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Storia della letteratura Vittoriana, Sintesi del corso di Letteratura Inglese

Riassunto del capitolo sull'epoca vittoriana della Storia della letteratura inglese volume secondo, dal romanticismo all'età contemporanea a cura di Paolo Bertinetti. più di 200 pagine, riassunte in sole 38!

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

In vendita dal 11/05/2022

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Scarica Storia della letteratura Vittoriana e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Elisabetta Areniello 1 Letteratura Inglese I Riassunto del Manuale I. Età Vittoriana 1. Caratteri principali Il regno della regina Vittoria durò dal giugno del 1837 al gennaio del 1901 e fu caratterizzato da una , dal momento che convivevano aspetti remoti e moderni. La modernità dell’epoca fu messa in risalto da alcuni romanzieri inglesi contemporanei, ma anche da grandi intellettuali modernisti che denunciarono l’ipocrisia dei ceti dirigenti e le scarse condizioni di vita dei lavoratori, nonché la progressiva volgarizzazione della cultura gettata in pasto alle masse semi-illetterate. Virginia Woolf presentò nell’Orlando l’epoca vittoriana come un periodo intriso di umidità spirituale, opprimente soprattutto per le donne. L’epoca vittoriana appare attraversata da figure memorabili come Charles Darwin, Oscar Wilde, ma anche anonime masse proletarie relegate negli slums, quartieri squallidi nelle grandi città industriali delle Midlands, la fascia centrale dell’Inghilterra dove si diffuse una nuova forma di produzione basata sull’impiego delle macchine. La è un processo lento e traumatico che gli storici fanno partire dagli ultimi decenni del Settecento e che raggiunge il culmine a metà del Ottocento. Thomas Carlyle in “Sign of the Times” parlò della nascita di una Mechanical Age, che si traduce in una sequenza di fenomeni e mutamenti socioeconomici. La popolazione subì un’impennata, grazie anche al calo progressivo della mortalità infantile, tendendo al ringiovanimento. Imponenti furono i fenomeni migratori interni. Le condizioni di lavoro vengono radicalmente modificate e nasce un nuovo ceto, il proletariato, ovvero la , mentre la borghesia mercantile acquisisce potere al pari della vecchia nobiltà terriera. La vede l’alternarsi di due partiti politici, i Tory (conservatori più vicini all’aristocrazia e a una visione dello Stato gerarchica incarnata dalla Corona e dalla Chiesa) e i Whig (liberali aperti alla nuova economia, all’espansione commerciale e al progresso della scienza). La realtà istituzionale è ben più complessa se vediamo le tendenze protezionistiche o il tentativo di alleanza tra aristocrazia e ceti umili, parte del programma politico del primo ministro Tory Disraeli. Le Elisabetta Areniello 2 Letteratura Inglese I del 1832 e del 1867 mostrano il bisogno condiviso di conservatori e liberali di allargare l’elettorato. La storia dell’Inghilterra vittoriana è caratterizzata da numerose misure legislative che vogliono migliorare le condizioni del lavoro in fabbrica e consentire la partecipazione alla gestione dello Stato ai ceti inferiori. Rimane tuttavia irrisolto il problema dell’emancipazione femminile. La “condizione dell’Inghilterra” durante il periodo vittoriano è stata discussa da intellettuali in modo fortemente critico. Drammatica fu la condizione della popolazione irlandese nel 1845 a causa della carestia delle patate, loro principale mezzo di sostentamento. Molti di loro emigrarono verso le colonie inglesi e verso l’America. Scrittori provenienti da altri paesi, e talvolta attirati dalla di Londra al Crystal Palace (costruito in vetro e acciaio da Paxton), prima esposizione universale in Europa, descrivono in termini spesso drammatici l’inquinamento e la miseria del popolo inglese, come nel caso di Engels o l’italiano Edmondo De Amicis. Il sovraffollamento urbano costringe i governi britannici ad intervenire con le “ ”, che tuttavia sono sentite come crudeli poiché obbligano gli indigenti a risiedere nelle cosiddette workhouses, istituzioni caritatevoli promosse dalle sette religiose che non attenuavano le orribili condizioni di vita di migliaia di orfani che spesso tendevano a cadere nella miseria o nella criminalità, come vediamo nell’opera di Dickens “Oliver Twist”. Dopo il decollo dell’industrializzazione nella prima metà dell’Ottocento, vediamo una progressiva espansione della produzione tessile, metallurgica e del carbone, mentre si affermano nuovi settori industriali stimolati dalle tecnologie (come nel caso della creazione di una rete ferroviaria). Tuttavia l’Inghilterra vede abbattersi delle crisi cicliche dell’economia, come nel caso degli , periodo in cui si manifesta la protesta dei , sostenitori di una nuova carta costituzionale (Charter), tra i cui principi radicali troviamo il suffragio universale maschile, un voto segreto e la riforma dei distretti elettorali. Tali richieste vennero respinte dal Parlamento, portando alla dissoluzione del movimento. L’eco delle proteste e del social unrest risuona nel romanzo “Mary Barton” di Elizabeth Gaskell. Si rafforzano le Trade Unions, organizzazioni sindacali che ottengono pieno riconoscimento nel 1871. La Fabian Society sarà il veicolo del riformismo moderato degli intellettuali socialisti inglesi, che propongono di modificare dall’interno le istituzioni preparando il terreno all’Independent Labour Party. La celebrò il suo trionfo nel 1876 con la proclamazione della regina Vittoria ad imperatrice delle Indie, che venne utilizzata dalla classe dirigente per unificare ideologicamente un paese diviso. Elisabetta Areniello 5 Letteratura Inglese I romanziere dell’epoca che accusò il movimento di incitare le donne al rifiuto della sacralità dei vincoli nuziali. L’era di Vittoria si chiuderà senza che le donne abbiano raggiunto il diritto di voto. II. Il Romanzo 1. Caratteristiche del Novel Il , o novel, è considerato la forma letteraria più congeniale all’epoca vittoriana. Nonostante le frange religiose più radicali fossero ostili a tale prodotto immaginativo, Henry James ne rivendicherà la dignità estetica contrapposta alla tradizione vittoriana che continua a privilegiare la poesia. Il novel rappresenta, attraverso l’impostazione realistico-didascalica, uno strumento di intrattenimento ed educazione per i ceti borghesi, colonna portante dello Stato