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storia dell'arte moderna, Appunti di Storia dell'Arte Moderna

appunti del libro "arte nel tempo" fino a masaccio

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 05/01/2020

GIN.CROCE
GIN.CROCE 🇮🇹

4.6

(8)

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica storia dell'arte moderna e più Appunti in PDF di Storia dell'Arte Moderna solo su Docsity! CAPITOLO 1 : IL 400 INTERNAZIONALE DAL 1370 L’EUROPA è TEATRO DI DIFUSIONE DI UN UNICO STILE: IL GOTICO INTERNAZIONALE. SI DEFINIRà POI 400 INTERNAZIONALE A CAUSA DEL PARALLELISMO CON IL PERIODO RINASCIMENTALE FIORENTINO. - TARDOGOTICO : IMPLICA UN’INTERPRETAZIONE AUTUNNALE DEL PERIODO - STILE DOLCE : EVIDENZIA L’IMPORTANZA DELLA LINEA MORBIDA CHE SI ACCOMPAGNA A UNA STESURA SFUMATA DELLE TINTE - GOTICO CORTESE : FA RIFERIMENTO ALL’AMBIENTE SOCIALE, IN PARTICOLARE ALL’AVANZARE DELLA BPORGHESIA. CARATTERISTICHE DEL GOTICO INTERNAZIONALE: - REALISMO MINUTO PER I DETTAGLI = CHE ANALIZZA GLI OGGETTI SINGOLARMENTE TRASFORMANDO L’IMMAGINE IN UNA CATALOGAZIONE DI OGGETTI in cui non sta a cuore la coerenza spaziale (IMMAGINI 1- 5) - AMORE PER IL LUSSO, OGGETTI PREZIOSI CHE SI RIVERBERA SULLE SCELTE TEMATICHE cortesi (IMMAGINI 6- 10) - NATURALISMO SPINTO FINO A ESASPERAZIONI GROTTESCHE, figure patetiche e composte (IMMAGINI 11-15) - IMAGINE DEL MONDO DOMINATA DA SELVAGGIO ESPRESSIONISMO E REALISMO, CHE EMERGE NELLA PREFERENZA PER LE STORIE DELLA PASSIONE (Crocifissione, Deposizione, Resurrezione, Flagellazione, Liberazione di Barabba, Ultima Cena, Salita al calvario, Passione di Cristo) (IMMAGINI 16-18) - DOMINAZIONE DELLA LINEA MORBIDA E FLUIDA, CUI SI ABBINA UNA CROMIA RAFFINATA, PANNEGGIO CHE ASSORBE L’ANATOMIA DELLA FIGURA (IMMAGINI 19-21) CONTESTO STORICO: - L’AMORE DIFFUSO PER IL LUSSO E L’ELEGANZA SI DIFFONDE IN UN PERIODO STORICO TRA I Più AMARI DELLA STORIA D’EUROPA - DECLINO DI POTERE E PRESTIGIO DELLE GRANDI AUCTORITAS MEDIEVALI: PAPATO E IMPERO - ANCHE CAVALLERIA E FEUDALITà ERANO DA TEMPO PRIVE DI UN RUOLO ATTIVO - GRANDI RIVOLTE CONTADINE E OPERAIE SEGNI DI RIPRESA NEL CONTESTO STORICO: - RINNOVATA ASCESA ECONOMICA DELLA BORGHESIA - LA NASCITA DELLE CRITICHE ALLA SCOLASTICA - DIFFONDERSI DI UN SENSO RELIGIOSO Più INTIMISTA, RAPPORTO Più DIRETTO E PERSONALE TRA IL FEDELE E DIO - SI CERCA UN NUOVO RAPPORTO CON LA NATURA, VISTA CON OCCHI Più CURIOSI DI SCOPERTE, CHE MIRA SIA ALLA CONOSCENZA SIA AI FINI Più PRATICI. INFATTI SI TRADUCE NELLA COSTRUZIONE DI DIMORE EXTRAURBANE, NELLA MODA DELLA CACCIA. EVIDENTE FRATTURA TRA LA VITA REALE E QUELLA RAFFIGURATA: L’ARTE NON è Più RIFLESSO DELLA SITUAZIONE STORICA, MA COMPENSAZIONE FANTASTICA, EVOCAZIONE DI UN MONDO PERFETTO. 