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Storia dell'arte contemporanea - Modulo 2 - Prof. Spampinato, Sintesi del corso di Storia dell'arte contemporanea

Riassunto delle caratteristiche di ogni corrente artistica e artista + letture integrative per l'esame di Storia dell'arte contemporanea (Modulo 2- Prof. Spampinato) dei professori Pinto e Spampinato. DAMS di Bologna.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020
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Scarica Storia dell'arte contemporanea - Modulo 2 - Prof. Spampinato e più Sintesi del corso in PDF di Storia dell'arte contemporanea solo su Docsity! STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA MODULO II Prof. Spampinato ANNI ’40-50 1. ASTRAZIONE MODERNISTA 2. ESPRESSIONISMO ASTRATTO (ANNI ‘40–‘50): a. ACTION PAINTING b. COLOR FIELD PAINTING 3. GUTAI (1954–ANNI ‘60) 4. ARTE INFORMALE O INFORMEL (ANNI ‘40–‘50) 5. ART BRUT (JEAN DUBUFFET) 6. CoBrA (1948–1951) 7. NEW IMAGES OF MAN (1959) 1. ASTRAZIONE MODERNISTA (circa anni 1860–1960) • Dall’Impressionismo agli anni ‘60. • Tendenza all’astrazione, soprattutto dagli anni ‘10. • Arte non-obiettiva, non-rappresentativa; non-narrativa. • Enfasi su materiali, tecniche, processi. OPERE: Claude Monet, Water Lilies, 1916 Kandinsky, Composition VII, 1913 Malevich, Black Square, 1913 Breton, Manifeste du Surréalisme, 1924 Masson, Automatic Drawing, 1924 Miró, Painting, 1927 Greenberg, Avant-Garde and Kitsch, 1939 Gorky, The Liver is the Cock's Comb, 1944 2. ESPRESSIONISMO ASTRATTO (ANNI ‘40–‘50) • Corrente diffusa nella East Coast degli Stati Uniti. • Si afferma nel 1947–1948. • Espressione di emozioni interiori attraverso composizioni astratte. • Impressione di spontaneità. • Senso di materialità suggerito dall’enfasi verso le pennellate. • Artisti principalmente di base a New York (contribuì a spostare radicalmente la capitale artistica da Parigi a New York) • Parte della più vasta corrente chiamata New York School. • Ispirato dal Surrealismo, in particolar modo dall’ “automatismo psichico” col quale ci si propone di esprimere il funzionamento reale del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione. • A partire dal 1948 si verifica un graduale spostamento dall’automatico all’autografo (stile dell’artista immediatamente riconoscibile). • Diviso in due sottogeneri: “action painting” e “color field painting”. • Teorici di riferimento furono Greenberg e Rosenberg. • Espressione dell’individuo in linea con l’ideologia socialista. • Appoggiato dal governo, istituzioni e media (e.g. LIFE) americani. Opere ACTION PAINTING (l’accento è posto sull’aspetto processuale): Pollock: saldamente aggrappato alla nozione surrealista di automatismo, egli sviluppa la tecnica del dripping che implica la rinuncia a gran parte del controllo autoriale (lasciando agire il peso e la viscosità della pittura, abbandonando il pennello, egli perde il contatto diretto e fisico con la tela). Inoltre ora la tela è posta a terra in posizione orizzontale. Pollock, The Flame, 1938 Pollock, Untitled, 1943 Pollock, Mural, 1943 Pollock, One: Number 31, 1950 Pollock, One: Number 31, 1950 de Kooning: a seguito di un’esposizion e a NY del ’48 si verifica una canonizzazione delle sue opere a favore dei principi di bella composizione e unità autografa. Dalle sue opere emerge una certa violenza maschile. de Kooning, Fire Island, 1946 de Kooning, Excavation, 1950 de Kooning, Woman I, 1950–1952 Kline: sviluppa uno stile autografo caratterizzato da grandi pennellate nere su superfici bianche (cit.calligrafia). Kline, Chief, 1950 Krasner: moglie di Pollock. Produce macchie di colore piatto su tela, conducendoci così verso la color field painting. Krasner, Shattered Light, 1954 Opere COLOR FIELD PAINTING (campitura piatta per campi o bande di colore generalmente monocrome): Newman: cerca di realizzare le sue opere seguendo un processo più concettuale. Sviluppa lo stile autografo con l’utilizzo della “zip” (pennellate in verticale che dividono la tela in più porzioni). Sceglie di utilizzare questo termine al posto di “banda” per porre enfasi sull’attività invece che sullo stato d’essere immoto. Newman, Onement, I, 1948 Newman, Vir Heroicus Sublimis, 1950–1951 Rothko: sviluppa macchie monocrome dall’aspetto rettangolare e con i bordi incerti che paiono muoversi sopra la tela, il cui fondo è dipinto in monocromia. Spesso le tele si sviluppano in verticale e sono prive di cornice. Il suo scopo è di esprimere emozioni umane fondamentali. Rothko, No.3/No.13, 1949 Rothko, No. 10, 1950 Frankenthaler: importantissima come esempio di partecipazione attiva femminile nell’arte. Appena ventenne inventa la tecnica dell’”imbibizione a macchia” (diluisce i colori con sostanze che li rendono estremamente liquidi e li cola su tele non trattate). Influisce particolarmente su Louis e Noland. Frankenthaler, Mountains and Sea, 1952 Louis, Dalet Kaf, 1959 => Colate di colore “parallele”. Louis, Beta Lambda, 1961 Noland, Turnsole, 1961=> Motivi a cerchi concentrici. Kelly, Colors for a Large Wall, 1951 => esprime una resistenza alla penellata espressiva dell’Espressionismo astratto e si dedica all’astrattismo geometrico. Stella, Harran II, 1967 => Usa tele sagomate di grandi dimensioni e ne evidenzia il bordo nella rappresentazione. ANNI ’50-‘60 1. INTERNAZIONALE SITUAZIONISTA (1957–1972) 2. ASSEMBLAGE IN USA (ANNI ‘40–‘50) 3. HAPPENING (ANNI ‘50–‘60) 4. POP ART IN GRAN BRETAGNA (ANNI ‘50–‘60) 5. POP ART IN USA (ANNI ‘60) 6. ANDY WARHOL (ANNI ‘60–‘80) 7. POP ART IN FRANCIA, ITALIA, GERMANIA (ANNI ‘60) 1. INTERNAZIONALE SITUAZIONISTA (1957–1972) • Movimento radicale internazionale con membri in Francia, Italia e Scandinavia. • Nato dalla fusione dei movimenti Lettrista e del Bauhaus Imaginista (1954–57) • Re-immaginazione dei sistemi di potere che governano la vita quotidiana. • Anti-capitalismo in linea con i movimenti politici di sinistra (è il movim.+ politicamente impegnato del dopoguerra). • Geografia, architettura e urbanismo fungono da ambiti di sperimentazione. • Influenza sulla nascita del movimento del 1968 francese. Debord (leader) promuove: • Reazione al consumismo • Partecipazione attiva • Libertà dal lavoro • Realizzazione del potenziale creativo con enfasi sulla spontaneità e il gioco Pratiche proposte dai situazionisti: – Psicogeografia => Studio degli effetti precisi dell'ambiente geografico, coscientemente organizzato o meno, che agisce direttamente sul comportamento affettivo degli individui – Debord. – Deriva => Modo di comportamento sperimentale legato alle condizioni della società urbana: tecnica di passaggio frettoloso e transitorio attraverso vari ambienti. E’ una reinterpretazione di spazi e simboli urbani. – Urbanismo unitario => Teoria dell'impiego di insieme delle arti e tecniche che concorrono alla costruzione integrale di un ambiente in legame dinamico con esperienze di comportamento – Constant. – Détournement (deviazione) => Una variazione satirica di un'opera mediatica precedente, in cui quella appena creata ha un significato