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storia della danza e del mimo, Appunti di Storia

Appunti di storia della danza e del mimo del DAMS II anno, con professoressa Pagnini

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 14/06/2019

Utente sconosciuto
Utente sconosciuto 🇮🇹

3.9

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Scarica storia della danza e del mimo e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Storia della danza e del mimo La storia della danza è una disciplina molto giovane. Negli anni 30 del 1900, Curt Sachs (1881-1959), un etnomusicologo scrisse storia universale della danza, il primo prodotto che parla di danza. Sachs, di formazione antropologica arrivò in Italia negli anni ’50. Il libro tratta della nascita della comunicazione gestuale, nata dal movimento del corpo per comunicare qualcosa. La gestualità nasce insieme all’uomo. Quindi anche la danza nasce per esigenza di comunicazione. World history of the dance, 1933. È I primo volume che si definisce come storia universale della danza. Edito a Berlino. Sachs era ebreo, si rifugiò a Parigi e in America. È un accademico. La prima traduzione è in inglese, 1937, e lo rese famoso in tutto il mondo. E’ il primo saggio di danza scientifico. Si istituisce una nuova disciplina degna di essere storicizzata e insegnata. Il volume è diviso in due parti: • Dal 1° al 6° capitolo si tratta della storia antropologica: ETNOCOREUTICA. Cerca le origini e le tracce dell’evoluzione antropologica. • La seconda parte fa un excursus approfondito della storia della danza dal punto di vista pratico. Dalla danza greco romana al tango (1900). Sachs storicizza. Ogni produzione è legata alla cultura in cui si sviluppa, questa è una rivoluzione della concezione della storia. Come disse Le Goff: va considerato il prodotto umano della società che lo crea. Si devono distinguere due tipologie di arte gestuale: 1. DANZA ASTRATTA: movimento o gesto che non si riferisce all’illustrazione di qualcosa ma vuole coinvolgere a livello emotivo. VEICOLO EMOTIVO, ISPIRARE MOVIMENTI EMOTIVI. La danza astratta vuole catturare l’attenzione visiva e trasportarmi a un particolare livello emotivo. Come per esempio la musica. Nella sfera del culto religioso i movimenti sono vertiginosi per raggiungere una trans, il livello delle divinità. 2. DANZA IMITATIVA: vuole imitare. Si cerca, attraverso il gesto, di rappresentare qualcosa. Il corpo è espressione. Un esempio sono le danze guerresche, che possono essere eseguite da 1 o più persone. La danza imitativa si distingue da quella astratta per il fatto che viene eseguita da più persone. Esempi: danze guerresche, fertilità, caccia, matrimoni. Non si può scindere una qualsiasi attività umana dal periodo storico che l’ha prodotta, infatti si parla di prodotto umano. Bisogna avere un approccio storico, cioè fare un’analisi storico-culturale. Bolero di Ravel coreografato da Bejart: il coreografo fa partire un ballerino e poi li coinvolge tutti. Come nella danza astratta. C’è un incremento emozionale, dal movimento alla musica. Danza estatica-astratta. Bejart fa con i ballerini quello che Ravel fa con gli strumenti, li fa entrare uno alla volta fino al boom finale, dove tutti ballano-suonano. Bolero di Ravel coreografato da Petit: Petit è un narratore di storie. Il bolero in questo caso è imitativo. Racconta la storia del coinvolgimento amoroso carnale e spirituale. È una guerra d’amore. La coreografia è un passo a due, due ballerini, uno maschile e uno femminile che si avvicinano. Bejart segue l’idea di Ravel di una melodia imitativa, Petit no, narra. La danza nel mondo antico Gesto e movimento nella Grecia antica Secondo l’uomo greco il gesto deve essere armonico. Il fondamento della civiltà è la collaborazione, la democrazia. C’è l’idea che ogni attività umana deve giovare e servire allo sviluppo dell’individuo e della civiltà. Non esiste l’idea di individualità. Lo spettacolo ha una funzione educativa e per questo deve essere circoscritto in determinati momenti dell’anno. O spettacolo è un EVENTO PARTICOLARE CHE ACCRESCE LE QUALITA’ INTERIORI UTILI ALLA SOCIETA’. Il teatro greco è posto fuori dalla città, non è nella quotidianità, deve essere un evento diverso, importante, straordinario. La danza si individua con due termini: • OECHESIS: significato ampio e generico. Raggruppa attività che si basano su movimenti ritmici e cadenzati. Acrobazia, ginnastica, allenamento militare, giochi, processioni, parate, lotta, etc. • CHOROS: specifica pratica coreutica collettiva assai più diffusa. Da questa parola deriva coreutico. MUSIKE’: fa coincidere poesia, musica e danza in un singolo termine. Un’unica arte che è l’unione di tre arti. Musikè è diverso da musica. PLATONE fa un’analisi della danza in senso di armonia nella musikè. Platone parla della danza nel trattato politico delle leggi. Crede che l’arte e la danza siano connaturate nell’educazione del cittadino. “Solo l’essere umano può trasformare il movimento in danza”, quindi l’uomo è la trasposizione dell’armonia celeste, è in corrispondenza con il mondo delle sfere. Questo principio lo ritroviamo nel 1600 con il re Sole. Secondo questa teoria platonica nobiltà di gesto implica nobiltà d’animo. Un gesto che non è corporeo ma sublime e distintivo di un animo nobile che i distingue dagli animali. Non tutte le danze sono nobili, esistono: • Danze nobili: giusti movimenti per una causa legittima, come le danze di guerra in cui i militari si allenavano con passi di danza. • Danze ignobili: danza dionisiaca, danza astratta. Dioniso è il Dio della generazione di energia vitale. La danza dionisiaca ha delle tendenze a essere selvaggia e non armonica, non rispetta l’armonia dell’intelletto. Ti fa compiere gesti che portano fuori dalla rettitudine. Le uniche legittimate a praticare questo tipo di danza erano le sacerdotesse, le baccanti, che in una specie di trans perdono la coscienza. LE DANZE GUERRESCHE La pirrica: è una danza che rappresenta una situazione. E’ collettiva, pantomimica, autonoma e imita il movimento dell’oplita. E’ la danza rappresentativa per eccellenza viene poi trasportata nella società romana come movimento marziale che diventa danza. La moresca: deriva dalla pirica, è una danza del 1400-1500, è rappresentativa e teatrale con finalità di imitazione e rappresentazione pantomimica. Esempi di danze da fonti vascolari Oklasma: danza persiana che prevedeva capacità acrobatiche elevate, svolta da professionisti. La danzatrice ballava sul piedistallo, prototipo di palco. Saliva e scendeva dal palchetto. In mano aveva un vaso in cui portava offerte al Dio. La danza era accompagnata da musica. Veniva praticata in occasioni religiose, non era una sacerdotessa ma una professionista.
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