1.1 L’EUROPA DELLE CORTI - AVIGNONE: tra i centri più vivaci, con il trasferimento del Papato, in città si propone lo stile del secolo precedente: MODI ITALIANI E DELLA FRANCIA SETTENTRIONALE SI MESCOLANO A UN FORTE INFLUSSO CATALANO SECONDO PERCENTUALI LEGATE AI GUSTI E ALLE NAZIONALITà DEI SINGOLI PAPI. Le pitture sono scarse ma abbonda la scultura funeraria, le oreficerie e i codici miniati. AVIGNONE IN QUESTO PERIODO NON è Più PRODUTTRICE O ESPORTATRICE BENSì FORNITRICE DI MODELLI DI INDISCUSSO PRESTIGIO DA CUI ATTINGERE AUDACIA SPAZIALE, NOTAZIONI NATURALISTICHE, EFFICACIA FISIONOMICA E ASTRAZIONI RAFFINATE. - BOEMIA : DOVE RAGGIUNGE IL SUO APICE LO STILE DOLCE CARATTERIZZATO DA SQUISITEZZE LINEARI, MOVIMENTO RITMICO DI PANNI E FIGURE, IDEALIZZAZIONE FISIONOMICA CHE INTENDE PURIFICARE E SPIRITUALIZZARE LA BELLEZZA CON TINTE OMBREGGIATE E ROTONDITà DELLE FORME. - PARIGI: LA PRODUZIONE è Più INTENSA, NASCONO OREFICERIE E ATELIERS IN CUI SPICCANO FIAMMINGHI E ITALIANI. OPERE DI MINIATURA CON PASSI AVANTI NELLA RESA SPAZIALE DEGLI INTERNI E DEI PAESAGGI. - BORGOGNA: DIVERSO è LO STILE ELABORATO SOTTO FILIPPO L’ARDITO, GRAZIE AD ARTISTI DI ORIGINE FIAMMINGA. PER ESEMPIO LO SCULTORE CLAUS SLUTER (IMMAGINE 30-31) CHE PROPONE FIGURE MONUMENTALI E IMMOBILI SALDAMENTE INSERITE NELLO SPAZIO, IN CUI PREVALE IL PURO E SEMPLICE VOLUME ANIMATO DA POTENTI EFFETTI CHIAROSCURALI. QUESTI TRATTI FONDAMENTALI PER IL FUTURO REALISMO FIAMMINGO RICORRONO ANCHE NELLA PITTURA, CON LA RICERCA DI SPAZIALITà E ESPRESSIVITà. ES. FRATELLI LIMBOURG, CHE DOPO AVER LAVORATO PER FILIPPO L’ARDITO CREANO PAESAGGI VASTISSIMI, AMPLIATI DALL’USO DELLE DIAGONALI, COLORI RAFFINATI ED EFFETTI DI LUCA Più SUGGESTIVI. 1.2 L’ITALIA INTERNAZIONALE - LA LOMBARDIA DI GIAN GALEAZZO VISCONTI, DUCA DAL 1374 AL 1402 GLI ATELIERS DI MINATORI AL SUO SERVIZIO SI ERANO IMPEGNATI IN UNA RILETTURA LUSSUOSA DELL’ADESIONE AL QUOTIDIANO TIPICA DELLA CULTURA LOMBARDA: TALE CONVIVENZA DI AMORE PER LA REALTà E DI DECORATIVISMO CONOSCE UN SUCCESSO STRAORDINARIO TANTO CHE VENNE DENOMINATA IN TUTTA EUROPA “ALLA MANIERA LOMBARDA”. TUTTAVIA L’AVVENIMENTO CHE PROIETTO’ MILANO SU UN ORIZZONTE INTERNAZIONALE è L’AVVIO DEL DUOMO DOPO LA MORTE DI GIAN GALEAZZO VISCONTI (1402) SI PORTò AVANTI LA DECORAZIONE IN PIETRA DEL DUOMO ALLA QUALE PARTECIPARONO ANCHE I PITTORI. FU IN QUESTO CONTESTO CHE MICHELINO DA BESOZZO (1388- 1445) APPRESE IN MODO Più LIBERO E FANTASIOSO L’EREDITà DELLA GENERAZIONE PRECEDENTE. CON: LA DECORAZIONE DELL’OFFIZIOLO BODMER (FIG. 37) TAVOLA CON LO SPOSALIZIO MISTICO DI SANTA CATERINA (FIG. 38) LA CORRENTE Più SEGUITA IN LOMBARDIA FU QUELLA MICHELINIANA, ANCORA VIVA NEGLI AFFRESCHI DEI FRATELLI ZAVATTARI NELLA CAPPELLA DI TEODOLINDA NEL DUOMO DI MONZA NEL 1444 (FIG. 41). SI DELINEANO COSì DUE POSSIBILITà NELLE COMMITTENZE PUBBLICHE: 1) ACCOGLIERE LO STILE INTERNAZIONALE 2) RECUPERARE CON Più RIGORE LE RADICI CLASSICHE QUESTE DUE ALTERNATIVE EMERGONO NEI LAVORI PER LA PORTA DELLA MANDORLA (1391-97) E SONO ESPLICITATE NEI DUE SAGGI PRESENTATI DA GHIBERTI E BRUNELLESCHI AL CONCORSO BANDITO NEL 1401 DALL’ARTE DI CALIMALA PER SCEGLIERE L’ARTISTA A CUI ASSEGNARE L’ESECUZIONE DELLA PORTA NORD DEL BATTISTERO. IL SAGGIO RICHIESTO DOVEVA PRESENTARE ALL’INTERNO DI UN COMPASSO QUADRILOBO IDENTICO, IL SACRIFICIO DI ISACCO. LA VTTORIA DI GHIBERTI CHIARISCE COME ORMAI A FIRENZE FOSSE SUPERATA LA RESISTENZA AI MODI “INTERNAZIONALI”, MENTRE NON ERA ANCORA MATURATO L’ORIENTAMENTO VERSO UN CLASSICISMO INNOVATIVO, RINASCIMENTALE. NELLE