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Struttura e Funzionamento del Governo in Cina: I Sei Ministeri, Appunti di Storia dell'Asia

La struttura del governo in cina durante l'impero cinese, con particolare riferimento ai sei ministeri e alle loro funzioni. Il primo ministero, quello dei riti, presiede all'etichetta di corte e allo spirito del governo. Il secondo ministero, quello delle nomine, è responsabile della selezione meritocratica della burocrazia. Il terzo ministero, quello delle finanze, gestisce il tesoro e le finanze. Il quarto ministero, quello dei lavori pubblici, si occupa soprattutto della rete idrica. Il quinto ministero, quello delle punizioni, è responsabile della giustizia. Il sesto ministero, quello della guerra, ha poco potere, ma conta molto un organo per la paga e il reclutamento militare. Inoltre la struttura del governo centrale e periferico, gestito dai mandarini, e la burocrazia meritocratica basata sui principi di etichetta, gentiluomini e wuwei.

Tipologia: Appunti

2011/2012

Caricato il 13/06/2012

valeriamengo
valeriamengo 🇮🇹

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Scarica Struttura e Funzionamento del Governo in Cina: I Sei Ministeri e più Appunti in PDF di Storia dell'Asia solo su Docsity! 27 settembre 2010 se consideriamo le strutture del potere che discendono dal potere autocratico cinese, tutto è in funzione della difesa prerogativa dell'autocrazia imperiale. I ministeri sono definiti già in epoca Qin (dura 20 anni, il tempo del primo imperatore; da qui Cina, dalla pronuncia di Qin, Cin. Questo primo imperatore ha fama di tiranno, ma soprattuto è un anti confuciano ed è responsabile dei roghi di testi confuciani. Quello che noi sappiamo sono testi provenienti da brani tramandati o trascritti in altre opere e materiali. Il primo imperatore seguiva la dottrina di una storia filosofica, la scuola della legge, che si contrappone al confucianesimo. Si rifà alla dottrina della legge, di regole scritte perchè l'uomo ha una natura cattiva e deve quindi essere governato da regole scritte. Nel confucianesimo conta la persuasione e l'esempio morale, questo perchè gli uomini sono tendenzialmente buoni.) e Han (III sec a.c. Confuciani; nessun imperatore né di questa dinastia né di altre ha rinunciato all'uso coercitivo della forza e della legge, ma sono rimasti confuciani); struttura che si fonda sui cosiddetti 6 ministeri ed è destinata a rimanere inalterata, con l'eccezione dei periodi di disunità dello stato cinese. La struttura del governo al tempo dell'impero cinese, rimarrà tale fino al 1902-1903. Di fatto al tempo di carlo magno, della dinastia Tang (una delle dinastie che riunificano la cina) si codifica il sistema dei 6 ministeri e da allora fino agli anni '60 dell''800 questo sistema rimarrà inalterati. I ministeri sono: 1) ministero dei riti (primo per importanza); presiede all'etichetta di corte, dello spirito secondo il quale si deve ispirare ed organizzare lo stato. ministero delle nomine: responsabile della burocrazia; i mandarini sono nominati in base ad un processo di selezione meritocratico 3) ministero delle finanze: quello che per noi è tesoro e finanze 4) ministero dei lavori pubblici: fondamentale, perchè si occupa soprattutto della rete idrica 5) ministero delle punizioni: lo stesso di giustizia; forse può sembrare un po' poco confuciano 6) ministero della guerra: ministero che ha poco potere; conta molto un organo, una sorta di amministrazione dell'esercito, che concretamente è preposto alla paga, al reclutamento dei militari. Un altro organo non ministeriale che conta molto è il censorato. Lo stato cinese è un impero burocratico e lo stato si articola variamente: è uno stato centralizzato, ma ripartito in organi territoriali (ancora oggi per la verità). La Cina è divisa in provincie; quelle storiche sono 18 ed è la Cina delle 18 provincie ad essere la Cina Han; le altre provincie che storicamente si aggregano (ad esempio al tempo dell'ultima dinastia, la Qing 1644-1911; Tibet, Mongolia, Xinjiang) non sono parte della storia delle 18 provincie. Le provincie sono paragonabili agli stati dell'UE moderni, dove il Sichuan è grande come la Francia. Ogni provincia è segmentata in circoscrizioni; come l'Italia può essere considerata una provincia d'Europa, la Lombardia è una circoscrizioni. Al di sotto ci sono le prefetture, che verranno ulteriormente divise ancora due volte. Questo stato, sia a livello centrale che periferico, viene gestito dai mandarini. I mandarini, effettivamente, sono degli amministratori, degli esecutori, perché non hanno ruolo di natura politica. In Cina, fuori dall'imperatore, non vi è ruolo politico, se non a corte, nella famiglia imperiale. Questi funzionari sono strumento dell'autocrazia imperiale e non hanno nulla a che fare con i nobili che circondano un sovrano assoluto europeo; non