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Teatro e Attori: dalla Maschera al Grande Attore, Sintesi del corso di Storia del Teatro e dello Spettacolo

Una panoramica storica del teatro, dai suoi inizi con l'uso della maschera fino all'epoca moderna del grande attore. Esploriamo l'origine greco-latina del termine 'attore', le grandi dionisie ateniesi, il teatro medievale, la drammaturgia del primo 500, il teatro all'italiana, la biomeccanica e la carriera di william shakespeare. Inoltre, rivediamo la nascita del teatro politico e dell'assurdo, il teatro agit-prop e dei bambini, e la figura del regista. Il documento illustra come il teatro è stato un mezzo di comunicazione, una arma politica e una forma d'arte in evoluzione.

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 10/06/2019

Norberto06
Norberto06 🇮🇹

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Scarica Teatro e Attori: dalla Maschera al Grande Attore e più Sintesi del corso in PDF di Storia del Teatro e dello Spettacolo solo su Docsity! 1) TEATRO CLASSICO GRECO-ROMANO Teatro greco origine incerta Tragedia = canto del capro; Nasce con canti in onore di Dionisio, quindi in connessione con la religione Caratteristiche della tragedia sono: dolore, sofferenza, destino (fato) L'origine religiosa non toglie che l'evento teatrale sia uno spettacolo Il teatro si ha quando uno guarda e uno viene guardato L'evento teatrale si realizza dentro un edificio con le gradinate a semicerchio intorno al coro. Il coro si trova a livello terra in uno spazio chiamato orchestra. Dietro l'orchestra c'è la skene, povero edificio dove gli attori si vestono. Gli attori portavano una maschera che ha un legame religioso ma anche pratico—> permette di diventare altro da sé, fare più personaggi e facilitare l’identificazione dell’attore con il personaggio In greco attore si dice hypocrites= colui che risponde (al coro) In latino diventa ipocrita= colui che mente Le Grandi Dionisie erano organizzate dallo Stato ateniese, che pagava sia attori che autore. Lo stato si assumeva il peso di un'iniziativa culturale perché riconosceva la funzione civile del teatro, per cementare la comunità. A teatro si reca la comunità in tutta la sua pienezza ed è luogo dove vengono riflessi i miti del proprio patrimonio culturale e mitologico. Orestea di Eschilo—> no lieto fine 8società maschilista e patriarcale) Euripide—> sperimenta formula del lieto fine e si concentra sulla psicologia dell’essere umano Aristotele—> sostiene che il modello di tragedia perfetta sia l’Edipo Re di Sofocle La tragedia porta alla catarsi della pietà del terrore, Mette in scena uomini superiori Tra il pubblico e i protagonisti delle tragedie c'è distanza, ma è la distanza giusta per il transfer psicologicamente inteso. I protagonisti sono la proiezione dei desideri della società. Tragedia: luogo fisso, senza cambiamenti di scena, in 24/12 h Divisa in 6 parti : - OPSIS (vista) - Favola - Caratteri - Elocuzione - Pensiero - Musica Opsis Kosmos —> ordine della rappresentazione scenica (lo spettacolo è una macchina ordinata) Commedia = coloro che guidano le processioni falliche Si afferma nella seconda metà del V sec. In onore delle cerimonie della fertilità Si divide in: Commedia Antica —> Aristofane (Trame: vaghe, scurrili, temi di attualità) Commedia di Mezzo Commedia Nuova —> Meneandro (Trame: dimensione domestica urbana con una storia d’amore contrastata dai genitori) Il teatro latino riprendeva i modi e i contenuti di quello greco, ma non ne aveva la stessa valenza sociale, era considerato di un’élite raffinata. Tragedia praticamente assente a Roma Commedia più successo con Plauto e Terenzio Seneca autore di tragedie letterarie, più per essere lette che per essere rappresentate—> con elementi macabri e mostruosi riflettenti le fasi più drammatiche dell’impero Il teatro classico—> fonda un modello di drammaturgia decisivo nella storia dello spettacolo occidentale fissandone alcuni tratti caratteristici: - Privilegio del racconto - Semplicità della trama - Numero limitato di personaggi e stili 2) LA SCENA MEDIEVALE IX e XIV sec.