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Abbigliamento e società nel XVIII secolo: una ricerca sulle tendenze della moda in Europa, Appunti di Costume E Moda

Una panoramica dettagliata dell'abbigliamento e della società nel xviii secolo in europa. Esplora le caratteristiche del secolo, le differenze tra le nazioni, l'abbigliamento nobiliare e popolare, i tessuti utilizzati, le influenze orientali e le innovazioni nella moda. Inoltre, il documento descrive la crescita della popolazione, l'aumento delle manifatture e delle piccole industrie, e il ruolo delle donne nella moda. Particolarmente interessante per chi studia la storia dell'abbigliamento, la storia europea e la storia delle donne.

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 02/03/2024

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giulia-maio-3 🇮🇹

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Scarica Abbigliamento e società nel XVIII secolo: una ricerca sulle tendenze della moda in Europa e più Appunti in PDF di Costume E Moda solo su Docsity! Il SETTECENTO 1715 - 1789 Il secolo inizia con il governo, in Inghilterra, della regina Anna Stuart. Qui, il Parlamento assume poteri sempre più estesi → governo inglese: eccezione nel panorama delle monarchie europee. Alla morte della regina venne chiamata a succederle la che regnerà sull'impero britannico fino al 1901. Con la promulgazione della Prammatica Sanzione l'imperatore Carlo VI cerca di impedire le guerre di successione all'impero asburgico, dichiarando la successione al trono alla giovane figlia Maria Teresa. Ma pochi degli stati che avevano firmato mantennero gli impegni presi in precedenza cerca di approfittare della situazione e scatenando la guerra, che terminò nel 1748 quando Maria Teresa comincia a governare con marito Francesco Stefano di Lorena sull'impero asburgico. Pochi anni dopo, vi fu un nuovo conflitto che si aprì con Federico Secondo di Prussia → si approfittò della guerra di successione per consolidare il regno. In ambito civile Maria Teresa pose le basi per uno Stato moderno e burocratico→ regolazione dei rapporti tra Stato e Chiesa, frenando gli eccessivi privilegi ecclesiastici, sancì il valore di un’educazione pubblica e gratuita per tutti i bambini, facendo loro frequentare la scuola. Ebbe sedici figli: uno di essi divenne Granduca di Toscana, mentre una delle figlie, Maria Antonietta, fu l’ultima regina di Francia prima della Rivoluzione francese. In Francia, Luigi XV non poté governare a causa della giovane età, così la Reggenza viene affidata a Filippo d’Orléans, fino al 1723. Filippo non fu in grado di risolvere la situazione e così la crisi economica crebbe sempre più durante il regno di Luigi XV, ormai divenuto maggiorenne, ponendo le condizioni di rivolta durante il regno di Luigi XVI. ↓ Visse nel periodo più buio per la monarchia francese e non fu in grado di gestire le difficili condizioni → lasciandosi influenzare dalla moglie Maria Antonietta. In Italia la situazione era altrettanto complessa → continui cambiamenti dinastici: gran parte della penisola entrava a far parte della politica delle due grandi monarchie (Austria degli Asburgo e Spagna dei Borbone). ECONOMIA E SOCIETÀ Caratteristiche del secolo → crescita della popolazione: nuovi spazi coltivabili che diresse le masse di contadini verso le aree urbane alla ricerca di nuove occupazioni più produttive, incrementando la crescita delle manifatture e di piccole industrie. Le nazioni reagirono in modo diverso: - Inghilterra → sviluppo imprenditoriale condiviso da nobiltà e borghesia - Francia → la nobiltà conserva i suoi privilegi - Spagna → medesima situazione: nobiltà di corte lontana dalle condizioni di vita anche della piccola nobiltà - Italia → nel meridione, lo sfruttamento della popolazione e della terra aveva impoverito ogni risorsa. Lo sviluppo delle industrie tessili pose le basi per la futura rivoluzione industriale. XVII secolo → in Inghilterra si va incontro alla richiesta di tessuti modesti e a basso costo per i ceti popolari → ciò aveva allargato anche il mercato di massa. Numerosa produzione di lana e cotone → quest’ultimo in particolare in quanto forniva capi robusti, meno costosi e più igienici della lana. ABBIGLIAMENTO Troviamo una ricchezza nelle tessuti nobiliari, ma ci sono anche alcune città, come Lucca, Genova e Venezia, che vedono i propri nobili vestire più sobriamente di nero, per limitare lo spreco e il lusso. I messaggi simbolici affidati alle vesti restano in uso nell'abbigliamento nobiliare anche se lascia lo spazio alle mode che cominciano ad essere meno significanti e più “improvvisate”. Es. il Bianco = come emblema di aristocrazia illuminata: vestiti e acconciature interamente bianche usate come segno di illuminazione interiore e superiorità sociale. Le forme delle vesti ormai preludono a quelle che conosciamo oggi, anche se la Moda, viene dalla Francia: tutto il secolo è caratterizzato dall'influenze francesi, mentre l'abbigliamento popolare cambia di luogo luogo in luogo. UOMO In Francia la moda di corte presenta ancora le forme del justaucorp, rinunciando alla rhingrave, mentre nel resto d'Europa l'abito da città (giuppone-rhingrave - ferraiolo) rimangono fino al secondo decennio del ‘700. Quando però si impone l’habit à la française sull'abito da città, questo scompare progressivamente. Gli elementi dell'abbigliamento maschile non sono differenti da quelli già nati sul finire del periodo Luigi 14° (giustacuore-sottoveste e calzoni al ginocchio), ma cominciano a subire delle modifiche, fino aggiungere alla linea elegante e affusolata della fine del secolo, che precede la rivoluzione francese. I calzoni sono attillati e fermati al ginocchio (culottes), in tessuto quasi sempre uguale o in tono con quello della velada (altro nome per il giustacuore - inquartata/marsina successivamente ) , che era aperta sul davanti, anche se poteva essere chiusa sul torace. col tempo di due quarti anteriori si allontanano sempre più, così i sarti, pur applicandovi bottoni e occhielli, non apriranno più questi ultimi, presto diventeranno solo decorativi. Caratteristica permanente sarà la presenza di grandi tasche la cui apertura è segnata da alette sagomate e bottoni che presto diventeranno solo decorativi, tanto che verranno applicati sotto al bordo dell’aletta. All'inizio del secolo la ricchezza della velada si concentra sul retro, tramite pieghe che creano volume sui fianchi, volume che si ridurrà intorno intorno agli anni ’60, mentre negli anni ’70 e ’80 si eliminò quasi completamente. Le maniche della velada saranno sempre più lunghe , varia l'ampiezza delle manopole (polsini), che nel corso del tempo perderanno dimensione fino a scomparire verso la fine del secolo. I tre bottoni, che servivano inizialmente per fissare il risvolto alla manica, non furono però abbandonati, e si trasformarono in un elemento decorativo. La sottoveste (velatina) allo stesso taglio della velada, ma sarà più corta e realizzata in diversi tessuti, la si indossa chiusa fino al petto. Il capo-base e ancora la camicia: le maniche che terminano con trine. Mentre il colletto era basso e la ricchezza veniva data dalle cravatte di pizzo. La camiciola sarà l'indumento intimo → dalla linea semplice e aderente, spesso imbottita di ovatta. DONNA Le linee base dell’habit à française, caratterizzato dalla presenza del panier, sottostruttura rigida, sul quale si indossavano una o più gonne, una pettorina e una sopravveste, aperta davanti e aderente in vita, che mostrava la pettorina e la gonna sottostante. Esso si caratterizza per la posizione precisa di alcune delle decorazioni, come i Falpalà orizzontali su entrambi i lati dell'apertura anteriore della sopraggonna. Vi erano anche diverse decorazioni per la pettorina (échelle de ruban, scala di nastri → fiocchi di dimensioni degradanti) e per le maniche (corte al gomito), ornate da cascate di pizzo (engangeantes). Tra gli anni ‘20 e ’30 le acconciature femminili sono anche capelli naturali, corti e raccolti in riccioli sulla nuca, decorati con fiori e nastri. Si afferma, però, l’uso della polvera bianca*, ma anche di quella colorata, abbinata all’abito. * Bianco nobiliare = vestirsi oltre ad essere un segno di distinzione sociale diventa il "segno "esteriore di una "illuminazione" interiore ispirata da Dio stesso: la superiorità mentale, spirituale e sociale, concessa dalla divinità a un ristretto gruppo di privilegiati. Poi nuovamente le acconciature diventano imponenti e sono completate da copricapi e accessori: cuffiette, cappello di paglia à la Pamela, tricorno per la caccia o cappelli a tesa larga. Gli uomini indossano quasi tutti la parrucca, anche se tra giovani e lavoratori vi era chi facesse crescere i capelli, per raccoglierli con un fiocco sulla schiena. Il tricorno è ancora in vigore, decorato con coccarde o piume di struzzo. Più rari saranno i cappelli tondi e cilindrici, usati per passeggiare o andare a caccia. In casa vengono portati copricapo informali come le berrette morbide. BAUTTA Cappuccio di seta e merletto nero, aderente al capo, che scende attorno al viso, alle spalle e copre la gola. Sul viso si indossa la maschera bianca, a coprire tutto il viso, o nera, a lasciare scoperta la bocca. BOTTONI Fungono spesso da decorazione, presenti sulla marsina e sulle sottovesti in forme mutevoli e colorate, ricamati, in metallo o a gioiello. CALZATURE Abbinate alle calze bianche, grigio perla o rosate, venivano indossate le scarpe col tacco, stivaletti morbidi o pantofole. Nel corso del secolo le calzature si distingueranno a seconda dell’eleganza, dell’uso quotidiano, dell’inverno o dell’estate. Le mulette → alto tacco e senza tallone, si indossano in ogni occasione, variando materiali e decorazione. Gli stivali alti saranno prerogativa dei militari e dei signori inglesi. COSMESI Vi sarà una grande varietà di nei finti che assumeranno diversi nomi a seconda della loro posizione. Per rendere bianca la carnagione veniva utilizzato il belletto, anche se tossico in quanto contenente piombo. Le guance e le labbra venivano rosate con un rossetto, cercando di non esagerare perché la carnagione troppo rosea veniva associata alle contadine. Inoltre, vi erano pasticche (catù) a base di resine per profumare l’alito. GIOIELLI Di moda la spilla per capelli, con brillantini disposti a cerchio o a forma di stella, chiamata firmament. Molto comune era il collier di perle, talvolta con gemme pendenti → poteva essere sostituita con un collare di trine. Gli uomini indossano meno gioielli verso la fine del secolo, solo un anello con castone, orologio e tabacchiera. In Sicilia (ma non solo), nobildonne e popolane indossano il corallo. Particolare l’uso dell’esclavazzo → cordoncino nero al collo, che risalta il candore. D’uso anche il polsetto → nastro di velluto o seta nera da mettere attorno al polso. Anche le signore portano l’orologio da taschino. GUANTI Accessorio molto comune, di solito bianchi. Si possono anche non indossare e portarli con negligenza in mano. Se la manica si accorcia, i guanti salgono al gomito → vanno di moda quelli che lasciando scoperte le dita e coprono il dorso fino a metà dita, mitaines. MAGLIA Calzoni e sottovesti in maglia per l’uomo, calzoni intimi e casacchini in maglia per le donne → comuni attorno 1760-65 OMBRELLINI, PARASOLE E CANNE DA PASSEGGIO Insieme alla spada i gentiluomini, come segno di nobiltà, portano canne da passeggio, con pomo in avorio o metalli preziosi, talvolta con impugnatura ricurva. Inoltre, nascondeva una lama a scatto al suo interno che la rendeva una vera e propria arma. Indispensabile per le passeggiate era l’ombrellino o il parasole, talvolta in tela e semplice, altre volte broccato e con passamanerie. PANIERS Inizialmente, la gonna è resa ampia dall’uso di sottogonne chiamate criardes. Presto, compare la sottogonna a campana dotata di cerchi, l’antico vertugadin. La forma ovale viene data per ampliare i fianchi fino a dimensioni sconosciute. Inizialmente, infatti, i panier erano eccessivamente rigidi, tanto da impedire alla dama i movimenti. Presto, però, diventa mobile, lamelle in acciaio al posto dei giunchi o delle stecche di balena e dotate di cerniere sui fianchi. PIJAMAS E BANYAN Fine ‘600, per tutto il ‘700 → si diffonde, a partire dall’Olanda e dall’Europa del Nord, un nuovo indumento maschile informale: la veste da camera. Linea dritta, ampia e con maniche lunghe e accompagnata da calzoni, questa veste prende il nome di veste indiana, banyan e anche pijama. Uso rimasto limitato alla borghesia in quanto “eccentrico”. VENTAGLIO Può essere in carta o in oro prezioso, l’importante è come si porta. Inizialmente è ampio e semicircolare, in pieno Rococò si restringe a uno spicchio e poi torna nuovamente ampio e in stile neoclassico, però troppo piccolo per poter riparare dal sole. I soggetti sono diversi (artisti si occupano della loro realizzazione): soggetti mitologici, naturalistici, città, personaggi famosi. Censurati furono quelli con soggetti erotici, addirittura osceni, di fine secolo. Poco comuni erano i ventagli autentici importanti dal’Oriente. IL SETTECENTO- 1789-1799 La Rivoluzione francese segna un fondamentale momento di cambiamento. Ogni individuo adesso è libero di esprimere le proprie opinioni politiche, religiose e morali. Fu il prodotto di più forze che giunsero a esprimersi insieme: ・Aristocratici → inizialmente parte del “gioco” in quanto tendevano a riaffermare le proprie prerogative e i propri diritti, compromettendo il potere reale; ・Borghesia → rafforzata in seguito all’indebolimento della monarchia: aveva accumulato grandi capitali da occupare posti di potere all’interno della burocrazia statale; ・Popolo → si ribella alle misere condizioni in cui era stato ridotto, partecipando attivamente ai grandi cambiamenti in atto. La strada fu aperta a tutti coloro che avevano ambizioni politiche, contribuendo alla nascita di un nuovo sistema sociale: dominato dalla legge del più forte ma anche dalla capacità e potenzialità personale. Decapitazione di Luigi XVI e di Maria Antonietta → fine dell’Ancien Régime e di tutto il sistema politico, ponendo le basi per lo sviluppo delle democrazie del XIX e XX secolo. Dopo il Terrore, con la caduta di Robespierre, in Francia si instaura il Direttorio. inizia una fase di espansione che porta la nazione in contrasto con i vicini. Cadde nel 1799 quando Napoleone, rientrato in patria, venne dichiarato Primo Console. Col tempo la Francia si risolleva lentamente, creando salotti culturali in cui ci si riunisce per discutere di politica e cultura. È con il Direttorio che la Francia diviene dominatrice in materia di mode: Parigi torna ad avere il suo ruolo di capitale del gusto e della moda. ABBIGLIAMENTO Si afferma, soprattutto a fine secolo, una nuova foggia in tutta Europa, soprattutto femminile → vesti morbide e leggere con un sottile nastro sotto il seno, che sfugge al freddo con soli scialle di cachemire. Si afferma una maggiore libertà che permette una moda più disinvolta → moda in realtà già esistente ma che si sviluppa in Francia grazie alle idee rivoluzionarie, che permettono di far adeguare a sé quelle vesti. Prima, l’abito esprimeva i privilegi di casta e le differenze sociali, adesso comunica le personali opinioni dell’individuo. UOMO Durante tutto i secolo, ma soprattutto nell’ultimo trentennio, la società borghese aveva scelto, per l’abbigliamento maschile, una sobrietà espressa attraverso abiti semplici e scuri (anche per rendersi differenti dal clero e dalla nobiltà che, invece, portavano le colorate livree). Con la rivoluzione, l’abito prende un valore diverso, un significato ideologico → deve esprimere il pensiero di chi lo indossa, eliminando il lusso (segno che indicava l’appartenenza alla casta dei privilegiati) e i privilegi nobiliari. Con la Rivoluzione francese, quindi, vige una moda dai modelli più semplificati, abolendo ogni manifestazione di lusso. 1793 → si discute sull’abbigliamento dell’Eguaglianza che sarebbe dovuto essere comune a tutti. Questa soluzione pare fallire: inizialmente l’artista David viene incaricato di rappresentare dei figurini con l’abito della cittadinanza, poi viene incaricato il sarto Leroy, di creare un abito “rivoluzionario”. Realizza un abito tricolore, con un bordo e una cintura che recitano le parole “Liberté, Fraternité, Egalité” opputr “Liberté ou Mort”. Gli abiti di nessuno dei due, però, furono realmente apprezzati e vennero indossati solo rare volte in occasione di cerimonie patriottiche. PANTALONI, SANS CULOTTES E GIACOBINI Nuovo indumento dal 1795 → corto giacchetta a maniche lunghe e a vita alta, aperto sul davanti e in velluto o tessuti pesanti in inverno, tessuti leggeri e sfoderato in estate. Nasce come indumento maschile ma viene poi adottato nel guardaroba femminile. ABBIGLIAMENTO INFANTILE Capo diffuso tra i bambini, chiamato à la matelot, era ispirato alle vesti dei marinai → composto da camicia a collo aperto, gilè, giacchetta senza falde, pantaloni tubolari fino alla caviglia e scarpe comode. → di successo nell’abbigliamento borghese. TESSUTI COTONI, COLORANTI E LE NUOVE INDUSTRIE Grazie agli interessi scientifico-illuministi, i ricercatori cercarono di migliorare le proprietà tintorie di coloranti già noti (come indaco e guado) o importarne di nuovi in zone europee. Le manifatture dove si stampava il cotone necessitavano di più spazio e più investimenti rispetto alle antiche seterie. Così, si cominciano ad abbandonare le piccole industrie a favore delle prime vere industrie. Sarà l’Inghilterra a proporre un sistema di lavoro intensivo, grazie anche al monopolio sul cotone che deteneva. ACCESSORI ACCONCIATURE Le Merveilleuses portavano acconciature spettinate, spesso con corti capelli e ornati da fiocchi e cappellini, oppure ampie — quasi sproporzionate — cuffie. Nel Direttorio, ritornano le acconciature all’antica, riccioli sulla fronte e ai lati del viso, alti chignon e boccoli sulla nuca. BORSETTE Con la Rivoluzione divenne di moda applicare anche sulle borsette ogni genere di oggetto patriottico: coccarde tricolore o spilli. Nel Direttorio si ebbero borsette minuscole, chiamate réticules o ridicules, perché spesso semplici reticelle. Venivano anche appese alla cintura. CALZATURE Con la Rivoluzione perdono il tacco alto, ne restano di piccoli nelle chapines, o pianelle, guarnite di coccarda. Nel Direttorio, le scarpe da donna divengono eleganti e affusolate, con punta sul davanti e in tessuto (più raramente in cuoio) Si giunge anche alla stravaganza di non indossare calzature, solo anelli ai piedi. Gli uomini indossavano scarpe semplici, in cuoio marrone o nero oppure stivali fino al ginocchio. Anche basse scarpette simili a quelle femminili, con punta affusolata ma in pelle e colori scuri. Le fibbie vanno in disuso e si è soliti allacciare le scarpe con cordoni o fiocchetti neri. COPRICAPO Si passa presto a graziosi cappellini femminili, tra cui quello di paglia. La capote, per la semplicità ed eleganza, con piccola calotta e larga tesa, che inizialmente sarà grande dia ombreggiare il volto. Nel corso dei primi decenni dell’Ottocento si ridurrà. Di voga anche i cappucci e mantelline imitanti quelli di linea maschile. Nel 1798 vengono introdotti anche i turbanti. Gli uomini portano il bicorno, il cappello rotondo di ispirazione inglese che presto diventerà cilindrico. GIOIELLI Di carattere femmineo, di forme già esistenti ma con materiali meno preziosi → in acciaio, in smalti, in mosaico, ecc. Particolare saranno i gioielli realizzati con i capelli, di stampo più simbolico da destinarsi alle persone care, spesso in memoria. Tra gli uomini si diffonde l’uso dell’orecchino a cerchietto e degli anelli. NASTRI I nastri, particolarmente quelli tricolore, vengono usati dappertutto → per realizzare coccarde, fiocchi, decorazioni, acconciature, ecc. Nasce anche una moda “macabra”, chiamata à la victime, con un sottile nastro rosso attorno al collo, riferito al taglio dato dalla ghigliottina.
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