antagonista o antitetico rispetto all'originale. Implica una doppia azione poiché espone la natura ideologia di un’immagine mass-mediale e la rifunzionalizza per un uso politico. In questo modo il risultato non può essere inteso né come arte ne come antiarte. Deriva dal collage dadaista e surrealista – Jorn. OPERE: Debord, (Non lavorate mai!), 1953, Parigi Debord, The Naked City, 1957 Illustrazione dalla rivista Internationale Situationniste, No. 6, 1961 Constant, New Babylon Nord, 1958 Jorn, The Avant-Garde Doesn't Give Up, 1962 2. ASSEMBLAGE IN USA (1940s-1950s) • Assemblage= combinazione di elementi tridimensionali. • Incorporazione di oggetti e materiali di uso quotidiano che incarnano lo spirito degli oggetti di massa e dei media. • Origini risalgono alle avanguardie storiche (e.g. Picasso, Tatlin, Duchamp). OPERE: Rauschenberg: opere definite combine-paintings => Rivitalizza oggetti banali elevandoli al rango di oggetti artistici. Rauschenberg, Erased De Kooning Drawing, 1953 Rauschenberg, Bed, 1955 Rauschenberg, Monogram, 1955–1959 Rauschenberg, Retroactive II, 1963 Johns, Flag, 1954–1955 Johns, Target with Four Faces, 1955 3. HAPPENING (ANNI ‘50–‘60) • Evento dal vivo che combina elementi di pittura, teatro, poesia, musica, danza ecc. • Situazione di vita vera messa in moto da un artista. • Le barriere tra performer e pubblico cadono. • Un happening non è mai ripetuto. • Influenzato dall’idea di confondere arte e vita già professata da futuristi e dadaisti. • Connessioni con coevi movimenti artistici come la Pop Art e Fluxus. OPERE: Kaprow, 18 Happenings in 6 Parts, Reuben Gallery, New York, 1959 Kaprow, Yard, Martha Jackson Gallery, New York, 1961 Oldenburg, Snapshot from the City, Ray Gun Show, Judson Gallery, New York 1961 Dine, The Car Crash, Reuben Gallery, New York, 1960 4. POP ART – THE INDEPENDENT GROUP (1952–1955) Gran Bretagna: • Gruppo di artisti associati all’ICA (Institute of Contemporary Art). • Alcuni membri: Hamilton, Paolozzi, Alloway. • Approccio alla cultura popolare schiereandosi contro il modernismo. • Esplorano: modi di esposizione/design, scienza/tecnologia, arte/cultura popolare. • Organizzano mostre e conferenze. • L’interesse per scienza, tecnologia, design e mass media delinea la cosiddetta “Estetica dell’accostamento”. • Spesso è presente un delirante incrocio di feticismi quali sesso, merce e tecnologia. • Ambiguità tra consenso e critica consumistica (es. Pollock si opponeva a questo modello, loro lo inglobano). OPERE: Paolozzi, I Was a Rich Man Plaything, 1947 Sezione di Hamilton e altri, This is Tomorrow, Whitechapel Gallery, Londra, 1956 Hamilton, Just What Makes Today’s Homes so Different, so Appealing?, 1956 Price, Fun Palace, 1964 Archigram, Instant City. Urban Action Tune-Up, 1969 Hockney, A Bigger Splash, 1967 Blake e Haworth, Beatles’s Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, copertina del disco,1967 – POP ART IN USA (ANNI ‘60) • L’appellativo “pop” sta ad indicare arte di massa prodotta in serie (e non arte del/per il popolo). • Poichèa ttinge i propri soggetti dall’universo del quotidiano, essa è socialmente comprensibile da tutti. • Poiché la massa non ha volto, quest’arte dovrà essere il più possibile anonima. • Fumetto visto come unico, residuo veicolo di comunicazione scritta. • Consumismo eletto a sistema di vita. • Ossessivo martellamento pubblicitario. • Mercificazione dell’uomo moderno. OPERE: Lichtenstein, Look Mickey, 1961 Lichtenstein, Hot Dog, 1963 Lichtenstein, White Brushstroke, 1965 Lichtenstein, Whaam!, 1963 Lichtenstein, M-Maybe, 1965 Rosenquist, President Elect, 1960 Rosenquist, F-111, 1965 Ruscha, Large Trademark with Eight Spotlights, 1962 Ruscha, Every Building on Sunset Strip, artist’s book, 1966 Oldenburg, Pastry Case, I, 1961–1962 => scultura Oldenburg, Floor Cake, 1962 => scultura – ANDY WARHOL (ANNI ‘60–‘80) > Business art’s man • Anni ’60: i primi dipinti hanno come soggetto strisce di fumetti o prodotti di largo consumo. • Dal ’62 adotta quasi esclusivamente il procedimento della stampa serigrafica (numerose copie). • Dal ’65 sperimenta l’”estetica della noia” del cinema. • Dal ’72 si concenta soprattutto sul tema del ritratto. OPERE: Illustration for Harper’s Bazaar magazine, 1958 Bat Man, 1960 Campbell’s Soup Cans, 1962 210 Coca Cola Bottles, 1962 Brillo Box, 1964 Mostra The American Supermarket, Paul Bianchini Gallery, New York, 1964 Immagini mediatiche: Ambulance Disaster, 1963 Double Jackie, 1964 Celebrity culture: Turquoise Marilyn, 1962 Elvis 1 and Elvis 2, 1964 Thirteen Most Wanted Men, 1964 Copertine della rivista Interview (1969–oggi) Factory: Sleep, film, 1963 => Estetica della noia Screen Tests, 1964–1966 Outer and Inner Space, 1965 Exploding Plastic Inevitable, multimedia show The Velvet Underground, 1966 Copertina del disco The Velvet Underground and Nico, Verve, 1967 Business Art: Ritratti, anni ‘80 Copertine di dischi realizzate da Warhol su commissione, 1976–1986 Televisione: Campagna pubblicitaria per il brand giapponese TDK, anni ‘80 Andy Warhol’s Fifteen Minutes, MTV, 1986–1987 – NOUVEAU RÉALISME, POP ART in Francia (ANNI ‘60): OPERE: Raysse, High Voltage Painting, 1965 Spoerri, Snare Picture, 1960 César, Compression <<Ricard>>, 1962 – POP ART ITALIANA (ANNI ’60): OPERE: Judd, Untitled, veduta dell’installazione, Dia Foundation, Beacon, NY, 1976 Flavin => tubi neon Flavin, serie di omaggi a Tatlin, veduta dell’installazione, Dia Foundation, Beacon, NY, 1964 Flavin, Untitled, veduta dell’installazione, Dia Foundation, Beacon, NY, 1970 Flavin, Untitled (in Honor of Harold Joachim) 3, 1977 Mostra a cura di McShine, Primary Structures: Younger American and British Sculptors, Jewish Museum, New York, 1966 2. PROCESS ART • Derivazione dal Minimalismo. • Enfasi sul “processo” dell’atto di creazione dell’opera.  Spazio come fattore strutturante a causa della sua forma cubica e del tipo di compressione che produce sull’oggetto. • Figure principali: Morris, Serra, Lewitt. OPERE: Morris, Box with the Sound of Its Own Making, 1961 Morris, Untitled, 1965 Morris, Untitled (L-Beams), 1965 Morris, Scatter Piece, 1968–1969 Morris, Untitled, 1969 Morris, Bodyspacemotionthings, Tate Gallery, Londra, 1971 => Assimilabile a un happening Serra, To Lift, 1967 Serra, Verb List, 1967–1968 Serra, Splashing, Leo Castelli Gallery, New York, 1968 Serra, One Ton Prop (House of Cards), 1969 Serra, Circuit, 1972 Serra, Tilted Arc, 1981 Serra, Ellipses, dagli anni ’90 => Modifica la percezione della forma regolare della stanza LeWitt, Modular Cube, 1965 => Enfasi sull’idea e rinuncia all’autorialità che porterà all’Arte Concettuale. LeWitt, Cube Structures Based on Five Modules, 1971–1974 LeWitt, diagrammi e istruzioni per Wall drawing #337 e Wall drawing #338, 1971 LeWitt, Wall drawing #337: Two part drawing, 1971 LeWitt, Wall Drawing #260, 1975 3. ARTE CONCETTUALE: • Enfasi su concetti e idee rispetto alle qualità formali => Opera come residuato fisico dell’idea che l’ha prodotta.  Implica che tutta la pianificazione + decisioni vengano prese in anticipo e che l'esecuzione sia un affare superficiale. • Negando il prodotto consumistico avanza una critica alla mercificazione dell’arte. • Lavori spesso fondati su istruzioni e documentazioni. • Sviluppo di sistemi, serie e processi. • Uso ricorrente o riferimento al linguaggio. • Forme di arte concettuale sono anche: Minimalismo, Process Art, Arte Povera, Land Art, Fluxus e alcune forme di Institutional Critique. • Produzione ricorrente di multipli ed ephemera come libri, dischi, poster ecc OPERE: Duchamp, Fountain, 1917 Magritte, The Treachery of Images, 1929 => opera proto-concettuale Cage, 4’33”, 1952 (composizione “eseguita” da David Tudor) => performance proto-concettuale Rauschenberg, Erased De Kooning Drawing, 1953 Kosuth: si concentra sulla definizione di oggetti e del ruolo che l’arte ricopre a tale scopo. Kosuth, One and Three Chairs, 1965 Kosuth, Titled (Art as Idea as Idea) The Word “Definition”, 1966–1968 Kosuth, Four Colors Four Words (Orange-Violet-Green-Blue), 1966 Baldessari: soprattutto serie di opere realizzate da un creatore di cartelloni pubblicitari che riflettono su cosa siano arte e pittura. Baldessari, What is Painting, 1966–1968 Baldessari, Tips for Artists Who Want to Sell, 1966–1968 Baldessari, The Cremation Project, 1970 Baldessari, I Will Not Make Any More Boring Art, 197 Baldessari, Throwing Three Balls in the Air to Get a Straight Line, 1973 Weiner: opere ritraenti testi caratterizzati dal punto di vista grafico. Weiner, a 36” x 36” removal to the lathing or support wall of plaster or wallboard from a wall, 1968 Weiner, earth to earth ashes to ashes dust to dust, 1970 Weiner, many things left on the banks of a river inevitably to be swept into the flow, 2014 4. ARTE POVERA: • Movimento nato in Italia e teorizzato dal curatore della loro prima mostra (’67, Genova) Celant.  Povera = 1) uso di materiali poveri/di recupero/primari, simboli di una civiltà umile e marginale; 2) termine in netta contrapposizione all’arte ideologicamente definita ricca, frutto o elemento funzionale (es. Pop) del consumismo. • Esplorazione delle condizioni sociali e politiche.  Movimento, che almeno nelle sue premesse ideologiche, è fortemente politicizzato, anche se non c’è grande omogeneità (è in linea con lo spirito del ’68).  Ad accomunare gli artisti è la tendenza ll’ironia.  Il modello è molto vicino a quello dei situazionisti -> Mossi da un’ideologia anticapitalista.  Premessa ANTITECNOLOGICA = Contrastano l’orientamento altamente tecnologico rinvenuto nella scultura minimalista.  Premessa ANTIMODERNA = Importanza conferita all’elemento artigianale (in opposizione al culto dell’oggetto industriale) per reinvestire l’oggetto artigianale del potere rinnovato della memoria.  Premessa ANTIRAZIONALISTA  Riferimenti alla natura (vegetali e minerali).  Uso di materiali industriali.  Modelli artistici da cui presero ispirazione = Manzoni / Burri /Fontana • Figure principali: Iannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Giuseppe Penone, Gilberto Zorio. OPERE: Fabro, L’Italia rovesciata, 1968 Pistoletto, Uomo in piedi, 1962 Pistoletto, Venere degli stracci, 1967 => Interesse particolare alla dimensione temporale dell’opera. Merz, Igloo di Giap, 1968 => Critica soprattutto all’ossessione per i comfort. Merz, Sit-in, 1968 Pascali, Vedova Blu, 1968 Boetti, Io che prendo il sole a Torino, 1969 Boetti, Oggi è venerdì ventisette marzo millenovecentosettanta, 1970 Kounellis, Margherita con fuoco, 1967 => Tende a sottolineare i concetti di energia e forza. Kounellis, Senza titolo (porta murata con pietre), 1969 Kounellis, Senza titolo, 1969 Penone, Albero, 1969 Anselmo, Invisibile, 1971 5. FLUXUS: • Termine coniato da Maciunas. • Movimento internazionale. • Produzione di eventi, performance, oggetti. • Enfasi sul processo rispetto al prodotto e sulle istruzioni per stimolare l’immaginazione. • Sguardo satirico nei confronti della “arte alta”. • Produzione di multipli come forma d’arte democratica. • Dimensione interattiva finalizzata a coinvolgere lo spettatore. • Figure principali: Higgins, Watts, Hansen, Maciunas, Yoko Ono, La Monte Young, Filliou e Knowles. OPERE: La Monte Young, Composition 5, 1960 Higgins, Graphis 82, 1960 Brecht, Three Telephone Events, Spring 1961 Brecht, Water Yam, 1962 Paik, Robot K-456, 1964 Maciunas, Flux Year Box 2, 1967 6. LIBRI, DISCHI ED EPHEMERA D’ARTISTA: • Genere che nacque ancora nel ‘700 con William Blake. • Cruciali furono i libri di artista dei futuristi (es. Fortunato De Pero). • Vi si dedicarono anche artisti concettuali e Pop (es Ruscha) e della Process Art (es. LeWitt). • Idea di arte che può essere realizzata da chiunque a partire da una serie di istruzioni. • Il disco diventa emblematico in quanto permette un tipo di circolazione diversa dell’arte. • Si sviluppano spazi espositivi alternativi sostenuti ad es. da associazioni no-profit. OPERE: Blake, Songs of Innocence and of Experience, 1789 Depero, Dinamo-Azari, 1927 Roth, Alcuni libri d’artista, anni ’50–’90 International Situationniste, rivista, 1958–1969 Ed Ruscha, Alcuni libri d’artista, 1963–1978 LeWitt, Alcuni libri d’artista, 1960s–1970s Dischi di artisti concettuali come Beuys, Weiner e Roth Printed Matter Inc., New York, fondato nel 1976 7. INSTITUTIONAL CRITIQUE: • Gli artisti si schierano contro la sponsorizzazione delle mostre da parte di privati connessi all’èlite cittadina (soprattutto vs Rock Feller, compratore d’arte e direttore del MoMa). • Le proteste sfociano in rivolte. • Tra il ’69-’71 nasce il movimento AWC che si occupa di azioni politico-culturali e avanza la visione dell’artista come lavoratore. Vogliono che l’artista possa mantenere un controllo sulle sue opere d’arte anche dopo che queste vengono vendute => Redigono un contratto di compra-vendita delle opere. • Nasce il movimento GAAG. ANNI ‘70 1. TROPICÁLIA (ANNI ‘60) 2. PERFORMANCE ART (ANNI ‘60–‘70) 3. ARTE FEMMINISTA (ANNI ‘60–’70) 4. ARTE VIDEO (ANNI ‘60–’70) 1. TROPICÁLIA (ANNI ‘60) • Movimento d'avanguardia brasiliano. • Vicino alla controcultura anni ’60 (movimenti di protesta). • Neo-concretismo: rilettura del concretismo (Svizzera+Italia) da un punto di vista performativo. • Il pubblico è invitato ad interagire da protagonista (spesso vi sono istruzioni) => opere importanti in quanto stimolatori di processi e non in quanto oggetti. • Movimento che comprende un ambito artistico e uno musicale. OPERE: Clark, lavori degli anni ‘60 dalla serie Bicho, installazione, MoMA, New York, 2015 Clark, Bicho de Bolso, 1966 Clark, Dialog Goggles, 1968 Oiticia, Parangoles (Caetano Veloso), 1964 Oiticica, Tropicália, 1967 2. PERFORMANCE ART • Ispirazione da: avanguardie storiche, Happening, Klein. • Riferimenti anche a teatro, cinema, cabaret ecc. • Performance definite da alcuni “azioni” (e.g. Joseph Beuys). • Il corpo come soggetto e oggetto al contempo. • Attenzione sul corpo per liberarsi dai medium tradizionali => Emerge il concetto di “scultura sociale” (cit Beuys). • Attenzione per il ruolo dello spettatore, provocato o reso attivo. OPERE: Beuys, How to Explain Pictures to a Dead Hare, 1965 Coyote: I Like America and America Likes Me, 1974 Beuys, Bureau for the Organization of Direct Democracy, Documenta 5, Kassel, 1972 Yoko Ono, pagine dal libro Grapefuit, 1964 Yoko Ono, Cut Piece, 1965 Nitsch, Action, 1968 Brus, Kunst und Revolution, Università di Vienna, 1968 Acconci, Following Piece, 1969 Acconci, Trademarks, 1970 Burden, Five Days Locker Piece, 1971 Burden, Shoot, 1971 Abramovic, Rhythm 0, 1974 Abramović e Ulay, Imponderabilia, GAM, Bologna, 1977 Abramović e Ulay, AAA.AAA, 1978 Abramovic, The Artist is Present, MoMA, New York, 2 Gilbert & George, Underneath the Arches, 1969 Gilbert & George, Red Sculpture, 1975 3. ARTE FEMMINISTA (ANNI ‘60–’70) • Ribaltamento di una storia dell’arte dominata da uomini. • Inclusione della prospettiva della donna. • Materiali e forme che richiamano il corpo. • Esplorazione del valore dell'immagine della carne come materiale. • Reazioni a movimenti precedenti come Espressionismo Astratto, Minimalismo e Pop Art. • Convergenze con Fluxus, performance art e arte video. • Temi femministi sempre più consistenti nell’arte dagli anni ’80 in poi. OPERE: Schneemann, Eye Body, 1963 Schneemann, Meat Joy, 1964 Kusama, Self-Portrait, 1962 => Parodia della forma fallica tramite “ripetizione ossessiva” in orizzontale. Kusama, Infinity Mirror Room – Phalli’s Field, 1965 Hesse, Untitled or Not Yet, 1966 Hesse, Accession II, 1967–1968 Hesse, Repetition Nineteen III, 1968 Bourgeois, Femme Maison, 1946–1947 Bourgeois, Fillette, 1968 Bourgeois, Spider, TATE Modern, Londra, 1994 Niki de Saint Phalle, Hon, Moderna Museet, Stoccolma, 1968 Export, Touch Cinema, 1968 Jonas, Mirror Piece I, 1969 Horn, Finger Gloves, 1972 Edelson, Some Living American Women Artist/Last Supper, 1972 Benglis, Artforum Advertisement, 1974 Mendieta, Untitled (Facial Hair Transplant), 1972 Mendieta, Silueta Series, 1974 La Rocca, Le Mie Parole e Tu?, 1974–1975 Chicago, The Dinner Party, 1979 4. ARTE VIDEO • Diversa dal cinema e dal cinema d’artista. • Si propone di apportare modifiche e manipolazioni alla tecnologia. • Alcuni artisti si dedicano a forme sperimentali di programmi televisivi per cercare di contrastare il potere della televisione commerciale. • Fornisce una risposta alla TV, accusa di rendere spettatori passivi. • Per evidenziare le dinamiche coercitive e passive messe in atto dai media, questi artisti tendono a dislocare geograficamente lo spettatore attraverso l’uso dei media cosicchè esso diventi sia soggetto che oggetto. • Si diffonde con l’immissione sul mercato di videocamere portatili (grande importanza del Sony Portapack, ‘65). • Specificità del medium: vedere in diretta la realtà mediata (a differenza delle altre arti visive, il video è in grado di registrare e trasmettere allo stesso tempo). • Interesse e replica di sistemi a circuito chiuso (videosorveglianza). OPERE: Cage altera il suono di un pianoforte inserendo vari oggetti nelle corde, anni '50 Paik, Participation TV, 1963 Paik, Magnet TV, 1965 Paik e Moorman, Concerto for TV, Cello and Videotapes, 1971 Paik, Good Morning Mr. Orwell, 1984 Paik, Uncle, 1986 Paik, Dadaikseon, 1988 Sony Portapack, 1965 Michael Shamberg e Raindance Corporation, Guerrilla Television, copertina del libro, 1971 Farm, Media Bus, 1971 + 1975 Gillette e Schneider, Wipe Cycle, 1969 Nauman, Live-Taped Video Corridor, Dia Foundation, Beacon, NY, 1970 Graham, TV Camera/Monitor Performance, 1970 Graham, Present Continuous Past(s), 1974 Acconci, Centers, 1971 Campus, Three Transitions, 1973 Benglis, Now, 1973 Lawler: focus sullo statuto di arte come “valore di scambio segnico” (le opere incarnano la personalità dei loro proprietari e quindi il loro valore di scambio consiste nell’essere un segno). Lawler, Statue Before Painting, Perseus with the Head of Medusa by Canova, 1982 Lawler, Arranged by Mera and Donald Rubell, New York City, 1982 Lawler, Pollock and Tureen, Arranged by Mr. and Mrs. Burton Tremaine, Connecticut, 1984 Sherman: focus sull’artificialità del cinema e sulla donna che assume il ruolo di oggetto di uno sguardo voyeuristico Maschile (cit. Mulvey). Essendo lei la protagonista delle sue opere, si avvicina al concetto di performance. Sherman, dalla serie Untitled Film Stills, 1977–1980 Sherman, Rear Screen Projections: Untitled #66, 1980 Sherman, Centerfolds/Horizontals: Untitled #96, 1981 Sherman, Fairy Tales: Untitled #153, 1985 Birnbaum: focus sul processo di artificializzazione che la donna dovrebbe subire per essere considerata un’eroina + stereotipi femminili. Birnbaum, Technology/ Transformation: Wonder Woman, 1978 Birnbaum, Kiss the Girls: Make Them Cry, 1979 Kruger: utilizza fotografie prese da diverse fonti per incollare su di esse delle taglienti dichiarazioni verbali. Kruger, Pictures and Promises: A Display of Advertising, Slogans and Inventions, The Kitchen, NY, 1981 Kruger, Untitled (Your Manias Become Science), 1981 Kruger, Untitled (You Construct Intricate Rituals Which Allow You to Touch the Skin of Other Men), 1981 Kruger, Untitled (Your Gaze Hits the Side of my Face), 1981 Kruger, Untitled (You Are Not Yourself), 1981 Kruger, We Won’t Play Nature to Your Culture, 1983 Kruger, Untitled (We Don’t Need Another Hero), 1987 Kruger, Untitled (I Shop Therefore I Am), 1987 Kruger, Picturing Greatness, progetto curatoriale, MoMA, New York, 1988 Kruger, Untitled (Your Body is a Battleground), 1989 Kruger, installazione, Mary Boone Gallery, New York, 1991 3. PICTURES E MEDIA OPERE: Charlesworth, dalla serie Modern History, 1977 Charlesworth, dalla serie Stills, 1980 Charlesworth, Rider, 1983 Charlesworth, Objects of Desire: Figures, 1983 Prince: focus sugli stereotipi femminili. Prince, Untitled (Couple), 1977 Prince, Untitled (Living Rooms), 1977 Prince, Untitled (Four Women Looking in The Same Direction), 1977 Prince, dalla serie Cowboys, 1980–1992 Prince, dalla serie Girlfriends, anni ‘90 Prince, dalla serie Celebrities, anni ‘90 Prince, dalla serie Nurse Paintings, anni ‘00 Prince, copertina del disco dei Sonic Youth, Sonic Nurse, 2004 4. PASTICHE • Parola di origine francese che in italiano significa “pasticcio” e venne usata dal filosofo Jameson. • I media hanno contribuito ad una cancellazione della storia. Jamenson la chiama “schizofrenia” = “perdita della storia”. • È definito “parodia bianca”= parodia svuotata della sua funzione politica e satirica. • Il pastiche coinvolge più pratiche artistiche. OPERE: In musica: Heads, Road to Nowhere, videoclip diretto da David Byrne e Stephen R. Johnson, 1985 In letteratura: Belting, The End of the History of Art?, 1987 Fukuyama, The End of History and the Last Man, 1992 In arte: Duchamp, L.H.O.O.Q., 1919 Arredi prodotti dal collettivo milanese Memphis, attivo negli anni ‘80 Contaminazione delle pratiche artistiche: Anderson, United States, 1981 Anderson, O Superman, Warner Bros 1981 Campionamento e remix: Valley Model 200-1 video switcher, 1980s Rist, I’m Not the Girl Who Misses Much, 1986 Arte del giradischi: Marclay, Recycled Records, 1983 Pittura: Richter: il suo pastiche emerge dai continui cambi di stili e soggetti con frequenti riferimenti a opere del passato. Richter, Nude Descending the Staircase, 1965 Richter, 256 Colors, 1974 Richter, Abstract Painting, 1980 Richter, Skull, 1983 Richter, Barn, 1984 Richter, October 18, 1977: Man Shot Down 1, 1988 Richter, October 18, 1977: Confrontation 3, 1988 Richter, October 18, 1977: Funeral, 1988 Stencil: Wool, Untitled, 1987 Wool, Apocalypse Now, 1988 Wool, Untitled, Carnegie Museum of Art, Pittsburgh, 1991–1992 Wool, Untitled, 1996 5. NEO-ESPRESSIONISMO • Corrente pittorica internazionale nata alla fine degli anni ‘70. • Reazione contro Arte Concettuale e Minimalismo. • Anti-intellettuale e anti-accademica. • Soggetti ricorrenti: corpo umano, oggetti quotidiani, interni, media. • Ritorno a temi mitici e storici. • Uso ricorrente di linguaggio testuale mescolato alle immagini. • Stile rude ed emozionale. • Riferimenti a Espressionismo, Espressioniamo Astratto e Pop Art. • Stile che domina il mercato dell’arte negli anni ’80. • Spesso criticato da storici e critici dell’arte radicali. • Quasi solo artisti uomini. Le poche donne emarginate. OPERE: Neo-espressionismo AMERICANO: Salle, We’ll Shake the Bag, 1980 Salle, Poverty is No Disgrace, 1982 Salle, Lampwick’s Dilemma, 1989 Schnabel: mescola allusioni allarte alta con materiali di cultura bassa. Schnabel, St. Francis in Ecstasy, 1980 Schnabel, The Exile, 1980 Fischl: focus su perversioni e intimità domestica. Fischl, Bad Boy, 1981 Fischl, The Old Man’s Boat and the Old Man’s Dog, 1982 Murray, Breaking, 1980 Nuovi Selvaggi (GERMANIA): Baselitz, The Brucke Chorus, 1982 Polke, Knochen Mobile, 1981 Kippenberger, Dialogue with the Youth of Today, 1981 Kippenberger, Untitled, 1988 Oehlen, Untitled, 1989 Neo-Espressionismo in AUSTRIA (chiave femminista): Lassnig, Woman Power, 1979 Transavanguardia (ITALIA): Clemente, Perseverance, 1982 Cucchi, Musica Ebbra, 1982 Paladino, Untitled, 1985 6. NEO-GEO • Corrente artistica nata a New York. • Termine usato per una mostra del 1986 alla Sonnabend Gallery, New York. • Astrazione geometrica. • Prende ironicamente le distanze dall’arte astratta trattandola più come un magazzino di readymade da cui attingere. In questo senso risulta più vicina all’arte di appropriazione che alla pittura astratta. • Quest’ambiguità di fondo, secondo cui la Neo-Geo si avvicina sia alla pittura astratta che all’arte di appropriazione e non le tratta come opposizioni, implica che la sua posizione venga identificata come “complicità dissenziente”. • Geometria come metafora di una realtà artificiale. • Sostituzione del reale con segni del reale => Iperrealismo. • Critica/approvazione alla cultura consumistica. • Tecnologia vista come promessa e minaccia. • Pastiche di elementi da Minimalismo e Pop Art. • La commodity sculpture rompe metodicamente i confini tra arte alta e cultura delle merci. • Inspirazione da filosofi come Baudrillard. • Figure principali: Halley, Steinbach, Koons. ANNI ‘90 1. POST HUMAN ART 2. ABJECT ART 3. YOUNG BRITISH ARTISTS (YBAs) 4. POSTCOLONIALISMO 5. ARTE AFROAMERICANA 6. GLOBALIZZAZIONE 7. ESTETICA RELAZIONALE (TEORIA) 8. SPAZI PER CONVERSARE 9. IL VISITATORE COME SPETTATORE 10. REALTA VS. RAPPRESENTAZIONE 11. LA MOSTRA COME PARCO GIOCHI 12. AMBIENTI IMMERSIVI 13. FORME DISIMPEGNATE DI INSTITUTIONAL CRITIQUE 1. POST HUMAN ART • Riflessioni su un nuovo tipo di essere umano. • Modificazioni corporee prodotte da tecnologie, scienza e media => Focus sulla chirurgia plastica. • Deitch curò Artificial Nature (1990) e Post Human (1992). • Influenze arrivano dalla fantascienza. • Confusione tra arti visive e cultura pop. • Figure principali: Barney, Mori, Cunningham. OPERE: Artificial Nature, mostra a cura di Deitch, Deste Foundation, Atene, 1990 Deitch, copertina e pagina dal libro che accompagna la mostra Post Human, 1992 Barney: si concentra soprattutto su performance riprendendo temi mitici, religiosi, storici e fantastici. Barney, Drawing Restraint 2, performance, 1988 Barney about Drawing Restraint Barney, Cremaster 5, video, 1997 Barney, Cremaster Cycle, veduta dell‘installazione, Guggenheim Museum, New York, 2003 Stelarc: Internet Art + uso distopico di protesi. Stelarc, The Third Hand, 1981 Stelarc, Ping Body, 1996 Stelarc, Extra Ear, 2006 ORLAN, Omniprésence Smile of Pleasure, 7th Surgery Performance, 1993 Portrait of ORLAN by Fabrice Leveque, 1997 Mori: Sottocultura giapponese di manga + anime. Mori, Play With Me, 1994 => Mori, Birth of a Star, 1995 Mori, Pureland, 1996 Cunningham: focus su deformità grottesche. Cunningham, copertina del disco e videoclip per Aphex Twin, Windowlicker, 1999 Cunningham, videoclip per Björk,, All Is Full of Love, 1999 Kanda, copertina del disco per Björk, Utopia, 2014 2. ABJECT ART • Mostra Abject Art, Whitney Museum, New York, 1993 (a cura studenti ISP) • La crisi e conseguente disperazione per il periodo dell’Aids e della sempre più crescente povertà degli anni ’90 porta questi artisti a inscenare la regressione come espressione di protesta e sfida. • Abject =abietto (Kristeva, condizione di identità frammentata e collasso dei significati). • Uncanny =perturbante (Freud, il familiare che diviene terrificante). • Riferimenti teorici alla psicoanalisi: Freud, Kristeva. • Freud afferma che la civiltà si fonda sulla rimozione del corpo basso per privilegiare il corpo eretto, indicatore di genialità e vista. Alla luce di quest’idea, l’Arte Abietta cerca di rovesciare questo passo verso la civiltà attraverso un’ostentazione dell’anale e del fecale. • Riferimenti al corpo e fluidi corporei (e.g. sangue, urina ecc.). • Sensazione di repulsione e disgusto. • Argomenti controversi (e.g. morte, malattia, perversioni sessuali, abusi). • Produzione scultorea con riferimenti a bambole e manichini. • Ispirazione dal Surrealismo. • Produzione in forma di performance, video e installazioni. • Figure principali: McCarthy, Kelley, Sherman. OPERE: McCarthy: attacca l’ordine simbolico con performance di regressione infantile. McCarthy, The Garden, 1992 McCarthy, Spaghetti Man, 199 McCarthy, Pinocchio Pipenose Householddilemma, 1994 McCarthy, Santa Chocolate Shop, 1997 Kelley: spesso attinge ad aspetti della sua infanzia. Kelley, Banana Man, 1983 Kelley, Nostalgic Depiction of the Innocence of Childhood, 1990 Kelley, Ahh...Youth!, 1991/2008 McCarthy e Kelley, Heidi, 1992 Kelley, Educational Complex, 1995 Kelley, Mostra The Uncanny, Sonsbeek ’93, Arnhem, NL, 1993 + Tate Liverpool, 2004 Gober, Untitled (Leg), 1989 Gober, Wedding Gown in front of Hanging Man/Sleeping Man, 1989 Gober, Untitled, 1994 Gober, Untitled, 1995–1997 Ray: tende a riproporre il suo aspetto fisico tramite manichini perturbanti. Ray, Male Mannequin, 1990 Ray, Fall ‘91, 1992 Ray, Oh! Cahrley, Charley, Charley…, 1992 Sherman, Untitled #191, 1989 Sherman, Untitled #263, 1992 Sherman, Untitled #261, 1992 Smith, Tail, 1992 Smith, Virgin Mary, 1992 Serrano: mescola temi religiosi a fluidi corporei. Serrano, Piss Christ, 1987 Serrano, Semen and Blood III, 1990 3. YOUNG BRITISH