OPERE DI GHIBERTI SI ASSISTE A UNA PROGRESSIONE DI ACCENTI INTERNAZIONALEI, CHE CULMINA NELLA STATUA BRONZEA DI SAN GIOVANNI BATTISTA (FIG. 80) ESEGUITA PER ORSANMICHELE. GHERARDO STARNINA (FIG. 79) PITTURA SCIOLTA E LUMINOSA, DOPO I VIAGGI IN SPAGNA. È IL MESTRO DI MASOLINO DA PANICALE. IN QUESTO CLIMA, DOPO UN ALUNNATO PRESSO GHERARDO STARNINA, MATURA MASOLINO DA PANICALE (1383- 1440) CHE AVRà PESO ENORME NEI DECENNI SUCCESSIVI. LA SUA INDIPENDENZA SI DICHIARA Già NELLE PRIME OPERE COME LA MADONNA A PALAZZO VECCHIO (FIG. 82) SU TUTTI QUESTI ARTISTI ESERCITERà LA SUA INFLUENZA GENTILE DA FABRIANO, CHE SI ERA STABILITO A FIRENZE A PARTIRE DAL 1421, INAUGURANDO LA SECONDA ONDATA INNOVATRICE, Più LUSSUOSA, ESEMPLIFICATA DALL’ADORAZIONE DEI MAGI ESEGUITA PER PALLA STROZZI NEL 1423 (FIG. 184) E CHE FU RITENUTA, IN QUEL MOMENTO, IL CULMINE DELLA PITTURA MODERNA. DAL CANTO SUO GENTILE NON RIMASE INSENSIBILE AGLI INFLUSSI DI BRUNELLESCHI, COME POSSIAMO VEDERE NEL POLITTICO QUARATESI DEL 1425 (FIG. 83), CHE TESTIMONIA CONOSCENZA DELLE OPERE DI GHIBERTI E MASOLINO. IL PUNTO DI ARRIVO DI GENTILE DOPO IL SUO ARRICCHIMENTO CULTURALE FIORENTINO Può ESSERE CONSIDERATA LA MADONNA DI ORVIETO (FIG. 84) CAPITOLO 2: IL 400 A FIRENZE PRESE IL SLANCIO UN’ALTERNATIVA AL GOTICO INTERNAZIONALE, FAVORITA DALLA FIORITURA ECONOMICA, DAI RECENTI SUCCESSI POLITICI DELLA CITTà, MA SOPRATTUTTO DALLO STRINGERSI DEL LEGAME CON LE ORIGINI ROMANE ------- RINASCIMENTO A OPERA DI : - BRUNELLESCHI 1377 – 1446 - DONATELLO 1386 – 1466 - MASACCIO 1401 – 1428 RINASCIMENTO, PERIODO CHE VA DAI PRIMI DEL 400 AL SECONDO VENTENNIO DEL 500 TEMI SIGNIFICATIVI - L’ANTICHITA’ , nuovo rapporto di consapevole discendenza si stabilisce col mondo antico, il termine stesso di rinascita implica un risveglio dello spirito e delle forme dell’età classica. L’intera tradizione classica diventa fonte di creazione originale, distantissima dall’imitazione - IL SAPERE E IL SAPIENTE, oltre alla conoscenza che ha come fine la verità, se ne affianca un’altra che ha sbocchi più pratici: scienza e tecnica permettono di conoscere la natura e modificarla secondo le esigenze umana. Alchimia e magia diventano le positive scienze della trasformazione. Il sapere scientifico gode di una diffusione ancora più capillare. - L’UOMO E IL MONDO, uomo che si rapporta in maniera diversa con la natura, con gli altri uomini, con Dio. L’uomo è in grado di coltivare da solo le doti che gli permetteranno di vincere la Fortuna, e grazie alla capacità tecniche che è consapevole di possedere, riesce a dominare la natura e modificarla. VALORIZZAZIONE E ATTUAZIONE DI TUTTE LE POTENZIALITA’ UMANE. La SPONTANEA RICERCA DEL PIACERE e di una felicità mondana non è più vista con colpevolezza. ELOGIO ALLA VITA ATTIVA E AL SUCCESSO PERSONALE. Acquisiscono valore anche la COMPETIZIONE E IL CONFRONTO DIALETTICO. GLI UMANISTI, LA SOCIETA’, GLI ARTISTI. La piena consapevolezza di questi temi appartiene a un elite ristretta (nuova educazione pensata per il cittadino agiato che deve dare il meglio di sé nelle cariche pubbliche) ma gli ideali proposti dagli umanisti sono gli stessi