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Storia della Moda - XVIII- XXI Enrica Morini, Dispense di Storia del Design

Riassunti completo libro di Storia della Moda ( Enrica Morini)

Tipologia: Dispense

2017/2018

Caricato il 11/01/2018

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4.6

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Scarica Storia della Moda - XVIII- XXI Enrica Morini e più Dispense in PDF di Storia del Design solo su Docsity! MODA -Nel MEDIOEVO la moda era solo per pochi e serviva a manifestare il proprio ruolo gerarchico in una comunità. Serviva ad evidenziare i segni di ricchezza e di potere. - LUIGI XIV favorì la crescita della classe dei fornitori di lusso assumendo un modo di vestire estremamente sfarzoso. -La rottura operata dalla RIFORMA PROTESTANTE cambiò radicalmente il concetto di lusso e di sfarzo; l’aspetto esteriore non rappresenta più la ricchezza di un individuo, questo verrà assunto anche dai cristiani. -Nel XIII sec. l’abbigliamento maschile rimase invariato (marsina, sottomarsina, camicia, calzoni) ma cambiarono i tessuti; non più tessuti preziosi ma lane intinta unita. Questo nuovo stile è orientato a mostrare altri valori come l’intelligenza. Analogo per il femminile che riporta valori come il matrimonio e la cura famigliare; indumenti leggeri e comodi. Lo studio della medicina stava portando ad una liberazione del corpo femminile (costituito solo da un sottoabito stretto in vita e da uno scialle) - l’abito maschile da questo punto si andò istituzionalizzando (ci si sofferma sui dettagli), mentre quello femminile mutò nel tempo. -l’abbigliamento femminile invece ebbe il compito di dare pubblica testimonianza del successo maschile, diventando oggetto di spese lussuose e folli. -1678: nascita dei primi articoli accompagnati da illustrazioni. Prima forma pubblicitaria moderna. Si vendono fascicoli con ciascuno un certo numero di stampe. Le immagini non mostrano solo gli abiti ma anche le occasioni in cui devono essere usati. In Francia dal 1672 esisteva un mensile controllato e finanziato dalla corte di Luigi XIV. - per tutto l’ANCIENT REGIME le mode nascevano nelle corti e nei centri di potere. Qui il momento di ideazione e quello di realizzazione sono distinti. Il sistema della moda parigino era il più guardato dalle corti di tutta Europa; da qui aspettavano le bambole con le ultime invenzioni delle mercandes de modes. Si sviluppano modelli non più destinati solo alla vita di corte ma abii per essere visti durante la vita di tutti i giorni. -il tessuto era il segno più lussuoso dell’abito che si indossava e veniva assemblato con l’aiuto delle marchandes de modes. (l’invenzione delle novità comincia a passare dalla corte ad un professionista.) Marchandes de modes : avevano il ruolo di aiutare i compratori di stoffe ad assemblarle nel modo migliore. Vendono tutto ciò che riguarda le acconciature e gli ornamenti. Bisognava avere a disposizione una vasta scelta di decorazioni con cui scatenare fantasia e gusto individuale. Il loro ruolo nel mondo della moda è importante infatti sono presenti nelle prime Encyclopedie per Parigi. -1700-1715: sui tessuti si raffigurano disegni non riconoscibili, oppure grandi disegni misti tra piante e frutta. Va di moda il Damasco. -1715-1730: tessuti con disegno a pizzo sia per uomo che per donna -1730-1740: gli abiti sono decorati con ricami di disegni bellissimi delle manifatture di Lione. Si cerca di dare un aspetto tridimensionale al disegno. -1740-1750 : gusto leggero e fresco, abiti poco decorati in quanto ci si orna con fiori freschi. -1750-1770 circa, gli abiti vengono decorati con disegni a meandro (pizzi, fiori ecc). i toni del rosa sono molto in voga sui tessuti semplici. Un'altra tecnica molto popolare e costosa di ricamo è quella dei tessuti Chinè a la Branche (disegni non nitidi con effetto di