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STORIA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI - POST SECONDA GUERRA MONDIALE, Appunti di Storia Delle Relazioni Internazionali

dalla nascita delle superpotenze URSS E USA sino ai giorni nostri, trattati/conferenze/alleanze.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 22/01/2021

Ayoubbergrag
Ayoubbergrag 🇮🇹

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Scarica STORIA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI - POST SECONDA GUERRA MONDIALE e più Appunti in PDF di Storia Delle Relazioni Internazionali solo su Docsity! Storia delle Relazioni Internazionali Secondo parziale Lo scenario alla fine della WW2, è uno scenario di vecchie e nuove potenze. Coesistenza tra le due. Potenze che erano tali nel periodo precedente e nuovi attori internazionali, ovvero le cosiddette superpotenze. Alla fine della WW2, USA e URSS dispongono di fattori di forza ed influenza quali non si erano mai visti nel precedente periodo preso in esame. Le potenze europee, invece, sono in declino. La stessa Gb, ha saputo resistere alla guerra non perché ha sconfitto la Germania, solo URSS e USA possono dirlo di averlo fatto. WW2: 50 milioni di morti, tentativo di genocidio da parte della Germania nazista e perpetrato agli ebrei. Si caratterizza per un residuo ridimensionamento dell’importanza geopolitica dell’Europa e dell’ emergere di nuovi fattori di forza extra europee. (Foche e LLyod George – alla fine della WW1 erano state poste le basi per la WW2. I 20 anni dalla fine della prima guerra alla seconda erano stati posti come una lunga tregua, un lungo armistizio) 1945 – Europa, come non piu il continente delle grandi potenze ma è terra di spartizioni e sfere di influenza tra le due superpotenze. USA e Urss vengono definite come superpotenze. Ma perché? Sono due paesi di straordinaria estensione geografica e altisima concentrazione di risorse; Hanno saputo allestire potentissime forze armate; Propongono al resto del mondo una visione ideologica. Chi nel 1945 avesse guardato agli USA – non solo paese ricco, ma modello di sviluppo: liberal – democratico. Chi avesse guardato all’ Urss - non solo macchina bellica ma anche modello sociopolitico, improntato sul modello comunista. Si realizza quella previsione fatta da Tocqueville: Potenze pronte a dominare il mondo. Usa e Unione sovietica, come pilastri per il nuovo ordine internazionale.  Il passaggio da Roosevelt a Truman, segna un passaggio molto importante nella politica estera americana. Roosevelt, per tutta la guerra, si era sforzato di pensare ad una solida collaborazione USA – Urss e poco importava che pochi obbiettivi sul piano politico quanto piu ideologico erano completamente diversi. (Ad esempio, Roosevelt voleva un intervento del papa per benedire l’alleanza con Stalin e non creare scandalo nell’elettorato cristiano americano. Alleanza con la potenza atea non doveva turbare le coscienze americane.) Roosevelt sperava che alla fine della guerra, Stalin avesse potuto ripristinare la libertà religiosa in Urss. Ferma volonta di collaborazione secondo una visione, un ideale rappresentata dall’idea dei Four policeman, che avrebbero dovuto garantire la pace nel mondo dopo la WW2. Questi 4, dovevano essere USA, Urss ,GB e Cina che liberatasi dall’occupazione giapponese si sarebbe riunificata e sarebbe diventata filo occidentale e si sarebbe impegnata ad avere buoni rapporti con gli USA. Roosevelt, muore dopo Yalta, sostituito da H. Truman, brute, brutale,realista e non pragmatico. Sosteneva che gli americani avevano fatto bene ad allearsi con URSS per sconfiggere la Germania, ma avrebbero dovuto allearsi con qualcun altro una volta sconfitta. Non vedeva facile la convivenza con Stalin e con il mondo comunista e ripudia l’idea dei Four police man, della collaborazione con Mosca e siamo in guerra fredda. Qualcosa della visione rooseveltiana rimane: ovvero c’è una costruzione, una realizzazione del dopoguerra ispirata a quel principio  Organizzazione delle Nazioni Unite. Genesi: 1941 – Carta Atalntica; 1942 – Dichiarazione delle Nazioni Unite; 1944 –Conferenza di Dumbarton Oaks (per convertire la struttura dell’organizzazione) e approvazione del febbraio del 1945 a Yalta. Le NU sono per volontà dei vincitori della guerra, l’organizzazione che dovrà garantire la pace dopo la seconda guerra. Nasce sulle ceneri della precedente SDN. Nel 1945, non si puo ridare vita alla SDN è che l’ultimo punto di vita era stata l’espulsione dell’URSS, a seguito dell’aggressione sovietica della Finlandia. SDN, aveva trovato la forza di prendere un provvedimento drastico contro l’URSS. Alla fine della guerra, Stalin non ci pensa proprio a rinnegare la sua politica espansionistica nel settore baltico e quindi bisogna realizzare una nuova organizzazione, appunto ONU, cui struttura riprende quella della SDN : Un assemblea generale, con rappresentanza di tutti i paesi membri e che delibera sull’ingresso di nuovi paesi, la corte internazionale di giustizia, il consiglio economico e sociale, molti organi come ad esempio il consiglio di amministrazione fiduciaria (territori sottoposti a colonizzazione), il segretario (che avrebbe rappresentato e promosso le attività delle NU) ed il CDS, al quale il Capitolo 7, attribuisce la piu importante funzione ovvero quello del mantenimento della pace. Da un lato le NU, seguono il precedente, ben poco felice della SDN, cosi da ammettere solo i paesi del fronte delle NU, ovvero quelle che si sono opposte alle potenze del patto tripartito. Questa nuova organizzazione riflette la realtà emergente delle nuove potenze, perché il CDS, composto di 15 membri, con 5 membri permanenti con diritto di Veto, mentre altri sono a rotazione per due anni. I membri permanenti sono proprio i famosi Four Police man, piu un'altra potenza, ovvero la Francia. Succede quello che era successo a Yalta – ovvero Churchill dice che sarebbe opportuno avervi dentro anche la Francia per dare importanza GB, che altrimenti nano al cospetto degli altri membri permanenti. Francia è permanente e con diritto di veto. Diritto di veto. Churchill e Stalin si sono accordati con facilità, avere piu diritto e piu potere degli altri. Roosevelt e Stalin hanno un elemento in comune: ovvero il fatto che gli affari internazionali non debbano essere decisi dai piccoli paesi, anziché dalle grandi potenze. Le grandi potenze devono avere maggiore voce in capitolo  da cio il diritto di veto, sulle questioni non procedurali, ovvero sulle questioni di merito (chi ha torto, chi ha ragione nelle crisi internazionali) – tutti gli aspetti amministrativi, ovvero procedurali, non vedono un potere di veto. Mentre il CDS della SDN, deliberava all’unanimità – Il CDS delle NU, decideva che nessuno dei paesi con diritto di veto esercita il proprio veto. Basta che uno si opponga per non prendere una decisione. Deliberare, solo se nessuno dei paesi, esercita il proprio veto. Basta che uno dei 5 si opponga, meccanismo complesso da far funzionare. Le NU, nascono un dibattito molto difficile, e in alcune parti molto articolato: ovvero i dominions, ovvero gli appartenenti al Commonwealth britannico, vengono annessi all’Assemblea generale e Stalin pretende che le 16 repubbliche socialiste sovietiche che fanno parte della Federazione URSS, abbiano il loro posto all’assemblea generale del ONU (16 voti a disposizone per URSS)  richiesta verrà rifiutata da USA e GB, e si arriverà a compromesso, ovvero solo due entreranno a far parte dell’Assemblea generale: Bielorussia e Ucraina. Altre questioni particolarmente spinose: sono quelle relative alla Spagna, che non è entrata nella guerra ma sottoposta a un regime totalitario e molti paesi si oppongono alla sua entrata. Ci vorranno alcuni anni e una serie di compromessi per consentire alla Spagna di Franco, che resta al potere fino ai 70,  a metà dei 50, entrerà a far parte delle Nazioni Unite. Altra questione: ammissione paesi sconfitti. Quanto deve durare l’isolamento di chi ha perso la guerra? I paesi sconfitti entreranno all’Onu una volta fatti i trattati di pace – la Germania non entrerà mai fino a che non rinascerà uno Stato tedesco. Italia fino al 1955, deve aspettare per entrare. Viene presentata domanda di adesione, illusione di aggirare le conseguenze delle scelte sbagliate del regime fascista e della guerra (dichiarazione di cobelligeranza, dichiara guerra alla Germania ovvero alla fine della WW2, alla viglia della conferenza di Postdam, Italia dichiara guerra al Giappone, ma non entra all’Onu per veto dell’URSS). Usa avanzano la candidatura dell’Italia, ma Urss pone il veto. Quando poi Urss, propone qualche candidatura di inizialmente come entità di discendenza divina, rimarrà in carica con un ruolo perennemente simbolico, ma il Giappone passa sotto amministrazione americana, orientata ad un obbiettivo politico preciso: smantellare l’apparato militare, industriale giapponese. Per evitare che diventi una potenza nel pacifico, cosi da fare concorrenza agli USA. Ecco perché, tutte le concentrazioni industriali ovvero i cartelli, quali nuclei produttivi che operavano in regime di monopolio, vengono fatti a pezzi, smantellati. Il Giappone è inoltre costretto a ritirarsi da tutti i territori occupati durante la guerra quali la Manciuria, l’isola di Formosa e dalla penisola coreana. Altro perno strategico della presenza americana in Asia e Pacifico è la Cina che finalmente emancipata, libera dalla presenza Giapponese è un grande paese asiatico, alleato agli USA, e avrà il peso che si merita come membro permanente nel CDS. Ma le cose non andranno cosi come gli USA avevano aspirato. Quando i giapponesi lasciano i territori occupati, la competizione per il controllo della Cina fra i nazionalisti ChANG Kay Sheck, entra nella sua fase decisiva. Gli Usa non riescono a coinvolgere questi due leader in una soluzione di compromesso, e alla fine Mao che ha attinto per le masse, prevale alla meglio sui nazionalisti di Chang Kay Sheck, con l’avvio del processo di comunistizzazione della Cina. Il fatto che le cose in Cina non vadano nella direzione auspicata, porta delle complicazioni, sia nelle NU, che USA risolverà con degli escamotage: dare il seggio permanente alla piccola Cina nazionalista costituitasi nell’isola di Formosa. Ben piu serio, sarà il problema degli assetti strategici nel pacifico. La Cina comunista sarà un antagonista degli interessi degli USA  costringerà cambiamento della loro politica di amministrazione: Il Giappone sarà promosso a nuovo alleato strategico degli americani, in funzione anticinese. Gli USA conoscono un unico fallimento negli scenari globali, ovvero Cina, dove nonostante i loro sforzi non riescono a favorire la rinascita di una Cina amica, filo occidentale, filo americana. Unico loro insuccesso e peserà sulla guerra fredda. Poiché Cina, sarà un grande antagonista agli interessi americani. Aspetto delle NU, che le distingue ulteriormente ovvero l’enfasi posta sulle libertà e sui diritti dell’uomo. Il preambolo della Carta dell’Organizzazione delle NU, firmata a San Francisco il 24 Ottobre 1945, recita: “Noi popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra, a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole, a creare le condizioni in cui la giustizia ed il rispetto degli obblighi derivanti da trattati e dalle altre fonti del diritto internazionale possano essere mantenuti, a promuovere il progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in una più ampia libertà.” “E per tali fini a praticare la tolleranza e vivere in pace l’uno con l’altro in rapporti di buon vicinato, ad unire le nostre forze per mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ad assicurare, mediante l’accettazione di principi e l’istituzione di sistemi, che la forza delle armi non sarà usata, salvo che nell’interesse comune, ad impiegare strumenti internazionali per promuovere il progresso economico e sociale di tutti i popoli.” Alla fine della WW2, molta attenzione sui singoli, mentre fino ad allora, quando si ragionava di relazioni internazionali, si ragionava in termini di Stati. Dopo il 1945, esisteva di una comunità internazionale fatta di singoli cittadini (o sudditi). La lotta contro la povertà e l’arretratezza, lotta contro la fame nel mondo, lotto contro la mortalità infantile – interesse dei diritti e liberta dei singoli. (Ma declinato secondo gli interessi delle grandi potenze). I trattati che le grandi potenze impongono ai paesi sconfitti continuano ad essere espressione della volontà di governi vincitori di imporre dei dictat ai governi sconfitti. No dimensione di diritto umanitario, ma rapporto storico tra governo a governo, in particolare tra vincitori e vinti. I paesi come la Romania, la Bulgaria, subiscono duri trattamenti anche perché sono sottoposti all’occupazione dell’armata russa. Ma c’è un caso, ed è l’unico ed è quello imposto all’Italia: Il trattato concentra una serie di contraddizione  imposto da paesi che almeno un parte saranno i nuovi futuri alleati dell’Italia, ovvero USA e GB, che proprio per questo non riservano all’Italia un trattamento punitivo. Un paese che si sforza di prendere le distanze dal passato ma che nonostante le illusioni della monarchia, prima con la cobelligeranza e poi dichiarazione di guerra al Giappone vede comunque un trattato di pace che ricaccia indietro l’Italia alle sue responsabilità, nonostante il paese si sforzi di dire non siamo piu quell’Italia. Per capire la gravita della situazione, alla fine della guerra, 1. l’Italia deve subire l’occupazione di Trieste da parte delle forze di Tito, e questo significa un regresso rispetto alla WW1. Alla fine della WW2, Trieste sembra perduta. 2. Austria, mette in discussione l’appartenenza all’Italia dell’Altro Adige o del Tirolo meridionale e questo è clamoroso. Si mette in discussione un'altra acquisizione della WW1. Perché lo fa? Alla fine della guerra, l’Austria viene occupata ma c’è la tendenza da parte angloamericana a non punirla, poiché questa dopo l’Anchluss ha collaborato. Austria, per gli angloamericani, non è la continuazione della Germania e quindi corresponsabile ma è la prima vittima della Germania. Tesi: Anchluss come subito (anche se vero in parte, poiché opinione pubblica era favorevole). Si cerca di ribilanciare le potenze europee, cercando di riequilibrare la situazione. Gli austriaci si sentono autorizzati a fare leva sulla questione tirolese. 3. Colonie: Alla fine della guerra sono state occupate dalle truppe britanniche, situazione negativa. 4. Le cose sono andate meglio con la Francia, al confine. Inizialmente sembra la Francia avere mire sulla Val D’Aosta, ma richiamati dagli Stati Uniti, i francesi lasciano cadere queste rivendicazioni e le uniche perdite territoriali che l’Italia subirà saranno Briga e Tenda, dove si terranno delle consultazioni e referendum, dove emergerà che la popolazione ha interesse ad essere sotto sovranità francese. Sul versante italo francese, le cose non andavano male. Il problema era che da parte anglo-francese, c’era la volonta di punire l’italia, ovvero punire il fatto che l’italia era stata fascista, aveva avuto una politica aggressiva e alleandosi con la Germania, aveva rotto quella politica liberale con la GB e la Francia, culminata nel patto di Londra durante la WW1. La volontà di punire l’Italia, era per qualcosa che premevano le forze vincitrici: le colonie italiane, premevano soprattutto la GB. 5. Atteggiamento USA, non particolarmente duro ma piuttosto di tipo paternalistico, utilitaristico. A partire dalla seconda parte della guerra, emerge che gli americani vogliono esercitare una certa influenza sull’italia. Gli USA da un lato, indeboliscono l’italia e dall’altro si propongono come protettori. Questione colonie: alla richiesta italiana di mantenere le colonie dell’Italia liberale, (Eritrea, Somalia e Libia) formulata dal governo De Gasperi, la risposta americana è: che cosa ve ne fate?! L’Italia è debole, è sconfitta, è economicamente a terra e non ha piu risorse per mantenere in vita le colonie, che devono essere mantenute dalla madre patria. In Italia, iniziano ad esserci delle voci oppositrici al dictat. Esempio: Benedetto Croce, insorge dicendo: La Nuova Italia non deve pagare per l’italia del fascismo, parentesi della storia italiana che adesso puo riprendere il suo corso liberale e democratico. Tesi un po forzata, poiché l’Italia doveva pagare e non poteva cavarsela cosi a buon mercato. Si tratta di una parentesi di 20 anni che ha portato lutti e tensione. Quello di Croce era un atteggiamento diffuso all’epoca. Perché deve rinunciare alle colonie? Caso di decolonizzazione forzata ed anticipata, imposta dai vincitori. Le colonie liberali erano quelle in cui l’italia aveva investito. Un'altra questione era quella della surrene of rights¸ ovvero la rinuncia ai diritti italiani sulle colonie. Presupposto per la perdita delle colonie. Principio è: Italia non ha diritto alle colonie. Viste oggi, a distanza di anni, non era l’aspetto piu importante ma era piuttosto preoccupante. Italia debba avere forze armate che non superino 250 mila uomini, non piu di 200 carri armati, non piu di 200 aerei da combattimento ed un tonnellaggio per la propria flotta. Cosi che l’Italia non fosse una potenza militare. Con il trattato di pace viene anche stabilito che l’italia rinuncia a dotarsi alla bomba atomica. Con il trattato di pace da un lato si demolisce la possibilità che l’Italia possa ancora essere una potenza militare, mentre dall’altro si creano i presupposti per aprire ad una influenza americana. Nel 1947, dopo che De Gasperi ha denunciato il fatto che le clausole militari dell’italia entreranno nella condizione di essere insicura, ovvero di non poter difendere i confini  arriva puntuale la dichiarazione Trumann, che esprime con interesse, affinchè l’Italia si mantenga libera ed indipendenza. Chi poteva garantirla? Solo gli USA. In quella fase, a guidare la politica estera, ci fosse Acilde De Gasperi  inizia la sua politica estera da giovanissimo, come parlamentare dell’impero austro – ungarico, cittadino austro ungarico, non era un colonialista, difendeva l’interesse sulle colonie per dignità dello Stato e tutto quello che chiedeva era che l’Italia non fosse danneggiata. Prima ancora che il trattato di pace fosse perfezionato, De Gasperi fa una mossa diplomatica molto astuta, di grande efficacia ovvero il trattato bilaterale italo-austriaco – il trattato De Gasperi – Gruber. (1946) Pone momentaneamente fine alla guerra/crisi con gli austriaci che reclamano l’Alto Adige. Stabilisce che questa regione contesa resti sotto sovranità italiana in cambio dell’impegno dell’Italia a concedere alla minoranza austriaca l’autonomia culturale. Non puo opporsi al Dictat. De Gasperi ha un disegno politico ben chiaro: Fino a che l’opinione pubblica italiana esprime un forte nazionalismo e non accetta il peso di pagare la sconfitta  De gasperi si batte per difendere l’italia di fronte ai vinti. Ma in cuor suo sa che solo fino a che l’Italia avrà firmato i trattati di pace ovvero il dictat, si potrà voltare pagina e avviare una nuova stagione politica, democratica e quindi estera. Poi azione politica molto piu libera e non dovrà preoccuparsi di liberazione nazionale, del dictat, la durezza dei vincitori, che aveva istigato al nazionalismo. 1947 – Ambasciatore Lupi, firmerà il trattato di pace, uno dei piu anziani in servizio e nessuno era particolarmente propoenso a firmare questo trattato. Lupi dice: Io firmo questo dictat, ma la mia firma è condizionata dalla futura ratifica da parte dell’assemblea costituente. Paese che non esiste piu, il parlamento sovrano accetterà di ratificarlo o meno. Elezioni politiche italiane 18 aprile 1948 – avvengono nel clima delle conseguenze del dictat e di molte mianccie che si affacciano sul territorio italiano. Da un lato DC, con moderati, dall’altro le forze popolari con comunisti e socialisti. La futura scelta non è solo in ambito interno ma anche in ambito internazionale. Che posizioni prendere nella dialettica tra super potenze: USA – URSS. Clima di interferenza internazionale. De Gasperi dopo il suo viaggio negli USA, ha avuto conferma del fatto che gli USA sosterranno la ripresa economica del paese. Francia, anche essa interesse in Libia, non su tutta la Libia ma su una regione interna il Fessan, regione press’ariana, desertica ed è quella regione che poteva servire a collegare le colonie francesi limitrofe. Valenza strategica, soprattutto cirenaica. Interessi coloniali molto forti. Usa, nascono come potenza anti-coloniale per eccellenza perché alla base della indipendenza americana c’è un atto di ribellione contro la madrepatria e cioè contro l’Impero britannico. Negativo il colonialismo italiano. Ma c’era soprattutto delle ragione di ordine strategico, l’italia si vedeva che non aveva piu le risorse per esercitare un controllo sulle colonie e dall’altro si voleva per un paese come la Libia, una influenza piu solida e certa di quella che avrebbe potuto dare l’italia. URSS, posizione strumentale poiché URSS, a seconda degli interessi si pronuncia ora contro, ora a favore della continuazione del colonialismo italiano. In favore se c’è da influenzare l’elezione del ’48, e favorire la campagna elettorale delle forze di sinistra. Contro, se c’è da promuovere lo smantellamento del colonialismo continentale. Atteggiamento strumentale. In questo contesto, molto piu grande delle capacità di azione di una potenza sconfitta ed indebolita, la politica estera del nuovo governo italiano riesce ad ottenere una politica di compromesso apparentemente molto conveniente per la politica italiana. De Gasperi, gioca abilmente le sue carte asieme al ministro degli esteri Carlo Sforza (Accordo di Rapallo, su Fiume)  Sforza, con il suo collega britannico, Hernest Bevin, raggiunge un compromesso per la sistemazione delle ex colonie italiane, in cui si tengono assieme gli interessi della Francia e della ex colonia italiana. E’ la riedizione di un vecchio accordo di spartizione coloniale: Prevedeva il compromesso del 1949, che la Libia venisse suddivisa in 3 regioni, ciascuna da affidare ad una potenza in amministrazione fiduciaria, decennale (10 anni). Come la SDN, aveva inventato il mandato per far amministrare ad una potenza europea il territorio sottosviluppato ed avvicinarlo alla prospettiva dell’indipendenza  ONU attribuisce, alcune potenze, l’amministrazione fiduciaria  Stessa cosa del mandato con la differenza che l’impegno a portare questi territorio all’Indipendenza deve essere un impegno certo. E si da per un periodo di 10 anni. Il compromesso Bevin – Sforza, prevede: Che la GB eserciti l’amministrazione fiduciaria sulla Cirenaica, regione orientale della Libia per 10 anni, Italia, amministrazione fiduciaria sulla Tripolitania per 10 anni, Francia, amministrazione fiduciaria sul Fezzan, sempre per 10 anni. Al termine di questi 10 anni di esercizio delle amministrazioni fiduciarie. Le stesse si sarebbero riunificato in un unico Stato ovvero la Libia. Il compromesso, inoltre, stabiliva che L’Italia avrebbe avuto l’amministrazione fiduciaria anche sulla Somalia, mentre L’Eritrea sarebbe stata suddivisa tra Etiopia (che aveva riacquisito indipendenza una volta vinta l’Italia) ed il Sudan. Compromesso che cerca di trovare una soluzione tra quelle che sono tre vecchie potenze coloniali, di cui due sono ancora in piedi ed hanno il loro imperi floridi, mentre l’altra è una potenza coloniale sconfitta. Accordo del vecchio colonialismo europeo. Sforza e Belvin, pensavano di aver fatto una sorta di miracolo per quello che era stato un paese sconfitto. Quindi visto che si è trovato l’accordo, questo puo essere sottoposto, al vaglio e approvazione dell’Assemblea generale. Che cosa potra mai succedere? Tutto lascia pensare che l’Assemblea approverà questo compromesso ed invece, lo boccia. Sorprendentemente. Secondo alcuni attraverso atti di corruzione di alcuni rappresentanti di paesi all’Interno dell’Assemblea dell’ONU (Rappresentanti di Haiti che non avevano interessi – corrotto o ubriaco). Accordo viene clamorosamente bocciato e tutta la diplomazia crolla. MA, quello che succede subito dopo potrebbe essere correlato. Subito dopo gli inglesi, tirano fuori l’asso dalla manica, quello che erano disposti a aggiornare da molto tempo ovvero Indipendenza immediata di tutta la Libia. Impegno che sottobanco, gli inglesi si erano assunti con IDRIS (che aveva accolto fino all’ultimo, il colonialismo italiano) – Si prevedeva infatti dal loro accordo la scacciata degli italiani, cosi che questa aveva avuto l’indipendenza e avrebbe riconosciuto una certa influenza britannica su se stessa. All’inizio dei 50, Idris, diventa il RE, della Libia riunificata e fa una politica moderata, filo britannica, di conservazione sociale e religiosa – apre alla presenza di influenza quali GB e USA. Si insediano queste due in due grandi base, consolidando il loro controllo nel mediterraneo. Chi fa le spese è Italia e Francia che non riusciranno ad insediarsi sul territorio. Sconfitta ma grande eredità di De Gasperi, è quella di trasformare una sconfitta nei presupposti di una nuova politica estera. Perché la politica estera dell’Italia Repubblicana e Democratica ovvero dell’Italia costituzionale che nasce con la costituzione, che entra in vigore dal 1 gennaio del 1948, nasce dalla bocciatura del compromesso Belin – Sforza. De Gasperi si sente sollevato, bene o male il probelma è risolto  e va per una politica estera terzomondista, cioè di apertura alla collobarazione con i paesi del terzo mondo e con tutti i paesi che cercano di liberarsi dal colonialismo anglo-francese. Prima cerca un compromesso con il colonialismo e poi quando fallisce, diventa antagonista. Italia si propone come una potenza disinteressata che no cerca di imporre un influenza neo coloniali ma solo forme di cooperazione economica e politica con i paesi del continente africano. De Gasperi trasforma la sconfitta, in una nuova politica estera. La guerra fredda è la contrapposizione tra due blocchi che sono politici, economici, militari ed ideologici. La costruzione di questi due blocchi, segue logiche e percorsi diversi. Blocco dell’EST (Orientale  Influenza Unione Sovietica e l’Europa – non inclusi i comunismi autoctoni, di Tito e Objac). Questa avanzata dell’armata rossa, è avvenuta nella fase finale e decisiva della seconda guerra mondiale. La situazione è che dove arriva l’armata rossa, questa resta. All’occupazione nazista si sostituisce l’occupazione sovietica, che viene legittimata come forza di liberazione dalla dominazione nazista. Deve confinare con paesi che abbiano lo stesso sistema politico ed economica, per sentirsi sicura. Paesi che seguono l’ideologia comunista. Storicamente in questi paesi non c’era una forte tradizione di partiti comunisti, ma piuttosto di partiti conservatori quali i partiti dei contadini e che erano una forza tipicamente conservatrici. Quello che succede non è la realizzazione di un processo rivoluzionario ma imposizione del comunismo sulle baionette dell’armata rossa. Processo di costruzione delle democrazie popolari. Sono i regimi che si realizzano nell’Europa per la presenza stabile dell’armata rossa. Dato che questi paesi non hanno una tradizione comunista, il comunismo viene imposto dalla presenza stabile dell’armata rossa  accordi bilaterali, in cui si stabilisce che le truppe sovietiche restino permanentemente in questi territori. L’armata rossa viene promossa a forza ideologica, a forza rivoluzionaria. Difficile pensare che un esercito che di per se, difficilmente è una forza rivoluzionaria, possa supplire ad un processo rivoluzionario. E’ un modo piu presentabile per dire che una forza nazista è stata scambiata con una forza di occupazione sovietica e che la democrazia popolare è quella particolare costruzione politica che è possibile, perché è presente l’armata rossa. Stesso percorso delle democrazie popolari. Subito dopo la fine della guerra, si creano dei governi di coalizione. Fase di convivenza dei vecchi partiti locali e i partiti comunisti che vengono allestiti grazie alla presenza dell’armata rossa, dell’influenza sovietica. Impegno preso a Yalta da parte di Stalin, ovvero quello di far detenere delle libere elezioni, che però non sono libere. Non è credibile avere libere elezioni, dove c’è un esercito che occupa quel paese. Stalin obbietta: io le elezioni le ho fatte fare e se un paese non è nazista o fascista è automaticamente democratico. Poco importa chi vince le elezioni, poco importa chi c’è al potere. Questa è la visione della democrazia di Stalin. In breve tempo la forte pressione dei partiti comunisti filo-sovietici, marginalizza gli altri partiti e si impone al potere come forza politica unica  TATTICA è assumere sempre il controllo dei ministeri chiave ovvero Interno e difesa. Per poi passare allo stadio definitivo che è quello dell’affermazione del partito unico. Il partito comunista. Questo processo non è indolore e non incontra resistenze. Caso significativo: Cecoslovacchia, piu culturalmente vicino al mondo filo occidentale. Le elezioni in Ceco slovacchia, nel 1946 danno la vittoria al Partito comunista ma questo non basta a garantire il controllo dell’URSS. L’elite cecoslovacca dimostra di avere un certo interesse, per gli aiuti economici che gli americani mettono a diposizione alla fine della guerra (Piano Marshall – aperta anche all’area comunista). Al potere ci sono gia i comunisti quando questa richiesta di aiuto economico viene avanzata. A Mosca, questa richiesta di apertura di interesse ai capitali americani non piace e nel 1948 – colpo di Stato, che spazza via tutti i politici che non siano sufficientemente allineati alla volontà dell’URSS. Il vecchio leader della Cecoslovacchia, Benish (quello della Cecoslovacchia dopo la WW1) esce di scena e anche Mazarich, padre fondatore della Cecoslovacchia indipendente, esce dalla finestra e viene trovato morto e precipitato da un palazzo. Per l’URSS ostacoli alla piena sovietizzazione vengono rimossi. Il brutale caso di assunzione del potere, crea scalpore in tutta l’Europa ed è il precedente della guerra fredda. Si comincia a guardare con preoccupazione a quello che l’URSS sta facendo nella parte di Europa sotto la sua influenza. Non diversamente accadrà negli altri paesi, e ci saranno poi delle forme di resistenza nella guerra fredda che saranno a dimostrare di come questa realizzazione delle democrazie popolari, sia molto difettosa e che si basi solo sulla imposizione della forza. Un caso emblematico è anche quello Polacco. La Polonia è anche uno dei paesi sottoposti a sovietizzazione, ed è un paese che dipende fortemente da URSS. I suoi confini sono stati modificati e URSS ne garantisce i confini, si occupa della sicurezza. Ministro della difesa diventa un ufficiale dell’armata rossa. Polacco che era un ufficiale dell’armata rossa. La Polonia aveva molte forze nazionalistiche anti russe, anti sovietiche. In questa fase, dipende fortemente dall’URSS. Rapporto amore – odio. URSS si costruisce una sfera di influenza particolarmente estesa, anche verso l’area danubiano – balcanica che arriva a minacciare due paesi, fuori da questa influenza: Grecia e Turchia. Perché? Per quanto riguarda la Turchia, c’è una forte pressione da parte dell’URSS che cerca di acquisire la possibilità di accedere al Mediterraneo. I sovietici risollevano la questione degli stretti. Perché non congiunta amministrazione tra russi e sovietici? E’ una prospettiva che il mondo occidentale non puo accettare. La Turchia diventa una delle aree calde della guerra fredda. Grecia, dove scoppia la guerra civile tra comunisti e tra le forze conservatrici, filo-britanniche  si cerca un compromesso. No pressione o influenza diretta di confine della Grecia ma se i comunisti prendessero il potere le posizioni della GB, gia compromesse dall’avvento di Tito in Iugoslavia, questa perderebbe posizione. Due emergenze, alla fine dei ’40. Allargamento della sfera di potenza dell’Europa centrale comincia a premere sulla Turchia indirettamente sulla Turchia. non sono diversi dai russi al tempo dello zar, ma il sistema politico che li sovrasta è cambiato poiché c’è il monopolio della forza, da parte della leadership comunista. Il sistema comunista sia quindi non cosi forte come si puo pensare dall’esterno. E’ un sistema che non riesce a soddisfare ed aumentare il livello di vita dei cittadini comuni. E’ un sistema non particolarmente efficace. Quello che Stalin fa, occupando i paesi dell’Europa centro orientale, è un qualcosa di molto aggressivo ma che lui fa per una forma di sicurezza, come lo zar cercava di avvicinarsi al cuore dell’Europa. E’ l’insicurezza che rende Stalin aggressivo. L’aggressività è pericolosa per il mondo occidentale. Kennan sosteneva di non fronteggiare l’URSS nel terreno in cui era piu forte, ovvero terreno militare ma su terreno economico, sociale. Gli USA erano superiori sul piano economico, sul piano delle libertà individuali e dovevano affrontare URSS su questione della produzione della ricchezza, della promozione del benessere individuale e diffusione della libertà dei singoli cittadini. Aiuti, soldi e propaganda. Con questi mezzi URSS sarebbe andata in crisi. La fine della guerra fredda, sarà poi il crollo dell’URSS dall’interno, l’implosione dell’unione Sovietica. Distanza non cosi efficace sul piano economico. Parte ideologica, molto affascinante del rapporto di Kennan  Se saremo cosi bravi a contrastare sul terreno economico e delle libertà, l’urss forse capiranno che stanno sbagliando e torneranno a far parte del mondo libero, si convertiranno alla liberal democrazia. Speranza che questa fase ha, che hanno molti americani. Considerano il comunismo come malattia passegera. Presupposti teorici che induce l’amministrazione truman a varare la dottrina del conteintment, che si doterà di un secondo pilastro ovvero quello strategico militare attraverso il patto atlantico, della nascita della Nato. - La prima crisi, cioè il blocco di Berlino, volta a rallentare quanto più possibile il processo di unificazione dei territori tedeschi sottoposti ad amministrazione occidentale (da parte di Stalin). Qual è la reazione degli USA? Truman non è un uomo di grandi ideali, non è come Roosevelt, non vuole sentire parlare di collaborazioni con i sovietici, tantomeno di fronte ad atti aggressivi come quelli di Stalin a Berlino. La risposta di Truman è dura e si sfiora una guerra in territorio europea tra potenze → allestire un grandioso ponte aereo, ovvero collegamento aereo, cioè aerei che in continuazione che si levano dal territorio della Germania occidentale e arrivano a Berlino ovest, bypassando questo schieramento di forze su terra. Sono aerei americani che volano lo spazio tra Germania Occidentale e Germania orientale per arrivare a Berlino ovest alla faccia del blocco terrestre praticato dall’armata rossa. Truman fa una precisazione: se i sovietici oseranno intercettare uno solo di questi aerei, sarà considerato un atto di guerra. Intercettare significa costringere questi aerei americani ad atterrare o significa abbatterli → qualsiasi atto di aggressione sovietica ai danni degli aerei americani, sarebbe stato interpretato da Truman come un atto di guerra. Quindi Stalin, che vuole arrestare questo processo di riunificazione tedesca, ma non vuole correre il rischio di una guerra con gli USA, cede. Quindi il primo scontro tra superpotenze della Guerra Fredda, è il blocco di Berlino 1948, vede l’affermazione americana. E’ un evento che ha le conseguenze esattamente opposte a quelle desiderate da Stalin, non rallenta ma anzi accelera la riunificazione della Germania occidentale. Nel ‘49 viene approvata la legge fondamentale, che è l’atto costitutivo della Repubblica Federale Tedesca o Germania Occidentale. Qui si stabilisce che questo paese ha un assetto federale, con 11 lander, e avrà come primo cancelliere Konrad Adenauer. A questo punto i sovietici prendono atto di quello che sta accadendo in Germania Occidentale e fa la stessa cosa in Germania Orientale → costituzione della Repubblica Democratica Tedesca o Germania Orientale. La situazione nel ‘49 sembra essersi stabilizzata. Dove c’erano 4 settori tedeschi occupati, ora ci sono due Germanie, due stati. Il problema semmai è capire come fare a riunificare queste 2 Germanie. I vincitori della guerra si confrontano su come superare questa spartizione e ci sono due interpretazioni: 1. gli occidentali seguono la via delle libere elezioni. Far tenere libere elezioni in entrambe le Germanie, poi si fa un governo nazionale unificato ed il problema è risolto. 2. Stalin ha una lettura diversa di democrazia: democrazia non sono libere elezioni, ma un paese è democratico se non ci sono al potere forze nazi-fasciste. Si costituisce un’assemblea/comitato tedesco composto da rappresentanti delle 2 Germanie e questi devono promuovere la riunificazione. Quindi una via tutta politica e che non passa per la consultazione elettorale. Queste due versioni sono destinate a annullarsi a vicenda. Ma Stalin è molto abile: sa che i tedeschi vogliono la riunificazione e allora nel ‘52 fa una proposta: → Nota per la pace di Stalin: la proposta è realizzare una Germania unificata che possa anche riarmarsi, che possa avere tutte le libere elezioni che vorrà, Stalin non pone veti, ma che debba necessariamente assumere su piano internazionale una posizione neutrale. Cioè se i tedeschi vogliono l’unificazione, possono averla solo se accettano di non prendere posizione nè in favore di URSS, nè in favore di USA. E’ una proposta che naturalmente trova convinto il leader della Germania orientale, Grotevol, che era filosovietico. Ma il suo collega Adenauer, cioè il cancelliere della Germania occidentale, la pensava in maniera diversa. Adenauer assume una posizione di grande dignità: sostiene che i tedeschi occidentali, tra cui inglesi, americani e francesi anche, quindi tutto il mondo occidentale non è disposto a barattare l’unità dei tedeschi con la perdita definitiva della sovranità perchè un paese è sovrano solo se può decidere della propria politica estera. Quindi respingere la proposta di Stalin, sopportare la divisione, ma non rinunciare all’ideale di poter tornare un giorno a fare una politica estera che sia espressione di una sovranità. Un aspetto importante è che la Germania orientale, che è uno stato totalmente sovietizzato, rappresenta un po’ il gioiello della corona sovietica: è il paese più avanzato tra quelli occupati dall’armata rossa e che costituiscono la sfera d’influenza europea dell’URSS. I tedeschi hanno capacità industriali, lavorative, etc. Nella Germania orientale, la vecchia Prussia che era stata il nucleo dell’unificazione nazionale ai tempi di Bismarck, si parla di un’economia molto evoluta e avanzata, quindi rappresenterà l’esperimento più avanzato del socialismo reale. → Nel 1950 la RDT fa una cosa importante sul piano della politica estera: firma un trattato con la Polonia per riconoscere il confine tedesco polacco. La Polonia sovietizzata che per la difesa dei propri confini è totalmente dipendente dall’URSS, per il confine con la Germania è un confine inventato a Jalta. Perchè i tedeschi dell’est non lo rivendicano? Perchè ovviamente l’URSS stabilisce che questo deve essere il nuovo confine tra la Germania orientale e la Polonia, quindi l’URSS garantisce i confini della Polonia e la Germania orientale riconosce questo confine come intangibile. I tedeschi occidentali però protestano: quel territorio conteso è anche territorio dei tedeschi occidentali→ Questo confine non lo riconoscono. Questi avvenimenti costringono gli americani a costruire il secondo pilastro del containment, il primo è quello economico (Piano Marshall) e il secondo è quello strategico-militare (Alleanza Atlantica). E’ un processo molto lungo ed è significativo che anche in questa fase storica la principale preoccupazione sul piano della sicurezza nazionale degli europei non sia tanto l’armata rossa, ma continui a essere la Germania. Tanto più si costituisce la RFT, che dà subito l’impressione di poter essere un soggetto economicamente forte, tanto più si risollevano i vecchi nazionalismi europei, specialmente francese contro il vecchio timore tedesco. Nel 1947 è stato sottoscritto il primo trattato d’alleanza dopo la IIGM: Patto di Dunkirk - accordo anglo- francese: ha un valore simbolico. A Dunkirk gli inglesi erano stati impossibilitati a prestare soccorso alla Francia invasa. A Dunkirk rinasce l’alleanza militare anglo-francese. Individuano entrambe come potenziale minaccia alla loro sicurezza la Germania. Pochi mesi dopo, marzo 1948, altro importante accordo di sicurezza: Patto di Bruxelles - dà vita ad un’organizzazione difensiva, la cosiddetta Unione Occidentale, alla quale oltre a GB e FR aderiscono anche Belgio, Olanda e Lussemburgo. E’ un trattato di alleanza difensiva che ancora una volta individua come minaccia la Germania, nonostante ormai la Germania sia smembrata e occupata. C’è ancora il terrore della potenza tedesca. Questo patto diventa la base di qualcosa di più grande e importante. Il laburista Ernest Bevin inizia a dire che la minaccia non è tanto la Germania, quanto piuttosto l’URSS. E’ Bevin che propone agli americani di cominciare a ragionare su una possibile alleanza militare. Quindi l’idea che il patto di Bruxelles possa essere il presupposto per qualcosa di più grande e che sia finalizzata a contenere la minaccia tedesca (che in questa fase non c’è), ma soprattutto la minaccia sovietica. Truman con il suo atteggiamento di aggressione nei confronti dell’URSS è più che disposto a parlare di una possibile alleanza tra potenze occidentali. → Pentagon Talks (1947) tra USA, GB e Canada: sono una serie di colloqui in cui si prende in considerazione la prospettiva di dar vita a un’alleanza atlantica, stabilendo il principio che essa si basi su un ampliamento del patto di Bruxelles, quindi con i paesi membri del patto di Bruxelles più USA e Canada. E’ una fase in cui gli europei si rendono conto che mentre comincia a emergere una potenza e una minaccia più grandi di quello che pensavano, cioè l’URSS, solo gli USA possono garantire la sicurezza dell’europa occidentale. McMillan, premier britannico, esprime questa idea: la GB era una grande potenza in passato ma ora è come l’antica grecia nel momento in cui sorge l’impero romano, più potente dell’antica grecia. Così come l’antica grecia cede il testimone di guidare il mondo all’imp. romano, la GB cede il testimone agli USA che ora sono gli unici in grado di contrastare la minaccia sovietica in europa. Gli USA si calano in questa parte, Truman è l’uomo giusto. → Ma c’è un dettaglio che ha a che fare con tutta la storia degli USA e cioè il fatto che storicamente e culturalmente gli USA siano molto riluttanti a entrare a far parte di vere e proprie alleanze. L’unica alleanza militare difensiva che gli USA hanno stipulato dal periodo di T. Jefferson ad oggi è stata l’alleanza contro la germania nazista, nella IGM non sono alleati ma solo associati. Gli USA non sono mai entrati in un’alleanza in tempo di pace. Gli USA fanno uno strappo alla tradizione politica americana. → Nel 1948, momento di rivoluzione della pol. estera degli USA, il senato approva la risoluzione Vandenberg che autorizza il presidente USA a stipulare alleanze difensive anche in tempo di pace. Questa risoluzione apre alla stipula dell’alleanza atlantica, senza di essa non sarebbe stato possibile e oggi non esisterebbe la NATO. In sostanza con questa risoluzione, Truman non corre il rischio che fece naufragare art. 2: necessità di rafforzare le istituzioni comuni di questi paesi, cioè tutto ciò che non attiene alla dimensione militare del patto. I paesi membri contribuiranno allo sviluppo di rel. intern. pacifiche e amichevoli, rafforzando le loro libere istituzioni, perchè è un’alleanza di democrazie. art. 5: è il più importante e stabilisce il vincolo di solidarietà, cioè di fatto se un paese viene attaccato, gli altri si pongono in sua difesa. Ma è un articolo molto complesso, perchè deve essere armonizzato con il famoso art. 51, cap. 7, della carta delle nazioni unite, cioè quello che stabilisce il principio di autodifesa e anche il coinvolgimento del consiglio di sicurezza quando scoppia una crisi. L’art. 5 stabilisce che le parti convengono che un attacco armato contro uno o più di essi, nell’europa o in america settentrionale, sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti; di conseguenza stabilisce che se tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa individuale o collettiva, riconosciuto dall’art. 51 dello statuto delle NU, assisteranno la parte attaccata intraprendendo immediatamente l’azione che giudicherà necessaria. Vuole dire che non c’è un automatismo assoluto. Se l’italia viene attaccata da URSS, gli altri paesi sono chiamati a elaborare individualmente o collettivamente una reazione, ma non è detto che questa reazione significhi entrare in guerra a sostegno del paese attaccato. Significa solo che bisogna tenere in considerazione l’art. 51 e cioè che tutti hanno diritto a difendersi, ma che bisogno prima sentire che ne pensa il CDS delle NU. La fortuna vuole che per tutta la storia della GF i paesi NATO non abbiano mai subito un’aggressione, sennò chissà che succedeva, perchè l’art. 5 non sancisce un obbligo tassativo di intervento in difesa di un paese attaccato, ma solo un vago impegno a elaborare una reazione compatibile con l’art. 51 dello statuto delle NU. C’è un solo caso in cui un paese membro è stato aggredito: 11 settembre 2001, è l’unico momento in cui è entrato in vigore l’art. 5 e tutti gli alleati degli USA si sono limitati a dire che gli USA avevano il diritto a reagire all’attacco subito. La NATO che tutt’oggi è l’unica alleanza militare esistente si basa molto più sulla solidarietà politica e morale dei suoi paesi membri. Per volontà della Francia, l’art. 6 stabilisce che anche l’Algeria è considerato territorio da difendere, quindi la solidarietà dell’art. 5 scatta anche se ad essere attaccato è il territorio algerino. Importanza del mediterraneo e dell’italia in questa alleanza. → La NATO non è il Patto Atlantico! Il Patto Atlantico è il trattato istituito nell’aprile del ‘49, la NATO è una conseguenza, cioè la struttura e l’organizzazione militare che nasce dopo la stipula del patto atlantico. Sono due cose diverse. La NATO ha una struttura molto complessa. Il quartier generale è a Parigi. Eisenhower è il primo comandante della NATO. Ha anche degli organismi politici, ex: segretario generale. Il primo segretario generale è un britannico, Ismay, il quale conia una formula interessante → quando gli chiedono a cosa serva la NATO, risponde che la NATO è un’organizzazione che serve a tenere in europa gli USA, la Germania sottomessa e a tenere l’URSS fuori. La nascita della NATO risponde a questi tre obiettivi: stabilire un nesso inscindibile sul piano strategico tra USA e europa occidentale, continuare a dare un’occhiata alla germania, e scongiurare che l’URSS possa espandere la sua sfera d’azione fino all’europa occidentale. Sono questi i 3 compiti della NATO. Durante la GF, agli inizi degli anni 50, Turchia e Grecia vengono invitate ad aderire all’alleanza e si dà una risposta alle minacce dell’URSS su questi paesi e si allarga la sfera d’influenza della NATO nel mediterraneo. Al completamento di questa struttura strategica, nel 1950, quando scoppia la guerra di Corea, e le tensioni tra USA e URSS diventano globali, gli USA prendono un’altra storica risoluzione: → la National Security Council Resolution n°68. La NSC è uno degli organi consultivi delle politiche esteri americani presieduto dal presidente. La risoluzione n°68 di questo organismo, NSC, presa nel 1950, è la vera dottrina della GF degli USA. E’ il vedemecum, il libretto delle istruzioni che gli USA si danno durante la GF, stabilendo che bisogna rafforzare i legami con gli alleati, bisogna potenziare gli armamenti sia convenzionali che non reali, in funzione dell’avversario (URSS), bisogna prepararsi militarmente, politicamente ed economicamente a una guerra globale. Le basi NATO vengono dislocate in tutti i paesi membri della NATO, così facendo, mettendo soldati e armi americane in paesi europei, quella parte d’europa sarà resa sicura di fronte alla minaccia URSS. Questa Resolution ha un ispiratore, Paul Mitz. Già a inizio anni 50 c’è la parità di armi atomiche tra USA e URSS. → Deterrenza, perché durante la GF nessuno dei due blocchi ha interesse a avviare per primo un attacco nucleare, perché subirebbe a sua volta un pari attacco nucleare, non essendoci la capacità di arrivare a una immediata distruzione dei dispositivi atomici dell’altra parte. E’ il timore stesso che permette loro di non farsi la guerra. - Nascita Nato  Organizzazione che scaturisce dal Patto Atlantico. Piano Marshall, conteinment ovvero di reazione all’amministrazione Truman alla sfida posta dall’Unione Sovietica nella cosiddetta guerra fredda. Abbiamo detto che i primi due paesi che stimolano la reazione sono la Grecia e la Turchia. Due concetti che sono legati: stimolare e sostenere l’integrazione europea, dopo la guerra troppo deboli individualmente e quindi non sono neanche un partner utile per gli USA. E poi c’è il concetto di interdipendenza, ovvero di voler costruire una comunità atlantica, con gli europei integrati come pilastro e altro pilastro USA. Tra questi due si deve creare un legame di interdipendenza, di supremazia americana. Alla fine della WW2, sulle ceneri calde del conflitto mondiale, molti dei leader politici europei, di ispirazione democratica, avvertono la necessità di dar vita ad un processo che leghi tutti popoli e paesi, cosi da garantire per il futuro: la pace (dopo due grandi conflitti in meta secolo, scongiurarne un terzo) – stare assieme per garantire la pace, per non combattersi; Questo implica il secondo valore con cui combattere congiuntamente ovvero la libertà, la democrazia. Due guerre mondiali hanno dimostrato che la presenza di regimi autoritari è una grande minaccia per tutti. Si sono contrapposte le democrazie ed i sistemi autoritari (grosso modo)  E’ necessario stare insieme per rafforzare e diffondere la democrazia in tutte Europa e per scongiurare il riaffermarsi di regimi totalitari. Terzo valore è quello sviluppo condiviso, ovvero collaborazione economica per rilanciare le condizioni di vita di tutto il continenete. Pace, democrazia e sviluppo. Sono tre pilastri dell’agire europeo che ha conosciuto e subito gli errori della guerra a iniziare un percorso di integrazione continentale. Es. di personaggi europei che hanno vissuto sulla propria pelle gli orrori della guerra: Konrad Adenauer, nella Germania, Alcide De Gasperi in Italia, Wiston Churchill. Su impulso di queste personalità, nascono delle organizzazioni di integrazione europea, il movimento europeo che avrà tra i suoi esponenti Churchill e De Gasperi. 1946 - Churchill pronuncia il suo discorso, a Zurigo, e lancia la sua idea, ideale ovvero quello della nascita degli Stati Uniti di Europa  parla della necessità e opportunità storica di lavorare alla costruzione degli Stati Uniti di Europa. E’ una necessità storia per parlare degli Stati Uniti d’Europa, necessari per garantire la sopravvivenza. Subito, ci sono due visioni contrastanti: francese (visione piu sovranista, nel senso che i francesi spingono affinche si dia vita ad un processo di costruzione, di istituzioni sovrane europee, a cui i paesi possano delegare parte delle loro sovranità – integrazione politica ) vs. britannica (costruzione di organi consultivi che non riducano le prerogative dei singoli paesi). Questo dibattito che prende corpo in Europa ma che aveva dei precedenti storici, ispirazioni per lo meno, si svogle contestualmente negli USA. Dove nel 1947 – senatore Fullbright, presenta una mozione in cui si invitano gli USA a pronunciarsi a favore della nascita degli Stati Uniti di Europa. Invito ed Esortazione da rivolgere agli europei. Invito mai approvato dal senato perché non verrà mai messo ai voti. Il fatto che qualcuno l’abbia proposto mostra di come in questa fase, USA interessati a vedere quello stesso processo che aveva avuto successo sul continente americano. Americani come principali sponsor di un idea di una Europa integrata. Prima realizzazione cocreta: 1948, Nascita del Consiglio di Europa, organo puramente consultivo, sulla visione inglese, con i rappresentanti dei vari paesi che vi aderiscono. Prima istituzione europea, che nascono sotto queste spinte integrative: ne fanno parte Francia, GB, Paesi Benlux, Italia, Svezia, Danimarca, Norvegia, Irlanda. Piu importanti paesi europei con eccezione della Germania che deve fare un attimo di anticamera. C’erano delle questioni in sospeso, e non esiste ancora la Germania. No all’interno del Consiglio di Europa. Consiglio come Primo passo, ma non il piu importante. Le menti piu illuminate si rendono conto che il settore migliore per cui iniziare a lavorare non è quello politico poiché i cannoni sono ancora fumanti, odi non totalmente rimossi. Il settore è quello economico  si comincia a lavorare sul rilancio economie dei singoli paesi, ovvero mettendo in comune le risorse. 1951 – Nasce CECA, Comunità Europea del Carbone e acciaio, mette in comune le risorse particolarmente concentrate nell’area di confine Francia e Germania  e la novità storica dei nemici che si sono sempre combattuti, dove c’è uno stato di guerra, questi due paesi, depongono i vecchi rancori nazionalistici e mettono in comune lo sfruttamento di queste risorse. Anche per altre economie come Italia, Benelux. Visto con favore dagli americani. Nascita del metodo funzionalista, motore dell’integrazione europea e che consiste nell’approfondire l’integrazione su temi concreti e pratici. Economia è il terreno di elezione dell’Unione Europea. Tutte le volte che gli europei iniziano a parlare di integrazione politica, emergono le contraddizioni e divergenze, il discorso si complica. Rafforzare quindi l’integrazione europea, rafforzando quella economica. Molto piu facile  Metodo funzionalista. A questo processo, partecipa anche l’Italia, anche se non ha un ruolo molto propositivo, e sarà uno degli ultimi a ratificare l’accordo istitutivo della CECA: Integrazione poneva dei problemi di concorrenzialità alle industrie italiane, che preferivano isolarsi in un ambiente protezionistico quale quello Italiano, piuttosto che aprire i loro orizzonti ad una collaborazione continentale. Nel 1941, alcuni oppositori del regime fascista avevano elaborato il Manifesto dei Ventotene, in cui si proiettava nel dopoguerra in cui ipotizza un programma di integrazione politica europea, e questo viene rivendicato dall’Italia che è un po piu passiva, no propositiva, nel partecipare all’inizio di questa collaborazione. In dubbio che iniziativa, sia appunto franco tedesca. Grandi promotori? Jean Monet – figura che ci dice molto dei processi di integrazione europea, Uomo che aveva lavorato negli USA e per gli USA, nelle grandi istituzioni economiche, molto vicino agli interessi economici americani, aveva una mentalità economica piu vicina agli americani piuttosto che al modello europeo  impulso americano all’integrazione è stato recepito da Monnet, elaborato e poi tradotto nella Comunità Economica del Carbone e dell’Acciaio. E’ Monet che la ispira anche se poi prenderà il nome di  Progetto Schumann – Ministro degli Esteri francese. E’ evidente che l’integrazione europea non puo affidarsi alla sola integrazione economica. Perché c’è gia in corso la guerra fredda. Quelli che guardano piu in prospettiva, vedono e pensano ad una possibile difesa comune e mentre c’è chi lavora alle prime alleanze difensive europee post belliche  C’è chi in Europa pensa che la Germania vada riarmata. Alcuni europei che sono minacciati dal riarmo tedesco ed altri che Fin da questa fase, da questo primo conflitto, gli arabi non sono coesi tra di loro ma perseguono obbiettivi diversi. Ciascuno con obbiettivi diversi e manca la coesione, interesse strategico. Israele non solo riesce a respingere l’aggressione ma riesce a rompere il fronte dei nemici, con l’armistizio di Rodi nel 1949 In cui scende a patti con uno dei paesi arabi che l’aveva aggredito, ovvero la Transgiordania, cui accordo di pace che pone fine alla guerra, prevede la cessione della Palestina araba e Gerusalemme est (parte vecchia) alla Transgiordania, che è ben lieta di accettare poiche voleva prendersi una parte della Palestina, e non voleva l’annientamento di Israele. Non esiste un fronte arabo unito, ma ci sono obbiettivi parziali. Israele sopravvive a questa formidabile minaccia che sembrava irresistibile e si crea un nuovo grosso problema ed è una bizzarra questione storica  popolo ebraico. Ma alla fine del primo conflitto in questo territorio, sono gli arabi a dover lasciare questo territorio per trovarsi una nuova casa. Problema dei profughi arabo – palestinese. Alcuni sotto sovranità israeliana, altri fanno fatica a farsi accettare dagli altri popoli arabi. Verranno visti con sospetto - si passa dal problema dei profughi ebrei, ai profughi palestinesi. Problema che crea tensioni in tutto il Medio Oriente. La guerra si conclude con una grande vittoria e ampliamento territoriale. In generale, la nascita di Israele è un processo visto con favore da tutti tranne che arabi. In occidente pesa molto la Shoah, l’olocausto e dare una patria ai sopravvissuti. Lo Stato di Israele ha una forte legittimazione, non ha caso è figlio delle NU e viene visto come un primo tentativo di decolonizzazione in Medio Oriente, dove per molti anni si era esercitato il mandato britannico. Il fatto che politicamente caratterizzato da teorie politiche progressiste che vedeva la prevalenza di un certo socialismo, vista con favore anche dall’URSS di Stalin. Si pensava che non solo fosse uno Stato post coloniale ma che fosse anche uno Stato anti-capitalista, ma esagerazione  socialismo israeliano diverso da quello di stampo sovietico. Novità in Medio Oriente. Ci fu la gara a chi riconosceva lo Stato di Israele. Tutte le grandi potenze si affrettano a riconoscerlo. URSS – USA – Principali paesi europei (con qualche ritardo l’Italia  Dopo la WW2, dove si guarda con favore alla causa ebraica, e perfino comunisti e socialisti sono favorevoli alla costituzione e indipendenza di uno Stato progressista. Poiche politicamente affine. Questo atteggiamento di favore cambierà nel tempo quando passeranno poi da posizioni filo israeliane a posizioni filo – arabe. Anche la politica estera italiana diventerà sempre piu filo araba.). La prima politica estera che lo Stato di Israele promuove, basata sull’obbiettivo di sopravvivere, garantirsi la sopravvivenza e la scelta che viene fatta era quella di fare una politica estera in cui non c’era una netta propensione per uno o altro blocco, per la formula della non identificazione  Israele è Israele, ha problemi diversi da quelli che seguono la logica della guerra fredda. Israele è disposto a collaborare con tutti tranne che con quei paesi che non sono favorevoli all’esistenza di Israele e che attentano alla loro sicurezza. Atteggiamento volverà quando si creerà un rapporto di alleanza tra gli Stati Uniti ed Israele. I problemi in Medio Oriente negli anni successivi alla fine della WW2, non sono finiti  Problema, difficile convivenza arabo – israeliana. In questo scenario ci sono molti alti provvedimenti. Tra questi uno era rappresentato dal petrolio, ovvero dalla competizione geopolitica che si scatena subito dopo la WW2 per lo sfruttamento di queste risorse. Problema: competizione geopolitica per lo sfruttamento petrolio. Caso per eccellenza: Iran – paese in cui le influenze delle compagnie petrolifere occidentali sono particolarmente forti cosi da provocare una reazione nazionalistica. Nazionalismo iraniano arriva all’apice della sua manifestazione con l’arrivo al potere di un leader nazionalista che si chiamava Mosssadeck, che porta negli anni ’50 alla nazionalizzazione del petrolio. Di fronte all’ingerenza delle grandi compagnie petrolifere, l’azione è quella di dire: Il petrolio è nostro, ce lo gestiamo noi, decidiamo noi e non sono le compagnie occidentali a dover dettare legge nel paese. Le compagnie occidentali possono dettare legge. Solo le compagnie occidentali disponevano delle necessarie tecnologie e risorse finanziarie per poter creare, trovare, commercializzare, raffinare il petrolio in una catena produttiva giornaliera. No risorse o tecnologie (Iran) necessarie per fare di questa risorsa di cui dispongono in abbondanza, una industria ovvero fattore produttivo. Appaltano questa industria petrolifera alle grandi compagnie che sono tutte o americane, o britanniche o olandesi, spesso tra di loro alleate. Standard Oil of New Jersey; Anglo - Iranian oil company  Grandi compagnie nazionali a partecipazione di piu stati ma comunque legate da interesse occidentale ovvero di chi il petrolio lo compra per sviluppare le proprie industrie. Se industria petrolifera è in mano a queste compagnie occidentali a prevalere non è l’interesse di chi il petrolio lo vende, ma di chi lo compra. Predomina l’offerta. Anche la ripartizione, ovvero la redistribuzione degli utili è iniqua, va molto piu a vantaggio di queste compagnie che non di questi paesi che fisicamente posseggono il petrolio. Iran reagisce a questa situazione o imposizione occidentale, nazionalizzando il petrolio  Il petrolio lo gestiamo noi, siamo noi che dobbiamo regolare il flusso dell’offerta sul mercato internazionale, stabilendo a che prezzo venderlo. Iran di Mossadech. E’ un grande danno per le compagnie petrolifere. In particolare per la compagnia anglo-iranian oil company, compagnia mista, con sia capitali inglesi ed iraniani, sorta in questo paese grazie alla compiacenza dello Sha, ovvero il re, fortemente legato agli interessi occidentali. Quello che succede è che a seguito della nazionalizzazione petrolifera decretata da Mossadegh e il suo giverno, lo Sha, lascia l’Iran (dato un non piu controllo sul governo) che sembra essere cosi uscito dal grande controllo delle forze occidentali. La complicazione maggiore non è la perdita del controllo, ma il fatto di non poter intervenire in Iran per rimettere le cose apposto. Lo scia è stato costretto a lasciare il paese, non si puo rimettere con la forza al suo posto. Tra le grandi potenze che hanno rapporti ed interessi con Iran, ce n’è una che si oppone all’intervento occidentale ed è l’URSS. (accordo tra Britannici e sovietici per influenza politica su Iran, durante la WW2, affinchè nazisti no mani su petrolio iraniano)  Ora URSS, puo dire agli inglesi e americani, di non pensare minimamente di rimettere lo Scia al suo posto: Escamotage che gli anglo – americani trovano per mettere le cose al proprio posto è di organizzare un golpe, un colpo di stato, organizzato dalla CIA (frutto della guerra fredda, fondata nel 1947, ed è in conseguenza delle sfida posta agli Usa dalla guerra fredda. Non solo arma economica, no militare, ma anche intelligence, spionaggio dato che i sovietici fanno spionaggio. Come ad esempio, a livello atomico per colmare il divario nucleare con gli USA. Già c’era un'altra organizzazione, nella WW2, ma poi nel ’47 decidono di investire massicciamente nel settore della intellogence. Faccia segreta della guerra fredda. Una delle prime operazioni efficaci, sara quello di far tornare lo Scià sul territorio Iraniano) che porterà lo Scia al trono, cancellando la nazionalizzazione del petrolio iraniano. Da quel momento, l’iran sarà un paese strettamente influenzato dagli anglo – americano e lo sarà fino al 1979. Clima antioccidentale Nazionalizzazione del petrolio: sfida ai vecchi interessi occidentali in questa regione. Scenario extra-europeo Scenario latinoamericano: WW2, lascia degli strascichi nel rapporto tra USA e paesi latino americani, come era avvenuto nella WW1 – accusa: USA atteggiamento predatorio nei confronti dell’America Latina, anziché aiutare, sfruttano. Durante la WW2, la tragica vicenda di Pearl Harbour, con l’attacco subito dagli americani, induce i paesi latinoamericani a mostrare solidarietà e molti paesi entreranno un guerra (anche se dichiarazioni formali, senza alcuna valenza pratica). Unico paese che ha materialmente partecipato in misura significativa alla WW2, è stato il Brasile che mandò dei soldati sul continente europeo. Gli altri formarono solo un po di solidarietà. Ci sono paesi che rimasero però ostili agli USA, perché legati alla Germania nazista: Argentina e Chile. Alla fine della WW2, USA vogliono fare un salto di qualità nei rapporti con i suoi vicini. Nel 1947, si tiene una Conferenza interamericana, che arriva alla costituzione del Patto Di Rio  Enunciazione del Principio della difesa comune dei paesi latinoamericani, sorta di alleanza, in cui si stabilisce che minaccia o attacco ad uno dei paesi, sarà un attacco rivolto a tutti i paesi firmatari del Patto di Rio. Ma non regge il paragone con il Patto Atlantico. Troppo evidente che i vari paesi firmatari non sono considerati dei partner e non pensano a creare delle alleanze difensive con questi paesi ma è solo una manifestazione di solidarietà che non rimuoverà le differenze politiche e non cambierà la natura del rapporto tra gli USA e tutti gli altri paesi formatri. Rapporti squilibrati, a vantaggio della supremazia americana. Persistono dei rapporti difficili. Stessa accusa rivolta dopo la WW1, dall’America Latina – No piano Marshall per l’America Latina, dove americani diventano non significativi, impopolari, dopo il 1945. Argentina – Importante per riequilibrare tutti gli equilibri del continente Latino americano. Si schiera da parte della Geramnia di Hitler, dopo la WW2. Il motivo è che l’Argentina è controllata dal regime di Peron, colonnello che assume il potere dell’Argentina in maniera definitiva, nel 1944, e non esita a schierarsi dalla parte della Germania. Alla fine della guerra, la Germania è sconfitta ma Peron è al potere poiché ha l’abilità di stabilire un regime populista, ha fondamento, ha radici nella popolazione, negli argentini. Non muove leve sindacali, poiché è un regime molto ramificato e  Riesce a portare avanti politiche sociali che lo rendono ampiamente popolare e sostenuto. Poi affiancato dalla figura della moglie, Evita, che diventa il volto presentabile dell’Argentina. Donna carismatica, affascinante e con una personale politica: ovvero occuparsi del popolo. Si occupa dei poveri, dei piu disagiati. Questo contribuisce a rendere il regime autoritario un po piu presentabile anche sul piano internazionale. Perde il suo partner di riferimento. Non c’è la Germania, ma la Spagna di Franco, che diventa il partner europeo della dittatura argentina. Franco è resistente, longevo, sia personalmente che politicamente (fine solo a metà dei ’70). Argentina non si trova isolata sul piano internazionale. Legame Argentina – Spagna, paesi affini politicamente. Ed entrambi grandi difficoltà ad entrare alle NU, Argentina riesce perché qualche giorno prima della fine della guerra, dichiara guerra alla Germania nazista. Questo gli basta per essere annoverata. Stalin si arrabbierà tantissimo. No ammessa tuttavia la Spagna che dovrà aspettare anni. Rapporti critici, conflittuali con USA, perché Argentina non accetta la subordinazione politica e strategica nei confronti degli USA  Senso di insofferenza del settore latino-americano, a partire da quello americano. Posizione ambigua di Peron a livello estero. Uomo come lui, capo militare, di destra, conservatore, non puo schierarsi dalla parte sovietica, nonostante abbia cattivi rapporti con USA. Ambiguità nella politica estera Argentina che verrà sciolta quando la dittatura di Peron giungerà alla fine. Tendenza dell’Argentina a ribellarsi alla influenza occidentale ed americana, andrà avanti negli anni. progressivamente riescono a prevalere e consentire a Mao di arrivare a Pechino e di proclamare nel 1948, l’avvento ovvero la nascita della Repubblica Popolare Cinese. Tutte le volte che si parla di Cina popolare, si parla di Cina comunista o continentale ovvero quella che fa parte del continente asiatico. Chang kai Shek – ha perso la partita e si rifugia a Formosa, che dista poco dalla Cina continentale e qui forma la Cina nazionalista. (Taiwan) Questo sviluppo lo possiamo vedere come una sconfitta della politica estera americana, dicendo pure che si fa fatica a trovare nella WW2 e negli avvenimenti successivi, un problema nel quale gli USA non siano vincenti  Cina come grandissima sconfitta. Roosevelt aveva lasciato un testamento politico, in cui si prevedeva che tra i 4 poliziotti ci fosse anche la Cina, come uno dei nuovi pilastri dell’ONU, con un seggio permanente e diritto di veto. Promozione di questo paese, pensando ad una Cina amica di questo paese. Potenza che ha cercato di mitigare le influenze degli altri paesi sulla Cina sono stati proprio gli USA, con il principio della Open door. Sempre cercato di risolvere i loro maggiori problemi. Cina si è liberata dalle potenze straniere ma è diventata comunista. E allora si crea, un problema nel CDS  Il seggio occupato dal rappresentate cinese, è un rappresentante della Cina nazionalista. IIl signore che siede nel CDS, diventa il rappresentante di questa cina, territorio microscopico, mentre la Cina continentale è fuori dalle nazioni Unite, non è rappresentato. Una volta finita la marcia, come fare per essere riconosciuto a livello internazionale, cosi da essere formalmente riconosciuta e cosi da prendersi quel seggio che è occupato dai nazionalisti. Siamo alla fine dei ’40 ed il mondo non è popolato da paesi comunisti, Mao si guarda attorno e trova un unico paese che potrebbe dare un aiuto alla Cina popolare  URSS, patria del comunismo mondiale. 