c'è nulla di feudale nel ruolo del mandarino. Coloro che circondano ad esempio Carlo Magno (VI – VII - VIII secolo) possono diventare nobili esercitando l'arte militare, combattendo. Il merito dell'impero cinese è un merito intellettuale; i mandarini sono anche detti letterati. Sono intellettuali generici (per analogia dobbiamo pensare a studenti brillanti che hanno fatto il liceo classico e che hanno continuato studi universitari di tipo filosofico); coloro che sono specializzati non fanno parte dei letterati. La cultura classica dei mandarini, quella che serve a selezionare i pi capaci è la cultura confuciana; sono intellettuali coloro che sanno legger e scrivere, leggere ed interpretare i testi canonici, che sono vari, una dozzina. Sostanzialmente il mandarino si deve occupare di imposte, lavori pubblici (dighe e canali in primo luogo), del calendario che è così importante da essere oggetto di un rito speciale al tempio del cielo a Beijing, che da inizio all'anno agricolo. I mandarini si dovranno occupare della legge, dell'ordine, mandando i soldati a sedare una ribellione od a catturare i briganti. Questa burocrazia ha alcuni principi per il suo agire: certo devono seguire l'etichetta, essere gentiluomini (individui che si devono comportare in un certo modo o potrebbe perdere la faccia), ma soprattutto devono eseguire gli ordini seguendo un principio di comportamento, non confuciano, ma considerato cosi tradizionale della società cinese, da essere considerato il principio cardine, proveniente dal taoismo: wuwei, il non agire. È una limitazione della sfera del governo stesso: si governa senza invadere ciò che pertinenza del popolo, al livello più basso della società. Questa burocrazia quindi interviene assai poco ad esempio in termini socio-economici: non c'è una politica economica dello stato, che non sia la richiesta di tasse e la costruzione di infrastrutture, per mantenere un esercito, la richiesta di tasse per il palazzo dell'imperatore. Questo vuol dire che l'attività agricola economica, mercantile, artigianale, a parte poche eccezioni, non ha leggi che la regolano. Il notabile che ha sostanza, ha terra, aiuterà i propri figli a fare carriera come burocrati dello stato, per non perdere il privilegio e la terra, assumendo qualcuno che insegni ai suoi figli a leggere ed a scrivere, li istruisca. I posti di ruolo dei mandarini nel '700 erano nell'ordine dei 9000, in totale 30000, perchè il compito del funzionario non è quello di essere presente capillarmente; ci sarà il funzionario nella città, murata, amministrativa, dove vi è lo Yanen, la sede del magistrato (mandarino) che amministra un'area molto più grande della città dove sta; deve mandare qualcuno e ricevere. Lo stipendio dei mandarini di fatto non c'è: c'è un attributo onorifico, ma non c'è uno stipendio, quindi il mandarino dovrà prelevare una parte delle imposte da lui prelevate. Le tasse vengono quindi calcolate in modo estremamente approssimativo. Il funzionario le manderà al livello superiore ed ognuno ne tratterrà una parte. Il mandarino è l'unico funzionario, ma ha segretari e poliziotti che vengono pagati con la quota di imposte che trattiene localmente, senza che ci sia veramente una percentuale. Un sistema di questo genere lascia ampio spaio alla corruzione, anche se è una concezione diversa dalla concezione occidentale. I Mandarini non sono scelti per censo, sangue od origine; quel che conta è che siano in grado di superare gli esami imperiali. I migliori (teoricamente) saranno coloro che possono accedere al mandarinato. LO stato centrale si fonda su questi funzionari, ma cosa interessa imperatore? È avere autocrazia, il potere assoluto. Come? Abbiamo a che fare con funzionari che sono uomini (buoni per i confuciani, cattivi per i legisti e nella pratica dello stato i due principi vengono considerati insieme). I controlli sono tipici dello stato centrale. Il rischio che corre l'autorità imperiale è la costituzione di ceti aristocratici locali; quindi bisogna fare in modo che i funzionari non acquisiscano eccessivo potere. Ecco perchè il wuwei è accettato: un funzionario invasivo potrebbe diventare troppo ambizioso e costituirsi delle basi di potere autonomo. Come si fa a limitare il potere della burocrazia? I burocrati godono di prestigio e ricchezza ed in qualche modo possono arricchire la propria famiglia, ma non hanno mai un potere discrezionale, eccessivo. • La prima regola è che tutti i funzionari sono di nomina imperiale: è l'imperatore stesso a nominarli nell'ultima sessione di esami; è l'esame nel palazzo imperiale. In realtà hanno già vinto, ma la gerarchia dei funzionari è stabilita dagli alti funzionari, dai ministri e dall'imperatore stesso. Questi funzionari so concentreranno soprattutto nel palazzo imperiale e solo pochi andranno a
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