proposti dalla borghesia cittadina: ETICA CIVILE, MORALITA’ PRAGMATICA, INDIVIDUALISMO, COMPETIZIONE, ESALTAZIONE DELLA VITA ATTIVA, LEGITTIMAZIONE DELLA RICCHEZZA. LE ARTI FIGURATIVE I mutamenti hanno radici trecentesche approfondite e viste sotto una luce nuova. Il mutamento si articola in due fasi: la prima (fino al 1450 circa) caratterizzata da un entusiastico sperimentalismo, da un approccio tecnico-pratico; la seconda, i cui inizi si intrecciano con la prima ma che si affermerà nei decenni centrali, segnata da una sistemazione più intellettualistica delle conquiste raggiunte. TRE TRATTI CHE QUALIFICANO LO STILE RINASCIMENTALE: - USO DELLA PROSPETTIVA LINEARE CENTRICA - ATTENZIONE ALL’UOMO COME INDIVIDUO, NELLA SUA COMPONENTE FISICA, ANATOMICA ED EMOTIVA - RIPUDIO DEGLI ELEMENTI ESORNATIVI: SINTESI ED ESSENZIALITA’ LO STUDIO DELL’ANTICO E LO STUDIO DELLA NATURA SARANNO LE STELLE POLARI DI QUESTO CAMMINO MA IL FATTORE Più IMPORTANTE è IL PROBLEMA PROSPETTICO. 2.1 LA SVOLTA INNOVATIVA Coloro che si posero con Maggiore chiarezza il problema del rapporto tra ideali umanistici e una nuova forma espressiva furono BRUNELLESCHI e DONATELLO. Tra i due, BRUNELLESCHI ebbe un ruolo di stimolo e di guida per il più giovane scultore. Probabilmente su iniziativa di Brunelleschi si recarono insieme a Roma, verso il 1409, per studiare i resti antichi e investigare con un criterio basato sull' imitazione non già di forme e risultati raggiunti, ma dei processi per raggiungerli. Esemplare da questo punto di vista è l'interpretazione che danno al tema tradizionale del crocifisso. - BRUNELLESCHI – CROCIFISSO per SANTA MARIA NOVELLA 1420-25 - DONATELLO – CROCIFISSO per SANTA CROCE 1425 I CANTIERI DELLA SCULTURA E DONATELLO. Il primo ambito in cui vennero recepiti fermenti innovativi legati alla cultura umanistica, fu quello della scultura, concentrata, all'inizio del secolo, nei due grandi cantieri di ORSANMICHELE e di SANTA MARIA DEL FIORE (PORTA DEI CANONICI, PORTA DELLA MANDORLA, FACCIATA) in cui prevaleva il linguaggio moderno di Ghiberti: una miscela di ritmica gotica, citazioni classiche, naturalezza di gesti. Emersero però, anche due portatori del rinnovamento della plastica: DONATELLO E NANNI DI BANCO. I due erano quasi coetanei, entrambi legati dall'amicizia con Brunelleschi, lavorarono si può dire fianco a fianco fino alla morte di Nanni, avvenuta nel 1421. Confronto tra 2 sculture per LA FACCIATA DI SANTA MARIA DEL FIORE: - NANNI DI BANCO – SAN LUCA 1411-14 - DONATELLO – SAN GIOVANNI 1412-15 LA VARIETA’ DELL’IDEALE CLASSICO. Gli anni successivi furono per DONATELLO, che inizio anche una seconda collaborazione con l'architetto scultore MICHELOZZO, fitti di opere eseguite nelle tecniche più diverse. Egli accentua le sue scelte iniziali per esempio, la ricerca di una forte individuazione fisionomia. - DONATELLO – SAN ROSSORE - DONATELLO – PROFETA ABACUC E GEREMIA x CAMPANILE DI GIOTTO, 1425-36 Nel corso degli anni trenta un punto di arrivo e insieme di svolta è da individuare Nella CANTORIA DEL DUOMO FIORENTINO, maturo confronto con una tradizione culturale e rivissuta nella sua interezza e nuovo modo di interpretare il rapporto dinamico spazio e figure. La cantoria fu commissionata a DONATELLO dagli operai di Santa Maria del Fiore Nel 1433, poco dopo che ne era stata affidata una a LUCA DELLA ROBBIA di ugual misura nel 1431. La forza costruttiva e spaziale che potenzia la verità umana e l'intensità emotiva delle figure, che possiamo trovare da parte di Masaccio nella tavola di Sant'Anna Matterza, si esplicherà con ricchezza crescente nelle opere immediatamente successive quali il Polittico di Pisa, gli affreschi della Cappella Brancacci. Questi ultimi forse il documento più integro e completo dell'arte di Masaccio, sono stati di recente sottoposti a un intervento di restauro che ne consente una lettura più sicura e approfondita. LA CAPPELLA BRANCACCI. La decorazione della cappella, che era stata fondata da Pietro Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine, fu commissionata a MASOLINO E MASACCIO nel 1424 da Felice Brancacci, genero di Palla Strozzi. Le pitture rivestivano interamente il vano sulla volta erano raffigurati gli Evangelisti mentre a partire dalle lunette le pareti erano decorate con le storie di San Pietro disposte su tre registri. Tra il 1426 e il 1427 però Masolino abbandono l'incarico per recarsi a lavorare in Ungheria, lasciando al solo Masaccio il compito di portare avanti l'opera. Tornato in Italia, MASOLINO fu chiamato dal Cardinale branda Castiglione a Roma, dove lo raggiunse nel 1428 anche MASACCIO. La morte, pochi mesi dopo, di quest'ultimo e il successivo esilio dei Brancacci in seguito all'instaurarsi della Signoria medicea, qui erano avversi, fecero si che la decorazione venisse completata solo nel 1481 da FILIPPINO LIPPI. Già partire dal 1460 però la cappella aveva subito notevoli mutamenti. Infatti i frati Carmelitani vi fecero trasportare la tavola duecentesca della Madonna del popolo, che collocarono nella parete di fondo, distruggendo il riquadro con Il martirio di San Pietro che vi era dipinto, più avanti gli interventi furono ancora più radicali, nel 1746-48 viene rialzata alla volta, ornata poi da nuovi affreschi, distruggendo così le lunette e ovviamente la volta originale. Infine nel 1781, un incendio danneggia pesantemente l'intero edificio è comportato in generale annerimento della cromia. IMPIANTO GENERALE Grazie al ritrovamento delle sinopie ossia i disegni preparatori dei perduti affreschi è possibile supporre la presenza di Masaccio già dall'inizio dei lavori e di una razionale pianificazione degli interventi da parte dei due pittori. In pratica Masolino e Masaccio, sfruttando un solo ponteggio, avrebbero seguito una storia l'uno sulla parete laterale, l'altro sulla parete di fondo, per poi scambiarsi i ruoli sul lato opposto punto. Tale volontà di unificazione emerge chiaramente da ulteriori accorgimenti quali: - L’ingabbiatura architettonica che serra tutta la cappella, separando diversi episodi. - L'adozione di un'unica gamma cromatica limpida e brillante. - L'utilizzazione di un unico punto di vista, pensato per un ipotetico spettatore fermo al centro della cappella. Il legame fortissimo con la realtà quotidiana si evidenzia in pieno nelle storie dell'ultimo registro. La storia sacra viene attualizzata è avvicinata al mondo dello spettatore. ICONOGRAFIA È possibile fare una lettura in chiave generale che interpreta le storie apostoliche con il loro antefatto biblico ossia come una storia della salvezza in cui ruolo primario è svolto da Pietro, cioè dalla chiesa. La coerente esaltazione della supremazia papale in ambito ecclesiastico che percorre l'intero ciclo si inserisce perfettamente nella tradizione pittorica, che si schiero sempre con decisione a favore del primato del papà. L'opera vede la luce in un periodo di poco posteriore alla fine del grande scisma è in una Firenze che stava tentando un avvicinamento politico con il papato. LA TRINITA’ IN SANTA MARIA NOVELLA, MASACCIO 1426-28 La consonanza con Donatello, preponderante nel Polittico di Pisa dove domina la ricerca di una forma plastica definita dal illuminazione più che dal contorno, è sostituita nell'affresco con la Trinità (figura 171) in Santa Maria Novella da più stretti rapporti con l'opera brunelleschiana. L'architettura dipinta è brunelleschiano Infatti sia nelle proporzioni che nei singoli elementi. La ricezione delle novità. Questo manipolo di innovatori e l'influenza esercitata dalle loro opere non fu recepita da nessuno degli artisti contemporanei indotti anche da una committenza favorevole a soluzioni meno radicali. L'originale formula di Michelozzo, allievo di Ghiberti, e collaboratore a lungo di Donatello, che scandisce con rigore geometrico raffinate decorazioni del gotico Fiorentino ad elementi classici, sara l'origine di una delle varianti più apprezzate dell'architettura quattrocentesca. SUBITO DOPO MASACCIO: GLI INIZI DI BEATO ANGELICO E FILIPPO LIPPI È bene ora puntare l'obiettivo sui pittori che studiavano la cappella Brancacci, perché tra questi si trovano i primi eredi in grado di mettere a frutto il patrimonio lasciato da Masaccio. Cioè Beato Angelico 1395 - 1455. Era allievo di Starnina e Lorenzo monaco. Sia nelle miniature (figura 174) che nelle prime tavole attribuitegli il frate offre immagini di geometrica purezza giocate su accordi luminosi di colori accesi. In esse lo spazio è creato è misurato dal gestire composto di figure appena allungate, dalle vesti semplici percorse da pieghe pesanti. Tutti questi elementi si ritrovano ad esempio nella tavola centrale del Trittico di San Pietro Martire databile intorno al 1425 (figura 175) Negli anni 1432 e 33 sono gli anni - DEL TABERNACOLO DEI LINAIOLI DI BEATO ANGELICO - DELLA MADONNA DELL’UMILTA’ DI FILIPPO LIPPI Saranno gli ulteriori sviluppi di questi due artisti e di Masolino, a segnare le direttrici lungo le quali si muoverà la cultura pittorica dopo Masaccio. Leon Battista Alberti dalla sperimentazione alla teoria a partire dalla metà degli anni 30 si creavano le premesse per una sistemazione teorica delle precedenti sperimentazioni. Da questo punto di vista la personalità chiave e Leon Battista Alberti 1406 - 1472 che scrisse il de pictura, de statua, de re aedificatoria.
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