—> molto vivace, ricco, originale in tutta Europa —> espressione ludico simbolica delle istanze della società Affermazione cristianesimo—> Teatro Medievale = Teatro Religioso—> inteso come visione complessiva della vita umana e non in senso spirituale Deve rievocare gli eventi fondativi della vita di Gesù x tramandarne il ricordo, bisogna ri-presentare I ritmi erano quelli del calendario religioso in coincidenza delle feste sacre; legato alla liturgia Nonostante la Chiesa cercasse di cristianizzare la società, in ambienti rurali non riesce ad estirpare i culti pagani (che avevano lo stesso calendario quelli religiosi) I culti pagani sono espressioni di un sentimento collettivo di trasgressione carnalità: - Festa dei folli—> (capodanno): caos, sovversione delle regole, trasgressione, sessualità - Carnevale—> inversione dell’ordine stabilito, esplosione di eccessi, tutto ciò avveniva tramite il mascheramento La teatralità popolare subì un’acceleramento nel XII sec. con l’affermazione nelle città della classe borghese e mercantile. Questi soggetti erano consapevoli della loro identità e autonomia facendo nascere corporazioni confraternite. Aumenta il numero di destinatari degli eventi festivi. Cicli dei “Misteri” e delle “Passioni”—> veniva raccontato a episodi tutta la vita di Gesù Oltre alla dimensione partecipativa della comunità agli spettacoli, nasce anche una sorta di professionismo teatrale medievale con protagonisti: i Giullari Saltimbanchi, buffoni, con diverse abilità. Su di loro pesava la condanna dell'infamia che rendeva il mestiere d'attore sconveniente e socialmente pericoloso. Vagus—> girovago, senza dimora Vanus—> mestiere improduttivo Turpis—> corruttore di animi, sovvertiva il concetto di equilibrio divino Specializzati in: - Strumenti a corda, a fiato, tamburi - Declamatori delle saghe epico cavalleresco - Collocati stabilmente a corte (menestrelli e buffoni) ma trattati comunque come resto della servitù - Il bisogno di sicurezza riporta unirsi in compagnie confraternite - L’ambiente di corte sviluppò una propria ritualità spettacolare (nascite ,morti, matrimonio ecc) Più noto—> tornei (disputa tra cavalieri prima violenta poi di abilità per conquistare la dama) 3) IL PRIMO 500: IL RINASCIMENTO Italia—> 400: si riscopre la cultura classica con gli illuministi Viene rimesso in circolazione il patrimonio culturale greco-latino Si abbellisce la città—> nasce il teatro moderno - Il teatro rinascimentale si rivolge ad un’élite, a differenza di quello medievale - Si ha una specie di privatizzazione del teatro —> rappresenta uno status symbol (borghesia) - Il teatro è dentro la festa , il pubblico è quello degli invitati - La scenografia è diversa da quella medievale —> adesso si unifica il luogo dello spettacolo in un quadro solo, costituito da uno spicchio di città dipinto dietro gli attori. E’ una città ideale, del Principe, un riflesso dell’ordine della città in cui regna. In questo periodo: C’è lo spettacolo ma non ci sono ancora le professioni dello spettacolo (si fa x diletto) - L’elemento dominante è l’eccezionalità della visione La Commedia dell’Arte esalta la centralità del corpo umano—> si impone una visione frontale che separa nettamente spettatori da attori, con una gerarchia tra chi guarda e chi è guardato (il cosiddetto teatro all’italiana) 7) LA SCENA SPAGNOLA TRA 500 E 600 - tra 1570 e 1580 I teatri spagnoli che fiorirono non erano diversi da quelli inglesi: nati entrambi dalla matrice comune della scena medievale - La Spagna però non riesce a svilupparsi tanto quanto l’Inghilterra—> ha portato a termine il processo della riconquista - La religione quindi è un elemento di identificazione della popolazione che sente il bisogno di rimarcare le differenze con il diverso. Tutto ciò si riflette sulla storia del teatro (tutti i personaggi più significativi sono coinvolti nella religione) —> Corral: sorta di cortile costituito dalle pareti di case contigue, con il palco impiantato ad un'estremità. Sul terreno, in piedi, I posti popolari. Lungo i muri, gradinate per i più benestanti. Infondo la cazuela per il pubblico femminile, diviso dal resto. Commedia Nueva: inventata da Carpio Lope de Vega Ripropone i moduli della tradizione medievale: - Piena libertà spazio-temporale - Mescolanza di generi tragicommedia Novità: - Commedie d'avventura “capa y spada”—> tema: vendetta/onore - I cinque atti diventano tre Opera: Funte Ovejuna 600—> Sigle d’oro del teatro spagnolo La grande sensibilità religiosa permette ad alcuni capolavori di raggiungere vette altissime. Fernando de Rojas—> commedia di Calisto e Melibea Tirso de Molina—> L’ingannatore di Siviglia e il convitato di pietra Pedro Calderon de la Barca—> La vita è un sogno 8) LA SCENA FRANCESE DEL 600 La Francia si adatta all'influenza italiana, diventando seconda patria della commedia dell'arte Pierre Corneille Trionfa con le Cid—> chiave efficace l'amore che combatte contro l'onore - inizialmente tragicommedia, poi solo tragedia - no unità aristoteliche: si articola in due giorni e passa dall'interno all’esterno Dipinge gli uomini come dovrebbero essere Jean Racine Giansenista - Quasi tutti i suoi personaggi sono divorati dalla passione amorosa, diventando nevrotici e sempre violenti pronti a ricatto E ad essere amati per forza - Grande capacità di scavare nella psicologia dei personaggi - Linguaggio galante del fine 600, con metafore sadico-militari Opera più famosa: Andromaca Dipinge gli uomini come essi sono, svelandone le proprie pulsioni inconfessabili Jean Baptiste Poquelin—> Moliere Figura nuova di attore scrittore - Legato alla convenzione della commedia derivante dalla Commedia dell’Arte - Non attore fra altri attori ma leader della compagnia - Opere: Tartufo, don Giovanni, il Misantropo—> pieces che preparano al cosiddetto dramma borghese (700) - Scrivere in versi e i suoi personaggi respirano lo status della borghesia, senza però il suo habitat: Non c'è salotto borghese—> ci sono interni e esterni - Grande capacità di scandagliare le zone misteriose dell'animo umano 9) 700—> NASCITA DEL DRAMMA BORGHESE - Nuovo genere: dramma borghese—> include tragedia e commedia - Volontà di rappresentare la nuova società effettuale—> Nuova realtà sociale che inizia ad essere egemonizzata dal ceto borghese - C’è una forte domanda di realismo, di coincidenza tra la vita è la scrittura, elemento forte della cultura borghese Denis Diderot Opera: Il figlio naturale—> pietra miliare di questo periodo Fissa due punti basilari del nuovo discorso borghese: - Il valore pedagogico del teatro - La sua capacità di fare impressione Anche la qualità dei contenuti presi dalla vita vissuta Il palcoscenico coincide con il salotto delle case borghesi e contenuti rispecchiano gli interessi di questa classe e del suo vissuto: denaro e fortune/soldi e amore —> Il teatro è una forma di commercio che difficilmente sopravvive con le leggi del commercio. Ci vogliono sovvenzioni reali o biglietti proibitivi La borghesia interessata al teatro è comunque attiva, ma il problema era di piegare il teatro da giocattolo di corte a strumento strategico della classe borghese. D’Amblert—> chiede di liberare gli attori dalla loro condizione di pensionati e sottolinea il valore pedagogico del teatro 10 anni più tardi—> G.F.Lessing: 1° Tetro stabile Tedesco con una compagnia fissa Ad Amburgo (città mercantile e all’avanguardia) - Nasce anche la critica come nuova professione - The Spectator: giornale che tratta temi come commercio, mode culturali, relazione tra i sessi e teatro—> con recensioni spettacoli (si rivolge alla new class) 10) L’INTERMEZZO CLASSICI- ROMANTICI - La strada che porterà al dramma borghese è lunga e accidentata - Tragedia commedia vengono soppiantati dal dramma: alcuni