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La Riforma Politica e Sociale in Gran Bretagna: Dal Regno di Vittoria al XX Secolo, Schemi e mappe concettuali di Storia Contemporanea

La lunga stagione di stabilità politica e prosperità economica in Gran Bretagna dal 1848 al 1914, caratterizzata da importanti riforme politiche e sociali. Vengono trattati temi come il consolidamento del sistema parlamentare, le riforme elettorali, la questione irlandese e la nascita del Welfare State. Il testo illustra come i conservatori e i liberali si alternarono al potere, con figure come Gladstone e Disraeli che lasciarono un'impronta duratura sulla politica britannica.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2018/2019

Caricato il 03/01/2019

stiandottocaprafiani
stiandottocaprafiani 🇮🇹

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Scarica La Riforma Politica e Sociale in Gran Bretagna: Dal Regno di Vittoria al XX Secolo e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! INGHILTERRA CONTEMPORANEA L'Inghilterra vittoriana • Nel periodo successivo al 1848, la Gran Bretagna visse una lunga stagione di stabilità politica e di tranquillità sociale, oltre che di notevole prosperità economica. Intorno alla metà del secolo, il Regno Unito era la più progredita fra le grandi potenze europee. • 1848-1866: presenza quasi ininterrotta dei liberali al governo ==> consolidamento del sistema parlamentare, cioè di quel sistema, che subordinava la vita di un governo alla fiducia del Parlamento e faceva di quest'ultimo l'arbitro indiscusso della vita politica. Alla corona era invece affidato un ruolo essenzialmente simbolico di personificazione dell'identità nazionale, ruolo che si manifestò pienamente nel corso del lunghissimo regno della regina Vittoria (dal 1837 al 1901). • In Gran Bretagna molti poteri spettavanoi alla Camera dei Lords, alla quale si accedeva per diritto ereditario o per nomina regia. • La riforma elettorale rappresentò in questo periodo il principale oggetto di dibattito nella vita politica britannica. Le cose cambiarono nel 1865, quando la guida dei liberali fu assunta da William Gladstone. Questi presentò un progetto di legge che prevedeva una limitata estensione del diritto di voto. Il progetto incontrò però la resistenza dell'ala moderata del partito: il che provocò, nel 1866, la caduta del governo liberale e il ritorno al potere dei conservatori. • Ma furono proprio i conservatori, sotto la spinta di un nuovo e dinamico leader, Benjamin Disraeli, ad assumere l'iniziativa di una riforma elettorale più avanzata di quella proposta da Gladstone. La nuova legge (Reform Act), che fu varata nel 1867, aumentava di quasi 1 milione la consistenza del corpo elettorale, ammettendo al voto i lavoratori urbani a reddito più elevato. • Nelle elezioni del 1868, i conservatori furono sconfitti e Gladstone ritornò al potere a capo di un governo decisamente orientato in senso progressista. 1) migliorato il sistema di istruzione pubblica; 2) abolizione del voto palese che, in uso fin allora nelle zone rurali, aveva costituito una potente arma di condizionamento dell'aristocrazia terriera. • La stagione delle riforme non fu interrotta dopo il ritorno dei conservatori al governo con Disraeli. 1) leggi sulla salute pubblica e sulle case operaie; 2) caduta di numerose restrizioni del diritto di sciopero. • Sconfitti di nuovo (1880), i conservatori lasciarono spazio di nuovo a Gladstone, il quale, nel 1884, allargò ancora il campo elettorale, comprendendovi la maggioranza dei lavoratori agricoli in larga parte esclusi dalla legislazione precedente. • Il ministero però dovette occuparsi della questione irlandese: alla fine degli anni '70 dell'800 l'Irlanda vide aggravare le sue condizioni, in conseguenza della grave crisi agricola europea. La reazione del movimento nazionale irlandese si espresse in un crescendo di azioni terroristiche. 1) Gladstone ==> riforma agraria (Land Act, 1881) che migliorava i contratti d'affitto; 2) Gladstone ==> Home Rule (che concedeva ampie autonomie politiche all'Irlanda, 1886) respinta dal Parlamento, provocando la caduta di Gladstone. La Gran Bretagna a cavallo dei due secoli • Negli anni a cavallo fra i due secoli fu governata dalla coalizione fra conservatori (Robert Salisbury) e liberali “unionisti” (Joseph Chamberlain). • Tra il 1897 e il 1905 furono varate leggi che stabilivano la responsabilità degli imprenditori in materia di infortuni sul lavoro, aumentavano i finanziamenti per le scuole elementari e medie e prevedevano alcune misure atte a favorire il collocamento dei lavoratori disoccupati. • A mettere in crisi l'egemonia conservatrice fu il progetto di protezionismo doganale sotto forma di una tariffa imperiale. • Nelle elezioni del 1906 vincono i liberali, che seguono una linea meno aggressiva in campo coloniale e una più energica e organica politica di riforme sociali 1) riduzione a 8 ore di lavoro per i minatori; 2) istituzione di uffici di collocamento; 3) assicurazioni per la vecchiaia a totale carico dello Stato; Politica fiscale fortemente progressiva (che colpiva i grandi patrimoni), osteggiata dalla Camera dei Lords, roccaforte dell'aristocrazia inglese. • Battaglia per la riduzione dei poteri della Camera dei Lords, che nel 1909 respinge il bilancio preventivo presentato dal governo liberale, violando ogni prassi. Nel 1911 i Lords si piegano ad accettare la legge che limita i loro privilegi: vittoria delle forze progressiste. • 1911: Home Rule viene ripresentato dal governo Asquith (liberale) ed approvato dopo un lungo e acceso dibattito nel maggio 1914 ==> Irlanda autonoma, con un proprio governo e un proprio Parlamento, ma pur sempre legata alla corona britannica e dipendente dall'Inghilterra per tutte le questioni di comune interesse (subito sospesa per la guerra). Stabilizzazione moderata nel primo dopoguerra • Fra il 1918 e il 1929 i conservatori furono sempre al potere, salvo una breve parentesi nel 1924, quando per la prima volta il governo venne guidato da un esponente del Labour Party (Mac Donald). La grande novità fu la secca sconfitta dei liberali nelle elezioni del 1924, che consentì ai laburisti di diventare i principali antagonisti dei conservatori. • Nel maggio 1926 un milione di minatori entrò in sciopero chiedendo aumenti salariali e proponendo la nazionalizzazione del settore minerario. Dopo una lotta durata 6 mesi durante i quali la tensione sociale aveva raggiunto livelli altissimi, i minatori dovettero cedere. Furono vietati dal governo conservatori gli scioperi di solidarietà e fu dichiarata illegale la pratica per cui gli aderenti alle Trade Unions venivano iscritti “d'ufficio” al Labour Party. • I laburisti accusarono il colpo, ma riuscirono di nuovo ad affermarsi nel 1929. I laburisti e la grande crisi • Mac Donald tentò di affrontare la crisi del 1929 con un programma che prevedeva, fra l'altro, un drastico taglio del sussidio ai disoccupati. Questo programma trovò la ferma opposizione delle Trade Unions, nerbo del movimento laburista. • Mac Donald ruppe clamorosamente col suo partito e, seguito da una ridotta minoranza di deputati laburisti, si accordò con i liberali e i conservatori per la formazione di un “governo nazionale” di cui lui stesso assunse la presidenza. 1) svalutazione della sterlina; 2) sistema di tariffe doganali che privilegiava gli scambi all'interno del Commonwealth. • Nel 1933-1934 l'Inghilterra cominciava ad uscire dalla crisi, con un notevole anticipo rispetto agli altri paesi industrializzati. Il “Welfare State”: la Gran Bretagna nel secondo dopoguerra • Nelle elezioni del 1945 Churchill fu inaspettatamente battuto dai laburisti di Clement Attlee. 1) nazionalizzazione della Banca d'Inghilterra, delle industrie elettriche e carbonifere, della siderurgia e dei trasporti; 2) introduzione del salario minimo; 3) introduzione del Servizio sanitario nazionale, che prevedeva la completa gratuità delle prestazioni mediche;
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