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Storia dell'arte contemporanea - minimalismo e arte concettuale, Sintesi del corso di Storia dell'arte contemporanea

Dal libro "Arte del 1900" , estrapolazione movimento minimalista e arte concettuale

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019
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Caricato il 19/06/2019

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chiara_greta_lil 🇮🇹

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Scarica Storia dell'arte contemporanea - minimalismo e arte concettuale e più Sintesi del corso in PDF di Storia dell'arte contemporanea solo su Docsity! L'associazione Artisti Astratti Americani aveva stabilito e poi consolidato una versione locale del linguaggio internazionale dell'astrattismo che veniva allora praticata in Francia. Ad Reinhardt denunciava la presenza di un tipo di astrattismo diventato accademico e voleva proteggere un'idea di purezza estetica dove l'arte astratta non poteva essere usata per l'insegnamento, la comunicazione etc. La domanda era sempre quella Cosa può fare l'artista? Tutto quello che avviene negli anni 60 sono due tipi di reazioni (le rappresentazioni iconiche di Wharol e Albers e il minimalismo e il monocromo) alle generazioni precedenti a New York. E' un ribollire di contraposizioni. Ad Reinhardt propose il suo punto di vista su Artnews del 1957 Dodici regole per una nuova accademia. Questo sforzo purificatore prese forza nel amalgamento di due paradigmi dell'arte astratta la griglia e il monocromo dove, con la serie di quadrati neri si vede un superficie unita di monocromo con l'impossibilità di vedere così una figura distinta dallo sfondo. Il punto fondamentale era superare la pittura attraverso lo spazio e il tempo. E' come se questa volontà in diversi pittori astratti e successivi li portasse ad una reinvenzione e ripetizione (la ripetizione è vista come atto di invenzione originale “l'ultimo quadro possibile”) del monocromo e della griglia. I monocromi di Rodcenko sono molto diversi da quelli di Fontana o Klein. Il minimalismo nasce negli stessi anni della pop art ed è un tentativo di riformulare l'arte partendo dagli elementi indispensabili, recuperando così l'astrazione. Quì reinhardt sovrappone lo stesso colore, è un tentativo di ripartire dal costruttivismo sovietivo, che nasce dal futurismo, ma che diventa codice dell'essenzialità. Anche altri due autori utilizzarono la griglia e il monocromo e dimostrarono le stesse condizioni formali contraddittorie di Reinhardt la contraddizione tra tempo e narrazione (?). Agnes Martin dove trova un'ambivalenza tra materia e spiritualità. I suoi quadri vengono visti come analoghi alla natura sia per i suoi titoli evocativi sia per il fatto che, il metodo che sviluppò dal 63 in poi consistente in una sottile griglia lineare su tele trattare con un sottile strato di gesso, permetteva all'occhio vicino di vedere la materia pura, l'irregolarità ma allontanandosi la materia spartiva per fare posto all'atmosfera luminosa . Nel caso invece del secondo autore Robert Ryman l'interpretazione fenomenologica va in direzione della materia. Egli vuole allontanarsi dal raccontare qualcosa e lavora sulla consistenza fisica del colore, le increspature del colore che vengono fuori dalle pennellate perfette. Il primo commento realito alla Minimal Art è quello di Carl Andre sulle opere di Frank Stella in “ Preface to Stripe Painting” pubblicato nel 1959 che elogia la riduzione della pittura all’essenza delle sue componenti formali. “Stella non è interessato all’espressione e alla sensibilità, ma alle necessità della pittura” Frank Stella è il prototipo del essenzialismo, ricerca la filosofia dell'arte prendendo in mano la materia e non facendolo in maniera distaccata ma con la volontà di liberarsi dalla rappresentazione di ciò che accade all'esterno. La figura sfondo è sottolineata solo per essere negata perchè le linee che appaiono come “figura” che emerge, sono in realtà lo sfondo. Black painting 1954/58 – Ad reinhardt Abstract painting 1960/66 Ad reinhardt White Flower 1960 Agnes Martin Senza titolo 1965 - Nyman Zambesi – 1959 Frank stella Gran Cairo 1967 Anche la scultura cerca la forma del minimalismo. I principi costruttivisti di Tatlin e Rodcenko, vengono elaborati in maniera differente da artisti più giovani come Dan Flavin, Carl Andre e Sol Le Witt. Il recupero del costruttivismo fu favorito dalla pubblicazione del 1962 di Pionieri dell'arte in Russi della storica dell'ate Camilla Gray e se Flavin fu attratto da Talin per l'uso di materiali industriali, la produzione esibita e la localizzazione architettonica, Andre e Le Witt preferivano Rodcenko per la trasparena della costruzione e l'origine quasi seriale delle strutture. Nel 1963 questi artisti avevano creato una combinazione delle due alternative radicali, la costruzione di Tatlin e il readymade di Duchamp CARL ANDRE Nei primi pezzi di Andre si trova la smaterializzazione dell'oggetto, che alterna readymade assistiti alla Duchamp a sculture in legno prima modellate e poi tagliate alla brancusi. Già dal 1959 aveva cominciato ad accatastare elementi di legno in struttre piramidali in un modo che ricorda molto le costruzioni di Rodcenko. Andre traformò la trasparenza costruttivista in una “sorta di poesia plastica” in cui elementi già fatti come mattoni, assi di legno e lastre di metallo venivano “combinati” per produrre spazio. Erano le risposte scultoree alla pittura, l'unico modo di averci a che fare era starci sopra per raccontare il rapporto che lo spettatore ha con l'oggetto, non guardarlo. Una ridefinizione della scultura come luogo. Andre aveva convertto il readymade in una forma costruttivista. Il minimalismo vuole escludere il superfluo. L'artista diventa attivatore di processi mentali dello spettatore partendo da processi gia esistenti (industriali) . Si inizia ad avere un sistema di analisi dello spazio a livello percettivo. L'arte minimalista erode la distinzione tra pittura e scultura, questo era il messaggio di Donald Judd comparso in Arts Yearbook del 1965, oggetti specifici “Non è necessario che un’opera abbia molti elementi da osservare, confrontare, analizzare uno per uno, ciò che conta è la cosa nel suo insieme, con le sue caratteristiche, le cose più importanti sono sole e sono più intense, chiare e potenti.” Quello che voleva eliminare Judd era la sensazione di un'idea o intenzione che preceda la realizzazione dell'opera in modo da apparire come il nucleo motivazionale posto al suo interno . Le opere minimaliste sono lavori che necessitano dello spettatore , senza qualcuno che agisce il lavoro è inutile Equivalent VIII 1966 Carl Andre Altstrad 10x10 copper square 1967 – Carl Andre Chain Well 1964- Andre Fall – 1968 – Carl Andre Senza titolo 1969 – Donald Judd Judd – Scatola con solco 1963 scultura per rimandare il tutto a principi costruttivisti “l'idea diventa una macchina che produce l'arte” L'arte concettuale è nata dalla convergenza di due grandi tradizioni del modernismo, una incarnata nel readymade, l'altra nell'astrattismo gemetrico. Prima dell'inzio ufficiale del'arte concettuale nel 1968 la fusione di Fluxux e Pop aveva prodotto opere come Schedario di Morris che consiste in un contenitore di schede con delle annotazioni scritte, di tutti gli incontri casuali avvenuti durante il processo di produzione, sullo stesso oggetto, per dimostrare come il processo facesse necessariamente parte dell'oggetto. Quindi l'enfasi con cui il processo di produzione dell'oggetto che interagisce con una serie di strutture “esterne” da la definizione dell'estetica del supplemento. Nel saggio del 969 l'arte dopo la filosofia di Joseph Kosuth, egli riconosceva artisti come Stella, reinhardt e Juss come elementi che contribuirono in modo significatico alla formazione di un'estetica concettuale dell'astrattismo minimalista. Kosuth ricava la sua teoria dell'arte concettuale da una dogmatica sintesi di varie contraddittori filoni del modernismo, da Duchamp a Reinhardt. Egli fa dell'oggetto la sua tautologia, dove l'arte è la serie di domande e definizione che si possono fare su di essa, nel suo caso non è un discorso che precede l'oggetto ma una semplice constatazione. Per Kosuth i readymade di Duchamp erano l'origine dell'arte moderna perchè spostavano la natura dell'arte dall'apparenza alla concezione. In una e tre sedie esanse il readumade grammentandolo in un gruppo tripartito di relazioni, oggetto, segno linguistico e riproduzione fotografica. Kosuth ha definito tutto il suo progetto come un indagine sulle basi del concetto di arte così come è intesa oggi. Hans Haacke fu protagonista di una censura da parte del Gughenneim nel 1971 in occasione della sua mostra dello stesso anno. Il direttore aveva chiesto di eliminare un'opera che riguardava una serie di fotografie di immobili con relativa registrazione delle proprietà cui riconducevano tutte a due/tre famiglie che avevano accumulato vasti imperi a New York. L'artista e il curatore rifiutarono, così la mostra venne annullata. Per Haacke la critica istituzionale è un tentativo di ricontestualizzare la sfera estetica con i suoi risvolti socio-economici e ideologici. Sol LeWitt, Drawing #146, 1972. All two-part combinations of blue arcs from corners and sides and blue straight, not straight, and broken lines; blue crayon, Dimensions vary with installation. Guggenheim. Wall drawing 2000 – Sol Le Witt. L'artista concettuale ridefinisce altre idee. Arte come idea (water) 1966 Una e tre sedie 1965 Uno e otto una descrizione 1967 BRANCUSI Brancusi nel 1917 fece da assistente a Rodin, e se quest'ultimo catturava l'unicità di qualcosa in un particolare momento e spazio, Brancusi adottò un aproccio alla scultura che si può definire l'esatto opposto di questa industrializzazione, cominciando a farlo senz l'intermediario del modello di argilla o gesso. Usò il legno e l'acciaio e l'immediatezza del processo fu una resistenza alla replica escludendo la produzione di multipli. Lui è influenzato dalla scultura africaa e primitiva già a partire dal 1914 e successivamente Ezra Pound definì la sua opera come l'idea pura della materia fisica come chiave-base al mondo della forma. Le sue superfici specchianti inserivano un elemento decorativo che induceva ancora di più all'industria dell'arte, e le sue repliche (era solito riproporre gli stessi temi in formati sempre più grandi) rivedono la serializzazione del metodo industriale. I legami tra Duchamp e Brancusi sono: il readymade che incrocia l'idea di arte come concetto inviolato, (infatti le opere di Brancusi sono state spesso oggetto di sanzioni doganali in quanto oggetti di consumo che poi fu rivalutato attraverso un processo). Utilizzava anche la logica del parziale dove una parte del corpo rappresentava l'intero. Come in principessa x del 1915. dove l'oggetto è autodeterminato in se.
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