insegniamo agli uomini a credere nella nazione. L’élite orienta e governa le masse, esse non sono identificate come un insieme libero di individui, liberi di esprimersi, scioperare ecc, la massa non 6 è individuo ma viene identificata dalle avanguardie di destra nella nazione, nella razza. Come si fa a dar vita a questa nuova modernità? Attraverso la violenza, essa è un valore positivo sia per le avanguardie di destra che di sinistra, per cambiare tutto velocemente è necessaria la violenza, per governare le masse è necessaria la violenza. Le avanguardie portano avanti una rivoluzione molto violenta, vogliono ottenere un cambiamento radicale della società. ES di avanguardie di destra: Nazionalismo italiano, i nazionalisti nascono in questi anni, il più famoso rappresentante del nazionalista è D’annunzio. Testo di Alfredo Rocco slide: Per loro la nazione è un entità spirituale, non è la somma degli individui attualmente esistente, ma comprende tutte le generazioni, non solo quelle presenti, ma anche quelle passate e future. L’ individuo inteso come strumento o organo ai fini della nazione. E’ importante il benessere del cittadino, perché se ogni cittadino è felice e in salute potrà contribuire alla costruzione della nazione. Lo scopo dell’esistenza non è più la felicità dell’individuo, la realizzazione personale, ma è costruire la nazione. Per questo motivo si può anche sacrificare la vita personale, la realizzazione di se’. Gli avanguardisti vogliono imporre agli italiani questo tipo di mentalità. 12/10/22 FUTURISTI Un gruppo di pittori, scultori, letterati, sono giovani e formano questa avanguardia. Il futurismo nasce con un manifesto, il manifesto del futurismo del 1909, (slide del manifesto). L’azione tipica e il dinamismo dell’avanguardia è vista anche nell’arte. Si parla del volontarismo, la storia non va per forza verso un progresso, ma c’è bisogno della volontà, l’uomo europeo deve imporsi per costruire il futuro che vuole. (Slide) C’è un ritorno della velocità, perché? La violenza e l’aggressività sono un valore, attraverso essi cambieremo il mondo e realizzeremo la nostra nuova idea di modernità. (Slide) La violenza diventerà la glorificazione della guerra. La guerra per loro è la sola igiene del mondo. La donna, secondo i futuristi non può portare avanti il progresso, perché l’uomo è più forte. Critica al sistema democratico, essi sostengo un élite che deve governare la massa. C’è un Italia che lavora e che produce. Essi stanno descrivendo le metropoli, i futuristi non sono molto spaventati dalla metropoli e dal progresso, ma lo esaltano. ‘Noi canteremo’ descrivono poeticamente il cantiere navale, le fabbriche, le locomotive ecc.. C’è un’esaltazione dello scenario della metropoli, secondo loro questo processo non degenera l’uomo, è un progresso positivo. Il primo valore che loro portano è la bellezza della velocità, è come se l’unico valore fosse diventato il cambiamento perenne, fine a se stesso, la modernità è diventata positiva, una sfida all’uomo che può finalmente dimostrare che veramente l’uomo può dominare la natura, il tempo e lo spazio. La velocità, la modernità e il progresso, secondo i futuristi possono permettere all’uomo di dominare la realtà. E’ importante capire che le avanguardie di destra sono in un certo senso antimoderne, perché sono antidemocratiche per esempio, anche le idee che hanno della donna, ma sono anche moderne, essi assecondano la modernità, non vogliono tornare al passato. In questo senso sono moderni. Gli storici definiscono i futuristi e i nazionalisti come gli inquinabuli (libri del 500?) del fascismo, infatti la maggior parte di loro confluiranno all’interno del fascismo. E’ importante sapere quali siano le loro idee perché saranno il terreno su cui nascerà il fascismo, e ci serve anche a capire come può nascere una guerra mondiale. Giacomo Balla, slide il soggetto si muove, dinamismo, automobile in velocità, la bellezza della centrale elettrica e la bellezza della città. La città diventa il luogo del dinamismo, del caos. IL VESTITO ANTINEUTRALE 7 ITALIA L’Italia nel 1914 dichiara la neutralità, era molto contesa tra le due alleanze. l’Italia non entra in guerra perché la triplice alleanza, di cui teoricamente l’Italia fa parte, è un alleanza difensiva, che prevede che si entri in guerra se una delle nazioni viene attaccata, ma è stata l’Austria a causare la guerra, non è stata attaccata. Inoltre c’è un forte astio che l’Italia prova nei confronti dell’Austria, poiché l’Austria possiede ancora dei territori che non vuole cedere all’Italia, che però sono abitati da italiani. Molti settori della società italiana si ribellano: nazionalisti futuristi, giovani e uomini di cultura. Essi vogliono la guerra perché la guerra serve ad unire gli italiani e a creare uno spirito patriottico e nazionalista. Come sappiamo con l’industrializzazione l’uomo diventa sempre più individualista, per questo questi settori della società italiana credono che questo principio di patriottismo possa unire sempre di più gli italiani. Qualcosa per cui lottare insieme. Per molti la guerra svecchierà la popolazione, e salverà le nazioni europee dalla decadenza. In realtà in guerra morirà un intera fascia di generazioni molto giovane, però c’è l’idea che la guerra farà morire i più deboli e farà sopravvivere i forti. In realtà non sarà cosi, non sono più le guerre cavalleresche in cui vi è uno scontro e il più forte sopravvive, qui entrerà in gioco la casualità. I futuristi sostenevano che la guerra sarà l’igiene del mondo. SLIDE INTERVENTISTI ITALIANI: Tanti giovani accusano la classe politica liberale, la vita non può essere spesa solo per il benessere personale, ci vuole una ragione per la quale sacrificarsi, e la guerra secondo loro sarà questa ragione, eliminerà quella parte della popolazione che pensa solo al benessere, A capo di questa organizzazione interventista c’è D’Annunzio, egli inizia un tour in tutte le piazze italiani per invogliare gli italiani alla guerra. Manifesto del futurismo 1914 , la neutralità è il male, è un ombra. Queste élite credono veramente che la razza europea sia la più importante e che il nazionalismo sia un entità che salverà la razza europea. AVANGUARDIE DI SINISTRA NELLA GUERRA Questi gruppi diventano interventisti, perché secondo loro la guerra permetterà la fine del capitalismo e farà nascere una società dominata dagli interessi collettivi anziché personali, il capitalismo è fondato sull’egoismo, sulla volontà del singolo uomo di arricchirsi, la guerra educherà gli italiani a sacrificarsi per un bene comune, inoltre permetterà di abbattere la monarchia e la classe politica liberale. Vogliono la guerra perché secondo loro permetterà l’avvento della rivoluzione del proletariato. A capo di questa corrente c’è Mussolini, socialista che ha fatto carriera velocemente all’interno del partito perché ha dimostrato delle doti carismatiche, che però verrà espulso dal partito perché si schiera a favore della guerra, e alcune correnti del partito socialista seguono Mussolini, perché si schierano a favore dell’intervento dell’Italia in guerra. Questi gruppi di avanguardisti di sinistra a forza di difendere l’intervento in guerra iniziano a essere affascinati dal mito della nazione, forse è vero che gli italiani devono sentirsi coinvolti in un progetto superiore che li unisca. I NEUTRALISTI Ci sono moltissime persone in Italia e in Europa che non vogliono la guerra: I neutralisti italiani: - Socialisti riformisti, credono che ai proletari non gioverebbe assolutamente una guerra tra le nazioni europee. - Papa Benedetto XV, il papa della pace, fa di tutto per implodere lo scoppio della guerra, e molti cattolici lo seguono, ogni essere umano, per i cattolici, ha un valore, è giusta la solidarietà, la partecipazione per ottenere un ideale comune, ma è sbagliato sacrificare l’individuo in nome di un idea più grande, di massa ovvero la nazione. E’ un inutile strage (scrisse una lettera agli stati europei per non fare la guerra dicendo è un inutile strage). 10 - I contadini, la maggiorana della popolazione italiana, perché i contadini hanno il problema della sopravvivenza, hanno la coscienza che i figli non devono essere mandati in guerra perché servono braccia per i campi, in Italia poi sono ancora molto cattolici. Con la 1GM nascono i grandi eserciti fatti imponendo l’arruolamento dei giovani. - Giolitti e i liberali, pensano che l’Italia non sia pronta, perché l’Italia non ci guadagnerà molto da questo conflitto. ENTRATA IN GUERRA… L’Italia però entrerà in guerra, migliaia di giovani italiani affascinati dalle idee nazionaliste riempiranno le piazze per invogliare la popolazione alla guerra. Ci sarà uno scontro generazionale, molti padri sono contro la guerra e figli a favore della guerra. C’è una pressione fortissima verso il governo italiano che spinge verso l’entrata in guerra. Questo avverrà il 23 Maggio 1915 L’Italia dichiara guerra all’Austria. Se anche l’Italia naturalmente sarebbe dovuta entrare in guerra con la triplice alleanza, invece entra con l’intesa per ottenere i territori mancanti all’Italia. Le potenze dell’intesa fanno un offerta imperdibile all’Italia (patto di Londra) : promettono all’Italia il Trentino e il Friuli ma anche tutta l’Istria e la Dalmazia ad eccezione di Fiume, il Tirolo meridionale fino al Brennero. In Istria la maggior parte della popolazione parla italiano, poi promettono il protettorato sull’Albania e la provincia turca di Antalia. Il re accetta questo patto segreto con la triplice intesa. C’è un colpo di mano, perché il patto non viene approvato dal parlamento ma dal re e così l’Italia entra in guerra. La guerra vive lunghi anni di stallo, in cui non cambia molto la situazione. Ad un certo punto la Bulgaria e l’impero ottomano entrano in guerra a fianco della Germania e dell’Austria. Mentre la Romania e il Portogallo entreranno al fianco dell’intesa. Due grandi avvenimenti: - Nel 1917 in Russia c’è una rivoluzione, quella comunista che cambierà per sempre il corso della storia. La nascita del primo totalitarismo della storia, a causa della rivoluzione la Russia esce dal conflitto. - Gli Stati Uniti entrano in guerra contro la Germania nel 1917, la guerra è segnata, gli Stati Uniti sono molto forti. La 1GM secondo Ventrone è la prima guerra TOTALE, prima guerra che nel tempo coinvolge tutti i continenti. Doveva essere una guerra rapida ma così non è stato. E’ totale per molte altre regioni : - Cambia l’idea del nemico, il nemico diventa da annientare, non da sconfiggere, es i tedeschi non devono più esistere per i francesi. - I metodi sono totali, violazione di qualsiasi tipo di diritto internazionale. - E’ totale la mobilitazione di uomini e risorse, per la prima volta non sono coinvolti i militari ma tutta la società, sia attraverso l’arruolamento obbligatorio ma anche attraverso il fatto che le donne cominciano a lavorare per sostituire gli uomini nelle fabbriche, le fabbriche cominciano a convertirsi verso un tipo di produzione bellico, di armi. Controllo su tutti i settori della società civile. IN CHE MODO LA 1GM HA CAMBIATO PER SEMPRE GLI EUROPEI ? Oltre ai confini europei, intendiamo anche la sfera privata dei cittadini, vita emozioni e pensieri. 19/10/22 La 1GM è stata una delle due più grandi tragedie della storia intera, insieme alla 2GM e i totalitarismi. Ci chiediamo in che modo la 1GM ha cambiato gli europei del 900. Per 11 fare ciò dobbiamo immergerci nell’orrore che è stata la 1GM. La guerra di movimento si trasforma in guerra di posizione, perché fin da subito le linee di combattimento si attestano e cambiano pochissimo negli anni successivi, il fronte rimane invariato. A ovest rimane invariato il fronte di combattimento tra Francia, Belgio e Germania, a Est tra la Germania, l’Austria e la Russia ma anche il fronte italiano rimane per lo più invariato, il fronte tra l’Italia e l’Austria è l’unico che si combatte in montagna. Questo tipo di conflitto impone la nascita delle trincee, si capisce molto presto che la guerra non sarebbe stata vinta dai più forte o dagli eserciti più armati ma che sarebbe stata vinta da chi avrebbe resistito più a lungo, e allora i soldati iniziano a scavare dei fossati, ma questo risulta inutile, perché la tecnologia si è sviluppata moltissimo, quindi le buche non servono a niente, non sono in grado di proteggere dalle mitragliatrici che hanno un raggio d’azione molto lungo o dai cannoni, quindi nascono le trincee: lunghissimi fossati con molte curve, molto grandi, scavati dai soldati e diventano il luogo dove si svolge la vita di un intera parte della popolazione europea per molti anni. Gli stati che entrano nel conflitto istituiscono la coscrizione obbligatoria, si prendono i giovani e li si obbliga a farli combattere. I tedeschi sono l’esercito che sviluppa le trincee più avanzate, es 16 km di trincee profonde 9/10 metri. Ad un certo punto sono così evolute che hanno delle porte che attutiscono gli scoppi delle bombe a mano o dei canoni, deposito di cibo e munizioni e a volte anche elettricità e riscaldamento. (film 1917). COSA VUOL DIRE VIVERE IN TRINCEA? Le trincee sono costruite su tre linee, la prima è quella dove vivono i soldati che devono andare a fare l’assalto, nella seconda linea vive la gran parte dell’esercito, una linea difensiva, meno pericolosa della prima; la terza linea è occupata dai comandanti e i generali dell’esercito, vi sono anche i depositi di cibo e di munizioni, qui in un certo sento i soldati si “riposano”. Diventa chiaro che se l’esercito nemico riesce ad espugnare la terza linea ha vinto, ma non ci si arriva quasi mai. “Un lungo ozio senza un minuto di riposo” SLIDE I soldati vivono per almeno 4 settimane consecutive nelle trincee, lo spazio è pochissimo, si sta in piedi o accovacciati, si dorme durante il giorno e si combatte durante la notte. Nascono moltissime nuove forme di malattie, perché le trincee quando non piove sono pieni di polvere, i soldati sviluppano molte malattie polmonari, quando piove invece è molto peggio, perché il fango sovrasta i soldati, essi potevano dover restare settimane con i piedi dentro al fango, nasce una malattia del piede del soldato, il fango fa nascere un particolare tipo di infezione. Poi c’è il problema dei topi, le trincee sono infestate dai topi, che portano tantissime malattie, colera, malaria. Inoltre, se è più semplice avere provviste di cibo, per l’acqua non era la stessa cosa, bevevano molto spesso acqua sporca, che portava ad altre malattie. E’ un lungo ozio perché durante i giorni e le settimane i soldati stanno semplicemente fermi ad aspettare, ma senza un minuto di riposo perché in qualsiasi momento si può rimanere feriti o colpiti dal fuoco nemico. All’inizio non c’erano gli elmetti di ferro per proteggere dalle pallottole. In qualsiasi momento, soprattutto all’inizio, si è continuamente alla mercé del fuoco nemico. SLIDE LA CITTÁ DI GHIACCIO: costruita dall’Austria sul monte della