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Storia dell'idea di Europa, Sintesi del corso di Storia

Storia dell'idea di Europa - di Chabod Riassunto focalizzato sull'analisi storica dell'idea di Europa

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 26/10/2020

shari-tonoli
shari-tonoli 🇮🇹

4.1

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Scarica Storia dell'idea di Europa e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! Copyright: Shari Tonoli STORIA DELL’IDEA DI EUROPA (Federico Chabod) Il libro si focalizza su una analisi storica dell’idea d’Europa che parte dal Medio Evo e giunge ai giorni nostri, analizzando i dati e i documenti storici del tempo. Capitolo I Coscienza europea significa differenziazione dell’Europa, come entità politica e morale, da altre entità (continenti o gruppi di nazioni). Il concetto di Europa deve formarsi per contrapposizione rispetto a qualcosa che non è Europa. Gli etnografi hanno identificato il concetto di libertà politica il principale criterio di valutazione politico-culturale-morale per definire Europa ristretta, che geograficamente non andava oltre la zona di colonizzazione greca. Questo concetto scandirà per sempre la differenza di Europa con l’Asia, la prima per la valenza di libertà mentre la seconda per l’accento di servitù. Il contenuto morale, modernamente ideologico, di questa Europa è la ecclesia romana (i romani) che si contrappone alla cristianità orientale di Bisanzio. Successivamente è stato affrontato un dibattito su una nuova misura di valore (credente o non credente) che possa sovrapporsi o associarsi al vecchio valore di Europa (Romano e barbaro), ossia capire se il valore religioso accolga il valore civile ed in altri termini capire se il non credente equivale al barbaro. Prevale il concetto di Christianitas e non di Europa, infatti tutto il pensiero politico medievale poggia sull’idea di cristianità che ne derivano, poi, le aspirazioni e tendenze unitarie. Da qui si è cercato di identificare i paesi che costituiscono lo sfondo territoriale: è ammesso il blocco delle nazioni centro-occidentali (derivazione di popoli romano-germanici) con esclusione della penisola balcanica. Invece la Grecia esce dalla sfera morale dell’Europa già a partire dall’era del Basso impero romano documentata da rivalità politiche e religiose. Maggiore enfasi però viene ricondotta nella contrapposizione tra Occidente e Oriente nel senso di identificare l’oriente come terra di nascita di eresie, mentre l’occidente la terra che ha soffocato le eresie. Su questo concetto si identifica una differenza di fondo nel pensare alla contrapposizione Oriente/occidente maturata nel lontano periodo e nel medioevo: x lontano periodo Oriente=Asia mentre Occidente=Grecia; x Medioevo occidente=regioni a ovest dell’adriatico ed Oriente già assimila la Grecia. Per giunta, la contrapposizione dei termini Latino/franco rispetto a Greco/bizantino producono contrastanti caratteristiche morali nelle persone che si identificano, altro motivo, questo, che induce a precisare i caratteri di Europa romano-germanica. L’estraniamento dell’oriente europeo dall’occidente europeo durante il medioevo avvia un processo di trasformazione “interna” di spostamento del concetto di Europa andando, conseguentemente, ad accrescerne anche l’unità culturale e religiosa. Dal processo di trasformazioni la Russia è evidentemente fuori come la Grecia, invece la Germania ed Ungheria (bonificate fisicamente, moralmente e culturalmente dalle barbarie) entrano nel nuovo limite di Europa. L’avvento del fenomeno dell’Umanesimo è importante per questa analisi storica perché dagli albori di fenomeno italiano si estende all’Europa centro-sud occidentale, ma il concetto di espansione culturale è ancora legato fortemente al valore religioso, cioè il popolo europeo è ancora cristiano, dunque il valore christianitas rimane primogenito nello sviluppo europeo di questo periodo. Capitolo II La prima formulazione dell’Europa intesa come comunità che delinea caratteri specifici anche fuori dell’ambito geografico e religioso è analizzata da Machiavelli. Quest’ultimo ha definito l’Europa come entità con propria personalità ed individualità basata sull’organizzazione politica permanente, tralasciando l’idea di Europa Christianitas. Evidenzia la radicale diversità storica tra Asia ed Occidente europeo nella propria Copyright: Shari Tonoli organizzazione politica, i primi tramite monarchia persiana e i secondi da un frazionamento potere, questa differenza ha indotto un diverso sviluppo di virtù che produce la repubblica (o monarchia non assoluta) europea rispetto alla monarchia dispotica asiatica. In Europa è stato possibile indurre la nascita dei partiti e dunque i concetto di ceto contro l’azione politica, mentre in Asia è maggiormente presente la decisione autoritaria del governo centrale. Un altro autore Vives definisce come l’Asia per sua natura è caratterizzata da un popolo che non è propenso alla guerra e dunque si spiega la secolare monarchia dispotica. Dalle analisi degli scrittori del ‘700 ed ‘800 l’Europa per la prima volta emerge con una sua caratteristica morale nella storia moderna. La molteplicità di nazioni europee è il cardine per garantire la libertà del concetto ampio di Europa, che diversamente sarebbe scomparso se avesse mantenuto il proprio potere la monarchia assoluta. Ciò che deriva nella storiografica successiva è la costante crescita della visione dell’Europa come un corpo politico unitario per principi, ma diviso da vari organismi statali. Voltaire ha definito con grande anticipo come l’Europa è una grande repubblica divisa da stati (con politiche diverse) tutti con ugual fondamento di religione, di politica e di diritto pubblico. Capitolo III Per comprendere come si sia sviluppata questa concezione di civiltà europea è necessario evidenziare le analisi che sono state effettuate dagli studiosi in merito al settore economico: 1. Spostamento del commercio internazionale dal Mediterraneo all’Atlantico con contestuale perdita di potere delle grandi repubbliche italiane (Genova e Venezia) a favore degli stati in prossimità dell’Atlantico. 2. Flussi di metalli preziosi (oro e argento) dall’America in Europa; Questi fattori di tipo economico non sono l’unico motivo del consolidarsi della vita spirituale europea. Nel corso del Rinascimento era diffusa la forma mentis che la bellezza nell’arte classica non era superabile rispetto a quanto sviluppato nelle epoche precedenti al Rinascimento. Questo concetto si utilizza anche per la forma mentis religiosa cristiana-medievale, ossia il momento della rivelazione e discesa del figlio di Dio in terra è il punto centrale di tutta la religione. Similitudine tra Rinascimento e Religione risiede nel fatto che ogni qualvolta si creano differenti modi di pensare, o diverse filosofie, è consuetudine voltarsi indietro nel passato per trovare conforto nella verità. Questo concetto è totalmente opposto all’era illuministica che si fonda sul progresso, dato che la vita moderna è più ricca e complessa di quanto era nelle età passate. Su questo rivolgimento trova il consolidamento dei lineamenti morali dell’Europa. Svanisce rapidamente l’ideale di cristianità dovuto: 1. alla meno rigidità del sistema papale (nessi fissi dell’Ecclesia medievale); 2. Laicizzazione del pensiero rispetto alla grande idea di cristianità. Si sviluppa anche, per un periodo, una corrente polemica antieuropeista interna che mette a confronto l’Europa con la non Europa, evidenziando la barbarità dell’Europa rispetto alla pace di altre Nazioni non europee. Questa contrapposizione è una tipica manifestazione umana di polemizzare durante il proprio tempo storico, identificando la presenza di un mito (Montaigne è la forma più alta di espressione di polemica nei confronti delle barbarie eseguite dagli europei nei confronti dei popoli dell’America Latina). La polemica può avvenire in duplice modo, un primo modo è teorico fittizio e produce l’utopia mentre un secondo modo è documentato e crea la stilizzazione. Il manifestare di questa polemica anti Europa è un motivo mezzo per cercare di evidenziare le problematiche negative europee per definire una miglior Europa, più saggia e moralmente migliore. Secondo Botero, dal suo scritto “relazioni universali” (nel 1500), la civilizzazione dell’Europa passa dalla definizione e sviluppo di città sotto l’ambito religioso (passaggio da idolatria a concezione cristiana), ambito economico (passaggio da pastorizia ad agricoltura e nascita di attività industriale e commerciale) e ambito politico-giuridico (formare governi stabili e leggi certe). Tale esposto è caratteristico del mondo greco-latino Copyright: Shari Tonoli L’avvento di filosofi produsse conseguenze di guerre ed instabilità, fronteggiabili solo con il ritorno della cristianità al centro del sistema Europa. Ora il problema di fondo riguarda la disposizione e gestione dei rapporti tra i forti ideali di nazione ed Europa. In conseguenza si creano due opinioni divergenti: x Conservatori che si rifanno ai principi settecenteschi di “sistema di stati” europeo basato sul principio dell’equilibrio politico. Scuola di pensiero del principe di Metternich che rifiuta l’idea di nazione e di patria oltre all’idea di libertà; x Non conservatori, con a capo Mazzini, che pone l’attenzione a favore della patria e della nazione in connessione stretta all’umanità. La nazione diviene mezzo necessario e nobile per il compimento del fine supremo, vale a dire l’umanità. Dall’opinione di Mazzini si pone l’attenzione su come le nazioni possano operare armonicamente per il fine comune dell’umanità. In tal senso, l’epoca nuova sociale che succede all’epoca individuale ha per programma Dio e l’Umanità. L’idea di missione è dunque il mezzo per accordare sviluppo delle singole individualità nazionali e aspirazioni ad una più ampia comunità civile. Questo movimento ideologico ha prodotto ripercussioni relativa a: storicizzare i caratteri tipici della civiltà europea nel senso di ricercare come essi si fossero venuti svolgendo ad opera delle varie nazioni. Il settecento aveva delineato una fisionomia morale europea immobile senza chiedersi come si fossero costituiti nei secoli. Perciò ora deve essere rivista la civiltà europea come l’apporto di molte nazioni che sono succedute l’una all’altra come guida e contribuire con varietà e ricchezze. Capitolo VI Il movimento ideologico appena indicato trova la maggiore esposizione nelle due opere dello storico francese Guizot nel 1800, di tipica estrazione calvinista ma abbraccia il sentimento dei romantici cattolici. Riprende i valori settecenteschi di Voltaire relativi a cultura e morale oltre ad unità civile europea. I lineamenti del concetto di Europa devono essere ricercati nella storia delle singole Nazioni, che quest’ultime hanno collaborato in forme e modi diversi all’opera comune. L’Europa si caratterizza per aspetti di varietà e molteplicità che sono stati i motivi del continuo sviluppo del sistema, del tutto diverso rispetto a quanto avvenuto in altri territorio come Egitto o India, per fare esempi, che si connotano per valori di immobilità in tutte le sfere della comunità. In Europa c’è stato un susseguirsi di organizzazione sociali e valori culturali che non sono mai giunti alle proprie estreme conseguenze. L’Europa moderna è la madre della libertà, ossia impossibilità di una singola forza di soffocare le altre, quindi il valore fondante del continuo progresso e vivacità dell’Europa rimane la libertà. Guizot dispone un quadro storico diverso rispetto ai letterati precedenti, ossia anche il periodo Antico di Grecia e Roma sono da annoverare nel concetto di tirannie, mentre il Medioevo diviene l’inizio della civiltà europea. Inoltre viene avvertito un cambiamento di concezione e prospettive che caratterizzano il Romanticismo nei riguardi dell’Illuminismo. Un successore di Guizot è rintracciabile nell’italiano Balbo che mantiene saldo il concetto di religiosità cristiana nella civiltà europea, tipico del pensiero storico-politico del Romanticismo. Nasce un punto fondamentale da questa filosofia di pensiero, in quanto emerge il concetto di missione della nazione, che per Mazzini era un dovere verso l’umanità, ma ora è definito come primato e diritto di una nazione a guidare le altre (Indirizzato a favore della Francia come terra feconda per la crescita di principi di civiltà). Per Guizot la civiltà consiste in due motivi essenziali: Lo sviluppo della condizione sociale e lo sviluppo della condizione intellettuale (perfezionamento della società e dell’umanità) che devono avvenire e crescere contemporaneamente. In Inghilterra si è sviluppato solo, o troppo, la prima condizione mentre è accaduto al contrario in Germania. Invece l’Italia ha avuto entrambe le condizioni ma non si sono integrate ne giusto modo. La Spagna non ha avuto continuità nel produrre le due condizioni (poco rilevanza Copyright: Shari Tonoli nel contesto storico europeo). In Francia è avvenuta la crescita e integrazione delle due condizioni, tanto che il buon senso è la ragione, ed in Francia più di altre nazioni, si è contraddistinta per la valenza di razionalità e ragionevolezza. Dunque la Francia rappresenta la nazione in cui si produce meglio il concetto fondamentale di civiltà. La civiltà europea non è da osservare come è stato fatto finora, ma il Medioevo ricopre un ruolo fondamentale di base sulla quale si posso effettuare le successiva osservazioni, dato che l’unità non annulla la varietà, in quanto la nazione può accordarsi con la coscienza unitaria e l’amore della patria non deve più atteggiarsi ad antieuropeo, arrivando a definire un senso di equilibrio tra unità generale e senso del particolare. La sintesi ci dice che nazione e missione della nazione costituiscono il carattere della mentalità romantica sull’idea di Europa. Guizot cerca di predisporre un profilo storico dei periodi che si sono susseguiti: x Secolo V – Secolo XII: periodo di formazione dove i diversi elementi costitutivi della nostra società si liberano dal caos; x Secolo XII – Secolo XVI: periodo di tentativi, in cui le varie condizioni si mischiano, senza però produrre nulla di duraturo e regolare; x Secolo XVI – ad oggi: periodo di sviluppo dell’Europa nella forma definitiva con scopo chiaro e preciso; le innovazioni di pensiero introdotte da Guizot: o La tirannide intesa come dominio esclusivo di un gruppo o tendenza è l’effetto di quel prevalere assoluto dello stesso gruppo che produce contemporaneamente la tirannide politica e immobilità della società; o Principio di legittimità politica, cioè la forza sta all’origine di tutti indistintamente i poteri politici, ma purtroppo non è così nella civiltà europea in quanto nessuno vuole riconoscere di essere nato dalla forza ma ricercano un titolo di legittimità; o Congiungimento della libertà politica e religiosa che segue un particolare parallelismo reciproco nella storia dell’Europa moderna; In sostanza, per Guizot, il settecento rappresenta uno dei più grandi secoli della storia, forse quello che ha reso all’umanità i più grandi servizi e fatta poi progredire, nonostante i traviamenti ed errori. Invariato rimane il principio della grande unità civile europea, ossia il senso di superiorità della civiltà europea sul resto del mondo, con la piena fiducia nell'avvenire che porterà ulteriori progressi e splendori. Appendice L’idea di Europa come la comprendiamo al giorno d’oggi è legata alla filosofia ideologica settecentesca dell’Illuminismo e successivamente aggiustato dal romanticismo che ha permesso di ridurre la polemica nei confronti della religione e ridare una valenza anche all’era del Medioevo. Il filone illuministico considera il Medioevo un periodo buio successivo alla caduta del Romano impero, cosa che inversamente il Romanticismo rivaluta anche dal punto di vista artistico e culturale con lo stile “gotico”, oltre alla valenza dell’impronta cristiana che è stata spalmata sulla civiltà europea. Nel settecento è percepito il senso dell’Europa come di un corpo civile, culturalmente uno e politicamente diviso in tanti Stati, ma tutti legati da continui rapporti che si esprimono in un diritto pubblico e dottrina di equilibrio. Sempre per l’epoca settecentesca, l’Europa si caratterizza per un particolare profilo territoriale: esclude i Balcani e ammette la Russia (dalla metà dell’800), oltre ai tradizionali stati di Francia, Italia, Germania, Inghilterra, Spagna, Svizzera, Olanda, Polonia e Scandinavia. Copyright: Shari Tonoli Il senso europeo è costituito tutto dall’aspetto volontaristico e non dall’aspetto naturalistico delle singole nazioni che compongono geograficamente l’Europa. Questo senso europeo è fondato da elementi morali, culturali e spirituali. Dunque questo senso d’Europa è il risultato di un senso di solidarietà morale e connessione spirituale che soppiantano la precedente solidarietà razzistica.
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