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Filangeri: L'Istruzione Pubblica - Dalle Classi di Istruzione a quella Unica, Appunti di Storia Della Pedagogia

Sui concetti di educazione pubblica e privata secondo giambattista filangeri. Egli distingue tra classe dirigente e popolo, proponendo un modello di istruzione pubblica per formare il popolo e garantire una pace sociale. Filangeri si distingue da condorcet, sostenendo che l'educazione deve coltivare l'uomo invece che punire il male. L'autore propone l'importanza dell'educazione fisica, morale e scientifica in base alla classe sociale e la necessità di uniformità per formare il carattere. Il documento include anche la differenza tra educazione domestica e pubblica.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 09/04/2019

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Scarica Filangeri: L'Istruzione Pubblica - Dalle Classi di Istruzione a quella Unica e più Appunti in PDF di Storia Della Pedagogia solo su Docsity! Il libro di Filangieri è stato scritto negli anni 70 del 700. Non è un libro pedagogico o un libro dedicato completamente all’educazione. Semplicemente è un testo giuridico in cui si afferma come dovrebbe essere la legislazione in uno stato ideale. E’ un libro composto in volumi e quello che siamo andati a leggere noi è il quarto. Chi è Filangeli? Egli è un riformatore, uomo di corte di Ferdinando di Borbone. Vive durante l’assolutismo monarchico e di conseguenza si propone di attenuare i vizi che quel sistema monarchico ha fatto nascere, attraverso l’uso della ragione e del sapere. Filangeli vive in un contesto diverso da quello di Condorcet. Mentre quest’ultimo si trova in piena rivoluzione, agendo quindi su un terreno in ebollizione di più facile cambiamento, non si può dire la stessa cosa di Condorcet. Con quest’ultimo siamo in piena rivoluzione e dunque di base ci sono già dei possibili cambiamenti che avrebbero ribaltati lo status quo. Dunque Condorcet lavora su un terreno vergine in cui è più semplice applicare ciò che aveva proposto; Non si può dire la stessa cosa di Filangeri, che si trova in un contesto in cui il dibattito dell’Illuminismo si stava facendo sentire e in Europa non c’era stata nessuna esplosione politica, vi erano semplicemente dei piccoli movimenti. Mentre Condorcet parla di istruzione universale e pensa che il popolo si costruisce la conoscenza dal passo, Filangeri parla di istruzione di prima e di seconda classe. Per lui bisognava portare avanti solo coloro che avevano talento (Condorcet invece era dell’idea che tutti dovevano essere istruiti, indipendentemente dal lavoro manuale a cui si era destinati). Filangeri ha infatti in mente un’idea di classe dirigente illuminata che duca, che si occupa della cura dell’educazione del popolo, in vista di un futuro in cui il popolo si potrà auto-determinare. Nell’introduzione, Filangeri dimostra a pieno la sua differenza con Condorcet. Mentre quest’ultimo era breve e conciso, non si potrà dire la stessa cosa di F. egli inizia con un’allegoria di una foresta, corrispondente a un viaggio di un uomo che si imbatte in queste oscurità, in queste tenebre (che allegoricamente potrebbero far pensare all’antico regime) , per poi improvvisamente vedere luce una luce generata dai lumi della ragione, dall’Illuminismo. Vi è un tipo di visione apocalittica. Filangeri afferma che ha attraversato dei tempi in cui il tema principale era il come punire il male dell’uomo; ora invece propone il come coltivare l’uomo. La foresta oscura e tenebrosa, caratterizzata poi dall’arrivo di una luce improvvisa, potrebbe essere metafora della cura dell’uomo attraverso le leggi. Leggi che a loro volta curano la società. L’oscurità può essere interpretata non in maniera negativa. Può essere vista come esperienza che permette l’arrivo dei lumi e allo sviluppo di una società serena. Una società serena raggiunta anche da un mezzo importante, ovvero l’educazione. Quest’ultima permetterà lo sviluppo di una visione del mondo ragionata. Filangeri spiega inoltre la logica con cui ha scritto questo testo. E’ dell’opinione che prima di consultare gli antichi, si deve essere consapevoli che a loro interno ci sono molti errori (l’errore per gli