Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Positivismo Pedagogico in Francia, Inghilterra e Italia: Riforme Educative del Novecento, Appunti di Storia Della Pedagogia

Una panoramica del positivismo pedagogico, un movimento filosofico che ha avuto un profondo impatto sulla pedagogia in francia, inghilterra e italia nel corso del novecento. Le idee di diversi pedagogisti, tra cui claude henry de saint-simon, auguste comte, emile durkheim, robert owen e herbert spencer, e le loro influenze sulle riforme educative in francia e inghilterra. Inoltre, il documento fornisce una dettagliata descrizione delle riforme educative italiane, in particolare quelle di giovanni gentile, e il suo ruolo come ministro della pubblica istruzione durante il fascismo. Il documento conclude con una discussione sulle implicazioni della riforma educativa italiana per la società italiana durante il ventennio fascista.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 21/02/2024

deborah-deb
deborah-deb 🇮🇹

33 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Positivismo Pedagogico in Francia, Inghilterra e Italia: Riforme Educative del Novecento e più Appunti in PDF di Storia Della Pedagogia solo su Docsity! ROSA E CAROLINA AGAZZI (1866-1951\1870-1945) LA NASCITA DELLA SCUOLA MATERNA  Contesto generale pedagogico che riguarda il rinnovamento del froebelismo  La canonizzazione di un metodo e la sua fortuna  esce da brescia e si diffonde in tutta itali e viene definito nazionale  Rosa e Carolina Agazzi provengono da Volongo (BS) ma hanno origini cremonesi.  Attitudine nei confronti dell’educazione  studiano alla scuola normale di brescia (rosa= scuola elementare, carolina= asilo infantile). Rosa sarà fondamentale perché lascerà scritti sul loro metodo didattico  1899: insegnano a Nave  Pietro Pasquali, pedagogista cremonese e direttore generale delle scuole comunali di bs e istituzioni educative per l’infanzia  ipotizza una sperimentazione per l’infanzia italiana, prende le mosse da Froebel e declinare la sua teoria sulle condizioni socio-politiche dell’italia  Le istituzioni si porranno la domanda su quale metodo sarà definito italiano  UNA RIFORMA DEL FROBELISMO  Evoluzione degli istituti per l’educazione infantile e la pedagogia è il congresso di torino del 1898 (intervenne anche la dott.ssa montessori = applicazione dell’educazione ai bambini frenastenici)  Al congresso partecipa anche rosa agazzi e presenta per la prima volta il metodo applicato a bs  Superare i limiti dell’applicazione del frobelismo e porre un accento sulla formazione delle educatrici della scuola infantile.  Annessi alle scuole normali ci sono anche i giardini dell’infanzia  Si diffonde la pedagogia positivista che da molto spazio al tirocinio  In italia c’erano sia asili aportiani (degenerati in un eccessivo scolasticismo poco spazio per il gioco e troppo per l’apprendimento) che misti (intuizioni aportiane + pedagogia frobel), asili privati, comunali, sale di custodia…  non esiste una normativa a livello nazionale (arriverà nel 1914 con l’ordinamento Credaro per asili infantili)  PROBLEMA DELLE EDUCATRICI: laiche, religiose, incolte, senza patente, senza o con ATTITUDINI  PROBLEMA DEI LOCALI: pochi splendidi, molti discreti, moltissimi disadatti e malsani  NECESSITA’ DI REIMPOSTARE I MATERIALI (x frobel erano i doni, con molti rimandi e strutturato con forme geometriche = significato importante)  Doni inseriti in una cornice pedagogica che non li rendeva passivi  Si diffonde il frobelismo e il metodo si inaridisce perché le educatrici non presentavano in modo adatto l’utilizzo dei doni, materiali che non rendevano più attivo il bambino = reimpostare i materiali nuova problematica  I bambini negli asili frobeliani erano diventati marionette = travisato il metodo di frobel L’ESPERIENZA AGAZZIANA  LA NASCITA DEL METODO PASQUALI-AGAZZI  Pietro Pasquali, pedagogista lombardo (laico e socialista) di stampo Frobeliano, lavorava sulla possibilità di applicare in Italia il metodo di Frobel ma in una maniera nuova. Egli veniva dal contesto del POSITIVISMO PEDAGOGICO, contesto laico—socialista positivista e punte di anticlericalismo.  Le sorelle agazzi applicano il metodo di Frobel nei contesti poveri e disagiati del sud italia, non ebbero la possibilità di esporre delle linee pedagogiche  Matrice pedagogica: frobelismo che perde la connotazione mistico-religiosa  filtrata dalla cultura e pedagogia positivista  Sensibilità educativa delle sorelle. L’EDUCATRICE AGAZZIANA  Attività dell’educatrice come vocazione\apostolato  esse delineano la figura dell’educatrice che deve avere una vera e propria vocazione. Sacrificarsi per l’infanzia.  Ruolo materno dell’educatrice = trasporto affettivo che una madre deve avere con i suoi bambini (anche frobel nei doni). Enfatizzano tale aspetto  Già al congresso torinese (nel quale partecipa Montessori) Rosa insiste sul discorso della preparazione delle educatrici. Raramente passava alle scuole normali.  Rosa Agazzi sottolinea come sia importante la formazione delle educatrici. Viene criticata e entra nei dibattiti accesi. Dice che la formazione dell’educatrice è importante ma ancora di più l’attitudine, la sensibilità, lo spirito che l’educatrice ha ma che deve mettere in atto quando lavora con i bambini (molti riteneva prima importante la formazione culturale). La maestra deve avere una buona preparazione culturale ma ancora più deve essere sensibile  Si confronta anche con alcune critiche, dice anche che le maestre che si formano nelle scuole normali (asilo e elementari) hanno una visione DISTORTA del bambino, perché sono “asili cittadini”, si trovano nel centro della città e sono quindi frequentate da bambini benestanti, della città, alfabetizzati, ordinati e puliti (selezionati), le maestre non riuscirebbero ad interagire con i bambini poveri  serve consapevolezza sociale  Sensibilità sociale ma non consapevolezza politica = rosa agazzi non pensa alle riforme che servirebbero, si occupa solo del buon senso pedagogico  Dice quindi che chi non capisce come si possa rinunciare al proprio io per i bambini, non può essere educatore. Vocazione + spirito di sacrificio  Fine ‘800  scarsa considerazione sociale del profilo dell’educatrice perché scarsamente retribuite (però attenzione al livello pedagogico- educativo, no ministeriale)  Pasquali sostiene che per rendere migliori le maestre d’asilo era necessario: 1. Aumentare lo stipendio. 2. La diminuzione delle ore lavorative. 3. Garanzia della conferma = stato giuridico stabile FROBELISMO MATERNO (=METODO PASQUALI- AGAZZI)  Potenziamento della dimensione materna  Della pedagogia di frobel scompare il misticismo (dimensione religiosa), scompaiono i doni e gli esercizi di vita pratica. Si recuperano e potenziano la spontaneità, la specificità e lo sviluppo naturale del bambino attraverso un’educazione attiva che lo rende protagonista della sua giornata.  Libertà importante ma questi esercizi ripetuti nel corso della giornata limitano la spontaneità.  “la parola metodo mi fa paura” cit. Rosa agazzi (frecciatina a montessori)  ogni bambino è unico, non esiste un metodo universale.  Giornate strutturate, ad ogni ora era scandita con diverse attività  Metodo = rigidità, è meccanico e scientifico  era successo così con frobel  SISTEMA dà l’idea di apertura, educazione integrale del bambino, richiamo all’ordine e attività  Apprezzato da pedagogisti del neoidealismo  Gentile e Radice 1. EDUCAZIONE IGIENICA: ogni giorno nell’asilo di mompiano i bambini devono lavarsi mani e piedi, pettinarsi allo specchio … ordine, pulizia e rispetto = abitudini di natura igienica (contesto positivista e povertà) potevano diffondersi poi nella società 2. ESERCIZI DI VITA PRATICA: proiezione verso il ruolo che bambine e bambini avranno all’interno della famiglia 3. VITA ALL’ARIA APERTA: molti esercizi di igiene vengono svolti all’aperto 4. ATTIVITA’ MAUNALI: giardinaggio (vita rurale, educazione rurale + attività del lavoro  apprezzato dal fascismo il ministro Bottai dell’educazione nazionale, definisce il metodo agazzi il metodo italiano perché si può declinare nel nostro contesto, esaltava la famiglia, il lavoro e la ruralità) FAVORITA la socialità del bambino e la cooperazione tra grandi e piccoli 5. MUSEO DELLE CIANFRUSAGLIE: raccolta di oggettini che i bambini portano con sé e che normalmente le maestre sequestrano. Rosa agazzi non voleva ferire i bambini che si sentivano mortificati per ciò, capisce che i giochini potevano portare altre attività educative: linguistiche perché i bambini descrivevano i giochi con la lingua ufficiale (anche se non correggevano la grammatica)\ e logico- matematiche perché li raggruppavano per forma, colore, utilità, numero … avvio all’insiemistica  intuizione importante. Educazione morale, educare alla verità solo se hanno fiducia nell’educatrice, educazione indiretta, orientati verso il bene. 6. EDUCAZIONE AL CANTO: praticato negli asili agazziani e anche come educazione fisica: polmoni (importanza all’igiene e sviluppo sano del corpo = corrente positivista) 7. ATTIVITA’ LINGUISTICA: importante che le educatrici parlino correttamente e che invitino i bambini a parlare = recite 8. INTRODUZIONE DEI CONTRASSEGNI: normalmente negli asili misti e aportiani c’erano i numeri, rosa riflette sul fatto che i bambini erano analfabeti. Con i disegni di oggetti e forme, i bambini riconoscevano sé stessi. 9. EDUCAZIONE RELIGIOSA: non c’è una riflessione del rapporto mistico fra dio e il bambino, anche se esse sono cattoliche. SI FONDA SULLA FRATELLANZA E RISPETTO VERSO GLI ALTRI. Sarà più tardi che si rifletterà molto fortemente gli anni successivi, da parti esterne, pedagogisti e istituzioni. - Analfabetismo al 75% - Scarsa diffusione istruzione elementare - Piano educativo nazionale  ELEMENTI RICORRENTI 1. Rivoluzione culturale in chiave scientifica e sociale  rispondere all’educazione popolare 2. Ridefinizione scientifica che rifonda l’impegno sociale e politico della pedagogia 3. I problemi del riordinamento della scuola 4. Si interessano di didattica 5. Promuovono una trasformazione in senso laico dell’educazione 6. Propongono una riforma della società affidata anche all’educazione  FONDAMENTI IDEALI - Doppio rapporto della pedagogia con la scienza e con la società - Radicale laicismo (elemento fondante della formazione del cittadino moderno anche se la religione diffondeva regole morali)  legge coppino del 1867 era scomparso dall’insegnamento quello della religione anche se poteva essere richiesto - Educazione come strumento politico (di una rivoluzione pacifica) e civile - Riflessione sul problema del metodo di insegnamento  definizione scientifica della didattica. ROBERTO ARDIGO’, 1828-1920 - Lunga vita, clero  ideali di libertà, parte politica (repubblicana-mazziniana) ma verrà sospeso  Fonda e definisce la pedagogia come “scienza dell’educazione” = cerca di emanciparla dalla filosofia nel campo in cui era sempre stata collocata  Educazione come risultato di tre momenti: EDUCAZIONE = ADDESTRAMENTO 1. Attività 2. Esercizio 3. Abitudine: + importante  Sacerdote e docente di storia della filosofia, sostiene l’autonomia della ragione da ogni autorità, l’applicazione del metodo positivo in filosofia, il concetto psicofisico dell’anima, la riduzione di tutta la realtà a natura (mondo materiale e spirituale).  Idee che non posso co-esistere in quel contesto  Scrive “la scienza dell’educazione” (pag. 264)  base scientifica ma proiezione sociale (come Dewey) METODO DIDATTICO: LA LEZIONE DI COSE  APPROCCIO NATURALISTICO  Metodo intuitivo : si insegna per mezzo dell’esperimento, grazie all’applicazione di tutti i sensi e non solo per mezzo della parola  Metodo induttivo: è il vero metodo scientifico e deve essere adottato soprattutto nelle scuole elementari: - Passare dal noto all’ignoto - Dal semplice al composto - Dal facile al difficile - IMPORTANZA DELL’ESERCIZIO: ripetere + volte la stessa procedura  Teorie che filtrano all’interno di tutto il ventennio successivo e dei suoi programmi: programmi del positivismo  Offusca la dimensione spirituale e metafisica dell’educazione ARISTIDE GABELLI, 1830-1891 PEDAGOGISTA E RUOLI IMPORTANTI NEL NORD E CENTRO ITALIA Formazione scientifica e filosofica  belluno, venezia, padova, vienna, milano Sfugge per diventare militare, prima si reca a vienna poi completa la sua formazione a milano Provveditore agli studi a roma Senatore del regno (destra liberale  conservatore illuminato, non è un rivoluzionario, difende la proprietà privata, la democrazia elitaria e la necessità di educare le masse ma il governo deve restare di pochi Membro del consiglio superiore della pubblica istruzione Ispettore centrale Estensore dei nuovi programmi per la scuola elementare, 1888  le sue teorie si possono riversare nelle scuole Importante educare le masse e il livello di alfabetizzazione Obiettivo principale del maestro: educazione morale di tipo laico  non esclude i richiami alla religione intesa in senso laico. L’obiettivo dell’educazione morale: il bambino si abitui a compiere bene liberamente, per propria convinzione Trasforma i principi del positivismo in politiche scolastiche Adeguare la società italiana postunitaria ai livelli di istruzione degli altri paesi europei Finalità dell’educazione  