Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La Rivoluzione Scientifica nella Storia della Psicologia: Da Galileo a Cartesio - Prof. Pa, Appunti di Storia Della Psicologia

Filosofia della PsicologiaStoria della FilosofiaStoria della FisicaStoria della scienza

Questo dispense tratta del sviluppo della psicologia durante la rivoluzione scientifica del '600, con figure chiave come galilei, torricelli, cartesio e newton. Esplorato il ruolo della pratica e teorica, la nuova concezione di scienza e la rivoluzione astronomica. Galileo e la teoria eliocentrica, il metodo sperimentale e la distinzione tra mente e corpo.

Cosa imparerai

  • Che figure hanno giocato un ruolo fondamentale nella rivoluzione scientifica del '600?
  • Come Galileo Galilei ha contribuito alla rivoluzione astronomica e alla scienza moderna?
  • Quali sono i principali successi della tecnica del '600 e come hanno influenzato la concezione di scienza?

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 01/02/2019

GREENBEAM
GREENBEAM 🇮🇹

5

(1)

28 documenti

1 / 3

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica La Rivoluzione Scientifica nella Storia della Psicologia: Da Galileo a Cartesio - Prof. Pa e più Appunti in PDF di Storia Della Psicologia solo su Docsity! DISPENSE DI STORIA DELLA PSICOLOGIA // RIVOLUZIONE SCIENTIFICA Come conseguenza della rivoluzione culturale, tecnologica ed economica nel Rinascimento, lo sviluppo delle scienze raggiunse nel '600 un livello sconosciuto alle età precedenti. Fu un epoca segnata da figure geniali tra cui Galilei, Torricelli, Cartesio, Pascal, Malpighi, Newton e Leibniz. I grandi successi della tecnica (microscopio, telescopio, conquiste dell'idraulica) suggerirono una nuova concezione di scienza, fondata sulla compenetrazione dell'attività pratica e teorica. L'idea di accostare allo studio intellettuale l'osservazione, era stata già introdotta nel '500 dalla mente illuminata di Leonardo da Vinci. La rivoluzione astronomica fu il primo passo verso la scienza moderna, e vide protagonisti Niccolò Copernico, Tycho Brahe e Galileo Galilei. La teoria geocentrica aristotelica ed ecclesiastica venne contestata dalla visione eliocentrica copernicana, poi sviluppata da Galileo Galilei. Tra gli esempi portati a sostegno della nuova tesi, vi erano i 4 satelliti di Giove, individuati nel 1610: smentivano il primato della Terra come unico centro dei moti circolari, ed inoltre, allo stesso modo di Giove che ruota ed è centro di rotazione delle lune, la Terra era in movimento e centro di rotazione della Luna. Nel 1609 mostrò le macchie lunari, prima ritenute illusioni ottiche. Per spiegare il movimento apparente della terra Galilei si servì della teoria delle maree e della metafora delle mosche sulla nave, capaci di muoversi all'interno senza sbattere anche quando la nave risulta in movimento. Per le sue incredibili scoperte venne accusato di eresia e costretto ad abiurare, in seguito alla pubblicazione del Discorso sui massimi sistemi del 1632. Galileo Galilei ad ogni modo è un personaggio a cui la cultura scientifica deve moltissimo, non solo per le scoperte astronomiche, ma per aver ideato un nuovo metodo conoscitivo sperimentale, che permise di raggiungere grandi traguardi. Il metodo è il risultato di una sapiente integrazione fra esperienza e matematica, tra le sensate esperienze e le necessarie dimostrazioni. E' caratterizzato da un momento induttivo di osservazione dei fenomeni particolari, e un momento deduttivo, di ragionamenti logici che attraverso l'intuizione portano alla formulazione della teoria generale, da verificare in seguito sperimentalmente. In successione è caratterizzato dai seguenti momenti: osservazione, misurazione matematica, ipotesi, verifica e legge teorica. Nonostante la complessità del fenomeno studiato, lo scienziato deve essere in grado di riprodurlo nel modo più semplificato possibile, eliminando le inferenze che distolgono dal dato esatto, in laboratorio. Riprendendo la visione pitagorica, secondo Galilei il mondo è un grande libro scritto in lingua matematica, i cui caratteri sono triangoli e quadrati, senza i quali ci aggireremmo in un oscuro labirinto. La rivoluzione scientifica fu preceduta ed accompagnata dallo sviluppo del pensiero filosofico, dominato da figure quali Locke e Cartesio. In particolare il contributo di Cartesio fu cruciale nella storia dell'occidente. Egli fondò la propria concezione della natura sulla separazione di due realtà distinte, la realtà mentale (res cogitans) e materiale (res extensa). Il dualismo permise agli scienziati di considerare la materia come inerte e distinta dalla mente, e raffigurarsi il mondo materiale come una moltitudine di parti di un immensa macchina, collegati secondo un meccanismo di azione e reazione. Una siffatta concezione meccanicistica del mondo venne sostenuta da Isaac Newton, che su questa base costruì la nuova scienza meccanica e pose i fondamenti della fisica classica. Il modello meccanicistico newtoniano rimase il pilastro del sapere scientifico sino agli inizi del 1900, quando venne pubblicata la teoria della relatività ristretta da Albert Einstein, aprendo gli orizzonti verso una realtà dinamica di spazio-tempo. 'Penso dunque sono' (cogito ergo sum) segnò l'identificazione dell'uomo con la mente, non più con l'intero organismo. Con questa distinzione, il dominio della fisica dei corpi venne separato dal dominio del pensiero, la materia divenne estensione inerte, la mente sostanza immateriale. All'aspetto fortemente materialistico e meccanicistico che contraddistingue la realtà fisica, si oppone la grandezza di Dio, che plasma e crea. Non è possibile secondo Cartesio, concepire l'idea di un Essere perfetto senza ammettere la sua esistenza, che sarebbe segno di perfezione. Cartesio era convinto dell'esistenza di idee innate, la cui formazione non può essere spiegata a partire dell'esperienza. L'assunzione del principio divino come innato è euristico, sicché non è possibile spiegare altrimenti come questo sia anche solo pensabile, non essendo perfezione, eternità e illimitatezza propri del mondo fenomenico. Al pari dell'idea di Dio Cartesio considera le idee del Sè, e degli enti matematici. Le argomentazioni di Cartesio saranno riprese da Chomsky nel delineare l'innatismo moderno, in 'Linguistica cartesiana'. L'idea di automa è stata ereditata dai robot idraulici ideati in quegli stessi anni. Gli automi hanno in realtà una storia molto più antica, che rimanda all'antica Grecia, ma è con l'illuminismo che trovarono la loro piena espressione, non solo da un punto di vista tecnico (gli automi di Droz del XVIII secolo), ma anche letterario: basti pensare a Der Sandmann di Hoffmann o a Frankenstein di Mary Shelley. Se Harvey , definì la circolazione sanguigna in termini meccanicisti, Cartesio estese le applicazioni del modello meccanicista alle sensazioni umane. La macchina-uomo era secondo lui governata dal meccanismo dell'arco riflesso, che determina il movimento degli spiriti animali. Un passo famoso di Cartesio è quello in cui analizza la percezione del piede scottato dalla fiamma. Mezzo secolo dopo le sue osservazioni, la scuola di medicina di iatromeccanica, farà dei riflessi un elemento cruciale per la comprensione del funzionamento del sistema nervoso. L'impostazione della iatromeccanica era scientifico-fisiologica, volta ad interpretare tutti i fenomeni fisiologici secondo le leggi della meccanica. Cartesio si interessò largamente di percezione, e il processo che la determina venne da lui diviso in tre momenti: il primo è puramente fisiologico, ed accomuna gli uomini e gli animali. Il secondo è il livello dello spirito, quando la sensazione diventa cosciente, raggiungendo la ghiandola pineale, punto di incontro tra mente e corpo. Nell'ultimo livello, l'uomo arriva a percepire perfettamente la realtà, a localizzare gli stimoli e riconoscerli. Un secondo oggetto di studio fu il funzionamento fisiologico degli occhi. Cartesio capì che la formazione dell'immagine retinica è allo stesso tempo il meccanismo attraverso il quale l'uomo percepisce la distanza e la posizione degli oggetti. I meccanismi della rifrazione consentono di mettere a fuoco solo un punto degli oggetti, e man mano che ci si allontana dal punto che era a fuoco, questo si annebbia. Per questo motivo gli occhi sono in continuo movimento, modificano il diametro pupillare e la curvatura del cristallino per mettere a fuoco nuovi oggetti. L'orientamento muscolare e le caratteristiche di sfuocatezza dell'immagine retinica sono le informazioni necessarie per la localizzazione. Cartesio esaminò i casi di illusione ottica e pittorica, che verranno poi approfonditi solo nell'800. Per quanto riguarda il problema irrisolto dell'immagine retinica rovesciata, Cartesio asserì che la mente aveva la capacità di mettere in relazione le parti invertite dell'immagine attraverso uno spostamento di attenzione, con quelle della vera posizione reale. Empirismo e Razionalismo Cartesio viene ritenuto il teorico del razionalismo, movimento filosofico che ebbe un seguito enorme, che contò di pensatori quali Leibniz e Malebranche. Alla visione razionalistica si oppose dal principio l'empirismo, indirizzo filosofico fiorente nei paesi anglosassoni, il cui esponente principale fu il filosofo Locke, che concentrava l'oggetto delle sue ricerche sull'esperienza. L'uomo alla sua nascita non è che un foglio bianco, una tabula rasa, il cui sviluppo è affidato all'esperienza, alla conoscenza e alla morale. Locke sosteneva inammissibile che l'idea di Dio fosse innata sicché – come risulta dai diari degli esploratori - non tutti hanno la stessa idea di Dio. Per Locke un'idea per essere innata necessariamente deve essere universale, e più in generale esclude la loro esistenza. Nella versione di Hume le percezioni più profonde, l'amore e le passioni sono di origine naturale, e quindi principi innati. Lo stesso John Locke asseriva che la visione bidimensionale degli oggetti fosse insita nel bambino, al contrario delle percezioni di profondità, grandezza e posizione. Locke credeva che la percezione avesse già inizio nell'utero materno, quando nulla ancora differenzia un bambino dal vegetale. L'esperienza della luce però amplia i suoi orizzonti, perchè consente di distinguere e riconoscere gli oggetti, i familiari. Locke distinse tra idee semplici (esperienza sensoriale) e idee complesse (riflessione) ; al modo di Galileo qualità primarie , oggettive , connaturate ai corpi e indipendenti dalla sensazione (avere le spine per una rosa) e qualità secondarie , soggettive, legate alla sensazione del soggetto (dolore per la puntura delle spine, non connaturato nelle spine ma prodotto mentale dell'esperienza individuale). David Hume si concentrò sullo studio della percezione , individuando due modelli di percezione: •le impressioni: che si presentano con maggior forza e violenza (sensazioni, passioni, emozioni). Avere impressioni significa sentire. •le idee: le immagini sbagliate che la memoria riproduce a partire dalle impressioni. Avere idee significa pensare. Il pensiero è il frutto dell'associazione di idee, da cui l'associazionismo, una concezione filosofica secondo cui ogni evento mentale complesso è costituito elementi irriducibili di origine sensoriale, fra loro combinati in virtù di leggi associative. Secondo gli associazionisti l'uomo conosce attraverso le sensazioni che, associate tra loro, danno luogo alle percezioni. Un oggetto non è che l'insieme delle sensazioni che l'individuo impara ad associare trovandole sempre connesse in presenza dell'oggetto stesso. Le regole dell'associazione di idee sono la somiglianza, la contiguità nel tempo e nello spazio e la causalità. Esistono diverse operazioni dell'intelletto: le operazioni di confronto di idee che determinano idee matematiche ed aprioristiche; e le operazioni di confronto con l'esperienza che producono una conoscenza sperimentale. All'idea di associazionismo si legherà John Stuart Mill, introducendo il concetto di chimica mentale. Secondo Mill, l'associazione in idee complesse delle idee semplici prevede una trasformazione di queste ultime. Il pensiero, non è concepibile per Mill come una somma meccanica di elementi semplici, esattamente come l'acqua si differenzia dalla natura degli elementi che la compongono. Il dualismo mente e corpo cartesiano impediva di risolvere in un unicum l'identità dell'uomo e delle cose. I
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved