Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Storia della letteratura inglese- parte 1- Letteratura inglese, Appunti di Letteratura Inglese

Riassunti del manuale di Storia della Letteratura inglese- dalle origini al Settecento (parte 1)

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 14/05/2019

creesteena
creesteena 🇮🇹

4.2

(24)

4 documenti

1 / 32

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Storia della letteratura inglese- parte 1- Letteratura inglese e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Letteratura inglese manuale L’ETÁ ANGLOSASSONE La Britannia anglosassone La letteratura alla quale si fa riferimento qui è quella che va dal Galles all’Irlanda. Verso la metà del 4 secolo gruppi di Picti e Scoti attaccavano la Britannia romana spingendosi fino a Londra, mentre scorrerie di pirati detti sassoni infestavano le coste meridionali. L’impero romano era ormai minacciato da ogni lato. L’invasione dell’isola si ebbe da parte di popolazioni provenienti da Danimarca e Germania, ovvero • Dagli Iuti che occuparono il sud est • Dagli Angli che occuparono le regioni centrali e settentrionali • Dai Sassoni che presero l’Inghilterra sudoccidentale In campo linguistico non è molto corretto usare l’aggettivo anglosassone, infatti la distinzione sarà: • Old English: Realtà formata dalla coesistenza di almeno quattro dialetti principali, che ad oggi risulta praticamente incomprensibile anche ai madrelingua odierni. Esempio. L’incipit di Beowulf • Middle English: che ha condotto all’attuale inglese Influenza del cristianesimo non trascurabile. Promozione della cultura esclusivamente nei centri monastici. Nel 865 i Danesi conquistano i regni di Northaumbria, Mercia, East Anglia, il cui centro principale è York. Prosa storica e omiletica. La prosa anglosassone nasce con le traduzioni della Historia ecclesiastica gentis Anglorum, del Venerabile Beda, di parti della Bibbia ecc. Nel 891 viene compilata l’annalistica della Anglo Saxon chronicle, che fornisce una traccia fino al 1155, con la Peterborough Chronicle. È quindi possibile seguire la prosa anche in ambito storiografico. Ancora più importante è la produzione omiletica, campo nel quale spiccano i nomi di: • Aelfric, al quale dobbiamo centoventi sermoni in volgare, divisi in tre serie, le prime due che formano le homiliae catholicae, e la terza le Passiones sanctorum. • Wulfstan A questo periodo risale infatti la compilazione di 4 manoscritti che costituiscono praticamente la quasi totalità del patrimonio poetico anglosassone: • Il manoscritto Junius, dove gli argomenti religiosi e biblici vengono rimodellati con un’impronta epicizzante; • Il manoscritto Vercelli • Il manoscritto Exeter • Il manoscritto Cotton Vitellius, meglio noto come manoscritto di Beowulf Si evincono quindi tre filoni principali, religioso, epico e elegiaco. Poesia religiosa e antico inglese Nell’opera di Beda troviamo il primo poeta cristiano dell’Inghilterra, ovvero Caedmon, che tramite un sogno profetico, riceve il dono dell’ispirazione per scrivere un inno a Beda. Tutti gli scritti di quel filone si rifanno alla scuola di Caedmon. Fine VIII secolo si colloca il primo poeta religioso, ovvero Cynewulf, versificatore molto sofisticato. A lui posso essere attribuiti quattro poemi divisi tra i codici Vercelli ed Exeter, tra cui Elene, che riprende le leggende della croce salvata dalla mamma dell’imperatore Costantino. Lo stesso motivo del Dream of the Rood, ovvero sogno della croce. Il poema si avvale infatti di una lingua semplice, ma complessa, mentre la storia sacra assume connotazione epica. La poesia eroica Il Beowulf, il più antico poema composto in una delle lingue volgari europee va attribuito alle popolazioni germaniche che occupavano la fascia centro settentrionale. La coloritura dialettale non rivela molto della sua provenienza. È una copia della copia della copia ecc, tanto che è impossibile stabilire una datazione precisa. Uguale insicurezza anche per l’autore. Simile alla questione omerica. Lo scenario riguarda le regioni della Danimarca e della Scandinavia meridionale. Tre nuclei narrativi, identico schema di fondo. La reggia di Hrothgar, re di Danimarca è minacciata da un mostro di nome Grendel, che mangia gli uomini. Il giovane principe della terra dei Geati, Beowulf, mette in fuga il mostro. Allora arriva la mamma di Grendel a vendicare suo figlio e Beowulf la uccide con una spada magica che trova sott’acqua. Nell’ultima sezione Beowulf è re dei Geati e deve affrontare un drago, ma ormai è vecchio. Riesce a ucciderlo aiutato da suo nipote Wiglaf. Durante lo scontro viene ferito a morte e il poema si chiude con il rogo funerario delle sue spoglie. Palese pessimismo tragico a confronto stanno diverse forze archetipiche, Buio, Luce, Vita, Male, Caos. Il tipo di verso è tradizionale, lungo a quattro accenti principali, costituito da due emistichi legati tra loro dall’allitterazione. Presenza del KENNING, ovvero di frasi nominali che designano una persona o una cosa per le sue caratteristiche. Esempio. Oceano come Hron-rad, via della balena. La poesia elegiaca. Sotto questo nome sono riuniti vari componimenti derivati principalmente da Exeter. Intonazione lirica, senso di sgomento e alienazione provocato dalla perdita della stabilità del passato. Il protagonista è Widsith, ovvero colui che ha molto viaggiato, un perpetuo errante. L’atteggiamento è quello di stoica accettazione delle avversità, che trova espressione nel ritornello: “Quello passò, così possa anche questo dolore”. Di ispirazione più cristiana è invece il The Wanderer, nel quale il protagonista lamenta la fugacità della vanitas terrena. Troviamo poi il Seafarer, ovvero Il navigante, dove il tema dell’erranza si esprime tramite l’immagine di un oceano ostile e freddo. La più suggestiva è probabilmente il frammento dell’elegia The ruin, che parla del wyrd, ovvero del fato. L’io poeta contempla le rovine della gloria del passato. Altri frammenti riguardano invece la perdita e la solitudine, come in: • Eadwacer dove parla una donna divisa tra marito e amante. a tutto tondo e non c’è traccia dell’intrigo amoroso tra Lancillotto e Ginevra; la cupidigia di conquista impedisce a re Artù di accontentarsi, e infatti finisce ad attaccare re e popoli cristiani. Il Gawain-poet Il capolavoro della rinascita allitterativa è indubbiamente: • Sir Gawain and the Green Knight, che si situa ai più alti livelli del genere romanzesco, formato da 2530 versi divisi in quattro fitts, formati da sezioni principali con versi allitterativi più lunghi collegati a una sezione fissa detta wheel, di quattro versi brevi di rima alternata. Re Artù contro il Cavaliere verde. Esperienza erotica incentrata sullo scambio delle prede tra Gawain e Bertilak, il signore del castello presso il quale il protagonista trova asilo durante la ricerca della Green Chapel, la casa del cavaliere Verde. Triplice tentativo di seduzione da parte di una castellana, ripetuto ogni mattina. Acume psicologico del cavaliere che si sottrae al corteggiamento. Contrapposte a queste ci sono tre scene di battute di caccia. Preda che diventa predatore. Trawhte, lealtà, valore più alto di Gawain, che diventa un prototipo imperfetto di Cristo, consapevole della propria fragilità. • Altro poema da ricordare è Pearl, con un’organizzazione particolarmente complessa, formata dal refrain, dalla concatenatio ecc. Si tratta di un dream-poem, ovvero di un poema sogno, che ha come scenario un giardino fiorito nel quale il protagonista gioielliere si addormenta ritrovandosi in un altro irreale locus amoenus, dove vede una donna nella quale crede di ritrovare la perla che aveva smarrito, che tra l’altro ha valenza della figlia morta di lui. Cerca di ricongiungersi a lei, ma si trovano sulle sponde opposte di un fiume e lei piano piano si trasforma in una regina, se non addirittura nella sposa di Cristo. Metafora dell’uomo incapace di afferrare la natura della giustizia divina. Parafrasi della parabola evangelica dei lavoratori della vigna. Cercando di raggiungere la donna con un salto si sveglia. Anche Patience e Cleannes sono probabilmente da attribuire allo stesso autore. Concetti positivi trasformati in un punto di vista negativo, componente moralistica elevata, tanto che possono essere definite addirittura “omelie in versi.” • Patience: storia del Giona biblico narrata in modo umoristico. • Cleaness: tre exempla principali causati dall’ira divina, Noè e il diluvio, Sodoma e Gomorra, il festino di Baldassarre e il profeta Daniele collegati a quattro exempla minori, come la caduta di Lucifero e quella di Abramo e la storia di Nabucodonosor. La figura di Cristo è il fulcro del poema. Langland Opera di maggiore impegno sociale ed etico è The vision of Piers Plowman, ovvero le visioni di Petro l’aratore, composto in dialetto sudoccidentale comprensibile al pubblico colto della capitale. Maggior poema del Medioevo inglese. Paragone con Dante. Definito come il “classico della parola parlata”, ritmi e inflessioni del linguaggio comune. Struttura digressiva. Autore: William Langland, costante lavoro di revisione sull’opera. Tre redazioni principali, A, B, C. il testo B è quello maggiormente diffuso. Protagonista di nome Will, Will come William l’autore, ma anche come volontà. Il prologo e i primi sette passi formano un coerente blocco narrativo. Tema principale riguardante la vita attiva e retta davanti a una società corrotta, intreccio di registro umile con quello linguistico. Tutta questa impostazione è comprensibile già dal prologo descrizione di un paesaggio. Passi dal 1° al 4°, risolvere la controversia fra Coscienza e Lady Mede, ovvero la corruzione provocata dal denaro. Interrogativo essenziale dell’opera è come ottenere la salvezza dell’anima. Dal 5° passo in poi viene presa in esame la situazione complessiva del popolo. Culmine nel passo 18°, dove dalla lotta di Cristo emergerà poi la vittoria dell’amore divino sulle anime dell’inferno. Gower. Gower, “moral Gower”, amico di Chaucer. Scrisse tre opere maggiori: • Il Mirour de l’homme • Vox clamantis • Confessio amantis, che ha come protagonista Amans, alter ego dell’autore stesso, che prega Venere di liberarlo dalle pene d’amore che lo fa confessare col sacerdote Genius, che passa in rassegna i sette peccati capitali. Amore come “religione”. Rinunciare alle illusioni terrene per un Amore più alto. Registro fluido e lineare. Riguardanti la degradazione morale dell’umanità. Chaucer 1343-1400 ca. Varietà di linguaggio, proprietà descrittive, capacità di maneggiare le convenzioni di genere e di forme. Nato a Londra, prigioniero in Francia e poi riscattato, incaricato di varie missioni diplomatiche. Subì le sorti altalenanti del favore reale. Morì e venne sepolto a Westminster. Scrisse diverse opere tra cui: • The House of fame, diviso in tre libri. Fantasmagoria labirintica. • The book of Duchess, primo dei suoi poemi onirici. Obiettivo di consolare Jhon of Gaunt per la morte prematura della moglie, Blanche of Lancaster. Episodio tratto dalle metamorfosi ovidiane. Dream-poem di stampo francesizzante. • The legend of good Women, nove brevi racconti, eroine di celebri vicende amorose. • The Parliament of Fowls, ovvero il Parlamento degli uccelli. Esposizione di problemi riguardanti poetica e filosofia. Gli appare in sogno Scipione l’Africano, che gli fa da guida e si trova in sogno in un locus amoenus. Figura centrale del poema è la dea Natura. • Canterbury Tales, Protagonisti sono tutte e tre le classi sociali inglesi di quel periodo: • Aristocrazia secolare • Religiosi • Lavoratori della terra La più eminente condizione laica è espressa dal Knight, mentre quello più spiritualmente elevato è il parroco di campagna. Osservazione diretta della realtà di quel periodo. Dotato di un prologo e di una Ritrattazione, dove rinnega tutte le opere scritte senza intenzioni morali, dichiarando di avere come fine ultimo la salvezza dell’anima. Non c’è un pattern organicamente coerente. 24 racconti di dimensioni diseguali, scontri fra vari pellegrini narratori, dei quali fa parte l’io narrante di Geoffrey Chaucer. Cornice del viaggio in pellegrinaggio al santuario del vescovo st. Thomas a Becket, a Canterbury. Ventinove persone si riuniscono alla Tabard Inn, e a loro si allega il pellegrino narratore. Tappezziere, marinaio, donna di Bath ecc ecc. La satira di Chaucer non li colpisce come singole entità ma come gruppi collettivi. Capolavoro comico è il Nun’s and Priest’s tale, protagonisti il gallo Chauntelcleer e la moglie Pertelote. Primo dei Fabliaux chauceriani è il Miller’s tale, tematica amorosa. Da ricordare è anche il Tale of Melibee Esperimenti imitativi di Chaucer. Scrive il Troilus and Criseyde, trattando la leggenda troiana con stile romanzesco, dove come nel Filostrato manca quasi del tutto quella dimensione meravigliosa. Resta centrale la funzione dell’esperienza amorosa. Double sorwe, penare per amore e per essere stati abbandonati da una donna. Lo spirito di Troilo morto contempla e ride delle sue passioni terrene, ribaltamento da tragedia a commedia. L’intensità del Troilo chauceriano non esiste in quello boccacciano. Ritratto elogiativo di Criseide. La generazione post chauceriana Jhon Lydgate come altri fu imitatore passivo di Chaucer, nonostante fosse apprezzato. Monaco benedettino e versificatore instancabile, scrisse due cicli ispirati alla classicità: • Troy book • Siege of Thebes, entrambi ispirati all’antichità classica che vedono nell’ambizione il male più grande • The fall of Princes, raccolta di numerosi exempla ad uso dei governanti. Lo stile è molto decorativo, ma poco realistico. Il contributo più innovativo della generazione post chauceriana arriva dalla Scozia. Come lingua veniva usava una variante dialettale del Middle English con una forte coloritura settentrionale. Opere del re Giacomo I di Scozia, The Kingis Quair, ovvero “il libro del re”, imbevuto di echi chauceriani. Sulla falsa riga del Knight’s Tale di Chaucer c’è l’apparizione di una donna della quale il protagonista si innamora. Le sue pene d’amore ricordano invece il Troilus, mentre interviene Venere, che in sogno gli spiega l’amore terreno e quello celeste, per poi farlo svegliare in una realtà di amore ricambiato. Da ricordare anche • L’Eneide di Gavin Douglas • Tetris of the Tua Mariit Weman and the Wedo, di William Dunbar, che parla della condizione e dell’erotismo femminile. • Lament for the Markaris, che passa in rassegna i più grandi poeti del passato. Robert Henryson, il più interessante tra i chauceriani scozzesi del quale ricordiamo: • Morall Fabillis of Esope the Phrygian, amplificazioni favole esopiche, descritte con linguaggio pieno e vivace • Testament of Cresseid, inventa ciò che la fonte aveva taciuto, ovvero Parla del desino di Criseida dopo aver abbandonato Troilo per Diomede. La donna maledice Cupido. Punita per la sua infedeltà con la lebbra. Si rincontrano per sbaglio e non si riconoscono, ma Troilo le fa l’elemosina. Verso rivoluzionario che mette in dubbio ciò che fino a quel momento aveva scritto Chaucer giurisprudenza all’università di Oxford, More ricevette un’educazione imbevuta dall’umanesimo proveniente dall’Italia dagli ecclesiastici Grocyn e Linacre, che avevano studiato il greco sotto Poliziano. In questo clima di rinnovamento Erasmo da Rotterdam arrivò in Inghilterra, per risiedervi fino al 1514. Scrisse l’elogio alla follia, encomio a More. 1517. Pubblicazione delle 95 tesi, tesi di Wittemberg, scomunicato Lutero. Guerra di libri Lutero reagì così alla scomunica: • Pubblicò La prigionia di Babilonia che partiva dalle premesse di Erasmo sulla prepotenza della classe ecclesiastica • Respinse la validità di tutti i sacramenti a eccezione del battesimo e dell’eucarestia • La grazia è concessa solo da Dio (quella che Calvino chiamerà predestinazione) Può il singolo essere artefice del nostro destino? Sono le conseguenze di questa domanda che interessavano More. • La negazione delle opere avrebbe portato a un’apatia sociale devastante. More scrive Il dialogo sulle eresie, che parla di questa dottrina come distruttiva per l’uomo, in quanto l’umanità avrebbe smesso di seguire la virtù. • Le cerimonie religiose che Lutero voleva abolire erano comunque modi socialmente riconosciuti di comunicare con Dio. Questo minacciava la comunicazione uomo-Dio. More, come Erasmo, riconosceva alcune verità di Lutero, ma temeva più di tutto la frammentazione sociale. Per More l’unità del cristianesimo doveva essere difesa a ogni costo, e per questo il suo registro diventò duro, serio, sarcastico. Nonostante questo, il più accanito avversario di More fu Tyndale. Tyndale si laureò a Oxford e prese i voti nel 1528. Uno dei suoi progetti fu quello di creare un Bibbia comprensibile a tutti. Conobbe Lutero, e da erasmiano divenne convinto luterano. nel 1526 completò la prima traduzione del Nuovo Testamento. Questo N.T. è in un inglese semplice, non solenne, diretto. A lui si devono neologismi come scapegoat, ovvero capro espiatorio. La scelta di traduzione di alcune parole in modi ambigui, suscitò l’ira filologica di More, che la dichiarò di chiara impronta luterana. Tyndale fu giustiziato nel 1536, ma la sua versione della Bibbia continuò a essere diffusa. Per difendersi aveva pubblicato The Obedience of a Christen Man, scrivendo che chi disobbediva alle leggi del clero, disubbidiva anche alla legge di Dio e che il re governa lo Stato per diritto divino. Nonostante ciò, non assecondò mai il divorzio del re, e fu con questo rifiuto che si giocò la vita. Ragioni di Stato Enrico voleva a tutti i costi divorziare da Caterina d’Aragona per sposare Anna Bolena. Il papa Clemente VII rifiutò questo divorzio perché Caterina era figlia di Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia. Con l’aiuto di Cromwell e dell’arcivescovo di Canterbury, Enrico privò il clero di tutti i diritti che aveva acquisito nei secoli. 1531. Atto di sottomissione del clero. Circa 700 conventi vennero chiusi da Cromwell. More rassegnò le dimissioni nel ’32. Fu rinchiuso nella Torre di Londra per essersi rifiutato di riconoscere Enrico come capo della Chiesa d’Inghilterra, dove scrisse le sue ultime opere: • Dialogo di conforto nei giorni di tribolazione (con Utopia, opera suprema di More) • Trattato per ricevere il corpo benedetto del nostro Signore • Trattato sulla Passione Fu decapitato nel 1535 per alto tradimento. Poeti alla corte di Enrico: Skelton, Wyatt, Surrey. Skelton. Denunciava l’insufficienza della lingua inglese, di Gower e persino di Chaucer. Skelton fu una figura in bilico tra medioevo e Rinascimento. Scrisse: • Phyllyp Sparrowe, la protagonista Dame Margery si lamenta per l’impossibilità di comporre un epitaffio per il suo passero nella sua lingua madre visto il suo vocabolario piatto, rozzo e povero. • The Bowge of Courte, il suo capolavoro • Speak Parrot e Why ye Not to Court? Dove accusa il cardinale Thomas Wolsey della sua avidità e dell’uso sfrenato dei suoi lussi chiamandolo addirittura alter rex, ovvero il secondo re. Per questo Skelton venne anche imprigionato. • Collyn Clout. Poesia narrata da un personaggio semplice, è Skelton stesso che dà una sua definizione di poesia, ovvero “ispida, cenciosa, frastagliata”. Nonostante questo tipo di verso, Skelton è in grado di attaccare il clero come Langland e Chaucer prima di lui. Rimane comunque un poeta medievale, perché chiuso a ogni influenza della produzione poetica del continente. Fu precursore di Thomas Wyatt. Thomas Wyatt, primo poeta inglese ad importare la lirica italiana in Inghilterra. Ambasciatore in Spagna e delegato in numerose missioni in Italia e Francia. Fu imprigionato per ben due volte nella Torre di Londra, la prima volta a causa di una lite col conte di Suffolk, la seconda per alto tradimento durante la congiura che condusse Anna Bolena alla condanna capitale. In entrambi i casi ricevette il perdono del re. Wyatt aveva la consapevolezza della traduzione, degli spostamenti di senso da una lingua all’altra. Molte delle sue poesie erano libere traduzioni delle Rime sparse di Petrarca. La rima più comune della sua poesia è abba abba cddc ee, ovvero tre quartine e un distico finale. Lo schema circolare di Petrarca viene linearizzato, con il dialogo vivo con una donna non petrarchesca, non fredda e distante, ma volubile, frivola e soprattutto presente. Il centro delle poesie di Wyatt riguarda l’eros quanto il potere, come nella traduzione petrarchesca di Una candida cerva. Si parla della caccia metaforica di una cerva. Il potere entra in gioco perché la cerva appartiene a Cesare, immensamente più potente del poeta. Metaforicamente la cerva è stata paragonata ad Anna Bolena con la quale pare che avesse intrapreso una relazione. La sua poesia più importante è dedicata all’ambiente infido di corte ed è intitolata They Flee Ftom Me, scritta in rhyme royal. Parla del modo nel quale i rapporti tra gli uomini cambiano in base alla loro appartenenza sociale. Il mondo cortese è assolutamente imprevedibile. Eros e politica seguono le stesse leggi di sottomissione e dominio. In una lettera Wyatt esprime il desiderio di scappare dalla pressione della corte, ma è un desiderio ambiguo, in quanto è solo nella corte che può consumarsi il binomio eros- potere. Fu Henry Howard, conte di Surrey, che riconobbe a Wyatt il merito di aver rinnovato il verso inglese attraverso l’uso del modello italiano. Surrey crebbe col figlio illegittimo di Enrico VIII, il duca di Richmond. Imprigionato anch’egli per un litigio di corte, scrisse la “Prisoned in Windsor, He recounteh His Pleasure There Passed”, dove il poeta rammenta la sua infanzia. Mise a punto la forma definitiva del sonetto inglese, ovvero tre quartine e un distico finale. Inventò inoltre l’endecasillabo sciolto, il pentametro giambico non rimato, ovvero il blank verse. Viene spesso paragonato a Wyatt, perché entrambi riadattarono in inglese sonetti petrarcheschi. Richard Tottel raggruppò 97 poesie di Wyatt, 40 di Surrey, 40 di Grimald, e 94 di autori incerti sotto una raccolta che prende il nome di Tottel’s Miscellany. Fu questo libro che diffuse la poesia nel Rinascimento europeo fuori dall’ambiente cortese. Gli umanisti: educazione e traduzioni. Elyot e Ascham. Umanesimo significò prima di tutto recuperare il sapere antico, ad esempio tramite traduzioni dal greco e dal latino. Con l’umanesimo nacque la filologia, la riflessione sulla lingua ecc tramite personaggi importanti come Dante, Petrarca, Boccaccio.Valla, Ficino, Pico della Mirandola, sono nomi importanti di questo vasto e cruciale fenomeno intellettuale. Venne posto un accento molto grande sulla pedagogia. Si poteva insegnare a danzare, a pregare, a cucinare o a scrivere poesia. A dimostrazione di ciò, Thomas Elyot scrisse per Enrico VIII Il libro del Governatore, dove parla della buona educazione necessaria alla classe dirigente, che era all’epoca spesso gestita dagli studiosi dell’antichità classica. Per Elyot il regno doveva organizzarsi sotto la figura unificatrice del principe, perché solo un singolo può garantire la pace e la giustizia. In Of The Knowledge Which Maketh a Wise Man, il prevalere della saggezza sulle emozioni nelle decisioni distingue il buon sovrano dal tiranno. Le opere di Elyot parlavano di come avrebbe dovuto essere un sovrano, non di come effettivamente era. L’Umanesimo iniziò in Italia, per il semplice fatto che lì la continuità storica era ovunque, dai luoghi alla lingua. In Inghilterra non c’era niente di tutto questo. 