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Storia dell'arte medievale I, Dispense di Storia dell'arte medievale

Appunti del corso di Storia dell’arte medievale I della prof.ssa Gianni con integrazioni dai libri e aggiunta di immagini Sono presenti tutti gli argomenti e tutte le opere trattati dalla professoressa nel corso di 9 crediti

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 13/05/2023

sofiagiudice
sofiagiudice 🇮🇹

5

(6)

10 documenti

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Scarica Storia dell'arte medievale I e più Dispense in PDF di Storia dell'arte medievale solo su Docsity! STORIA DELL’ARTE MEDIEVALE I Prof.ssa Alessandra Gianni Università degli Studi di Siena A.A. 2022 – 2023 STORIA DELL’ARTE MEDIEVALE Medioevo inizia convenzionalmente dalla fine dell’impero romano • Ma quando inizia l’arte medievale? Inizio IV secolo • Data convenzionale inizio medioevo 456dc (caduta impero romano d’occidente) • Dalla deposizione dell’ultimo imperatore romano d’occidente, Romolo Augustolo • C’è chi dice con sacco di Roma • Anche se convenzionalmente si fa iniziare nel quinto secolo già nel quarto si vede questa sorta di crisi dell’arte classica, segnata convenzionalmente dall’arco di Costantino (inizi del quarto secolo) • Territorio comunque disseminato di monumenti del periodo romano, rapporto dialettico continuo con questi monumenti anche durante il medioevo • Impero romano diviso prima in due, poi quattro, poi di nuovo due • Arrivo delle popolazioni barbariche che premevano sui confini • Il primo monumento considerato dell’arte medievale è l’arco di Costantino • arte classica > riproduzione naturalistica, descrizione dialettica, studio dell’anatomia, anche qui c’era simbolismo, ma comunque si trattava di una rappresentazione assolutamente realistica • Ritratto di Costantino > semplificazione del viso, tutto più liscio e semplificato, non più rughe, meno attenzione ai dettagli, semplificazione nella descrizione delle superfici, occhi molto grandi, servivano ad incutere timore, sono poco verosimili, capelli a calotta poco realistici, ciocche trattate in modo molto sintetico, da naturalismo a stilizzazione Arco di Costantino • archi eretti dal senato per omaggiare ed esaltare l’imperatore, conquiste e meriti rappresentati nei rilievi, magnificano le sue battaglie • fenomeno del reimpiego (tipico medievale) • ci sono rilievi costantiniani, ma anche rilievi provenienti da monumenti precedenti • Bassorilievo nell’attico del II secolo > scena con imperatore su una base rialzata, sotto i soldati che gli portano il capo di popolazione barbarica soggiogata, incatenato, capigliatura incolta, barbarica • scena in movimento, vivace, intento naturalistico nella rappresentazione della realtà, persone viste anche di spalle (medioevo solo frontalmente) (medioevo imperatore sempre frontale e al centro, qua di lato) • tondo del tempo di adriano (fine primo inizio secondo secolo) > scena di caccia molto naturalistica, movimento, cavalli che corrono, senso del movimento molto forte, vestiti al vento, vegetazione • poi non si riusciva più a rappresentare la realtà in maniera naturalistica o semplicemente non interessava più? • Rilievo del tempo di Costantino > scena molto affollata, figure tutte disposte in maniera paratattica tutte in primo piano, non più senso di prospettiva, nessuno visto di spalle, imperatore messo frontalmente esattamente al centro della scena (figura rappresentata in maestà > frontale e al centro) • no grande movimento, no varietà di atteggiamento • accenno ad ambientazione, fori imperiali ma anche questi schiacciati • Scena di battaglia > dovrebbe essere una scena concitata, ma è resa in maniera molto concitata, due file di guerrieri, uniformità nella resa dei movimenti • panneggi > resi in modo molto sintetico con qualche colpo di scalpello, solchi • gonnellino termina in modo rigido, non fascia il corpo • figure sul retro schiacciate su quelle davanti • schematizzazione, no profondità, tutto sul primo piano • tendenza alla stilizzazione, rappresentazione della realtà non più analitica probabilmente dovuto all’arrivo di maestranze dall’oriente oppure declino delle maestranze locali • Abramo e tre angeli > scena svolta in due momenti, una scena sopra e una sotto, non collocate in spazi diversi, c’è ancora un accenno naturalistico, prato verde, fronde di un albero • casa di Abramo e Sara • ce ancora un cielo blu che poi sparirà, ci sarà quasi sempre un fondo oro (simbolo paradiso) • qui pieghe e panneggi un po’ più sfumati • fase transitoria, inizio quinto secolo, c’è ancora qualche residuo del naturalismo classico, ad esempio ci sono le ombre • fuga dall’Egitto > no prospettiva, caos, sembra che tutto precipiti, no profondità, c’è un alto e un basso SCULTURA • prevalentemente sarcofagi, ora quasi tutti nei musei vaticani • sarcofagi istoriati, ovvero con delle storie, riproducono storie antico e nuovo testamento • sarcofago dei due fratelli > rimembranze scultura classica, movimento, panneggi, dipendeva anche dai committenti Sarcofago di Giunio Basso (musei vaticani) • Giunio basso morto nella meta del quarto secolo, istoriato • storie narrate in due registri, cinque scene sopra e cinque sotto • tradizione classica ancora molto forte • scene suddivise da colonne che sotto sostengono alternativamente un arco e un timpano, sopra invece un architrave singolo • colonne tutte diverse, alcune scanalate, altre con puttini • Adamo ed Eva > figure naturalistiche, albero al centro con serpente carnoso, naturalistico, senso di vergogna, timpano lavorato con sorta di gradini • Ingresso di Gesù a Gerusalemme > iconografia paleocristiana di cristo, senza barba, non c’è la porta della città ma ci sono i ragazzi, colonne decorate più sontuosamente (scena che riguarda cristo direttamente), panneggio realizzato non con semplice colpo di scalpello ma con diversi piani, pieghe più sottili altre più profonde, panneggio ancora molto naturalistico, qui c’è ancora un rapporto dialettico con l’arte classica • Gesù con la legge > colonne reggono architrave, sotto Gesù c’è la personificazione della terra, tema che proviene dall’arte classica, figura con velo sopra la testa che viene dominato dalla figura centrale • figura sulla sinistra panneggio un po’ più sintetico Arte ravennate Ravenna diventa capitale dell’impero per ragioni di sicurezza Teodosio (muore nel 395) divide l’impero romano in oriente e occidente, divisione che continuerà sempre Crolla l’Impero romano d’occidente ma rimane quello d’oriente Nell’impero romano d’occidente si svilupperà l’arte bizantina, mentre la culla dell’arte romana sarà Bisanzio Ravenna > in caso di invasione poteva partire con una nave per l’impero d’oriente, una sorte di roccaforte Monumenti fra V e VI secolo Mausoleo di Galla Placidia • pianta centrale, a croce greca con l’ingresso leggermente allungato • luogo di sepoltura della famiglia imperiale, tomba della figlia, committenza imperiale • edifici Ravenna > esternamente realizzati con materiale povero, il laterizio (cave di marmo e pietra non c’erano) • arricchito semplicemente da una sorta di archi, decorata solo dai mattoni stessi • al centro cupola • semplicità esterna e grande ricchezza decorativa interna • inizi del V secolo • interno > fasce decorative che ricoprono volte, cupola con cielo stellato • tutto completamente rivestito di motivi decorativi • rami di vite forse legati al giudizio universale (come nel Mausoleo di Santa Costanza a Roma) • intitolato a san Lorenzo Lunetta con il buon pastore • siamo agli inizi dell’arte medievale, figura resa in modo ancora abbastanza naturalistico, ancora presente componente naturalistica classica, fondo cielo blu, vegetazione, rocce, tutto questo sparirà • pecore rese con certo senso di volume (chiaroscuro) • ancora accenno a senso di profondità, volume e realismo • figura principale > e al centro ma non è proprio frontale, in movimento, gambe verso destra, busto verso sinistra, posizione che suggerisce un’idea di spazio • buon pastore una delle figure allegoriche usate per presentare cristo (persecuzioni e diffidenza verso le immagini per paura di idolatria) • ha in mano la croce, aureola e sbarbato (iconografia paleocristiana) • volta che simula un cielo stellato molto stilizzato Dettaglio vegetali > cesta di vimini da cui parte composizione vegetale su tutto un sottarco, piatta ma ancora senso poco di volume, lineette bianche che suggeriscono parti colpite da luce Battistero degli ortodossi • V secolo • esternamente molto semplice, sempre in laterizi • battistero > pianta centrale, ottagonale • grandi finestroni • lesene decorazioni con archetti e giochi di chiaroscuro • interno molto riccamente decorato • al centro c’era il fonte battesimale • ogni parete suddivisa in due ordini di decorazione • in basso delle cappelle che si riflettono anche esternamente con piccole absidi • decorazione a mosaico e anche in stucco a rilievo • nell’alto medioevo molto usato lo stucco, molto economico, calchi in gesso, più reperibile, pochi residui Volta • parte circolare al centro un medaglione con una scena, battesimo di cristo, intorno gli apostoli e san paolo • ancora fondo blu, molto sintetico ma c’è • scena paradisiaca, tutti santi e martiri, per questo poi oro, oro luce • san Giovanni battista che battezza Gesù • personificazione del fiume giordano sulla destra, retaggio iconografico dell’epoca classica Cupola • persiste la tradizione classica, cielo, prato, ombre, idea di un corpo che occupa uno spazio, ha una consistenza, poi non ci saranno più • resa dell’anatomia sotto le vesti, personaggi vestiti all’antica, vesti lunghe, mantello sulle spalle che fascia il corpo (vedi San Paolo) figura resa nella sua corporeità • anche un certo senso di movimento, mantello che si muove Battistero degli ariani • cambia tutto, cade impero romano d’occidente, deposto Romolo Augustolo dal re degli erudi subito sostituito dagli ostrogoti che si stanziano a Ravenna e danno vita al regno degli ostrogoti • ostrogoti erano cristiani ma ariani, necessita di fare un nuovo battistero, non più di commissione imperiale ma degli ostrogoti • esterno simile all’altro, un po’ più rozzo, mattoni meno definiti • sempre centrale ottagonale con cappelline absidali • no motivi a lesene • maggiore povertà anche nella decorazione interna, ortodossi tutte pareti decorate qui solo la volta • volta con medaglione con battesimo di Cristo e attorno apostoli e san paolo • dal punto di vista stilistico è cambiato tutto • Cristo al centro con le acque che in modo irrazionale si alzano per coprire la nudità di Cristo • Personificazione del fiume Giordano • panneggi fortemente stilizzati, pieghe che non danno però senso del volume • VI secolo fondo oro, figura molto semplificata, senso di piattezza e di contrapposizione di aree colorate diverse • pieghe disegnate con minor gradazione di colori, meno chiaroscuro, resa grafica senza senso di profondità • stesse figure ma più fisse, fondo oro • si va verso una semplificazione nella resa dei volumi Sant’Apollinare nuovo • Apollinare il santo di Ravenna • interno devastato aveva molte più decorazioni musive, ora solo dei mosaici in una parte • impianto basilicale, pianta longitudinale, tre navate suddivise da file di colonne (alcune di reimpiego) • architettura tipicamente paleocristiana > sopra archi una parete liscia con mosaici poi sopra dei grandi finestroni alternati a mosaici • soffitto a cassettoni successivo • decorazioni musive • nella zona del presbiterio (dove c’è l’altare maggiore) sono addensati i mosaici • in basso sulle due facce del presbiterio ci sono le rappresentazioni dell’imperatore Giustiniano da un lato e dell’imperatrice Teodora dall’altro in atto di portare un dono all’altare • Giustiniano al centro con una sorte di aureola, imperatore ancora divinizzato come era sempre stato a Roma • forse è ancor a un po’ un ritratto • accanto ha Massimiliano, vescovo di Ravenna che fece realizzare i mosaici, potrebbe essere un ritratto vero, come anche Giustiniano, sono diverse dai soldati (figure di maniera, tutte uguali) • assoluta piattezza, quando c’è un gruppo, si mettono un po’ di teste e un po’ di piedi sotto, a volte pure del numero sbagliato, si calpestano, mancanza totale di prospettiva, no coerenza e no razionalità • toghe che scendono giù a piombo con linee rette, no fasciatura • tutte figure frontali (soprattutto quelle principali) anche se stanno portando offerte verso l’altare, sparisce ogni senso di movimento, contorni molto netti, non c’è sfumato, no senso del volume, lo vediamo sia nelle figure che negli abiti, panneggi resi con linee nette • Giustiniano, occhi grandi, rappresentato in modo molto sintetico • spilla con perle che tiene mantello • aureola fondo oro • dall’altro lato moglie Teodora che porta con corteo di dame e accompagnatori un calice • variopinta rappresentazione degli abiti ricorda figure delle sante di Sant’Apollina re nuovo, giustapposizione di campiture di colori diversi • figure tutte frontali, camminata suggerito dalla leggera resa diagonale, Teodora porge le mani verso la tenda • anche Teodora ha un’aureola, proviene dall’arte classica, raffigurata intorno alla testa dell’’imperatore • incorniciata da una esedra poggiata su colonne, architettura che ha funzione di incorniciare la figura più importante • fontana su colonna scanalata e capitello corinzio, vasca raffigurata contemporaneamente da davanti e da sopra, irrazionalità • abside > scena con paradiso, seduto sul globo cristo, ancora rappresentato giovane, che da corona di alloro a san vitale, martire, ha vinto combattimento • dall’altro lato vescovo Ecclesio, chiesa voluta da lui • in alto due città rappresentate come mura con dentro qualche edificio, tetti, Betlemme e Gerusalemme • Mosè (o forse Abramo?) che riceve i due angeli • evangelisti confrontati con buon pastore di galla placida, assoluta mancanza di senso di profondità • organizzazione delle figure in verticale, cascata di oggetti messi uno sopra l’altro • Ravenna al momento avamposto dell’impero sant’Apollinare in classe • classe > porto di Ravenna • non è rimasto molto • architettura ancora impianto basilicale paleocristiano • navate, colonne sopra archi parete liscia, poi finestroni • santo apollinare, mosaico, no prospettiva, senso di piattezza • piante e animali messi in maniera grafica e decorativa non naturalistico, in linee parallele • c’è la croce ma ancora no resurrezione, al centro c’è un cliteo, un medaglione con volto di cristo, ha la barba, una delle prime volte rappresentato cosí Cattedra del vescovo Massimiliano • va a scomparire la scultura a tutto tondo, bassorilievi in avorio • sedia realizzata in legno con placchette di avorio • scene incorniciate in questo caso abitate da vegetali, vite, uva e foglie, giudizio universale • cristo in verde, senza barba • raffinatezza e resa dei panneggi che fasciano dei copri, vediamo le gambe, le spalle, l’addome, figure pero un po’ compresse, residuo naturalismo classico ma un po’ schematizzato e i panneggi per quanto fasciano in corpo alcune parti sono appena accennate • nozze di Cana • rappresentazione simbolica, ridotta a pochi elementi, ma quelli essenziali per capire quale scena è Missorio • piatto di argento con rappresentazione di Teodosio stesso, spaccato, omaggio fatto all’imperatore, al centro imperatore seduto in trono affiancato da soldato e dai figli (a cui affiderà a uno l’impero d’oriente e all’altro l’Impero d’Occidente) in mano cornucopia rappresentazione della terra • caratteristiche arte medievale e bizantina • figura principale al centro in maestà (frontale) altre figure disposte ai lati più o meno simmetricamente • timpano come frontone di tempio con un arco sorretto da colonne • linee sottili che servono non tanto a delineare ambiente • Architettura che ha la funzione di incorniciare la scena di primo piano, ridotto a cornice non vuole dare un contesto • no senso profondità, sorta di gerarchizzazione • offerente in piedi, davanti ma molto più piccolo • ancora una certa morbidezza nella resa dei corpi e dei panneggi, corpi proporzionati, rapporto dialettico con l’arte classica Longobardi Arrivano in Italia nel 568, nel 774 sono sconfitti da Carlo Magno in Nord Italia, mentre i ducati di Spoleto e Benevento cadranno solo nell’XI secolo per opera dei Normanni Iniziano a cercare di imitare l’arte antica anche per legittimare il loro potere Popolazioni nomadi con tipo di cultura decorativa aniconica, decorazioni astratte, non rappresentavano immagini umane, erano molto raffinati ed esperti nell’arte dell’oreficeria Fibula in oro e smalti (paste vitree quando erano calde e fuse veniva colato in una sorta di alveoli) Altra fibbia decorazioni a fili di perline o in filigrana Tutto ridotto a livello di decorazione, prevale il fattore aniconico Incominciano a realizzare la figura umana arrivati in Italia altare ratchis • figura goffa, cercavano di ricopiare oggetti sul territorio, assoluta piattezza, sproporzione • arrivo dei magi realizzati con elementi decorativi • panneggi non ricordano neanche schematicamente quelli classici, sono delle strisce • Maria e Elisabetta che si abbracciano, braccia lunghissime, volti spaventosi • incorniciare le figure principali con architettura, ovviamente senza alcun tipo di realismo e prospettiva Lamina di Agilulfo • era fissata alla visiera del re Agilulfo • attingere al repertorio arte classica per legittimare il potere, si fa rappresentare come erano rappresentati gli imperatori, li imita dal punto di iconografico, non certo stilistico • al centro, soldati ai fianchi, angeli che svolazzano • popolazioni sottomesse SASSONI evangelario di kells • pagina miniata di inizio di un vangelo tutta realizzata con motivi decorativi stupendi • bellissima raffigurazione di motivi vegetali che danno forte sensazione di movimento • tipo di pittura che poi incontrandosi con l’arte classica • angeli stilizzati evangelario di echternach • figura composta mettendo insieme elementi astratti • figura seduta su un trono molto grafico evangelario di lindisfarne • sorta di piccolo li nastri che si intrecciano • croce al centro • cornice con motivi zoomorfi, volatili con lungo collo che si beccano l’un l’altro • lavoro di smalti colati in alveoli delimitati da filini d’oro, motivi vegetali, file di perline • scene molto sintetiche semplici, sfondi lisci, figure realizzate in certo rilievo • tecnica dello SBALZO, lamina d’oro lavorata da dietro con degli stampini • Ambrogio esce da Milano, va verso la Liguria e riceve la chiamata di Dio, didascalia che spiega la scena, scena meno conosciuta di quelle del vangelo • cavallo lanciato al galoppo, scatto molto forte, testa del cavallo tirata indietro • albero che suggerisce che siamo fuori dalla città • tipo di narrazione molto sintetica • Dio > raffigurato con una mano che esce dal cielo simboleggiato da queste frazioni di cerchio (dio padre essendo puro spirito non poteva essere rappresentato) • mano alzata di Ambrogio, sta rispondendo alla chiamata • tre raggi che indicano colloquio fra dio e il santo, formula simbolica • smalti che realizzano motivo vegetale • scena del battesimo > figure essenziali, fondo lisce, panneggi che fasciano e. suggeriscono anatomia sottostante • altra faccia dell’altare, verso la navata, 6 scene della vita di cristo, vite santi parallele vita di cristo • al centro cristo in trono, figure più esili, decorazioni che in maniera astratta decorano sfondo, ricordano oreficeria longobarda • aureola e croce • annunciazione decorata con filigrane • impostazione più mossa e esile delle figure, architettura che serviva a incorniciare la figura principale PITTURA CAROLINGIA affreschi di Castelseprio (Santa Maria Foris Portas) • scene della vita di cristo, sia dai vangeli canonici che da quelli apocrifi • angelo avvisa san Giuseppe > angelo con veste trasparente che fascia il corpo, raffigurato di profilo e in movimento, dice di scappare, forte naturalismo, slancio dell’angelo, pittore che ha in mente molto chiara la tradizione antica • vesti decorate con fasce dorate • dietro lembi di mantelli • san Giuseppe, naturalismo nella resa della morbidezza materasso, senso di abbandono del sonno, mano rilassata, corpo volumetricamente rappresentato che affonda nel materasso • scene delimitate da elementi architettonici, colonna con nastro, fiocco molto realistico • fuga in Egitto >anatomia molto resa bene, panni molto sintetici ma che fasciano bene il corpo • presentazione al tempio > struttura a esedra • medaglione con Cristo pantocratore > cristo benedicente, aureola con croce, sintetico, grandi occhi, confrontato con mosaici rimasti a Santa Sofia a Istanbul, volto madonna e volto angelo • grandi occhi, sopracciglia marcate, attraverso questo confronto siamo giunti a considerare che questi affreschi siano stati realizzati da un pittore di Costantinopoli • SINTESI ARTE CLASSICA, ARTE ORIENTALE E ARTE GERMANICA • in questo periodo a Costantinopoli c’erano le lotte iconoclaste, si possono rappresentare le scene sacre oppure no? pittori che si spostano ad occidente • particolare della natività, ostetriche che aiutano Maria (vangeli apocrifi) molto naturalistico, stanno lavando Gesù bambino • sacerdote del tempio > pittura resa con poche ma efficaci pennellate (paleocristiana) LE NOSTRE “ARTI MINORI” COME L’OREFICERIA E LE MINIATURE ERANO IN REALTÀ CONSIDERATE LE ARTI MAGGIORI, A CONTATTO CONIL SACRO Età ottoniana Muore Carlo Magno, impero suddiviso fra i suoi tre figli Il titolo di imperatore però lo ha uno solo (Otario) disgregazione impero, re locali che lottano fra loro Alla metà del X secolo si fa incoronare imperatore Ottone I arte dalla metà del X fino al 1000 > arte ottoniana si rifà all’arte classica sempre per motivi di legittimazione periodo anche chiamato pre-romanico qualche edificio in più, sempre poco, poi tutte rifatte si va verso tipo di architettura monumentale san Michele a Hildesheim • architettura tipica germanica > due absidi, doppio transetto • tutto suddiviso in 3 parti esatte • ci si rifà all’arte paleocristiana, arte classica per loro, colonne però alternate con pilastri, anticipazione romanico • capitelli con motivi stilizzati della tradizione classica si aggiungono motivi zoomorfi e antropomorfi, tipico romanico Committente vescovo Bernardo, fa realizzare molte opere, fra cui… porte battenti di san Michele • altissime, 3 metri, realizzate con fusione unica, a differenza altare Sant’Ambrogio (lamine sottili applicate su legno) • si realizzava il modello in cera (facilmente plasmabile) si ricopriva con struttura in terracotta (argilla morbida ma poi si secca) attraverso dei fori si colava il bronzo, necessaria grandissima conoscenza tecnica • bronzo fuso che penetra, scioglie la cera che usciva dai fori, bronzo si colloca al posto della cera, poi si spaccava parte argilla e rimane la parte in bronzo • anelli che entrano in questa protome leonina, motivo classico anche se imbarbarito, bruttine • scene che si leggono dall’alto verso il basso e poi dal basso verso l’alto • scene antico e nuovo testamento messe a confronto • rese in maniera molto sintetica, solo le figure principali • Creazione Adamo > eden rappresentato da due arbusti • Creazione Eva > figure con consistenza corporea, panneggi morbidi, un piede messo sul bordo della cornice, hanno una loro corporeità, piante esotiche che suggeriscono ambientazione, dio padre qui è raffigurato, ma qui realizzato con volto e fattezze di cristo • Peccato originale • Cacciata dall’Eden • Caino e Abele > mano di dio, uno che ammazza un altro • poi inizia nuovo testamento • Annunciazione > figure principali arcangelo e Maria indicate da arco sul retro, appena accennata architettura, teste che sporgono fuori, corpo più sottile • ci sono dei parallelismi, uno delle prime scene di crocifissione, in parallelo al peccato originale crocifisso in argento • permette di anticipare il fatto che almeno fino a Giotto la scultura e sempre un po’ più avanti, anticipa temi pittorici successivi • figura molto espressiva, Gesù sulla croce, strazio della crocifissione, magra, palpebre gonfie, capelli appiccicati alla testa, espressionismo tipico della tradizione tedesca Monastero di Reichenau (san Giorgio) • affreschi un po’ stessi elementi pittura Galliano e Novara (vedi dopo) • episodi evangelici con attorno cornice con motivo labirinto (qui un po’ più ricco) • scene molto grandi • no senso prospettiva • architetture molto esili non suggeriscono profondità o contesto • narrazione molto semplificata, chiara, nitida • letto raffigurato pendente, no senso profondità ITALIA OTTONIANA ciborio di Sant’Ambrogio • sopra l’altare d’oro carolingio • struttura innalzata nel IX secolo • realizzati questi timpani (strutture triangolari) su cui realizzati in stucco delle figure • timpano tutto decorato con cornici in stucco • Traditio Legis > Gesù che da a San Paolo le tavole della legge e a San Pietro le chiavi • scena solenne e ieratica > cristo in trono rigidamente frontale • certo senso di volume ma prospettiva ribaltata, pedana un po’ in discesa • senso volume, discreta espressività • resa anatomica abbastanza naturalistica, occhi orecchie • capelli > schematismo > anche nelle pieghe del mantello • due monaci benedettini che offrono modellino del ciborio stesso a Sant’Ambrogio • due martiri accompagnano monaci da Ambrogio • rigore, Ambrogio centrale, altre figure distribuite simmetricamente • altro lato, al centro sempre Ambrogio mano dall’alto che lo incorona, altre due figure Romanico Dall’inizio dell’XI secolo alla metà del XII Monaco benedettino Rodolfo > “Dopo l’anno 1000 l’Europa si ricopre di un manto bianco di marmo” Tutto viene rinnovato, grande fervore edilizio, quasi sempre non c’era bisogno Motivi di carattere terreno, diventava una gara a chi aveva gli edifici migliori Ci si rifà all’architettura romana, ristudiata, il termine “romanico” viene dato dopo CARATTERISTICHE ARCHITETTURA ROMANICA • si sperimentano nuove soluzioni architettoniche • muri > blocchi squadrati, più grandi, imponenti • novità sono le coperture, prima capriate in legno che sostenevano tegole, ora si recuperano le volte in muratura, • volta a botte > pesante, va a cadere proprio su tutta la parete • poi nasce la volta a crociera, dall’incrocio di due volte a botte, più leggera, il peso va a cadere sui quattro angoli • suddivisione spazio interno in campate (spazio sottostante ad una volta) • decorazioni esterne per lo più di tipo scultoreo o architettonico > archetti pensili, ballatoi, loggiati • caratteristiche fondamentali > VARIAZIONE DI VOLUMI e GRANDIOSITA’ • Italia > marcato regionalismo Sant’Ambrogio a Milano • Basilica di epoca paleocristiana ma modificata nel 1099 • ogni campata quadrata è un blocco, coperta ognuna da una volta a crociera • ad ogni campata grande nella navata centrale ne corrispondono due nella navata laterale • portico antistante, prima era paleocristiana • struttura ancora basilicale, no transetto • Struttura a crociera sottolineata dall’utilizzo di materiali diversi, mattoncini che evidenziano lo scheletro, la struttura architettonica che regge il tutto, servono ad evidenziare l’armonia della struttura • molto mossa • sopra navata laterale > matroneo che con archi si affaccia sulla navata centrale • pilastro a fascio retto raccoglie un fascio di elementi che sostengono tutto, ci sono tutti elementi di sostegno, della struttura della campata centrale • non ci sono più le colonne paleocristiane, non è più un ambiente unico • archetti rampanti che decorano la cornice lungo tuta la navata, elemento decorativo tipico romanico • tutto lo scheletro della struttura sottolineata attraverso utilizzo di un materiale di colore diverso • ricaduta arco trasversale, ricaduta arco longitudinale, ricaduta costolone, si uniscono tutti nel pilastro a fascio • ciborio e altare medievale rimangono, sono sacri • ESTERNO in cotto, mattoncini, facciata preceduta dal nartece, portico davanti facciate di chiese di solito paleocristiane, ripristinato e riutilizzato • elementi decorativi in pietra bianca che sottolinea spartizione facciata in cinque zone • archetti rampanti e loggiati che muovono un po’ il pavimento murario e alleggeriscono il volume della chiesa • parasta > non è solo un elemento ma ha anche una funzione strutturale • campanile romanico realizzato a vari piani con pavimento murario alleggerito da incassatura Duomo di Modena 1099 • rinascita scultura monumentale che però per ora va solo a decorare elementi architettonici • architetto > Lanfranco ; scultore dei rilievi della facciata > Wiligelmo • data di fondazione 1099 (una delle poche date che abbiamo) • edificio molto documentato, abbiamo anche una cronaca della traslazione del corpo di san Gimignano • nomi architetti li abbiamo di più, attività intellettiva, considerato superiore, ruolo socialmente più elevato • edificio rifatto in periodo gotico • elementi romanici > loggiato, più o meno la parte inferiore (facciata con gioco di luci e ombre) • archetti rampanti, non ci sono in alto, parte superiore rifatta (forse incendio) rosone, torrette, allungamento campanile già romanico, finestre che alleggeriscono • Protiro > specie di baldacchino davanti ingresso principale, colonne che finiscono leoni stilofori (abitudine del reimpiego, idea del leone stiloforo forse inventato proprio da Wiligelmo) • quattro pannelli scolpiti, probabilmente prima tutti su un piano, due ingressi laterali aperti dopo, ricorda le decorazioni archi romani, rilievi continuati, storie della genesi (Wiligelmo) • pareti in blocchi squadrati, materiale di reimpiego (probabilmente anche i leoni sulla facciata) • scultura robusta, scultore potente, grande senso del volume, tensione per la resa naturalistica del corpo, molto prima della pittura (mano con tendini tesi) • loggiato percorribile • sulla facciata viene riproposta la suddivisone in tre navate dell’interno • galleria di archi che circonda tutto l’edificio anche absidi (mosse sempre da paraste) • ingresso molto classicheggiante, fregio che percorre tutto l’arco e gli stipiti dell’entrata principale, colonnine tortili, fascia decorativa, girali vegetali (già presenti scultura classica) abitati da elementi zoomorfi e animali fantastici, retto alla base una figurina, sorta di recupero dell’atlante, chiamate telamoni, spesso si vedono, reggono qualcosa con sforzo • capitello, uomini, animali, foglie carnose, volume e chiaroscuro • trapano che aumenta il senso del volume nelle volute fogliacee • altro capitello, testa con capelli e barba a forma di foglia, si vede che si supera il capitello classico, grande creatività, tutti diversi • altro capitello, due figure poste in modo da dare forma al capitello, le due figure anche se nello stesso capitello sono diverse • si cominciano a riscoprire i volumi, pian piano si sta arrivando di nuovo alla scultura a tutto tondo • tutte queste figure avevano significato oppure no? abbiamo due testimonianze coeve, una di Bernardo di Chiaravalle (muore nel 1152) lui si scaglia contro tutti questi elementi “che cosa ci stanno a fare dove i fratelli stanno leggendo tutte quelle ridicole mostruosità (…) con questa varietà di forme eterogenee si trova più gusto a leggere queste che non i codici, ad ammirare queste immagini che non a meditare. O signore se non ci vergogniamo di queste bamboccerie, perché almeno non ci rincresce delle spese?” • per lui forma di decadimento del cristianesimo e monachesimo, si scaglia contro le spese di realizzazione, sembrano non avere significato oppure semplicemente non è d’accordo con le spese? • Sugerio abate di Saint Denis invece dà un significato a ciascuna delle figure, interpretazioni in chiave cristiana STORIE DELLA GENESI DI WILIGELMO • scene tutte si svolgono sotto sorta di loggiato, incorniciate da archi tutti diversi fra loro sopra fascia decorativa, trapano • inizio > dio padre raffigurato come cristo dentro mandorla che rappresenta paradiso • creazione di Adamo > figure grezze, massicce, aureola dio con rex, panneggi resi in modo stilizzato, non pieghe naturalistiche, strisce parallele che si addensano sull’avambraccio e cadono giù, pieghe tubolari che cominciano ad avere certo senso