Marmolada, di ghiaccio perché la guerra viene combutta sulle alpi a temperature bassissime, quindi costruiscono una gigantesca città scavata dentro il ghiaccio, gli italiani invece cominciano ad utilizzare prima i rifugi naturali, poi creano delle vere e proprie grotte dentro alle montagne. Vivevano in condizioni molto estreme, e di conseguenza si confondono i piani della realtà, si confondono il giorno e la notte, la pulizia e lo sporco, non avendo la possibilità di lavarsi nelle trincee, ma soprattutto si confonde il confine tra la vita e la morte, perché ogni volta che un soldato è chiamato ad andare all’attacco non sa se sopravviverà o no, più probabilmente non sopravviverà, perché dalla trincea nemica inizieranno a sparare con la mitragliatrice, è molto difficile che il soldato non venga visto o sentito, in particolare spesso prima dell’assalto viene mandata un pattuglia di esploratori, ancora più rischioso, tanto che spesso si estrae a sorte perché nessuno voleva andare. I soldati quindi hanno la percezione che ogni 12 Da questo momento le armi chimiche saranno fobia di tutti gli eserciti, sono armi terribili perché non ci si può accorgere che stanno arrivando, come invece una mitragliatrice si può percepire. Da qui si svilupperanno in tutta Europa le maschere anti gas. Da questo momento gli altri eserciti non si sottraggono all’inventare nuovi tipi di armi chimiche. L’iprite conseguenza, intossicazione al gas. I gas creano così paura perché sono armi che non si vedono. L’80% dei morti avviene da pallottole o cannoni, questo ci fa capire che i combattimenti corpo a corpo non avvengono quasi più, sono le macchine ad aver preso la scena. L’uomo quindi inizia a vivere sulla sua pelle il fatto di essere diventato massa e ingranaggio. Un altra conseguenza è che questa 1GM è un “apprendistato” di massa alla violenza: - La 1GM porta al primo genocidio della storia dell’umanità, il genocidio degli armeni, popolo che vive all’interno dell’impero ottomano; esso è entrato in guerra accanto all’Austria e alla Germania. Al governo turco sale il partito dei giovani turchi, sono dei nazionalisti, ad un certo punto trasferiscono l’intera popolazione armena in Siria, già questo ci fa capire che è la prima pulizia etnica della storia, ovvero lo spostamento in massa di una popolazione da un altra parte. Gli armeni sono considerati un corpo estraneo all’impero, per questo li si vuole portare fuori dall’impero ottomano. Si parlerà poi di genocidio, le condizioni del viaggio sono appositamente fatte per far si che la maggior parte della popolazione muoia, inoltre vi sono le esecuzioni di massa, gli armeni vengono sterminati, se ne salvano pochissimi. La Turchia ancora oggi non ammette il genocidio degli armeni. - Il primo attacco dell’esercito austroungarico con armi chimiche avviene nel giugno 1916 sul monte san Michele del Carso, in Italia. Muoiono 5000 soldati e 8000 rimangono intossicati. Gli austriaci attaccano gli italiani, che non conoscevano per niente questi gas, una volta che gli italiani sono storditi vengono uccisi da mazze ferrate. Nasce un odio anti austriaco fortissimo tra gli italiani, per la crudeltà di questa azione. Come resistono i soldati alle difficoltà e all’orrore della 1GM della vita di trincea? - Ragioni patriottiche, il primo modo di affrontare la guerra è avere delle motivazioni per farlo. Gli eserciti europei vivono delle profonde ragioni patriottiche, sono motivazioni molto importanti. Conta molto l’idea di difendere la patria, nel caso della Francia, mentre per i tedeschi conta molto affermare la grandezza della propria nazione. Queste ragioni sono alimentate dalla propaganda. L’Italia pero non vive questo spirito patriottico: le terre irridente sono un tema molto chiacchierato nelle città del nord Italia, ma in fondo di queste terre non importa molto agli italiani. Una delle più grandi cose che Mussolini rinfaccerà allo stato liberale è quello di aver formato l’Italia ma di non aver formato gli italiani. In Italia non tutti conoscono la lingua italiana, i soldati nelle trincee non sempre si capivano. L’Italia è stata unita nel 1861 dalla classe liberale, è uno stato che nasce anti cristiano in un Europa che per il 99% è cristiano. Infatti nel 1870 le truppe italiane invadono Roma, il papa si rifugia a Castel Gandolfo e si dichiara prigioniero dello stato italiano, è una frattura profondissima che si risolverà solo nel 1929 grazie a Mussolini. Quindi in uno stato in cui la maggior parte della popolazione è cattolica c’è uno stato che è anticattolico: c’è la confisca dei beni della chiesa, la fine dello stato pontificio; i cattolici in Italiani in quel momento non hanno neanche un partito, perché per protesta si sono tolti dalla politica nazionale. Altro grande problema; la maggior parte dei soldati chiamati al fronte sono contadini, ma essi sanno pochissimo dell’Italia, essi si riconoscevano nella propria regione, nel proprio paese. L’Italia per loro è qualcosa di astratto, la loro patria era la loro regione. Questi soldati hanno quindi pochissime ragioni per combattere. Dopo Caporetto vi è un momento di svolta, perché è la prima volta in cui gli italiani hanno la percezione che non stanno combattendo per un concetto astratto (terre irridente), ma si stanno difendendo, a quel punto si combatte per proteggere i propri cari, le proprie terre, da questo momento c’è l’inizio di un idea di patriottismo. Tante parti della società civile che non volevano il conflitto, che non 15 hanno un sentimento nazionalista, ma iniziano a spendersi per queste ragioni patriottiche, perché si cerca di aiutare i soldati che vengono mandati al fronte. I fondatori dell’università Cattolica, Padre Gemelli e Armida Barelli, ad un certo punto decidono di organizzare a Roma una manifestazione, accettata dal pontefice, la consacrazione dell’esercito italiano al sacro cuore di Gesù. Per loro significava che Dio non era solo re delle cose ma era anche re dei cuori, idea di un dio amante dell’essere umano (5 gennaio 1917). Questo evento ha un grande successo, segna un passaggio fondamentale, fino a quel momento i cattolici sono stati fuori dalla vita politica, con questo evento riconoscono e consacrano l’esercito al sacro cuore, ciò motiva i soldati al fronte, perché la chiesa, la religione era per loro un esperienza vera, vissuta. (?) Poi conta anche la disciplina, come si costringe i soldati a non scappare di fronte alla paure o alla possibilità della morte? Li si obbliga. La diserzione è punita con la morte, qualsiasi forma di disobbedienza è punita con la fucilazione immediata. -DISCIPLINA ITALIANA e Caporetto L’esercito italiano mostra una crudeltà che in pochi hanno, forse per compensare quel patriottismo che in Italia manca; si pensava inoltre che gli italiani fossero dei mascalzoni, quindi si crea una disciplina rigidissima per obbligare i soldati a combattere. Cadorna deciderà anche che gli ufficiali possono applicare esecuzioni senza un processo, gli ufficiali possono decidere che per una forma di disobbedienza il soldato può essere fucilato all’istante; in Italia si sperimenterà anche la decimazione, vengono estratti a sorte dei soldati e vengono uccisi. Si uccide uno per punire tutti. Ad un certo punto i soldati sviluppano una serie di tecniche per tornare a casa, la più comune è l’autolesionismo, es ci si spara su una mano, ci si procura ferite da taglio profonde. Ad un certo punto i medici intuiscono l’uso eccessivo di questi metodi, anche in questo caso si può finire fucilati o in prigione. Un altro problema è che mentre i soldati degli altri eserciti stanno in trincea per 4 settimane e ogni sei mesi possono tornare a casa, gli italiani stanno nelle trincee addirittura per 6 mesi, e capita molto raramente che essi possano tornare a casa. L’esercito italiano arriva stremato alla battaglia di Caporetto. Si muore per pochissimo ma allo stesso tempo queste punizioni di disciplina uccidono moltissimi soldati. (10000 soldati italiani furono condannati per autolesionismo). Questo livello di disciplina si può capire per certi aspetti perché si ha paura delle fughe di massa, se un soldato si ritira dal campo di battaglia questo ricade sugli altri soldati che sono insieme a lui. Si pensa che il popolo italiano sia un popolo di furfanti, si pensa che senza la disciplina gli italiani non resisterebbero sul campo. Uno dei grandi casi di scandalo di questi anni, che i fascisti e i socialisti non perdoneranno mai alla classe liberale è quella dei prigionieri italiani. La guerra dura talmente tanto che ogni esercito ha tantissimi prigionieri di guerra, vengono istituiti campi in cui questi prigionieri vivono per anni, qui i prigionieri vivono una vita di monotonia, si pensa sia quasi meglio stare al fronte. Il grande tema è come dare da mangiare, vestirli i prigionieri? Gli eserciti sono stremati, l’ultima cosa a cui pensano sono I prigionieri. In Italia muoiono 100.000 prigionieri di guerra, i numeri sono superiori (?) rispetto ad altri stati, perché a questo punto si mobilita la croce rossa, e essa inizia a organizzare delle forme di aiuto per questi prigionieri, si inizia per esempio ad organizzare dei trasporti di cibo da portare ai prigionieri. Ci si accorge però che il numero di prigionieri diventa talmente elevato che rende questo tipo di aiuto molto difficile, gli stati europei si organizzano diversamente, ovvero danno vita a dei raccolti di derrate alimentari, da spedire al fronte attraverso la croce rossa. Perché l’Italia dunque non instaura questo tipo di aiuto e lascia morire così tanti prigionieri? Italiano = furfante se gli italiani pensano che in prigionia si stia tranquilli e si mangia, tutti i soldati si consegneranno all’esercito nemico, quindi fanno morire di fame i prigionieri perché sia chiaro ai soldati in prima linea che non conviene farsi prendere dal nemico. Questo è uno scandalo che farà perdere molti voti alla classe liberale. Ad un certo punto Cadorna viene sostituito da Armando Diaz, la disciplina rimane, ma ci si accorge in parte che cosi non si può andare avanti. Quando gli eserciti si ritirano sulla via del fiume Piave (ritirata disordinata) lo stato italiano ha paura che 16 interi reparti dell’esercito non tornino più al fronte e a questo punto la disciplina non basta, perché non si può fare un esecuzione di praticamente tutto l’esercito, altrimenti poi chi combatte? Cade il governo e cambia il generale: Armando Diaz manda vestiti di lana ai soldati, crea una cassa di sostegno ai mutilati di guerra e alle loro famiglie, i soldati non possono combattere serenamente se pensano che le loro famiglie stiano morendo di fame a casa, cambia il tipo di alimentazione, inizia a essere mangiata anche la carne in scatola. Iniziano ad introdurre delle licenze; nasce l’idea di dare ai contadini la licenza per andare a lavorare i campi. Questo però non toglie nulla al dramma che attraversa la vita di questi soldati. Sicuramente è una cosa positiva il fatto che i soldati possano tornare a casa, ma ci sono anche tante difficoltà, la paura di non essere riconosciuti, il senso di colpa di aver lasciato il compagno al fronte ecc.. Sarà poi difficile anche tornare al fronte, abbandonare di nuovo tutta la famiglia. Non è facile il rapporto tra la vita di trincea e la vita della società civile. - La follia, fuga dall’orrore della vita di trincea, non volontaria, i soldati si alienano da loro stessi per sopportare la guerra, tantissimi soldati cadono nella follia, non reggono l’orrore, ma non solo, anche il trauma che nasce di solito dall’aver subito magari a distanza riavvicinata la caduta di una bomba e l’essere sopravvissuto (SELF SHOCK). Questo comporta un cambiamento, fino ad allora si pensava che le malattie mentali fosse legate a fattori trasmettili, fisionomici, genetici. La malattia mentale riguarda una massa incredibile di soldati, quindi diventa chiaro che la malattia mentale non è una malattia fisionomica. Si inizia a ragionare sul trauma, che genera una malattia mentale. L’accettazione di tutte queste novità è molto lenta, ad esempio solo gli inglesi mostrano una certa sensibilità verso le malattie mentali, e utilizzano questa occasione per sperimentare l’ipnosi, per poter far tornare i soldati in se stessi, ma in realtà la pratica più diffusa è l’elettro shock, si pensa che se si procura ai soldati un male peggiore a quello che hanno vissuto in trincea gli farà dimenticare i dolori che gli hanno causato la malattia mentale; inoltre si pensa che praticando l’elettroshock sui soldati in preda alla follia altri soldati non fingeranno di essere pazzi solo per poter abbandonare il fronte. In molti pochi guariscono e tornano in trincea. Anche quando un soldato viene ferito è difficile che guarisca e venga fatto tornare in trincea, perché la medicina non è molto sviluppata. UOMO MASSA perché c’è un bisogno continuo di sostituire gli uomini in trincea. Ci sono alcune ragioni per cui i soldati continuano a combattere: - Cameratismo, l’idea che dopo tanto tempo insieme nelle trincee ci si affezioni ai propri compagni e si inizia a combattere per loro, non si vuole abbandonare il compagno che si ha di fianco, c’è una sorta di solidarietà che nasce dal condividere tanto tempo insieme e dal non voler restare soli. Se io difendo la tua vita tu difenderai la mia, è anche una forma di protezione. Gli inglesi sono i primi ad accorgersi di questo fenomeno e creano i primi battaglioni di amici, come per esempio delle squadre di calcio, i compagni di una squadra di calcio diventano un battaglione, i 2001 di Motta b diventano un battaglione ESEMPIO DEL CAZZO E’ più semplice che nasca una condivisione e che si senta un senso di appartenenza. - I cappellani militari e gli ufficiali di completamento, perché gli ufficiali dell’esercito italiano scarseggiano, perciò tutti i giovani diplomati, chiunque abbia una forma di alfabetizzazione viene chiamato a fare gli ufficiali di completamento. Essi diventano come dei padri per i soldati, essi si fidano di loro, non si obbedisce più per paura delle ritorsione ma perché c’è un affetto. I cappellani militari, ovvero i sacerdoti non hanno l’esenzione, anche loro sono chiamati a combattere, c’è la separazione tra lo stato e la chiesa, i sacerdoti sono tutti chiamati a combattere come soldati semplici, ma soprattutto vengono arruolati come cappellani militari. Dopo Caporetto si istituisce la figura del cappellano militare, c’è l’idea che sia necessario sostenere i soldati in trincea, diventano anche loro dei punti di riferimento e di sostegno. - Legami con la famiglia, è fondamentale per i soldati mantenere un rapporto con la realtà, con la vita quotidiana. Le trincee diventeranno luogo di alfabetizzazione in 17 sostenere che il nemico non abbia un anima, che sia un mostro. Discorso del vescovo di Londra del 1915 SLIDE: bisogna ucciderli in modo che la civiltà non venga assassinata, se c’è qualcosa per cui vale la pensa commettere atrocità e uccidere tutti i tedeschi, allora