1538. Primo dizionario latino-inglese fatto da Neville. L’Inghilterra fu invasa di queste opere e questo non lasciò indifferente Roger Ascham che, col suo Scholemaster, lanciò una pesante invettiva contro il sapere importato dall’Italia, forse per paura di un arresto della nascente identità nazionale. Il vero bersaglio di Ascham è la vita di corte. Ma anche le università inglesi più prestigiose, come Oxford e Cambridge beneficiarono del nuovo sapere della pedagogia. La stampa La stampa significò innanzitutto un crollo del prezzo di un libro. Stampa e traduzione furono strettissimi alleati nella trasmissione della cultura. Il libro diventa per la prima volta un’occasione di profitto. Poteva essere prezioso oppure in quarto, ovvero fatto di fogli piegati in modo da formare otto pagine. Non esisteva il diritto d’autore. In Inghilterra la stampa fu introdotta da Caxton, che stampò La morte darthur di Malory. Il numero di alfabetizzati crebbe rapidamente, il che preoccupò le autorità, portando alla creazione di fenomeni come la censura. Ogni scritto doveva passare il vaglio dell’arcivescovo di Canterbury, del vescovo di Londra e del Consiglio privato della Corona. Scrivere era pericoloso per tutti: a John Stubbs venne tagliata la mano per La scoperta di un golfo abissale nel quale era palese il suo dissenso per il programmato matrimonio di Elisabetta I con il duca d’Alençon. I figli di Enrico: Edoardo, Maria, Elisabetta. si ispira a quella di Virgilio. The shepheards Calendar, ovvero il calendario del pastore, è infatti una raccolta di dodici ecloghe che hanno a che fare col mondo cortigiano. La più famosa è la quarta, dedicata alla regina Elisabetta, definita regina dei pastori fino alla sua successiva opera dove diventerà regina delle fate, ovvero The Faerie queen. In questa opera, divisa in sei libri che sarebbero dovuti essere dodici, i primi tre libri parlano di Santità, Temperanza e Castità; gli ultimi tre riguardano invece Amicizia, Giustizia e Cortesia, mentre il settimo incompiuto avrebbe dovuto trattare della Costanza. Ogni libro è diviso a sua volta in dodici canti, ponendosi in diretta relazione con Virgilio. La regina è impersonata da Gloriana, ovvero la regina delle fate. Ciascuna ecloga è seguita da una glossa, dove un anonimo E. K. Fornisce spiegazioni sul lessico arcaico usato da Spenser in omaggio a Chaucer. Al contrario di Sidney, in Spenser non c’è a negazione del Medioevo. Sidney è un poeta aristocratico e antimonarchico, Spenser è invece il primo poeta nazionale, che mette le sue opere al servizio della regina. The faerie Queen è quindi un libro che ha lo scopo di istruire la classe dirigente di Elisabetta/Gloriana. Le istruzioni morali vengono fatte dare da Artù, eroe comparabile ad Agamennone o Ulisse, ma anche a Orlando e a Goffredo di Buglione. Tra epica e romanzo. The Faerie Queen è un insieme di epica e romanzo. Il centro e il fine etico dell’opera è la regina Elisabetta, contornata dalle avventure dei cavalieri. Causa della sua erranza narrativa, venne attaccato dai critici, nonostante Spenser riesca a conciliare perfettamente profitto morale e piacere di lettura. La poesia Sopra ogni diatriba tra monarchia e aristocrazia feudale, Spenser mette la poesia. Nel canto III del libro VI, Calidore, campione di cortesia, si imbatte in un mondo pastorale e umile, velata critica alla corruzione e alla falsità della politica di corte. luogo pastorale come deviazione del suo compito di distruggere la Blatant Beast, ovvero la bestia blaterante. Si arrampica su un monte dove vede danzare cento ninfee. Simbologia densissima di significati: le Grazie con la regina al centro, evocate dalla musica del musico Colin Clout. Ritmo associato alla matematica e alla struttura della mente. Allegoria e magia. Le imprese delle dame e dei cavalieri di Spenser si svolgono in scenari fiabeschi. Ognuno degli strani personaggi potrebbe essere il nemico e il cavaliere, tentato in vari modi, dovrà mostrare la sua virtù comprendendo i segni che gli capitano. È questo l’avvertimento che Spenser da a lettore tramite la lettera a Walter Ralegh. Il poeta annuncia che la sua poesia è un’allegoria continua e richiede l’impegno esegetico del lettore. Per esempio nel primo libro il protagonista RedCross è allegoria del soldato di Cristo e di S. Giorgio incaricato da Una, allegoria della Verità e della Chiesa d’Inghilterra, di liberare i suoi genitori. Ciò che si oppone è Duessa, allegoria della doppiezza della Verità e insieme all’arcimago producono immagini per sviare Una e RedCross. Il concetto di falsità diventa allora ambivalente: chi produce immagini è l’ipocrita religioso, tanto il poeta che avvolge la verità nel velo dell’allegoria. Gli Amoretti ed Epithalamion Amoretti è la raccolta di 89 sonetti che Spenser edicò a Elizabeth Boyle, sua seconda moglie. Contrapposizioni basate sul nome della regina e della moglie, e sull’amore privato e quello politico richiesto da Elisabetta. Contengono aspetti del desiderio amoroso ma mancano del distacco ironico che caratterizzava il canzoniere di Sidney. Epithalamion significa canzone cantata sulla soglia della camera nuziale. Poesia composta da 24 stanze che parlano di matrimonio e felicità coniugale. Incontro sensuale tra due giovani allegorizzato come il congiungimento del filosofo con la verità, versi fluidi e melodiosi. La lirica degli anni 90: Daniel, Drayton, Campion, Davies, Mary contessa di Pembroke. La storia del canzoniere in Inghilterra nacque con Sidney dal 1591 al 1597 circa. Ipotesi riguardanti la produzione di sonetti • il sonetto, forma rigida e breve doveva contenere in così poco spazio un momento emotivo intenso. • Analogia tra discorso amoroso e discorso politico. La profusione di canzonieri poteva anche significare tramite una richiesta d’amore una richiesta di appoggio politico. Il sonetto diventa la forma poetica per eccellenza del cortigiano elisabettiano. Samuel Daniel è famoso per • Defence of Rhyme, che scrisse in risposta a Observations in the Art of English Poesie di Thomas Campion, che caldeggiava l’uso del verso della poesia greca e latina. La rima per Daniel è armonia basata sull’accento piuttosto che sul numero. Sonetto 33 riprende un tema che sarà molto caro a Shakespeare, ovvero il potere della poesia per fermare nel tempo l’amore del poeta. • Non altrettanto riflessivo e grave è il canzoniere di Michael Drayton, intitolato Idea, che può riferirsi sia al nome dell’amata, sia all’immaginazione del poeta. • Thomas Campion, scrisse 150 tra le poesie in inglese più belle raccolte nel The book of Airs, molte delle quali accompagnate da musiche composte dal poeta stesso. Una delle più famose è Rose-Cheeked Laura, scritta per dimostrare quanto il verso quantitativo potesse essere effettivamente melodioso in inglese. Celebre fu anche il suo riadattamento di una poesia di Catullo per Lesbia, My sweetest Lesbia. • John Davis, rende chiaro fin dal titolo della sua opera più importante, Orchestra, a Poem of Dancing, l’intreccio nella cultura cortese tra musica, poesia e danza. Il poemetto di Davis si presenta frivolo, riprendendo un episodio omerico, nel quale Penelope rifiuta di danzare con Antinoo, che in un discorso parla del mondo come ordinato in una danza, in un accordo di elementi discordanti. Il rapporto tra uomo e donna veniva concepito in termini di passi di danza. Anche la visione del musico Colin Clout nel Faerie Queen è una danza. Musica sacra e poesia. Gli organi furono distrutti in molte chiese e le scuole di cori furono chiusi. Le traduzioni più famose dei libri dei salmi furono quelle di Mary Sidney Herbert, alla quale Sidney dedicò la prima Arcadia. La prosa • In prosa si scriveva sostanzialmente per istruire, per polemizzare ì, per discutere e raccontare. Gascoigne fu autore di quello che venne definito da molti come il primo romanzo inglese, Tha adventures of master F.J. nella prefazione viene chiarito che si tratta di una storia inventata. I temi sono amorosi e i fatti si svolgono a corte e la materia è narrata da due voci esterne, G.T. e H.W. • I protagonisti dei bravi romanzi di Thomas Deloney non sono né cortigiani né gentiluomini, come dichiara nella prefazione a The Gentle Craft, L’arte gentile. Anche nelle altre opere i protagonisti appartengono alla classe dei mercanti o degli artigiani, di cui Deloney elogia le qualità lavorative. • Thomas Nashe è lo scrittore più polemico di tutta l’età elisabettiana. In un pamphlet intitolato The anatomy of Absurdity, si scaglia contro il sesso femminile e in altri pamphlet contro suoi avversari politici. Fu autore di un romanzo, The Unfortunate Traveller, or the Life of Kack WIlton, storia di un paggio di corte che viaggia come pretesto per parlare dell’Europa cinquecentesca e dei suoi protagonisti. L’Italia è vista come luogo di inganni e corruzione. Si tratta del primo romanzo picaresco inglese. Narrazione affidata un personaggio umile ed emarginato che dà un’opinione libera sugli eventi del suo tempo. La sua opera più famosa fu tuttavia Pierce Peniless, his supplication to the devil, ovvero Pasquino senza un soldo e la sua supplica al diavolo. Con la scusa della sua ignoranza, Pierce dice la verità sull’avarizia e gli abusi nelle amministrazioni pubbliche. Altrettanto scalpore fece Christ’s Tears over jerusalem, dove attacca i mercanti londinesi. • John Lily scrisse invece l’Euphues: the Anatomy of Wit, ovvero analisi dell’intelligenza. Trama esile e inconsistente è per lo stile che viene ricordato col nome di eufismo. Stile involuto, caratterizzato da un’elaborata struttura sintattica e molte digressioni. Divenne di gran moda durante il regno di Elisabetta e Shakespeare se ne prese gioco nell’Henry IV. • Anche Robert Green adottò questo stile nei suoi primi romanzi. Egli è come Nashe, un universitary wit, ovvero un’intelligenza che intende guadagnarsi il pane tramite la scrittura. I suoi maggiori romanzi hanno le trame del romanzo pastorale come: • Pandosto, the triumph of Time Menaphon, pieni di intrighi travestimenti ecc. Come l’Arcadia di Sidney, Urania di sua nipote Mary Wroth accumula storie su storie enfatizzando gli aspetti amorosi. Geografia: Hakluyt, Ralegh. Il teatro Uno degli effetti della Riforma fu la soppressione del teatro religioso, e fu accompagnato dallo sviluppo di un nuovo genere di teatro laico, l’interlude, che prevedeva la recitazione drammatica di un breve episodio da parte di pochi personaggi, spesso allegorici. L’interlude si rivolgeva a un pubblico colto e veniva rappresentato a corte, nei palazzi nobiliari, nei colleges. L’intento era prevalentemente didattico. Magnificence, ad esempio, di Skelton, parla della lotta tra vizi e virtù, ma vi sono anche consigli indiretti al principe per metterlo in guardia. John Bale riuscì a utilizzare l’interludio in chiave protestante scrisse circa 20 drammi prevalentemente anticattolici. King Johan, ad esempio, parla del re Giovanni come vittima della prepotenza delle forze cattoliche. Di tono simile sono John the Baptist, God’s Promise, The temptation of Our Lord, Three lawsnei quali viene propagandata la bontà della nuova religione. • The Jew of Malta è altrettanto solitario e anticristiano, ma tutt’altro che studioso. Il perfido ebreo Barabas è lo stereotipo del ricco e avido ebreo. Privato delle sue ricchezze, imbastisce trame sotterranee allo scopo di vendicarsi. Inganna e uccide con piacere molta gente, non risparmiando nemmeno la figlia Abigail. Incarna la mostruosa avidità dell’insorgente capitalismo, perché rivela l’ipocrisia dei cristiani che dichiarano di disprezzare l’oro. • Edward II. L’unico dramma storico di Marlowe, racconta la scabrosa vicenda di un re inglese che perde il trono a causa dell’amore doppiamente trasgressivo per un uno socialmente inferiore. Contro Edoardo e il teatrale Gaveston si mettono l’aristocrazia e sua moglie Isabella. La fine del re è patetica: chiusa in una fogna coperto di escrementi, tormentato e infine impalato dai sicari del suo usurpatore. L’amore tra il re e Gaveston sembra l’amore greco descritto in Hero and Leander, ovvero Ero e Leandro. Ero è la sensualissima sacerdotessa del tempio di Venere e solo leandro riesce a congiungersi a lei. La bellezza di Leandro è così totale da comprendere anche quella femminile e data la sua ambiguità sessuale anche Nettuno lo corteggia scambiandolo per Ganimede. Alla fine Leandro e Ero si ricongiungono in uno dei più voluttuosi e trionfanti abbracci della poesia elisabettiana. La storia di Marlowe finisce con l’amplesso dei due amanti, mentre nel mito Leandro muore nel tentativo di raggiungere Ero. Shakespeare William Shakespeare nasce a Stratford upon Avon nel 1564, lo stesso anno di Marlowe. Suo padre fu eletto sindaco e fu con tutta probabilità cattolico. Nel 1582 sposa Anne Hathaway, di otto anni più vecchia, dalla quale ebbe tre figli. Lasciò successivamente la sua città per cercare fortuna a Londra. La prima testimonianza londinese che abbiamo riguarda il suo immediato. Nel 1592, Robert Greene scrive un pamphlet dove lo giudica come una “cornacchia venuta dal nulla”, abbellita con le nostre piume. La fama di Shakespeare finì quasi per oscurare gli university wits, tra i quali Marlowe e Kyd. Shakespeare lavorò nella prima compagnia che nel 1603 cambiò il nome in the King’s Men. Egli scrisse due drammi all’anno e venne raccolto un capitale sufficiente per costruire il Globe. Acquistò una casa a Startford chiamata New Place, dove trascorse i suoi ultimi giorni. Si era appagati dall’ applauso immediato del pubblico piuttosto che dalla stampa; tuttavia il testo al quale normalmente si fa riferimento è il primo Folio pubblicato da Heminges e Condell, due attori della sua compagnia. Questo elegante libro era indirizzato alla great variety of readers e conteneva tutti i drammi di Shakespeare esclusi Pericles e the Two Noble Kinsmen. Dei 36 drammi, già 18 erano comparsi durante la vita di Shakespeare in edizioni in quarto, più economici del folio, piegati due volte che formavano quattro pagine con 8 facciate. La datazione è spesso incerta. I drammi storici, o history plays • Titus Andronicus, tragedia di vendetta ambientata a Roma nel IV secolo, uso di una retorica gonfia che ricorda il blank verse di Tamburlaine. Prima tetralogia che inevitabilmente veniva messa a confronto con Kyd e Marlowe composta da • Henry VI. Personaggi si stagliano sulle scende della Guerra delle due Rose. re Enrico VI vittima di complotti e tradimenti. Esaltata la figura della regina Margherita • Richard III. La guerra tra York e Lancaster partorirà la mostruosa figura di Riccardo III, uno dei villains più micidiali dei drammi shakespeariani. La dissimulazione per arrivare al trono è sorprendente, e questo fa di lui un attore doppio. • Richard II. Meditazione sulla legittimità della monarchia he seguirà con la cosidetta seconda tetralogia. • King John • Henry IV, indaga nella formazione di un futuro re. Insicuro del potere ottenuto tramite il regicidio, deve fronteggiare alcune ribellioni di Hotspur ecc. Ma la Storia è accompagnata dalla storia di Hal e dei suoi amici, tra cui il personaggio shakespeariano più comico. Contrasto tra alto e basso. Il principe Hal intrattiene un rapporto affettuoso con Falstaff e i suoi amici. Il re incoronato ripudierà Falstaff, lasciando lo spettatore nel dubbio della necessità di quell’esclusione. • Henry V, conclusione trionfale del ciclo, il principe–re si libera delle parti più basse di sé. Trionfo nella battaglia di Agincourt, dalla quale l’Inghiltera uscì vittoriosa contro la Francia. Coro che invita lo spettatore all’immaginazione per allargare i confini del palcoscenico. Dilemma sulla giustezza della guerra. La conquista guerresca diventa anche amorosa per via del corteggiamento di Caterina, figlia del re di Francia, alleanza anglo-francese. • All is True o Henry VIII Intenzione di ricostruire la trama dinastica dandogli però un’interpretazione non celebrativa. Per Shakespeare tutto parte nell’atto sacrilego della deposizione e uccisione del re Riccardo II da parte di Harry Bolingbroke, futuro Enrico IV. Nella più famosa scena del dramma Riccardo manda in pezzi lo specchio, che non può riflettere l’immagine di un io interiore distrutto in pezzi. Le commedie. Protagoniste assolute delle commedie sono le donne le cui storie si svolgono in Sicilia, a Venezia, a Verona, a Padova, in Illiria e luoghi tanto immaginari come le foreste incantate dell’as You Like It o a Midsummer Night’s Dream. Di squisita eleganza è • The Two Gentlemen of Verona, storia dei due amici Proteus e Valentine innamorati di Silvia. I due protagonisti simboleggiano rispettivamente, la virtù della costanza e il vizio della volubilità, o romanticismo e antiromanticismo. Vizi e virtù sono facilmente ribaltabili. Confronto tra l’idealizzata Silvia e la terrena Julia, dove è proprio la seconda che assume il ruolo di eroina dell’amore non corrisposto. • The Comedy of Errors, con tutti gli elementi classici come lo scambio di persona dei gemelli, la moglie bisbetica, la cortigiana sensuale e il ritrovamento finale. • The taming of the Shrew, ovvero la Bisbetica domata, la storia di Petrurchio che cerca di domare Katherine in una dolce e accondiscendente sposa. • A Midsummer Night’s Dream, ambientato in una immaginaria Atene, durante il matrimonio di Teseo e Ippolita, interrotta dalle turbolenze amorose di quattro nobili ateniesi che vanno i un bosco incantato dove regnano Oberon e Titania, e cambia così il gioco amoroso, producendo innamoramenti ciechi e imprevedibili. Alla regina delle fate Titania toccherà l’innamoramento più conturbante, che si infatua di Bottom, attore della compagnia di artigiani ateniesi. Alla fine tutto tornerà in ordine. Lo stesso Teseo una volta tornato ad Atene si chiede se ciò che è accaduto è vero o falso. Viene data una delle più belle definizioni della creatività poetica. • Romeo and Juliet. Non è una vera e propria targedia per via dell’argomento amoroso. Rifiuto della retorica cortese e della società che ne fa uso. Antiromanticismo di Marcuzio, che sembra evocare Marlowe. • The merchant of Venice, genralmente associato a The Jew of malta, dove al Barabas marlowiano si associa Shylock. Scellerato contratto. • Much Ado About Nothing, ovvero Molto rumore per nulla, dove è la calunnia al centro dell’intreccio. A essere calunniata è l’innocente Hero da Don John, suo astuto fratello che fa in modo che il conte Claudio creda che l’amata lo tradisca il giorno prima delle nozze. Dopo mille scambi ed equivoci, i due innamorati convolano comunque a nozze. • As you like it è ricordato per uno dei personaggi femminili shakespeariani più interessanti: Rosalind. Storia dell’amore tra Rosalind e Orlando, maltrattato dal fratello Oliver. Gran parte dell’azione si svolge nella foresta di Arden, dove Orlando e Rosalind travestita da ragazzo dal nome di Ganimede. La foresta è un microcosmo pastorale, genere che viene smontato dalla figura di due fools, Touchestone e Jacques. La foresta è vista infatti come un luogo noioso. • The Twelfth Night or What You Will, dove la protagonista Viola riesce a ottenere il suo amato duca Orsino indossando gli abiti di un paggio. Di lei nei panni di Cesario si innamora di Olivia, della quale è innamorato il conte Orsino. La differenza tra uomo e donna è cancellata in vari casi. Il travestimento diventa però un impedimento nella seduzione del duca, riuscendo a sciogliersi da tutto ciò solo grazie a una svolta operata dal caso, e al suo gemello Sebastian. L’ambiguità che essi suscitavano continuava probabilmente fuori dal palcoscenico, o almeno questa era l’idea dei puritani. • Measure for Measure è una black comedy che mette in scena una delle situazioni più conturbanti dei drammi di Shakespeare. I protagonisti sono Angelo, rappresentante di un’austera legalità e Isabella la novizia, sorella di Claudio. Condannato a morte per aver messo incinta la sua promessa sposa Juliet. Ma il frigido Angelo viene sedotto alla santità di Isabella, chiedendole la sua verginità in cambio della vita di Claudio. Altrettanto strano è il personaggio di Isabella, che è disgustata dal sesso, si esprime con un linguaggio sensuale. Alla fine Isabella non cede, rendendosi in qualche modo complice della sua condanna. • All’s well That Ends Well, black comedy • Troilus and Cressida, black comedy Le tragedie e il regicidio Il potere assoluto del sovrano è un argomento tragico particolarmente ricorrente nei primi anni del Seicento. • Julius Caesar si rivolge a una diversa fonte storica, ovvero le Vite parallele di Plutarco. La questione è incentrata sulla possibile legittimità del regicidio in caso di tirannia. Tale argomento è dibattuto con una retorica memorabile. Il vero personaggio tragico è Bruto, che sarà schiacciato del peso della colpa, arrivando a suicidarsi. Anche l’arte è un modo per sopravvivere, ma fa parte della natura e anzi la supera. I grandi temi sono il potere, il sesso, l’ipocrisia sociale, l’anima. Tutt’altro che platonica e trascendentale è invece la black lady, che è insieme il paradiso e l’inferno dei sensi. La lussuria è un male inevitabile. Mentre la forma del sonetto è sempre formata da tre quartine e un distico, la svolta argomentativa si ha dopo un’ottava. Shakespeare fa uso di ogni tipo di linguaggio: da quello del commercio a quello della teologia. Shakespeare ha un lessico che supera i 20000 vocaboli, un’abbondanza metaforica mai vista e mai superata. Giacomo I: streghe e Masques Molti dei drammi shakespeariani testimoniano il passaggio dal regno di Elisabetta al regno di Giacomo I. Per ottenere la sua protezione teatrale la compagnia cambiò il nome a King’s Men. Il re un difensore accanito del diritto divino del re. Il re soffrì anche di manie di persecuzione al punto che si convinse di essere perseguitato da centinaia di streghe agenti del demonio. Di questa mania rimangono evidenti tracce in un suo trattato chiamato Demonology, sia nel Macbeth. Come spesso capita a chi si sente perseguitato, alla fine subì una congiura da parte dei cattolici, chiamata congiura delle polveri. Tra gli intrattenimenti più noti ci sono i masques, genere che con Giacomo raggiunse il suo massimo splendore. Il grande architetto Inigo Jones costruì scenografie fantastiche e ingegnose, capaci di produrre molti effetti speciali. Erano questi intrattenimenti costosi, costavano 2000 sterline all’incirca, una somma enorme per l’epoca e anche effimeri: infatti, tutto veniva distrutto dopo ogni rappresentazione. Per far fronte alle spese eccessive i cittadini vennero vessati da nuove tasse, mentre il numero di nobili a corte salì fino a 130. Crebbero così le tendenze antimonarchiche. Jonson. Nel 1616 apparve per la prima volta la seguente opera: The works of Benjamin Jonson, primo autore inglese. Fu egli il primo, infatti, ad avere piena coscienza di sé come scrittore. Difese tenacemente la professione del poeta e di scrittore. Uccise in duello l’attore Gabriel Spencer, e finì in prigione per aver insultato la Scozia in Eastward Ho!. Essendosi convertito al cattolicesimo venne sospettato di aver preso parte alla congiura delle polveri, allora si riconvertì all’anglicanesimo. Scrisse brevi e semplici elegie, tra le quali The ode On Cary And Morison. La prima grande ode scritta sul modello greco di Pindaro. Tutta la sua produzione poetica venne raccolta sotto il nome di Epigrammes. Nella seconda edizione di Every Man In His Humour, il prologo spiega come si parlerà di fatti e della gente che la commedia richiede. Secondo la teoria degli umori alla quale Jonson fa riferimento, ogni uomo è composto di quattro umori, sangue, flemma, bile gialla (collera) e bile nera (malinconia). Nei personaggi di Jonson sembra prevalere nettamente uno di questi umori. Questo avviene in quelli che sono considerati i suoi capolavori: • The Alchemist. Quartiere di Blackfriars a Londra, dove Subtle e Face fingono di essre alchimisti, illudendo le persone di trasformare i metalli vili in oro. • Volpone, or The Fox, anche qua il centro di tutto è l’oro. È infatti dedicato all’oro uno dei più celebri incipit della drammaturgia elisabettiana. L’oro idolatrato dal volpone è il fulcro della vicenda. • Epicoene, parla di un uomo di nome Morose che detesta i rumori, specialmente quelli della città. Precursore del misantropo di Moliere. Morose sta col suo servo Mute e sposerà Epicene, donna apparentemente silente, che si rivelerà però un ragazzo travestito anche troppo loquace. • The Silent Woman I personaggi delle commedie di Jonson sono divisibili in imbroglioni e imbrogliati, o meglio, in attori e spettatori. In questa strana alleanza dello spettatore con coloro che sanno, intuiscono e ridicolizzano gli eccessi presenti nelle opere di Jonson, ed è qua che sta l’intento satirico-correttivo di Jonson. Scetticismo sulla natura umana, anticipando l’homo homini lupus di Hobbes. L’ideale classico di Jonson si manifesta invece nelle poesie. • To Penshurst, prima poesia dedicata a un luogo nella letteratura inglese. Country house poem, destinato a sopravvivere ben poco. L’io poetico si rivolge alla dimora stessa e ai terreni, scoprendo i segni e la presenza invisibile benefica del signore, prendendo connotazioni quasi divine. A questo filone appartiene un’altra epistola To sir Robert Wroth, dove si cantano le gioie di una vita agreste, in quella forma di poesia del retirement a cui appartengono anche l’appartamento spirituale e contemplativo. Idea del carpe diem. Le tragedie Sejanus e Catiline on sono tra le sue opere meglio riuscite, sono pesanti e noiose. Il poeta al quale Jonson si ispira è Orazio, per il sobrio equilibrio della sua poesia. Il masque è praticamente il contrario della satira: elogia e non critica. Jonson apportò qualche innovazione ai masque, introducendo l’antimasque che apriva lo spettacolo. Questa prima parte rappresentava il disordine e il male. In essa vi poteva recitare chiunque, pigmei, satiri, streghe e irlandesi. Al bene basta apparire e dichiararsi perché le figure del male scompaiono. Jonson scrisse quasi trenta Masques, la maggior parte delle quali in collaborazioni con Inigo Jones. Jones era stato in Italia e influenzato da Andrea Palladio. Tra questi ricordiamo: • The Masque Of Queen • Oberon • Mercury vendicated from The Alchimists Court L’allegoria è chiara: arte e natura, vita e artificio si riconciliano sotto la guida dell’erculeo Jonson. Beaumont e Fletcher: la tragicommedia Nacquero i cosiddetti teatri privati, chiusi e piccoli. Essi contenevano meno spettatori, che stavano tutti seduti e pagavano un prezzo più alto. il Blackfriars, un vecchio monastero domenicano convertito in teatro e usato dal 1608 dai Lord Chamberlain’s Men è, insieme al Phoenix, il più famoso di questi teatri. Esso era illuminato da candele veni causata la musica come accompagnamento. Qui vennero rappresentate le prime tragicommedie, come si legge nella prefazione a The Faithful Sheperdess, ovvero La fida pastorella, un dramma pastorale di John Fletcher, dove la morte non viene mai rappresentata, il che è sufficiente per non definirlo né come commedia, né come tragedia. La teoria venne inventata da Giambattista Guarini, autore del Pastor fido e Il compedio della poesia tragicomica. Insieme a Beaumont, Fletcher scrisse The Maid’s Tragedy, ovvero La tragedia della fanciulla, dove una doppia trama impedisce a tutti i personaggi di essere protagonisti. Ricca di colpi di scena, quest’opera è famosa per l’intreccio. Middleton, Massinger, Dekker. La scena di Londra viene rappresentata in maniera aspra e problematica da Thomas Middleton. La vita cittadina viene mostrata come un luogo labirintico, pericoloso e competitivo, dove l’inganno è la regola. La tragedia. La tragedia diventa un vero manicomio. Tragedia degli uomini comuni e borghesi. È il cosiddetto murder play o tragedia domestica. Questa è la tragedia di stato. Un’altra via è la tragedia di vendetta. • The Tragedy of Mr Arden of Feversham. Conflitto tra marito e moglie nel confronto tra una vecchia ide adi matrimonio sostenuta da Arden e quella di alice che si ribella a un matrimonio forzato con l’adulterio e l’omicidio. Un testo sorprendente per la nuova sensibilità. • A Yorkshire Tragedy. • A woman Killed with Kindness. Protagonista Anne Frankford di Heywood, dove è il marito a muovere l’azione. Analogia tra re e marito. Se la moglie lo tradisce egli ha il diritto di disporre della sua vita allo stesso modo in cui il sovrano lo ha di fronte al tradimento di un suo suddito. La donna è “uccisa” con gentilezza, poiché il marito le impedisce di vedere i figli e la caccia di casa. Si tratta di tragedie locali e i crimini sono commessi da gente comune. L’Italia è vista come il Paese delle passioni violente e sfrenate, come ad esempio il The revenger’s Tragedy, attribuita a Middleton. Vindice presenta al Duca Gloriana, l’amata morta a causa delle azioni del duca. Ma il teschio è avvelenato e in poco tempo il Duca si corrode. Anche i drammi di John Marston sono popolati di personaggi scontenti, melanconici e vendicativi. • Antonio and Mellida. La melanconia di Antonio per l’impedimento al suo amore per Mellida rappresentato dalla tirannia del padre di lei è eccessiva. • Antonio’s Revenge. Il dramma è incentrato sugli effetti del dolore su Pandulpho a cui viene ucciso il figlio e su Antonio, a cui viene ucciso il padre. • The malcontent. Si amplificano la retorica nervosa, il linguaggio cacofonico, la sintassi tortuosa. Lo strumento della vendetta è l’aggressività verbale con cui il bandito Altofronto svela al duca Pietro il tradimento della moglie. Le tragedie di George Chapman, famoso per le traduzioni dell’Iliade e dell’Odissea, furono: • Bussy d’Ambois. Bussy è il tipico scontento, roso dall’invidia, finisce per diventare un escluso e si uccide stoicamente con la sua spada. Webster. Nella cattolica e machiavellica Italia vengono ambientate due splendide tragedie di John Webster. The duchess of Amalfi, definita come il capolavoro delle tragedie giacomiane. Ripresa dal Bandello. La duchessa sposa in segreto il suo maggiordomo Antonio suscitando l’ira dei fratelli. La duchessa si staglia come personaggio virtuoso davanti alla natura maligna dei due fratelli. Intorno a lei ruota l’amore di tre uomini che si manifesta in modi diversi. • The Temple: Sacred Poems and Private Ejaculations. Qui il corpo è il tempio fisico dell’anima e di Dio. La prima lirica è chiamata The Altar, che ha funzione programmatica e dedicatoria. Il tempio è la Chiesa anglicana come istituzione, necessaria struttura di meditazione tra divino e umano. E il tempio è anche l’universo, concluso ella circolarità della creazione divina. Il compito del tempio è quello di simboleggiare l’unità anche nonostante il proliferare delle differenze. Unità non coincide con uniformità, tant’è che vengono utilizzati oltre cento tipi di strofe. Alla linearità tipica delle sequenze elisabettiane si contrappone un altro master- trope, o modello, tipicamente secentesco il tempo dell’esperienza umana viene tradotto in spazio, dove le uniche costanti solo The Altar and Love. In quest’ultima lirica si rappresenta infatti l’ammissione dell’io alla tavola oltremondana di Dio. Di notevole importanza sono la critica verso l’arte che cerca la sua ispirazione nelle cose terrene, e la sfiducia nella retorica come strumento di distorsione. Crashaw, Vaughan e Traherne. Richard Crashaw fu il più cattolico e barocco ei Metafisici, che diede diretto omaggio a Herbert nel titolo della sua prima opera Steps to the Temple. In Crashaw non c’è differenza tra sacro e profano: l’estremo spiritualismo tende a saldarsi con l’estremo della corporeità. Le immagini predilette della sua poetica riguardano modelli di vita organica e liquidità, come trasmutazione, coincidenza degli opposti, con presenza ricorrente del corpo umano come superficie plastica e penetrabile. Anche maschile e femminile si fondono fino a risultare indistinguibili. Questo tipo di poesia non è introspettiva, ma è anzi tendenzialmente rivolta all’esterno. Altro seguace di Herbert fu Henry Vaughan. Il sottotitolo della sua raccolta riprende esattamente quello del Temple. Tuttavia qui i termini sono praticamente sovrapponibili perché sacro e privato sono sovrapponibili. Vaghezza del linguaggio, tentativo linguistico di rendere l’imperfetta visione del divino da parte dell’uomo nei momenti estatici. Il percorso umano è circolare e il presente dell’esistenza è visto come assenza e desiderio di una casa in un Altrove di cui si è smarrita la via. Anche qua il tempo si traduce in spazio. L’infanzia è ad esempio descritta come uno splendido paesaggio orientale in Looking Back. Spetta all’individuo riconoscere i legami fra gli elementi. Una notevole consonanza con la sua poesia è presente in Traherne, rintracciabile nei Poems e nei Centuries of Meditations. L’analogia più evidente è nella celebrazione dell’infanzia, vissuta con stupore e felicità tra la varietà del creato. Marvell. Di Marvell sono rimasti più o meno 50 componimenti. Agli anni post Restaurazione appartengono i versi satirici delle Last Instructions to a Painter, così come la satira in prosa The Reharsal Transpros’d. ambiguità di fondo, supportata da un’ironia sottile e complessa, non solo nella dimensione diacronica, ma anche nelle singole liriche, doppiezza interpretativa. Ricordiamo fra le sue opere: • Horatian Ode Upon Cromwell’s Return From Ireland. Celebrazione del ritorno di Cromwell. • First Anniversary of The Government under Oliver Cromwell. Nelle sue opere c’è sia lesaltazione della vita contemplativa che la sua svalutazione, l’invito all’amore sensuale e la sua sublimazione in nome della realtà spirituale. Marvell è antitesi. In Marvell è difficile dire dove finisce il sacro e dove inizia il profano. L’ambiguità è molto appariscente nel Lamento della ninfa per la morte del cerbiatto, modalità autoconsumante, crisi globale della parola. Impegno etico e celebrazione. Jonson Caratteristica molto riconoscibile di Jonson è costruire un io assai riconoscibile e coerente col mondo e coi suoi valori. Jonson inventa l’idea moderna di autore pubblicando un volume intitolato The Works of Benjamin Jonson lo stesso anno nel quale viene consacrato come poeta laureato, autore di masques. Fondò una sorta di scuola poetica, dove i suoi più giovani seguaci vengono chiamati Sons of Ben. Le sue raccolte maggiori in poesia sono: • Epigrammes, The Forrest e The Underwood, che ambisce a recuperare la lezione oraziana classica, riconoscendo nell’intellettuale un vero e proprio mestiere. Herrick. Dopo una breve esperienza cittadina da Son of benn trascorre la sua esistenza come parroco nel Devonshire. Le sue poesie sono raccolte nelle: • Hesperides, in cui è inclusa una parte di componimenti religiosi che prende il nome di Noble Numbers. Il volume contiene oltre 1400 liriche, di vari temi. Superficiale solo in apparenza. L’io poetico deve descrivere le gioie della festa e prescrivere delle regole, mentre la poesia è un luogo di mediazione culturale e produzione di valori. Il maypole, o palo di maggio, incarna la tradizione inglese, pagana e in parte cristiana, e si associa al simbolo fallico delle feste in onore di Flora. Herrick propone una versione moralizzata dell’invito al Bridall Bed, ovvero al letto nuziale, che si conclude con un’esortazione al matrimonio. • The Hockcart presenta invece ad esempio il rapporto tra chi possiede la campagna e chi la coltiva. Il padrone dei campi è colui che fatica. Herrick ha la capacità di cogliere il dettaglio. Carew, Suckling e Lovelace. La reputazione di Thomas Carew, cortigiano dissoluto noncurante delle questioni ideologiche ha generato letture immeritamente superficiali nei suoi Poems. In realtà la sua poesia è molto complessa e pone questioni centrali tra le quali, l’esperienza amorosa e le convenzioni imposte dalla società. I toni sono gioiosi nonostante ci si renda conto della transitorietà della vita. Alla base della sua poesia erotica sta un pensiero coerente, espresso in The Rapture, un invito all’amore. È questo un testo utopistico, nel quale gli amanti stanno nei giardini elisei. Scrive inoltre due country house poems • To Saxham • To my Friend G. N. from Wrest, che si rifanno al modello jonsoniano. Jhon Suckling, le cui opere costituiscono un trait d’union fra la sprezzatura del cortigiano e il libertinismo. Lovelace, associato al precedente come prototipo del poeta Cavaliere, gusto per l’osservazione. In particolare ricordiamo l’opera The Grasse- Hopper che riprende il modello anacreontico e la favola di Esopo e fa della cicala l’età dell’oro e della felicità che c’era durante la politica Stuart della festa; mentre la formica concretizza l’etica puritana del lavoro e della privazione.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved