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Teatro Gesuitico nel Cinquecento: Contrastare degenerazione e promuovere Controriforma, Schemi e mappe concettuali di Storia del Teatro e dello Spettacolo

Come la compagnia di gesù svolse un ruolo essenziale nella diffusione della controriforma in spagna e sicilia attraverso l'attività teatrale. Il teatro era uno strumento per contrastare le forme di spettacolo carnascialesco e promuovere la morale cristiana. Le prime forme di intervento scenico, come il teatro di disturbo e politico, erano volte a attaccare moralmente intere comunità. Il documento illustra anche come i gesuiti utilizzassero lo spazio scenico urbano come elemento integrante della messinscena e come riuscirono a regolarizzare la scena sacra. Le prime esperienze drammaturgiche gesuitiche sono descritte, come christus judex e occasio, nonché il ruolo costruttivo della compagnia di gesù nel processo di organizzazione del sistema-teatro e della cultura teatrale in generale.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 18/10/2022

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eugenia-461 🇮🇹

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Scarica Teatro Gesuitico nel Cinquecento: Contrastare degenerazione e promuovere Controriforma e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia del Teatro e dello Spettacolo solo su Docsity! Cap 7. IL TEATRO GESUITICO. L’avvio cinquecentesco in Spagna e in Sicilia: dal teatro di disturbo alle prime invenzioni drammaturgiche La Compagnia di Gesù svolse un ruolo essenziale nell’ attuazione fondamenti della controriforma: l’istruzione dei sacerdoti al fine di promuovere la formazione popolare, la depurazione della liturgia dagli eccessi espressivi. Quindi se da un lato la compagnia si impegnò nell’attività didattica e formativa che si sviluppò all’interno dei collegi, dall’altro nei quali l’arte scenica fu una delle espressioni più significative al punto da diventare argomento di saggi/spettacoli rappresentati all’inizio dell’anno scolastico e quello proiettato nello spazio urbano a contatto diretto con le masse. Nell’ambito dell’arte scenica, fece del teatro uno strumento per contrastare le forme di spettacolo carnascialesco volto alla più totale degenerazione e dall'altro, essi condussero una serie di azioni, specie in campo teatrale, che avevano l'obiettivo di contrastare la diffusione del protestantesimo. Nacquero così forme di intervento scenico, per alcuni aspetti anticipatrici di quello che ai primi del 900’sarebbe stato in ambito laico, il teatro di disturbo e politico e si realizzarono in opere teatrali aggressive, volte ad attaccare moralmente intere comunità. Altre volte queste forme di intervento giunsero a realizzarsi sotto forma di azioni penitenziali in strada raccapriccianti per gli stessi eccessi dello strazio esibito con grida, agitar di catene e di simboli terrificanti. Ostentazioni di dolore e inviti minacciosi al ravvedimento turbavano Milano sul finire del ‘500 nell’ambito delle attività delle congregazioni di Brera e della Casa Professa di San Fedele, promotrici delle cosiddette missioni urbane. Misero pertanto in scena una forma di teatro definito anti carnevalesco che aveva lo scopo di rappresentare lo scontro ideologico contro i vizi e gli accessi della società. Ricordiamo ad esempio lo spettacolo inscenato dai gesuiti nel periodo del carnevale a Palermo nel 1567, il Trionfo della morte. Uno spettacolo lugubre, macabro costituito da un corteo allegorico al quale parteciparono circa 500 allievi del collegio e che venne messo in atto in maniera del tutto inattesa. I cittadini incuriositi abbandonarono gli intrattenimenti carnevaleschi per cui i gesuiti raggiunsero in pieno i loro obiettivo, ossia, sottrarre il popolo ai festeggiamenti degenerativi del carnevale, inoltre, ottennero un collettivo effetto di pentimento, dimostrarono la netta superiorità degli spettacoli gesuiti rispetto alle altre forme di rappresentazione laiche e non, e indicarono l’importanza della Compagnia di Gesù all’interno del tessuto sociale della città. Ma la lotta più impegnativa affrontata dai padri gesuiti fu quella contro il dilagare del protestantesimo. Ai gesuiti fu affidato il compito di riportare il popolo alla morale cristiana e lo fecero attraverso il connubio tra azione teatrale e azione politica. In particolare rilanciarono a livelli spettacolari e didattici le rappresentazioni del Corpus Domini. Domini. Essendo la realtà tedesca difficile e insidiosa, la prima manovra di attacco fu attuata in Germania, attraverso lo spettacolo di Sansone. Fu inscenato dalla Compagnia di Gesù dopo circa una settimana di festeggiamenti in onore delle nozze dell’erede al trono Guglielmo con Renata di Lorena. Per dare il giusto risalto all’evento gesuitico i festeggiamenti vennero interrotti e gli stessi artigiani chiamati a collaborare alla realizzazione degli allestimenti. Ne derivò uno spettacolo meraviglioso. La forza prorompente di Sansone, assimilabile alla figura di Cristo che sconfigge il demonio e la morte dell’eroe come annuncio alla passione dolorosa, spiazzò le masse di spettatori. Da questa prima apparizione urbana passarono diversi anni prima che i gesuiti riuscissero ad instaurare una vera e propria tradizione del teatro di strada. La Compagnia fonda il propri progetti su diversi punti cardine: 1. Lo spettacolo come dimostrazione globale e incarnazione dell’idea controriformista 2. L’attenzione e la massima considerazione per le consuetudini, i rif.topografici e la cultura locale, stimolando attraverso fenomeni di auto rispecchiamento, sentimenti spontanei di adesione. 3. Il coinvolgimento totale degli abitanti nella rappresentazione 4. Utilizzo dello spazio scenico urbano come elemento integrante della messinscena, alla pari delle altre componenti. L'obiettivo della compagnia di Gesù era quello di riuscire ad imporre il cattolicesimo e di fornire un modello superiore di monarchia cristiana capace di contrastare il protestantesimo. Lo spettacolo più completo di questo percorso fu il Trionfo di San Michele che sul piano dei contenuti annunciava la restaurazione della chiesa e l'estensione universale del suo potere. Il luogo deputato della rappresentazione era la piazza del mercato, nella quale erano previsti posti a sedere per la folla ed un gigantesco dispositivo scenotecnico articolato su tre livelli che proponevano scene che avvenivano simultaneamente, mentre dagli assi urbani circostanti confluivano in essa i cortei formati da cavalieri e carri itineranti, dimostrandosi quindi una forma di teatro en plein air. Aldilà degli scenari del teatro en plein air, a partire dalla fine del '500 va riconosciuto alla compagnia un ruolo costruttivo nel processo di organizzazione del sistema-teatro e della cultura generale teatrale nel complesso. Già da quasi un secolo in diverse parti d'Europa coesistevano forme teatrali differenti che sfruttavano lo spazio urbano per la rappresentazione. Ricordiamo i tableaux vivants in Francia, l'allestimento delle piazze di forma rettangolare in area germanica, ed allo stesso modo in Inghilterra, dove in esse venivano alzati palchi provvisori. Era già intuizione Europea, quindi, la centralità della relazione dell'attore col pubblico (infatti, queste forme di teatro furono dette relazionali ed a spazio totale). Di fronte a questo variegato panorama composto da diverse forme artistiche, la scena gesuitica riuscì ad imporre l'idea di un'istituzione culturale organica. Il teatro gesuitico appare come uno spettacolo totale, che ingloba tutte le discipline dello spettacolo canto, musica, dal mimo all’acrobatica para circense, arricchito dalla molteplicità delle farciture provenienti dalla mediazione con le consuetudini sociali e popolari locali. Le prime esperienze drammaturgiche di teatro gesuitico si riscontrano nel Collegio di Messina, in particolare grazie all’operato di Tuccio Stefano. Il primo dramma gesuitico pervenutoci è Goliath (scritto da Tuccio). Esso costituisce una novità in quanto si distacca dai soggetti tradizionali delle sacre rappresentazioni. L’opera più complessa di Tuccio è però Christus Judex, che mette in scena il tema del Giudizio Universale. In conformità con i principi della riforma gesuitica Tuccio nelle sue opere rivolse sempre delle parole diverse e adatte volta per volta agli abitanti di un luogo. Un altro esempio dell’efficienza dell’azione gesuitica ci è dato dalla Spagna. I gesuiti spagnoli per prima cosa estesero il calendario teatrale oltre le date canoniche collegate all’apertura annuale dei collegi. In una società caratterizzata di per se da un forte spirito devozionale i gesuiti si impegnarono nel perfezionamento tecnico degli autos, e fecero della festa del Corpus Chirsti un’occasione di messa in scena destinata ad un pubblico estremamente numeroso. In questo contesto fu fondamentale l'azione svolta da Acevedo nel tentativo di avvicinare l'opera teatrale al pubblico. Al fine di rendere incisivi i messaggi morali del dramma, intitolato Occasio, l'autore sperimentò una forma drammaturgica caratterizzata da pochi personaggi per i ruoli fondamentali, mentre sperimento la tecnica degli intermezzi per dare voce ad esibizioni coreutico musicali e corali in forma di intrattenimento. Ma la specialità scenica di padre Acevedo consistette nell'introduzione della pantomima danzata. In questa rappresentazione si procede dal ballo inteso come scansione ritmica musicale alla vera e propria danza sostenuta da una coreografia. Gli exempla romani nel processo di regolarizzazione del teatro Nella seconda metà del '500 prese contemporaneamente avvio a Roma il processo di regolarizzazione della scena sacra definita nel testo della Radio Studiorum nell'ambito dell'attività didattica in uso nei collegi della Compagnia di Gesù. La regolarizzazione della scena avvenne su due livelli: uno pratico ed uno teorico. Quando Stefano Tuccio giunse a Roma, si occupò di rivedere i suoi testi teatrali in quanto testi segnati da un accesso di realismo o comunque non consoni al argomento biblico. Anche dal punto di vista linguistico egli rivisitò la sua produzione drammaturgica, come del resto richiedeva anche lo stile del Collegio Romano. Così, egli revisionò il suo dramma, Judith, e lo rese un modello da seguire dal teatro del Collegio specialmente per quanto riguarda la divisione dello spazio: nella parte alta dovevano muoversi le figure allegoriche raffiguranti la materia oggetto di studio; nella parte bassa, invece, dovevano recitare i personaggi della commedia. Ma vennero anche codificate le sue precedenti produzioni (Christus nascens; patiens; judex) specie per quanto riguardava le rappresentazioni con movimenti di massa in cui veniva prestata particolare attenzione alla componente coreografica. Al contempo si assiste a sperimentazioni
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