fondare un uomo utile Spargere ed accrescere la civiltà, svecchiando il paese e facendo nascere quell’insieme di idee, abitudini, disposizioni morali, senza di cui sarà sempre appiccicaticcia e tisica anche la libertà (difesa) Finalità della scienza in generale: rinnovare i costumi morali liberando l’uomo dalla dipendenza della religione Ruolo dell’educazione: colmare il divario tra immaturità civile delle masse e la modernità del nuovo stato Educazione aggiornata al proprio tempo, che ne colga spirito, tendenze e bisogni Superare la tradizione stantia: formare gente giovane di testa, sena dottrine fossili …. Fiduciosa nella potenza dell’ingegno e del miglioramento umano Laicismo ma senza abolire insegnamento della religione, serve per controllare le masse, ma limitato alla morale evangelica Istruzione di base per i ceti popolari Istruzione classica per i ceti agiati CONTENUTO DELL’ISTRUZIONE Contro nozionismo e formalismo Formare lo strumento testa, ovvero la capacità di giudizio autonomo e razionale, insegnare ad imparare La scuola deve insegnare a pensare. È più importante il metodo che il programma Attraverso la formazione allo spirito critico, si può emancipare l’intera società Destare la curiosità e tener viva l’attenzione partendo dalla vita e dall’educazione implicita dell’alunno  parte della realtà I programmi del 1888: dar vigore al corpo, penetrazione all’intelligenza, rettitudine all’animo  formare in modo coordinato fisico, intelletto e sentimento morale Principi dell’educazione linguistica GIOVANNI GENTILE, 1875- 1944 DOCENTE, FILOSOFO, PEDAGOGISTA E MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE - Idealismo e attualismo - Figura egemone - Primo dei ministri nominato da Mussolini, sale al governo con già la sua idea filosofica dell’istruzione - Nasce in sicilia in provincia di napoli, studi liceali e accede alla scuola normale superiore di pisa e si laurea in storia della filosofia - Rapporto stretto di confronto con Croce, ma l’amicizia termina quando Gentile si avvicina prima al nazionalismo e poi al fascismo così come con Radice - 1920 “la riforma dell’educazione”  elabora le sue idee prima che mussolini lo chiamasse - RIFORMA GENTILE, insieme di decreti che danno nuove basi alla scuola italiana che dureranno a lungo, per l’adesione fece parte del Gran consiglio fascista - Redige il manifesto degli intellettuali fascisti - Dirige l’enciclopedia italiana - Pensiero egemone nella cultura italiana durante il fascismo - Rinnova l’adesione al fascismo rsi (repubblica sociale italiana  Biggini chiamò gentile a ricoprire ruoli importanti), diventando presidente dell’accademia d’italia - Ucciso da una formazione partigiana antifascista, 1944 - IL PENSIERO FILOSOFICO-PEDAGOGICO - ATTUALISMO: muove dall’atto del pensiero, l’unica forma della realtà conoscibile è l’atto del pensiero e del pensare, autocoscienza dello spirito - Il reale viene ridotto a atto del pensiero - La vera pedagogia scientifica è quella che pensa l’educazione (l’uomo è protagonista) in termini di spirito - Vera scienza è solo filosofia - Contro le concezioni pedagogiche a base naturalistica: perché separano la teoria dalla pratica, il conoscere e il fare, perché non considerano la spiritualità , la libertà, la spontaneità della vita psichica - Pedagogia restauratrice di un ordine educativo scolastico che privilegia: autorità (maestro e allievo), tradizione e selezione. - Sommario di pedagogia come scienza filosofica, 1913-1914 - Vol. 1 sommario di pedagogia generale – teoria dell’uomo che mette al centro l’autocoscienza- educazione come formazione spirituale – protagonista è il maestro – l’educazione si fa istruzione – sviluppa la conoscenza e il carattere - Vol.2 sommario di didattica – teoria della didattica (3 tappe)  arte: elementare, scienza: media, filosofia: superiore - Temi dominanti della sua filosofia antropologica-spirituale - una precisa concezione della vita della scuola (alternativa a quella positivistica)  spirituale - obiettivo: rimuovere tutti i dualismi, tutte le opposizioni del pensiero pedagogico (religione e scienza, istruzione ed educazione, autorità e libertà dell’educatore ed educando [come in lambruschini, cooperazione]), che si risolvono nell’unità dello spirito e nella filosofia - rapporto maestro-scolaro: sintesi della vita scolastica, nel processo formativo della lezione maestro e scolaro che si unificano - limite: affermazione della centralità dell’insegnante, della sua cultura e della sua autorità (dovuta a un maggior grado di sviluppo spirituale) … limita la libertà dell’allievo - Non è la scuola del fanciullo e dei suoi bisogni (com’è in teoria), ma è la scuola del maestro e della cultura - Lezione tradizionale, della cattedra. - Riporta i saperi dell’educazione nell’alveo filosofico - Una teoria della scuola e dell’educazione come formazione spirituale - La cultura deve essere presentata al discente secondo le tappe di sviluppo della sua vita spirituale “LA RIFORMA DELL’EDUCAZIONE” 1920 Primo dopo-guerra  l’italia ottiene il trentino e il friuli venezia giulia  terre irredenti Nuova italia  ideale nazionale della scuola, i maestri devono aiutare a diffondere tale pensiero Alfabetizzare le popolazioni alloglotte = parlano un’altra lingua Centralità del sapere e della scuola per “costruire la coscienza della nuova italia” Educazione come formazione spirituale Influsso pedagogia gentiliana verso tutta la scuola italiana, orientandola verso la difesa della superiorità della cultura umanistica rispetto quella scientifica (oggi in parte superata) GIUSEPPE LOMBARDO RADICE, 1879-1938 - Siciliano, allievo e collaboratore di gentile - Docente di pedagogia a catania e poi a roma - Quando gentile diventa ministro lo chiama per aiutarlo a stendere i programmi per la scuola, che è direttore generale di istruzione elementare = 1923  stende la premessa ai programmi per le elementari - 1924, interrompe i rapporti con il fascismo, dopo il delitto matteotti, prende posizioni antifasciste e socialiste - Lezioni di didattica, 1913 - Athena fanciulla  sulla scuola serena 1925 = scuola come ambiente sereno in cui il bambino può esprimersi attraverso le sue arti e letterature, espressione attraverso il canto e il disegno - Insiste meno sullo stato etico, nazionalismo più attenuato Si spende PER IL RINNOVAMENTO DELLA DIDATTICA: Didattica come ricerca continua e problematica, ripensamento del fatto educativo: 1. Il maestro deve collaborare con il fanciullo 2. Lezione come atto creativo e comunicativo  Avocazione delle scuole elementari dai comini allo stato, ad eccezione di quelle dei comuni capoluogo di provincia e di circondario, misure per edifici scolastici e per retribuzione insegnanti.  