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Storia dell'arte, neoclassicismo e romanticismo, Dispense di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Il documento contiene appunti vasti e dettagliati in merito alla prima parte del programma di 5 superiore. Ho diviso il file in due parti poiché era troppo grande. In questa prima parte, vi sono appunti in merito al Neoclassicismo, in particolare le opere di David, Canova, Goya, ma anche in merito al Romanticismo, con le opere di Fussli, Friedrich, Constable, Turner, Gericault, Delacroix e Hayez.

Tipologia: Dispense

2023/2024

In vendita dal 01/07/2024

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Scarica Storia dell'arte, neoclassicismo e romanticismo e più Dispense in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! APPUNTI 5 SUPERIORE: ARTE NEOCLASSICISMO ● QUADRO STORICO E CULTURALE Il Settecento è il secolo della ragione, un periodo di grandi trasformazioni: inizia con il declino delle monarchie assolute e termina con la Rivoluzione Francese (1789) e con l’ascesa al potere di Napoleone Bonaparte (1799), a cui seguirà la Restaurazione e il ritorno all'ordine. In quest’epoca avviene un importante rinnovamento culturale: in Europa si diffonde l’Illuminismo, un movimento filosofico e politico nato agli inizi del ‘700 in Inghilterra. Gli intellettuali aspirano a farsi guidare dai “lumi” della ragione, richiedendo una società di uomini liberi e con uguali diritti. Queste aspirazioni sono riassunte nel motto della Rivoluzione Francese: “libertà, uguaglianza, fraternità”. Dunque, gli stravolgimenti politici portano ad una mentalità progressista e liberale e ciò accade soprattutto grazie alla Rivoluzione inglese e americana. La Rivoluzione industriale favorisce l’aumento demografico delle città e l'abbandono delle campagne, ma porta ad un divario tra i capitalisti e il proletario, motivo per cui si sviluppa il socialismo utopistico e scientifico. La fiducia nel progresso razionale stimola il progresso scientifico e tecnologico. Per raggiungere la libertà dell’individuo, gli intellettuali illuministi promuovono l’istruzione per tutti e realizzano la prima Enciclopedia (di Diderot e d’Alambert), un’opera che condensa tutto il sapere universale. Inoltre, durante questo periodo ci furono anche dei viaggi d’istruzione che portarono la nobiltà, l’alta borghesia, gli artisti, i musicisti e i letterati a visitare le grandi città soprattutto italiane, come Roma, Firenze, Venezia e Napoli; il cosiddetto Grand Tour. ● CORRENTE In campo artistico l’Illuminismo si traduce nel Neoclassicismo, la ripresa dell’arte classica in quanto portatrice di bellezza ideale e di alti valori morali. In base alle idee espresse dal teorico Winckelmann e all’esame di importanti scoperte archeologiche, come Pompei ed Ercolano, si diffonde l’idea che la perfezione artistica dei greci sia insuperabile e che non si debba imitare la realtà, bensì imitare gli antichi, le cui opere possiedono una bellezza e un’armonia che nel mondo reale non esistono. La nuova passione per l’Antico diventa motivo di collezionismo di stampe, di libri, ma anche statue, dipinti (per i più ricchi), viaggi e internazionalismo della cultura. JOHANN JOACHIMWINCKELMANN Winckelmann, essendo un bibliotecario, era affascinato dall’arte classica, greca e romana. Egli lavorò presso il cardinale Passionei e presso il cardinale Alessandro Albani, la cui biblioteca fu molto utile per il suo arricchimento culturale. Pubblicò i “Pensieri sull’imitazione dell’arte greca nella pittura e nella scultura”. A villa Albani, Winckelmann portò a termine la sua opera più grandiosa e innovativa “Storia dell’arte nell’antichità”. Questo libro mette in risalto un nuovo approccio all’archeologia e, per la prima volta, l’arte veniva studiata da un punto di vista cronologico. Risalta anche la differenza tra imitazione e copia: mentre la copia costituisce un semplice atto meccanico, l’imitazione cerca di raggiungere la stessa grandezza dell’opera antica, ma ricreandone le caratteristiche principali. Per Winckelmann l’essenza della bellezza sta nella “nobile semplicità e quieta grandezza”, in diretta contrapposizione alla complessità del Barocco e del Rococò. Winckelmann creò il concetto del bello ideale, ovvero il bello artistico che si ottiene facendo la sintesi degli aspetti belli che compaiono in natura. ➢ MARTE DISARMATO DA VENERE E DALLE GRAZIE “Marte disarmato da Venere” è l'ultimo dipinto dell'artista francese e qui egli ritorna ai temi mitologici, con lo scopo di rappresentare la bellezza ideale. I personaggi all'interno del dipinto si trovano di fronte ad un tempio sospeso sulle nuvole. - Marte si trova a sinistra ed è adagiato mollemente su un triclinio. Con la mano destra regge una lancia, mentre con quella sinistra porge alle Grazie la propria spada. - Al centro del dipinto si trova Venere, rappresentata di spalle. Lei sostiene il busto appoggiando la mano sinistra sulla coscia di Marte, mentre con la destra porge una corona di fiori sul capo del Dio della guerra. - In basso si trova Cupido che slaccia un calzare a Marte. - Le tre Grazie sono in secondo piano: sottraggono le armi a Marte e servono del vino MARTE: appare come un giovane molto prestante con la barba corta e folta e i capelli ricci. Il suo mantello rosso copre il triclinio e intorno a busto si trova una fascia intrecciata di foglie e fiori. VENERE: indossa solo una corona metallica e il suo corpo sottile è illuminato da una pelle chiara. TRE GRAZIE: hanno l’apparenza di adolescenti e indossano una corona di fiori tra i capelli. CUPIDO: è un bambino con i capelli biondi e delle ali piumate bianche sulla schiena. Egli porta a tracollo la faretra, mentre l'arco le frecce sono posate sulla nuvola. Di fronte all'inguine di Marte e sulla sua gamba si trovano 2 colombe bianche, mentre dietro le figure vi è un edificio classico. Tutta la scena è sostenuta da nuvole dall'aspetto solido. - La nudità dei personaggi è un richiamo alla classicità greca. - In questo dipinto David da vita ad una rappresentazione sensuale. Infatti Venere, dea dell'amore, grazie all'aiuto delle tre Grazie allontana le armi dal Dio e lo cinge di fiori. Inoltre, una colomba sta imbeccando l'altra, tipico del corteggiamento degli uccelli. - Secondo altre concezioni, l'opera rappresenta la fine dell'epoca illuminista in Europa e la riflessione dell’artista riguardo la propria esistenza giunta al termine. “Marte disarmato da Venere” è un dipinto che presenta delle figure perfettamente disegnate e realizzate con un chiaroscuro volumetrico, che riprendono l'ideale della statuaria Greca e della pittura del Rinascimento. Inoltre, la disposizione dei personaggi ricorda una scena teatrale. - La zona centrale del dipinto è caratterizzata da toni caldi, mentre lo sfondo e la zona circostante la scena sono dominati dal blu e dal grigio, dunque da toni freddi. - Marte, Venere e Cupido sono in primo piano e sono caratterizzati da una luce più intensa, da colori saturi e brillanti, con chiaroscuri più intensi. Le tre Grazie, invece, in secondo piano, sono progressivamente più spente e caratterizzate da colori freddi. ANTONIO CANOVA Antonio Canova, artista trevigiano, è il più grande scultore del Settecento neoclassicista. Egli recupera il modello di bellezza ideale del mondo antico e lo ripropone in sculture raffinate ed eleganti. Difatti, per lui i grandi maestri erano imitatori della bella natura. Canova ricercava il bello nella natura e nelle anatomie dei corpi nudi. Nelle sue sculture sono sempre fusi il naturalismo e l’idealizzazione: da un lato egli prende spunto dalla realtà, dall’altro la trasforma per renderla più bella del vero, più perfetta, più idealizzata. Egli incarna perfettamente i principi di Winckelmann di perfetta proporzione delle forme, di tranquillità e di compostezza. ➢ LE TRE GRAZIE Dagli affreschi di Pompei a Botticelli, da Raffaello a Rubens fino a Canova, il tema delle tre grazie ha sempre affascinato gli artisti. Si tratta della raffigurazione delle tre figlie di Zeus, che in genere accompagnano Venere. Simboleggiano la castità, la bellezza e l’amore e sono protettrici degli artisti, in quanto da loro proviene tutto ciò che c’è di bello nel mondo. Canova le raffigura abbracciate e disposte a circolo, ma nessuna è totalmente di spalle. Quest’opera è pienamente neoclassica: Canova raggiunge qui la perfezione delle forme, il controllo delle passioni, un ideale di bellezza ideale e eterna. L'incrociarsi delle