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Storia della rivoluzione sessuale di Scaraffia, Appunti di Sociologia Dei Processi Culturali

Riassunto del libro della Storia della rivoluzione sessuale di Scaraffia

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 09/03/2022

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Scarica Storia della rivoluzione sessuale di Scaraffia e più Appunti in PDF di Sociologia Dei Processi Culturali solo su Docsity! STORIA DELLA LIBERAZIONE SESSUALE di Lucetta Scaraffia Scaraffia racconta i passaggi della rivoluzione sessuale, la quale era iniziata come una rivoluzione intellettuale nel 1968, affiancandosi al periodo di rivolta studentesca e all’ondata femminista, favorito dalle scienze umane, prime fra tutte psicanalisi e antropologia (Tesi della psicanalisi è l’idea che la repressione sessuale in atto fin dall’infanzia arrecasse danni psichici e provocasse nevrosi). La rivoluzione sessuale è un mutamento radicale e rapido delle pratiche sessuali. Fino agli Sessanta, ragazzi e ragazze arrivavano al matrimonio avendo alle spalle fuggevoli esperienze sessuali, in genere gli uomini erano più esperti. Successivamente, la sessualità prematrimoniale diventa la norma e l’età media del primo rapporto si abbassa. Un elemento fondamentale che determina questo cambiamento è l’evoluzione delle tecniche anticoncezionali, le quali vengono perfezionate, rese più sicure e commercializzate su larga scala. Per cui, il rapporto tra sessualità e riproduzione, che aveva condizionato gli anni precedenti, viene spezzato. Infatti, il sesso assume un’identità completamente sganciata dalla finalità produttiva. Questa separazione ha messo in crisi la tradizionale ripartizione dei sessi (femmine e maschi), ma aprendo la strada a identità sessuali ibride o differenti in base al sesso anatomico e l’affermazione pubblica dei diritti degli omosessuali. Si generano individui di diritto, la cui libertà si manifesta nella libertà di godere senza vincoli della propria sessualità. Gli anticoncezionali consentono, inoltre, alle donne di non temere più la possibilità di una gravidanza indesiderata consentendo loro di vivere una sessualità piena e cosciente. In più, la sessualità viene studiata indipendentemente dalla funzione procreatrice anche grazie alla legalizzazione dell’aborto della seconda metà del Novecento. La rivoluzione sessuale ha sempre avuto come obiettivo lo smantellamento di un sistema etico repressivo e ipocrita che permetteva l’esistenza di una doppia morale, una pubblica e una nascosta, e comportava per le donne l’essere giudicate solo per la loro condotta sessuale. Il primo bersaglio della lotta della rivoluzione sessuale contro ogni forma di repressione è il pudore. Inizialmente, esso era un sentimento innato, legato alla natura spirituale dell’essere umano. Poi, la percezione del pudore è cambiata, infatti, ha cominciato ad essere considerato uno stato d’animo appreso con l’educazione e, nell’ultimo secolo, è stato considerato strumento della repressione, un elemento da eliminare dalla vita umana. I figli dei fiori del 1969 credevano che l’eden fosse il luogo in cui la felicità sarebbe stata garantita a tutti grazie alla libertà da ogni proibizione sessuale. Un paradiso caratterizzato da nudità e da rapporti sessuali pubblici, quindi tutto era incentrato sull’assenza di pudore. La fine del pudore ha anche accompagnato lo svelamento progressivo del corpo femminile e la perdita della dimensione del sacro. La nascita del pudore è avvenuta quando Adamo ed Eva hanno mangiato il frutto proibito che gli ha permesso di conquistare la distinzione tra bene e male. Dio gli ha quindi fornito una tunica come valore di obbligo morale. Da qui nasce l’esigenza di nascondere i genitali e le varie manifestazioni del pudore. Il pudore cambia costantemente a seconda del luogo, del tempo e dell’età delle persone coinvolte. Per studiare i cambiamenti bisogna individuare la “soglia del pudore”. L’oltraggio al pudore era costituito da tre elementi: atto materiale impudico, circostanza che lo rende pubblico, consapevolezza di ciò che si fa. L’espressione “oltraggio al pudore” verrà sostituito, dopo gli anni Novanta, con molestie sessuali e sesso. Si distinguono due tipi di pudore: - quello maschile che li trattiene dal raccontare cosa sentono, quali sono i loro sentimenti e come si svolge il loro rapporto con gli istinti, per poi non rifletterci mai. - Quello femminile per cui le donne parlavano di certi temi solo tra di loro e, quindi, si deduce che il pudore delle donne esista solo davanti agli uomini. Le donne manifestano senza pudore i loro sentimenti e qui il pudore interviene come protezione di un corpo aperto, del quale si deve trattenere il flusso e impedire che debordi. Il valore del pudore era, per i paesi occidentali, mostrato tramite il velo ed è tutt’ora utilizzato nei paesi islamici. La psicoanalisi ha influito sull’interpretazione negativa del pudore. Secondo Freud, il disgusto, la morale, il pudore costruiscono una triade che impedisce il piacere. Quindi, gli eccessi del pudore non disciplinano il desiderio sessuale, ma si oppongono alla stessa pulsione sessuale provocando nevrosi e perversioni. Secondo Freud, il pudore compare durante la fase della pubertà, ma secondo Françoise Dolto il pudore emerge quando la strutturazione dell’io riconosce il bambino come separato dal corpo materno. Secondo Scheler, il pudore nasce da una disarmonia presente nell’essere umano e si articola in due funzioni della coscienza: la funzione superiore (pudore psichico) e la funzione inferiore (pudore corporeo). Il pudore fisico è presente in tutte le culture e in ogni fase del loro sviluppo e le forme nelle quali compare possono essere influenzate dalla tradizione. Il pudore psichico non è innato e non è universale, difende l’intimità dell’io, è legato al senso del proprio volere personale ed è legato a due sentimenti (orgoglio e umiltà). La rivoluzione sessuale incontra quella femminile alla fine del XIX secolo per la possibilità di controllare la fertilità permettendo sia la liberazione sessuale sia l’emancipazione. Questa rivoluzione separa la sessualità dalla procreazione, dal matrimonio, dall’amore; il tutto viene sostituito da una semplice ricerca di piacere individuale e ognuno rivendica il diritto di fare le scelte che si preferisce. La decisione di tenere un figlio si basa sulla situazione della coppia e, soprattutto, sulla possibilità di soddisfare le proprie attese di fronte ai figli. L’aborto volontario diventa allora una pratica di massa della società. Nasce una nuova morale incentrata sul figlio desiderato che non ha più bisogno della protezione del matrimonio. Il controllo delle nascite è anche stato pubblicizzato in tono più utopistico, per la prima volta da Place. Egli promette che il controllo delle nascite permette di debellare la povertà e di migliorare il tenore di vita delle masse. Negli anni Settanta le femministe più radicali denunciano la liberazione sessuale come forma di dominazione maschile, perchè i progetti di liberazione sessuali si erano costruiti intorno all’idea di libertà sessuale che avevano gli uomini. Per cui le esperienze non potevano essere le stesse sia per i maschi sia per le femmine. Le due differenze principali sono il legame tra il sesso e la procreazione, quindi tra femminilità e procreazione, e il posto centrale occupato la bellezza e il potere di seduzione nell’identità femminile. Anche le esperienze dettate dall’orgasmo sono differenti tra uomo e donna. La sessualità maschile è legata al potere. La sessualità femminile è legata alla dimensione emozionale della relazione e non si limita agli organi sessuali. Le donne denunciano che la libertà sessuale spesso comporta alla prepotenza degli uomini sulle donne stesse, anche all’interno dell’ambiente domestico, rivelando che il corpo femminile è il corpo-oggetto per eccellenza. L’emergere delle vittime aiuta a combattere e a denunciare la violenza sessuale. Nel 1996 furono vigenti gli articoli del codice Rocco che punivano ogni tipo di violenza sessuale come delitto contro la morale pubblica e non la vittima. Le pressioni del movimento femminista hanno portato ad ottenere una nuova legge che considera lo stupro un reato contro la persona e la protezione individuale si intende anche ai minori di 14 anni. Quindi, l’intreccio tra la rivoluzione sessuale e il movimento delle donne ha generato una depenalizzazione dell’aborto e la trasformazione della violenza sessuale come atto contro la persona, facendo nascere la vittima di violenza. Inoltre, l’aborto deve essere considerato un problema morale che riguarda anche gli uomini, non sono la donna. Nella rivalutazione del sesso si colloca anche l’accettazione della sessualità omosessuale e la tendenza alla promiscuità. Inizialmente, l’omosessualità era considerata come una malattia o vizio. Le prime forme di politica gay nacquero nel 1968 in Francia in cui venne richiesta la liberazione per tutte le minoranze sessuali. L’ondata rivoluzionaria più forte avvenne negli Stati Uniti nel 1969 in cui Gale Washington e Leo Laurence scrissero il Gay Manifesto, considerato la nascita del movimento gay. Il Gay Pride (manifestazione dell’orgoglio gay) ebbe origine nel 1970 sempre negli Stati Uniti e si diffuse in tutti i paesi occidentali. Con l’accettazione dei gay, nacque un commercio loro dedicato: club, film, ristoranti e romanzi. Ad esempio, i backrooms: stanze scure piene di uomini che cercano di avere il massimo dei contatti fisici pur rimanendo sconosciuti tra loro. Questo ha portato alla diffusione dell’AIDS, scoperta nel 1981. Venne all’inizio definito il “cancro gay” pensando che colpisse solo loro, ma la malattia coinvolse anche gli eterosessuali. Scaraffia sostiene solo la fedeltà di coppia e l’astinenza proteggono dal contagio. Il problema dell’AIDS portò i gay ad essere più razionali, i quali, invece, di invocare la rivoluzione, cominciarono a chiedere più diritti: essere riconosciuti giuridicamente come conviventi e coniugi, usufruire delle leggi di trasmissione ereditaria e di condivisione dei beni delle famiglie eterosessuali, diritto di adottare o crearsi un figlio. La rivoluzione sessuale vista come un processo di emancipazione, di libertà e autonomia sessuale, ha portato i difensori della pedofilia a pensare che si sarebbe legittimato anche il rapporto fra le generazioni. In Catalogna un gruppo di liberazione sessuale chiese l’abrogazione di tutti gli articoli legati alla corruzione dei minori. Ma altri paesi, come Gran Bretagna e Stati Uniti, si dissociarono da questo movimento. Alla fine del dibattito acceso su questo argomento, i psicoanalisi. Dopo il grande successo del libro, parlare di sesso pubblicamente divenne possibile e il sesso diventò di moda. Vance Packard, a seguito del libro di Masters e Johnson, pubblica un’inchiesta con il nome di “Il sesso selvaggio”. Nella prima parte egli sostiene che rapporti sessuali tra i giovani sono più numerosi e che la libertà sessuale è collegata all’emancipazione femminile, poiché le ragazze studiano e non sono più dipendenti economicamente dall’uomo e la separazione del piacere dalla funzione procreativa. Un esempio di un nuovo modo di vivere il rapporto uomo-donna è quello sovietico. In Russia si è passati da una grande liberalizzazione al ritorno alla famiglia voluto dallo Stato. Nella seconda parte del libro, Packard cerca di proporre dei rimedi per garantire l’eguaglianza tra donne e uomini, quindi soddisfazione, integrità, dignità, benessere emozionale, avere solo i figli che si vogliono. Per ottenere matrimoni duraturi e figli voluti, egli propone corsi prematrimoniali per i giovani. La rivoluzione sessuale raggiungeva i ceti medi attraverso scandali al cui centro c’erano romanzi, film e canzoni. Questi scandali hanno permesso che le opinioni libertine venissero accettate e diffuse. Alcuni esempi sono “L’amante di Lady Chatterley” (1928) scritto da D.H. Lawrence, “Ultimo tango a Parigi” diretto da Bernardo Bertolucci nel 1972, “Porci con le ali. Diario sesso- politico di due adolescenti” scritto da due giovani protagonisti del movimento studentesco nel 1976. “L’amante di Lady Chatterley” -> in GB esisteva ancora la censura vittoriana, infatti venne fatto stampare per la prima volta a Firenze. La signora Chatterley era sposata con un Lord ridotto all’impotenza. Ella aveva una storia amorosa con il guardiacaccia Oliver Mellors. Lawrence descrive la storia dei due nei minimi dettagli e con un linguaggio molto esplicito. Penguin Books decise di pubblicare la versione integrale del romanzo in edizione economica nonostante la censura. Iniziò il processo che si concluse con un verdetto finale favorevole a Penguin e ciò costituì un punto di rottura con la mentalità corrente e il processo segnò la fine della cultura vittoriana. Da quel momento le parole che si riferiscono agli organi sessuali diventarono di uso comune, l’omosessualità venne depenalizzata, l’aborto era un possibilità da considerare e il divorzio facilitato. Wolfe, “Io sono Charlotte Simmons” -> storia di una ragazza che arriva al college grazie ad una borsa di studio e si trova ad affrontare le conseguenze della liberazione sessuale. Il senso è che per una persona pura e sensibile di questa generazione non c’è scampo: deve adeguarsi a questa cultura oppure viene emarginata da tutto. La rivoluzione sessuale ha costituito un miglioramento nelle condizioni di vita delle donne e uomini, ma non si può affermare che si sia realizzata la felicità promessa. Se per felicità si intendono rapporti stabili e figli che vengono allevati da una famiglia, il peggioramento è evidente. La rivoluzione ha portato all’esibizione del corpo e alla mercificazione di esso su riviste, pubblicità e film. Il sesso è diventato un vero e proprio business sia con la pornografia, la prostituzione e i mercati di sex toys. Uno studio del 2016 dimostra che i millennials, cioè i giovani nati negli anni Ottanta e Novanta, fanno meno sesso delle generazioni precedenti e colpa principale è la pornografia, ovvero il sesso virtuale. Come rimedio al calo dell’attività sessuale giovanile, alcune riviste propongono di vivere in modo meno stressante, di sopportare il rapporto di coppia e evitare programmi porno. È in crescita anche il turismo sessuale (bambini venduti e abusati) e il turismo procreativo (difficoltà di concepire un figlio che spinge molti europei a cercare soluzioni nei paesi del Terzo Mondo per uteri in affitto). Ci sono stati comunque cambiamenti positivi: nessuno e nessuna viene più giudicato solo in base al proprio comportamento sessuale, le ragazze madri sono ben accettate dalla società, si può parlare liberamente del sesso, denunciare le forma di abuso. La rivoluzione sessuale è andata avanti in una direzione non prevista, meno liberatoria nei confronti del sesso ma più attesa ai diritti umani. Domanda parziale: ideologi della rivoluzione sessuali? Gli ideologi della liberazione sessuale sono Wilhelm Reich e Herbert Marcuse. Wilhelm Reich ha scritto il libro intitolato “La rivoluzione sessuale” nel quale è contenuta la prima teorizzazione delle sue teorie biologiche sulla sessualità. Egli sostiene che la causa delle reazioni psichiche anormali risieda in un indirizzo patologico dell’energia sessuale non soddisfatta. Secondo l’autore, la sessualità coincide con l’energia vitale produttiva e reprimerla porterebbe ad un turbamento delle funzioni di vita fondamentali. Nell’opera “La psicologia di massa del fascismo”, Reich richiama le cause originarie del fascismo, le quali sono individuate in una struttura sociale portante, ovvero una famiglia borghese autoritaria moderna con un sistema educativo repressivo e la presenza ingombrante della Chiesa. Reich critica questa struttura famigliare, perchè rende l’individuo spaventato dalla vita e dalle autorità. Il fascismo, però, necessita di una famiglia autoritaria, repressiva e antisessuale, per il suo stesso sviluppo. Reich trova come unico rimedio la sostituzione della famiglia patriarcale autoritaria con una famiglia più naturale, cioè fondata sull’uguaglianza di tutti i membri, ristabilimento del predominio della sessualità, libertà e autonomia della sessualità infantile, riconoscimento delle esigenze sessuali degli adolescenti e delle relative implicazioni pratiche. Herbert Marcuse scrive “Eros e civiltà” in cui apre una critica al capitalismo e soprattutto alle interpretazioni di Marx e Freud. In quest’opera, egli espone il suo pensiero sulla repressione sessuale e sulla necessità politica di rovesciarla. Quindi, Marcuse parte dall’idea di Freud e condivide che, per esistere, l’organizzazione sociale deve piegare e utilizzare gli istinti erotici di ogni individuo: il prezzo della civiltà è la repressione e il suo disagio è la nevrosi. Marcuse si allontana da Freud chiedendosi se la necessità di questa repressione non stia superando il livello minimo necessario. Marcuse tiene conto anche del pensiero di Marx per cui la repressione corrisponde all’obbligo di produrre e impegnarsi in un lavoro alienato. Marcuse si allontana anche dall’idea marxista per prediligere una nuova norma sociale: la realtà non significa repressione, una società in cui il principio di piacere sia riconciliato con il principio di realtà. Marcuse critica l’organizzazione degli istinti sessuali imposta dalla società, la quale considera come perversioni tutto ciò che non ha lo scopo della procreazione. Rendendo legittima la libertà sessuale, la morale civile non è più legata alla repressione e gli istinti possono creare relazioni libere e durature. Marcuse ammette che le conseguenze di questa nuova morale potrebbero portare a una disintegrazione delle istituzioni e della famiglia monogamica e patriarcale.
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