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STORIA DELL ARCHITETTURA ITALIANA. IL SECONDO CINQUECENTO A CURA DI CLAUDIA CONFORTI E RIC, Prove d'esame di Storia Dell'architettura

Riasunto libro per esame (voto 28)

Tipologia: Prove d'esame

2021/2022

In vendita dal 12/01/2024

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Scarica STORIA DELL ARCHITETTURA ITALIANA. IL SECONDO CINQUECENTO A CURA DI CLAUDIA CONFORTI E RIC e più Prove d'esame in PDF di Storia Dell'architettura solo su Docsity! STORIA DELL ARCHITETTURA ITALIANA. IL SECONDO CINQUECENTO A CURA DI CLAUDIA CONFORTI E RICHARD TUTTLE Milano le due città- Stefano della Torre  La situazione milanese nel secondo Cinquecento corrisponde a una situazione politico-economica conflittuale tra poteri istituzionali, autorità civili e religiose, interessi economici e influenze culturali.  L'epoca di Filippo 2 e di Carlo Borromeo fu definita come l'estate di San Martino dell'economia lombarda, ma anche della crisi a cavallo dei 2 secoli che porto un nuovo rapporto tra città e suo contado.  La mancanza di studi economici che parlano di questo argomento, ha avuto come conseguenza l'errata interpretazione della storia architettonica milanese, la sua rivalutazione è un fatto recente. LA CITTA DEL PATRIZIATO  Nobili e ricchi mercanti formano un indistinto patriziato con "una forte mobilità sociale"  Per entrambe le classi c'era la tendenza ad affittare case ea cambiare frequentemente residenza  Il consolidarsi delle fortune potrebbe portare alla costruzione di un palazzo, ottenuto dalla ristrutturazione di due o più case preesistenti.  Palazzo de Marino di Galeazzo Alessi (dal 1558) introdusse un inusitao gusto decorativo, novità tipologiche.  Il palazzo è riccamente decorato.  specchi tra gli elementi portante.  Degno di nota e il salone d'onore, decoratore di stucchi e pitture di artisti genovesi.  Nel sito di Palazzo Marino si stabilisce il rapporto tra architetto e maestranze.  Il ruolo dell'architetto è stato interpretato da Alessi come una professione intellettuale, in cui i disegni trasmettono la volontà.  Il cantiere di Palazzo Marino vede una abbondanza dell uso della pietra, non è più limitato a pochi elementi di spicco tra cortine laterizie, ma usata per rivestire intere facciate. Questo fatto ricchiamarano numerose squadre di lapicidi, e segna l’iniziò una nuova fase nel mercato edilizio.  Secondo un istanza del Marino del 1560, il palazzo doveva essere il nucleo iniziale di una ristrutturazione urbana.  La difficoltà di dare forma al tessuto urbano si manifesta nell'ideazione e nel rispetto del tema della piazza: la definizione di una città ideale caratterizzata da un magnifico sistema di piazze si confronta con una realtà in cui gli spazi pubblici appaiono privi di caratterizzazione morfologica e abbastanza difficile da modificare.  Nel Palazzo dei Giureconsulti Seregni usa la serliana, finestre con timpani curvi spezzati e decorazioni antropomorfe sembrano alludere al repertorio introdotto da Alessi, marginalmente coinvolto nel cantiere.  il merito del progetto di Seregni per il Palazzo dei Giureconsulti fu proprio quello della sua serialita, che avrebbe potuto consentire di estendere il partito del portico a sereliane fino a concludere l'intera piazza, facendone l unico luogo della città dal punto di vista scenografico definito da un progetto unitario.  Ma anche questo programma non è mai stato completato.  La Spagna fu governata da Filippo 2 fino al 1598, questo stabilì un fattore di stabilità.  Il ruolo di capitale del ducato non comporto concrete iniziative, da parte della monarchia spagnola per accrescerne la rappresentatività: la corte stessa del palazzo regio-ducale rimase nella sua forma medievale, appena trasfigurata da decorazioni pittoriche.  Madrid si è concentrata su fortificazioni e strade.  La Lombardia è stata un riferimento per le scelte culturali LA CITTÀ DEL SANTO  Pellegrino Tibaldi, detto "l'architetto di S. Carlo", Pellegrino fu piuttosto l'architetto di tutta Milano  Recenti ricerche metteno in discussione il cantiere di San Vittore al Corpo, cantiere in cui Pellegrino sostituì Seregni.  Pellegrino venne ammirato non solo dal Borromeo, lasciando Seregni in una posizione marginale, (fu anche in un ruolo secondario rispetto al suo allievo
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