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Storia dell'arte moderna, Sintesi del corso di Storia dell'Arte Moderna

Storia dell'arte moderna sintesi corso

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

In vendita dal 19/02/2024

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Scarica Storia dell'arte moderna e più Sintesi del corso in PDF di Storia dell'Arte Moderna solo su Docsity! lOMoARcPSD|3652549 IL RINASCIMENTO ITALIANO Il Rinascimento italiano è quella civiltà culturale ed artistica, che ebbe come uno dei centri principali Firenze dove ebbe origine il primo umanesimo fiorentino che affermò il primato della vita attiva su quella contemplativa. Da Firenze il nuovo movimento culturale arriverà alla corte napoletana aragonese di Alfonso I, a quella papale di Pio II, il papa umanista, e di Leone X, e a quella milanese di Ludovico il Moro. Politicamente l'Umanesimo, come espressione della borghesia che ha consolidato il suo patrimonio e aspira al potere politico, si accompagna in Italia alla trasformazione dei Comuni in Signorie mentre in Europa gli sviluppi dell'umanesimo rientrano nella formazione delle monarchie nazionali. Il Rinascimento, come naturale punto di sbocco dell'Umanesimo, nei suoi aspetti specifici si diffuse poi in tutta Europa dalla metà del XIV secolo a tutto il XVI secolo ed ebbe come obiettivo primario il recupero e la rivalutazione della classicità antica come modello della naturalità dell'uomo e dei suoi valori terreni, mettendo in discussione la visione religiosa che aveva influenzato la cultura di tutto il periodo medioevale. Secondo gli umanisti del periodo, le opere classiche durante il medioevo avevano subito forti alterazioni interpretative, dalle quali dovevano essere liberate. L'intellettuale del rinascimento non si limitò, come nel precedente umanesimo, a uno studio teorico dell'opera classica, ma volle invece trarne esempio per volgerlo alla sperimentazione pratica. Il Rinascimento è anche un momento di particolare fioritura delle arti e delle lettere, caratterizzate le prime dallo sviluppo di alcune forme e tecniche come la prospettiva e la pittura a olio, e le seconde dalla filologia e dal culto per le humanae litterae (la letteratura classica ispirata dal concetto della humanitas da dove nasce il termine umanesimo) liberate dalle incrostazioni delle divinae litterae medioevali dove prevalevano interessi religiosi. La concetrazione della ricchezza favorì il consumo dei beni di lusso tra cui quelli artistici. In questo la cultura a partire dal 1400 ebbe uno sviluppo accentuato attraverso continue trasformazioni. RINASCIMENTO MATURO Periodo artistico che va da fine 400 fino al 1520 quando si accentua la rivendicazione dell’uomo, non tanto del mondo concreto, quanto più della contemplazione e della trascendenza. Caratterizzato da rinnovamento del linguaggio artistico: linguaggio molto equilibrato e grandioso. I principali soggetti presenti n quest’epoca sono: Leonardo, Michelangelo, Raffaello: Vasari parla di terza maniera inaugurata da L. Come perfezione artistica, perfezione insuperabile. La svolta di questo movimento è la tendenza all’evasione dal mondo concreto per una forma artistica più contemplativa e trascendente. Si misero in discussioni modelli di visione che andavano a distaccarsi dalla rappresentazione autentica del reale, permeando così nuovi ideali, attraverso l’utilizzo delle arti figurative. Queste si riferiscono ad una capacità di catturare l’essenza stessa del reale imitandone le apparenze. Il raggiungimento di un armonia con il tutto e quindi un avvicinamento alla realtà si è potuto avere poiché si è cercato di trovare (sia in dipinti, che sculture, che architettura) un organicità individuando un ordine gerarchico di nessi che potessero regolare ciascun elemento con il tutto.ordine gerarchico di nessi che potessero regolare ciascun elemento con il tutto. lOMoARcPSD|3652549 Raffaello dice che ogni artista “ha l’obbligo di fare le cose non come le fa la natura, ma come le dovrebbe fare”, raggiungendo coerenza ed equilibrio. LEONARDO DA VINCI Nasce a Vinci nel 1452, presto si trasferisce a Firenze dove comincia a lavorare per Verrocchio. In questa città si sviluppa il suo stile e pensiero per voleva che la sua arte si rifacesse a conoscenza e principi riferiti all’atto della comprensione e riproduzione delle leggi interne naturali. Leonardo si accingerà a negare quelle discipline che non si basano sul’esperienza. - 1)paesaggio della val d’arno (1473) —> si trova in galleria Uffizi, presenza di forme naturali ritratte con un accuratezza mai vista prima, le linee sono libere, il segno vivace, aria e luce sono in “movimento” nello spazio. - 2)Battesimo di Cristo (1475) —> (opera eseguita integralmente dal Verrocchio, Firenze dove L lavorava). A Leonardo spetta esecuzione dell’angelo sulla sx e il paesaggio alle spalle. Rispetto a Verrocchio muta rigidezza delle forme mediante un movimento dello spazio fluido. Interesse di Leonardo è immersione dei corpi nello spazio atmosferico e la costruzione dell’opera per mezzo della luce = lineamenti delicati con una moderazione che ammorbidisce i contorni della figure. lOMoARcPSD|3652549 26) Madonna con Bambino e San Giovannino —> maggiore compattezza formale e più naturalezza nelle espressioni rispetto alla Vergine Delle rocce. Riesce a conciliare armonia compositiva e imitazione dei fenomeni naturali, arriva a questo risultato organizzando i fenomeni della realtà in forme geometriche, che esprimono perfezione assoluta. 27) Gioconda —> Louvre. Nuovo modello per il ritratto della Monna Lisa, che era la moglie di Francesco del Giocondo. Il soggetto si trova in una posizione sopraelevata rispetto allo sfondo, busto braccia e testa ruotano secondo diverse direzioni e le due metà del dipinto (volto e sfondo) infrangono le leggi della simmetria, per queso motivo toglie al soggetto ogni residuo di rigidezza e immobilità, conferendo alla figura naturalezza e animazione. Il volto della dama appare vivificato da grande sfumature psicologiche, ma la novità assoluta sta nel rapporto di comunicazione: l’espressione del personaggio sembra mutare di fronte ad ogni spettatore. lOMoARcPSD|3652549 28) Battaglia di Anghiari —> commissione pubblica nel 1503, Palazzo Vecchio Sala del Gran Consiglio. L. Realizza il cartone e solo un parte dell’opera definitiva, giungeranno noi solo copie, tra le quali quella di Rubens (esposta appunto a Palazzo Vecchio). Viene riprodotta solo la parte centrale della scena ossia una Lotta di cavalieri che si contendono l’asta del Gonfalone ovvero simbolo della città. BRAMANTE DONATO Nasce a Fermignano nel 1444, compie la sua formazione artistica a Urbino e nel 1477 va in Lombardia dove approfondisce la prospettiva. Con prospettiva sia lui che L. Volevano suscitare nello spettatore un’emozione. L’influsso di quest’ultimo è manifestato in particolare nelle opere milanesi. Lo studio dell’antico e le discussioni con Leonardo, hanno spinto Bramante verso l’impiego di forme architettoniche classiche e possenti, una concezione organica delle masse strutturali al fine di creare equilibrio e armonia. Nella sua professione di architetto, Bramante è il primo a ridare ad un’edificio la forma e l’eleganza e l’omogeneità di una struttura classica nella sua completezza, tanto da essere preso a modello anche dai suoi contemporanei. - 13) Santa Maria presso San Satiro (1482-1486)—> applica i principi dell’illusionismo prospettico 10 anni prima di L. Progetta edificio a croce latina con navate laterali, area che aveva a disposizione non gli permetteva di attenersi al progetto (che in pianta appare organizzato come una T). È presente il braccio del coro simulato all’interno della chisa attraverso una finta volta a botte cassettonata realizzata in stucco. lOMoARcPSD|3652549 - 15) Santa Maria Delle Grazie (1492-1497) —> rivede la propria posizione di pittore e architetto illusionista e rivolge attenzione a edificio centralizzato inteso come congegno realmente tridimensionale e unitario. Presenza di architettura totalmente nuova: impianto centrale è un mezzo per configurare un organismo integralmente unitario, articolato in spazi e volumi legati da un nesso gerarchico. B. Connette la grande cupola emisferica al corpo cubico della tribuna e subordina alla tribuna le due absidi semicircolari laterali e abside centrale oltre il coro. Con Giulio II pontefice B. Usa mezzi linguistici atti a configurare l'immersione spaziale secondo una logica universalmente valida: - 49) Convento e Chiostro Santa Maria della pace (1500-1504) —> scelto il quadrato come forma egli suddivide intera area in reticoli regolari che fissano le dimensioni dell’ambiente, mentre lo stesso modulo geometrico regola le altezze che sono regolate secondo la regola vitruviana. - 50) Progetto per S. Pietro (1505)—> demolizione vecchia S. Pietro per edificare un nuovo grande tempio anche per la collocazione della tomba di Giulio II. Primo progetto, il tema scelto è quello della cultura umanistica: pianta centrale, enorme cupola emisferica, spazio interno connesso al vano centrale di 4 cappelle angolari secondo impianto a croce inscritto in un quadrato. lOMoARcPSD|3652549 - 38) Battaglia di Cascina —> battaglia vita dai fiorentini contro i pisani nel 1364, mai eseguita perché perduta ma ci sono delle copie che mostrano episodio in cui l’allarme richiami i soldati fiorentini che stavano bagnandosi nell’Arno. M. Torna a rappresentare le figure nude in movimento: la sua profonda conoscenza della struttura del corpo gli permette di far muovere le figure come vuole. - 40) San Matteo —> 1505 ritorna da Roma a Firenze e riprende a scolpirla, lasciandola allo stato di lavorazione in cui si trova ora . Blocco marmoreo appena sgrassato che nella sua incompiutezza ci rivela l’originale tecnica scultorea di M. - Progetto per la sepoltura Giulio II (mausoleo di Giulio II) —> esecuzione rivoluzionario per un monumento funerario. Tempio a 3 piani, isolato nello spazio e con la cella sepolcrale al suo interno, presenza di più di 40 statue in marmo. Soggiorna per 8 mesi a Carrara per scegliere il marmo, al suo ritorno papa gli toglie la commissione. 1508 torna a Roma e accetta incarico - Affreschi Cappella Sistina (soffitto) —>decide di sezionare il soffitto e lo divide in quadri è formata da 5 grandi archi che attraversano la volta con una curva più tesa e profonda di quella reale, scaricando il loro peso sui pennacchi dove si modellano collegandosi fra loro mediante una forte trabeazione. Impianto architettonico svolge funzioni e coesiva fra le varie parti, suddividendola in tre registri sovrapposti: 1 nove riquadri della zona centrale della volta che contengono storia della genesi 2 troni dei profeti e delle Sibille nei Pennacchi 3 vele e lunette in cui sono raffigurati gli antenati di cristo. Architetto e scultore dei Medici: - 20) facciata di San Lorenzo — > Leone X pontefice porta M. a Firenze come scultore e lo incaricò di facciata. Chiesa dei Medici per eccellenza. Presenza di un problema con la struttura preesistente (quattrocentesca). lOMoARcPSD|3652549 La soluzione finale sarà un disegno in cui la facciata è intesa con tridimensionalità e dotata di autonomia nei confronti della struttura retrostante. - Cappella in San Lorenzo —> simmetrica alla sagrestia di Brunelleschi. - Biblioteca in San Lorenzo Roma —> Clemente VII - 96) Giudizio universale —> 1534 va a Roma su invito C. Per decorazione parete di fondo della Sistina. 1534-1541 netta svolta: libere raffigurazioni, nessuna struttura, non riconduce né a sistema proporzionale né a riproduzione in scene. Il cielo è indeterminato, privo di profondità ma animato da impulsi dinamici. Il corpo umano assume un ruolo centrale e sua nudità riconduce a essenzialità. Rinuncia all’intera gamma di colori, utilizza solo due toni: il bruno per i corpi e il turchese per il Cielo. Giudizio come visione tragica, interpreta la tensione spirituale di quegli anni. - Cappella pallina, 2 affreschi: 97) conversione di San Paolo: natura assente, grovigli di figure si alternano a spazi vuoti compromettendo ordine prospettico tradizionale; 98) crocifissione di san Pietro: disposizione in diagonale della luce. In basso la scena è tagliata con lo scopo di coinvolgere lo spettatore nella visione priva di un punto di vista preciso. lOMoARcPSD|3652549 Roma —> Paolo III (architettura) Ristrutturazione Piazza Campidioglio —> ristruttura tutta la piazza, il nuovo assetto segue tre principi: assalità, simmetria, convergenza per una coerenza unità sia architettonica che spaziale. Concepita come grande spazio a pianta trapezoidale delimitato da due palazzi. -Palazzo Farnese: completamento facciata e cortile con 3 varianti: cornicione, accrescimento in altezza del secondo piano e il finestrino centrale. -Fabbrica San Pietro —> sintetizza i due moti geometrici generatori dalla piante ovvero croce greca e croce quadrata. Struttura muraria a unico ordine gigante delle grosse paraste, che correndo lungo tutto il perimetro dell’edificio lo configurano come una massa compatta. Scultura: in periodo conclusivo della sua vita - 111) Pietà: gruppo costituito da 4 figure disposte secondo modulo compositivo piramidale che nelle linee spezzate del corpo di Cristo trova la sua massima articolazione e impatto emozionalmente più intenso nel suo abbandono vs la madre. Figura centrale è di cristo che è meglio ridefinito rispetto a resto del gruppo. Il fatto che altre figure siano meno definite rispetto a cristo fine il problema del “non finito” Come fattore caratteristico della sua scultura: il blocco marmoreo contiene già in potenza Immagino che deve solo essere liberata, poiché fissa attimo in cui la forma da potenziale che Era si organizza sull’informe che già la contiene. RAFFAELLO SANZIO Nasce a Urbino 1483. Attendo alle lezioni di L. e M. Elabora però un proprio linguaggio figurativo leggendo in modo creativo i modelli dei maestri. Si occupa dello studio della tradizione figurativa fiorentina. Si avvicinò a Perugino dal quale ereditò una visione ideale e armonica studiando i processi lOMoARcPSD|3652549 allievi di Raffaello, mentre il suo intervento è forse riconoscibile nell’episodio dell’Incendio di Borgo, dove alcune figure danno la sensazione di come Raffaello stia ora cimentandosi in uno stile che si richiama di più a Michelangelo. D) Sala di Costantino perché gli affreschi sono dedicati ad episodi della sua vita, fu realizzata per intero dopo la morte di Raffaello avvenuta nel 1520. In questi affreschi si riconosce in particolare la direzione e il diretto intervento di Giulio Romano grazie all’utilizzo di alcuni cartoni che gli aveva lasciato Raffaello. 66) Trasfigurazione di Cristo —> ultima sua opera. Si distingue per complessità e novità che accosta episodi di trasfigurazione con apparizione agli uomini della divinità di Cristo e della guarigione dall’ossesso che testimonia la forza salvifica di Gesù sulla terra. Distingue nettamente i due momenti: gruppo inferiore con famiglia del fanciullo e apostoli presenti contrapposizioni dinamiche e forti contrasti chiaroscuro; mentre il gruppo superiore che rappresenta apparizione di Cristo, Mosè ed Elia sembra avvenire in un mondo diverso, dove regna ordine e chiarità. lOMoARcPSD|3652549 GIORGIONE Nasce a Castelfranco nel 1478. Sensibile al fascino del mondo fisico e alle emozioni visive, è protagonista del rinnovamento della pittura veneziana. Vasari lo colloca fra i fondatori della terza maniera che noi definiamo “moderna” spiegandone la novità con la sua conoscenza delle opere di Leonardo. Egli aveva interesse per imitazione dei fenomeni naturali, in particolare per la resa della fusione atmosferica delle forme. Nella pittura di G. per la prima volta è accordato al colore la funzione di mezzo autonomo perché esso stesso è creatore di forme = immagini morbide create da zone di colore a macchie. Questa nuova visione comporta un superamento dell'assetto prospettico antecedente con una nuova resa spaziale basata sullo stacco dei piani di colore graduato d’altro diversa intensità luminosa (crea prospettiva attraverso diversità di colore). Nonostante la grande popolarità dell'artista quando era ancora in vita, la sua è una delle figure più enigmatiche della storia della pittura. Non ha firmato alcuna opera e la ricostruzione del suo catalogo, nonché la determinazione dei significati iconografici di molte sue opere, è oggetto di numerose controversie e dibattiti tra gli studiosi. 72) Pala di Castelfranco —> schema con impianto piramidale. raffigurante Madonna in trono con bambino fra 2 Santi. Il trono con i due santi è in primo piano e, dietro la figura della Madonna si apre un paesaggio (fino ad allora nessuna pala aveva come sfondo un paesaggio quindi molto innovativo). Il paesaggio ricorda molto lo sfumato L., opera con tonalità venete: in lontananza colori freddi e in primo piano più caldi 74) Tempesta —> per la prima volta la natura come protagonista, non sappiamo per certo cosa rappresenti, riusciamo a capire solo innovazione ovvero il paesaggio come protagonista. È raffigurato un temporale, una donna che allatta un bambino, un soldato, una colonna ovvero uno dei principali simboli marini e un insieme di case. Non riusciamo però a “ mettere insieme” tutti questi elementi, per questo motivo opera ha molte diverse interpretazioni. Sarebbe il primo dipinto, dopo la caduta dell’impero romano, privo di un preciso soggetto sacro o profano che sia. lOMoARcPSD|3652549 78) i tre filosofi —> unisce il nuovo modulo monumentale della figura umana con lo spazio atmosferico della natura. Il paesaggio fa da padrone e il colorismo rimanda alla pittura veneta mentre impostazione volumetrica rimanda alla pittura centro Italiana. La luce è distribuita in due triangoli complementari, uno luminoso e uno in ombra. CORREGGIO Nasce nel 1489. Svolge la sua esperienza formativa a Mantova dove assorbe interesse per illusionismo pittorico. In virtù della dolcezza espressiva dei suoi personaggi e per l'ampio uso prospettico, sia nei dipinti sacri sia in quelli profani, egli si impose in terra padana come il portatore più moderno e ardito degli ideali del Rinascimento. Infatti, all'esplosione del colore veneziano e al manierismo romano, contrappose uno stile fluido, luminoso, di forte coinvolgimento emotivo. Nello sforzo di ottenere la massima espressione di leggerezza e di grazia, Correggio fu un precursore della pittura illusionistica. Introdusse luce e colore perché facessero da contrappeso alle forme e sviluppò così nuovi effetti di chiaroscuro, creando l'illusione della plasticità con scorci talora duri e con audaci sovrapposizioni. L'illuminazione e la struttura compositiva in diagonale gli permisero anche di ottenere una significativa profondità spaziale nei suoi dipinti, caratteristica quest'ultima, tipica del suo stile. lOMoARcPSD|3652549 TIZIANO VECELLIO Compie la sua formazione a Venezia, prima in una bottega poi da G. Bellini dove verrà a contatto con Giorgione dal quale apprende la tecnica pittorica basata sul colore tonale (autonomia del colore). Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1488/1490 – Venezia, 27 agosto 1576) è stato un pittore italiano, cittadino della Repubblica di Venezia. Artista innovatore e poliedrico, maestro con Giorgione del colore tonale, Tiziano Vecellio fu uno dei pochi pittori italiani titolari di una vera e propria azienda, accorto imprenditore della bottega oltre che della sua personale produzione, direttamente a contatto con i potenti dell'epoca, suoi maggiori committenti. Il rinnovamento della pittura di cui fu autore si basò, in alternativa al michelangiolesco «primato del disegno», sull'uso personalissimo del colore. Tiziano usò la forza espressiva del colore materico e poi, entrando nella piena maturità, abbandonò la spazialità bilanciata, il carattere solare e fastoso del colore del Rinascimento, assumendo il dinamismo proprio del manierismo e giocando con libertà nelle variazioni cromatiche in cui il colore era reso "più duttile, più sensibile agli effetti della luce" 79) Fondaco dei tedeschi —> partecipa a questi affreschi insieme a Giorgione, a differenza di G. Carica le proprie immagini di nuova energia e sicurezza di moti. 80) Schiavona —> immagine della schiavona, realizzata secondo concezione tonale, per mezzo dei soli colori, offre una nuova pienezza di forme tridimensionali nella quale sperimenta la forza plastica del colore. Le gradazioni tonali costruiscono impianto volumetrico della forma. lOMoARcPSD|3652549 Con il santo a Padova affronta il registro della narrazione drammatica, contrappone il chiaro impianto narrativo delle immagini secondo suggerimenti che arrivano dall’arte centro italica a Venezia. 82) Miracolo della donna ferita dal marito geloso —> azione messa a fuoco nei suoi momenti cruciali con immediatezza e vivacità. La dinamica dell’evento si concentra nello slancio dei gesti dei due personaggi in primo piano in cui difficile articolazione del corpo della donna manifesta la sicurezza raggiunta da T. nella composizione della figura umana . Al potenziamento dell'energia della scena contribuisce il colore che è la struttura stessa della raffigurazione (tonalita aggressive e risaltanti). 82) concerto campestre —> da quest’opera capiamo che Tiziano condivide idea di molti veneziani secondi i quali arte doveva rivolgersi a cerchia elitaria di fruitori, utilizzando metafore e allegorie. 83) amor sacro e amor profano —> Tiziano realizza ideale del rinascimento maturo in una composizione perfettamente bilanciata in cui le forme e i ritmi sono ispirati a ideale di ordine armonico. La composizione è caratterizzata dalle due veneri, sedute all’estremità del sarcofago. Le due divinità sono molto somiglianti ma quella di sx è vestita ed ha la testa incornata (Venere Terrena=forza generatrice della natura), quella di dx è nuda e regge nella mano un braciere in cui brucia una fiamma (Venere celeste = bellezza eterna e universale) . Entrambe sono in posizione rilevante ma la Venere celeste è leggermente innalzata rispetto alla compagna e sembra indicarle con lOMoARcPSD|3652549 il braccio alzato la strada virtuosa che la compagna dovrebbe seguire. 84) madonna con bambino battista e donatore —> T introduce una novità all’interno dei soggetti religiosi ovvero i personaggi sacri (che sono legati fra loro da uno scambio di gesti e scambi) perdono il regale distacco quattrocentesco per presentarsi come figure umane in cui la bellezza terrena diviene essa stessa elemento di dignità. Venezia cresce di importanza come centro d’arte diventando competitiva con le altre e T. Viene invitato nel 1513 a lavorare per la corte pontificia, ma rifiutò proposta perché proprio a Venezia nel 1516 il convento dei Frati gli richiede una grande Pala d’altare. 85) Assunta—> svolge il tema dell’assunzione come un evento in atto, fisicamente presente dinanzi agli occhi. In Tiziano la ricerca della potenza rappresentativa e della suggestione emotiva restano affidate ai valori pittorici dell’immagine ossia: completa padronanza del colore tonale permette a T. Di esaltare - come non era mai successo - le possibilità dinamiche e espressive del colore. La pala è alta quasi sette metri, scomparso il tradizionale sarcofago di Maria —> eliminati riferimenti alla morte, tutto si concentra sul moto ascensionale di Maria e sullo sconcerto creato da tale visione (apostoli). Tre registri sovrapposti: Apostoli in basso, Maria trasportata su una nube spinta da angeli al centro, lOMoARcPSD|3652549 ALONSO BERRUGUETE Fra i primi ad avere accesso a cartone M della battaglia di Cascina. Il suo principale ruolo fu quello di interpretare lezioni di M. E renderne partecipi i pittori toscani. 5) Madonna col bambino —> artista sembra richiamarsi alla madonna della seggiola di R. Ma deforma assetto formale e raggiunge risultato diverso dal modello, che si traduce in effetti di sorprendente eccentricità ROSSO FIORENTINO Lavora a bottega da Andrea Del Sarto. 9) Madonna e Santi —> per chiesa di Santa maria Nuova a Firenze. Talmente estrosa da essere rifiutata da suo committente, artista eliminò qualsiasi ordine gerarchico sotto il profilo distributivo costringendo i personaggi in uno spazio circoscritto. lOMoARcPSD|3652549 12) Deposizione —> R esprime il dissenso dal classicismo rinascimentale fiorentino, esprimendo volontà di autonomia. Usa linee spezzate, le figure appaiono allungate, spigolose e sfaccettate. i personaggi arrampicati sulle scale prendono pose acrobatiche e espressioni grottesche e incutono tensione drammatica in cui la tragicità dello svenimento della madonna culmina nel piegarsi su se stesso di San Giovanni. La composizione risulta illuminata da luce irreale e da insolite soluzioni cromatiche, prive di effetti chiaroscurali. 11) Mosè e figlie di Jetro —> groviglio di corpi con anatomia innaturale. Radicalizza potenzialità manieristiche dell’estetica michelangiolesca realizzando uno spazio irreale. 29) Cristo morto —> dipinto esprime nel corpo di Cristo contemporaneamente sia mistero della passione che il mistero dell’eucarestia, porta alle estreme conseguenze la complessità estetica sovrapponendo al significato religioso dell’immagine l'affermazione di una raffinata perfezione formale. La fluidità plastica del corpo e ambigua espressione del volto di Cristo in penombra introducono una valenza sensuale destinata a divenire una delle principali componenti estetiche della maniera. lOMoARcPSD|3652549 PONTORMO Opera in ambito toscano e quasi esclusivamente a servizio dei Medici, ricerca un nuovo equilibrio compositivo. 13) Storie di Giuseppe —> nuovo orientamento che segue una logica estranea alla razionalità dell’impianto prospettico rinascimentale. In particolare, nella scena di Giuseppe in Egitto l’artista rappresenta simultaneamente più episodi senza rispettare alcuna gradualità spazio-temporale eventi, attraverso una concatenazione di originali invenzioni tra le quali spicca l’improbabile scala curva. Sul piano dell’espressione si individuano due caratteri che potrebbero apparire contraddittori: accanto a forzature formali ai limiti del grottesco si assiste a una ricerca estetica di estrema ricercatezza. 14) Storie della passione di Cristo —> non più a Firenze per la peste, Val D’elmo. Questi affreschi rappresentano un ritorno a modelli nordici. Eccentricità formale si traduce nell’estrema stilizzazione delle figure che si allungano in scene densamente popolate. 16) Dama in Rosso —> artista dimostra il modo in cui egli di pone nei confronti della classe dirigente, sempre alla ricerca di un immagine ufficiale. lOMoARcPSD|3652549 evidenti riconversioni con cicli di pittura ideati da Raffaello a Roma soprattutto nel loro carattere di evocazione dell’antico. Impegnativa decorazione del salone ovest dove affronta la caduta dei Giganti. Il pannello al centro del soffitto simula un quadro la cui cornice richiama il sistema decorativo delle logge vaticane. SEBASTIANO DEL PIOMBO veneziano detto Del Piombo per ufficio della piombatura pontificia, giunto a Roma nel 1512. Tendenza a monumentali compositiva facilitò ingresso dell'artista nell'ambiente romano. 30) Pietà di Viterbo —> segna la dichiarata adesione dell’artista a orientamento M. Ma anche affermazione di una propria autonomia espressiva. Elementare geometria compositiva di quest’immagine è priva di qualsiasi connotazione decorativa. Anche il paesaggio è testimone del sentimento di religiosità che caratterizza l’intera immagine, attraverso note cromatiche fai toni cupi. 32) ritratto di Clemente VII —> artista aderisce al raffinato clima culturale della corte pontificia, ma anche in questa interpretazione mantiene indipendenza espressiva. Espressivo volto del pontefice e sensazioni ottiche dei colori. PARMIGIANINO Dopo il sacco di Roma va a Bologna per due anni e porta avanti la ricerca estetica avviata nel periodo romano, raffinata eleganza e sottile introversione si fondono in un nuovo ideale di bellezza. 39) Madonna con Bambino e Santa Margherita —> ricercatezza formale ali cui controllo viene sottoposta in atmosfera sospesa e alienata da toni accademici. Estrema mobilità della superficie pittorica dimostra la riconnessione dell’artista con le sue esperienze giovanili. 40) Madonna dal collo lungo —> riformula immagine umana secondo canoni di bellezza artificiale e raffinata tanto da far nascere un’iperbole estetica. Allungata figura della Vergine suscita nello spettatore incertezza di riuscire a capire se è in piedi o seduta, inoltre effetto di instabilità della scena non fa comprendere se è al chiuso o all’aperto ciò è sottolineato dalla non razzionalizzabile rappresentazione dello spazio in base alla quale figure collocate in primo piano risultano proporzionalmente inconciliabili con quelle sullo sfondo. ARTISTI VENETI: PALMA IL VECCHIO Si fece interprete e diffusore del nuovo gusto attraverso il rinnovamento di alcuni generi tradizionali come: le mezze figura femminile e le sacre conversazioni. Si trasferì a Venezia nei primi anni del 500 e adesione ad ambiente artistico veneziano fece si che riscuotesse un notevole successo; aveva come punto di riferimento la pittura di Tiziano ma affinava mezzi espressivi più congeniali. lOMoARcPSD|3652549 53) Le tre sorelle —> esprimono la tipologia di donna (ritratta a mezza figura) lontane dalla vitalità e dall’energia delle figure femminili di Tiziano. Bellezza armoniosa, opulenta che si dichiara nella resa pittorica di floridi incarnati e preziose acconciature. PORDENONE Unico possibile antagonista di Tiziano a Venezia per le forti novità di cui fu portatore nell'ambiente Veneziano. Poco incline alle finezza aristocratiche. 55) crocifissione —> drammaticità si manifesta nel caricato plasticammo delle figure e nella violenza dell’azione al limite della brutalità con cuoca ambientazione. Disposizione a semicerchio scandita dalle tre croci fa si che lo spettatore coinvolto da movimento rotatorio composizione venga chiamato a partecipare a dinamica dell’azione in quanto sollecitato emozionalmente. 56) cappella Pallavicini —> opera che suggerisce il contatto dell'artista con esempi di Correggio nel duomo di Parma. Nella cupola P. Ripropose il tema del padre eterno. Caratteristiche principali: monumentale definizione plastica dei volumi e liberazione del gruppo figurato dai limiti della struttura architettonica. LOTTO Frequenta la corrente artistica lagunare e successivamente si sposta a Roma, dopo Bergamo dove stette per 13 anni. Nonostante fosse ai margini della cultura incise comunque in quanto trae spunto dalla pittura leonardesca e dalla ricerca spaziale di bramante. 60) Madonna e santi —> sintetizza in tutta la sua complessità insieme delle sue esperienze. Il tema è quello della Sacra conversazione. Costruisce un impianto prospettico che si distacca dalla tradizionale impostazione della vergine e Santi. La vera novità: invece dell’abside che fa da sfondo c’è la fuga prospettica della navata centrale. Nel 1525 era ai marini della cultura per anticonformismo, risedette a Venezia fra 1525-1549 dove ebbe frequenti contatti con l’area marchigiana alla quale riservò gran parte della sua produzione in quegli anni. lOMoARcPSD|3652549 MANIERA IN AREA VENETA BASSANO Usa soluzioni cromatiche alternative alla tradizione veneta, torna a Bassano nel 1540. 125) decollazione del Battista —> eleganza del ritmo compositivo e dei moduli formali di ascendenza emiliana; soluzioni cromatiche basate su squillanti colori che si pongono come elemento di rottura rispetto alla trama unitaria della tradizione coloristica veneta utilizzo quindi di colori freddi e smaltati (una delle principali caratteristiche di tutti i suoi dipinti). Nell’ultimo periodo della sua carriera adottò tinte meno squillanti in un progressivo incupimento atmosferico. TINOTRETTO Jacopo Robusti, noto come il Tintoretto (Venezia, 29 aprile 1519 – Venezia, 31 maggio 1594), è stato un pittore italiano, uno dei più grandi esponenti della scuola veneziana e probabilmente l'ultimo grande pittore del Rinascimento italiano. Il soprannome "Tintoretto" gli derivò dal mestiere paterno, tintore di stoffe. Durante la sua formazione a Venezia seppe cogliere novità del plasticismo tosco-romano. 115) miracolo di S. Marco —> opera rivoluzionaria per le sue novità, piena maturità di linguaggio nella convergenza di spettacolari invenzioni sceniche in funzione espressiva. Illuminazione da sfondo a primo piano è diversa; azione si svolge in uno spazio a palcoscenico delimitato da quinte architettoniche sul quale la disposizione dei personaggi secondo due diagonali individua in primo piano un cuneo dove giace il corpo dello schiavo. A questo si contrappone la figura scorciata di San Marco che precipita sulla folla dall’alto. lOMoARcPSD|3652549 146) Palazzo della Ragione —> Vicenza. La struttura consiste in un sistema ad impronta classica ad arcate sovrapposte in cui domina iterazione della serliana (finestra a tre aperture: centrale ad arco e le due laterali archiviavate). Monumentale architettura moderna ispirata ai canoni classici. A Vicenza, presenza di 2 tipi di palazzi palladiana: 147) —> palazzo Chiericati: caratterizzato da fronte tripartita presuppone uno spazio antistante abbastanza ampio che consente di cogliere da un punto di vista a distanza la simmetria e assialità dell’impianto. 148) 149) —> palazzo Valmarana: scandito con regolarità da ordini architettonici, prevale su articolazione simmetrica rispetto ad un asse centrale. Testimonia conoscenza delle più recenti esperienze architettoniche di M. a Roma ma c’è da notare come Palladio rielabora sempre il linguaggio altrui. Ultimo atto sua attività vicentina fu progettazione di teatro Olimpico (150): inaugurato nel 1585, il luogo realizzato pur articolandosi secondo elementi costitutivi del teatro antico se ne differenzia in realtà per creazione di ambiente chiuso e unitario: lo spazio destinato agli spettatori (cavea) risulta legato a quello riservato alla rappresentazione (proscenio). lOMoARcPSD|3652549 All’architettura religiosa P. Si dedicò negli anni 60 progettando per venezia la faccia di S. Francesco Della Vigna, di San Giorgio e del Redentore. Le ultime due modificarono paesaggio città lagunare integrando allo spazio urbano un luogo che al tempo era periferico. Palladio si occupa delle redazione del trattato di architettura nel 1570 pubblicato a Venezia: fonte indispensabile per comprensione dei suoi principi pratici e teorici, fondati sullo studio di Vitruvio, ad essa si ispirò uno stile architettonico = palladianesimo. OPPOSIZIONE AL MANIERSIMO Carracci e Caravaggio portarono a Roma dal 1580 un rinnovamento figurativo e si opposero al manierismo in nome della comune volontà di rifarsi alla verità delle cose e avvicinarsi alla natura. Recupero del concetto rinascimentale che vedeva nell’imitazione del vero naturale fondamento essenziale dell’arte. Caravaggio —> più spregiudicato, non vuole riconoscere alcun maestro a parte la natura e nella sua concezione estetica non conterà la nobiltà del soggetto mail rapporto con la realtà. Egli escluse inoltre lo studio dell’antico, compie una rivoluzione naturalistica: sintesi o esperienza conoscitiva che provoca la revisione del linguaggio figurativo. La pittura acquista cromatura, luci, ombre. Carracci —> meno radicale, accetta la storia come esempio dell’esperienza passata che doveva essere ricondotta al presente. Studio diretto della natura e dell’arte antica.  ACCADEMIA DEI CARRACCI Ludovico con i cugini, nel 1582 fonda accademia del naturale: ispira gli allievi ad uno studio incessante attraverso il vero, al fine di trovare nuovi modi liberi ad artifici. Ludovico C —> umanizzazione del soggetto religioso e emotività. 1) Sacra famiglia con San Francesco: finalità devozionale, mette a fuoco tutti, gli occhi di S. Francesco incontrano quelli della vergine, naturali e spontanei. Tutti i mezzi figurativi intendono emozione e intendono attirare i fedeli. Agostino C —> all’interno dell’accademia teorica, era preposto ad uno studio anatomico e alla prospettiva. Si dedica all’incisione: come essa viene evidenziato il disegno attraverso linee e si riesce a studiare meglio la struttura. lOMoARcPSD|3652549 5) Comunione San Gerolamo: 1532 i personaggi vengono ritratti nei gesti e nelle espressioni con un’analisi descrittiva. Il fedele osservatore è invitato a partecipare all’evento con la sua devozione. Impianto coloristico segue suggestioni tonali venete. Annibale C —> il disegno dal vero come metodo pittorico era il suo metodo di lavoro. Studia Correggio e la pittura veneta, a Parma studia la luminosità. A Venezia nel 1588 attraverso visione opere di Tiziano Tintoretto e Veronese verificò le infinite possibilità espressive del colore e della luce. 8) bottega del macellaio —> riprende tematica fiamminga della natura morta, la lucida messa a fuoco delle figure deriva dall’assenza di grande profondità prospettica e il punto di vista ravvicinato sottolinea il gesto. Si distacca da pittura aulica per la sua libertà espressiva ma anche per la stesura del colore —> Il dipinto colpisce infatti per freschezza del tocco. lOMoARcPSD|3652549 pervasa da ispirazione alla bellezza e il paesaggio diventa ideale in quanto partirà dei miti dell’umanità. CARAVAGGIO Non ci dono opere contestualizzabili prima del suo arrivo a Roma. Nasce a Milano tra 1571-1574 e studia presso bottega di Peterzano dal quale riceve educazione artistica convenzionale fino al 1583. 1590 va a Roma e nel 1593 lavora presso bottega Cavalier D’Arpino per il quale dipinge frutta e fiori. 1594-1595 il Cardinal del monte muta sia condizione di artista. —> I primi suoi quadri sono dipinti “allo specchio”: intuì una più sala definizione di un oggetto se non dipinto direttamente. A) Bacchino malato —> quadro senza un chiaro soggetto, di piccole dimensioni, fatto per essere venduto a poco. Chiamato così perché il protagonista sembra malato, potrebbe addirittura sembrare autoritratto del pittore. Presenza di natura morta che ha grandissimo rilievo all’interno del dipinto. Si tratta di un quadro da fermo quindi un quadro senza sforzo intellettuale, solo una fedele riproduzione. B) Ragazzo con canestra di frutta —> arriva a Roma nel 1607 a causa del sequestro dei beni del Cardinal D’Arpino (che aveva un a bottega con molti giovani in cui lavorò anche C). In questo quadro non c’è un preciso soggetto, mostra l’indeterminatezza. Molto probabile che sia quadro fatto per rappresentare la natura morta e la frutta. Presenza di colore smagliante non comune per la Roma dell’epoca, appartenenza infatti a pittura veneta. Ciò che viene rappresentato vuole essere fatto per far percepire al pubblico un qualcosa di reale. lOMoARcPSD|3652549 C) Ragazzo morso dal ramarro —> sembra quadro senza committente. Dai frutti esce un ramarro che morde il ragazzo che viene rappresentato con una smorfia di dolore. Due possibili interpretazioni: 1 rappresentazione passione dell’espressione, il modo di esprimere le passioni interiori era un grande argomento della storia dell’arte; 2 ammonimento di gioventù ovvero il piacere dei sensi porta al dolore (una sorta di avvertimento morale). Il riflesso del vaso è illusorio —> capacita arte antica di incastrare spettatore ovvero far sembrare vero ciò che non lo è. —> Prime opere di Caravaggio con soggetto sacro, inizia a dipingere quadri interi: Buona Ventura, Maddalena Penitente, Riposo durante la fuga in Egitto; ci vengono descritti insieme dalle fonti in quanto fanno parte della collezione di Camillo Panfili anche se non abbiamo una datazione certa. D) La Zingara (buona ventura) —> zingara che legge la mano al giovane ingenuo e si vede che gli ruba anello, quadro che arriva a Louvre nel 1614 tramite Bernini come regalo a Luigi XIV, probabilmente grazie a questo quadro C. Incontra Cardinal Del Monte, pensiamo questo perché Baglione dice che questo quadro sta in bottega di un mercante dove il Cardinale lo vede, da li inizia il loro rapporto servitù particolare ovvero: assicurare le proprie opere ad un privato. lOMoARcPSD|3652549 E) Maddalena Penitente —> raffigurata durante la conversione, se osserviamo bene il quadro riusciamo a vedere una lacrima, Maddalena rappresentata come una comune giovane in una stanza molto spoglia con un fascio di luce che viene dall’alto (illuminazione non naturalistica), le vesti della fanciulla sono contemporanee e secondo Bellori il quadro è dipinto con modello vivente. 13) Riposo Durante la Fuga in Egitto —> probabilmente stessa modella della Maddalena, per questo sono molto connessi anche se in questo caso è rappresentato una vera e propria scena con soggetto religioso (prima scena con soggetto religioso). La figura centrale dell’angelo che suona il violino, dietro c’è la Madonna c’è un paesaggio fatto di pura luce. Lo studio della prospettiva è ancora un po incerto, sembra infatti che l’angelo scivoli verso di noi. lOMoARcPSD|3652549 15) Vocazione di San Matteo —> scena molto sintetica. Cristo che con un gesto simboleggia la vocazione ma non si capisce bene quale sia San Matteo, anche se vedremo che è colui che si indica il petto. 16) Martirio di San Matteo —> probabilmente è eseguita prima della Vocazione. Il pittore cerca in tutti i modi di attenersi a quanto gli era stato detto. Prospettiva accentuata da figure di nudi a bordo della composizione, al centro c’è una vasca per fare il battesimo. —> Dal 1600 Caravaggio ebbe più volte a che fare con la giustizia infatti nel 1606 fuggì da Roma accusato di omicidio. Il nuovo modo di intendere la pittura sacra suscitò spesso polemica, tanti che alcuni gli diedero il nome di “pittore maledetto”. 18) Morte della Vergine —> indicativa per la condanna della sua ribellione artistica. Carica naturalistica e popolare, si pone in antitesi alle norme del decoro. il giovane Rubens fiduciario del duca di Mantova aveva stimato tale quadro come uno dei migliori dell’artista. lOMoARcPSD|3652549 19) Cena in Emmaus —> momento che segue la benedizione del pane, che una volt spezzato viene messo sulla tavola. Gli elementi sono estremamente semplici: è rappresentato l’interno spoglio di una taverna nella quale sono presenti: un vecchio porta vivande, oste e due uomini; rappresenta il soprannaturale come realtà tangibile. La luce è elemento primario: illumina il viso di Cristo, sottolinea la sua mano benedicente e mette in evidenza il pane e elementi in primo piano. Le figure e gli oggetti risultano in contrasto fra luce e ombra assumendo plasticità e emergono dallo sfondo scuro costituendo spazialità. —> 1608 va in Sicilia, le sue opere restano spesso incompiute a causa della traversate e vengono spesso eseguite con tecnica “alla prima”= direttamente su tela, non vengono realizzati disegni preparatori; il colore molto leggero: pennellate appena visibili prive di dettagli. 21) Resurrezione Lazzaro —> clima irreale, la rappresentazione dello spazio-figura vede spesso i personaggi unificarsi in una massa rispetto all’ambiente vuoto e oppressivo. Rispetto a tradizione che vede Lazzaro ritto e fasciato, Caravaggio gli rappresenta in modo che testimoni la resurrezione a vita fisica. lOMoARcPSD|3652549 LA NASCITA DEL BAROCCO Arte nata come risposta al protestantesimo per ricondurre il popolo alla dottrina Cattolica della controfirma. arte che colpisce animo e sentimenti. Assume forme monumentali e grandiose con grande ricerca di movimento, accentuando effetto drammatico delle opere attraverso forti contrasti luce-ombra. In architettura ricerca del movimento attraverso superfici curve e ricce di elementi decorativi. INTRODUZIONE In passato il termine “barocco” era utilizzato solo con connotazione negativa. Storiografia moderna ha voluto identificare in attività artisti del 1630: Borromini, Bernini, Da Cortona, il nuovo spirito del secolo. Caratteri essenziali arte barocca maturata a Roma: nuova concezione dello spazio e della natura nelle forme dinamiche, negli illusionismi prospettici, nella teatralità scenografica, negli accenti suggestivi di luci e ombre nell’esaltazione degli effetti dell’espressività. Nel medesimo spirito culturale tendenze artistiche diversificate: esempio le istanze figurative classiche sostenute da Sacchi, Duquesnoy, Poussin, appartenevano ad un patrimonio culturale 500 che accompagnò il percorso dell’arte. Così, le esigenze di libertà creatrice, di superamento della regola, di rottura con il passato, sentite dagli artisti barocchi, vissero accanto alla reinterpretazione moderne della tradizione classica e lOMoARcPSD|3652549 L’ARTISTA E IL MECENATE La celebrazione del cattolicesimo e dei Barberini :1623 Barberini Papa, scelse nome di Urbano VII, Bernini ruolo ufficiale. Aveva libero accesso agli appartamenti pontifici, prima commissione: 49) IL BALDACCHINO nove anni di lavoro con numerosi problemi, a) materiale è uno di questi: spoliazzione bronzo del phanteon suscitando numerose critiche; b) inserimento del baldacchino in un luogo già fortemente caratterizzato architettonicamente: concepì la sua opera in scala monumentale in funzione della crociera della basilica, nodo di tutto il complesso michelangiolesco. lOMoARcPSD|3652549 Superò le soluzioni convenzionali dei baldacchini realizzati come strutture architettoniche a forma di tempio, disegnando una struttura dinamica senza contemporaneamente architettura, scultura, decorazione. Vuole ripetere nelle colonne le forme delle antiche colonne tortili delle antiche iconostasi, transenne che separano zona dell’altare dal resto della chiesa, esse sono testimoni della continuità del cristianesimo e, in virtù della loro dimensione lasciano libero ambiente architettonico e colore scuro del bronzo crea contrasto con i pilastri della cupola. Sopra le colonne ci sono 4 angeli dai quali si sviluppano le volute a dorso di delfino. Lo schema iconografico è celebrazione di Urbano: la scultura propone le alpi dello stemma dei barberini sulle colonne e il sole sui capitelli. Bernini architetto di San Pietro : 1629, progettò due ordini di nicchie poste sulla facciata traverse dei pilastri della cupola: primo ordine collocò 4 statue dei martiri, in alto nel secondo ordine le reliquie. Vero e proprio ambiente decorativo lungo navata centrale e ambienti laterali, ad ogni navata diede una sorgente luminosa poi mediante marmo e medaglioni conferì grande vivacità coloristica e luministica alla basilica. Utilizzò una misura intermedia fra scala umana e quella architettonica. 51) Tomba di Urbano VIII : da collocare sulla nicchia dx dell’abside di San Pietro: riuscì ad unificare monumento commemorativo e monumento sepolcrale: Urbano poggia su base architettonica, ai lati Carità e Giustizia e sopra lo scheletro della morte grandezza naturale. Contrasto dei materiali: tutto ciò che è in contatto con il defunto in bronzo scuro, allegorie della virtù in splendente marmo bianco, esse si pongono come mediatrici fra osservatore e il papa. lOMoARcPSD|3652549 PAPA INNOCENZO E BERNINI: BREVE ECLISSI E NUOVI TRIONFI Momentanea caduta della sua fortuna : morte del suo mecenate, salita al trono di Innocenzo X che non era propenso a continuare politica protezione delle arti. Patrimonio dei Barberini fu temporaneamente confiscato. 1646 anno più delicato della sua carriera: criticato per il crollo delle fondazioni dei sue campanili progettati per San Pietro, venne messo in discussione il suo ruolo di primo architetto da una commissione sotto la presenza del papa. Nonostante questa ostilità Innocenzo si accorse da subito che non avrebbe potuto ignorarlo. Disegno 52) FONTANA DEI FIUMI: convinse il Papa di avvalersi di lui per realizzare la fontana di Piazza Navona luogo deputato a rappresentare nuovo ruolo direttivo della famiglia Phampili. Unificazione delle arti : Fontana dei Fiumi, Cappella Cornaro e Estasi di Santa Teresa rappresentano momento culminante dell’unificazione delle arti. Volta celeste dipinta all’interno della nicchia, gruppo scultoreo e l’architettura si fondono in una compatta immagine spaziale dando vita ad uno spettacolo. Il gruppo poggia sopra una nuvola sospesa a mezz’aria e fruisce di una luce naturale proveniente da una finestra nascosta. Questa luce colpisce e glorifica la santa e il cherubino, assolve una funzione drammatica e transitoria sul gruppo e infine si materializza sui raggi d’oro. I membri della famiglia Cornaro assistono all’evento e lo spettatore vive un’estensione del proprio spazio nell’architettura illusionistica. I marmi della Cappela conferiscono visione armoniosa all’ambiente vissuto dallo spettatore. ATTIVITA’ DELL’ARCHITETTO URBANISTA: Architettura civile : durante Alessandro VII Bernini riacquistò piena responsabilità lavori San Pietro e realizzò la > parte dei progetti di architettura civile e religiosa. Palazzo montecitorio: per famiglia Phampili B. esprimeva sue idee innovatrici, pur rifacendosi a palazzo Farnese. Concezione conclusa e omogenea derivante da principi vitruviani viene superata mediante tentativi di articolazione, basta guardare: forma leggermente convessa della facciata, formazione di rocce naturalistiche sotto i grandi pilastri; inoltre la dilatazione ali laterali sintomatica di un nuovo ampliamento dello spazio che tende all’ampliamento prospettico. lOMoARcPSD|3652549 La luce domina incontrastata e assurge tale chiarità da evocare l’infinita lontananza di un cielo. Conclude molteplicità degli effetti di movimento la forma pulita del cerchio, base del lanternino. ARCHITETTURA AUSTERA E FUNZIONALE La rivalutazione della tecnica costruttiva nell’oratorio dei filippini : Borromini da congregazione di San Filippo Neri come architetto del nuovo 59) ORATORIO. B. concepì distribuzione dei vari ambienti: oratorio, sacrestia, biblioteca, in base ai già sperimentati criteri di funzionalità e coerenza rappresentativa. La facciata riassume le novità dello stile austero e rigoroso dei B, il corpo principale suddiviso in 5 settori divisi da paraste disposte su pianta concava; gioco dialettico vivace fra parte centrale del primo ordine, curva verso l’esterno, e la profondità della nicchia con catino a finti cassettoni dell’ordine superiore. Costruita su richiesta in mattone, consentì a Borromini, propenso all’uso di materiali semplici quali stucco e intonaco, di realizzare sua valutazione integrale della tecnica. Elementi moderni per valorizzare le testimonianze del passato : 61) SAN GIOVANNI IN LATERANO commissionata da Innocenzo X, offrì all’artista occasione per valorizzare proprio prestigio e confronto con antico. La forma primitiva della basilica, secondo volontà del Papa doveva essere conservata, B. concepì la navata come grande aula preservando le antiche strutture. Riempì una arcata ogni due inglobando le colonne a coppia dell’antica basilica in ampi pilastri: un ordine di lesene scandisce il ritmo delle pareti Sulla facciata di ogni pilastro posò edicole di marmo grigio scuro contenenti statue, sovrastate da rilievi marmorei e da ovali dipinti. Abbassando altezza della copertura piccole navate conferì quiete luministica. Nuovo tipologia di cupola : 62) SANT’AGNESE pur conservando pianta a croce greca edificata da Rinaldi, B. demolì parte della facciata edificata precedentemente e la realizzò su pianta concava arretrandola nei confronti della piazza. Due campanili poggianti sulle due ali laterali indicano volontà di valorizzare massa leggera della cupola. Da allora tipologia della cupola, il cui prototipo risale a quella michelangiolesca, vedrà una progressiva riduzione della massa e un maggior slancio nel disegno. lOMoARcPSD|3652549 PIETRO DA CORTONA, INTERPRETE DELLO SPIRITO BAROCCO Apprendista alla scuola dei classici e dei maestri rinascimentali : Pietro Da Cortona terzo protagonista seicento romano, e il suo stile ne decretò successo personale. Il padre lo affidò a pittore fiorentino Andrea Commodi che lo condusse a Roma nel 1612 dove inizò tirocinio conoscitivo della antica vestiga romana e dei maestri rinascimentali. Studio dell’antico impresse alla matrice toscana dell’artista un indirizzo classicheggiante. Una nuova visione del classicismo : a 26 anni ottenne dal Cardinal Barberini gli affreschi della chiesa di Santa Bibiana. Gia dal primo lavoro in Santa B. indicò nuovi valori luministici, compositivi e materici. 64) RATTO DELLE SABINE esempio del nuovo modo di interpretare. Artista ricostruì uno scenario fedele alla verità storica, ma il dramma, pur svolgendosi in uno spazio lontano dalla realtà quotidiana, si anima di vitalità spettacolare, teatrale. Supera le regole della simmetria, e dispone i raggruppamenti della figura secondo una dinamica centrifuga. Macchie di luce e improvvise zone di ombra creano atmosfera suggestiva. Immediatezza inventiva e esecuzione spontanea conferiscono un’inedita interpretazione del classicismo. Primato nella decorazione ad affresco : primo pittore di affreschi a Roma: decorazione della “volta Barberini” occasione per esprimere sua nuova concezione figurativa. 69) TRIONFO DELLA DIVINA PROVVIDENZA celebrazione potere spirituale e temporale del papato romano, e contemporaneamente della famiglia Barberini. Moltitudine di elementi naturali, annulla limiti delle inquadrature , crea uno spazio aperto a cui conferisce unità atmosferica: ciclo unifica le varie parti. Artista infonde a scene mitologiche aspetto di naturalezza rafforzato da verisimiglianza atmosferica. Nell’affresco realtà e fantasia convivono e comunicano gioia vitale che interpreta la natura come spettacolo in continuo divenire. Parentesi fiorentina : con decorazione sala della stufa novità del nuovo stile romano. 66) Età DELL’ORO: liberò la fantasia dando vita a immagini di felicità coloristico-compositiva, uso del colore conferisce esuberanza alle forme plastiche, omogenei e chiari accenti luministici al paesaggio lOMoARcPSD|3652549 agreste. Equilibrio fra classici accorgimenti compositivi ed estrema libertà esecutiva, l’aspetto tipico del barocco figurativo, viene ulteriormente confermato. L’ARCHITETTO DILETTANTE Misura classica e esaltazione barocca delle strutture nonostante si considerasse dilettante in architettura, le sue realizzazioni rivelano rigore e grande maturità. 1634 66) CHIESA DEI SANTI LUCA E MARTINA: scelse una pianta a croce greca sulla quale impostò un ampio vano con nicchie absidali e copertura centrale a cupola. L’interno interamente bianco, rivela trattamento plastico e statico delle strutture murarie e dell’ordine. La facciata è leggermente convessa, colonne e lesene sembrano incastrate nella massa morbida del muro. Uso elementi decorativi, sviluppo a due piani della facciata e coordinamento della struttura rivelano componenti culturali della tradizione fiorentina. Effetti luministici e cromatici in Santa Maria della Pace 67) SANTA MARIA DELLA PACE coinvolse la città, modificandone il tessuto urbanistico. Studiò la planimetria della chiesa in modo da conferire potere d’attrazione. Due ali laterali concave, appositamente arretrate formano un esedra che pone in evidenza la sporgenza del portico semicircolare. Il piano superiore convesso contribuisce ad aumentare il contrasto fra curve, primi piani e fondali. L’uso della luce massimi valori di vibrazione chiaroscurale. SVILUPPI DEL BAROCCO IN ARCHITETTURA E PITTURA Carlo Rainaldi continuatore della tradizione architettonica romana: stile autonomo e grandioso in cui convivono elementi stilistici tardo 500 e barocchi. 68)SANTA MARIA IN CAMPITELLI il piano rientrante della facciata è delimitato da pilastri derivazione cononiana, mentre motivo della doppia edicola è del nord Italia, inoltre l’abbondante uso di colonne, tipico dello stile romano, insieme ai frontoni sporgenti conferisce volume alla struttura scandita da variazioni luministiche. Interno uniformemente bianco presenta una successione di cappelle che si aprono sulla navata longitudinale. Sistemazione di piazza del popolo: partecipò anche Bernini. Era necessario creare un vasto spazio per accogliere il viaggiatore che entrava a Roma. Rainaldi progettò due chiese simmetriche “santa Maria di Monte Sano” a sx con cupola ovale e “Santa Maria dei Miracoli” con cupola circolare, questa scelta correggeva dal punto di vista ottico la differenza di misura cosicchè le due cupole appaiono uguali. Architettura libera e fantasiosa di Carlo Fontana: collaboratore di Rainaldi, scrisse importanti considerazioni sulla Basilica di San Pietro. 70) SAN MARCELLO AL CORSO libera interpretazione esempi dei maestri. Facciata leggermente concava vivace articolazione.
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