membra imprime un senso di dolce abbandono alle figure che, nel sostenersi a vicenda, formano un unico gruppo di reciproci affetti. Le superfici marmoree sono estremamente levigate: la luce scorre su di esse creando un effetto di morbido chiaroscuro. Le tre figure, legate tra loro, creano infatti un unico blocco. Il velo lega tra loro le donne così come l'intreccio di mani e braccia. ➢ AMORE E PSICHE Amore e Psiche prende spunto dalla mitologia latina, “L’asino d’oro di Lucio Apuleio". Amore rianima Psiche, che, contravvenendo agli ordini di Venere, aveva aperto un vaso che doveva custodire. Psiche era stata colta da un sonno infernale e Amore la risveglia. Canova ritrae il momento più sospeso, dove i due si sfiorano nell’attimo che precede il bacio, facendo emergere la tensione e la tenerezza dell’atto. Il dio, inarcando leggermente il busto si china verso la ninfa distesa a terra. Infatti le sue ali sono ancora spiegate e si aprono dietro di lui. Inoltre con la mano destra solleva delicatamente il corpo della giovane mentre con la sinistra, rivolta al seno di lei, esprime la sua attrazione. I due giovani sono rappresentati nudi, solo Psiche è parzialmente coperta dal panno sul quale è stesa. La mano sinistra di Amore tocca delicatamente il seno di Psiche e le guance sono molto vicine. Il corpo della fanciulla segue una linea curva, che si completa con l’ala del giovane. Dal punto di vista figurativo: forma ad X e 2 archi concentrici che si intersecano; inoltre le ali di Amore donano una forma triangolare, che esprime equilibrio. La prospettiva è frontale e la luce ambientale scivola morbidamente sui corpi. Il tutto crea una dimensione romantica e quasi metafisica, dove emerge un erotismo sottile e raffinato e anche l’idea del bello di Canova, sintesi del bello ideale e naturale. L’estrema perfezione dei corpi e l’armonia della composizione fanno di questo gruppo scultoreo uno dei massimi esempi della cultura neoclassica. (equilibrio della proporzione) ➢ I PUGILATORI Canova non descrisse solo scene delicate, ma anche più severe e violente. “I Pugilatori” descrive 2 atleti tratti da una storia di Pausania: durante i giochi nemei non vinse né l’uno e né l’altro, quindi per concludere la sfida entrambi, nell’ultimo scontro, lasciarono che si colpissero l’uno con l’altro, in qualunque parte del corpo. Malauguratamente, uno dei due (quello più cattivo: Damosseno) colpì Creugante a morte sul fianco, cavandogli le intestina. La differenza tra i 2 è che mentre il volto di Creugante ha una classica bellezza, quello di Damosseno è più squadrato e con la fronte corrugata che rappresenta la sua indole violenta. ➢ PAOLINA BORGHESE Paolina è raffigurata come una Venere vincitrice che tiene in mano il pomo della vittoria. È adagiata su 2 cuscini e nell’insieme è una scultura particolarmente erotica e ciò è dovuto alla posizione sul lato, al ventre coperto dalla mano e ad un erotismo sotteso. Canova si ispirò alla figura di Venere, come dipinta da artisti del Rinascimento. Secondo la mitologia greca Paride ebbe il compito di stabilire quale tra le due dee, Atena o Afrodite, fosse la più bella e di consegnare il simbolo della Vittoria alla prescelta. Paride consegnò così il pomo a Venere che risultò appunto vincitrice. La luce scivola morbidamente sulle varie parti della scultura e crea graduali passaggi di chiaroscuro.La scultura è un vero tuttotondo. Canova progettò il ritratto in ogni sua parte, per essere visto da ogni angolazione. ROMANTICISMO ● QUADRO STORICO E CULTURALE L’800 inizia con il periodo della Restaurazione e vengono mortificate le aspirazioni alla libertà e all’autonomia. Si diffondono ideali patriottici e il concetto di nazione, inoltre nascono nuovi Stati nazionali. Il Romanticismo è un movimento filosofico, letterario e artistico che nasce in Germania nel 700 e si sviluppa in Europa nel secolo successivo. In questo periodo viene esaltata l’espressione del sentimento e della fantasia e per tale motivo si contrappone al Neoclassicismo e all’Illuminismo: alla ragione si contrappongono il sentimento, l’immaginazione e l’emotività. Il Romanticismo dà una spinta verso il soggettivismo, la scoperta dell’interiorità umana, attraverso l’indagine attenta delle proprie radici. Si ha