Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Il Medioevo Cinese: Unificazione e Divisioni, Cultura e Società, Dispense di Storia dell'Asia

Storia della Cina anticaStoria della Cina medievaleStoria della Cina moderna

La Unificazione della Grande Muraia 长城 e il Medioevo Cinese, inclusi i collassi dell'impero, la cultura e la società. Vengono trattati temi come la persecuzione anti-buddhista, la letteratura e l'arte, la burocrazia centrale, l'economia e la società, e la diffusione della stampa. Vengono menzionate le dinastie Song, Yongle, Kangxi, e Qing.

Cosa imparerai

  • Che ruolo ha giocato la letteratura e l'arte nella storia cinese?
  • Che significa la Unificazione della Grande Muraia in Cina?
  • Quali dinastie sono menzionate nel documento?
  • Come la burocrazia centrale ha influenzato la politica cinese?
  • Come la società cinese si è evoluta durante il Medioevo?

Tipologia: Dispense

2019/2020

Caricato il 14/02/2022

titty29-5
titty29-5 🇮🇹

4.7

(3)

10 documenti

1 / 170

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Il Medioevo Cinese: Unificazione e Divisioni, Cultura e Società e più Dispense in PDF di Storia dell'Asia solo su Docsity! LA CINA AMMINISTRATIVA COREA, CINA E GIAPPONE PRESENTANO ANALOGIE E DIFFERENZE. GLI ASPETTI IN COMUNE → CINA È UN TERRITORIO CHE PRESENTA UNA ZONA FORTEMENTE CONTINENTALE, COLLEGATA ALL’ASIA CENTRALE. LA ZONA DELLA CINA È UNA ZONA MULTIETNICA E CON FORTI CONVERGENZE CON ZONE DEL SUD-EST ASIATICO. L’EST DELLA CINA È UNA ZONA LEGATA AI MARI, CIÒ SIGNIFICA CHE LO SBOCCO SUL MARE RENDE LA FACILITÀ VIA MARE GRAZIE AI COMMERCI MARITTIMI CINESI CHE AVRANNO UN RUOLO DI SVILUPPO. COREA È UNA PENISOLA. E’ AL CONFINE SIA CON RUSSIA CHE CON SIBERIA. (I SIBERIANI HANNO UNA CULTURA SCIAMANICA. LO SCIAMANESIMO ) LA COREA HA SUBITO L’INFLUENZA SCIAMANICA E, INFATTI, TUTT’ORA HA UNA GRANDISSIMA VALENZA. GIAPPONE È UN ARCIPELAGO DI ISOLE, QUINDI NON SI PUÒ NON CONSIDERARE DEI RAPPORTI ECONOMICI, PO LITICI E COMMERCIALI CON CINA E COREA. QUESTE ZONE DI MARE SONO ZONE CHE STORICAMENTE SONO STATE DIFESE. LE CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE DELL’AMBIENTE → PER LA CINA VI TROVIAMO UNA VARIETÀ TERRITORIALE ETNIMATICA CONSIDEREVOLE PERCHÉ SI VA DA ZONE ALLUV IONALI GRAZIE AI DUE FIUMI PRINCIPALI DELLA ZONA ED È UNA ZONA CHE HA MAGGIORMENTE PRESENZA DI NATURA E ACQUA E IL FIUME GIALLO CHE PORTAVA CON SÉ UN MATERIALE MELMOSO CHE AVEVA UNA FORTE QUALITÀ FERTILIZZANTE CHE PERMETTEVA DI AGEVOLARE L’AGRICOLTURA E LO SVILUPPO DELLE PIANURE E ANCHE LA FORTE ANTROPIZZAZIONE, CIOÈ PRESENZA UMANA, INFATTI È LA ZONA PIÙ POPOLATA DELLA CINA. L’ALTRA ZONA RACCHIUDE UN TERRITORIO ALTAMENTE MONTAGNOSO (CATENA DELL’HIMALAYA). A SUD VI È UNA ZONA MOLTO PIÙ TEMPERATA. LA CINA È IL TERZO PAESE DEL MONDO PER ESTENSIONE E DI CONSEGUENZA OFFRE UNA GRANDE VARIETÀ DI CLIMI E PAESAGGI. NORD: TRE FASCE CLIMATICHE, SETTENTRIONE FREDDA CENTRALE PIÙ TEMPERATA E MERIDIONALE UMIDA EST: PIANE ALLUVIONALI MOLTO POPOLATE CENTRO-EST: SI TROVANO I DELTA DEI DUE FIUMI PRINCIPALI DELLA CINA. SUD: CATENE MONTUOSE DI SCARSA ALTITUDINE OVEST: È DOMINATO DA IMPORTANTI CATENE MONTUOSE. Altro elemento di distinzione è l’amministrazione cinese e giapponese. La Cina Amministrativa REGIONI AUTONOME(5) PROVINCIE (22) MUNICIPALITA’ (4) Regioni amministrative speciali → Hong Kong e Macao. Vi sono 5 regioni autonome che, rispetto alle provincie, hanno bisogno di un sistema amministrativo diverso legato a questioni politiche e storiche. L’Asia Centrale fu dominata per un periodo dai musulmani fino al ‘700, ma tornò ad essere autonoma intorno al XVII secolo . Il Tibet era rientrato nel territorio cinese attraverso rapporti matrimonali, ma era anche influenzato dall’India. Le 4 municipalità sono una via di mezzo tra metropoli e provincia. E’ un fenomeno particolare come vivere in un territorio di 40 milioni di abitanti che ha problemi sociali ambientali, politici e inquinamento. SICHUAN → è il polmone industriale con 30 milioni di abitanti. SHANGHAI → è il polmone commerciale con 30 milioni di abitanti. TAIWAN → fu il luogo in cui si rifugiò il rappresentante del partito perché perse contro Mao e fu riconosciuta come REPUBBLICA CINESE avendo anche un appoggio dall’America. 10 milioni di abitanti. HONG KONG → è stata dall’800 al 1997 fu colonia inglese. MACAO → fu fino al ’99 colonia portoghese. Furono zone che hanno subito influenze diverse rispetto ad altre zone della Cina. Contesto geografico molto vasto. Nel momento in cui parliamo di Cina parliamo di 1 miliardo e mezzo di persone. Quando si parla di una Cina amministrativa bisogna tenere in considerazione che oggi è divisa in 22 provincie, ma che tiene conto delle problematiche climatiche, quanto storiche rispetto alle altre. Il fenomeno della municipalità, metropoli che presentano una media elevata di popolazione che conta 30 milioni di abitanti a città. Nel 2013 → 1.393.336.748 di abitanti, densità 140 ab. Km2 La Cina era una potenza per quanto riguarda l’estremo oriente, motivo per cui vi erano scontri tributari con il Giappone. Dare molto di più al popolo tributario, da parte della Cina, rispetto a quanto la Cina riceveva. La Cina dava alle popolazioni del Nord, al Giappone, alla Corea, molto di più oggetti lussuosi e preziosi rispetto a quello che riceveva. Dal II secolo, i cinese davano ai nomadi come tributo la SETA. Con la seta, le varie popolazioni le rivendevano ai romani e chi la comprova riconosceva QUALITA’, LUSSO. La Cina era, quindi, consapevole di dare di più rispetto a quanto riceveva. PROSPETTO CRONOLOGICO DELLA CINA - Neolitico 8000-2000 a.C. antico 8000-5000 a.C. medio 5000-3000 a.C. tardo 3000-2000 a.C. - Dinastie ereditarie: Xia: 2070? 1600? → secondo diversi archeologici si sarebbe manifestata un’età unica chiamata ETA’ DELLA GIADA e nasce perché dal Nord al Sud iniziarono a produrre questa pietra (NEFRIDE fino al 1800) estremamente dura e trovata dall’estremo nord all’estremo sud e soprattutto all’interno delle tombe. Perché? I defunti avevano abiti fatti di giada, ma essendo dura ci si chiede come sia stata lavorata per adattarla, quindi la ha valore SOCIALE e le comunità spendevano le proprie ricchezze per ottenerla. Con la dinastia XIA nasce l’uso del BRONZO, infatti dal 2000 a.C. gli oggetti saranno utilizzati per avvenimento privilegiati. Shang: 1600 – 1050 a.C. Zhou occidentali 1050 – 771 a.C. → unificazioni territoriali, unità culturali e condivisione per la scrittura. - Primavere e autunni: 771 – 476 a.C. - Stati combattenti: 475 a.C. – 321 a.C. → da ovest a est, spostamento della capitale. Il tipo di organizzazione è di carattere feudale, con la fase primavere e autunni, ogni stato ottiene la propria autonomia, ma emerge uno stato in particolare: DINASTIE IMPERIALI. - Dinastie imperiali: Qin: 221 – 206 a.C. il cui imperatore unificò la scrittura diventa anch’essa di tipo imperiale. Di fronte ad una società, a scrittura si basa sulla FORZA ESPRESSIVA DEL CARATTERE. - Han occidentali: 206 – 7 d.C. fondarono culturalmente la Cina e si raggiunsero alti livelli politici, culturali e letterari. E’ sotto gli HAN che viene creata la prima biblioteca e vennero costruite le prime basi culturali della Cina. - Interregno di Wang Meng: 7 – 25 d.C. - Han orientali: 25 – 221 d.C. ed è in questa fase che la Cina ha controllato con le popolazioni limitrofe. - Tre regni (Wei, Shu, Wu) → ci fu uno scenario drammatico di popoli che si scontrano tra loro. - Dinastie Jin occidentali: 256 – 317 - Dinastie Jin orientali: 317 – 420 - Regni del Nord e del Sud: 420 – 589 → viene diffuso il buddhismo. - Nel 581 si ha l’UNIFICAZIONE IMPERIALE fino al 618. - Tang (618 – 907) - Cinque dinastie 907 – 960 - Song settentrionali 960 – 1127 → venne inventata la polvere da sparo. - Song meredionali 1127 – 1279 → i nomadi mantengono le loro tecniche ed acquisiscono le tradizioni civili e sociali cinesi e la Cina per scacciarli usava le tecniche dei barbari per mandarli via. Nel 1278, vi è una popolazione straniera che conquista la popolazione cinese: i mongoli e i cinesi si allargarono con loro per combattere YUAN 1206 – 1368. I mongoli verranno scacciati dai MING 1368 – 1644 e la scolarizzazione e l’istruzione si svilupparono fino al 1644 quando vennero conquisati dai QING(1644 – 1911) e qui la Cina raggiunse grandi confini. - Repubblica cinese: 1912 – 1948 e Repubblica cinese: oggi. - Zhou orientali (nominali / sacrali) 1° periodo di transizione. - 2° periodo di transizione. LA CINA ARCAICA Neolitico(fase più arcaica): • precede l'invenzione della scrittura, ed è legata alle origini della civiltà. Viene chiamato anche età della pietra nuova (8000-2000 a.C),e precede l'ascesa delle 3 dinastie ereditarie .Il neolitico viene suddiviso in 3 fasi: antico,medio tardo. • è caratterizzato dal fato che ci sono prime forme di villaggi(comunità) che coincidono con le prime forme del passaggio che va dal nomadismo all'agricoltura, ad una società stanziale che porta un cambiamento sociale perché il nomade era caratterizzato dal fatto che si doveva muovere e sfruttare l'ambiente mentre il passaggio della forma stanziale(l'agricoltura) porta il nomade a fermarsi ed a creare la comunità. • Ovviamente nel neolitico antico le testimonianze sono più sporadiche ma il discorso cambia nella fase del medio-tardo dove le testimonianze archeologiche sono molte. Questi reperti si riferiscono a tracce di abitazioni,fondamenta,così come le tombe(che sono un’altra fonte importante)e soprattutto gli utensili in terracotta(quindi oggetti usati per il lavoro agricolo e la vita quotidiana). • Tradizionalmente il neolitico cinese viene suddiviso in due parti, una centrosettentrionale→specializzata nella produzione del miglio, e una centromeridionale→produzione del riso;questa suddivisione è dovuta alle condizioni climatiche;anche se la suddivisione non è cosi rigida perchè nel centro-nord alcune comunità producevano anche riso. Cultura neolitica= per cultura neolitica si intende un orizzonte culturale ovvero la presenza di villaggi o siti che presentano diversi aspetti in comune (es:utensili,tecniche di lavorazione).Quindi si registra questa fusione tra culture neolitiche che portano questo scambio e la nascita di nuove culture che diventano sempre più sofisticate perché portano con sè i caratteri di quelle precedenti.Analizzeremo una cultura che si trova nel centro(prov.Shaanxi) e si chiama YANGSHAO(tra il 5000-3000 a.C). -YANGSHAO→ è la piu studiata cultura neolitica;qui si trova il villaggio di banpo,vicino XIAN.Questo villaggio ha delle abitazioni circolari e alcune triangolari ed è circondato da un fossato;un aspetto importante è che al centro vi è la capanna ovvero una struttura di dimensioni sociale di tipo egualitario, le tombe le abitazioni e le fosse infatti presentavano dimensioni simili. La ritualità appare sia sui corredi che su alcuni motivi decorativi della ceramiche, come una maschera che fa intuire la presenza di riti sciamanici. La cultura Dawenkou che prende il nome dall'omonimo sito, è caratterizzata da una ceramica grigia, marrone, bianca o nera con numerose varietà tipologiche. Non sappiamo quali coltivazioni praticassero ma sappiamo che l'allevamento di maiali era di grande importanza. Dalla sepolture si nota che in questa cultura esistevano forti differenziazioni sociali, inoltre la presenza di crani di maiale in alcune tombe farebbe pensare a sacrifici funerari che sono riservati ad un gruppo ristretto, che fa parte di una vera e propria élite. La cultura Qingliangang presenta molte somiglianze con quella Dawenkou. Sorge nella valle del basso Yanzi. La coltivazione del riso costituiva la principale risorsa e attività produttiva. Si ritiene che questa cultura sia derivata dalla cultura Dawenkou. Nel III millennio a.C. Si formarono nel bacino del Fiume Giallo le culture Longshan dello Shaanxi, dello Henan e della Shandong, le prime due furono l'evoluzione della cultura Yanshao e la terza fu lo sviluppo della cultura Dawenkou. Il nome Longshan deriva dal nome della località dove vennero portati alla luce i resti di una ceramica molto fine e di colore nero. Non sono presenti grandi differenze per quanto riguarda gli strumenti agricoli ma un grande miglioramento è visibile nella ceramica. La ceramica e la stratificazione sociale erano strettamente legate, quella di colore nero era sicuramente destinata alla persone appartenenti all'élite. Un altro elemento che caratterizza questa cultura sono i villaggi circondati da mura di terracotta battuta. Con questa prima cultura fa la sua prima comparsa la metallurgia, ciò implica la formazione delle prime organizzazioni statali. 3.Le tre dinastie Tra la fine del III millennio e l'inizio del II compaiono in Cina le prime forme di organizzazione statale: Xia, Shang e Zhou ovvero le prime tre dinastie ereditarie. La tradizione scritta che è giunta fino ai giorni nostri risale al periodo degli Stati Combattenti e della dinastia Han. Lo Shujing (classico dei documenti) poneva agli inizi della storia, prima delle tre dinastie, due sovrani Yao e Shun. Sima Qiana nel suo Shiji menziona questi due sovrani ed elenca cinque sovrani pre dinastici: Huangdi, Zhouanxu, Ku, Yao e Shun. Il numero 5 era chiaramente collegato alla teoria dei cinque elementi, che costituiva il fondamento delle concezioni cosmologiche del periodo Han. Con gli Han orientali ai 5 sovrani già nominati si aggiungono i 3 Huang, Fuxi (sovrano celeste), Nüwa (sovrano terreno) e Shennong (sovrano umano). Le tre dinastie sarebbero da intendersi come rapporti tra entità politiche differenti, in cui fasi di conflitto si sarebbero alternate a fasi di supremazia di una sulle altre. Nello Shiji di Siam Qian sono elencati 14 signori predinastici, spesso elencati in ossa oracolari Shang, perciò questi signori indicano probabilmente che in epoca Xia doveva sussistere un certo potere Shang. Yu, il fondatore della dinastia Xia; Xie, il fondatore della dinastia Shang e Houji, il progenitore degli Zhou discendevano tutti da Huangdi, il primo dei sovrani predinastici (cinque di). Anche in questa tradizione le dinastie si pongono come entità politiche che sono coesistite fin da un'epoca anteriore agli Xia. Ci sono due cronologie tradizionali: 1. La prima cronologia lunga, detta anche ortodossa, che pone la conquista della capitale Shang da parte degli Zhou nel 1122 a.C. e si fonda su calcoli astronomici; 2. Pone la conquista della capitale Shang da parte degli Zhou nel 1027 a.C. e deriva dagli ZhushuJinian (annali di bambù) In ogni caso si può ricavare una datazione per le dinastie: Dinastia Xia: 2100 a.C. - 1600 a.C. Dinastia Shang: 1750a.C. - 1122a.C. Dinastia Zhou: 1122 a.C. - 221 a.C. che può essere diviso in Zhou occidentali (1122/1027 a.C. - 770 a.C.) Zhou orientali (770 a.C. - 222 a.C.) Document shared on www.docsity.com Downloaded by: domenica-nipo (domenicanipo@outlook.com) La dinastia Xia Secondo la tradizione Xia avrebbe contato in tutto 17 sovrani. Il fondatore sarebbe stato Yu, che fu sceltodaShun, ultimo dei sovrani pre dinastici, come suo successore ma alla morte non gli succedette lui bensì il figlio di Shun, Qi. Da allora si affermò definitivamente il principio della successione dinastica. Nonostante i tentativi precedenti, alla fine degli anni '50, con l'individuazione nello Henan di una cultura archeologica collocabile strategicamente alla cultura Longshan e quella Shang, portarono nel decennio successivo la scoperta del sito Erlitou, e numerosi altri siti, con caratteristiche simili. La cultura Erlitou denota una società complessa e stratificata con un'agricoltura e un artigianato relativamente avanzati. Sono stati rinvenuti numerosi attrezzi agricoli, caratteristico il lei un attrezzo di legno a due rebbi.. Il vasellame di terracotta simboleggia da un lato l'evoluzione si quello della cultura Longshan e dall'altro presenta forme e motivi decorativi nuovi. È significativa inoltre la presenza di recipienti per bevande alcoliche. La stratificazione sociale emerge dalla diversità tra le abitazioni e le tombe. Emerge un'industria del bronzo che caratterizza questa dinastia, rispetto alle precedenti. La dinastia Shang Grazie all'acquisizione di nuove fonti la storicità della dinastia Shang è stata accertata. Prima di tutto grazie al ritrovamento, di un elevato numero di ossa di animali e carapaci di tartarughe recanti iscrizioni in lingua cinese arcaica. Nel corso dei decenni ne vennero scoperte altre, ma iniziarono ad apparire anche i primi falsi. Nel 1928, nello Henan settentrionale vennero portati alla luce i resti dell'ultima capitale Shang, Yin. Le rovine di Yin si estendono sulle sponde del fiume Huan, e comprendono due siti principali: 1. Sulla riva meridionale del fiume, Xiaotun, dove si trovava il centro cerimoniale e amministrativo con il palazzo reale, ricche tombe, fosse sacrificali ecc. 3. Xibeigang, sulla riva settentrionale, che consisteva essenzialmente in una necropoli con 11 tombe “reali” e un migliaio più piccole, probabilmente appartenenti la maggior parte a vittime sacrificali. Nel 1950 sulla collina Erligang venne scoperto un sito Shang di considerevoli dimensioni. Nel corso degli scavi furono portati alla luce una cinta di mura in terra battuta di lunghezza pari a circa 7000m, all'interno di queste vennero trovate strutture palaziali, mentre all'esterno vennero ritrovati resti di fonderie, officine e zone di abitazione. L'analisi dei reperti ha permesso di poter differenziare una fase Erligang dalla cultura Shang, poiché nello stesso sito sono state trovate tracce di una fase più tarda rispetto a Erligang, considerata contemporanea a quella di Yin. Emerge che gli Shang avessero rapporti d'amicizia e d'ostilità quasi esclusivamente con entità statali che si trovavano nel loro stesso staio di sviluppo e con le stesse caratteristiche culturali. Le iscrizioni oracolari sono le più importanti fonti scritte della dinastia Shang, poichè descrivono molti aspetti riguarda i lo stato e la società della dinastia Shang e non solo la religione o i riti celebrati. I rapporti tra il centro e la periferia erano basati sulle relazioni personali esistenti tra il re e i signori locali. L'ultimo re Shang, Dixin, condusse due grandi campagne militari contro i Ren e queste campagne indebolirono gli Shang che non furono così in grado di contrastare gli Zhou. Gli Shang avevano due capitali: 1. Yin, chiamata "Ziyi", cioè questa città, ritenuta il centro politico dello stato. 4. Shang, anche detta "Dani Shang", cioè la grande città Shang, o "Tianjin Shang", o città celeste, ovvero il centro religioso. I Zhou occidentali (1122-771) Le principali fonti dei Zhou occidentali sono le iscrizioni sui bronzi, che forniscono una serie di preziose informazioni sulle istituzioni e sulle cerimonie rituali del periodo. Le conoscenze riguardo ai Zhou si sono arricchite grazie alla scoperta archeologica del 1977 in un'area denominata "piana di Zhou". All'interno di una struttura palaziale sono stati portati alla luce molti frammenti di ossa oracolari che presentano iscrizioni. Secondo la tradizione i Zhou provenivano da una località posta nell'attuale Shaanxi, in cui era il originario il progenitore della della stirpe, Houji. Il bisnipote di Houji, Gongliu, si sarebbe stabilito a Bin, situata nel corso del fiume Jing, che rimarrà la capitale Zhou per 10 generazioni. Un sovrano denominato "Grande Re" lascerà Bin per la pressione dei barbari Di eportò via il suo popolo su quella che sarebbe stata ricordata come la "Piana dei Zhou". Nel distretto di Qishan sorse una città Zhou, da nome Qi dove regnarono 3 sovrani: Taiwang, Jili e Wenwang. In questo periodo la relazione con gli Shang crebbero e rapporti si fecero sempre più instabili. Il sovrano Jili, avrebbe avuto in moglie una principessa Shang, ma il re lo condannò a morte. Il suo successore, re Wen, che venne fatto prigioniero per 7 anni, avrebbe avuto con gli Shang rapporti difficili e conflittuali. Egli trasferì la capitale a Feng, suo figlio re Wu la portò poi a Hao (nel bacino del fiume giallo) ma Feng rimase la sede dei templi reali. Non ci sono dubbi sul fatto che sia stato re Wu a realizzare la conquista dei territori Shang, continuando le campagne attuate dal padre; molto probabilmente questa conquista ha avuto luogo intorno al 1100 a. C. con al battaglia di Muye. L'occupazione di Yin da parte dei Zhou non determinò definitivamente l'estinzione Shang, poichèWugeng, figlio dell'ultimo sovrano Shang, fu lasciato al governo di Yin sotto la sorveglianza di 3 fratelli di Wu; quando quest'ultimo morì gli succedette i giovane figlio Document shared on www.docsity.com Downloaded by: domenica-nipo (domenicanipo@outlook.com) Chengwang, Wugeng si ribellò con l'appoggio di una parte dell'aristocrazia Zhou. Fu lo zio (Zhougong che annientò i ribelli e estese il dominio Zhou fino al bacino del fiume giallo.Venne così edificata Luolyi come seconda capitale Zhou. Furono 12 i sovrani che governarono nella capitale Hao, secondo la tradizione la dinastia avrebbe conosciuto un progressivo declino secondo ragioni di ordine morale, alcuni sovrani trascurarono i riti invece di esercitare la virtù preferirono usare le armi e accumularono per se stessi grandi ricchezze senza spartire con giustizia. I testi ci raccontano i continui scontri degli Zhou contro tribù o popolazioni non integrate. Fu proprio lo scontro con una di queste che nel 770 a.C. costrinse il re Ping a trasferire definitivamente la capitale a Luoyi ebbe così inizio il periodo dei Zhou orientali. [Colui che governava doveva avere ricevuto il mandato del cielo, riceveva colui che aveva la virtù non si governava per diritto di sangue ma governava chi lo meritava quando il cielo non era soddisfatto mandava dei segnali come alluvioni terremoti eccetera creava il disordine della natura. Se il cielo non era soddisfatto simboleggiava lo scorretto modo di svolgere i propri compiti da parte del sovrano.] 4.Le religioni e le istituzioni della Cina arcaica Uno dei principali tratti distintivi della civiltà cinese arcaica e lo stretto rapporto esistente tra religione e politica, e tra struttura dello Stato e relazioni di parentela. Le origini di questo fenomeno devono essere ricondotte certamente al periodo neolitico, quando si formarono le prime élite, nelle quali le strutture di parentela costituivano il più importante fattore di coesione. L'unione fra potere sacrale-religioso e potere politico ebbe luogo in un contesto sociale condizionato dei rapporti di parentela. Tali rapporti vennero frantumati dall'emergere di un apparato statale, ma anche assunti è strumento di legittimazione dell'esercito il potere. La stirpe reale Nella Cina arcaica il re (wang) era la suprema autorità religiosa, politica e militare. Il suo potere derivava dal fatto che egli era allo stesso tempo capo del suo clan (xing) e del suo lignaggio (zu). Il dominio degli uomini e sulle risorse era basato su dei fattori di ordine magico-religioso. Il clan dominante vantava una relazione diretta con il mondo ultra terreno, che doveva esercitare una rilevante influenza sulla vita terrena. questa relazione che si esprimeva nel culto degli antenati era regolata da riti complessi, che venivano celebrati da gruppi ristretti. Il clan dominante degli Shang di nome Zi, comprendeva numerosi segmenti legati tra loro da un antenato comune ognuno di questi aveva un diverso peso politico. Tra essi emergeva il lignaggio reale al quale venivano assegnate le più importanti funzioni politico religiose e all'interno del quale veniva scelto il sovrano. Da esso provenivano anche le spose reali più importanti. Ai sovrani Shang veniva assegnato un nome dopo la morte, che ha un importante significato rituale, in ognuno di questi nomi compare uno dei "tronchi celesti" cioè 10 caratteri utilizzati nel calendario Shang per indicare i giorni raggruppati in cicli di 10 (xun). Secondo la tradizione la componente dei nomi postumi costituita da uno dei tronchi celesti servirebbe ad indicare il giorno di nascita dei sovrani. Nella successione dei sovrani si nota un principio di alternanza in corrispondenza del passaggio tra una generazione e l'altra. Il lignaggio reale sarebbe stato diviso in 10 segmenti ciascuno dei quali sarebbe stato collegato a uno dei tronchi celesti sul piano rituale, ogni singolo tronco corrispondeva probabilmente ad una tavoletta funeraria nel tempio ancestrale. I 10 segmenti non ebbero la stessa importanza, i più potenti furono i tronchi jiaeyi come primo gruppo e dingnelsecondo.Ire sarebbero stati scelti di volta in volta all'interno di uno dei due gruppi secondo il principio di alternanza generazionale. Perché la successione potesse aver luogo il re doveva possedere le capacità per assolvere il suo ruolo e avrebbe dovuto occupare un posto di primo piano nell'ambito della gerarchia familiare, condizione che si sarebbe potuta realizzare mediante un'adeguata politica matrimoniale. Gli Shang erano endogami (inconcepibile nel periodo degli Zhou orientali dove si era affermata una rigida esogamia). La comunicazione con l'oltretomba e il culto degli antenati L'oltretomba aveva un'influenza diretta sulle vicende terrene e sugli affari dello Stato, la stirpe dominante aveva la facoltà di comunicare con esso. Il vertice dello Stato era costituito perciò da sciamani e dal re, capo degli sciamani. Un modo per comunicare con l'aldilà, che noi abbiamo visto nel neolitico, e la divinazione per mezzo di scapole di animali o gusci di tartaruga, con gli Shang questa tecnica raggiunse livelli di notevole complessità. Nell'ultimo periodo Shang si usava registrare sulle ossa e sulle corazze i dati relativi all'atto divinatorio per le quali erano utilizzate. Il testo, inciso solitamente con un coltello conteneva queste parti: -la "prefazione", in cui erano indiati giorno, luogo della divinazione e il nome del divinatore -il tema della divinazione -il responso, quasi sempre attribuito allo stesso sovrano -la verifica, non sempre registrata, che conferma l'avverarsi della previsione Gli Shang ricorrevano alla divinazione con notevole frequenza, per chiedere riguardo le campagne militari, le battute di caccia, il tempo atmosferico eccetera ogni momento della loro vita era segnato da un responso, la comunicazione con l'oltretomba era essenziale per la loro sopravvivenza. La divinazione si inquadrava all'interno di un complesso di riti sciamani, nei quali un ruolo importante era svolto dalle danze, dai canti e dalle libagioni. Il gran numero di recipienti per bevande alcoliche fa pensare che gli Shang erano dei grandi consumatori di alcool durante le loro cerimonie. Si pensava che l'ebrezza fosse necessaria per entrare in uno stato di trance che consentiva agli sciamani di percepire le cose invisibili all'uomo. Erano gli animali a fornire gli strumenti della divinazione, attraverso i quali lo sciamano può predisporre del potere magico necessario a compiere il viaggio che lo porterà nel mondo dei morti; un caratteristica dei bronzi di quest’epoca sono proprio le decorazioni zoomorfe. Document shared on www.docsity.com Downloaded by: domenica-nipo (domenicanipo@outlook.com) Nella cultura Shang, la figura di Di o Shangdi rappresentava una divinità suprema, egli esercitava un dominio assoluto sul mondo degli uomini e su quello della natura, da lui derivavano sia il benessere che le calamità. Esso si distingue dagli antenati reali perché si trova al di sopra di essi, probabilmente si tratta di un antenato degli Shang, divenuto poi la personificazione stessa della stirpe reale. Quando gli Zhou conquistarono il territorio Shang, mantennero in vita la figura di Shangdi, continuando ad attribuirle il ruolo di divinità suprema, cambiò però il ruolo tra questa divinità e gli antenati reali. Il clan degli Zhou non poteva accetta che le divinità suprema appartenesse ad un clan diverso dal proprio. Perciò avevano fatto sì che Shangdi diventasse una divinità suprema separata, cosicché tutti i clan potessero accettarla. I sovrani Zhou regnavano perché avevano ricevuto il "mandato celeste" (tianming). Questo mandato celeste è probabile risalga alla sconfitta degli Shang da parte dei Zhou. Gli Zhou legittimarono il proprio operato affermando che il legame tra Shangdi e il redegliShang si era spezzato eche esempi si trovano nella tomba di Fuhao, moglie del re Wuding). La filatura e la tessitura della seta e della canapa si presentano ad un buon livello tecnico, la seta di epoca Shang c'è nota attraverso alcune impronte lasciate sui bronzi. È da ricordare infine la produzione di bevande alcoliche, delle quali gli Shang facevano uso durante le cerimonie rituali. Queste bevande erano molto probabilmente ricavate dalla fermentazione del miglio o del riso. Sappiamo molto poco riguardo gli scambi commerciali me la Cina arcaica, come moneta venivano usati i gusci di molluschi marini o conchiglie. L'unità monetaria era costituita probabilmente da file di cinque o 10 conchiglie. Nella tomba di Fuhao ne sono state trovate quasi 7000. Dalle importazioni dipendeva dipendeva, in epoca Shang, la divinazione (le tartarughe); si importavano anche bestiame e granaglie. La società I palazzi e templi dell'aristocrazia, gli edifici accompagnati da innumerevoli sacrifici umani si distinguono nettamente dalle abitazioni seminterrate della gente comune, come i complessi tombali ricchi di corredo funebre contrastano con quelli privi di corredo. Una stirpe aristocratica tendeva ad allargarsi progressivamente nel tempo, queste segmentazioni provocavano un abbassamento dello status sociale. È possibile perciò che la conquista di nuovi territori servisse a collocare i nuovi lignaggi che si erano allontanati dalla linea originaria di discendenza. Se si considerano le condizioni degli altri componenti della società della Cina arcaica si notano i coltivatori, che potevano essere liberi oppure schiavi e questo crea molte discussioni. L'esistenza degli schiavi era documentata dalle iscrizioni. Essi venivano sacrificati oppure utilizzati come braccia per l'attività agricola. Non si sa nulla riguardo i mercanti, mentre grazie all'archeologia si può affermare che lo status degli artigiani é relativamente alto, si afferma che sia così grazie legame esistente tra l'artigianato e il potere esercitato da parte dell'élite. SECONDO CAPITOLO. 