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STORIA DELLA SCIENZA E DELLE TECNICHE, Slide di Scienze Della Comunicazione

Pdf delle lezioni del prof. Ezio Vaccari

Tipologia: Slide

2016/2017
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Caricato il 24/01/2017

Janilujanina
Janilujanina 🇮🇹

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Scarica STORIA DELLA SCIENZA E DELLE TECNICHE e più Slide in PDF di Scienze Della Comunicazione solo su Docsity! • Per individuare i nostri limiti e riflettere sul futuro è necessario conoscere e capire che cosa è la tecnologia (tecnica + scienza) contemporanea – anche e soprattutto con l'aiuto della storia • Storia della scienza e delle tecniche = definizione di compromesso: la scienza è intesa come un sapere unificante, mentre le tecniche sono considerate nella loro pluralità e diversità. • E' difficile fare una storia 'unitaria' della scienza: le storie delle singole scienze sono molto diverse fra loro e richiedono competenze specifiche, dalle scienze esatte alle scienze naturali. • La tecnica a sua volta non è un blocco monolitico, ma l’espressione articolata di tanti ‘saperi’ pratici Scoperta scoprire o svelare l’esistenza (ed eventualmente la causa / funzionamento) di un fatto, un oggetto, un elemento, un fenomeno, un luogo … prima sconosciuti, ma in realtà da tempo esistenti – il virus di una malattia; – i satelliti di Giove; – i resti dell’uomo di Neanderthal; … Invenzione progettare e costruire un oggetto, una macchina, uno strumento … del tutto nuovi, con l’uso di conoscenze empiriche, scientifiche, tecnologiche – il forno – il microscopio; – la mongolfiera; – la macchina a vapore; – la bomba atomica; … Innovazione ideare e realizzare miglioramenti a invenzioni note con l’uso di nuove tecnologie – il microscopio elettronico; – l’orologio al quarzo; – l’aeroplano a reazione; … Definizioni disciplinari • - storia della scienza / scienze • - storia del pensiero scientifico • - storia della tecnica / tecniche LA STORIA DELLA SCIENZA “Lo storico della scienza […] deve analizzare le interazioni costantemente prodotte tra le idee scientifiche e le altre manifestazioni intellettuali o economiche. […] La storia della scienza ha come scopo di stabilire la genesi e il concatenamento dei fatti e delle idee scientifiche, tenendo conto di tutti gli scambi intellettuali e di tutte le influenze che il progresso stesso della civiltà pone costantemente in gioco.” (George Sarton, L’Histoire de la science, “Isis”, 1913) QUINDI: Flessibilità ed eclettismo dello storico delle scienze, in grado di lavorare in diversi ambiti disciplinari interni ed esterni  conoscenza delle scienze e della storia  superamento delle ‘due culture’ - dialogo tra cultura umanistica e cultura scientifica DUE OSTACOLI DA SUPERARE : • Il problema della divisione tra le «due culture» • Il problema del dialogo tra scienze umane e scienze matematiche, fisiche e naturali C.P. SNOW Credit: J.Larry Nance Charles Percy Snow (1905-1980) scienziato e romanziere [eli 11° and A Second [Ry CAMBRIDGE Le due ‘culture’ Charles Snow, The two cultures and the scientific revolution, Cambridge University Press, 1959 “Sono convinto che la vita intellettuale, nella società occidentale, si va sempre più spaccando in due gruppi contrapposti. [...] Nella storia dell'attività mentale, è qui che si sono prodotte alcune fratture. Le occasioni ora ci sono. Ma sono, per così dire, sospese nel vuoto, per il fatto che i membri delle due culture non riescono a parlarsi. È strano che sia stato assimilato dall'arte del ventesimo secolo così poco della scienza del ventesimo secolo. Di quando in quando si trovavano poeti che usavano coscienziosamente espressioni scientifiche attribuendovi un significato sbagliato (vi fu un tempo [...] in cui gli scrittori parlavano di "luce polarizzata" con la pia illusione che si trattasse di un tipo di luce particolarmente mirabile).[...] questa frattura culturale non è solo un fenomeno inglese: si estende a tutto il mondo occidentale. C'è una sola via per uscire da questa situazione: e naturalmente passa attraverso un ripensamento del nostro sistema educativo.” Charles P. Snow, Le due culture, Feltrinelli, Milano, 1964, pp. 5-7; 10-18 Letterati a un polo e scienziati all’altro, i più rap presentativi dei quali sono i fisici. Tra i due gruppi, n-abisso di reciproca incomprensione: qualche volta (particolarmente tra i giovani) ostilità e disprezzo, nia soprattutto mancanza di er Si e rip comprensione. Gli uni hanno un'immagine stranamente distor- ta degli altri. Gli atteggiamenti sono cosî diversi che non c'è un terreno comune neppure per quanto riguarda le emozioni. | I non-scienziati sono inclini a considerare presuntuosi e vanesi ' gli scienziati:| de i i - i ai dl cnann fia loi I non-scienziati hanno una radicata impressione che gli ‘Iscienziati siano animati da un ottimismo superficiale e non ab.f1 biano coscienza della condizione dell’uomo. D'altra: patte, gli I scienziati credono che i letterati siano totalmente privi di pre- Ì veggeriza e nutrano un particolare disinteresse per. gli uomini j loro fratelli; che in fondo siano anti-intellettuali e si preoccu- pino di restringere tanto l’arte quanto il.pensiero al momento esistenzi le. E cosî viay Chiunque abbia una sia pur debole at- ‘ —tifudine all’invettiva, potrebbe presentare una grande quantità di sotterranee accuse e controaccuse di questo genere. Sia le ac- cuse che vengono mosse da una parte, sia quelle che vengono 'lanciate dall’altra contengono qualcosa di non del tutto privo. SR e a ere di fondamento. Ma esse sono tutte distruttive. jPer la maggior ite gi el parte si basano su pericolosi malintesi ASILI % prova proven —- n - --. Di fatto, la distanza che separa scienziati e non-scienziati è molto meno superabile fra i giovani di quanto lo fosse anche trent'anni fa. Trent'anni fa le culture non si rivolgevano da, tempo la parola: ma almeno si sotridevano freddamente, at- traverso l’abisso che le separava. Ora la cortesia è venuta me- n0, € si fanno le boccacce, Non si tratta soltanto del fatto che oggi i giovani scienziati sentono di far patte di una cultura in ascesa, mentre l’altra è in ritirata. Si tratta anche, per essere brutali, del fatto che i giovani scienziati sanno ché, con una laurea mediocre, otterranno un buon posto, mentre i coetanei e colleghi di Inglese o di Stotia saranno fortunati se guadagne- ranno i due terzi. Nessan-giovane-seienziato prev isto-di tr Ae IO PretEri Di E C’è una sola via per uscire da questa. situazione: e natru- ralmente passa attraverso un ripensamento del nostro sistema: educativo. In questo paese, per le clue ragioni esposte, è un’im- resa più difficile che negli altri paesi. Quasi tutti riconosceran- pre po che la ‘nostra istruzione scolastica è troppo specializzata. Ma quasi tutti pensano che modificarla non dipende dalla vo- fontà umana. Altri paesi sono non meno di noi insoddisfatti dei loro sistemi eclucativi, ma non sono così rassegnati. soge Gli Stati Uniti danno, istruzione fino a. diciott’anni a un pumero di ragazzi enormemente superiore al'nostro: ed è una istruzione molto pi vasta, ma non cosî rigorosa. Lo sanno: sperano di affrontare il problema entro dieci anni, anche se forse non possono perdere tanto tempo. “Anche l'Unione Sovie- tica assicura l’istruzione ad un numero di ragazzi enormemente superiore al nostro: anche quella è un’istruzione più estesa del- la nostra (è un assurdo mito occidentale che la loro educazione scolastica sia specializzata), ma anche troppo rigorosa.!* Lo san- no, e stanno facendo marcia indietro per rimetterla in buono stato. Gli scandinavi, ini particolare gli. svedesi, che farebbero un lavoro più assennato di chiunque di noi, sono svantaggiati dalla necessità pratica di dedicare troppo tempo alle lingue stra- 'niere. Ma anch'essi sono coscienti del, problema.’ - - - - a me -_ ‘ k.«: E noi? Ci siamo fossilizzati al punto di non essere pro- prio più elastici? 12 E xx: Parlate con gli insegnanti, e vi diranno che la nostra ec- sessiva specializzazione, che non ha eguali al mondo, è imposta . dagli esami universitari di Oxford e di Cambridge. Se è cosî, bisognerebbe pensare che non è poi cosi impossibile modificare . gli esami universitari di Oxford e di Cambridge. Ma credere che sia facile sarebbe sottovalutare la capacità nazionale di di- fendersi in. modo complicato. Tutta la.storia della nostra istru- zione ci insegna che siamo capaci soltanto di aumentare la spe- cializzazione, e.non di diminuirla. ©‘. PT] ® dia C.P. Snow, Science and Government (Harvard University Press,1960-62) [Ediz. italiana Scienza e governo, Einaudi, 1966] La non neutralità morale della scienza (1961) - l’eticità della scienza non può limitarsi alla ricerca della “verità scientifica”: lo scienziato non può delegare al politico / statista l’uso coretto degli ordigni - non esistono più, ammesso che siano mai esistite, una scienza e una tecnologia neutre Testo da leggere sul sito e-learning : Sezione LETTURE : 5 JOHN BROCKMAN Terza cultura e A cura di Vittorio Lingiardi e Nicla Vassallo ( i | L | [ | RA Idee per un futuro sostenibile rai Le nuove rivoluzioni scientifiche La costruzione della beffa…. – A. Sokal, Trasgredire le frontiere: verso un’ermeneutica trasformativa della gravità quantistica, “Social Text” [cultural studies], 1996 • raccoglie citazioni autentiche, ma insensate, su argomenti di fisica e matematica, pubblicate in scritti filosofici • intende “dimostrare” che le più recenti ricerche in fisica confermano le tesi filosofiche dell'ermeneutica e del costruttivismo, • è in realtà una parodia del ‘postmodernismo’ e del ‘relativismo cognitivo’, secondo cui la scienza è solo mito, narrazione e costruzione sociale Postmodernismo ???? postmoderno Termine usato per connotare la condizione antropologica e culturale conseguente alla crisi e all’asserito tramonto della modernità nelle società del capitalismo maturo, entrate circa dagli anni 1960 in una fase caratterizzata dalle dimensioni planetarie dell’economia e dei mercati finanziari, dall’aggressività dei messaggi pubblicitari, dall’invadenza della televisione, dal flusso ininterrotto delle informazioni sulle reti telematiche. In connessione con tali fenomeni, e in contrasto con il carattere utopico, con la ricerca del nuovo e l’avanguardismo tipici dell’ideologia modernista, la condizione culturale postmodernista si caratterizza soprattutto per una disincantata rilettura della storia, definitivamente sottratta a ogni finalismo, e per l’abbandono dei grandi progetti elaborati a partire dall’Illuminismo e fatti propri dalla modernità, dando luogo, sul versante creativo, più che a un nuovo stile, a una sorta di estetica della citazione e del riuso, ironico e spregiudicato, del repertorio di forme del passato, in cui è abolita ogni residua distinzione tra i prodotti ‘alti’ della cultura e quelli della cultura di massa. ENCICLOPEDIA TRECCANI Postmodernismo • Postmodernismo è un termine usato nel '900 con diversi significati e in vari ambiti culturali con il quale genericamente si fa riferimento alla crisi della modernità nelle società a capitalismo avanzato caratterizzate da un'economia e una finanza estese globalmente, dall'invadenza della pubblicità e della televisione nelle convinzioni personali, e da un, ormai incontrollabile e inverificabile, enorme flusso di notizie provenienti dal web. In contrapposizione alle ideologie moderniste e alle utopie illuministe, il postmodernismo ne dichiara la fine e avanza la necessità di una reinterpretazione della storia libera da ogni finalismo rifacendosi in ambito creativo non tanto ad un nuovo stile quanto alla ripresa di forme estetiche del passato ritenendo degne di considerazione allo stesso modo le opere eminenti e quelle della cultura di massa. DIZIONARIO DI STORIA - TRECCANI • Alan Sokal & Jean Bricmont, Imposture intellettuali [1997], Milano, Garzanti, 1999 • Alan Sokal & Jean Bricmont, Imposture intellettuali [1997], Milano, Garzanti, 1999 • Alan Sokal & Jean Bricmont, Imposture intellettuali [1997], Milano, Garzanti, 1999 Alan Sokal & Jean Bricmont, Imposture intellettuali [1997], Milano, Garzanti, 1999 SWIF INDICE DEI NOMI ALAN SOKAL Il Tempo-:2 FEBBRAIO 2002 * La cultura genera la Natura http://lgxserver. uniba.it/lei/rasse gna/sokal.htm Dibattito internazionale all'Università romana di Tor Vergata di editoriale di ARMANDO MASSARENTI Il Sole 24 Ore- aprILE 2000 * Se la vita è una costruzione sociale di ARMANDO MASSARENTI La rivista dei libri-serreMBRE 1999 * La guerra della culture La rassegna delle imposture trattate non può riferirsi a momenti di episodica superficialità di tanti maestri carismatici. Il libro di Sokal e Bricmont andrebbe imposto d'ufficio in tutte le università italiane, e non solo nelle facoltà umanistiche. di SANDRO MODEO L'Unita'-9 agosto 1999 * Sei filosofi esagerano con le parole Sokal rivela le -"Imposture intellettuali" Nelle opere di Deleuze, Lacan e molti altri numerose idee scientifiche non esatte di LEARDO BOTTI Il manifesto-16 civano 1999 # LA PULIZIA EPISTEMOLOGICA CONFONDERE IL RAZIONALISMO CON LO SCIENTISMO. E' QUESTO UNO DEI LIMITI DEL VOLUME IPOSTURE INTELLETTUALI! Untesto che ignora la risi di alcune discipline scientifiche e la scienza come industria pesante. Un nuovo intervento sul libro di Alan Sokal e Jean Bricmont di MARCO DERAMO Il manifesto-s civeNO 1999 ® CONTA: TI DA NEWTON CONSIDERAZIONI SULL'ACCUSA DI SOKAL E BRICMONT DI USO IMPROPRIO DEL CAPITALE SCIENTIFICO DA PARTE DEI 'E' impossibile impe dire ai filosofi di sfruttare l'immensa ricchezza conoscitiva della scienza moderna. Ma, per impostare correttamente il rapporto, è necessario partire dalla genesi delle teorie scientifiche” di FRANCO VOLTAGGIO Kos-xmaecio 1999 * La filosofia, il giornalismo, Sokal e Briemont Conosciamo tutti il caso Sokal? Sokal, famoso fisico americano, nel 1996 pubblicò su *Social Text* uno "strano" articolo: venivano sostenute stravaganti interpretazioni di alcuni risultati della logica, della matematica e della fisica. Poco tempo dopo sulla rivista “Lingua Franca" apparve un altro articolo, sempre di Sokal, ancora più strano. L'autore affermava di essersi presa glaca, can l'articolo precedente, del mondo Inrellert sostenuta anche da Briemont, si rivolgeva contro gli umanisti che di PIERRE JACOB Il manifesto-30 maggio 1999 » "IMPOSTURE INTELLETTUALI” : DELUDENTE CAPITOLO DI UNA POLEMICA VOLTA A SCREDITARE LE TEORIE DEL PENSIERO POSTMODERNO umanistico. L'accusa partita da Sokal., pa lasciano tentare dallo "’scientismo”" ERRORI DI FATTO Sostenuto dalla domanda su quale sia il rapporto tra filosofia e scienza, è proprio qui che naufraga il libro di Sokal e Bricmont. Il lora primo bersaglio è il relativismo epistemico: peccato che quel che esiste e ciò che è affermato esistere diventino tutt'uno di MARCELLO CINI I Sole 24 Ore-15 macero 1999 » IMPOSTURE INTELLETTUALI Che cosa insegnerà Sokal all'Italia? di MAURIZIO FERRARIS Il Sole 24 Ore-23 nacgio 1999 » Filosofia, scienza e verità secondo i due fisici autori del pamphlet "Imposture intellettuali" Fatti per criticare l'esistente Il Sole 24 Ore-9 maggio 1999 ® Alan Sokal, una «beffa» per tornare alla ragione di ARMANDO MASSARENTI Il Sole 24 Ore-7 marzo 1999 ® Una "beffa" contro il relativismo Dopo tre anni dallo scherzo orchestrato da Alan Soka] continua la polemica tra scienziati e umanisti con un libro di UMBERTO BOTTAZZINI Il Corriere della Scra-z6 SETTEMBRE 1998 » Americani all'attacco di Pari "Francesi, intellettuali impostori" di ULDERICO MUNZI 1 pensatori "postmoderni" mancano di rigore e di cultura scientifica? Per saperlo, un fisico americano ha fatto un esperimento di PIERRE THUILLIER Avvenire-2 GENNAIO 1999 Eureka, che beffa Una rassegna di errori elamorosi nella storia della scienza Una pretesa di verità che spesso si dissolve nella inaffidabilità delle teorie di GABRIELE DE SIMONE Le assurdita scientifiche di cui sono piene gli scritti degli umanisti Alan Sokal autore di una famosa "beffa" ha pubblicato con Jean Bricmont un libro sui mali del relativismo post-moderno di ARMANDO MASSARENTI NET RT ERA EI RR RI CRE NL scenza scientifica, la validità, l'affidabilità e unicità della scienza come strumento conoscitivo». (Umberto Bottazzini, «Il Sole-24 Ore») «Gli “intellos” francesi, in nome di un presunto e mai verificato razio- nalismo cartesiano, si sentono come nudi di fronte all'accusa di mani- polare frasi senza senso e di perdersi in giochetti lessicali. Sokal è implacabile». (Ulderico Munzi, «Corriere della Sera») «Sokal, in collaborazione con Jean Bricmont, travolge un buon nume- ro di indiscussi maîtres-à-penser. da Jacques Lacan a Gilles Deleuze, da Michel Serres a Jean-Frangois Lyotard: ce n'è anche per numi tute- lari come Henri Bergson. Michel Foucault viene graziato, ma non altrettanto Jacques Derrida. Tutti quanti, chi più chi meno, avrebbero truffato i loro lettori e seguaci introducendo a sproposito nei loro libri di filosofia riferimenti alle più recenti teorie scientifiche (dalla relatività alla meccanica quantistica, dalla topologia alla teoria del caos) che rivelerebbero dilettantismo, disinvoltura e presunzione. Con pazienza (tolta ET ERI E RES TER RETREAT) assurdità e veri e propri errori. Se è questo lo stato delle cose, è un po arduo archiviare la denuncia di Sokal come provocazione a fini di scoop».(Pier Aldo Rovatti, «la Repubblica») «L'inganno di Sokal ha potuto far temere il ritorno di un certo “terrori- smo” scientista: la scienza, sola detentrice del vero, dovrebbe essere considerata da tutti e in tutti i campi come l'autorità suprema... Un tale progetto, diciamolo con fermezza, non corrisponde certamente alle intenzioni di Sokal. Egli non chiede un'idolatria della scienza; si augu- ra solo che i postmoderni rinuncino al loro lassismo intellettuale» (Usi Sta aS Mi Na IPI (EI CI RSS 204259) «Al di là del lato divertente e beffardo, e di quello anti-ideologico l'esperimento di Sokal è stato definito da molti. a ragione. di grande utilità pubblica”. Non solo perché fa vedere a tutti che il re è nudo. Ma soprattutto perché la sua non è una provocazione fine a se stessa: la pars construens del suo lavoro è già iniziata, ed è assai promettente» (Armando Massarenti, «Il Sole 24-Ore») Altri problemi per la scienza… • La competizione tra scienziati per la visibilità e l’acquisizione di fondi per la ricerca • La tendenza al plagio, a modificare i dati e a «truccare» i risultati delle ricerche la RepubblicafTè Scienze Lo sruDIO a | Tuoi (SO | Consgio [asma Così gli scienziati truccano le ricerche Un censimento dalle pubblicazioni mostra una crescita allarmante di froci, truffe = piraterie nele ricerche. Un numero ancora basso (lo 0,01%) ma che si è decuplicato in 20 anni. La conzorrenza impone di arrivare sempre primi. E c'è chi bara di CLENA DUSI Lo leggo dopo NON SEMPRE carrice bianco è sinonimo di mani pulite. Un censimento delle pubblicazioni scientifiche in medicina e biologia he rivelato l'aumento di esperimenti macchiati da frode, falsificazione dei dati, visite a pazienti immaginari, ritocco delle immagini di laboratorio. Il fanomero è nal complesso modesto. Del 25 milioni di articoli pubblicati su riviste mediche dal 1940 al maggio 2012, quelli ritrattati (cioè ritirati per errori gravi 0 froci) sona 2.047. In percentuale però il numaro di studi depennali è quasi decuplicato tra 1976 e 2007. Allora lo stigma della ritrattazione colpiva 10 articoli su un milione. Oggi si è arrivati a 96, E quel che è più grave, secondo il censimento di Proceedings of the National Academy of Sciences, è che solo uno studio su tre viene ritirato per uno sbaglio commesso in buona fede. In due terzi dei casi è con l'intento di ingannare che i dati scientifici vengono manipolati. L'obiettivo, come nello sport, è arrivere primi per aggiudicarsi credito in un mondo della scienza sempre più competitivo e s corto di fondi. Le note pubblicate dalle riviste per annunciare una ritrattazione sono spesso ganeriche, scritte in modo confuso per non far trasparire l'inganno. Cosi i tre ricercatori dell'Albert Einstein di New York e dell'Universita di Washington autori del censimento hanno deciso di scavare a fondo in ogni singolo caso. E si sono trovati di fronte a molta meno buona fede di quanto si aspattassero. Nel 67,4% di ritrattazioni dovute a cattiva condotta, il 43,4% è stato causato da frode vera e propria (casi concentrati in superootenze della scienza come Usa, Giappone, Germania). Il 14,2% è un articolo che riproduce dati prodotti dalla stessa équipe, ma già pubblicati su un'altra rivista. Il 9.8% è un copia e incolla di risultati ci altri scienziati (soprattutto in paesi emergenti come India e Cina). Tra i colpevoli, molti sono i truffatori seriali. L'anestesista giapponese Yoshitaka Fuji si è visto ritrattare la cifra record di 193 studi su 23 riviste divarse. L'ultima moda è il ritocco delle immagini al microscopio. Ma non mancano le tacniche più sofisticate, come quella dei sudcoreano Hyung-In Moon. Poiché ogni articolo scientifico, prima di essere pubblicato, deve assera sottoposto al giudizio di un pane! di altri esperti, Moon è riuscito a "piratare" gli indirizzi mail dei suoi revisori, inviando alla rivista giucizi lusinghieri. Scoperto ll trucco, 35 suoi articoli sono stati depennati dall'archivio mondiale della scianza. In quella poi che Il direttore della rivista The Lancet nel 2008 defini "la più grande truffa condotta da un singolo scienziato", l'ancolngo norvegese Jon Sudho inventò i dati di en 900 pazienti. Anche se la maggior parte delle truffe riguarda casi isolati e settori specialistici, non mancano le frodi che causano danni gravi ai pazienti o alla reputazione della scienza. Il "mago" delle staminali Hwang Woo-suk, autore nel 2004 dell'annuncio shock della clonazione di un uomo, fu cacciato dall'università di Seul nel 2006 per aver falsificato i risultati. Un metodo rivoluzionario messo a punto dalla Duke University sempre nel 2006 per scegliere la cura contro il tumore al polmone fu usato 4 anni negli Usa, prima di scoprire che era basato su dati falsi. (03 ottobre 2012) © RIPRODUZIONE RISERVATA la Repubblicaf® Archivio Sei in: Archivio > La Repubblica > 2012 > 10 > 03 » LA TRAPPOLA DEL PUBBLICA ... LA TRAPPOLA DEL PUBBLICA 0 MUORI Le frodi scientifiche sono sempre esistite. È passato un secolo da quando Charles Dawson presentò a Londra i presunti resti fossili dell' "anello mancante" tra l'uomo e la scimmia. In realtà si trattava di una mandibola di ‘orangutan combinata con le ossa di un cranio umano e qualche dente di scimpanzè, ma ci vollero quarant' anni per smascherare l' imbroglio. Le frodi di oggi sono più raffinate, e sono aumentate a dismisura, soprattutto in campo biomedico, da quando i ricercatori devono rispondere all' imperativo del publish or perish, pubblica o muori, in caccia di finanziamenti sempre più esigui per il loro lavoro. Così frodi vere e proprie, pubblicazioni multiple ed episodi di plagio riescono ad aggirare sempre più facilmente la peer review, il processo con cui un articolo, prima della pubblicazione, è sottoposto al vaglio di altri esperti. Anche se inv l numero dei lavori incriminati è ancora relativamente basso, se si considera che nel solo 2010 gli articoli pubblicati sono stati circa un milione e mezzo. E forse questo è uno dei nodi principali del problema. La mole delle pubblicazioni potrebbe impedirne una valutazione accurata, richiedendo ai revisori un impegno che finirebbe per diventare quasi un' occupazione a tempo pieno. Lo stesso vale per la replica degli esperimenti da parte di altri gruppi di ricerca: chi si prende la briga di ripetere un esperimento da cui non trarrà alcun beneficio? Resta il fatto cheè ‘opportuno trovare nuovi strumenti per arginare questa deriva, che rischia di compromettere, agli occhi dell' opinione pubblica, la credibilità di tutta la comunità scientifica. Ma quali? MARCO CATTANEO 03 ottobre 2012 | 45 | sez CRONACA Un autorevole ‘testimonial’ per la storia della scienza…… Isaac Asimov (1920-1992) • ha insegnato biochimica alla Boston University School of Medicine ed ha pubblicato diversi volumi ed articoli scientifici; • noto soprattutto come prolifico ed originale scrittore di fantascienza su plausibili basi scientifiche (hard science fiction) • ha scritto nel 1964 A short history of biology (Una breve storia della biologia) e nel 1965 A short history of chemistry (Una breve storia della chimica) per la serie “American Museum Science Books”, con impostazione divulgativa. | SONIA (0) Isaac Asimov CRONACHE . DELLA GALASSIA romanzo: psicostORIOGRAFIA... Gaal Dornick, servendosi di concet- ti non matematici, ha definito la psicostoriografia come quella branca della matematica che studia le reazioni d'un agglomerato umano a determinati stimoli sociali ed eco- nomici... È implicito in tutte queste definizioni che l’agglonerato umano in questione deve essere sufficientemente grande da consentire valide elaborazioni statistiche. Le dimensioni minime dell’agglomerato possono essere calcolate con il primo Teorema di Seldon che dice... Un ulteriore assunto è che la comunità esaminata deve essere, essa stessa, al- l'oscuro dell'analisi psicostorica affinché le sue reazioni sia- no assolutamente istintive... La base di ogni scienza psicostoriografica valida è nello sviluppo delle Funzioni Seldon che conferiscono proprietà analoghe a quelle forze sia economiche sia sociali che... ENCICLOPEDIA GALATTICA [Hiborio Dibattista Liborio Dibattista, Storia della Scienza e didattica delle discipline scientifiche Roma, Armando, 2004 • La storia della scienza è in grado, mentre fornisce un adeguato contenuto cognitivo, di ottenere due risultati secondari: – la riflessione sui modi di funzionare del pensiero scientifico – la definizione dei fini e dei metodi adoperati. Storia della scienza  disciplina “ponte” fra le due culture: scientifica e umanistica. La storia della scienza per la divulgazione scientifica • Gli scienziati devono dialogare, non solo comunicare • La divulgazione scientifica non può essere solo ‘divertente’ • Il racconto storico come – elemento di ‘attrazione’ verso la scienza – elemento di mediazione per la corretta comprensione dei concetti scientifici Modello di continuità della scienza volta alla comunicazione (Michel Cloître & Terry Shinn, 1985) • Livello intraspecialistico (comunicazione tra specialisti) • Livello interspecialistico (comunicazione tra scienziati di diverse discipline) • Livello pedagogico ("scienza dei manuali"; scienza cumulativa) • Livello popolare (quotidiani e periodici; giornalismo scientifico; documentari) Livello intraspecialistico Livello interspecialistico. — - Livello pedagogico - Livello 1 popolare / Il modello non è necessariamente sequenziale: • gli scienziati possono comunicare contemporaneamente a più livelli • non sempre la comunicazione è corretta • si possono verificare episodi di 'cristallizzazione' • si possono verificare casi di 'deviazione‘ I ! ' i i ti i N ih "ff “liti A ; S \ AX% vw A AI OM Livello intraspecialistico, 1977- % 4 6 June 1980, Volume 208, Number 4448 Livello interspecialistico, 1980 Extraterrestrial Cause for the Cretaceous-Tertiary Extinction Experimental results and theoretical interpretation Luis W. Alvarez, Walter Alvarez, Frank Asaro, Helen V. Michel In the 570-millionyear period for which abundant fossil remains are avail- able, there have been five great biologi- cal crises, during which many groups of onganisms died out. The most recent of the great extinctions is used to define the boundary between the Cretaceous and Tertiary periods, about 65 million years microscopic floating animals and plants: both the calcareous planktonic forami- nifera and the calcareous nannoplankton were nearly exterminated, with only a few species surviving the crisis. On the other hand, some groups were little af fected, including the land plants, croco- diles, snakes, mammals, and many kinds Summary. Platinum melals are depleted in the earlh's crust relative lo their cosmie abundance; concentralions ol Ihese elements in deep.sea sedimens may thus in- dicate influxes of extraterrestrial material. Daep-sea limestonas exposed in Italy, Den- mark, and New Zealand show iridium increases of about 30, 160, and 20 times, re- spectivaly, above the background level at precisely tne time of the Crataceous-Ter- tiary exlinciions, 65 million years ago. Re&sons are given to indicate that this iricium is of extraterrestral origin, but did nol come from a nearby supernova. A hypothesis is suggested which accounts for the extinctions and the iridium observations. Impact ot a large earth-crossing asteroidi would inject about 60 times Ihe object's mass into the atmosphere as pulverizedi rock; a fraction ot this dust would stay in tha stratosphere for several years and be distributed woridwide. The resulting derkness would sup- press photosynthesis, and the expected biologica! consequences match quite closely the extinctions observed in the paleontologica! record. One prediction af this hypothe- sis has been verified: the chemical composition of the boundary ciay, which is thought to come from the stratospheric dust, is markedly different from that of ciay mixed with the Cretaceous and Tertiary limestones, which are chemically similar to each other Four different Independent estimates of the diameter of the astercid give values that lie in the range 10 + 4 kilometers. ago. At this time, the marine reptiles, the lying repliles, and both orders of dino» saurs died out (7), and extinetions ve- curred at various taxonomic levels among the marine invertebrates. Dra- matic extinclions occurred among the SCIENCE, VOL. 208, 6 JUNE 1980 of invertebrates. Russell @ì concludes that about half of the genera living at that time perished during the. extinetion event Many hypotheses have been proposed to explain the Cretaceous-Tertiary (C-T) 0036-6075/8010606-1095502. 00/0) Copyright © 1990 AAAS SCIENCE extinctions (1, 4), and two recent meet ings on the topic (5, 6) produced no sign of a consensus. Suggested causes in- clude gradual or rapid changes in occan- ographic, atmospheric, or climatic con- ditions @) duc to a random 6) or è cy- clical (9) coincidence of causative fa tors; a magnetic reversal (10); a nearby supernova (17); and the flooding of the occan surface by fresh water from a pos tulated aretic lake (/2). A major obstacle to determining the cause of the exrinction is that virtually all the available information on events at the time of the crisis deals with biological changes seen in the paleontologica! rec ord and is therefore inberently indirect. Little physical evidence is available, and it also is indirect. ‘This includes varia- tions in stable oxygen and carbon isotop- ic ratios across the boundary în pelagic sediments, which may reflect change: temperature, salinity, oxygenation, and organic productivity" of the occan water, and which are not easy to interpret (!3. 14). These isotopic changes are not par- ticularly striking and, taken by them- selves, would not suggest a dramatic crisis. Small changes in minor and trace element levels ar the C-T boundary have been noted from limestone sections in Denmark and Italy (/5), but Ihesc data also present interpretational difficulties. It is noteworthy that in pelagic marine sequences, where nearly. continvons deposition is to be expected, the C- boundary is commonly marked by a hia- tus 8, 19). Tn this article we present direct phys- ical evidence for an unusual event ar ex- acily the time of the extinctions in the planktonic realm. None of the current hypotheses adequately accounts for this evidence, but we have developed a hy- pothesis thal appears to offer a satisfuc tory explanation for nearly all the uvuil able paleontologica! and physical evi dence. Luis Alvarez is professor cmerits of physics n Lasrence Berkeley Laboratory. Universi 0t c forni, Berkeley 54720. Waller Alvarez aan a de professor Mn {be Departmenl uf Geology uni Geogiysies, University of Colonia, Berkeley. Fratk Asaro is senior scientist and Felen Michel 1 stati scientist n the Energy and Environ din ni Lanrence Berkees Laboratory Guif of Mexico Chicxulub crater WALTER ALVAREZ Livello pedagogico ? 1997 Un meteorite che cade su una metropoli odierna in un’elaborazione grafica ispirata da una fantasia catastrofica. Armageddon e Deep Impact sono due film noti che si rifanno all’eventualità di asteroidi che intercettano la rotta del nostro pianeta. Scenari di questo genere sono forse più probabili per le follie belliche umane che per le accidentalità di Madre Natura. Ciò non toglie che le meteoriti siano sul lunghissimo termine un evento in qualche modo ricorrente. La biosfera terrestre ne è stata plasmata verosimilmente almeno due volte. What Killed the Dinosaurs? Livello popolare Un caso di comunicazione cristallizzata * Lo studio dell’anemia falciforme L’anemia falciforme o drepanocitica • E’ una deficienza genetica di emoglobina che determina irregolarità delle cellule • Viene studiata dagli anni Quaranta agli anni Sessanta del Novecento • Nessuna presenza nei manuali di medicina • Dalla metà degli anni Settanta: attenzione per la malattia da parte dei media e della politica statunitense  livello pedagogico Un caso di comunicazione deviata • La «scoperta» della fusione fredda nel 1989 …. e la sua definizione di «bufala» nei media contemporanei [vedere esempio di articolo nel sito e-learning: sezione LETTURE : 9] 23 marzo 1989 “ILE Fusion or Illusion? PTT FARE E DISFARE LA SCIENZA IN PUBBLICO: IL CASO DELLA FUSIONE FREDDA 73 Res BANCA DI ROMA Lava amica banca. ricura 3.7 Pubblicità della Banca di Roma (Figura 3.7). Negli Stati Uniti, un comunicato stampa lanciò il nuovo profumo Kelvin, “freddo da morire”, creato da Bruno Klodandhauer, “che ha scoperto per caso la prima vera fragranza unisex mentre cercava di verificare gli esperimenti di Fleischmann e Pons sulla fusione fredda”.9!
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