di volume e di movimento, scanalature, piedi anatomicamente ben rappresentati, naturalistici, tendini • creazione di Eva > capelli dio padre stilizzati, linee parallele, occhi vivacizzati attraverso uso piombo nella pupilla • peccato originale > per la vergogna si coprono con foglia di fico, certa vivacità • tutto sintetizzato • cacciata dal paradiso terrestre > cacciati dall’angelo, mano là che significa dolore • Adamo e Eva lavorano > entrambi terra, solitamente Eva lavori più femminili, scena di quotidianità • Caino e Abele > offerte al padre sorretto dal telamone • fratricidio >conseguenze peccato originale • Caino allontanato da dio • Caino ucciso • diluvio universale > si salvano solo Noè e la sua famiglia con tutti gli animali, flutti in tempesta molto stilizzati, arca da cui si affacciano Noè e la moglie, arca rappresentata come un’architettura, sembra un edificio, simbolo della chiesa, della salvezza, a destra i superstiti che escono dall’arca, sulla sinistra personaggio morente, viso naturalistico, riesce a rendere le figure con vigore, dettagli anatomici, si aggrappa alla pianta • si sta tornando ad una rappresentazione vigorosa dei volumi • angelo con fiaccola abbassata > elemento reimpiego di elemento classicheggiante, riprende motivo antico, rappresentato nei sarcofagi, simbolo della morte • METOPE > stavano sul tetto, non li avrebbe mai visti nessuno, per dio? Duomo di Parma • chiara derivazione modenese • facciata a capanna, 3 navate • costruita in laterizio con elementi decorativi in marmo tipici del romanico, loggiato, contrasto chiaroscurale che anima le pareti, lesene, archetti pensili • pianta molto sviluppata > absidiole (elementi accanto abside aggiunti nel 700) • transetto > braccio trasversale che si incrocia con il braccio longitudinale della navata • campanile gotico, battistero di poco successivo • elementi comuni ma interpretati in modo diversi • galleria disposta in modo differente • archetti pensili • protiro su due piani • interno rimaneggiato successivamente, ma struttura romanica, suddivisione in campate, pilastri a fascio, matroneo percorribile, la struttura antica si intravede • cripta, cappella sotterranea di olito luogo più antico e più sacro, dove di solito erano conversate le reliquie, cripte basse e larghe, avevano bisogno di tanti supporti, tante colonnine • sotto area sopraelevata del pavimento • più movimento rispetto alle basiliche paleocristiane, non solo sulle pareti, diverso livello anche del pavimento, del piano di calpestio, gran lavoro di volumi e di superfici Sant’Abbondio a Como • abside come spartita con lesene > viene a crearsi sorta di scacchiera, incroci fra lesene e cornice orizzontale, superficie abside suddivisa in vari campi rettangolari • due torri campanarie • edificio imponente, suddiviso in 5 navate • idea di facciata che riflette navate interne attraverso i contrafforti • facciata più semplice, più scarna, si cominciava sempre dalle absidi, poi finivano fondi e per la facciata si poteva spendere poco • doveva avere loggiato di cui sono rimaste solo le colonnine davanti • parte alta facciata, archetti pensili • impianto basilicale che rimane • organizzazione spazio tipicamente paleocristiana, no campate, no pilastri a fascio Duomo di Pavia • capitale dei longobardi, san Michele come santo di riferimento (anche San Salvatore) • facciata con spioventi con galleria che corre sotto • moltiplicarsi d bifore sulla facciata centrale, muovono il paramento murario • “restauri filologici” • interno tipico romanico • presbiterio sopraelevato, con sotto la cripta san Pietro al monte a Civate • XII secolo, edificio nelle campagne • fondazione benedettina • due absidi, venne cambiato l’orientamento • affreschi • interno una sorta di nartece interno • decorazione a stucco • sopra in controfacciata scena dell’Apocalisse, cristo in trono, una delle poche pitture rimaste così antiche • drago, donna che ha partorito, visione dell’apocalisse che allude alla nascita di Gesù che combatte il male • mandorla rappresenta paradiso, indica che cristo è in paradiso • acconciature a ricciolo • assoluta mancanza senso di profondità, intreccio di piedi di angeli, non interessa la rappresentazione della profondità, Michele che si riconosce perché ha l’armatura • angeli che stanno tutti combattendo contro drago MOSAICI BIZANTINI santa sofia a Istanbul • 1325-50 Cristo in trono benedicente, fondo oro, estrema stilizzazione dei panneggi, ridotti in senso grafico, no chiaroscuro che suggerisce volume, tutto appiattito, frontalità • segni grafici e lumeggiature, ciò che resta della resa dei panneggi della tradizione classica • libro spessore schiacciato, tutto in primo piano • vesti decoratissime, piatte • prevalgono decorazione e colore sul senso di volume • MENTRE NELLA SCULTURA COMINCIA A TORNARE IL NATURALISMO, IN PITTURA IN ITALIA SI CONTINUA A RIMANERE ANCORATI ALLA TRADIZIONE BIZANTINA • (santa sofia a Kiev, sempre impero romano d’oriente, panneggio, corpo, schematizzazione, capelli ottenuti con striscioline molto schematiche, acconciatura tipica angeli bizantini, area rigonfia, nastro attorno) • pittura che condiziona molto quella orizzontale per molti secoli, fino a Giotto, non ci si voleva allontanare troppo, pittura bizantina che dava una sorta di aura di sacralità e prestigio san Zeno a Verona • simile ma diversa, riflettersi delle navate sulla facciata, contrafforti che chiudono parte centrale navata da cui partono gli spioventi laterali • protiro che va a cadere sulla schiena di leoni stilofori • lunetta portale principale, figura di san Zeno, culto con valenza civica, no distinzione sfera laica e religiosa • attorno ha il popolo di Verona, bandiera di Verona • vescovo, sta calpestando il demonio sotto i piedi • residuo di pigmenti > sculture medievali erano dipinte!!! impatto molto potente per i fedeli • arco decorato sorretto da telamone • cornicine con dentro rosette carnose e animaletti che si alternano • fondo colorato TOSCANA bicromia sia interno che esterno, marmo bianco e serpentino verde, strutture molto classicheggianti Ci si rifà ancora allo stile paleocristiano, spesso colonne, soffitti a capriate SINTESI fra romanico e paleocristiano battistero di Firenze • consacrato alla fine XI secolo • archi esterni tipici romanico • pianta ottagonale • primo ordine > lesene scanalate • secondo > alternanza finestra timpanata e finestra con arco • prevale senso del colore, movimento qui dato non tanto da elementi in muratura ma con i colori, si usa un marmo di colore diverso, bicromia • interno molto classicheggiante • matroneo • decorazione in tarsi di marmi diversi san miniato al monte (Firenze) • chiesa abbaziale in un monastero benedettino • sembra quasi un edificio rinascimentale, forte legame con architettura classica • facciata decorata attraverso marmo verde, serpentino verde, no lavoro sulla muratura • interno sempre tutto decorato con questa bicromia • presbiterio sopraelevato PISA Piazza dei miracoli, un po’ fuori dalle mura, duomo, battistero, torre, campo santo (successivo) dall’altro lato c’era l’ospedale, ora museo Cattedrale • fondata nel 1074 • edificio a 5 navate • stile originale che avrà influenza nel resto della regione • bicromia ottenuta con colore diverso dei marmi e anche grazie al potente chiaroscuro presente grazie a questi loggiati • zona absidale decorata con colonne, loggiati percorribili, colonne con archi a tutto sesto e sopra colonne trabeate • sotto archi in basso > losanghe incassate • abside > colonne a tutto tondo con capitelli corinzi • si prosegue con lesene schiacciate, sezioni di pilastro • continua questo motivo sulla facciata • sovrabbondanza di decorazioni, marmi diversi e motivi decorativi architettonici • interno > file di colonne, monolitiche con sopra matroneo • soffitto successivo, erano capriate, incendio • in fondo alla navata arco un po’ ogivale, arco di ispirazione araba • 4 file di colonne con capitelli corinzi ROMA C’è poco di romanico, tutta rifatta Basilica di San Clemente • rimaneggiata un sacco di volte • mosaico abside con crocifissione, una delle prime rappresentazioni della crocifissione • croce definita albero della vita, ai lati Maria e Giovanni, in alto mano di dio che da corona del martirio al figlio (dio padre raffigurato o con mano o con le sembianze di cristo) • affreschi > miracolo di San Clemente, madre ritrova figliolo vivo, scena che si svolge davanti al tempio, che non ospita le figure, pero raffigurato in modo un po’ più realistico • storia sant’Alessio, figlio console romano che si converte, da via tutto, e pellegrino, qui ritorna a casa ma non viene riconosciuto, accolto per fare il servo in casa, quando sta per morire scrive la sua vera identità, viene riconosciuto dalla famiglia e viene canonizzato • folla resa con una ammucchio di teste, no senso di profondità prospettiva o movimento, tutto ribaltato sul primo piano, panneggi e lumeggiature Santa Maria in Trastevere • mosaico della metà del XII secolo • Gesù e Maria sul trono in paradiso • fondo oro • frontalità • Maria vestita come regina, ha la corona, • forte stilizzazione nella resa delle fasce muscolari e delle vesti • veste talmente ricca che non restituisce senso del volume SICILIA In Sicilia e al Sud in generale si rimane attaccati alla struttura basilicale inizio XI secolo arabi cacciati dai normanni Duomo di Cefalù • facciata chiusa da due torri, caratteristica nord Europa (Normanni) • interno impianto basilicale che persiste in meridione • colonne di reimpiego • archi arabi, diversi da quelli ogivali, chiave di botta un po’ appuntita ma sono più bombati • mosaici bizantini • parte abside più alta • soffitto a capriate • Cristo pantocratore nell’abside > fondo oro, iniziali nome, figura resa attraverso sorta di ragnatela di stilizzazione, capelli sono striature parallele, volto percorso da linee che spartiscono varie zone muscolari del volto, barba realizzata in modo stilizzato, linee mosse parallele che simulano le ciocche, collo che si impianta in maniera netta sul petto, veste percorsa da lumeggiature d’oro che si alternano con zone più scure (petto, manica) non ci sono pieghe morbide, tutto piatto e molto ricco, vesti sontuose, libro aperto le cui pagine linee parallele che non danno senso di spessore • attraverso linguaggio formale cosí stilizzato si vuole restituire idea di realtà ultraterrena • arte bizantina > si sviluppa a Bisanzio dove era rimasto impero romano d’Oriente, si intendono due questioni, da un alto è la culla della tradizione classica, dall’altro però questa viene schematizzata, stilizzata, come cristallizzata • capelli giustapposizione di linee parallele più chiare e più scure • canna nasale tipicamente bizantina, sopracciglio che gli si unisce, naso unito alla fronte con una sorta di forcella Duomo di Monreale • edificio con possenti torri di facciata • portico successivo • abside > decorazione con incrostazioni di pietre, decorazione che intreccia, incrocia e contamina stili diversi • archi arabi intrecciati • pietra lavica, pietra tufacea vanno a creare sorta di decorazione musiva, a intarsio • cornici orizzontali, ordini di decorazione tutti diversi • soffitto a capriate • grandissima profusione di decorazione musiva • Cristo Pantocratore simile ma un po’ diverso, figura più larga, idea di dio che domina • espressione un po’ più malinconica, taglio degli occhi • stilizzazione barba • orecchie come un’ansa • linee molto marcate anche nella mano • ombre ridotte a linee • veste a zig zag • manto blu ricchissimo, simbolo di ricchezza e sontuosità • Guglielmo, committente che dona la chiesa alla madonna • volto di Maria con canna nasale che si unisce a sopracciglia • zona congiunzione coscia con il busto • dettaglio creazione del mondo, scene antico testamento dove la figura di dio padre ha le sembianze di cristo • seduto su un elemento circolare che simula il cielo • battenti > Bonanno pisano, probabilmente li realizza a Pisa e poi li porta in Sicilia, legno con sopra bronzo Cappella palatina • palazzo dei normanni • contaminazione, soffitto a muqarnas, alveoli e stalattiti in pasta di legno • Cristo Pantocratore simile a Cefalù • programma iconografico con soggetti abbastanza fissi la cuba • residenza dei re normanni, pavimento murario massiccio decorato con archi arabi sottili • porta alzata, era un giardino acquatico san Cataldo • cupole rosse arabeggianti PUGLIA san Nicola • S. Nicola, santo dell’asia minore, reliquie poi portate là • basilica meta di pellegrinaggio • santo taumaturgo, faceva miracoli • in queste vie di pellegrinaggio andavano anche gli artisti, lungo queste vie c’era una circolazione di idee, mettevano in comunicazione tradizioni diverse • facciata chiusa da due potenti torri, appare come una massiccia fortezza, alleggerita da un accenno di lesene e archetti • protiro molto ridotto e sospeso in aria, leoni stilofori sospesi • cattedra del vescovo elia > realizzata nella parte superiore molto classicheggiante • girali vegetali con rilievo un po’ schiacciato • sorretta da telamoni, due nudi due con elmo, smorfia per lo sforzo • pedana davanti sostenuta da due leoni accovacciati, criniere stilizzate, ricci scanditi in modo preciso, uso del trapano • leonessa che aggredisce un uomo con la lingua di fuori • figure molto vivaci, tipico del romanico • coeva di Wiligelmo Saint Vezelay • reliquie della maddalena sicuramente finte ma importanti per il culto • bicromia non netta come in toscana ma materiali diversi che sottolineano lo scheletro della scultura • campate, volte a crociera, pilastri a fascio • timpano > Missione di Cristo agli apostoli > Gesù al centro che manda gli apostoli in giro per il mondo a evangelizzare • grandissime dimensioni, necessario supporto centrale • rappresentazione gerarchica • linguaggio figurativo molto secco e tagliente, vesti molto dure, molto nettamente rilevate, si creano vortici che segnano punti di accordo in cui si piega il corpo • pieghe parallele, poco senso naturalistico, non interessava • trasmette senso di grande potenza • cristo sembra investito dal vento, dà un senso di potenza, investe anche i personaggi laterali, investiti da un potente vento che fa aderire vesti al corpo • vortici intorno a tutte le giunture • portali laterali > motivi fitomorfi, grande rilievo, molto carnosi • personificazione della stessa abbazia> prima ce n’era un’altra, incendio, “ora sono stata ricostruita ancora più bella” si personificano soggetti astratti attraverso principalmente figure femminili CROCI DIPINTE Croce di Sarzana • Mastro Guglielmo • pittura su tavola molto diffusa in Italia • iconografia del Christus triumphans, Gesù vivo in croce, simbolo del suo trionfo sulla morte, con il gotico poi sostituito dal Christus patiens (morto) • posa eretta e frontale • molto raffinato Croce di Alberto Sotio, Spoleto • cultura figurativa che si rifà all’arte bizantina • forcella, occhi, sopracciglia, naso • capelli che scendono sulle spalle in maniera simmetrica • fasce muscolari, addome suddiviso in fasce, muscoli segnati graficamente Gotico • Gotico > sviluppo delle innovazioni romaniche • XII secolo – XIV (1380 > Gotico internazionale finisce con il Rinascimento, ma al nord delle Alpi fino al XVI secolo abbiamo il tardo gotico) • Nuovo stile che nasce nell’Ile-de-France, Parigi e dintorni CARATTERISTICHE GENERALI • Archi a sesto acuto o ogivali > possibilità di farli molto più alti grazie ad un gioco di scaricamento delle forze che permette di non caricare troppo i muri • Campate rettangolari o quadrate • Archi rampanti > contrafforti che scaricano il peso all’esterno • Pilastri polistili > distribuivano meglio il peso • Ripidi spioventi, guglie, torri, pinnacoli • Vetrate, rosoni > svuotamento e alleggerimento delle pareti > paramento murario alleggerito a favore della vista dello scheletro (costoloni e lesene) e di grandi finestroni • MAGGIORE VERTICALITA’ E SLANCIO • Abate Sugerio e vescovo Maurice de Sully > due ecclesiastici a cui dobbiamo lo sviluppo del gotico francese • Sugerio > abate nel 1122 nell’abbazia di Saint Denis, la più importante della Francia