continuano a coltivare quella classica con le sue regole aristoteliche (tragedia) Vittorio Alfieri (Italiano più significativo) - Si attiene alle unità aristoteliche, togliendo i confidenti che circondano i protagonisti - L’originalità va bene, ma deve essere solo una variazione sul tema - Alfieri si sente un grande tragico perché si sente inserito nella catena di grandi tragici che l’hanno preceduto (la sua mirra riprende la Fedra di Racine) —> in questo periodo si perde la certezza delle separazioni degli stili: commedia con accento tragico e viceversa Dramma Borghese (Francia) vs. Romanticismo (Germania) F.Shiller e W.Goethe—> contrappongono al dramma Diderotiano il modello di Shakespeare: Libero dalle leggi aristoteliche, mischiando tragico e comico e dando sfogo alla passione NO prosa, SI versi in poesia NO salotto borghese, SI spazi aperti Alessandro Manzoni: conseguenze negative dell'unità aristoteliche - Ordine morale—> libertà dalle leggi lo rende più morale - Ordine estetico—> sentimento d'amore, unico sentimento che può essere rappresentato in 12/24h —> la verità è la sorgente della poesia Romanticismo Francese: arriva tardi - Victor Hugo—> La battaglia di Hernani (1830) - Alfred Vigny—> Chatterton (1835) - Alexander Dumas—> La Signora delle Camelie (1852) Il pubblico borghese è attratto da temi della vita quotidiana: adulterio, famiglia, questione femminile, sentimenti e barriere sociali 11) FINE 800: LA GRANDE DRAMMATURGIA EUROPEA E LA PICCOLA ITALIANA Si pone un altro dibattito della cena borghese: quello che contrappone il divertimento all'istruzione, lo svago alla riflessione intellettuale —> periodo di prosperità per i teatri: pubblico più eterogeneo e meno acculturato, nuovi ricchi commercianti avidi di denaro, divertimento e sesso Edonismo borghese + inventiva teatrale = Cafè Concert (locale dove si ascolta musica e canto. Nel 1890 su 150) Sono luoghi dove si beve, fuma, mangia e il dato artistico è solo di accompagnamento Governa la logica della visuale—> del piacere dell’occhio Henrik Ibsen - Principale esponente di un teatro che riflette la borghesia - Utilizzo didascalia per descrivere personaggi prima che entrino nella scena - I suoi protagonisti possono stare solo nelle loro case, insostituibili e non intercambiabili: allo scheletro nell'armadio e il dramma Ibseniano li apre e li mette allo scoperto - Con lui il teatro diventa lo specchio critico della società, un luogo dove si parla seriamente delle grandi questioni della famiglia, lavoro, carriera - Toglie la dose di sentimentalità e introduce la discussione per riflettere e analizzare i problemi - Simile a Freud—> sondano l’inesplorato animo umano, le ossessioni dell'uomo e l'urto fondamentale tra maschile e femminile, la paura di uomo ha della donna - Opera: Una casa di bambola Nel suo teatro si origlia moltissimo (poeta delle porte socchiuse) August Strindberg - I primi lavori sono incentrati sul tema dello scontro fra sessi: (Il Padre) e (La signorina Julie) - La lotta dei sessi si intreccia con quella di classe - Il linguaggio dell'eros è anche il linguaggio della violenza, non solo della tenerezza Anton Checov Drammaturgia un po' diversa - La materialità dei bisogni fisiologici invade lo spazio che prima era adibito alle attitudini più spirituali e nobili dei borghesi - Il salotto perde anche la sua funzione privata Da interno si fa esterno—> perché Cechov È attratto dalla dimensione dell'aperto - Ha sempre bisogno di una dozzina di figure, c'è un gruppo di persone privo di un centro—> difficile trovare il protagonista - Anche lui indaga sei mostri dell’inconscio (Tre sorelle) Il Naturalismo —> Riporta in teatro l'essenzialità delle unità aristoteliche, con la semplificazione dell’azione —> Il ruolo sovrano è l'analisi psicologica e fisiologica dei personaggi 16) ANNI 20-50 DAL TEATRO POLITICO AL TEATRO DELL’ASSURDO 900 Cinema: mezzo di comunicazione di massa Teatro: nicchia, ma usato come arma politica—> mezzo caldo: la presenta dell’attore davanti al pubblico ha una grande capacità di convincimento Nasce il Teatro Agit-Prop e il Teatro dei bambini (entrambi in Russia) Mejerchol’d - E’ dentro le Avanguardie Storiche - E’ inventore della Biomeccanica—> training che valorizza la corporeità dell’attore di contro al vecchio teatro della parola L’attore lavora sul proprio corpo-macchina come un meccanico N = A1+A2 (attore = cervello + corpo) Quando conscio dei suoi movimenti sarò libero di utilizzare la parola e quindi d esprimere emozioni - Sostiene che l’attore deve avere un atteggiamento ironico e scettico nei contorni degli avvenimenti cui prende parte. Deve denigrare il personaggio, smascherarlo, per evitare che lo spettatore si identifichi (soprattutto se negativo) Brecht - Si oppone all’immedesimazione dell’attore nel personaggio, perché se l’attore si immedesima anche lo spettatore lo fa - L’attore deve conservare un margine di distacco in modo da poter straniare lo spettatore e renderlo estraneo Ragione vs. Cuore e Sentimento (il primo stimola il ragionamento, il secondo esaurisce l’attività dello spettatore) Tecnica dello straniamento—> per straniare usa titoli o cartelli anticipatori, canzoni, tutto ciò che aiuti lo spettatore a ricordare che si trova a teatro. Questa tecnica è da integrare con l’ immedesimazione di Stanislavskij, per poter essere contemporaneamente dentro e fuori il personaggio - Il teatro di Brecht raggiunge il suo apice intorno ’68 Samuel Becket Teatro dell’Assurdo—> esprime il disagio di una civiltà che ha vissuto drammi come la Shoa e la bomba atomica —> Artisti che si soffermano più su grandi temi come: la solitudine, la falsità dei rapporti sociali, la morte e l’insensatezza di vivere —> Si rivela del 1953 con Aspettando Godot —> Il suo teatro è un implacabile metafora sull’esistenza umana: aspettare la fine della vita con limitazioni crescenti, fino alla perdita della parola, fino a silenzio Attesa-Mutilazione-Silenzio 17) SECONDO 900 ITALIANO Italia—> si comincia a parlare di regia sono nel 1932, quando Silvio D’amico conia l termine “Regista” Motivo del ritardo complesso.. - L’italia è il paese del Grande Attore e della Commedia dell’Arte, cioè ha alle spalle una tradizione di protagonismo attorico - La caratterista dell’attore italiano è quella di tramandarsi di padre in figlio (Figli d’arte) - Non c’è attitudine a sottostare a un padrone, ad accettare la disciplina Silvio d’Amico—> 1935 fonda l’Accademia Nazionale di arte drammatica, per promuovere la regia e la disciplina degli attori Luchino visconti—> elimina il suggeritore e impone lunghe prove a tavolino, nel 1946 nasce una compagnia diretta da lui Il filo conduttore del secondo dopo-guerra è il realismo (con Goldoni prima di tutti) Giorgio Strehler—> riscopre i capolavori del naturalismo dialettale ottocentesco Massimo Castri—> la dimensione sociologica è un primum, lavora sulla psicologia dei personaggi, sullo stato profondo che lui chiama sottotesto Luca Ronconi—> meno coinvolto su questo piano, percorre il cammino di uno sperimentalismo sfrenato relativo alla dimensione spaziale-comunicativa Se il regista è colui che interpreta il testo allora Ronconi e Castri sono gli esisti più alti della regia In Italia e in Europa si riconosce il valore culturale dello spettacolo e viene incoraggiato con il denaro pubblico. Sono gli stati totalitari i primi a sovvenzionare la cultura, proprio per la sua natura di mezzo di propaganda; le nazioni democratiche invece preferiscono che lo stato rimanga neutro Crisi del ’29—> la situazione cambia Un intervento statale può essere utile per limitare i danni periodici che il capitalismo causa Dopo la seconda guerra mondiale si fa strada l'idea che la cultura vada promossa —>Teatro come servizio pubblico Permangono in maniera marginale alcune espressioni della tradizione del grande attore: Vittorio Gassman—> troppo indocile per il teatro risucchiato nel cinema Eduardo de Filippo—> più attore che autore, improvvisa e costruisce canovacci da consumarsi in famiglia Dario Fo—> attore-autore, scrive commenti di satira politica-sociale Lavora teatralmente con tutto il corpo ed è un mimo straordinario Carmelo Bene—> Massimo rappresentante della Neoavanguardie italiane degli anni 60-70, ma lui non valorizza la dimensione del corpo, del gesto, della scenografia, come faceva quel teatro…lui valorizza l'uso della sua voce potente portando avanti una sperimentazione sulla phonè. Costante la sua attenzione per il teatro poetico 18) SCIAMANI E POETI DELLA SCENA Industria dello spettacolo—> processo di mercificazione che pone al centro di tutto il teatro- prodotto Abbiamo una reazione opposta: recuperare un rapporto reale, di fusione, tra attori e pubblico. Ciò che conta è l'incontro tra attori e spettatori, abbattendo la divisione tra pubblico palcoscenico Happening—> significa avvenimento = spettacolo che rifiuta l’idea del palcoscenico e l’uguaglianza della visione degli spettatori (negli happenings ciò che vedono alcuni spettatori è diverso da ciò che ne vedono altri); è uno spettacolo improvvisato; qualunque luogo è adatto per l’happening. Avviene la rinuncia dell’elemento dialogico e favore del visuale, del sonoro; c’è legame fra la dimensione dell’incontro e quella dello spazio. Lo spazio di relazione diventa una componente dello spettacolo; ogni spettacolo avrà il suo spazio diverso, come è diverso lo spettacolo. 1959—> primo successo del Living Theatre, fondato a New York nel 1947 da Judith Malina e Julian Beck. Teatro della crudeltà: rigore, applicazione, decisione, determinazione; Ex. The Brig di Brown: prigione per marines indisciplinati, dove vige la regola della violenza fisica e psicologica. (Gli attori danno colpi veri, al punto da doversi scambiare ogni sera per evitare di essere troppo percossi—> effetto traumatico sul pubblico.) Al Festival d’Avignone debutta Paradise Now—> evento scandalo del Living: Viaggio, ascesa verso la Bella Rivoluzione anarchica non violenta—> operazione intellettuale. Crollo della barriera che oppone palcoscenico e platea Peter Brook Regista inglese; lavora nel TEATRO COMMERCIALE e per la Royal Shakespeare Company. - Nel 1970 si trasferisce a Parigi e da vita al Centro Internazionale di Ricerca Teatrale. - Effettua un processo di allontanamento dalle istituzioni teatrali - Importante è lo scavo sull’arte dell’autore - Decide di operare con una TROUPE di attori di varia nazionalità, di lingue diverse, perché rompono la convenzione della dizione perfetta su cui si regge l’industria dello spettacolo - Interviene con il suo gruppo in Iran, Africa, USA, in cerca di un pubblico nuovo, vergine. J. Grotowski Regista polacco, fondatore del Teatro Laboratorio (1959). - Riflette sulla perdita di identità del teatro rispetto allo sviluppo del cinema e della TV—> inferiorità tecnologica del teatro - Il teatro deve ammettere i suoi limiti, deve riconoscersi povero, rinunciando a tutto e riconoscendo la presenza viva dell’attore. - Il teatro può esistere anche senza testo, perché lo spettacolo è costruito a partire dal rapporto con l’attore, e non dal testo; ciò che conta è l’incontro tra regista e attore, e poi tra attore e spettatore. Ex. Il principe costante (1965) —> adattamento di un testo di Calderòn de la Barca. Un principe (Don Fernando) è prigioniero dei Mori, preferisce la morte piuttosto che cedere l’isola di Ceuta, dominio della cristianità. - Grotowski inventa uno spazio rettangolare, gli spettatori osservano la scena dall’alto verso il basso per dare vita nel pubblico al processo di IMMEDESIMAZIONE (bisogna allontanare il pubblico, non avvicinare l’attore). - Inventa il training—> allenamento fisico e mentale, perché secondo Grotowski l’incontro riguarda soprattutto la coppia regista/attore e le prove teatrali sono un momento fondamentale. 