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Storia dell'idea di Europa Unita, Appunti di Diritto

La storia dell'idea di Europa Unita, partendo dai fenici fino ai giorni nostri. Si analizzano i vari significati attribuiti alla parola Europa in base alla posizione geografica e si passa poi alla teorizzazione della creazione di un organismo sovranazionale da parte di diversi pensatori. Si parla di Confederazione di Stati Sovrani, Federazione Sovranazionale e Unione Federale Europea. Si arriva infine al Trattato C.E.E. e alla sua importanza per i soggetti coinvolti.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 05/08/2022

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Scarica Storia dell'idea di Europa Unita e più Appunti in PDF di Diritto solo su Docsity! NPROY VI NY SIL (GNA NIAMWMYI) TY VISA DE vana va sSI003 YasonoI-Te%7 2eog € 290! \us FAM ON Vd C1VICAAIN canne) mmmDb) Falanafi +TATA IZIOAN - Wbl gna VA PO, Grovig 20UStH wa 2 aporinagr amo © dei amis Lei - ALI 31151942024 vini vr MY AS ati 2093 \W) YB' GOT vrvanvedinca LIO vimina,f onnisn2 bbbl ns 009 2950 Ii Giamns) muoî - ti pan) mani — CUI ira iS Yi avor2nva0sto) [evem )ZAUANIDA FwenmI (S gr Abin sr? G ausio © Vrend02 (1 PILA Ls casino nani | o, Europa è una parola fenicia che indicava la terra dove tramontava il sole. I fenici erano il popolo dell'attuale Libano e per loro l'Europa erano le isole dell'Egeo o l'attuale Grecia. Per questo il primo significato attribuito a questo termine è “Occidente”. Tutto è relativo, in quanto se per i fenici l'Occidente erano le isole greche, per la Grecia erano le coste italiane, poi definite Magna Grecia, e sempre a proposito di espansione europea per un momento anche la Turchia ne faceva parte perché con Alessandro Magno è arrivato l'ellenismo nell'est, esportando la parola Europa in altri territori; però visto che il centro di quella cultura ellenista era la Persia, le terre ad Occidente erano la Turchia. Ciò mostra come il termine Europa rimane lo stesso, ma in base alla posizione geografica assume un significato spaziale diverso. La parola Europa perde molto di significato nel periodo latino, fino a quando nel VIII secolo si torna a parlare di Europa a proposito di un'armata di franchi che andava a combattere le crociate contro l'impero Ottomano; quell'armata franca era stata definita come esercito europeo, e qui il concetto di Europa si arricchisce, aggiungendo al significato di “occidente”, quello di “cristianità occidentale”. Nel XII secolo il concetto di Europa viene associato ad un ulteriore significato: europee furono definite tutte quelle società che avevano alla base della propria economia una fortissima agricoltura che generava una sovrapproduzione di prodotti che, successivamente, venivano esportarti e commercializzati con altre società confinanti. La mente va in primo luogo alle repubbliche marinare per noi italiani, ma anche le società anseatiche (baltico, mare del nord,...) erano “economie europee o economie mercantile”. Ma il progetto politico di Europa Unita da dove viene? Per quanto assurdo possa sembrare, diversi sono i pensatori che hanno teorizzato la creazione di un organismo sovranazionale. Se vogliamo sancire una data di partenza possiamo prendere il 1693 e il lavoro di William Penn. Siamo in Inghilterra, e lui pubblica il saggio “Per una futura e presente pace dell'Europa”, dove teorizza la creazione di un Parlamento europeo che possa rappresentare tutti i popoli del continente europeo. Un pensiero che non rimane isolato, infatti nel 1710, sempre in territorio britannico, abbiamo John Bellers che pubblica un volume dove teorizza la creazione di un'Europa Unita sulla base del modello svizzero, già all'epoca esistente, dividendo l'Europa in cento cantoni, creando un esercito europeo e permettendo la creazione di un senato europeo eletto dai popolo residenti in questi cantoni. Si porta all'attenzione anche Kant, che nel 1795 scrive “Per una pace perpetua” (non riferita solo al progetto europea), opera politica con una visione globale, ma dove si ritrova l'idea di creare un'organizzazione continentale da porsi al di sopra dello Stato Nazione. Questi primi lavori possono accomunarsi secondo l'idea di creare una “Confederazione di Stati Sovrani”, dove la sovranità doveva rimanere all'interno degli stati maggiori, anche se divisa in cento cantoni, purché rimanesse all'interno di queste entità. Perciò all'inizio, l'idea di Europa Unita, vedeva il confederare stati già esistenti, lasciando la sovranità nelle mani degli stati che decidevano unicamente di cooperare su un piano più alto per raggiungere obbiettivi comuni. Nel secolo del 1800, abbiamo nella Francia del 1814 Sant Simon, che pubblica “Riorganizzazione della società europea” dove si teorizza la creazione di un super stato: una vera e propria Federazione Sovranazionale, autonomamente sovrana (dove appunto il potere veniva trasferito dalle nazioni a questa autorità superiore). Fa circolare la sua idea attraverso pamphlet, che hanno una grande influenza nel mondo intellettuale dell'epoca. Esempio è Mazzini, che ancor prima di aver visto la definitiva creazione dell'Italia, dopo aver creato la Giovine Italia crea la Giovine Europa, partendo proprio dalle idee di Simon. Nel 1924 abbiamo la Prima Guerra Mondiale con i suoi orrori e la rivoluzione russa. Siamo a Praga e abbiamo il conte Coudenhove Kalergi che fonda un movimento politico per la creazione di un'Europa Unita che mira alla creazione di un'entità sovranazionale che possa fronteggiare da un lato l'Unione Sovietica, ma dall'altro che sapesse controbilanciare l'influenza degli Stati Uniti d'America. Questo movimento politico è talmente influente che porta nel 1929 il primo ministro francese degli affari esteri Aristide Briand, a presentare alla società delle nazioni un progetto per una Unione Federale Europea (dalla quale nasce l'attuale ONU). La Francia presenta questo memorandum per creare un'unione federale europea, ma come si può immaginare nel 1929 la marcia su Roma ha i suoi effetti, Hitler non è ancora salito al potere ma era molto prevedibile, facendo così escludere il sostegno al progetto degli altri stati. Lo scopo del Trattato C.E.E., cioè l'i comune il cui funzionamento incide direttamente sui soggetti a menzionare i Governi, ancora, dalla instaurazio di poteri sovrani sia dei loro cittac SENTENZA Sva Marsrà 1 Re pei Betci, n Pnesinente peLLa RervamLICA Feprmte Di GemuNnia, IL Pazsipente peLLA RerussLICA Faancrse, iL Passivente peLLa RerussuIca Irariama, Sua ALrezza Reate La Grano pucmessa DeL Lussexunco, Sua Massà La Recina per Parsi Bassi, trova conferma nel- l'art. 189, a norma del quale i regolamenti dono ol di Questa disposizione, che non è accompagnata da alcuna riserva, ll‘ Dal complesso dei menzionati elementi discende che, scatu- rito da una fonte autonoma, arantire l'uniforme sd Alessi asino A ci icosa Id -— CT interpretazione del Trattato da parte dei giudici nazionali, costi- ue tale I riprova del fatto che li Stati inno riconeciuto al dito Renata to et 1 comunitario un'autorità tale da poter esser fatto valere dl loro ER nine Coretti grz 1 trasterimeto, effettuato dagli Stati a favore dllordin mento gaiico comunitario, dei fit e degli bblighi orig: 4 denti ae disposisoi de | in settori limitati, ai loro poteri sovrani, ordinamento cl Gefaitiva del lara diritti sovrani di fronte alla quale un atto uni- a ForiZ10 VALI STA rione de ere atrio, incomparie co sistema della Comunità, srehbo “e del tutto privo di efficacia. L'art. 177 va quindi applicato, nono- d FEDEAE stan bt iesi agg nazioni tutte li" voltatchaliagpa casi quia Pertanto ll diritto comunitario, indipendentemente dalle stione d'interpretazione del Trattato. norme Stati membri, nello stesso modo in cui impone D' ENO Costa /enEL var Gem ktoos (C6CE) 1965 1964 ° ® 7) Eodosat Ande Pe MELATO IntEnIO Aro unico EE ) Voto a WAGGORANEN e DB Goo EPA LIONE n te NS 3 toptergononie Te Accor-DO d ul ILLANDA, DAMMARLA, LAGEMbUGO ‘ en ESA sua, 6 . . Dio) ai O La on a 1966 (A) e 159 1496 missoni me du GAULLE kx SI U pere) ALERT pe DO )) puer® © crpoteh port te ge set n » Qo a ge FA N x E | [Pura [God . pier Linde) dea E ° o || Amm] 00 eo Fararom || | Stresa 4 Lo Comune | Ives 1 emo vece cover“! MAASTRI CAT 1942 Tra 700/800 si affermano valori universali come liberalismo, socialismo e democrazia e quindi ideali anche sovranazionali, che non vogliono chiudersi in un confine stretto. Ultimo punto che sottolinea il cambio di paradigma sono i moti rivoluzionari che favoriscono una circolazione maggiore delle persone all'interno dell'Europa. La CECA ha un grande successo con i suoi sei membri (Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi), riuscendo a superare tanti limiti da un punto di vista politico, placando l'opinione pubblica francese, e pensano sin da subito come rilanciare il processo di integrazione europea. Nel 1952 viene firmato il trattato di Comunità europea di difesa, spinti dal 1950 (Guerra di Corea) dove gli USA temono l'ascesa sovietica e vogliono una Germania riarmata. Questo segue l'approccio funzionalista, in quanto serve un ministro della difesa e un esercito comune. Un conto era cooperare militarmente, altro era gestire il carbone e l'acciaio. Ci si prova, e nel 1952 viene firmato dagli stati membri (o meglio dal rappresentante, ministro esteri o consiglio) e poi viene ratificato da ogni stato membro. Questo significa avere la firma del presidente della repubblica o un approvazione a seguito di un referendum popolare, entrambi un momento di approvazione nazionale. Significa che il tutto non è vincolato fino a quando non viene ratificato. In questo caso, la Francia non ratifica e nel 1954 non entra in azione (fallimento per mano francese). Questo ha gettato imbarazzo nelle cancellerie europee. Tuttavia, ricordando il discorso di Churcill, il sentimento europeo era molto forte, e il pensiero di andare avanti per una pace duratura era ancora presente. Le cancellerie lavorano ancor di più, e nel 1955 con la conferenza di Messina si gettano le basi per la creazione di quello che si può definire il trattato che ha cercato di riprendere il processo di integrazione. O meglio, due sono i trattati: da un lato costituiscono la Comunità Economica Europea, e dall'altro Euratom, entrambe comunità europee. Nel 1957 i sei paesi membri firmano e ratificano questi due trattati, e vengono definiti anche trattati di Roma, visto il luogo di firma. Siccome si era creata una fase di stallo dopo il 1952, queste due nuove comunità sono diverse dalla Ceca che era atipica, tanto da essere definita comunità sovranazionale, invece queste due nuove comunità dovevano convincere la Francia a partecipare/ratificare. Per farlo da un lato non costituiscono un trattato ma due, il cui Euratom era “meno” importante visto lo scopo civile e non militare, e per questo di poco interesse per tutti se non per la Francia, che voleva partecipare visto il proprio progetto nucleare e voleva accrescere le proprie competenze nel settore con l'aiuto degli altri. Il secondo lascito che si fa alla Francia è che la CEE sarà molto diversa dalla CECA, in quanto è frutto di un mix di approccio intergovernativo e funzionalista. Non si mira a creare un Superstato, ma solo a cooperare su una serie di specifici settori economici, principalmente con un mercato interno dove possono circolare liberamente tutti i fattori produttivi (merci, persone, servizi e capitali). Si ha quindi un approccio trasversale e non solo rivolto al settore carbosiderurgico, ma solleva ogni barriera doganale, fermano i dazi così tutti possono circolare liberamente costituendo un mercato unico e interno all'Europa: qui si vede l'approccio funzionalista. Ma come si fa a cooperare? Con l'approccio intergovernativo. A livello di CEE il potere è sempre diviso tra commissione europea e stati membri, ma hanno più poteri della CECA. Nella CEE sin dall'inizio si ha un'assemblea parlamentare, però non è esattamente chiaro se i cittadini e le imprese sono parte dell'ordinamento giuridico nuovo. Certo ci sono settori come la tutela della concorrenza dove palesemente si danno poteri all'assemblea e danno ordini a persone dirette e imprese, ma solo in caratteri specifici. Nonostante la maggior influenza dei paesi membri, rimane il voto a maggioranza, tranne nei settori più sensibili dove c'è l'unanimità. Questo per la Francia che non voleva fare altrimenti. L'Europa si affaccia agli anni 60 con tre comunità che formano tre passi nel processo di integrazione europea, su settori diversi ma che collaborano, con un unica corte di giustizia e assemblea parlamentare. Gli anni 60 sono alternanza di momenti federalisti, di integrazione e di crisi. Nel 1963 si ha la sentenza della Corte di giustizia delle comunità europee Van Gend a Loos: la Corte di Giustizia (organismo non politico) sancisce quelle empas tralasciate precedentemente. Con questa sentenza si sancisce che lo scopo del trattato CEE implica che esso va al di la di un accordo che si limitasse a creare degli obblighi reciproci fra gli Stati contraenti...(parte in giallo). Palese come sia federalista, e questo definisce ciò che era poco chiaro rispettivamente ai soggetti e alle imprese. Lite MALGA foco Mr atte tetotguara LEG Groupe Î GUVENTA Coro remo Lampanti ah Ma £ - al! sumo three Lovegnei tene? SUATTATO MAASTRA DAT A a STEtdAb de me ai 1063 with è | ” 2005 | è AURA, Suezia, FINLANDIA, prete ci confe tentA ca S f f ANI opiione | fio Aria Lo "spit de A | STANZA | |reemao® utAl Leben ata PT CROAZIA nes i n n | a Zan Lo 3 ; 3 £015 rali È 4 Lot, 2029 too A Url LE cow lETENZE dell vE| ®SI di ATTRABUZIONE —Lperversi lE Asa PLi ABIUE pra 4 (2)TUE‘. mooimuwa TRATTATI |EfEXOO n ALTRI ipe enAmTAI ARTICOL Ca PARLANS (TRATTAN' INTERNAZIONALI, uicoto DI DEL PRINCIPIO Di AT. Ove OROLLARA 1 IANIA 4) 01 MER SOMME TELE A06!(A quanto zii ometti dell'azione prevista non possono tssere conseguiti in misura sufficiente dagli Stari membri, né a livello centrale né 2 fivello regionale e locale. ma possono. a motivo della portata 0 degli effetti dell'azione in questiotie, eusere cossegniti meglio a irvello di Unione ALe vstituzioni dell'Unione applicano il principio di sussidiarietà conformemente ai protocollo sull'applicazione dei principi di z) AE Givi sussidiarietà e di proporzionalità I parlamenti nazionali vigilano sul rispetto del principio di suevidianietà secondo la procedura prevista mm detto protocollo 4 Tnvurtà del principio di proporzionalità. il contenuto e la forma dell'azione dell'Unione si limatano a quanto necessario per il conseguimento degl obiettivi dei trattati Le istituzioni dell'Unione applicano il prancipio di proporzionalità conformemente at protocollo sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità Nno4 ge ASENTE ù RISIOiETERNSOSCEsso [HO] Guezeta ufficiale dell'Uzione esopta com Sdi NOLCCSe,tex articolo 174 del TER) DI ratio delineati combeza ciiv a etsgueni aguemi obi = sstraguardi nale e miglioramenza della qualà dell'ambietre. — peoterione della salite wnana viazenione accorta è rasonale delle ciocse naturali. — recmozione cul piano intersamianiate di misure destate a risolvere i problem: dell'ambiente a laifio rezionale o mondaale e, în peari oli, a comdrgniti | casubrumnti sioni. AA “cha isquia paga”. Intale contesto Je riissre di armoaminzanione rispondenti ad rusenze di proterzne dell'anborsze c CRIEpOTARE, Nei CAS: DODOmMEI, CER cissole di ast puessiiizo, pur soi: amibrencali SCONORLICa, sussiare pro ansese rogpette ad una provedore di contllo dell'Usione 3. Nei peedispone la sun politica ii materia asuibieniate i Unine tiene conse dii desi scientifici e tecnici disponibili — dietie condizioni dell'ambience nelle varie seziorà dell Umore. — der vinmaggi e digli cteri ehe possono derivare dall'azione a dall asmetzza i azione — Selle restuppo sonioesoncmi:no dell''nssae pel 10 suzieme e dello siispro squbibrmo delle rue megole remcni 3 Nelfambie delie vispentive compesenze, f'Usiiane e ali Stat: membri cotiatotano con i pani sezi + con la compeseni ceganizzazioni intemzzioneli. L: usodalà delia cooperazione dall Uzions pessone formi oggerto di accordi tre questa cd È sazi teressati i comma precedente mn pregiudica ia Competenza degli Stati merbri + segozione relle sed mtemarionaSi e a concludere ascondi rremanionei FRIASSUNTO BEL CONTENUTO: -ENL DELE AGIRE | - QUALI SONO GU ORGIETh - COME PERSEGUIRE TAU OBRETUWUI trattati internazionali). Importanti sono anche due corollari: il primo specifica che le competenze vengono attribuite all'UE in termini teleologici, cioè per raggiungere determinati obbiettivi; l'UE non ha competenze in un specifico settore (all'interno del settore deve raggiungere l'obbiettivo). Secondo è che l'UE per legiferare ha bisogno di una base giuridica; l'atto non ha base giuridica è nullo. Si hanno gli obbiettivi, chi deve agre per quegli obbiettivi e come devono essere raggiunti gli obbiettivi. Trattato Lisbona (art. 2 e seguenti del trattato dell'UE) specifica le competenze dell'unione europea, a seguito della richiesta dei lander tedeschi, vengono da una tipica impostazione federale e volevano capire cosa potevano fare gli stati membri e cosa poteva fare l'UE. Quindi chiedono un elenco il più precisa possibile. Il risultato è più federalista che sovranista. Ci sono quattro tipi di competenze: esclusive, concorrenti, parallele e di sostegno (effetto climax dalla più “pesante” alla meno). Le competenze esclusive sono elencate nell'articolo 3 del trattato sul funzionamento dell'UE. Si possono aumentare o diminuire i settori di competenza? Certo che si, per il tramite di una modifica dei trattati. Nell'esercizio delle competenze esclusive, l'UE incontra un grande vincolo, che è il principio di proporzionalità, questo però rileva anche per il resto delle competenze. Il principio di proporzionalità si trova all'articolo 5 tue, paragrafo 4. anche in tutti quei settori in cui l'UE ha titolo esclusivo, non può fare più di quanto è necessario per raggiungere l'obbiettivo che gli hanno attribuito gli stati membri. Si ha un limite anche nella forma in quanto può mettere in atto spetta sia al parlamento sia al consiglio europeo a controllare (3) Le competenze concorrenti sono elencate all'articolo 4 tfue. L'elenco di cui all'articolo 4 paragrafo 1 e 2 sono state elencate dal trattato di Lisbona, elenco però esemplificativo e non esaustivo. In altri termini questi sono i principali, ma non tutti e quindi comprende anche quelli ad esclusione delle altre competenze. Si vede ancora le difficoltà di capire e definire le competenze dell'UE essendo sempre state a scopo teleologico. Lee. di tu quauto le ho dote xi strati a titolo "enLlusvoS uo su 9 porrokero oe= + € 4) esausve imrenzioni — TOUTE Di UPIMMEI + Sovepeni STE È De 2) Loy LO RIE NTI prece nLALLEU petali.3) LA V qa) È SOSTEGNO COMPETENZE ESCLUSIVE » iL ratforro vE/sSM Articolo 2 TFVE Quando i trattati attribuiscono all'Unione una competenza esclusiva in un determinato settore,h solo l'Unione può legiferare e adottare atti giuridicamente vincolami. Gli Stati membri possono farlo autonomamente solo se autorizzati dall'Unione oppure per dare attuazione agli atti dell'Unione. competenze "SOVLANE » \ seTtTORAsiericiZIArticolo 3 TESE 1. L'Unione ha competenza esclusiva nei seguenti settori: a) unione doganale; > b) definizione delle regole di concorrenza necessarie al funzionamento del mercato interno: ELENCO c) politica monetariapergli Stati membri la cui moneta è l'euro:poi per E SAU Sf IV d) conservazione delle risorse biologiche del mare{nel quadro della politica comune della ciq e) politica commerciale comune. RE 2. L'Unione ha inoltre competenza esclusiva per la conclusione di accordi internazionali allorché tale conclusione è prevista in un atto legislativo dell'Unione o è necessaria per consentirle di esercitare le sue competenze a livello interno o nella misura in cui può incidere su norme comuni o modificarne la portata. 7|Morri possono AUMENTARE? DiMi ue? SU xenon a | VincoliAE + A-G.A. IL fumcitio A PROPORZIONALITA 4. In virtù del principio di proporzionalità, il camtenuto e la68 dell'azione dell'Unione si limitano a quanto necessario per il conseguimento degli obiettivi dei trattati. ttoLe istituzioni dell'Unione applicano il principio di proporzionalità conformemente al provollo) Vi sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità. LeoQg WOrALOUIE VALE g0RMA- Y: MG PLpn (4 xyRA MAI: oiaptoU2A 6 G ga A Fui(pes Ò da ATI Siieernva 1974 otvara, cul recu)ShaHou i du vuo“tao ucali chbieGivi ou er At Uva uueu Me Cowe_ COMIE TENLE » contoftenti è | settoiaarticolo 4 TEVE 1. L'Unione ha competenza concorrente con quella degli Stati memibri quando i trattati le attribui-7 scono una competenza che non rientra nei settori di cui agli articoli 3 e 6. 2. L'Unione ha una competenza concorrente con quella degli Stati membri nei principali seguenti EMPLITA CAT) VO isa sen ua. . X.A. quatto LiRe SANE e NON ESA SIYO a) mercato interno; -—-3 AS =i LAZIONE) SERVIZIN 4) ASTA db) politica sociale, per quanto riguarda gli aspetti definiti nel presente trattato; c) coesione economica, sociale € territoriale: dì agricoltura e pesca, tranne. la conservazione delle risorse biologiche del mare: © ambiente; Î) protezione dei consumatori: g) trasporti: h} reti transeuropee: i} energia id spazio di libertà, sicurezza e giustizia: 0 pastore ceneri di score fe puteita di genio. pubblgor quunno cignande più soprsti dioi Sf ner (6 (4) THE i ez ANI emercenza SANARE ). 1°_rattotneve/SO . _wYwvTToCTe ho VOIWOIUWEUÙO Articolo 2 TEVE I. Quandoi trattati attribuiscono all'Unione una competenza esclusiva in un determinato settore. solo l'Unione può legiferare e ad atti giuridic: vincolanti. Gli Stati membri farlo autonomamente solo se autorizzati dall'Unione Oppure per dare attuazione agli arti dell'Unione. 2. Quandoitrattati attribuiscono all'Unione una competenza concorrente con quella degli Stati membri in un determinato settore, l'Unione e gli Stati membrì possono legiferare e adottare atti giuridicamente vincolanti in tale settore. Gli Stati membri esercitano la loro competenza nella misura in cui l'Unione non ha esercitato la propria. Gli Stati membri esercitano nuovamente la loro competenza nella misura in cuì l'Unione ha deciso di cessare di esercitare lu propria. w us è SE LEGIFERANO PRIMA SE LE LIFERA PAMA l UE saGi SM (o yNO sm) Lu L niSM "Leben n SM soro frate DUATTO VE - (irnne risteto rire —> 2 AMPUCARE A CASI queta VE | GS! nov cons RETI A stri nameE SM NoN fosso NI fis LELIFE RARE V sull‘ aMBro “Lofetro da NoSAAA ME Neal Z2IoNE > erincitio 4 PELA VE gare” \epferort $u (0 « (ee- EMfNON ) A medio sima sAe dillo VE frivarne (geoo 2 dé gol: lo, pila ci spiata [rsa — a duho vu #4 QU vouUeUouiho PH0 toSTA LEGISLATIVA (vB) (OLANEAMENTE ne co ONTE MI o" ——, i > (fanamenTo 1 i evo teo $ atbmone Tao — i ì I uom ce cutotEA —- ogni lomta PAPERE Quo x SM pus invioclo U Seme ed (agri (ontra has (o1n40 60 A vb ) toLim co) ANME FE, da fe: A tpovtorto 1. toro conto L - popo nek ta nd 238, 4 at - manto 532 1e0d } qerccà * gong mobivati 9A AssermpeA torconesE AL UWSDAG S = n seo m | aa «e lata tASO) @ (@aMOkA VENUTA) 0 MER GENTAm VEDI STAMSMNRME ton LETE NEL MATERA pioAmto ) eAbELE NEGATI VO cam neo Li CONSIDERA gro fosTA consigio dl'UE {fore A modiFicA sso! Ck, agile, immagitt) (LONOSTA a MAGGISRANRA (vo UNA MUTA SPIEGAZIONE SCHEMA PROPOSTA LEGISLATIVA: Questo è un processo decisionale estremamente aperto al dialogo e influenzabile da una molteplicità di attori, che a volte lo rendono molto meno decisionista di quanto si possa pensare. Un aspetto importante da tenere in considerazione è il ruolo supremo dei detentori di potere della sovranità nazionale nel processo di integrazione europea: loro sono i parlamenti nazionali. Loro partecipano al processo decisionale dell'UE in maniera non incisiva quanto il Parlamento europeo, tuttavia i parlamenti nazionali (sin dal trattato di Amsterdam) iniziano ad acquisire un ruolo nel processo decisionale europeo anche diretto. Ci sono due modalità principali: la prima che permette ai parlamenti nazionali di avere un dialogo politico con l'UE (Commissione Europea, Parlamento Europeo, Consiglio dell'Unione Europea), per portare all'attenzione la propria voce. Nella seconda si ha un dialogo, che sarebbe meglio definire controllo, del rispetto dei principi di sussidiarietà. Quando la Commissione Europea presenta una proposta legislativa, ,spesso si adottano dei libri blu, bianchi, ecc (così si chiamano), che sostanzialmente sono atti propedeutici che vogliono aprire dei dibattiti su una particolare scelta politica. Ogni qualvolta l'UE, per mano della Commissione Europea principalmente, adotta una proposta questa viene portata all'attenzione di: Parlamento Europeo (in rappresentanza dei cittadini) e Consiglio dell'Unione Europea (in rappresentazione degli stati membri), che poi congiuntamente, in un caso di co- decisione, arriveranno all'adozione dell'atto. Contemporaneamente il medesimo atto viene notificato ai Parlamenti nazionali, che solitamente sono bicamerali e per questo vengono notificate ad entrambe le Camere, e queste hanno 8 settimane per adottare due tipi di pareri: un parere “semplice” per iniziare un dialogo politico con l'autore della proposta legislativo, e poi ogni Camera nazionale può adottare un parere “motivato” (controllo rispetto sussidiarietà, ma di fatto anche di merito e proporzionalità. Con un parere semplice si esprime la propria posizione in merito a una determinata proposta legislativa, con il parere motivato si controlla che sia tutto conforme. Il parere motivato permette di avere due voti per stato membro (1 per Camera), e se 1/3 delle camere nazionali esprime un parere negativo allora la Commissione (o chi propone) è tenuta a riconsiderare la proposta, ma non è obbligato a cambiarla; questo accade anche con ¼ nel settore di libertà e sicurezza e giustizia (visti, asilo, immigrazione..). Questa procedura viene definita di cartellino giallo. Se invece il 50% + 1 delle Camere adotta un parere negativo scatta la procedura del cartellino arancione, e quindi nemmeno in questo caso l'autore della proposta è tenuta a ritirarla, ma dovrà riconsiderarla, ma anche si attribuisce al Parlamento Europeo e il Consiglio dell'UE il potere di modificare la proposta legislativa a maggioranza. Non c'è nessuna procedura di cartellino rosso che blocchi definitivamente una proposta. → La proposta legislativa non può essere presentata né da singoli stati membri né da membri del parlamento europeo, e questi (se non nel cartellino arancione) non possono modificarla. Gli stati membri possono farlo solo con l'unanimità; questo perché la Commissione Europea è l'organo sovranazionale per eccellenza, e persegue l'interesse comune, oltre che tutelare così gli stati più piccoli. C'è solo un caso in cui la proposta legislativa può essere modificata a maggioranza degli stati membri, ed è quando viola il principio di sussidiarietà. CONSIGLIO Eevroferì cousigio d'Eveo Al (it4” —> Ceno (jet pote) 43 SM (eust) REVITZASII ComstoLio del | consiste nà n kb da casual rune as . \ompbpr'o E os - L ques con e D5 T. SE e 4 cons. EUR. Sonen 4 piegare dd cons. DU got? 1 ci dici 3 ALTI penso eese ca fa % i E pacs mero utofto ? leleine snoppitto fono Fuphon! - fuso pursoE de: CROBLEMI 762016 Gzzena ufficiale dell'Unione europea. 20282 S drresiore TRVE 1 Per combamere i reti che ledono gl interessi finanzian dell'Unione il Consiglio, dliberando mediante regolamenti secondo una arie da Euros. Il Consiglio delibere cia ferti cOn (LUYyrI za cu 2 mit (peu so M) Alfio 329, praga 1 del presente trafito i consider conca ippico le isposizioni ll conperazione fozta 3 La Proc copra è compere per indivi. pene e mire isdn, cennaiente n cllpameno co Furono, li autori di reati che ledono gi interessi fisanziari dll'Ussone quali definiti dl regolamento pevisto nel pasagrao 1, e i leo Sotaplii Essa esercita lazione penale per tali seat dinanzi agi organi giurisdizionali compete degli tti membri. 3.1 regolamenti di cui al pragafo 1 stabiliscono lo statuto dell Procura europea e condizioni di esercizi delle se funzioni, le regole ct ppc ale se stà e l'ammibià elle pove regole apicali al cono goilzionle degli robi che dota el'eerciodelle se fn 4. 1 ocilio cp pò dor, component © sccoivamente, na decina che modica ara 1 lo scopo i cenere 1 azioni della Prc ep ala ot cino la rima gue he prevent na diesis mmie © ci che modifica di conseguenza il paragrafo 2 per quanto riguarda gli suoni diresti gravi con mpercussioni in più Stati membri e i loro MENA! complici Il Consiglio europeo delibera all'nammì previa approvazione del Parlamento europeo e previa coosuitaione della — ven e Neusionkli 1) vppasi sita” —>d VE I vpeonenta SEMBAE 4) Mpusoran2O- Qutifia → Il Consiglio Europeo è l'organismo apicale. Da cui parte il processo decisionale. Denominazione: Consiglio d'Europa nasce nel 1949 con favore di Churchill che parla da libero cittadino a Zurigo, invocando la nascita degli Stati Uniti d'Europa e partono le prime organizzazioni internazionali che vogliono mettere in atto le cooperazioni tra paesi. Già nel 1948 parte l'organizzazione europea per lo sviluppo economico, che avrà gestione col piano Marshall, e nel 1949 si inizia il lungo processo di tutela diritti fondamentali. Il Consiglio d'Europa è proprio quella istituzione che poi adotterà la convenzione dei diritti per l'uomo, ed è quella di cui fanno parte 47 membri (compresa la Russia assieme ad altri stati separati dall'Unione Europea). Organizzazione del tutto separata all'UE, nonostante il nome simile. Consiglio dell'UE / Consiglio dei ministri formato dai ministri (27 capi distato o capi di governo) + presidente Commissione Europea. Può partecipare ai lavori l'alto rappresentante per la politica estera e sicurezza di comune. Altro membro è il presidente fisso del consiglio europeo stesso. Gli unici soggetti che votano sono i capi di stato o di governo, vero è però che il Consiglio Europeo per sua natura non è un organismo puramente decisionale, perché il ruolo è più incentrato sulla ricerca del consenso. Il ruolo principale è quello di definire le priorità politiche da perseguire, dando l'indirizzo politico al processo di integrazione europea. Non adotta decisioni, regolamenti o direttive, ma definisce l'agenda e le sue priorità politiche, e per questo è un organo più di dialogo che di voto. Altra importante funzione è quella di risoluzione dei problemi. Questo significa che ogni volta che si ha un problema, il soggetto politico che ha il compito di ricreare un consenso è il Consiglio Europeo, ed è sempre stato così, sin dalla loro nascita negli anni 60 con vertici europei. Basti pensare al compromesso che riesce a risolvere la crisi voluta da De Gaulle con la crisi della sedia vuota, che è stata risolta a Lussemburgo dagli stati membri all'interno di un vertice europeo. Ma questo è valido anche nei giorni nostri, dove il Consiglio Europeo stabilisce come salvare le economie dei paesi membri a seguito della pandemia attraverso il Recovery Found. Il Parlamento Europeo non vi partecipa, ma al termine del Consiglio riceve dal Presidente una relazione che illustra i temi oggetto di dibattito, dimostrando così quanto forte sia la matrice governativa del Consiglio Europeo. Il presidente del Consiglio Europeo anima i lavori del Consiglio, e questo si riunisce almeno due volte per semestre (e lo stabilisce il trattato di Lisbona), ma è su iniziativa del presidente che si possono avere riunioni straordinarie. Il Presidente viene eletto a maggioranza qualificata dai capi di stato e di governo, per un periodo di due anni e mezzo, che possono essere rinnovabili per una volta portandoli a 5 anni. Non è uno dei capi dei stati di governo, ma un altro soggetto (innovazione trattato di Lisbona), e non può avere altri incarichi né a livello nazionale, né locale. Deve essere totalmente concentrato sugli interessi dell'UE. I compiti sono: convocare assemblee/consigli europei, animare i lavori e i dibatti assieme al Consiglio Europeo. L'atto principale del Consiglio Europeo sono le conclusioni, redatte a valle di ogni riunione dal presidente, e all'interno di queste viene espressa qual'è la posizione politica del Consiglio Europeo. Ci sono casi specifici in cui tale organo prende decisioni, ma sono solo di carattere interno, tipo nominare presidente commissioni europea, ecc e per organizzare altre istituzioni europee. Per quanto riguarda i metodi decisionali il Consiglio Europeo essenzialmente ha quattro metodi: il primo, che è quello più usato, è il consenso; il secondo una unanimità; il terzo maggioranza semplice (ognuno ha lo stesso peso e ha un voto); il quarto è la maggioranza qualificata. La differenza tra consenso e unanimità è che nella seconda tutti devono essere d'accordo, ma con il primo non abbiamo una grande differenza, in quanto nel consenso tutti i soggetti devono essere assolutamente d'accordo sulla posizione da prendere, tuttavia con l'unanimità si vota, ma con il consenso non si arriva a votare. Il Consiglio Europeo è l'organismo in cui i capi di governo possono esprimere liberamente le loro posizione, i loro problemi e visioni senza dover pensare a creare una maggioranza o alzare un veto (con tutte le conseguenze di malumori che ne derivano). Il consenso si costruisce per il tramite di un dialogo e un presidente che da e toglie la parola, definisce l'agenda, trova la sintesi sulle varie posizione e convoca riunioni quanto ritiene che sia il momento giusto. Il Consiglio dell'UE o Consiglio dei ministri è un soggetto legislativo, a differenza del Consiglio Europeo che esercita il puro politico politico. Suo compito è fare gli atti legislativi. Definita istituzione camaleontica, in quanto il Consiglio dei ministri non è unica, ma si riunisce in diverse formazioni, di cui due sono sancite nei trattati (formazione affari esteri e affari generali), le altre sono decise dal Consiglio Europeo, e varia spesso. Alla base abbiamo i gruppi di lavoro. Le decisioni del Consiglio dei ministri sono preparate da una rete di gruppi di lavoro su ogni specifico settore; questi gruppi sono funzionari nazionali di ogni paese membro fisicamente spostato dalla capitale nazionale per svolgere un servizio di due anni a Bruxelles rinnovabile quattro volte. Quando i funzionari non possono prendere decisioni si passa ai coreper (comitati dei rappresentanti permanenti, simili ad ambasciatori, ma non si possono chiamare così perché l'unione Europea non è uno stato). Dagli anni 90 si hanno due coreper, ed il due è più importante dal dossier che racchiude, inoltre nel due abbiamo l'ambasciatore italiano, nel primo il vice. I coreper servono a dare continuità ai lavori del consiglio. Si usa il consenso (tipico dei negoziati internazionali) come metodo più diplomatico, in quanto mette meno imbarazzo e non ha senso imporre ai stati membri una determinata legislazione europea, poi attuerà male e quindi armonizzare è meglio. Ci sono dei casi in cui anche a livello di coreper non si riesce a prendere una decisione a livello di potere politico, e quindi la questione viene portata all'attenzione del consiglio vero e proprio, ossia i ministri. Il Consiglio Europeo ha un presidente fisso, mentre il Consiglio dell'Ue ha un presidente eletto a rotazione. Dal trattato di Lisbona si definiscono delle triplette composte da stati diversi che possano rappresentare tutte le forze; queste triplette che hanno presidenza sei mesi a testa devono trovare obbiettivi comuni, ma questo non sta portando buoni frutti, in quanto pensano solo ai propri interessi del proprio paese. Seconda piccola eccezione è che alcuni hanno una presidenza fissa e sono quelle in rosso. → Troica: qualsiasi cosa composta da una triplicità di elementi. Per la presidenza del Consiglio col trattato di Lisbona non si è voluta fare il passo di definire una presidenza fissa, perché gli stati membri erano troppo gelosi di esercitare per almeno sei mesi la presidenza autonomamente; però visto che una presidenza forte serve, si è deciso di creare dei gruppi di tre stati culturalmente e giuridicamente piuttosto differenti. Questi devono stilare un programma condiviso e coinvolgersi nella gestione l'un l'altro nella presidenza, ma di fatto non ha trovato un gran successo. Le proposte per modificare questa presidenza sono state molteplici, la più interessante è quella di dare la presidenza del Consiglio al commissario europeo competente per materia; questo avrebbe molto senso a livello giuridico, ma non verrà mai approvato dagli stati membri che vogliono avere il potere. Maggioranza qualificata: serve a garantire e a tutelare la democrazia. Un atto è approvato con il 55% degli stati membri, assieme al 65% della popolazione dell'Unione Europea. Se la proposta non viene direttamente dalla Commissione Europea cambiano le percentuali, in quanto la Commissione garantisce di pensare al bene comune, mentre degli altri organi non si sa che interessi ci siano sotto, perciò le percentuali diventano 72% degli stati membri e 65% della popolazione UE. Questo serve a tutelare i piccoli stati membro. I dati sono espressi in percentuale per questioni pratiche, e quindi non dover toccare sempre i trattatati in caso di modifica di stati membri. La maggioranza qualificata è una caratteristica quasi unica dell'Unione Europea, in quanto le grandi organizzazioni internazionali solitamente si esprimono per consenso, al massimo unanimità o maggioranza semplice. lex.G PARLA MENTO e unoteo » assemblea ((OMUne ! ) paia ru CECA cua EDINTON — AB 0MonE : No mE k 1158 msowzione PE . * ASSEMBLEA PARAME TARE autolea” | auto — I SORA \b2 fusoruzione PE : "fata mento Evo tv” picHia fazioni. vpi co Tutto teo : " (ALLA MENTI tutateo” — UFAALE! tap ATO SEGNO DELA VOLONTÀ DI AUMENTARE IL PROPRUWO POTERE POLTUCO EUE ZIONI 3 4 ORIGINE > in DILETTE 1996: Dessone dh CONS GO T 1996/33 > DIMETTE 4 E culi on! = (9A, ta ocra unito nmE lu DISCIPLINA ELETTORA E 7 N giunti PI co MUM vcoin sa TEVE (ex articola 190, paragrafi 4 e $, del TCE) ON\ci I Parlament É ropeo el Ut, e i \ix smi GL BASE GUORIDICA ren. 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DA CIRCAZO ANNI YORREBRERO ToGUERE 4 concor RENZA PER ISWTOIRE ON ANTITRAST LOTACIAE ve _ fore £ ATVAZIONE DEUE NORME VE EZR vorei di controllo deci SM (MIUTA Sit E CONTROLLA IL RISPETO DELE NORME LEY > trocepite n imFrazione 4° ORGANISHO CHE CONTROLLA L'OPENATO DEGLI SH ESS: SM Com MODIF: na > lee vazisnAlE pa COM) ha Uli £ Copen MISSA în mora n Len Hivaite parere mo ivato OA Gia a quditio SENTENZA DICHIARATI VA. dl: i VE SM deseabi a CO VIOLAZIONE DIRITTO VE frîcavenSO | Pe ù LA-COHK voe A CONOSCENZA DELLE VIOLAZLONI, nuova) Bree uu) . PPUNE COL MECCANISHO DI DENUUCIA cea NEL STO CONDANNA AL PAGAMENTO DI PENA PELVIARIA comfosizionNe e 195}: 91 membi (2 x IT FR0E +4x BE, NU, cux) L, (2x vK,Es) . dell'ALLARGA MENTO — ET: 4 x SM (2004) » TRATTATO LISBONA : 2/1, SM (aer-13(5)ve)- (2009) MA ENTRATO iN vigone! 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