2. IL PRIMO IMPERO 1.I PERIODI DELLE “PRIMAVERE ED AUTUNNI” E DEGLI “STATI COMBATTENTI”. CONFUCIO E LE 100 SCUOLE Il trasferimento della capitale dei Zhou a Luoyi segna l’inizio del periodo degli Zhou orientali(770a.C.). In quest’epoca l’assetto politico -istituzionale della Cina arcaica conobbe un processo di disgregazione, accompagnato da una grave crisi ideologica e da profondi mutamenti in campo sociale ed economico. Si posero le basi per la costituzione del Primo Impero centralizzato. Il periodo delle “Primavere ed autunni” (770-454 a.C.) Nell’VIII secolo a.C. il bacino del Fiume Giallo era diviso in una serie di unità territoriali il cui potere politico e militare era detenuto dai discendenti in linea diretta dei signori-capi che avevano ricevuto l’investitura dal re Zhou. Comune fenomeno delle annessioni, era necessaria però la sanzione del re Zhou. Oltre che dai gruppi familiari (Huaxia) legati ai Zhou, la Cina settentrionale era abitata da popolazioni, generalmente indicate come i “barbari” Ring e Di, avevano complessi rapporti con i Zhou. Essi combattevano a piedi, avevano delle piccole città e vivevano a stretto contatto con i Huaxia sugli altopiani di loess e nella Pianura centrale; entravano spesso in conflitto con loro ma tenevano anche rapporti diplomatici. Verso la fine del periodo dei Zhou occidentali (770) , si era formato lo Stato di Chu, lungo il corso dello Yangzi; pur se considerato barbaro questo manteneva tratti culturali originali. Nel periodo delle Primavera e Autunni tale stato doveva svolgere un ruolo importante nell’assetto politico-istituzionale della Cina arcaica. Nella pianura centrale vi erano in quel momento tre casati (Wei-Song-Zheng) che pur se in conflitto tra di loro dovettero creare un equilibrio. Perdita del potere Zhou per egemonia di stati vicini: il primo ad assumere una posizione di preminenza fu il signore di Qi, il duca Huan. Egli con l’aiuto di un valente ministro attuò una serie di riforme in campo amministrativo e militare. Poiché i territori centrali erano seriamente attaccati dai barbari e dallo stato di Chu, il duca Huan convocò nel 681 a.C. una prima conferenza dei principati del Bacino del Fiume Giallo per concordare misure comuni di difese, alla seconda partecipò anche il re di Zhou. In nome della lealtà al re di Zhou il duca di Huan assunse funzioni di garante dell’ordine. Durante la terza conferenza nel 651 a.C. venne proclamato egemone (ba). La nascita dell’egemonia costituiva la sanzione ufficiale dei nuovi rapporti di forza che si erano andati determinando nel corso del VII sec., il re di Zhou rimaneva la suprema autorità religiosa, ma aveva perso qualsiasi potere effettivo. Con la morte del duca Huan nel 643 a.C. Qi fu travolto dalle lotte di successione e persa la sua posizione di preminenza. Chu ne approfittò per riprendere la sua politica di espansione verso nord. L’eredità di Qi fu raccolta dal duca Wen di Jin che nel 635 a.C. intervenne presso la corte Zhou, pose sul trono il re Xiang, prima spodestato, si volse contro Chu e gli inflisse un definitiva sconfitta nel 632. Il duca Wen fu quindi proclamato egemone. Dopo la sua morte nel 628 a.C. sostanziale periodo di equilibrio tra Jin e Chu. La fine del VI secolo appare caratterizzata dall’emergere di due nuove potenze: Wu (jiangsu) e Yue (Zhejiang). Nel 506 a.C. Wu lanciò una serie di attacchi contro Chu, riuscendo ad occuparne la capitale, e solo grazie all’intervento dei Qin in sostegno dei Chu e l’attacco contro Wu da parte dei Yue impediscono la caduta di Chu. Nel 473 a.C. Yue annette Wu. A partire dal V secolo la situazione conobbe una rapida evoluzione connessa a profondi mutamenti economici, sociali ed istituzionali. I più potenti fra di essi divennero dei veri e propri stati con complessi apparati e non si conformavano più ai tradizionali rapporti gerarchici fondati sulla parentela. Il periodo degli “Stati Combattenti” (453-222 a.C.) Nel 453 a.C. il territorio del principato di Jin venne diviso fra tre casati aristocratici, Zhao, Wei e Han, tre entità politiche autonome riconosciute come tali dal re Zhou solo 50 anni dopo. Questa spartizione del principato Jin fu un caso emblematico nell’assetto politico ed istituzionale e un processo di trasformazione di equilibri interni e sui singoli territori. I conflitti assunsero il carattere di guerre totali. Il periodo degli stati combattenti vide una riduzione di entità politiche in lotta per la supremazia. La tradizione storiografica cinese annovera in quest’epoca sette potenti regni: Zhao, Han e Wei, Qin, Qi, Yan e Chu. Wei stato più forte, Qin e Chu bloccano i suoi tentativi di espansione. Nel 354a.C. Wei attacca Zhao, Qi lancia un’offensiva contro Wei attaccandone la capitale. Qi interviene di nuovo contro Wei nel 342 a.C. quando questi ultimi cercano di conquistare Han. Qin e Qi attaccano congiuntamente Wei che abbandono politica espansione. Lotta di supremazia tra Qi, Qin e Chu: nel 323 a.C. Qin stringe un patto con Chu, per eliminare Qi; qualche anno dopo Qi e Chu schierati contro Qin, nuova alleanza però inefficace. Nel 299 a.C. il re Huai di Chu si recò alla capitale Qin per raggiungere un nuovo accordo contro i Qi ma fu fatto prigioniero. Qi si impegnano in una lunga guerra con Yan che porta al progressivo indebolimento, quindi Qin concentra i suoi attacchi contro Chu e ne occupa metà territorio. Qin diviene la maggiore potenza della Cina, tutti i suoi sforzi per unificare tutto il tianxia (“ciò che sta sotto il cielo”), tale processo ebbe inizio con l’ascesa al trono di Qin del re Ying Zheng nel 246 a.C. Nel 230a.C. venne conquistato Han, nel 255 a.C. Wei, nel 223 a.C. Chu, nel 222 a.C. Zhao e Yan e con l’occupazione di Qi nel 221 a.C. Qin realizzava infine l’unificazione della Cina. Trasformazioni nelle istituzioni, nell’economia e nella società. La rivoluzione tecnologica. Le strutture di parentela avevano ancora un ruolo importante dell’assetto politico- istituzionale nel periodo delle Primavere e Autunni. Venne meno il rapporto su cui era fondato la distribuzione del potere: i rapporti gerarchici tra i diversi lignaggi. Le relazioni vennero sempre più condizionate da potenza, ricchezza, clientelismo. La disgregazione dell’ordine arcaico produceva da un lato lo sviluppo di stati indipendenti e dall’altro la frammentazione del potere tra i lignaggi aristocratici. Le leggi erano strumento istituzionale per contrastare famiglie aristocratiche e per affermare il potere dello Stato, l’importanza era al di sopra delle prerogative ereditarie e delle norme rituali tradizionali. Le leggi avevano carattere obiettivo e universale senza divergenze nell’interpretazione e applicate all’intera società. Prima comparsa fine VI secolo con iscrizioni su un recipiente di bronzo, nel 513 a.C. intero codice penale del principato di Jin fuso in un tripode di ferro. Riforme che miravano all’arricchimento e rafforzamento dello Stato: • Sul piano politico: colpivano innanzitutto l’aristocrazia; le alte cariche dell’amministrazione e dell’esercito non avrebbero dovuto più essere riservate alle famiglie nobili ma conferite a persone degne. • Rivoluzione tecnologica: fusione del ferro e produzione di utensili. L’artigiano in bronzo diede l’aiuto per quelli in ferro. L’impiego del ferro permise il dissodamento di vaste estensioni di terreno e crebbe l’agricoltura. Campo agronomico (fertilizzanti); bonifica. Lavori di canalizzazione. • Nuovo rapporto tra coltivatori e terra, famiglia contadina divenne l’unità produttiva. Inizio ad esserci proprietà privata della produzione. Una parte del surplus restava ai proprietari, la quota rimanente andava al signore. La nascita e lo sviluppo della proprietà fondiaria privata si inquadrava nel processo di centralizzazione del potere in atto nei principati maggiori. I territori che erano gestiti secondo il sistema tradizionale di distribuzione del potere tra i diversi lignaggi cominciano ad essere mantenuti sotto la diretta autorità del signore. Questi territori erano divisi in circoscrizioni amministrative (Xian) rette da funzionari, all’interno dei quali via era una forma di proprietà privata. • Qin nel IV secolo il territorio venne diviso in 40 distretti, abolendo i diritti ereditari dell’aristocrazia e incoraggiando la piccola proprietà terriera contadina. Idea della famiglia perfetta: con un solo figlio maschio, in caso contrario imposte raddoppiate. Questo perché si andava a promuovere la produzione agricola, creando il maggior numero di nuclei familiari ognuno con il suo appezzamento. In queste famiglie monocellulari, gli uomini avrebbero dovuto coltivare i campi, le donne si occupavano della tessitura. Gli uomini periodicamente dovevano partecipare alla costruzione di opere pubbliche e in tal modo erano esenti da corvée. • Il segno più vistoso dei mutamenti fu il declino dei carri, in quanto di scarsa efficacia sui terreni montagnosi e paludosi. Sviluppo della tecnica di fusione del ferro e fabbricazione di armi in acciaio (balestra). • YIJING, è un manuale di divinazione, che non aveva alcuna relazione con la scuola confuciana. Esso consiste nell’analisi e interpretazione di 64 esagrammi costituite da sei linee sovrapposte, intere o spezzate: tali figure erano formate attraverso l’unione di una coppia di otto trigrammi che a loro volta rappresentavo tutte le combinazioni in tre linee, nella forma intera (yang) e in quella spezzata (yin). La pratica divinatoria su cui si basava sicuramente era molto antica. • GLI ANNALI DELLO STATO DI LU, registrano i principali eventi avvenuti nel paese natale di Confucio dal 722 al 481 a.C. i confuciani hanno voluto vedere una sorta di messaggio di contenuto etico-politico lasciato dal Maestro. Riguardo ai commentari confuciani del Chunqiu, va detto che se il commentario di Gongyang e il Commentario di Guliang consistono solo in una serie di scarne glosse volte a spiegare ogni singolo punto del testo in termini moraleggianti; di tutt’altra natura è Zuozhan (commentario di Zuo), fonte storica più importante sul periodo compreso tra il VIII- V sec a.C. I cinque Classici confuciani costituivano nel loro complesso la summa della tradizione Zhou, in quanto gli argomenti trattati rappresentavano tutto ciò di cui gli antichi scribi si erano occupati, dalla trattatistica all’ annalistica, dalla poesia alla divinazione e alla ritualistica, e considerando anche il sesto classico, anche alla musica. Le Cento Scuole L’obiettivo comune era la ricerca di una ‘via’ che ponesse termine allo stato di ‘disordine’ in cui si trovava la società dell’epoca. • Scuola di Mozi: maestro Mo (468-376 a.C.) in gioventù uno dei discepoli di Confucio, si distaccò dalla scuola per la sua mediocrità criticando come i legami di parentela fossero la causa principale del disordine e degli interminabili conflitti che legavano la società dell’epoca. Negava l’utilità dei riti e di ogni forma cerimoniale e invocava una frugalità universale. Tale concezione egualitaria si inquadrava in una visione dello Stato fortemente autoritaria e impregnata di spirito religioso. Il popolo avrebbe dovuto obbedire in modo incondizionato ai propri governatori e quest’ultimi si sarebbero dovuti sottomettersi alla volontà del Cielo e degli spiriti. Era compito del Cielo che il potere fosse indirizzato al bene e non sconfinasse nella tirannia. Mozi è per il “pacifismo” e riteneva che la guerra fosse il male peggiore che potesse verificarsi tra gli uomini. I suoi discepoli erano organizzati in una vera e propria setta pronta ad intervenire in qualsiasi evenienza. A tale scopo erano esperti nell’arte militare e nelle tecniche difensive, eccellevano della retorica e oratoria, che servivano per dissuadere i potenti dal ricorrere alla forza. • Scuola confuciana o “rujia”: opera di Meng Ke (Mencio 372-289 a.C.) nel IV sec. Egli fu molto famoso e godette del rispetto dei vari capi di stato presso i quali si recava. Come Confucio si preoccupò di sottolineare l’identità politica e di azione morale. La questione del governo di riduceva a quella della virtù del principe. L’uomo è buono per natura e deve poter sviluppare una condotta razionale e retta. Tutti gli uomini possedevano fin dalla nascita i semi delle 4 virtù cardinali: ren (umanità), yi (giustizia), li (proprietà, retto comportamento) e zhi (saggezza). Per mencio chiunque sarebbe potuto diventare un saggio, solo attraversamento il perfezionamento interiore sarebbe stato possibile raggiungere il perfezionamento della società. Inoltre coloro che lavoravano con la mente erano destinati a governare, chi lavorava con le mani a essere governato. Tale concezione sarebbe stata naturalmente accettata se il sovrano avesse regnato con benevolenza, venendo meno ai suoi compiti, il Cielo gli avrebbe tolto il mandato. Mencio per primo attribuì al popolo il compito di eseguire la volontà celeste. Ciò che era conforme alla sua visione dello stato come ente morale dove al primo posto c’era il popolo, al secondo gli spiriti della terra e del grano, al terno il sovrano. Se per Mencio l’organizzazione sociale rappresentava altro che il risultato dell’inclinazione al bene virtualmente presente in ciascun esser umano, una posizione opposta alla sua era quella assunta da un altro pensatore Confuciano, Xun Qing. Per quest’ultimo l’organizzazione sociale era un prodotto della cultura, e non dipendeva da alcuna posizione naturale. Entrambi accettavano come postulato l’esistenza di un intima relazione tra fattore interno (virtù) e fattor esterno (ordine sociale). Mencio poneva l’accento sull’ ordine sociale che era l’estrinsecazione della virtù, mentre Xun la virtù era l’interiorizzazione dei valori espressi dall’ordine sociale. Xunzi contribuì a trasformare la dottrina confuciana in un sistema di pensiero adatto ad un epoca in cui il processo di unificazione del territorio cinese era giunto alla sua fase conclusiva. Egli diede un’interpretazione razionalistica della natura e della morale. Per lui tutti i fenomeni naturali erano governati da proprie regole, il Cielo stesso non era una potenza divina. Gli uomini sarebbero mossi dall’istinto a soddisfare unicamente i propri desideri individuali. Perciò i saggi aveva stabilito delle regole di condotta (li) e dei criteri di giustizia (yi). La morale era nata in risposta alle esigenze della società ed era fondata sull’educazione e sulla cultura; l’uomo infatti ur di natura cattiva era in grado di imparare. I riti dunque per Xunzi non avevano valore in se stessi ma costituivano lo strumento più elevato per dare coesione alla società. Egli si spinse fino ad affermare che une delle ragione principali del disordine dell’epoca era l’esistenza di troppe scuole di pensiero, un’unica scuola di pensiero sarebbe stata meglio in grado di assicurare la stabilità sociale. • Scuola legista o “fajia”: i legisti non ebbero un maestro fondatore. In epoca Han si volle vedere in Guan Zhong, il riformatore attivo nel principato di Qi, il primo legista, ma l’opera a lui attribuita è il Guanzi, un compendio di testi di varia origine redatto negli ultimi anni del periodo degli Stati Combattenti. Il testo più antico è lo Shangju Shu (Il libro del signore Shang). In tale libro viene posta particolare enfasi sulla legge (fa) come strumento pratico di governo, ma la sintesi della dottrina è contenuta nel Han Feizi (maestro Han Fei) nella sua opera inizia con l’affermare un principio nettamente opposto alla concezione confuciana: quello dell’evoluzione storica. Egli divise la storia in 3 grandi epoche, Nella 1 gli uomini vivevano in capanne sugli alberi per difendersi da beve feroci; nella 2 vi fu una grande alluvione, nella 3 il re Tang degli Shang riuscì a battere il dominio dispotico del re Jie dei Xia. Per garantire il funzionamento dello stato e mantenere l’ordine non c’era che un modo: l’autorità e il potere dovevano essere concentrati nella persona del sovrano. Due gli strumenti di governo: la legge (fa) e la tattica (shu). Una volta messo in moto questo meccanismo, i saggi non sarebbero stati più necessari, in quanto il sovrano si sarebbe potuto servire di chiunque per far funzionare lo stato. La natura cattiva dell’uomo doveva essere accettata e sfruttarla a favore dello stato. Ricorso alla tattica che utilizzava a proprio vantaggio la vanità e le debolezze umane, lasciando i funzionari e sudditi all’oscuro delle proprie reali intenzioni. - Scuola taoista o “daojia”: essa esprimeva tendenze del tutto diverse, che ricercavano nella salvezza individuale o di piccoli gruppo il modo per sfuggire ai mali. Tre i testi attribuiti: 1.il Laozi (il vecchio Maestro) o Daodejing: 5000 caratteri, oscurità; Zhuangzi (Maestro Zhuang) un’opera di massimo livello capolavoro della letteratura cinese; il Liezi (Maestro Lie). Tratti fondamentali: la spontaneità, l’uomo dovrebbe trovare se stesso nella natura, aderendo alle cose e farsi trasportare da esse; attraverso la cultura l’uomo si distacca dalla natura e quindi non riesce a cogliere l’intima essenza; il paradosso è lo strumento di cui si servono i taoisti per dimostrare la relatività di ogni giudizio. La natura è un tutto indivisibile, ed è governata dal Dao. Il Dao (Via) è il principio originario di tutte le cose, il modo in cui le cose seguono il loro corso. Lo scopo finale della vita di ogni individuo è la ricerca dell’armonia, adattandosi al ritmo del mondo naturale (e soprannaturale), seguendo la ‘Via’ dao dell’universo. Sul piano pratico la massima è “non agire” (wuwei): non è possibile modificare il corso delle cose, tutto può e deve essere fatto in armonia con la Natura. Il Laozi dà anche indicazioni sul governo ideale: tornare allo stato primitivo, no progresso tecnologico, popolo ignorante. Al tempo degli Stati Combattenti, la speculazione taoista fosse collegata a pratiche magico- religiose, si cercava di regolare il respiro e particolare discipline dietetiche, ginniche. Si formarono anche altre scuole: dialettici, politici, agronomi, yin-yang. Quest’ultima avrebbe elaborato una teoria cosmologica che spiegava la struttura dell’universo sulla base dell’alternanza di due forze opposte e complementari, yang principio maschile e yin femminile, e di 5 elementi (terra, legno, metallo, fuoco, acqua). Una concezione che stabiliva una totale corrispondenza tra l’uomo e la società da un lato e la Natura dall’altro. 2.Fondazione e consolidamento del primo impero La Dinastia Qin (221-206 a.C.) Nel 221 a.C. il re Ying Zheng di Qin portò all’unificazione del tianxia assunse il titolo di huangdi (imperatore), inizia un’era nuova e fa precedere a huangdi il carattere shi (primo): Shi Huangdi di una dinastia che sarebbe durata per “diecimila generazioni”. In collaborazione con il primo ministro Li Si allievo di Xunzi si avviò una serie di riforma decisive e spietate con l’obiettivo dell’unificazione politica e militare e la centralizzazione del potere. Abolizione dei vecchi stati ed esautorazione dell’antica aristocrazia ereditaria; abbattuti i confini di fortificazione dei vecchi stati e trasferimento capitale a Xianyang; suddivisione intero territorio in governatori e distretti retti da funzionari di nomina imperiale; unificazione unità di misura e della moneta; stile del “piccolo sigillo” unica forma ammessa per comunicazione scritta; costruzione reti stradali e passava nelle mani di eunuchi e parenti delle imperatrici, soprattutto con l’imperatrice Wang, moglie di Wandi e madre di Chengdi svolse un ruolo dominate per oltre 60 anni. Suo nipote WangMang, riuscì a imporsi sui rivali e ad impadronirsi di tutte le leve di comando. Dopo la morte di Pingdi (5d.C.) si proclamò reggente e in seguito 9 d.C. assunse il titolo imperiale fondando una nuova dinastia (Xin, “Rinnovamento”). 3. le istituzioni e l’ideologia dell’Impero. Struttura dello Stato sotto i Qin e gli Han Occidentali. Da completare Il governo centrale sotto i Qin aveva una struttura tripartita. A capo c’era l’imperatore (Huangdi), da lui dipendevano i Tre Duchi (sangong): Il grande consigliere che era il capo dell’amministrazione e primo ministro, da egli dipendevano varie Sezioni amministrative (cao). Era affiancato da un Grande Maresciallo(taiwei) che aveva il comando delle Sezioni Militari; e da un Grande Censore (yushi dafu) che aveva poteri di controllo dal quale dipendevano gli Ispettori. L’ideologia imperiale. Qin shi Huangdi si servì della dottrina legista, molto pratica che giustificava il potere in relazione ai risultati conseguiti. Questo carattere del legismo gli doveva permettere di sopravvivere come tecnica di governo. Il confuciano Xunzi aveva dimostrato conoscenza della psicologia umana di gran lunga più profonda di quella dei legisti. Egli aveva evidenziato l’importanza della ‘educazione e della cultura e aveva dimostrato l’ordine per poter essere efficace doveva essere dentro l’uomo. Solo le istituzioni, riti, musica, con il loro carattere permanente avrebbero potuto conseguire l’armonia tra morale interiore e ordine sociale. Inoltre egli aveva fondato un nuovo assetto politico basato sul rifiuto del passato e nella visione evoluzionistica, il presente assumeva valore proprio e autonomo, come inizio di un nuovo processo. Infatti aveva trovato conforto anche nella dottrina dello Yin-yang e dei 5 elementi, dove la dottrina collegava cosmologia e storia; appunto per ciò Qin Shi Huangdi adottò al proprio regno l’elemento dell’acqua che aveva la capacità di imporsi sul fuoco e usando anche il colore nero. Gli Han con Wudi adottano il confucianesimo come ideologia di Stato e si considerò l’iniziatore di un’era nuova: terra, che secondo la concezione dei 5 elementi aveva il potere di battere l’acqua e adottò il colore giallo; adottò un nuovo calendario e conferì un nuovo nome all’era che stava per iniziare: Taichu o <<Grande inizio>>. La scuola confuciana avrebbe potuto pervenire nei classici la perpetuità delle istituzioni imperiali. Durante il suo regno al confucianesimo fu integrato anche yin-yang e dei 5 elementi, quella legista e taoista, pervenendo una sintesi in cui l’etica si combinava con la cosmologia e con la filosofia della storia. Nella visone di Dong Zhongshu, esisteva una perfetta corrispondenza tra uomo e Natura, in quanto entrambi erano governati dalle medesime energie opposte e complementari dello yin e yang: l’uomo era un vero e proprio microcosmo rispetto al macrocosmo dell’universo. Nell’uomo la natura era yang mentre i sentimenti erano yin; i 5 elementi corrispondevano le 5 virtù confuciane. La natura umana conteneva in se il principio della bontà la quale non poteva che essere il risultato dell’educazione. La missione dell’imperatore era dunque quella di suscitare bontà nell’uomo e trasmettere la volontà celeste, inoltre sacrificava il Cielo e la terra. La sua empietà avrebbe turbato il cosmo con conseguente disastri in terra. Spettava ai letterati interpretare i fenomeni naturali sotto la guida dei Classici. Dong Zhongshu inoltre rielaborò la teoria della successione ciclica dei 5 elementi secondo cui ciascun elemento generava il successore: il legno il fuoco, il fuoco la terra, la terra il metallo, il metallo l’acqua, l’acqua il legno. Dinastia Zhou al legno, Dinastia Han al fuoco quindi la dinastia Qin era stata illegittima. Un testo compilato in epoca Han è il Xiaojing (Classico della pietà filiale)→ virtù della pietà come virtù fondamentale della condotta umana; sovrano, Figlio del Cielo, avrebbe dovuto nutrire tale virtù nei confronti del Cielo. Lo Shiji (memorie di uno storico), redatto da Sima Tan completato da Sima Qian→ 130 capitoli divisi in 5 sezioni: 1. <<Gli annali fondamentali>> (storia Cina da Imperatore Giallo a Wudi); 2. <<Le tavole>> (genealogia delle famiglie dei sovrani e aristocratici in epoca Zhou e Han); 3. <<I Trattati>> (riti alla musica, astrologia, economia…); 4. <<Casati ereditari >> (grandi famiglie aristocratiche dei Zhou); 5. Le biografie (vita personaggi eminenti). La dinastia Han aveva assunto in potere con le armi e quindi non poteva vantare nessuna di quelle virtù specifiche di cui erano dotati i lignaggi precedenti, ma tuttavia aveva dal suo lato la storia che attestava la legittimità del suo dominio. Wudi non trascurò le funzioni sacrali connesse al suo ruolo di imperatore. Nel 130 a.C. fece erigere un altare alla Suprema Unità, una divinità di chiara ispirazione taoista che costituiva un insieme con il Cielo e la Terra. Fece edificare anche un edificio, la <<sala luminosa o Mingtang>>, fatta risalire all’Imperatore Giallo dove si celebravano sacrifici indirizzati alla Suprema Unità, ai Cinque Imperatori e alla Terra. Lo studio dei Classici dove guidare l’operato del sovrano e dei sudditi, era possibile interpretare i fenomeni naturali non comuni per predire il futuro o per indirizzare le scelte politiche. Fino alla fine del I sec. a.C. la versione dei Classici accettata fu quella con caratteri moderni, testi ricopiati da letterati in epoca Han. Alcuni testi antichi differivano dalla versione moderna e davano adito ad interpretazioni contrastanti la dottrina confuciana. 4. Economia e società del primo Impero L’espansione economica e il sistema fiscale L’espansione economica raggiunse il culmine durante il regno di Wudi. Fu portata a termine nel 129 a.C. la costruzione di un canale che collegava il fiume Wei con il Fiume Giallo, riducendo di almeno la metà i tempi necessari per il trasporto dei cereali alla capitale e consentendo l’irrigazione di 45000 ettari. Progressi nel campo della metallurgia: attrezzi in ferro e acciaio (119 a.C. monopolio statale del ferro); settore del sale (dal 119 a.C. sotto il controllo dello stato; importante tessitura di seta, canapa, lino e lana, (attività sussidiaria per le famiglie contadine); genere di lusso delle lacche; produzione bevande alcoliche (monopolio dal 98 a.C.) Il controllo stabilito dall’Impero Han sull’Asia centrale e l’assoggettamento dei Xiongnu favorirono lo sviluppo dei traffici con l’Occidente, che si svolgevano lungo la “via della seta” (da Chang’an ed attraversava il corridoio di Gansu), si divideva poi in due strade: Una verso nord-ovest e costeggiava il bordo settentrionale del bacino Tarim e si dirigeva verso il Mediterraneo; l’altra volgeva verso sud-ovest e costeggiava il bordo meridionale del bacino del Tarim, successivamente si divideva, una andava verso l’india l’altra verso il mediterraneo. Chiaramente la principale merce cinese era la seta, e da qui l’origine del nome. Spesso veniva usata dall’Impero Han per lo scambio di doni con gli stati tributari e spesso erano questi ultimi a trasferirla sul mercato. La Cina importava cavalli, pellicce, lana e giada, vetro. Parte del commercio internazionale passava da vie marittime che collegava l’impero all’India e all’asia sud-Orientale, importava perle, spezie. Il sistema fiscale degli Han si fondava su due tipo di imposte. Il primo l’imposta fondiaria 30esimo del raccolto, il ricavato per le spese correnti e per le truppe, pagamento funzionari e accumulare riserve di cereali. L’altro tipo di imposta era il estatico sull’intera popolazione, bisognava versare un tot di monere di rame in base all’età, però calcolato il doppio per marcanti e schiavi. Funzionari e aristocratici esenti dalle corvée. Molte limitazioni per la proprietà fondiaria, spesso lo Stato confisca dei terreni dei proprietari terrieri più potenti e pericolosi per il potere centrale. Alla fine del II sec lo stato era divenuto il maggior proprietario fondiario dell’impero. Wudi mise nell’amministrazione uomini nuovi che non avevano rapporti di parentela con le grandi famiglie così da consolidare la propria posizione economica mediante nuove acquisizioni fondiarie. La società Nell’1 d.C. la popolazione contava 59.594.978 unità tassabili. La maggior parte era costituita da contadini, questi nel primo periodo della dinastia erano dei piccoli proprietari. I maschi adulti erano soggetti agli obblighi relativi al servizio civile e militare. Per evitare problemi speculativi, lo stato sotto Wudi, praticò una vera e propria politica dei prezzi. Le autorità imperiali acquistavano derrate quando il loro prezzo era basso e le rivendevano successivamente ad un prezzo stabilito. Alcuni contadini diventavano così affittuari o mezzadri: essi continuavano a coltivare gli appezzamenti di cui erano stati proprietari, consegnando al signore metà del raccolto. Altri lavoravano la terra come salariati (molto simile ai servi la loro condizione con la differenza della percezione di una paga). Altri si dovevano vendere per saldare i debiti. Classico della Grande Pace. Organizzata militarmente e forte di 350.000 uomini la rivolta scoppiò nel 184; il governo imperiale reagì immediatamente e dopo quasi nove mesi di duri scontri, il grosso delle forze venne sopraffatto. La rivolta dei Turbanti Gialli gettò l’Impero nella totale anarchia. Una volta eliminato il pericolo delle rivolte, il bersaglio principale divennero gli eunuchi, classe dominante. L’epilogo ebbe inizio con l’ascesa al trono di Shaodi. Il comandante in capo He Jin voleva sbarazzarsi in modo definitivo degli eunuchi ma fu ucciso da essi stessi. A questo punto un altro generale, Yuan Shao, entrò a Luoyang nel palazzo e uccise tutti gli eunuchi. Successivamente, nel 190, giunge Dong Zhou, il quale depose Shaodi e lo sostituì con un nuovo imperatore, Xiandi. Luoyang venne saccheggiata e la biblioteca imperiale venne distrutta. Nel 196 Cao Cao, uno dei più potenti capi militari, costrinse l’Imperatore a trasferirsi da Chang’an a Xuchang ed assunse tutti i poteri a corte. La battaglia di Chibi combattuta nel 208 dall’esercito di Cao Cao contro le truppe di Sun Quan e di Liu Bei, rappresentò l’ultimo tentativo di ricostruzione dell’autorità imperiale. La dinastia Han sarebbe sopravvissuta, solo di nome, fino al 220. Istituzioni, società ed economia sotto gli Han orientali. La segreteria imperiale era l’organo supremo di governo dell’amministrazione imperiale. Avveniva il progressivo svuotamento dei compiti dei Tre Duchi. Il vertice dell’amministrazione imperiale subì un progressivo indebolimento a causa dell’interferenze della Corte Interna, tutte le alte cariche della corte esterna dipendevano da quella Interna. L’università imperiale raggiunse i 30000 iscritti e vi costituirono correnti politiche che miravano ad influenzare l’operato del Governo. Gli studi confuciani rimasero alla base dell’insegnamento. Il progresso della proprietà fondiaria favorì lo sviluppo della