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La Storiografia Repubblicana: Vita di Gaio Giulio Cesare e Gaio Sallustio Crispo, Appunti di Letteratura latina

La vita e le opere di gaio giulio cesare e gaio sallustio crispo, due tra le figure più importanti della repubblica romana. Cesare, nato in una famiglia patrizia in difficoltà economica, intraprende una brillante carriera politica, alleandosi con pompeo e crasso contro l'oligarchia del senato. Sallustio, invece, nasce in una famiglia facoltosa ma priva di cariche pubbliche, intraprende la carriera politica a roma durante la lotta tra optimates e populares. I cursus honorum di entrambi, le loro opere e le loro idee politiche.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 19/04/2019

kakello
kakello 🇮🇹

4.3

(8)

29 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica La Storiografia Repubblicana: Vita di Gaio Giulio Cesare e Gaio Sallustio Crispo e più Appunti in PDF di Letteratura latina solo su Docsity! Modulo III: La storiografia di età repubblicana 3.1 Gaius Iulius Caesar Vita Cesare nasce a Roma nel 100 a.C., da una potente famiglia patrizia, la gens iulia, che si considerava discendente da Iulo o Ascanio, figlio di Enea. Vantarono un collegamento con la stirpe dei re di Troia e di conseguenza origine divina (Enea era figlio di Venere). Nonostante le origini aristocratiche, la gens iulia non aveva potere né ricchezze, la famiglia di Cesare viveva nella malfamata Suburra, dove egli nacque, e contrasse debiti. Fu vicina al popolo. Cesare parteggia per Mario contro Silla e sposa Cornelia (Cornelia minore, la maggiore è la madre dei Gracchi). Nel 77 a.C. Perde in giudizio contro un sillano e lascia Roma per evitare ritorsioni. Torna a Roma dopo la morte di Silla e comincia una brillante carriera politica. Nel 73 diventa tribuno militare conquistando il favore dell'esercito, nel 70 è tribuno della plebe, anch'essa conquistata, nel 68 è questore in Spagna Ulteriore, nel 65 edile, offre spettacoli al popolo, nel 63 pontefice massimo. Un cursus honorum di tutto rispetto, rapporti con tutti, contro l'oligarchia del Senato. Nel 63 si pronuncia in Senato in favore di Catilina, si circonda di collaboratori anche umili. Nel 60 è nel primo triumvirato con Pompeo e Crasso. Cesare ha l'appoggio della plebe, Pompeo dell'esercito e Crasso le risorse economiche. Si alleano contro il Senato. CORSUS HONORUM Il cursus honorum cominciava ufficialmente con dieci anni di servizio militare nella cavalleria romana (gli equites)[1] o nello staff di un generale che era un parente o un amico della famiglia. Il nepotismo non veniva condannato; era una parte integrante del sistema. Questi dieci anni erano considerati obbligatori per essere qualificato ad un incarico politico, ma in pratica la regola non era applicata rigidamente. A Roma non c'era niente che assomigliasse ad un moderno partito politico. I candidati erano scelti per la reputazione personale e per quella della loro famiglia. I candidati che provenivano dalle famiglie più anziane e affermate erano favoriti perché potevano usare le abilità dei loro antenati per la loro propaganda elettorale. I seguenti passaggi del cursus honorum erano realizzati tramite elezioni dirette che si svolgevano annualmente. •Il primo passo era quello di Questore (quaestor). I candidati dovevano avere almeno 30 anni (con la riforma di Augusto almeno 25 anni) . Tuttavia i patrizi potevano anticipare la loro candidatura di due anni, sia per questa, sia per la altre cariche. Da otto a dodici questori servivano nella amministrazione finanziaria a Roma o come secondi dei governatori. L'elezione a questore portava con sé, a partire dalla tarda repubblica, l'automatica ammissione tra i membri del Senato. •A 36 anni, gli ex questori si potevano candidare per l'elezione ad una delle quattro cariche di Edile (aedilis). Gli edili avevano responsabilità amministrative a Roma, principalmente di carattere infrastrutturale, e spesso organizzavano giochi alla fine della carica. Gli edili erano solitamente due patrizi e due plebei. Questo passaggio era facoltativo. •Sei Pretori (Praetor) erano eletti tra uomini di almeno 39 anni (con la riforma di Augusto almeno 30 anni). Principalmente avevano responsabilità giudiziarie a Roma. Tuttavia potevano anche comandare una legione e avere l'incarico di governare, alla fine del loro mandato, province non assegnate ai consoli. •La carica di Console (consul) era la più prestigiosa di tutte e rappresentava il vertice di una carriera riuscita. L'età minima era 42 anni (con la riforma di Augusto fu ridotta a 33 anni). I nomi dei due consoli eletti identificavano l'anno. I consoli erano responsabili dell'agenda politica della città, comandavano eserciti di grandi dimensioni e governavano, alla fine del loro mandato, province importanti. Un secondo mandato come console poteva essere tentato solo dopo un intervallo di 10 anni. •L'ufficio di Censore (censor) era l'unico con una durata di 18 mesi anziché i 12 mesi usuali. I censori venivano eletti ogni cinque anni ed anche se la carica non aveva l'imperium militare, era considerata un grande onore. I censori erano responsabili dello stato morale della città, avviavano grandi lavori pubblici e, ultimo ma non meno importante, selezionavano i membri del Senato e potevano decretarne l'espulsione, la causa più frequente era l'indebitamento eccessivo di un membro del Senato. •La carica di Tribuno della plebe era un passo importante nella carriera politica di un plebeo, anche se non faceva parte del cursus honorum. La sua rilevanza era dovuta all'assoluta inviolabilità della sua persona (tale norma sacra fu violata solo in occasione dell'assassinio di uno dei Gracchi) ed è questo il motivo per il quale, in epoca imperiale, l' imperator faceva in modo di farsi attribuire senza soluzione di continuità la tribunicia potestas, oltre al ruolo ufficiale di difensore della componente più debole della società libera romana. Aver tenuto ogni carica all'età più giovane possibile ( in suo anno) era considerato un grande successo politico, poiché mancare la pretura a 39 anni significava che si sarebbe potuti diventare console solo a 42. Cicerone espresse il suo estremo orgoglio sia per essere un homo novus (come, prima di lui Gaio Mario), cioè una persona che era diventata console senza che nessuno dei suoi antenati lo fosse stato in precedenza, sia nell'essere stato eletto console "in suo anno". Altre importanti cariche Romane, al di fuori del cursus honorum erano: Governatore (gubernator) (Proconsole), Pontefice massimo (pontifex maximus), Princeps senatus (presidente del Senato), Tribuno della plebe Console nel 59 emana leggi a favore della plebe e dei veterani. Prima dello scadere del consolato Cesare si fa assegnare la provincia della Gallia, dapprima Cisalpina e poi Narbonense, e l'Illirico. I consoli dovevano allontanarsi da Roma per cinque anni per impedire derive autoritarie. Cesare sceglie province non del tutto conquistte per gestire le rivolte nell'intendo di combattere, vincere e assumere potere e fama. Opere De bello gallico: Comincia con la descrizione della conformazione geografica della Gallia, con i belgi a nord, gli aquitani a ovest, i celti (galli strictu sensu) al centro e la Gallia narbonense al sud, a est vi erano i germanici. L'opera è militare, geografica e antropologica, descrive i costumi dei celti. Cesare descrive le varie fasi della sua conquista. 1) contro gli elvezi, 58 a.c., Gli Edui alleati chiamano Cesare contro gli Elvezi, e si conquista la Gallia centrale. Parte dei Galli chiede aiuto a cesare contro i germani, che furono sconfitti e a cui fu vietato di oltrepassare il Reno. 2) contro i belgi: i galli indipendenti si raccolgono nel nord con i begli, ma vengono sconfitti. A Roma si indicano 15 giorni di preghiere pubbliche (supplicationes) agli dei, un fatto del tutto inedito. Cesare si riunisce allora con gli altri due consoli a Lucca e prolunga di 5 anni la sua missione di conquista. Vince poi in Aquitania e in Normandia. Nel 54 sbarca in Britannia, oltrepassa in Tamigi per poi tornare in Gallia per sedare le rivolte. 3) conquista integrale, presa di Alesia. Vercingetorige si ribella e Cesare assedia e attaccato al mos maiorum. Cesare si batte per la clementia sui congiurati. Fa appello alla legalità. Ideali Cesare e Catone sono gli unici grandi personaggi di quel tempo con genuini ideali e senso dello steso. La congiura della tarda repubblica è il frutto dei suoi costumi corrotti (Urbe). Dopo le guerre puniche il metus hostilis, paura del nemico, è venuto meno, generando una gioventù rammollita nel lusso e nei vizi. 3.4 Sallustio parte II Opere De Bellum Iugurthinum: monografia storica, dal 43 al 40 aC, narra la guerra di Roma contro Giugurta, re di Numidia tra il 111 e il 105 aC. Giugurta aveva corrotto gli aristocratici romani che erano stati inviati a combatterlo, sicché questi continuavano a combattere senza risultati né motivazione. Mario, capo dei populares, risolve la questione. Nel 107 diventa console. Personaggi: Giugurta, diventaro re tramite delitti, corrompe i generali e viene tradito dall'alleato Bocco, re di Mauritania, quando il suo esercito è sconfitto da Mario. Il Senato è rappresentato tramite rappresentanti e generali corrotti. Mario: simboleggia il senso dello stato, è il primo grande personaggio che incarna un forte potere personale contro il Senato (vedi Cesare). Sallustio tramite l'opera esprime il suo pensiero sul presente, dalla parte dei popolari, con Cesare. Nel proemio scrive del contrastare l'arroganza dei nobili. Sallustio è accusato di poco coerenza essendo lui stesso corrotto. Le opere storiche sono opere di guerra, è la grande ispirazione degli scrittori che se ne occupano. Historiae: Opera storica di tipo annalistico, dal 39 aC alla morte dell'autore. Si distacca dalla monografia e torna al genere tradizionale, cioè l'annalistica, che è lineare e cronologica. Riprende il filone di Erodoto . Si narrano le vicende dalla morte di Silla nel 78 fine alla guerra di Pompeo contro i pirati nel 67 aC. Spicca la lettera di Mitridate, che S. immagina sia scritta dal re del Ponto (Turchia). I romani erano guidati unicamente dalla brama di potere e di ricchezza, attraverso questo lettera S. muove la sua critica al Senato. Il Ponto è sul Mar Nero, nel regno orientali con cui Roma ha sempre combattuto, specie sotto Pompeo. Modelli Tucidide, storiografia greca classica. Scrisse La guerra del Peloponneso: scarso valore dato alla tyche, fortuna è vox media in latino. Ricerca dell'essenzialità (a differenza di Erodoto). Ricerca causa-effetti e meno ordinamento retorico. Storiografia ellenistica, detta peripatetica: la Grecia sotto Alessandro divenne un paese unito, con unità di lingua, koiné. Si privilegia l'indagine psicologica dei personaggi, la ricerca del pathos e della drammaticità con discorsi e lettere fittizie, uso abbondante di figure retoriche. Catone il Censore: costumi e incorrotti e stile arcaico. Soldato in tempo di guerra, contadino in tempo di pace. Il mondo va allo sfacelo, il passato è un modello. Originalità La scelta del genere monografia mette a fuoco un singolo problema sullo sfondo della storia di Roma. Opere brevi e raffinati: brevitas, labor limae. La storia è lucida e concisa esposizione di eventi concatenati, con logica di causa ed effetto. Il rigore scientifico riguarda soltanto la storia recente, perché si hanno più informazioni. Le cause degli eventi sono nei grandi personaggi che fanno la storia, più che nelle dinamiche economiche e sociali. L'interesse per i grandi determina la ricerca e l'approfondimento psicologico. Concezione tipica di tutta la letteratura italiana, dove il primo a puntare sul popolo è Manzoni. La concezione di S. si basa su un grande pessimismo, egli è un laudator temporis acti Stile La frase di Sallustio è asimmetrica, densa e ricca di figure retoriche. Brevitas: concisione espressiva, asidento, ellissi, constructio ad sensum (anomalia sintattica, sinesi del numero). Inconcinnitas: rifiuto dell'armonia e della simmetria del discorso, cambiamento brusco e non semplicità (Cesare) e armonia (Cicerone). Antitesi e asimmetrie, variatio sintattica, artificio retorico, infinito storico. Gravitas: tono solenne, brevità concettosa. Lessico: parole desuete, arcaiche, che riflettono i suoi ideali.
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