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La Poesia Popolare: Differenza e Contrapposizioni, Appunti di Storia

La natura e la definizione della poesia popolare, il suo ruolo sociale e la sua distinzione rispetto alla poesia popolarizzante. Anche della storia e delle teorie sull'origine e la classificazione della poesia popolare, con un focus particolare sulla distinzione tra interessi antiquari e popolarismo romantico.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 16/06/2019

ivan-amato
ivan-amato 🇮🇹

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Scarica La Poesia Popolare: Differenza e Contrapposizioni e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Esame di Storia delle tradizioni Popolari: Cultura egemonica e subalterne: Cirese Concetto di cultura : secondo il valore attribuitogli dagli studi etno-antropologici è il complesso delle attività dei prodotti intellettuali e manuali dell’uomo in società, valori riconosciuti come giusti e buoni. Quindi riferimento ad ignoranza, che è anche essa un concetto di cultura, in quanto esse hanno un modo diverso di concepire il mondo e la vita. Il primo a teorizzare “cultura” etno-antropologico fu Taylor. Cultura è il superamento dell’etnocentrismo. Parla di ETNOCENTRISMO. Mentre parliamo di ESCLUSIVISMO CULTURALE, quando i comportamenti e le concezioni degli strati subalterni e periferici vengono rigettati fuori dei confini della “cultura”. Il superamento di rifiuto dell’etnocentrismo e di accettazione della pluralità delle culture va spesso sotto il nome generale di RELATIVISMO CULTURALE. Dislivello di cultura: I dislivelli sono distanze culturali che ci separano dalle situazioni “Altre” alla nostra. I dislivelli possono essere interni o esterni. I dislivelli interni sono quando ci riferiamo alla concezione degli strati subalterni e perifericidella nostra società, tali dislivelli vengono detti “superiori” in quanto sono l’oggetto delle indagini demologiche. Mentre quando parliamo di dislivelli esterni ci riferiamo alle società ETNOLOGICHE e primitive. I dislivelli si sono formati in primis dalla difficoltà materiale della comunicazione, in quanto provocavano isolamenti delle zone periferiche rispetto a quelle centrali. In secondo luogo la discriminazione culturale dei ceti egemonici nei confronti dei gruppi subalterni, esclusi così dalla produzione e dal godimento di certi bene di cultura. La resistenza dei ceti periferici e subalterni alle imposizione civilizzatrici dei ceti egemonici, come ad esempio il settore delicato della religione, si può parlare in questo caso di ACCULTURAZIONE COATTA e forzata. Gli STUDI DEMOLOGICI si occupano delle diversità culturale che si accompagna o corrisponde alla diversità sociale: tra tutti i comportamenti e le concezioni culturali essi isolano e studiano quelli che hanno uno specifico legame di solidarietà con il popolo. Solidarietà nel senso che due o più fenomeni vanno insieme. Solidarietà consiste in ciò che i gruppi sociali sono considerati come portatori di certi comportamenti e di certe emozioni. Rapporto fatto culturale e gruppo sociale… Dunque, se chiamiamo connotazione il rapporto tra solidarietà tra un fattore culturale e gruppo sociale possiamo dire che essi sono perfettamente connotati, possiamo dire che gli STUDI DEMOLOGI si OCCUPANO delle attività e dei prodotti culturali che sono popolarmente connotati, li studiano perché esprimono, documentano e rappresentano una particolare e specifica condizione socio culturale. Prendi l’esempio della poesia popolare. Popolarità e popolo. Popolare e popolareggiante. Circolazione sociale dei fatti culturali, ascesa e discesa, folklorizzazione. La popolarità di un fenomeno qualsiasi viene concepito come uso e non come origine, come fasto e non come essenza, come posizione relazionale e non come sostanza. La popolarità delle parole e non, non dipende dalle parole in sé, dunque dalla loro forma, bensì dipende da quanto quel fenomeno sia presente in un certo ambito sociale. Come la trasmissione dei testi orale dei testi letterali è particolarmente connotato là dove esiste una èlite socio culturale che pratichi la tradizione scritta. La lamentazione funeraria si colloca tra i fatti demologici oggi e là dove coesista oppositivamente con altri modi dove coesista la possibilità di esprimere il dolore e di segnare ritualmente il passaggio ad altra vita non è un fatto demologico. Invece, nella Troia omerica e in ogni altra situazione il cui cordoglio rituale sui morti è un istituto ufficialmente riconosciuto e praticato dall’intero gruppo. La popolarità si definisce per DIFFERENZA, se ne può sensatamente parlare solo nelle situazioni storiche e sociali in cui coesistono fenomeni non popolari, culti, aristocratici Possiamo infatti dire che gran parte della storia degli interessi demologici può ricostruirsi intorno ai tipi di contrapposizione di volta in volta istituiti – esempio, VICENDA della nozione demologica di POPOLO, fin dalle origini romantico risorgimentali in cui esso venne concepito da un lato come spontaneità che si contrapponeva all’artificiosità. 2 TIPI DI CONTRAPPOSIZIONI: Verticale ed orizzontale : demologici è soprattutto quello di conoscere il presente. L’espressione indirizzi storici diviene l’etichetta che accomuna evoluzionisti e i diffusionisti, mentre l’espressione indirizzi sociologici diviene la bandiera degli indirizzi funzionalistici. Ovviamente, quando parliamo di storia viene a significare ricerca degli antecedenti cronologici e ricostruzione degli itinerari spazio-temporali dei fatti culturali, mentre “sociologia” viene a signifcare ricerce delle relazioni contestuali, cioè identificazione dei rapporti tra elementi coesistenti o compresenti in una situazione data. E’ opportuno ricordare gli indirizzi storici non si identificano necessariamente con l’evoluzionismo o con i diffusionismi. Diciamo che la distinzione tra analisi storica e analisi teorica viene più o meno esplicitamente riportata ad una distinzione logica e metodologica di carattere molto più generale: quella tra ricerche dette IDIOGRAFICHE e ricerche dette NOMOTETICHE. Lo scopo di una ricerca idiografica è di stabilire come accettabili alcune proposizioni o affermazioni particolari o fattuali. Lo scopo di una ricerca nomotetica al contrario è di giungere ad enunciare proposizioni accettabili di carattere generale. Diciamo in parole più semplici che le ricerche idiografiche si occupano dei fatti nella loro particolarità, senza cercare mai di risalire dal particolare al generale. Mentre le indagini nomotecniche mirano alla comprensione di ciò che è generale, di ciò che non cambia pur nel variar degli elementi singoli. Le indagini nomotecniche sono scienze, insieme alle analisi teoriche e all’antropologia sociale. Mentre, ricerche idiografiche, analisi storiche ed etnologia non sono scienze. Quindi, la differenza tra STORIA e SOCIOLOGIA è data anche dall’opposizione tra storia e scienza e non soltanto tra passato e taglio sul presente. Nel quadro funzionalistico si è anche discusso del rapporto che deve stabilirsi tra le indagini di tipo storico e quello di tipo sociologico, ed è opinione abbastanza divulgata che i funzionalisti neghino ogni e qualsiasi rilevanza alle indagini di tipo storico. La ricerca storica è rilevante per alcuni funzionalisti, per altri è irrilevante non in sé, ma soltato in relazione allo studio dei sistemi in quanto tali: tanto è vero che si ammette e si esercita anche l’etnologia, disciplina di tipo storico. Diciamo che la ricerca idiografica e quella nomotetiche è una opposizione tra metodi, i quali risultano abbastanza indifferenti alla qualità degli oggetti. Si può dedurre quindi che non tutti i metodi sono adatti a porre in rilievo le caratteristiche peculiari degli oggetti. E se si stabilisce una distinzione tra “fatti umani, storici sociali” si può correlativamente stabilire una distinzione tra scienza dello spirito e scienza della natura, separate tra loro da una diversità radicale di metodi che corrisponde alla diversità di oggetti. Questo orientamento ha trovato nello STOICISIMO IDEALISTICO – pensiero filosofo tedesto DILTHEY . Mentre, lo stoicisimo idealistico Italiano mette in discussione due punti essenziali che invece sono il principio cardine degli orientamenti funzionalistici di cui abbiamo parlato, nega che ai fatti storici e spirituali siano applicabili dei metodi generalizzanti, e nega che la scienza consista nella generalizzazione. Viceversa, afferma che ai fatti storici sono applicabili soltanto i metodi individuanti, che la vera scienza sta appunto nella individuazione. SGUARDO CRONOLOGICO AI PRINCIPALI INDIRIZZI DI STUDIO: L’importanza degli interessi antiquari sei-settecenteschi e del popolarismo romantico ottocentesco è ormai quasi soltanto retrospettiva. È da questi orientamenti che comincia la storia effettiva dei nostri studi, è grazie agli interessi antiquari ed al popolarismo romantico che si debbono i primi passi verso il superamento dell’esclusivismo culturale che costituisce la condizione delle indagini demologiche. Ciò che caratterizza gli interessi antiquari è il fatto che, nel quadro delle ricerche erudite sui documenti e i resti delle antichità vengono ora a collocarsi anche gli usi popolari: ci si preoccupa ora di assumerli come documenti storici da studiare per ritrovare le origini. Così nei secoli 7 e 8 i fatti folklorici si configurano come resti dell’antichità biblica o di quella greco romana e più in genere pagana. L’illuminismo, la rivoluzione francese…. Rendono più consapevole e preciso questo indirizzo antiquario realizzandone quelle che sono state le prime inchieste demologiche. Il popolarismo romantico e risorgimentale, soprattutto con l’esaltazione della spontaneità della poesia popolare contro la artificiosità di quella arte, operano una sorte di capovolgimento della posizione esclusivistiche, collocando i valori più alti là dove si negava che potessero essere: nel popolo (concepito come “anima” e “nazione”). Così secondo i romantici, l’origine o la scaturigine dei fatti demologici si pone nell’epoca “aurorale” della vita della nazione: epoca che si trova spesso a coincidere con il medioevo, ma che idealmente è sempre presente nel popolo- nazione. Nell’alternativa tra il popolo come classe rivendicante il proprio diritto a governarsi da sé e ad avanzare sulla via del progresso e il popolo come primitività, attaccamento alle vecchie e buone usanze, insomma ultimo rifugio del Medioevo. Sia il popolarismo romantico sia il filone antiquario hanno interessi diacronici, nel senso che si preoccupano della ricerca degli antecedenti cronologici dei fenomeni di volta in volta esaminati e che nell’identificazione di questi antecedenti fanno consistere la spiegazione dei fenomeni stessi. Ambedue gli orientamenti, poi, soprattutto il primo, si avvalgono del confronto tra fatti o fenomeni di tempi e luoghi diversi, e cioè impiegano, pur se in modo generico la tecnica della comparazione. Mitologia comparata Verso la metà dell’800 si impone la teoria della MITOLOGIA COMPARATA, che trova il maggior esponente in Max Muller. La mitologia comparata concepisce le fiabe come resti di una antichissima mitologia aria o indo-germanica. L’interesse fondamentale continua ad essere quello diacronico, ma l’origine dei fatti folklorici viene collocata in una fase assai più antica e vasta. Mitologia comparata, diciamo che ha esercitato una vasta influenza per tutto il secolo… ma ben presto si trovò di fronte ad un avversario: l’evoluzionismo. Evoluzionismo: 800, trova manifestazione nelle indagini etnologiche e di storia delle religioni primitive di Taylor, Frazer e della scuola antropologica inglese. Punto fondamentale delle concezioni evoluzionistiche: 1) Le società e le culture non solo si sviluppano da forme più elementari, ma esse si sviluppano lungo una successione di stadi o di fasi identica e obbligatoria per tutte Esisterebbe una legge naturale dell’evoluzione della società e delle culture. Alla tesi dello sviluppo unilineare delle culture si accompagna la tesi della “Poligenesi” e cioè della nascita plurima indipendente degli stessi fatti culturali in tempi e luoghi diversi ed un impiego della comparazione cui si dà il nome di comparativismo e che consiste nel confronto tra fenomeni culturali condotti senza limtazioni geografiche. Mentre, la scuola antropologica inglese formula la teoria della SOPRAVVIVENZA , i fatti folklorici non sarebbero altro che i resti di precedenti stadi culturali, resti che persistono più o meno attivi, anche in stadi culturali analogamente a quanto accade nell’evoluzione biologica. Diciamo che la nascita dei fatti folklorici si colloca popolo per popolo, nei precedenti stadi evolutivi di ciascun popolo. Ed i diversi popoli possono aver traversato uno stesso stadio non solo in luoghi molto diversi: secondo l’evoluzionismo, infatti i popoli primitivi attuali starebbero attraversando oggi le fasi evolutive economiche, tecniche e socioculturali che i popoli europei hanno vissuto millenni fa. Per l’evoluzionismo della scuola antropologica inglese il concetto romantico di popolo non ha rilievo. Va aggiunto in generale che nel clima positivistico il popolo nazione dei romantici viene assumendo la fisionomia dell’ethnos: i popoli sono etnie o stirpi e cioè gruppi in cui alla eredità di certe caratteristiche biologiche razionali si accompagna una parallela eredità di caratteristiche culturali. Differenze sono date che per MARINUS il problema dello studio del folklore si pone in termini di ricostruzione psicologica dei popoli, mentre in Van Gennep essa si specifica in un tentativo d identifcazione della psico sociologia degli ambiti folklorici. Idealismo crociano e marxismo gramsciano: Italia anni 1920\1940 vedono la polemica dello storicismo idealistico di Benedetto Croce contro gli indirizzi demologici di tipo romantico e positivistico, condotto in specifico riferimento ai problemi della poesia popolare e delle fiabe e sulla base delle concezioni: la storia come storia contemporanea, la individuazione come solo procedimento veramente scientifico, il riufoto della comprazione ecc… RIVEDERE STRUTTURALISMO si distaccano dal diffusionismo e dagli orientamenti storico\geografici, intendono affrontare lo studio dei sistemi e non quello degli eventi singoli, isolati dalle loro connessioni con tutti i fenomeni compresenti. Si allontanano dal funzionalismo inglese e si avvicinano a quello inglese, perché concepiscono i sistemi sociali o socio culturali come sistemi segnici o simbolici, al di fuori di ogni analogia con gli organismi biologici. Per i funzionalisti inglesi le scienze-modello per la ricerca etno antropologica erano quelle dette naturali. Per lo strutturalismo le scienze-modello sono quelle di tipo linguistico sincronico e linguistico strutturale. Le denominazioni: Folklore, tradizioni popolari, demologia, etnografia o etnologie europee. Il termine folklore per la prima volta in Inghilterra nel 1846. Il termine folklore venne presto assumendo un significato più vasto: diviene la denominazione complessiva dei fatti culturali appartenente agli stadi evolutivi più remoti e più specialmente dei fattori spirituali, veicolati dalle tradizioni orali, in contrapposizione a quelli appartenenti alla cosiddetta “cultura materiale”. Il termine quindi incluse anche le presnze ancora vitali delle istitutizoni primitive che, secondo l’evoluzionismo, starebbero traversando oggi le fasi evolutive che i popoli civili avrebbero traversato millenni fa. I paesi extraeuropei di lingua inglese, come anche gli europei settentrionali … con il termine folklore intendono designare le tradizioni orali tanto dei popoli civili quanto dei popoli primitivi o più in genere etnologick… come fiabe, indovinelli… proverbi… credenz… In italia, invece, si sono esclusi i popoli primitivi e s è allargto l’ambito tematico includendo oltre ai fatti spirituali i fatti della cultura materiale. Folkore diviene quindi l’equivalente di tradizioni popolari che è a sua volta l’espressione con cui si designa il complesso dei fatti culturali che appaiono popolarmente connotati, e cioè propri dei volghi o degli strati subalterni. Il termine SOCIOLOGIA, può avere un significato più stretto e uno più ampio. Senso stretto ovvero vale come denominazione delle ricerche empiriche relative ad aspetti tipici e rilevanti della società. Senso ampio ovvero il termine vale come denominazione delle indagini e dei metodi che mirano alla conoscenza teoria di tutto l’insieme dei fenomeni della vita associata . Nel primo caso: Rapporto tra sociologia e demologia si stabiliscono sul piano dl semplice scambio di informazioni e di termini di confronto. Nel secondo caso i scambi diventano più importanti e generali investono questioni di prospettiva e di metodo INTERESSI ANTIQUARI E POPOLARISMO ROMANTICO NEL PRIMO RISORGIMENTO Anche in Italia la nascita degli studi demologici si lega direttamente alle due sollecitazioni cui si deve in Europa il configurarsi di una più precisa attenzione verso le espressioni culturali del mondo popolare: GLI INTERESSI ANTIQUARI e il POPOLARISMO ROMANTICO Con INTERESSI ANTIQUARI si vuole indicare genericamente l’atteggiamento che assunsero verso i fatti folklorici alcuni eruditi del XVII e XVIII come Aubrey Bourne.. in Inghilterra e in Italia Carmeli I fenomeni analizzati dagli autori furono: Gli atti di Concili e Sinodi ecclesiastici e gli stati comunali di tutti i secoli precedenti e sono infatti pieni di condanne di errore – consetudines non laudabiles. Tuttavia l’atteggiamento degli antiquari di cui stiamo parlando è diverso e nuovo. Gli autori, anche se in modo parziale, non si preoccupano tanto di condannare gli errori “popolari”, quanto di considerarli come documenti, attestazioni, testimonianze tracce e resti del passato… passano dalla constatazione e dalla polemica all’erudizione. L’atteggiamento antiquario costituisce un reale momento di inizio degli studi demologici, proprio perché questi studi richiedono che i fenomeni esaminati vengono osservati invece che giudicati. Diciamo che avviene un distacco scientifico verso le tradizioni popolari, si manifesta la rottura di quell’esclusivismo culturale che viceversa domina fortemente su precedenti annotazioni di folklore e che consisteva nel giudicare bestiali, barbari e selvaggi tutti gli usi, i costumi che erano inaccettabili, intollerabili- che non facessero parte della cultura dei ceti dominanti. Filone antiquario va collocato il nome di: Ludovico Antonio Muratori, nella qui opera si riuniscono numerose notizie sulla vita popolare italiana medievale. Muratori, dunque, si occupa di osservare le tradizioni passate. Carmeli invece si occupava delle tradizioni contemporanee. Quanto agli scritti di Muratori sulla superstizione o sulla magia bisogna osservare che non si tratta di opere con intendimenti antiquari, ma di scritti che mirano a denunciare gli eccessi di crudeltà o le esagerazioni devozionali. Altri scritti, come quello di Leopardi (Saggio sopra gli errori popolari degli antichi) sono importanti per lo studio demologico, ma non per quello antiquario. Gli indirizzi romantici: La rottura dell’esclusivismo culturale ha però portato un più deciso contributo a quello che conveniamo di chiamare “Il popolarismo romantico” con la scoperta e l’esaltazione della poesia popolare considerata come la sola e vera poesia, ed in particolare di raccogliere direttamente dai suoi portatori i canti, le fiabe ecc… Fece progredire l’idea che oltre la cultura ufficiale ed egemonica esistesse un’altra cultura, valida anche essa. La nozione romantica di “Popolo” fu uno strumento positivo di allargamento dell’orizzonte storiografico e della coscienza umana: la bontà del popolo, la sua autenticità del patrimonio culturale erano dei miti e noi oggi li riconosciamo come tali; ma svolsero una funziona perché portavano a riconoscere che esistevano uomini là dove in precedenza si erano viste che bestie o quasi. Il limite del popolarismo sta nel fatto che esso concepì un “Popolo-nazione”, che ebbe un suo significato innovatore nella prima fase risorgimentale, ma non giunse mai a concepire un popolo-classi sociali, come viceversa lo svolgimento storico veniva imponendo. Il filone antiquario e quello popolaristico, anche se di radice ideale diversa, non furono in contrasto, anzi possiamo dire che l’atteggiamento antiquario viene a confluire con forti interessi storici che si accompagnano al romanticismo. Ad esempio, i fratelli Grimm offrono alla cultura europea non soltanto le loro potenti suggestioni populistiche, ma anche un modello di utilizzazione storico-filologica delle tradizioni contemporanee per la ricostruzione dell’antico mondo dei miti germanici. - convergenza con i nuovi indirizzi positivistici. Inoltre le indagini non restano più circoscritte ai soli canti lirici, ma si dilatano alla canzone narrativa o o epico\lirica. La raggiunta unificazione e il numero delle raccolte di canti non solo consento un primo panorama del patrimonio italiano, ma stimolano opere di sintesi che abbracciano la poesia popolare italiana nel suo complesso. I CONTINUATORI IDILICCI DI TOMMASEO Numerosi sono gli studiosi legati a Tommaseo, come il sacerdote Giuseppe Tigri autore di raccolta di CANTI POPOLARI TOSCANI, che continua a limitarsi ai canti lirici escludendo ogni altra forma ed ignorando completamente il lavoro di altri studiosi. Inoltre, Tigri è tutto preso del toscanismo linguistico e da quello della purezza etica di canti popolari, così che non esita a ripulire i testi da prete macchie linguistiche e morali. Tigri respinge sdegnato le altre credenze popolari (Ha una visione più conservatrice e idilliaca) come l’impiego delle macchine perché minacciano di guastare la lingua e i costumi degli abitanti delle colline toscane. Influenza Tommaseiana… Continuatori come Dalmedico, Marcoaldi e Vigo. Ad esempio, Vigo mescola il regionalismo siciliano con la ripetizione addirittura letterale di Tommaseo, assunse il suo lavoro importanza in quanto è il primo effettivamente compiuto in Sicilia. Ben diverso da quello dei TOMMASEIANI fu l’atteggiamento di altri studiosi che non furono strettamente dei folkloristi, ma che si occuparono ugualmente di canti e proverbi , nel quadro della loro battaglia per una trasformazione democratica della cultura italiana. Emerge un milanese: Tenca – si oppose a Tigri, e alle concezioni che amano costruirsi un popolo tutto di fantasia. Tenca, guarda in modo diretto alla realtà e rimprovera appunto la scuola romantica di essersene staccata (dalla realtà) e attribuendo al popolo condizioni che non esistono. Nella realtà il popolo non esalta la fantasia e non idealizza. Tenca esamina le qualità poetiche dei canti toscani e dice che il canto popolare amoroso non è tanto un sentimento, ma un bagliore di fantasia. Idea simile a quella di tenca: Cesare Correnti. Padula, invece, rappresenta dal vivo lo stato delle persone in Calabria. L’OPERA CONCLUSIVA DELLA FASE ROMANTICA: Rubieri affronta lo studio della poesia popolare italiana sotto 3 aspetti: Ritmico, psicologico e mentale. I 3 aspetti, per Rubieri, sono strettamente legati. Ciò porta che l’opera non può essere sintetizzata, ma bisogna analizzare ogni suo aspetto. La caratteristica di fondo di Rubieri sta nel fatto che non c’è una tesi da dimostrare e c’è invece lo sforzo di cogliere tutte le sfaccettature del fenomeno. L’impegno fondamentale di Rubieri è quello di aderire con l’analisi alla natura dell’oggetto. Di qui il suo andare e venire per raccogliere la stabilità dei temi attraverso i secoli e le regioni, ma ne mostra variazioni psicologiche e formali. Un’altra importante è che Rubieri ci dà un altro dei risultati importnati, ovvero l’identificazione della poesia popolare come un complesso di moduli e formule, che il cantore popolare porta nel suo repertorio e di volta in volta combinata a seconda delle necessità e delle occasioni. Rubieri anticipava due concetti moderni di rilievo: 1) Poesia popolare come elaborazione che una collettività opera sui testi, ripetendoli e trasmettendoli. 2) Poesia popolare come convenzione, così come è una convenzione la lingua: come nella lingua esiste un accordo per il quale si adopera una certa parola per significare una data cosa, e perciò, una volta stabilita la regola, non resta che prendere le parole belle e fatte per esprimere un pensiero nuovo. Occorre segnalare che Rubieri compie numerosi passi verso la demistificazione della poesia popolare romanticamente concepita come purezza morale, senso della famiglia, religione, patriottismo e simili… D’ANCONA, abbandona, invece, gli intendimenti psicologi-estetici del romantico e si volge allo studio storico-filologico. La teoria di D’ancona divenne famosa. Egli sostenne che il rispetto e gli strambotti presenti in tutta la pensiola avevano avuto il loro luogo di nascita in Sicilia, e che tutte le loro varietà metrica erano da rincodurre ad un originario tetrastico che poi in Sicilia is sarebbe raddoppiato in ottava. In poche parole, lo strambotto avrebbe avuto come patria d’origine il tetrastico. D’Ancora suppose che i componimenti lirici tradizionali dell’Italia centrale e settentrinae trovano una loro attestazione cronologicamente precedente in Sicilia. D’ancora suppose dunque una proto-forma siciliana di 4 versi. Le tesi di D’Ancona: 1) Tesi della monogenesi siciliana (Cioè quella della patria d’origine) le convergenze tra i testi sono frutto di un risultato di migrrazione o diffusione. 2) Seconda tesi (Forma originaria) la questione è più complessa: il termine strambotto è presente in una vasta area romanza… quindi strambotto area non siciliana. Meriti di D’Ancona è di aver promosso le indagini sulla poesia popolare dei primi secoli della nostra letteratura. TEORIA DEL SOSTRATO ETNICO: NIGRA Nel saggio “Poesia popolare italiana” Nigra riconosce e documenta nell’Italia superiore l’esistenza di canzoni a carattere narrativo in versi di misura variabile e con rime o assonanze prevelentemente ossitone ossia tronche e nell’Italia inferiore la lirica amorso ha due forme, lo stornello e lo strambotto diverse fra loro per il numero di versi, ma accomunate dal fatto di essere sempre una sola strofa in endecasillabi. Nigra, collega le differenze tra canzoni epico liriche e canto liriche monostrofico con le differenze linguistiche che esistono tra i dialetti dell’Italia superiore e quelli dell’Italia Inferiore. … La teoria con la quale Nigra spiega i fenomeni constatati è quella del SOSTRATO ETNICO; per Nigra dunque la divisione della poesia popolare italiana in 2 gruppi morfologicamente e contenutisticamente diversi deriva dalla stessa regione alla quale deve attribuirsi la distinzione dei dialetti italiani in 2 grandi raggruppamenti: la presenza nell’Italia antica di 2 etnie diverse, quella italica inferiore e quella celtica nell’Italia superiore. ITALIA INFERIORE: SOTTO IL LATINO NON V’E’ SUBSTRATO SE NON ITALICO – E QUESTO SUBSTRATO SI ESPRIRE NEL PAROSSITONISMO (andamento accentuativo piano) così dei dialetti come le rime ed è perciò all’origine anche di tutte le altre caratteristiche di contenuto del canto lirico-monostrofico. ITALIA SUPERIORE: SOTTO IL LATINO V’E’ SUBSTRATO CELTICO dal quale nasce L’OSSITONISMO (andamento tronco) così dei dialetti delle rime, e dunque da tale substrato derivano le caratteristiche delle canzoni: carattere narrativo e oggettivo, tematica storica …….. NIGRA distingue con precisione tra il fondo e il contenuto poetico dalla “forma” che quel contenuto ha assunto in quel particolare componimento. La conclusione è che lo studio di una canzone e delle sue vicende el tempo e nello spazio non è la storia del tema o argomento della canzone stessa, ma è la storia del testo di quella canzone e delle sue variazioni attraverso il tempo e lo spazio- in tal modo NIGRA usciva definitivamente dai limiti della filologia popolaristico-romantica che ricercava e inseguiva i sentimenti espressi dai canti e inaugurava una precisa filologia formale, che studia i testi dei canti. E’ grazie a Nigra che per la prima volta vennero applicati – in Italia- criteri di edizione dei testi popolari. LA POESIA POPOLARE ANTICA E IL ROVESCIAMENTO CONSERVATORE DEL MITO Parlando di D’Ancona si parla di “POESIA POPOLARE ANTICA” e cioè la ricerca di testi e forme metriche in uso nei primi secoli della letteratura italiana scomparsi
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