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Storia dell’arte - la natura, Appunti di Storia dell'arte contemporanea

Come la natura si è trasfornata con gli artisti. L'interpretazione e la rappresentazione della natura nell'arte sono cambiate significativamente nel corso delle diverse epoche e movimenti artistici. Ogni periodo ha portato con sé nuove idee, simbolismi e approcci alla rappresentazione della natura. Visione e sensiblità personale.

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 01/07/2024

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Scarica Storia dell’arte - la natura e più Appunti in PDF di Storia dell'arte contemporanea solo su Docsity! CLAUDE MONET, SCOGLIERA A ÉTRETAT AL TRAMONTO (1883) Impressionista francese, la materia del mondo è l’aria, luce, qualcosa di penetrabile, etereo. Cacciatore di luce, bagliori, estasi. La pittura deve seguire questa fuggevole area del mondo, per questo allontana la scogliera, per mettere in risalto l’acqua, il sole e i suoi bagliori. Natura . c ' Come la natura si è trasfornata con gli artisti. L'interpretazione e la rappresentazione della natura nell'arte sono cambiate significativamente nel corso delle diverse epoche e movimenti artistici. Ogni periodo ha portato con sé nuove idee, simbolismi e approcci alla rappresentazione della natura. Visione e sensiblità personale. CASPAR FRIEDRICH, MONACO IN RIVA AL MARE (1808-1810) Pittore romantico per eccellenza, tedesco, introduce il tema del sublime, romanticizza la natura. Il monaco in riva al mare; la natura è la casa di Dio, un Dio sconosciuto che si disperde nei cieli, nel mare, nell’infinito, che ti spinge a meditare sull’infinito della natura e ti scaccia. GUSTAVE COURBET, LA SCOGLIERA A ETRETAT (1869) Pittore francese, non crede minimamente che la natura sia casa di Dio; anarchico, rivoluzionario inventa il realismo. Ha volontà di connettersi alla natura in maniera grezza che lavora tramite la spatola (dettaglio della roccia fatta di macchie). La natura è lo spazio dell’uomo, facilmente raggiugibile, è materia. ALFRED SISLEY, SULLA RIVA DEL FIUME A VENEUX (1881) Sisley è un impressionista innamorato dell’impessione, ha bisogno di essere poiettato alla realtà, gli alberi danno concrettezza. In lui risiede ancora l’importanza che aveva Courot, il bisogno di costruire qualcosa, con le macchie di colore da importanza alla scena. PAUL CEZANNE, LA MONTAGNA SAINTE-VICTOIRE (1905) Cézanne aveva un forte attaccamento alla sua terra natale, e la Montagne Sainte-Victoire rappresentava per lui un elemento distintivo del paesaggio provenzale. Questa montagna divenne un simbolo delle sue radici e della connessione con il luogo in cui è cresciuto. Un artista impressionista che matura l’idea dell’arte ragionata, come rappresentazione fisica e materica delle sensazioni che riordina: armonia, colori freddi in altro, mentre colori caldi in basso. Le pennellate non sono vaghe e istintive, ma sono ragionate, vanno verso l’alto per dare un senso di verticalità. “Per Cezanne la pittura è natura in paradiso”. PAUL GAUGUIN, MAHANA NO AUTUA (Giorno del Dio, 1894) Natura per l’artista è un rifugio emotivo e spirituale intrisa di simbolismo, esotismo e una ricerca di significato più profondo nella vita. La natura di Tahiti, con la sua vegetazione lussureggiante, le spiagge e i paesaggi esotici, ha influenzato fortemente il lavoro di Gauguin. Il pittore era affascinato dalla diversità e dalla bellezza di quest'isola del Pacifico, utilizzando i colori vividi e le forme stilizzate per rappresentarla nelle sue opere. La natura assume colori che lui immagina, come il mare rosso o le cime degli alberi azzurre. Tutto dev’essere liscio, piatto e calmo. La natura è purezza, tutto si incastra perfettamente, è armonia. PAUL GAUGUIN, CAVALLO BIANCO (1848) L'artista amava andare a spasso per la campagna ed esplorare le montagne e le foreste dell'entroterra. Questi luoghi situati lontano dai villaggi erano all'epoca popolati da ogni sorta di animali selvaggi e da una ricca e lussureggiante vegetazione. Il cavallo è verde, si fonde con la natura, probabilmente assume un significato simbolico legato alle credenze degli abitanti del posto, sul passaggio delle anime nell'altro mondo. Il dipino non ha profondità, l’orizzonte viene innalzato di ispirazione giapponese, come l’albero dato di traverso, che fa salire lo sguardo. LOUIS PAUL HENRI SERUSIER, IL TAISMANO (1888) È il coperchio di una scatola di sigari che Sérusier, fedele allievo di Gauguin, dipinge a Guadamur, usando colori non corrispondenti alla natura. Sembra un quadro astratto, inventa la scena. VAN GOGH, CAMPO DI GRANO SOTTO UN CIELO NUVOLOSO (1890) Van Gogh amava rappresentare la natura, spesso trovando ispirazione nei paesaggi rurali. Nei suoi dipinti, la natura diventa un mezzo per esprimere le sue emozioni e la sua connessione spirituale con il mondo circostante, utilizzando la pittura come mezzo per esprimere le sue emozioni e il suo stato d'animo. Il cielo nuvoloso blu notte, in netto contrasto con il giallo cangiante, riflettere la sua lotta interiore e il tumulto emotivo che affrontava durante la sua vita. Possiamo metterlo in relazione con il quadro di Friedrich, dove lo spettatore diveta il monaco.
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