l’esaltazione della libera creatività individuale e dell’identità nazionale, in quanto l’arte si fa interprete della lotta per la libertà e l’indipendenza dei popoli. Emergono gli ideali romantici: - la libertà: l’artista romantico sente un profondo legame con la storia; - la natura: la pittura riproduce il paesaggio, nei suoi aspetti drammatici e dolci; Nella rappresentazione del paesaggio nascono 2 correnti: il sublime e il pittoresco. Il sublime è un insieme di sensazioni che possono essere provate solo di fronte a grandiosi spettacoli naturali. Il sublime tende a colmare l’animo di un orrore dilettevole. Esso è al limite della percezione del bello. - Tramite il genio si può accedere al sublime e geni si nasce, non si diventa. Il genio è l’artista stesso che si sente simile a Dio durante la creazione e grazie al quale l’arte diventa metafisica. JOHANN HEINRICH FÜSSLI Füssli si forma in un ambiente neoclassico e a Londra diviene insegnante alla Royal Academy. A Roma, invece, si avvicina alla Classicità, infatti è amante dei grandi pittori del passato, come Michelangelo e Raffaello .I suoi dipinti hanno anche esplorato il lato oscuro del comportamento sessuale umano. Oltre ai dipinti, realizzò anche molte opere grafiche e si dedicò con successo anche alla scrittura. I vasti scritti sull’arte di Fussli includono saggi, traduzioni ed edizioni riviste di classici della critica d’arte. Ispirati a soggetti di Shakespeare, Milton e Dante, i suoi quadri erano invariabilmente conditi di un tocco di perversione sessuale o violenza repressa. ➢ DISPERAZIONE DELL’ARTISTA DAVANTI ALLA GRANDEZZA DELLE ROVINE ANTICHE L’artista utilizza un semplice ma rigoroso schema compositivo. Con tratti veloci, sommari, egli rappresenta un artista in atto di reggersi sconsolatamente la testa, seduto dinanzi ai frammenti del piede sinistro e della mano destra del Colosso di Costantino. L’artista prova sgomento per la consapevolezza che il tempo di quei sommi artisti sia terminato. L'uomo si commuove di fronte ai ruderi grandiosi di Roma: tali rovine lo inducevano a meditare sulla fragilità delle sorti umane e gli evocavano un destino ineluttabile di morte. Quella stessa antichità che alimentava il sogno neoclassico poteva ispirare, infatti, anche le fantasie più tenebrose; quel passato che i classicisti eleggevano a mito rassicurante e positivo poteva apparire come un mondo grandioso ma irrimediabilmente perduto, che lasciava all’artista moderno solo spazi minimi, condizionanti, e gli suscitava un senso di impotenza, di frustrazione e di angoscia. Fussli appare stravolto e sopraffatto dall’emozione, secondo una sensibilità romantica. L’amarezza di trovarsi di fronte a un universo non ricostruibile nella sua interezza acuisce il sentimento di angoscia e impotenza dell’artista. ➢ INCUBO Nell’incubo in primo piano, distesa su di un letto, giace una donna dormiente. Il suo corpo è abbandonato al sonno con la testa reclinata in basso e un braccio pendente verso il pavimento, con gli occhi privi di pupille. Sopra di lei, sul suo petto è seduto accovacciato un mostro che guarda verso di noi. Sullo sfondo, emerge da un telo appeso la testa di una cavalla dagli occhi bianchi. Il volto della donna è perso nell’incubo notturno e ha un’espressione vagamente inquieta. Il dipinto suscita nell’osservatore un grande impatto emotivo. Il corpo della donna pare privo di sensi e il demone, accovacciato sopra di lei sembra averle sottratto la vita. Lo sguardo del demone dal colore bruno è inquietante e pare nell’atto di lasciare la sua vittima per poi avventarsi su di noi. La dormiente è illuminata per quasi la totalità del corpo ed è abbigliata con una veste bianca ampia e dal tessuto sottile che rivela il suo corpo sottostante. Il dipinto rivela una vaga atmosfera erotica che fu oggetto di riprovazione in occasione delle prime esposizioni dell’opera. La scena allude a una dimensione sospesa tra sogno e realtà. Il resto del dipinto è immerso nell’oscurità dalla quale emerge sul fondo una tenda pesante dal colore rosso scuro. Da questa tenda emerge la testa grigia e nera di una cavalla dagli occhi bianchi. Il resto dell’arredo è illuminato debolmente ed emerge, quindi, dall’oscurità rivelando colori bruni. La coperta che si intravede sotto il corpo della giovane è l’unico elemento dai colori vivaci, giallo e arancio. Il telo cade a terra e diventa rosso fuoco, allusione, forse, alla componente erotica del dipinto. Il modellato dei corpi è volumetrico e, grazie alle luci direzionate e fantastiche, vengono messi in rilievo solamente dei particolari degli altri personaggi. La luce rivela, come emergenti dal buio della notte, i volti e parti del corpo della cavalla e del demone. Lo spazio tridimensionale, suggerito dal dipinto L’incubo di Johann Heinrich Füssli, è rivelato dal chiaroscuro e dalla sovrapposizione dei corpi dei personaggi. CASPAR DAVID FRIEDRICH È uno dei primi artisti del Romanticismo e nelle sue opere raffigura maggiormente paesaggi che sovrastano l’uomo. La natura è definita sublime, ossia potente e spaventosa, e rappresenta il divino. La natura delle rive del Baltico, dove nasce, sono importanti per l’influenza sulla sua pittura. Egli, infatti, predilige una natura grandiosa e ostile, a cui aggiunge il gusto per i ruderi gotici, ricchi di mistero. Inoltre, si basa molto sulle atmosfere nebbiose e gli alberi spogli e contorti. Tutte queste atmosfere cupe e solitarie si ritrovano nella letteratura gotica, sviluppatasi in epoca romantica. ➢ VIANDANTE SUL MARE DI NEBBIA È il suo quadro più celebre, realizzato nel 1818, ed è considerato il manifesto della pittura romantica. Infatti, uno dei temi del Romanticismo è quello del viaggiatore che, arreso al mondo e al suo destino, si avventura verso il futuro. Motivo per cui questo quadro è anche un'icona che rappresenta il piacere del viaggiare. Nella scena, in primo piano, vi è un uomo di spalle che, in piedi su una roccia (che domina la parte inferiore del dipinto), osserva un paesaggio smisurato. Nella scena vi è un uomo di spalle che osserva un paesaggio smisurato dalla cima di una vetta. La vista di spalle ci permette di osservare lo stesso panorama dell’uomo e di provare la stessa emozione davanti allo spettacolo della natura, riuscendo a percepire le emozioni che l'artista vuole suscitare. I temi del dipinto sono quelli dell'infinito (vi è un'affinità con le atmosfere descritte nell'Infinito di Leopardi), del sublime e dello smarrimento empatico che ci consentono di immedesimarci con il paesaggio naturale. La natura, dunque, è una protagonista vivente e la sua personificazione avviene tramite l'episodio meteorologico che dà vita al paesaggio. Il viandante è debole e indifeso di fronte all'infinito naturale e il mare di nebbia rappresenta il suo smarrimento, infatti egli rimane a contemplarlo, arrivando ad una perdita della sua individualità (“E il naufragar m'è dolce in questo mare”). Però, non è un osservatore passivo, bensì riflette sull'esistenza umana di fronte alla potenza della natura. Nonostante la presenza della roccia e della sagoma nera del viandante, nel dipinto i colori emergono in modo evidente. I colori del paesaggio montano si fondono con quelli caldi, chiari e brillanti del cielo che si riflettono nella nebbia. La sensazione dell'atmosfera montana è data ai colori chiari del blu, rosa e giallo che si mescolano al grigio. - La schiena del viandante è al centro delle diagonali del rettangolo dipinto e su di lui si concentrano anche le linee oblique dell'orizzonte. Egli è innalzato da una roccia che rappresenta un triangolo scuro a cui si contrappongono anche triangoli chiari, creati dal mare di nebbia. ➢ BARCA IN COSTRUZIONE La tranquilla scena estiva rappresenta un cantiere navale allestito presso il mulino di Flatford. Il barcone in costruzione, orientato secondo la diagonale del dipinto, è il fulcro intorno al quale ruota l'intera rappresentazione. In primo piano ci sono degli attrezzi e degli utensili sparsi in modo disordinato e tra questi si riconoscono due zappe, un paranco (attrezzo meccanico utilizzato per trascinare o sollevare grossi pesi) e, sulla sinistra, due caldari, in uno dei quali bolle la pece con la quale deve essere impermeabilizzato lo scafo dell'imbarcazione. In secondo piano si trovano i rigogliosi alberi, il fiume che scorre in lontananza e i campi che sfumano verso l'orizzonte. Questi elementi tagliano a metà il dipinto e sono visti da Constable non come un semplice sfondo, ma come dei soggetti principali. In questo modo l'artista fa propria la concezione romantica secondo cui la natura è la vera protagonista del dipinto. LUCE: La luce in primo piano è cupa, infatti prevalgono colori scuri, come il marrone del terriccio e il verde scuro degli alberi. Invece, in secondo piano, sulla parte superiore, c'è una luce molto chiara dovuta ai colori limpidi delle nuvole e del cielo azzurrino. Ogni particolare del dipinto è stato realizzato con attenzione, motivo per cui si testimonia che esso è stato fatto direttamente sul posto, inaugurando la tecnica della pittura en plein air, che caratterizzerà la pittura impressionista. WILLIAM TURNER Il sublime, all'interno della natura, è presente anche nelle opere degli inglese William Turner. Qui il paesaggio, interpretato tramite le emozioni, si dissolve in vortici di vento e vapori. Egli esprime le proprie emozioni il paesaggio ad acquerelli o schizzati, dando importanza alla luce, e basandosi su ciò che non ha una forma, portando a forme di astrazione. ➢ TRAMONTO La terra (o il mare infuocato) rappresenta una fascia marrone che si addensa. In alto vi è una fascia gialla che presenta del bianco a sinistra e spolveri bruni a destra. Il rosso e il nero fanno unire la terra e il cielo, facendoli quasi confondere e accentuando la luce gialla. Non c’è differenza tra cielo e terra nella visione dell’artista che dal concreto si eleva al metafisico. ➢ OMBRA E TENEBRE: LA SERA DEL DILUVIO L’opera descrive la terra quando il diluvio sta per incombere e presenta un’opposizione tra i toni caldi e luminosi della posizione centrale e delle estremità e quelli cupi presenti in basso e nell'arco superiore. Al centro si trova una massa globulare offuscata che dà il senso di immensità. A ciò si contrappone una parte di terra verso cui si dirigono gli animali, le cui forme si intravedono in basso. L'immensità del cielo viene ridotta e la volta celeste è limitata dalle nubi scure. L'acqua che precipita è rappresentata con tracce velate a cascata, simulando il loro scorrere. ➢ PIOGGIA, VAPORE, VELOCITÀ Nel dipinto, Turner rappresenta il primo treno a vapore inglese. Per daremovimento al dipinto, il treno rompe un muro di pioggia e diffonde nuvole di vapore. Infatti, la pioggia, il vapore e l'aria creano un movimento aereo che permette a Turner di dare vita ad una composizione di grande effetto. Le pennellate accostate rappresentano il vortice creato dal passaggio del treno. Per Turner la natura rappresenta una fonte di ispirazione per creare composizioni movimentate. I colori vengono utilizzati per rappresentare la loro luminosità: il fiume in basso è rappresentato dai colori ocra e marrone, mentre il cielo è caratterizzato dal colore azzurro. A sinistra si intravede la sagoma di un ponte ad archi. Inoltre è presente anche una piccola barca che galleggia sulle acque del fiume e delle ragazze sulla riva. La costruzione è prospettica: la direzione di marcia è lungo una delle linee di fuga. THEODORE GERICAULT Egli è sospeso tra il Neoclassicismo e Romanticismo ed è caratterizzato da un indole irrequieta, uno stile di vita anticonformista e la convinzione che le difficoltà siano necessarie. Egli dipinse soprattutto opere in cui il soggetto umano è rappresentato nel contesto di narrazioni storiche o entrambi contemporanei come nel caso de “La zattera della Medusa”. ➢ LA ZATTERA DELLA MEDUSA Si tratta di un dipinto di grandi dimensioni (ad olio su tela) realizzato nel 1819 ed è uno dei simboli del Romanticismo e di un tragico fatto di cronaca. Il dipinto, infatti, rappresenta i pochi scampati al naufragio della fregata francese Méduse nel momento in cui avvistano in lontananza la nave che li salverà. I naufraghi, infatti, avendo terminato cibo e acqua, furono costretti a cibarsi dei cadaveri dei loro compagni. Dunque, vedendo la nave si riaccende in loro la speranza e tentano di rialzarsi con le poche forze rimastegli. In primo piano si trovano i corpi dei naufraghi morti, mentre sulla sinistra ci sono 2 figure isolate: un padre che difende il corpo del figlio morto (incurante della speranza nella nave che sta arrivando) e il cadavere di un naufrago, di cui rimane solo il torace. Tale dipinto rappresenta il punto di rottura con la pittura neoclassica, dove prevalevano composizioni equilibrate e atmosfere serene. Il dipinto di Géricault, invece, suscita una reazione emotiva dato che la scena mostra un grande senso di realtà. I toni sono scuri, cupi e drammatici, infatti predominano il grigio e i colori lividi dei corpi, dovuti alla morte e al freddo. Solo all'orizzonte brilla il colore del tramonto che rappresenta la speranza dovuta alla nave. L'unico colore vivace è il rosso del mantello che copre il padre, mentre il panno utilizzato come bandiera è di un arancione vivo. (Luce come Caravaggio, monumentalità delle figure come Michelangelo). Le grandi dimensioni del dipinto proiettano lo spettatore all'interno dell'evento. Inoltre, grazie al chiaroscuro e alla prospettiva aerea lo spazio diventa tridimensionale, grazie anche alla posizione obliqua della zattera. - STRUTTURA: “La zattera della Medusa” presenta una struttura piramidale che termina sull'uomo che sventola il panno. Tale triangolo sale lungo il corpo del ragazzo morto a sinistra e termina in alto, con il panno che sventola. Infatti lo sguardo parte dal basso dove vi sono i corpi morti, per poi salire verso il panno che sventola, facendo percepire l'aspirazione alla salvezza. Inoltre, si possono formare altri 2 triangoli compositivi: uno ha il vertice alla sommità della vela, mentre l'altro ha il vertice sul cadavere abbandonato in acqua, sulla destra. ➢ LA BARCA DI DANTE È tratto dall’ottavo canto dell’Inferno e sono ritratti tre personaggi che si trovano a bordo di una piccola imbarcazione. Il conducente è Flegias, il demone nocchiero, col busto sottolineato da un drappo azzurro. Gli altri due personaggi sono Virgilio e Dante: il primo è avvolto in un mantello marrone e porta sul capo una corona d’alloro, mentre l’altro indossa un abito verde con un cappuccio rosso. In basso sono rappresentati i dannati, che si agitano nell’acqua scura manifestano la loro rabbia aggredendo i compagni e azzannando il legno dell’imbarcazione. Essi sono immersi in un ambiente tenebroso, dal cui fondo emergono fuoco e nuvole di fumo dai riflessi rossastri che vanno a sprigionarsi oltre le mura incandescenti della città infernale. Il demone nocchiero è impegnato a remare, mentre Dante è impaurito e allarga le braccia in cerca di riparo presso Virgilio che lo prende per mano. ● LUCE E COLORI: Il dipinto presenta toni cupi e colori freddi nella maggior parte dello sfondo. Infatti la superficie della palude e il cielo, in centro e a destra, sono risolti con blu scuri e profondi. Il primo piano invece è scaldato dagli incarnati dei dannati, dal cappuccio di Dante e dal manto di Virgilio. A sinistra inoltre appaiono i bagliori arancio-rossi dell’incendio che consuma la città di Dite. La luce che rivela i corpi dei personaggi proviene dall’alto e colpisce in modo radente i panneggi e le anatomie. Le mura infuocate della città di Dite poi creano una ulteriore sorgente luminosa che illumina la zona circostante e rivela altri dannati che si agitano nella palude in lontananza. ● FORMA: I nudi sono rappresentati con la tecnica del chiaroscuro, il gruppo dei personaggi è compatto e compone un solido piramidale. I dannati che assediano la barca danno luogo a forme concave che vanno a suggerire l’instabilità e la precarietà dell’equilibrio dell’imbarcazione. L’opera è di forma rettangolare ed è sviluppata in orizzontale. L’inquadratura quindi asseconda la massa centrale che racchiude le figure. In alto è presente poi una maggiore quantità di sfondo scuro e immobile che esalta il dinamismo convulso dei dannati. FRANCESCO HAYEZ Francesco Hayez è il rappresentante del Romanticismo italiano, accademico e classicheggiante, nonostante i temi patriottici. Egli ebbe una vita produttiva, ottenendo numerosi incarichi e onori. È stato il più grande dei pittori di storia dell'800 italiano e si è dedicato alla rappresentazione del vero, ossia la realtà nella sua complessità: la società, i sentimenti propri e quelli degli altri uomini. Per lui il bello va associato al vero. Con lui l'arte non è riservata solo all'élite, ma è destinata al popolo intero e deve avere una funzione educativa. ➢ IL BACIO “Il bacio” è un dipinto di 1859 che racchiude un messaggio di ribellione verso l'occupazione straniera in Italia. Due giovani sono in piedi abbracciati e si baciano. La donna indossa un abito azzurro e ha dei lunghi capelli sciolti, l'uomo, invece, è completamente coperto da unmantello e indossa un cappello che non permette di vedere il suo viso. Nonostante egli sia nascosto, si intravede un'arma al suo fianco sinistro. La scena si svolge all'interno di uno scenario architettonico medievale: le mura sono costruite da blocchi in pietra. Inoltre, a sinistra, nel buio, appare sul muro l'ombra di una sagoma umana. Il dipinto rappresenta una scena intima tra due innamorati, ma vi è un'allusione politica agli ideali del Risorgimento. Ciò si può intuire da alcuni dettagli: il ragazzo coperto dal mantello, con il cappello calato sugli occhi, il viso in ombra e un pugnale nella cintura, suggerisce l'idea di un rivoluzionario. Inoltre, il piede sullo scalino, come se dovesse scappare, fa emergere un senso di fuga. Quindi, probabilmente, si tratta di un giovane patriota che saluta la ragazza amata prima di andare a combattere. Al dinamismo della figura maschile si oppone quella della ragazza, completamente abbandonata, difatti la sua mano sembra più aggrapparsi all'uomo che abbracciarlo. - L'opera venne commissionata dal conte Alfonso Maria Visconti, come simbolo di patriottismo. L'opera, in seguito, divenne un'icona sentimentale della cultura mediatica e il successo fu talmente grande che Hayez ne dipinse altre 3 copie. Lo stile dell'opera ricorda la pittura del 400 ed emerge un forte senso di tridimensionalità. Inoltre, le figure sono precise e dettagliate. LUCI E COLORE: Il colore predominante è quello ocra delle architetture medievali, che rappresentano lo sfondo dei due ragazzi, caratterizzati da colori più accesi. La giovane indossa un abito in seta azzurro molto luminoso che crea un contrasto con il rosso della calzamaglia del ragazzo. Inoltre la luminosità della seta si oppone all'opacità e alla consistenza del mantello del ragazzo. La luce de “Il bacio” proviene dall'esterno e colpisce i due ragazzi. SPAZIO: Gli scalini danno vita ad un ambiente tridimensionale e prospettico. In più, anche l'illuminazione contribuisce a donare profondità all'opera. Le due figure si trovano al centro del dipinto: il giovane è fermo sulla verticale centrale, mentre la ragazza è inclinata all'indietro. ➢ MALINCONIA Il dipinto rappresenta una giovane donna in preda alla malinconia. La ragazza viene raffigurata in piedi contro uno sfondo costituito da una parete dai toni color miele; poggia il braccio destro languidamente su un davanzale, mentre la mano sinistra si stringe attorno all’altra. Ha la testa leggermente inclinata a destra e il busto ruotato dalla parte opposta. I capelli che ricadono sulle spalle sono sciolti: L’ovale del volto si evidenzia dunque incorniciato dalla sua capigliatura. Indossa una veste di tessuto lucido e vaporoso, di colore celeste, i cui drappeggi danno alla giovane un’aria di trascuratezza. L’ampia scollatura scende oltre la spalla sinistra e lascia scoperta la pelle liscia; al collo, un crocifisso, impigliato nelle vesti, ricade sotto al petto. A destra, in basso su di un piano in muratura è poggiata una ricca composizione floreale. Sono raccolte nel vaso molte varietà di fiori coltivati e fiori di campo. Si individuano dei gigli, delle rose e dei garofani. Alcuni petali giacciono a terra e indicano l’inevitabile disfacimento del fiore, metafora dello stato di afflizione della donna. L’espressione della giovane è malinconica e lo sguardo sembra perso nel vuoto. La giovane sembra infatti assorta nei pensieri che le provocano una profonda Malinconia. La tristezza è riflessa in ogni elemento: la natura morta in disfacimento, l’aspetto trasandato di abiti e capelli, i colori freddi, le ombre. Il ritratto si concentra sulla rappresentazione realistica del soggetto e dell’ambiente, senza idealizzazioni. - Anche Leopardi aveva parlato in una lettera a Pietro Giordani di quell’ “ostinata nera orrenda barbara malinconia che mi lima e mi divora, e collo studio s’alimenta e senza studio s’accresce”. Il genio romantico è tormentato, malinconico e condannato alla solitudine. Gli artisti sono spiriti ribelli che concepiscono l’arte come passione.
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