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Beethoven: Il Musicista Eroico, Appunti di Storia della musica

Biografia di Ludwig van Beethoven, dalla sua infanzia in Bonn fino alla sua affermazione a Vienna. la formazione musicale di Beethoven, i suoi incontri con Mozart e Haydn, la sua carriera a Vienna e la sua malattia. Inoltre, vengono presentate le opere più importanti del periodo giovanile di Beethoven, come la 'Sonata Patetica' e il 'Fidelio'.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 08/05/2022

samurix
samurix 🇮🇹

11 documenti

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Scarica Beethoven: Il Musicista Eroico e più Appunti in PDF di Storia della musica solo su Docsity! Classi 3 sez. A B C LEZIONE 6 Il Classicismo: Ludwig van Beethoven Nasce nel mese di dicembre del 1770 in una famiglia di musicisti nell’allora piccola cittadina tedesca di Bonn. Il padre, tenore nella cappella di corte, impartisce le prime lezioni di pianoforte e violino al giovane Ludwig che dimostra singolari attitudini musicali. Il genitore, molto severo, lo costringe ad applicarsi allo studio e lo rimprovera quando, finiti gli esercizi, lo trova a improvvisare al pianoforte brani di sua invenzione. Ludwig è un ragazzino timido, solitario e introverso, che trova nella musica il mezzo per dar voce alla sua straordinaria fantasia. La musica occupa tutta la sua giornata: egli stesso racconta a un suo allievo di esercitarsi “pazzescamente” alla tastiera per perfezionare la sua tecnica, cosa che lo porterà a diventare uno dei più grandi virtuosi del suo tempo. All’età di nove anni incontra Christian Gottlob Neefe, ottimo insegnante, che gli dà lezioni di composizione e gli fa conoscere il Clavicembalo ben temperato di Bach, che Beethoven, in pochi mesi esegue già magistralmente. Neefe si accorge subito delle capacità eccezionali del suo allievo e, a testimonianza della stima che prova per lui, nel 1782 gli lascia il suo incarico a corte di maestro di clavicembalo e direttore d’orchestra. Durante una breve visita a Vienna nel 1787 Beethoven conosce Mozart: questi, dopo averlo sentito suonare, gli predice un brillante futuro. Nel 1792 si trasferisce a Vienna, dove prende lezione da Haydn. Viene ben accolto nei palazzi dell’aristocrazia ed è molto apprezzato come pianista e come compositore. Beethoven è capace di suonare sia in modo elegante e raffinato, sia in modo vigoroso e irruente. La sua musica è sempre molto espressiva e ispirata. Si dedica soprattutto al pianoforte, strumento fondamentale per la sua maturazione artistica e sul quale sperimenta soluzioni innovative che applicherà in seguito nelle composizioni per orchestra sinfonica. Risalgono a questo periodo molte variazioni e sonate per pianoforte destinate al pubblico dei dilettanti di musica, che sono in continuo aumento e che rappresentano per il maestro una buona fonte di guadagno. Già dal 1795 le sue composizioni raggiungono un grande livello di vendite: Beethoven è il musicista viennese più conteso dagli editori. ASCOLTA: dalla Sonata op. 13 “Patetica” – 2° movimento, Adagio cantabile https://www.youtube.com/watch?v=vGq3-Fi_zQY Il termine “sonata” nel Classicismo indica generalmente una composizione per pianoforte solo o per pianoforte e un altro strumento (di solito il violino) in tre o quattro movimenti. Dedicata all’amico principe Lichnowsky, la sonata “Patetica” viene pubblicata nel 1799 ed è la composizione pianistica più importante del periodo giovanile di Beethoven. Ha un grande successo editoriale, testimoniato dal gran numero di arrangiamenti per varie formazioni da camera: ad esempio, per quartetto e quintetto d’archi, oppure per pianoforte a quattro mani. La definizione “Patetica” (che deriva dal greco e significa “commovente”) viene aggiunta dall’editore in riferimento al primo movimento, molto contrastato e drammatico. Il secondo movimento invece, l’Adagio che ti propongo, ha un carattere dolcissimo e rasserenante. La melodia iniziale ritorna più volte intervallata da episodi diversi. RISPONDI: 1. La melodia iniziale viene esposta la seconda volta: o al grave o uguale alla prima volta o all’acuto 2. Il brano è formato da: o Una sola melodia o Diversi episodi musicali 3. Quante volte appare la melodia principale? o Due o Tre o Quattro o Cinque 4. Che cosa significa il termine “Patetica” e a quale movimento fa riferimento? ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 5. Che cosa si intende per “sonata” nel Classicismo? ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… A Vienna Beethoven gode dell’ammirazione del pubblico e della protezione dell’alta aristocrazia. Principi e baroni, spesso grandi intenditori di musica, fanno a gara per ottenere la sua amicizia, ricompensandolo con doni e denaro. Fra questi personaggi, è particolarmente importante per Beethoven il principe Karl Lichnowsky, che lo ospita nel suo palazzo e lo tratta come un figlio. Il palazzo è anche un luogo di ritrovo per compositori, strumentisti, appassionati di musica e sede di concerti: molte opere di Beethoven hanno qui la loro prima esecuzione pubblica. Beethoven a Vienna è ormai un musicista affermato: le sue opere sono pubblicate in tutta Europa ed eseguite in concerto al pari della musica di Haydn e di Mozart. Ma ecco che si affacciano nere nubi all’orizzonte: nel 1796 si erano manifestati i primi segnali della tragedia personale di Beethoven, una malattia incurabile all’orecchio che gli causa dolore e la perdita progressiva dell’udito, disgrazia terribile per un musicista. Egli è costretto ad abbandonare la carriera di pianista per dedicarsi esclusivamente alla composizione. In una lettera del 1801 indirizzata a un amico, mentre gli annuncia la malattia, Beethoven scrive: “Vivo immerso nella mia musica e riesco appena a finire un pezzo che già ne inizio un altro. Al ritmo con cui compongo, produco spesso tre o quattro opere contemporaneamente”. Il destino che lo condanna alla sordità mette a dura prova il suo carattere, che ne esce rafforzato e ancora più determinato nella volontà di comporre. Nel 1802, in una lettera-testamento, conosciuta come “Testamento di Heiligenstadt”, da un sobborgo di Vienna dove il musicista soleva trascorrere molti mesi dell’anno per ritirarsi in solitudine, destinata ad essere letta dopo la sua morte perché ritrovata per caso tra le sue carte, egli descrive con parole commoventi la sua sofferenza, ma manifesta anche la volontà di combattere il destino avverso, sperando di trovare “almeno un giorno di pura gioia”. Questa concezione eroica della vita si ritrova anche nella musica di Beethoven, soprattutto nelle sinfonie. Gli studiosi parlano, a proposito della musica composta in questo periodo, di “stile eroico”. irraggiungibile, e dunque…un classico. Le prime opere sono molto simili a quelle di Mozart e soprattutto di Haydn, ma nelle ultime composizioni egli va oltre le regole della forma classica e spinge la sua ricerca verso una nuova sensibilità artistica. Il fatto di essere un libero professionista, sostenuto però economicamente da alcuni amici e mecenati, consente a Beethoven una libertà compositiva maggiore rispetto a Haydn e Mozart, che per buona parte della loro vita sono musicisti stipendiati di corte. Beethoven ha inoltre una diversa concezione della musica, che anticipa il pensiero romantico: a differenza di quanto sostenuto dagli illuministi, che non le assegnano un ruolo di primo piano, egli considera la musica superiore alle altre arti. Il fatto che attraverso la musica non si possano esprimere in modo chiaro e preciso dei contenuti non è un limite, ma un vantaggio. In questo modo il compositore può mettere nell’opera i propri sentimenti e l’ascoltatore può dare spazio alla sua immaginazione. E’ questo uno dei motivi per cui Beethoven preferisce la musica strumentale, dove non è presente il vincolo di un testo scritto; comporrà una sola opera lirica, il “Fidelio” e pochissima musica sacra. I generi principali della produzione di Beethoven sono infatti tre: la sonata per pianoforte, il quartetto d’archi e la sinfonia. Accanto a questi generi principali ne pratica altri, sempre strumentali: il concerto, l’ouverture e la musica da camera. Un’altra caratteristica originale di Beethoven è che scrive un numero molto limitato di pezzi, principalmente in base a un’ispirazione intima e personale, che richiede del tempo e non segue delle commissioni. Questa circostanza rivela una differenza fondamentale di Beethoven rispetto ai suoi predecessori: lui è tra i primi compositori a pensare che l’opera d’arte abbia un carattere individuale e sia un piccolo mondo a sé, ed è per questo motivo che Beethoven scrive “solo” nove sinfonie, nessuna delle quali è simile alle altre. Per comprendere il valore dato da Beethoven alla composizione musicale basta un aneddoto: la Missa solemnis progettata per la consacrazione a vescovo del suo mecenate, l’arciduca Rodolfo, viene conclusa con tre anni di ritardo! Quello che per secoli era stato normale, ossia scrivere un brano su commissione con una cadenza precisa, per Beethoven è un limite insopportabile alla libertà artistica. Il compositore ha bisogno di tempo (mesi, talvolta anni): il suo talento e la fortuna glielo consentono. Beethoven: il superamento del Classicismo (1818-1827) Prima di compiere i cinquant’anni, sempre più isolato nella sua sordità, Beethoven prende a sorpresa una strada completamente nuova. La musica che scrive dopo il 1815 punta su mezzi diversi rispetto alla forma- sonata del Classicismo: il contrappunto e la forma, tipica del Barocco, della fuga. La musica diventa astratta, sempre più difficile da comprendere, come se non volesse parlare agli ascoltatori del suo tempo ma anche all’umanità futura. Questo è il linguaggio delle ultime cinque sonate per pianoforte (1816-22) e degli ultimi cinque quartetti (1824-26), i generi a cui Beethoven si dedica di più negli ultimi anni della sua vita, quando realizza anche i suoi due progetti più complessi: la Missa solemnis e la Nona sinfonia. Gli schemi del Classicismo non sono più sufficienti per contenere le passioni e gli ideali che Beethoven vuole esprimere: le dimensioni delle composizioni si dilatano, l’organico orchestrale si amplia e si aggiungono nuovi strumenti. Per queste sue caratteristiche la musica di Beethoven precorre i tempi, anticipando molti elementi del linguaggio musicale romantico. ASCOLTA : L.van Beethoven: Concerto per pianoforte n. 5 in Mi bemolle magg. “L’imperatore” – Allegro https://www.youtube.com/watch?v=dXyzpvxagwA L’ultimo dei sette concerti di Beethoven, composto nel 1809, è dedicato al pianoforte ed è tanto monumentale che è stato denominato “L’imperatore” RISPONDI: - Ascolta l’attacco: che cosa, secondo te, esprime l’idea di grandezza? O – Il tema, deciso e sicuro, esposto subito dall’orchestra. O – La combinazione di accordi in forte all’orchestra, una parte quasi libera al pianoforte e solo alla fine l’entrata del tema. O – Il tema, deciso e sicuro, esposto subito dal pianoforte e poi ripreso dall’orchestra. ASCOLTA: L.van Beethoven: Ouverture in Fa min. per la tragedia Egmont https://www.youtube.com/watch?v=ChcrZX2rZ1M Il poeta tedesco Goethe aveva dedicato una tragedia al conte fiammingo Egmont che nel Cinquecento si era sacrificato per la libertà del suo popolo dagli Spagnoli. Beethoven racchiude già nell’ouverture tutto il percorso dell’opera, dall’oppressione alla lotta, all’euforia della Sinfonia della vittoria, una musica che ritornerà alla fine del dramma, quando l’eroe prima di essere giustiziato avrà una visione della libertà del suo popolo. RISPONDI: - Come si sviluppa l’ouverture nel suo insieme? O – Inizia con un tema deciso, che esprime il carattere dell’eroe e prosegue così fino alla fine. O – Inizia con un tono cupo e immobile, che resta dominante per tutto il pezzo. O – Inizia in un clima cupo, acquista a mano a mano energia drammatica e si conclude con una musica trionfale in modo maggiore.
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