sfumato ) Nacque la loro corporazione nel 1776; Rose Bertin ne fu il primo sindaco. Figura centrale della seconda metà del 1700. Lavorò con Maria Antonietta e nel suo ‘magasin’ aveva l’insegna ‘marchandes de la reine’. Col tempo si specializzò in cappelli di tipo monumentale (barca in testa) -l’invenzione delle novità comincia a passare dalla corte nelle mani di una professionista, che prima lavora a contatto con la corte e poi se ne allontanerà. -negli anni 70 del 1700 la moda Inglese si diffuse in Francia con corpetto + gonna che era modificabile, in quanto poteva essere sollevata con nastri, lacci o bottoni. Lo stile all’inglese introdurrà nell’abito femminile fattori maschili come il doppio petto, il gillet e i grandi bottoni. L’ultimo abito dell’ancient regime che rimase nella storia fu l’abito con lo strascico (grand habit). I ricami a meandro dei decenni precedenti si trasformano in semplici righe e i materiali si impoveriscono (torna in voga il cotone) - negli anni 80 del 1700 viene esposta un’immagine della regina Maria Antonietta in abito semplicissimo e tutti cominciano a vestirsi così. Con una camicia diritta lunga stretta in vita da una cintura. Si usa molto il cotone; i colori sono di gusto neoclassico (il bianco regna). Tutto si alleggerisce. -le donne cominciano a seguire incessantemente le mode dettate da Maria Antonietta; le merchandes de modes vengono considerate vere artiste. Il lusso diventa vero e proprio motore di economia per lo stato Francese. Aumenta la richiesta di moda da parte del ceto medio. -dal 1785 comincia ad uscire ‘Cabinettes des modes’: prima vera rivista di moda vendibile solo con abbonamento e per questo si elimina l’uso delle bambole fino a questo momento usate come manichini perché ci sono le immagini. -RIVOLUZIONE FRANCESE: L’abito non è più fatto per le corti ma per le città e serve a dare un significato politico alla persona. Con la rivoluzione su ogni abito veniva applicato un segno della bandiera, rosso bianco e blu. -Processo di semplificazione. Il concetto filosofico dell’uguaglianza viene applicato anche al modo di vestire; l’abolizione del lusso premonisce l’abolizione della classe alta della Paridi del tempo. -nuove uniformi civili, si inizia ad utilizzare la lana; divisa da sanculotto. Gli abiti da uomini e da donne dovevano essere comodi per camminare; si comunicava attraverso simboli (come il berretto frigio) -per la prima volta si tagliano i capelli corti come gli uomini ( alla Tito) -il 29 ottobre 1793 fu decretata la libertà totale di abbigliamento, ognuno secondo il proprio gusto ma con l’obbligo di indossare la coccarda tricolore. In realtà le differenze c’erano e di li a poco si mostrarono anche dal ritorno di un ceto richiedente di una moda di èlite che cambia con ritmi molto alti. -DOPO LA RIVOLUZIONE FRANCESE E LA VITTORIA DEL DIRETTORIO : si tornò a partecipare a feste e balli; Eliminazione del principio di uguaglianza della rivoluzione. ci si rifà nuovamente alla moda inglese. A questo periodo si segnano le scoperte di Ercolano e Pompei che sancirono l’arrivo di una nuova moda dal tema storico romano e greco. Ci si ispira alla bellezza statuaria delle statue greche. -abiti dritti di mussolina semplice bianca. Cosa estremamente rivoluzionaria! Non c’è più distinzione tra abito formale e abito informale. Ogni abito è nella sua semplicità estremamente lussuoso e eccentrico e a volte eccessivo. - nasce l’uso e la moda della stola come simbolo di lusso. Estremamente costosi vengono importati dall’India dalla Compagnia delle Indie. Fino al 1820 lo scialle di cachemire è d’obbligo. Grande ritorno anche dei gioielli ripresi sempre dall’antichità. Questa moda si diffuse in tutta Europa. -1797 ricominciano ad uscire le riviste di moda (‘le jurnal des dames et des modes’) con figurini allegati e spiegazione dei figurini -alla fine del secolo la Francia è di nuovo il fulcro della Moda Europea e accoglierà l’arrivo di Napoleone con grande enfasi. -NAPOLEONE: -sempre stile all’antica ma si da importanza alle nudità. I tessuti erano decorati non più con stile boteh ma con ghirlande o fiorellini). La maggior parte delle mode effimere e passeggere nascevano nelle varie campagne militari in cui lo stato si cimentava). -Napoleone riprestinò la logica del fasto di Luigi XIV promuovendo feste e occasioni mondane di ogni genere i imponendo un consumo sfrenato. Per esempio non ci si poteva presentare a corte senza essere interamente ricoperti da tessuti francesi. ( rimettendo in moto l’intera economia del paese, in aiuto a Lione). -la funzione dell’abito torna ad essere simbolica. Infatti l’abito da cerimonia si avviò a diventare un uniforme destinata a rappresentare più la tradizione del potere che la sua vitalità. -le donne di corte diffondevano la moda di corte con ‘le jurnal des dames et des modes’. -Leroy divenne l’unico e ufficiale fornitore dell’imperatrice e colui a cui tutte le casate d’Europa si rifacevano. Vendeva tutto quello che aveva a che fare con la moda (soprattutto scialli cachemire). Divenne guida assoluta del buon gusto anche grazie alla pubblicità che gli venne fatta dal ‘Le journal des dames et des modes’. -alla fine del regno di Napoleone a causa della crisi economica si tornò all’abbandono del lusso. La moda imperiale infatti era creata solo per la corte e non per la vita di tutti i giorni limitando le donne alla loro vita dentro le mura di casa. -con la disfatta Napoleonica e l’avvento della RIVOLUZIONE INDUSTRIALE la Borghesia assunse un ruolo preminente nella società. La borghesia usava la ricchezza in modo previdente, risparmiando e assumendo uno stile sobrio. Neanche la famiglia reale si distingueva per lo stile di vita. - Con l’introduzione del confort dato dall’energia elettrica il gas ecc, le differenze che si ricercavano tra gli uomini erano l’intelligenza, il gusto innato ecc. La nuova generazione non apprezza l’ostentazione e lo spreco rifacendosi a semplicità e sobrietà. -per l’uomo erano ammessi per la vita pubblica solo il bianco e il nero; le distinzioni stavano nei particolari. -per la donna si usa una nuova gonna a campana (l’effetto è dato da imbottiture sul fondo o da sottovesti). Le scollature furono limitare e le maniche rigonfiate (solo negli anni 30 del 1800). Si usa il corsetto per creare il vitino di vespa al fine di scandire il corpo femminile in tre triangoli. (Processo di Occultamento del corpo femminile) . Nella vanità femminile si troverà un nuovo modo per ostentare la propria ricchezza. (ampiezza scomodità e eccesso di decorazioni sono l’unico modo per mostrare la ricchezza e lo stato sociale di appartenenza). Colori tenui. - il desiderio di distinzione e omologazione al tempo stesso erano soddisfatti da questo tipo di moda. -dopo il 1830 le maniche gonfie sparirono, il corsetto si ridusse e le gonne si ampliarono sostenute da strutture rigide. crinolina: si inizia ad utilizzare dagli anni 40 questa struttura di cotone o lino resa rigira da una struttura di crino. E successivamente da una Gabbia metallica. -Esotismo: fascino per l’oriente. desiderio di possedere il lusso di cui per tanto tempo si era stati privati. -essendo avvenuto tutto molto velocemente la media borghesia non ha fatto in tempo ad ducarsi al lusso dando quindi vita al ‘cattivo gusto’. Tutte le case si riempirono di falsi e veri che rendevano le case come dei teatri o sale di esposizione. -nascono i ‘magasins denouveautes’ al posto delle mercantes des modes che vendono qualsiasi cosa abbia a ache fare con la moda del vestirsi. Nascono negozi soprattutto nei ‘pasages’ nelle strade di Parigi. Si comprano cose che sono tutte esposte e il prezzo diventa fisso e non più contrattabile. L’arrivo delle industrie abbatte i prezzi permettendo ai