Inizio di una politica scolastica accentrata, pianificata e rispondente all’evoluzione sociale  1933: completamento avocazione (fascistizzazione dello stato dal fascismo) - 1911: istituzione di sezioni di ginnasi superiori e licei moderni, accanto al liceo classico ci sia il liceo moderno e poi scientifico - 1914: istruzioni programmi e orari degli asili infantili e giardini d’infanzia - Asili infantili: scuole per l’infanzia col metodo aportiano (metodo misto) - Giardini d’infanzia: a indirizzo frobeliano I DECRETI DELLA RIFORMA GENTILE  Ministro pubblica istruzione governo Mussolini  “ultima riforma liberale” ISTANZE ETICO\CIVILI E FILOSOFICO PEDAGOGICHE - CONTESTO DI CAMBIAMENTI E DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE CHE RIVINGORISCE IL MOVIMENTO NAZIONALISTA - Ridare centralità alla questione dell’educazione nazionale emersa tra età giolittiana e primo dopoguerra (la mobilitazione del corpo docente nella difesa del “fronte interno”, l’esigenza di una sempre più intensa e incisiva educazione spirituale, politica, civile e sociale, la diffusione di una “religione civile” che creasse coesione nazionale, fondata sull’idea di Risorgimento = movimento che aveva unificato perché diretto dall’alto) scuola = coinvolgimento delle masse dal basso - Interpretare l’educazione come unificazione spirituale degli individui - Promuovere il rinnovamento della scuola come premessa e motore di una riforma etico-politica dello stato - Ribadire l’intima connessione tra l’idea di risorgimento e quella di educazione - Il profondo legame tra educazione e politica - Recuperare l’insegnamento di Mazzini, in particolare la concezione della nazione come unità etica - Riproporre lo spiritualismo risorgimentale come elementi della religione della nazione - Condurre a compimento il processo e le idealità del risorgimento - Schierarsi contro la laicità politico- religiosa dello stato - Scuola utile per attivarsi per la selezione e il rinnovamento culturale e morale delle èlites  importante ordine scolastico secondario soprattutto il classico GENTILE MINISTRO P.I. 1922\1924 STATO ETICO = stato educatore, depositario della verità Ideologo del fascismo = rottura con benedetto croce e con giuseppe lombardo radice Concezione gerarchica della società DECRETI della riforma gentile: 1. Ultima riforma dell’età liberale  gli storici 2. La più fascista delle riforme  mussolini Reintroduce religione cattolica nella scuola elementare (complementare triennale) = canale di scarico  scuola chiusa, terminati quegli anni non puoi andare avanti (di solito i figli delle masse) Sviluppare la disposizione alla fede portava con sé Spirito di sacrificio, entusiasmo per un ideale, riconoscimento di un’autorità assoluta, obbedienza e disciplina Rinnovando la scuola su questi principi, arrivare a rinnovare spiritualmente e moralmente il paese Reintroduzione della religione nella scuola elementare: funzionale alla costruzione del consenso al fascismo (sta porgendo le basi del fascismo, sta cercando il consenso dei cattolici, quindi la religione a scuola è un mezzo per avere il consenso) Liceo femminile: scuola dove si dispensa una cultura per “signorine” si insegnava un po' tutto ma che dirottassero le ragazze per evitare la scuola magistrale, perché aumentavano le maestre e per evitare la disoccupazione. Non si aveva accesso all’università. SOLO PER DONNE DELLA BORGHESIA Scuola normale triennale = istituto quinquennale Vera democrazia è l’aristocrazia Esaltazione istruzione superiore classica (formazione classi dirigenti attraverso accesso a tutte le facoltà) Scuola selettiva (introdotto l’esame di stato + commissione esterna) Ridurre popolazione scolastica x mantenerla controllata Riforma scolastica e ordine sociale: evitare che le masse arrivino all’università e non arrivare alla democratizzazione dello stato Canali di scarico = scuole commerciali, industriali e agrarie senza sbocco universitario RISPETTO DELLA LEGGE- ORDINE- DISCIPLINA- OBBEDIENZA ALL’AUTORITA’ DELLO STATO Riforma scuola elementare Regio decreto 1923  Introduce 3 gradi: preparatorio 3 anni (scuola dell’infanzia) – inferiore 3 anni – superiore 2 anni (4°\ 5°) + classi integrative sino all’ 8°  Introdotta la religione cattolica  Componente pedagogica: disciplina + importante filosofia ma non può essere proposta ai bambini, ma può essere proposta la religione (filosofia inferior) che prepara la mente al ragionamento astratto EDUCAZIONE, SCUOLA E FASCISMO 1922-1945  Ventennio fascista (ripassa sul libro di storia) - Benito Mussolini 1883\1945  inizialmente socialista, diplomato maestro e carriera da giornalista. Fonda un movimento che rispecchia i bisogni di quel periodo storico - 1919: fasci di combattimento  problemi degli uomini che tornano distrutti dalla guerra - 1921: PNF - 1922: marcia su roma, evento propagandistico che spinse i fascisti a marciare su roma, evento al quale il re vittorio emanuele III chiamò al governo Mussolini - 1924: delitto matteotti - 1925: inizio dittatura, poi stato totalitario  si notano le spaccature e contraddizioni , emerge la coscienza degli intellettuali - 1929: patti lateranensi (importante perché colma la frattura tra stato e chiesa): trattato, concordato e convenzione finanziaria - 1935: campagna d’etiopia, uno degli ultimi stati africani rimasto libero e non ancora conquistato (stato libero e di religione prevalentemente cristiana)  dopo la conquista Re vittorio emanuele diventa imperatore  si diffonde il razzismo in Italia (libri e giornali e scuola diventano i maggiori canali) - 1938: legislazione razziale antiebraica - 1940: ingresso II guerra mondiale a fianco della germania nazista  invade la francia - 1943: destituzione Mussolini da parte del gran consiglio - Settembre ‘43\ aprile ’45: repubblica sociale italiana (capeggiata da mussolini dopo la sua caduta) – regno d’italia. Resistenza + guerre civili - 25 aprile 1945:data di insurrezione generale antifascista – liberazione- fine della guerra e fine del fascismo  Regime totalitario e sua natura pedagogica:  Dittatore (duce, condottiero e guida) del popolo  Partito unico (partito nazionale fascista: “grande pedagogo”) = vuole raggiungere un livello di adesione  Totalitarismo vuole adesione intima  Tentativo di impadronirsi delle coscienze  Fascismo come religione politica (inni…) per impadronirsi delle coscienze fondato sull’istruzione e l’educazione  Natura intrinsecamente pedagogica  Chi non è fascista è fuori dallo stato  Fascistizzazione degli italiani  Creazione dell’uomo nuovo = fascistizzazione dell’uomo, incarnato in mussolini  SFORZO PEDAGOGICO DEL TOTALITARISMO EDUCATORE Utilizza tutti i mezzi a disposizione: stampa, editoria, cinematografia, arte Leve principali = 1. Scolastica = fascistizzazione della scuola 2. Extra-scolastica = organizzazioni giovanili del pnf (parascolastiche e pre militari) Tentativo di imporre la camicia nera a tutti gli italiani e italiane TAPPE DELLA FASCISTIZZAZIONE DELLA SCUOLA  1923: riforma ministro Giovanni Gentile (poi sottoposta alla “politica dei ritocchi”): autoritarismo e centralizzazione a scapito del rapporto libero e creativo tra docente e allievo (Radice)  1926: ONB = OPERA NAZIONALE BALILLA  1929: libro unico di Stato = libro di lettura per scuola elementare stampato dall’istituto poligrafico dello stato, raggiunge tutti i bambini e bambine. È l’unico libro utilizzato  Cambia la denominazione in ministero dell’educazione nazionale (mussolini: doveva sottolineare il diritto e il dovere di educare il popolo) = obiettivo principale è educare  Fondare la scuola fascista e mettere le radici nelle nuove generazioni  1937: GLI = GIOVENTU’ ITALIANA DEL LITTORIO  il segretario del partito nazionale fascista gestisce l’associazionismo pre-militare\politico e parascolastico  1938: LEGISLAZIONE RAZZIALE (firmata da ministro Giuseppe Bottai) in ogni scuola italiana  1933: carta della scuola (ministro Giuseppe Bottai), 29 dichiarazioni che si pone dopo la riforma gentile  l’obiettivo è rendere definitivamente fascistizzata e politicizzata la scuola  Utilizzare lo spazio e il tempo scolastici per la costruzione dello stato totalitario  Incoraggiare la frequenza scolastica per realizzare il programma di pedagogia politica fascista (scuola centralizzata e politicizzata)  Concentrarsi sull’ordine elementare: facile inculcare informazioni ai bambini, perpetrare la propaganda durante gli anni ONB- LEGGE 3 APRILE 1926  Il nome Balilla (dal 700, 800: inno di mameli “i bimbi d’italia si chiama balilla”, 900”: giovan battista perasso il primo bambino che avvio l’insurrezione genovese contro gli austriaci, è un bambino eroico (matrice patriottica = matrice fascista)  Simbolo per la costruzione di una nuova identità nazionale (nuovi simboli come il fascio littorio simbolo di unità e forza)  OPERA NAZIONALE BALILLA: organizzazione a carattere paramilitare per l’educazione fisica e morale della gioventù = vera opera educativa  Consegna di mussolini: “libro e moschetto fascista perfetto” (ideologia e militarizzazione)  Alle dipendenze del ministero dell’educazione nazionale  Ricerca MONOPOLIO educativo della gioventù  Campeggi (=campi dux): divide, impostazione attivista all’interno di un’ideologia politica  accampamenti per giochi sportivi che avevano la concezione di sviluppare l’indole militare  Ballilismo: attivismo fascista  Soppressione scoutismo, erano simili perché promuovevano attività all’aria aperta ma dopo le frizioni, l’unica associazione sarà la chiesa cattolica che deve occuparsi solo di questioni religiose pastorali  1931: scontri con la chiesa cattoliche che difende organizzazioni giovanili cattoliche: azione cattolica STRUTTURA: dopo un primo periodo sperimentale, l’ONB venne stabilmente suddivisa per età e sesso in vari corpi: *non studiarli* - Corpi maschili: - Figli della lupa, 6\8 anni - Balilla 8\12 - Balilla moschettieri - Avanguardisti 16 - Avanguardisti moschettieri 18 - Corpi femminili: - Figlie della lupa - Piccole italiane - Giovani italiane - Esterni all’ ONB vi erano i movimenti di età superiore: fasci giovanili di combattimento e giovani fasciste 18\22 anni - Gruppi universitari fascisti (GUF): studenti universitari e delle scuole superiori - Manifesto programmato = dovevano seguire decreti attuativi - Resta inattuato per scoppio II guerra - Sintesi della fascistizzazione della scuola - Stretta collaborazione tra scuola e partito, soprattutto con organizzazioni giovanili del partito - Aspetti ideologici e organizzativi - Totalitarismo educativo perfetto = sancisce la subordinazione della scuola alla politica (le età coincidono) - Obbligo 4-14 anni - Servizio scolastico = servizio militare - Studio come preparazione alla vita politica e guerriera = storia, geografia, matematica, materie che richiamano al fascismo esaltandolo - Orizzonte delle guerra come asse di tutti gli aspetti della vita, anche scolastica - Studio\ educazione fisica e militare\ lavoro\ coscienza politica-corporativa\ visione di guerra LA SCUOLA ELEMENTARE DURANTE IL MINISTERO BIGGINI NEI CONFINI DELLA RSI - Caduta di Mussolini  dal 25 luglio 1943 al 25 aprile 1945 armistizio, l’italia non è più alleata con la germania ma con l’america. BADOGLIO MINISTRO NUOVO - Periodo di grande confusione - La resistenza antifascista: guerra civile, guerra di liberazione dall’occupazione tedesca(patriottica), guerra di classe contro le strutture brghesi, guerra di civiltà con la componente cattolica = una guerra con il dilagare del nazi-fascismo - 23 settembre: la repubblica sociale italiana RSI (governo\ stato illegittimo ma legiferante, anche in materia scolastica) = scuola ruolo importante nella repubblica sociale italiana - Confini mobili = comprende 66 province inclusa ROMA - Zone di operazioni = prealpi, zone occupate da governatori nominati da Hitler: - Franz Hofer (Trento) - Friedrich Rainer (Friuli) - Gli ALLEATI OCCUPANTI: due italie e due scuole - I partigiani cercano di aiutare la scuola e l’educazione perché c’è una consapevolezza graduale di quanto il fascismo avesse diseducato ai valori democratici e alla convivenza civile = ricostruire la società su basi democratiche grazie alla scuola - Si pone il problema di ricostruire la scuola su nuove basi, rendere la scuola meno centralizzata LA MORALITA’ DELLA SCELTA ANTIFASCISTA E LA DIMENSIONE EDUCATIVA DELLA SCELTA  Claudio Pavone, una guerra civile, saggio storico sulla moralità della resistenza  La scelta resistenziale matura come un atto di disobbedienza contro il potere illegale e illegittimo del fascismo rinato, nell’autunno del 1943 con la repubblica sociale italianale  Le motivazioni che conducono alla scelta sono certo variegate e si iscrivono in un clima di entusiasmo morale, radicato nella percezione di poter finalmente agire per cambiare in meglio la società  Formazione e auto-formazione MINISTRO CARLO ALBERTO BIGGINI - Giurista di formazione gentiliana, costituzionalista, docente universitario, rettore dell’università di pisa - Fascista tardivo, fedelissimo di benito mussolini, moderato nella rsi - Ultimo ministro educazione nazionale del fascismo monarchico (sostituisce bottai) - Unico ministro EN del fascismo repubblicano - Padova nuova sede ministero: amministrazione centrale e amministrazione periferica POLITICA SCOLASTICA DI GUERRA E DI TRANSIZIONE 1. Ridurre all’essenziale e semplificare i programmi del 1934 2. Obiettivi per cicli (scuola materna – scuola elementare – scuola del lavoro (4\5 elementare) 3. Continuità didattica: anno nuovo e direttive immutate (ruralità, lavoro nella scuola, scuola all’aperto) 4. Fine del testo unico 5. Sospensione giuramento per insegnanti 6. Si attenua la sovrapposizione scuola- politica (perché c’è l’obiettivo di riconquistare il consenso degli italiani) 7. Educare agli ideali dello stato (religione, patria, famiglia: recupero risorgimento cit. GENTILE) 8. Rilancio ONB (carattere avanguardistico, adesione volontaria e limitata: materiali, refezione) BIGGINI RELAZIONE AL DUCE SULL’ANNO SCOLASTICO 1943\44 - Fascismo repubblicano - Leggi le slide  la guerra partigiana è attiva, rende difficile il funzionamento delle scuole perch+ i fascisti non possono penetrarvi REPUBBLICA DELLA CARNIA LIBERA - Coinvolse 90mila abitanti da settembre a ottobre del 44 - Viene nominato un ispettore dell’istruzione per procedere con la EPURAZIONE del corpo docenti, estromettere gli insegnanti fascisti e stabilire il primo giorno - Si cerca di trovare personale adatto, anche se viene prevista la riapertura al 15 ottobre ma la carnia venne riconquistata in modo violento dalle truppe fasciste - Ma c’era già la consapevolezza che il sistema di educazione fascista dovesse essere riformato su nuove basi SCUOLA IN GUERRA: tra eccezionalità e normalità  Scuola al fronte: 43\45 suolo nazionale terreno di battaglia, scuola attiva nella propaganda bellica  Edifici requisiti e occupati (truppe, enti e ministeri, sfollati), distrutti (bombardamenti)  Lezioni a turni e con orari ridotti anche solo un’ora di lezione pur di garantire continuità  Penuria carta e combustibile, nelle città senza vetri  43\44: da novembre a maggio  Estate 44: introdotta assistenza didattica estiva (nessi Grande Guerra)  i maestri avevano due settimane di ferie = + lezioni di recupero + gite + passeggiate. Grande adesione sia dai maestri che dalle famiglie  A.s. 44\45: inizio “a singhiozzo” ovunque, lezioni solo tra maggio e luglio nelle provincie a ridosso della linea gotica = nuovo fronte. Dopo il 25 aprile del 45, la guerra è finita, grazie agli ufficianti anglo-americani in contatto con gli antifascisti si cerca di concludere l’anno con due mesi aggiuntivi di scuola  La preoccupazione per i programmi: normalità nell’’eccezionalità (“la legge bronzea della maestra: mai trascurare lo svolgimento del programma. E mai trascurare l’amore per i bambini”) + amore pedagogico MAESTRE E MAESTRI  Elementi di continuità: le rivendicazioni salariali e lo stato giuridico  Il ministro CAB: serietà e preparazione del maestro (gli insegnanti fanno la scuola), punto di riferimento morale nel caos  Coscrizione dei maestri  Relazione provveditori al ministro: a. Un gruppetto di insegnanti animoso e fervente segue con passione le idealità e le direttive della repubblica sociale italiana b. Un gruppetto di insegnanti sente forse di più i sentimenti di parte che quello di patria ed è decisamente ostile, anche se nella scuola non mostra tali segni c. La grande maggioranza è costituita da persone disorientate, che soprattutto per timore o per antipatie personali locali, non si decide francamente a prendere posizione. È una massa che sente la patria e le sue angustie e ne auspica la pronta rinascita, che nella scuola fa buona opera di italianità ma che non sa decidersi, è disorientata dai tragici avvenimenti del recente passato, è demoralizzata  Esperienze di scuola in casa: il maestro non esita a radunare persone a sé, nella propria casa  Maestra di Gargnano (aderisce al nazi-fascismo)  Maestra Stella Vecchio (milita nella resistenza al nazi-fascismo)  Presenza maschile ridotta perché era al fronte, quindi incrementano le maestre BAMBINI E BAMBINE  Infanzia e vittime propaganda (opuscoli nelle scuole, fiabe di propaganda)  Infanzia e vittime violenza (bambini ebrei deportati, stragi nazi-fasciste 1944, scuola gorla)  Frequenza scolastica (lavoro minorile-anno scolastico stagionale, accudimento fratelli minori, povertà, malattie e freddo)  Classi sovraffollate (50\60 bambini), eterogenee (anche 14\15enni)  Società rurale, i bambini lavorano ancora, i bambini cercano di frequentare le lezioni  X laura bianchi l’unico argine per evitare che il fascismo riemerga è l’educazione SOMMARIO I BAMBINI DI SALO’ - EDUCAZIONE E SCUOLA ULTIMA FASE DEL FASCISMO “REPUBBLICANO”, SI SVILUPPA NELL’ARIA CENTRO-SETTENTRIONALE 1943 liberazione dal fascismo e antisemitismo  Parte introduttiva: spiega come e perché è nato il libro + fonti (snodi storiografici e questioni archivistiche, non si trovavano i documenti perché dal Padova a Roma, importanti anche per i processi di epurazione)  Capitolo 1: prgf1C.A Biggini (devoto a mussolini e ammiratore di gentile) al ministero dell’educazione nazionale nel Rsi dal regime fascista al governo di salò = governo illegittimo che emana leggi in ambito scolastico-educativo *leggi solo*  Prgf2 nella Rsi “apostolo della funzione nazionale del fascismo” … non si può riproporre agli italiani un nuovo governo fascista, nuova fase con una politica che mira a mantenere moderati gli animi (nuovi crimini e violenze come la banda carità nel padovano), Biggini ebbe un rapporto con il leader antifascista locale e nazionale che è lavora all’università ma la stima dura poco  Prgf3 strategie di conciliazione: contatti con il fronte antifascista e con la chiesa cattolica   presentato un progetto di costituzione italiana da Biggini su comando di Mussolini  Prgf4 governo della scuola nella Rsi e il giuramento di fedeltà: i rapporti con l’ala intransigente\filo- nazista (fine del fascismo non coincideva con la fine della guerra)  Prgf5  da roma a padova: amministrazione centrale e periferica  Capitolo 2, il sistema educativo fascista alla ricerca di una nuova identità: tra educazione fascista ed educazione nazionale  Prgf1 nuove direttive, semplificare e ridurre all’essenziale = adeguare la scuola alla nuova realtà politico-istituzionale ESPLICITA (guerra, territori occupati, bombardamenti…). Maestri coinvolti nella nuova politica educativa di adattamento piuttosto che riforma  Prgf2 quale politica per la scuola elementare? Tra educazione fascista ed educazione nazionale = programmi sintetici, ridotti. Chiede agli insegnanti di lavorare x cicli e obiettivi finali: mantiene la scuola materna come grado preparatorio 2 anni, scuola vera 3 anni, scuola del lavoro 2 anni e scuola artigianale 3 anni. 1°2°3°4°5°6°7°8°. I docenti faticano ad accettare e si pongono delle domande riguardano le circolari che arrivavano. La rsi è stato un governo illegittimo che legittimava soprusi e cattiverie ma è stato legiferante, ha emanato normative in ambito educativo  *difficile far accettare il fatto che i programmi non hanno più riferimenti espliciti al fascismo= strategia di sopravvivenza della repubblica sociale italiana*  POLITICA EDUCATIVA FASCISTA MA ANCHE NAZIONALE (ma con graduale modifica dei termini)  Esaltazione della patria, il ministro ha emanato una circolare in tutta italia sul nuovo fascismo della rsi di Salò – fede nella religione- esaltazione del risorgimento e ideali tipici dell’educazione nazionale = servire lo stato. Scuola = avanguardia educativa dello stato  Prgf3 la scuola sul fronte interno: un nuovo panthon per il calendario fascista repubblicano (non ci sarà più il ricordo del RE, si festeggia il 23 marzo dei fasci di governo e la giornata del mutilato 29 aprile 44, ai bambini\e viene commissionato un tema sulla traccia di un detto di mussolini, il morire per la patria, riferimento alla aristocrazia)  Prgf4 la socializzazione della scuola elementare, tra direttive pedagogiche (riprese dall’impianto educativo del governo e Bottai) e propaganda politica (educazione all’aperto [spiegare le materie attraverso la natura], ruralità l’attaccamento alla terra e centralità del lavoro [in classe venivano svolte attività di rilegatura]), quindi le scuole adattano il loro ambiente alle richieste del governo  Prgf5 la fine de facto del libro unico di stato (introdotto nel 1930\31 durante il fascismo monarchico)  abolito nel ’43 dal governo Badoglio, pare si possano utilizzare Cuore e Pinocchio come libri. Grande attivismo per nuovi libri  “centrismo scolastico”  Fedeltà al magistero pacelliano  Democrazia su fondamenta cristiane  Principi cardini  Non c’è vera democrazia senza scuola = fondamentale costruire su nuove basi la scuola per rifondare la società  Intento etico-politico post-fascista = superamento delle opposizioni e guerra civile fra italiani fascisti e non, finalizzato alla ripresa scolastica ma servono dei compromessi necessari: = processo di epurazione e in caso avessero aderito al fascismo vengono radiati e quindi licenziati, ci saranno delle assoluzioni per arrivare ad una pacificazione nazionale = fascismo carsico : di fatto molte persone che avevano creduto nel fascismo dopo qualche anno di licenziamento ritornano ai loro lavori (caso Padellaro perché poi torna ad essere direttore generale dell’istruzione popolare)  Recupero personale burocratico  chiede un atto fedele alla democrazia  Recupero personale insegnante  Ripresa scolastica SCUOLA POPOLARE  Gonella avvia un’iniziativa di scuola popolare, educare il popolo e chi non ne aveva opportunità  Definizione: esperimento a roma ma poi estesa, ingente presenza di maestri disoccupati: scuola a servizio del popolo, vuole assistere i ragazzi e adulti che non hanno avuto una formazione completa (oggi è il life live learning)  Lotta all’analfabetismo – assistenza sociale- recupero scuola obbligo – orientamento-integrazione culturale  Disoccupazione magistrale  DLegge dicembre 1947  Corsi di tipo A – B – C a seconda del livello di linguaggio e scrittura  Istruzione e PARTECIPAZIONE  Offrire a tutti i cittadini gli strumenti minimi per esercitare la propria sovranità  1947\1957  Incisiva, coinvolse 4 mln di studenti = riduzione analfabetismo + effetti complessivamente positivi (Manzi aderisce alla scuola popolare ma televisiva per cui insegna attraverso un canale rai) EDUCAZIONE POPOLARE + PEDAGOGIA DELLA PAROLA DI DON LORENZO MILANI (1923-1967)  Nasce a firenze, famiglia dell’alta-borghesia, famiglia laica e madre di origine ebraica (non ha una formazione religiosa anche per via delle leggi razziali), ambiente di cultura e manifesta interessa per l’arte, manifesta la vocazione ed entra in seminario (fede religiosa + voler spogliarsi della sua ricchezza)  Slogan I CARE formula che si oppone all’egoismo fascista, proiezione sociale  Esperienza educativa innestata sulla povertà  contatto con il mondo giovanile e povertà materiali e civili, come un sacerdote inizia ad interessarsi di scuola e istruzione diventando maestro di scuola popolare? Quando diventa viceparroco nel ’47 a san donato di Calenzano entra in contatto con ragazzi che frequentano l’oratorio e si rende conto che questi non hanno una cultura religiosa (analfabetismo religioso, si chiede perché vi sia così ignoranza religiosa per cui è necessario attivare forme di istruzione povere) perché non avevano preparazione  Esperienza di missionarietà  da prospettiva pastorale a insegnamento per poter trasmettere i contenuti religiosi. l’evangelizzazione per attuarsi richiede l’istruzione  Rinnovamento pastorale radicamento dell’analfabetismo religioso nelle lacune dell’istruzione degli adulti  istruzione  educazione alla solidarietà  riscatto sociale  lotta sociale  Educazione e scuola da lui definiti un OTTAVO SACRAMENTO  Fiducia nell’educazione popolare  Sfondo: esperienza e dibattito sulla scuola popolare in itali  Radici e premesse della “pedagogia della parola”  San Donato Calenzano: Scuola paterna in cui il maestro si pone come padre e pastore, rivolto verso i giovani (come Don Bosco) + scuola attiva, il docente imparare dall’allievo e si adegua alla sua storia ma si fa sempre rispettare ed illumina i suoi allievi  MA lui sacerdote ma la scuola è laica quindi fisicamente viene tolto il crocifisso anche se la scuola è fondata su criteri cristiani (i comunisti vengono scomunicati dalla chiesa). Lui decide di togliere il crocifisso perché vuole che in quelle aule dove c’è la possibilità di crescita personale, sia aperta a tutti i ragazzi indipendentemente dalla credenza, il suo obiettivo finale è che attraverso la cultura si possa accedere ai contenuti religiosi. L’atto deve essere inteso come atto cattolico, inclusivo ( a-confessionalità strumentale, attraverso ciò si “distaccano” dai partiti)  Scuola non confessionale + ricreazione (spazio di divertimento fine a se stesso, lui è contro perché pensa che abbiano perso già tempo per cui bisogna sfruttarlo per aiutare la loro formazione, quindi durante la ricreazione si guardano film, recite, gite… svago+ educazione) + mondo operaio BARBIANA, 1954  Dare la parola ai poveri = consentire ai poveri di avere i loro diritti (anche se l’italia stava diventando democratica c’erano ancora poche tutele)  Scuola fondata sull’amore totale per gli allievi, l’apprezzamento e il bene. Ma fondato sulla carità evangelica  Scuola non dogmatica = le verità non sono imposte dall’alto – no adultismo e nozionismo  Scuola aconfessionale (come a Calezano perché è aperta a tutti)  Scuola laica, materie umanistiche come quella di lingua italiana (con i suoi bambini prende le leggi e le decodifica con essi, sminuzza la lingua italiana per consentire a tutti di capire\\ leggono il giornale)  Fondata su senso di “dovere pastorale”: elevare il popolo attraverso l’istruzione e l’educazione x garantire anche l’accesso ai gradi più alti (importanza dei sindacati che aiutavano la rivendicazione dei diritti)  Si sposta dalla realtà sub-urbana a quella contadina di Barbiana sulle montagne del Mugello perché ha difficoltà con la curia e il vescovo Florit con il quale ha dei dissensi perché interpretava in maniera autonoma il suo essere sacerdote e il rapporto con i giovani  Tipi di scuole: 1- Scuola popolare serale (14-29) 2- Scuola pomeridiana post-elementare, recupererà i bambini che dopo le elementari avranno fatiche o saranno bocciati a causa della loro estrazione sociale  Educare al senso critico, alla responsabilità, alla cittadinanza (educazione etico-civile)  Precoce intuizione del vero nemico del cristianesimo oltre il comunismo: consumismo (spendere al di là delle necessità), edonismo (soddisfacimento del piacere in cima dell’esistenza propria), materialismo, utilitarismo e conformismo LETTERA A UNA PROFESSORESSA, 1967  Non bocciare  A quelli che sembrano “cretini” dare la scuola a tempo pieno  Agli svogliati dare uno scopo  Indirizzata a una ipotetica professoressa di scuola media che è rimasta a lavorare con un metodo “non aggiornato” ma vuole rivolgersi ai genitori: un invito a organizzarsi (1962, la scuola media diventa per tutti in grado di formare, scuola obbligatoria e gratuita, ora accesso a tutti ma è necessario un nuovo metodo). Le insegnanti non cambiano il loro approccio pedagogico anche se è cambiata la corposità degli alunni, usano ancora i mezzi di selezione come la bocciatura ma ciò sancisce una differenziazione sociale  Libro provocatorio, denuncia il classismo nella categoria dei docenti  Aveva avviato numerose corrispondenze con i funzionari del ministero, libro scritto con i suoi alunni  Libro di denuncia della situazione classista in cui versava la scuola media dopo la legge del 1962 PERSONALISMO PEDAGOGICO JAQUES MARITAIN (1882-1973)  Visione cristiana della società  Filosofo, pedagogista e Grande educatore di intere generazioni, di giovani, in francia\ europa ma anche stati uniti  tiene numerose conferenze e attraverso libri che hanno segnato la formazione di migliaia di giovani aiutandoli a comprendere cosa era veramente il fascismo e il nazismo  Vissuto prima – durante e dopo le guerre e totalitarismi  Messaggio diretto alle elite del mondo cattolico che accedevano agli studi universitari ma grazie a Paolo 6 che guidava la FUCI negli anni ’30, le sue opere di umanesimo integrale filtrano nella cultura autartica (ciò che veniva dall’esterno era rifiutato) fascista. Vengono filtrate le nuove idee di democrazia, solidarietà = elite disponibili ad un futuro libero dai totalitarismi  Nasce a parigi, famiglia protestante ma anche colta che proviene dal ramo materno e la sua famiglia è rappresentativa dell’elite francese = famiglia nota  Si appassiona al socialismo perché intravede la possibilità che possa portare le masse alla felicità, emancipazione delle masse  Studi filosofici alla Sorbona e qui incontra la compagna di origini ebree russe, confronto intellettuale + fidanzamento (nell’ateneo improntato al positivismo impediscono loro di avere una risposta concreta)  poi incontrano alcuni esponenti del mondo letterario e politico francese (leon Bluaeu scrittore ispirato al cattolicesimo e critico al mondo borghese = maturano la conversione al cattolicesimo, Blueau diventerà loro padrino)  Casa sua diventa luogo d’incontro di filosofi e letterati, aperti al dialogo e tanti intellettuali  Riflettono sul dramma del bivio dell’europa siccome tra pochi anni inizierà la 2° guerra mondiale, la guerra d’etiopia viene osservata da loro come l’incipit di un nuovo conflitto. Maritain firma pubblicamente il manifesto contro l’invasione dell’etiopia (stato cristiano e ancora non conquistato)  Si trasferiscono in america perché con la 2° guerra mondiale, le leggi razziali, diventa rischioso per la moglie e la cognata restare in europa. Si trasferiscono negli stati uniti e la loro dimora diventa un punto di riferimento per gli altri  Durante l’ultima fase sostiene attraverso dei radio-messaggi la resistenza francese contro il governo collaborazionista e i nazzisti tedeschi  Viene incaricato come ambasciatore di francia presso lo stato vaticano  Muore la moglie e si ritira a tolosa nella comunità religiosa e continua la sua opera come filosofo e pedagogista UMANESIMO INTEGRALE, 1936  Tutte le dimensioni dell’uomo (uomo naturale e spirituale) unite  Crisi dell’europa tra le due guerre 1° capitolo: la tragedia dell’umanesimo 2° capitolo: nuovo umanesimo (uomo che si apre al mondo e a dio, uomo integrale) = uomo aperto alla società e all’altro  idea di società democratica 3°-4° capitolo: nuova cristianità\ società cristiana (pluralismo, libertà, comunità fraterna, impegno sociale, solidarietà)  Fonda un ideale di formazione basato sul concetto di persona (diritti e doveri, libertà e responsabilità) L’EDUCAZIONE AL BIVIO, 1943  Scritto durante l’esilio americano, educazione vista come direzione dell’agire umano  Europa: perversione mentale = degenerazione, educazione alla morte di giovani e bambini  Totalitarismi come religioni pagane  Bivio: guerra vs pace – umanesimo vs tecnica come costruzione di armi e nuove tecniche di distruzione di massa (emarginando così la sensibilità umana)  Crisi di civiltà  no regole, no democrazia, no rispetto, no società  Lineamenti di un nuovo sistema educativo per la convivenza democratica e la formazione etico-civile del cittadino  Sviluppare le capacità di pensare e di giudizio personale  Fine dell’educazione (leggi pag. 444)  non è solo trasmettere usi e costumi ma anche altro, l’educazione è un’arte. L’educazione x lui deve partire da una domanda di carattere filosofico\antropologico: cos’è l’uomo?  Regole per educare (leggi pag. 446)  Famiglia, scuola, chiesa e stato  Educazione integrale  Educazione sociale  Lavoro manuale sintesi di mani e mente = homo sapiens + homo faber. No separazione dei saperi, ma il fare e pensare sono integrati  Con l’educazione si raggiunge la pienezza personale e sociale, perciò diventa FORMAZIONE ALLA VITA DEMOCRATICA.  Contro il nozionismo come pratica didattica perché l’insegnamento deve portare alla liberazione dello spirito dell’uomo
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved