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L'incastellamento dei contadini e il sistema curtense 800-1000, Schemi e mappe concettuali di Storia Medievale

La storia dell'incastellamento dei contadini durante il periodo carolingio, dal 800 al 1000. Vengono descritti i cambiamenti nella società e nella politica che hanno portato all'esclusione dei contadini dalla vita pubblica e all'assoggettamento alla nobiltà e alle chiese. Vengono anche analizzati i fattori che hanno contribuito all'espansione della proprietà aristocratica e ecclesiastica in europa.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2023/2024

Caricato il 30/03/2024

Edomaso230
Edomaso230 🇮🇹

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Scarica L'incastellamento dei contadini e il sistema curtense 800-1000 e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! L’incastellamento dei contadini e il sistema curtense 800-1000 Gli annali di San Bertino raccontano della vicenda legata alle incursioni danesi nelle località al di là della Schelda e di come il popolo di organizzo formando una lega giurata per fronteggiare questo pericolo battendosi valorosamente contro i danesi sulla Senna, ma poiché la lega era stata fatta senza le dovute considerazioni furono tutti trucidati dai conti e i signori. cosi gli annali di san bertino narra la sorte dell’unica resistenza popolare contro i danesi, Carlo Magno aveva proibito ogni formazione ossia i Coniurationes perchè i giuramenti ad esse prestati potevano entrare in conflitto con quelli fatti al re. i Contadini combattenti nel 859 stavano agendo in maniera autonoma rispetto alla gerarchia politica carolingia, il pericolo da essi rappresentato poteva essere percepito non solo dalla signoria locale che prontamente aveva provveduto ad eliminarli ma dall’intera classe politica. Questa vicenda era legata al modo in cui si era sviluppata la società carolingia, era tradizione infatti che gli uomini liberi servissero negli eserciti regi e fino al regno di Carlo Magno troviamo documenti relativi al servizio militare e alla sua capacità, il servizio militare insieme con la possibilità di riunirsi in Assemblea erano tra i segni che distinguono un uomo libero da un semi libero o uno schiavo. Nel decennio 850-60 nonostante il pericolo militare rappresentato dai Vichinghi, Gli eserciti furono composti in maniera sempre più esclusiva da aristocratici e il servizio in armi considerato sempre più un loro privilegio. i contadini della regione della Senna avranno certamente pensato di agire nel solco dei loro nonni riunendosi in un momento in cui si sentivano minacciati, tuttavia Gli Aristocratici di Carlo il Calvo consideravano tale prontezza militare un attributo non più appropriato per dei contadini ed era anche grave il fatto che si fossero riuniti alle arme senza alcun richiamo formale alle armi. le loro azioni erano sempre di minor interesse per il re, che di conseguenza non si sarebbero preoccupati di alcuna iniziativa che limitasse in qualche modo la loro libertà, i contadini vennero così lentamente ma costantemente esclusi dalla vita pubblica e assoggettati alla aristocrazia e alle chiese. il modo e la misura in cui ciò avvenne furono diversi a seconda delle aree d’europa ed e possibile segnalare almeno cinque differenti cambiamenti socio-economici: 1. il IX secolo e il X secolo furono in alcune regioni non carolingie il periodo in cui si sviluppò la stessa attività fondiaria e si vide emergere per la prima volta un aristocrazia realmente ricca. 2. nell’Europa carolingia gli aristocratici e le chiese accrebbero la loro proprietà, tramite la forza o a spese dei loro vicini contadini, riducendo in tale modo il numero effettivo dei contadini indipendenti. 3. i contadini vennero sempre più esclusi dal mondo pubblico dall'esercito e dall’assemblea 4. i contadini dovettero far fronte a canoni e a un maggior controllo esercitato sul loro lavoro 5. già nell’anno 1000 in alcune aree d’Europa queste esclusioni iniziò a comportare il diretto assoggettamento delle comunità contadine al controllo giuridico dei signori locali Si e trattato di dinamiche in gran parte non collegate, la relativa autonomia dei contadini si andò sempre più assottigliando e sempre più spesso l’enorme maggioranza dei contadini venne concentrata in aree più circoscritte e controllate dai signori. questa dinamica viene considerata dagli studiosi come il passaggio dall’Alto medioevo al Medioevo centrale. “Rivoluzione feudale” nel 900 a milano undici contadini della vicina Cusago tentarono di provare in tribunale la loro condizioni di liberi contro il conte di Milano il quale sosteneva che essi fossero degli Aldii ossia semiliberi il diritto di proprietà era limitato ai liberi, così se questo punto veniva accettato avrebbe dimostrato la loro tesi, per contro tuttavia se non fossero riusciti a dimostrarlo avrebbero perso la terra e la libertà a favore del conte. I contadini vinsero ma altri casi analoghi dove persero mostrano almeno che i contadini erano certi della fondatezza delle loro affermazioni il quale agirono in quel modo perchè speravano nell’aiuto regio. in effetti tanto Carlo Magno che Ludovico il pio emanarono leggi contro l’esproprio dei contadini. nel 811 Carlo magno osservo che i poveri riferivano che i vescovi, abati e conti gli spogliavano delle loro proprietà e che se i potenti non riuscivano ad ottenerle cercavano scuse per indebolire il proprietario compreso il continuo destinarli a spedizioni militari sino a che non riuscivano più a dedicarsi al terreno e vendevano, per quanto solidale poteva essere un Re/imperatore i suoi rappresentanti locali erano incaricati di amministrare la giustizia ed erano loro gli stessi conti, abati e vescovi e che di rado lasciavano che i contadini vincessero contro di loro, il periodo Carolingio fu quello in cui i grandi signori divennero sempre più ricchi, mentre i contadini proprietari sono sempre meno visibili, dinamica che proseguirà poi nel X secolo. nell’800 in numerose parti di Europa possiamo trovare società di coltivatori proprietari particolarmente dinamiche, nella Francia meridionale e in Italia queste reti anche quando sopravvivevano erano ormai molto deboli i contadini indipendenti erano in arretramento. Talvolta i contadini resistettero con la forza si trattava tuttavia di una strategia perdente perché gli eserciti signorili erano decisamente più potenti la resistenza dei contadini era segno della disperazione di questi ultimi nei confronti dei soprusi degli aristocratici. la resistenza tendeva ad essere più comune nelle zone montuose, lontane dai centri abitati e dal centro politico. la sola rivolta dei contadini su larga scala fu quella degli Stellinga in sassonia nell’841-42, la quale sembra aver interessato l’intera regione o la maggior parte di essa, ma si tratta di una situazione particolare, perché la conquista Carolingia della sassonia aveva soppiantato tutta un'economia e una società contadina e il potere aristocratico franco si era imposto nel giro di poco di una generazione, i contadini sassoni si erano ritrovati a dover affrontare un assoggettamento di tipo totalmente nuovo e questo spiega perchè presero le armi. il secolo carolingio fu un'età infelice per l’autonomia contadina soprattutto in Francia ed Italia il dominio Aristocratico divenne inarrestabile. per i contadini dipendenti ossia gli affittuari la situazione divenne più dura. il secolo successivo all’750 vide la costante diffusione in particolare in Francia settentrionale,Germania meridionale, e in Italia settentrionale, di strutture per la gestione fondiaria che chiamiamo sistema curtense o bipartito. si trattava di proprietà divise in due parti: ● Dominico:la cui intera produzione andava al signore ● Massaricio:ossia gli appezzamenti dei contadini affittuari in cui alcuni prodotti degli appezzamenti in affitto erano dati in qualità di canone e il resto era tenuto dalla forza lavoro per il loro sostentamento. il fatto nuovo era il dominio, perché veniva coltivato prevalentemente tramite il lavoro obbligatorio della popolazione del podere che doveva servizi lavorativi sino a tre giorni la settimana quale parte del canone. i dominici variano fortemente quanto a dimensione, nella francia settentrionale i lavoratori sottoposti a questo tipo di sistema erano considerevoli, a est del reno vene erano di meno ed in Italia erano presenti ma in modo molto frammentato. Nell’800 Carlo Magno si trovava nel territorio di Les Mans dove i contadini delle terre regie e ecclesiastiche gli chiesero un'ordinanza che chiarisse quanto lavoro fossero tenuti a fare, egli statui che ogni famiglia di contadini per un quarto di podere con propri animali avrebbero dovuto non più di un giorno a settimana e meno se aveva una quantità di terra minore qui la regolamentazione di Carlo Magno appare favorevole ai contadini pur non avendo noi idea di quanto ammontasse realmente, ma la necessità di una simile precauzione mostra la novità rappresentata da quell’obbligo. la coltivazione del dominico era particolare perché interamente controllata dal signore, la cura per la gestione della proprietà e per l’intensificazione del lavoro puntava alla vendita del prodotto. si sostiene spesso che il sistema curtense fosse un economia chiusa la cui produzione era limitata alla necessità dei signori e al loro sostentamento tuttavia le crescenti testimonianze dell’attività di scambio in specie tra il 750 e l’800 rendono simile tesi molto problematica, la relativa documentazione carolingia fa frequente riferimento al trasporto dei prodotti anche di distanze considerevoli non solo in monasteri ma anche verso mercati e porti. l’espansione dello scambio rappresenta tuttavia un ulteriore passo verso lo sfruttamento della popolazione delle aziende curtensi sono gli affittuari che sperimentarono gli effetti del potere delle élite terriere. inoltre vi era un ulteriore tendenza ossia quella dei non liberi che sposavano donne libere garantendo così la condizione di liberi dei figli. tutti gli uomini liberi continuarono senza interruzione, altrove tuttavia il mondo pubblico veniva sempre di più chiuso ai contadini i quali di conseguenza furono sempre più soggetti ai signori. questo sistema si verificò in aree dove lo stato aveva perso quasi tutta la sua forza e le signorie private avevano quasi il controllo totale della situazione, i signori rivendicarono quasi tutti i diritti giuridici persino sui liberi proprietari terrieri loro vicini e chiaro che le signorie di banno costituì un elemento l'estremo sviluppo di questa dinamica che tendeva ad escludere i liberi contadini. il tipo di controllo che i signori potevano esercitare persino senza diritti signorili formalizzati e mostrano bene il processo di incastellamento dell'Italia centrale. Nell’X secolo e nell’XI secolo i signori spostarono i loro dipendenti liberi, spesso con la forza dai loro precedenti villaggi a nuovi siti riorganizzando al contempo la terra e il canone, L’incastellamento in questo caso significò sempre più spesso la fondazione di castelli come segni di status e potere politico accanto ai villaggi. al centro della penisola tuttavia questi signori avevano spesso appezzamenti di terreno più grandi e di conseguenza ebbero maggior potere. in questo processo di incastellamento i contadini si trovarono sempre più separati dal mondo pubblico e dopo il 1000 i signori furono in grado di far sì che i contadini fossero soggetti legalmente al loro signore completamente. talvolta i contadini concordavano con il signore una serie di diritti chiamate Franchigie. Nel contesto dell’esclusione della società contadina dal mondo pubblico le richieste dei signori fecero sì che gli affittuari diventassero sempre più soggetti ai signori in questo contesto si parla di processo di Incastellamento giacché le società contadine vennero separate l’uno dalle altre e soggetti alla volontà del loro signore. i villaggi si composero: ● grandi e con un Habitat più grande e accentrato ● presenza di una chiesa ● villaggi più strutturati ● presenza di un castello ciò che le torri, i castelli e le mura esprimevano era l’esistenza di una reale gerarchia più formalizzata che completarono il processo di incastellamento dei contadini. ● Società di villaggio più complessa. Esempi: 1. Villaggi della renania vicino a Magonza erano caratterizzati da una forte componente aristocratica poiché era il luogo dei più importanti paesaggi regali del mondo carolingio vi erano tuttavia la presenza di numerosi contadini proprietari. 2. i Paesi intorno a Milano e Lucca mostrano una fitta rete di legami Patronali tra contadini e proprietari più grandi. 3. i territori intorno al monastero di Casauria fondato dall’imperatore Ludovico II nell’837. L’europa occidentale dei secoli dal XI e X ha presentato notevoli cambiamenti socio economici: ● espansione economica ● crescita demografica ● sviluppo della produzione agricola ● sviluppo artigianale Tra l’alto medioevo e l’inizio del XIV secolo la popolazione europea aumentò considerevolmente, tanto le città e i villaggi crebbero per dimensione e numero di abitanti la dimensione media delle tenute diminuì nel corso del XII secolo. Una conseguenza dell’incremento della popolazione fu naturalmente il fatto che ci dovesse essere cibo per tutti.
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