illuministi è il preconcetto, ciò che è lontano dalla ragione e dalla verità). Nei moderni gli errori ci sono comunque, ma sempre di meno rispetto a quelli degli antichi. L’educazione è l’unico sistema in cui si può evitare che tutta la legislazione si trasformi in un sistema di colpe e punizioni. Lo scopo dell’educazione sarà quello di premiare le virtù. Tutti i comportamenti che favoriscono la vita sociale vengono premiati e incoraggiati. L’uomo non potrà vivere una vita di passioni. Attraverso la ragione gli si dovrà far capire che ciò non va bene. L’uomo attraverso la formazione riesce a capir quali sono i suoi interessi, dove collocarsi in una società e distinguere vantaggi e svantaggi a cui può andare incontro. Dovrà essere mosso soprattutto dalla ragione e non farsi illudere da sentimenti come l’amore o l’amicizia, che di ragione hanno ben poco. Filangeri ha in mente un tipo di società divisa in classi. Nell’educazione che propone, lo studio del passato è importante per trovare dei spunti necessari. Quando le leggi non funzionano, la morale in qualche modo tampona e regola la vita dell’uomo, anche quando si hanno delle leggi deficitarie. La patria podestà un tempo era assoluta e la morale faceva si che la si usasse con moderazione. I una monarchia assoluta molti sono i principi di oppressione. Ma con un’educazione illuminata si può cercare spazio per la libertà individuale, anche sotto un governo oppressivo. Una morale ben formulata e formata può abbattere le idee non fondate. Qui si ha un messaggio velato Filangeri è dell’idea che si può essere morali anche senza una religione monoteistica, senza un dio unico che dice cosa fare e cosa non fare. Se il popolo non verrà educato, si possono avere si leggi più belle, che verranno usate però come scappatoie per evitarle. La censura dei libri che dovrebbe tutelare la morale, diventa mezzo per colpire gli scrittori che scrivono su idee liberali, ad esempio. Se c’è una legge ma non c’è una morale, la legge diventa fonte di corruzione. Anche la religione va formata per mezzo dell’educazione e anche essa deve avere una morale. L’esperienza fa vedere a Filangeri che i paesi più istruiti e meno corrotti sono la Germania e l’Inghilterra. Senza l’opinione pubblica si andrebbe nel disagio perché attraverso di questa noi critichiamo e andiamo a modificare ciò che non va bene. La legislazione di Filangeri, come quella di Condorcet, vuole combinare in un’educazione permanente l’istruzione, la costruzione dei caratteri, i costumi. Se l’uomo segue le leggi della natura si sviluppa positivamente seguire la natura è il miglior modo per educare. La domanda che Filangeri pone è : SE L’EDICAZIONE E’ RIUSCITA A GERMOGLIARE IN SITUAZIONI DRAMMATICHE, PERCHE’ NON SI DOVREBBE RIUSCIRE IN SIUAZIONI TRANQUILLE? Filangeri parla di libertà di pensiero e di espressione. Se arriveremo ad una società matura, dove non ci sarà bisogno di censure, calunnie; una società che incoraggia l’opinione pubblica, si arriverà ad un sogno. (Per Condorcet ciò era un qualcosa da fare dopo la rivoluzione; Filangeri la vede invece come una strada da seguire). Come la scienza ci sta consentendo di controllare fenomeni che prima dovevamo solo subire, creando la superstizione ecc.. perchè con la scienza dell’uomo non potremo gestire il comportamento umano nel futuro? Come la scienza rende buona la corrente del fiume e non fa paura, l’educazione rende buona la natura e invece di esserci conflitti, ci sarà pace. In un futuro lontano non ci sarà più bisogno di leggi; l’uomo sulla base di ragione si comporterà in maniera armoniosa. CAPITOLO 2. Per la formazione dell’uomo, inteso come soggetto, va bene l’educazione domestica. Per formare un popolo c’è bisogno di educazione pubblica. Il percorso che propone Roussoeu va bene per formare il carattere ma non va bene in quanto non sviluppa degli strumenti per relazionarsi. Dare importanza allo sviluppo della personalità va bene, c’è però bisogno di educazione pubblica, perché solo con questa si potrà arrivare ad una pace sociale. L’uomo ha bisogno di dialogo, di confronto e di interazione ciò l’educazione privata non lo permette. Quello che propone Roussoeu è di difficile applicabilità a livello pubblico. E’ un modello aristocratico che potrà funzionare solo per i figli dei ricchi. Affidare l’istruzione alla volontà individuale è davvero rischioso: saranno rari i figli che avranno dei genitori ben preparati, che abbiano la capacità di occuparsi di educazione e di scegliere un buon precettore per loro. Solo una piccola minoranza riuscirebbe ad avere un buona educazione così bambino sarà educato nelle mura domestiche, rinuncerà alla formazione di quel carattere sociale che è importante. Dunque Filangeri propone che in ogni comunità ci sia un incaricato della pubblica amministrazione che nomina un custode. Quest’ultimo sarà una persona che si preoccupa di sorvegliare e coltivare la personalità degli individui a tutto tondo. Il custode dovrà essere visto come un lavoro prestigioso e avvantaggioso; secondo Filangeri bisognerà infatti incentivare l’accesso a questa professione attraverso magari delle cerimonie pubbliche. Quest’ultime saranno da mezzo per vedere e per far si che al custode tutti gli portano rispetto. Il custode prenderà in carico 15 fanciulli e li alleverà come dei figli, senza però esserne il padre e quindi senza vincoli affettivi e paternalistici, ritenuti da Filangeri inefficaci. Educazione, formazione e istruzione sono tutt’uno: il custode dovrà infatti educare il fanciullo in senso ampio lo istruirà e formerà in vista dell’occupazione che dovrà occupare. Magari viene trasmesso al fanciullo un mestiere a cui non era destinato, ma siccome la professione che gli verrà insegnata necessita di lavoratori, gliela si insegnerà. Non era un obbligo insegnare per forza il mestiere del papà. Il custode verrà controllato dal magistrato supremo d’educazione della provincia e quindi dovrà essere istituzionale. La libertà del custode è limitata; non si dovrà mai distaccare da quella che è la pianificazione nazionale dell’educazione. L’educazione che Filangeri propone non si espande dal basso, ma è programmata e diretta dalle istituzioni ed è infatti diviso in tre parti. In Condorcet invece vi era l’idea di controllo esercitato dai dotti. Le persone colte scambiandosi saperi e conoscenze decidevano che una certa cosa aveva valore e poi definivano i contenuti dell’educazione di tutte le classi. In Filangeri parliamo invece di autorità e il suo piano, diviso in tre parti come abbiamo detto, sarà caratterizzato da una parte fisica, una parte morale e una parte istruttiva o scientifica. Una cosa importante da dire è che Filangeri propone un tipo di educazione che ha dei limiti e di ciò lui ne è consapevole. Un custode che gestisce 15 ragazzi, non si potrà mai occupare in maniera completa di tutto. Ma ciò comunque si supera, perché l’educazione pubblica da molto di più rispetto ad altre forme di educazione e perché permette la formazione del cittadino. CAPITOLO 8. Come viene organizzata l’ammissione dei bambini ai vari gruppi? Filangeri non vuole incentivare la divisione delle classi. Prende atto di ciò ma non vuole incentivare tale divisione, poiché non la favorisce perché il suo piano di educazione non vuole perpetuare queste differenze. Sarà compito del capo famiglia presentare il bambino affinchè venga istruito, all’età di 6 anni. L’istruzione non costerà nulla , coloro che rinunciano a ciò saranno davvero pochi. Filangeri non vuole fare una legge che manda i genitori in prigione per questo motivo; la legge avrà il solo compito di persuadere i genitori in modo da fargli comprendere l’importanza e l’utilità di perdere un figlio nel lavoro e di affidarlo alle cure di un custode. In casi in cui il giovane vivrà in povertà estrema, lo stato si imporrà, andrà a cercare i ragazzi e non aspetterà il consenso dei genitori. Se un bambino è rimasto orfano o magari i genitori non sono più in grado di gestirlo, questi fanciulli verranno direttamente cercati dallo stato. chi deciderà a quale custode affidare il figlio? Il padre non potrà decidere da solo, perché magari può decidere delle cose che la programmazione curricolare non accetta. I padri spesso non sono competenti sugli sbocchi professionali, altre volte non sanno cosa dire o cosa fare. La programmazione curricolare invece si. Può accadere che i padri convincono i figli ad un mestiere che in realtà non va bene. Le arti dove servono tante braccia sono le più necessarie. Ci sono alcuni lavori prestigiosi che non sono adatti al figlio del povero e dunque il padre non potrà scegliere. Per evitare questi disordini, colui che avrò l’ultima parola sarà il magistrato supremo della provincia. L’unica cosa che il padre potrebbe pretendere è quella che al figlio gli fosse insegnata la sua stessa professione. In quel caso il magistrato avrebbe dovuto indicare il giusto custode. Se magari un custode era pieno, il ragazzo poteva essere spostato e andare in un altro posto. Ciò era un momento in cui ci potevano essere incontri con lingue e culture diverse che permetteva il confronto. Esce fuori il tema della mobilità sociale, difficilmente vi era tale movimento, per questo ciò era considerato innovativo. Con l’educazione pubblica non si può peggiorare la propria situazione, ma anzi migliorarla attraverso la formazione professionale. Chiaramente l’idea di mobilitazione generale non era possibile. Un fanciullo poteva passare da un’arte meccanica ad un’altra senza alcuna difficoltà, se magari si rendeva conto che quel corso non andava bene per lui. La difficoltà poteva invece sorgere nel momento in cui il fanciullo doveva fare un passaggio dalla prima classe alla seconda. Perché, come abbiamo già detto, nella prima classe non si pagava, nella seconda si. Chiaro è che il povero che aveva del talento ma non aveva soldi, aveva degli aiuti da parte dello stato che gli permettevano di andare in seconda classe. Coloro che invece prendevano parte all’istruzione di seconda classe, avevano delle borse di studio. CAPITOLO 9. In questo capitolo viene trattata l’importanza dell’educazione fisica nella prima classe. Il concetto di igiene è importante, in quanto è alla base della vita quotidiana. Quando Filangeri inizia un capitolo nuovo, lo introduce sempre con una prefazione. Parla di uomo che con la scienza domina la natura e migliora tutto ciò che lo circonda. (tipico tema dell’Illuminismo). L’uomo nel passare del tempo ha visto il suo corpo cambiare in base alla società. Un tempo aveva molta forza fisica,da quando sono state invece introdotte le armi da fuoco no; le cose sono cambiate e l’essere forte non è stato più considerato una priorità. Un tempo la guerra presupponeva che i nemici si vedessero in faccia, con le armi da fuoco tutto cambia. Non si ha più la percezione della realtà fisica. La cura del corpo è stata via via abbandonata e ciò anche per colpa dei vari influssi religiosi che ci sono stati e che portavano avanti l’idea di dover curar l’anima, piuttosto che il corpo. Articolo 1. I cibi dei bambini dovranno non essere uniformi e avranno grande influenza sul fisico, sulla morale dell’uomo e sullo sviluppo intellettuale. Si dovrà dare pane e acqua ogni qual volta i fanciulli ne richiedono; verrà fornito loro il pranzo e la cena. I cibi dovranno essere vari e cambiare giornalmente , altrimenti lo stomaco si potrebbe abituare e nel caso mancasse quel cibo per un giorno ne potrebbe risentire. Inoltre, la non uniformità dei cibi è importante al fine di prevenire continui cambiamenti di umore. Cibi composti e liquori non vanno bene, il vino invece si, basta che sia distribuito con discrezione. Articolo2. Importante è anche il sonno. In base all’età cambia la quantità di cui un individuo ne ha bisogno. I vecchi avranno meno bisogno di dormire in quanto la loro diminuzione di forze, è compensata con il fare di meno. Lo stesso sarà per la gioventù. L’infanzia è l’unica età in cui si ha più bisogno di dormire. Il legislatore all’ingresso della scuola assegnerà 10 ore di sonno al fanciullo, e via via li diminuirà. Il pomeriggio il riposino sarà proibito. Questi fanciulli durante l’inverno dovranno svegliarsi alle 5 e in estate alle 4. I letti non saranno comodi, Filangeri è infatti dell’idea che abituarsi a qualcosa di comodo è facile, riabituarsi a qualcosa di scomodo invece no. Articolo3. I bambini dovranno avere i piedi sclazi e saranno vestiti o da una camicia ruvida o da una veste di cotone o di lane, in base alla stagione. I bambini durante l’estate se vorranno potranno toglierla e stare senza nulla. I capelli verranno tagliati e il volto, le mani e i piedi dovranno essere lavati una volta al giorno nell’acqua fredda. Il resto del corpo si laverà quando i bambini nuoteranno. La pulizia della propria abitazione sarà affidata ai fanciulli stessi. Articolo4. Gli esercizi fisici sono prescritti dalla legge, i fanciulli dovranno correre, saltare, salire sugli alberi.. dovranno fare di tutto pur di usare le loro forze, accrescere il vigore e la loro agilità. Questi esercizi verranno fatti insieme ad altri fanciulli che sono sotto altri custodi. A ciò prenderà parte anche il magistrato. Per coloro che svolgeranno bene gli esercizi ci saranno anche dei premi. Quando pioverà non dovranno demordere, sarà poi pensiero del custode far asciugare loro vicino al fuoco. Questa è l’unica colta a cui è permessa ai fanciulli la vicinanza del fuoco questo rendeva i fanciulli troppo delicati. I fanciulli dovranno nuotare sempre, indipendentemente dalla stagione. Importanti sono anche gli esercizi notturni : siccome l’idea è di formare il carattere dei cittadini, Filangeri propone al custode di far fare ai faniculli degli esercizi nelle tenebre in quanto loro sono già illuminati dalla ragione e quindi si potranno rendere conto di quanto a volte l’immaginazione, lontana dalla ragione, possa ingannare e far sviluppare delle paure che in realtà non hanno nessuna motivazione di esistere. Articolo5. Le vaccinazioni erano viste come qualcosa che andava contro la natura delle persone. Alcuni uomini erano poco fiduciosi del vaccino. Filangeri è invece dell’idea che il vaccino era importante, in modo da evitare i contagi. Propone infatti una certificazione per entrare nelle case dei custodi. CAPITOLO 10 Qui si tratterà dell’educazione morale. Filangeri parte dall’uomo quando nasce. Quando nasce l’uomo è tabula rasa. Non ha né desideri e né idee. Non ha mai fatto esperienza e non ha avuto la possibilità di formulare dei concetti. All’inizio l’uomo è indifferente ai propri bisogni, dunque nasce privo di tutto. Ha degli istinti, delle facoltà di pensiero e di volontà, ma non le ha ancora sviluppate. Possiamo quindi definirlo un essere neutro. La differenza tra l’animale selvaggio e l’essere umano è che, l’animale selvaggio ha più capacità innate e zero stimoli; l’essere umani ha meno capacità innate ma stimoli che gli permetteranno di svilupparsi. Scopi dell’educazione le differenze degli uomini dipendono dal modo in cui vengono sviluppate le capacità. L’educazione è la prima circostanza che ci permette di sviluppare le facoltà. L’idea non è di sviluppare a pieno la personalità in base alle esigenze dell’individuo e della società; tutto dipenderà dalle richieste dello stato. L’idea di Filangeri non riguarda lo sviluppo della personalità a pieno; la sua idea è quella di sviluppare la personalità del fanciullo in base agli interessi della società e in base al percorso a cui è indirizzato. Articolo1. Condorcet considera la religione diseducativa. Filangeri invece non l’attacca e non la menziona come importante nell’educazione. La sua idea è quella di società laica. L’educazione di un singolo individuo è diversa rispetto all’educazione di un popolo, i custodi sono dei lavoratori che per diventare tali hanno seguito una formazione. L’educazione domestica trasmette superstizioni e pregiudizi; queste false credenze dei genitori analfabeti verranno poi trasmesse ai figli. Per tale motivo tutto questo dovrà essere sostituito con un’educazione basata sulla verità e sulla virtù. Dalla religione traiamo morale. La religione può essere fonte di morale, ma vanno insegnati IL DARE DEI PREMI NON PER LE BUONE PRESTAZIONI, MA PER ALTRI MOTIVI E’ INNOVATIVO. Articolo5. Filangeri non è del pensiero di appoggiare le botte e le percosse ai fanciulli. Queste andrebbero a far perdere loro la sanità del proprio corpo e la sensibilità naturale. con le percosse i fanciulli divengono vili, feroci , ipocriti.. li si porterebbe già dall’infanzia a provare piacere facendo male agli altri. (ciò andava contro la credenza dell’illuminismo). Bisogna inoltre prevenire quelle pene che fanno perdere la dignità ai fanciulli. Il legislatore infatti, dovrà proibire al magistrato educatore l’uso di queste pene, insegnandoli però delle modalità più moderate e utili. Gli si farà notare come l’uso delle botte potrebbe indebolire l’amore di gloria e l’idea della propria dignità, che per tanto tempo l’uomo si è battuto per ottenerla. Si dovrà far notare che in base all’atto sbagliato ci dovrà essere una pena diversa e graduale. Se il fanciullo farà una mancanza sotto il tetto dei suoi compagni, dovrà essere punito li severamente ma non pubblicamente. Se l’errore invece sarà fatto pubblicamente, a quel punto la pena dovrà avvenire pubblicamente. Chiaro è che se il fanciullo si pentirà prima della pena, quest’ultima sarà meno severa; se invece il pentimento verrà dopo, sarà compito del magistrato rifare una cerimonia pubblica che ridarà dignità al fanciullo. Inoltre, Filangeri è dell’idea che per far si che il custode sia ancora di più rispettato, bisogna dare anche lui la possibilità di dare delle punizioni lievi, ma pur sempre punizioni: ad esempio non facendo mangiare i fanciulli per un giorno. Cosa IMPORTANTE è che le punizioni dovranno essere sempre gestite dalla ragione e non ci si dovrà lasciare trasportare dalla foga della passione di punire. Inoltre, per dare sempre più importanza alla verità, ogni menzogna verrà punita e la pena sarà ridimensionata in caso ci sia una confessione subito dopo la mancanza. La calunnia sarà severamente punita, come lo sarà qualsiasi azione di bassezza e viltà. Verso la vivacità dei fanciulli si sarà abbastanza morbidi, questa è una loro caratteristica della loro età che invece di temere si dovrà desiderare. In caso il magistrato o il custode si renderanno conto di aver fatto un’ingiustizia, dovranno subito ripararla,e non dovranno vergognarsi nel confessare l’errore. Articolo 6. Condorcet esclude la religione in quanto la considera diseducativa. Filangieri ritiene invece l’utilità di dare un insegnamento religioso, in quanto lo scopo dovrà essere quello di dare una religiosità di fondo. La religiosità assume una veste di controllo, si chiede al bambini di essere religioso. Filangieri da per scontato l’esistenza di una divinità suprema, che ha dei buoni precetti morali. Capiamo dunque che per lui la morale e la religione erano connesse. Ben diversa era invece l’idea di Condorcet, che separava la morale dalla religione. In questo c’è una forma di apertura mentale: ammette l’esistenza di qualcosa, ma non essendo dimostrabile non prende una posizione ben precisa e la ritiene argomento da non trattare con i fanciulli. L’educazione religiosa verrà fatta dal magistrato quando ci saranno le lezioni di morale. Ciò è una novità, dal momento che era un compito assunto dalla chiesa. La separazione tra chiesa e stato, nell’ambito dell’educazione, continua come in Condorcet. Inserire il clero nell’educazione era pericoloso. Dunque, finchè questi non avevano gli stessi obiettivi era bene evitare. La scelta del magistrato piuttosto che del sacerdote, era dovuta anche al fatto che il magistrato aveva delle competenze pedagogiche. Filangieri non ha mai avuto, nel corso di questo testo giuridico, un atteggiamento universalistico. Ha sempre fatto riferimento al suo tempo, al suo contesto e alla sua società. La religione la tratta invece in termini universali, avrebbe voluto indicare un’educazione religiosa idealmente applicabile ovunque, indipendentemente dal tempo. Come è stato detto anche su, l’educazione religiosa inizia a 7 anni, di pari passo a quella morale. Dio viene visto come qualcosa di spirituale; il bambino dovrà essere abituato a non adorare immagini o statue negazione della superstizione. Quest’ultima è una tematica presente : bisognava evitare l’esagerazione e tutto ciò che andava a contraddire la morale. Moralità e religione sono la stessa cosa. Bisogna agevolare la morale laica in modo che non si contraddica con la religione. La religione non viene applicata al quotidiano, dunque si parla di una religione che sta nella sfera spirituale. Filangieri vuole prevenire questi conflitti facendo tutto ciò specie nelle prime classi. Coloro che partecipano a questa classe hanno più facilità nel cadere nelle negatività. Le cerimonie delle preghiere saranno ridotte, si diranno brevi preghiere a inizio e fine giornata. Dunque Filanegeri inserisce la religione nell’educazione mantenendo gli ideali dell’ILLUMINISMO.
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