si può fare, c’è una radicalità di intenti, la propaganda lancia in tutta Europa questo tipo di sfida. Questa ideologia è così profonda che continuerà anche dopo la 1GM, la popolazione europea, essendo stata così tanto bombardata dalla propaganda, continuerà a credere fortemente in questa ideologia. Questo astio nei confronti dei tedeschi è dovuto dal fatto che sono incolpati di aver cominciato la guerra mondiale, invadendo il Belgio. A causa delle sofferenze che si creano, l’odio diventa sempre più grande (invasione degli stati, utilizzo dei gas tossici). La propaganda però peggiora notevolmente le cose diffondendo notizie sia veritiere che non. È così invadente questa propaganda che in Italia i nazionalisti finiscono per dar vita a un battaglione famosissimo, quello degli arditi, truppe scelte d’assalto di volontari che scelgono di compiere imprese difficilissime, come ad esempio quello di attaccare a sorpresa la trincea nemica. Non è un caso che il primo gruppo di fascisti in Italia sono per la maggiorate degli ex arditi. Si crede così tanto in questa impresa che ci si offre volontari per imprese molto ardue. (Quando passano gli arditi non lasciano feriti). Questa abitudine alla violenza si diffonde molto rapidamente in Europa, ed è molto difficile da estirpare, poi c’è un odio fortissimo per la quale appunto non si lasciano superstiti. All’interno dell’Europa si genera questo fenomeno di razzismo. Non c’è situazione, violenza, propaganda possibile che impedisca ad un certo punto ai soldati di riconoscere l’uomo anche nel nemico. I soldati cominceranno a rendersi conto che dietro al nemico c’è un uomo proprio come lui, anch’essi hanno una vita, una famiglia. L’ideologia ha il potere di modellare l’uomo del 900 ma alla fine esso riconoscerà che davanti a lui c’è sempre un uomo. LEZIONE DEL 2/11/22 Perché nessuno si ribella alla guerra? Si introduce l’idea che si combatta per il bene assoluto, poi però siccome la coscienza patriottica degli italiani non era così forte si introduce la propaganda: essa dava delle motivazioni agli italiani per combattere. Oltre alla propaganda si introduce in Italia l’ora patriottica nelle scuole medie e superiori, nessuno è preservato dall’azione della propaganda. C’è un giornale che all’ora tutti i bambini della classe medio alta (alfabetizzati) leggono, che è il corriere dei piccoli, durante il periodo della guerra si parla solo della guerra sui giornali, la guerra domina tutto, anche questo giornali per i più piccoli. Questo giornale presentava delle favole di guerra, es un italiano delle terre irridente viene arrestato dalle forze austroungariche per simpatia verso gli italiani, quando sta per essere fucilato, il bambino fa cadere il sipario, che è una bandiera dell’Italia e il condannato a morte riesce a scappare, ovviamente sono immagini non realistiche di quello che è la guerra, ma ci fa comprendere a che livello di intensità arriva la propaganda, che abbraccia tutta la società, anche i bambini. Durante tutta la guerra in Italia, la propaganda è volta anche a raccogliere i risparmi degli italiani a favore della guerra, i costi della guerra sono altissimi, lo stato interverrà, ma allo stesso tempo anche i cittadini organizzati in gruppi raccolgono soldi, campagne del prestito italiano, che si servono della propaganda. DEMONIZZAZIONE DELL’AVVERSARIO - IL NEMICO ASSOLUTO Un altro elemento di motivazione per i soldati a combattere è convincere che la guerra sia giusta, nemico assoluto: es tedeschi voglio distruggere la civiltà europea. I tedeschi iniziano a essere considerati come dei mostri dall’invasione del Belgio, qui uccidono moltissimi civili. Questo è un fatto che alimenta l’immagine dei tedeschi come dei mostri devastatori, e come degli esseri brutali. Questo apre una domanda: è vero che i tedeschi erano dei mostri? Alcuni storici hanno provato ad immedesimarsi in questi soldati, c’è la percezione di arrivare in un paese che non si conosce, in cui si parla una lingua diversa, e anche se non ci sono particolari forme di resistenza, i 20 tedeschi percepiscono un senso di ostilità nei loro confronti. E questo basta per far si che attacchino. Quando la guerra inizia genera una brutalità inarrestabile, non solo i tedeschi saranno dei mostri, loro saranno semplicemente i primi a commettere questi crimini. Anche in questo contesto, però, è impossibile non accorgersi che Il nemico è un uomo, tre testimonianze di soldati (slide): un soldato che ha partecipato a una delle tregue che ci sono state tra i soldati dei diversi fronti, la più famosa è la tregua di natale; queste tregue consistevano nell’accordarsi di cessare il fuoco. I soldati per natale stabiliscono una tregua, escono dalle trincee, si ritrovano a metà strada e iniziano a bere il caffè, a cantare insieme, a scambiarsi le sigarette, condividono uno spazio di tregua. Ci si accorge che il nemico assoluto era un uomo, è simile a se stesso. Seconda testimonianza: il soldato deve uccidere un tedesco distratto, c’è sempre la possibilità di rendersi conto che chi si ha davanti è un uomo, non è facile nella guerra della macchina, di trincea, perché ci sono tra gli eserciti sempre le macchine, le mitragliatrici. È difficile rendersi conto che chi si sta uccidendo è un essere umano. Terza testimonianza: lettera di un socialista che risponde al figlio in lettera al figlio di 10 anni, il figlio gli chiede il casco dei prussiani e dei proiettili tedeschi. Di fronte alla sua responsabilità educativa lui si ferma e riflette, e cerca di far riflettere anche suo figlio, quelli che stiamo combattendo sono degli esseri umani. Non c’è situazione, guerra, propaganda, che possa impedire all’essere umano di rendersi conto che dall’altra parte c’è un uomo. Nel natale del 1916 alcuni soldati italiani festeggiano la tregua con gli avversari. I generali ad un certo punto interrompono la tregua, arrestano i soldati che hanno iniziato la tregua, viene dichiarato che chi fraternizza con il nemico può essere fucilato senza un processo. I generali e gli ufficiali, che hanno le responsabilità, non vogliono che i soldati si rendano conto che il nemico sia un essere umano tanto quanto loro, perché ciò può far diminuire il livello di aggressività, di vendetta di cui la guerra necessita. Dopo i primi due anni di guerra le tregue non avvedranno più, vengono represse. LA CENSURA Un altro modo che perseguono tutti gli stati in guerra è quello della censura. Appena scoppia la guerra in Germania viene soppressa la libertà di stampa, così come in Inghilterra, lo stato più democratico in quel momento in Europa, viene emanato il Defence of the real act, anche qui si impedisce e la libertà di stampa. In Italia Cadorna si rifiuta di autorizzare i giornalisti ad andare in trincea, anche quando i giornalisti arrivano in trincea, e vedono qual’è la reale condizione della trincea, non la raccontano, per due ragioni: 1) Per paura della censura. 2) Desiderio di non compromettere la vittoria dell’Italia della guerra che si sta combattendo, non si vuole essere accusati di disfattismo, quindi i soldati sono descritti come degli eroi; però è un immagine della guerra cavalleresca, ma non è quello che avviene realmente. Lo scopo della stampa durante la 1GM è quello di manipolare la realtà. In Italia il più importante giornale è il corriere della sera, il giornale viene pubblicato la domenica ed è un giornale illustrato; durante tutti gli anni della guerra il tema principale è la guerra. Si diffonde un idea della guerra romantica e non veritiera. SLIDE dalle affermazioni date sui giornali sembra che l’Italia sia sempre in procinto di vincere, è una manipolazione molto forte della realtà. (Guarda immagini, non sono credibili). Tutto ciò nasce dal fatto che in tutti gli stati che combattono la guerra viene istituito un ufficio di censura, nascono le commissioni di censura che avevano il compito di cancellare dalla corrispondenza tutte le critiche alla condotta della guerra, tutti i riferimenti alla vita di trincea, tutte le notizie mandate dalla famiglia ai soldati e viceversa. Chi viene scoperto in una di queste infrazioni subisce delle pene durissime. Questo aumenta sicuramente la frustrazione dei soldati, perché fa crescere in loro la percezione che il loro paese non comprende quello che loro stanno realmente vivendo. È come non poter in fondo comunicare al mondo esterno quello che si sta vivendo, e poi la percezione di una grande sottovalutazione di quello che loro stanno vivendo. Ci 21 saranno anche delle forme di accettazione: LETTERA DI UN SOLDATO ALLA MOGLIE SLIDE C’è un accettazione da un certo punto di vista, perché per i soldati era molto importante mantenere il contatto con la famiglia.(Le dice di non parlare della guerra perché altrimenti non gli sarebbero arrivate più lettere) La realtà è ostinata però, nonostante la censura, iniziano a trapelare delle notizie reali sulle condizioni di vita in trincea, più passano gli anni, più diventa difficile accettare questa guerra, perché la sua realtà è più forte della censura. Nel 1917 inizieranno le prime rivolte, non di tipo politico, ma rivolte della società civile che si ribella alla guerra, e al fatto che non c’è cibo. La realtà è ostinata, in parte riesce a essere taciuta e in parte no. Alcune rivolte verranno soppresse ed ad altre si soccorrerà andando in contro a alcune richieste. Le rivolte sono state dei segnali forti del fatto che la popolazione non riesce più a reggere la guerra. 8/11/22 La prima guerra mondiale è la prima guerra totale della storia, coinvolge tutti i paesi, l’avversario diventa il nemico da distruggere e da annientare, non semplicemente da sconfiggere; i metodi sono totali, è una guerra che si rivolge anche ai civili. La mobilitazione di uomini e risorse è totale. Nessuno può chiamarsi fuori dal conflitto, la popolazione civile (fronte interno) è coinvolta nel conflitto. Quando gli eserciti nemici conquistano pezzi di territorio, di solito, si scatena una violenza terribile sulla popolazione che si trova sui territori conquistati. Poi vi sono i primi bombardamenti civili e la guerra dei sottomarini. I liberali sono la classe politica europea e nord americana, una percentuale bassissima della popolazione, i ricchi benestanti, che governano gli stati e che credono nella libertà (stampa, opinione..), ma soprattuto credono in uno stato debole, che lasci liberi i privati, l’iniziativa economica, è uno stato che si deve limitare a legiferare il meno possibile, per es per l’ordine civile, ma sicuramente in economia non deve intervenire. Con la 1GM cambia tutto: DATI SU SLIDE (3 milioni di bovini). Vi sono nuove necessita che non ci sono mai state prima, nasce l’industria di stato per far fronte a queste necessità. Lo stato inizia a razionare i beni, c’è poco da mangiare, quindi i civili si vedono razionare i beni, tutto quello che avanza è requisito dallo stato e viene mandato agli eserciti. Lo stato controlla il consumo di alcool, cambierà i prezzi di consumo e degli affitti, all’improvviso lo stato interviene sui prezzi. Ad un certo punto comincia a finanziare le industrie per la produzione bellica. Queste industrie però diventano sotto il controllo del comando militare dell’esercito italiano, è nata l’economia di guerra, e lo stato è diventato onnipresente. In Gran Bretagna nasce per la prima volta la vera e propria industria di stato fin da subito: interi settori industriali vengono statalizzati. Lo stato, per ottimizzare i prezzi e la produzione, si sostituisce ai privati e gestisce la parte industriale. Da qui non si tornerà più indietro, come vediamo nel mondo di oggi. L’ECONOMIA DI GUERRA Esempi: in Gran Bretagna quando finisce la guerra il 60 % degli operai lavora per produzioni destinate alla guerra, la guerra ha inglobato tutto, l’industria bellica ha assorbito il 60 % delle energie della forza lavoro della Gran Bretagna. In Germania le università vengono chiuse per tutto il tempo del conflitto, e si obbligano gli studenti in modo coatto o ad arruolarsi o a lavorare nelle industrie bellica, ciò avviene per quanto riguarda la popolazione tra i 15 e i 60 anni. Lo stato decide tutto e pervade la vita di tutti. La vita dei singoli è per la gran parte determinata dallo stato, da un ente esterno, non c’è più la possibilità di scegliere come realizzarsi, sono scelte imposte, e questo inciderà profondamente sulla mentalità degli europei della 1GM. Gli europei 22 sacrifici tra l’esercito e la popolazione civile. Nasce anche la tassazione progressiva sui redditi per la prima volta, chi ha di più paghi di più, si cerca di rispondere all’esigenza di giustizia sociale. In Italia le cose vanno molto diversamente. I figli dei contadini sono al fronte e non si concede loro una licenza per occuparsi dei raccolti dei campi, c’è una miopia terribile della classe liberale. Non c’è la percezione di che cos’è l’Italia, ogni anno i raccolti diminuiscono, perché i campi non sono arati. Inoltre l’esercito ha bisogno di cavalli e muli, che vengono requisiti dallo stato, i contadini come possono però arare i campi senza gli animali? Si pensa alle esigenze dell’esercito e della guerra rispetto alla popolazione civile. In Italia l'élite liberale non conosce gli italiani e li disprezza. A partire dalla frattura con la chiesa, quando la maggior parte degli italiani era cattolica, la popolazione si sente spaesata. In Italia i liberali non comprendono nemmeno le esigenze della società civile, c’è in fondo un disprezzo della popolazione contadina; in Francia e in Gran Bretagna si promette ai contadini una ridistribuzione delle terre dopo la guerra, c’è una ricompensa; in Italia questo non avverrà. Iniziano le prima proteste: percezione crescente di un ingiustizia sociale, dal 1916 iniziano aperte ribellioni, proteste, come assalti ai negozi, perché le condizioni iniziano ad essere insostenibili, si accusano i governi europei di favorire una parte della popolazione, quella più ricca e facoltosa, a scapito dei contadini. In Russia si sviluppa la rivoluzione bolscevica, dopo che i comunisti hanno preso il potere in Russia, in tutta Europa inizia a comparire il bisogno di una rivoluzione, di una giustizia sociale. Dal 1917 le cose iniziano a cambiare, e questo spiega il perché la guerra finirà nel 18, non si riesce più a sostenere il peso del conflitto: - In Francia i cattolici e i socialisti si schierano apertamente contro il governo che vuole proseguire la guerra. - Il papa nel 17 scrive a tutti i governi europei e chiede di fermare questa inutile strage, si arrivi a un compromesso. - In Germania (ancora un impero) il parlamento vota una risoluzione che chiede all’imperatore e al governo una pace, una pace di compromesso. - In Gran Bretagna i socialisti inglesi (i laburisti) aumentano di consensi, perché i socialisti sono gli unici che hanno portato avanti la difese della pace, e perché i socialisti chiedono la giustizia sociale. Di fronte a questa pressione, a queste manifestazioni la Francia e la Gran Bretagna rispondono in maniera positiva, si va verso la realizzazione di una giustizia sociale. In Italia vi è la prima protesta popolare: uno sciopero degli operai a Torino che dilaga nella piazze, maggior parte donne. Questo corteo chiede pane e pace, non sono socialisti che vogliono la rivoluzione, non è una manifestazione ideologica, politica, sono operai esasperati che scendono in piazza per chiedere pane e pace. Il governo italiano fa scendere per le strade di Torino la brigata Sassari, brigata dell’esercito italiano, che fa strage dei manifestanti, c’è un livello di incomprensione altissimo da parte dei liberali. Secondo i liberali i manifestanti sono socialisti che vogliono la rivoluzione, sono disfattisti, non sostengono la patria. Questo è importante perché porterà indubbiamente verso il fascismo, questa frattura tra la popolazione e chi la governa sta diventando insostenibile. 9/11/22 LA FINE DELLA GUERRA anno 1917 Primo capitolo del libro di Banti. 1917 anno molto particolare. Le forze dell’intesa sembrano destinate a perdere la 1GM, per diverse ragioni: - Gli austro ungarici sfondano il fronte italiano a Caporetto e entrano in territorio italiano per più di un centinaio di km. - I tedeschi lanciano una controffensiva ai francesi e arrivano a 20 km da Parigi, anche in questo caso la guerra sembra persa. - In Russia ci sono due rivoluzioni, la prima che destituisce lo zar, si crea un governo provvisorio che però sceglie di non uscire dal conflitto, e la seconda in cui i 25 bolscevichi e i comunisti, il partito di Lenin destituiscono il governo democratico provvisorio e fanno una rivoluzione comunista, egli aveva promesso nelle sue tesi di aprile che avrebbe fatto uscire la Russia dalla 1GM, e così sarà. In questo momento nasce il primo totalitarismo della storia. Nel marzo del 18 si firma il trattato di pace di Brest litosk (?) Trattato di pace con la Germania, la Russia esce dal conflitto senza condizioni praticamente, la Germania invece impone ai russi delle condizioni durissime che però non saranno mai attuate. - Ingresso degli Stati Uniti nel conflitto, le cause dell’ingresso degli USA nel primo conflitto mondiale sono di tipo ideologico, oltre agli interessi economici politici e economici. Cause ideologiche: perché veramente gli statunitensi pensano di dover fermare la Germania, pensano che davvero i tedeschi potrebbero essere la causa della fine della civiltà europea (la propaganda ha funzionato in un certo senso), loro entrano in guerra esplicitamente in nome della difesa di una liberal democrazia, perché sono arrivate le fotografie dei progrom scatenati dall’esercito tedesco contro uno stato neutrale, il Belgio. Inoltre era partita la guerra dei sottomarini, qui muoiono molti civili statunitensi. Questi sono fatti per cui gli stati uniti sostengono che i tedeschi siano il male assoluto, rischiano di essere la causa della fine della civiltà europea. L’entrata in guerra viene decisa dal governo, la popolazione però non era proprio a sostegno di ciò. A questo punto entra in gioco una svolta, le forze inglesi, francesi e americane lanciano una controffensiva ai tedeschi e riescono a farli arretrare di centinaia di km. La Germania entra in difficoltà perché non ha più materiali, non ha più rifornimenti di cibo, armi, entra in difficoltà da questo punto di vista; dall’altra parte però la 1GM rimane anche una guerra di uomini, in Italia e in Francia la situazione è cambiata molto, perché le motivazioni per combattere sono cambiate, in Italia le motivazioni cambiano dopo Caporetto e in Francia dopo che i tedeschi arrivano a 20 km da Parigi, si tratta di combattere per la propria libertà, per le proprie case, per la propria terra. Anche il contrattacco italiano funziona, gli italiani attaccano gli austroungarici nella battaglia di Vittorio veneto, arrivando fino al trentino. Nel frattempo gli inglesi sconfiggono l’impero ottomano e i francesi costringono i bulgari alla resa. CAMBIA IL MONDO SLIDE LA RESA DELLA GERMANIA Il 9 Novembre del 1918 a Berlino scoppia una rivoluzione, che destituisce l’imperatore e fa nasce una repubblica, la repubblica di Weimar (?), con a capo il socialdemocratico Ebert. I social democratici, come i sociali e i cattolici in tutta Europa, sono tra le forze politiche che non hanno sostenuto la guerra. Questo è il segno che la popolazione europea non ne può più della guerra, e Ebert interpreta il sentimento di molti tedeschi e firma un armistizio, fa uscire la Germania dal primo conflitto. Però, non tutti i tedeschi sono contenti della decisione di Ebert, perché nonostante la sconfitta della Germania sia evidente, essa non ha più i materiali per rifornire l’esercito, per molti di loro è difficile capire questa resa, perché di fatto le truppe alleate non hanno mai invaso il territorio tedesco, quindi non si capisce perché sia necessaria la resa. Questa sarà una delle argomentazioni con cui Hitler vincerà le elezioni politiche, i social democratici hanno portato alla rovina la Germania, perché in realtà non stava perdendo la guerra. Alla fine della 1GM viene indetta una grande conferenza di pace, la conferenza di Versailles, che inizia nel gennaio del 19. CONFERENZA DI VERSAILLES Tutte le grandi potenze che hanno vinto la guerra si ritrovano a Versailles. Qui si scontrano due grandi possibilità: - Proposta di Wilson (presidente Usa), proposta utopica, viene da una potenza che ha sacrificato molto meno di altre potenze nel primo conflitto mondiale. Si tratta dei famosi 14 punti di Wilson: egli propone una pace senza vincitori. Anche qui emerge l’insensatezza di una strage che ha colpito milioni di europei, una pace senza vincitori è quasi come affermare di aver combattuto per niente. A fianco a questo lui propone l’immagine utopica di un mondo in cui ci sia totale libertà di navigazione, (non è così neanche oggi) ci sia la rinuncia alla diplomazia segreta, che a suo parere 26 è quella che ha causato la 1GM, e il disarmo generale. Nessuno sarà d’accordo con lui. Inoltre vuole rintrodurre accordi commerciali liberistici, ovvero i singoli, i privati e i cittadini sono liberi di commerciare tra di loro, quindi che gli accordi commerciali non siano fatti su base nazionale, ma liberi. Poi propone la nascita della società delle nazioni, un grande organismo a cui tutti gli stati dovrebbero partecipare, essa servirà a sciogliere in via diplomatica i conflitti tra gli stati. La società delle nazioni annuncia quella che sarà la nascita dell’ONU dopo la 2GM. Anche se oggi noi vediamo tutta la fragilità di questa prospettiva, l’ONU è impossibilitato a fare qualcosa, è molto difficile quando le tensioni aumentano risolverle in via diplomatica. Questo elemento è una grande novità, infatti verrà anche accolta dagli altri stati, ma di fatto non funzionerà, perché gli stessi Stati Uniti usciranno dalla società delle nazioni dopo pochi mesi, perché all’interno degli Stati Uniti ci sarà un rigurgito patriottico, dopo tutti i sacrificati della 1GM gli americani non ne vogliono più sapere dell’Europa, ma vogliono pensare a sviluppare la loro nazione. Il vero problema è che la Francia non vuole la Germania e non vuole neanche una pace senza vincitori, a una guerra ideologica corrisponde una pace ideologica, quasi punitiva, la Francia non accetta le proposte di Wilson, la Germania è colpevole della 1GM e quindi deve pagare per quello che ha fatto. Da una parte è una posizione comprensibile perché in effetti i francesi sono quelli che pagano il peso più grosso, perché sono stati invasi dalla Germania, la Francia subisce danni gravissimi, dalle infrastrutture distrutte ai campi bruciati, man man che la Germania avanza nel paese fa una strage. Dall’altra è una visione molto poco lungimirante, che non è frutto di una pacificazione reale, ma è frutto di una volontà di vendetta e di punizione nei confronti della Germania. Ultimo punto di Wilson, principio dell’autodeterminazione dei popoli: in un certo senso viene accolto dagli altri stati, e da un certo punto di vista è anche un principio di libertà, che ogni popolo possa autodeterminarsi, ovvero scegliere la propria forma di governo, scegliere di diventare una nazione. Questo principio, però, viene usato per punire la Germania e l’Austria e per essere disatteso in altri casi, e soprattutto è disatteso per tutta quella parte del mondo che non è all’interno dei confini europei; Francia e Inghilterra proclamano il principio di autodeterminazione dei popoli ma poi si contendono tutti i territori dell’Africa. È anche un principio che nasconde anche un altro aspetto, si vuole far coincidere il proprio stato come una dimensione etnica, c’è una razza ed essa può pretendere di avere uno stato. Da questo principio viene ispirato il processo di decolonizzazione che avverrà in futuro. SITUAZIONE GEO POLITICA DOPO LA GUERRA In Europa la situazione geografica (cartina slide) (?) è la seguente: la Polonia ottiene molto più del suo stato, essa pretende di avere uno sbocco sul mare, e naturalmente la Francia e l’Inghilterra la sostengono per punire la Germania; la Polonia ottiene il famoso corridoio di Danzica, porto europeo importantissimo, ma soprattutto in questo modo la Germania viene spezzata in due, questo sarò uno dei motivi della 2GM. Alla Germania sarà imposto anche il totale disarmo, la rinuncia ad avere un esercito nazionale e soprattutto gli vengono imposti delle altissime riparazioni di guerra, un debito terribile che sarà altra causa della 2GM. La Germania quindi è in ginocchio, sia dal punto di vista economico e geografico (ha perso tutte le sue colonie, più Alsazia e Lorena) quindi è molto umiliata, poi non è più un impero ma una repubblica; si tratta di una pace punitiva. Dalla cartina notiamo la Jugoslavia, nascita di un nuovo stato che destabilizzerà l’Europa, perché unione di tanti popoli (macedonia, serbi, bosniaci), sarà una convivenza difficilissima. La Bulgaria è uno degli stati che perde il conflitto ma paga un prezzo non così alto: rimane intatto su territorio nazionale e non viene neanche chiesta la smilitarizzazione. L’Ungheria e la Cecoslovacchia appartenevano all’impero austroungarico, che appunto era una composizione di diverse ….. IMPERO AUSTROUNGARICO: l’Ungheria e la Cecoslovacchia si ribellano contro l’imperatore d’Austria e danno vita a due repubbliche, formano il loro stato nazionale grazie al principio di autodeterminazione dei popoli. L’imperatore si dimette e l’Austria diventa una repubblica. Ci sono quindi tanti nuovi stati nazionali, anche il secondo grande 27 in un’Europa unita. Lancia un appello a tutti gli uomini liberi e forti e per questo non è solo cattolico ma è un PARTITO POPOLARE, grazie a ciò ottiene molto successo.  i liberali e i cattolici → sono i partiti democratici che vogliono la pace.  Il problema è che molti italiani hanno perso fiducia nel sistema democratico: i DANNUNZIANI e SOCIALISTI → questi ultimi saranno i nemici di Mussolini, e i socialisti sono gli stessi che vogliono la rivoluzione per capirla dobbiamo prima capire la rivoluzione russa.  RIVOLUZIONE RUSSA  Marx ed Hegel nel loro manifesto si immaginano una società senza classi sociali e nel loro pensiero filosofico dicono che esista una grande ingiustizia nella società europea nei confronti dei braccianti (contadini che coltivano la terra di altri proprietari terrieri) e degli operai, per sconfiggere questa ingiustizia non devono esistere classi sociali ma gli operai e i braccianti devono possedere i mezzi con cui producano (non è giusto che i braccianti lavorino una terra non loro e che gli operai producono per il capo dell’azienda). Nel loro pensiero una società senza classi si raggiungerà attraverso una lotta di classe dove gli operai e i braccianti dovranno prendere il potere e dopo questa presa di potere si arriverà alla società senza classi.  In Europa troviamo anche i SOCIALISTI, non tutti hanno lo stesso pensiero e per questo motivo esistono diverse categorie di socialisti: Poi troviamo i socialisti: non tutti la pensano allo stesso modo  • SOCIALISTI RIVOLUZIONARI → socialisti come Mussolini che vogliono la rivoluzione  • SOCIALISTI MODERATI → socialisti che pensano che bisogna procedere più lentamente attraverso il varo di riforme a favore alla classe operai e dei braccianti, attraverso la redistribuzione delle terre o attraverso la nascita di cooperative (= ai cattolici)…  La Russia è un impero zarista enorme, nonostante ciò l’esercito russo è quello con maggiori perdite, questo porta la Russia sull’orlo del baratro e nel 1917 il fronte interno è esausto: iniziano una serie di scioperi e proteste. dopo giorni di scioperi i soldati che dovevano reprimere la rivolta si rifiutano di sparare contro i civili e addirittura distribuiscono le armi ai manifestanti: a questo punto a San Pietroburgo c’è un esercito che manifesta. Qui finisce l’impero zarista e la dinastia dei Romanov: lo zar abdica e il fratello si rifiuta di prendere il suo posto, nasce così un governo provvisorio a cui partecipano i cadetti (=liberali), i socialisti liberali (=menscevichi) e il partito di Kerenskij dei socialisti rivoluzionari (partito molto forte nelle campagne perché vuole la redistribuzione delle terre senza la rivoluzione ma attraverso una forma di democrazia  → rappresentano i contadini russi = la maggioranza), esiste anche il partito dei socialisti rivoluzionari (=bolscevichi) con a capo Lenin che decidono di non partecipare al governo provvisorio.  Lenin scrisse “le tesi di aprile”:  • la Russia deve uscire dal conflitto  • redistribuzione delle terre favore dei contadini  • la Russia deve essere guidata da soviet ovvero dei comitati costituiti da operai e braccianti Lenin era esiliato in Svizzera da molti anni e grazie ai tedeschi che vogliono l’uscita della Russia dal conflitto aiutano Lenin a tornare in Russia in modo da destabilizzare la Russia per farla uscire dalla guerra.  i bolscevichi nell’ottobre del 1917 fanno un colpo di stato in cui prendono il potere con la forza, e nemmeno un mese dopo ci furono le elezioni a suffragio universale maschile e femminile, i bolscevichi prendono pochi voti e vincono i socialisti rivoluzionari, di fronte a questa sconfitta, proclamano una dittatura con a capo un solo partito ovvero quello dei bolscevichi che si faranno chiamare COMUNISTI → inizia la dittatura comunista.  30 il COMUNISMO è un’utopia, infatti la realtà comunista deriva da una minoranza (bolscevichi), per questo il comunismo può essere definito una sorta di religione perché non propone delle riforme, ma propone un ideale che secondo questa minoranza cambierà la storia, questa ideale deve essere realizzati e per farlo chiederanno dei sacrifici, questo ideale si pone come una sorta di religione perchè il comunismo in un certo senso propone dei valori per cui vale la pena vivere e che modellano il comportamento umano (anche privato come la morale ampliare).  comunismo = fondamento della vita.  i bolscevichi concretamente per realizzare il comunismo: ci si rende conto quasi subito che i soviet non funzionano, anzi in molti si ribellano contro i bolscevichi perché Lenin decide di nazionalizzare tutto → viene abolita la proprietà privata: lo stato possiede tutto e poi le redistribuisce (confisca delle case, dei negozi…).  questo ideale successivamente si realizzerà ma prima i cittadini devono fare questi sacrifici, che sacrificano la libertà: tutti gli oppositori politici vengono mandati nei gulag o in esilio all’estero, inoltre viene abolita la libertà di religione: nel 1918 inizia la persecuzione della religione ortodossa (attualmente religione di stato di Russia e Ucraina) → Lenin professa l’ateismo  in Russia viene introdotta una legislazione molto innovativa = un nuovo codice di diritto della famiglia:  • diritto al divorzio  • parità tra uomo e donna  • diritto all’aborto  • diritto di relazione extra coniugali sia per uomini che per donne  i bolscevichi usano questa nuova legislazione sociale con il tentativo di disgregare la società conosciuta fino a quel momento: la società comunista non si deve fondare sulla famiglia ma su uomini dediti al bene del comunismo e della nazione. il diritto al divorzio serve a disgregare la famiglia, questo perché l’educazione dei giovani deve essere fatta dal partito comunista e non dalla famiglia.  Lenin appena prende il potere inizia le trattative per uscire dalla 1GM con una pace che li penalizza molto (questa verrà poi annullata durante la pace di Versailles) facendole perdere moltissimi territori che diventano stati nazionali (Polonia, ucraina, Lituania, Estonia, Lettonia, Finlandia) l'Europa inizia ad avere paura che la rivoluzione possa espandersi in tutta europa, per questo manda dei contingenti per sostenere le armate bianche che combatteranno la guerra civile contro le armate rosse (comunisti). 22/11/22 La storia è fatta di grande contraddizioni: dopo la 1G; in Europa c’è un grande desiderio di dimenticare quello che è accaduto, di divertirsi e di svagarsi, di tornare alla normalità. Questo desiderio è rappresentato fortemente per esempio dalle Flappers girls, movimento francese, gruppi di donne che iniziano ad accorciare i capelli e anche le gonne, rompono l’immaginario della donna dell’epoca. Esse vogliono dare l’immagine di una donna libera, libera dagli stereotipi della donna madre, nasce una prima forma di libertà sessuale. Sono ragazze in un certo senso frivole, poiché esse si vantano di esserlo, è come se fosse una forma di emancipazione che passa attraverso questo tipo di messaggio. …. dopo la 1GM nascono le industrie cosmetiche, che diventano importanti industrie,,,, le donne che si truccavano erano considerate poco di buono, mentre dopo la guerra esse iniziano ad utilizzare i trucchi. Per esempio nel dopo guerra nasce Chanel numero 5. Allo stesso tempo la società del dopoguerra è una società in cui moltissime persone vivono in una povertà estrema, e questa povertà 31 è rappresentata da otto dix (?) la rappresenta. C’è una contraddizione tra questi eccesso di … e la povertà dilagante. Questa povertà è presente soprattutto in Francia e in Italia, essi hanno contratto tantissimi debiti, per esempio con gli USA per sfamare l’esercito. L’operaio con il suo stipendio adesso fa fatica a comprare da mangiare. (Prima forma di contraddizione). COME LA GUERRA INFLUISCE… Il primo problema è il problema dei reduci: c’è la necessita di una nuova classe dirigente che desse ordini agli eserciti, nascono gli ufficiali di collegamento…. Essi assumono delle responsabilità, guidano i soldati all’attacco, hanno un ruolo. Questi tipi di reduci fanno fatica a tornare all’anonimato, tornano a casa e non riescono a riadattarsi alla vita normale. È un problema che riguarda ilruolo che questi reduci possono o non possono assumere nella società. I reduci hanno vissuto per anni in mezzo alla violenza, si sono abituati a uccidere altri uomini, si sono abituati che chi è contro di loro deve essere eliminato. Essi soffrono anche la forte tensione politica che attraversa il paese. La 1GM per molti storici è la madre del fascismo, perché esse è stata un apprendistato alla violenza, e ci si è abituati a risolvere i problemi con la violenza, esiste sempre un nemico oggettivo che è la ragione di tutti i mali; solo che adesso il nemico sembra interno all’Italia, chi la pensa diversamente da me diventa un nemico da distruggere. Il nuovo nemico oggettivo quindi diventa per esempio il partito politico opposto al mio. Anche i partiti cambiano molto, si è abituati ad obbedire. ITALIA NEL DOPOGUERRA Italia un paese pieno di contraddizioni, non tutti la pensano allo stesso modo. Si crea un nuovo patriottismo, i reduci che tornano dalla guerra pesano che sia impossibile aver combattuto invano, è difficile abbandonare l’idea inculcata dalla propaganda che la patria è qualcosa per la quale vale la pena perdere la propria vita. Non riescono ad allontanarsi da questo tipo di visione. Esempio: milite ignoto, immagine di tutti gli italiani che non vogliono il divertimento, non vogliono dimenticare, è difficile dimenticare i propri cari morti in guerra. Bisogna onorarli. Il milite ignoto non ha un volto, è un soldato qualunque, un soldato massa, non si tratta del generale Cadorna x es.. il soldato massa è il nuovo emblema di questa nuova Italia. Altro esempio, d’Annunzio, l’Italia vuole ottenere i territori promessi, Dalmazia e anche Fiume, che non era prevista nel patto di Londra, ma per l’Italia era importante ottenere la città di Fiume poiché molto importante a livello economico. D’Annunzio allora compie un impresa, si reca verso una città vicino a fiume, e conquista militarmente la città, instaura una repubblica che dura per 1 anno, fino a che il governo italiano non lo obbliga alla resa, momento drammatico, perché si fronteggiano soldati italiani da entrambe le parti. L’impresa di fiume è un esempio di questo patriottismo che coinvolge molti italiani, la patria vista come qualcosa per la quale posso sacrificare la mia vita. La guerra ha enfatizzato gli interessi collettivi rispetto a quelli individuali… RIVEDI prima di entrare in guerra l’Italia non era coesa, i soldati non avevano un motivo per combattere, ma dopo la guerra, dopo tutta la propaganda eseguita, l’Italia finalmente era formata da italiani, si è formato il concerto di patria ……. RIVEDI arditi….. primi fascisti…. Un altra grande polemica che nasce tra i reduci è: i liberali, Giolitti, forse andavano bene a governare l’Italia prima della guerra, essi sono vecchi, mentre i reduci sono giovani, i liberali non coiscano la nuova Italia e no sono patriottici, hanno rinunciato a Fiume, i liberali sono deboli. Dopo la 1GM la democrazia in Italia si sta realizzando veramente, perché c’è stato il suffragio universale maschile, quindi i liberali non sono più la maggioranza in parlamento, perché se tutti gli italiani possono votare, le cose cambiano. La democrazia si sta finalmente realizzando, dopo anni di controllo sugli individui. Non tutti gli italiani però vogliono la democrazia, perché essa è debole, essendo formata da partiti che se contengono la maggioranza è una fonte di divisione del paese. I partiti che formano la democrazia sono: i liberali, e nasce il partito dei cattolici, che non partecipano alla vita politica dall’unità d’Italia, guidato da don Luigi 32 Crimea, un pezzo dell’ucraina. Gli stati europei all’inizio non riconoscono il governo bolscevico, infatti la russia non si presenta alla pace di Versailles, l’eu è terrorizzata da quello che è successo in russia, ha paura che la rivoluzione possa avvenire anche in eu , quindi si inviano dei continenti militari, le cosiddette armate bianche, ovvero armate dei russi che devono combattere contro i bolscevichi….. armate rosse: rosso simbolo del comunismo. 23/11/22 Cosa sono i soviet? I primi soviet iniziano a nascere in Russia durante gli anni della rivolta contro l’impero zarista, già nel 1905, e poi anche prima della rivoluzione bolscevica del 17. Uno dei più importanti soviet è il soviet di Cronstad, città sul mar baltico dove vi è un porto con tantissimi marinai. In questa città è stanziato un battaglione di truppe dell’esercito russo. Ad un certo punto i marinai decidono che da quel momento avrebbero gestito loro il porto, quindi espropriano i legittimi proprietari del porto, si assumono la responsabilità di governarlo, e danno vita a un soviet, dal russo letteralmente significa “consiglio”, ovvero un gruppo di persone che riunite in questo consiglio eleggono i propri rappresentanti che poi di fatto governano il porto a nome di tutti gli operai. Ciò succederà in altre fabbriche della Russia. Essi quindi oltre a condurre l’industria, ridistribuiscono anche i profitti che nascono dalla vendita dei prodotti. A Cronstad, però, questo soviet diventa enorme, perché si ammutina, ovvero il battaglione dell’esercito russo ad istanza a Cronstad decide di non rispondere più all’imperatore, di conseguenza non fa più parte dell’esercito zarista. Ciò significa che c’è un esercito armato che difende i soviet e il porto, inoltre l’esercito arma anche i marinai, diventando così molto grande. Verrà coinvolta anche la popolazione civile che vive nella città, diventa una specie di auto gestione (militarmente difesa) del porto e di tutta la città di Cronstad. Il soviet quindi, è il consiglio che gestisce una fabbrica, ma volte assume dimensioni enormi, come nel caso di Cronstad, ovvero un autogestione di tutta la città, armata(?). Le armi ci sono perché c’è stata la 1GM, quindi i soldati sono ancora armati. Quando Lenin scrive le tesi di aprile, uno dei grandi slogan è “tutto il potere ai soviet”, ovvero nella nuova Russia, quella socialista, tutto il potere deve essere nelle mani dei soviet; questo però non accadrà, perché i soviet diventano molto difficili da gestire, per varie ragioni, per esempio, prima gli operai o i marinai non avevano tutte queste competenze per potere essere in grado di gestire queste realtà così complesse, inoltre quando il partito bolscevico di Lenin ha preso il potere, i soviet sfuggono al suo controllo. Essi rischiano di diventare delle realtà anarchiche. Quando il partito bolscevico prende il potere, i soviet iniziano ad essere gestiti dal partito stesso; non verranno, quindi, eliminati, ma saranno controllati e gestiti da dei funzionari del partito. Inizieranno a nascere dei consigli per qualsiasi cosa, ad esempio, negli anni 30 della Russia comunista, ogni condominio avrà un piccolo soviet che gestisce le case, che saranno poi di fatto gestite da un funzionario del partito che viene mandato a capo di questi consigli. Quindi il partito comunista, una volta preso il potere, inizia a costruire un apparato burocratico fatto di milioni di uomini, che appunto hanno il compito di gestire la Russia, e di prendere in mano i soviet. Un episodio famoso è la rivolta del soviet di Cronstad del 1921, si ribellano ai bolscevichi e li accusano di voler distruggere i soviet, di non avergli realmente dato potere, ma di aver trasformato l’utopia del socialismo in una dittatura di un partito. ITALIA NEL DOPO GUERRA Abbiamo detto che per comprendere il primo dopoguerra in Italia era necessario capire cosa stesse accadendo in Russia. Oltre alle forze democratiche (liberali, Sturzo), in Italia prevale anche un altro partito di massa, il partito socialista italiano, esisteva già, ma la guerra non l’ha lasciato indenne: i socialisti durante la guerra erano stati imprigionati perché volevano la pace e quindi accusati di essere disfattisti. Molti di essi sono stati soldati ma non si comportano come gli altri reduci, gli arditi. 35 Tornati dalla guerra accusano i liberali, gli interventisti, i nazionalisti, di aver condotto gli italiani a un inutile massacro, li accusano di aver voluto la guerra, il cui peso è stato sostenuto principalmente dagli operai, dalle classi più povere. I liberali sono sotto attacco sia da parte del socialismo che dalla parte di Mussolini, anche se per motivi diversi. A questo punto anche i socialisti iniziano a mettere in dubbio la democrazia. Il primo congresso del partito socialista italiano dopo la guerra, avviene quando le trattative di pace sono ancora in corso, qui l’ala moderata del partito è in minoranza, molti saranno anche espulsi, perché l’obiettivo del partito diventa un altro: la rivoluzione, in particolare loro vogliono seguire il modello russo. La Russia ha dimostrato che è possibile la famosa rivoluzione socialista, è possibile la dittatura del proletariato, è possibile la fine della proprietà privata. Chiaramente le notizie che arrivavano dalla Russia erano filtrate, non vi era la notizia dei gulag, per esempio. I socialisti quindi vogliono i soviet, vogliono la fine dello stato democratico, e giungere finalmente a una rivoluzione. Il particolare è che loro hanno le armi, proprio perché c’è stata la 1GM, ed essa ha armato tutti, dagli operai ai socialisti, il dettaglio quindi è che c’è un popolo armato che vuole la rivoluzione. Da questo momento i socialisti moderati non esistono più, diventano tutti socialisti rivoluzionari, nasce un unico partito socialista. BIENNIO ROSSO 1919-1920 in Europa si sviluppa questo modo di definire questi anni, il rosso rappresenta il simbolo del partito comunista di Lenin. Ciò significa che in tutta Europa si diffondono le idee del comunismo. Per anni i partiti socialisti hanno parlato della dittatura del proletariato e delle tesi marxiste, ma nessuno aveva mai creduto che tutto ciò si potesse realizzare, ma dal momento in cui la Russia riesce ad arrivare a questo obiettivo, in tutta Europa nasce il desiderio di ottenere la stessa cosa. Infatti i socialisti italiani adottano come simbolo la bandiera rossa, il rosso diventa anche il simbolo del socialismo italiano, la Russia rappresenta il vero modello da seguire. In Italia, il partito socialista nelle elezione del 1919 ottiene tantissimi voti, più ancora del partito popolare di Luigi Sturzo; metalmeccanici, i braccianti delle campagne entrano in parlamento, coloro a cui non era permesso protestare e ribellarsi, altrimenti l’esercito del governo liberale li avrebbe massacrati, riescono ad entrare di botto nella vita politica. I SOCIALISTI DEL 19-20 IN ITALIA Le manifestazioni messe in atto dai socialisti dell’epoca non erano semplici scioperi, si parla di bande armate di operai e braccianti. Uno dei grandi problemi avviene nelle campagne della bassa padana, qui non ci sono i grandi latifondi, ma le piccole proprietà terriere coltivate dai braccianti. In questi due anni, bande armate di braccianti occupano le terre, espropriano i proprietari. Oppure, come segno di protesta, non mungono le mucche (ciò le porterebbe alla morte). Essi vogliono dimostrare che senza i braccianti l’economia della pianura padana non può sopravvivere. Questo genera moltissimi problemi, esempio: non arriva latte nelle città; crisi sociale, modo di paralizzare la vita economica e civile, si è come sotto uno stato d’assedio. Nelle città, invece, si usa fare lo sciopero, che non funzionava come al giorno d’oggi; il partito socialista, insieme a quello popolare, rappresentano i primi due partiti di massa della storia, ciò significa che il partito socialista aveva tantissimi consensi e militanti, hanno sedi in ogni paese d’Italia, e quando il partito socialista indice uno sciopero tutti gli operai o i dipendenti pubblici di tutti i settori aderiscono lo sciopero. La città in questo modo viene paralizzata, e mentre gli operai non sono a lavoro iniziano a sfilare per le strade della città, facendo molto spesso tantissimi danni. Dopo i primi scioperi per esempio, a Milano, così come a Torino e a Genova, gli imprenditori decidono di chiudere le fabbriche per alcuni giorni, in segno di protesta. In risposta a ciò gli operai occupano le fabbriche e ci si chiudono dentro. A questo punto inizia una fase di contrattazione con gli imprenditori. La percezione degli italiani, dunque, non è quella di una battaglia per i diritti sindacali, ma vi è l’impressione che possa avvenire una vera e propria rivoluzione. Tutto ciò crea una tensione politica e sociale fortissima in questo biennio, ma anche una grande attesa da parte delle 36 masse, ovvero di operai e contadini. La rivoluzione è un ideale in cui credono milioni di persone. GLI ARDITI Ad un certo punto, nell’esercito italiano, nascono i battaglioni di arditi, anche detti d’assalto. Essi sono molto diversi dal resto dell’esercito: - Sono corpi di volontari - A loro vengono dati i compiti e gli assalti più difficili, per esempio la preparazione del terreno prima degli assalti. Proprio perché rischiano tantissimo, non devono sottostare alla normale disciplina militare, per esempio non devono fare i turni di guardia in trincea, loro vivono nelle retrovie, e quindi passano da intere giornate di svago, perché non c’era niente da fare, persi per esempio nel fiume dell’alcool, e poi all’improvviso vengono mandati all’assalto della trincea nemica. Ciò crea un disordine generale nella vita del soldato. - Introducono nella loro divisa il pugnale, nella guerra dei materiale non era così normale averne uno, la 1GM è simbolo della guerra delle macchine, il coltello gli serviva per uccidere il nemico corpo a corpo una volta arrivato nella trincea nemica. Gli arditi sono famosi per non aver mai lasciato feriti. L’immagine del coltello della divisa e dello scontro corpo a corpo dimostra il livello di violenza a cui loro sono abituati. Sono degli esalatati, eppure il governo e il comando militare ha bisogno di loro, le loro imprese verranno sempre elogiate e portati alla gloria. GLI ARDITI NEL DOPOGUERRA Gli arditi non riescono ad accettare la fine della guerra, si rifiutano di smettere di indossare la divisa. Molti sono malati. In trincea erano considerati degli eroi, ma nella vita reale diventando dei disadattati. Questo genera un enorme impatto, infatti in tutta Italia nascono i cosiddetti circoli degli arditi, in cui si ritrovano gli arditi italiani e non fanno nulla tutto il giorno, spendono tutta la giornata a ubriacarsi, proprio come facevano in trincea. Spesso girano per la città, cercando una rissa, rompendo vetrine, diventano un problema sociale, faticano ad abbandonare la violenza e il ruolo eroico che hanno rappresentato per l’Italia, faticano quindi a tornare alla vita normale. Il governo non riesce a gestire questo problema, proprio perché ha paura degli arditi. Mentre negli altri stati europei gli arditi dopo la fine della guerra vengono elogiati e fatti sfilare per le città, i battaglioni d’assalto italiani vengono smantellati in un giorno, e da questo momento si comincia ad avere una grande paura nei loro confronti. Una volta tornati dalla guerra non tutti gli arditi riescono a riprendere in mano la propria vita, molti non riescono a trovare lavoro perché malati sia psichici che fisici. Questo genera in loro un senso di risentimento molto forte, hanno dato tutta la loro vita per la nazione, mentre il governo liberale non li riconosce, non riesce ad ottenere la città di Fiume, è un governo debole. Inoltre gli arditi sostengono che il governo liberare non li difenda dalle accuse provenienti dai socialisti: gli arditi rappresentavano quella parte di società che voleva fortemente la guerra, ovvero gli interventisti, quindi i socialisti li incolpano della guerra. C’è solo una persona in Italia che parla degli arditi, oltre agli arditi stessi, ovvero Mussolini: dalle pagine dei suoi giornali esalta le loro imprese di guerra, li elogia, cerca di raccogliere attorno al suo giornale (il popolo d’Italia) gli arditi. 29/11/22 I RISCHI DI UN FASCISMO GENERICO Cos’è il fascismo? Per molti anni il fascismo è stata una categoria astratta, tutto ciò che non piace diventa fascismo, categoria astratta che viene applicata in tantissime occasioni, anche quando nasce la repubblica, tutto è fascismo. Il fascismo è un fenomeno circostanziato che può accadere in un determinato momento storico. Il fascismo nasce con Benito Mussolini, che non ne diventa subito il leader indiscusso, Mussolini nasce… diventa maestro elementare a Reggio Emilia. Egli diventa allo stesso 37 squadra di fascisti attacca l’edificio dove si trova la redazione… dell’avanti, e gli da fuoco, i fascisti poi impediscono l’arrivo dei pompieri, fino a che l’incendio non ha distrutto l’intero edificio, le squadre fasciste rimaranno completamente impunite, si può zittire i propri avversari politici e rimanere impuniti. Nel 1921 nasce il partito nazionale fascista, a questo punto il partito ha migliaia di aderenti, appunto avviene il passaggio da movietjo politico a partito vero e proprio. A questo punto non esiste più il pericolo rosso, i socialisti sono ridotti allo stremo, proprio a causa di queste azioni violetne del fascismo. RIVEDII CORREGGI a questo punto i liberali si accorgono che hanno un nuovo problema, i fascisti, che sono diventati incontenibili, anche Mussolini …. DAL VIDEO: … Nel 22 c’è il congresso nazionale del fascismo a Napoli (testo su slide): sono contro i liberali e l’individualismo borghese, sono contro i socialisti, c’è un idea di nazione difficile da comprendere, non è una realtà, è un mito, uno spirito, un ideologia, qualcosa che deve ancora avvenire… sacrificare… per il mito della nazione… però la nazione è un mito che accomuna e non divide come i partiti liberali(?)…… rivedi meglio L’dea della nazione è un idea che può unire e legare tutta la massa, sempre una massa indistinta, e mobilitata da un elite politica, però è un idea che può unire RISCRIVI COME MAI I FASCISTI PASSANO DA UN PRGORAMMA PROFONDAMENTE SOCIALISTA SI PASSSA ALL’OPPOSTO?()………. MUSSOlinu vuole il potere, uomo che ha un intelligenza politica spiccata. D’altre parte il discorso di Napoli dimstrache ci sono due elementi che sovrastano tutti gli altri: - Nazione - Violenza In nome di questi si possono abbandonare le idee del socialismo e abbracciare questa difesa della proprietà privata. Forse è un compromesso …. Accettabile, se si campisce che la predominanza assoluta ce l’ha l’idea di questa nuova Italia……. Rivedi ….. 30/11/22 Come ha fatto il fascismo a prendere il potere? C’è stato un consenso al fascismo o è stata la violenza che ha permesso al fascismo di salire al potere? Entrami i fattori. Si arriva al 1922 alla marcia di Roma dopo due anni di enorme violenza, questo è fondamentale da capire, ci sono stati 3000 morti e migliaia di feriti, è stata una specie di guerra civile un po dimenticata. La violenza squadrista ha fiaccato le energie del partito socialista, dei contadini e anche in parte il partito popolare. La violenza dopo la 1GM è diventata la normalità dell’Italia pacificata. LA MARCIA SU ROMA 27/28 OTTOBRE Discorso di Mussolini a Napoli del 24 Ottobre 1922, pochi giorni prima della marcia su Roma, questo fa presupporre che fosse già stata organizzata. Mussolini a questo congresso parla avendo in mente che da li a pochi giorni ci sarebbe stata la marcia su Roma, qui lui spiega qual’è il nuovo mito dei fascisti, dall’altra parte mostra un volto più moderato e inizia ad affermare che i fascisti non sono contro la monarchia, e riconoscono la chiesa cattolica. Queste affermazioni sono in forte contrasto con il programma del 19, quindi all’improvviso Mussolini sembra diventato un moderato; egli fa queste affermazioni come forma di rassicurazione al governo liberale, se mai i fascisti avessero preso il potere non sarebbe stata la fine della chiesa e della monarchia, non sarebbe stato, quindi, così traumatico. Mussolini, nel congresso di Napoli, da una parte ha ribadito il programma del fascismo, e dall’altra ha mostrato un volto più moderato, eppure in Italia è già chiaro che cos’è il fascismo, soprattutto è chiaro che il fascismo non contempla un’idea di una democrazia parlamentare, negli 40 anni precedenti i fascisti hanno detto chiaramente che se mai fossero saliti al potere non avrebbero consentito una democrazia parlamentare. Allo stesso tempo le forze moderate, i liberali, hanno sfruttato e utilizzato le squadre fasciste negli anni precedenti per mantenere l’ordine, fino ad accorgersi che hanno a che fare con una forza incontrollabile. La marcia su Roma è pluricentrica, le squadre fasciste hanno l’ordine di radunarsi in alcune città italiane per poi poter marciare insieme su Roma, ma il piano prevede che contemporaneamente siano occupati dei luoghi strategici del potere in tutta Italia. Il fatto più clamoroso avviene proprio a Cremona, in cui nella sera del 27 ottobre, data d’inizio della marcia su Roma, le squadre fasciste di Cremona capitanate da Farinacci (fascista più intransigente) occupano con i suoi uomini la questura di Cremona; in questo caso l’esercito interviene e cerca di impedire l’assalto, infatti moriranno alcuni fascisti, ma è l’unico caso in cui l’esercito cerca di impedire queste azioni, quindi nella notte del 27 gli esponenti del governo liberale vengono svegliati perché tantissime sedi del potere di tutta Italia, sono state occupate dalle squadre fasciste, è iniziata in questo momento la marcia su Roma. Questo fa un impressione incredibile, perché significa che l’Italia è in tilt, è sotto assedio, non si tratta semplicemente di qualche migliaia di giovani che marciano su Roma. Il 28 le squadre fasciste che erano state scelte per marciare su Roma si riuniscono nei centri di raccolta e iniziano a marciare su Roma. Qualcuno arriva a Roma sulle tradizionali camionette dei fascisti, altri occupano i treni senza che le autorità potessero fare niente, poiché erano in tantissimi, altri invece arrivano a piedi sotto la pioggia. IMMAGINE SLIDE l’immagine ricorda le caratteristiche di un esercito, ci sono dei capi a cui i sottoposti obbediscono, ci si mette una sorta di divisa (la camicia nera) ci sono le bandiere nere con i teschi, dei canti ecc.. sembra in tutto e per tutto un esercito. Eppure non è così. La marcia su Roma è organizzata malissimo, i giovani che marciano verso Roma arrivano tutti ricoperti di fango, malvestiti (non tutti hanno portato le camice nere), non si è pensato al cibo, quindi arrivano a Roma esausti, quindi non si è realmente pronti a combattere. È più la paura che incutono che la forza d’urto reale, e poi loro sono giovanissimi, poiché nel giro di pochi anni il fascismo ha raccolto tantissimi giovani, alcuni lo sono talmente tanto che non hanno nemmeno partecipato alla guerra, hanno ereditato semplicemente i racconti dai loro padri. Infatti, alcuni slogan e discorsi fanno capire un aspetto importante del fascismo: i fascisti sono giovani, e c’è la percezione che stanno facendo una rivoluzione dei giovani contro i loro padri. Una delle più grandi figure della storia italiana (Giolitti) nell’anno della marcia su Roma aveva superato gli 80 anni, la classe politica è vecchia, bisogna svecchiare l’Italia perché la vecchiezza nel loro immaginario è simbolo di debolezza e la democrazia per loro coincide con questa classe politica ormai vecchia, da liquidare, la democrazia come i liberali è debole, non è più capace di quella forza e di quel vigore che servono all’Italia per diventare una potenza tra le altre potenze. Il fascismo è un fenomeno giovanilista, è percepito con una rivoluzione dei giovani contro i vecchi. I totalitarismi nascono all’interno della democrazia, non nascono sotto il governo assoluto del 700 o sotto gli imperatori, ma nascono quando si è finalmente affermata la democrazia; anche in Russia stava nascendo una democrazia, poi c’è stato il colpo di stato e così nato il primo totalitarismo. È importante perché non è qualcosa da cui noi siamo immuni, proprio perché questi nascono dentro a delle società democratiche; certo non potrebbe riaffermarsi il fascismo, perché non c’è stata la 1GM (Fascismo come conseguenza della guerra). I giovani stanno marciando verso i punti di raccolta, e a quel punto, nella notte, vi è un grande flusso di telefonate e messaggi, il governo liberale sta cercando di capire cosa fare, e alla fine dopo ore il governo decreta lo stato d’assedio. Il governo liberale a questo punto capisce che è necessario difendere la democrazia, ma il re non firma lo stato d’assedio, ecco perché quando cadrà il fascismo, nel 45, cadrà anche la monarchia sabauda, perché da questo momento il re si legherà inscindibilmente con la storia del fascismo. Quando comincerà a circolare la voce che il re non ha firmato lo stato d’assedio, migliaia di giovani inizieranno ad affluire verso Roma, saranno in 50 mila a marciare, ma solo dopo aver saputo che lo stato d’assedio non è stato firmato. Prima non tutti erano disposti a rischiare così 41 tanto, anche perché i fascisti sono armati con pugnali o fucili, non è un vero e proprio esercito, poiché non è stato organizzato così bene. PERCHÉ IL RE NON FIRMA LO STATO D’ASSEDIO? Non lo sapremo mai con certezza, ma naturalmente è una delle grandi domande di questa storia. È vero che le squadre fasciste non sono così ben armate, ma il problema è che il fascismo negli anni precedenti ha acquisito un grande consenso, certamente la marcia su Roma può accadere anche perché il partito socialista è praticamente stato decimato, a causa di tutta la violenza utilizzata, eppure, allo stesso tempo, può accadere perché c’è stato un consenso, e il re è terrorizzato dal fatto che se firma lo stato d’assedio, è molto probabile che il suo esercito si rifiuterà di sparare sui fascisti, e ancora peggio potrebbe essere che decida di prendere la loro parte, a quel punto se l’esercito si schiera dalla parte dei giovani squadristi in marcia, è chiaro che la monarchia è destinata a finire. Inoltre il re, come molta parte della classe liberale, vive nell’illusione che il fascismo si possa costituzionalizzare, normalizzare, ovvero se ne possa sfruttare il potenziale trasformandolo in una forza che accetta il gioco democratico, ovvero convertire i fascisti al governo in modo che diventino dei democratici. Il re non solo non firmerà lo stato d’assedio, ma scioglie il governo e lo da in mano a Mussolini. In tutto ciò Mussolini era seduto nel suo studio del popolo d’Italia a Milano, lui non partecipa alla marcia su Roma, questo mostra il doppio volto di Mussolini, da una parte manda i suoi uomini a mettere sotto assedio l’Italia, e dall’altra lui sta comodamente seduto nella redazione del suo giornale, lui deve essere questa faccia moderata del fascismo (discorso di Napoli: noi accettiamo e rispettiamo la monarchia e la chiesa di Roma), cerca di essere davanti al re e al governo liberale la garanzia che il fascismo ha una dimensione moderata, che è l’unico che può veramente garantire che le squadre fasciste non diano il via a una sorta di guerra civile nel paese. Da una parte si terrorizza l’Italia con le armi, e dall’altra afferma che solo lui può moderare questa forza, può essere garante per questa forza militare, può tenere a bada gli squadristi, solo lui può moderare questo tipo di violenza, che in realtà lui stesso ha scatenato. Questo gioco, però, funziona perché il re ci crede veramente, e da il governo italiano nelle mani di Mussolini, certo è un governo di coalizione che deve fare i conti con le forze che ci sono in parlamento. Lui è il capo del governo, ma i fascisti sono una parte del governo, non governa un unico partito (uguale a come funziona oggi). I fascisti sono pronti a tutto: Roma o morte, sostengono il mito della morte eroica, ma c’è Mussolini che può tenerli a bada. Quello che succederà dopo, in parte smentisce questa illusione, quando Mussolini si insedia alle camere, per il primo governo Mussolini, tantissimi parlamentari moderati, liberali e anche molti esponenti del partito popolare di Sturzo, lo votano, così riesce ad ottenere la fiducia con una grande maggioranza. La marcia su Roma non è la marcia dei bolscevichi sul palazzo d’inverno che entrano a mano armata e conquistano il palazzo, uccidendo gli esponenti del governo democratico; gli squadristi sono fermati prima, non marciano sulle sede del potere del governo italiano, perché il re da il governo a Mussolini, quindi la maggior parte dei fascisti torna a casa. Poi, in realtà, non tutti tornano a casa, perché alcuni giovani danno sfogo a una terribile violenza, vanno nei quartieri di tradizione socialista e commettono atti di vandalismo e di violenze varie. Violenza come componente irrinunciabile del fascismo. Perché è importante il dato di fiducia che Mussolini riesce ad ottenere? Perché è necessario comprendere l’errore di prospettiva che le forza democratiche hanno nei confronti del fascismo, i fascisti sono anni che dicono che vogliono porre fine alla democrazia, che vogliono abolire il parlamento, però Mussolini ottiene comunque la fiducia da parte delle forze moderate, per due ragioni principali: - Perché qualcuno ha iniziato a credere veramente che il fascismo possa riportare l’ordine in Italia, che possa migliorare le condizioni di un Italia che è in ginocchio. - Perché la violenza scatenata dalla squadre fasciste fa credere che veramente Mussolini sia l’unico uomo che può porre fine a questo tipo di violenza. Mussolini è il fascista moderato. 42 funzione del partito e dell’ideologia fascista. La massa è fondamentale in quanto compie una funzione per il bene di tutto l’organismo, e lo scopo è dato da un élite politica, che fa capo a Mussolini. La massa è inglobata nella politica ma difatti è diretta, cioè conta in quanto svolge una sua funzione in favore dell’organismo (metafora delle cellule di Le Bon). 13/12/22 LA SITUAZIONE DEL DOPO GUERRA IN GERMANIA La Germania degli anni 20 è una nazione divisa, perché durante il trattato di Versailles le potenze vincitrici hanno deciso di dividere il territorio tedesco in due parti. Queste due parti sono attraversate dal corridoio di Danzica che viene dato alla Polonia. Per i tedeschi questo è un insuccesso umiliante (smacco), proprio perché hanno un forte senso di patriottismo. Da qui nasce un forte astio da parte dei tedeschi nei confronti della Polonia, il corridoio di Danzica era molto importante perché rappresentava uno sbocco sul mare e un porto importantissimo in Europa. Governare un territorio diviso in due è molto difficile, e per i tedeschi rappresenta un umiliazione. Questa è una sorta di punizione che la Francia e l’Inghilterra hanno voluto dare alla Germania. Inoltre, nel novembre del 18, c’è stata una sorta di rivoluzione spontanea del popolo e in certi tratti politica, che ha destituito l’imperatore Guglielmo II. In questo momento nasce un governo provvisorio, guidato da Hebert, leader del partito social democratico, i socialisti in Germania sono stati inizialmente contro la guerra, ma poi diversamente dai socialisti italiani, hanno deciso di appoggiare il conflitto (appoggiano le ragioni della guerra patriottica, ma muovono delle critiche nei confronti di essa, delle condizioni a cui i soldati erano costretti ecc.. non sono dei nazionalisti). Nonostante questo dettaglio, i tedeschi sapevano che i socialisti avrebbero fatto la pace, infatti, dopo solo una settimana dalla creazione di questo governo provvisorio, la Germania pone fine alla guerra. Non solo Hebert si oppone alla guerra, ma anche esponenti di altri partiti, come quello dei cattolici, altre forze moderate, come il partito popolare, per esempio. C’è un governo creato da una coalizione di partiti di centro moderato, queste forze sono quelle che firmano la resa della Germania, e che danno vita alla repubblica di Weimar, da questo momento la Germania non è più un impero (agosto 1919 emanata la costituzione della repubblica). Questa costituzione è molto avanzata, c’è il suffragio universale sia per gli uomini che per le donne, è una repubblica federale come al giorno d’oggi, quindi ci sono i governi regionali che poi fanno capo al governo centrale, inoltre il presidente è eletto direttamente dal popolo. Tutti aspetti di grande progresso, ci sono tutte le premesse perché si realizzi una democrazia avanzata, una grande repubblica democratica. Ma in realtà questa democrazia entra subito in crisi, nessuno di questi partiti ha una maggioranza schiacciante, nessuno prevale sull’altro. Per questo motivo si da vita a dei governi di coalizione, che durano però al massimo 6 mesi. Si mostra un aspetto della democrazia importante, ovvero c’è il rischio della debolezza, perché è chiaro che se c’è un uomo forte al potere, un solo partito che ha la maggioranza schiacciante sugli altri è più semplice governare, perché non bisogna scendere a compromessi, mentre se ci sono tre partiti al governo che hanno idee politiche differenti bisogna continuamente mediare. Sono dinamiche che ancora oggi noi vediamo, sentiamo il fascino dell’uomo forte al potere, quel partito che prenda in mano le redini e che sia in grado di cambiare la storia del paese, c’è sempre la paura della debolezza nella democrazia. Questa debolezza emerge di più a fronte di circostanze terribili che la Germania attraversa: La Germania deve restituire 132 miliardi di marchi, alla Francia, alla Gran Bretagna e in misura minore all’Italia. Si apre uno scontro durissimo con la Francia, perché la Francia vuole la restituzione immediata del debito, questo perché si è creato come una specie di circolo vizioso, perché gli Stati Uniti hanno prestato tantissimi soldi alla Francia, Inghilterra e Italia e vogliono la restituzione del prestito nell’immediato. 45 Inoltre sono stati applicati dei dazi altissimi sulle merci che arrivano dall’Europa. Quindi la stessa Francia è in difficoltà, quindi fa pressione sulla Germania. A quel punto, i governi della repubblica di Weimar, per segnalare alla Francia che gli era impossibile restituire quella somma di denaro nell’immediato, iniziano a stampare soldi in quantità molto elevate, di conseguenza, nel 23 un dollaro corrisponde a 3 miliardi e 500 milioni di marchi, è saltato un sistema. La Francia, di conseguenza, invade la Ruhr con il suo esercito, questo è un territorio importantissimo per la Germania perché è un distretto carbonifero, quindi serve poi per rifornire energia a tutto il paese. L’Inghilterra cerca di dissuadere la Francia dall’invasione, mentre l’Italia l’appoggia. Una volta invaso il territorio emerge il vero carattere tedesco; i tedeschi non si possono difendere militarmente perché tutto l’esercito e tutte le forze dell’ordine sono state smantellate, quindi decidono di smettere di lavorare; d’altra parte il governo non può lasciare morire di fame le famiglia degli operai, quindi iniziano a pagare un sussidio a quegli operai che hanno fermato la produzione. Questa è la prima forma di resistenza passiva, smettono di lavorare. Nel frattempo, la repubblica di Weimar viene attaccata da tutti i fronti, è in crisi con le altre potenze europee e affronta una crisi economica che sembra irrisolvibile; allo stesso tempo affronta un fenomeno molto importate, che ha due facce: La prima è una “faccia rossa”, la Germania si trova ad affrontare il biennio rosso, cresce un estrema sinistra, così come in Italia, nasce il socialismo massimalista. Questo tipo di socialismo massimalista lancia accuse terribili proprio contro il partito socialdemocratico, lo accusano di aver tradito gli ideali del socialismo, prima ha appoggiato in qualche modo la guerra e poi ha accettato di creare questa repubblica democratica scendendo a terribili compromessi, che non difendono la classe operaia. Questi gruppi dell’estrema sinistra vogliono la rivoluzione comunista che c’è stata in Russia, con delle differenze, perché nascono già le prime critiche a Lenin, perché il partito in Russia ha preso già troppo potere rispetto ai soviet. Si diffondono le idee del comunismo e della rivoluzione comunista. Parliamo di un biennio rosso che non avviene solo in Italia, ma in tutta Europa, solo che a differenza dell’Italia, i comunisti tedeschi tentano davvero la rivoluzione. Tra il marzo e il maggio del 1919 in Baviera si forma una repubblica autonoma dei soviet, che dura pochi mesi, ma comunque c’è stato il colpo di stato. Poi vi saranno altri tentativi in Sassonia e in Turingia. Ma il più importante tentativo rivoluzionario avviene nel gennaio del 19, il partito spartachista è alla testa di un colpo di stato che viene fatto per le strade di Berlino, e a capo di questa rivolta c’è una donna, Rosa Luxemburg, fondatrice del partito comunista tedesco. È un personaggio piuttosto singolare, unica donna in un partito di soli uomini. Rosa Luxemburg è una polacca, nasce da una famiglia ebraica e a 17 anni diventa un’attivista politica, a 18 anni è già ricercata per attività sovversiva nel suo paese, e allora si rifugia in Svizzera, dove incontra Lenin. La Svizzera è il porto franco di tutti gli attivisti politici ricercati in Europa. A Zurigo si iscrive in una delle poche università in cui venivano già accettate le donne, e qui si laurea. Sarà una grande teorica del marxismo, donna dalle qualità eccezionali, scrive molti trattati sul marxismo, e da qui svilupperà il suo pensiero politico. Dopo di che lei deciderà di prendere la cittadinanza tedesca, dato che nel suo paese era ricercata, e fa un matrimonio di convenienza per avere la cittadinanza. Una volta trasferitasi in Germania passerà anni in cui passa molto tempo in galera, crea poi il suo partito politico, che muove una critica durissima al partito social democratico, è entusiasta quando scoppia la rivoluzione russa, la storia sta cambiando il suo corso, e lei vuole fare la storia. Ma proprio nei giorni della rivoluzione di Berlino, lei viene arrestata, torturata e poi uccisa; il suo corpo verrà gettato in un fiume e verrà ritrovato molto tempo dopo. La figura di Rosa Luxemburg è molto particolare, perché sicuramente è una delle donne più famose del 900, donna che comunque era a capo di un partito politico, quando all’ora le donne non venivano minimamente considerate; ma poi lei è una sorta di ambientalista ante litteram (?), nelle sue lettere parla sempre degli animali e della natura, e scrive cose profondissime al riguardo. In alcune lettere afferma “tutto chiede felicità”, è come innamorata della 46 vita e in particolare della natura, ha un rapporto particolarissimo con la realtà. Eppure sceglie questa militanza politica di estrema sinistra. (TESTI DI SLIDE) - Lettera a un amica, del febbraio 17, Rosa è in carcere e la sua amica le scrive parlando della condizione degli ebrei, che già erano discriminati. L’amica le chiede cosa ne pensa di questa discriminazione. Questa lettera ci fa comprendere che il suo attivismo politico nasce dalla percezione dell’ingiustizia, che intrinseca la storia umana ma che acuita dal colonialismo e dalla nascita della società industriale, è come se mostrasse da subito delle fortissime contraddizioni; non è che le condizioni di vita degli europei del 700/800 fossero migliori, la povertà è diffusissima, CHIEDI A MELISSA … - Lettera del maggio del 17, lettera a un altra amica, la percezione di un modo che sta crollando, dopo la 1GM il mondo non è più lo stesso, e i giovani lo percepiscono molto di più degli Anzia, che vogliono tornare al mondo prima della guerra, ma questi giovani hanno la percezione che il mondo stia crollando. - Lettera a due amici, 1900, quello che sente è una percezione di nullità davanti all’immensità della natura, e questa percezione gliela da anche la visione del mondo di Rabbi Akiva (?), lei è cresciuta nella religione ebraica… qui emergono due visione del mondo contrapposto, la visione dei padri che guardano la cascata nel suo flusso, che prosegue come la saggezza del mondo, il mondo è come Rabbi Akiva. Le cose vanno dove devono andare.. CHIEDI MELISSA L’UOMO non domina la sua vita la lei la odia questa sensazione, lei rifiuta questo suo pensiero. Questo fenomeno si chiama attivismo politico, volontarismo, la percezione che il mondo sta cambiando, che il mondo è sull’orlo di un crollo e che quello che i giovani devono farlo è creare questo nuovo mondo, non si può sottovalutare l’uomo con tutto il suo potere, volere e sapere, la volontà di azione deve prendere in mano la storia e cambiarla, noi dobbiamo far andare il mondo dove vogliamo che vada, ricorda qualcosa del futurismo. - Lettera del 2 maggio del 17 a un amica, c’è un contrasto della percezione che ha nelle cose, la fa soffrire anche il male nella natura, questo la porta verso un pensiero molto nuovo, alla percezione che l’uomo deve fare la realtà. La repubblica non è minacciata solo dal biennio rosso che tinge la Germania (seconda faccia): Gruppi della destra ultra nazionalista, primo esempio sono i Freikorps, sono in origine dei corpi dell’esercito della 1GM fatti di volontari (come gli arditi italiani), composti da nazionalisti e da giovani che credono molto nel conflitto, ma durante la repubblica di Weimar vengono ricostituiti, non spontaneamente come le squadre fasciste, sono dei gruppi paramilitari finanziati dallo stato (al governo socialisti e forze moderate), che decide di armare e pagare questi corpi militari, i reduci, che faticano a ritornare alla vita normale. I Freikorps sono dei violenti, il loro simbolo era il teschio bianco, simbolo presente anche nelle bandiere fasciste della marcia su Roma. Il governo decide di fare questa scelta proprio perché la Germania non ha più un esercito, come si può difendere uno stato senza l’esercito? Come fa uno stato in una condizione del genere a governare senza un esercito e senza le forze dell’ordine. La soluzione quindi è quella di armare questi gruppi di reduci, che hanno lo scopo di fermare il biennio rosso e le rivoluzioni socialiste. I Freikorps hanno un odio anti socialista fortissimo, ed esprimono in questi anni una violenza senza precedenti, durante la rivoluzione del 19 a Berlino, si racconta che loro non hanno lasciato feriti tra i socialisti, hanno ucciso i loro connazionali. Esprimono una violenza terribile eppure sono chiamati a reprimere le rivoluzione dei comunisti in maniera legale, perché mandati dal governo. Le forze democratiche, però, non si rendono conto di chi sono realmente i Freikorps, perché non sono democratici, non appoggiano la repubblica di Weimar: muovono delle critiche durissime, innanzitutto per la teoria della pugnalata alla schiena, perché i reduci danno la colpa ai cattolici e ai socialisti di aver firmato la resa alla Francia in modo ingiustificato, secondo i Freikorps non ce n’era bisogno, perché la Germania non è stata invasa dall’esercito 47 cosi debole questa democrazia sotto alcuni aspetti; fino però al 1929, quando cade la borsa di wall street, prima grande crisi del capitalismo mondiale. 14/10/22 LA SITUAZIONE DEGLI STATI UNITI: I RUGGENTI ANNI 20 In questi anni c’è un momento di grande prosperità economica, il PIL degli Stati Uniti cresce del 22%. Per l’America la 1GM non è stato un dramma collettivo, esistono i reduci, ma si tratta di un tema limitato, quindi non vive lo stesso dramma che ha vissuto l’Europa nel primo dopo guerra. In questo momento nasce il protezionismo, si alzano moltissimo i tassi doganali sulle merci che arrivano dall’Europa, c’è come una chiusura dell’America, l’America non ha più voglia di pensare all’Europa, ma vuole pensare al suo paese. Parliamo dei ruggenti anni 20: Nascita e lo sviluppo del mito di Hollywood, della più grande industria cinematografica al mondo. Qui inizia anche il fenomeno dei divi di Hollywood. La crescita economica è così elevata che tantissime persone possono permettersi i biglietti per andare al cinema o quelli per andare allo spettacolo, a Broadway. Si diffonde quest'America di cinema, di divi, di lusso. Nascono moltissimi miti femminili, le flappers girls non sono presenti solo in Europa. Le donne ottengono anche il diritto di voto nel 1920, quindi entrano a pieno titolo nella vita politica statunitense. FILM IL GRANDE GATSBY, dal romanzo di Fitzgerald, pubblicato nel 25, ebbe successo fin da subito proprio perché è la rappresentazione di questa America in fermento, che sta cambiando. In America si sviluppa un ritmo impressionante, molto di più di qualsiasi altro paese al mondo; ad esempio, moltissime persone iniziano ad avere un auto, in Europa, i numeri sono molto inferiori. Qui nasce la famosissima borsa di Wall street. Rappresentazione di New York nel film e nel video: accanto a questo nuovo mondo di lusso e divertimento, c’è anche un America normale. In questa America più normale la donna ha ancora un ruolo tradizionale nella città, non sono tutte flappesr girls. Questa nuova improvvisa ricchezza, porta anche la classe media a poter aver accesso a nuovi beni di consumo, e soprattutto negli anni 20 vengono inventati i pagamenti a rate. Questa cosa porta ad un accesso sempre più facile a questi beni di consumo. Sono anni in cui si diffondono gli elettrodomestici, per esempio, non è cosa da poco, perché l’invenzione della lavatrice cambia le vite delle donne. Nascono le automobili, le radio, che inizia ad entrare in tutte le case degli americani, rappresenta un modo di comunicare. Questo benessere, non è presente solo nello sfarzo di Hollywood, ma inizia ad entrare nelle case degli americani. C’è una corsa a questi nuovi beni di consumo, possedere un automobile, un frigorifero ecc.. è segno di uno status sociale, e con il pagamento a rate molti se lo possono permettere. È nata la borsa di Wall street, questo significa che la classe media inizia a poter investire i propri risparmi nelle azioni, e questo fa crescere i profitti. Questo è il vero momento in cui nasce il capitalismo come noi lo interiamo adesso, ovvero l’economia che si basa sul consumo di beni. Tutto questo cambia la vita degli americani, qui nasce veramente la società dei consumi, e questo è il modo in cui si incrementa ogni anno la crescita dell’economia americana. Si tratta di una società che ha anche lati oscuri, alla guida dell’America ci sono i repubblicani, oltre al protezionismo, i repubblicani iniziano a fare una politica durissima contro i sindacati che difendevano i diritti dei lavoratori. I repubblicani sono molto fedeli alle dottrine liberiste, ovvero il mercato si deve autoregolare, nella società capitalistica si va inevitabilmente verso un benessere e una crescita economica, semplicemente non facendo intervenire lo stato nelle questioni economiche, l’economia si autoregola. Nel frattempo si limitano anche i diritti agli operai, non possono protestare, in questo modo se cresce l’economia è un vantaggio per tutti. Nel giro di pochi anni tutta la ricchezza si concentra nelle mani di poche aziende, nascono dei monopoli aziendali mostruosi, ad esempio c’è un unica compagnia telefonica in tutti gli Stati Uniti, quattro compagnie petrolifere in tutta l’America, sono dei monopoli economici impressionanti. Inoltre, l’elettorato che 50 sostiene i repubblicani è l’elettorato protestante, negli Stati Uniti la maggior parte della popolazione è cristiana protestante. Da qui nasce anche il famosissimo Klu Klux Klan, gruppi segreti che esprimono una violenza terribile, fanno spedizioni punitive contro i neri d’America, un associazione che già esistenza nell’800 in un modo un po diverso e rinasce nel 1915. Il Klu KLux Klan è anche l’associazione che fa pressione sui gruppi del governo liberale per dare avvio al proibizionismo, qualcosa che non si ripeterà più nella storia, si decide di modificare la costituzione americana per inserirci il divieto assoluto di produzione e consumo di alcol. Questa misura nasce all’interno di questi mondi del cristianesimo protestante, l’obiettivo è quello di preservare la moralità degli americani, già esistono le flappers girls, già è arrivato il mercato della moda e l’uomo si sta femminilizzando, quindi si vuole ritornare al modello di uomo più virile, come quello del klu Klux klan. Il protezionismo è fallimentare, nel senso che in un certo senso il consumo di alcol aumenta, semplicemente viene prodotto dal mercato nero. Questo da ampio spazio a un mercato ricchissimo e illegale che viene gestito dalla criminalità organizzata. Inoltre, c’è una parte enorme della popolazione che non ha accesso veramente ai diritti civili e politici, ma non solo, che vive normalmente marginalizzata e in una situazione economica di totale indigenza, che è la popolazione afro americana. Se tutti gli americani hanno accesso alla radio, è difficile che le famiglie afro americane abbiamo ad esempio la radio, c’è come una parte della popolazione che rimane indietro, mentre tutta l’America si sviluppa. IMMAGINE SLIDE manifesto pubblicitario esprime questa nuova idea dell’American way of Life, il sogno americano, l’automobile, la famiglia estremamente felice, e poi una coda che rappresenta una fila alla mensa per i poveri. Gia allora, negli anni 20, l’America diventa la terra dei grandi contrasti irrisolti, la ricchezza, il teatro, il cinema, il lusso, e poi la povertà, la discriminazione, la soppressione delle libertà sindacali. LA CRISI DEL 29 C’è un momento in cui questo sistema va in crisi, è la prima vera crisi del sistema capitalistico a cui la storia umana assiste. Il capitalismo, che è il nuovo modello che si è diffuso in America, che successivamente si diffonderà anche in Europa dopo il 45, è un modello che ha un problema che poi ciclicamente noi vediamo ritornare (crisi del 2008, simile a quello che accadde nel 29). Esiste un momento preciso in cui crolla la borsa di Wall street, il cosiddetto martedì nero (29 ottobre del 29), si assiste a centinaia di suicidi nei giorni successivi, tutti quegli uomini, quei broker finanziari che vediamo rappresentati nel grande Gatsby, perdono tutti i lori risparmi in un giorno, tutte le loro ricchezze accumulate. Ciò accadde perché la società dei consumi ha un problema, l’economia americana cresce costantemente perché cresce la richiesta di nuovi prodotti di consumo, ma ad un certo punto, le lavatrici, le automobili, i frigoriferi ecc.. hanno una durata di 10/20 anni e quindi quando tutte le famiglie hanno comprato un bene c’è uno shock del sistema, le aziende iniziano ad andare in crisi. Naturalmente le aziende hanno prodotto per anni lavatrici e ne hanno vendute moltissime per anni, si arriva al punto in cui le aziende producono un numero elevato di lavatrici ma non riescono più a venderle; a questo punto il mercato è saturo. Dagli imprenditori ai consumatori e agli agenti della bora di Wall street, nessuno prevede questo fenomeno e nessuno si spiega quello che sta succedendo. Quando iniziano le difficoltà delle prime aziende non si capisce perché e non si capisce la portata del fenomeno, perché non si conosce ancora cos’è il consumismo. (Il problema del consumismo è stato “risolto” tramite le date di scadenza (?), la lavatrice che compro potrebbe anche durare 20 anni, ma viene progettata in modo che ne duri 10 e che ci sia il bisogno di cambiarla. È un consumo di energie, di mezzi, di materie prime che è assurdo. Ma questo è stato un modo per poter alimentare il sistema. Un altro modo utilizzato dalle grandi potenze sarà quello di produrre e acquisire armamenti, ciò accade per immettere sul mercato nuovi prodotti). Le aziende, quindi, vanno in crisi perché il mercato è saturo; a questo punto inizia un gioco finanziario molto complicato, inizia il fenomeno della speculazione, ovvero gli azionisti iniziano a comprare lo stesso i titoli di un azienda e li vendono quando hanno un piccolo rialzo, in 51 modo che ci sia un margine di guadagno, anche se minore. Nel giro di qualche anno le azioni delle aziende non hanno più nessun corrispettivo con il fatturato reale di quella data azienda, ovvero la bolla speculativa, c’è un valore dell’azione che non corrisponde al valore reale di una determinata azienda, che magari ha iniziato ad andare in crisi. Quando il mondo della finanza si accorge di questa enorme disparità tra il valore reale e il valore dell’azione, nasce la corsa a vendere i propri titoli azionari, tutti vogliono vendere e naturalmente non c’è più nessuno che compra, e quindi crolla la borsa. Ci saranno centinaia di suicidi. Come il crollo della borsa di Wall street diventa una crisi economica? IMMAGINE SLIDE immagine della corsa a ritirare i propri risparmi in banca delle persone anche normalissime, non solo broker finanziari. Questo accade perché si capisce che sta capitando qualcosa, è nato il panico. A questo punto le banche hanno dei titoli azionari che sono crollati e quindi non sanno dove procurarsi i soldi per pagare interessi e prestiti. I primi che vanno a riscuotere i propri risparmi avranno i soldi che gli spettano, gli ultimi non avranno più niente da ritirare. Ma è talmente generalizzata la crisi che non ci si può fare niente, intere persone perdono i risparmi della vita, quindi l’inizio della crisi sono le banche. La crisi poi diventerà terribile, crolla il mercato e i consumi, anche di quelli alimentari quindi i contadini ne risentono moltissimo. Le aziende poi chiudono, nel giro di due anni, in America di passa da 3 milioni di disoccupati a 13 milioni di disoccupati. Si tratta di una crisi senza precedenti. I repubblicani liberali non intervengono, nell’America di quegli anni non ci sono sistemi di tutela, non c’è ancora una legislazione sociale, non ci sono i sussidi. Questo sicuramente peggiora la crisi; ci saranno centinaia di manifestazioni, c’è una tensione sociale altissima, iniziano ad esserci le prime rivolte. Hoover, il presidente repubblicano degli stati uniti, manda l’esercito a sopprimere le rivolte. A questo punto interviene Roosevelt, il presidente più famoso degli Stati Uniti, farà quattro mandati. Viene candidato nel 1932 alle elezioni presidenziali per il partito democratico, figlio di una facoltosa famiglia di New York, viene eletto anche per lo scontento che c’è nei confronti della politica di Hoover; egli si ispirerà alle teorie dell’economista Keynes, egli propone un nuovo corso/patto per gli stati uniti, ma in realtà per il mondo intero, il New Deal: cambierà per sempre la storia del mondo, questo perché come principio Roosevelt afferma che lo stato deve intervenire nell’economia, è giusto che lo stato regoli il mercato. Per la prima volta si smentiscono le teorie liberiste. Soprattuto, Keynes afferma, che nei momenti di grande crisi il liberalismo non funziona, ci vuole l’intervento dello stato nella società. Accanto a ciò è necessaria una politica di welfare state, una cosa nuova per l’America; tutto ciò serve a mitigare le disuguaglianze sociali create dal sistema capitalistico. IL NEW DEAL Dati i 13 milioni di disoccupati, lo stato investe su delle opere pubbliche, a costo di indebitarsi, questo piano nazionale sarà efficace perché occuperà tantissime persone. L’opera più monumentale è la costruzione della diga del Tennessee, è un impresa monumentale che impiega tantissimi muratori, costruzione necessaria alla produzione di energia; di conseguenza permette allo stato di vendere l’energia prodotta a un prezzo più basso alle aziende americane, cosi che ripartano. Inoltre attorno a questa diga potranno nascere città, negozi, scuole ecc.. è come un circolo virtuoso per far ripartire l’economia americana. C’è una sovrapproduzione nelle campagne, quindi i prezzi si abbassano, perché se c’è tantissima merce sul mercato e la richiesta è inferiore alla quantità della merce che esiste sul mercato ad un certo punto si svaluta il costo della merce. Roosevelt, quindi, propone di disfarsi di quella quantità di merce in eccesso per mantenere giusti i prezzi, e in cambio lo stato da ai contadini il costo della quantità di merci che il contadino ha dovuto buttare. Successivamente, crea una legislazione che tuteli i lavoratori, ad esempio nascono le assicurazioni sull’infortunio, e poi vengono dati ai governi federali degli aiuti economici che possono utilizzare ad esempio per sostenere i disoccupati, e dare forme di aiuto alle famiglia che non hanno reddito. Dopo di che stabilisce che da questo momento i sindacati devono essere 52
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