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Storia del Teatro e dello Spettacolo. IL PRIMO CINQUECENTO: IL RINASCIMENTO, Sintesi del corso di Storia del Teatro e dello Spettacolo

sintesi del capitolo terzo del libro "Storia del Teatro e dello Spettacolo" dell'eponimo esame

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 25/10/2019

antonio_sciacqua
antonio_sciacqua 🇮🇹

4.5

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Scarica Storia del Teatro e dello Spettacolo. IL PRIMO CINQUECENTO: IL RINASCIMENTO e più Sintesi del corso in PDF di Storia del Teatro e dello Spettacolo solo su Docsity! IL PRIMO CINQUECENTO: IL RINASCIMENTO A differenza del resto d’Europa, in Italia, ad opera degli umanisti, si va riscoprendo la cultura classica (greca e latina). Inizialmente le accademie analizzano e mettono in scena tragedie e commedie, successivamente se ne interessano le corti principesche. Le corti si circondano di artisti ed intellettuali. Il Rinascimento è l’epoca in cui nasce il teatro moderno, nel senso di ritrovamento, riscoperta della classicità. La prima corte a muoversi è quella di Ferrara dal carnevale del 1486, con il volgarizzamento dei Menaechmi di Plauto. Questi eventi erano organizzati in ricorrenze festive periodiche come il carnevale e quelle non periodiche legate alla corte come matrimoni, nascite di potenti, passaggio dei sovrani in città, ecc. Il teatro è una parte, nemmeno troppo importante, in queste feste con banchetti, danze, giostre e tornei. Gli spettatori teatrali sono gli invitati dalla corte. Nel medioevo lo spettacolo riguarda la comunità (Passioni e misteri, senza distinzione tra ricchi e poveri), nel rinascimento riguarda le élite delle corti. Avviene una sorta di privatizzazione del teatro. Nelle corti saranno rappresentate commedie e tragedie di stampo classico, nelle città saranno ancora presenti le Sacre Rappresentazioni. La scenografia medievale presentava tutti i luoghi dove si svolgeva l’azione, la scenografia rinascimentale uno spicchio di città dipinto alle spalle degli attori. Il fondale rappresentante uno scorcio urbano era indicativo di una città ideale e non peculiare di una sola città (un fondale di Firenze poteva essere usato per una scena romana) ed era anche simbolo del passaggio dal feudalesimo all’età mercantile. Nelle scenografie (ignote alla scena medievale) veniva utilizzata la prospettiva monofocale, privilegiato alla visione il principe che generalmente sedeva di fronte alla scena. Il teatro nasceva dentro una festa, è un’attività marginale. Non esistono dei veri professionisti, lo si fa per diletto proprio ma soprattutto del committente, il proprio principe. Non conta la vicenda presentata, quanto l’esaltazione del vivere urbano che ha nel principe il proprio reggitore. C’è lo spettacolo ma non ci sono ancora le professioni dello spettacolo, gli attori sono cortigiani e non veri attori, sempre maschi anche per le parti femminili. Lo spazio teatrale è la sala di un palazzo con le dovute trasformazioni. Suddivisa in 5 atti, tra questi c’erano degli intermezzi e moresche (danze della fertilità) per rilassare e distrarre il pubblico dalle operazioni di scena. Dal riempire gli intervalli, diventano l’oggetto principale dello sguardo dello spettatore. Il teatro Italiano, rispetto a quello elisabettiano e quello spagnolo del ’600/’700 e la successiva Commedia dell’Arte, punta molto sulla visione scenografica separando nettamente spettatori ed attori. Importante per il rinascimento fu il trattato di Vitruvio sulla forma dei teatri e sulla concezione della scenografia. Nonostante la riscoperta classica, i principi non sentono la necessità di costruire teatri, anzi, non vogliono che sia un legame con la comunità, ma piuttosto un segno di classe. I primi: Il Teatro Olimpico di Vicenza (Palladio, 1585. Costruito dopo la sua morte), il Teatro di Sabbioneta (Scamozzi 1588). SEBASTIANO SERLIO: IL SECONDO LIBRO DI PROSPETTIVA (1545) Le prime due case (destra e sinistra) non sono dipinte ma costruite con due quinte, quindi praticabili. Gli attori escono ed entrano dalle porte. Queste case sono costruite soprattutto perché al loro interno ci sono dei suggeritori che indicano agli attori quando entrare in scena, ma soprattutto per ricordare le battute agli attori, visto che non sono dei professionisti. Da questo punto di vista, Serlio, afferma che la scena non è del tutto bidimensionale ma risulta in qualche modo tridimensionale, per via della presenza di queste due strutture. Gli attori sono costretti a recitare sulla parte anteriore del palcoscenico, il proscenio, per non far perdere l’illusione prospettica, se indietreggiassero risulterebbero alti quanto i casamenti. SCENA PITTORICA E SCENA ARCHITETTONICA Scena pittorica: Italiana - realistica e legata all’illusione pittorica della città, la scena si organizza inglobando dai lati lo spazio centrale. Scena architettonica: Inghilterra elisabettiana e Spagna rinascimentale
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