20) LA DANZA La danza nel Mondo Antico La danza è una delle attività più antiche dell'uomo. Nel tempo si configura come movimento spontaneo generato dalla musica, propiziatorio, evento sacro per entrare in contatto col divino. I miti antichi attribuiscono l'origine del mondo agli dei che danzano. Per i greci era legata alle altre arti e al teatro. Per Platone aveva un valore educativo per il cittadino ideale. Dell'epoca romana si ha poche notizie. L'arte della danza, soprattutto orientale, era apprezzata dall'aristocrazia, come divertimento sociale. In età imperiale prevale la pantomima, facendo emergere il lato gestuale. Al ritmo musicale si conformava il movimento del danzatore. Si ha un indebolimento della teatralità a vantaggio della spettacolarità. Dal IV secolo entrano in scena le donne, accentuando il fattore erotico e aumentando il discredito sociale dei danzatori. La danza nel Medioevo Nel Medioevo si danzava in occasione delle feste, legate alla ciclicità della terra e delle attività umane. Erano feste propiziatorie e celebravano il rito della fertilità. La Chiesa era avversa alla danza, non tanto per la sua carica erotica, ma anche perché veniva praticata spesso dentro l'edificio sacro, anche dai membri del clero. Infatti, originariamente, la preghiera aveva una dimensione coreica musicale-canora. Successivamente la Chiesa usò la danza come mezzo di edificazione morale e di propagazione della fede. Le Kalendae Januarii, osteggiate dalla Chiesa, erano una serie di festeggiamenti tra Natale e Capodanno, dove partecipava anche il basso clero. Protagonista era anche il giullare, che era attore, ballerino e intrattenitore. Si guadagnava da vivere nelle feste, con esibizioni mimico-gestuali diverse da quelle cui erano abituati i contadini. Frequente era la canzone a ballo come danza sociale, dove la struttura coreografica era basata sul cerchio, dove i danzatori si tenevano per mano, con strofe e ritornelli. Dal XIV secolo sorgono in Europa le corti signorili—> Nasce un nuovo tipo di danza di coppia, dove il tema è il corteggiamento amoroso e cavalleresco. Danzare secondo regole che impediscono movimenti incontrollati distingue il nobile dal contadino, che si muove in modo scomposto. La danza Rinascimentale Nel 400 l'aristocrazia pratica la musica e la danza, che sono fondanti nella formazione dei prìncipi e degli aristocratici. L'evento spettacolare coincide con l'evento festivo, che però non è più legato ai cicli stagionali, ma agli avvenimenti principeschi come matrimoni o nascite. Se la danza non era praticata nell'ambito privato, bensì in una festa, doveva essere usata come comunicazione di potere, sfociano in vere e proprie rappresentazioni, con tanto di tribune e panche. I balli di queste repertorio sono pantomime con tema il corteggiamento. L'Europa danzante L'Italia rinascimentale apre alle corti europee la strada della danza, ma è nella Francia del 600 che diventa un'arte, fino a diventare spettacolo a pagamento. I balletti inseriti nelle opere liriche crearono un dibattito tra chi apprezzava questi intermezzi, e chi non li gradiva perché minacciavano la riuscita dell'opera nella sua interezza. Tra 1773 e 1775, grazie a Jean-Georges Noverre, la danza diventa un linguaggio autonomo, non più subordinato all'opera. Il balletto classico-romantico Quando si parla di danza classica, ci si riferisce alla danse d'école del XVIII e XIX secolo, ancora oggi insegnata nelle accademie, dove il corpo viene inteso come opera d'arte. La figura femminile è presentata fragile ed aerea, in equilibrio precario (con le scarpette da punta), contrapposta ad una mascolinità di supporto. Viene comunque comunicata sottomissione e remissività. Il balletto moderno nasce con La fille mal gardée (1789) del coreografo Jean Dauberval. Nel teatro del secondo Novecento, abbiamo visto che molti registi-sciamani (Grotowski, Barba ecc.) inseriscono l'addestramento, il training per l'attore, potenziandone la dimensione fisica, imponendo la realtà del corpo attorico al centro della scena.
 In questa valorizzazione del corpo il teatro è stato influenzato dalla danza. A partire dall'americana Isadora Duncan—> Fondatrice in Europa della danza libera, libera dalle convenzioni del balletto accademico in tutù e punta di piedi. Per la Duncan la danzatrice si libra nello spazio quasi nuda e scalza, in ascolto della propria spinta interiore. L'americana Martha Graham—> Profetessa della modern dance, rivoluziona i sistemi tradizionali di danza e balletto. Rifiuta gli estetismi del balletto accademico e propone un movi- mento carico di senso e di drammaticità.
 È in America che, nel Novecento, si sviluppano quei fenomeni che si definiscono: Danza moderna—> un'espressione generica, in antitesi al classico, ma che include generi molto affini, come la danza jazz, l'hip-hop, la break-dance, ecc. L'origine è antica e si intreccia con la storia dei neri d'America, con le loro forme di espressione cantate e danzate Con Danza moderna ci riferiamo anche al movimento di danza d'espressione tedesca che precede la Seconda guerra mondiale, attribuita a Rudolf von Laban, definito spesso neo- espressionista.
 Con Balletto moderno ci si riferisce a un utilizzo libero della tecnica accademica, soprattutto al francese Maurice Béjart e alla sua produzione, in bilico tra spettacolarità e impegno sociale. In questa etichetta rientrano anche i contemporanei, come l'americano William Forsythe, che ha reinventato il balletto secondo una nuova estetica, ma sempre riconducibile al classico. Il segno più forte del secondo dopoguerra è senza dubbio il teatrodanza, Traduzione dal tedesco Tanztheater, fatto conoscere in Italia da Pina Bausch—> una rivelazione artistica tra le più geniali degli anni Settanta e Ottanta. - Il Tanztheater è circoscrivibile a un'area culturale e geografica precisa - Parte dalla Ausdruckstanz (danza d'espressione), attiva negli anni Venti e Trenta, innestandoci il clima culturale delle avanguardie americane degli anni Settanta. Negli anni Ottanta il Tanztheater riscopre il linguaggio del corpo, il mito dell'arte totale Robert Wilson—> Regista e attore; - Lavora sulle dimensioni del tempo e dello spazio il tempo viene rallentato - L’attore può impiegare un’ora ad attraversare la scena o dieci minuti a voltare la testa. Lo spettatore deve raggiungere uno stato misto, di sonno e veglia, di percezione e immaginazione propria. - Teatro immagine—> effetto ipnotico, che determina una dissociazione tra ciò che si vede E ciò che si pensa - Il suo teatro, pittorico, ho bisogno dello sguardo frontale Negli Stati Uniti l'innovazione è rappresentata dalla post-modern dance, che ripensa il medium danza, della figura del coreografo e del danzatore. Le performances si spingono in luoghi alternativi al teatro—> La danza come liberazione del corpo dall'alienazione del consumismo e del capitalismo. Negli anni Novanta si introduce la nozione di danza d'autore. Molti autori rigettano i codici di classico e modern, proponendo una costruzione di segni che è il portato di una nuova estetica della danza, spesso sintesi delle tendenze che l'hanno preceduta. Il teatrodanza è sempre danza d'autore, e non il contrario. Un posto particolare lo ricopre il teatrodanza “povero”, dove l'attore/danzatore esprime contenuti del vissuto personale, e non estranei. Si usa l'improvvisazione e un duro lavoro di ciascun danzatore. È una forma di espressione pre-verbale, in cui anche la parola è vissuta come valore gestuale e non sonoro. Oggi la danza vive un profondo disagio Prima espressione elitaria, adesso si confronta con l'entusiasmo facile ed edonistico del mondo giovanile.
 Teatro, danza, musica, arte visuale, cinema, televisione e nuovi media sono alcuni degli elementi del nuovo paesaggio dello spettacolo contemporaneo, dove teatro e danza non si presentano più come intrattenimento borghese, ma come possibilità aperta a tutti, soprattutto al di fuori dei luoghi loro deputati.
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