1950 – Mao si reca in visita a Mosca, visita concepita come il voler mettere le basi tra due dei piu grandi comunisti del mondo. A parte che su questa visita non si sa molto, la visita dura molte settimane e quello che si sa è che l’accordo che viene stipulato tra Mao e Stalin era abbastanza insignificante, ma l’impegno economico che URSS sostiene alla Cina, paese arretratissimo, profondamente rurale era quasi insignificante. Quello che si capisce è che Stalin nutre un profondo disprezzo verso il comunismo Cinese. Questo per due grandi motivi: 1. Purezza o ortodossia ideologica, il fatto che ci puo essere un unico comunismo, ovvero quello con il marchio bolscevico. Comunismo come sistema ideologico che si realizza quando i proletari ovvero i lavoratori sfruttati delle fabbriche prendono il potere, assumono il controllo del potere produttivo, si affermano, etc. Se non si segue quel modello, si è altro. Modello cinese diverso: Comunista cinese è un ex contadino. Stalin sa che di solito i contadini sono conservatori. Cosa fa Stalin? Prende i contadini e gli trasferisce nelle fabbriche. Fisicamente gli costringe a diventare operai. Mao lo fara successivamente. Due prodotti ideologici diversi. 2. Al mondo ci puo essere solo una grande potenza comunista e la Cina, è una potenza troppo grande, quindi potenzialmente pericoloso, potenzialmente in grado di sfidare la supremazia internazionale sovietica nei confronti dei paesi comunisti. Diffidenza politica nei confronti di Mao da parte di Stalin. Cio nonstante, Stalin accetta di aiutare Mao perché va con molta umiltà a Mosca, perche ha bisogno di aiuti a livello economico, di sicurezza nazionale e diplomatico. Nessuno vuole riconoscere l’esistenza della Cina popolare poiché la costringe a stare anche fuori dalle Nazioni Unite. Stalin riconosce immediatamente la Cina Popolare. Stalin che era stato molto diffidente e si presta a fare da intermediario con altre potenze. Dato che la Cina formalmente non esiste, non è possibile creare ambasciate in giro per il mondo, i cinesi comunisti si avvalgono dei canali dell’URSS per cercare di instaurare relazioni con altri paesi. URSS comincia a protestare all’interno del CDS, perché chiede che il rappresentante della Cina nazionalista venga sostituito da un rappresentante della Cina comunista. Protesta che no produce risultato  Pesi occidentali, non disposti a riconoscere l’ingresso della Cina popolare. Situazione che tiene questo paese fuori dalla Comunità Internazionale e lo rende interdipendente da Stalin, poiché solo con URSS rapporti commerciali, protezione militare e rappresentanza diplomatica. Totale sottomissione  Condizione che da fastidio a Mao, ma non dispiace a Stalin , cosi sa di poter condizionare la Cina. Il punto da tenere presente in questa questione cinese è che dalla fine dei 40, ai primissimi del ’50, esiste questo paese enorme nello scenario internazionale che è un fantasma. E’ fuori dalle Nazioni Unite ed ha rapporti ufficiali solo con URSS – grosso problema per quanto riguarda gli assetti dell’Asia. Il fatto che gli americani non ci siano riusciti con la Cina ovvero il fatto che gli assetti della Cina sono andati in una direzione completamente opposta da quella auspicata dagli americani, determina un radicale e totale cambiamento di strategie riguardo al Giappone. Giappone, che costringe la resa, rivolgendosi al popolo, dice che è arrivato il momento di accettare l’inaccettabile. Ci sarà un processo anche per i gerarchi giapponesi. Il Giappone è sottoposto ad un regime di occupazione da parte americana,ma in virtu degli accordi che erano stati sanciti, non solo questione americana ma collaborazione tra vincitori  tendenza americana a non includere tutti gli altri. Il generale Douglas MacArthur diventa il governatore del Giappone e obbiettivo che americani si pongono di raggiungere attraverso questo è quello di smantellare l’apparato giapponese, ovvero concentrazioni produttive per cui c’era una produttività assoluta per armi e armamenti. Queste concentrazioni produttive vengono segmentate, smantellate dagli USA  Giappone come non piu minaccia o come non più nemico. Atteggiamento americano, è un atteggiamento duro, punitivo ma tuttavia il fatto che nel 1948, nella vicina Cina si affermi un potere avverso, induce gli americani ad un cambio di obbiettivi politici all’amministrazione del Giappone. Improvvisamente cessa di essere il grande nemico e diventa il nuovo alleato in Asia per gli USA, Gli americani smettono di smantellare l’apparato industriale giapponese, anzi concedono aiuti e consentono alla ripresa economica di questo paese. Si apprestano a farlo diventare un loro partner  Ma problema, tutta l’asia guarda con profondità al Giappone. Il Giappone sta all’Asia come la Germania sta all’Europa. Al Giappone si pone come problema come si era posta la Germania dopo la Guerra. Non piace il fatto che americani possono rilanciare il Giappone che viene percepito come potenziale nuova minaccia. 1951 – Americani si inventano una soluzione, posto che anziche smantellare il Giappone lo aiutano, devono riassicurare i paesi asiatici, dicendo che non sarebbe stato il Giappone oggetto di preoccupazione asiatica. Propongono gli americani, una alleanza difensiva in Asia. Alleanza tra Australia, Nuova Zelanda e USA  USA offrono delle garanzie specifiche ai due paesi che si sentivano minacciati dall’eventuale rinascita del Giappone come potenza asiatica. Questa alleanza, si chiama Anzus.  alleanza difensiva regionale asiatica che viene creata per tranquillizzare alcuni paesi dalla rinascita di una eventuale potenza giapponese. Altro modo per vedere l’Anzluss, ovvero come estensione asiatica della Nato. Alleanza difnsiva, come impegno a difesa di questi paesi. Il fatto che si arrivi a ciò, predispone il terreno con il trattato di pace del Giappone. Convocano una conferenza a San Francisco, per arrivare alla firma del trattato di pace. Che stabilisce che il Giappone rinuncia definitivamente a quei territori che aveva precedentemente occupato in Asia (Corea, Formosa, ..) – no pretese su questi territori. Allo stesso tempo, il Giappone viene depotenziato del suo apparato militare cosi da restare senza alcuna possibilità di difesa. Il trattato garantisce tutti gli asiatici rispetto alle paure delle altre potenze, sul Giappone. E’ un trattato furbo e sottile perché americani impongono di non avere piu la capacità di difendersi autonomamente. Stesso percorso fatto in Europa, da un lato ti sconfiggo e ti punisco e ti preparo a diventare il piu grande protettore. Il trattato di pace toglie al Giappone la possibilità di difendersi e succede che c’è un bel trattato bilaterale tra USA e Giappone, con il quale gli americani ottengono il diritto di stare sulle acque per garantire la difesa di questo paese che da solo non puo difendersi. Paradosso della storia, quando si fanno gli accordi di pace e qualcuno impone un trattato bisogna essere duri per instaurare una nuova alleanza futura con il Giappone. Il trattato di pace è profondamente criticato da URSS e indirettamente da Cina  Sovietici si rifiutano a firmare questo accordo poiché il Giappone possbile satellite asiatico degli USA. Inaccettabile. Cinesi ritengono che la nuova alleanza USA – Giappone possa essere una minaccia per la sicurezza stessa. Nuove coppie: URSS – Cina popolare; USA – Giappone. Quindi siamo nella guerra fredda asiatica – due grandi superpotenze e due stati dipendenti, strettamente dipendenti. Situazione di un continente spaccato, con aere di influenza occidentale e sovietico, quadro molto complesso in cui le logiche della decolonizzazione si intrecciano con la guerra fredda. Ma evento che è ancora piu importante, drammatica e ci fa dire che se c’è un continente in cui possiamo trovare oggi, nel 2018 un residuo della guerra fredda è la penisola coreana. 1950 – Guerra di Corea, scoppia il primo conflitto della guerra fredda (periodo in cui le due super potenze non di fanno la guerra ma conflitto freddo e logorante ma non combattuto, ci sono dentro tante guerre ed tensioni periferiche). Abbiamo un conflitto e guerra sulla penisola coreana. Nelle conferenze della WW2, si era stabilito che le forze giapponesi sarebbero state scacciate dalla penisola coreana (ribadito poi nel trattato successivo) e suddivisa dal 38° parallelo, occupate momentaneamente da eserciti americani e sovietici. URSS occupato Corea del Nord, USA Corea del Sud, al di sotto del 38° parallelo. Il fatto che la Corea confini con la Cina ha molte implicazioni serie sulla guerra. Le Nazioni Unite, si occupano di questa situazione, e pensano di, secondo quella che doveva essere una spartizione momentanea e funzionale, era quella di favorire una futura unificazione e indiependenza della penisola coreana. Confine come momentanea soluzione. Si riproduce la stessa situazione che si era creata per la Germania. Due opposte modalità per procedere all’unificazione. Stesso dibattito. Da un lato ci sono i paesi occidentali che sostengono un modus operandi semplice ovvero attraverso le libere elezioni, chi vince si prende il controllo della corea. I sovietici oppongono la loro visione, non sono necessarie le libere elezioni, no passaggio indispensabile ma è piu logico dare vita ad una assemblea popolare, con rappresentanti della corea del Nord e Sud, con funzioni costituenti dare vita a una Corea unificata. Il fatto che ci sia questa spaccatura a livello delle NU rende difficile risolvere il problema della riunificazione e indipendenza Corea. Gli eserciti che occupano le due parti si ritirano (1 passo), gli americani vanno via dal Sud e Sovietici dal Nord. Saranno i coreani stessi a gestire il loro dominio politico. Non appena avviene il ritiro e gli americani hanno abbandonato la Corea del Sud, i Nord coreani decidono di varcare la linea del 38° parallelo e di occupare la Corea del Sud. Tentativo di unificazione attraverso mezzi brutali. Henry Kissinger dice: La guerra fredda negli anni ’50, quando gli USA erano piu forti, ha portato gli americani ad essere presenti in troppe aree del mondo anche li dove non c’era interesse diretto, hanno distribuito troppo le loro forze. Guerra fredda come conflitto indeterminato. No guerra, ma focolai in cui gli americani decidono di intervenire, spendendo le loro forze e non sfruttando la oggettiva superiorità che avevano nei confronti dell’URSS. - Europa Prima metà anni ’50, fase cruciale perché porta al perfezionamento della costruzione dei due blocchi che non sono ancora perfettamente simmetrici. Nel 1952, i 6 membri della CECA danno vita ad un progetto, un idea ovvero cominciare a lavorare sul piano dell’ integrazione politica, per ora abbiamo un progetto di integrazione economica, qualche idea di integrazione militare difensiva ma niente di ambizioso sul piano politico continentale. Progetto della comunità politica europea – CPE, progetto che era a cuore a De Gasperi, poiché solo lavorando sull’integrazione politica, Italia poteva essere protagonista del processo di integrazione continentale e si vede l’italia protagonista nel tentativo di migliorare il corso dell’integrazione europea. Nel 1955, conferenza dei ministri degli esteri della CECA a Messina, ruolo importante è svolto dal Ministro degli Esteri italiano Gaetano Martino  conferenza preparatoria di quello che avverrà nel 1957, a Roma, con la firma di nuovi trattati ovvero quando integrazione europea fa passi avanti, con la nascita del Mercato comune europeo (MEC) e EURATOM – Comunita europea atomica. Entrambe molto importanti La nascita di un mercato comune europeo prevedeva la costituzione di una unica tariffa doganale, solo per gli scambi con i paesi non compresi tra i sei, Una forma di unificazione delle frontiere doganali. Questione Euratom, come frutto dei tempi  anni ’50 sono gli anni di sviluppo europeo atomico sia ad uso militare che a uso civile, come nuova frontiera, per dare sviluppo e dare energia alla propria industrializzazione. Il discorso atomico ci porta ad introdurre un nuovo attore che è il nuovo presidente americano che entra in carica nel 1953, ovvero il repubblicano Eisenhower, che arriva dopo un lungo periodo di elezioni democratiche, dal 1933 (Roosevelt, Truman)  Continuità rispetto all’era democratica è nel sostenere il processo di integrazione europea, per cui Eisenhower spingerà moltissimo, per accelerare questo processo. Come vice ha Richard Nixon, futuro presidente molti anni dopo e sceglie Eisenhower come segretario di Stato, Jhon Foster Dalls, si caratterizza per una visione guerra fredda aggressiva, idea che URSS debba essere contenuta, contrastata ma idea che questa debba regredire non occupando piu i territori occupati in europa centro orientale. Dottrina del Roll back (tornare indietro)  Follia. Unico modo per ottenere la restituzione dei paesi dell’Europa centro orientale era quello di fare una guerra, no altro modo. Giusto il tempo di una campagna elettorale. Eisenhower capirà che non era il caso, no sovietici quello che erano portati a fare. Dottrina valida giusto il tempo della campagna elettorale, e dopo Eisenhower capirà che non è il caso. Dove cambiamento di politica è piu marcato, non è difesa, ma a livello si sicurezza nazionale ovvero con Eisenhower assistiamo alla nuclearizzazione della politica e di difesa nell’ambito NATO, nell’ambito Atlantico. Nuclearizzare significa investire sulla bomba atomica, Ovvero significa investire sulla bomba atomica. Se prima, risorse e investimenti, erano state concentrate sul settore convenzionale, ovvero di uomini ed eserciti o armi convenzionali quali aerei, navi, bombe, ora il grosso degli investimenti viene trasferito all’atomico. Piu conveniente in termini strategici ed economici. In termini strategici poiché determina gli equilibri internazionali, in termini economici perché costa meno, rispetto a mantenere gli uomini sotto le armi o costruire chissa quali altre armi o strutture difensive. Gli americani ridefiniscono la loro dottrina strategica, mettendo al centro la bomba atomica. Dottrina della massive retariation, rappresaglia massiccia.  In caso di attacco sovietico, contro un paese membro della Nato, attacco sia convenzionale che nucleare, gli Stai Uniti si riservavano la possibilità di reagire senza usare l’atomica, anche in caso US avesse fatto un attacco convenzionale senza usare l’atomica  USA avrebbero potuto usarla come rappresaglia in ogni caso. Questo fatto, ovvero la nuclearizzazione delle politica di difesa, ha l’effetto di rendere gli alleati europei piu dipendenti dalla protezione americana. 1946 - MacMahon Act, che stabilisce il divieto di condividere con altri paesi le informazioni riservate sull’atomica americana. Agli europei non resta che sperare che USA siano disposti a tutto, per garantire la difesa dell’europa occidentale (anche guerra nucleare con URSS) Dibattito nella Nato per molti anni Nuclear sharing, ovvero principio di non condivisione, mentre alleati europei vogliono gestire l’atomica all’interno della NATO. Supremazia strategica americana molto forte. Senso piu compiuto se parliamo del concetto di deterrenza. Il concetto di deterrenza è che durante la guerra fredda, no guerra nucleare tra due super potenze, non è scoppiata guerra convenzionale, perché su tutto ha prevalso la paura di essere attaccati ed essere distrutti. Si era venuta a creare una situazione di equilibrio strategico, con bombe atomiche in campo occidentale e sovietico. In sostanza, nessuno aveva interesse a superare la guerra nucleare, ovvero ad attaccare per prima perché ci sarebbe stata una situazione analoga o distruttiva. Gli USA non attaccano perche sanno che se lanciano l’atomica sull’URSS, su un paese controllato dall’URSS a sua volta subiranno un attacco atomico analogo, se non piu grave  situazione piu grave e diventa ancora peggio, quando si passa dalle atomiche posizionate dalle rampe missilistiche fisse, a quelle mobili. Le atomiche verranno collocate nei sottomarini, nelle porte aeree oltre ai grandi bombardieri e diventerà pi impossibile neutralizzare tutte le risorse atomiche di un paese. Piu impossibile, neutralizzare le risorse atomiche del paese. Unica possibilità di scatenare un attacco e cercare di distruggere tutte le bombe atomiche del nemico diventa impossibile, e anche se rimane un ultima bomba in mano al nemico, questa non la voglio verso di me. Situazione di equilibrio tale che non c’è interesse ad attaccare per primo. E’ la deterrenza. La spinta USA sul nucleare non è solo nella NATO ma è anche a uso civile, Eseinhower, nel ’50, lancia il programma Atoms for peace program, idea di diffondere l’energia nucleare ad uso civile  Discorso euratom, piace molto agli americani, sostenuto dall’amministrazione Eisenhower. Tuttavia il vero obbiettivo è quello di spingere integrazione europeo su un altro settore ovvero quello strategico militare. Europa come polo militare aggregato che sia in grado di fare la propria parte nella difesa della comunità. 1952 – I francesi lanciano dopo il piano Plevein, un altro piano che metteva insieme queste cose ovvero riarmo tedesco ed integrazione militare europea. Questi piano prende il nome di Comunita europea di difesa ovvero la CED. Idea era che accettiamo che la Germania si riarmi ma nel contesto seguiamo un sistema difensivo condiviso da tutti i paesi. I francesi sembrano rassegnarsi alla provocazione mandata da Churchill e americani, in base alla quale senza un riarmo tedesco non puo esserci un vero processo di integrazione europeo. Inizia un dibattito in tutti i paesi europei, è opportuno o meno, realizzare questo progetto?  Idea di accettare il riarmo della Germania, ma in un contesto difensivo di tutti i paesi europei. Dubbi e perplessità, basate sull’ancestrale timore della Germania, ovvero sono espressione di vecchio nazionalismo europeo. I Francesi nutrono delle perplessità, in particolare De Gaulle, che alla fine della WW2, è talmente grande da essere ingombrante e con una forte influenza sulla vita politica francese e dice: Siamo sicuri che ci conviene limitarci nella nostra autonomia difensiva francese, in nome di un integrazione europea che prevede il riarmo della Germania? Quello che noi perdiamo, lo perdiamo nel momento storico in cui il nostro nemico si riarma? Si crea un onda emotiva nazionalistica e la CED viene affondata, ovvero il progetto viene respinto e ratificato, nonostante ci fosse una forte pressione americana. L’amministrazione Eisenhower ha minacciando di modificare i rapporti con gli alleati se il progetto della CED non viene ratificato , seppur non integrati, vi abbandoniamo al vostro destino ovvero di essere abbandonati al destino con la Germania. Il parlamento francese non ratifica su proposta francese. Il fallimento della CED trascina al fallimento di alcune forme di integrazione quale ad esempio la Cep  E’ un momento di flessione e fallimento che dura un attimo perché c’è chi ha in servo la convenzione, soluzione di scorta. Ministro degli esteri britannico, Hiden, mette insieme alcuni elementi per sostituire, trovando alternativa alla CED  Noi inglesi, ci impegniamo a tenere soldati inglesi sul continente europeo cosi da rassicurare i francesi (dove gia cisono gli americani) , poi prendiamo il vecchio Patto di Bruxelles, e ci mettiamo dentro Italia e Germania (che ancora non avevano aderito) e poi mettiamo la Germania Occidentale RFT nella Nato (per essere trattati da pari a pari)  Cosi tutte le caselle sono messe a posto. La struttura che cosi nasce è un Patto di Bruxelles allargato a Italia e Germania Occidentale, che prenderà il nome dell’Unione Europea Occidentale (UEO). Comunità difensiva europea. Quello che è interessante, come tutte le alleanza militari difensive, questa si caratterizza per un casus federis, ovvero un meccanismo che regola i doveri di intervento, quando scatta la minaccia. Ovvero attacco compiuto contro uno di questi paesi  ART. 5 del patto atlantico era un po’ ambiguo, nel senso che non si capisce se ci siano obblighi dei paesi membri nel caso in cui l’alleato venga attaccato. Quello che è singolare, è che il trattato istitutivo della UEO che per alcuni ritocchi è il trattato istitutivo per la CED, preveda un casus federis, ovvero un vincolo di solidarietà molto piu chiaro e stretto. L’art. 3, dice che ogni aggressione armata diretta contro qualsiasi membro in Europa, sara considerato come attacco diretto verso tutti gli stati membri. Gli stati membri, porteranno allo stato aggredito aiuto ed assistenza con tutti i mezzi militari e tutti gli altri poteri. Molto piu forte dell’art. 5 del Patto Atlantico. Se Italia viene aggredita, altri devono intervenire militarmente. Guerra. Gli Europei erano solidali tra di loro, ciascuna si impegnava a sostenere mentre c’era qualche ombra quando il meccanismo difensivo doveva scattare in ambito Nato, richiamando alla leadership e direzione degli USA. Momenti storici in cui europei solidali. 1954. In tutto questo, la cosa che piu colpisce, non è tanto il meccanismo di solidarietà all’interno dell’UE, ma il fatto che nel ’54, la Germania entri a far parte della NATO. Evento epocale. E’ la svolta della guerra fredda. Germania torna ad essere un paese sovrano, recupera quella sovranità che pochi anni prima aveva perso, solo pochi anni prima si parlava di scomparsa stato tedesco. Allo stesso tempo, ciò che si dissolve è il sogno sovietico, di avere una Germania unita e neutrale. Non sarà possibile. Abbiamo parlato di una sola alleanza, ovvero quella occidentale, ma non ancora quella sovietica  Dal ’49 al ’54, quando Germania federale entra nella NATO, no alleanza sovietica da contrapporsi alla Nato, perché a Mosca si spera ancora di arrivare ad una Germania unita e neutrale. Quando questa speranza tramonta (con entrata della RFT) definitivamente, i sovietici decidono di dare vita ad una alleanza difensiva speculare alla Nato e nel 1955 nasce il Patto di Varsavia (14 maggio 1955) – Alleanza simile al patto atlantico e copiano il patto atlantico. URSS avevano attaccato gli USA perché dopo la guerra avevano dato vita ad alleanza difensiva che contraddiceva la carta dell’ONU, fanno esattamente la stessa cosa  come nello statuto della Carta atlantica è detto che è compatibile con la Carta dell’ONU, anche quello del Patto di Varsavia avrà la stessa dicitura. Anche i sovietici hanno l’ansia di dimostrare al mondo che questa alleanza è compatibile con ONU – dicono che questa alleanza rispetta l’art.51 dello Statuto dell’ONU per cui in caso di attacco interverrà l’alleanza ma si sentirà cosa avrà da dire in merito il CDS delle NU. Situazione di specularità. Sono perfettamente uguali. incoraggiare la stessa via per altri paesi, influenza sovietica si sarebbe dissolta. Stalin sarebe ritornato a rivoltarsi nella tomba. Inizialmente trattativa tra i due giverni e Cruchov, richiama in URSS, armata rossa. Questo da l’ Impressione che Ungheria venga ascoltata e rispettata ma poco dopo scatta la repressione. Viene travolta dall’occupazione dell’armata rossa. Obbiettivo: Reprimere le riforme. Sostituire gli uomini ungheresi con gli uomini fedeli alla volontà di Mosca. Nagi viene processato, catturato e giustiziato ad esempio per tutti quelli che osino porre resistenza al Patto di Varsavia. Reazione del mondo occidentale, reazione puramente morale di indignazione, di condanna  condanna, repressione dall’armata rossa. Ma non si va oltre a questo. In questo bipolarismo speculare, potenza occidentale possa interferire nelle questioni dell’altro blocco. Non si puo interferire con URSS, quando mette mani negli affari di casa propria. Legato alla logica della guerra fredda. Altrimenti contro lo spirito di distensione che si basa sulla coesistenza di due potenze. Americani non possono peggiorare le questioni. Ma Ungheresi come vittime della guerra fredda. Rispettata la specularità della guerra fredda e spartizione perfetta dei due blocchi. Lezione piu importante  Irriformabilità del Patto Sovietico. Se al primo accenno di allentamento di Mosca sul satellite sovietico, la prima volta che viene concessa un po di autonomia per seguire le proprie strade nella società comunista le conseguenze sono quelle viste a Budapest, ovvero un tirarsi fuori dal blocco sovietico, allora questo significa che non puo essere riformato. Non tollera il pluralismo, o va in pezzi. No colpa di Cruchov, no eredi di Stalin, i quali tutti dovranno fare i conti con questo sistema. Colpa di Stalin che ha edificato il blocco sovietico sulla forza, sulla logica occupazione,ovvero imposizione con la forza di un metodo politico, economico e sociale, imposto e non condiviso. Le fondamenta cominciano a scricchiolare. Questo è quello che si evince con la crisi del ’56, che lancia un messaggio impotante in Occidente  nemico con dei seri problemi. No riforme, pluralismo. Tutto quello che è ordinaria amministrazione nel mondo occidentale. Paesi subordinati con la protezione militare ma possono permettersi società pluralistiche e tutto quello che questo comporta. - Lunedi 26  seminario: guerra fredda e petrolio (parte integrante del programma). Fase della politica estera italiana che si manifesta a partire dal ’55  neoatlantismo. Il termine viene coniato dal Pella (DC) e indica un nuovo atteggiamento che ha l’Italia nel rapportarsi agli alleati ed in particolar modo agli USA. Alla base c’è l’idea che Italia, che ha recuperato la sua sovranità appieno, paese che si sta lanciando verso lo sviluppo economico  possa sviluppare una politica estera almeno in una certa misura autonoma dagli alleati. Nuovo modo di rapportarsi agli alleati atlantici. Si vuol cercare di avere un po piu di autonomia. Fare una politica estera piu libera. Questa tendenza nasce da una serie di fattori, soprattutto di politica interna: 1. Consapevolezza che il paese ha ormai superato la sconfitta della guerra 2. Consapevolezza di sostenere uno sviluppo interno, soprattutto industriale, fondato su una maggiore disponibilità di materie prime. 3. Cambio di sistema di governo o di modalità, formula di governo. Si esaurisce la fase centrista, ovvero la fase Degasperiana, De Gasperi esce di scena e la DC con i suoi nuovi leader emergenti (Fanfani, Cronchi, Moro) deve cercare una nuova formula di governo che deve iniziare ad allargarsi ad altri partiti e chiamare al governo anche partiti moderati e che siano allineati in politica estera ad una politica rivolta verso l’atlantico (no comunisti o socialisti). Uomini del neoatlantismo: Giovanni Gronchi, Presidente della Repubblica, era uno nella DC che sosteneva le posizioni di neutralità per l’Italia. Gronchi è uno dei piu attivi come presidente, e applica in maniera estesa le proprie funzioni  prende iniziative di politica estera. Ad esempio, si propone di dare una risoluzione al problema della divisione tedesca, lanciando un ipotesi di riunificazione tedesca in cambio di una neutralità che avrebbe dovuto mantenere per 20 anni. E’ una proposta gia ripresa da Stalin, salvo il fatto che la neutralità sarebbe stata temporanea. Ma proposta irrealistica, poiche paese che non poteva sostenere delle possibili soluzioni per il problema tedesco. Ma la proposta, ha il vantaggio di rendere l’italia un paese interessante. Khrushchev, pensa che l’italia sia un qualcosa di interessante per Mosca. Altra iniziativa estemporanea di Gronchi è rivolta alla presidenza Eisenhower di istituire una sorta di collaborazione, riguarda il Mediterraneo, e la proposta è quella di una collaborazione bilaterale USA-Italia, che vuole mettere in secondo luogo i paesi che sono interessati al Mediterraneo. Ed è anche essa irrealistica. Il governo si oppone, la lettera che Gronchi avrebbe voluto inviare per proporre questa sorta di iarchia americana viene bloccata dal governo  iniziativa che vada oltre le prerogative italiane. Ma qualcosa in Italia sta cambiando, e c’è molta piu iniziativa sul piano della politica estera. Il discorso resterebbe vago se non si parlasse di uno dei settori piu importanti legato al settore interno, ovvero dal passaggio dal centrismo a governi piu ampi, e alla necessità dei capi della Dc per costruire le basi per un consenso per un governo elettorale piu ampio ovvero fare una polituca estera che possa essere condivisa da un area piu vasta, di quella che aveva sostenuto la politica estera italiana, piu ampia e appiattita. Passaggio importante. In Italia si fa un a politica estera che possa servire ad ampliare la base del consenso, per rafforzare il governo. Nella storia della p.estera italiana, c’è una tendenza a fare una politica che sia sulla stessa linea di quella interna, cosi da allargare il consenso. Condivisione da piu partiti e parte elettorato. (es. Fanfani – sostenitore di un acceso neoatlantismo, sostenitore di una politica estera che deve portare l’italia come alleato migliore degli USA, no come paese che cerca di fare qualcosa di autonomo) Il discorso resterebbe monco senza la figura di Enrico Mattei  ex partigiano cattolico, che ha fatto la resistenza e che è stato uno dei fondatori della DC assieme a Alcide De Gasperi. Rapporto di stretta amicizia tra i due, di profonda solidarietà. Sul finire della WW2, Mattei che faceva l’industriale chimico, viene incaricato di liquidare l’agip, che doveva procacciare il petrolio cosi da cancellare il pretaggio del fascismo. Mattei si mette a studiare le carte e scopre che forse, potrebbe essere meglio per l’interesse del paese, rilanciarla  Italia come paese povero ma con una grande forza lavoro, e vuole dare petrolio, gas, energia alla forza lavoro significa rilanciare l’economia del paese ed avviarlo allo sviluppo. Concetto base che muove Mattei. Rivendica il diritto Italia a svilupparsi economicamente, ad avere accesso diretto a queste risorse energetico (nazionalista economico). Nessuno puo dire all’Italia, o negarle le materie prime o diritto di svilupparsi. Chi puo negare all’Italia questo diritto? Il mercato internazionale del petrolio. Mercato dominato da pochi grandi soggetti, ovvero dalle 7 sorelle: 7 grandi compagnie petrolifere che controllano il mercato del petrolio, lasciando le briciole ai paesi produttori e quindi arricchendosi. Deve fare in modo di avere una fetta del mercato petrolifero, altrimenti non ci sarà evoluzione. Guanto di sfida alle 7 sorelle  Mattei combatte contro compagnie che sono espressione ovvero alleate dell’Italia. Nel 1953 , pienamente convinto dalle argomentazioni di Mattei, de Gasperi cambia idea: non solo agip non viene liquidata ma nasce ENI – cui guida viene posto Mattei. ENI diventa la compagnia petrolifera di un paese che il petrolio non lo ha e deve cercarlo per il mondo, infilandosi nella contesa delle grandi compagnie petrolifere e deve ritagliarsi una fetta di mercato. Compito difficile  Italia non ha grandi mezzi finanziari da investire. Mattei (uomo spregiudicato) e che non esita ad usare mezzi di corruzione politca per affermare le sue idee. Dice che: Io utilizzo i partiti politici come taxi. Mi faccio portare dove voglio, pago e scendo. Lui utilizza i partiti, specialmente la DC, per costruire un ENI sempre piu forte, indipendente, con una propria politica estera. In maniera pero spregiudicata e con mezzi moralmente discutibili  Mattei riesce a fare una sorta di ministero degli esteri che curera la politica estera con i paesi produttori di petrolio. Mattei che dovendo scegliere con un alleanza atlantica prevalentemente passiva ed una rivendicazione italiana dello sviluppo economico, sceglie il secondo. Mattei esprimerà delle severe critiche alla Nato perché se la Nato arrivano a dire all’Italia che non deve avere rapporti con tutti quei paesi con cui si possono arrivare a stabilire delle profique relazioni commerciali allora la Nato non serve gli interessi della Nato. Mattei sceglie di perseguire l’interesse della Nato, diventando un nemico pubblico della Nato. Vittorie di Mattei? Non si fa intimorire dalle pressioni delle compagnie occidentali e allaccia una serie di accordi con i paesi arabi produttori di petrolio. Il vantaggio è che puo proporre delle condizioni nettamente migliori a quelle proposte dalle compagni occidentali. Ripartizione degli utili delle vendite di petrolio che è molto piu vantaggiosa per i produttori stessi e che prevede un 75% degli utili al paese produttore e soltanto il 25% all’ENI che avrà l’opportunità di portare il petrolio in Italia a condizioni particolarmente favorevoli, a buon mercato. Molti accordi e va a cercare il petrolio in diversi paesi. Due accordi, entrambi nel 1957 – accordo con Iran, fatto con lo Scià, Mohammad Reza Pahlavi. Quando va in questi paesi sfrutta il nuovo fenomeno che si sta verificando ovvero la decolonizzazione. Mattei sa che andando a proporre condizioni vantaggiose a paesi emergenti, che vogliono prendere le distanze dalle potenze occidentali è qualcosa di vantaggioso e che può dare buone possibilità di essere ascoltati. Iran è quel paese che a metà dei ’50, subisce un colpo di Stato dalla Cia che consente allo scià di tornare in patria. Mossadech è sconfitto ed il petrolio è accessibile alle compagnie. L’ultimo scià non vuole essere asservito alle varie compagnie ed è per questo che ascolta Mattei  nel ’57, arriva un accordo rivoluzionario poiche per la prima volta una compagnia petrolifera occidentale propone ad un paese produttore una redistribuzione degli utili petroliferi vantaggiosa per il paese produttore e non solo per la compagnia. Questo trattato allarma tutte le compagnie occidentali, guanto di sfida alle 7 sorelle. Mattei cerca di fare la stessa cosa in Libia  Nel ’56 Italia e Libia avevano stabilito un accordo bilaterale con cui si era messa e si era voltato pagina sul passato coloniale, sfruttamento italiana della Libia – si era avviata una fase di accordi bilaterali che erano basati sul reciproco rispetto. Con quest’accordo, l’ Italia riconosceva un forte indennizzo alla Libia per tutti i danni causati alla Libia durante la dominazione coloniale e in cambio la Libia riconosceva i diritti alla comunità italiana ancora presente nel paese. Accordo ‘56, apre ad una fase nuova, molto positiva di collaborazione italo-libica. Mattei si inserisce su questa svolta e propone nel ’57 la stessa formula proposta all’Iran e premier libico, Mustafa Ben Halim accetta questa proposta e accordo viene firmato ma pressioni americane su Idris saranno talmente tanto forti che il Re libico straccerà l’accordo stipulato con l’ENI. Inizia una guerra, tutta nel campo delle potenze occidentali della Nato, i cui ENI combatte contro questi giganti petroliferi. Azione Mattei, molto ambiziosa ed intraprendente, e arriverà a sostenere i ribelli algerini contro la Francia ovvero indipendentismo algerino. Si fara una serie di nemici, paradossalmente tutti nel campo degli alleati dell’Italia, andrà a fare accordi con Urss, anche a carattere commerciale e nel ’62 Mattei scompare in un tragico incidente aereo che è stato determinato da un attentato e non cause naturali. tutto il Vietnam le libere elezioni in favore delle riunificazione. Americani preferiscono un vietnam diviso, con la parte filo-occidentale. Conferenza di Ginevra è importante anche perché vede l’esordio della dipolazia internazionale della Cina popolare, che non è ancora riconosciuta da molti, partecipa a questo evento diplomatico e la posizione del capo della delegazione cinese Zhou Enlai, ministro degli esteri e capo di governo di Mao, è una posizione molto conciliante anche nei confronti degli americani. A Ginevra, lancia la politica della Coesistenza pacifica  Asia gia in guerra fredda e Cina ha brutti rapporti con USA  la soluzione della Cina è quella di trovare una pacifica convivenza e coesistenza fra tutti i paesi, evitare i conflitti e soprattutto una guerra con USA – evitando di ripetere quello che è successo in Corea. La Cina tende una mano ma gli Stati Uniti non la stringono perche formalmente non riconoscono l’esistenza della Cina popolare e le tensioni quindi restano. Usa sostengono l’indipendenza della Cina nazionalista di Formosa e a partire dai ’50, la Cina popolare inizia a bombardare alcuni isolotti nella prossimità di Formosa. La tensione fra cinesi e comunisti è una tensione fortissima. Se la flotta americana non fosse stata sempre presente in quelle acque, la Cina continentale avrebbe potuto invadere l’isola di Formosa e annettersi la Cina nazionalista. Gli americani con la flotta, lo impediscono – questo alimenta le tensioni. Nello scenario asiatico, non possiamo non citare l’emergere dell’India che diventa il capofila dei paesi non allineati. L’India lo fa perché oltre ad avere una grande identità culturale ha una serie di tensioni con le superpotenze - fronte di non allineati. Fronte, nel 1955, si riunisce in Indonesia e vie è la conferenza di Bandung, in cui partecipano molti paesi asiatici, di recente indipendenza ma comunque i piu importanti sono: India, Cina, Egitto. Idea: fronte di paesi che non stia ne con gli Stati Uniti, ne URSS. E che sostenga le ragioni dei paesi del 3 mondo, ovvero di motivazioni ed aiuti per lo sviluppo, e ragioni di piena indipendenza. Effetto è quello di dare un accelerazione al processo di decolonizzazione, dove sta tardando. Problema, dare concretezza al discorso politico del non allineamento. In questi paesi che professano il non allineamento, di volta in volta, si schiereranno a seconda di ragioni di convenienza ed opportunità. Il non allineamento è uno strumento, qualcosa di strumentale. Molto spesso chi si professa non allineato, propende per URSS. Perché le ragioni della decolonizzazioni, sono intimamente anti-occidentali. Il discorso della decolonizzazione e del non allineamento sono discorsi politici intimamente anti-occidentali. Nel 1954, nasce un alleanza Medio-Orientale contro l’Egitto di Nasser  Patto di Baghdad, con paesi come Iran, Iraq, ovvero filo- occidentali, americani, che temono il panarabismo di Nasser. Nasser quindi si avvicina sempre piu all’URSS, anche se avvicinamento strumentale. La decolonizzazione favorisce la globalizzazione della guerra fredda: dove c’è un paese che lotta per il proprio paese, per la propria libertà, li si infilano le superpotenze per portare il paese dalla propria parte. Il legame che c’è tra la guerra fredda e la decolonizzazione come dimostra Suez, è un rapporto strumentale in cui i paesi emergenti del 3° mondo cercono di appoggiarsi alle superpotenze che si contendono le influenze. Competizione estrema  Sia USA che URSS erano contrarie al colonialismo occidentale, ma giocano la stessa partita in un antagonismo globale in tutti gli angoli del mondo. Due imperi in disfacimento: quello britannico e quello francese, ovvero la GB che era abile a gestire la transizione, ha iniziato con il Commonwealth, e che adesso non ha difficoltà a concedere l’Indipendenza; la Francia fa molta piu fatica. Nel 1957, diventa indipendente in Costa d’oro, una ex colonia britannica, che prende il nome di Ghana. Da il via ad un grande processo di decolonizzazione continentale che è una storia di successo. La decolonizzazione in Africa (a parte qualche inceppo, come guerre sanguinose, nascita di regimi con atteggiamenti razzisti), la decolonizzazione britannico è di successo  avviene per termini tutto sommato civile. La decolonizzazione francese, è un po piu burrascosa, fatta eccezione per il Marocco che negli anni ’50, ottiene l’indipendenza. Con grave ritardo la Francia cerca di fare quello che a fatto la GB, con una famosa legge: legge quadro  che prevede che la Francia mantenga solo la gestione della politica estera, relegando il resto alle ex colonie. Questa proposta è sottoposta a elezioni che ne decretano la bocciatura. La Guinea è il primo paese, che respinge la proposta francese e ci saranno poi altre prese di posizione ostili e complessivamente sarà un fallimento e Francia è costretta a cedere l’Indipendenza. Decolonizzazione = nuovo problema  molti paesi che ottengono l’indipendenza non riescono a gestirla o non riescono a liberarsi dall’influenza occidentale. Caso del Congo, possedimento personale del Re Leopoldo III che viene ceduto al Belgio stesso e nel 1960, ritorna improvvisamente ad essere indipendente. Il Belgio non vuole complicazioni, e con le prime richieste di indipendenza la si concede. Ma il congo non è preparato. Due orientamenti politici: 1. Quello etnico, del leader Joseph Kasavubu che porta avanti un discorso etnico tra le varie componenti presenti, discorso politico africano. 2. Proposta modernista, occidentale di Patrice Lumumba, socialista e che vuole un Congo socialista. Il confronto tra queste due visioni non giova alla stabilità del Congo, e alla sua integrità territoriale. La regione piu ricca di risorse minerarie ovvero la zona del Katanga dichiara la propria secessione, dal Congo, si stacca, sotto la spinta degli interessi di chi sfruttava quelle risorse ovvero la Francia. Fragilità e persistenti interessi delle potenze occidentali. E’necessario intervento dei caschi blu  riescono a mantenere l’integrità del Congo ma alla fine, senza stabilità politica non si riuscirà a far meglio che consegnare il Congo ad uno dei piu feroci dittatori della storia africana Mobutu, che dominerà lo scenario congloese, trasformandolo in una sorta di possedimento personale, saccheggiandone le ricchezze per molti anni. Il congo ha avuto l’indipendenza ma dimostra di non essere in grado di gestirsi. Algeria  territorio che i francesi vorrebbero conservare, considerato, secondo il principio assimilazioni sta, una estensione del territorio francese. E’ solo che qui monta la ribellione antifrancese, si costituisce il fronte di ribellione nazionale, ci sono dei ribelli che avviano una guerra civile. I militari francesi presenti in Algeria rispondono violentemente,si organizzano, lottano, molto piu di quanto la Francia non sia diposta a fare. A Parigi, si ritiene che solo un uomo possa risolvere il caso della guerra: De Gaulle che viene richiamato al potere ma questi sorprendentemente, anziché usare il pugno di ferro, ragionevolmente con il senso della storia, apre al negoziato con i ribelli algerini. Decide, dopo un accordo, di sottoporre agli algerini la scelta del loro futuro e la stragrande maggioranza si proclama a favore dell’indipendenza. Nel 1962, l’Algeria dopo un bagno di sangue che ha scosso le fondamenta democratiche accede all’Indipendenza. Forte pressioni occidentali e americane di indipendenza dell’Algeria fatte alla Francia. Non si voleva che questa diventasse una macchia nella NATO. Non coesistere con lo scandalo di una dominazione coloniale, non piu dominabile. Sconfitta della Francia coloniale ma è anche come la definisce De GAULLE una pace tra coraggiosi, ovvero tra leader politici che hanno preso atto dell’andamento della storia. Si configura un quadro di indipendenza, molti paesi diventano indipendenti e Africa comincia a strutturarsi. Nel 1963, si crea l’Organizzazione dell’Unità Africana – OUA, e si basa su un principio interessante: africani riconoscono come intangibili i loro confini (disegnati dagli europei) – i paesi africani sono troppo fragili per mettere in discussione i loro confini e si tengono quelli europei. Molti anni dopo, nel 2002, OUA, si trasformera nell’unione Africana che trae ispirazione dall’ONU. Cosa faranno questi paesi africani, cercheranno di avvicinarsi all’europa, all’area dello sviluppo condiviso, all’area dell’integrazione. Ad esempio, nel 1975  convenzione di Lomé, attraverso la quale 48 paesi africani si affiancheranno alla Comunità Economica Europea. Entreranno in rapporti predefiniti su trattati e potranno avere rapporti privilegiati con l’Europa, permettendo a questi paesi arretrati di agganciarsi al processo di sviluppo e integrazione europeo. Non c’è solo Nasser, che ha solo lanciato l’esempio, ma ci sono i suoi emuli che non hanno la stessa statura, non hanno la stessa altezza (es. Gheddafi – figlio del deserto libico che aveva patito gli effetti della decolonizzazione italiana della WW2 che nel ’69 realizza un colpo di Stato da giovane ufficiale, rimuovendo la monarchia che era guidata da Idris  vuole fare quello che Nasser fa in Egitto, politica di nazionalismo arabo volta a modernizzare la Libia e a esprimere una forte ostilità sia contro le ingerenze dei paesi occidentale che stato di israele. Gheddafi, come Nasser, è espressione di una elite araba modernizzatrice, che vuole mettere sotto controllo Islam che deve essere funzionale alla modernizzazione dello stato, quindi come Nasser, Gheddafi cercherà di relativizzare il fattore religioso sul piano interno. E si inventerà la cosiddetta terza via, modello di sviluppo tra capitalismo ed modello sovietico. Che sul piano internazionale significa non allineamento. Gheddafi fara due cose appena arrivato al potere: 1. Caccia i militari anglo- americani, chiude le basi militari che Idris aveva concesso a GB e USA. Gli occidentali perdono una postazione strategica importante nel mediterraneo. 2. 1970 – espelle la comunità italiana presente in Libia, ed erano l’elite socio economica della popolazione. Perché? Vuole resettare i rapporti con l’Italia, su basi paritarie. Vuole costringere l’Italia a cambiare le politiche. Strappa il trattato del ’56  Facciamo tabula rasa, cambiamo atteggiamento e politica nei confront della Libia. 3. Nazionalizza il petrolio libico, perché Gheddafi, non ha nulla di Nasser, però ha qualcosa di importante: petrolio, usato come arma di pressione per gli occidentali. Reazione italiana all’espulsione: reazione di moderazione e prudenza. Ministro degli esteri italiano, Aldo Moro, non ritiene che l’Italia visto il passato coloniale e fascista debba rispondere con forza ma idea (democristiana) e di renderlo piu dolce e collaborativo, proponendoli forme di collaborazioni economiche che leghino sempre piu l’Italia alla Libia, che vedne petrolio all’Italia che crea infrastrutture in Libia sempre moderna  chiave del successo che fino agli anni di Gheddafi c’era una relazione molto stretta con la Libia. Moro ebbe un intenzione che tutti gli altri leader politici hanno poi seguito. - Uno degli aspetti piu seri di queste crisi è dato dalle implicazioni strategico – militari. Quelle che hanno fatto temere in alcuni casi che potesse scoppiare una guerra mondiale con l’utilizzo della bomba atomica. Equilibrio imposto dalla deterrenza – a nessuna delle due potenze coveniva attaccare per prima. Perché? C’era una condizione di sussistenza ed equilibrio di forze. Nel 1957 questo equilibrio si rompe ed acquista URSS un vantaggio rispetto agli USA  I osovietici sono i primi a mandare in orbita un satellite, ovvero in grado di essere mandato in orbita. Il cosiddetto Spuddnik, ovvero il primo satellite artificiale ad essere mandato in orbita. Il confronto si arricchisce di una nuova dimensione geopolitica o geospaziale, oltre la dimensione terrestre. Bisogna guardare a quella dimensione. Cosa significa in mezzi strategici? Significa avere i mezzi importanti per raggiungere il territorio statunitense. Se dai tempi dell’indipendenza, la condizione di paese insulare degli USA era un vantaggio perche garantiva sicurezza, adesso per la seconda volta per la storia, gli USA diventano vulnerabili (1° Pearl avrebbe voluto aver garantito interesse a tutti e poi dall’altro si contrapponeva un leader carismatico portatore di una nuova frontiera kennediana. Kennedy non è l’uomo che gestisce in maniera facile la crisi di Berlino che è conseguenza della scelta e decisione e goffa gestione di Khrhuschev, ma gestisce il momento piu tragico della guerra fredda in cui l’umanità è stata davvero ad un passo dalla guerra ovvero la crisi di Cuba. All’aggravarsi delle tensioni della guerra fredda, i rapporti tra Paesi Latino americani e USA si fanno ancora piu complicati. All’inizio dei 50, nasce L’Organizzazione degli Stati Americani denominata OSA e poco a poco questo organismo diventa lo strumento con cui USA cercano di scongiurare influenze comuniste sul continente latino-americano. Alla fine degli anni ’50, ci sono due paesi che sembrano sul punto di passare sul sistema politico comunista e sono il Guatemala ed Il Costa Rica. Ma la pressione che USA riescono a fare attraverso l’OSA soprattutto di tipo economico, senza necessità di un intervento militare fa si che questi paesi tornino ad avere governi senza potenze comuniste. Si intensifica quindi la pressione americana sul continente. Pressione sgradita. Tende ad acquisire il controllo delle principiali risorse economiche locali che erano prevalentemente agricola. United Fruit Company  compagnia americana che sfrutta le principali risorse economiche locali. Dove si produce una banana piuttosto che un ananas c’è questa compagnia che è talmente odiata dal popolo dei paesi latino americani da essere ribattezzata El pulpo, che con tutti i suoi tentacoli mette mano su tutta la produzione agricola del continente. Talmente impopolare che americani devono rinominarla United Brends. Cuba è indipendente dalla fine dell’800, quando americani l’hanno strappata all’indipendenza spagnola ed è poco piu che il casino ovvero la sede, la sala giochi degli americani che vanno nel fine settimana nell’isola caraibica a spendere i loro soldi al casinò ed altri intrattenimenti e questo fa capire la concezione di Cuba per gli Usa  Paese fortemente sovrano ma sottoposto a ferreo controllo americano che monopolizzano la produzione di una delle piu importanti produzioni cubane ovvero lo zucchero. Il sistema politico cubano a completamento dell’influenza è retto da un uomo autoritario ovvero il colonello Batista, molto vicino agli interessi americani. Sistema che oltre ad essere autoritario, è corrotto, che non si preoccupa assolutamente dei problemi americani ed ecco perché comincia a crescere qualche fermento di ribellione ed in questo contesto emerge la figura di Castro che non era alle origini o nella formazione, comunista. Era il figlio di un possidente terriero cubano di origine spagnola. Castro studia dai gesuiti, poi studia legge all’università e non è un comunista ma è ostile al regime di Batista che è indifferente alle condizioni di poverta e di arretratezza del paese. Nel 1953, Castro in maniera improvida e disorganizzata, tenta di prendere il potere dando l’assalto ad una caserma. Tentativo votato ad insuccesso e viene arrestato e mandato a processo. Castro si difende da solo, è avvocato di se stesso e alla fine dice: condannatemi pure perché la storia mi assisterà. Consapevole di essere dalla parte della ragione, del popolo cubano. Dopo il processo, ha la possibilità di lasciare Cuba ed inizia una pelligrazione in America Latina che lo porta a conoscere un'altra figura molto importante Ernesto Guevara de la Cierna ovvero un giovane medico argentino, molto sensibile alla causa dei popoli arretrati. Nel 1956, Castro e Guevara poi divenuto Che tornano a Cuba con una serie di guerriglieri che hano gia fatto una scelta strategica ovvero mettere iniseme un gruppo minuto che sono pero dei guerriglieri, ovvero sanno applicare la tecnica della guerriglia per poter prendere il potere a Cuba. La guerriglia è qualcosa che prevede che piccoli nuclei armati possano colpire obbiettivi civili, militari con l’effetto sorpresa per poi ritirarsi dove sono al sicuro, evitando uno scontro a forze aperte maggiori e che sarebbe insostenibili. La guerriglia cubana affidata a pochi uomini, al seguito di Castro, non avrebbe molta possibilità di successo, se no che il regime di Battista è divenuto particolarmente odiato dalla maggioranza. Quando il governo di Battista comincia a sentirsi solo, nessuno si leva in suo aiuto. Gli USA si rendono conto pero che Battista è troppo impopolare e bisogna lasciar che le cose prendano il loro corso naturale e per poi prendere rapporti con il nuovo leader di Cuba  Alla fine del ’59, in maniera relativamente facile, Castro riesce a salire al potere con alcuni scontri alle forze fedeli a Battista e si insedia all’Avana. Al momento in cui si insedia Castro non è comunista ed è visto con favore da Washington. Castro non è comunista ma ha delle idee progressiste, come ad esempio la riforma agraria, cioè dare la terra ai popoli, ai poveri, ai contadini. Una misura (lo fara nel ’59) che non piace agli americani, qualcosa di non gradito. Il problema si fa piu serio successivamente. Diciamo che non c’è solo la nazionalizzazione delle terre a dar fastidio gli americani, anche perche va a colpire gli investimenti americani economici e gli interessi nel settore agricolo cubano, in particolare nella produzione dello zucchero. Castro va negli USA fa un celebre intervento in cui si presenta come un rivoluzionario e parla dei problemi dei paesi arretrati, attacco alla p.estera di quel continente. In quell’occasione, gli americani commettono anche un altro grave errore di sottovalutazione di Castro e di presunzione perche questi non viene ricevuto alla Casa bianca. Ma questo diventa uno smacco, lui si sente marginalizzato, sminuti, come se non lo prendessero in considerazione, non considerando la rivoluzione cubana stessa. Queste sono le premesse che portano i cubani ad avvicinarsi sempre piu al blocco sovietico. Nel 1959/1960, Cuba e USA stipulano dei trattati bilaterali di cooperazione commerciale e a questo punto è chiaro che sia comunista o meno non ha molta importanza e Castro ha deciso di aderire al blocco filo sovietico. L’amministrazione americana, ha una risposta molto dura, che consiste nell’embargo commerciale a danno di Cuba. Ma non basta. Siccome, molti cubani, un certo numero aveva deciso di lasciare l’isola e di rifugiarsi in Florida, ovvero gli esuli che non condividevano la presenza di Castro ed avevano dato vita ad un gruppo di pressione che cerca di farsi ascoltare dalla casa bianca. E’ questa la premessa, per la decisione catastrofica, presa dalla Casa bianca quando nel 1961, prevede uno sbarco di esuli cubani rifugiatosi negli USA, uno sbarco a Cuba nella baia dei porci. Nel 1961, alcuni esuli cubani, oppositori del regime di Castro, con aiuto logistico ma non militare americano, cercano di sbarcare nella baia per dar vita ad una sollevazione popolare contro il regime di Castro. L’idea è della CIA, si tratta di operazioni coperte che avvengono per volontà americana ma senza che questi siano coinvolti. Secondo gli analisti della CIA, non appena gli esuli cubani arriveranno nell’isola la popolazione cubana si solleverà contro Castro. L’operazione sara un insuccesso, un fiasco colossale e nessun cubano si solleverà contro Castro, assolutamente amato dai cubani. La decisione di effettuare questo sbarco è presa dal nuovo arrivato presidente JFK, molto ingenuo, Kennedy si lascia convincere dalla Cia (anche se operazione precedentemente studiata dal presidente Eisenhower). Clamoroso insuccesso che va a colpire il prestigio del giovane presidente americano. Kennedy cerca di correre a riparo, cercando di accrescere la sua popolarità. Nel 1961, da vita alla alleanza per il progresso, iniziativa volta a concedere finanziamenti ai paesi latino americani, che si guardino bene dall’abbracciare il comunismo. Modo per far sentire cuba isolata e arrivano a farla espellere dalla OSA. Piu di questo, per mettere in difficoltà Castro, non si puo fare  Motivo serio: Cuba e URSS sono diventati alleati. El Che è andato a Mosca ed ha stipulato un trattato di alleanza. Chi tocca Cuba deve vedersela con Urss. Faccenda tremendamente seria. Ora si sta insediando il pericolo sovietico, a poche braccia di mare dagli USA. Nel 1962, alcuni aerei americani fanno una scoperta preoccupante ovvero che a Cuba sono in costruzione delle rampe missilistiche, ovvero delle rampe che possono lanciare dei missili e questi sono diretti negli USA. Sono rampe di fabbricazione sovietica e sono rampe che possono lanciare missili con testate atomiche. A pochissima distanza del territorio americano, sta sorgendo una terribile minaccia per la sicurezza nazionale americana. Castro non scherza, non ha paura degli USA ed è disposto assieme a Khruschev ad andare contro gli stessi, per difendere il diritto di costruire un regime rivoluzionario, filosovietico, riformista, progressista e dare il buon esempio ad altri paesi latino americani. Amministrazione Kennedy si trova in una situazione particolarmente drammatica ovvero deve reagire. Non vuole usare la forza, perché sarebbe stato semplice ordinare il bombardamento delle rampe o invasione di Cuba, e questo sarebbe significato dichiarare guerra all’URSS in virtu dell’alleanza. Escogita con i suoi consiglieri e con Bob , ministro della giustizia  escogita una soluzione ovvero isolare con un blocco navale Cuba. Ovvero mettere una serie di unità navali e sottomarini americani attorno a Cuba per fa si che nessuno possa raggiungere l’isola, cosi da arrestarne la costruzione, mettendo in difficoltà economica il regime di Castro. Il blocco navale puo essere usato come una sorta di asse di guerra poiche se qualsiasi paese avesse cercato di attraversare questo blocco per raggiungere Cuba, ci sarebbe stata comunque la guerra. Ci sarebbe stato uno scontro tra navi e sottomarini delle due super potenze e quindi questa scintilla avrebbe innescato la guerra. Siamo ad un passo dello scontro tra le due superpotenze. Ottobre 1962, momento piu drammatico dell’intera guerra fredda. Ancora una volta, Khrhuschev ha esagerato, è andato troppo oltre con l’affronto agli USA, ed in realtà a Khrushev interessa relativamente il regime di Castro ed a questi non interessa fare una guerra mondiale. E’ costantemente alla ricerca di prestigio e vuole dimostrare all’URSS che questa non ha timore degli USA. Inoltre è quasi contestuale la crisi cubana alla seconda crisi di Berlino, ed è chiaro che minacciando gli USA a Cuba, Khrhuschev si riservi, o per lo meno speri di avere degli argomenti in piu da giocare al tavolo negoziale sulla questione tedesca. Ovvero minacciare gli americani su Cuba, per essere piu malleabili per trovare una soluzione al problema tedesco. Ma gioco pericoloso che potrebbe diventare controproducente. Nessuna delle sue superpotenze vuole in realtà la guerra per Cuba, e quindi si arriva ad un compromesso. Khruschev ha un messaggio per Kennedy, che deve arrivare per vie sotterranee, poiche non deve far sapere che colui che in un certo senso ha scatenato la crisi, vuole proporre una soluzione (contraddizione ridicola) Proposta che fa arrivare tramite agenti segreti e giornalisti, in particolare due personalità ovvero l’agente segreto Fominn e giornalista italo-americano Scali  attraverso il colloquio tra queste due personalità, si arriva ad una proposta che arriva sulla scrivania americana: URSS ritireranno i missili da Cuba, se USA si impegnano a non invadere e commettere atti aggressivi nei confronti di Cuba. Kennedy accetta ma coglie l’occasione per aggiungere un ulteriore clausola ovvero la decisione di ritirare missili da due posizioni strategiche ovvero da due paesi membri della Nato: Italia e Turchia. E’ un gentile omaggio che Kennedy fa a Khrhuschev per alleggerire la posizione del suo interlocutore che è molto critica. Khrhuschev ha combinato un grande pasticcio, a rischiato di scatenare la guerra e se si vuol salvare quel che resta dello spirito di distensione, Kennedy non vuole interferire sull’interlocutore in un momento di debolezza politica. Alla fine De Gaulle esce di scena e come esce di scena, cambia la Francia, completamente politica, via il veto della Gran Bretagna sull’entrata nell’UE, per la gioia degli americani ma la NATO, la Francia non vi tornerà, lo farà solo dopo molti anni, ovvero a integrare la propria difesa a quella di questa organizzazione. Un ultimo punto, importante mettere a fuoco è che mentre si sviluppano questi avvenimento cosi drammatici, avviene uno sviluppo delle relazioni internazionali sorprendente e che è la rottura della alleanza tra urss e cina popolare. Evento che matura tra la seconda meta dei ’50 e prima meta dei ’60. Il comunismo cinese, è intimamente diverso e queste potenze emergono dopo la scomparsa di Stalin e avvento Khrhuschev. Mao prende consapevolezza del crescente ruolo della Cina, segue lo sviluppo ecnomico, sulla via dei consiglieri sovietici, ma segue anche una politica non ortodossa che non è quella di sviluppo sovietico, di grande balzo in avanti, con mobilitazione di milioni e milioni di persone. Si rileva fallimentare ed è criticata dai sovietici (che nonostante i consiglieri economici sovietici appunto inviategli, hanno comunque sbagliato di testa loro) Mao contesta a Khrhuschev il concetto di distensione che già c’era a Cuba, pur tuttavia, tra Kennedy e Khruschev, c’è il tentativo di coesistere in maniera civile e pacifica. Mao si oppone ovvero alla convivenza tra due superpotenze. Argomentazione: Americani negano esistenza della cina popolare, quind se tu sei mio alleato, non puoi avere rapporti di coesistenza pacifica con il mio grande nemico. Mao non è contrario all’ipotesi di una guerra mondiale, se scoppia la guerra, la Cina sarà uno dei pochi paesi a sopravvivere tanto è popolata e chiede a Khrhuschev un aiuto per fare della Cina una potenza nucleare. Mao che definiva le potenze atomiche tigri di carta, paesi capitalisti, imperialisti, con basi sociali fragili ma dotate di bombe atomiche. Khruschev aggiungeva che avevano dei denti atomici. Mao crea aiuto a Khrshcev che si impegna a concedere alla Cina il prototipo di una bomba atomica, ma quando i rapporti tra le due peggiorano si ritira, e questo scatena le iree di Mao. Nel 1964  Cina vede il suo primo esperimento, e scoppia nel 1964 la prima bomba cinese, senza l’aiuto sovietico e perfino in altre questioni, i due paesi sono in litigio. Cina pessimi rapporti con India per questione Tibet. URSS difende le ragioni dell’India ovvero ha piu interesse per un paese che si dichiara non allineato, in qualche modo in dipendente, che per la Cina che considera come potenza subordinata. Questioni ideologiche, economiche, militari, di confine e non ultimo, l’incapacità di forti leadership e personalità determinano questa rottura. Non è una rottura dell’alleanza. Nel 1969, cinesi e sovietici si sparano lungo il confine, lungo il corso del fiume orsuri. Ci sono scontri a fuoco. La rottura del rapporto di alleanza è un grosso sviluppo per la guerra fredda. Cambia gli equilibri e qualcuno cercherà di infilarsi in questa rottura. A khruschev non gliene va bene una e nel 1964 viene destituito  unico leader sovietico a non morire in carica ma ad essere destituito perché gli vengono fatti pagare i suoi errori  urss si avvia ad una crisi economica durissima. I sovietici sono costretti a comprare grando dagli americani, problemi di carestie. Khruschev paga anche per questo. (E’ diverso con Gorbaciov che perde la presidenza perche URSS smette di esistere, altrimenti tutti i leader muoiono in carica come dei veri e propri sovrani). - Nel 1964, il segretario del partito comunista sovietico Nikita Khruschev viene destituito, viene rimosso dall’incarico a seguito di quelli che sono i fallimenti a lui imputati, sia in politica estera che sul fronte interno. (fallimenti: gestione avventurosa ed improduttiva della situazione di Berlino che culmina nella edificazione di un muro che causo discreti problemi internazionale all’URSS, gestione avventurosa della crisi missilistica di Cuba, dove si era ad una possibile guerra con USA, rottura rapporti con la Cina di Mao, sul fronte interno, cattivi risultati economici – dove era la potenza economica entro il 1970? – La Russia, negli anni ’60, comincia a manifestare il lungo declino economico, ci sono le carestie, URSS costretta ad acquistare grano.) Primo leader a non essere morto in carica, viene sostituito dalla figura opposta di Leonid Brežnev. Il quale è un uomo con la carriere nell’apparato di partito ma che è soprattutto un conservatore, ovvero uomo che dopo le riforme di Chruschev non vuole ricorrere in avventure, non ama il cambiamento e le riforme, non crede sia portatore di cambiamento e miglioramento. Molto duro, molto aggressivo. Leader con il pugno di ferro.  1968, Nell’arco di 4 anni reprime con durezza il riformismo cecoslovacco. Nel 1968, la Cecoslovacchia, paese aperto culturalmente al mondo occidentale, vede una la leadership comunista, in piena armonia con cosa sta accadendo nella società e che vede protagonisti giovani studenti, i leader vogliono aprire ad un corso riformista, trasformare il sistema politico cecoslovacco, in qualcosa in armonia con una società aperta, pluralista e vivace. Quello che propongono, non è l’uscita dal Patto di Varsavia (come Ungheria), non messa in discussione della leadership comunista, ma aprire ad un limitato pluralismo sociale e politico che possa riaprire ad altri partiti, fermo restando che rimane un sistema comunque dominato dal PC. Uno dei leader del riformismo comunista cecoslovacco, è lo slovacco Dubcek, da un lato simboleggia il tentativo di riforma del comunismo cecoslovacco ma anche il dramma che subisce perché URSS non consente questo cambiamento. URSS di Brežnev, decide di punire brutalmente questo cambiamento, e viene invasa dall’armata rossa e dai paesi alleati del Patto di Varsavia. La cosiddetta primavera di Praga, ovvero questo spirito di apertura e cambiamento viene altamente repressa. Chi sono le vittime? Jan Palach, studente che si da fuoco in piazza Wencelsas, morendo alcuni giorni dopo. Storia ha celebrato il suo mito, ma gesto ebbe degli emuli, e fu un gesto tragico, disperato. Se nel ’56, la reazione occidentale alla repressione era una semplice condanna formale , ora nel ’68 le cose vanno diversamente. Gli stessi comunisti occidentali, (italiani, francesi) condannano la reazione sovietica ovvero iniziano a manifestare un rifiuto per il partito comunista sovietico come punto di riferimento per il comunismo mondiale – momento di distacco da Mosca per l’Italia (anche se non definitivo), presa di distanze poiché quello non puo essere il modello internazionale e comunismo da applicare nell’Europa occidentale. La repressione della primavera di Praga, svela il volto di Breznev, duro e spietato e si parla della dottrina Breznev o dottrina della sovranità limitata. Nelle democrazie popolari, in cui si tentino riforme non gradite a Mosca c’è il rischio di una repressione, sovranità di questi paesi fortemente limitata. Trova conferma il principio della irriformabilità all’interno del blocco dominato dall’URSS. Vietnam Sul finire dei ’60, sta andando in onda, la tragedia del Vietnam. Quando gli americani cominciano a mettersi nei guai? 1954 – francesi vengono sconfitti e lasciano l’Indocina.  Conferenza di Ginevra – americani decidono di garantire la sopravvivenza del Vietnam del Sud, come regione autonomo dalla parte del Nord comunista. In guerra fredda, dove si crea un vuoto, è necessario che le due superpotenze devono fare a gara per riempire quel vuoto, questo nonostante non ci siano in gioco evidenti interessi americani. Concetto strategico, dottrina: dottrina del domino - gioco con tante tessere, pedine che si mettono in fila e se crolla una, imprime un movimento a tutta la fila delle pedine, facendole crollare. La dottrina dice, che de influenza comunista e sovietica, si manifesta in regioni del mondo, poi si puo propagare se non si fa qualcosa per prevenirla. Molti presidenti americani, sono coinvolti in questo disastro. ’54 – Eisenhower, che assume un impegno politico – diplomatico (conferenza di Ginevra), poi Kennedy, impressionato dal fatto che il Vietnam del Nord tenda ad ampliare la sua influenza ai paesi limitrofi e pacifici come Laos e Cambogia. Tentativo nordvietnamita di ampliare l’influenza ai paesi limitrofi. Salto di qualità americano, con l’obbiettivo di porre al fianco dei sudvietnamiti delle truppe americane. Invia il generale Taylor che studia la situazione che dice: se noi, non interveniamo militarmente, presto o tardi il Vietnam del sudsara invaso dai comunisti. Cosi inziano a portare soldati, affluiscono consiglieri militari prima. Con la scomparsa di Kennedy, e l’avanzata di Jhonson  Incidente del golfo del Tonkino, nel 1964 – è primo scontro navale, piccola battaglia tra le unità navali americane e nord vietnamite. Incidente di guerra e Jhonson si rivolge al congresso americano ed ottiene l’autorizzazione a compiere operazioni di guerra ed è autorizzato addirittura a bombardare il Vietnam del Nord, nell’ottica di difesa del Sud. Punto di svolta, poiché oltre mezzo milione di soldati americani confluiscono in Vietnam e nonostante ciò non riuscirà di avere la meglio sui Vietcong, che sono determinatissimi che combattono una guerra nazionale e nazionalista, prima ancora che ideologica e sono sostenuti da Cina e URSS. Siamo di fronte, ad un caso di guerra asimettrica: esercito avanzato vs. guerriglieri (contadini sperduti nella foresta). Siccome gli americani si trovano in difficoltà, iniziano le iniziative diplomatiche ma i vietnamiti vogliono la fine di qualsiasi iniziativa americana ed il ritiro di tutte le truppe americane. Gli americani, invece richiedono delle garanzia di sopravvivenza del regime del Vietnam del Sud. Molto difficile trovare una via di mezzo. Il Vietnam, sconvolge l’opinione pubblica mondiale ed internazionale, tutto il mondo si mobilita. (Giorgio Lapira, sindaco di Firenze, assume l’iniziativa di dialogo con i nordvietnamiti, e questa iniziativa causa le dimissioni del ministro degli esteri Fanfani, perché interpretata come iniziativa antiamericana italiana. Altea, si dimette da Washington – Italia non solidale alle scelte americane). La grande tragedia sociale, che in qualche modo blocca la storia di questo paese, è in un tragico paradosso: Linton Jhonson quando raccoglie l’eredità di Kennedy, vuole approfondire il ricorso alle riforme sociali, cjhe Kennedy aveva a malapena tratteggiato, piu diritti alle minoranze o maggiore incisività sociale, diritti per le minoranze  grande disegno di riforme sociali, che avrebbe superato quei conflitti sociali che affiorano ancora oggi. Ma il problema è la guerra del Vietnam e quei giovani, sono gli stessi che deve mandare in Vietnam a morire in guerra che non si sa perché gli USA la combattono. Tragedia sociale. Dalla possibile rmozione delle differenze si arriva al sacrificio, di intere generazioni di giovani americani che vengono mandati a combattere una guerra assurda. Nel 1968, i guerriglieri nordvietnamiti, creano l’offensiva del tet, iniziativa strategica brillantissima ( I Vietcong riescono a raggiungere importanti città del Kissinger ed altri . Ma tutto è fallimentare. Poiché viene interpretata in maniera opposta dalle due parti in causa: 1. Israeliani dicono che prima vogliono che gli arabi riconoscono la loro esistenza e poi vi diciamo da quali regioni siamo disposti a ritirarci 2. Da parte araba, solo dopo la ritirata da tutti i territori occupati e si riconosce lo Stato di Israele arrivando ad un accordo di pace. Prima la terra, poi la pace. La situazione è ancora questa oggi. Ciascuna delle due parti quando si trova a trattare, la interpreta sulle sue visioni e convenienza. No pressione risolutiva da parte della comunità internazionale. Kissinger nelle sue memorie dice che non possono imporre un trattato che vada contro gli interessi del nostro alleato, che alleati saremmo? Perché dovremmo accettarlo? (Altrimenti non potrebbero piu sostenerli come alleati) Da parte sovietica, si sostengono le ragioni degli arabi, nessuna delle due parti è sollecitata a fare un compromesso. Dopo la guerra dei 6 giorni, ci sarà poi il 4 conflitto ovvero quello dello Yom Kippur. 6 giorni  Svolta poiché evento per la politica estera italiana, intervento per cui si formula la formula della equidistanza, ovvero Italia sta dalla parte della pace. E’ equidistante da entrambe le parti. Giulio Andreotti, arriverà a rifolmurarla con equivicinanza, sostenendo le ragioni di entrambi, è solidale con entrambi. Il corso della politica italiana in realtà è sempre piu filo – araba e l’originaria simpatia alla findazione di Israele, poco a poco evapora ed Israele viene concepito come paese aggressore, troppo legato agli USA – No funzione di stabilizzazione in Medio Oriente. E’ difficile, parlare di distensione internazionale tra una guerra e l’altra. Sono le continue guerre che si accavallano che rende piu evidente la necessità per lavorare ad avere un clima internazionale piu disteso, meno conflittuale. Quello che accade fino alla prima metà dei ‘70, e che si cominciano a vedere i primi risultati della volontà delle superpotenze. Questo periodo prende il nome di grande distensione (fine 60, metà 70). Grande = qualche piccolo risultato lo si vede. Le iniziative piu importanti di questo periodo verranno prese da un europeo, ovvero da un tedesco occidentale poiche l’interesse di distensione delle due superpotenze consisteva lo scongiurare di una guerra mondiale. Per gli europei, la distensione teneva in vita la speranza di una riunificazione di una Germania Occidentale, di un superamento di una divisione. Personaggio di grandezza, ovvero il leader social democratico Willy Brandt  In questa fase storica, E’ evidente per la Germania Occidentale che USA non stanno facendo molto per la riunificazione. Usa e URSS hanno imposto la divisione della Germania e questa mantengono. Brandt è piuttosto polemico con gli USA, si sente tradito e vede gli interessi degli USA a mantenere la spartizione, vogliono conservare questa situazione di spartizione. Americani considerazione della spartizione conservativa, mentre tedeschi vogliono la ricostruzione, hanno una interpretazione riformista. Brandt farà delle abilissime mosse nella politica estera tedesca. Per potersi muovere, bisogna andare a parlare con la casa madre ovvero URSS. Bisogna rassicurare l’urss sulle intenzioni della Germania Occidentale e nel 1970, Brandt stipula con l’Urss un accordo di normalizzazione dei rapporti, in cui si prende atto della presenza dell’altro in maniera reciproca (oltre la dottrina Hallstain). Dopo, bisogna rassicurare quelli che contano un po meno: i vicini. Primo da rassicurare è la Polonia: Importante accordo Bilaterale tra Germania e Polonia per il riconoscimento dei confini tedeschi e polacchi. Confini tracciati dalle grande potenze durante la conferenza di Yalta. Vengono riconosciuti i confini, anche se hanno avattaggiato la Polonia. Passo importante per normalizzare i rapporti. Ultimo passo, andare a parlare con i tedeschi dell’est e nel 1972, abbiamo l’accordo tra le due Germanie che si riconoscono, due stati, due sistemi politici in piena legittimità. Nuovo clima e la frontiera della guerra fredda è meno drammatica in europa, tanto che nel 1973, le due Germanie diventano membri delle NU. Grande successo di distensione e della politica estera di Brandt che prende il nome di Ostpolitik. Le due super potenze vedono questo con timore. Non è che questi si sono messi in testa di mettere in discussione la superpotenza e l’influenza delle super potenze. Nel 1973, Kissinger parla di anno dell’Europa, come possibile protagonista dello scenario politico internazionale. Ma Kissinger vuole rimettere in ordine le grandezze tra Europa e USA. Dice Kissinger: Europa ha pieno diritto a pensarsi come potenza regionale salvo il fatto che quando da Washington voglio parlare con Europa non so che numero fare. Influenza globale, soprattutto di carattere globale, non può che essere americana. Resta l’idea americana per cui c’è una divisione del lavoro internazionale, ma responsabilità mondiale sono americane e regionale possono essere europeo. Meccanismo diplomatico di confronto tra super potenze e paesi europei e nel 1975, culmina nel piu grande successo della grande distensione: La Conferenza di Helsinki. Nel 1975, Molte potenze, i paesi europei, gli USA, l’URSS ed il Canada e con la Santa Sede presente, che guarda con favore a questa iniziativa, i rappresentanti di molte potenze mondiali, raggiungono un accordo chiamato atto finale, il presidente di questa iniziativa, conferenza è Aldo Moro, (Italia presidenza delle istituzioni europee) che credeva molto in questa visione della distensione e del superamento delle barriere in Europa con la partecipazione delle super potenze e con la buona volontà delle potenze e si arriva alla creazione della CSCE, (Conferenza sulla sicurezza e cooperazione europea) che rilancia la centralità dell’Europa, non per ridurre le influenze ma con il consenso delle super potenze. Due capitoli importanti nel trattato: Da un lato, la CSCE riconosce l’inviolabilità dei confini europei, e significa riconoscere che sull’Europa esistono le sfere di influenza. ( no rilancio importanza Europa, ma ribadisce l’influenza delle super potenze sull’Europa). Altro punto, innovativo, è che a Helsinki, in maniera solenne, per la prima volta, con un impegno sottoscritto e condiviso da moltissime superpotenze, si riconosce che la questione dei diritti umani, è un capitolo di fondamentale importanza per la comunità internazionale ed in particolar modo per i popoli europei. Fino ad ora si era parlato di diritti umani? Libertà individuali? Se mettiamo insieme questi due aspetti: 1. Conservativo (riconoscimento delle influenze) 2. Innovativo, rispetto per i diritti umani in tutti i paesi europei  alla fine, compromesso strano, poco significativo. Quando nel 1975, viene firmato l’atto finale, non sembra che il mondo stia cambiando ma tra pochi anni cade il muro dei Berlino. Questione dei diritti umani e libertà è inserita nei rapporti tra i due blocchi, e matura, stimola le coscienze, stipulando una critica nel sistema sovietico. I sovietici si impegnano ad avere piu rispetto all’interno delle democrazie popolari per i diritti umani (forse pensavano di gestirla alla sovietica). Le società europe, reagiscono e pensano che abbiano piu diritto alle libertà e si creano delle tensioni, nell’arco di 14 anni, porteranno alla disgregazione del muro e poi in definitiva del blocco sovietico. Gli europei ottengono una vittoria importante che si verificherà solo nel tempo come tale. Certa maturazione. Snodo e punto cruciale della guerra fredda. Altro grande risultato, sulla grande distensione è l’avvio della diplomazia nucleare. Dagli anni ’60 e ‘70, le due superpotenze cominciano a confrontarsi sul tema degli armamenti nucleare, la distensione avvicinia le due superpotenze che vogliono mantenere il monopolio e prevenire la proliferazione. Comunità internazionale: meno armi atomiche ci sono nel mondo, piu facile mantenere la pace. Potenze riconosciute: USA, Urss e Gb a cui si aggiungono nel corso dei ’60, Francia e Cina. Primo accordo raggiunto in assoluto è quello del 1963, in cui le tre potenze atomiche ufficiali, che si dichiarano tali, si mettono d’accordo per bandire gli esperimenti nucleari nell’atmosfera. Accordo di Mosca. Trattato aperto, alla quale aderiranno molti altri paesi. Mette al bando gli esperimenti atomici nell’atmosfera Chi non aderisce è la Francia e la Cina popolare , che si stanno impegnando a diventare potenze nucleari e non vogliono riconoscere il monopolio atomico di questi tre paesi. Francesi e Cinesi vogliono mettere appunto l’ordigno nucleare Accordo piu importante: 1968 – trattato contro la proliferazione nucleare, TNP, trattato aperto, sottoscritto da moltissimi paesi ma respinto da Francia e Cina. OGGI, assieme all’agenzia per l’energia atomica, strumento principale per contrastare la nascita di proliferazione nel mondo per la nascita di potenze nucleari. Prevede due principi: 1. Potenze atomiche che gia sono tali, si impegnano a non cedere bombe, ne metterle in condizioni di costruirle. Non bisogna cedere le tecnologie e le risorse necessarie. Le potenze atomiche non devono costruire la nascita di nuove potenze atomiche. 2. Cosa devono fare i paesi firmatari che non sono potenze atomiche? devono impegnarsi a non diventarlo. Instaura un duplice regime, le potenze atomiche si impegano a non favorire le nascite di nuove potenze atomiche, e allo stesso tempo si impegnano a non farne diventare altre. Strumento che cristallizza una situazione di squilibrio internazionale a vantaggio di pochi, ma lascia una zona d’ombra, lasciando libero spazio alle sperimentazioni, ad uso civile, alle scoperte scientifiche. Chi riesce a mettere a punto la tecnologia necessaria, potrebbe decidere di ampliare alle implicazioni militari. Non si vieta il fenomeno di arricchimento dell’uranio. Il TNP si è rivelato uno strumento scarsamente efficace. Il club delle potenze atomiche si è ampliato, ed oggi esistono delle potenze regionali che il trattato non lo hanno stipulato: Israele, India, Pakistan(tutte potenze nucleari), Corea del Nord (si è ritirata dal trattato per meglio poter sviluppare il proprio programma), Iran (questione riaperta da Trump). Controversi i risultati ma inaugura un corso di collaborazione tra superpotenze che sarà intenso negli anni successivi, nei ’70, inizia la fase frequenti di colloqui di confronti tra le due superpotenze: strategic armaments limitation talks, START, in cui si dibatte delle possibili limitazioni agli arsenali strategici militari ovvero alle armi nucleari. Come limitare gli arsenali militari? Le due superpotenze istituzionalizzano queste forme di confronto tra le due super potenze. Nel 1972, si arriva ad un primo accordo bilaterale tra super potenze che prende il nome di Salt1 che prevede il congelamento dei missili di queste due super potenze. Primo di questi accordi. Nello stesso anno, viene raggiunto dalle super potenze un altro accordo strategicamente rilevante che pone un limite agli antimissili ovvero a quelle risorse strategiche che avrebbero potuto se non controllate, rompere l’equilibrio di forze su cui si basava la deterrenza ed in ultima analisi l’opportunità a non scatenare un accordo multilaterale. Questo accordo ovvero l’ABM – Anti ballistic missile, si pone un limite alla costruzione di antimissili. Se non ci fosse stato questo accordo, una delle due super potenze avrebbe potuto dotarsi di mezzi per fare fine alla controparte e quindi l’equilibrio strategico sarebbe andato in bilico. Accordi avranno Le differenze restano tutte ma entrambe queste potenze sono in opposizione con URSS  usa riescono nell’intento di attrarre la Cina, di farla convertire alla distensione, usandola in funzione antisovietica per isolarla e costringerla ad un comportamento meno aggressivo. Risultato sorprendente e spettacolare della politica estera di Nixon. Kissinger fara ombra al presidente, tanto questo sara ombroso, introverso e poco comunicativo. Fine ingloriosa della presidenza Nixon, legata allo scandolo Water gate, ovvero il tentativo di insabbiamento, di incarpire i segreti del PD nel contesto della campagna elettorale che avrebbe dovuto portare Nixon ad un mandato presidenziale. Il suo successore, che era il suo vice, Ford, gli concederà il perdono presidenziale e quindi evita conseguenze piu serie rispetto al fatto di aver ingloriosamente posto fine alla propria carriera politica. Era Nixon, era di vivacità nella p.estera americana, per i grandi risultati: Fine guerra del Vietnam; si rafforza il processo di distensione; si migliorano i rapporti con la Cina popolare; si prendono i primi accordi con URSS in campo nucleare. Risultati che vanno ascritti a Nixon e Kissinger. 1973 – anno dell’ultimo dei 4 conflitti convenzionali che insanguinano il Medio Oriente. Guerra dello Yom Kippur, festività ebraica, che i paesi arabi sfruttano per muover un attacco militare a sorpresa ad israele. L’iniziativa militare è dei due paesi arabi piu aggressivi e piu attrezzati dal punto di vista militare ovvero Egitto e Siria. In Egitto, non c’è piu Nasser, leader del panarabismo che vinceva la pace, nonostante perdesse le guerre. (’56; guerra dei 6 giorni). Nasser muore nei ‘7, viene sostituito da un militare ed il successore è Sadat – se togliamo il mito che aleggia ancora attorna a Nasser e ci concetriamo sui suoi errori politico, dobbiamo riconoscere che Sadat sia stata una figura molto piu politica, capace e lungimirante. Sadat, si muove in totale continuità con il suo predecessore, perché anche la guerra dello Yom Kippur è la logica continuazione del conflitto precedente. Nel 1967, in 6 giorni, Egitto è stato umiliato militarmente e adesso Sadat, vuole la rivincita militare. Quando Sadat inizia la guerra, a rifornirlo di armi, vi è ancora URSS, come ai tempi di Nasser. Non è cambiato nulla. Per la prima volta nella sua storia, Israele è militarmente sorpreso. L’impreparazione dimostrata dalle difese israeliane in questa occasione, indurrà il premier ovvero la signora Golda May a dimettersi e segnerà la fine della carriera della politica di difesa di Moshe Dayam. Viene meno quel mito di invincibilità e di superiorità militare che si era costruito nei precedenti conflitti. Ci sono varie interpretazioni a questo riguardo, Golda Mayer giustificherà la sua condotta dicendo di aver scelto di non prevenire l’attacco nemico con una iniziativa militare, perché in questo modo Israele si sarebbe giocato il sostegno americano mentre in caso di attacco arabo, sarebbe statao certo che USA si sarebbero posti al fianco di Israele. Sadat non si accontenta, ma vuole stravincere. Protrae le operazioni molto a lungo per cercare di ottenere una vittoria risolutiva con Israele che non puo arrivare  Il tepo di reagire e Israele è in grado di respingere l’attacco condotto dalle forze egiziane e siriane. Siamo punto e daccapo. Israele regiasce in maniera cosi effica che torna ad occupare il Golan, ed intervengono cosi le superpotenze. Kissinger, abilissimo, riesce ad ottenere il cessate il fuoco, convince le due parti a farla finita di combattersi ed i caschi blu tornano in Medio Oriente, ad occupare le zone in cu si combatteva. Nulla di fatto che ha delle conseguenze internazionali enormi. Sadat, rompe i rapporti di collaborazione con URSS. Quando capisce che non è disposta a sostenere l’Egitto fino ad estremo conseguenze, ovvero non è disposta a metterla nelle condizioni militari di annientare israele, comprende che il rapporto non serva a nulla. Allontana i consiglieri sovietici dall’Egitto, cominica ad avere contatti con gli americani, prima Kissinger, poi amministrazione e si arriva ad una clamorosa/o cambiamento di alleanze: USA si avvicinano all’Egitto. Sadat rovescia la politica di Nasser, ed oggi l’Egitto è filo occidentale ovvero vicino agli USA. Il fatto che Sadat porti l’Egitto nel campo filo americano, prelude ad un'altra clamorosa svolta che Nasser non avrebbe mai fatto ovvero la pace con Israele – 1978 a Cap David con il benestare e mediazione della presidenza Carter viene stipulato l’accordo di pace tra Israele e Egitto. Accordo molto importante perché innanzitutto restituisce il Sinai all’Egitto, accettando di ritirarsi da questo posto strategico ed impegna israele a negoziare con i palestinesi la concessione di un autonomia politica all’interno dello Stato di Israele. Quella autorità nazionale palestinese che oggi esiste ma che non è ancora diventata uno Stato arabo di Palestina, viene concepita in questa occasione. Israele si impegna a negoziare con arabi, la concessione di una forma di autonomia, all’interno dello Stato di Israele. Grandissimo impegno. (Begin – premier israeliano) Camp David, culmina tutto il cambiamento della politica estera di Sadat ed è talmente dirompente come cambiamento che la Lega araba reagisce espellendo l’Egitto che viene cacciato fuori della lega – poiche inconcepibile pace con israele. Sadat per la sua volontà di pace, sarà assassinato. Ultima conseguenza riguardo alla guerra dello Yom Kippur ed è lo shock petrolifero. I paesi arabi produttori di petrolio, riuniti nell’OPEC, che nasce nei ’60, decide di ridurre la produzione di petrolio per danneggiare quei paesi occidentali che hanno sostenuto Israele durante il conflitto dello Yom Kippur. E’ una ritorsione contro gli alleati di Israele e colpisce anche l’Italia, seppur non fosse netta nel sostegno di Israele. Allo shock petrolifero che mette in ginocchio le potenze occidentali è Kissinger che pensa si possa reagire con la costruzione di un fronte dei paesi consumatori. Se i produttori sono tutti ostili e fanno gruppo, non si puo trattare con loro individualmente ma bisogna opporre un fronte compatto dei paesi consumatori. Ci sono un po di problemi: Francia, non vuole perdre la sua autonomia e lo stesso l’Italia. Sforzo che riesce solo in parte. Piu significativo è che i paesi occidentali capiscono che la loro dipendenza petrolifera devono regire, collaborando tra di loro. Nel 1975, si decide di istituire il colpo G6 delle 6 piu grandi potenze industriali al mondo che inizieranno una stretta collaborazione. Questo come reazione allo shock petrolifero dei primi anni ’70. Al termine della esperienza di Ford alla WH, come successore di Nixon, diventa presidente un democratico, Jimmy Carter, il quale porrà molta attenzione nella sua politica estera, alla questione dei diritti umani. L’amministrazione Carter entra in carica in una fase in cui il clima di grande distensione si ta rapidamente deteriorando. Nel 1979, inizia un periodo che li storici, in particolar modo, Halledey, ha definito di seconda guerra fredda  Periodo che va avanti sino alla fine della guerra fredda perché segna, un deterioramento del clima di distensione tra le super potenze. Carter riesce a negoziare con Breznev un nuovo accordo strategico, il SALT 2 ma gli americani non lo ratificano come protesa all’URSS che nel 1979, invade l’Afghanistan. Quello che succede è che l’Afghanistan, paese filo sovietico, governato da un regime comunista, cade nell’anarchia politica e URSS di Breznev non trova miglior soluzione per garantire la propria influenza, il proprio controllo che invadere questo paese. Decisione piu brutale è quella che viene presa. L’invasione sovietica dell’Afghanistan si puo ricollegare ad un altro cambiamento politico, molto piu significativo ed importante. Nel 1979, è caduto, ha dovuto lasciare il potere l’ultimo scia in Iran ed è andato al potere un regime radicale dal punto di vista della dottrina islamica, un regime radicale, sciita rappresentato dall’alatoya Khomeini. E l’ultimo scia, Palevhi, era un uomo degli americani, uno dei grandi rappresentati agli interessi americani in Medio Oriente  Questi avvia una serie di riforme sociali, di modernizzazione del paese che mettono in discussione l’identità persiana ed islamica di questo paese. Suscitano forte opposizione. Sembra che lo scia voglia aprire il paese ad una influenza occidentale inaccettabile per le tradizioni del paese. Le riforme dello scia non hanno quell’effetto benefico in campo economico che possa creare consenso. Al culmine dell’impopolarità decide ad un certo punto, di lasciare il paese. Lo scià si rifugia negli USA e arriva a Theran l’ayatolla accolto a furor di popolo, come leader atteso. Khomeini mandato in molti anni in esilio dallo scia, viveva a Parigi, dove accusava lo scia di essere un uomo attaccato alle influenze americane, lanciava le sue invettive. La diplomazia americana non brilla in questa occasione per lungimiranza. I documenti americani, dimostrano che il signor Salliban, ambasciatore americano, pochi mesi prima, sosteneva che il regime dello scia era ben saldo al potere. Non aveva capito nulla. La rivoluzione sciita realizza la cosiddetta repubblica islamica, ovvero è la prima Arma politica e di stato in cui l’identificazione tra sfera religiosa, politica e civile ovvero della sharia è totale. Non ci sono mediazione, in alcuni regimi mediorientali, c’è l’uomo forte che tiene a freno la tradizione islamica, garantisce un minimo di laicità (Nasser, Sadat in Egitto o Gheddafi in Libia). In questo caso c’è piena identificazione tra sfera religiosa e sfera politico sociale. E’ un fatto inedito. Per giunta l’Ira non è un paese arabo. Ne culturalmente, ne etnicamente. Si configura come nuovo attore regionale in Medio oriente, che scompagina gli equilibrio perche se prima Iran come grande alleato, ora, con Khomeini, Iran diventa un grande nemico degli USA. Kohmeini gli chiama il grande satana, da cacciare dal Medio Oriente. Geograficamente, Afghanistan ed Iran sono prossimi e non si puo escludere che nella decisione sovietica di invadere l’Afghanistan ci sia stata la possibilità di viglilare contro possibili influenze, contaminazioni della rivoluzione sciita anche in Afghanistan e nelle repubbliche a maggioranza mussulmana presenti all’interno dell’URSS  possibile contagio rivoluzionario a carattere islamico. Mettendo insieme il cambiamento politic in Iran, l’invasione in Afghanistan, le tensioni in Medio Oriente, si crea quello che gli americani hanno definito, l’arco di crisi (usato dal consigliere della sicurezza nazionale – Brezinsky, polacco in US)  parla di arco di crisi, ovvero di una vasta aria geografica e che rappresenta senza soluzione di continuità un area di tensione internazionale. Per l’amministrazione Carter, ci sono due problemi: nuova aggressività sovietica e pessimi rapporti con Khomeini. I rivoluzionari iraniani prenderanno in ostaggio il personale dell’ambasciata a Theran e Carter prenderà una operazione orribile, autorizzando ad una operazione segreta con degli elicotteri che avrebbero dovuto raggiungere l’ambasciata e con un operazione lampo mettere in salvo il perosale americano. L’operazione fallisce e per Carter si tratta di un duro colpo, ma ad aggravare il concetto di arco di crisi e renderlo piu lungo ovvero a far si che oltre ad attraversare il Medio Oriente, arrivi in Europa, si verifica un'altra grave crisi: 1979 – nulla dello spirito di distensione. La crisi degli euromissili. I sovietici, hanno dislocato nelle democrazie popolari dei nuovi missili gli SS20, di raggio medio che possono raggiungere le capitali europee, in grado di distruggere l’Europa Occidentale. Glia americani, si prestono a venore in soccorso con dei missili che siano in grado di ripristinare l’equilibrio strategico. E’ tuttavia L’Italia si oppone perché anche se è alleata degli USA ha forti interessi con la Libia. Il governo italiano con Craxi e Andreotti, ministro degli esteri, non si capacita di un fatto: gli americani vogliono punire Gheddafi ma non si preoccupano di cosa potrebbe accadere in Libia. L’Italia non si capacita e non vuole assolutamente che in Libia si verifichi il caos piu assoluto. Già nel 1986, si ha uno scenario simile a quello che accadrà nel 2001, quando gli alleati si mettono in testa di schiacciare il regime di Gheddafi senza una continuità politica che nin permetti alla Libia di precipitare nel caos piu totale. La ritorsione di Gheddafi è quella di fare un attacco armato nei confronti di Lampedusa. Alcuni missili vengono lanciati nei confronti di Lampedusa, e l’accusa che Gheddafi muove all’Italia è quella di essere troppo schierata dalla parte americana, ovvero quella di essere schierata sulle posizioni americane e quindi la politica italiana di essere alleata ma di avere forti interessi con la Libia di Gheddafi entra in crisi, perché sia Reagan che Gheddafi dicono: o sei dalla mia parte o da quella avversa. Passata questa tempesta, l’Italia continua a fare la sua politica ovvero di continuare ad avere ottimi rapporti economici con la Libia di Gheddafi. Solo passaggio critico, senza che poi cambi realmente molto. Il grande interlocutore di Reagan è Gorbaciov  A metà degli anni ’80, diventa leader dell’URSS, ed è relativamente giovane, in un paese in cui i leader erano molto anziani. I successori di Breznev, erano molto anziani e godevano di pessima salute (probabilmente nella speranza dell’emergere di un nuovo leader) – Gorbaciov è un autentico, comunista che si è occupato della sua carriera politica, di problemi legati al mondo dell’agricoltura e che è devoto, al marxismo, leninismo. Tuttavia è anche il primo leader sovietico a non essere figlio della seconda guerra mondiale, a non aver condiviso quella tragica esperienza. E’ il primo leader che ha il coraggio di prendere atto di una situazione tragica. Sistema sovietico, come non piu vitale ed anche la nuova guerra fredda con USA sta causando danno al sistema economico, deteriorando la qualità della vita dei cittadini. Gorbaciov deve prendere atto del grande paradosso del sistema sovietico a metà degli anni ’80. Brezinsky, parla del paradosso del sistema sovietico, un sistema che a metà degli ’80, ha bisogno di riforme, dato che non si puo far piu finta della necessità di riforme dell’URSS – MA le riforme di cui l’URSS ha bisogno avrebbero l’effetto di demolire il sistema stesso ovvero quello sovietico. Ci vogliono riforme, ma queste ammazzeranno l’URSS. Ci vuole la cura, ma questo ammazzerà il pazienta. Il sistema è irreformabile. Non si puo salvare l’URSS che si vuole salvare il sistema a socialismo reale, se si vuole mantenere il sistema a comunismo. Gorbachiov avvia un cambiamento coraggioso e lancia le sue parole d’ordine: Ristrutturazione (riforma profnoda sociale econoica e politica), trasparenza (apertura anche a voci diverse da quelle del partito comunista). Si rende conto che per poter procedere, non puo piu continuare una faticosa competizione con gli USA, non puo piu implicare risorse per una produzione di armamenti, ed ecco perché la politica estera di Gorbaciov è innovativa: parla di disarmo, unità europea, apre un dialogo con la chiesa, con il papa Giovanni Paolo II, riduzione degli arsenali nucleari. Questa politica diventa molto popolare in Occidente, perché finalmente al Cremlino, c’è il leader atteso, che parla un linguaggio che piace agli occidentali. Sarà molto popolare in Occidente e meno a casa sua. G. inizia un confronto con Reagan, con accordi per il disarmo nucleare che verrà portato avanti dal successore di Reagan, ovvero Bush (padre), ad esempio il Start 1, sulla riduzione degli armamenti nucleari – Strategic arms reduction treaty. Ci sono i colloqui, gli accordi che sono chiacchierate e ci sono gli accordi Start in cui effettivamente si riducono gli armamenti. E’ una diplomazia innovativa, dove effetto è quello di accelerare il declino finale  in 4 anni, demolisce quello che era durato a partire dal 1917. Mai riforme furono piu catastrofiche di quelle di Gorbaciov. Il cambiamento che si verifica, incoraggia i paesi del blocco orientale a reclamare maggiore autonomia. Primo caso: POLONIA – grandissima crisi, dove si crea un sindacato autonomo dal PC, ovvero Solidarnosc guidato da un elettricista che diverrà celebre Mawesa. La situazione è talmente critica che il comandante delle forze armate, Iaruzesky, proclama la legge marziale, unico modo, con cui puo salvarsi dall’intervento repressivo dell’armata rossa. I polacchi non vogliono correre il rischio, per prevenire l’arrivo dell’armata rossa. Verrà quindi preso dai soldati polacchi. Intervento del papa: nel dicembre del 1980, scrive una lettera al Cremlino indirizzata a questi, per dire che, un eventuale intervento militare sovietico in Polonia, sarebbe condannabile, come quello che avvenne all’inizio della WW2. Atto durissimo di accuso. Il papa, dice all’URSS di non azzardarsi ad intervenire in Polonia. URSS on interviene e quello che avviene e che la Polonia pian piano si sviluppa il pluralismo politico. Solidarnosc, prende la forma di partito politico, si presenta alle elezioni che vincerà, in quanto elezioni libere  fine del monopartitismo in Polonia. Qualcosa accade anche negli altri paesi: Ungheria, Cecoslovacchia e Germania dell’EST che ad un certo punto decide semplicemente di non difendere piu il muro di Berlino e non appena i tedeschi vengono a saperlo, quello che fanno è precipitarsi a scavalcare il muro ed arrivare dall’altra parte. Questi avvenimenti avvengono senza che Urss muova un dito.  Tutto il sistema delle democrazie popolari si sgretola. C’è il caso particolare e drammatico della Romania, dove il regime del dittatore Causescu, viene liquidato ma senza un vero cambiamento politico. Chi uccide Causescu e sua moglie, vuole perpetuare ad un potere centrale senza aprire ad un reale pluralismo. Ma in altri casi delle democrazie popolari, c’è effettivamente un ritorno al pluralismo politico, ovver c’è la fine del monopartitismo comunista. I popoli dell’est riprendono in mano la loro storia. Esch ha scritto un libro, in cui dice, noi ci riprendiamo la storia che è stata presa in ostaggio da una potenza dell’EST, ovvero l’URSS. La caduta del muro di Berlino del 1989, significa una cosa politicamente ovvero la riunificazione tedesca. E la riunificazione tedesca è voluta dal popolo, dalle persone. Non si decide a tavolino e tutti gli europei sono spaventati perché il leader politici sono travolti e devono prendere solo atto di quello che sta accadendo. E’ un evento storico straordinario. Situazione che non è Bismarkiana, ovvero con una grande potenza che rende squilibrato l’intero continete. Alcuni leader europei esprimono delle perplessità  Mitterand ad esempio, Andreotti (battuta celebre: amo talmente la Germania, da preferire che ce ne siano due). Bisogna inventarsi qualcosa per tenere la Germania unificata e che il leader Cole vuole riunificare senza alcun negoziato con le altre potenze. Propone: la riunificazione alla pari. Germani EST viene inglobata nella Germania OCCIDENTALE  e la Germani entra alla NATO. Questa idea è molto Yankee, molto americana e Cole è sostenuto da Bush padre, con un unificazione senza se e senza ma. Soluzione per salvare gli equilibri europei: EURO  Servirà a rilanciare l’integrazione europea, ad imbrogliare la potenza tedesca e a metterla a servizio di una potenza continentale. Tutto questo, vede la nascita del mondo il 12 settembre 1992, trattato di Parigi, con la formula 4+2 ovvero le potenze vincitrici della ww2 che avevano spartito il territorio tedesco (USA, Urss, GB, Francia) + le due Germania  viene firmato, il trattato di pace. Solo con la Germania unificata, si puo fare un trattato di pace accettato da tutti i tedeschi. La ww2, finisce il 12 settembre 1992, con il trattato 4+2 che stabilisce che la Germani unita e sovrana si ingloba i lander della Germania Orientale, entra a far parte della NATO, si impegna a non mettere in discussione i confini ad Est e rinuncia a dotarsi della bomba atomica. Atto costitutivo del nuovo ordine internazionale, europeo e globale, post bilateralismo e post guerra fredda. - Si delinea il mondo odierno, il sistema internazionale il trattato di pace che sancisce l’unificazione tedesca secondo la proposta del cancelliere di Cole  proposta di annessione, della Germania Est da parte di quella occidentale, no messa in discussione confini orientale, rinuncia ordigno atomico, entrata nella Nato. Questo accordo suscita dubbio, perplessità nei leader europei in particolare di Mitterand – e non sarebbe passato se non ci fosse stato un fortissimo appoggio da parte di George Bush (padre) – migliore alleato della Germania in questa fase. Primo pilastro, primo presupposto di quello che avverrà fino ad oggi. I principali paesi dell’Europa continentale e la stessa GB, cercano di sfruttare la riunificazione tedesca per dar vita ad un nuovo salto di qualità nel processo di integrazione europea – idea è che siccome l’Europa è esposta ad eccessiva potenza tedesca, imbrigliamo la supremazia tedesca per far fare all’integrazione europea, un salto di qualità. Imbrigliando la Germania e metterla (la sua superiorità economica) al servizio del disegno di integrazione europea  Presupposto della nascita dell’UE, Trattato di Maastricht del 92 e che stabilisce la costituzione di una moneta unica. Salto di qualità nell’integrazione europea fondata sull’unità e leadership tedesca  Europeizzazione tedesca, si cerca di europeizzare la Germania. Thatcher: Ma cosi solo esatto contrario ovvero la germanizzazione dell’Europa. Per alcuni paesi come Italia e Spagna, l’ingresso area euro impone grandissimi sacrifici economici per entrare nei parametri fissati. La cessione della sovranità monetaria, significa cessione volontaria di una parte della politica estera nazionale. Romano (ambasciatore) ha sostenuto che la decisione dell’Italia di entrare nell’euro, era l’ultimo atto autonomo della p.estera italiana. – Aderendo all’euro con il rispetto di una serie di parametri, l’Italia ha volontariamente, ceduto una parte della propria sovranità. Europa si innesta in un processo di rilancio dell’integrazione europea che conosce altre tappe importanti  1979, nasce il sistema monetario europeo, sistema di cambi tra la varie moneta europee che era stata una decisione in relazione a quella di Nixon di svalutare il dollaro. 1985 – accordo di Schengen, stabilisce la libertà di circolazione, particolarmente preziosa per i cittadini europei. La fine della guerra fredda, scatena, mette in moto una accelerazione della integrazione europea. Non ci sono piu le barriere che gia c’erano nella guerra fredda. unico, la Iugoslavia è andata in pezzi. All’inizio dei ’90, le componenti piu filo-occidentali richiedono l’indipendenza. La Slovenia e La Croazia voglio l’indipendenza, ed in particolare la Serbia si opporrà anche militarmente in contrapposizione all’indipendenza alla fine riescono a rendersi indipendenti, e sono immediatamente sostenuti da alcuni paesi europei (es. Germania). Questione Bosnia, che riproduce in scala tutte le componenti etniche presenti in Iugoslavia  Convivenza difficilissima. E’ in Bosnia che il leader serbo Milosevic, decide di usare la forza, terribile che è finalizzata alla pulizia etnica ovvero eliminazione fisica, genocidio, a chi si oppone al disegno di leadership serba ed di indipendenza. C’è l’arrivo dei caschi blu, ma inermi perché non difendono la popolazione civili dai militari servi e ci sono episodi di violenza, di crudeltà contro la popolazione civile. Momenti di frustante passività della comunità internazionale. Fino a che Clinton insorge, scuote gli europei, la comunità internazionale e organizza un intervento guidato dalla NATO – bombardamenti della Nato contro la Serbia, costringono Milosevic alla resa prima in Bosnia e poi in Kosovo, che reclama l’autonomia da Belgrado. La questione bosniaca è regolata nel 1995, dagli accordi Dayton. Gli accordi stabiliscono l’indipendenza della Bosnia, che si pone come una federazione dagli equilibri etnici precari (all’interno di questa entità, piccola comunità croato-mussulmana e comunità serba autonoma). Precario equilibrio – necessaria ancora oggi la presenza dei caschi blu. Kosovo accederà all’indipendenza. Saranno gli Usa a spingere dall’indipendenza, anche se molti altri stati sono contrariati. Ad esempio la Russia che in questa tragica vicenda è al fianco di Belgrado, per ragioni di solidarietà panslava ma talmente tanto indebolita che non puo opporsi alla volontà americana. Clinton definisce USA come nazione indispensabile, a fare la pace, a far finire le guerre, a difendere popolazioni civili al rischio di genocidio. Idea è quella che USA debbano esportare la democrazia nel mondo. Bush vecchio, cercava un ordine internazionale basato sulla cooperazione tra USA e ONU. Clinton vuole ampliare la democrazia nel mondo, compito difficile. Con l’intervento della NATO, Clinton ha rilegittimato l’alleanza militare che dopo la guerra fredda sembrava essere sciolta ma diventa un arsenale da utilizzare li dove ci sia bisogno, nella necessità di difesa della democrazia. Clinton, con la teoria dell’ampliamento dell’area democratica, inizia a pone problemi tra USA e Russia. Prima di lui, Bush aveva detto, Nato non ad est  Con Clinton, la Nato si amplia e tutte le ex democrazie popolari chiederanno di aderire alla Nato e la loro legittima aspirazione di paesi liberi e indipendenti deve essere soddisfatta. Come lo è aderire all’UE. I paesi dell’ex blocco sovietico, generalmente, prima entrano nella Nato e poi UE. Esiste una dimensione strategica di sicurezza curata attraverso la Nato dagli americani, ed una dello sviluppo economico e condivisione di valori liberali e democratici, in cui si specializza l’unione europea. Gli americani si rimangiano la promessa. Quando in Russia, predominerà la leadership forte di Putin, con Russia come attore autorevole, sarà un grosso problema: il fatto che a occidente la Russia confina con paesi della Nato, paesi satelliti, adesso nella Nato. Medio Oriente Clinton, ultimo successo: processo di pace in Medio Oriente, rimette in moto quel processo che avevamo lasciato a Camp David nel 1978. Amministrazione Clinton, nel 1983, dopo una serie di negoziati segreti, ottiene ad Oslo, la firma di un accordo tra il rappresentante Israele ed Arafat (OLP). Stabilisce che : Israele si sarebbe ritirata da alcuni territori occupato (Gaza e Gerico), e avrebbe agevolato la nascita di un autorità nazionale palestinese. Impegno gia assunto a Camp Devid. Nel 1993, Israele assume l’impegno a dar vita ad una autorità nazionale palestinese, non uno stato arabo di Palestina ovvero ad un primo nucleo autonomo, arabo che avrebbe dovuto coesistere con Israele ma che sarebbe divenuto il futuro stato arabo di Palestina. Nel 1994, riconosce la Santa Sede lo stato di Israele (ha sempre sviluppato una politica di neutralità assoluta tra i due contendenti). Solo dopo la normalizzazione dei rapporti. Oggi, l’autorità nazionale palestinese, è presente nelle NU, come osservatore e non come membro. USA 11 settembre 2001 – nascita di un nuovo movimento terroristico internazionale che fa capo ad Al Qaeda, quindi Bin Laden ed una visione radicale dell’islam, scatena una guerra asimmetrica. Usa – grande potenza di stato vs. organizzazione terroristica, che conduce una guerra fatta da attentati, dai terroristi. Guerra asimmetrica. Stato, che combatte con i mezzi tipici e dall’altro lato ci sono i terroristi. In reazione a questa guerra, la presidenza di Bush figlio , ha sviluppato la visione unilateralista piu aggressiva. La dottrina Di Bush Junior, prevedeva che USA potessero intervenire militarmente, ovunque gli interessi americani sarebbero stati minacciati. Con o senza il consenso degli alleati. Unica circostanza in cui viene invocato l’ Art. 5 del Patto Atlantico  è proprio dopo l’11. Caso in cui gli alleati degli USA riconoscono a Washington il buon diritto di fare quello che si vuol fare per reagire all’aggressione subita e questo si traduce , con due campagne militari in Afghanistan – per dare la caccia ai terroristi dell’attentato ed in Iraq - per dare caccia alle armi di distruzioni di massa, accumulate dal regime di Saddam Hussein, che non si troveranno mai. Le due campagne militari troveranno critiche crescenti da parte degli alleati, perché si rilevano campagne distruttive ma non finalizzate a creare sistemi stabili e funzionati. Gli americani, sembra lasciare macerie, cosi da creare nuove tensioni. Il patrimonio di solidarietà che gli Usa avevano accumulato dopo l’11 settembre come istintiva ed emotiva, reazione alla tragedia, viene pian piano eroso. Un brevissimo momento, tra il mondo libero, ed il terrorismo di Al Qaeda  è sembrato che il mondo unito e creazione di un nuovo mondo ed ordine internazionale pacifico. Nel 2002, In Italia, a Pratica di Mare, si è tenuto un importantissimo vertice tra paesi NATO e Putin, possibilità data da Berlusconi (incontro Bush Junior e Putin), che intratteneva rapporti personali molto amichevoli, era riuscito a mettere insieme queste personalità. Idea era quella di instaurare una cooperazione strategica per combattere assieme il terrorismo. Eredità guerra fredda (sembra) superata. Massimo momento di vicinanza. Se è vero che la minaccia del terrorismo avvicina queste due potenze, il resto le allontana. Espansione a Est della NATO crea delle fortissime tensioni. Nel 2008, problema in Georgia dove due regioni, a maggioranza di popolazione russa, chiedono l’indipendenza. Georgia filo occidentale, sostenuta a distanza da USA  fortissima tensione con Mosca e peggio accade con Ucraina, paese con componente filo-occidentale e filo–russa (nel 2014 – Crimea annessa dalla Russia) ed in questo caso gli occidentali, piu che sostenere i diritti delle parti che si opponevano all’influenza russa, non hanno potuto nulla fare. Aspirazione ad occidentalizzarsi, è impossibile data la vicinanza della Russia, frustata dalla vicinanza geopolitica della Russia. Ucraina, area contesa tra blocco Nato e la Russia – idea di espansione della democrazia, ha riportato alla creazione di vecchie frontiere geopolitiche, che sono tensione tra occidente e la Russia. La Russia di Putin, riemersa come grande potenza, non puo accettare di confinare con un area di confine percepita come ostile, ovvero l’area Nato. Le ex democrazie popolari, sono molto piu filo americane e questo crea tensione. Ampliamento Nato, forma di ostilità che va a minacciare i sistemi di sicurezza della Russia o per lo meno è percepita cosi per la Russia. Unione Europea 2005 – Paesi membri come Francia ed Olanda , hanno respinto attraverso referendum, l’ipotesi di istituzione comune, dell Unione Europea  momento grave, ovvero momento in cui europei hanno dimostrato di non saper trovare i grandi valori, principi da condividere. Chi non riesce ad avere una costituzione no soggetto politico, unitario e credibile sul piano internazionale. Viene fatto, in conseguenza, un processo di revisione con il Trattato di Lisbona, processo di revisione delle Istituzione. Unione Europea è oggi un area di diritti e di libertà – costruzione di decenni di pace in Europa – processo integrazione che ha favorito il consolidamento delle istituzione democratiche ed è un grandissimo risultato. Non lo è quello del disimpegno della questione, Idea Europa come entrata in crisi – fallimento economico. Tensione di confini con la Russia – grave la mancanza di politica estera e politica economica non influenzata da USA. Usa possono avere un interesse ad avere tensione con Russia ma NON ue, che non è lontana da una possibile collaborazione economica con la Russia. Idea della Europa come area di libertà e diritti civili, è entrata in crisi, non solo per il ritardo sul piano strategico e dipendenza da USA che hanno obbiettivi diversi, ma soprattutto per il fallimento economico. Integrazione europea, processo di integrazione che affonda le sue idee e radici nella pace, democrazia e nella promozione di sviluppo condiviso. Ma a seguito di una crisi che si è diffuso dagli USA nel 2008, che ha un origine simile da quella del 29, dove c’era un eccesso di speculazione  a seguito di cio, UE ha smesso di produrre benessere condiviso. Alcuni paesi hanno smesso di crescere ed altri no. Caso piu evidente = Grecia, qualcuno ha detto che in Grecia, la cura somministrata dal medico ha funzionato ma il paziente è morto. Oggi, benché la grecia ha parametri standard, ha avuto delle condizioni economiche e sociali catastrofiche. Altro duro colpo: Brexit, sempre con un piede dentro ed uno fuori ma il fatto che fossero in UE, garantiva una forma di bilanciamento dell’asse franco – tedesco, padrone incontrastato dell’ asse dell’UE. Momento nelle relazioni internazionali in cui si è accesa una speranza di miglioramento, di cambiamento che potesse portare a nuovi valori per l’ordine internazionale, ovvero la presidenza di Obama – personaggio di carisma che si è reso conto di un margine operativo ristretto. USA vedono in quel periodo una grave crisi economica (2008) e ridimensiona tutti gli obbiettivi strategici, e ridimensiona gli interesse in molte aree del mondo. Si ritirano da molte delle aree in cui erano presenti. Es. Ridimendioamento interesse nel Mediterraneo. Obama puntella la questione del nucleare con Iran, con accordo che serviva a prendere tempo, con negoziato condiviso con Iran. (Unica alternativa a questo accordo è in futuro, una guerra con Iran) – Aveva l’effetto di rallentare avanzamento programma nucleare, vincolandolo al ramo civile, distraendolo da quello piu temuto ovvero di implicazioni militari.
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