ARTISTS (YBAs) • Movimento artistico inglese emerso alla fine degli anni ‘80 e primi ’90. • Tematiche e immaginario provocatorio: morte, sesso, droghe. • Supportato da Saatchi, proprietario dell’omonima agenzia pubblicitaria. • Operazioni concettuali, ma presentate in forme spettacolari e accessibili. • Influenze dal Surrealismo e dal Punk. • Mostre: Freeze (1988); Young British Artists (1992); Sensation (1997). • Figure principali: Hirst, Lucas, Emin. OPERE: Whiteread: focus su calchi di oggetti che riproduce in negativo. Whiteread, Untitled (Mattress), 1991 Whiteread, House, 1993 Hirst: riferimenti alla farmaceutica e impiego di animali morti. Hirst, Enemy, 1988–1989 Hirst, A Thousand Years, 1990 Hirst, Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living, 1992 Hirst, Controlled Substances, 1994 Hirst, Hymn, 1999 Hirst, Beautiful Inside My Head Forever, asta presso Sotheby’s, Londra, 2008 Hirst, For the Love of God, 2007 Turk, Pop, 1993 Billingham, Ray’s A Laugh, 1996 Lucas: taglio femminista che si manifesta soprattutto con una serie di provocanti e autoironici autoritratti. Lucas, Au Naturel, 1994 Lucas, Self Portrait With Fried Eggs, 1996 Lucas, Bunny, 1997 Emin: tratta temi sociali mescolando opere d’arte a temi autobiografici. Emin, My Bed, 1998 Emin, Everyone I Ever Slept With: 1963-1995, 1995 Ofili, The Adoration of Captain Shit and the Legend of the Black Stars, 1998 Ofili, The Holy Virgin Mary, 1996 Jake and Dinos Chapman, Great Deeds! Against the Dead, 1994 Jake and Dinos Chapman, Hell, 2000 4. POSTCOLONIALISMO: • Dagli anni ’60 l’abitudine di mettere in crisi i valori della cultura occidentale è vicino ad un sentimento anti- coloniale e anti-razzista, una critica allo sfruttamento e alla sottomissione da parte dei popoli occidentali. • Movimento culturale e artistico di derivazione postmodernista il quale sostiene che le dinamiche che regolano occidente e non occidente dovrebbero essere riscritte, valorizzando le realtà per secoli discriminate e sottomesse. • Le operazioni di Meireies e del gruppo ASCO sono pioneristiche per l’introduzione di queste tematiche nell’arte occidentale. • Un evento epocale fu la mostra Les Magiciens de le terre curata da Martin (’89, Parigi) che espose opere di artisti occidentali e non, ponendole sullo stesso piano. => Idea che nessuna opera può essere definita migliore di un'altra perché appartengono a due mondi diversi che non possono quindi essere messi a confronto. • Il teorico Zizek afferma però che il multiculturalismo proposto è indice di una forma di razzismo in quanto soddisfa un desiderio pornografico per l’anomalo che più di tutti oggi travolge l’Africa. Inoltre, l’accettazione OPERE: Traffic, a cura di Nicolas Bourriaud, CAPC Musée d'art Contemporain, Bordeaux, 1996 Gonzales-Torres, Perfect Lovers, 1987–1990 Gonzales-Torres, Untitled, 1991 Gonzales-Torres, Untitled, 1991 Gonzales-Torres, Untitled (Portrait of Ross in L.A.), 1991 Le seguenti classificazioni indicano i diversi sviluppi dell’Estetica Relazionale sebbene non le appartengano. 8. SPAZI PER COVERSARE OPERE: Tiravanija: sfrutta il cibo e gli utensili ad esso correlati come scusa per interagire. Tiravanija, Untitled (Pad Thai), Paula Allen Gallery, New York, 1990 Tiravanija, Untitled (Free), 303 Gallery, New York, 1992 Gillick: sfrutta elementi di design di carattere minimale per stimolare la relazione. Gillick, (The What If? Scenario) Report Platform, 1996 Gillick, One Long Walk, Two short piers…, Bonn, Germania, 2010 Utopia Station, a cura di Nesbit, Tiravanijia e Obrist, 50a Biennale di Venezia, 2003. 9. IL VISITATORE COME SPETTATORE:  Serie di operazioni che cercano di sottolineare quanto un visitatore sia anche uno spettatore dei mass media.  Nel guardare e partecipare alle mostre contemporanee c’è quell’azione voyegristica, come per la tv. OPERE: Beecroft: performance che volutamente mancano di elementi relazionali tra le modelle e il pubblico. Beecroft, VB01, Galleria Luciano Inga Pin, Milano, 1993 Beecroft, VB26, Galleria Lia Rumma, Napoli 1997 Beecroft, VB35, Guggenheim Museum, New York, 1998 Amorales, Amorales vs. Amorales, 2000 Amorales, Nuevos Ricos, Kunsthalle Fridericianum, Kassel, 2009 Collins, Baghdad Screen Tests, 2002 Collins, The World Won't Listen, 2005 10. REALTA VS. RAPPRESENTAZIONE OPERE: Huyghe: compenetrazione disorientante tra realtà e finzione. Huyghe, The Third Memory, 1999 Huyghe, Human Mask, 2014 Huyghe, cane con zampa rosa circola tra gli ambienti del LACMA, Los Angeles, 2015 Parreno, No More Reality: La Manifestation, 1991 Parreno, Marquee, Guggenheim Museum, New York, 2008 Parreno, Anywhere Out of The World, 2000 Huyghe, One Million Kingdoms, 2001 Uklanski, The Nazis, 1998 => Quanto la cinematografia possa influire sulla percezione e giudizio di un fenomeno. Fischer, Untitled, 1993 Guo-Qiang, Fetus Movement II: Project for Extraterrestrials No. 9, 1992 Guo-Qiang, Transient Rainbow, New York, 2002 11. LA MOSTRA COME PARCO GIOCHI OPERE: Holler: focus sul ribaltamento della realtà. Holler, Upside Down Goggles, 1994 Holler, The Unilever Series, Tate Modern, Londra, 2007 Holler, Upside-Down Mushroom Room, Fondazione Prada, Milano, 2000 Eliasson, The Weather Project, Tate Modern, Londra, 2003 Eliasson, Take Your Time, 2008 Eliasson, Your Atmospheric Atlas, Museum of Contemporary Art, Kanazawa, 2009–2010 Neto: attenzione verso nuovi materiali sintetici con i quali lo spettatore può interagire. Neto, Navedenga, 1998 Neto, E o Bicho, 2001 Orozco, Oval Billiard Table, 1996 Orozco, The Ping Pong Table, 1998 Creed, Work No. 227, 2000 Creed, Work No. 247 Half the air in a given space, 2000 Creed, Work No. 850, Tate Britain, Londra, 2008 12. AMBIENTI IMMERSIVI  Fare in modo che gli spettatori di fronte al lavoro possano prenderne parte e esserne coinvolti, ma non come attori. OPERE: Gonzalez-Foerster, Et la Chambre Orange, 1992 Gonzalez-Foerster, Roman de Munster, Skulptur Projekte Munster, 2007 West: focus su sedie/panche/poltrone ecc. West, Ordinary Language, 1993 West, Schlieren, 2010 Rhoades: installazioni caratterizzate da surlpus di oggetti che creano caos. Rhoades, Uno Momento. The Theatre in My Dick. A Look to the Physical/Ephemeral, 1996 Rhoades, My Madinah. In Pursuit of my ermitage…, 2004 Hirschhorn, Bataille Monument, Documenta 11, Kassel, 2002 Hirschhorn, The Eye, Secession, Vienna, 2008 Hirschhorn, Universal Gym, Gladstone Gallery, New York, 2009 13. FORME DISIMPEGNATE DI INSTITUTIONAL CRITIQUE • Riprendono elementi della Critica Istituzionale, ma in chiave tipica dell’Estetica Relazionale quindi con un approcio improntato al divertimento. PERFORMANCE + OPERE: Fraser, Museum Highlights: A Gallery Talk, Philadelphia Museum of Art, 1989 Fraser, Museum Highlights: A Gallery Talk, Philadelphia Museum of Art, 1989 Fraser, Little Frank and His Carp, 2001 Fraser, Untitled, 2003 Cattelan, Strategie, 1990 Cattelan, A Sunday in Rivara, 1991 Cattelan,Untitled, 1998 Cattelan, The Perfect Day, 1999 Cattelan, The 6th International Caribbean Biennal, Isola di Saint Kitts, Caraibi, 1999 Cattelan, All, Guggenheim Museum, New York, 2011 Sehgal, This is So Contemporary, Padiglione Germania, Biennale di Venezia, 2005 Sehgal, The Kiss, Guggenheim Museum, New York, 2010 Sehgal, Ann Lee, Frieze Art Fair, New York, 2011 Sehgal, What is an Enigma?, Palais de Tokyo, Parigi, 2016 14. IL “TRIONFO” DELLA PITTURA  Alla fine degli anni ’80 ci furono artisti che adottarono un atteggiamento diverso: preferivano chiudersi nel loro studio e lavorare da soli.  In questo panorama torna il primato della pittura nella quale si sviluppano nuove forme di astrazione.  Ritorna l’idea romantica del pittore che vuole far proprio tutto ciò che percepisce attraverso la pittura, che torna ad essere qualcosa di intimo e quotidiano. OPERE: Tuymans, Rearview Mirror, 1986 Tuymans, Secrets, 1990 Tuymans, Superstition, 1994 Dumas, Genetic Longing, 1984 Dumas, The Painter, 1994 Dumas, Skulls, 2011–2015 Peyton, Swan (Leonardo di Caprio), 1998 Sasnal, Shoah (Forest), 2003 Rauch: ha sviluppato una pittura che richiama il Surrealismo, elementi astratti e fauvismo. Il suo è un approcio trionfalistico in chiave macista. Rauch, Unbearable Naturalism, 1998 Rauch, Die Kontrolle, 2010 Doig, Country Rock, 1998–1999 Doig, 100 Years Ago, 2001 Brown: rappresentazioni di tipo orgiastico con ripresa dell’Espressionismo tedesco. Brown, Puce Moment, 1997 Brown, High Society, 1998 Currin: focus sull’aspetto grottesco della borghesia americana e alla relativa ossessione estetica. Currin, The Cripple, 1997 Currin, The Bra Shop, 1997 Currin, Park City Grill, 2000 15. NUOVE FORME DI ASTRAZIONE PITTORICA  Realtà sempre più smaterializzata OPERE: Winters: riproduce un immaginario scientifico-informatico. Winters, Point, 1985 Winters, Computational Architecture, 1995 Ritchie: riferimenti alla struttura cellulare. Ritchie, Trouble in Mind, 1996 Ritchie, Self Portrait 2064, 2003 Ackermann: continui riferimenti all’ambiente esterno e ai suoi viaggi + aeropittura di origine futurista. Ackermann, Mental Map: Evasion V, 1996 ANNI ‘00–‘10 1. GROUP MATERIAL E LA CRISI DELL’AIDS 2. PEDAGOGIC ART 3. ARTE PUBBLICA 4. QUESTIONI D’AUTORITÀ 5. ECONOMIE ALTERNATIVE E MEDIA TATTICI 6. RE-ENACTMENT 7. UNMONUMENTAL 8. DISPERSION 9. POST-PITTURA 10. STOCK PHOTOGRAPHY 1. GROUP MATERIAL (’79-’81) E LA CRISI DELL’AIDS  Collettivo newyorkese a cui parteciparono molti artisti diversi tra loro ma che avevano in comune uno spazio di azione e questioni anagrafiche.  Dura poco, dal 1979 al 1981 ma nonostante tutto il gruppo riesce a sviluppare uno stile più omogeneo. È difficile che si parli delle opere dei singoli artisti perché l’idea era quella di una produzione artistica collettiva, appunto, di un gruppo. OPERE: Group Material, The People’s Choice, 1981 Group Material, DA ZI BAOS, 1982 Group Material, avviso per Town Meeting, parte del progetto On Democracy, DIA Foundation, NY, 1988 Group Material, AIDS Timeline, University of California Berkeley Art Museum, 1989 ACT UP: gruppo attivista che usa un linguaggio artistico per delle manifestazioni che ricalcano delle vere e proprie performance artistiche riguardanti il tema dell’Aids. Silence = Death, ACT UP logo e manifestazione, 1986 Die-in organizzato da ACT UP, New York, fine anni ‘80 ACT UP, Let the Record Show, New Museum, New York, 1988 Fury, The Government has Blood in Its Hands, 1989 Fury, Kissing Doesn’t Kill, 1989 Haring, Ignorance = Fear, poster, 1989 => Calligrafia pittografica. General Idea: collettivo attivo a San Francisco a fine anni ’80. General Idea, IMAGEVIRUS, San Francisco 1988 => Indiana, LOVE, 1967 General Idea, One Year of AZT, 1991 Goldin, Gotscho Kissing Gilles, 1993 2. PEDAGOGIC ART  Esperimenti educativi svolti principalmente tramite conferenze, seminari, biblioteche, sale di lettura, pubblicazioni, workshop e persino scuole in piena regola volti al confronto interpersonale. OPERE: Beuys, Bureau for the Organization of Direct Democracy, Documenta 5, Kassel, 1972 Beuys, Free International University for Creativity and Interdisciplinary Research, 1973–mid 1990s Beuys, 100 days of the Free International University, Documenta 6, Kassel, 1977 Lacy, Three Weeks in May, 1977 Lacy, Crystal Quilt, 1985–1987 Lacy, The Oakland Project, 1990–2000 Bruguera, The Burden of Guilt, 1997 Bruguera, Cátedra Arte de Conducta (Scuola d’arte del comportamento), dal 2002 Chan: fenomeno che può essere considerato di arte pubblica. Chan, Waiting for Godot in New Orleans, 2007 Chan, Waiting for Godot in New Orleans, book and installation view at MoMA, 2007 Fallen Fruit: collettivo composto da 2 artisti che incentrano la loro produzione su frutta e prodotti alternativi a quelli in commercio presso i supermercati. Fallen Fruit , Public Fruit Map, Silver Lake, California, 2004 Fallen Fruit, Public Fruit Jam, Los Angeles, metà anni ‘00 3. ARTE PUBBLICA  Prendono di mira una vecchia idea di arte: il monumento.  Creano degli anti-monumenti, che più che monumenti sono produzioni effimere che non hanno la forma tipica di un monumento. OPERE: Jaar: discorso critico nei confronti dei paesi colonizzati. Jaar, This is Not America, 1987 Jaar, Rwanda Project, Malmo, Svezia, 1994–2000 Wodiczko: mostra elementi che richiamano la cultura americana. Wodiczko, 1988 Hirshhorn Museum, Washington, DC, 1988 Wodiczko, The Homeless Vehicle, 1987–1988 Rakowitz, paraSITE Homeless Shelter, 1997 Rakowitz, The Invisible Enemy Should Not Exist (Lamassu), Trafalgar Square, London, 2018 4. QUESTIONI D’AUTORITÀ OPERE: Alys: riferimenti al dripping di Pollock. Alys, Sometimes Making Something Leads to Nothing, 1997 Alys, The Leak, 2002 Alys, When Faith Moves Mountains, 2002 Alys, The Modern Procession, New York 2002 Allora & Calzadilla, Chalk, 2002 Sierra: riferimenti all’abuso e alla sensazione di inferiorità verso le forze dell’ordine. Sierra, 160 cm Line Tattooed on Four People, Salamanca, Spagna, 2000 Sierra, Workers Who Cannot be Paid, Remunerated to Remain Inside Cardboard Boxes, 2000 Sierra, Person remunerated for a period of 360 consecutive hours, PS1, New York, 2000 Sierra, Wall Enclosing a Space, Padiglione Spagna, Biennale di Venezia, 2003 Margolles: lavori legati alla violenza, alla morte e alle persone scomparse in Messico. Margolles, Vaporization, 2001–2018 Margolles, Pesquisas (Inquiries), 2016 Public Movement (collettivo artistico di ricerca performativa con sede a Tel Aviv): Public Movement, Performing Politics for Germany, Berlino, 2009 Public Movement, University Exercise, Heidelberg University, Germania, 2010 Public Movement, Positions, Performa 11 Biennial, New York, 2011 Public Movement, Debriefing Session: Goteborg, Göteborg International Biennial, Svezia, 2017 Public Movement, Temporary Orders: Off the Horse, Vistamarestudio, Milan, 2018 5. ECONOMIE ALTERNATIVE E MEDIA TATTICI  I media tattici sono i media a basso costo e “fai da te” resi possibili dalla rivoluzione mediatica che vengono sfruttati da gruppi e individui che si sentono danneggiati o esclusi dalla cultura dominante.  A separarli dai media ufficiali/tradizionali è il fatto che riportino eventi manifestando una loro parzialità. OPERE: SUPERFLEX, Supergas, 1996 Superflex, Self-Organize, Guarana Power, Utopia Station, Biennale di Venezia, 2003 Superflex, Free Beer, Museion, Bolzano, 2006 SUPERFLEX, Today We Don’t Use the Word ‘Dollars’, Auckland, Nuova Zelanda, 2009 The Yes Men: gruppo alternativo che diffonde fake news. The Yes Men, Yes Bush Can!, 2004 The Yes Men, Dow Chemical, 2004 The Yes Men, 80.000 copie di una finta edizione del 4 Luglio 2009 del New York Times, 2008 The Yes Men, SurvivaBall, 2009 0100101110101101.ORG (Eva & Franco Mattes), Biennale.py, infected CD-rom, 2001 0100101110101101.ORG (Eva & Franco Mattes), Nike Ground, 2003–2004 6. RE-ENACTMENT  Rievocazioni storiche che sono una sorta di teatro comunitario, forma di identificazione storica di una comunità con un evento del passato.  Alcuni artisti usano tale esibizione per riportare a galla fenomeni poco noti o che sono stati oscurati (storici, moderni e contemporanei). OPERE: Deller, The Battle of Orgreave, 2001 Deller, The Battle of Orgreave, 2001 Fast, Spielberg's List, 2003 Bartana, Mary Koszmary (Nightmares), video, 2007 Bartana, Assassination, video, 2011 Bartana, Assassination, video, 2011 7. UNMONUMENTAL • La prima mostra è "Unmonumental: The Object in the 21st Century" (2007). • Descrive il presente come un'era di simboli fatiscenti e icone rotte. • Esplora la riemersione del montaggio scultoreo. • Negano nell’attualità la funzione pubblica della scultura (nel presente la percezione della dimensione pubblica è ormai controllata dai media). • Per far fronte alla dispersione operata dalla mediazione fotografica, questi artisti utilizzano immagini fotografiche all’interno delle loro costruzioni scultoree. • Le loro sculture si presentano come ricombinazioni quasi infinite di oggetti, texture e immagini. • Spesso utilizzano i manichini che incarnano una presenza perturbante che destabilizza i confini dei generi e delle convenzioni espositive tradizionali. OPERE: Noland, This Piece Has No Title Yet, 1989 Noland, Oozewald, 1989 Noland, veduta dell’installazione, Venus Over Manhattan, 2017 Unmonumental, veduta dell’installazione, New Museum, New York, 2007–2008 Genzken, World Receivers, 1988–1989 ANNI ’10 1. ARTE E TECNOLOGIA 2. INTERNET ART 3. POST-INTERNET ART 4. INTELLIGENZA ARTIFICIALE 1. ARTE E TECNOLOGIA • Al produttivismo (idea che l’arte debba entrare nel ciclo produttivo e nella fabbrica) ora si sostituisce il circolazionismo = il focus è sulla postproduzione di un’immagine, al suo lancio a alla sua accelerazione. OPERE: Paik, Participation TV, 1963 Shamberg & Raindance Corporation, Guerrilla Televsion, libro, 1971 E.A.T. (Experiments in Art and Technology), Pepsi Pavilion for the Expo 70, Osaka, Giappone, 1970 Warhol e Harry, presentazione del computer Amiga, Lincoln Center, New York, 1985 Oehlen, Prix Ars Electronica, 1991 Aprocci ai computer Warhol presenta una riealborazione al pc dei suoi ritratti 2. INTERNET ART OPERE: Sperimentazioni artistiche Heath Bunting, King’s Cross Phone In, 1995 Olia Lialina, My Boyfriend Came Back From the War, 1996 JODI, JODI.org, 1995 3. POST-INTERNET ART • Ciò che ora prevale è l’assegnazione di senso all’immagine adottata e non i suoi valori intrinseci. • L’attribuzione di senso delle immagini viene definita “creazione postfotografica”. • Così facendo è celebrata l’intelligenza rispetto all’artigianalità/capacità tecnica e le gerarchie vengono rimosse in favore di un’autorialità condivisa. • Oggi la diffusa accessibilità delle immagini fa sì che l’appropriazione appaia talmente naturale da essere sostituita con il termine “adozione”. • Adottare significa “dichiarare di aver scelto” e perciò implica una forma di dichiarazione pubblica. • Viceversa appropriarsi implica una condizione privata. • La forma di auto rappresentazione nell’era dei social è il selfie. Esso rivela la figura del prosumer audiovisivo, ovvero il consumatore che è diventato coproduttore delle forme meditiche che consuma (emergono così i reality show che hanno il potere di trasformare chiunque in una celebrità). • Ciò però comporta un effetto di dissociazione della personalità che sfocia in un approcio di tipo schizofrenico. • Per rispecchiare questa schizofrenia viene sviluppato il montaggio discontinuo fondato su anomalie nell’ordine e nella frequenza degli eventi e manipolazione visiva delle scene. • La dinamica schizofrenica emerge anche dalle modalità di presentazione di questi film che vengono proposti in spazi espositivi sempre più articolati ed immersivi definiti “teatri scultorei”. OPERE: Price, Dispersion, 2002 Arcangel, Super Mario Clouds, 2002 Arcangel, Data Diaries, 2003 Umbrico, 2,303,057 Suns from Flickr (Partial) 09/25/07, 2007 Laric: focus su come le immagini possano sembrare inedite ma in realtà siano riletture di classici. Laric, Versions, 2009–2012 Laric, Sun Tzu, 2013 Laric, Sun Tzu Janus, 2012 Vierkant, Image Objects, veduta dell’installazione, Higher Pictures, New York, 2011 Vierkant, Image Object, app Trecartin: focus su come Internet stia cambiando la percezione che abbiamo di noi stessi e il nostro modo di porci. Trecartin, A Family Finds Entertainment, 2004 Trecartin, I-Be Area, 2007 Trecartin, Re’Search Wait’S, 2009–2010 Fitch/ Trecartin, Any Ever, veduta dell‘installazione, MoMA PS1, New York 2011 Fitch/ Trecartin, Whether Line, 2019 Fitch/ Trecartin, Whether Line, Fondazione Prada, Milano, 2019 Ulman, Excellences and Perfections, 2014 => Prima artista ad usare Instagram come strumento di riflessione. Atkins: sviluppo degli avatar. Atkins Avatar interessa a molti artisti. Software faceshift Atkins, Warm, Warm, Warm Spring Mouths, 2013 Atkins, Ribbons, 2014 Atkins, Old Food, Venice Biennale, 2017–2019 Yang, Delusional Mandala, 2015 Yang, Material World Knight, veduta dell’installazione, Biennale di Shangai, 2018 Metahaven, WikiLeaks Scarf, 2011 Metahaven, Facestate, 2011 Steyerl, How Not to Be Seen: A Fucking Didactic Educational .MOV File, 2013 Steyerl, Factory of the Sun, 2015 Henrot, Grosse Fatigue, 2013 => Video realizzato tramite la progressiva apertura di finestre. Rafman: sviluppa il concetto di alienazione e perdità di identità con l’introduzione di umanoidi. Rafman, Still Life (Betamale), 2013 Rafman, View of Pariser Platz, 9th Berlin Biennale, 2016 Rafman, Dream Journal, veduta dell’installazione, Biennale di Venezia, 2016–2019 Novitskova: focus sull’ecologia. Novitskova, Approximation I, 2012 Novitskova, Pattern of Activation, 2014 Novitskova, Invasion Curves, Whitechapel Gallery, Londra, 2018 4. INTELLIGENZA ARTIFICIALE OPERE: Cheng Emissary in the Squat of Gods (2015) Emissary Forks at Perfection (2015–16) Emissary Sunsets the Self (2017) Cheng, Emissary in the Squat of Gods, 2015 Steyerl, Power Plants, Serpentine Gallery, Londra, 2019 Paglen, They Watch the Moon, dalla serie Limit Telephotography, 2010 Paglen e Crawford, Training Humans, Fondazione Prada Osservatorio, Milano, 2019 Paglen e Crawford, Training Humans, Fondazione Prada Osservatorio, Milano, 2019
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