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Giambattista Vico: Filosofo, Storico e Giurista e la Sua Visione Unica della Storia, Sintesi del corso di Storia Della Filosofia

Storia della Filosofia ModernaGiambattista VicoFilosofia della Storia

Giambattista vico (1668-1744) fu un filosofo, storico e giurista italiano, appartenente a una modesta famiglia. Egli si distanziò dalle idee dominanti dell'epoca, prendendo le distanze dalla filosofia cartesiana e illuminista. I suoi riferimenti intellettuali furono tacito, platone, grozio e bacone. Nel 1708, pronunciò un discorso intitolato 'de nostri temporis studiorum ratione'. Secondo vico, gli uomini non erano creature razionali allo stato di natura, e la storia dovrebbe essere orientata da una provvidenza che regola ogni evento storico. Le tre età dell'uomo sono l'età degli dei, gli eroi e gli uomini. Per vico, la ragione entra in gioco solo al terzo livello di sviluppo della storia. Egli distingue il sapere divino e umano. La sua opera principale è la 'scienza nuova'.

Cosa imparerai

  • Come Vico distingueva il sapere divino e umano?
  • Che idee teneva Vico sulla storia e la provvidenza?
  • Che autori influenzarono Vico e in qual modo?

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 27/01/2020

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elisa-rosso-2 🇮🇹

4.4

(44)

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Scarica Giambattista Vico: Filosofo, Storico e Giurista e la Sua Visione Unica della Storia e più Sintesi del corso in PDF di Storia Della Filosofia solo su Docsity! Giambattista VICO 1668-1744 E' stato un filosofo, storico e giurista italiano. Appartiene ad una famiglia modesta. Vico non si avvicina alle idee diffuse all'epoca, prende le distanze dalla filosofia cartesiana e dalla filosofia illuminista. Gli autori di riferimento per Vico sono : Tacito dal quale riprende l'idea di guardare le cose come sono e l'uomo così com'è nella realtà; Platone da lui riprende il fatto che ci sia una verità ideale ed eterna guardare l'uomo come dovrebbe essere. Spazza via il filone moderno , ma apprezza per alcune cose Grozio e Bacone e per altre cose li rifiuta. Nel 1708 pronuncia un discorso intitolato "De nostri temporis studiorum ratione". Secondo Vico nello stato di natura gli uomini non erano creature razionali quindi se è esistito qualcosa nello stato di natura è una condizione in cui gli uomini sono dei grossi bestioni che non hanno ancora la ragione. A questa critica Vico aggiunge la sua convinzione per cui tutta la storia dev'essere orientata da una PROVVIDENZA che regola ogni evento storico e secondo lui non contraddice la libertà degli uomini -> la storia è una scienza e gli uomini fanno la storia e possono conoscere le cause degli eventi. Per cui da una parte abbiamo la provvidenza che stabilisce la trama dello sviluppo storico e dall'altra gli uomini che seguoni il lavoro.Secondo Vico noi possiamo costruire la storia basandoci sullo sviluppo della nostra mente. Da questo punto di vista l'idea è di baarsi sulla filologia (studio che ci permette di accettare la verità dei fatti) e la filosofia. Le due scienze secondo Vico devono cooperare l'una con l'altra in modo tale che una ci permetta di verificare i singoli fatti e la filosofia ci permette di far riferimento a questo percordo ideale e noi riportiamo i singoli fatti a questo disegno generale, possiamo rivedere i fatti che abbiamo ricostruito nell'ottica di un percorso e collocare nelle tappe. Le tappe sono 3 : • L'età degli dei -> prevale il senso (infanzia) • L'età degli eroi -> prevale la fantasia (giovinezza) • L'età degli uomini -> prevale la ragione (maturita) Per Vico è un progresso che porta a passare da una fase a quella successiva. L'idea di fondo sono gli uomini in tutti il percorso spinti dalla provvidenza senza condizionamento cercano il loro utile. La provvidenza fa in modo che mentre gli uomini cercano il vero utile realizzano dei fini generali che corrispondono alla giustizia. Questo fa riferimento al percorso interiore che si svolge nella mente umana Vico parla di metafisica della mente umana. Il suo punto di vista storico è la STORIA IDEALE ETERNA, ideale fa riferimento a un tipo di storia che potrebbe presentarsi all'infinito, queste tre fasi potrebbero succedersi all'infinito. La sua idea è che la RAGIONE entri in gioco solo al terzo livello di sviluppo della storia , fino a quel punto gli uomini hanno soltanto delle sensazioni. Vico parla di 3 spiecie di natura : • L'età degli dei : Si tratta di una natura poetica, vengono inventati degli dei che poi sono temuti. La religione è utilizzata come freno per i popoli. • L'età degli eroi : eroi visti come figli degli dei, acquisiscono una forma di potere, e i bestioni cercano di sottomettersi agli uomini eroi perchè sono considerati in grado di proteggerli, hanno un ruolo di garantire la sicurezza. • L'età degli uomini : in cui vi sono le civiltà e ogni civiltà ha caratteristiche differenti. Vico nel 1710 scrive " De antiquissima" ed è l'opera nella qule approfondisce alcuni aspetti e riconosce il ruolo fondamentale della filologi. Nell'opera critica Cartesio e confuta il cogito -> Vico sostiene che essere cosciente di qualcosa
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