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La Chiesa: Origine, Significato e Relazioni con lo Stato prima della Rivoluzione Francese, Appunti di Storia della Chiesa

Storia del dirittoStoria dell'Europa modernaStoria delle ReligioniStoria della Chiesa

L'origine del termine 'chiesa', dal suo significato iniziale di 'assemblea del popolo convocato da dio' all'edificio e istituzione religiosa. Viene inoltre analizzato il rapporto stretto tra chiesa e stato prima della rivoluzione francese, con l'emergere di stati confessionali e la gestione diretta dello stato della religione interna. La situazione in europa prima del '600, con la francia di luigi xiv come prototipo di stato assoluto che tentava di tenere sotto controllo le varie chiese nazionali, soprattutto cattoliche, e la successiva diffusione dell'illuminismo e il dispotismo illuminato che portò a riforme in campo ecclesiastico.

Cosa imparerai

  • Come influenzò l'illuminismo e il dispotismo illuminato la gestione delle istituzioni ecclesiastiche?
  • Come fu il rapporto tra Chiesa e Stato prima della Rivoluzione Francese?
  • Come derivò il termine 'Chiesa'?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 15/09/2021

Alberto_Ascani
Alberto_Ascani 🇮🇹

4.9

(8)

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Scarica La Chiesa: Origine, Significato e Relazioni con lo Stato prima della Rivoluzione Francese e più Appunti in PDF di Storia della Chiesa solo su Docsity! STORIA DELLA CHIESA: Termine “Chiesa” deriva da: Ebraico: “Qahal” (Antico Testamento) che vuol dire assemblea del popolo convocato da dio è passato poi al Nuovo Testamento, al cristianesimo, con la traduzione greca “ÈkkAntog”, ecclesia che vuol dire essere chiamati. Il concetto di chiesa inizialmente non ha significato di istituzione ma di riunione di popolo, convocazione, da lì poi il nome anche all'edificio. Passata poi al latino, “ecclesia” e poi alle lingue neo-latine. Le chiese anglo- sassoni hanno una derivazione diversa (church) da “casa comune”. Il significato nel tempo si è perso. Situazione prima della Rivoluzione Francese: Stretto rapporto tra chiesa e stato. Società e stato confessionale, c'era una religione di stato, ogni stato aveva una religione di stato e puntava a concentrare tutti i sudditi in questa, erano rare le minoranze e quando vi erano non avevano gli stessi diritti della fede di stato, perché? Religione fattore aggregante. Quindi stato confessionale seguendo tutti i principi morali religiosi ma al con tempo lo stato direttamente collegato alla gestione religiosa interna, perché dovevano essere al servizio dello stato. Sempre di più con lo sviluppo dell’assolutismo, che cerca di tenere sotto il proprio controllo le varie chiese nazionali, soprattutto cattoliche, e allontanarle dalla gestione sovrannazionale papa creando attriti. Questo accadeva meno con le chiese protestanti in quanto Lutero, Calvino e la Chiesa Anglicana non vedeva nessun interlocutore esterno sovrannazionale (chiese di stato). Quindi uno stato che nomina le autorità ecclesiastiche seppur sotto stretto controllo ampi settori sociali, come l'istruzione (famosi gli istituti gesuiti) e l'assistenza (ospedali, ospizi, orfanotrofi). Il prototipo è la Francia di Luigi XIV, sovrano assoluto che teneva molto alla religione cattolica tanto da togliere le concessioni fatte agli Ugonotti (calvinisti) ma allo stesso tempo le ampie azioni per limitare il papa e il conflitto per la nomina dei vescovi dei nuovi territori conquistati. Bosseut fa deliberare dal clero francese la “Dichiarazione del Clero Gallicano” 1682, contente che il sovrano francese non doveva essere mai sottomesso al papa, che il concilio era più importante del papa, le libertà gallicane erano intoccabile e che il papa poteva avere l’ultima parola solo su questioni dottrinali. Non nominava i vescovi, non poteva dare indicazioni di comportamento e se mandava qualcosa era prima sottoposto alla censura dello stato. Situazione fino al ‘600 quando tutto cambia con la diffusione di una nuova cultura e filosofia, l’illuminismo. L'illuminismo che punta sulla ragione cerca di razionalizzare anche gli stati, di far rientrare gli aspetti religiosi in una riorganizzazione dello stato generale. Molti sovrani sono attenti a questo Caterina Il di Russia, Maria Teresa d'Austria, Federico Il di Prussia ecc... Questo viene chiamato dispotismo illuminato, il quale vuole fare una serie di riforme in campo sociale, economico, gestionale per razionalizzare lo stato e tra queste anche la razionalizzazione delle istituzioni ecclesiastiche in primo luogo nell’amministrazione dei beni ma anche nel fatto di dare al personale religioso dei compiti che avessero interesse per la società bene le scuole, ma conventi e monasteri dediti solo alla preghiera iniziano ad essere soppressi da Giuseppe II, in favore delle parrocchie. Le parrocchie nell'ottica del clero che ammansisce la società erano una cellula importante (preti che insegnano metodi di agricoltura, tengono l'anagrafe, matrimoni, morti). Il clero restante quindi ha compiti civili e spesso viene pagato dallo stato e quindi lo stato voleva dire la sua sulle nomine e sull'istruzione sottraendo questo ai vescovi (Austria, Portogallo, Spagna, paesi italiani). Questo non accade in Francia, dopo l’assolutismo di Luigi XIV nessuno portò avanti riforme di dispotismo illuminato. Queste sono le due situazioni in Europa prima dello scoppio della Rivoluzione Francese.
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