all’epoca, luogo sepoltura del martire Dionigi, Sugerio decide di rinnovarla completamente, realizzando quello che sarebbe stato il primo vero edificio gotico, Sugerio padre del gotico • Maurice de Sully > vescovo di Parigi, nel 1160 si rende conto che a Parigi manca una cattedrale che rifletta la grandezza e il prestigio della città, c’erano cattedrali già in altre città, era diventata una gara di prestigio • Sugerio descriveva la luce come qualcosa proveniente da Dio, irradiava i fedeli, simbolo di Dio • caratteristica dell’INNALZAMENTO sempre per questa ragione > ma questo innalzarsi indebolisce le pareti, servono soluzioni architettoniche • Origine di questo nuovo stile > coro della chiesa abbaziale di Saint Denis, metà del XII secolo Saint Denis • dell’edificio antico rimane solo il deambulatorio > campate ogivali, cappelle radiali con grandi finestre • coro > 1151, dominato dallo slancio degli archi a sesto acuto • suddivisone in campate, volte a crociera, pilastri a fascio • navata centrale > più tarda, campate rettangolari con volte ogivali esapartite • maggiore spinta ascensionale, sia in termini d i metri sia per l’idea si slancio grazie a finestre e archi a sesto acuto • grande spinta e grande luminosità (si era persa nel romanico) e recuperata con il gotico con vetrate • valorizzazione della struttura portante e svuotamento delle pareti a favore delle grandi finestre con vetrate • luce > fondamento ideologico, Sugerio dice deve entrare tanta luce nelle chiese perché è simbolo di dio • volte ogivali, anche nelle finestre • innovazioni che iniziano alla metà del XII secolo ile de france per poi diffondersi • romanico sviluppato nella dimensione della luce e dello slancio • tutto dissolto a favore della scultura essenziale • campate, matroneo e poi parete quasi scompare, solo finestre Notre dame de Paris 1160 • cattedrale subito qualcosa di rivoluzionario, sarà luogo di incoronazione di imperatori, di beatificazioni • 5 navate con transetto e deambulatorio • portali profondamente sfondati (o strombati) • copertura del deambulatorio con volte a sezioni triangolari • vetrata, bifore laterali, sopra la parete sembra sparire, galleria aperta • svuotamento della parete • sistema di archi rampanti che permettono di reggere il peso del tetto • testata transetto, guglia • zona absidale tutta decorata Cattedrale di Laon • due torri di facciata tipiche architettura romanica e gotica del nord Europa • rosone, finestroni che gettano luce all’interno, muro praticamente scomparso • triplo portale preceduto da sorta di voltone • timpano scolpito, fasce che costituiscono arco tutte scolpite • transetto longitudinale, ogni suo vertice ha degli ingressi • abside piatta con rosone • pareti sembrano sculture, tutte modulate • matroneo e sopra cleristorio, zona delle finestre • coro dove stavano statue lignee Chartres • (sul manuale solo sculture) • Pianta > 3 navate con transetto, doppio deambulatorio e cappelle radiali • Facciata dominata dalle altissime torri e dai portali decorati con statue • parete tutta svuotata a favore di grandi finestre • grande rosone • nartece appoggiato su pilastri tutti scolpiti • sulle teste del transetto altri due ingressi • spinta ascensionale sottolineata dalle guglie e dai pinnacoli • statue-colonna > fasci di colonne sul portale che rientrano nello spessore del muro di facciata, personaggi con sotto continuazione a motivi decorativi romanici, re dell’antico testamento • cominciano ad essere sculture a tutto tondo, non ancora del tutto affrancate • sporgono appena le braccia e i piedi • volti > maggiore individualità e espressività • rese in maniera molto stilizzata, panneggi, pieghe, a stento fanno capire l’autonomia • regina con libro, trecce, velo, veste riccamente decorata • scultura a tutto tondo sparita per tutto il medioevo, rinasce la scultura monumentale • colonne vere e proprie con motivi vegetali molto carnosi • CHARTRES > REIMS E AMIEN Basilica di Assisi • fondata alla morte di francesco (1126) per conservare le reliquie del santo, nel 1128 viene canonizzato e si comincia a fare la chiesa • basilica inferiore e superiore • ambiente gotico con volte e crociere • basilica inferiore, spazio largo e riabbassato, più robusta, deve sostenere quella superiore • cappelle aperte agli inizi del 300 perché la gente voleva farsi seppellire vicino al santo • riccamente decorata • esterno > compatta, solida, robusta, semplice, solo il rosone fa capire che è gotica • campanile ricorda romanico • protiro, contrafforti a archi rampanti • basilica superiore > aula unica (spesso è così per ordini mendicanti) suddivisione in campate, colonnine, archi trasversali e longitudinali • rientranza nella parte superiore, alleggerimento del muro e grandi finestre ogivali • nell’abside grandi finestre Duomo di Orvieto • fine del 200, facciata originale • architetto senese, si ispira a Siena ma qui maniera più razionale, riflesso navate • portale centrale più grande • rosone con cornice • meno scavata di Siena • pilastri che partono da terra e proseguono in alto nei pinnacoli, a Siena si spezzano sulla cornice • interno soffitto a capriate, grande zona absidale, finestrone • grandi colonne, ricordo architettura paleocristiana Duomo di Siena • fondamenta romaniche, da facciata a cupola parte più antica • campanile ancora in stile romanico, suddiviso in cornici con finestre che vanno a aumentare man mano che si sale da monofora a pentafora, consentendo l’alleggerimento delle pareti • marmo bicromo tipico del romanico toscano • facciata portali fortemente strombati, ghimberghe > specie di timpani triangolari • all’interno nella parte più antica le fasce bicrome sono più fitte • cornice molto rimarcata con figure di papi che blocca un po’ lo slancio • ad un certo punto idea di ampliare la cattedrale, si amplia zona abside, che doveva diventare il transetto, progetto mai realizzato a causa della peste che decimò popolazione ci rimane l’ampliamento della navata, la nuova navata laterale (ora museo dell’opera) e il facciatone • dedicata alla madonna con bambino e riguarda il tema dell’incarnazione • subentra Giovanni Pisano > realizza sculture primo ordine (ora al museo) • ispirata a modelli d’oltralpe > tre portali con ghimberghe • facciata rivoluzionaria, solo in linea generale ispirata gotico francese, novità delle sculture a tutto tondo che sono anche in atteggiamento di dialogo fra loro • personaggi antico testamento, profeti, sibille, Platone e Aristotele, Davide e salomone • visti dal basso > volti protesi in avanti e parte di sotto più sottile del sopra • potenza espressiva • centro iconografico > incarnazione FIRENZE Basilica di Santa Croce • edificio francescano molto imponente, soffitto a capriate, alti archi ogivali, talmente alti da annullare l’ambiente a tre navate, sembra ambiente unico • cornice che corre lungo tutto il perimetro che frena spinta verso alto • a firenze il rigore e armonia del rinascimento cominciano già ad esserci • abside con grandi finestre, arco ogivale che introduce nella parte presbiteriale • a campata centrale corrisponde campata laterale • alluvione anni 60, molti danni • facciata finto gotico 1853-1863 • progetto attribuito ad Arnolfo di Cambio • tante cappelle, perchè? > le famiglie facoltose volevano essere seppellite in chiesa, nel tastamento chiedevano di fare cappelle in chiesa, anche semplici altari Santa Maria Novella • domenicana, non si sa l’architetto, probabilmente un frate domenicano • interno > pilastri polistili, volte a crociera con costoloni e archi a sesto acuto • facciata ordine superiore > successiva, attribuita a Leon Battista Alberti (1400) • parte inferiore > stile gotico • in basso archi ogivali che girano tutto attorno • susseguirsi di sarcofagi che girano tutto intorno, volontà di farsi seppellire nelle chiese, se non dentro fuori • gotico declinato in maniera diversa rispetto alla francia Santa Maria del Fiore • cattedrale intitolata in origine a santa Reparata, attribuita a Arnolfo di cambio • facciata ottocentesca in finto gotico • si arrivò fino al tiburio, poi cupola Brunelleschi • richiamo all’architettura classica • evidente utilizzo dei marmi bicromi • zona absidale molto sviluppata (3 grandi esedre) tanto da farla sembrare un edificio a pianta centrale anche se a croce latina > sorta di sintesi fra pianta centrale e longitudinale • ritmo di archi a tutto sesto che cinge zona absidale PARMA • Benedetto Antelami, scultore e architetto, di cui abbiamo anche due date, una nella Deposizione in cui c’è scritto che lui ha realizzato quest’opera nel 1178 • i primi nomi di artisti tramandati sono di scultori, architetti, orafi, pittori non ancora, più che altro ripetono gli schemi bizantini • altra data che abbiamo > 1196 fondazione del Battistero di Parma Deposizione (duomo di Parma) 1178 • non sappiamo di cosa faceva parte, forse un pulpito? • cornice realizzata in bassissimo rilievo miellato, miello nero che rappresenta lo sfondo su cui si sviluppa il motivo vegetale classicheggiante • motivo a perline (oreficeria longobarda) • base > cornice modanata, piedi dei personaggi ben saldati • motivi stilistici simili al sud della Francia • ritmo molto serrato, figure affiancate, certa ripetitività di atteggiamenti nella parte sinistra • sulla destra soldati, centurioni, soldati che danno le spalle alla scena centrale e che si vogliono dividere la veste, scena costruita sulla base del vangelo, gesto dello strappare fermato e si decide di giocarsela, scena evidenziata, sembra un episodio a sé, scena importante perchè era una profezia, le vesti del messia non sarebbero state tagliate • affacciarsi di motivi naturalistici sempre più nella scultura • scena fittissima, piedi che si poggiano veramente sul suolo • rilievo diverso che vuole suggerire l’idea di profondità (pioli della scala) sorta di prospettiva applicata ad un elemento accessorio, personaggi ancora tutti raffigurati in maniera paratattica • in prospettiva anche le bandiere tenute dalla personificazione chiesa (bandiera alta) e della sinagoga (l’angelo le abbassa la testa, bandiera spezzata, nel momento della crocifissione finisce l’antico testamento) • cristo con occhi chiusi, madre che prende mano del figlio • corpi cilindrici ricoperti da panneggi che scendono in maniera grafica, scendono in modo morbido, ancora non fasciano, cadono giù in maniera parallela ma vengono sottolineati i vari strati • lieve senso di profondità • uomo che lo sta togliendo dalla croce con veste con sbuffo in vita • vesti riccamente decorate, (perizoma cristo) lavoro di trapano, pieghe tubolari, decorazioni con rosoni • pieghe che sono sviluppo di quelle di Wiligelmo, qua cominciano ad avere più spessore • gambe cilindriche, no definizione anatomia ma già maggiore naturalismo nei panneggi • si vuole cominciare a dare l’idea di profondità attraverso un diverso rilievo • soldati disposti in una specie di semicerchio, idea di profondità • veste cristo in primo piano, ricca, sontuosa, con tanta stoffa, ricchezza suggerita dalle tante pieghe Battistero di Parma 1196 • cattedrale romanica, loggiati, archetti pensili • battistero gotico di Benedetto Antelami, con persistenze romaniche e classicheggianti • pianta ottagonale, tre portali fortemente strombati con archi a tutto sesto • si alternano portali e arcata, ritmo uguale che gira attorno • sopra architravi rettilinei • parte sovrastante archetti più piccoli rispetto agli architravi, più colonnine, questo da idea di movimento Pittura Gotica Inizi XIII secolo, in Italia le città più importanti sono le repubbliche marinare, la più importante era Pisa La pittura rimane più o meno sempre uguale, schemi monografici che congelano molto l’evoluzione pittorica BONAVENTURA BERLINGHIERI tavola San Francesco a Pescia 1235 • ai lati sei episodi della vita del santo • figura rigidamente frontale • nessun senso di chiaroscuro volumetria o prospettiva • si rimane ancora ancorati agli schemi dei mosaici di Ravenna • santo morto qualche anno prima, sono passati 9 anni • pero non è un ritratto, il ritratto non esisteva, caratteristiche principali, barba, capelli • raffigurazione evocativa, simbolica del santo • scena delle stigmate > molto diversa da quella che verrà codificata da Giotto, san francesco in un paesaggio, (storia…) • paesaggio senza profondità e volume, tutto sul primo piano, montagna come se fosse aperta, come se si creasse un canale di comunicazione fra san francesco e la visione > paesaggio sullo sfondo non ha funzione di creare uno sfondo naturalistico ma serve ad evidenziare la scena, si sottolinea che c’è un colloquio fra i due, due torri, in alto specie di semicerchio che indica il cielo da cui proviene visione angelica • lavanda dei piedi > no profondità • architetture sullo sfondo servono a commentare e direzionare sguardo • acqua raffigurata in maniera irrazionale sembra cascata • pieghe stilizzate, accennano appena anatomia, ricorda corpo vero ma ridotto a linee schematiche (addome suddiviso nettamente da linee scure) • testa che si attacca al petto con una specie di imbuto (Monreale e Cefalù) linee convenzionali e stilizzate • uso delle lumeggiature, bianco che ci da idea di una sporgenza, parti colpite da luce bianca che contrapposte a aree più scure da un minimo di senso di volume • senso di volume irrazionale, non ci sono ombre GIUNTA PISANO Molto ancorato alla cultura bizantina, il disegno è molto lineare e marcato, assenza di profondità e chiaroscuro Crocifisso San Domenico a Bologna 1250 circa • prima Cristi triumphas ovvero vivi, frontali, occhi aperti, ora dal cristo triumphas al Cristo Patiens • ordini mendicanti soprattutto francescani che spingono verso trattamento di temi iconografici in chiave patetica • spesso nei crocifissi romanici sui tabelloni laterali c’erano scene vita di cristo, qui no, immagine più naturalistica • curva del corpo su un lato che vuole suggerire un senso di abbandono, poco razionale, braccia tese • testa calata su spalla, occhi chiusi • sui laterali i due dolenti, Maria e Giovanni battista • immagine dalla potenza incredibile, trasmette il dramma dell’avvenuto • zona ancora di influenza bizantina ma pian piano si vanno ad attenuare le linee rette che delimitano aree anatomiche a favore del chiaroscuro • muscoli con parti prominenti più chiare • pennellate sottili che si addensano sempre più per ottenere parti più scure • volto > schematizzazioni nella resa del naso attaccato alla fronte con sorte di forcella, occhio scavato in una forte ombra creata dal sopracciglio sporgente poi di linea netta che arriva sulla guancia, ci sono aree molto chiare quasi bianche (biacca) capelli come Monreale e Cefalù, ciuffi che scendono in maniera stilizzata • decorazione aureola fondo oro su cui risalta croce rappresentata un po’ in scorcio, un braccio più corto dell’altro, parte esterna decorata in pastiglia, materiale fatto con legno colla e gesso, sorta di pasta • dettaglio Maria dolente > espressione patetica, indica figlio con la mano, tiene sul viso fazzoletto, trattamento assolutamente bizantino del maforion, mantello che copre testa e spalle, lumeggiature dorate che ricoprono tutto mantello, stilizzazione delle pieghe ridotte a puri grafismi luminosi, maforion che sale sulla testa, testa tonda, pieghe che cadono a semilunetta poco naturalistiche, biacca su aree del viso che suggeriscono un po’ senso di volume • Giovanni > lumeggiature molto fitte sul mantello, forte contrasto fra aree in luce e ombra, aree trattate con biacca che restituiscono le varie muscolature del viso collo e mano • non c’è un’unica fonte luminosa, giustappone zone di ombra e luce Crocifisso san Matteo a Pisa • aureola che da un po’ idea di profondità • curva anatomicamente non naturalistica • panno cade sul fianco • schematizzazione petto e addome • muscoli delle braccia con linee dritte • Viene accentuata la larghezza del bacino • Colori più chiari e quasi bianchi • Maggiore sfumato Affreschi dei Santi Quattro Coronati (San Silvestro a Roma) • Costantino che dona al papa la tiara papale dei possedimenti, imperatore che si sottomette all’autorità papale • città in maniera molto schematica, ricorda i mosaici di Ravenna, sono passati sette secoli ma gli schemi rimangono ancora • figure alte quanto la città, raffigurazione simbolica • imperatore ricchissima veste assolutamente piatta, non chiaroscuro • tiara simbolo potere papale • cattedra cosparsa di decorazioni • figure tutte frontali • altra scena con imperatore Costantino a piedi che accompagna il papa a cavallo nei possedimenti, irrazionalità della raffigurazione, cinque figure a cavallo ma solo due cavalli, uno solo a metà • naturalismo e verosimiglianza non interessavano • piattezza, no volumi, tutto su primo piano • Costantino disarmato, la spada la ha quello davanti • Battesimo di Costantino > fonte battesimale si vede sia da sopra che frontalmente, più punti di vista nello stesso momento, architettura che ha solo scopo di evidenziare la scena, cupola arco e colonne che incorniciano la figura centrale dell’Imperatore • suggerimento anatomia sottostante attraverso linee disegnate • scene separate una dall’altra da motivi decorativi Aula gotica • scoperta da poco, tutta affrescata, scene dei mesi • scene divise da motivi architettonici • dura schematizzazione fasce muscolari COPPO DI MARCOVALDO pittore fiorentino, stile tagliente e molto più legnoso rispetto a Giunta Pisano Madonna con bambino a Siena (Basilica dei Servi) 1261 • Anche detta Madonna del Bordone • madonna in maestà • Realizzata per l’ordine mendicante dei serviti • volti rifatti successivamente, anche velo bianco, per motivo devozionale, per farla assomigliare a quella di Duccio e attirare più fedeli • madonna vestita come imperatrice • seduta in trono ma no profondità, figura bidimensionale, si suggerisce il fatto che sia seduta ma non è visivamente efficace • lumeggiature bizantine con sottili striature dorate (agemina) che cercano di definire l’anatomia sottostante alla veste • zone senza lumeggiature > risaltano per contrasto le parti scure, dando un effetto di cavità e un forte senso plastico • madonna su trono ligneo decorato, pedana con effetto di caduta in verticale • ai piedi scarpe imperiali rosse e oro appoggiati ad un cuscino • schienale a forma di lira leggermente bombato con panneggio che scende giù • panneggi secchi, taglienti, legnosi • angeli in alto • testa tonda • mantello allacciato sul davanti con nastrino • pieghe schematiche, lunetta sulla fronte, velo come se ci fosse un casco sulla testa • panno giallo con cui tiene Gesù bambino rappresentato come piccolo adulto, veste riccamente decorata PIETRO CAVALLINI Pittore romano, 1240 – 1330 circa Plasticità e volontà di descrivere le strutture architettoniche come volumi Utilizzo del chiaroscuro Mosaici Santa Maria in Trastevere • architettura che scandisce • Natività della vergine rappresentazione ancora gerarchica, più grande figura di sant’Anna rispetto agli altri • tavolino senza prospettiva, sorta di mezza luna • velo che gira sulla testa come sorta di casco • naturalismo selettivo > ammorbidita la durezza dei segni grafici bizantini ma ancora non c’è profondità dello spazio • Annunciazione > madonna seduta che stava leggendo, angelo che sta arrivando in volo, azione suggerita dalle ali ancora in alto e dal mantello che svolazza, posizione gambe aperte, appena atterrato • architettura > chiesa, Madonna madre della chiesa • movimento di spavento da parte di Maria, si allontana • velo ancora tondo però pieghe dei panneggi scendono sulla fronte in modo più naturalistico • no forcella, tutto più addolcito • fonte luminosa proviene da sinistra • rispetto a Torriti maggiore sviluppo naturalistico • Presentazione al tempio > circoncisione, narrazione molto chiara, stavano in alto, idea sempre dei mosaici di Sant’Apollinare (V secolo) non interessava il naturalismo, dovevano essere semplici e facilmente identificabili, chiarezza compositiva fondamentale • architetture non hanno scopo di creare un ambiente ma servono a suggerire di cosa si tratta • ciborio con profondità accennata ma ancora irrazionale • architetture che evidenziano azione in primo piano • sacerdotessa anna, anziana, volto scavato, si intravedono rughe, introdotti elementi presi dalla realtà • sacerdote Simeone che accoglie bambino • nell’arte bizantina non si trovano atteggiamento di spavento o affetto, qui cominciano ad essere umanizzati Santa Cecilia in Trastevere • ciclo di affreschi sulla controfacciata, Giudizio universale • Cristo giudice sul trono, veste aperta per mostrare i segni della passione, dentro una mandorla, composizione bizantina • attorno gli angeli, ai lati Maria e san Giovanni battista, stanno nel mezzo fra cristo e l’umanità, chiedono clemenza per l’umanità, poi 11 apostoli e san paolo seduti • morbido senso del volume dei panneggi • volto di San Paolo, nella barba ogni pelo fatto con punta di pennello, orecchio non più ad ansa ma naturalistico, iconografia san paolo con barba lunga nera, sorta di espressività • linee grafiche bizantine abbandonate a fa ore di uno sfumato che rende il volume • no forcella no imbuto • fonte luminosa che investe la figura creando chiaroscuro e senso di volume • angeli che suonano con le guance gonfie • apostolo giovane > capelli ancora un po’ alla maniera bizantina, no imbuto si rappresentano tendini e masse muscolari • colonna tortile decorata con motivi cosmateschi, lavoro a tarsie marmoree di pietre di colori diverse, attività tipica laziale, colonna appare morbida, sembra si stia afflosciando • apostoli ciascuno con in mano oggetto per la sua identificazione • bracciolo sedia che va sopra corpo, corpi inseriti veramente nello spazio • sembrano lumeggiature ma sfumato morbido, pieghe morbide, idea del corpo sottostante • capelli si accordano alla fronte con peli sempre più sottili che si mischiano con l’ombra • trono ligneo abbastanza in prospettiva decorato con pietre incastonate • mano con ombra nel palmo che da senso di volume Nicola Pisano • 1223 – 1281 • Cominciamo ad avere informazioni di archivio sugli artisti • Anche architetto, a lui attribuito il progetto duecentesco del duomo di Siena • Si forma nell’ambiente dell’arte federiciana, ne prende caratteristiche > recupero della tradizione classica in chiave naturalistica e in senso gotico, tradizione classica che suggerisce la perfezione formale a cui si aggiungono i sentimenti, il pathos gotico • Rinnova la scultura gotica italiana, fondendo i principi del classicismo, appresi negli anni della formazione in Puglia, con lo stile europeo • I panneggi sono spessi, ha un forte richiamo classico da un lato, è legato al naturalismo dall’altro Pulpito del Battistero di Pisa 1260 • rinnova l’idea di pulpito, prima era a pianta quadrata [pulpito di Guglielmo era una cassa rettangolare] • esagonale, pianta centrale • pulpito serviva per leggerci il vangelo e le epistole • alla base leoni stilofori (Wiligelmo, Modena) stanno aggredendo uomini e animali, rappresentano mondo naturale, colonna centrale, colonne con capitelli corinzi, tradizione classica, girali di acanto, archi a tutto sesto trilobato che sostengono parapetto orizzontale, si crea il pennacchio (spicchio) • sopra colonna nello spigolo statue di personaggi vari, personificazioni virtú, sculture a tutto tondo • sopra pannelli bassorilievi con storie di cristo, in marmo di carrara, circondati da cornice di materiale rosato, uniti e separati da gruppi di colonnine sempre rosate • sculture erano colorate • figure inseriti in tutti gli spazi, pennacchi > profeti che anticipano gli eventi che accadranno sopra • Annunciazione e Natività > vari episodi in un unico pannello • grande affollamento, pastori, angeli, grande immagine di Maria • Maria non con testa tonda, ricorda matrona romana, figura ripresa da sarcofago romano nel camposanto di Pisa • Madonna molto diversa dalle madonne bizantine che nel frattempo ci sono in pittura, velo come sorta di corona, no cuffia, capelli escono, volto ricorda sculture classiche • panneggi molto spigolosi, sporgenti, profondo sottosquadro, andamento spezzato • gusto della sovrabbondanza di panneggi, velo spesso che inevitabilmente crea pieghe spesse • pecore in primo piano alludono all’annuncio ai pastori che stanno dietro • Adorazione dei re magi • magi seguiti dai cavalli molto naturalistici, froge (narici) molto aperte, scultura vivace, viva • magi inginocchiati, rappresentati come le tre età dell’uomo • barbe e capelli morbidi, definiti, ciocche, riccioli gonfi • angelo in mezzo fra re e madonna • madonna volto classicheggiante, velo, capelli corti che si vedono • dietro volto san Giuseppe • panneggio sovrabbondante che casca con tante pieghe sul suolo • sedia > faldistorio imperiale, attributo reale dato a Maria, elementi classici • Presentazione al tempio > colonnine con capitelli corinzi, cornice in colore diverso che esalta la scena • Immaginata come sotto un portico, probabilmente della sinagoga • Simeone e sacerdotessa Anna • motivo ripreso da un cratere marmoreo antico del I - II secolo che era nel camposanto • pieghe • Crocifissione • scultura angolare una personificazione di san Giovanni battista • svenimento di Maria raffigurato per la prima volta, vengono introdotti nelle opere sacre elementi umani, rappresentato sbagliato anatomicamente • scena molto chiara nonostante l’affollamento, Cristo con attorno uno spazio un po’ vuoto per farlo risaltare • san Giovanni sotto la croce con volto alterato in una smorfia di dolore • in basso la croce è una pianta > allusione all’arbor vitae, paragone della croce all’albero • a destra centurione, soldato qui rappresentato con talit (velo) degli ebrei • soldato che si converte qui caratterizzato come ebreo non si sa se romano o ebreo Strage degli innocenti • chiusa fra due gruppi da un alto angeli con trombe (stavano accanto giudizio universale) e cristo mistico • scene strazianti, a terra cumulo di bambini calpestati, racconto pieno di enfasi, madri disperate che si strappano i capelli • pieghe morbide che si stendono tutt’intorno decorate da frange Crocifissione • svenimento di Maria qui rappresentato in maniera più armonica • attorno a cristo spazio vuoto per distaccarlo dall’affollamento • cristo con testa abbandonata sulla spalla • croce rappresentato da una pianta (riferimento all’arbor vitae) parallelismo con Adamo espresso attraverso il teschio sotto la croce • scena pur nel dolore molto pacata e armonica • a destra più di scompiglio, atteggiamento di terrore, centurione che riconosce in cristo il figlio di Dio • scatti diagonali che danno idea di paura e agitazione • cristo anatomia perfetta, gambe, polpacci, viene sondato ogni muscolo e tendine (grande differenza con la pittura, in questo momento crocifissi di giunta pisano con schematizzazione ancora bizantina) • aureola come oggetto di oreficeria tutta decorata • tutti volti diversi fra loro e con diverse espressioni e posture DUE pannelli del Giudizio Universale • il gruppo scultoreo al centro fra i due è Cristo giudice con sotto angeli che tengono in mano oggetti della passione e con croce che allude alla passione • ai lati esterni dei pannelli dovevano esserci angeli tubicini • a destra Maria in preghiera che chiede clemenza per l’umanità • Pannello Eletti (sinistra) > in file ordinate e parallele, restituisce senso di beatitudine • sotto resurrezione dei corpi, escono da sarcofagi romani, tutti sguardo verso Cristo • nulla di monotono, tutto caratterizzato, barbe, capelli, abiti, espressioni, posizioni • in alto apostoli e angeli • Pannello Dannati (destra) > caos, forti contrasti chiaroscurali, forte drammatizzazione • in alto angeli che sembra stiano contando, sotto angeli respingono queste persone verso l’inferno, anche un monaco e un vescovo, nessuno è esente • diavoli come esseri mostruosi semiumani, zampe di rapaci con artigli • ragazza nuda divorata da demone, contrasto morbidezza carne ragazza e ferocia delle pene, denti sulla carne, cerca anche di difendersi con la mano sulle fauci • qui angeli tubicini rimasti, guance gonfie • Carità > cornucopia con fiamme, corona in testa • virtù teologali quelle che si formano su dio • Speranza > guarda verso l’alto, in mano cartiglio con definizione della speranza, vedi profilo • volumi dei volti di Nicola pisano sempre un po’ gonfi • monaco inferno > espressione di terrore, mani giunte, giudizio ormai avvenuto • arcangelo annunciante > molto rovinato, oggi a Berlino • Mensole che sostengono la cupola del Duomo di Siena • cupola si appoggia su mensole tutte figurate e tutte diverse • testa che ricorda Zeus della porta di Capua, di una decina di anni precedente • fronte corrucciata con rigonfiamenti, capelli, labbra carnose • qui ciuffi della barba meno stilizzati, più sottili, più morbidi • capelli ancora abbastanza stilizzati • Arca del corpo di san Domenico a Bologna • monumento funebre • qui sono ad opera molti allievi • narrazione continua • parte superiore successiva • Fontana Maggiore di Perugia 1276-78 • realizzata in collaborazione con il figlio Giovanni e Arnolfo di Cambio • concepita come due vasche che immettono la loro acqua a quella sottostante • in alto coppa di rame con gruppo di fanciulle che tengono anfore da cui fuoriesce l’acqua • le due vasche in marmo sono decorate con bassorilievi di Nicola e Giovanni • ciclo dei mesi e allegoria delle arti liberali Giovanni Pisano • Subentra al padre come responsabile dei lavori del Duomo di Siena verso gli anni ‘80 del 1200 • Aveva già lavorato con il padre nel pulpito e nella Fontana di Perugia • Realizza la facciata del Duomo di Siena, il primo ordine, portali, ghimberghe e sculture • Prende come spunto l’idea delle cattedrali francesi ma la novità è che la scultura non è più parte della struttura architettonica ma a tutto tondo, autonome, inserite nelle edicole anticipando le sculture rinascimentali • Sculture che sondano lo spazio, fuoriescono anche dalle loro stesse edicole, hanno atteggiamenti e posizioni che vogliono suggerire il fatto che stanno parlando fra loro riguardo l’incarnazione • Ghimberghe tipiche francesi, ma prevale arco a tutto sesto • Cornice orizzontale che blocca lo slancio verso l’alto • Poi se ne va e subentrano altri architetti • Parte superiore non in linea con inferiore, non c’è continuità, pinnacoli non in linea con i pilastri, sorta di disarmonia • Linguaggio formale diverso dal padre caratterizzato da: Ø Forte drammaticità nella resa dei personaggi, Ø Molto uso delle diagonali, scatti che indicano cambi di direzione (torso e volto da lati diversi) idea di movimento Ø Forti contrasti chiaroscurali Ø Resa dei volumi più secca (Nicola gonfiamento delle figure) Sculture della facciata del Duomo di Siena • forte espressività e senso drammatico • sculture a tutto tondo > totale affrancamento dalla struttura architettonica • pathos e impeto reso grazie anche al modo di incidere il marmo con solchi profondi > forte contrasto fra zone di luce e di ombra • ancheggiamento tipico gotico che dà senso di movimento • fuoriescono dalla struttura architettonica per dialogare fra loro • volti di Giovanni > scavati (volti di Nicola invece sorta di gonfiore) • David > forte ancheggiamento, fianchi a sinistra e busto a destra, una gamba più avanti, panneggio grosso e spesso, pieghe tubolari che scendono giù, profondi scavi fra una piega e l’altra • senso di mancanza di equilibrio e scatto (Nicola invece staticità) • sculture che si vedevano dal basso, teste che sporgono per questo, se si vedono da altre prospettive sembrano sgrammaticate, disarmoniche (stessa ragione per cui la parte inferiore è più sottile di quella superiore) • cartigli srotolati come fumetti esprimono cosa dice a figura • incarnazione tema centrale, profeti e filosofi ci sono perché anche loro avevano avuto l’intuizione di questo evento (Aristotele motore immobile) tutta la storia attendeva questo evento • figura come investita dal vento che muove e gonfia le vesti, enfatizza senso di discussione e agitazione • Mosè > panneggi grossi, pieghe frastagliate, partono da spalla e scendono giù aprendosi, testa scatta dalla parte opposta, movimento e drammaticità • agenti atmosferici hanno in parte levigato i rilievi, contrasto chiaroscurale attenuato, ma nonostante questo enorme potenza espressiva • Simeone > barba e capelli fluenti e in movimento, sembrano fuoco, volto molto aspro, forte durezza nei tratti (vedi zigomi o sopracciglia ad esempio) • ginocchio e busto in direzioni diverse, movimenti bruschi • idea di spessore dei tessuti • gestualità che indica discussione • labbra socchiuse che indicano un dialogo • Platone > volto arcigno • sculture diversificate, naturalistiche, si inseriscono elementi della realtà, ogni volto ha espressione e acconciatura diversa • Salomone > veste riccamente ricamata Crocifisso ligneo (Museo dell’Opera del Duomo di Siena) • alta 80cm, croce probabilmente a stile (si metteva su asta per processioni) • enfatizza l’aspetto di strazio della passione di Cristo, si passa da una rappresentazione della crocifissione del cristo triumphas che non mostrava nessun senso di sofferenza né di dramma, ad un linguaggio più patetico, si mira a coinvolgere lo spettatore nelle sofferenze di cristo • figura esile, braccia estremamente tirate, croce con bracci non incrociati ad angolo retto, sono rami di una pianta che vanno verso l’alto facendo alzare le braccia in maniera spasmodica, con la conseguenza che la cassa toracica è molto tirata, si vedono costole e si crea un vuoto, muscoli addome molto contratti • tensione che ci fa immedesimare nella sofferenza di cristo • sotto > base marmorea successiva • croce come una pianta che nasce da un cranio, teschio di Adamo, collegamento antico e nuovo testamento, da Adamo che introdusse il peccato originale nasce la croce, lo strumento della redenzione • solitamente lo scultore realizza scultura lignea poi la rifinisce con una pasta morbida, Giovanni non ne aveva bisogno, lavorava direttamente sul legno duro • qui Giovanni si distanzia nettamente dal padre come in nessun’altra opera • massa di capelli in contrasto con la magrezza del corpo Giudizio universale • angeli tubicini (trombe cadute ma hanno guance gonfie) • qui unico pannello, cristo giudice in alto, seminudo per mostrare costato, sotto angeli con strumenti della passione • grande agitazione, in alto apostoli, il Paradiso, sotto figure demoniache che riprendono iconograficamente quelle del padre, con artigli e denti che graffiano le carni • dannati rappresentati più secchi e scheletrici, gli eletti invece hanno corpi più morbidi > linguaggio formale per accentuare il significato, • umanità che si raccomanda a Maria • nel Giudizio di Nicola gli eletti in file ordinate, qui caos anche fra loro, monito per ciò che accadrà • angelo con simboli degli evangelisti sotto il leggio Pulpito del Duomo di Pisa 1302 – 1311 • stessa struttura, stesso impianto • 9 pannelli con andamento curvilineo, elemento quasi circolare • aumenta l’utilizzo delle sculture, elemento scultoreo così sovrabbondante che quasi scompare la struttura architettonica • non ci sono neanche gli archi a favore di mensole decorate con rosette e volute vegetali, sopra le quali c’è comunque pennacchio con figura del profeta • idea che ci sia un arco ma in realtà non c’è, abbiamo sezione di arco che si interrompe • cornici con grande ricchezza di decorazioni • colonne con capitelli corinzi sorrette da leoni stilofori, alcune colonne sostituite da gruppi scultorei, ad esempio la personificazione della chiesa con attorno le quattro virtù cardinali • Personificazione della Chiesa > volto dolce, testa sporgente, forzatura del suo stile, collo esageratamente lungo proteso in avanti che aumenta senso di tensione • Chiesa che nutre i suoi figli, donna secca, ancheggiamento, fianco da un lato e gamba che avanza fuoriuscendo dalla veste, figura che trasmette senso di tensione, quasi angoscia • Pilastro Cristo > attorno i quattro evangelisti con i propri attributi iconografici, naturalezza della mano, volto proteso in vanti, spalla indietro, sempre andamento in diverse direzioni che da senso di instabilità, capelli come investiti da vento molto forte • Pilastro Ercole > figura vigorosa, durezza nel trattamento dell’anatomia, fronte corrucciata, zigomi un po’ sporgenti e duri sembra di vedere l’osso, capelli spinti indietro come dal vento, barba rigonfia Pannello n1 • Annunciazione > Madonna spaventata, sgomento, confronto con Pistoia, là Maria più pacata • Visitazione > Maria sembra arrivare di corsa, tutto rappresentato con grande agitazione, grande espressività, Elisabetta le tocca la pancia, Elisabetta anziana, pelle cadente per accentuare l’elemento miracoloso del concepimento • Nascita del Battista > donna sdraiata e ostetriche, non è Gesù mancano i suoi elementi iconografici, solitamente nella natività del battista c’è sempre donna che porta da mangiare a Elisabetta • Imposizione del nome al Battista > Zaccaria era muto perché non aveva creduto alla promessa di Dio, donne vanno a chiedergli il nome del bambino, lui lo scrive su tavoletta Natività • profeti sotto sempre concitati, le sue parti anatomiche distribuite in maniera sapiente • Madonna sdraiata, tutte le figure sono rovesciate sul primo piano, sopra annuncio ai pastori • campagna rappresentata dalle piante • Gesù messo in una specie di urna, anticipazione della sua morte • mantello della Madonna in cui si recupera la decorazione, velo che scende dalla testa liscio sulla fronte e con pieghe sui lati che danno ida di tessuto sottile e pesante • occhi degli animali con bronzo fuso per dare vivacità Adorazione dei Magi • arrivo dei magi con corteo che si presta a rappresentare un repertorio di personaggi e animali esotici, cammelli, finimenti preziosi, scrigni, più accessori che altro • arrivano sempre in maniera concitata, movimenti dei cavalli, cavallo che curva • ruolo attivo dell’angelo che indica i personaggi dentro la grotta e sembra quasi spingere dentro uno dei re • anziano che si inginocchia e bacia piede con corona nel braccio • poi sogno dei re magi in cui hanno veste decorata che da idea di ricchezza, angelo che li scuote • panni come fossero di seta pesante, sottili, fasciano i corpi che sono sempre esili Presentazione al tempio e Fuga in Egitto • edificio gotico con ghimberghe e archi ogivali che sarebbe tempio di Gerusalemme • Madonna con velo sottile, volto sollecito, panneggi ampi • poi sogno di Giuseppe e fuga, madonna su asino • in alto Erode che trama • fronte corrucciata e occhi espressivi Strage degli innocenti • senso di concitazione e mancanza di staticità e equilibrio • Erode su trono che sembra quasi fluttuare, leggermente decentrato • corpo sporto da un lato, braccio allungato, dal punto che indica scende a cascata la strage dei bambini, in quanto conseguenza diretta della decisione di erode • viso fortemente espressivo, fronte corrucciata Crocifissione • crocifissi in alto e folla in basso • uomini che spezzano le gambe ai crocifissi, ma non a Gesù > profezia • buon ladrone a sinistra con atteggiamento di accettazione, la sua anima portata da angelo in paradiso • a destra invece il cattivo ladrone in atteggiamento di agitazione, angelo che sta respingendo un diavolo che sta prendendo l’anima per portarla all’inferno • personificazione della Chiesa • svenimento di Maria con atteggiamento più composto (confronto con crocifissione Pistoia…) Madonna con bambino, Cappella degli Scrovegni (Padova) • ancheggiamento • mantello liscio sulle spalle che va a raccogliersi sotto la zona del fianco, cintura di cordone legata sotto il seno che scede giù • tracce di pigmento blu e anche parti dorate • viene resa la differenza di consistenza dei tessuti, mantello più spesso e velo sottile • Gesù bambino con atteggiamento naturalistico • corona fatta con rosoni dorati, velo che termina con frangia e sopra decorazione dorata Cimabue 1240 – 1302 Lavora ancora nel solco dell’arte bizantina Croce di Arezzo 1268 – 1271 circa • stile bizantino > uso lumeggiature, fasce muscolari disegnate • capelli simili a giunta pisano, molto simile anche suddivisione del volto in parti ben delimitate • Cimabue nella barba filamenti talmente sottili da dare idea di qualcosa di morbido, come anche le punte dei capelli, ciocche si stilizzate ma punte più sottili e morbide • petto suddiviso torace da linee nette • schematizzazione linee del torace simile giunta pisano • orecchio ancora a forma di ansa • una serie di stilemi che si trasmettono dall’arte bizantina in poi • nei tabelloni terminali del braccio trasversale croce ci sono i dolenti, panneggi in cui le pieghe sono risolte in modo bidimensionale • zigzagare delle pieghe sul collo non seguito delle pieghe sulla veste • panneggio del perizoma rende idea tessuto sottile, lumeggiature qui restituiscono idea di un volume vero Crocifisso di Santa Croce (Firenze) 1284 • rovinata da un’inondazione • trattamento capelli e barba soffuso, sottile, morbido • stanno scomparendo linee nette che definiscono le diverse fasce muscolari e zone dell’addome, abbiamo uno sfumato che da idea del volume, linee sfumate e chiaroscuro • perizoma un velo trasparente che fa intravedere l’anatomia • Cimabue matura idea di attenuazione delle rigide schematizzazioni bizantine per andare verso un maggiore naturalismo Maestà del Louvre 1280 • voluta dai francescani • tavola molto grande con andamento cuspidato percorsa da cronice interrotta da tondi con busti di angeli e santi • trono ligneo intagliato posto di scorcio, non c’è un efficace senso profondità, la Madonna sembra appoggiata non seduta • panneggio realizzato come una serie di triangoli che si intrecciano che danno idea di fasciare il corpo, comincia una volontà di rendere il volume delle figure • sulla testa ancora sorta di cuffia che tiene i capelli, come bizantini, sul davanti sorta di semilunetta, cupola sulla testa e pieghe solo sui lati e non sulla fronte, pieghe irrazionali • naso con forcella, sopracciglia, mento sfuggente, però tutto va addolcendosi • drappo d’onore, telo prezioso che scende dietro • ricchezza dettagli trono e drappo Crocifissione (Basilica Superiore di Assisi) 1290 circa • Sotto pontificato Nicolò IV (1288-1292) che favorisce la decorazione della basilica superiore • fa parte di un ciclo con storie di Maria, si trovano in fondo nella zona del transetto • è caduto il colore e le zone in cui aveva usato la biacca sono rimaste scure, appare come in negativo • forte drammaticità > svolazzare di angeli in alto, si coprono il volto, si disperano, piangono, strappano vesti, alzano braccia • tre hanno coppe per raccogliere sangue • tutto questo amplifica senso di dolore e strazio • veste sembra essere investita da vento, si congiunge con gesto centurione (già con aureola, convertito) • curva bizantina, testa reclinata e fasce muscolari si pensa ottenute con chiaroscuro • c’è anche San Francesco, prima volta che viene inserito santo in maniera anacronistica, si voleva presentare come Alter Christus, altro cristo, vita simile, stigmate ecc, poi diventerà una consuetudine • Maddalena sempre quella esagitata, alza le braccia • folla bizantina, tante teste e pochi piedi che si calpestano, ancora come san vitale Trapasso di Maria (Basilica Superiore di Assisi) • sempre transetto • Morte di Maria, chiede di potere vedere tutti gli apostoli, vangeli apocrifi (definiti tali nel concilio di Trento nel ‘500) • panni sottili che fasciano corpo, stessi della maestà del Louvre • in piedi San Paolo che parla • architettura che incornicia scena con capitelli e arco a tutto sesto trilobato • aureola di San Paolo si incastra nell’architettura, sembra ci sia un altro arco dietro, si vuole cominciare a suggerire uno spazio, ancora irrazionale, incoerente, manca la colonna dietro Maestà (Basilica Inferiore di Assisi) • Madonna in trono, ligneo, simile maestà Louvre • volto ritoccato successivamente • trono con tentativo di profondità, non tanto razionale • seduta sul trono in modo più convincente • accanto c’è San Francesco, uno dei primi santi contemporanei rappresentati in pittura Maestà di Santa Trinità (Uffizi) 1300 circa • trono decorato con tarsie lignee • iconografia simile all’altra maestà • vista più frontale • sorta di incavatura sul davanti risolta però in verticale, tutto sul primo piano • sotto gli archi ci sono profeti con in mano cartigli che profetizzano venuta del messia, profeti sono la base di ciò che avverrà sopra • qui tornano le lumeggiature (non c’erano al Louvre) vestito rosso scende giù con pieghe naturalistiche, cade sul piede dando senso convincente di consistenza • volto ha abbandonato il senso di serietà delle madonne bizantine, sembra accennare sorriso • tutte le linee del volto sono attenuate • velo sopra la testa non liscio ma con increspature, naturalismo San Giovanni Evangelista (Cattedrale di Pisa) 1301 • mosaico abside della cattedrale di Pisa • rappresentato come giovane • espressione simile alla Madonna di Santa Trinità, sorrisino, rigonfiamento sotto gli occhi Duccio Si concentra per lo più sull’eleganza e la sinuosità delle linee Uso di colori vivaci come tutta la scuola senese Rimangono alcune rimembranze della maniera bizantina Introduzione trono marmoreo Madonna Rucellai (Uffizi) 1285 • Santa Maria Novella, stava nella cappella della famiglia Rucellai • il più grande dipinto mobile del duecento italiano • simile alla Madonna del Louvre di Cimabue, per molto tempo attribuita a Cimabue • trono decorato con bifore e trifore gotiche con fondo blu e rosso, più raffinato rispetto trono di Cimabue, interesse di Duccio verso l’arte gotica, assente in Cimabue • profondità assente, come evidenziato dalla disposizione dei 6 angeli attorno al trono ligneo • pieghe chiaroscurate che fasciano, sono morbide, ottenute con leggera schiaritura • panneggio non più tagliente ma sinuoso • sotto veste rosso brillante • punta della scarpa decorata con motivi dorati • Nella fisionomia ci si rifa’ ancora a modelli bizantini, ma usa colori vivaci e sgargianti tipici della scuola senese • dietro drappo d’onore con motivi decorativi e pieghe verosimili, grande maestranza tecnica • confronto con madonna di Cimabue, Duccio colori più brillanti tipici della pittura senese • sul retro > Storie della Passione di Gesù > 26 episodi tratti dal vangelo di Giovanni (il più dettagliato riguardo la passione) ciclo si legge dal basso a sinistra, verso destra poi in alto a sinistra verso destra Domenica delle Palme • primo pannello, unica scena, entra a Gerusalemme, folla gli va incontro, mettono sotto i mantelli rossi • rispetto alla tradizione iconografica Duccio aggiunge una porta che si apre come preludio di ciò che accadrà • città dietro con edifici gotici, edificio con bifore e guglie a pianta centrale, porta merlata, mura colorate ricordano Siena • composizione tale da sottolineare il soggetto della scena, Gesù con aureola con davanti spazio vuoto, figura sottolineata da pianta e guglia dell’edificio, verticale che va a evidenziare Cristo Crocifissione • folla divisa in due fra i suoi e non • svenimento di Maria che ricorda quello di Giovanni Pisano • crocifisso non più curva bizantina e fianchi larghi (già eliminato da Giotto), corpo naturalistico, peso che cade giù • chiaroscuro che suggerisce profondità del corpo, non più linee nette (chiaroscuro già nella croce di Cimabue a Santa Croce, ma ancora curva e fianchi) • angeli disperati, si strappano le vesti e si coprono i visi, asciugano lacrime, aumentano drammaticità Donne al sepolcro • interessava sottolineare evento accaduto, no verosimiglianza, coperchio molto evidenziato, sindone, angelo indica che sepolcro è vuoto, veste bianca evidenziata da ali e montagne scure • dietro l’angelo la montagna è più alta, dietro le donne più bassa, elementi del paesaggio che guidano lo sguardo, modo di comporre la scena che mira a sottolineare le azioni e i personaggi più importanti Pilato si lava le mani • incongruenze, pilato dietro colonna ma la sua mano davanti, fatto perché si voleva evidenziare l’azione, colonna che vuole sottolineare ciò che sta succedendo Maddalena e Cristo risorto • dopo la resurrezione Cristo ha una veste tutta litografata con lumeggiature, corpo glorioso, Gesù tiene in mano vessillo della vittoria sulla morte altro ciclo > vita pubblica di cristo Tentazioni di Gesù > edificio che forse alludeva al duomo dei tempi di Duccio Altro pannello tentazioni > certo senso del volume e della prospettiva Incontro samaritana al pozzo > mura della città alte praticamente quanto le persone, ancora non c’è una raffigurazione razionale, prospettiva data anche dalla luce che illumina un lato lasciandone un altro in ombra Affresco Palazzo Pubblico di Siena • sala del mappamondo • conquiste da parte della repubblica di Siena, sala di rappresentanza, celebrazione della città • sottomissione sottolineata da porte aperte Maestà di massa marittima 1316 • Dopo Martini • si attiene agli schemi tradizionali, la committenza voleva maestà come quella di Siena (ovviamente più economica) • bambino tira a sè mantello di Maria fasciandole di più la spalla • mantello con pieghe molto naturalistiche, sotto velo avorio molto lavorato • retro > Crocifissione, in primo piano soldati che giocano a dadi le vesti, fondo oro che si interrompe in alto mostrando cielo blu con nuvole da cui vengono angeli, come a suggerir presenza di una realtà ultraterrena Giotto 1266-1337 Giotto > figura simbolo di un rinnovamento profondo nella storia della civiltà figurativa occidentale INNOVAZIONI • Inizio della prospettiva e della tridimensionalità: i personaggi non sono più rigidi ed inseriti in uno spazio immaginario, ma ricchi di movimento inseriti in dei sfondi reali, moderni che appaiono come delle raffigurazioni fedele della realtà vista con i propri occhi • Supera le convenzioni bizantine • Maggiore e sapiente uso del chiaroscuro utilizzato per dare maggior volume alle immagini • Sfondi naturalistici • Cambia il concetto dell’affresco sia per la tecnica (introdotta la tecnica delle giornate per far rimanere l’intonaco sempre umido e fresco) che per la concezione stessa, difatti vengono inseriti ed incorniciate dall’architettura stessa della chiesa creando uno spazio poco profondo che si può misurare e che rende ancor più l’idea di volume Inizia la sua attività nella Basilica superiore di Assisi (basilica papale, pittori francesi prima metà duecento, poi Cimabue nel transetto, sopra pittori romani principalmente Torriti, poi Giotto) Abside e transetto > francesi e Cimabue / Parte superiore > pittori romani fra cui Torriti due scene superiori in cui cambia tutto, rappresentazione dello spazio in profondità Storie di Isacco e Esaù • ordine superiore • antico testamento, prima attribuite a questo misterioso maestro delle storie di Isacco • cortina attaccata con ganci all’asta, sono due, una illuminata e aperta e una chiusa e più scura • linee di fuga • profondità accentuata dalla luce, unica fonte luminosa che investe gli oggetti e crea anche ombre • non è un primo piano ma uno spazio profondo in cui si muovono i personaggi, spazio abitato • Giotto introduce senso di profondità • pieghe reali • mano che tiene cucchiaio • volto abbandona completamente i modelli della tradizione bizantina, ritratto realistico, orecchio vero, cambia la cultura figurativa • [confronto santa Maria in Trastevere mosaico di Cavallini] Madonna col bambino ridente • In controfacciata • stessi anni madonna di Crevole di Duccio • occupa uno spazio • abbozzo di sorriso, abbandona completamente gli schemi bizantini nella resa del volto, è una donna vera, ha labbra carnose, un naso reale, un viso florido, si intravede il verdaccio, poi rosa per l’incarnato • velo sulla fronte naturale, pieghe che scendono in maniera razionale • mani cominciano a portare veramente il bambino che ha un suo peso • bambino sorride Volta dei Dottori della Chiesa • 4 vele in cui i 4 personaggi sono accompagnati dai loro accoliti-segretari e da un busto di Cristo in una nuvola in alto • Inseriti perfettamente nello spazio architettonico della chiesa • Per la prima volta si rendono in pittura gli effetti policromi dei marmi, incrostati da decorazioni cosmatesche e con cornici di colori diversi • Quasi un trompe-l’oeil • Oggetti descritti nei minimi particolari > scrittorio dell’accolito di San Gregorio • Grande attenzione al dato naturalistico delle strutture Visione dei Troni • altare sormontato da tettoia • prospettiva ancora incerta ma si cerca di dare senso di profondità • tanti dettagli di oggetti di suo quotidiano > lampadario con carrucola • trono già riservato al santo • descrizione degli aspetti materiali degli oggetti (troni, prospettiva, volumetria, dettagli) Cacciata dei Diavoli da Arezzo • da un lato la città di Arezzo rappresentata secondo la tradizione medievale • il santo alto praticamente come le mura, però sapiente uso della luce, bugnato con ombre • c’è ancora un po’ di incongruenza • introdotto anche qui ritratto topografico, abside della chiesa realmente ad Arezzo • architetture che si sviluppano una sopra all’altra La Prova del Fuoco L’Estasi Vicenda dei presepi di Greccio • Francesco allestisce questo presepe • riproduce oggetti quotidiani veri, come il ciborio che ricorda Arnolfo di Cambio (ghimberghe, archi rampanti…) • croce lignea > retro e impalcatura rappresentati realisticamente • personaggi a sinistra > prima folle rappresentati come mucchio di teste sopra e qualche piede, qua c’è ancora un po’ ma le teste non sono solo sopra sono anche dietro, idea di profondità • con Giotto entra nelle scene anche sacre l’elemento della quotidianità Miracolo dell’assetato o della fonte • paesaggio che ha ancora la funzione di commentare la scena ma il modo in cui è rappresentato è reale • assetato > realisticamente piegato nella spinta del corpo • riproduce elementi della realtà, anche se le parti colpite dalla luce sono quasi fosforescenti, tanto è forte il contrasto fra luci e ombre • grandissima minuziosità nella resa dei particolari (asino) Predica agli uccelli • scena in aperta pianura, alberi che sovrastano le figure • Santo invecchiato Morte del cavaliere di Celano • lavorazione del tessuto della tovaglia, motivi in rilievo, balza decorata • tessuto che cade giù dal tavolo • oggetti realmente appoggiati sulla tavola (differenza con Duccio) • Drammaticità e movimento Predica davanti a Onorio III • importanza della gestualità, grande espressività e razionalizzazione figurativa di Giotto • sul primo piano archi che sfondano la parete • introduzione di un’espressività fino ad ora assente Apparizione del santo al Capitolo di Arles • appare miracolosamente con braccia aperte a formare una croce mentre parla sant’Antonio da Padova • figure assumono corposità quasi fisica • frati sempre in diagonale, figure disposte in maniera tale da suggerire profondità, come anche linee di fuga del soffitto • archi ogivali con decorazioni cosmatesche • frate in basso a sinistra grande naturalezza • chiaroscuro e realismo Stigmate di San Francesco • Cristo circondato da ali di serafino, dalle ferite di Gesù partono raggi che colpiscono il santo che si ritrova le ferite, per questa ragione proposto come Alter Christus • paesaggio che commenta e sottolinea azione in primo piano, su francesco roccia più alta • profili frastagliati delle rocce che dove sono colpite dalla luce sono quasi fosforescenti • frate leone importante perché testimone dell’accaduto • idea gonfiante e volumizzante, vesti ampie Funerali di San Francesco • sulla balaustra oltre ad una croce dipinta c’è una tavola dipinta della madonna, Giotto introduce tavola della madonna con l’iconografia che aveva ai tempi di san francesco Pianto delle clarisse • scena dei funerali del santo, corpo passa davanti al convento delle suore di Santa Chiara • facciata marmorea della chiesa di San Damiano, opus cosmatesco, archi rampanti, sculture… • spaccato di vita quotidiana di sorprendente realismo Apparizione a Gregorio • spazio interno reale • soffitto a cassettoni da cui pende specie di baldacchino con sistema di corde, rappresenta il meccanismo Croce di Santa Maria Novella 1290 – 1295 circa • rivoluziona l’iconografia del crocifisso • abbandonata la curva bizantina • corpo che cade giù gravato dal suo stesso peso, testa in avanti • passaggi chiaroscurali, fasce muscolari • Madonna e Giovanni collocati da tre quarti in modo da sondare uno spazio e suggerire profondità • mani non aperte, si chiudono sul chiodo, palmo in ombra, punte di luce sulle punte delle dita, tutte notazioni sempre più naturalistiche Incontro alla Porta Aurea • Gioacchino torna a casa, incontra la moglie, bacio • bacio molto tenero, il primo della storia dell’arte Natività di Maria • stessa architettura dell’annunciazione • elementi anche della natività di cristo, donne che fanno bagnetto al neonato, tante donne che aiutano Maria condotta al tempio • Maria giovanissima, vestita di bianco per sottolineare la purezza • personaggi di spalle • dogma della verginità di Maria, consegnata da bambina al tempio Storie della Vita di Cristo Natività • abbandonata schematizzazione bizantina • non c‘è più la grotta • paesaggio roccioso • madonna con velo in testa • atteggiamento partecipato di Maria che tiene in braccio bambino • movimento delle figure • qua mangiatoia di legno, tradizione bizantina sarcofago che anticipa morte di Cristo • mantelli gonfianti Fuga in Egitto • mantello blu, colore caduto • madonna seduta su somaro guidato da san Giuseppe • altri che accompagnano • quotidianità, Maria porta Gesù con fascia che gira intorno al bambino e annodata su spalla • espressione assorta • seduta ma in maniera regale • unione di quotidianità e solennità, coniuga i due aspetti che sono essenza della vicenda di cristo, dio che si fa bambino Strage degli innocenti • vicenda drammatica, ci sono cadaveri sul suolo, madri disperate, ma è tutto come se fosse congelato, non viene suggerito movimento • gravitas tipica giottesca • è comunque qualcosa di solenne, previsto anche dalle profezie • scena senza figure sacre, il centro è riservato al protagonista negativo • Erode sul palazzo che comanda la strage con sotto soldati che eseguono il loro mandato • architetture che non danno più idea piatta di sfondo, hanno un loro volume e accompagnano scena, unica scena con due strutture architettoniche • architettura a pianta centrale con sotto madri Cristo fra i dottori, Battesimo di Cristo e Nozze di Cana > tono più elevato e solenne, rappresentano i fatti della vita Battesimo di Cristo • battezzato nel Giordano dal Battista • prima scena della vita pubblica di Gesù • rocce che racchiudono i due gruppi di personaggi • angeli che aspettano che esca per asciugarlo, non ci sono nei vangeli, tratti da apocrifi e dalla tradizione iconografica • acqua che scende irrazionalmente, incongruenza che rimane dalla tradizione bizantina • cielo si apre e scende dio padre, una delle prime rappresentazioni “questo è mio figlio”, irruzione, rappresentato in prospettiva, non più solo mano che scende • motivo iconografico dell’acqua rappresentata irrealisticamente, forma quasi una collina > stratagemma medievale per coprire la nudità di Cristo Resurrezione di Lazzaro • roccia che porta sguardo su Gesù • pubblico testimone del miracolo, figure che si tappano il naso, puzzava • gesti potenti e congelati, mano sollevata in maniera solenne isolata nello spazio, l’occhio cade lì anche se Gesù è decentrato • viso > scomparse completamente schematizzazioni bizantine, sfumato, barba, capelli, orecchio Ingresso a Gerusalemme • gesto sempre solenne • come fuga in Egitto, cavalcatura umile ma ci sta seduta in maniera regale • personaggi che tolgono mantelli e li mettono davanti a lui in maniera naturalistica, uno che ha ancora la testa dentro Cacciata dei mercanti dal tempio • arrabbiato, rovescia tavoli, gabbie, fruste con cordini • anche questa scena c’è un po’ di movimento ma lui rappresentato congelato in modo solenne Bacio di Giuda • scena avviene all’aperto di notte, indicato da fiaccole accese • folla armata di bastoni • Giuda che sta addosso a Gesù, nucleo centrale perfettamente individuabile grazie alle linee di forza (come le 3 braccia) e la veste gialla • Pietro taglia orecchio a uno, altro apostolo scappa, un soldato lo afferra • scena molto concitata, ma qui tutto pausato, solenne • Profilo di Giuda “brutto” • Gesù lo guarda negli occhi, contatto visivo immoto e intenso che si contrappone all’agitazione della folla armata, creando un forte senso di drammaticità Cristo davanti a Caifa • sacerdote del tempio, si strappa vesti in segno di ira • clima opprimente, innocente catturato e condannato, ingiustizia suggerita da volta scura opprimente, finestre chiuse, fiaccola argentata unica fonte di luce • Gesù ha mani legate si volta verso il soldato che lo picchia Crocifissione • Rispetto alla croce di Santa Maria Novella, affinamento del corpo di Gesù più esile e allungato • Scena qui molto legata all’iconografia tradizionale • Turbinio di angeli intorno, con coppe raccolgono sangue, si disperano • Maddalena in basso, capelli sciolti segno di dolore, bacia i piedi di Cristo • Svenimento di Maria ma appena accennato, sorretta da gruppo di donne • soldati stanno per dividersi la bellissima veste di Gesù • centurione con aureola, poi si converte e diventa santo • in basso teschio di Adamo Compianto • paesaggio roccioso, albero secco, senso desolazione e dolore • pendio che va a cadere sull’abbraccio di Maria e cristo • roccia più realistica rispetto quelle di Assisi che avevano zone quasi fosforescenti, lì c’era una netta separazione luce e ombra, qui invece è tutto più sfumato • battista con braccia tirate indietro • maddalena sempre ai piedi di cristo • a destra Nicodemo e Giuseppe di Arimatea (dona la sua tomba per metterci Gesù, arriva con telo bianco per il corpo) Pentecoste • Gesù che sale al cielo con sorta di mandorla bizantina di cui rimane l’alone di luce • apostoli si coprono il volto facendosi ombra, tanta luce, introduce atteggiamenti tratti dalla realtà Ø Giotto si stacca dalla tradizione bizantina e introduce nuovo linguaggio che ha un taglio diverso ma mantiene la solennità, nuovo tipo di solennità Personificazioni di Vizi e Virtù • monocrome, bianco e nero, no colore, a volte segue la tradizione iconografica, altre volte si inventa cose • Fortezza > sulla testa pelle di leone, scudo, armatura • Incostanza > donna che non sta in equilibrio • Temperanza > donna che ha la spada ma ancora nel fodero, serena • Ira > capelli sciolti e si straccia le vesti • Giustizia > regina con corona, ricorda Maestà di Ognissanti, sotto gli effetti • Ingiustizia > come tiranno, effetti sotto, vegetazione incontrollata, declino • Infedeltà > volta le spalle a dio Giustizia e Ingiustizia Maestà di Ognissanti (Uffizi) 1314 • Radicale rinnovamento della pittura • Rimangono alcuni stilemi arcaici come il fondo oro e le proporzioni gerarchiche • Madonna > un’umanissima matrona, viso sereno, accenna un sorriso • Corpo che ha un peso e occupa uno spazio • trono marmoreo non più ligneo • afferra veramente bambino • volto abbandona lo schema malinconico bizantino che Duccio nello stesso periodo continua a rappresentare nella sua maestà • santo si affaccia da finestra trono • tutti gli sguardi convergono verso il centro del dipinto • angeli e santi hanno dei doni per la Madonna • velo sottile che lascia veder in trasparenza capelli che cade con piegoline sottili sulla fronte • stoffe semplici ma che appaiono raffinate e costose • chiaroscuro, sfumatura delicata ma incisiva e regolare, dà volume alle figure • si intravede il seno sottostante, veste che non fascia ma dà l’idea di un volume Polittico stefaneschi • Doveva essere collocato sull’altare maggiore di san Pietro • Dal dettaglio del committente vediamo come era ai tempi, struttura di carpenteria, sontuoso • Originariamente le lastre erano assemblate in questa struttura di carpenteria di pinnacoli e guglie, ante e retro • Tono solenne e sacrale Lato anteriore > Cristo in trono, frontale, con mano benedicente, ai lati il martirio di san Pietro e il martirio di san Paolo • Intorno al trono uno stuolo di angeli posti circolarmente • Committente (cardinale Stefaneschi) inginocchiato davanti a Cristo senza ornamenti del potere terreno (davanti Pietro porta abiti episcopali) • San Paolo portato in cielo dagli angeli, lascia cadere drappo che diventerà reliquia, panno che cadendo si gonfia, idea di una massa d’aria presente nonostante il fondo oro • Nella predella c’è la Madonna in trono assistita da due angeli e dagli apostoli Retro > al centro san Pietro in cattedra con i santi ai lati, committente accompagnato da angeli • 4 solenni figure di apostoli • Pietro nello stesso atteggiamento di Cristo, suo vicario • Attorno a lui due santi, due angeli, il cardinale Stefaneschi e il papa Celestino V (questi ultimi in ginocchio) Santo Stefano • Faceva parte di un polittico ora tutto smembrato • Santo diacono con libro in mano • Preziosità dei tessuti, drappo del libro, veste che dà effetto di seta, in questa preziosità si è visto un influsso di Simone Martini e della pittura senese • Sassi sulla testa, muore lapidato • Mano non più a cucchiaio, mano prensile, rappresentata in prospettiva fa intuire il peso del libro COSA DIRE SU GIOTTO? Ø Volumi gonfi Ø Prospettiva intuitiva (non razionale) Ø Elemento quotidiano Ø Chiaroscuro > maggiore volume e tridimensionalità Ø Naturalismo > superamento delle convenzioni bizantine Ø Sfondi reali, spazio vero e abitato Ø Corporeità Pietro da Rimini • Pittore più colto rispetto agli altri riminesi • Pittura drammatica ma più matura e controllata • Lavora a Padova, conosce Giotto e Lorenzetti (Assisi) Deposizione • Ricerca di immediatezza e di verità • Oltre la pittura toscana Simone Martini • 1284 – 1344 • Preziosità della superficie pittorica (oro e punzoni) • Tessuti eleganti • Pieghe a falce, linee frastagliate • Volumi resi in maniera sottile, spezzati, non più gonfiati Maestà del Palazzo Pubblico 1315 • Sala del mappamondo • Poco dopo quella di Duccio, stessa scena ma rappresentata in modo molto diverso • Maestà di Duccio restituisce idea di paradiso, fondo oro ecc… • Qui invece sembra una regina con la propria corte, tenda tenuta da bastoni, santi con ruolo attivo, tengono il tendone per fare ombra alla Madonna • Da Duccio riprende l’impostazione generale > Maria con bambino al centro e seduti su un trono, ai due lati una teoria simmetrica di santi con in primo piano i protettori della città • Tessuto realistico, dove non ci sono puntelli cade • trono sembra oggetto di oreficeria, guglie, cuspidi > oreficeria senese molto fiorente • per impreziosire superfici usa i punzoni • gamma cromatica più ampia e dotata di velature e passaggi più morbidi • Madonna più austera, aristocraticamente distaccata, non guarda lo spettatore • schiere angeli e santi poste in diagonale (Giotto Assisi) (Duccio invece paratassi) • assente l’horror vacui duccesco, anche porzioni di cielo • Gesù bambino in piedi • iscrizioni ammonimento ai governatori di Siena, carattere non solo religioso ma anche morale e civico • scena racchiusa da cornice istoriata, motivi vegetali intorno, evangelisti e dottori della chiesa • pittura caratterizzata da un estremo lavorio della superficie, utilizza anche castoni, superficie arricchita anche da materiali diversi > polimaterismo anticipa arte moderna • Gesù bambino tiene cartiglio dove è applicato sopra pergamena • aureole lavorate con i punzoni > stampini con decorazioni, attrezzatura oreficerie, si premeva leggermente su intonaci fresco per realizzare questi motivi decorativi, ogni bottega aveva i propri, effetto di maggiore brilluccichio e preziosità della superficie • nel 1321 Simone Martini fu chiamato a restaurare la maestà, rifà volto madonna e bambino, grossomodo parte centrale, volto originale probabilmente più legato a Duccio, in poco tempo cambiavano tantissime cose • drappo blu scuro scomparso, mantello ricchissimo da regina • spuntano capelli biondi, corti • bambino paffuto, ciocchine di capelli • veste Gesù bambino ricchissima, mano benedicente, questo è proprio un bambino, non più un piccolo adulto, paffuto • lavorio di punzoni usati soprattutto nelle aureole • balza ricchissima • volti rifatti hanno incarnato più chiaro e taglia più piccola, si vedono i contorni dei volti vecchi • bastoni che tengono tendone rappresentati nella loro volumetria • volto dietro fa parte della prima versione, più grande, quelle più vecchie ricordano ancora un po’ l’andamento bizantino, molto più simili a quelle di Duccio, Duccio naso più adunco e mento più sfuggente tipico figure femminili bizantine, Simone riempie di più le figure • gli interventi del 21 sono fatti dopo che è stato ad Assisi ed ha visto il lavoro di Giotto • San Vittore e San Crescenzio, capelli degli uomini arricciati, era cambiata la moda del tempo • Preziosità delle superfici, arricchimento con decorazioni e punzoni tipici pittura senese e in particolare di Simone Martini, che anticipa il gotico internazionale e gotico cortese Madonna 783 (pinacoteca) • Iconografia delle madonne bizantine ma la riempie di più, non si sa niente, attribuita a Simone Martini • confronto con una madonna di Duccio (galleria nazionale dell’Umbria) • bambino più paffuto, sia nel viso che nel corpo • considerata la prima opera di Simone che si forma nella bottega di Duccio Cappella con storie di San Martino (Basilica Inferiore Assisi) 1317 • Committente cardinale di Montefiore, lo vediamo davanti San Martino (vescovo) che dona la cappella Dono del mantello • Il santo dona metà del mantello ad un povero, che era Gesù che poi in un’altra scena torna circondato da angeli e gli restituisce il mantello • architettura con volta cassettonata • Increspatura della coperta che fa intuire un corpo sottostante Annunciazione (Uffizi) 1333 • realizzata per l’altare di sant’Ansano del Duomo di Siena • ai lati sant’Ansano e santa Massimina • l’immagine si svolge all’interno di un raffinato gioco di linee sinuose • pieghe a forma di falce che assottigliano le figure • angelo come appena arrivato, ali aperte, mantello svolazzante, movimento slanciato, idea di dinamismo • decorazione della veste • trono ligneo lavorato con intarsi • Maria che si ritrae, posa un po’ in bilico • mano che tiene il libro, aperto, con tutti dettagli, fibbie, ombre delle pagine • veste di Maria, rossa, mantello blu, decorazione dorata • gigli turgidi, gonfi, fondo oro appiattisce ma tutto è rappresentato con estremo realismo • spazio senza profondità, tutto come compresso in una terza dimensione, uno spazio alluso Guidoriccio da Fogliano 1330 • sala del mappamondo del palazzo pubblico, sul lato opposto alla maestà • condottiero metafora della potenza senese, posizione solenne • non è un ritratto realistico, anche il paesaggio ha un valore simbolico > elementi tipici guerra > steccati, accampamenti militari, castelli • cavaliere vittorioso con la gualdrappa che si muove indietro Polittico Orsini • tavolette piccole con diverse scene fronte retro forse legato a fisarmonica, oggetto di devozione privato • Annunciazione > Maria che si ritrae all’arrivo angelo • tavoletta preziosissima, decorazione a punzoni • linea fluida con cui cadono i panneggi fino al suolo • scena passione, brillantezza dei colori, Gerusalemme come città medievale • raffinatezza e vivacità tipica senese • Crocifissione • Deposizione > sotto c’è vescovo, committente o comunque proprietario, uno degli Orsini Sacra Famiglia 1343 • una delle opere finali • idea delle pieghe falcate che quasi annullano il corpo • panneggi sinuosi, vesti rappresentate con diversi orli che si sovrappongono uno all’altro Pietro Lorenzetti • Sia Pietro che Ambrogio > razionalizzazione dello spazio Trittico Orsini 1310 - 1315 • Finto trittico, è un affresco • Transetto della Basilica Inferiore di Assisi • Madonna con bambino e Santi Francesco e Battista • Iconografia ricorda Duccio, ma fisionomia più dolce e aggraziata, abbandona la fisionomia bizantina a cui ancora si rifà Duccio, qui è più umanizzata • Pietro immagina una specie di balcone con tre finestre ogivali, marmo con decorazioni cosmatesche Storie della Passione • Basilica Inferiore di Assisi • ampi volumi gonfianti come Giotto Ingresso a Gerusalemme • Impostazione simile alla Maestà di Duccio • Struttura gotica sullo sfondo in prospettiva • Volumi ampi e rappresentazione della folla ripresi da Giotto • Tutto molto vivace e colorato Ultima Cena • sala con prospettiva un po’ incerta, si vede contemporaneamente dall’alto e dal basso • c’è la cucina con focolare e servi che danno avanzi al cane, elementi di quotidianità • cielo stellato con luna e stelle, non tanto riferimento a cielo atmosferico ma al fatto che la scena avviene di notte Lavanda dei piedi • architettura che mostra la forte influenza giottesca sulla resa dello spazio, idea dello spazio che prosegue oltre ciò che noi vediamo Crocifissione • nella volta, scena più grande del ciclo • croci molto elevate, folla sempre più ricca • scena divisa a metà fra cielo e folla • spazio che si dilata oltre il dipinto > cavallo e folla tagliati dalla cornice Deposizione • volumi ampi, maddalena mantello che non fascia, fa intuire il corpo ma tende a gonfiarsi • mano di Maria che accarezza Cristo • mantello maddalena che crea una figura solida e compatta Trittico Madonna dei Tramonti • unico balcone in cui si affacciano Maria e i santi • fisionomie fortemente addolcite Polittico Pieve di Santa Maria (Arezzo) 1320 • Mani che afferrano bambino, si percepisce lo sforzo e il peso • Madonna come regina elegantissima • Mantello chiaro con motivi decorativi e all’interno pelliccia di ermellino • Accanto santi e angeli • Sopra annunciazione • ombre che danno senso di volume sul volto Natività della Vergine 1342 • era sull’altare di San Sabino nel duomo di Siena • scena divisa in tre ambienti illusionisticamente contigui, due appartengono alla stanza principale, quello a sinistra è un’altra stanza, in cui sta aspettando Gioacchino • oltre vediamo anche un cortile con porticato e un palazzo gotico Crocifissione 1326-30 o 36 • Basilica di San Francesco a Siena • Scena mutila • rosso stava sotto ad un blu • morte che non ha la drammaticità di Giovanni Pisano, più che altro mostra l’abbandono, non ha atteggiamenti di strazio Pala del Carmine • Ci rimangono 11 di 14 lastre • Al centro la madonna che si rivolge verso Elia (mitico fondatore dell’ordine) • sotto storie della nascita dell’ordine carmelitano (ordine mendicante) • donna che iconograficamente ricorda la maestà di Simone Martini, velo, capelli, corona • bambino con un atteggiamento reale, interagisce con il contesto Piccola Maestà (pinacoteca) • Preziosissimo • 6 santi, 2 papi, 2 vescovi e 2 donne • gradini coperti da tappeto rappresentato in prospettiva • santi in prospettiva • fisionomie, espressioni e atteggiamenti molto caratterizzati • santa Caterina con bellissima veste in broccato Presentazione al tempio 1342 • colori brillanti delle vesti, acconciature particolari, gioielli • persone massicce, in carne ed ossa • colonna che gira, chiaroscuro • ricchezza dei tessuti ALLEGORIA DEGLI EFFETTI DEL BUONO E DEL CATTIVO GOVERNO 1338 • completato nel 1338, si trova nel Palazzo Pubblico di Siena • sorta di propaganda, effetti del buon e del cattivo governo • si tratta di una commissione laica, ma non c’era distinzione netta fra sfera laica e religiosa, il re del buon governo regna guidato dalle virtù Buon Governo • a destra giustizia con sotto la concordia • governo che si fa ispirare dalle virtù e agisce secondo giustizia per la concordia fra i cittadini • concordia che dà ai cittadini (rappresentate varie categorie, dai nobili ai mercanti ai professionisti) • concordia > cum cordis > cuori insieme, cuori all’unisono, tutti attaccati alla stessa corda e quindi tutti vanno d’accordo • sotto re i soldati, buon governo comunque assicurato anche con la forza, delinquenti portati in prigione • scena completamente simbolica e allegorica, si perde la concezione dello spazio reale • Pace > personificazione di un concetto astratto, ragazza tranquillamente sdraiata, veste sottile che lascia intravedere l’anatomia sotto, ombelico, seno, ci vuole trasmettere senso di tranquillità, mucchi di armi e armature sotto i suoi piedi e sotto il cuscino, si toglie ogni elemento di aggressività, mollemente adagiata su cuscino morbido, in mano ramoscello d’ulivo, anche intorno alla testa • espressioni tutte diverse fra loro • Giustizia > lontani dalle fisionomie bizantine un po’ arcigne, pettinatura secondo moda del tempo, studio del bianco, che si addensa i alcuni punti per dare senso di volume, tiene con le dita i piatti della bilancia, perfettamente bilanciati, fa si che non ci siano ingiustizie à Giustizia commutativa > angelo da ai mercanti due unita di misura, una specie di metro e una per il peso, quindi i mercanti devono esercitare il loro mestiere usando giuste misure, incita l’arte della mercatura ad essere esercitata onestamente à Giustizia distributiva > distribuisce meriti e pene in base, al cittadino virtuoso premio al delinquente pena di morte • Concordia > bellissima donna, manifesto politico, gli effetti del buon governo sono queste rappresentate con belle donne, testa reclinata, bel vestito contemporaneo all’autore, pialla in mano (liscia le superfici ruvide), ha in mano la corda che viene dalla Giustizia, la dà agli uomini che sono uniti fra loro grazie a questa Effetti del buon governo dentro le mura cittadine • Veduta di Siena, città com’era al tempo, si vede cupola del duomo, rappresentazione abbastanza realistica della città • effetti del buon governo sulla città > fervore edile (palazzi in costruzione) • sotto fanciulle che danzano e cantano, vestiti eleganti secondo la moda del tempo, probabilmente corteggio della sposa • università e scuole, docenti e studenti, mercanti e altre attività • matrimonio • tutto funziona bene, visione anche un po’ idilliaca, pace totale Effetti del buon governo nelle campagne • sembra essere fuori porta romana • lavori nelle campagne fruttuosi • sopra c’è la securitas con la forca, pace che si mantiene anche grazie all’esercizio anche abbastanza violento della giustizia Cattivo Governo • tirannia, si fa ispirare dai vizi, avarizia, superbia, vana gloria, frode, falsità, furore, ingiustizia, guerra, divisione • giustizia giù dal trono, denudata, legata, piatti bilancia gettati a terra Effetti del cattivo governo > omicidi, palazzo fatiscenti stanno crollando Buffalmacco • 1290 – 1340 circa • Pittore fiorentino contemporaneo di Giotto ma che usa linguaggio diverso, si allontana da Firenze • Linguaggio meno calibrato, concitato, molto inquieto • Rappresentazione dello spazio meno ragionata Il Trionfo della Morte 1336 • Camposanto di Pisa • molto rovinato • rappresentazione allegorica, si vedono gli effetti della morte • giustapposizione di momenti narrativi diversi, rappresentazione di uno spazio disorganico, tanti soggetti tutti insieme per restituire l’idea del trionfo della morte • una delle prime personificazione della morte, donna anziana, capelli lunghi e bianchi, falce che proviene dalle scritture, la morte incombe quando meno te l’aspetti • arriva in volo, ali di uccello, si dirige verso un gruppo di giovani • sotto cumuli di morti da cui angeli e diavoli tirano fuori le anime • morte non risparmia nessuno, ricchi, poveri, frati… • Lotta fra angeli e diavoli per accaparrarsi le anime, lotta che ci suggerisce la lotta che c’è dentro ognuno di noi fra bene e male • morte con capelli e vesti che volano si dirige verso chi meno ci pensa, giovani che si stanno godendo la vita, ballano, suonano, ridono • memento mori, ammonimento • a sinistra racconto figurativo dell’Incontro dei tre vivi con i tre morti, rappresentati in maniera molto bruta nei diversi stati di decomposizione • primo vestito elegantemente, morto da poco ma già con i vermi, il secondo con corona • ammonimento soprattutto a giovani e ricchi, anche da loro arriverà la morte • morti: “anche voi morirete” memento mori • giovani che stanno andando a caccia e trovano questi morti, uno si tappa il naso • sopra ci sono gli eremiti che conducono vita di isolamento, preghiera e digiuni, ammoniscono i giovani che bisogna tenere conto della morte e vivere la vita in maniera virtuosa • nuova vivacità nelle scene • descrizioni dettagliate > rappresentazione volta più al decorativismo che alla solennità
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