industriale. Il romanziere Trollope segnalerà la diffusione del romanzo tra i ceti più bassi, oggetto di preoccupazione per il pericolo di contaminazione della cultura umanistica. Vedremo il romanzo impiegato nei suoi sottogeneri satirici con Thackeray, comici e grotteschi con Dickens, la rivendicazione della centralità delle figure femminili in Elizabeth Gaskell e George Eliot, fino alla fine del secolo con l’amara visione antindustriale di Hardy che crea reazioni ostili in nomi di valori idealistici come la famiglia o il rispetto delle istituzioni. Dickens in particolare verrà attaccato dalla critica, accusato di calunniare la sua patria. In molti pensavano che il genere del romanzo avrebbe avuto vita breve, poiché dipendente dal , al contrario della poesia capace di suscitare emozioni eterne. A causa di questo legame con il pubblico, spesso il romanziere si ritrova a dialogarci, rivendicando un peso sociale che verrà abbandonato solo nel Decadentismo. I critici sottolineano la del romanzo, e per questo a parer loro il romanziere deve condurre una . Questo provocherà in Thackeray il disagio di avere una moglie malata di mente, in Dickens il bisogno di scusarsi per il divorzio dalla moglie, o ancora scandalo per George Eliot e la sua liaison con un critico letterario. È pur vero, tuttavia, che Eliot verrà considerato, in particolare da Mrs Oliphant nel suo The Victorian Age of English Literature, più libero e profondo dei suoi colleghi, anche perché tende ad aderire maggiormente al realismo della vita quotidiana. Al tempo tutti i romanzieri più celebri risiedevano a Londra, a parte qualche eccezione come la Gaskell che viveva a Manchester ma pubblicava sul periodico di Dickens. Rimanevano invece defilate altre figure femminili della prima età vittoriana: le , confinate nello Yorkshire ed esponenti di una narrativa solo in parte realistica-didascalica poiché successivamente svilupperà una vena autobiografica. Tutti i grandi romanzieri vittoriani impiegavano il che regola la vita dei personaggi e li giudica, entrando e uscendo dalla loro interiorità. Investito da un potere quasi divino, si rivolge spesso al lettore. Non a caso, lo scrittore settecentesco più apprezzato dai vittoriani era Henry Fielding, che nel suo Elisabetta Areniello 6 Letteratura Inglese I Tom Jones (1749) aveva trasformato il narratore onnisciente in un vero e proprio personaggio che accompagna amabilmente l’eroe per i suoi vagabondaggi. Altro romanzo settecentesco apprezzato in epoca vittoriana è il Robinson Crusoe di Defoe, il cui eroe presenta spirito di iniziativa e tempra morale. I romanzieri venivano tutelati dalle , biblioteche private che garantivano l’acquisto di un certo numero di copie date in prestito al pubblico tramite l’esborso di una tassa d’iscrizione annuale. Ciò favoriva la diffusione della letteratura nel ceto medio e piccoloborghese; ma, essendo espressione di un’ideologia conservatrice e bigotta, finiscono per condizionare la cultura vittoriana, tanto da suscitare le proteste di George Moore e altri intellettuali ribelli. La invece andava a braccetto con il progresso tecnologico, in particolare quello delle stazioni ferroviarie, spazi adatti alle vendite, pieni di clienti invogliati alla lettura da lunghe ore di viaggio. In alternativa al romanzo in tre volumi, si sviluppa la pubblicazione a puntate, in fascicoli mensili di venti parti (di cui le ultime due uscivano insieme). Questo sistema portava ad un contatto più diretto con il pubblico. Ora l’autore doveva stimolarne l’interesse aggiungendo intrecci e colpi di scena. La serializzazione è l’anima del grande romanzo medio-vittoriano. Significativo, per esempio, è il caso di Dickens, che pubblicò a puntate il suo romanzo Hard Times. Questo metodo sopravvisse alla crisi dell’editoria medio-vittoriana. Così le opere narrative tendono ad essere meno prolisse e acquista un maggior rilievo la short story. George Newnes fonda “The Strand”, la rivista mensile più importante fino alla Prima Guerra Mondiale, sulla quale compaiono i racconti di A. Conan Doyle e del suo Sherlock Holmes. Intanto la concezione del novel cambia profondamente. Trollope enuncia i in chiave antiromantica: il novelist è un artigiano che deve dedicarsi al suo lavoro ogni giorno e con scrupolosità. Siccome scrivere è la sua professione, dovrà mantenere un buon rapporto con il pubblico e al tempo stesso investire una funzione pedagogica che chiama good teaching. Le storie d’amore sono le più fruttuose, preferite soprattutto dalle giovani lettrici, anche se l’autore deve sempre rendere chiara la differenza tra giusto e sbagliato. Inoltre, Trollope riconosce il romanzo realista, che dunque si occupa di eventi quotidiani e contemporanei, come superiore all’unreal romance e alla tradizione gotica. Saranno James e Stevenson ad affermare l’artisticità del romanzo tramite un dibattito epistolare. Nello stesso periodo, per impulso del , una serie di convenzioni vittoriane (come il narratore onnisciente, il melodramma, il lieto fine) vengono abbandonate. Una nuova generazione di scrittori scopre la cultura francese con fascino, che fa da tramite per scoprire anche i come Tolstoj. Elisabetta Areniello 7 Letteratura Inglese I 2. Dickens (1812-1870) esordisce come narratore nel 1832 con i bozzetti Sketches by Boz pubblicati su un giornale con cui egli collaborava come recensore o cronista parlamentare. Nelle sue opere la città di è una delle protagoniste, multiforme città moderna che permette di analizzare il quadro metropolitano ed individuare la precarietà e la mancanza di radici degli abitanti, nonché i suoi processi di metamorfosi. Dickens si serve delle illustrazioni di George Cruickshank per i suoi scritti tragicomici. Con le puntate mensili di Pickwick Papers, raggiunge il successo. La vicenda ruota intorno alle comiche imprese di Samuel Pickwick e dei tre soci del suo club. Solo a metà strada l’opera raggiungerà il carattere romanzesco, a partire da una causa intentata da una subdola arpia nei confronti dell’innocente protagonista che addirittura finisce in prigione. Attraverso le vicissitudini giudiziarie, Dickens denuncia le ingiustizie sociali, anche se ancora con i valori della vecchia Inghilterra rurale. Il tono è al tempo stesso melodrammatico ed ironico, con un pizzico di sense of humour. Dopo essere stato ricevuto dalla regina Vittoria nel 1870, Dickens divenne bersaglio della , considerato inadeguato stilisticamente, ridondante e troppo accondiscendente verso i suoi lettori. Henry James accusa lo scrittore di mancanza di serietà, indisciplina compositiva e superficialità, anche se ritroviamo anche dei difensori come Gissing. Soltanto negli anni ’40 Dickens verrà riammesso al canone da F. R. Leavis, e rivalutato dalla critica contemporanea. La carica comica di Dickens spesso sconfina nella parodia e nel grottesco, ma si tratta di una strategia di smascheramento delle apparenze. Inoltre, lo scrittore si rivolgeva ad un pubblico piccolo e medioborghese, caratterizzato da instabilità sociale e senso di inadeguatezza intellettuale. La rappresentazione della vita come una complicata commedia degli inganni e delle illusioni permette di accostare Dickens a Shakespeare. L’autore contribuisce a consolidare il e le sue caratteristiche (narratore onnisciente, enfasi su trame melodrammatiche, colpi di scena e lieto fine). Dickens tentò anche la strada del romanzo storico volendo ribadire la precarietà dei suoi tempi, non abbandonando il motivo ricorrente dell’iniziazione alla vita di un eroe dall’identità fragile, già presente in Oliver Twist. Con la rivalutazione dell’io narrante che ricostruisce la propria vita, i romanzi dickensiani come David Copperfield e Great Expectations si caricano di sfumature autobiografiche. mette in crisi il romanzo di formazione introducendo elementi onirici del romanzo gotico e fiabesco, facendo del suo io narrante un patetico antieroe. Diventato ormai adulto, il protagonista Pip scopre di essere il destinatario di un’ingente fortuna da parte di un benefattore che però non voleva rivelare la sua identità. Pip lascia il paese in cui conduce la sua umile e semplice vita e decide di andare a Elisabetta Areniello 10 Letteratura Inglese I La Gaskell pubblicò anche una biografia di Charlotte Brontë basata sull’incontro tra le due. L’autrice adotta un impianto pedagogico tramite il quale valorizza il . Crea una galleria di patetiche figure femminili che diventano vittime sacrificali di un mondo violento ma non rinunciano a far sentire la loro voce. In Mary Barton le disavventure dell’eroina, coinvolta nei disordini cartisti che spingono alla violenza il padre John, riflettono un’identità turbata e schiacciata da eventi terribili. Umiliano, John Barton viene paragonato ad un powerful monster, una specie di creatura di Frankenstein. L’atteggiamento dell’autrice varia in base agli eventi del periodo storico, così la scrittrice esprime una posizione più equilibrata dei conflitti di classe. In North and South, ambientato in un’altra versione di Manchester, la terribile città del Nord viene percepita dalla protagonista Margaret Hale come un luogo vitale in contrapposizione al Sud agricolo, sebbene il matrimonio con un giovane industriale finisca per imprigionarla in un ruolo subalterno. L’eroina fiera e coraggiosa salva il marito dalla furia degli scioperanti e viene vista spesso fuori dalle pareti domestiche, a contatto con il mondo naturale. Anche in Mary Barton non manca l’happy ending: Mary e l’operaio Jem emigrano in Canada verso una terra utopica e lontana dalla Rivoluzione Industriale. Un mondo utopico appare in Cranford, pubblicato su Household Words: si tratta di una cittadina fittizia ambientata da vedove e zitelle che vivono senza uomini, la cui cerchia è paragonata ad un gruppo di Amazzoni. Sono gentildonne pacifiche che conducono una vita tranquilla poco distanti da una città industriale. L’unico evento clamoroso è la morte violenta di uno dei pochi personaggi maschili investito da un treno mentre leggeva Pickwick Papers (riferimento alle polemiche tra Dickens e l’autrice). Le problematiche legate alla rappresentazione delle figure femminili più umili vengono investigate anche in Ruth, incentrato sulla sorte della figura emarginata di una fallen woman che il perbenismo dell’epoca condannava al ruolo di prostituta, ma per cui sarà possibile un riscatto. Gli ultimi romanzi della Gaskell ribadiscono la volontà della scrittrice di porre in primo piano la condizione dell’universo femminile che si afferma come uno dei grandi temi del romanzo vittoriano, grazie a lei e alle sorelle Brontë. 4. Thackeray e Trollope : il romanzo senza eroi Gli autori Thackeray e Trollope hanno che consentono di trattarli insieme: entrambi concepiscono il loro impegno letterario come professione e scelgono il novel con una forte impronta realistico didascalica, già praticato dalla madre di Anthony Trollope, Francis Trollope. Quest’ultimo sembra convinto che il romanzo sia un genere effimero, destinato a scomparire. Entrambi tenteranno la strada politica fallendo. Elisabetta Areniello 11 Letteratura Inglese I La fama di Thackeray è data dalla pubblicazione di Vanity Fair a puntate e alla contrapposizione di un personaggio al David Copperfield dell’amico-rivale Dickens. La fama di Trollope è legata a due cicli narrativi, i Barchester Novels che mettono in luce conflitti e problemi della vita provinciale dell’immaginaria cittadina di Barchester, incentrati sulla figura di un aristocratico e sulla sua carriera politica. Entrambi gli scrittori evitano di farsi coinvolgere dalle problematiche della Rivoluzione Industriale, anche se nominano le turbolenze della loro epoca. Entrambi, come romanzieri, sono legati al narratore onnisciente, elevato da Thackeray nella Premessa di Vanity Fair. Il loro atteggiamento antiromantico cala il lettore nel mondo della mediocrità umana. , opera di Trollope, intreccia la vita privata dei personaggi alle grandi questioni sociali e religiose dell’epoca nella prospettiva marginale di un conflitto di provincia. Il protagonista, l’ecclesiastico sessantenne Harding, è il beneficiario di un ospizio dove alloggiano vecchi pensionati, ma viene accusato da un giovane chirurgo riformista di speculare sui benefici ecclesiastici. Caratteristica della visione trollopiana, è l’’ignorare la grande città concentrandosi sulla sfera familiare, investita dalla polemica. Incastrato tra le due fazioni estremiste, Harding risolve dando le dimissioni. Entrambi gli scrittori erano coscienti dell’importanza crescente della stampa, come dimostrano le loro pubblicazioni a volumi, tra cui Vanity Fair illustrata direttamente da Thackeray. Quest’ultimo torna al giornalismo come direttore di un giornale a cui collabora anche Trollope, promotore della rivista liberale. Trollope visse con soddisfazione la sua , come osserviamo dal testamento letterario della sua autobiografia, a differenza di Thackeray, in continua competizione con Dickens, beniamino del pubblico. Thackeray mostra quanto la vita sia uno spettacolo affascinante in , basato sulla vita di due figure femminili emblematiche: l’angelica Amelia e l’amica spregiudicata Becky, pronta a tutto per la scalata sociale, anche a mettere in gioco la sua sessualità come una fallen woman. Il gioco delle situazioni contrapposte è alla base della complessità strutturale dell’opera. Fra gli intrighi sentimentali manovrati da Becky si consumano i destini dell’Europa (l’opera è ambientata all’epoca di Napoleone Bonaparte) e delle due eroine. Alla fine del 32esimo capitolo il tono si fa serio per ricordare i caduti in guerra mentre le ultime parole piene Elisabetta Areniello 12 Letteratura Inglese I di pathos sono dedicate ad Amelia che prega per il marito senza sapere che è già morto e che si preparava a tradirla con Becky. Amelia ritroverà la felicità con un nobile innamorato mentre Becky, che ha aiutato l’amica a capire come il defunto marito non fosse una figura adamantina, continua a salire e scendere la scala sociale fino a sposarsi con Jos, fratello di Amelia, e ad ereditarne il patrimonio dopo la sua morte sospetta. Le due amiche si incontreranno un’ultima volta, Amelia realizzata come madre e moglie, e Becky abbandonata dal figlio avuto dal primo marito e impegnata a recitare l’unico ruolo che le è rimasto, quello della donna pia. In quest’Inghilterra ottocentesca, Amelia e Becky sono i dell’immaginario maschile dell’epoca: l’angelo del focolare e il demone della sessualità, entrambe necessarie. 5. George Eliot : le “tonalità della vita reale” , pseudonimo maschile di Marian Evans (1819- 1880) è stata una romanziera, traduttrice e critica letteraria dell’epoca vittoriana, interessata a problematiche filosofiche e religiose. Figura di rilievo, rimanendo fedele alla macchina romanzesca collaudata da Dickens, Thackeray e Trollope, diede un’impronta più realistica al novel, ponendo l’attenzione sulla di un mondo che diventa comunità, in relazione al pensiero scientifico di Darwin e quello filosofico di Spencer. Come Dickens, anche Eliot si occupa dei radicali cambiamenti apportati alla vita quotidiana dalla Rivoluzione Industriale, seppur concentrandosi sulla realtà provinciale. Questo spiega anche la tendenza dell’autrice a retrocedere di una generazione in opere come Felix Holt, The Radical (1866), ambientato durante la prima riforma elettorale. I grandi affreschi paesaggistici non escludono la ricerca di motivazioni interiori. In , ad esempio, il destino di Maggie Tulliver è disegnato dai genitori, che pur consapevoli delle doti intellettuali della figlia, non le consentono di ricevere l’istruzione, concessa invece al fratello. A loro volta, entrambi i genitori sono guidati dai pregiudizi dell’epoca. Il problema della ribelle Maggie lungo tutto il romanzo sarà quello di voler ricercare a tutti i costi l’approvazione del fratello, con il quale ha un rapporto simbiotico e protettivo. Eliot risolve il dilemma attraverso l’etica del sacrificio femminile rappresentata nell’episodio memorabile in cui Maggie torna a casa durante un’inondazione per salvare il fratello. I due, travolti Elisabetta Areniello 15 Letteratura Inglese I III. Il “Romance ” 1. “Romance” e “Novel”: il caso delle sorelle Brontë La era ben chiara e netta in epoca vittoriana, tanto da trovare due definizioni distinte nell’Enciclopedia Britannica del 1842:  Romance : l’interesse della narrativa è sul meraviglioso e gli incidenti inconsueti;  Novel : gli avvenimenti sono adattati al normale corso degli eventi umani. Tra i successi che contribuiscono a dare al romance il suo statuto trasgressivo abbiamo Frankenstein (1818) di Mary Shelley e La lettera scarlatta (1850) di N. Hawthorne. Non è un genere compatto e definito, sembra piuttosto una risposta al novel, di cui rifiuta la centralità e la rappresentazione fedele della quotidianità. Il narratore onnisciente è spesso sostituito da un io narrante assente sempre più problematico. La è difficile da classificare in un genere preciso, poiché troviamo numerosi punti di contatto con il novel vittoriano, anche se l’intensità delle vicende al di fuori di un esatto contesto sociale l’avvicinano al romance. Negli ultimi anni del 1847 vengono pubblicati Jane Eyre, Wuthering Heights e Agnes Grey firmati rispettivamente da Currer, Ellis e Acton Bell, pseudonimi che richiamano le iniziali delle reali autrici. All’epoca le ipotesi vedevano come reale scrittore di tutte e tre le opere Thackeray. Tuttavia, il grande successo e le numerose ristampe convinceranno le autrici ad uscire allo scoperto e rivendicare la maternità delle loro opere. Così fanno la loro comparsa nella scena letteraria londinese le sorelle Charlotte, Emily e Anne Brontë, figlie di un curato di provincia che ridiede a Haworth, Yorkshire. Le tre opere semplificano alcune delle caratteristiche della scrittura delle donne nel periodo vittoriano, come l’affermazione della figura centrale dell’eroina alla ricerca della propria identità. Nel suo unico romanzo, , Emily Brontë costruisce una drammatica architettura narrativa basata su incastri e simmetrie, collocando al centro la passione tempestosa dei due protagonisti, Catherine e Heathcliff. La ricostruzione dei fatti viene richiesta dallo spettatore Lockwood dopo il suo incontro ravvicinato con lo spettro di Catherine, che si presenta con il volto di una bambina alla sua finestra implorandolo di farla entrare. Il romanzo si apre simbolicamente nel 1801, in bilico tra due secoli, tra l’ordine e il caos, Elisabetta Areniello 16 Letteratura Inglese I affacciandosi sulla brughiera dominata dall’arrivo dell’intruso Heathcliff, un orfano adottato dal signor Earnshaw, padre di Catherine, che stravolge ogni regola sociale. La protagonista femminile si riconosce istintivamente con la parte selvaggia del giovane pur avendo deciso di sposarsi con il mite Linton. Heathcliff orchestrerà una vendetta spietata nei confronti delle due famiglie ergendosi come eroe malefico che distrugge ogni cosa tormentato dalla perdita dell’amata, per poi acquietarsi solo con la morte, quando nella scena finale vediamo i fantasmi dei due amanti che si inoltrano nella brughiera. , invece, romanzo di Charlotte Brontë, attinge in larga scala ad elementi gotici e favolistici. La voce narrante di una Jane adulta conduce il lettore attraverso le fasi della sua vita, la sua formazione da orfana che passa da orfana indesiderata dalla zia ad alunna per una scuola di istitutrici a Lowood, fino ad essere impiegata come insegnante e poi moglie legittima del proprietario terriero Rochester che le aveva affidato la figlia della sua amante francese. La parte più corposa e conflittuale del romanzo è inscenata tra le mura di Thornfield Hall e tratteggia da una parte il ruolo ambiguo del villain Rochester che ha rinchiuso la folle moglie Bertha in soffitta e che perderà la vista nel tentativo di salvarla da un incendio appiccato da lei stessa, potendo così sposare la protagonista, e dall’altra la progressiva consapevolezza di Jane della sua identità. Quando questa crede di aver inesorabilmente perduto Rochester, dichiara il suo amore, violando così le regole del pudore in un’aperta difesa dell’uguaglianza tra i sessi. Alla voce passionale di questa eroina, Charlotte Brontë contrappone il silenzio e la terribile risata di Bertha Mason, sua alter ego. Solo in Wide Sargasso Sea (1966) di Jean Rhys, verrà recuperato il suo personaggio e nobilitato. È forte il tema coloniale nell’opera, ambientata nello Yorkshire, ad esempio nella richiesta di St. John Rivers, pretendente di Jane, di seguirlo nella sua missione religiosa in India. Anche di Anne Brontë è un romanzo dedicato alla figura di un’istitutrice dalla struttura didascalico-moralistica. Un altro suo romanzo è , il cui tema è giudicato dalla sorella Charlotte come scandaloso poiché si incentra su Helen Huntington che invece di sopportare il marito dissoluto e adultero lo abbandona portandosi suo figlio. Il narratore è Gilbert Markham, futuro secondo marito della protagonista. La scrittura diviene così un esplicito strumento di liberazione femminile. In , di Charlotte Brontë, il tema dell’oppressione femminile viene inserito in una dimensione più ampia sullo sfondo del conflitto tra la classe operaia e i padroni che provoca i disordini luddisti del 1811- 12. L’autrice mette a confronto la vita delle due protagoniste, l’impoverita e passiva Caroline e la possidente Elisabetta Areniello 17 Letteratura Inglese I indomita e anticonvenzionale Shirley, entrambe collegate al proprietario tessile che nonostante le agitazioni intende rimodernare i macchinari. Se anche Shirley è ambientato nello Yorkshire come Jane Eyre, nel romanzo (1853) Charlotte sceglie un paesaggio urbano non inglese. La protagonista Lucy Snowe va a insegnare a Villette (alias Bruxelles), dove scopre la sua condizione femminile sullo sfondo della piccola città (appunto villette). Lucy è una flâneuse che in terra straniera può mettersi in discussione. L’opera è stata considerata a lungo ispirata alle vicende dell’autrice stessa nel suo soggiorno in Belgio, ma anticipa anche alcune caratteristiche del romanzo sulla città delle donne prediletto dalle scrittrici moderniste. Paradossalmente, invece, Charlotte Brontë non vedrà mai la pubblicazione del suo primo romanzo, , che uscirà postumo. Ambientato a Bruxelles, l’autrice aveva richiamato in modo esplicito la sua esperienza autobiografica, come l’innamoramento verso il professore, servendosi della sua voce narrante maschile che delinea un ritratto vivace e distaccato dell’allieva che da ricamatrice diventa insegnante. 2. Dall’idealismo romantico all’ideologia imperiale Il attinge a numerose fonti. Talvolta banalizza la visione romantica dell’amore, ma pone attenzione al folklore della fiaba, uno dei punti fermi della cultura ottocentesca, che emigra dal Romanticismo al Positivismo e conferisce al genere numerosi esiti: può essere una nostalgia del passato preindustriale, letteratura per l’infanzia o un intreccio avventuroso e sentimentale. Ad influenzare il romance nella scena inglese abbiamo senz’altro le German Popular Tales (1823) dei fratelli Grimm e Fiabe (1846) di Hans Christian Andersen, mentre dall’oriente una miglior traduzione delle Mille e una notte che contribuiscono a creare una tradizione favolistica che comprende anche il Don Quijote, Robinson Crusoe e Gulliver’s Travels. Il rappresentante più consapevole del romance vittoriano è che parla di metaphysical novel e propugna un romanzo allegorico e attuale al tempo stesso, in grado di esaltare i caratteri ideali dell’umanità. Da queste premesse deriva il suo interesse per lo historical romance, che assume l’aspetto di una ricostruzione avventurosa e volutamente inverosimile del passato medievale in The Last Barons (1843), o quello di un dramma apocalittico della distruzione di un’antica città in The Last Days of Pompeii (1834). Il termine viene associato sempre di più al genere del romance, contrapposto al realism del novel. Elisabetta Areniello 20 Letteratura Inglese I predilezione del sovrannaturale che si manifesta, e una concentrazione sulle reazioni dei personaggi, vittime non sempre innocenti. La narrazione si fa testimonianza di un orrore indicibile, come in Green Tea, dove il resoconto oggettivo di un medico, che si rifugia nel gergo scientifico, non spiega gli strani fenomeni che il suo paziente gli ha descritto, e che egli non riuscirà a salvare. Negli ultimi anni del secolo, l’interesse per il gotico come genere narrativo vede come esponente l’irlandese Bram Stoker che in (1895) presenta l’esplosione del sovrannaturale e del magico nel mondo moderno, apparentemente pacifico e laborioso, rappresentato dalla Londra fin-de-siècle. La minaccia viene dalle profondità della storia europea, fatta di violenze e massacri. Per sconfiggere il pericolo e salvaguardare la donna, preziosa proprietà borghese, vittima preferita del vampiro conte Dracula, occorrerà l’intervento dello straniero e scienziato suo alter ego. 4. Utopia e romanzo dell’immaginario scientifico L’avanzata del pensiero scientifico che culmina con la pubblicazione di (1859) di Charles Darwin, influenza anche il romance, immettendo nel proprio tessuto immaginativo il discorso delle conseguenze della scienza. Una confutazione della teoria della selezione naturale si trova in Water Babies (1863) di Charles Kingsley, dove dopo la morte, un povero spazzacamino si reincarna in una creatura acquatica immersa nella natura. Le ipotesi darwiniane non vengono direttamente negate, ma riportate nell’ambito di una visione provvidenziale. L’immaginario scientifico acquista uno spessore apocalittico nello scenario di After London (1885) di Richard Jefferies, dove l’Inghilterra è tornata ad un passato preindustriale poiché la civiltà moderna è stata annientata dalla caduta di una meteora che ha sprofondato Londra in un grande lago paludoso. Il romance darwiniano può così manifestarsi come paradossale sogno di regressione e redenzione, all’insegna di un medioevo che verrà ripreso dal fantasy novecentesco. Ancora il Medioevo, inteso però come benessere spirituale, è presente in (1880) di William Morris, una figura cruciale nell’interpretazione dell’ideologia industriale e vicino ai preraffaeliti, a favore di un socialismo più libertario e dogmatico. Elisabetta Areniello 21 Letteratura Inglese I Nel romanzo, il protagonista William Guest (inglese per "Ospite") si addormenta dopo un'assemblea alla lega socialista di Hammersmith, di cui fa parte. Si risveglia poco dopo in una società futura, che si basa sul collettivismo e il controllo democratico dei mezzi di produzione e che esplora in un viaggio materiale e spirituale. In questa società non esiste la proprietà privata e si trova piacere nella natura e nel minimalismo. Il romanzo di basato sull’immaginario scientifico, mescola utopia e gotico con un’attenzione alla tecnologia e alle fantasie futuristiche. Egli inizia una sequenza di scientific romances (non dimenticando la componente satirico influenzata dai Gulliver’s Travels di Swift) che si configurano come grandi favole darwiniane: al viaggiatore del tempo che visita il futuro per verificare il fallimento della civiltà, si succedono altri testimoni dell’irruzione del meraviglioso e dell’alieno nella realtà quotidiana inglese, irrimediabilmente modificata in The War of the Worlds (1898), mentre altri esploratori si confrontano con mostri partoriti dalla mentalità scientifica in The Island of Doctor Moreau. Anche se Wells abbandonò la strada del scientific romance per diventare commentatore sociale e giornalista, le sue opere sono largamente apprezzate da Borges, ad indicare che il realismo, con tutte le sue variazioni moderniste, non è l’unico modello narrativo a disposizione del romanziere novecentesco. IV. La Poesia 1. Caratteristiche della poesia vittoriana : le voci rappresentative Molti poeti vittoriani hanno ereditato la anche se in modo diverso rispetto ai loro predecessori che credevano che la natura fosse nella forza spirituale. Per i vittoriani, invece, lo spirito è inarrivabile poiché al di fuori del mondo, adottando una visione più pessimista. Sono segnati dalla consapevolezza dell’assenza di Dio. La poesia vittoriana vanta una vasta gamma di come la teologia, la scienza, la filosofia o anche la politica. Si sviluppano così due tradizioni:  Una scrittura democratica e radicale;  Una scrittura conservatrice. Elisabetta Areniello 22 Letteratura Inglese I Tuttavia, la solitudine intellettuale, l’agnosticismo e le problematiche gender ribadiscono i vincoli che i poeti sentivano di avere. Vengono fatti numerosi riferimenti al passato letterario e mitico che portano alla riscoperta dell’Inghilterra arturiana o ripercorrono i poemi omerici, come vediamo con il poeta laureato Tennyson, che rivive tali temi in un inquieto presente dai tratti gotici. Così, in Golden Wings (1858) di William , le armoniose quartine illustrano uno scenario amoroso in un antico castello animato da un mosaico cromatico. La scena si carica di ansia per la vana attesa del ritorno dell’amato. La donna, stanca di aspettare, decide di uscire dalle mura del castello impugnando una spada per andarlo a cercare. Tuttavia, l’incantesimo si spezza: la ragazza viene trovata morta con la spada spezzata, una guerra incombe e nell’ultima, macabra quartina leggiamo che nel fossato che circonda il castello si scorgono i piedi irrigiditi di un uomo assassinato (presumibilmente l’amato che tardava ad arrivare). L’autore di tale poema è vicino al gruppo dei preraffaeliti che rifiutano l’arte contaminata della Rivoluzione Industriale preferendo piuttosto quella del Rinascimento. Insieme ad alcuni di loro, Morris fondò a Londra una ditta di artigiani esperti, ispirata alle teorie di John Ruskin e sulle realtà confuse propugnate sulla rivista dei preraffaeliti “The Germ”. Attraverso il Gothic Revival abbiamo un recupero dell’architettura gotica promosso da Augustus Pugin e dalla proposta di Rossetti di una pittura spiritualizzata e stilizzata, affascinato da William Blake, altro poeta- pittore. Il perbenismo vittoriano criticò la Pre-Raphaelite Brotherhood accusando Rossetti di un eccesso di sensualità nelle sue figure femminili. Nelle polemiche fu coinvolto anche , autore di Poems and Ballads, che si atteggiò a personalità anticonformista, molto satirico e giudicante verso la politica. Ossessionato dal potere distruttivo dell’eros e anticipatore del decadentismo (e per questo accostato all’italiano D’Annunzio), Swinburne risulta essere un buon conoscitore della letteratura francese tant’è che arriva a celebrare la morte di Baudelaire usando come epitaffio alcuni versi dei Fleurs du mal e rivolgendosi al poeta con l’epiteto confidenziale di “fratello”. Anche il deve fare i conti con il peso della tradizione romantica: Elisabetta Areniello 25 Letteratura Inglese I Con Browning, la , l’immaginazione, si sostituisce al realismo. Ispirandosi al soggiorno italiano, scrive monologhi drammatici come che parla del ritratto della duchessa rinascimentale alla corte degli Estensi. Di fronte all’inviato con cui sta trattando un nuovo matrimonio, il duca racconta allusivamente la storia dell’assassinio della moglie. La prosastica del verso, accompagnata dalla rima baciata, rinvia al teatro di Shakespeare. Lo stesso metodo drammatico è presente nel poema , pubblicato in quattro parti, ciascuna di tre libri. La parte scenografica del poema, ambientato nella Roma papale di fine Seicento, è piena di dettagli storici, rendendolo quasi un historical romance in versi, vivificato da una serie di potenti immagini, come la forgiatura di un anello che rinvia direttamente all’esperienza autobiografica del dono alla moglie durante un soggiorno romano. Il poeta-narratore diventa un tramite tra realtà e immaginazione. 3. Le poesie di Emily Brontë, Elizabeth Barrrett Browning, Christina Rossetti La sfera del femminile è il soggetto preferito della poesia vittoriana, raffigurato nella sua forma più adorata da Coventry Patmore in The Angel in the House (1858), in cui si descrive il classico , la moglie perfetta. Molte poetesse dell’Ottocento intendevano voler dare un’espressione adeguata all’eterna lotta emotiva con l’icona dell’angelo e mettere a tacere la lady sottomessa per far riaffiorare un io che affermi la propria dignità. Tuttavia, scrivere per le poetesse vittoriane risultava ancor più difficile che per le romanziere, poiché, come lamenta Elizabeth Barrett Browning, moglie dell’omonimo poeta, non ha nessun’altra donna della tradizione poetica a cui ispirarsi. Non apprezzava particolarmente le voci poetiche di inizio secolo, impegnate a sviluppare una prospettiva attraverso il recupero di forti figure femminili come Giovanna d’Arco. I versi delle appaiono in Poems (1846), un volumetto stampato a proprie spese. Le più memorabili sono senz’altro quelle di Emily, poiché nella loro apparente semplicità sono dotate di una musicalità melancolica e selvaggia, come la brughiera tanto amata dall’autrice stessa. appartenendo perlopiù al ciclo di Gondol (paese Elisabetta Areniello 26 Letteratura Inglese I fantastico da lei creato in versi), le poesie si concentrano sull’esaltazione della natura, il potere dell’immaginazione ed il senso della morte. Nella sua costante aspirazione all’anonimato, Emily Brontë incarna l’ideale estetico della donna “priva di storie”. Diversa è la posizione di , che in Aurora Leigh, un lunghissimo poema in nove libri, il suo progetto più ambizioso, evoca la vicenda di una donna in quanto ritratto dell’artista: l’autrice intende così rappresentare la condizione femminile contemporanea. Qui l’autrice esplora la duttilità del blank verse proponendosi di rivaleggiare con il novel scrivendo un Künstlerroman in versi in cui indaga le vicende della poetessa Aurora nata a Firenze da madre italiana e padre inglese. Orfana di madre, viene condotta in Inghilterra ed addestrata come una lady, anche se rifiuta di sottomettersi per diventare un angelo tanto da respingere l’offerta di matrimonio di suo cugino. Elizabeth colloca anche una fallen woman, violentata e messa incinta come la Ruth di Gaskell, ma salvata da Aurora e condotta a Firenze. È lì che l’opera si chiude, con Aurora ormai poetessa famosa che scrive mentre osserva Marian che accudisce amorevolmente il figlio illegittimo. La Barrett esordisce giovanissima e si dedica anche alle traduzioni dal greco. I due volumi di Poems furono molto acclamati anche dal giovane Browning, con cui stabilisce una fitta corrispondenza che sfocerà in una relazione clandestina (il padre di lei era contrario) e nella loro fuga in Italia. All’amore per suo marito sono dedicati dei sonetti in cui la poetessa mescola il linguaggio del desiderio e l’humour. Scriverà anche un tributo come testimone oculare alle lotte del Risorgimento in Toscana e di come le donne possono ricoprire un ruolo attivo nello svolgimento della Storia. Se la Barrett predilige il discorso della formazione dell’artista tra gender e narrazione, sceglie la strada della visione fantastica in Goblin Market, un fairy tale sul peccato, la redenzione, il desiderio sessuale, il tutto letto sia in chiave erotica che religiosa e per un pubblico di tutte le età. Viene rappresentata la diversa proiezione delle identità femminili, affermazione della solidarietà tra donne. Il poemetto narra la storia di due sorelle che vengono tentate dai folletti del bosco con dei frutti magici. Solo una delle due cede, e in cambio di un ricciolo dorato dei suoi capelli assaggia quei frutti succosi simbolo della mela di Eva, un veleno morale: quest’atto trasgressivo la porta ad ammalarsi Elisabetta Areniello 27 Letteratura Inglese I ed invecchiare precocemente, mentre arde di desiderio per altri frutti che ora le vengono negati. La sorella che invece ha resistito le va in soccorso recandosi al mercato dei folletti dove, a seguito del suo deciso rifiuto, la cospargono con polpa incantata così da potersi donare come antidoto alla sorella, sacrificandosi e liberandola dalla stregoneria. Il poema-favola è caratterizzato da una metrica variabile e fluida, un ricorso irregolare alla rima sfruttando i procedimenti retorici. Il movimento magico dei folletti si carica di implicazioni grottesche e stravaganti. 4. Hopkins : il poeta di fronte al suo Dio Dopo aver studiato ad Oxford, dove entrò in contatto con la cerchia dei preraffaeliti, si convertì alla religione cattolica e fu ammesso nella Compagnia di Gesù. Il suo impegno pastorale non gli impedì una carriera accademica come professore di greco a Dublino, interrotta dalla sua morte prematura. Le sue vicende biografiche influirono nella sua poesia, di cui fece il drammatico terreno di scontro tra le sue aspirazioni estetiche. La sperimentazione di Hopkins si esprime nell’elaborazione del cosiddetto , particolarmente adatto alla versificazione. Nel sonetto God’s Grandeur viene celebrata la presenza divina della figura di Cristo che si carica di ambivalenze semantiche. Il paesaggio è descritto minutamente con un occhio più scientifico che mistico. Dopo aver distrutto alcune sue composizioni, Hopkins decide di uscire allo scoperto, anche se il suo poema The Wreck of the Deutschland, dedicato alla memoria di cinque suore esiliate in Germania e morte vicino alla foce del Tamigi, non venne accettato dalla rivista gesuita The Month. Solo nel 1918 il poeta Bridges consegna alle stampe l’edizioni mai pubblicate delle poesie di Hopkins. 5. Verso la fin de siècle : armonie e disarmonie Il quadro poetico è in movimento, sebbene sia impossibile ricorrere in modo rigido a una scala cronologica. Negli anni Novanta la coscienza della metropoli si frammenta ulteriormente nell’evanescenza delle impressioni soggettive, che tentano di catturare il pulsare del cuore di Londra o si fanno annotazione malinconica sugli inarrestabili processi di urbanizzazione che cancellano i segni dell’antica civiltà rurale. Londra è per i decadenti una città tetra percorsa da una massa che ignora i poeti. Elisabetta Areniello 30 Letteratura Inglese I clerisy (il ceto intellettuale) che finirà per sancire la spaccatura tra l’artista decadente e la massa dei fruitori della produzione letteraria. 2. La Prosa Scientifica Al conservatorismo illuminato di Arnold risponde la difesa del nuovo sapere scientifico di , divulgatore delle teorie darwiniane attento ai dettagli ma con slanci immaginativi nelle sue proposte. A lui dobbiamo le conferenze raccolte in Science and Culture (1881) che sostengono un nuovo modello di istruzione scientifica senza trascurare i valori letterali, che però Huxley identifica, al contrario di Arnold, nelle tre più grandi letterature del mondo (inglese, francese e tedesca). La prosa scientifica ottocentesca punta verso modelli di chiarezza espositiva. Nei suoi scritti, cerca un equilibrio tra il rigore dell’osservazione della natura e dell’elaborazione teorica dei dati, e la volontà di voler comunicare il tutto ad un pubblico più vasto. Ciò è visibile nel Diario di viaggio (1839), dove vengono rielaborati gli appunti presi da Darwin a bordo del vascello su cui aveva circumnavigato il globo. Il linguaggio scientifico si diversifica, ma si carica anche di implicazioni ideologiche man mano che diventa funzionale ai progetti imperiali della madrepatria. Ne è un esempio la retorica di , che studia la conformazione geologica della terra come prova dell’antichità dell’Inghilterra, e quindi della sua supremazia sulle altre nazioni. L’antropologia consente di arrivare ad una definizione di cultura più estesa di quella fornita da Arnold e Huxley. L’opera di sistemazione dei miti dell’antichità nel loro sviluppo compiuta da Frazer recupera la figura universale del re divino, che dev’essere ucciso per rinascere e dare fertilità al suo popolo, e lo consegna alla rielaborazione poetica del re pescatore in The Waste Land di T. S. Eliot. 3. Viaggiatori e Viaggiatrici Imperiali Il viaggiatore vittoriano più emblematico è Richard , esploratore, studioso e poliglotta orientalista. Traduttore delle Mille e una notte, Burton è una figura esuberante, guardato dai suoi contemporanei con ammirazione e sospetto. Elisabetta Areniello 31 Letteratura Inglese I Più assimilabile all’idea dell’Impero è Henry Morton che acquista fama rintracciando all’interno dell’Africa il missionario scozzese Livingstone. Nelle sue opere si rappresenta come un narratore e un leader valoroso sempre attento al pubblico, a cui si rivolge con l’epiteto di “dear reader”. Più problematica e ironica è la descrizione di un folto gruppo di scrittrici dei loro viaggi in terre lontane che includono nella narrazione il discorso dell’alterità accentuato quando l’impresa non è compiuta con un marito al fianco. Venivano dunque giudicate come spinsters (zitelle) che osavano competere con gli esploratori della wilderness. Conosciamo nomi come Isabella Bird, che viaggia dall’Asia alle Americhe raffigurandosi come un’amazzone in groppa al suo destriero, o Amelia Edwards, affascinata dalla mescolanza con la moderna civiltà musulmana. La testimonianza di , nipote dello scrittore Charles Kingsley proveniente da un’illustre famiglia, è contenuta nella prosa di Travels in West Africa (1897) in cui narra dei viaggi compiuti nella zona centrale dell’Africa occidentale che si configura come una sorta di prova interiore nel suo resoconto privo di retorica e animato da un sottile umorismo. 4. L’Autobiografia Le autobiografie vittoriane rispondono a uno : si parte dalla formazione giovanile e si segue il percorso che culmina nel successo, permettendoci di esplorare un ampio ventaglio di problematiche. Tra gli esempi abbiamo il romanziere Trollope o il filosofo Mill. Talvolta l’autobiografia può rispondere a un preciso , in una sorta di confessione pubblica atta a giustificarsi, magari consapevoli che si è vicini alla fine. Sobrio e antieroico è l’Autobiography di Charles Darwin, rielaborata fino all’anno della sua morte per essere pubblicata postuma, in cui riepiloga concisamente eventi pubblici e privati con distacco. Movimentate, polemiche e creative sono le autobiografie di artisti come Ruskin, in cui prevale la storia dell’educazione artistica e critica, ma non manca la presenza eccitante di sensuali figure femminili. Le Confessions of a Young Man dell’irlandese George Moore, in origine scritte in francese e in seguito arricchite per corrispondere alla stravaganza del fin de siècle, mescolano spregiudicati giudizi letterari e la ricostruzione del proprio percorso di artista anticonformista, francofilo e decadente. Elisabetta Areniello 32 Letteratura Inglese I 5. La Riflessione Estetica La riflessione dell’arte si accentua in Inghilterra verso la metà del XIX secolo in funzione antindustriale e utilitaristica. La cultura inglese arriva alla definizione dell’arte per l’arte (art for art’s sake) per preparare il passaggio alle estetiche novecentesche. inizia la sua attività saggistica difendendo la pittura antiaccademica di Turner e comincia presto a occuparsi anche di architettura. È stato definito il primo critico delle arti visive e si volge all’impegno sociale appellandosi direttamente al proletariato. L’importanza di Ruskin risiede nella sua concezione della centralità dell’arte e nella rivendicazione del carattere purificatorio del gotico. La condanna ruskiniana del Rinascimento italiano viene contestata da Pater, che vede come regione incantata, anche se condivide molti aspetti del rifiuto del materialismo vittoriano promosso da Ruskin. In si intrecciano le aspirazioni a un ideale riscatto attraverso l’arte dell’individuo asservito dalla macchina e le dichiarazioni della piena autonomia del critico. I maggiori saggi di estetica scritti da Wilde perfezionano il cammino verso la concezione dell’arte come momento supremo dell’esperienza umana, nuova religione in un mondo senza certezze, che si incarna nell’artista antiborghese. L’uso del dialogo esalta la qualità ironica e paradossale della prosa wildiana. (1891) consente a Wilde la creazione di un romance gotico radicato nella Londra contemporanea e gli permette di dar voce alla sua visione aristocratica del rapporto tra arte e vita. È un romanzo inquietante che mostra la faccia nascosta della rispettabilità vittoriana all’interno di un’invenzione narrativa che affascina il lettore con l’irresistibile logica dell’irrazionalità. 6. Mutazioni Letterarie : gli Anni Novanta L’ultimo decennio dell’Ottocento è immerso nell’atmosfera inquieta della intesa come “fine del mondo”. Si vive l’ambivalenza di una cultura che è all’interno di una continuità storica rappresentata dal regno della regina Vittoria ma che non ne riconosce più i valori. La polarizzazione radicale della cultura è dovuta all’inasprirsi di tensioni politiche e sociali.
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