clienti di comprare in maggiore quantità. -1830 /1840 nascita della Confezione: a prezzi eccezionali si potevano acquistare abiti da uomo già assemblati e pronti. Solo dal 1845 si iniziarono a vendere confezioni di abiti da donna ma solo per quelli che non richiedevano l’aderenza al corpo (scialli, mantelli,giacche). -dal 1840 l’industria tessile comincia a realizzare pezze operate o stampate già pronte e pensate in funzione di un modello finale. -1848 : grande crisi economica che diede vita a molte rivoluzioni; ma già nel 1850 ci fu un boom economico di dimensioni mondiali. Dagli anni 50 cominciano a sorgere i Grandi Magazzini (Bon Marchè, Louvre…). Il mezzo di addescamento erano le vetrine. -pubblicità: manifesti, cataloghi, riviste; i cataloghi dei grandi magazzini uscivano stagionali. Ci sono sempre più abbonati alle riviste. Tra i redattori di queste riviste lavorano letterati come Balzac e Mallarmè. - Chanel cerca una ‘macchina’ perfetta per vestire il corpo femminile e si sofferma sul tailleur in tweed decorato da catenelle, simbolo di Chanel. Il suo lavoro era un perfezionamento continuo. I vestiti venivano creati a doc per una determinata modella senza la quale in vestito non avrebbe sfilato. -Lo stile Chanel era una alternativa al New Look di Dior. Chanel mori nel 1971. VIONNET -nata nel 1876, imparò il mestiere di sarte. Lavorò a Parigi e a 19 anni partì per l’Inghilterra per lavorare. Tornò a Parigi nel 1901 e lavorò nelle grandi Maison del lusso come modellista. Fece collezioni innovative che non comprendevano il busto e per questo gli furono rifiutate. -1912 aprì il suo Atelier. Prendendo ispirazione dal kimono il suo modello di partenza era un indumento diritto e scivolato sul corpo. Stile semplice. -1914 allo scoppio della guerra, chiuse l’atelier e viaggiò in Europa. Poi lo riaprì al termine della guerra e si presentò con abiti di sbieco, riportando l’origine della sua ispirazione al mondo classico. Lavora il tessuto senza tagliarlo secondo le forme del corpo ma in maniera tale che potesse seguire autonomamente le forme. Inventò il taglio di sbieco. La chiave dei suoi modelli era la geometria. Lavora gli abiti direttamente sul modello, non lo prefigura prima su carta. (Tessuto e corpo liberi). -dopo la guerra Vionnet collaboro con artisti creando il marchio della Maison e studiò la diversità tra simmetria statica (uguali a dx e sn) e dinamica (rapporti proporzionali). L’abito esattamente come l’opera d’arte deve essere perfettamente armonico, in equilibrio tra interiorità ed esteriorità dell’uomo. Forte studio delle forme. Ricercava soprattutto gli effetti di caduta del tessuto. -studiò un modo per ricamare con il filo sullo sbieco. -i suoi abiti erano decorati con rose in tessuto. -la sua proposta di moda ebbe successo in Francia e soprattutto in America. Nel 1922 Bader divenne nuovo socio della Maison che intanto continuava ad ingrandirsi. Introdusse una serie di innovazioni che riguardavano sia i rapporti contrattuali sia le condizioni di lavoro; per questo quando nel 1936 ci fu l’ondata di scioperi, la Maison Vionnet aveva già messo in pratica tutto quello per cui si scioperava. -30 dicembre 1921 nascita del Copyright. Novità fondamentale per il mondo dell’haute couture che assicurava la protezione della legge. Gli originali erano riconoscibili dall’etichetta. -per il grande successo della Maison si aprì una succursale specializzata in abiti per le vacanze. Si aprì una nuova azienda ‘Madaleine Vionnet Inc.’ finalizzata a vendere abiti di una sola taglia (novità!) -1925 semplificazione dei modelli, stile infantile che mette in risalto il corpo slanciato; nuovo ideale di bellezza che viene dall’America. -1926 nuova novità nel pret a porter, si vendono abiti distinti in tre taglie. -1929 con la caduta di Wall Street la maison Vionnet prese sempre più importanza. Col tempo, il sistema di taglio di Vionnet si stava evolvendo in un gioco di intrecci più complesso. -dal 1934 gli abiti si fecero più lussuosi e di stile holliwoodiano. Gonne larghe. Il merletto divenne di gran moda e si sperimentò di tutto. -1939 la Maison ‘Madeleine Vionnet et Cie chiuse. Lei morì nel 1975. ELSA SCHIAPPARELLI -nasce a Roma nel 1890, scrisse poesie, venne mandata in convento in Svizzera. Partì per Londra dove ebbe il suo primo rapporto con la sartoria. Si sposa con William, allo scoppio della guerra si trasferiscono in America. Il marito se ne andò. Era sola a NY, conobbe la poetessa Buffet che la inserì nella vita di NY. Tornò a Parigi per la salute della figlia e trovò lavoro da un antiquario. -iniziò a frequentare un gruppo dada e a sperimentare abiti, e il colore e il ricamo. Scelse come suo settore preferito invece quello Sportivo e quello sportile femminile. Fu appunto dal 1920 che ci si dedica allo sport come moda e come cura del corpo e per questo serviva un abbigliamento specifico. -1925 acquistò una Maison e vendette abiti sportivi di maglieria comoda e molto colorata. Usava materiali nuovi come il kasha (cachemire più morbido ed elastico). -divenne successivamente una modista affermata con il lancio di un golf particolare realizzato con un particolare punto a maglia fatto di lana di due colori rendendolo dubleface a colori opposti. Le attrici fecero grande pubblicità al maglione. Inizialmente ideate con immagini di cravatte, fiocchi, taschini, fazzoletto poi con disegni e scritte. -Ne si limitò sempre la produzione per mantenerlo un prodotto elitario. -l’invenzione del costume da bagno aprirà la strada a tessuti più elastici e aderenti al corpo lasciando scoperte braccia spalle e schiena. -i Tailler di tweed e le gonne pantalone divennero la specialità insieme agli abiti da sera completati con la giacca. Anche i decori divennero più provocatori. -lei stessa li indossava seguendo l’esempio di Chanel. -gli abiti dovevano proteggere la Nuova Donna dai contrattacchi maschili, di cui stava sfidando superiorità e dominazione. Nella battaglia dei sessi i suoi abiti riflettevano un intera rivoluzione sociale: difensiva di giorno e seducente di notte. (con linee diritte verticali e spalle Larghe e squadrate) avendo conquistato le donne la comodità, ora bisognava riaggiungerci la femminilità. Vennero fatti decori e fantasie sfrenate a questi abiti maschili. - 1933 apre a Londra; continua a mantenere questo stile; inventa le collezioni a tema. Usa il ‘pronto da portar via’ e ha molto successo. Realizzò sartoria, accessori, bijoux, indumenti sportivi ecc. il profumo principale è ‘shocking’ in bottiglietta rosa. Invenzione della zip. -1935 le collezioni ebbero scadenza stagionale ed erano concepite attorno ad un tema che faceva da filo. Si cerca di allargare la parte alta del corpo. -1936 le sue operaie non scioperano perché le loro situazioni contrattuali erano già ottime. Da questo momento il corpo femminile è diventato un artificioso insieme di simboli di significato erotico (tacchi cappello ecc) e di vita sociale, Schiapparelli invece voleva privarlo da ogni scopo e significato. (bisogna comunicare l’interiorità). Bisogna partire dalla sfera interiore per riconoscere ciò che ci circonda, questo è il metodo di Elsa Schiapparelli. -1938 prima volta che una sfilata aveva le caratteristiche di uno spettacolo. Sfilata con tema Circo. -scoppia la guerra, lo stile di Eva cambia e inizia a realizzare abiti con grandissime tasche. Elsa partì per l’America e li si fermò come organizzatrice di eventi e crocerossina. 1944 tornò a Parigi e si deve reinventare una nuova moda per la nuova alta società. -realizzò abiti semplici, leggeri ma non ebbe successo perché le donne volevano sembrare ragazzine. -1954 di fronte ad un drammatico deficit finanziario, chiuse l’atelier. DIOR -nasce nel 1905, nel 1911 si trasferisce a Parigi e fu avviato alla vita diplomatica. Iniziò a frequentare amico omosessuali e persone dell’avanguardia. Nel 1929 aprì una galleria d’arte na nello stesso anno a causa della crisi fu costretto a chiudere e a dedicarsi alla moda, unico campo ancora fiorente in quell’anno. Con il guadagno si pagò gli studi per disegnare figurini e divenne in poco tempo un affermato disegnatore e a disegnare per molte riviste. -finita la guerra cominciò a creare modelli anche se le collezioni erano fatte da pochi capi. L’ uso dei tessuti fu ridotto per carenza. Cambiò la clientela; la nuova era disposta a pagare fortune pur di ostentare la propria ricchezza e grazie la loro la moda e le maison ricominciarono presto il loro circolo consapevoli della necessità di conformarsi al gusto eccessivo e poco raffinato delle nuove clienti. -Per far ritornare la moda Parigina ai livelli del pre guerra, si utilizzò la tecnica del far girare in Europa e America una mostra di manichini di 70 cm vestite con la nuova moda parigina; tutti gli artisti di moda parteciparono e l’idea ebbe un grandissimo successo. -Dior venne assunto come modellista nella nuova Maison acquistata da Boussac da Fayol,il direttore generale con lo scopo di creare una maison innovativa nel gusto e nell’aspetto, piccola ed elitaria, capace di produrre uno stile diverso, dove lavorare seguendo le tradizioni. Si cercò di dare peso al nome di Dior, assumendo un ottimo equipe. Spostarono la sede nel centro del lusso di Parigi. Il clima di attesa che si creò fu enorme -nasce il profumo Miss Dior e l’anno dopo nasce la SARL dei profumi Christian Dior. -Dior realizzò una giacca in modello Bar che divenne il simbolo della collezione. 1947 fu l’anno dell’uscita della prima sfilata, in una sala interamente decorata da fiori e con il Miss Dior che profumava tutto. Linee pulite che sottolineavano il seno, la vita stretta, fianchi larghi, gonne allungate e allargate. Usa il corsetto. Il suo intento era stato cancellare la guerra e ripartire da capo proponendo l’opposto a quello che si era dovuto portare per necessità. Novità! Questo nuovo stile prende il nome di ‘New Look’. In breve tempo gli Americani tornarono ad acquistare Dior e a Parigi. -la seconda collezione fu un successo come la prima e si soffermò sempre sul new look. Dior voleva anche ridare all’uomo il suo primato e pensava di riuscirci accontentando le donne e la loro vanità. -il suo stile riportava la donna ad una staticità che le permetteva di ostentare la sua ricchezza, infatti molti abiti avevano bisogno di una mano per essere indossati (come in passato). Vestì tutti gli attori e le attrici di Hollywood con il suo lusso sfarzoso. -al New Look si oppose un gruppo di donne Americano secondo cui era come tornare indietro di mezzo secolo. -Dior fece un tour in Europa ed in America per promuovere il New Look e ci riuscì, infatti i grandi magazzini di lusso e l’industria di confezioni si concentrò sulla nuova linea. -in America il boom economico di fine anni quaranta avvicinò alla moda un pubblico nuovo che non voleva rinunciare alla confezione, ma voleva qualcosa di raffinato e per questo nasce un ‘pret a porter di lusso’. -si apre una casa di confezioni a New York e Boussac finanziò il tutto. Si stabilirono i canoni principali dell’alta moda con gonna lunga e lo stile della silhouette. La preparazione della sfilata era completamente gestita dallo stesso Dior che lavorava quindi anche alle locations. -Anche se il New Look era ormai finito a cause delle tantissime copiature realizzate dalle industrie di confezione, Dior non smetterà di considerare importantissime le linee del corpo femminile. Creò però oltre a questa linea, altre linee come quella ad H, ad A e ad Y. L’ alta moda stava mostrando segni di crisi e Dior aprì un dipartimento di pret a porter. -1957 la fama di Dior è al culmine, ma solo un anno dopo morirà improvvisamente. -Boussac dichiarò che la maison avrebbe continuato, e la realizzazione sarebbe stata affidata ad un equipe di 4; ma da questo momento a Dior si sarebbe associato il lavoro di Yves Saint Lauren che già nella sua prima sfilata del 1958 ottenne un successo strepitoso. Lavorò per Dior fino al 1960. LA MODA ITALIANA -nasce nel secondo dopoguerra grazie all’aiuto degli Stati Uniti. Infatti nella pianificazione degli aiuti si cercò di individuare i settori che sarebbero potuti fruttare in breve tempo. Vogue assunse il ruolo di promotore della moda italiana. -Si andava a Parigi a cercare ispirazioni, a comprare modelli e si diede spazio all’inventiva dei modisti. Per tutti gli anni cinquanta ancora l’italia si rifaceva ancora a Parigi. -all’Italia venne affidato il compito di portare alta moda ad un prezzo basso e prodotti artigianali di grande classe per la fascia alta del ready to wear. Si creeranno abiti con caratteristiche formali e allo stesso tempo funzionali dello sportswear. Ebbe molto successo. -es Pucci, zeppo di debiti aveva iniziato a disegnare e nel giro di poco tempo riuscì ad elaborare un vero stile per lo sportswear. ( fattura sartoriale, fantasia di modelli e soprattutto colore). L’insistenza di Pucci su alcuni temi e immagini divennero segni riconoscibili della sua mano e dello stile Italiano come paese del mare e dell’arte. -I Tessuti erano uno dei fattori principali per il successo della moda Italiana. Il settore tessile in Italia aveva come capo Mariotti che iniziò promuovendo sfilate a Venezia con a tema non la moda ma i tessuti. 1953 si creano accordi privilegiati tra ogni casa di moda e industrie tessili. -La promozione della moda tra Italia e America fu affidata a Giorgini. Lui nel 1951 organizzò la prima manifestazione internazionale di moda italiana a casa sua; ebbe molto successo. Dal 1952 Palazzo Pitti divenne la sede ufficiale della moda Italiana e anche questa ebbe molto successo anche con l’appoggio della stampa nazionale. -nasce la prima generazione di modelle professioniste che presto sfilarono in tv. Cinecittà fu rimessa in funzione e il sodalizio tra cinema e moda fu molto propizio. PRET A PORTER -con gli scambi culturali l’Italia e il settore moda scoprì il ready to wear e cominciò ad adottarlo. Divenne il modo per definire una produzione industriale di qualità con stili di alta moda e che poteva sostituire gli abiti fatti su misura. Negli anni sessanta il pret a porter cominciò a sfilare con etichette di alta moda per convincere la donne che il pret a porter non era inferiore all’alta moda. -l’industria Italiana fino a quel momento poco sviluppata iniziò a crescere e nel 1945 nasce l’associazione italiana di industriali di abbigliamento (AIIA). Le sfilate di Giorgini erano il mezzo di pubblicità. intanto il tenore di vita si alzava e sempre più persone potevano acquistare pret a porter italiano. Ma cresciuta troppo, agli inizi degli anni settanta si fermò in quanto cominciò a perdere di importanza l’alta moda, ormai non più seguita. (meglio il pret a porter più giovane e di avanguardia). -Max mara si servì sempre di stilisti ma mai per troppo tempo per non identificare il marchio con uno stile preciso. -gli anni sessanta crearono una svolta decisiva nei costumi e nel modo di vestire. Adozione dei blue jeans, primi stilisti di pret a porter. Accorciamento dei tessuti e nascita delle mini. 1967 nasce il movimento hippy che favorirà la moda maxi. Gli adolescenti furono gli attori principali. Gli indumenti si colorarono (novità per gli abiti maschili) e i capelli si allungarono. Gli stili si differenziarono molto e ogni boutique avrà il suo stile differente. Il modo di vestire, pretendeva di significare una scelta di appartenenza. -Londra diventa il centro internazionale dei giovani. Nasce la figura dello stilista. -1966 nasce Tves Saint Lauren, nel 1967 nasce Miss Dior, tutte vinte dal pret a porter che previene il gusto di ogni donna. Anche in italia ci si adeguò alla nuova domanda di mercato; Max Mara per esempio creò una linea specifica per i giovani aprendo boutique a Milano che sarebbe diventato poi il quadrilatero della moda. Da questo periodo si iniziarono a fare molte più sfilate di pret a porter. -Milano fu scelta come città della moda in quanto moderna e di stampo internazionale, città delle avanguardie e del design. Nel 1975 praticamente tutti gli stilisti avevano seguito l’esempio di Albini e Milano era diventata la capitale del pret a porter. -lo stilista è la figura chiave del processo di creazione. Nel 1972 fu Albini a fare da battistrada con una collezione di soli abiti e che portavano come marchio le iniziali del suo nome WA. Diventa essenziale che ogni stilista assumesse uno stile ben riconoscibile e lo perseguisse nel tempo. Albini scelse la strada del revival. -dopo la botta di modernità degli anni sessanta, dal 1967 circa arrivò una nuova ondata di ripresa del passato che veniva accostato senza problemi al moderno creando un abbigliamento eclettico che combinava a piacere i capi più diversi. -dal 1975 cominciarono a nascere nomi nuovi come Valentino, Armani e Versace e fu un periodo di grande ripresa industriale per il pret a porter italiano. -al giacca Armani fu una grande novità. Portò in passerella questo indumento formale classico. Giacca di foggia maschile ma realizzato con tessuti morbidi e femminili, proposta con leggerissime differenze tra uomo e donna. Operazione rivoluzionaria, sia maschile che femminile, adatta ad ogni occasione. -dagli anni sessanta i negozi avevano cominciato ad aprire catene monomarca in altre città e l’industria assunse un ruolo di semplice produttore ‘muto’. Armani aprì negozi con linee solo giovanili ‘Emporio Armani’. Armani e poi molti altri brand creavano a questo punto tre linee di abbigliamento: la prima linea di sperimentazione e immaginario, la seconda linea con l’obbiettivo della vendita di massa, e la terza linea solo per i giovani. -la moda Italiana ebbe successo in tutto il mondo soprattutto grazie al decentramento produttivo, caratterizzato da innumerevoli piccole aziende specifiche. -1980. Gli anni ottanta modificarono le richieste di mercato; i giovani abbandonarono le piazze per andare in discoteca. (glitter, paillettes, rayon ecc) L’attenzione di sé passò sull’attenzione del corpo e delle nudità. Intanto carriera e successo divennero le nuove parole chiave della vita e queste caratteristiche dovevano essere in qualche modo sfoggiate. La divisa dell’uomo di potere e delle donne di lusso dovevano portare sempre la marca in bella vista. Il pret a porter italiano divenne il nuovo abbigliamento dei ricchi. Anche per la donna in carriera c’era bisogno di una divisa enfatizzata. La giacca prese questo compito -Ferrè intrapprese una moda sobria, Krizia propose forme geometriche, Versace una traduzione al femminile di abiti maschili e con molta aggressività, Armani si specializzò in un abbigliamento funzionale e ediscreto. La firma divenne la chiave estetica dei nuovi consumi e il simbolo visibile del proprio potere e della propria ricchezza. Il pret a porter è diventata la moda. -le sfilate assunsero sempre più l’aspetto di show fatti per stupire il pubblico. -negli anni novanta arrivò dall’America la moda di un eleganza intellettuale, sull’imperfezione studiata e sulla ricerca di materiali poveri. In opposizione a ciò, la moda italiana scelse uno stile ‘massimalista’ co tanto lusso. Nel 1990 il luogo del confronto del lusso era di nuovo Parigi e alcuni problemi causarono una flessione della moda italiana. Tra i grandi degli anni ottanta solo Armani e Dolce e Gabbana mantennero la loro posizione internazionale sfilando a Parigi.
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