produzione agricola e inoltre le disponibilità dei proprietari consentivano l’introduzione di una tecnologia più avanzata. In ogni settore vi erano attrezzi nuovi: macchine seminatrici, mulini a vento, ad acqua e a forza motrice animale, silos per la conservazione dei cereali. La produzione della ceramica conobbe un nuovo sviluppo. Di particolare bellezza sono i celadon caratterizzati da una invetriatura omogenea e lucente. La maggior parte del vasellame era in terracotta. In molte tombe sono state rinvenute oltre che al vasellame di terracotta invetriata anche modellini di torri, fortezze, stalle. In campo metallurgico si hanno progressi per l’acciaio, venivano prodotti morsi per cavalli, fibbie, ecc. la seta continuò a essere il principale prodotto esportato, ma probabilmente anche oggetti in ferro. Alla fine del I-II sec. d.C. si ebbe la massima fioritura del traffici lungo la via della Seta e si sviluppa anche il commercio marittimo con l’Occidente. Fenomeno importante in questo periodo fu quello delle migrazione e degli spostamenti di intere popolazioni, i quali si dirigevano principalmente verso sud. Tali fenomeni migratori causati dalla calamità naturali, dalla penetrazione delle popolazioni nomadi in territorio cinese e della sempre più gravosa pressione fiscale, contribuirono a indebolire le strutture dello Stato. Gli sconvolgimenti sociali scoppiati in Cina alla fine del periodo Han Orientali rappresentano il momento di questo processo di disfacimento delle strutture sociali, politiche e istituzionali dell’Impero. Il clima di generale insicurezza che venne a stabilirsi in quest’epoca rappresentò un ulteriore fattore di indebolimento dell’unità statale. Per difendersi da incursioni straniere i grandi proprietari costruirono fortezze e muraglie. La produzione agricola solo per il soddisfacimento interno. L’ultimo tentativo di ristabilire un equilibrio e di riaffermare il controllo del potere centrale sui processi fu quello di Wang Mang che però non poté avere successo, le grandi famiglie ormai erano molto potenti. L’impero centralizzato venne abbattuto dai strati di emarginati che erano andati ad allargarsi sempre di più e le grandi famiglie non poterono far altro che rinchiudersi in se stessi e trincerarsi tra di loro. Lo sviluppo culturale e scientifico del Primo impero. La fondazione del Primo impero centralizzato esercitò un’influenza sull’evoluzione letterarie e artistica cinese. L’importanza del testo scritto nell’ambito dell’ideologia imperiale ebbe molti effetti; gli stessi criteri di selezione imperiale dei funzionari era di tipo letterario, basato sulla lettura e interpretazione dei testi dell’antichità. Una caratteristica fondamentale della letteratura degli Han Occidentali è lo stretto legame con la politica. Un poeta emblematico fu Sima Xiangru, costruì davanti a se un cenacolo di studiosi e poeti, venne chiamato da Wudi a corte. Sima divenne il maggiore cantore delle glorie imperiali; il genere letterario più in voga degli Han Occidentali era il fu, una composizione mista di versi e prosa, eminentemente descrittivo, pieno di iperboli e d espressioni altisonanti. Per i contenuti potevano essere didattico e moraleggiante, scene di corte. Un altro componimento importante fu lo yuefu, riorganizzato da Wudi con il compito di raccogliere canti popolari e di rielaborarli per le cerimonie ufficiali e per le feste di corte. I musicisti e poeti di corte, componevano la musica di accompagnamento per i testi raccolti. Quindi il termine yuefu indica un tipo di composizione poetica che era accompagnata dalla musica con versi a metro irregolare. Con gli Han Orientali, il yuefu conobbe un ulteriore diffusione, accompagnati da musica e danza, allestendo banchetti, esprimendo nuove emozioni. A questo clima intellettuale ed emotivo appartengono anche i Gushi shijiushuo (19 poesie antiche), i temi principali sono il trascorrere del tempo, la solitudine, l’amore e la morte. L’interpretazione razionalistica del Classici, portava avanti dalla scuola dei testi in grafia antica, era stata appoggiata da Wang Mang. Con la restaurazione Han, la tradizione interpretativa dei testi in grafia moderna tornò ad essere la base dell’insegnamento nell’università imperiale. Lo sforzo filologico che caratterizzò l’opera di tale scuola doveva trovare espressione anche nel primo dizionario etimologico cinese, lo Shuowen jiezi, compilato da Xu Sheng e analizzava oltre 9000 caratteri. Quest’opera costituì una pietra miliare nell’evoluzione della lingua cinese scritta. Il filosofo Wang Chong nella sua opera Lunheng (Bilancia delle discussioni) fa una critica contro superstizioni e leggende dell’epoca; inoltre sottolinea che l’uomo non occupava un posto speciale nell’universo e non era in grado di influenzare gli avvenimenti: i saggi non potevano impedire la rovina dello Stato. Negava il concetto di immortalità e la fede nel prolungamento della vita, che gli spiriti non esistevano perché il corpo era destinato a diventare cenere. Secondo le credenze dell’epoca, l’uomo aveva due gruppi di anime: 3 anime superiori denominate (hun) salivano al cielo, e 7 anime inferiori denominate (po) restavano nella tomba. Nell’ambito della dottrina ufficiale dell’impero sotto gli Han Orientali, si colloca la maggior opera storica (Hanshu) iniziata da Ban Biao e scritta per la maggior parte dal figlio Ban Gu e completata dalla sorella Ban Zhao. Diviso in 100 capitoli, tracciava la storia degli Han dalla nascita del primo imperatore Liu Bang sino alla morte di Wang Mang. Lo schema dell’opera si basava su quello dello Shiji di Sima Qian e comprendeva 4 sezioni: Gli annali fondamentali, Le Tavole, i Trattati, le Biografie. L’architettura e le arti figurative del Primo Impero li troviamo spesso nelle tombe. Una caratteristica generale della scultura sia fittile che bronzea o lignea di questo periodo appare essere il naturalismo, dove per esempio nell’esercito di terracotta i lineamenti del viso sono scolpiti accuratamente. La pittura nel periodo degli Han Occidentali la riscontriamo su ritrovamenti di Mawangdui su seta, rappresenta dal basso verso l’alto, gli inferi, il mondo dei viventi e quello celeste. Senso di movimento delle figure, colori nitidi su fondo rosso bruno, combinazione tra figure umane e animali, naturalismo. Numerosi sono anche i dipinti murali dove venivano raffigurate scene di vita quotidiana: banchetti, scene di danza e musica. Affreschi ornavano le pareti lignee dei palazzi aristocratici. Lastre tombali a rilievo o incise, di pietra o terracotta. Nelle tombe venivano rinvenute modellini in terracotta. Anche la scultura in questo periodo è molto fiorente, sia sculture in legno che in pietra, importante nel periodo Han sono esempi nei due pixie portai alla luce a Luoyang, possenti felini alanti con la testa sormontata da un corno, avevano il compito di scacciare gli spiriti e le cattive influenze dalla tombe di cui erano posti a difesa. La più importante invenzione in epoca Han è la Carta. Con gli Han orientali si iniziò a usare altre materie prime come al corteccia degli alberi, gli stracci e le reti di pesca. A partire dal 105 ebbe una grande fioritura e andò a sostituire le strisce di legno o bambù e seta. Solo nel VIII sec essa sarebbe stata appresa dagli Arabi e successivamente dal XII gli Europei iniziarono a produrla. Non è causale che la carta sia stata inventata in Cina tra il I a.C. e il II d.C., in quanto bisognava redigere un numero di documenti sempre più elevato quindi vi era l’esigenza di un materiale poco costoso e funzionale. Sotto gli Han Orientali si ha anche l’invenzione del sismografo e della prima sfera armillare. In caso di terremoto un pendolo posto all’interno dell’urna oscillava esercitando pressione sulla mascelle del drago orientato nella direzione da cui proveniva la scossa, il drago allora apriva le fauci e faceva cadere la sfera nella bocca del rospo. La sfera armillare fu fabbricata nella forma di un globo celeste in cui erano indicati l’eclittica e l’equatore celeste, il polo nord e sud, e le 28 case dello zodiaco con tutte le costellazioni note del periodo. Vi furono scoperte anche in campo medico; il più antico testo di medicina è stato rinvenuto nella tomba n.3 di Mawangdui oltre 280 cure per malattie, venero trattate la ginecologia, chirurgia, medicina interna. In campo astronomico è stato rinvenuto un libro in cui sono indicate le posizioni di alcuni pianeti; con l’invenzione del calendario è stato possibile calcolare quando avvenisse l’eclissi lunare. In campo cartografico sono state trovate 3 mappe su seta, politico, fisico e militare. →spazio politico(lo stato) era fisicamente senza confine.Il limite era culturale→legittimato/sancito dai riti ancestrali dell'elite Shang.Al di là di questo limite c'erano "gli altri" “i diversi” “i barbari” delle quattro direzioni(i confini territoriali del dominio Shang). -Durante il periodo degli Zhou occidentali→spazio politico visualizzabile come un cosmogramma:gerarchia di cerchi concentrici→nel senso che gli Zhou avevano il potere centrale, loro controllavano i feudi e solo il re Zhou aveva il ruolo di essere rappresentante mentre gli altri dovevano riconoscere la superiorita del re quindi si creava questo sistema. Al centro dell'interno Universo civile→il TIANZI,il figlio del cielo.Questo cielo ha valenza non sacra(come qualcosa di trascendente), ma perchè è lui che detiene il mandato celeste,è lui che è stato scelto dal cielo.Lui deve far mantenere l'armonia all'interno del popolo. Spazio rituale→ è stabilito dal fatto che l'altro come si avvicina al fulcro(tianzi),gode della superiorita culturale del "regno/paese del centro/stati centrali" (zhongguo). Riassunto: con i Zhou viene diviso il territorio in feudi;a capo di ogni feudo c'è un duca, il quale uno è riconosciuto come figlio del cielo, gli altri devono sottostare a questo(il re).Nel momento in cui si assiste al fatto che nella fase degli stati combattenti i nostri Zhou orientali mantengono solo un ruolo sacrale si va a deifnire un’idea di centro rappresentato dagli stati della cina centrale che si sentono detentori del centro,ma come vuole intendere il nome, anche le popolazioni straniere assummendo le influenze di questi stati centrali venivano in qualche modo influenzati ed entravano a far parte degli stati centrali quindi riconoscevano il figlio del cielo.Quando però si va a definire il fatto che ogni regno proclama il proprio figlio del cielo→abbiamo una fase in cui coesistono piu figli del cielo.Il fine del figlio del cielo è quello di equilibrare non solo le persone fisiche ma anche la terra,la natura,le acque(es:se il fiume giallo cambiava corso era un segno che chi governava era corrotto). Quindi si assiste a questo passaggio che da tanti regni emergono tanti tianzi con tanti re, quindi non c'è piu il riconoscimento del re dei Zhou ma tanti re e questo crea tanta tensione→stati in lotta tra di loro. DOPO Nel 221 a.C QIN SHI HUANGDI→assimila questa concezione ma: "come nel cielo non ci possono essere due soli,cosi al mondo non possono esserci due figli del cielo". • La rottura rispetto al modello Shang/Zhou sta nel pragmatismo→distrugge i templi ancestrali locali di tutti i sovrani dei vari regni combattenti e crea un unico spazio politico ritualizzato,con un unico sole/centro/figlio del cielo. • Elimina ogni possibilità di rinascita delle casate feudali e consegna alla storia quel modello centralizzato di spazio politico aperto,fluido e dinamico,che caratterizzò l'impero cinese. Quindi "colui che mette ordine ma li rappresenta tutti".E lo fa attraverso: • Unificazione:scrittura,moneta,pesi,misure,infrastrutture e leggi→(A partire dalla scrittura che diventa elelmento di coesione di tutto l’impero, basata su aspetto grafico piuttosto che fonetico)quindi unico metodo di scrittura che è fruibile per tutte le realtà multietniche che componevano l'impero da lui unificato.Pone la base dell'idea che la scrittura ha nella civilta cinese. • Edificazione e legittimazione del potere attraverso l'uso simbolico dell'architettura:realizza imponente rete stradale(6800km) e canale ling che è un canale artificiale(per il commercio e l'irrigazione). • Fa costruire la città capitale al cui interno vi era il palazzo imperiale(città proibita) che era il centro del centro ovvero il fulcro. • Mentre era in vita fa costruire il suo sepolcro imperiale perchè c'è un idea di continuità che va oltre l'idea della vita, quindi anche dopo la morte. • fa unificare la grande muraglia→unifica i bastioni di difesa che erano stati fatti costruire dalle popolazioni del nord per difendersi dagli attacchi dei "barbari".Lui unifica e rafforza queste mura. Vediamo come il territorio Shan dei Zhou viene inglobato nel dominio dei Qin e successivamente verrà inglobato tutto ciò dall'operazione fatta dalla dinastia successiva Han→continuità storica e questo centro mantiene questo suo ruolo. -Fondazione capitale dell’impero XIANYANG 咸阳→notiamo che ci troviamo nello shaanxi, zona centrale della cina,lungo la valle del fiume giallo.La capitale del primo imperatore cinese è stata fatta in una zona non distante dal villaggio di banpo; e questa capitale di xianyang è vicina a quella che poi sarà la capitale sia degli Han che dei Tang→quindi zona significativa per la fondazione delle antiche capitali imperiali cinesi.Secondo la tradizione la capitale al cui centro c'è il palazzo imperiale avrebbbe incluso al suo interno la riproduzione (o spostamento)delle architetture caratteristiche(templi ancestrali) dei sei regni conquistati dall'imperatore. -Fa costruire anche il mausoleo con l’esercito di terracotta→comprende 8000 statue di terracotta disposte verso est ovvero i territori da lui conquistati, ed è l'esercito di difesa dell'imperatore dell'aldilà→per confermare il suo potere oltre la morte. -Unificazione grande muraglia 长城 CHANGCHENG→lungo percorso originariamente costruito per le invasioni dei barbari e che è il confine fisso dell'impero cinese con il quale viene distinta l'entità civile rispetto all'entita incivile degli stranieri.La grande muraglia è stata modificata soprattutto durante la dinastia Sui e Ming, quindi la struttura definitiva è quella che viene fatta in epoca Ming. Dal punto di vista organizzativo IL GOVERNO PREVEDE: 3 FUNZIONARI O DUCHI • Primo ministro o Gran Consigliere (anche due:uno di destra e uno di inistra) da cui dipendevano le varie sezioni amminstrative a capo di ognuna delle quali vi era un responsabile. • Gran maresciallo→Controllo delle forze armate e Gran censore che aveva il controllo e la gestione politica delle varie unità politiche→controllava che tutto era rispettato e i compiti emanati dal primo ministro venissero applicati. • Territorio conquistato (tianxia) suddiviso in 42 governatorati a loro volta suddivisi in prefetture (no feudi) • A capo di ogni governatorato→un governatore civile e un governatore militare, figure incisive perchè diventeranno i letterati, simbolo dell’élite politico e culturale cinese. • A capo delle prefetture→un magistrato che aveva il compito di gestire la giustizia, e quindi governare putchèvenissero rispettate le leggi. Infatti il sistema era un sistema basato su legismo→una delle scuole formate durante la fase degli stati combattenti.Partiva dal presupposto che l'uomo era interessato al profitto e quindi la legge diventa l’unico strumento con il quale si può evitare questa malvagità dell'uomo.Però la legge deve essere rispettata con estremo rigore→sistema soffocante e popolo scontento. • Questi funzionari venivano scelti dal gran consigliere con approvazione dell'imperatore mentre per le amministrazioni locali i capi venivano scelti localmente. • Per evitare forme di clientelismo e corruzione i funzionari venivano trasferiti dopo alcuni anni( quindi si dava modo di creare una sorta di dinamismo politico). • Nel 210 a.C →l'imperatore muore ma la sua morte venne tenuta nascosta dai suoi collaboratori tra cui Lisi (un teorico del legismo) e Zhao Gao,quindi posero sul trono il giovane e inesperto figlio dell'imperatore (Hu Hai) con il titolo di ER SHI HUANGDI→ma nel 209 a.C numerose ribellioni e un incendio provocarono il saccheggio della capitale.Nel 213 a.C avvenne il rogo dei libri (molti dei testi antichi furono perduti). CAPITOLO 3. 3. Il Medioevo 1.Crollo della primo Impero e la divisione tra Nord e Sud Con il termine “Medioevo” ci riferiamo all’epoca compresa tra la caduta della dinastia Han (220d.C.) e la riunificazione imperiale realizzata dai Sui nel 589. Analogie con il Medioevo: al crollo dell’Impero Han corrisponde quello dell’Impero Romano (476 d.C.), le due più estese formazioni vengono disgregate da fattori interni ed esterni, contraddizioni sociali ed economiche; il vuoto viene colmato da religione straniere universalistiche (il cristianesimo e il buddhismo). Contributo dei “barbari” che prima abbattono l’antico sistema politico e quindi creazione di un nuovo sistema; l’ideale imperiale sopravvive con gli imperatori bizantini da un lato e dai sovrani delle dinastie meridionali dall’altro. Differenze: occidente sviluppo del “feudalesimo” che impedì la ricostruzione di un impero universale e portò alla formazione degli Stati nazionali. Oriente, il periodo di frammentazione è solo una fase di transizione verso la rifondazione delle strutture sociali ed economiche dell’Impero centralizzato. ➔ Perché in Cina si verificò tale processo? Le istituzioni Han erano più solide e storicamente necessarie di quelle dell’impero romano, la capacità d’integrazione e di assimilazione della civiltà Han si era dimostrata di gran lunga migliore di quella romana. Le istituzioni dell’impero centralizzato apparivano connesse nella Cina del nord con la realizzazione di grandi opere pubbliche, lavori di regolazione delle acque. L’idea imperiale si accompagnava quindi a un’esigenza politico-economica. Un’altra importante differenza è il ruolo del buddhismo e cristianesimo. La chiesa buddhista non riuscì mai a porsi come potere autonomo nei confronti dello Stato, in opposizione a quanto accadde in occidente. L’intera epoca medievale in Cina viene talvolta indicata con il nome di Periodo delle Sei Dinastie (Wu, Jin, Song, Qi Meridionali, Liang Meridionali e Chen). Una periodizzazione più articolata divide l’epoca in: Tre regni (220-266), Jin Occidentali (266-316), Jin Orientali (317-420), Dinastie del Nord e del Sud (420-589). I Tre Regni (Shu, Wu, Wei) e la dinastia dei Jin Occidentali La divisione dell’Impero in tre entità politiche indipendenti era una realtà dopo che le truppe di Cao Cao, il quale aveva assunto tutti i poteri della corte Han, erano state sconfitte nel 208 dalle forze coalizzate di Sun Quan e Liu Bei nella battaglia di Chibi. Dopo la morte di Cao Cao, nel 220 il figlio Cao Pi, mise fina alla dinastia Han, e si proclamò imperatore attribuendo allo stato il nuovo titolo dinastico di Wei. L’anno seguente, a Chengdu, Liu Bei che apparteneva a un ramo secondario della famiglia imperiale Han, restaurò la dinastia: il suo regno passò alla storia con il nome Shu. Sun Quan si limitò per il momento ad assumere il titolo di “re di Wu”, ma nel 229 si proclamò anch’egli imperatore fondando la dinastia Wu e stabilendo la capitale a Jianye (Nanchino). Ciascuno dei Tre Regni si considerava legittimo erede della dinastia Han: Wei era il più potente, dato che aveva il controllo sul bacino del Fiume Giallo; costrinse i contadini sbandati a coltivare le terre abbandonate in colonie di Stato; reclutamento corpo fidato di funzionari. Cao Cao aveva tentato di rendere ereditario lo status di soldato, il grosso dell’esercito era comunque costituito da “barbari”, per questo numerose tribù delle steppe furono incoraggiate a stabilirsi al di qua della Grande Muraglia. Shu, limitato all’area dell’odierno Sichuan, sarebbe riuscito a mantenere la sua indipendenza se non avesse tentato la riunificazione dell’Impero. La sua forza stava nel sovrano Liu Bei, membro degli Han. Wu aveva il controllo su tutta la Cina del Sud, possedeva una forte flotta e la sua superiorità marittima gli permise di organizzare una serie di spedizioni con un notevole spiegamento di forze. La debolezza di Wu stava nella scarsità di uomini. I regni di Shu e Wu, unendo le proprie forze, erano riusciti a tenere testa agli attacchi di Wei; ma nel 222 Shu attaccò Wu. Lui Bei, sovrano di Shu, morì l’anno dopo. Il primo ministro Zhuge Liang intraprese varie spedizioni contro Wei ma senza successo; dopo la sua morte nel 234 conobbe un declino inarrestabile e fu annesso a Wei nel 263. Nel regno di Wei intanto i successori di Cao Cao si erano ridotti progressivamente al ruolo di uomini di paglia nella mani della potente famiglia Sima, dalla quale provenivano i generali che avevano condotto le operazioni militari contro il regno di Shu. Nel 266 un membro di questa famiglia, Sima Yan, pose fine anche formalmente alla fine alla dinastia Wei, e fondò la dinastia Jin (Jin occidentali). Nel 280 annette anche Wu ripristinando per una breve periodo l’unità imperiale. Sima Yan, per impedire colpi di stato, assegnò vasti territori a propri parenti, investendoli della potestà di riscuotere le imposte, di nominare funzionari e organizzare le forze armate locali. Masse sempre più numerose di “barbari” penetravano nel territorio cinese senza incontrare ostacoli, tra di loro erano arruolati i soldati dell’esercito Jin. Non riuscendo a dotarla di una governo, la dinastia dei Jin occidentali fu travolta da 16 anni di lotte intestine che sono passate alla storia come “tumulti degli otto principi”. Le guerre che negli anni 291-306 videro schierati l’uno contro l’altro vari principi di Jin produssero rovine e devastazioni in tutta la Cina settentrionale. Tutto questo aggravato da una grave siccità e da invasioni di cavallette, portarono lo spettro Durata quasi 3 secoli è uno degli aspetti più significativi e caratteristici della storia del Medioevo cinese. La Cina settentrionale e meridionale conobbero un’evoluzione culturale, politica e sociale diversa. Analogie: - sovrapposizione dei popoli barbari ai cinesi i quali poi finirono col fondersi, lingue e culture diverse; fede buddhista; idea di Impero e voglia di rifondarlo. Differenze: Nord Sud Clima asciutto Clima umido e malsano Alimentazione a cereali asciutti, miglio e frumento Alimentazione con riso Più povero Più ricco Più sincretismo Più conservatorismo Costumi più ‘rozzi’ Usanze più raffinate Libertà delle donne Donne meno libere Monogamia Poligamia 2. Istituzioni, economia e società nel Medioevo Istituzioni Sia nel Nord che nel Sud si conservano sul piano formale le istituzioni Han. Nord → le strutture del potere reale si fondavano sull’organizzazione tribale originaria dei “barbari” dominatori. Sud → il governo centrale, rappresentò spesso una semplice facciata, di cui si servivano i vari gruppi di potere, che costituivano un’emanazione delle grandi famiglie. Rimasero le cariche di Grande Consigliere, Maresciallo e Censore (Tre Duchi); ad essi si aggiunsero Grande Precettore. La segreteria imperiale perse il carattere di organo centrale di governo per svolgere funzioni esecutive di collegamento tra il centro e le varie unità territoriali. La Cancelleria era costituita dai più intimi collaboratori del sovrano. Il censorato mantenne le sue funzioni di sorveglianza e controllo. Vennero mantenuti le regioni, governatorati e distretti. In seguito al trasferimento a sud della dinastia dei Jin, numerosi cinesi del Nord conservarono le stesse divisioni amministrative delle aree di provenienza. La distribuzione effettiva del potere in epoca medievale avveniva attraverso l’assegnazione di territori: nel nord ai vari capi tribali che sostenevano la casa regnante, nel Sud: ai potenti locali e ai grandi proprietari terrieri. Solo chi apparteneva agli strati più alti della nobiltà poteva accedere alle alte cariche secondo i Liang. I funzionari erano divisi in “puri” (qing) e “impuri” (zhuo). Solo i primi potevano aspirare ai posti più elevati del governo. In quest’ epoca fu frequente la formazione di eserciti privati. Nel Nord fu diffuso il sistema delle colonia agricole, dove i soldati acquisivano lo status ereditario, coltivavano la terra per mantenersi. Le varie dinastie nel nord avevano un organizzazioni militare di tipo tribale, fondata su truppe non cinesi. Inizialmente i cinesi non potevano accedere alle truppe, ma dopo si pose l’esigenza di integrazione per rafforzare l’esercito imperiale. Sotto i Qi Settentrionali vi erano milizie di guarnigione con sia barbari che cinesi, in base a ciò ogni famiglia doveva mandare un figlio maschio sotto le armi compreso tra l’età di 20 e 60 anni, dedicandosi contemporaneamente ai lavori agricoli e addestramento militare. Economia e società Cao Cao cercò di porre un argine al fenomeno delle migrazioni, legando nuovamente i contadini alla terra per poter rimettere a coltura i terreni abbandonati e per ricostruire le basi fiscali dell’impero. Furono create colonie di stato le cui terre vennero assegnate ai contadini sbandati, dovevano coltivarli ed erano esenti dalle corvée. Con Cao Wei le colonie di stato divennero tenute private ad opera degli stessi funzionari imperiali. Con i Jin, le esenzioni erano estese anche ai familiari, in tal modo s’intendeva stabilire un controllo diretto sulla proprietà fondiaria a fini fiscali e incoraggiare la produzione agricola. Fu la dinastia dei Wei settentrionali a introdurre per la prima volta il sistema della “perequazione agraria” (juntian), che poi divenne il sistema fondiario fondamentale dell’impero unificato. Differente fu il sistema fiscale-agrario delle dinastie meridionali: le grandi famiglie continuarono a dominare la società e l’economia, mantenendo in vita la struttura fondiaria imperniata sulle grandi proprietà. Tali dinastie si volsero verso le regioni meridionali ancora inesplorate, organizzando delle spedizioni contro le popolazioni aborigene che vennero progressivamente private delle loro terre. Fu proprio lo sviluppo dell’attività mercantile a indebolire il potere delle grandi famiglie meridionali, influendo sulla ridistribuzione della ricchezza, a scapito dei grandi proprietari terrieri. Per conservare lo status aristocratico era necessario mantenere il controllo sui canali d’accesso alla burocrazia. 3. La civiltà medievale Il buddhismo La diffusione del buddhismo in Cina è un momento saliente del processo di formazione della civiltà medievale. Le origini del buddhismo sono collegate alla figura di un principe indiano di nome Siddharta Gautama, originario di un piccolo stato situato ai piedi dell’Himalaya. Si ritiene che sia vissuto tra il VI e il V secolo a.C. e nulla è noto riguardo al suo insegnamento originario. Vi sono due filoni del buddhismo antico: il primo è detto Theravada (Dottrina degli Anziani, I secolo a.C.), il secondo Mahayana (Grande Veicolo), testi scritti in sanscrito. Il canone buddhista (Tripitaka “Tre Canestri”) comprendeva un numero notevole di scritture suddivise in tre sezioni: Vinaya (Disciplina), Sutra (Discorsi) e Abhidharma (Scolastica).Secondo la tradizione Gautama, deluso dalla vita spensierata che aveva condotto in gioventù e angosciato dai mali e dalle sofferenze che rilevava intorno a se, avrebbe abbandonato la propria famiglia e sarebbe andato in cerca della verità seguendo l’esempio degli asceti che popolavano in gran numero il mondo religioso indiano dell’epoca. Dopo anni di rinunzie e sacrifici egli avrebbe conseguito l’illuminazione, scoprendo la <<media via>> tra la mortificazione e la gratificazione dei sensi. Per sette giorni sarebbe rimasto sotto un albero godendo la gioia della liberazione, perciò l’albero sarebbe diventato sacro per i buddhisti col nome di <<albero dell’illuminazione>>. Divenuto cosi l’illuminato (Buddha), Gautama si sarebbe recato a Benares dove avrebbe predicato la Dottrina a cinque discepoli. L’insegnamento del Buddha si sarebbe enucleato nelle <<quattro nobili verità>> → la vita era sofferenza, la sofferenza era determinata dal desiderio, la sofferenza poteva essere eliminata, per eliminare la sofferenza sarebbe necessario seguire la pratica del <<nobile sentiero ottuplice>> che comprendeva un aspetto morale (parlare correttamente, agire correttamente, vivere correttamente), un aspetto di disciplina mentale (giusto sforzo, giusta attenzione, giusta concentrazione), un aspetto di saggezza intuitiva (giusta visione e giusta intenzione). Secondo la concezione buddhista, che aveva le proprie radici nel pensiero indiano antico, gli esseri viventi erano condannati a passare attraverso innumerevoli incarnazioni (samsara) che erano determinate dal karma, vale a dire da un complesso di azioni ciascuna delle quali causava automaticamente un risultato, positivo o negativo. Il karma, per i buddhisti è strettamente collegato con l’intenzione → solo con l’intenzione esso sarebbe generato e avrebbe prodotto i suoi effetti. Le reincarnazioni costituivano un processo senza inizio né fine, solo il conseguimento del nirvana avrebbe posto termine a tale processo e determinato la fine delle sofferenze ad esso connesse. Il nirvana non era un concetto definibile a parole finite, essendo di per se infinito e trascendentale, si riferiva da un lato alla condizione conseguita dal <<santo>>, nel corso di una determinata esistenza, attraverso la completa cessazione del desiderio, e dall’altro a una condizione di non-esistenza raggiunta dopo la morte. Una verità fondamentale del buddhismo riguarda la caducità delle cose e la natura non permanente dell’anima individuale: il concetto di caducità intendeva da un lato negare l’affermazione dell’esistenza delle cose e dall’altro la sua semplice negazione, evidenziando invece il loro divenire, è tutto un flusso eterno che si esprime in continue trasformazioni. Il concetto del carattere non permanente dell’anima individuale si esprimeva nella visione di un <<io>> costituito da cinque aggregamenti (corpo materiale, sensazione, percezione, predisposizione e coscienza), i quali erano sottoposti a continui cambiamenti ed erano destinati a disgregarsi al momento della morte (la morte di un essere vivente non avrebbe però posto fine al flusso vitale, ma un altro essere costituito da un’altra combinazione di aggregati che non sarebbe stato lo steso, ma al tempo stesso non sarebbe stato diverso dal precedente, avrebbe ereditato il karma). Secondo il buddhismo Theravada solo chi avesse rinunciato al mondo e si fosse sottoposto alla rigida disciplina delle comunità monastiche avrebbe raggiunto il nirvana. La salvezza era concepita a livello puramente individuale: l’accumulazione di karma meritori non avrebbe potuto essere trasmessa ad altri. L’obiettivo principale dei monaci era lo stato di <<santo>> (Arhat), vale a dire quello di una persona spassionata e priva di desideri impegnata solo a seguire per se stessa la pratica religiosa. Longmen a Luoyang. Le dinastie del Nord post Wei Settentrionali continuarono la politica pro-buddhista. Cambio radicale con i Zhou Settentrionali i quali imposero il confucianesimo come dottrina di Stato, poi taoismo e infine buddhismo. Nel 574 l’imperatore Wu emanò un editto che colpiva sia buddhismo che taoismo, dove tutti i templi e immagini ad esse riferite dovevano essere distrutte e le ricchezze confiscate. Tal politica venne abbandonata dopo la sua morte nel 578. Taoismo Tradizionalmente è stato suddiviso in due grandi correnti: una “filosofica” daojia e l’altra “religiosa” daojiao. Il taoismo finisce con l’acquisire aspetti di negatività o di marginalità nel senso che sotto il suo nome vennero inglobati tutti quegli aspetti e tendenze del mondo culturale cinese che non rientravano nella grande corrente ideologia ufficiale (confuciano e legista) e nella religione buddhista. Un elemento comune all’intero movimento è quello della ricerca dell’immortalità (fisica). Tale elemento era collegato fin dalle origini con le pratiche sciamaniche. Il complesso delle tecniche connesso con questo obiettivo del taoismo deve avere sempre costituto una componente importante della visione generale del mondo. Qin Shi Huangdi credeva che c’era un’isola dove vi era l’elisir per l’immortalità. Elementi taoisti che traevano la loro origine sia dalla speculazione del Daodejing e del Zhuangzi, furono inglobati nell’ideologia di epoca Han. Fin dall’epoca degli Han Occidentali il taoismo appare associato alla medicina e all’alchimia, una serie di pratiche magiche, esorcistiche e geomantiche o Fengshui che serviva aa determinare le correnti aeree (feng) e le correnti acquee (shui) di un luogo, sia per l’orientamento delle tombe per allontanare le influenze maligne. Il primo testo alchemico giunto sino a noi risale al II sec d.C., “Zhouyi cantongqi” I fenomeni dei composti del classico dei Mutamenti. Nel Lunheng di Wang Chong (I sec), vi sono una serie di riferimenti alle pratiche taoiste che assorbivano l’essenza dell’oro o della giada per rendere immortale il corpo. L’astensione dal cibarsi dei cereali era una pratica dietetica molto comune che aveva lo scopo di impedire il nutrimento di vermi che si riteneva dimorassero nel nostro corpo e fossero l’origine della malattia e della morte. Le tecniche respiratorie erano collegate con la credenza che l’uomo avesse origine dal soffio o respiro. La materia primordiale sarebbe infatti costituita da 9 soffi in cui già sarebbero state presenti in potenza le strutture del mondo e dell’uomo. Con la dispersione del caos anche i soffi si sarebbero dispersi: i soffi puri e sottili salirono a formare il Cielo mentre quelli impuri formarono la terra. Gli dei nascevano da quelli puri mentre l’uomo da quelli della terra ma sarebbe stato animato da un soffio vitale: la pura aria che si trovava tra cielo e terra. Altre pratiche volte per l’immortalità erano quelle sessuali e quelle meditative, quest’ultime erano imperniate sulla concezione secondo cui il corpo umano costituiva un microcosmo all’interno dell’universo; con la concentrazione sarebbe stato possibile prendere contatto con le divinità ce vivevano all’interno del corpo, ottenendo da loro l’assicurazione che vi sarebbero rimaste. Il taoismo come religione organizzata fa la sua comparsa verso la metà del III sec d.C. si costituiscono due Centri: uno nel Sichuan e uno nello Shandong. Il primo che aveva a capo Zhang Daoling affermava di avere ricevuto su una montagna da Laozi il titolo di Maestro Celeste e un testo sacro in cui era rilevata la sola dottrina ortodossa. Secondo lui la malattia era il risultato dei peccati compiuti o dal maestro stesso o sai suoi antenati e poteva essere curata soltanto con i sacrifici, la confessione pubblica. L’altro centro era stabilito nello Shandong era quello della Via della Grande Pace (Taiping dao), dal quale avrebbe origine la rivolta dei Turbanti gialli. Nel periodo medievale il Taoismo conobbe un grande sviluppo. Nel III sec due erano le correnti principali: quella del Nord che faceva capo alla setta dei Maestri Celesti, che continuava la tradizione della Dottrina delle Cinque Staia di Riso; quella del Sud univa le pratiche alchimistiche e meditative a pratiche magiche di tipo sciamanico. Un testo di grande importanza del taoismo meridionale è il Baopuzi (Maestro che abbraccia la semplicità), indica una serie di sostanze e di formule utilizzate dai taoisti per conseguire l’immortalità, per volare, per trasformarsi a piacimento, per diventare invisibili, per ottenere la ricchezza, ma costituisce anche una fonte importante per scoperte in campo scientifico- farmacologico. Inoltre al suo interno vi era uno scritto che affermava che l’imperatore non era figlio del Cielo e non era vero che sin dall’antichità vi fosse stato un sovrano. Sotto l’imperatore Taiwu degli Wei Settentrionali, il grande Maestro Kou Qianzhi tentò di fare del taoismo religione di Stato; trasformare le comunità taoiste in centri monastici regolati da una disciplina che era modellata su quella buddhista. Nel sud nel IV sec era stata fondata la sette del <<libro della grande purezza>>, si ebbe un lavoro accurato di raccolta e selezione delle scritture della setta e il tentativo di operare una sintesi tra le diverse correnti del taoismo: un’enfasi particolare venne osta sulle tecniche respiratorie e alchimistiche e soprattutto la meditazione interiore. Tale setta avrebbe continuato a costituire anche in seguito un punto di riferimento importare per la religione taoista. Avrebbe goduto di favori in epoca Tang e avrebbe permesso di esercitare una notevole influenza su numerosi letterati tra cui LI Bai. Nel medioevo, il taoismo iniziò a darsi una vera e propria organizzazione religiosa, con un corpus di testi sacri (Daozong Canone taoista). L’influenza buddhista contribuì a modificare alcune delle loro credenze: gli immortali →santi al servizio dell’umanità, sempre più simili al Bodhisattva; pantheon sempre più ricco di divinità (tra cui Confucio) con a vertice l’Imperatore di Giada; al cielo sarebbero stati contrapposti gli inferni; i monasteri sempre più inseriti nella vita sociale; i sacerdoti avrebbero preso ad esortare il popolo praticare la virtù per sfuggire all’inferno e meritarsi il paradiso. Le due religioni arrivarono a fondersi in un’unica. Un altro aspetto del taoismo è quello che si riallacciava alla più elevata speculazione filosofica e al suo senso profondo della natura e della spontaneità, contrapposte alla rigida organizzazione politico- sociale, caratteristica dell’ideologia ufficiale. Dopo la caduta della dinastia Han, tale aspetto conobbe un nuovo sviluppo, accentuando gli elementi individualistici e talvolta nichilistici; espressione di questa tendenza è il capitolo del Liezi <<Yang Zhu>> in cui viene esaltato il piacere individuale in contrapposizione alle virtù confuciane. La fuga dal mondo, ricerca di un contatto diretto con la natura, intesa come elemento dialettico contrapposto a tutte le manifestazioni pubbliche e alle norme di comportamento connesse con la vita sociale, non solo divennero oggetto di meditazione ma assunsero caratteristiche di uno stato d’animo diffuso, di un modo di sentire che avrebbe avuto riflessi nel campo artistico e letterario. La spontaneità e il rifiuto della politica e di ogni convenzione sociale rappresentarono la tendenza dominante di alcuni gruppi di letterati del III IV sec. In un periodo di gravi sommovimenti politici e sociali, assunsero un distacco dalle faccende mondane, e costituirono dei cenacoli in cui il loro spirito avrebbe potuto liberarsi indentificandosi con l’unità dell’universo, dove sarebbe venuta meno ogni distinzione tra bene e emale, tra giusto e ingiusto, tra ricchezza e povertà. Tale obiettivo poteva essere conseguito mediante le <<conversazioni pure>> che consistevano in raffinate e estemporanee considerazioni sui più vari argomenti. In essere erano importanti il linguaggio, forbito e ricercato, ed il senso estetico, considerati come l’autentica espressione delle emozioni individuali e della sensibilità dei partecipanti. Questo atteggiamento definita lo spirito fengliu (vento e corrente) che spesso era reso con il termine romantico. Il gruppo più famoso fu quello dei Sette savi della Foresta di Bambù, essi si riunivano in un boschetto dove dilettavano a comporre versi, suonare il liuto, a conversare e bere, facevano esperimenti alchimisti. L’amore per il vino, il culto della spontaneità e della naturalezza, il rifiuto di qualsiasi costrizione, divennero per i Sette savi una ragione di vita non priva di forti connotazioni morali. Le nuove tendenze intellettuali sono ravvisabili nella scuola <<neotaoista>> o Scuola della Scienza Misteriosa (xuanxue), essa ebbe i massimi rappresentati in Wang Bi, autore di commenti allo Yijing e al Daodejing, He Yan, Guo Xiang. Il pensiero del periodo Han aveva rivolto l’attenzione alla corrispondenza e alla mutua influenza fra uomo e natura, la scuola xuanxue si pose l’obiettivo di ricercare la realtà umana al di là dei fenomeni naturali. Secondo Wang Bi, il non-essere originario trascendeva ogni distinzione tra i nomi e tra le cose, costituiva pertanto la sostanza originaria nella quale si indentificavano sostanza e funzione. Il concetto di destino veniva ad assumere il significato di <<principio>>, che presiedeva all’unità dell’universo. He Yan sottolineava che il non-essere era senza nome ed al di là delle definizioni e delle forme, mentre Guo Xiang evidenziava il concetto di natura e sulla sua base spiegava quello di non-azione. Inoltre l’esistenza delle cose non deriva da fattori o da agenti esterni, ma era fondata su un principio ad esse intrinseco. Per loro il saggio era colui che si poneva al di sopra di ogni distinzione e contraddizione, agiva senza contrastare il corso delle cose. Per loro il saggio ideale era Confucio che aveva illustrato le più elevate verità nella società umana. Cultura e scienza Durante il periodo medievale, la letteratura e l’arte acquisirono un’autonomia che non aveva precedenti nella storia cinese. Sotto gli Han Occidentali ogni tipo di espressione artistica era legata al potere politico. La celebrazione e la morale erano due aspetti distinti e al tempo stesso correlati che considerava l’espressione dei sentimenti come strettamente funzionale agli obiettivi etico-politici del sistema imperiale. Tutto si riconduceva a valori etici che avevano precise corrispondenze nell’ordine universale. Tali valori etici erano quelli confuciani e il confucianesimo lasciò un’impronta sulla produzione letteraria Han, il tentativo degli Han era di creare una burocrazia culturalmente omogena, composta da funzionari la cui formazione era fondata sui Classici e doveva contribuire a ridurre i margini di autonomia di qualsiasi espressione letteraria. Sotto gli Han orientali, il sistema ideologico ebbe una crisi. Un crescente pessimismo che rifletteva la progressiva perdita di fiducia in una visione che facevo dell’impero il perno dell’organizzazione sociale e dell’ordine naturale. Dopo la caduta degli han le nuove tendenze ideologiche della spontaneità e individualità non poterono avere effetti in campo letterario ed artistico. Nasce cosi la critica letteraria la quale da un lato tentò una CONTATTI? Bisogna riflette sui contatti tra cinesi e occidentali.Ma prima bisogna comprendere il ruolo centrale di ALESSANDRO MAGNO(356-323 a.C): nel 329 a.C fondò un insediamento greco nella città di ALEXANDRIA ESKATE in Tagikistan→ Seleucidi e regno greco-bactriano→il regno di eutidemo I (fra il 230 e il 200 a.C):da cio nacquero i regni greco balcani (regni che mostravano questa componente greco ellenistica).Furono fatte delle spedizioni in questo secolo creando i primi contatti tra Cina e mondo occidentale attorno al 200 a.C.Lo storico greco Strabone scrive che “estesero il loro impero lontano fino ai Seri e ai Frini”. Quando arriva in asia centrale(tagikistan), in asia centrale c’erano i nomadi, quindi questa minaccia proveniente da alessandro magno e dal suo impero, provoca a questi nomadi il fatto che si spostano e si spostano più in cina.Motivo per cui l’imperatore Wudi spedisce ZHANG QIAN in asia centrale : il suo obiettivo era allacciare il rapporto con la popolazione yuezhi cosi da unirsi con i cinesi e combattere contro gli Xiongnu. ZHANG QIAN: nel 130 a.C relazioni diplomatiche con gli Yuezhi e poi ritorna in cina.Durante questo percorso Zhang qian viene imprigionato 2 volte dai Xiongnu;i xiongnu(nel frattempo erano riusciti a sconfinare gli yuezhi), infatti questi li vedevano come nemici.Ma zhang qian riusci a sposarsi con una fanciullia dei xiong nu e dall’altro a ottenere fiducia; nel frattempo si era creato un sistema di fondamentale importanza il sistema del “tributo”. Si va a stipulare un Sistema tributario tra cinesi e xiongnu, quindi è un sistema basato sulla possibilità che si mantengano rapporti diplomtici,equilibrati tra cinesi e nomadi, pagando i nomadi con diversi oggetti di lusso tra cui la seta; oltre la seta anche donando una fanciulla cinese→quindi da un lato vogliono sottolineare la loro inferiorità, e dall’altro →estensione della stirpe cinese perchè nell’ottica dei xiongnu era prestigio avere una fanciulla cinese che era il canone di bellezza (vogliono considerare il barbaro sullo stesso livello dei cinesi),dall’altro lato dando la seta i nomadi commerciano questa seta, la commerciano e i cinesi si fanno “pubblicità”, quindi tutti riconoscono il prodotto,la sua qualità, pechè questa seta gira e arriva fino a Roma.Quando zhang qian arriva in queste zone viene a conoscenza di questa via della seta, che era un commercio florido e quando lui ritorna nella capitale,inizia ad interessarsi di queste zone per avere il controllo commerciale della via della seta.Durante questo periodo si va a formare LA VIA DELLA SETA. Tra il II e il I sec A.C. grazie a guerre vittoriose e conquiste territoriai,si intensificarono,lungo le direttrici centro-asiatiche, i contatti commerciali di quella che,in tempi recenti, fu ribattezzata “via della seta”, oggetto di studi e ricerche da oltre cento anni: è un trait d’union ininterrotto,un importante collante culturale ed economico, che fece fiorire il commercio tra i continenti EUROAFRO-ASIATICI.(tra est e ovest circolano oggetti, marco polo poi riprorrerà la via della seta)(es: polvere da sparo degli arabi attraverso la via della seta arriva qui in occidente). Ne 97 è sata fatta questa campagna,Ban chao→viene inviato per questa campagna contro i xiongnu spingendosi a ovest fino al Mar Caspio,raggiungendo il territorio della Partia.Mandò un inviato di nome GAN YING che aveva avuto il compito di raggiungere DA QIN( impero romano) ma in realta arrivò solo fino al mar nero.Testimonianze nei testi cinesi per quanto riguarda la descrizione dell’impero romano per i cinesi.Tra impero romano e cinese però non avvenne mai un contatto diertto,perchè in mezzo c’erano i Parti,loro pongono questa barriera perchè si arricchivano(perchè prendevano gli oggetti della via della seta e li rivendevano all’impero romano, quindi se la cina aveva contatti con l’impero romano i parti avrebbero perso questa occasione di fare da tramite). IMPERO HAN STRUTTURA: • A capo del governo→ imperatore piu tre duchi dai quali dipendevano il grande maresciallo (sezioni militari),la segreteria imperiale(durante il regno di wudi era affidata nelle mani degli enuchi),il gran consigliere (dipendevano i nove dignitari che durante gli han occidentali ebbero funzioni ministeriali) e il grande censore (sezioni del censorato, con funzioni ispettiva). • I funzionari→ scelti 1) per merito(attraverso gli esami) 1) per censo o versando una somma(classe aristocratica perchè se lo poteva permettere), 2) per segnalazione (previo esame presieduto dall’imperatore che ne accertasse il livello culturale).Con il tempo la figura del funzionario cambiera perchè si darà importanza al sistema degli esami imperiale mentre scompariranno gli altri due(censo e segnalazione). DECADENZA DEGLI HAN →è generata da due rivolte Nel 184 a.C→ 2 grandi rivolte 1) Alle frontiere Xiongnu,Xian bei e proto-tibetani Qiang premevano o insorgevano 2) si arrivò alla rivolta dei turbanti gialli (che ha una base taoista, quindi ideali taoisti,uguaglianza universale,ritorno alla pace,abolizione della ricchezza, e religione concepita come cura anche delle malattie e ideali verso una nuova era.Divinità adorata→HUANGLAO: sincretismo tra il mitico imperatore Giallo e Laozi. Sedate le rivolte→ si distinguono dei generali che entrano in lotta tra di loro per la supremazia: chi sarebbe stato legittimato ad esautorare la dinastia degli Han? Nel 196 il generale CAO CAO costrinse l’imperatore a trasferirsi a Xuchang nello Henan→Tripartizione del potere tra i generali piu influenti:Cao cao al nord, Liu bei, membro di un ramo cadetto della famiglia imperiale nel Sichuan e Sun Quan al sud.Nel 208 Cao cao compì l’estremo tentativo di riunificare il paese→ ma muore nel 220 e suo figlio CaoBei fonda il regno WEI. Nel 221 Liu bei fonda il regno SHU e nel 222 Sun Quan fonda quello di Wu→periodo dei tre regni (SAN GUO); uno scenario molto diverso rispetto a quello della dinastia Han. Il pensiero confuciano Confucianesimo: Dottrina etico-morale che contempla una particolare concezione del mondo e dei rapporti sociali. - Interdipendenza tra CIELO-NATURA.SOCIETA’ UMANA - Tradizione: società ordinata ed armoniosa. - RETTIFICA DEI NOMI. → ogni individuo deve avere la consapevolezza del ruolo nei confronti della società e deve essere partecipe in base al proprio ruolo. Include un forte senso di rispetto che la popolazione stessa deve avere nei confronti del proprio stato e della propria comunità. - SAGGIO → uomo nobile. Saggio nel senso di essere in grado nel sapersi muovere agendo in maniera armonica per il bene dell’altro. Il pensiero confuciano piò essere sintetizzato come segue: - Senso dell’umanità; - Spirito rituale; - Senso della giustizia; - Reciprocità; - Pietà filiale; - Lealtà; - L’uomo di valore; - Dottrina del mandato del cielo (l’imperatore deve portare l’armonia tra cielo e terra). Il mandato celeste è il mezzo con cui l’imperatore dimostra di essere tale. La società confuciana si basa su 5 rapporti fondamentali Le 5 relazioni (5 rapporti di diritti/doveri fondamentali per l’essere umano e la società) sono una manifestazione pratica della rettificazione dei nomi: 1. Padre-figlio (virtù della pietà filiale) 2. Fratello maggiore-fratello minore (rispetto per i superiori) 3. Principe-suddito (virtù della giustizia) 4. Marito-moglie (virtù della distinzione) 5. Amico-amico (virtù della fedeltà) Il rispetto per genitori e maestri è il punto di partenza di ogni riflessione morale: dalla pietà filiale cominciano il buon governo e l’ordine all’interno della società. Per ciascuna di queste relazioni, Confucio prevede delle chiare norme comportamentali e l’esercizio di determinate virtù, che, se rispettate, comportano il raggiungimento dell’ordine sociale. Confucianesimo e impero -Dinastia Qin (221-206 a.C.): il primo imperatore cinese Qin Shi Huang (260-210 a.C.), nel 213 a.c. condannò al rogo tutti i libri che trattavano di argomenti non affini, tra cui i testi confuciani. - Dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.) Gaozu, di origini umili, (256-195 a.C.) fece pellegrinaggio al paese natio di Confucio che fu un segnale chiaro poiché voleva segnalare la volontà di riconoscere ciò che doveva essere il modello di riferimento della società cinese. - Nel 191 a.C. l’imperatore Huidi (210-188 a.C.) revocò il decreto di distruzione dei libri. - Nel 136 a.C. l’imperatore Wudi (141-87 a.C.) proclamò il Confucianesimo ideologia statale ed è da questo momento che il confucianesimo acquisisce un ruolo centrale nell’impero cinese e diventa una dottrina molto importante perché incentrata sui valori cinesi, sul concepire il passato come strumento sociale. - Nel 124 a.C. venne fondata la prima università nel mondo, la Grande Accademia Imperiale dove vengono conservati testi più importanti della storia e civiltà cinese. Il confucianesimo si trasforma da una dottrina ad una ideologia statale che ha un ruolo educativo basato sulla morale. CAPITOLO 4. LA RICOSTRUZIONE DELL’IMPERO CENTRALIZZATO La dinastia Sui e Tang: gli avvenimenti Nel 589, Yang Jian, il fondatore della dinastia Sui, riunificava l’impero oltre dopo due secoli e mezzo di divisione (caduta Jin occ.). L’impresa realizzata da lui rappresentava la conclusione di un processo iniziato fin dall’epoca degli Wei Settentrionali. Le dinastie del nord avevano creato presupposti organizzativi, economici e militari per ricostruire l’impero centralizzato. Sul piano politico fu l’aristocrazia sino-barbarica del Nord-Ovest l’artefice principale della riunificazione: da essa provenivano gli imperatori dei Zhou Settentrionali, gli imperatori Sui, e i Tang. La dinastia Sui (581-618) Salito al trono Yang Jian iniziò i preparativi per la conquista dei territori meridionali. Prima di sferrare l’attacco decise di consolidare il suo potere a Chang’an ed affrontare i complessi problemi connessi con la frontiera settentrionale. Nel corso del IV secolo, dalle steppe era giunta una tribù (Turchi), la quale si estendeva dalla Manciuria fino ai confini con la Persia, ed aveva due centri uno ad oriente nella Mongolia e uno ad occidente, nel Turkestan occidentale. Fino ad ora si erano mantenuti buoni rapporti con le alte dinastie, però il governo Sui riuscì senza armi, a minare il potere dei Turchi Orientali e scacciare le minacce di quelli occidentali. Nel 587 Yang Jian eliminò lo Stato dei Liang Posteriori e l’anno dopo la dinastia Chen. Le operazioni militari per la conquista dell’ultimo degli Stati del sud furono rapide. Più lenta e difficile doveva essere l’integrazione all’interno dell’impero Sui di territori che per secoli avevano conosciuto un’evoluzione politica e culturale distinta da quelle delle regioni settentrionali. Egli assunse un atteggiamento clemente nei confronti dell’aristocrazia del sud: la capitale venne rasa al suolo, l’ex sovrano con tutta la sua corte trasferiti al nord. Nel 590 scoppiano una serie di rivolte in numerose località del sud e diversi funzionari Sui vennero trucidati. Annientati i ribelli, fu il figlio di Yang Jian, Yang Guang, ad assumere il compito di riportare la tranquillità nella regione. Fece edificare un’altra capitale, Jiangdu, e si adoperò per stabilire stretti rapporti con la chiesa buddhista locale. Fece costruire due monasteri taoisti, e invitò i più noti studiosi e letterati del Sud a insegnare e scrivere sotto la sua protezione. Nel corso dei nove anni trascorsi a Jiangdu come governatore, colui che sarebbe stato bollato dalla storiografia ufficiale come un tiranno dissoluto diede senza dubbio un contributo al processo di integrazione dei popoli meridionali. Salito sul trono alla morte del padre nel 604, egli completò l’opera costruendo il Canale Imperiale. Esso comprendeva 3 sezioni: La Prima→ collegava la regione di Luoyang con Shanyang; La Seconda→ dalla sponda opposta dello Yangzi di fronte a Jiangdu e si spingeva fino all’odierna città di Hangzhou; la Terza→ collegava l’area di Luoyang con quella di Pechino. Complessivamente il canale era lungo 2500km, dava vita a una rete di vie navigabili che assicurava al governo centrale le risorse di tutte le aree produttive dell’impero e permetteva il rifornimento degli eserciti nella difesa delle frontiere settentrionali. Il Canale imperiale era il simbolo della riunificazione, in quanto il sud appariva collegato al nord. Yang Guang volle anche edificare una seconda capitale a Luoyang per il controllo della dinastia sulla Pianure Centrale. Intraprese una politica estera, volta ad estendere il sistema del tributo a tutti i paesi confinanti. Anche nei confronti dei Turchi sviluppò la politica iniziata dal padre: l’obiettivo era da un lato di impedire che essi stringessero alleanze con gli altri gruppi tribali e dall’atro di servirsi di loro per combattere dei potenziali nemici. Nonostante l’apparente assoggettamento dei Turchi Orientali, la frontiera settentrionale rimaneva il problema fondamentale della dinastia. Fu proprio per evitare che si creassero le condizioni di un’alleanza in funzione anti- cinese tra i Turchi Orientali e il regno di Koguryo. Egli organizzo tre spedizioni contro Koguryo negli anni 612-614, ma senza successo. Le spese ingenti sostenute e l’umiliazione subita suscitarono le prime ribellioni all’interno dell’aristocrazia Sui. Ad esse si aggiunsero le rivolte popolari, mosse dalle richieste di lavoro obbligatorio e imposte straordinarie. Anche i turchi orientali si ribellarono apertamente e nel 615 furono sul punto di catturare lo stesso imperatore, nel 616 Yang Guang si recò con la sua flotta a Jiangdu, la capitale del Sud; due anni dopo avvenne assassinato dal figlio dei suoi migliori generali. L’ascesa della dinastia Tang nel palazzo imperiale alla testa di 500 guardie, portando con se l’ex imperatore e attuale erede al trono. I fratelli Zhang vennero giustiziati sul posto, e l’imperatrice fu costretta ad abdicare. Si aprì cosi una nuova fase caratterizzata da conflitti all’interno della corte e da una degenerazione della situazione politica. Sotto Gaozong venne portata a soluzione la questione coreana, il quale nel 660 intraprese un’azione coordinata con il regno di Silla. Le truppe dei Tang e Silla attaccarono il regno di Paekche (alleato di Koguryo), a seguito della situazione creata nello stato di Koguryo, nel 666, l’esercito imperiale diede inizio a una campagna vie mare e terra. Nel 668 la capitale di Koguryo venne occupata e il sovrano venne trasferito a Chang’an. Il tentativo dei Tang di stabilire un controllo sul territorio coreano non ebbe comunque successo. Nel 676 la sede del Protettorato Generale coreano dovette essere trasferita a Liaodong. Nel giro di pochi anni Silla sarebbe riuscito ad annettere l’intero territorio di Paekche e le regioni meridionali di Koguryo, realizzando l’unificazione della Corea. Sia Silla che Bohai (uno stato), subirono l’influenza culturale dei Tang: le loro istituzioni erano modellate su quelle cinesi, cinese era la lingua scritta di cui si serviva la loro classe dirigente. Attraverso la Corea il modello culturale dei Tang fu trasmesso in Giappone. Dopo la morte di Taizong, si era profilata una minaccia dei Turchi occidentali i quali vennero divisi in due federazioni rivali, entrambe tributarie della corte Tang. L’impero Tang si spingeva fino alla frontiera persiana: difficoltà logistiche e di approvvigionamento rendevano tuttavia il dominio cinese sui nuovi territori estremamente labile e nel giro di pochi anni sarebbero sfuggiti al potere Tang. In questo periodo l’affermarsi della potenza tibetana era destinata a porre sempre più in pericolo la presenza cinese in Asia centrale. Negli anni 660-663, i tibetani presero possesso dell’area intorno al kokonor e giunsero a minacciare i territori del Gansu. Nel 670 un esercito cinese venne sconfitto da essi; i Tang non riuscirono però a impedire che essi si consolidassero le loro posizioni e che si espandessero verno il Sichuan Occidentale e Yunnan. Anche la frontiera settentrionale tornò ad essere un problema per i Tang a partire dal 679. Alcune tribù dei turchi orientali si ribellarono nel nord dell’odierna provincia dello Shanxi. Da allora si ebbero continue incursioni lungo i confini e l’imperò poté far fronte solo attraverso l’instaurazione di un sistema di difesa costoso. Un’altra minaccia si profilò a nord-est, a seguito della ribellione del popolo proto mongolo dei Qidan. Quest’ultimi erano stati incorporati da Taizong nel Protettorato generale di Songmo e da allora sembrava avessero accettato al sovranità cinese, Nel 696 le forze imperiali furono cacciate dalla Manciuria meridionale e l’Hebei venne invaso. I qidan furono respirnti l’anno successivo anche grazie all’appoggio fornito dai turchi ai cinesi. Il regno di Xuanzong (705-720) e la rivolta di An Lushan(755) In seguito alla caduta del regno Wu nel 705, Zhongzong tornò sul trono. La corte fu dominata non solo dall’imperatrice Wei ma anche dal suo amante Wu Sansi. L’imperatrice cercò di imporre la figlia erede al trono e ricorse a una serie di abusi per arricchire la propria famiglia, come la vendita delle cariche ufficiali. Nel 710 l’imperatore morì. Il tentativo operato dall’imperatrice Wei, di rinnovare l’esperienza di Wu Zhao fu stroncato dalla figlia di Wu Zhao, Taiping e da Xuanzong. Con un colpo di stato essi eliminarono l’imperatrice Wei e posero sul trono Ruizong. Nel 710 Xuanzong fu nominato principe ereditario. Nel 712, Ruizong abdicò a favore del figlio Xuanzong ma mantenendo il titolo di Supremo Imperatore in Ritiro; dietro di esso c’era anche Taiping che cercava di limitare il potere di Xuanzong, la quale però poi venne sgiudiziata. Aveva inizio così il regno più lungo della dinastia Tang. E’ possibile individuale una serie di momenti del regno di Xuanzong: 1. Periodo legato ai Grandi Consiglieri Yao Chong e Song Jing. Realizzazione di una serie di riforme che interessavano il settore istituzionale e fiscale. Nel settore istituzionale vi fu il processo di fusione della Cancelleria e della Segreteria, le quali si trasformarono in un organismo responsabile della formulazione delle linee generali della politica imperale e dell’esame della legislazione nel suo complesso; tale organo era alle dipendenze di un piccolo gruppo di Grandi consiglieri, chi era primo ministro, chi aveva il compito di riunificare la burocrazia in un unico corpo, il Censorato venne riorganizzato in un unico ufficio. Un’altra preoccupazione del governo riguardava la selezione dei funzionari: l’obiettivo era quello di eliminare qualsiasi frattura fra funzionari centrale e locali, per questo fu fatto un editto in base al quale i funzionari locali avrebbero dovuto essere selezionati nella capitale tra le persone più dotate. I risultati furono insoddisfacenti che un buon numero di essi vennero rinviati alla loro regione d’origine. Un altro impiego importante di quello della codificazione delle Leggi. Yao Chong presiedette una commissione con l’incarico di rivedere tutti gli statuti, i regolamenti e le ordinanze che interessavano questioni amministrative. I risultati della commissione vennero pubblicati ed assunsero il titolo di <<Primi statuti del periodo Kaiyuan>>, l’opera venne portata avanti da Song Jing il quale si occupò della codificazione delle leggi amministrative e penali. Il risultato fu un’altra opera <<statuti successivi del periodo Kaiyuan>>. Per gli aspetti finanziari e fiscali due erano gli aspetti preoccupanti: l’approvvigionamento della capitale Chang’an, e la sensibile diminuzione della popolazione registrata ai fini fiscali che aveva determinato la diminuzione delle entrate statali. Per risolvere il problema fiscale, il governo non poté adottare misure radicali, ma dovette limitarsi ad alcuni provvedimenti parziali: limitare al massimo il numero della <<assegnazioni di sussistenza>> attribuiti alla nobiltà. Una misura importante riguardò i granai imperiali per la calmierazione dei prezzi e quelle detti di giustizia. Per quanto concerne i primi, un editto ordinò che venissero costruiti in ogni regione dell’impero, riguardo ai secondi venne vietata la pratica di considerarli come uno strumento di semplice esazione fiscale; i cerali raccolti non vennero più inviati a corte ma conservati in loco affinché servissero per soccorrere la popolazione in caso di calamità. Durante questa prima fase assistiamo alla <<pacificazione>> della frontiera il quale deve essere collegato con un fattore concernente la riorganizzazione dell’intero sistema militare, tale processo aveva avuto inizio ancor prima dell’ascesa al trono di Xuanzong. In passato la difesa delle frontiere era affidata a guarnigioni sotto il controllo dei funzionari locali. Ogni volta che vie r auna crisi veniva mobilitato un esercito; il comandante veniva nominato di volta in volta dal governo solo per la durata della campagna. I frequenti scontri avvenuti durante il VII secolo avevano richiesto una mobilitazione costante delle truppe. Inoltre si affermò il costume di nominare dei Governatori militari che avevano l’incarico di organizzare l’intero sistema di difesa e di presiedere al comando dell’intero complesso delle guarnigioni e delle truppe che vi erano stanziate. Gradualmente esso finì col ricoprire contemporaneamente anche gli incarichi di carattere civile. 2. La seconda fase ha inizio con la caduta di Song Jing nel 720. Gli anni seguenti videro il progressivo acuirsi di una contraddizione in seno al governo tra li esponenti del corpo di funzionari entrati nell’amministrazione attraverso gli esami imperiali e i rappresentati dell’aristocrazia del Nord- ovest. Il principale rappresentate del primo gruppo era Zhang Yue il quale divenuto grande consigliere e ministro della guerra, cercò di portare avanti la politica di riorganizzazione dell’apparato burocratico. La cancelleria- segreteria vide il ridursi dei componenti mentre un peso crescente venne assunto dalle accademie imperiali, cui erano affidati i compiti di redigere gli editti e di formulare le politiche governative. L’aristocrazia del Nord-ovest ebbe i suoi massimi rappresentati in Yuwen Rong e Li Linfu. Questo nuovo governo adottò una serie di misure sul reclutamento dei funzionari, che da un lato miravano ad esercitare più controllo sull’apparato locale, e dall’altro dovevano limitare il peso dei funzionari forniti di titoli accademici. Venne introdotto un sistema di nomina fondato sull’anzianità e fu incoraggiato l’ingresso nella burocrazia ufficiale del ceto impiegatizio sotto il diretto controllo del potere centrale. In questo periodo grazie a dei consiglieri fu possibile agli studenti dotati provenienti dalle scuole locali di accedere ad una delle accademie della capitale. 3. Con l’ascesa di Li Linfu si ebbe la terza fase del regno, la quale viene criticata dalla storiografia ufficiale. In questo periodo il sistema dei Governatori Militari si era consolidato; la grande maggioranza delle forze armate era ormai concentrata nelle regioni di frontiera. Nel 737 un editto stabiliva che tutti i soldati delle regioni di frontiera avrebbero dovuto essere assoldati in modo permanente tra coloro che erano idonei e accettavano di servire l’impero. L’istituzione del volontariato segnava la fine pressoché definitiva del sistema delle milizie. Gli ultimi anni del regime di Li Linfu videro contrasti tra varie fazioni aristocratiche le quali contribuirono a indebolire il potere centrale. Nel 751 tutte le regioni si trovavano sotto il comando di generali non cinesi. Il più potete era An Lushan, di origine metà sogdiana e metà turca, sotto il quale erano poste due importanti regioni militari, Pinglu e Fanyang, nel Nord-est. Nel 745 vi fu un ulteriore fattore di instabilità dato dalla relazione tra l’imperatore Xuanzong e Yang Yuhuan, questa storia sarebbe divenuta uno dei soggetti preferiti della narrativa popolare e del teatro nelle epoche successive. L’arrivo della nuova consorte era destinato a provocare uno sconvolgimento in seno alla corte e causa del sostegno fornito dall’imperatore ai suoi parenti e protetti. Tra questi c’era il figlio di un piccolo funzionario, Yang Guozhong. Egli intraprese una lotta contro Li Linfu per scacciarlo dal potere, bel 752 Li Linfu morì e Yang Guozhong divenne grande consigliere. L’inesperienza del Primo ministro era destinata ad incidere negativamente sulla sua evoluzione. Dal 736 le forze imperiali si resistenza e nel 879 presero Canton dove migliaia di musulmani e cristiani vennero trucidati. Proseguirono verso Chang’an dove Chao si proclamò imperatore e fondò la nuova dinastia Qi. Il governo per contrastarli raccolse tutte le forze più l’aiuto dei Turchi Shatuo. Huang Chao non seppe dare comando alle sue truppe che ben presto lo abbandonarono. Zhu Wen, un generale ribelle e il generale turco li Keyong, furono fra i più importanti personaggi che emerso sulla scena politica dopo la repressione della rivolta egli nel 896 stabilì un’alleanza con il primo ministro Cui Yin, il cui obiettivo principale era l’eliminazione degli eunuchi. Zhu Wen attuò un massacro su larga scala di tutti gli eunuchi. Nel 904 dopo aver assassinato l’imperatore Zhaozong, egli pose sul trono un imperatore fantoccio Zhaoxuan. Nel 907 Zhu Wen si proclama imperatore fondando la dinastia Liang, nota come Liang Posteriori con capitale a Kaifeng. LE ISTITUZIONI E IDEOLOGIE DEL NUOVO IMPERO CENTRALIZZATO Le istituzioni della dinastia Sui Al vertice dell’amministrazione c’erano i Cinque Uffici: Consiglio degli affari di stato, segreteria e Cancelleria. Dal consiglio degli affari di stato dipendevano i Sei Ministri (Personale, riti, guerra, pene, finanze e opere pubbliche), ognuno dei quali era diviso in sezioni. Al suo capo c’erano: Un Presidente, vicepresidente che insieme ai ministri costituivano le 8 autorità. La segreteria aveva il compito di vigilare i memoriali inviati all’imperatore dai funzionari, mentre la cancelleria collaborava con l’imperatore per la stesura delle risposte ai memoriali e nella formulazione della politica. Accanto a questi tre uffici, c’erano anche L’Archivio di Palazzo e l’Amministrazione di Palazzo, i quali si occupavano della compilazione di opere storiche ed accademiche sottoposte alla supervisione imperiale e del controllo degli esami per il reclutamento dei funzionari, forniture per la casa imperiale. Le funzioni di controllo erano svolte da tre organi centrali: Censorato presieduto dal Grande censore, Ufficio dei ricevimenti accoglieva e faceva indagini sui visitatori, Tribunale degli ispettori che conduceva investigazioni nell’aria della capitale. I Sui mantennero gli uffici dei Nove Dignitari (le Nove corti), cui si aggiunsero 4 direzioni con ognuno un carattere specifico: Direzione degli Edifici di Palazzo, Direzione dell’istituzione (università imperiale, scuola figli di stato, scuola quattro porte, scuola calligrafia, scuola di matematica), Direzione per le manifatture imperiali e Direzione della Acque. Mantenuta la divisione delle regioni, governatorati e distretti con a capo i rispettivi Ispettori, Governatori e Magistrati di distretto. Nelle campagne la popolazione era organizzata in villaggi e borghi. L’organizzazione militare era basata sulle milizie. Nel 590 abolita la differenza tra famiglie militari e civili, il sistema venne esteso all’intera popolazione, addestrati in una serie di guarnigioni locali. Dai corpi di guardia provenivano le guardie di palazzo e le truppe impegnate nella campagne militari. I Sui riportarono l’intero apparato burocratico sotto il diretto controllo del governo centrale. Venne ristabilita la nomina in base alla quale un funzionario non poteva prestare servizio nella sue regione di origine. Negli anni successivi vennero organizzati altri tipi di esami per l’attribuzione dei titoli di mingjing (esperto nei classici) e jinshi (studioso introdotto). L’esami più importante era quello per il titolo di xiucai, che richiedeva conoscenze più ampie. Il loro obiettivo era quello di favorire l’ingresso di persone dotate e capaci. L’impero rimase fondamentalmente aristocratico. L’accesso alle cariche burocratiche era consentito anche agli allievi delle scuole della capitale e potevano avvenire per privilegio ereditario. Sotto i Sui l’aristocrazia si articolava prima in 9 gradi, che vennero ridotti a 3 dall’imperatore (Principe, Duca e Marchese), Gli zii, fratelli e figli dell’imperatore avevano il titolo di <<Principi imperiali>>. Nell’anno di fondazione della dinastia venne promulgato un nuovo codice che recepiva elementi della tradizione giuridica settentrionale e meridionale. A livello locale la giustizia era amministrata direttamente dai funzionari della circoscrizione, mentre i casi più gravi andavano sotto il Censorato. Una suprema corte di Giustizia, formata da esperti e da alti dignitari, fungeva da corte di appello e proponeva la sentenza all’imperatore, cui spettava l’ultima decisone. Le istituzioni della dinastia Tang Al vertice dell’apparato governativo c’erano i Tre Uffici: consiglio affari di stato, cancelleria e segreteria. La direzione era affidata a due Vicepresidenti. I sei Ministri, erano divisi in 3 gruppi in base alla loro importanza: 1. Personale e Guerra; 2 finanza e delle pene; 3. Riti e opere pubbliche. Sia la Segreteria che la Cancelleria erano dirette da un presidente e da due vicepresidente. Al di sopra dei tre uffici c’era un organo costituito di norma dai loro Presidenti e vicepresidenti, aveva il compito di dettare le linee guida della politica imperiale. Funzioni di sempre maggiore prestigio erano svolte al vertice dell’amministrazione degli Accademici, essi ricoprivano cariche ufficiali ma potevano essere consultati dall’imperatore durante la stesura dei documenti ufficiali o per altri incarichi di fiducia, l’Imperatrice Wu si rivolse molto spesso a loro per non dipendere dal vertice burocratico. Il Censorato era presieduto dal Grande censore, con due Vice; al censorato facevano capo 3 sezioni: centrale, di palazzo e di investigazione. Il governo centrale comprendeva le 9 Corti e 5 Direzioni (in più direzione per gli armamenti). Sotto la Direzione dell’educazione c’erano 7 scuole. Per quanto riguarda l’amministrazione locale, i Tang ripreso l’organizzazione a due livelli introdotta dai Sui. L’unità più piccola rimase il distretto diviso in sezioni. Per indicare il livello superiore viene usato il termine Zhou che viene tradotto come Prefettura, in quanto la circoscrizione ad esso corrispondente era molto più ridotta nelle dimensioni rispetto alle regioni dell’epoca Han. A suo capo c’era il Prefetto. I distretti erano divisi in 7 categorie in relazione alla loro importanza. Per coordinarle vennero raggruppate in dieci regioni, le quali non avevano una propria amministrazione ma erano assegnate a un commissario il quale sorvegliava e supervisionava sulle prefetture e distretti. Le regioni furono portate da 10 a 15 con a capo dei commissari di sorveglianza. Alle frontiere vennero create delle regioni militari. Dopo la rivolta di An Lushan, la struttura amministrativa dell’impero conobbe importanti mutamenti. La centralizzazione realizzata nel primo periodo Tang si trovò ad essere limitata da un nuovo tipo di divisione militare-amministrativa, che comprendeva più prefetture. Mentre i funzione delle prefetture e distretti rimanevano di nomina governativa, il personale ammnistrativo e militare veniva nominato dal Governatore. In genere era formato da letterati che avevano superato gli esami. L’organizzazione militare era imperniata sulle milizie. Si era previsto che per ogni sei famiglie, venissero arruolati un soldato all’età di 21 anni. I soldati erano distribuiti in guarnigioni (800-1200 soldati), al loro capo vi era un Comandante. Le truppe della capitale della capitale si dividevano in un comando meridionale e in uno settentrionale, dai quali dipendevano le armate. Nel secondo periodo Tang le guarnigioni erano formate da volontari. La decadenza del sistema delle milizie fu all’origine della formazione di eserciti professionali regionali, legati ai loro comandati. In questo periodo Tang si andò sviluppando un sistema di reclutamento dei funzionari attraverso gli esami. I funzionari provisti di titoli accademici finirono col monopolizzare le cariche più elevati. L’ascesa di questo nuovo strato di funzionari che appartenevano a un rango non elevato, determinò la nascita di un nuovo rapporto tra l’imperatore e i suoi ministri, essi però non influivano a livello decisionale ma solo attraverso il ricorso a motivazioni di ordine etico e culturale. Basi per l’evoluzione del sistema burocratico. Gli esami si tenevano una volta l’anno e potevano essere di venti tipi diversi (esperto di classici, studioso introdotto) altri esami come abilità calligrafica, conoscenze matematiche, giuridiche. Il numero dei candidati era fissato di volta in volta dal governo. Il superamento degli esami dava lo status di funzionario. I funzionari si dividevano in nove gradi→ 30 classi→ stipendio in base al grado→ 12 gradi di merito per titoli onorifici non ereditari. I titoli di nobiltà comprendevano Principe, Duca, marchese, Conte, Visconte, Barone. Nel 653 i Tang pubblicarono l’edizione definitiva di un Codice in 501 articoli raggruppati in 12 sezioni, il più antico Codice cinese che ci sia giunto nella sua interezza. L’ideologia imperiale e i rapporti tra Stato e comunità religiose sotto i Sui e i Tang. La ricostruzione dell’impero centralizzato si accompagnò al tentativo di rielaborazione di un ideologia di Stato. Nei periodo Sui e Tang esistevano delle religioni organizzate con propri contenuti dottrinari ormai consolidati. Con i Sui, venne compiuto un primo tentativo di intervento sull’ideologia, che appariva collegato con la loro volontà di richiamarsi alla tradizione imperiale Han. L’unificazione del territorio cinese sotto un'unica dinastia imponeva un nuovo atteggiamento nei confronti del problema ideologico. L’aspetto più significativo fu il ritorno a una serie di idee, pratiche rituali e di valori del confucianesimo. La tradizione confuciana era rimasta però soffocata da nuovi valori e da nuovi atteggiamenti ideologici che erano andati sviluppandosi con la diffusione del buddhismo e del taoismo. Con i sui da un alto abbiamo la ripresa di una serie di trazioni del confucianesimo, dall’altro abbiamo l’utilizzazione di contenuti dottrinari buddhisti in funzione del consolidamento del potere imperiale. Gli imperatori sui si mossero su entrambi i piani. Le tradizioni confuciane furono quelle connesse con il simbolismo rituale che aveva legittimato gli Han il potere imperiale. Il richiamo agli Han nell’attribuzione alla dinastia della virtù del Fuoco e associazione al colore rosso. Un’altra tradizione era quella relativa ai principi morali, intesi come presupposto indispensabile per l’edificazione di una società ordinata. Una l’inizio della reazione confuciana contro il buddhismo. Lo studio dei classici aveva contribuito alla graduale scoperta di quelli che erano considerati i fondamenti della civiltà cinese. Il cosmopolitismo dei Tang aveva subito un duro colpo a causa della chiusura delle vie commerciali con l’Asia centrale e i crescenti problemi economici della dinastia portavano a guardare con sospetto i popoli barbarici soprattutto gli Uiguri. I templi manichei protetti da essi erano divenuti il centro di raccolta di copiose ricchezze accumulate dai mercanti stranieri. I letterati confuciani si fecero interpreti del sentimento anti-straniero. La fama di cui godeva Han Yu contribuì a conferire grande risonanza alle loro ragioni. Il buddhismo venne duramente attaccato in quanto dottrina barbara, che attentava alle relazioni tra principe e suddito e tra padre e figlio e minacciava i fondamenti dell’ordine sociale. Han Yu si spinse fino a suggerire all’imperatore di distruggere la reliquia affinché la mente delle generazioni future non venisse annebbiata dalla superstizione. La persecuzione anti-buddhista ebbe inizio con una serie di provvedimenti minori; il governo Tang adottò una misura senza precedenti: d’ora in avanti sarebbe stato possibile conservare un solo tempio in ciascuna delle prefetture più importanti, e quattro nelle capitali, tutti gli altri distrutti; i monaci vennero ridotti allo stato laicale, le statue e campane in bronzo fusi per fare monete, oggetti in ferro per attrezzi agricoli, le immagini d’oro, argento e giada sarebbero state consegnate al Ministero delle Finanze. Le cause economiche della persecuzione sono evidenti. L’aspetto ideologico è uno da considerare, Wuzong era un taoista, ma colui che diede inizio alla persecuzione era confuciano ed è significativo che intendesse servirsi delle ricchezze confiscate ai templi per rafforzare il culo dei grandi imperatori del passato e restaurare i templi imperiali, distrutti durante la ribellione di An Lushan. Benché sotto il successore di Wuzong le misure anti-buddhiste più radicali sono state abrogate, la chiesa buddhista non si sarebbe più ripresa dal colpo subito. Il pensiero confuciano invece avrebbe finito con prendere dei contenuti ideologici del buddhismo, al fine di inglobarli in una sintesi organica che avrebbe riproposto su nuove basi e nell’ambito di un’unica dottrina, l’antico sincretismo. Il buddhismo e le altre religioni di origine straniera. Nei periodi Sui e Tang il buddhismo raggiunse in Cina la sua massima espansione. Sul piano dottrinario esso si consolidò grazie a dei pellegrini che si recavano nella sua terra di origine per raccogliere testi sacri e traducendoli in cinese. Al tempo stesso riuscì anche ad integrarsi nella tradizione cinese molto più del passato. Esso si diffuse anche al di fuori della Cina. Il più famoso pellegrino cinese fu Xuanzang il quale nel 629 intraprese un lungo viaggio verso Occidente, diretto in Asia Centrale e nell’India del Nord. Tornato in Cina si sarebbe dedicato interamente al lavoro di traduzione. Il suo nome è legato a un’opera, il Xiyuji (Memorie sui paesi occidentali), la quale contiene le sue note di viaggi riguardanti la geografia, costumi e storia dei paesi da lui visitati. Un altro celebre pellegrino è Yijing che si recò in India, seguendo le rotte marittime e quando tornò in Cina fu accolto dall’imperatrice Wu con grandi onori. La sua vita la dedicò a un imponente opera di traduzione. Lo sviluppo del buddhismo in Cina passò attraverso diverse scuole. Ciascuna delle quali si privilegio di alcune caratteristiche della dottrina che li adattarono al contesto cinese; queste sette conobbero la loro massima fioritura in epoca Tang. Le principali sono: • La setta dei Tre Stadi: Fondata dal monaco Xinxing→ 3 fasi nella predicazione del Buddha: vera legge, falsa Legge e decadenza delle Legge; l’era contemporanea a questa 3 fase. → austerità come purificazione, stretta disciplina monastica, praticare l’altruismo. Dichiarata eretica dall’imperatrice Wu. • La setta Tiantai: Prese il nome da una montagna. → Identità fra fenomeno e noumeno, fino all’esistenza di tre verità. La prima il vuoto di tutte le cose in quanto non avevano una propria realtà indipendente. La Seconda sull’esistenza temporanea delle cose. La terza la sintesi tra vuoto ed esistenza fenomenica, fra universalità e particolarità, detta verità di mezzo. La setta poneva l’accento sull’idea della totalità e sulla mutua identificazione di tutte le sue componenti. La salvezza universale sarebbe comunque arrivata con una estrema varietà di mezzi. • La setta della ghirlanda: nome dal omonimo sutra, il quale il Buddha avrebbe recitato subito dopo l’illuminazione. → Aspetto statico (principio) vs aspetto dinamico del vuoto (fenomeno). Principio ultimo e fenomeni erano fusi tra di loro. La dottrina si prestava a sostenere un sistema politico di tipo autoritario e venne sostenuta dall’imperatrice Wu. • La scuola dei caratteri della legge: fondata da Xuanzang. → Mondo esterno NO esistenza autonoma solo creazione della nostra coscienza. Analisi della coscienza 8 realtà: 5 dai sensi, 6°organo percettivo, 7° mente autocosciente, 8° coscienza con effetti del Karma. Declinò dopo la persecuzione nel 845. • La setta della terra pura: riferente all’omonimo sutra. → La terra era un paradiso occidentale sul quale dominava il Buddha Amitabha. Bastava invocare più volte il nome di Amitabha per accedere al Paradiso Occidentale. • La scuola tantrica: deriva dal termine tantrismo, ciò che diffonde la conoscenza e indica un complesso di testi religiosi di natura esoterica. Tantrayana, considerata una terza corrente buddhista dopo Hinayana e Mahayana. Molta importanza ai simboli e rituali magici. Il detto Mandala aveva molto significato, vera e propria raffigurazione cosmologica, in cui trovavano collocazione tutti i Buddha, Bodhisattva e divinità. In Cina il più importante era il Buddha della grande luce circondato dai Buddha delle quattro direzioni. La salvezza non era il risultato della conoscenza, ma della pratica. • Setta della meditazione: dottrina Chan, nota in Occidente come Zen, era la massima espressione del buddhismo cinese. Numerosi collegamenti con la speculazione taoista. Il termine Chan è l’abbreviazione di Channa che rende la parola sanscrita dhyana o meditazione. La meditazione era un metodo di addestramento spirituale volto a scoprire la natura di Buddha che non può essere espresso a parole e concepito con la mente, poteva solo essere appresa mediante un’intuizione immediata ed istantanea. Le tecniche usate dai seguaci per raggiungere l’illuminazione miravano a liberare la mente da ogni costrizione esterna. Vi erano organizzazioni molto rigide con molto autoritarismo. Questa scuola sopravvisse alla persecuzione dell’845. Gli intesi rapporti stabiliti dai Tang con tutti i maggiori paesi del continente interessarono il settore commerciale e quello culturale. L’arrivo in Cina del manicheismo viene fatto risalire al regno di Gaozong e il suo culto venne autorizzato dall’imperatrice Wu. Nell’843 furono ordinate la confisca di tutti i loro beni della chiesa; il manicheismo non scomparve completamente e un suo testo venne inglobato del Mangdaogong (Canone Taoista). Altra religione che si espanse fu la zoroastriana e il cristianesimo nestoriano il quale fu autorizzato da Taizong, si propagò tra i Turchi e dopo tra alcuni Mongoli. Non si sa molto circa la diffusione dell’ebraismo in epoca Tang. L’economia e il sistema fiscale sotto i Sui e i Tang La crescita economica cinese sotto i Tang fu il risultato di diversi fattori. Il sistema fiscale e o l’organizzazione agraria furono ereditati dalla dinastie del Nord. La politica centralizzata sembrò avere un notevole successo e contribuì a concentrare le principali risorse dell’Impero in funzione di un più ampio sviluppo economico. La dinastia Sui intraprese un’accurata registrazione delle terre per consentire la loro ridistribuzione nell’ambito del sistema della perequazione agraria. La redistribuzione interessò anche i nobili e i funzionari e le assegnazioni erano divise in due categorie: terre ereditabili e terre connesse. Il sistema fiscale dei Sui si fondava sull’assetto agrario stabilito dai regolamenti ed era imperniato su una struttura tripartita: imposta in cereali, in tessuti e in corvée. I Tang apportarono poche modifiche al sistema fiscale e di distribuzione della terra instaurato dai Sui. Gli obblighi fiscali comprendevano anche un’imposta di famiglia commisurata al censo ed un’imposta fondiaria. In caos di calamità, le imposta potevano eccezionalmente essere ridotto o soppresse. Questo sistema intendeva ribadire il controllo statale sulla terra, per cui a nessuno ne era consentito il possesso senza disporre di un’autorizzazione concessa dallo Stato stesso, e il principio che si voleva affermare era quello del diritto di sfruttamento della terra derivava dal servizio prestato nei confronti dello Stato. Il sistema mirava ad evitare l’eccessiva concentrazione fondiaria per garantire allo Stato una base fiscale stabile e al tempo stesso impedire che si creassero le condizioni per il sorgere di gravi squilibri sociali. Sotto i Sui metà della popolazione era concentrata nelle province dello Hebei, Shandong e Henan, regioni più ricche, produttive e riserva più abbondante delle risorse dello Stato. Si pensa che fu il sistema agrario e quello fiscale a rendere possibile la grande espansione dell’Impero e lo sviluppo economico durante il periodo Tang. Allo sviluppo economico si aggiunsero una serie di innovazione tecniche in campo agricolo, tecniche di immagazzinamento con grandi granai. Il sistema della perequazioni agraria iniziò e entra re in crisi tra il 7-8 secolo, i fattori furono molti: sia dovuti al sistema stesso, ad esempio assegnazioni a persone eminenti dell’impero, peso dei monasteri buddhisti; fattori esterni: accaparramenti illegali delle terre da parte di funzionari, aristocratici; bastava un mal raccolto che i piccoli coltivatori erano costretti a ricorre a prestiti usurai e finire con concedere loro le terre. I contadini espropriati continuavano a coltivare le loro terre come affittuari o dipendenti. Le terre del meridionale costituivano un’alternativa migliore riaspetto alle regioni del nord. Il sistema della perequazione fu travolto dalla rivoluzione di An Lushan, la quale portò gravi conseguenze sia in campo agricolo che economico e troncati: se prima vi erano otto versi di 5 o 7 caratteri, adesso i versi erano 4 con una perfette simmetria tonale e grammaticale. Il brevissimo componimento doveva essere allusivo e suggestivo, delineare uno scenario, esprimere uno stato d’animo, suggerire idee che il lettore avrebbe dovuto sviluppare con l’immaginazione. Verso la fine del periodo Tang si sviluppa un nuovo genere: canzone o ci, i cui versi in origine erano concepiti per essere cantanti. Per adattarsi alle nuove melodie, gli ci avevano lunghezze variabili e potevano essere composti da diversi cantanti con la stessa aria e prendevano il nome da quest’ultima. Col tempo le arie si persero e gli ci avevano un carattere lirico e le loro tematiche erano amorose. Numerosi sono i poeti Tang: Wang Wei, buddhista, pittore e poeta, eccelse con la paesaggistica trasmettendo attraverso i versi un atteggiamento mistico nei confronti della natura. Contemporaneamente a lui ci fu Li Bai (701-762) e Du Fu accolti alla corte di Xuanzong. Li Bai è considerato uno dei massimi poeti cinesi, era un taoista. Alchimista e grande bevitore, sensibile ad ogni forma di bellezza, inclusa quella femminile, amico di eremiti taoisti e di cortigiane, egli è sempre stato ritenuto un tipico poeta romantico. Era in grado di comporre splendidi versi con qualsiasi metro, le poesie giunte fino a noi sono un piccolo numero rispetto a quelle che compose. I temi trattati erano: dalla malinconia della separazione all’ebrezza delle libagioni, dall’amore alla comunione natura. Du Fu, poeta sensibile ai problemi politici e sociali, un confuciano. Le sue poesie sono scritte con uno stile misurato e commosso, dense citazioni letterarie che trasmettono quel senso di disgregazione dopo la rivolta di An Lushan. Egli appare ricco di spirito umanitario verso i propri simili e le masse impoverite. Altri poeti dell’ultimo periodo Tang furono Bai Juyi, Li he, Li Shangyin e Wei Zhuang. Un significato particolare nella storia della letteratura cinese ha il movimento neoclassico. Da un punto di vista letterario interessò la prosa che nacque in opposizione alla prosa parallela (pianwen) che aveva avuto molta fioritura nell’epoca medievale. Han Yu e Liu Zongyuan attaccarono la prosa parallela e preferivano il ritorno al guwen (antico), ai modelli classici che aveva uno stile semplice e terso, senza ridondanze. Dietro a ciò c’era anche l’aspetto ideologico, perché rifiutando il pianwen, si rifiutava anche la prosa. Han Yu riteneva che la funzione della letteratura fosse quella di trasmettere il dao, la Via, e precisava che questo non fosse l’insegnamento di Laozi o il Buddha, ma l’insieme dei principi etici i filosofici che erano stati tramandanti dai Re saggi, attraverso le Tre dinastie fino a Confucio e Mencio. Han Yu era considerato il massimo esponente della rinascita confuciana che con la sua opera vene ad attaccare i fondamenti dell’ideologia imperiale dell’epoca Tang che era imperniata sull’idea delle Tre dottrine. Egli fu il rappresentate del neoconfucianesimo. La novellistica (Xiaoshuo) conobbe in epoca Tang una fioritura sotto forma di racconti scritti in cinese letterario, una prosa semplice priva di interpolazioni poetiche. Gli autori erano letterati che si riunivano a Chang’an con la speranza di ottenere qualche carica. Verso la fine della dinastia, questi racconti furono raccolti in antologie, Chuanqi → fatti soprannaturali, storie d’amore e avventura. Le storie d’amore spesso hanno un carattere fantastico, con protagonisti uomini o animali fantastici; anche la figura della donna-volpe con la sua virtù e bellezza riescono a condurre a successo i protagonisti di queste storie. La scoperta di un’intera biblioteca murata nel Gansu, riportò alla luce migliaia di manoscritti risalenti al V-X, anche un certo numero di opere narrative (bianwen) scritte nella lingua colloquiale: si tratta di una letteratura popolare, buddhista, il ritrovamento fu utile per studiare le origini del teatro e della narrativa volgare. Molti furono i pittori dell’epoca Tang, che diedero vita alla pittura a inchiostro monocromo, la pittura di paesaggio policroma. La pittura consiste negli affreschi delle grotte buddhiste di Dunhuang, in cui sono dipinte storie tratte dalle scritture e scene di vita del Buddha. Di particolare importanza i dipinti che rappresentavano battute di caccia, oppure il gioco del polo, infatti anche si può notare che si praticava questo sport anche dalla rinvenuta di statuine in terracotta nella tomba di Yun Tai. La scultura in pietra è quella buddhista, rappresentata nelle grotte di Longmen. Tra queste spicca il Fangxian, un gruppo di statue di grande bellezza con al centro il Buddha Vairocana. I contatti con l’occidente influenzarono questo periodo, le figure appaiono più sensuali, corpi ben proporzionati, i volti con tratti naturalistici. All’epoca Tang risalgono l’invenzione della stampa e della polvere da sparo. La stampa deriva dalla tecnica del sigillo, da essa la riproduzione su carta delle iscrizioni in pietra. L’origine della polvere da sparo è da mettersi in relazione con gli alchimisti realizzati dai taoisti per produrre l’elisir dell’immortalità. Mischiarono lo zolfo con altre sostanze che gli dava la tossicità e la volatilità. Probabilmente già alla fine della dinastia Tang, quella che veniva chiamata huoyao <<medicina del fuoco>>, cominciò a essere usata per scopo militari: alle frecce venivano legati degli involti contenenti polvere da sparo. APPUNTI INTEGRATIVI - Dinastia Sui (581-618): le opere confuciane → programma ufficiale per gli esami imperiali. Dal X sec. in poi il programma venne ridotto ai soli quattro libri. Gli esami imperiale erano esami che dovevano superare i burocrati, figure che appartenevano alla corte imperiale e, per diventare un politico, bisognava seguire questi trattati e bisogna essere intrisi di morale, virtù e verità confuciana (saggio confuciano). L’intento era creare una figura non solo politica, ma anche virtuosa. - Dinastia Song (960-1279): venne definito il CORPUS della tradizione confuciana, i cinque classici e i quattro libri. Rappresentavano tutto il sapere confuciano a partire dal riconoscimento della poesia e letteratura. In epoca Song il sistema degli esami divenne l’unico sistema ufficiale utile per accedere alle alte cariche. - Dinastia Ming (1368 al 1644): Confucio diventa il vero e proprio oggetto di un culto religioso e durante tutta la dinastia si costruiscono decine di templi (Kong miao ). Da un lato ci segnala un cambiamento sociale che sta avvenendo. Si assiste all’esaltazione della figura del funzionario considerato un intellettuale e figura di riferimento. Si va a definire una società di diverso tipo dovuta al fatto che si stava rigenerando una nuova classe sociale dovuta al fatto che con i Song viene definito il corpus confuciano che va a caratterizzare i famosi esami imperiali che erano l’unico metodo di accesso. Erano considerati come dei concorsi statali fino a raggiungere l’imperatore. Per superare questi esami la percentuale era molto bassa. Neoconfucianesimo - Si sviluppa dai Song: Zhu Xi (giapponese Shushi, 1130-1200 d.C.) introdotto in Giappone ad opera di alcuni religiosi giapponesi recatisi a studiare in Cina. - Interessi metafisici e cosmologici sotto l’influenza esercitata dal buddhismo e dal taoismo. Il termine neoconfucianesimo comprende elementi di influenze diversi tra loro che vanno a comporre un’ideale tutt’altro che semplice e lineare. - Correlazione tra natura umana, ordine sociale e principio cosmologico chiamato li. In qualche modo viene creata una distinzione sociale che parte dall’idea dell’esistenza di un principio che era la negazione stessa del pensiero cinese, ma che in qualche modo permette di creare e legittimare una divisione in classi tali da creare un rigore forte e metodico all’interno delle due civiltà. - Natura umana e ordine sociale = soggetti al medesimo principio celeste. - Coltivazione morale porta automaticamente alla sistemazione ideale dell’ordine sociale ad opera appunto del principio cosmologico. → La morale serve per mantenere un ordine sociale che è legittimato dal fatto che quest’ordine sociale è giustificato da un principio cosmologico, come se fosse una divinità, da cui tutto è emanato. Quindi agire bene è in funzione di un principio cosmologico diviso, quindi ha un altro tipo di valenza → conferisce un senso di rigore, di causaeffetto, senso di colpa. - Obiettivo: raggiungimento della perfezione morale, attraverso esame delle cose (cin. Gewu): concentrazione sulla realtà circostante e sui rapporti concreti fra gli uomini, soppressione dei desideri, sforzo morale rigoroso (ovvero, “uno sforzo morale deliberato e costante”, cin. Gongfu) → riportare la natura umana ordinaria e torbida a quella originaria, pure e buona. Confucianesimo e Repubblica - Prima Repubblica Cinese: “Fallimento” degli ideali che avevano animato la rivoluzione repubblicana Xinhai (1911) con la fondazione della Prima Repubblica (10/1/1912). - Il confucianesimo → decadente e reazionario, portatore di valori superati e da combattere per costruire la nuova Cina. - Movimento del 4 maggio 1919 → Movimento di protesta per lo più studentesca → Lu Xun (1881- 1936), esponente del movimento del 4 maggio e padre della letteratura in lingua volgare. Confucio e Mao Per la prima volta, dopo più di duemila anni, Confucio non viene più considerato il filosofo da interpretare o “riscoprire”, ma il “nemico” da combattere. - Vittoria del comunismo cinese nel 1949 → inadeguatezza del pensiero confuciano basato su un ideale di società rigidamente costretta nelle sue gerarchie. - La condanna di Confucio → rappresentante della tradizione feudale, prima, e imperiale, poi. - Durante la Rivoluzione Culturale (1966-1976), periodo di tremendi attacchi alla cultura tradizionale e agli intellettuali, il confucianesimo considerato reazionario fu perseguitato. - Solo negli anni ’80 e ’90, dopo la morte di Mao (1976) il Partito Comunista tornò a sostenere la legittimità del confucianesimo. - I residenti della cittadina di Qufu (paese natale di Confucio) prendono parte ad una manifestazione di protesta contro Lin Biao e Confucio. Confucio oggi: il simbolo della tradizione cinese In questi ultimi anni, il partito comunista cinese è impegnato nella riabilitazione del personaggio e del pensiero di Confucio. Confucio, nella propaganda politica, è diventato il simbolo della tradizione culturale cinese, dell’interesse del partito per il benessere del popolo e il suo pensiero è considerato alla base di una ricostruzione di una società armoniosa. Come può il pensiero di Confucio essere compatibile con la politica del partito comunista cinese? 1. Perché la società confuciana permette un’accettazione del modello autocratico/paternalista. 2. Perché il Confucianesimo si batteva per la lotta alla corruzione e per il bene dell’uomo comune. 3. Perché al centro del Confucianesimo ci sono i l senso della condivisione e la partecipazione collettiva al benessere della comunità. 4. Perché il Confucianesimo, essendo un pensiero ancestrale, alimenta lo spirito “nazionalista” o meglio di orgoglio nazionale. 5. Perché la figura di Confucio, essendo immediatamente riconoscibile anche in Occidente, può essere portavoce della tradizione cinese anche all’estero. STORIA DELL’ASIA – 13.04.2019 Il Confucianesimo è stato visto come un elemento che ha bloccato il processo di modernizzazione della Cina e del Giappone. I contatti. Il contatto ha un ruolo fondamentale per l’evoluzione della società. Il primo contatto è stato grazie alla figura di Alessandro Magno, centrale nel IV secolo. Fondò un insediamento greco, nacquero dei regni molto potenti. Vi era un regno che aveva un forte contributo tra le varie culture. ALESSANDRO MAGNO → nel 329 a.C. fondò un insediamento greco nella città di Alexandria Eskate (Alessandria più lontana) in Tagikistan → Seleucidi e Regno greco – bactriano → Il regno di Eutidemo I (fra il 230 a.C. e il 200 a.C.): spedizioni fino a Kashgar nel Turkestan cinese creando i primi contatti fra Cina e mondo occidentale attorno al 200 a.C. Lo storico greco Strabone scrive che “estesero il loro impero lontano fino ai Seri e ai Frini”. Il fatto che ci sia questa presenza greca in Asia centrale è un fattore non secondario. Tanto che ci furono, a seguito, dei tentativi di contatti che viene testimoniato dalle fonti storiche greco-romane che sottolineano le prime forme di conoscenza seppur ancora non ufficializzate. La dominazione durò poco, anche per la breve vita (356 a.C. – 323 a.C.) di Alessandro Magno, ma nonostante ciò ha creato una grande rivoluzione. La civiltà greca entra nel tessuto sociale asiatico e si deve a questa introduzione la nascita in India del Buddha. Il Buddha nasce in India come conseguenza di questa presenza greca. Il Buddha è il dio fedele dell’Asia. Dal punto di vista storico, Alessandro Magno ha creato una rivoluzione diversa, sconvolgendo i confini geopolitici dell’Asia centrale in cui vi erano i nomadi che, al suo arrivo, si spostano ad Est in cui vi erano i cinesi (IV secolo a.C. e il secolo successivo di formò l’impero cinese). Questo spostamento ha portato i cinesi a difendersi da questi nomadi attraverso la costruzione della Muraglia Cinese da cui vi saranno una serie di conseguenza importanti perché i nomadi saranno il simbolo principale dei cinesi. Dalla parte cinese, vi è la figura dell’ambasciatore centrale → Zhang Qian. ZHANG QIAN → nel 130 a.C. relazione diplomatiche con l’Asia Centrale → La “Via della seta”, venne a formarsi nel I secolo d.C., in seguito ai tentativi cinesi di consolidare una comunicazione verso il mondo occidentale e l’India. Egli, andando verso l’Asia centrale, entrò in contatto con queste popolazione. Tornando in Cina, porta con sé le testimonianze di ciò che sta accadendo in quei territori e una grande informazione importante che ha creato questo vincolo tra l’Est e l’Ovest → La Via della Seta → dopo più 2000 anni, continua ad essere un segnale dei rapporti economici, diplomatici e culturali tra est ed ovest. Lungo il percorso che svolge Zhang Qian, verrà gestita la Via della Seta e, per tale motivo, gli Han iniziano a creare un sistema di controllo lungo il bacino del Tarim. La via della seta metteva in comunicazione l’est e l’ovest, Magno con l’impero cinese. BAH CHAO → nel ’97, campagna contro i Xiongnu (gli Unni) spingendosi a ovest fino al Mar che spinto dalla compassione,pur potendo,ha deciso di non raggiungere il Nirvana per aiutare tutti gli esseri viventi a superare il ciclo di rinascita /sofferenza.Il buddha alla fine è colui che ha risolto,ha interrotto qualsiasi vincolo con il mondo terreno;il Bodhisattva no ha la saggezza dentro di sè ma non vuole abbandonare il mondo terreno perchè vuole aiutare gli altri a diventare buddha, quindi questa figura ha già dentro di sè compassione(è una sorta di santo).In questa parte di buddhismo si sviluppa un aspetto filosofico,esaltazione dell’aspetto ontologico:lo studio della natura è finalizzato alla percezione della vera realtà • Buddhismo esoterico deriva soprattutto dal vajrayana “veicolo adamantino” o “della folgore”,generalemnte usato come equivalente di buddhismo tantrico→pratiche ascetiche,come il digiuno,la meditazione,l’uso di mantra,le posizioni delle mani(mudra),i diagrammi,le articolazioni vocali in riti che comprendono l’uso di particolari strumenti liturgici da parte del celebrante. → in questo caso assume più i caratteri di una religione.Dà vita alle cosidette sette.Al centro c’è il Siddha, individuo in armonia col cosmo al punto da arrivare a modificare le forze cosmiche.Si concentra sull’adeguamento dell’uomo al cosmo e alla ricerca dlel’armonia con esso. DIFFUSIONE DEL BUDDHISMO Il buddhismo cinese viene diffuso non solo attraverso la via terrestre ma anche attraverso la via marina(sud est asiatico). DISTINZIONE TRA LA CINA E “L’ALTRO” Distinzione tra “il popolo del centro”(identità culturale cinese) e quelli periferici→ contrapposizione fra 文 wen(la civiltà) e ye 野(il selvaggio) 1)a livello culturale→superiorità del popolo cinese attraverso un sistema di riti ben strutturato(officiare i riti era di per sè necessario per fare una distinzione) 2) a livello politico→ popolo cinese da un lato che è il popolo che presiedeva la zona centrale della cina= popolo che presiedeva sul centro dello spazio e il sovrano era il vicario del Cielo col compito di civilizzare le popolazioni barbare.Tendenza dell’idea del centro “cina” e dell’”altro” 3) sul piano economico→gli scambi commericali e/o i tributi della cina allo straniero non era una sottomisione ma una sorta di sostegno di favore che la cina offriva ai popoli limitrofi, e lo fa donando i beni più preziosi. STORIA ASIA 18/04 • Gruppo Xianbei(Tuoba)→Shanxi settentrionale.Nel 736 assumono il nome dinastico di WEI settentrionali • Nel 440 estesero il loro dominio su tutta la cina settentrionale • Nel 445 e 448 si spinsero fino al bacino del Tarim,ma la conquista del sud si rivelò un insucceso. • Una volta unificato il nord processo di “sinizzazione”: per il mancato livello di “civilta” del Tianxia,al momento dell’incontro con “l’altro”→le popolazioni straniere hanno assimilato gli atteggiamenti e le svorastrutture proprie dell’impero. • Nonostante la sinizzazione c’erano attriti fra cinesi e Tuoba,fra aristocrazia e guerrieri tribali,fra contadini e latifondisti→grande rivolta delle sei guarnigiorni(sorta tra le guarnigioni di confine a causa dell’insufficenza dei rifornimenti e che poi si estese a tutta la cina settentrionale). LA RINASCITA IMPERO →LA DINASTIA SUI (581-618) Alla fine della dinastia Han segue un nuovo periodo di divisione politica.Nel 587 Wendi fonda la dinastia Sui,che ricostruì le fondamenta dell’impero come unicum politico-culturale(come un senso dii rinascita imperiale). La dinastia sui diede un’enorme contributo per : • l’unificazione • crescita economica e controllo della Cina • lo scavo del Canale imperiale lungo piu di 1500 chilometri che serviva per gli scambi. -L’Imperatore era un generale e trasferì la capitale a Chang’an ricosruita dal più famoso architetto dell’epoca Yuwen Kai. -Rese inoffensiva la minaccia della confederazione di tribù dei Tujue(turchi): dalla Manciuria alla Persia -Nel 588,conquistò lo stato di Chen grazie ad una strategia psicologica→distribuzione di 300000 esemplari di un editto in cui denunciava le colpe del sovrano di Chen→perdita del mandato celeste e unificazione dell’impero. - Unificazione abbastanza rapida ma non l’integrazione delle popolazioni→siamo difronte a un popolo che si è ribellato molte volte, e quindi la rapidità dell’unificazione ci fa riflettere perchè è un fattore che non è cosi frequente in altri contesti culturali e geografici. -Nel 583 grandiosa raccolta di libri per la biblioteca imperiale→intensa attività editoriale di tipo enciclopedico -Espansione militare(conflitti con i turchi,i coreani e in Vietnam)→nel 610 e nel 613, impratore Yangdi impone alla classe aristocratica una tassa straordinaria ed un contributo di guerra→insurrezioni -Dal 595 vengono codificati gli esami imperiali→vengono esclusi i mercanti e gli artigiani. gi la loro discesa in Cina LA DINASTIA TANG (618-907)→prende le redini di questo processo di unificazione die Sui.Qui conosciamo la figura di LI YUAN aristocratico ed eminente funzionario nel corso di una rivoluzione contadinna uccide l’ultimo sovrano Sui e nel 618 da inizio alla dinastia dei Tang col nome di Gaozu(alto progenitore).A Gaozu succede TAIZONG (599-649): -E’ una fase storica in cui la cina conosce un’epoca di floridezza economica,si sviluppa il commercio interno ed esterno -E si perfeziona il sistema degli esami imperiali, per il reclutamento dei funzionari mette a punto quindi un sistema di esami,che prevedeva per i grandi superiori una prova di poesia ed un saggio→la poesia mantiene la sua valenza politica ed ideologica Dinastia Han e Tang occupano quasi lo stesso territorio, ma con la tang si sviluppa di più la via della seta. -L’intero periodo dei quasi tre secoli di storia Tang è diviso in tre parti 1) l’ascesa al potere e il consolidamento 2) la rivolta di Anshi 3) Il declino del 907 dell’impero I PERIODO(626-704)→ COINCIDE CON TAIZONG(627-649) • Grande sovrano Taizong→ amministrazione civile di ispirazione confuciana: scuole anche nei distretti rurali più due scuole di Cheng’an e di Luoyang(le due capitali Tang,ma già capitali Han)( quindi si da vita a un’opera di scolarizzazione). • ristabilisce il protettorato cinese sulla regione del bacino del Tarim(Asia centrale)→riesce a controllare all’attuale provincia dle Xinjiang • Unisce la casa imperiale dle Tibet alla cina tramite matrimonio • intraprende la conquista della Corea e mantiene relazioni con il Giappone e i reami del Funan e del Champa. • Esami imperiali: accesso per studenti delle scuole della capitale e i candidati designati dagli organi di governo locali o da speciali nomine imperiali. • Gli esami potevano essere di 20 tipi diversi: i più importanti erano quelli che consentivano di conseguire il titolo di mingjing(espernto nei classici) e di jinshi(studioso introdotto),che consentivano l’accesso alle più alte cariche burocratiche. SOCIETA’→formata da: • 3 precettori e 3 duchi:compiti di natura prevalentemente consultiva.Erano i grandi Cancellieri e formavano il consiglio della corona • Gli accademici:funzioni consultive e per incarichi di fiducia,poi indicati con il termine Hanlin “foresta di Pennelli”(pittori calligrafi intelletuali nominati in epoca Tang) • Censorato:controllo delle attività burocratiche,delle condotta politica e morale dei funzionari e persino dell’imperatore. SEZIONI DEL GOVERNO 1) Consiglio degli Affari di Stato,da cui dipendefano i 6 ministeri( del personale,delle finanze,dei riti,della guerra,della giustizia e dei lavori pubblici) 2) Cancelleria imperiale con a capo i consiglieri,che affiancavano l’imperatore 3) Segreteria imperiale→redazione degli editti e dei decreti,oltre a dirigere la biblioteca di palazzo e l’ufficio di storiografia SISTEMA LEGISLATIVO • Fu accuratamente codificato e diviso in 4 gruppi: leggi penali,amministrative,decreti e norme di procedura. • Il codice Tang è il piu antico pervenutoci nella sua interezza.(e’ la base su cui si sono sviluppati tuti i sistemi legistaltivi della Cina imperiale successivi.) AMMINISTRAZIONE • Divisione dell’impero in 15 province; • L’amministrazione locale era effettuata attraverso le prefetture,a cui erano subordinati i distretti. • Per collegare le varie parti dell’impero→complesso sistema di stazioni di posta,che si irradiavano dalla capitale alle zone periferiche,lungo le strade e i corsi d’acqua . COSMOPOLITISMO TANG In cina arrivano missionari di altre terre che iniziano a predicare la Cristianità nestoriana(sviluppo del cristianesimo orientale,che avrà successo in asia centrale fino in Cina),il Mazdeismo e il Manicheismo(altre forme legate al culto cristiano che si sviluppono in cina),costruendo chiese e templi e traducendo i loro testi sacri.Contemporaneamente i buddhisti cinesi vanno alla ricerca del loro credo e aumentano gli scambi e i soggiorni in India e a Ceylon(fase storica in cui il buddhismo vive il massimo momento). UNA DONNA AL POTERE A Taizong succede Gaozong che si innamora di una delle concubine del padre a tal punto da ripudiare l’imperatrice e attribuire il titolo all’amata, WuZeTian(625-705).Wuzetian: durante i duemila anni dell’eta imperiale,In cina si sono succeduti 243 imperatori: l’unica donna a fondare la propria dinastia fu Wuzetian che ha vissuto fino a 82 anni.Le voci che la vedono come assassina della sua propria prole e i numerosi amanti l’hanno resa un personaggio leggendario e controverso della storia cinese.Wuzetian s i proclama “imperatore” e fonda una propria dinastia (Zhou),dopo aver degradato il figlio Rui Zong dal titolo di principe ereditario.Si deve a lei lo spostamemto della capitale da Cheng’an a Luoyang.I vari intrighi di corte la costiringono ad abdicare verso la fine della sua vita.Wuzetian era una fervente buddhista: si credeva fosse MAITREYA,la reincarnazione del buddha del futuro(un bodysatva→non raggiunge il nirvana per aiutare tutti gli altri a raggiungerlo). LONGMEN→erano grotte buddhiste scavate nella roccia nella cina centrale, secondo la tradizione il volto del buddha centrale che si trova qui scolpito ha tratti di Wuzetian anche se non vi sia nessuna tesitmonianza. II PERIODO (705-755) • Periodo di grandi tensioni dovuti alla lotta per il predominio a corte che si sviluppa principalmente tra letterati confuciani(maggiore importanza agli esami imperiali nell’amministrazione) e le famiglie aristocratiche del nordest(turchi sinizzati che detenevano il controllo dell’esercito e dei potenti governatori militari) (jiedushi), che spesso si sovrapponevano e usurpavano poteri all’amministrazione civile. • Con la caduta di Song Jing dalla carica di Gran Consigliere nel 720 la fazione dei letterati fu sconfitta. XUANZONG: IL SOVRANO ILLUMINATO Uno dei figli di Ruizong,successore di Wutezian detronizzato da lei stessa,prende personalmente il potere assumendo il nome di XUANZONG(712-756).Esso era detto il sovrano illuminato,perchè appassionato di arte ed era egli stesso un letterato.In questo frangente storico la cina vive il suo periodo d’oro sia per le dimensioni dei domini che per il fiorire delle arti e della letteratura.Xuanzong si innamora della concubina Yang guifei e pare che sotto la sua influenza trascurasse il governo,provocando la ribellione di An Lushan,che nel 755 costrinse Yang guifei a suicidarsi. -La spedizione cinese volta a riportare ordine in Asia ocentrale,sebbene vittoriosa nel 750 contro i turchi occidentali,subì una sconfitta sul fiume Talas nel 751: permettendo cosi l’inizio dell’islamizzazione dei turchi uiguri e delle città-oasi lungo la via della seta. → si assiste al dominio islamico di queste zone dell’asia centrale. -Il generale An Lushan intende eliminare il nuovo Gran consigliere Yang Guozhong che detiene le leve del potere.Allestisce un’armata e si ribella al potere centrale→ribellione di Anlushan o Anshi.Cosi si va al III periodo tang (755-907): declino e crisi. CHENG’AN: LA CAPITALE La pianta si articolava, da nord a sud,in due comprensori principali: “la città imperiale”(comprendente la città palazzo e la città amministrativa), e “la città esterna”.Il rigido sistema a scacchiera del tessuto urbano era scandito da una struttura viaria geometrica,formata dal viale principale nord-sud,che partiva dalla porta meridionale,a cui si affiancavano altri 10 viali,sullo stesso asse,che andavano a incrociarsi ortogonalmente con 14 viali sull’asse est-ovest.Il modello di capitale Chang’an viene poi esportato anche in Corea e nel periodo Nara in Giappone.In questa capitale non c’è la piazza(es:a roma, il foro romano è il fulcro.La piazza è il famoso centro del paese.Sulla piazza solitamente c’è il municipio ovvero il potere amministrativo politico e la chiesa quindi potere religioso.Nella piazza una volta alla settimana viene fatto il mercato quindi aspetto economico).Qui il centro è rappresentato dal palazzo imperiale, mentre i mecati sono separati dal potere politico, non sono uniti come succede nella piazza,e poi i templi buddhisti ,quindi il culto religioso,sono sparsi per il territorio e non nella piazza→ la capitale quindi è la sede dell’imperatore.Il tutto veniva fatto rispettando le regole del fenshui(giusta collocazione degli elementi dello spazio)→porta al sud e nella parte nord colline per la difesa.In sostanza è una capitale ideologica e simbolica. CAPITOLO 5. 5. IL PRIMO PERIODO MODERNO DELLA STORIA CINESE (Cina moderna = disgr.impero Tang) Gli inizi della Cina moderna si possono fare risalire alla disgregazione dell’impero Tang. Si tratta Di una società aperta, con una organizzazione statale razionale è una ideologia universale In grado di realizzare è mantenere un vasto consenso. Tutti questi requisiti si trovano nella Cina Song. Elsa porto hai più alti livelli le trasformazioni sociali, Economiche, scientifiche e filosofiche. Fra le grosse trasformazioni Che prepararono la nuova fase della storia cinese inaugurata dai Song Si ricorderanno: La decadenza a della classe aristocratica settentrionale sino-barbarica, l’estinzione Di un gran numero di grandi famiglie Meridionali durante i conflitti e le ribellioni Fra la fine dei Tang e le Cinque dinastie. In campo economico Lo sviluppo Della produzione del commercio Era iniziato nelle aree sud orientale della Cina. Queste nuove condizioni Avevano messo in moto un processo di Differenziazione all’interno della classe dirigente, Di maggiore mobilità sociale, Di allentamento del controllo statale sulle famiglie e sui singoli, E aveva aumentato le opportunità di lavoro e di guadagno fra gli artigiani ai mercanti. Lo sviluppo della mobilità sociale, Attraverso la piena realizzazione del sistema degli esami di Stato Fu determinante per la formazione di una classe burocratica basata sul merito e non sulla nobiltà di sangue. Infine in questo periodo si ebbe una grande svolta nell’evoluzione del pensiero, nel campo dell’ideologia politica come in quello artistico e letterario, un vero e proprio <<Rinascimento>>. Alla fine del periodo Tang, si verificò sul piano politico una completa disintegrazione dell’impero, il quale si divise in numerose ed effimere entità statali in lotta tra di loro. Il fatto che questo periodo viene definito delle Cinque Dinastie è dovuto al fatto che esse intanto si ebbe una continuità imperiale, ma in realtà controllarono soltanto in parte la Cina Settentrionale e centrale, ma non si estesero mai al Sud. Un ruolo determinante fu svolto dai Turchi Shatuo. Sorsero altre dieci formazioni territoriali, definite dalla storiografia Dieci Regni (Shiguo). Ad essi tuttavia non venne riconosciuta alcuna legittimità. Oltre ad esse si devono ricordare anche altre formazioni politiche e territoriali di statale. A questi si deve inoltre l’istruzione delle tenute di giustizia, Una specie di Fondazione all’interno del clan A favore dei membri meno abbienti. Legata al movimento di questi letterati riformisti Full assunzione da parte dello Stato della gestione di istituzioni di beneficenza: Granai, orfanotrofi, ospizi, ospedali e cimitero. Per far fronte al l’aumento delle spese, Lo stato mento la circolazione monetaria Che però si dimostra insufficiente. Ma sei da un lato queste grandi trasformazioni accentuare degli squilibri sociali, Dall’altro S in presserò un particolare dinamismo alla società è contribuirono alla sua crescita intellettuale civile. Frutto di tale situazione Fu il sorgere di nuovi gruppi politici con propri programmi è ideologia. Con la radicalizzazione della lotta politica, Illetterati si schierarono su 2 fronti. Da un lato c’erano i <<radicali>> (xinxue, xindang cioè scuola o partito nuovo), E dall’altra i <<moderati>> o <<conservatori>> (jiuxue, jiudang, scuola o partito vecchio). La prima il cui massimo esponente fu il poeta SU Dongpo era forte nel Sichuan, aperta ad altre riforme e risentiva più delle altre delle influenze buddhiste e taoiste. Le altre due sostenevano la superiorità dell’etica e delle qualità morali dei governanti rispetto a qualsiasi intervento riformistico nell’ambito del ordinamento statale. La lotta politica si intensificò con l’ascesa al potere di Wang Anshi (1021-86), uno dei maggiori pensatori e statisti dell’epoca. LE RIFORME DI WANG ANSHI (pensatore) Wang Anshi Aveva cominciato A farsi notare quando Aveva inviato all’imperatore un memoriale in cui proponeva tutta una serie di grandi riforme dello Stato dell’economia. Infatti Con l’avvento dell’imperatore Shenzong (1068-85) che egli fu messo a capo Dell amministrazione statale. La sua azione Sì esercito In tutti i campi, Da quello economico A quello fiscale, Da quello militare a quello istituzionale. Ehi cerco innanzitutto di favorire i piccoli proprietari e i piccoli commercianti, Convinto che un elevamento delle loro condizioni di vita avrebbe rafforzato la pace interna e migliorato le finanze i poteri dello Stato. Con i prestiti agrari, Chiamati <<Giovanni germogli>> (qingmiao), Prezzi di concessi dallo stato in primavera, Da rimborsare con gli interessi al momento del raccolto, Wang Anshi Si proponeva una serie di obiettivi: Intendeva riscattare contadini dal l’indebitamento con i grossi proprietari, E nello stesso tempo per mettere agli uffici statali di incamerare una parte degli introiti In tal modo e intendeva facilitare Inoltre il controllo Totale sui prezzi cerealicoli. Egli instituì Un vero e proprio sistema di controllo governativo sul commercio, Che mirava a fare dello Stato il principale intermediario fra produttori e consumatori. Adottò inoltre Alcune misure a favore dei piccoli commercianti Per renderli Economicamente indipendenti dalla grosse corporazioni. Dr. Contemporaneamente Le finanze statali di maggiore flessibilità Al fine di Razionalizzare E rendere più economica alla loro gestione. Un’altra di forma importante su quella del sistema di trasporto è di distribuzione dei tributi. In base adesso, La parte Del raccolto Consegnata allo stato come tassa in natura, Doveva Essere Venduta sul posto Il ricavato Sarebbe stato impiegato nella capitale per l’acquisto del fabbisogno per la Corte e uffici centrali. Con questi provvedimenti Sì mirava a ridurre notevolmente i costi di trasporto dalle province alla capitale, E nel contempo si intendeva assicurare una migliore distribuzione delle risorse cerealicole in tutto il impero. Nel 1070 emanò Serie Di leggi sul cosi detto servizio noleggiato. Questa enorme rendevano convertibili le prestazioni di lavoro servile in denaro, per distribuire i misura più corretta i gravami delle corvée: Coloro che non prestavano direttamente la loro manodopera, dovevano versare all’asta allo stato una somma, che sarebbe stata li impiegata per il pagamento dei lavori richiesti. Le misure militari Prevedevano La formazione di una milizia, con funzioni sia nell’ambito della difesa nazionale sia della sicurezza locale Mediante il sistema del baojia. Armi e addestramento erano forniti dal governo. Negativa si dimostro l’introduzione del sistema di allevamento dei cavalli Affidato alle famiglie rurali agiate del nord e del nord-ovest. Se si intendeva dare all’impero un’adeguata cavalleria, Non si tenne conto di una serie di difficoltà oggettive, Non escluse Le resistenze ed inesperienza dei coltivatori. La distribuzione uniforme delle truppe su tutto il territorio imperiale, se riduce va il problema dei movimenti dell’esercito, Aggravava però l’onere finanziario e i contrasti fra i comandanti militare funzionari civili. Non meno rilevante fu la riforma del sistema degli esami. Oltre alle cognizioni in campo filosofico, etico, Storico e giuridico, Furono richieste conoscenze di tipo pratico in campo economico, Amministrativo, Geografico e militare. Per quanto riguarda i classici Fu abolito lo studio dagli annali Chunqiu E posta enfasi sulla lettura del Zhouli, Collega interpretazioni fornite dal lo stesso Wang Anshi. È difficile Dare una valutazione al programma di Wang Anshi, in quanto Le sue riforme è vero breve durata. Alcune Furono parzialmente mantenute Altre furono riprese nei secoli successivi, Ma la maggior parte di esse venne abolita con la morte dell’imperatore Shenzong nel 1805. Col nuovo imperatore Zhezong (1086-1100) Prevalse il partito contrario, Capeggiato dallo storico SIMA GUANG Che perseguitò i riformisti virgola e abrogo le disposizioni da questi è malate. Il mancato successo delle riforme è da attribuire probabilmente non solo all’approvazione dai conservatori. Mancò l’appoggio di gran parte dalla classe burocratica. La loro attuazione avrebbe portato inoltre ha un sovraccarico di lavoro per la burocrazia inattività come quelle economiche, In cui essa non aveva esperienza. Alcune riforme come quella degli esami, Sei mantenute Avrebbero mutato l’intero sistema burocratico cinese. LA CADUTA DEI SONG SETTENTRIONALI 1127 La lotta Fra Le fazioni tuttavia non si blocco con la caduta di Wang Anshi, E paralizzò la vita pubblica dell’intero contribuendo al suo indebolimento nei confronti dall’esterno. Con l’avvento di Huizong (1100-25) I riformisti ritornavano al potere, e venne perseguitato il partito avverso. La posizione degli eunuchi si venne rafforzando, È furono attribuite adesso anche cariche militari. I tentativi riformisti del primo ministro Cai Jing È vero Successo Per l’opposizione interna e per le crescenti facoltà nei rapporti con le potenze confinanti. Nonostante le critiche della storiografia tradizionale, Che gli attributi la maggiore responsabilità della caduta del sangue settentrionali, Cai Jing Un uomo di valore di cultura, eminente calligrafo e collezionista, come lo stesso imperatore quei Huizong, raffinato pittore. Cai Jing Riformò l’organizzazione scolastica e quella degli esami, Ma non riuscirò a risanare la crisi finanziaria Perché questa era la conseguenza di una situazione ormai consolidata. La situazione di malessere interno si tradusse in alcune rivolte popolari, Fra cui la nota ribellione contadina di Fang La, Che scoppiò nel 1120 Nel Zhejiang e si estese allo Anhui. La loro organizzazione interna era allo stesso tempo politica e religiosa Quasi contemporaneamente ebbe luogo la ribellione capeggiata da Song Jiang, Nota per aver fornito il soggetto al ciclo narrativo che è in epoca Ming sarebbe culminato nel famoso romanzo dello Shuihuzhuan <<Sul bordo dell’acqua>>. Il governo Riuscì a riportare l’ordine interno, Ma più gravi problemi provenivano dai rapporti con l’esterno. I Xi Xia e i Liao Avevano Praticamente interrotto le tradizionali relazioni sociali dell’impero cinese con i paesi dell’asia centrale è con la Corea, Agli scampi Ed non confinanti erano quindi affidati solo all’iniziativa dei privati. Nel 1115, alle spalle dei Liao, era sorta una nuova potenza, quella dei Nuzhen dei Jin, e i Song si allearono con essi in funzione anti-Qidan (1118-20). Il contributo militare Dei Song Tuttavia si dimostro scarso, i Jin invece riuscirono in poco tempo a conquistare il territorio Liao. Il tentativo Song Di approfittare della caduta dello Stato Qidan Per estendersi nello Hebei Non solo si dimostrò irrealizzabile ma provocò lo scontro con i vincitori. Questi Nel 1127 Conquistarono la capitale Kaifeng Facendo prigioniera tutta la Corte compreso l’imperatore Huizong Che nel 1125 Aveva abdicato in favore del figlio Qinzong (1126-1127) e il suo successore. Il 1127 È considerato L’anno della caduta del Song settentrionali e dell’inizio dei Song meridionali. Il nono figlio di Huizong: Nome postumo Gaozong Rifondò la dinastia nel sud della Cina. All'inizio l'impresa di restaurazione si mostrò disperata ma scoppiarono inoltre grossi conflitti fra gli stessi sostenitori della dinastia, Un colpo di Stato Militare costrinse persino Gaozong ad abdicare per alcune settimane nel 1129. La guerra contro i Nuzhen fu aspra. La capitale dei Song meridionali da Nanchino fu spostata più a sud a Xingzai <<residenza provvisoria>>. Ma il clima è la conformazione del territorio resero difficile ai nomadi l’ulteriore avanzata. Questi ultimi perciò ricorsero alla creazione di un regime fantoccio meridionale, la dinastia Qi, che tuttavia ebbe breve durata dal 1130-37. Il primo quindicennio di regno di Gaozong fu poi travagliato della lotta fra 2 fazioni: quella dei militari Nel cui maggior esponente era Yue Fei, quella degli agrari guidata da Qin Gui. La prima era per la guerra ad oltranza contro i Jin, mentre la seconda per la fine dell’ostilità e per una diminuzione delle imposte fondiarie. Nonostante le vittoria riportate da Yue Fei, Proprio per timore delle conseguenze politiche interne Che il suo crescente prestigio avrebbero provocato, Gaozong nominò primo ministro Qin Gui questi inizio subito le trattative con i Jin. Nel 1140 Yue Fei, venne chiamato alla capitale, arrestato e condannato a morte per tradimento. L’episodio è rimasto nella storia, e la storiografia considera Yue Fei un eroe, mentre Qin Gui un traditore. Nel 1142 venne stipulato il contratto di pace tra i Jin e i Song: i primi Riconoscevano la sovranità dei secondi, Dai quali ottenevano l’investitura, e ai quali s’impegnavano a pagare un Forte tributo annuo in argento e seta. Il trattato assicurò ad entrambi gli imperi un lungo periodo di pace, che fu interrotto brevemente dai Jin nel 1161. Nonostante la vittoria cinese a Caishi (Anhui), Nel 1162 L’ostilità non mutarono la situazione territoriale. Il partito dei militari Prese Temporaneamente il sopravvento E Gaozong abdicò a favore del figlio adottivo Xiaozong, Ma in seguito alle sconfitte subite i Song addivennero una seconda pace nel 1165.la fazione militare sarebbe riemersa successivamente con l’ascesa al trono dell’imperatore Ningzong e l’assunzione del porte da parte di Huan Tuozhou. L’offensiva si concluse con un’ulteriore capitolazione dei Song. Con la pace del 1208, i Jin pretesero un aumento del tributo E il pagamento delle indennità di guerra oltre alla testa Tuozhou. LA FINE DEI SONG La Tensione fra l’impero Song e quello Jin riprese qualche anno dopo, con la veloce ascesa della potenza mongola. In questo caso, l’intero Song scelse di allearsi con i barbari più lontani contro gli scomodi vicini. Nel 1221 i Song si allearono con i mongoli, Il regno dei Jin annientato nel 1234, Ma presto i mongoli avrebbero attaccato allora volta gli ex alleati Approfittando dei loro dissidi interni ed i contrasti civili e militari. L’ultimo grande statista Song fu il primo ministro Jia Sidao A cui si attribuisce Gran parte delle responsabilità della caduta dei Song. Egli tuttavia Fece Ogni sforzo per risanare la disastrosa situazione finanziaria in cui versava l’amministrazione. Procedette A una parziale espropriazioni delegante proprietà terriere; la terra espropriata Era amministrata dallo stato e prodotti erano immagazzinati nei grandi granai pubblici E impiegati in gran parte nel rifornimenti canale, Tutti i porti dello Yangzijiang Erano collegati con il fiume giallo, Mentre i Kaifeng E persino lunch of Potevano essere raggiunti direttamente dal mare. I cinesi Incominciarono ad intraprendere per conto proprio il commercio con i paesi d’oltremare e poterono Usufruire dei progressi della tecnica navale oltre che della cartografia Dell’11º secolo il loro viaggi furono facilitati dall’uso della bussola. La Cina venne orientando sì verso sud- est attraverso le sue regioni costiere meridionali. Essa divenne la maggiore potenza marittima su scala mondiale E mantenne questo primato sine primi decenni della dinastia Ming. Il commercio oceanico si svolgeva soprattutto attraverso i porti meridionali Come Canton, Fuzhou. La Cina commerciava con il Giappone, Il Vietnam, la Malesia, il bengala e l’Africa. S importava articoli di lusso Come corno di rinoceronte, avorio, coralli, perle, legni pregiati e spezie; esportava metalli, monete di rame, ceramica, tessuti e tè; cavalli e prodotti animali venivano scambiati con tessuti, tè, sale e metalli. Il cambiamento Sensibile soprattutto se si confronta la situazione con quella del primo periodo Tang, In cui bene esportati dalle ore di produzione erano ancora relativamente scarsi e circolavano negli appositi mercati stabiliti invece di amministrativi sotto la supervisione delle autorità. Sorsero nuovi mercati e molti centri amministrativi diventerò anche centri commerciali. Il riso trasportato sul grande canale raddoppio rispetto al periodo tango. Gli esattori divennero anche grossisti, Raccoglievano le eccedenze locali della produzione agricola e industriale e li vendevano ai grossi mercanti. Fu nel periodo Song Che iniziò la rapida crescita di prestigio della classe mercantile. Questo naturalmente vale soprattutto per la categoria dei grossi mercanti di cui si è fatta menzione. Essi erano in grado Di accrescere loro prestigio sociale, conducendo un tenore di vita simile a quello della gentry ed in taluni casi anche più elevato; si dedicavano ad opere di assistenza e di interesse generale. Improvvisa Crescita del mercato Porto a un incremento dei mezzi di pagamento è alla diffusione dell’economia monetaria. Il governo Song dov’è te unificare tutti i vari sistemi monetari del regime precedenti Coniando un unico tipo di monete di rame. Le spese specie quelle militari e per l’amministrazione erano in continuo aumento. Il problema erano altre aggravato da costo di produzione e delle spese di trasporto. Allora i privati ricorso ero ai documenti di credito E il governo fece altrettanto Emettendo analoghi certificati. In un primo tempo tagli documenti potevano essere utilizzati unicamente dai mercati privilegiati dei Monopoli statali e avevano una scadenza temporale; In seguito le autorità emisero regolarmente moneta cartacea per l’intero territorio dell’impero e senza scadenza. Ma l'utilizzazione di carta moneta si prestò facilmente ad abusi Esatto un processo inflazionistico. I contadini più poveri Diventerò coloni dei nuovi proprietari o si spostavano nelle metropoli. Ciao contributo i il fenomeno dell’urbanizzazione e allo straordinario sviluppo delle manifatture del terziario. Tema fiscale Video crescerebbero pessimamente le voci relative alla tassazione Del commercio della produzione artigianale verso la fine della dinastia. Benché Le condizioni variassero da aria ad aria in relazione allo sviluppo economico locale, si può fermare che si verifico la tendenza verso una maggiore liberalizzazione delle attività dei singoli. Ai fini fiscali la popolazione era registrata in 3 strati distinti: Famiglie burocratiche (guanhu) → famiglie dei funzionari e della nobiltà imperiale ed esentate dalle corvée. 1. Famiglie proprietarie (zhuhu) → famiglie proprietarie di terre, divise in cinque categorie in base all’estensione della proprietà fondiaria. Esse erano tenute al pagamento dell’imposta fondiaria e del testatico e obbligate alle corvée. 2. Famiglie ospiti (kehu) → famiglie non proprietarie ce coltivavano i possedimenti dei grandi proprietari privati o i campi pubblici; non pagavano l’imposta fondiaria ma erano sottoposte a corvée e testatico. È opportuno sottolineare che non esisteva nessun tipo di barriera fra diversi status e che quindi il mutamento delle condizioni comportava l’aggiornamento della registrazione. Molti grandi emme di proprietari per non pagare le imposte si faceva talvolta registrare come ospite. Imposta Fondiaria veniva riscossa in estate o in auto autunno. All’inizio vende determinata una quota fissa di un dou per ogni mu di terra; in seguito Bene stabilito Che le imposte estiva sarebbe stata pagata in denaro e quella autunnale cereali. Imposta Era calcolata intessuti ho in prodotti locali in alcune regioni. Accanto alle terre private, C’erano i campi pubblici: I tuntian e gli yingtian Erano segnati ai militari, I primi perlopiù erano distribuiti lungo la fronte e frontiera i secondi nelle regioni interne. I guanzhuang Erano costituiti da le terre incolte virgole assegnate a coloni di Stato delle autorità. Altre terre pubbliche erano segnate vari uffici dell’amministrazione locale e alle scuole statali Imposta sul commercio gravano misure diverse secondo che le merci venissero trasferite da una località all’ altra oppure venissero vendute nei mercati urbani, Nel primo caso l’imposta Gravava del 2 % sul prezzo di vendita nel secondo caso al 3 %. I Song stabilirono inoltre un’imposta sui contratti relativi alla compravendita degli immobili Che nel 1044 fissata nella misura del 4%. Ad una disciplina particolare erano sotto posti la produzione è il mercato Del sale, del tè e degli alcolici. La riscossione delle imposte su questi prodotti Avveniva Sotto la supervisione delle commissioni per i Monopoli istituite nel 965 a Kaifeng e in altri 5 centri dell’impero. Per quanto riguarda il sale venne ben presto abbandonato il sistema in base al quale era lo stato stesso ad occuparsi direttamente del trasporto della vendita all’ingrosso del prodotto. Successivamente fu stabilito che i mercanti avrebbero dovuto acquistare dei certificati con i quali ritirare direttamente sale dei luoghi di produzione per poi venderli sul Mercato. A Kaifeng fu creato l’istituto metropolitano per il sale che aveva la funzione Di calmierare i prezzi del sale, vendendone grandi quantità quando il prezzo saliva oltre le 40 monete. Verso il 1070 il sistema subì delle modifiche per cui con l’istituzione Un certificato per la vendita del sale, Che tribù i via mercanti che ne fossero in possesso il monopolio della vendita in determinate zone. Questi certificati vennero poi distinti in corti e lunghi secondo che la durata della concessione fosse di una stagione o di un anno. Variazioni si è vero anche nel controllo della produzione distribuzione del tè sottoposte anche alla commissione per il Monopoli. Contadini che si dedicavano attale cultura Dovevano consegnare una parte del raccolto allo stato è vendere il resto ai mercati ufficiali. I mercanti dite della capitale acquista vanno dalla commissione per i Monopoli dei certificati con i quali potevano ritirare la merce indeterminate località. Verso la metà dell’11º secolo il sistema venne liberalizzato Sì ai produttori che mercanti avrebbero potuto trattare direttamente la vendita del prodotto per San dona tassa al governo. Per quanto riguarda gli alcolici Sole mercanti ufficiali ne gestivano direttamente la produzione e la vendita a livello di prefettura. La produzione la vendita erano libere Ma si doveva pagare una tassa calcolata sul volume delle entrate. Da 1129 Lo stato liberalizzò la vendita degli alcolici mantenendo il monopolio della produzione, I privati dovevano portare il riso alle fabbriche di Stato le quali provvedevano alla fermentazione in cambio del pagamento di 52 monete per ogni hu di riso. Altre entrate fiscali erano costituite dalle imposte sulle proprietà urbane come Bottega, abitazione ecc.. L’URBANIZZAZIONE La crescita delle città fu la diretta conseguenza delle grandi trasformazioni economiche Avute In questo periodo. E la stessa planimetria urbana tradizionale Con l’assetto geometrico delle vie, la separazione dell’aria degli uffici, l’esclusione dal centro abitato della zona dei mercati ed è divertimenti è la forma rettangolare del perimetro murario, vende sconvolta dall’espansione delle abitazioni e delle varie attività economiche. Le città divennero le residenze dei grandi proprietari terrieri e de i mercanti, non che centri culturali e di divertimento, mercati di ogni tipo di articoli e centro di smistamento per portare le merci alla periferia rurale. S furono i luoghi dove il surplus Produttivo veniva consumato scambiato con beni provenienti da altre regioni o paesi. Ma la città a forno anche 100 di produzione dove si con centravano bottiglia fabbriche e dove lavoravano artigiani con ogni tipo di specializzazione. Molto sviluppato era il terziario come agenzie che preparavano feste banchetti, sia domicilio sia fuori casa, agenzie per la fornitura di personale specializzato, circhi, luoghi divertimento, case da te, ristoranti, giardini fioriti. Di questi locali venerano di lussuosi più modesti e anche di popolari. Il livello della sociale delle donne di questa categoria varia va moltissimo a seconda dell’educazione delle esperienze. Alcune di loro abbili anche della musica nel canto e dalla vasta cultura avevano ricchezza e prestigio. Marco Polo per esempio ricordo queste cortigiane nel milione. Nel quartiere di divertimento Dove la gente poteva incontrarsi in massima libertà prescindendo dei tradizionali vincoli sociali Erano possibile assistere a spettacoli teatrali, esibizione di cantanti e attori, spettacoli delle ombre e delle marionette, di acrobati e giocolieri, lotte fra atleti e combattimenti fra animali. I contadini trasferiti nelle città in cerca di lavoro andavano ad incrementare la schiera dei domestici presso le famiglie agiate e si impiegavano nelle imprese artigianali oppure nelle manifatture come apprendisti o salariati. Le strade erano affollate d venditori ambulanti, giocolieri, burattinai, cantastorie, chiromanti. Non lo sviluppo urbano E la crescita della popolazione delle città sorsero grossi problemi come quello del l’approvvigionamento e dell’assistenza sociale. Lo stato quindi 5 generi di assistenza: per i poveri, gli anziani, gli orfani e neonati abbandonati, gli ammalati e morti da seppellire. La aumento Del numero dei membri della burocrazia, La facilità di spostamento favorita alleganti correggi commerciali furono tutti i fattori che contribuirono a dare il nuovo svolto alla società. Ma questa mobilità significava anche una maggiore instabilità, Non che il rischio dell’isolamento e dell’anonimato Pesce per coloro che si era trasferita nel grossi centri urbani. Bisogno quindi solidarietà e di assistenza stimolo nuovi tipi di aggregazione e rinsaldò alcune delle relazioni tradizionali. Un tipo di aggregazione che vende sorgendo in epoca Song e il clan. Sta organizzazione Si può andava su legami familiari veri o fittizi, Collegava numerose famiglie di una o più regioni appartenenti a strati sociali diversi, Ed esprime un esigenza di difesa e di aggregazione. Le nuove organizzazioni venivano a colmare in una certa misura il vuoto che si era creato a livello locale in seguito alla decadenza e alla scomparsa delle grandi famiglie aristocratiche dell’epoca precedente. I clan avevano una propria struttura ed una proprietà comune, Redditi servivano a coprire le spese generali dell’organizzazione, Esci possedevano e gestivano Scuole, istituti di assistenza e di mutuo soccorso. Il loro sviluppo e da collegassi con l’ideologia neo confuciana dello Stato songo che tendeva a privilegiare la famiglia estesa intesa come fattore di stabilità sociale. Ma il fenomeno più interessante è rappresentato dalla formazione di numerose corporazioni di vario tipo. Alcune di esse ricalcavano le hang sorte nel periodo Tang ma di nuova istituzione. Tagli associazioni Abbassa e professionale svolgere una serie di attività a diverso dal proprio mambi. Persino coloro che si dedicavano attività illegali ho disprezzate come la 3, i mendicanti e le prostitute, erano organizzate in proprio corporazioni eseguivano una loro disciplina. Completamente nuove erano le associazioni raggruppa vanno persone provenienti dalla stessa area o Regione, le hui. Vi erano le hui legate ai circoli ufficiali, che comprendevano i discepoli delle stesse scuole, i candidati agli esami dello stesso distretto; altre servivano da base logistica, agenzia e magazzino per i mercanti che venivano dalla stesa area geografica. Ognuno di queste aggregazioni Sì In centrava In un tempio dedicato al patrono dell’ateo del mestiere, alla divinità del luogo d’origine. Ogni categoria è professione aveva comunque il tuo padrone generale cosi pescatori veneravano la regina celeste, i carpentieri un personaggio storico Lu Ban, I medici il mitico sovrano Shennong, Gli operatori di cambio il Dio della ricchezza E così via. Perfino le categorie più umili nella GLI ESAMI IMPERIALI E IL RECLUTAMENTO DEI FUNZIONARI L'amministrazione statale fu Profondamente modificata e resa più varia e complessa durante l’epoca Song. Essa comprendeva il settore del funzionariato civile, quello militare E a livello inferiore gli apparati degli impiegati locali e degli esperti tecnici. Il numero dei funzionari civili andava da 10.000 a 19.000. Il reclutamento era regolato da precise norme e poteva venire attraverso: a. Il superamento degli esami o il conseguimento di eccellenti risultati presso le scuole imperiali; b. Il privilegio-ombra c. La segnalazione; d. Il passaggio dalla carriera militare o dalla condizione di impiegato. Privilegio ereditario Fu limitato dai Song per cariche non elevate. Anche il sistema di nomina per raccomandazione o segnalazione fu ridimensionato e i casi di passaggio dei servizi statale inferiori non ebbero grande rilevanza. Il sistema degli esami (keyu) era basato su una serie di prove scritte, Che dovevano mettere in evidenza in merito alle conoscenze dei candidati migliori. Fu articolato in 3 livelli. Il primo (yin) si svolgeva nelle prefetture e adesso potevano partecipare tutti coloro che erano messi dai responsabili delle scuole locali e dai funzionari locali Anche questa prima fase L’esame era molto selettivo è il numero dei candidati che lo superava era generalmente inferiore al 10%. Il secondo e il terzo livello avevano luogo nella capitale (shengshi). L’esame metropolitano, sotto la supervisione del ministero del riti consisteva in composizioni scritte sui classici confuciani oppure sottesi storici ho legislativi. Si richiedeva la conoscenza dei classici, della storia, della letteratura, delle leggi e diritti, Non c’è un elevato grado di abilità nelle composizioni nell’interpretazione dei testi. Chi superava questa seconda prova ottenere il titolo di jinshi (<<Studioso introdotto>>). L’esame era di notevole difficoltà, La preparazione era letteraria, con la riforma di Wang Anshi, per il suo conseguimento fosse anche richiesta la capacità di applicare le condizioni hai problemi pratici dello Stato. L’ultimo livello era costituito dal cosiddetto esame di palazzo (dianshi), in teoria alla presenza dell’imperatore. Esso aveva Prevalentemente la funzione di confermare risultati della prova precedente non chiedi stabilire una classifica dei vincitori. Questo è graduatoria era importante ai fini della carriera burocratica. La carriera burocratica era determinata da altri fattori, quali l’anzianità, il superamento di speciali esami, i giudizi annuali e le segnalazioni dei superiori. Sul modello Tang Gli esami si svolgevano annualmente ma dal 1067 funghetti ogni 3 anni e tale scadenza fu mantenuta sia dai Ming sia dai Qing. Per assicurarsi L’imparzialità del giudizio la correttezza i candidati venivano rinchiusi in cellette solate, gli elaborati dovevano essere del tutto anonimi virgola e la correzione era condotto da 2 diversi commissari; la serietà degli esami permise in genere la scelta dei più capaci e qualificati, indipendentemente dall’origine familiare. Lo speciale esame straordinario fu istituito per facilitare con loro che avevano sostenuto parecchie volte gli esami senza successo, ed aver superato l’età di cinquant’anni, ed ho finito i vincitori la possibilità di entrare nel livello inferiori della carriera burocratica. Senza seguire tutto l’iter degli esami, Si poteva direttamente essere nominati funzionare civili se si ottenevano i migliori risultati presso le scuole imperiali. Oltre gli esami per la carriera civile e vi erano quelli per divenire ufficiali militari Ma consistevano in dimostrazioni pratiche nelle arti marziali, l’equitazione. Essi rispetto a quelli civili avevano scarso prestigio, È nella carriera militare il fattore ereditario continuo svolgere un ruolo preminente. Esistevano infine esami tecnici e per esperti virgola che offrivano la possibilità di occupare carica Inter medie inferiori. CULTURA E PENSIERO IN EPOCA TANG IL NEOCONFUCIANESIMO Quella cessa della nuova élite, la cultura letteraria divenne la prima condizione per l’acquisizione del prestigio sociale. La nuova burocrazie leggendari trovarlo nel confucianesimo la propria ideologia. L’epoca Song Vide la nascita E l'elaborazione di nuove corrente di pensiero definite neoconfuciana, le quali grazia l'esperienza dei secoli buddisti e taoisti, all'evoluzione ideologica e sociale, lo sviluppo tecnologico, affrontarono problemi non nuovi rispetto alla tradizione confuciana classica. Il neoconfucianesimo tentò in realtà una sintesi razionale fra la concezione morale sociale di Confucio e di Mencio, l eredità metafisica buddista, e la riflessione taoista sul rapporto uomo natura. Benché il neoconfucianesimo si differenza del buddismo per l’atteggiamento dei confronti della morale della vita che non vengono concepiti come illusione Macomer realtà (Tutta la realtà è riconoscibile in questo mondo il non essere non è la realtà ultima, ma uno dei termini di elettrici del continuo divenire fra poli opposti ma complementari) ne fu profondamente influenzato. Furono introdotti altresì alcuni concetti rettamente taoisti come ad esempio quello di sostanza-energia (qi) o di cielo-anteriore (xiantian). L’introduzione Della speculazione filosofica della sua terminologia, da un lato arricchì va il confucianesimo di nuove tematiche e rispondeva alle esigenze di una visione ontologica di tutta la realtà, universo compreso; Dall’altro il ricorso all’ordine cosmico è il concetto del principio universale offriva una base metafisica ai valori e all’ordine sociali di cui la nuova classe si faceva promotrice. In campo filosofico, furono i cosiddetti cosmologi che riprendendo la critica anti-buddista e la riaffermazione della concretezza del mondo e dell’etica dei pensatori del tardo periodo Tang, diedero un impianto Universalistico alla nuova filosofia E nello stesso tempo attinsero alle tematiche care al neo taoismo religioso e la stessa tradizione buddista. La denominazione di cosmologi attribuita questi filosofi deriva dal loro interesse per la formazione è la trasformazione del universo. Essi Periodizzarono le sue varie fasi attraverso l’interpretazione del commentario dello Yijing. Nelle rappresentazioni grafiche posero alla base del tutto il concetto di yaiji o supremo ultimo, modello sublime dell’universo al di sopra tutte le cose e allo stesso tempo in tutte le cose (come il principio li). Era l’uomo che veniva a posto al centro dell’universo fra il cielo e la terra, come l’espressione più alta della natura. I valori etici confuciani, incarnati nella gerarchia dei rapporti familiari, comunitari e politici, vennero acquistando una dimensione cosmica e contemporaneamente interiorizzate. L’universalismo cosmico neo confuciano Integrò la visione organicistica dello Stato con quella armonica della società. La perfezione dipendente esclusivamente dall’uomo. Fra i cosiddetti cosmologi, Shao Yong (1011-77) è stato paragonato a Pitagora per la sua teoria dei numeri dell’armonia musicale, che sviluppò dall’interpretazione dello Yijing. Attraverso il calcolo matematico elaboro un sistema per la previsione degli eventi futuri. Nel diagramma dell’universo rappresentò l’evoluzione del cosmo, diviso in cicli, fasi e periodi, contrassegnati ciascuno da eventi particolari. Nel suo sistema vengono trattati i temi della conoscenza, dell’etica, del principio celeste è del raggiungimento della saggezza. Zhou Dunyi, il più famoso dei cosmologi, nei suoi diagrammi e commenti allo Yijing, influenzati dalla scuola neotaoista E dai mandala buddisti, inquadrò i principali elementi del sistema confuciano in una costruzione si increti sta che teneva conto della concezione dello yin e dello yang E di quella dei 5 elementi. Fu il primo ad introdurre il modo organico I concetti del di principio universale(li) di distanza psicofisica (qi). La posizione dell’uomo al centro dell’universo è considerato come più perfetto degli esseri Ha contribuito lo sviluppo dell’umanesimo neoconfuciano. La problematica relativa alla diade <<estremo ultimo>> (taiji) ed <<estremo nulla>> (wuji) e quella relativa agli stati di quiete e di moto sono stati forieri di grandi dibatti filosofici. Il terzo grande esponente della tendenza cosmologico fu Zhang Zai (1020-77), Che si differenzia dagli altri per l’importanza attribuita alla sostanza psicofisica identificata con il <<grande vuoto>> contenente in se l’essenza originaria di tutte le cose e quindi contemporaneamente unità e molteplicità, immutabilità e trasformazione. Attraverso la condensazione la dispersione si forma e si dissolvono i vari esseri e fenomeni, da quella atmosferici all’uomo. Da questa interpretazione della realtà derivano 2 importanti conseguenze: Che esiste una fondamentale unità fra l’uomo e il resto dell’universo, fra la natura umana e la natura del cosmo, e che piacere del corpo e desiderio non sono male in sé. Male sono invece la perdita dell’armonia e dell’unità universali e le passioni quando separano egoisticamente la persona dal resto della realtà. Adesso si contrapponeva l’atteggiamento di simpatia, di fratellanza e di amore universali. L’eredità dei cosmologi ebbe una nuova rielaborazione da parte dei fratelli cheng, Cheng Hao e Cheng Yi. Essi recepirono il concetto di sostanza psicofisica di Zhang Zai, ma svilupparono il principio universale che la governa e ne permette la comprensione, e spostarono il centro dell’interesse speculativo dall’ordine cosmologico ai problemi etici e gnoseologici, come il perseguimento della saggezza, il rapporto fra natura umana e principio celeste, la virtù e la mente. Cheng Hao si distinse per una concezione monistica in cui sostanza e principio e mente si identificavano; quindi il processo di comprensione morale tendeva ad essere di tipo più riflessivo e intuitivo, per ci a buon diritto è stato considerato il precursore della cosiddetta <<scuola della mente>> (Lu-Wang). Cheng Yi Enfatizzando la distinzione fra entro le forme ed oltre le forme virgola e fra principio e sostanza, giunse altre conclusioni Importanti per i successivi sviluppi del pensiero neo confuciano. a. Il principio è unico, ma le sue manifestazioni sono molteplici (liyi fenshu); b. Essendo esso in ogni cosa o essere, la conoscenza si estende attraverso l’investigazione delle cose cioè lo studio induttivo e deduttivo; c. La natura umana identicamente buoni tutti gli uomini si manifesta in modo differente in seguito alla maggiore o minore chiarezza o torbidità della sostanza per cui il contatto delle cose esterne e sa viene agitata dalle 7 emozioni (qiqing) che ne offuscano l'origine l'originaria bontà; Soltanto lo stato di sincerità (cheng) raggiunto attraverso la concentrazione della mente (jing) può riportare alla riapprovazione del principio della sua purezza. Sorse così la cosiddetta <<scuola dei principi>> (lixue) Chiamata anche la <<scuola della natura umana e dei principi>>(xinglixue), perché il principio lì e la natura umana xing costituiscono i concetti fondamentali del suo sistema filosofico. Il lì è il principio-Regione universale, indistruttibile ed eterno, che governa tutte le cose e le combina. È la condizione necessaria di ogni un fenomeno. E’ anche il quid logico che permettere la caratterizzazione, individuazione e finalizzazione di ogni organismo. E soprattutto Norma etica che presiede agli affari umani e sociali. Nell ‘uomo si manifesta come Natura umana, Esso acquista Un valore quasi metafisico in campo cosmologico e sinonimo di cielo in campo etico. Tale concetto tuttavia porto una serie di contraddizioni e ambiguità. Si applicava sia agli uomini delle cose e agli animali, Nessuno può affermare che fosse inteso esclusivamente come entità metafisica, era nello stesso tempo ontologico, trascendente, Ma corrispondeva anche l’essenza e al principio degli uomini, alla loro natura razionale ovvero le funzioni della mente. Ma il li agisce nel vuoto, esso si concretizza nella sostanza psicofisica (qi) che pervade tutto l’universo e può tradursi come forza vitale, energia, etere, anima sensibile e irascibile. E’ il qi che permette la riproduzione, evoluzione e la distruzione di tutte le cose e di tutti gli esseri attraverso l’alternarsi dello yin e yang. L’armonia del cosmo non è solo fisica, ma anche morale. Da qui il duplice carattere di conoscenza, etico-ontologica e fisica, l’universalità della virtù dell’umanità. Anche Per questa scuola Il fine principale era il raggiungimento della perfezione dell’uomo, sia nella sua dimensione interiore che in quella sociale. La ricerca della perfezione Individuale coincideva con la ricerca del principio universale, Ciò significa che la perfezione individuale non poteva o tenersi senza l’intervento nel mondo esterno, la società e la politica. La gnoseologia Era collegata all’etica; le scienze tradizionali quali chiesa taoista attraverso i suoi consiglieri e acquisto importante L’udienza politica Durante Song settentrionali. I monaci buddisti furono costretti ad accettare la consacrazione taoista. Capo della chiesa era il maestro celeste (Tianshi) La letteratura taoista ebbe una grande sia a carattere filosofico sia popolare. Ma con la caduta dei Song settentrionali i privilegi della chiesa taoista vennero aboliti. Il buddismo fu favorito agli inizi della dinastia. L’ Istituto per la diffusione della legge buddista Provvide alla stampa delle Tripitaka nel 983 E nel 1027 compilò un canone di 6197 testi. Quest'ultimo Sarebbe stato pubblicato più tardi su iniziativa privata. Dal 1068 20 ufficializzata la vendita dei certificati per ottenere lo status di Monaco buddista e questo porto da un lato alla diminuzione del numero del religiosi è dall'altro Allora decadimento culturale morale in quanto ora bastava pagare una somma per entrare nella vita monastica senza necessità dimostrare la propria preparazione religiosa. Soprattutto nelle campagne La dottrina buddista continuo ad avere un Largo seguito spesso sotto varie forme ereticali. Per esempio fu nel periodo Song che si diffuse la setta del loto bianco fondata nel 1133 dal Monaco della scuola Tiantai Mao Ziyuan. I seguaci sollevano invocare Buddha con una formula sacra e si attenevano una dieta molto rigida. A livello popolare in epoca song rimase in vita il culto per le divinità locali, identificate in montagna, Corsi d’acqua, Alberi, pietre o nelle stesse mura della città. A queste divinità vennero innalzati templi o santuari e in più occasioni l’imperatore conferì titoli e gradi, per cui veniva a formarsi una sorte di burocrazia nel mondo degli spiriti, opposta a quella mondana. PRODUZIONE LETTERARIA, STORIOGRAFICA ED ENCICLOPEDICA La maggior novità in campo letterario in questo periodo fu la diffusione della letteratura in lingua parlata. Molte opere della narrativa hanno il nome di huaben <<canovacci>>, testi imparati a memoria da cantastorie sotto la guida del maestro, e si sviluppò nelle grandi città. I temi trattati erano di carattere storico, avventuroso, religioso e fantastico. L’invenzione della stampa contribuì allo sviluppo dei huaben. Con la volgarizzazione della letteratura, lo stile divenne più semplice e nella poesia il genere ci, venne sostituendosi alla <<poesia codificata>>. Il più grade poeta Song fu Su Dongpo(1037-1101), influenzato nelle sue opere dal buddhismo e taoismo. Fu anche grande pittore, saggista e calligrafo. Opera di critica letteraria di influenza buddhista fu Canglang shihuo (conversazioni di Canglang)→ spontaneità creazione poesia. Letterato poliedro fu Ouyang Xiu: statista scrittore, storico, filosofo. Teoria sulla legittimità politica attraverso il concetto di zhengtong in cui il diritto morale alla successone viene combinato con il successo nella realizzazione dell’unità politica imperiale. Scrisse: Xin Tang Shu (nuova teoria dei Tang) e Xin Wudai shi (nuova storia delle cinque dinastie). Altro grande storico fu Sima Guang (1019-86). Ritornò alla vita politica dopo la caduta di Wang Anshi, oppositore e criticò le tendenza legaliste e utilitaristiche di Wang Anshi in nome degli ideali di giustizia e di umanità dell’ortodossia confuciana; scrisse Zizhi tongjian (specchio generale per il governo). Notevole contributo alla storiografia fu dovuto a Zhu Xi con il suo compendio Zizhi tongjian, Tongjian gangmu. Anche un altro autore è Wang Anshi esponente delle corrente utilitaristica gongli, nelle cui opere emerge una interpretazione originale dei Classici. Il genere enciclopedico ebbe la sua epoca d’oro durante i Song. Sotto il patrocinio imperiale furono pubblicate opere quali: Panorama dell’epoca Ping; di carattere geografico abbiamo <<descrizione generale del mondo dell’era Taiping>>. Nota enciclopedia storica è Tongzhi compilata da Zheng Qiao nel XII sec, che tratta di filologia, botanica, geografia, zoologia, archeologia, bibliografia e fonetica. Anche Wang Anshi fu autore di un grosso dizionario enciclopedico, il Zishuo. Con la diffusione della stampa fu possibile aprire biblioteche private; vennero pubblicati cataloghi, e sorse un nuovo genere letterario, le Congshu, Collezioni, che comprendevano vaste raccolti di più autori. C’era anche il genere dei Biji (Documenti), delle Suibi (note occasionali), e delle Bitan (conversazioni), raccoglievano impressioni, letture, aneddoti, informazioni a carattere scientifico, amministrativo e artistico. LE ARTI, LA SCIENZA E LA TECNICA Il periodo Song fu vivace anche per il progresso scientifico. Fu realizzata intorno al 1045 l’invenzione dei caratteri mobili dall’autore Bi Sheng. Fabbricava i tipi di mobili in argilla ognuno corrispondente a un carattere, dopo averli cotti per indurli, spalmava su una lastra di ferro un impasto colloso di resina di pino, cera e cenere, poi appoggiava sulla lastra un telaio e disponeva di caratteri fino a riempirla; in seguito scaldava l’impasto per ammorbidirlo e pressava in caratteri con una tavolo per rendere il blocco piatto. Successivamente veniva spalato l’inchiostro. Venne stampato il testo ufficiale del Tripitaka in cinese, venne pubblicato in campo botanico un trattato sugli agrumi e varie edizioni di trattati farmaceutici su erbe medicinali. Durante di Song Settentrionali, un medico Wang Weiyi compose in bronzo il modello del corpo umano con l’indicazione dei centri per l’agopuntura. Furono pubblicati trattati di medicina legale. Secondo le convinzioni dell’epoca cinque erano gli organi fondamentali del corpo: cuore, fegato, milza, polmoni e reni; essi erano in relazione ai cinque elementi (acqua, fuoco, legno, metallo e terra) e ai sette orifizi (occhio, orecchie, narici e bocca). Data la Correlazione fra le varie parti del corpo Lo squilibrio allora interno L’eccessivo accumulo di yin e yang determinava conseguenze da altre parti. Oltre a tale Rilevanti intuizione sulla interrogazione fra vari organi si erano sviluppati alcuni sistemi terapeutici basate sul agopuntura, la moxa, all’erboristeria e le diete. Nel 1076 fu fondata la scuola medica centrale e il posto di lavoro si tramandava da padre in figlio sia per dottori che per farmacisti. Dal 1080 in poi il metodo d’insegnamento della medicina cambiò, e vennero introdotte 9 specializzazioni. La magia e gli amuleti continuarono ad essere usati per le malattie nervose. Di interesse scientifico furono alcuni Biji (Documenti) e Bitan (Conversazioni). Per esempio importante fu l’opera Zhudao tujing (Documento illustrato dell’Impero) che dimostra il livello raggiunto dalla Cina in campo cartografico. Progressi in campo matematico: estrazione delle radici quadrate e cubiche. Anche in astronomia, infatti fu scoperta la supernova Zeta, della costellazione del Toro. Numerose furono in campo agronomico i progressi: bonifiche, irrigazione, le dighe. La produzione della porcellana raggiunge il suo massimo splendore. I maggiori centri divennero Kaifeng, Yaozhou ecc. Dingzhou era famosa per la porcellana bianca; di particolare bellezza erano anche le porcellane di colore verde-azzurro pallido. Fra le più belle c’erano quelle monocrome, quelle ufficiali prodotte nelle fornaci imperiali. Altro tipo famoso di porcellana era quello ge, dei forni di Longquan caratteristico per lo smalto craquelé. Usate nelle cerimonie del tè erano delle tazze rozze ma molto apprezzate in Giappone, chiamate tenmoku. Nel campo delle arti figurative, la pittura Song, specie quella paesaggistica su seta rimase per secoli il modello per eccellenza. L’ultimo sovrano dei Song Settentrionali fondò un’accademia di pittura. Fra i paesaggisti più famosi c’è Li Tang noto per le rappresentazioni storiche e per i dipinti con laghi e bufali. Su Hanchen ritrasse l’architettura, i cortili, e i giardini dell’epoca, animati da bambini; mentre Liu Songmian, Ma Yuan dipingevano lo spazio, intervallato da cime o alberi, esprimendo l’armonia dell’uomo con l’infinito. L’essenzialità delle immagini, espressività denotano l’influenza del buddhismo. Più ricercata fu un tipo di pittura di Cheng Rong che riprese alcuni motivi taoisti usando la tecnica a macchie di inchiostro. Un’arte di non minore prestigio era la calligrafia che si delinea con un nuovo stile libero ma leggibile. Essa fu intesa nella scuola di Su Dongpo come mezzo di espressione personale, secondo il concetto di <<impronta del cuore>> (xinyin). Questa scuola elaborò una nuova teoria sull’arte pittorica e calligrafica; affermava che l’opera d’arte era manifestazione della natura dell’uomo, delle sue emozioni e della sua virtù, espresse attraverso la creazione artistica. Questa doveva essere in grado di <<trasformare>> gli oggetti raggiungendo il li, oltre le <<forme>>, con spontaneità, misura, modestia e gusto. Miglioramenti nel campo della tessitura e filatura. La bussola impiegata nella navigazione. Nello stesso periodo vennero usati gli indicatori del sud, che consistevano in un magnete a forma di cucchiaio che volgeva il manico verso sud, in quanto la parte più pesante era attratta dal nord; posti al centro di piastre bronzee a scopo divinatorio. La polvere da sparo venne usata anche per la fabbricazione di armi da fuoco; si pensa che ciò è dovuto all’esercito imperiale che ha sempre bisogno di approvvigionamenti. Vennero create frecce di fuoco, palle di fuoco. Si sviluppò anche l’interesse scientifico per la ricerca archeologica, che stimolò l’interesse degli eruditi e dei collezionisti d’arte antica, il gusto dell’imitazione. Il primo scavo nel distretto di Anyang (Henan) fu intrapreso sotto il regno di Huizong e portò il rinvenimento di numerosi oggetti. Un’altra scienza in epoca song fu l’epigrafia. Ouyang Xiu scrisse un’opera in tale campo, il Jigulu, ma il più famoso catalogo di iscrizioni su metallo e su pietra fu il Hinshilu. In esso furono presi in esame duemila documenti commentati e datati e vennero corretti gli errori commessi da Ouyang Xiu nel suo precedente lavoro. APPUNTI INTEGRATIVI Alla fine della dinastia Tang,prima della riunificazione imperiale (con i Song)→si manifesta un altra fase di conflitto o di transizione,ed il territorio è diviso in regni che dominano sia il sud che il nord della cina,questa fase è chiamata ”Cinque dinastie” e Dieci Regni(907-979) -I Qidan da Nord e i Jurchen da Ovest intanto minacciavano i confini dell’Impero. CINQUE DINASTIE (907-979) -Tutte di breve durata→ dominazione delle zone settentrionali -La prima, è la piu importante delle cinque dinastie→Liang posteriori (907-923 d.C)con il sovrano Zhu Wen che regno per sedici anni prima di cadere sotto gli attacchi dei barbari dle nord(Qidan).Le altre dinastie furono: Tang posteriori(929-936 dc),Jin posteriori(939-946),Han posteriori(947- 951),Zhou posteriori(951-960).Ma nessuna è riuscita ad ottenere questa egemonia DIECI REGNI -Nel sud troviamo i dieci regni →regioni meridionali e mostrarono una durata media superiore a quella delle dinastie settentrionali -Svilupparono il commercio(gia fiorente sotto i Tang) e l’industria ma non erano abbastanza forti militarmente da arrestare la riconquista del meridione da parte dei Song Notiamo che il sud è piu esteso;inoltre notiamo che non c’è piu quel braccio che c’era in epoca Han e Tang lungo le direttrici centro asiatiche.La cina non ha piu la possibilita e l’abilita di dominare questi territori piu ad ovest.Non a caso la capitale è Kaifeng,è una capitale fluviale (vicina al fiume)→ così notiamo un cambiamento perchè il baricentro politico non è piu nella zona centrale (che controllava i territori piu ad ovest e a nord,dominati dabarbari) ma c’è uno spostamento verso est.Evidentemente la via della seta sin questo periodo non ha piu importanza culturale di quella che aveveva nella dinastia Han anche perchè le popolazioni islamiche non permettevano questo commercio o lo rendevano molto complicato e poi anche perchè si stanno rafforzando sempre piu i popoli barbari del settentrione,per questo motivo c’è uno spostamento di interesse commerciale che guarda verso il mare(commercio marittimo) verso est.Inoltre vi è la presenza dei popoli sino barbarici come Xi Xia(popoli di origne nomade che si sono stanziati nel settentrione asismilando costumi,politica e comportamenti dei cinesi). DINASTIE “BARBARE” -Liao o Qidan (907-1125) che regarono sulla Manciuria,Mongolia e su parte della Cina settentrionale.Allevavano bestiame e cavalli. -Jin (1115-1234) o Jurchen fu fondata dal clan Wanyan;antenati dei mancesi che fontarono la dinastia Qing(1644- 1911).Conquisteranno la parte del settentrione,cacceranno i Liao e domineranno durante il periodo dei Song meridionale. -Xia occidentale(1038-1237) o Tangut si distinsero per la cavalleria,i carri da guerra,gli arcieri,l’artiglieria e la letteratura, e dominarono durante tutta la fase dei song meridionale, e insieme ai Jin dominarono quella parte di cina. LA DINASTIA DEI SONG SETTENTRIONALI (960-1127) -L’imperatore Taizu della nuova dinastia Song riunifico il territorio cinese→grazir sl potere quasi illimitato dei ocmandanti militari -Trasferi i generali piu influenti a incarichi di minore importanza(anche su pagamento) -Nelle province agevolò i funzionari civili della burocrazia centrale -Trasferì negli eserciti della capitale le migliori unità militari,sotto il diretto controllo del governo.Odierna Kaifeng→capitale del nuovo governo centralizzato. TRATTATO DI SHAN YUAN(1004 d.c) -Prevedeva che I song perdevano le 16 prefetture settentrionali a favore dei Liao e pagamento di un tributo annuo -Relativa pace fino al 1038: i Xi Xia(xia occidentali) dall’Ordos→nel 1044 impongono un trattato di pace con i soong: finalizzato al pagamento di un tributo annuo. -Intervengono i Liao che ottengono un aumento del tributo ORGANI POLITICI -Esecutivi:Principale→ i grandi consiglieri + 3 uffici (che comprendevano:segreteria,cancelleria e consiglio per gli affari di stato) - I rapporti con i barbai avevano costituito già dall’inizio un grosso problema per i Cinesi. Essi riflettevano le contraddizioni tra popoli sedentari e popoli nomadi ma anche un certo grado di complementarità fra le due comunità ed economie. La situazione era più complessa durante il Medioevo per la formazione al nord di regni barbarici. Qui i conquistatori perdevano le loro caratteristiche sinizzandosi e creavano uno strato sociale dominante costituito da un’aristocrazia guerriere. La civiltà Tang era stata il risultato di ciò. Queste popolazioni riuscirono ad impadronirsi di parti del territorio cinese e sorsero così l’impero Qidan dei Liao, L’Impero Jin dei Nuzhen e l’impero Xi Xia. Un’altra ondata di invasioni si ebbe con l’espansione di una tribù di nomadi, i Mongoli. Questi popoli miravano alla conquista dell’impero cinese per divenire gli eredi. Il termine Qidan indicava una confederazione di otto tribù nomadi e dedite all’allevamento, già conosciute a partire dal IV sec. E’ da loro che deriva il nome <<Catai>>, termine usato da Marco Polo per indicare la Cina settentrionale. La potenza Qidan si affermò quando Abaoji prese il potere assumendo il titolo di Qan. Egli procedette alla sinizzazione delle istituzioni politiche e sociali e nel 916 si proclamò Augusto imperatore Celeste, Tianhuangdi. Dopo delle espansioni territoriali, si scontrarono con i Tang Posteriori e con il regno coreano di Koryo, riuscendo a impossessarsi di Pechino. Nel 947 conquistò Kaifeng, capitale a quel tempo dei Jin Post. Lo stesso anno fu proclamato il titolo dinastico di Da Liao, Grande Liao, dall’omonimo fiume della Manciuria. L’impero si estendeva dal Mare del Giappone ei monti Altai, arrivando a Sud fino allo Hebei. Nella seconda metà del X sec, I Song tentarono di annettere all’impero le prefetture di Pechino ma furono sconfitti. Seguì un lungo periodo di scontri fin quando nel 1005 si raggiunse la pace di ChanYuan. Le ostilità con i Song ripresero in occasione della ribellione dei Nuzhen contro la supremazia Qidan. Ma a breve i ribelli ebbero la meglio e nel 1125 la potenza dei Liao fu travolta. Alcune tribù Qidan fuggirono ad ovest, insediandosi nel Turkestan dove subirono un processo di turchizzazione, fondando il regno Qara Qitai (Qidan Neri), durato fino alla seconda decade del XIII sec. Il territorio dello stato di Liao era suddiviso in cinque circuiti (dao), in cui i capoluoghi erano anche le capitali del regno, ciascuno con una propria amministrazione civile e militare. Ogni circuito era governato da una Reggente, due Consiglieri, un comandate militare e un responsabile fiscale. Fra le cinque capitali emergeva la più importante che era la sede del governo centrale. A livello locale il circuito era diviso in prefetture, sottoprefetture e prefetture militari, suddivise in distretti. In seguito alle riforme di Abaoji, l’organizzazione dello stato si basava sulla combinazione del tradizionale sistema tribale con il sistema Tang; il primo prevaleva sui territori settentrionali abitati da Qidan e altre popolazioni non cinesi, il secondo nel resto del paese prevalentemente cinese. Si parla infatti di amministrazione meridionale che seguiva il sistema Tang con i tre duchi e i tre Precettori, censorato segreteria, cancelleria, consiglio affari di stato e i sei ministeri. L’amministrazione settentrionale si incentrava su un’organizzazione di tipo tribale e militare, l’orda. Gli affari militari erano coordinati da un consiglio militare. Il carattere multietnico dell’impero Qidan si riflette nella popolazione: organizzata in tribù dedite alla pastorizia, dall’altra parte tribù dedite all’agricoltura e commercio. Il nerbo dell’esercito era bassato sull’organizzazione tribale, l’unità militare costituita dalla divisione e organizzata in base alle diverse regioni. La burocrazia cinese era formata dall’aristocrazia Qidan, mentre il reclutamento dei cinese avveniva attraverso segnalazione della classe dirigente. I Qidan mantennero la loro identità culturale avendo una propria lingua e scrittura. Durante il loro dominio venne elaborato un nuovo stile architettonico per i numerosi edifici religiosi, in particolare le pagode buddhiste costruite in mattoni a pianta ottagonale con più tetti sovrapposti e avevano un aspetto più complesso rispetto a quelle Song. I Qidan si dedicavano all’allevamento di cavalli e su di essi si basava il monopolio della supremazia militare. Le altre popolazione sottomesse erano incluse nella fanteria. L’IMPER XI XIA (1038-1227) Le tribù Dangxiang di lingua tibetana avevano mantenuto il controllo sulla regione che corrispondeva all’attuale Shanxi settentrionale e al Gansu sud-orientale per tutto il periodo delle Cinque Dinastie. I loro capi che avevano adottato il nome della famiglia regnante Li, si allearono con i Song dopo l’avvento sui Qidan e assunsero il cognome della famiglia imperiale Song, Zhao. Nel 990 il loro capo si proclamò sovrano del nuovo Stato Xia e nel 1038 Zhao Yuanhao assunse il titolo imperiale e proclamò la dinastia Xi Xia. Yuanhao si alleò con i Qidan ed entrò in conflitto con i Song che dopo una serie di scontri si arrivò alla pace dove i song pagavano un tributo e i Xi Xia si riconoscevano loro vassalli. I tanguati tuttavia si trovarono ad affrontare i loro ex alleati, i Qidan, dei quali alla fine dovettero riconoscere la supremazia (1049). L’avvento della potenza Nuzhen (l’impero Jin) interruppe i rapporti tra Song e Xia. L’impero Jin si sostituì con quello Liao come potenza egemone sui Tanguti. L’impero Xi Xia riuscì a respingere degli attacchi mongoli, ma poi dovette accettare un rapporto di vassallaggio. Il tentativo di sottrarsi ai mongoli attraverso l’alleanza con l’Impero in avrebbe portato alla fine dell’Impero (1227). Il territorio dell’impero si estendeva dall’Ordos al Gansu e dallo Shaanxi settentrionale ai confini della Mongolia Occidentale. La popolazione era eterogenea e comprendeva Tanguti, Tibetani, Uiguri, Cinesi: allevatori nomadi ed agricoltori, carovanieri e pastori. Il commercio svolgeva un ruolo fondamentale nell’economia, infatti la ricchezza del paese derivava dalle vie di comunicazione fra la Cina e L’occidente. I Xi Xia esportavano cavalli, cammelli, buoi, pecore, cera, tappetti ed importavano seta, incenso, medicinali, ceramiche e lacche. Allo scambio di questi prodotti si aggiungeva il contrabbando del sale. Essi avevano una propria scrittura, modellata su quella cinese. Vennero tradotti il canone buddhista e i Classici confuciani. Furono inoltre compilati e pubblicati i trattati giuridici, scientifici militari e letterari. Il buddhismo era la religione predominante. Soprattutto a livello istituzione notevole fu l’influenza Tang. L’IMPERO JIN (1115-1234) Nuzhen era il nome di alcune tribù nomadi stanziate nel bacino del fiume Sungari e dello Heilongjiang. Dopo essere state vassalle dei Liao si diedero una nuova organizzazione militare e Aguda si proclamò imperatore nel 1115 assumendo in nome dinastico di Jin (oro). Nel 1125 l’imperatore Liao venne catturato dai Jin. I Jin Non si limitarono Alla conquista del territorio dei Qidan, ma spinsero verso sud occupando Kaifeng. Nel frattempo si erano fatti riconoscere come grande potenza dai Xia e del Regno coreano di Koryo. Un primo accordo con i Song fu concluso nel 1139, Ma la pace fu stipulata soltanto nel 1142 dove son cosi dichiaravano vassalli dell’impero inoltre furono costretti a pagare un oneroso tributo annuale in argento e seta. Il trasferimento Della capitale principale della Reg. di Harbin a Yanjing (Pechino) nel 1153 contributo al processo di sinizzazione della nobiltà Nuzhen. Rimasero sotto la guida dell’aristocrazia Le formazioni militari minori, il reggimenti di 1000 uomini e battaglioni di 100, Organizzazioni che comprendevano i soldati e loro famiglie con funzioni anche civili. L’impero Jin Era molto più vasto di quello Liao. Comprendeva circa 50 milioni di abitanti di cui buona parte erano cinesi mentre il restante era composto dai Nuzhen, Qidan, Coreani e Bohai. La popolazione venne suddiviso in 2 gruppi: Le famiglie Nuzhen (zhenghu) e tutte le altre (zahu). I Zhenghu erano esentati da buona parte delle imposte che invece erano pagate insieme alle corvée dai Zahu. Le entrate statati derivavano Dal rendite delle terre demaniali, dall’imposta Fondiaria, da quelle sulle abitazioni, sui giardini, sul bestiame e commercio. L’imposizione agraria si basava sul sistema della <<doppia imposta>>: quella estiva da pagarsi fra la sesta e ottava luna, mentre quella autunnale da pagarsi tra il decino e il dodicesimo mese. Il sale, le miniere, gli alcolici e il tè erano sottoposti a un regime di monopolio. Le regioni non erano amministrate molto diversamente dai Liao. Governate da un comandate Generale o da un reggente, nel capoluogo avevano sede gli uffici fiscali, penali o di vigilanza, militari. Cinque capoluoghi di regione corrispondevano alle cinque capitali Jin. Al di sotto delle regioni vi erano prefetture e distretti. Il governo centrale conservava le cariche onorifiche dei Tre Precettori e dei tre duchi, Il censorato, l’accademia Hanlin, Le direzioni, le corti, l’ufficio di Rimostranza e la Commissione Finanziaria. Maggiori cambiamenti avvennero negli organi militari e al vertice dell’amministrazione. Il Consiglio Militare fu preposto all’amministrazione degli affari militari, e il Comando Supremo alle attività operative. Anche l’organo tripartimentale venne modificata perché segreteria e cancelleria non ebbero alcun rilievo, mentre rimase il consiglio degli affari di Stato. Nel 1127 i Jin introdussero gli esami per il reclutamento dei funzionari. Nonostante l’invenzione di due sistemi di scrittura, uno a caratteri grandi e uno a caratteri piccoli, la lingua Nuzhen conobbe un declino nei territori Settentrionali; essa rimase viva solo nella popolazione interna della Manciuria. Venne favorito il Buddhismo, si diffuse il neoconfucianesimo ma si sviluppò anche un movimento taoista sincretico, il quanzhen. I privilegi dei Nuzhen provocarono uno scontento da parte della popolazione, soprattutto per l’espropriazione delle terre appartenenti ai Cinesi. Si formò una specie di fronte unito di proprietari e contadini cinesi contro i Nuzhen che esplose in numerose rivolte. A queste insurrezioni si unirono anche i Qidan e indebolirono lo stato. In seguito agli attacchi mongoli, nel 1214 l’Impero Jin era costretto a trasferire la capitale da Pechino a Kaifeng e veniva ridotto alla condizione di uno stato cuscinetto. Ma anche questa situazione si rilevò provvisoria, dopo circa 20 anni l’Impero Jin venne spazzato via dall’alleanza Song- mongola (1234). L’IMPERO MONGOLO La potenza mongola ebbe inizio dall’opera di unificazione e di accentramento realizzata da Temunjin (1167-1227) all’interno delle tribù nomadi Shatuo e tatare. Proclamato capo dei Mongoli col titolo di Gengis Qan (Sovrano Universale) si siede ad organizzare la loro struttura politica e militare. Fu attraverso fulminee campagne militari che egli creò la base dell’impero, conquistando la Cina settentrionale, e verso occidente si espanse fino all’Ucraina e Polonia. Tale impero venne esteso dai sui successori verso la Russia, Medio oriente, asia centrale, Cina e corea. Dal 1211 Gengis Qan iniziò gli attacchi all’impero Jin occupando la Manciuria e la regione di Pechino. Attaccò i XI Xia che erano alleati con i Jin; nel corso di questa battaglia Gengis Qan rimase ucciso nel 1127. I suoi successori portarono avanti la sua idea di soggiogare tutta la Cina. Nel 1234 venne liquidato l’impero Jin e così l’impero mongolo si estese territorialmente e si arricchì del contributo di amministratori Nuzhen e Qidan che erano al servizio del Gran Qan. Man mano che i territori cadevano sotto la dominazione mongola, si presentava sempre di più il problema di come gestirli. Il loro modo di vita era poco sinizzato infatti erano legati ancora al nomadismo e all’economia pastorale, benché fossero molto avanzati nell’organizzazione militare e nell’equipaggiamento tecnico. Era difficile adattarsi all’articolata popolazione cinese, a meo che loro non compiessero un massacro e trasformare i campi coltivati in pascoli, come suggeriva un principe mongolo. Questi problemi si presentarono a Ogodai con Yelu Chucai, appartenente a un clan antico principesco Qidan ed ex funzionario Jin, convinse il Qan ad ammorbidire la politica dei dominatori ad impedire le requisizioni arbitrarie dei beni e delle terre e ad attuare una politica di terrore sulle popolazioni sottomesse. Fu stabilito un sistema fiscale regolare, con la tassa fondiaria, l’imposta personale di capitazione e furono reintrodotti i monopoli statati sul sale, aceto, il vino e metalli, i monaci furono esentati dalle imposte e corvée, mentre i mercanti vennero tassati in base al volume degli affari. Fu reintrodotto il sistema della cartamoneta. Fra le altre
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved